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MAKE UP - Trucco permanente

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MAKE UP - Trucco permanente
2012-2013 Unasas
MAKE UP
Giuseppe Occhipinti
LE EPOCHE STORICHE
“Le mode passano, lo stile resta” diceva Coco Chanel, e questo vale sicuramente anche per il mondo del
make up.
Nuovi prodotti entrano a far parte della nostra routine, spodestando quelli più vecchi. Nuove tecnologie per
le texture e nuovi packaging ci semplificano la vita. L’evoluzione del trucco non riguarda però solo i prodotti.
La stessa cosa è successa durante tutti i periodi storici, a braccetto con la moda (vi accorgerete che spesso
make up e moda “escono insieme”).
Anche il maquillage ha cambiato stile, legato alle epoche, agli anni, alle rivoluzioni e ai cambiamenti che la
donna ha attraversato nel corso dei secoli.
LA DEFINIZIONE DI COSMETICO
Li usiamo tutti, ogni giorno, uomini e donne. La definizione corretta di cosmetico riportata dalla nostra
legislazione è:”le sostanze e le preparazioni, diverse dai medicinali, destinate ad essere applicate sulle
superfici esterne del corpo umano (epidermide, sistema pilifero e capelli, unghie, labbra, organi genitali
esterni) oppure sui denti e sulle mucose della bocca allo scopo, esclusivo prevalente, di pulirli, profumarli,
modificarne l’aspetto, correggere gli odori corporei, proteggerli o mantenerli in buono stato”.
La parola cosmetico deriva da kosmos,che significa ordine globale, rigore, armonia: in questo senso essa fa
riferimento al riordino della armonia esteriore, in simbiosi con quella dell’anima. La cosmesi si è evoluta nel
tempo come vera e propria arte partendo da questo concetto, per arrivare infine ai giorni nostri, in cui viene
vista come semplice abbellimento. Il fine che si vuole raggiungere con l’uso di un cosmetico è eliminare uno
stato di malessere ripristinando una situazione di benessere. Si pensi a quello che un prodotto cosmetico è
in grado di fare per l’uomo: ne muta l’umore, modifica la sua autostima, condiziona le sue relazioni sociali e
influenza il suo stato d’animo. Il make up ha il fine di modificare l’aspetto del corpo a livello estetico.
L’utilizzo del make up varia a seconda dei canoni estetici, del periodo storico e del luogo. Maquillage, trucco
e make up sono tre termini per indicar la stessa cosa. Maquillage nasce nel periodo rinascimentale quando
le donne lo utilizzavano per raggiungere la perfezione richiesta dall’epoca in cui tutto doveva essere
estremamente bello e in sintonia con i canoni estetici del periodo. il termine italiano trucco riporta
anch’esso all’inganno. L’uso della parola make up, che si rifà al termine appianare, viene da oltreoceano, ma
oggi fa parte dell’uso comune italiano.
Iniziamo il nostro viaggio!
DAL TATUAGGIO PREISTORICO ALLE CIPRIE OTTOCENTESCHE
Nella preistoria l’arte del trucco o meglio del tatuaggio era collegata a riti religiosi o di caccia più che ad
aspetti puramente estetici. È interessante notare come questi riti fossero praticati quasi esclusivamente
dagli uomini che praticavano la caccia; le donne, invece, che si spostavano meno, erano più protette e non
avevano bisogno di decorarsi viso e corpo. Le motivazioni però non erano legate solo alla caccia, ma anche
all’uso di composti per proteggere la pelle dal clima troppo freddo o troppo arido; i pigmenti, spesso di
origine vegetale, venivano mescolati al grasso animale e spalmati in punti strategici di viso e corpo.
Osservando i disegni sulle grotte possiamo intuire che si utilizzassero il rosso, il giallo e il nero.
Nel periodo protostorico, intorno al 7.000 a.C., fiorì la popolazione dei Sumeri che davano grande
importanza ai cosmetici. Per capirlo basta osservare le loro opere che sono molto dettagliate e precise:
occhi, sopracciglia, ornamenti, diventano visibili e decorati con diversi materiali e pietre dai colori brillanti. I
loro cosmetici erano composti da piombo bianco, rosso vermiglio, pigmenti vegetali mescolati a grassi
animali contenuti in vasi di pregevole fattura. Il trucco era destinato sia a donne che a uomini come in tutta
l’area della Mesopotamia e del Mediterraneo. Grande importanza era data agli occhi, rappresentati sempre
in modo sproporzionato rispetto al resto del viso. Le donne utilizzavano pietre per esfoliare la pelle, che
successivamente nutrivano con un composto di cedro, incenso, cipresso, olio di mandorle e acqua. Il
profumo più utilizzato era a base di essenza di cedro.
Dopo quella dei Sumeri prosperò la civiltà dei Babilonesi, che praticarono l’astrologia collegandola alla
malattia e alla cosmesi. Avevano tinture per colorare le gote e le labbra: possiamo quindi affermare che
sono i padri dei moderni blush e rossetti!
I cosmetici per il viso in questo periodo erano nei toni del rosa, rosso e arancio ma erano diffuse anche
polveri dorate utilizzate per cerimonie religiose molto importanti.
Gli Assiri furono per cinque secoli i dominatori del Medio Oriente. Semiramide, la prima regina dell’Assiria si
narra amasse coltivare nel suo giardino piante fitocosmetiche che sapientemente utilizzava mescolandole e
creando vere e proprie pozioni.
Gli Assiri in particolare rivolgevano grande interesse alla cura dei capelli:per tenere in ordine riccioli e onde
creati sui capelli con l’uso di aste di ferro utilizzavano un composto di cera, olio di oliva e resina profumato
con scorze di frutti ed erbe forse antenati dei moderni gel e fissatori.
Inoltre era molto utilizzato il grasso di cavallo sostituto di quello bovino;mescolato a pigmenti veniva offerto
all’entrata dei bagni pubblici in ben quindici diverse tipologie: allo zafferano, al cinnamomo, al giglio, al
cedro e al fieno greco.
Uno dei popoli che ha primeggiato nello sviluppo della cosmetica è quello degli egizi per i quali il trucco era
collegato a riti religiosi, per questo gli esperti del trucco erano i sacerdoti: il trucco era visto come atto
comunicativo spirituale che avvicinava alla divinità e attraverso il colore rosso (utilizzato anche nelle tombe)
assicurava una vita nell’aldilà.
Possiamo circoscrivere ben tre utilizzi cosmetici:quello comunicativo nei confronti degli dei, quello che
ritroviamo nell’uso cosmetico del popolo e quello che fa parte del rito della mummificazione.
Gli Egizi ci hanno lasciato un prezioso documento , il Papiro di Ebers conservato in Germania sulla cura e
l’igiene della pelle: il rosso ocra(estratto dall’ematite naturale un minerale ferroso) era utilizzato
principalmente per le labbra e il nero per come eyeliner, vero e proprio kohl. L’allungamento dell’occhio
caratteristico del trucco egizio era il comune denominatore delle donne, il pigmento nero utilizzato era a
base di stibio (solfuro di antinomio). All’epoca pensavano che ingrandendo questa parte del viso di potesse
ingrandire anche la sua forza e l’amore che una donna poteva contenere all’interno del suo corpo.
Insieme al Kohl le donne egizie utilizzavano il pigmento verde estratto dalla pietra malachite e l’uovo mixato
in maschere idratanti per viso e corpo per contrastare il clima arido e idratare la pelle a fondo.
Per quanto riguarda i capelli le donne egizie si rasavano completamente e indossavano una parrucca.
La cosmesi era considerata alla stregua di cibo e acqua: gli schiavi insieme alla loro razione di cibo ricevano
prodotti cosmetici per viso e corpo.
La regina Shesh, madre di Teti, si fece prescrivere una ricetta per combattere i capelli bianchi a base di
gamba di lepre, nocciolo di dattero tritato e zoccolo d’asino, da far cuocere con olio e da massaggiare sul
cuoio capelluto e sui capelli.
Altre ricette curiose sono quelle pensate per le donne rivali, vendute loro come rimedi di bellezza
miracolosi, a base di solfuri di arsenico e calcio, causavano la perdita dei capelli e la rugosità della pelle.Al
contrario esisteva anche un composto per combattere l’invecchiamento della pelle a base di resina di
terebinto, erba di Cipro e olio di moringa fresco.
In una tavola-vetrina oggi al museo del Cairo vi è l’elenco di tutti i colori disponibili per il make-up: rosso
ottenuto dal solfuro di mercurio, l’azzurro dal rame, il viola dal manganese, il bianco dal carbonato basico di
piombo..tutti questi colori venivano inseriti all’interno di tavolozze, le moderne palette.
Se pensiamo ad uno dei simboli più significativi di questa civiltà, ovvero l’occhio di Ra (occhio di Horo)
capiamo l’importanza che il trucco rivestiva per questo popolo, tanto da spingerlo a scegliere come
emblema proprio un occhio truccato.
Successivamente anche i Fenici introdussero nel Mediterraneo molte materie prime di uso cosmetico
dall’Egitto e anche numerosi prodotti finiti.
Se ripensiamo all’etimologia della parola cosmetica è chiaro che le fondamenta di questa scienza risiedano
proprio ai tempi degli antichi Greci.
In quest’epoca i canoni estetici raggiungono livelli altissimi, la bellezza esteriore e quella interiore
costituiscono un elemento imprescindibile quasi come una religione.
Per il viso e per le labbra si impeigava una sostanza rossa simile all’oricello, per gli occhi khol proveniente
dall’Egitto, per schiarire l’incarnato del viso la biacca amalgamata a grassi animali.
Inoltre era dedicato grande interesse alle tecniche del massaggio e di cura del corpo che con l’ausilio di olii e
unguenti venivano praticate anche contro diverse malattie: tra gli oli più utilizzati c’erano quello di
mandorle, d’oliva e di lentisco e come eccipiente era usato il miele.
Addirittura ad Atene le donne che non si prendevano cura del proprio aspetto fisico venivano multate da
magistrati detti ginecomi. Praticare attività fisica era sinonimo di benessere al punto che nel V secolo
Erodico istituì il Gymnasium, un posto dove prendersi cura della propria persona.
Anche se non esisteva il sapone i Greci ereditarono dagli Egizi un composto di argilla e cenere che a contatto
con l’acqua diventava schiumoso e che veniva utilizzato per lavare viso, corpo e successivamente i vestiti.
Successivamente i Romani nei primi anni della Repubblica, periodo dedito alle armi, emisero degli editti che
proibivano la commercializzazione di profumi e cosmetici esotici.
Quando però Giulio Cesare inseguito alla conquista delle Gallie portò a Roma alcune fanciulle germaniche le
donne romane si innamorarono del biondo dei loro capelli che divenne una moda (anche tra gli uomini).
Durante il periodo dell’Impero la cura dell’aspetto femminile raggiunse i massimi livelli e molto presto anche
qualche eccesso per quanto riguarda la cura del viso.
La leggendaria Poppea ci insegnò l’uso del latte e inventò una maschera per il viso a base di farina di segale,
foglie fresche emolienti e tritate, latte d’asina e miele.
Sulle labbra non andavano di moda solo colori a base di cinabro tendenti al rosso ma anche colarazioni più
particolari come tinture d’oro e argento.
Si introdussero inoltre nei palazzi vere e proprie esperte di acconciatura, cura della pelle, dell’aspetto e del
trucco parificate ai senatori legiferavano in materia di moda, eleganza e bellezza.
Influenzati dal Gymnasium i romani erano insuperabili nella costruzione delle terme (le più famose sono
quelle di Carcalla) ma durante l’impero c’erano a Roma circa novecento bagni pubblici aperti a chiunque.
Ovidio nell’ Ars Amandi ci elenca un vero e proprio decalogo di bellezza con istruzioni per modificare difetti
di viso e corpo ad esempio suggerisce che la bellezza si deve preparare solo quando gli uomini sono lontani
e che sia necessario curare mente e spirito perché la qualità dell’anima illumina il viso.
Dagli eccessi il medioevo cristiano fu caratterizzato dal rifiuto di ogni forma di piacere: partendo dal peccato
di Eva la chiesa condannò tutti i belletti e le cure del corpo.
Solo con l’inizio delle crociate e dei viaggi nei luoghi sacri la chiesa rese possibile l’introduzione di alcuni
unguenti e profumi.
Arriviamo così all’epoca Rinascimentale caratterizzata dalla ricerca di una bellezza classica inseguita a tutti i
costi per portare armonia ed equilibrio a tutte le cose anche a quelle non particolarmente belle. La donna
ideale ha forme arrotondate e piene e la carnagione ritrova un colorito più roseo e salutare.
Caterina Sforza alla fine del Quattrocento compose uno dei primi ricettari cosmetici con più di cinquecento
capitoli dedicati alle sue ricette di bellezza preferite: maschera delle dame veneziane composta da fettine di
vitello crudo imbevute nel latte per almeno due ore e applicate sul viso per trenta minuti, pelle di serpente
per il rinnovamento cutaneo, radici di piante rigogliose per la ricrescita dei capelli.
Caterina de Medici esportò l’arte del profumo italiano all’estero mentre Isabella d’ Este era considerata la
prima donna del rinascimento e divenne ben presto un punto di riferimento per l’intero mondo occidentale,
per la moda, la cosmesi e l’estetica tanto da essere considerata “lo specchio della moda” e la “regina del
gusto”. Fu lei a diffondere la moda del toupet e ad indossare le mutande. Fu anche l’epoca del biondo come
testimoniano i dipinti di Tiziano e Botticelli realizzando il famoso biondo veneziano.
L’epoca successiva fu quella della cipria composta da pasta di mandorle, grasso di montone su cui si
stendeva poi la biacca opaca una tela completamente bianca su cui dipingere con le dodici sfumature di
rosso usate in quell’epoca. Assunsero anche importanza le sopracciglia, gli occhi, le acconciature che
assomigliavano a vere e proprie opere architettoniche e il decolletè grazie all’utilizzo di vestiti più scollati.
In quest’epoca fece capolino il fard sia sui volti maschili che su quelli femminili utilizzato dai truccatori di
corte che erano veri e propri pittori.
Il rossetto rosso usato in quel periodo veniva chiamato “fatti bello” e veniva utilizzato da donne e uomini.
Infine si diffuse l’utilizzo dei nei posizionati secondo un significato preciso: sulla fronte indicava “ la
maestosa”, la “baciatrice” di fianco alla bocca. Erano conservati in apposite scatole e creati con diversi
materiali: velluto, gomma arabica, taffetà o raso.
Nel 1890 a Parigi Madame Lucas apre la prima Maison de Beautè inaugurando così l’industria cosmetica.
In epoca vittoriana lo sfarzo barocco venne abbandonato, la pelle doveva essere diafana ed eterea e tutto
quello che era colore era considerato volgare. In questo periodo le sopracciglia venivano spesso
completamente depilate e il viso cosparso di ossido di zinco, una polvere chiarissima che donava al volto il
pallore desiderato.
IL NOVECENTO
Periodo delle grandi tragedie e delle grandi espressioni artistiche, dal punto di vista estetico si assiste ad
una presa di coscienza dell’importanza della salute corporea: grande attenzione veniva data alla forma fisica
intesa come benessere e quindi alla pratica dell’esercizio fisico.
Gli anni venti, gli anni ruggenti
Il make-up di questi anni portava con se un’impronta teatrale: nel cinema muto il trucco era infatti
importantissimo perché il viso e le sue espressioni erano l’unico mezzo per esprimere emozioni a chi
guarda.
Louise Brooks una delle modelle più famose di questi anni rappresentava la perfetta flapper: ostentava la
sua giovinezza, fumava, ballava il charleston, mostrava spesso gambe e braccia nude e utilizzava il make-up
in pubblico anche grazie alle prime confezioni twist-up per alcuni prodotti come ad esempio il rossetto.
La donna comune concentrava la sua attenzione su alcune parti del viso: ombretti cremosi per intensificare
lo sguardo erano usati abbondantemente sulla palpebra superiore ricoprendola quasi completamente e
concentrandosi verso l’angolo interno dell’occhio.
Il rossetto era rosso di varie sfumature e molto richiesta era la tinta delle labbra: era importante definire
bene l’arco di Cupido e dare alla bocca una forma leggermente imbronciata, possibilmente a forma di cuore.
Le guance avevano un colore quasi naturale grazie a carta rossa e la pelle di porcellana era ottenuta con
l’uso di una cipria color avorio.
In questo periodo storico Coco Chanel invitò le donne a lasciare a casa ombrellini e guanti per permettere al
sole di dorare la pelle in modo naturale introducendo così la moda dell’abbronzatura.
Sempre nel 1917 la Maybelline introdusse nel mercato la prima forma di mascara, una sorta di tavoletta
sulla quale bisogna sputare per inumidire il composto e stendere poi sulle ciglia. Le sopraciglia venivano
completamente depilate e ridisegnate.
Le unghie venivano invece ridividente di bianco oppure “alla parigina” utilizzando diverse gradazioni di rosa.
Focus:
I colori della base sono chiarissimi, gli occhi sono scuri con una sorta di smokey eyes con ciglia lunghe e
scure, la bocca ha la forma di un cuore, le unghie sono alla parigina,i capelli sono corti alla garconee lisci
oppure ondulati.
Gli anni trenta
In Europa furono anni duri a causa dei regimi totalitari, in America invece erano gli anni dello sviluppo
cinematografici e il modello era rappresentato da attrici ricche di charme e personalità come Greta Garbo.
Il colorito non era più visto come riflesso di benessere in quanto avere il tempo di prendere il sole era
considerato un simbolo di ozio e ricchezza.
Le nuove luci degli studi cinematografici richiedono nuovi prodotti di make up, a produrli ci penserà Max
Factor partito dalla Russia agli inizi del 900, trasferitosi a Los Angeles diventerà il truccatore ufficiale di
moltissime attrici.
Focus: Incarnato avorio tendente al bianco,fondotinta chiaro con sottofondo freddo, occhi truccati con
smokey eyes tendente al blu, viola e verde, sopraciglia ridisegnate per renderle sottili. Labbra rosse con
labbro superiore ridisegnato ad ali di rondine, per le unghie invece toni pallidi del rosa e del corallo. I capelli
sono ondulati.
Gli anni quaranta
Per le attrici Il trucco diventa più naturale, grazie a sopracciglia meno depilate e con più volume mentre per
le donne comune costrette a lavori maschili a causa della guerra cercano di sfoggiare un make up che le
facesse sentire bene e femminili tanto che Mr. Henderson del ministero dell’approvvigionamento disse: “I
cosmetici sono essenziali per la donna come lo è il tabacco per l’uomo”. Differente il concetto di bellezza in
Germania dove a causa del Nazismo era di moda il pallore tipico della razza ariana.
Focus:L’incarnato sempre chiaro e perfetto aveva un unico tocco di colore dato dal blush (pescato o rosa
pallido), le sopracciglia avevano una forma più naturale. L’ombretto era chiaro su base neutra o
marrone,l’occhio allungato verso l’angolo esterno e nella rima inferiore dell’occhio c’era la matita. Le labbra
sono il focus di questi anni segnate da colori decisi, le unghie invece a forma di mandorla. Il colore dei
capelli è rosso o biondo castano ramato in stile Rita Hayworth.
Gli anni cinquanta
Quest’epoca è caratterizzata dalla voglia di rinascita, divertimento e frivolezze infatti proprio in quest’epoca
nasce la silhouette a clessidra stretta in vita proposta da Dior.
Per il trucco l’incarnato è perfetto, di porcellana, prende piede l’utilizzo del fondotinta in particolare il Pan
Cake di Max Factor creando il Pan Stick il primo fondotinta in stick.
Le labbra erano riempite con colori brillanti dal rosso corallo al fucsia in particolare con formulazioni long
lasting. Revlon lancia l’accostamento tra il colore applicato sulle unghie e quello applicato sulle labbra ed
Helena Rubinstein nel 1958 introduce il mascara con tubetto applicatore.Sicuramente l’emblema di questo
periodo è Marilyn Monroe un po’ pin un un po’ femme fatale un modello che molte donne cercano di
reinterpretare.
Focus: Il colorito è uniforme e leggermente luminoso, al lato della bocca si disegnava un neo. L’occhio è un
gioco di chiari-scuri, l’eyeliner nero è definito le ciglia sono molto lunghe (finte) e truccate con abbondante
mascara. Le labbra sono sempre carnose e coperte da un rossetto rosso fuoco come le unghie. I capelli sono
molto voluminosi.
Gli anni sessanta
Erano gli anni di Twiggy e della minigonna in cui i primi ombretti colorati detronizzano grigi e verdi. Le righe
e le figure geometriche sostituiscono la donna a clessidra. Il fondotinta coprente è sostituito da formulazioni
leggere quasi impercettibili come il Cover Fluid di Helena Rubinstein e l’Ultra Lucent di Max Factor. Le
bocche rosse sono sostituite da rossetti nude e da gloss traslucidi. Il focus diventano gli occhi che sono più
colorati, con decorazioni a puntini nella parte inferiore dell’occhio abbondante mascara e ciglia finte.
Focus: Il viso è perfetto, ogni piccola imperfezione è coperta con il correttore, l’effetto luce è amplificato e il
fard è color cannella. Gli occhi sono decorati con un ombretto luminoso dai toni chiari, le sopracciglia sono
pettinate, il mascara nero è abbondante e l’eyeliner è presente sulla palpebra superiore. Sulle labbra va
applicato solo un gloss nude, le unghie sono corte e con colori pastello. I capelli invece sono voluminosi e
cotonati.
Gli anni settanta
Caratterizzati da gruppi musicali come i Doors e i Rolling Stones e dall’eccentrico David Bowie, dai figli dei
fiori e dai pantaloni a zampa. Per make up si preferiva il tratto morbido della matita nera e la linea decisa
dell’eyeliner. Per le labbra si continuavano ad utilizzare tonalità nude, ombretti cremosi metallici sulle
palpebre, sopracciglia assottigliate e lasciate disordinate.
Focus: Incarnato luminoso, fondotinta naturale, zigomi illuminati, il blush è rosa mattone. Per l’occhio la
scelta del colore ricade sui colori stimme a contrasto con l’iride, superluminoso e chiaro. L’eyliner è
sostituito dal tratto morbido della matita nera, si al mascara ma le ciglia devono sembrare naturali e
allungate. Per le labbra solo rossetti nude, lucidalabbra trasparenti o lip balm leggermente luminosi. Le
unghie vanno lasciate nude o con colori tenui e laccate su tutta la superficie.
Gli anni ottanta
Sono gli anni di Madonna, della disco music, dei punk e del colore!
Il rossetto passa dal rosso, al fucsia a quello color cioccolato. Le sopracciglia erano delineate, riempite e
ispessite, le palpebre colorate con colori vivaci e iridescenti. Le terre e i blush scolpivano i volti di ogni
donna rendendoli un po’ duri. Si preferiva un verde o un blu elettrico al tradizionale nero e il mascara era
abbinato a smalti super fluo e orecchini a cerchio.
Focus: Il viso è definito bene con il bronzer, gli occhi sono super colorati, il rossetto è rosso o fucsia, le
unghie hanno colori neon come il bianco gesso, i capelli sono ricci e un po’ crespi grazie alla permanente.
LE AZIENDE CHE HANNO CONTRIBUITO ALLA STORIA DELLA COSMETICA
Le aziende italiane
Pupa Milano: “ Amiamo regalare emozioni”
Nel 1974 inizia l’avventura Pupa, il motto riporta ad una bellezza non convenzionale:l’idea del cofanetto,
prodotto di design ludico e divertente, nasce dal bisogno di contenere in un unico prodotto tutto quello che
serve ad una donna porta Pupa a trasformarsi in poco tempo in un’azienda di grandi dimensioni. Il successo
fu tale che in russo la traduzione della parola cofanetto è proprio Pupa.
Uno dei prodotti di successo è polvere di Luce un ombretto a polvere libera che rappresentò per il mercato
italiano una novità nel mondo degli ombretti illuminanti insieme al Lip Tris un rossetto che garantisce
colore-brillantezza-cura molto innovativo negli anni ottanta. Il colore scelto è il rosso, il colore della
passione, dell’amore e della vita.
Deborah Milano
A Parigi nel 1903 il signor Bonetti acquista la formula della di adermina, iniziandone lui stesso la produzione,
la commercializzazione in giro per il mondo. Il successo è tale che decide di aggiungere alla crema una serie
di prodotti ad essa ispirati: un dentifricio, una crema mani, i solari e il borotalco.
La sede si trasferisce presto a Milano, dove si trova tutt’ora e presto lancia una serie di prodotti innovativi
come i mascara automatici e il primo mascara colorato.
Tutt’oggi Deborah è uno dei simboli del made in Italy
Collistar
La storia dell’azienda nasce nel 1982 quando Daniela Sacerdote viene nominata responsabile. L’idea di lusso
accessibile viene applicata associando ai prodotti una confezione degna di prodotti di alta gamma.
Alla fine degli anni ottanta Collistar lancia sul mercato il primo rossetto con il marchio inciso sulla punta
dello stick e nel 1995 la prima linea da profumeria a base di olii essenziali.
Le aziende mondiali
YSL
Yves Mathieu Saint Laurent è il nome vero di questo stilista algerino nato nel 1939. La sua carriera inizia
come assistente di Dior ma presto decide di mettersi in proprio. L’ingresso nel mondo della bellezza inizia
nel 1964 con il lancio di una fragranza femminile mentre i primi prodotti di trucco cioè un rossetto rosso
intenso e un fard escono nel 1978 con un grande successo. Il packaging è sempre d’oro curato nei minimi
dettagli in quanto truccarsi in pubblico diventa un gesto femminile simbolo di energia.
Nel 1992 YSL lancia la prima penna correttore che regala luce e cancella occhiaie.
Rouge Baiser
Nel 1927 il chimico Paul Baudecroux decide di creare il primo rossetto rosso con formula indelebile inserito
all’interno di una confezione con il logo in bianco e nero della donna bendata nasce il brand Rouge Braiser e
si distingue per essere il marchio preferito di Audrey Hepburn.
Elisabeth Arden
Questa realtà nasce dal fortunato incontro tra Miss Arden una giovane donna canadese con la passione per
creme e unguenti e Elizabeth Hubband un’altra lady del beuaty, insieme aprono un salone a New York sulla
quinta strada e decidono di colorare di rosso la porta come simbolo del brand.
Uno dei trattamenti più famosi era il “massaggio porta rossa” un massaggio al viso della durata di un’ora
utile per stimolare la microcircolazione.
Ispirata da un articolo di Vogue che lancia un redazionale sull’importanza di un tocco di fard e rossetto per
essere perfette Miss Arden lancia una gamma di cosmetici che diventeranno il famoso rosso Arden.
Per prima questa azienda assume un chimico per la formulazione di creme e lozioni abbinando così la
scienza alla cosmetica.
Inoltre lanciano la figura delle consulenti, informatrici in grado di fornire informazioni complete sulla
gamma dei prodotti e di vendere in modo diretto ai clienti in tutta l’America garantendo così forte
popolarità al marchio.
Tra i prodotti più innovativi lanciati ci sono un porta cipria con dosatore chiamato Swiss Twist, profumi e il
primo kit di bellezza chiamato Home Spa.
Infine questa azienda è la prima a lanciare una collaborazione con una casa automobilistica che propone
l’acquisto di una vettura Chrysler con all’interno una valigetta di prodotti chiamata training case.
Il concetto principale del marchio è quello di total beauty il moderno welness.
Helena Rubistein
Polacca Helena Rubistein è una donna curiosa, pioniera dei trattamenti specifici per le diverse tipologie di
pelli è la prima a categorizzare la pelle a seconda dell’aspetto
La fortuna di questa donna nasce in Australia quando, mentre sta lavorando nel laboratorio di una farmacia,
si accorge che le donne australiane sono attratte dal suo colorito etereo, attraverso una formula inviata dai
fratelli Lykusky, crea una crema miracolosa che si chiama Valaze e che sarà poi il nome di tutti i centri
estetici in Australia. Grazie ad un articolo la crema diventa un grande successo, la sorella la raggiunge in
Australia per gestire il business e lei parte alla volta dell’Europa per sviluppare l’attività.
La strada è poi tutta in discesa, la catalogazione dei vari tipi di pelle e la creazione di prodotti ad hoc per
tipologia e tonalità faranno il successo dell’azienda in tutto il mondo.
Inseguito alla guerra Helena approda a New York dove la bellezza accessibile a tutti proposta dalla sua
maison si rivelerà un passo per ulteriore successo.
Lancome
La casa di bellezza francese fondata nel 1936 inizia la sua fortuna nel mondo della cosmetica grazie al lancio
di cinque fragranze innovative all’ esposizione universale di Bruxelles. L’anno dopo viene lanciata la crema
Nutrix in commercio ancora oggi come prodotto riparatore.
Il marchio distintivo di questa azienda è la scelta di modelle bellissime per rappresentare il marchio.
Chanel: una donna senza profumo è una donna senza avvenire
Gabriel Coco Chanel inizia ad interessarsi del mondo del beauty nel 1919 decidendo di incontrare il
profumiere chimico-biologo Beaux in Costa Azzura per spiegare il suo obiettivo:un profumo rivoluzionario
che lasci alla donna un odore unico al mondo. La scelta di Coco ricade su due delle numerose essenze
proposte la numero 5 e la numero 22: il resto è storia. Sponsorizzato dalla stessa Marilyn Monroe numero 5
diventa un’icona.
Nel 1924 Coco decide di dedicarsi anche al make up creando il rossetto rosso Rouge Allure ancora oggi un’
icona tra i rossetti.
Nel 1927 Chanel immette nel mercato ben quindici prodotti per la cura della pelle.
Oggi Chanel è un punto di riferimento non solo nella moda ma anche in quello cosmetico in particolare per
quanto riguarda le palette di colore.
Estee Lauder: Ogni donna può essere bella
La fondatrice di questa azienda inizia la sua passione per creme e preparati grazie al lavoro di uno zio
chimico. L’ attività inizia occupandosi di distribuzione porta a porta e negli hotel.
Insieme al futuro marito conosciuto nel laboratorio dello zio fonda nel 1946 quella che è ancora oggi una
delle società cosmetiche più importanti del mondo.
Nel 1948 inizia la distribuzione di kit per la pelle nei grandi magazzini di New York in particolare grazie ad un
articolo pubblicato su Harper Bazar la crema all’uovo diventa uno dei prodotti di punta dell’azienda e
diviene famosa in tutto il mondo.
Uno dei segreti del successo è quello di incominciare a regalare a personaggi famosi i propri prodotti che in
breve fanno il giro del mondo.
Questa azienda è la prima a lanciare sul mercato un prodotto anti-age che agisce di notte.
Clinique
Clinique nasce a seguito di un articolo pubblicato nel 1967 su Vogue edito dal dermatologo americano Dott.
Orentreich che afferma che il segreto per avere una pelle perfetta è quello di detergere il viso a fondo.
L’affermazione attira l’attenzione di Esteè Lauder che lo contatta e gli propone una collaborazione sul lancio
di una nuova linea di pulizia in tre fasi: detersione, esfoliazione e idratazione.
Clarins
Jaques Courtin crea una linea di olii essenziali , diventa famoso per l’applicazione con una tecnica di
massaggio soprannominata “ metodo Parigi” una sorta di massaggio con sfregamento . La particolarità che
caratterizza questa azienda è l’importanza destinata all’opinione del cliente chiesta attraverso questionari
che porta anche ad una forte fidelizzazione.
Givenchy
Audrey Hepburn, amica del fondatore dell’azienda Hubert de Givency è la musa di questa realtà di cui
diventerà anche testimonial prestando il suo volto (è la prima volta che un’attrice lo fa) alla fragranza l ‘
Interdit. Presto verranno prodotte anche fragranze maschili.
Shiseido
Shiseido, il cui fondatore è il giapponese Shinzo Fukuhara, nasce come laboratorio in grado di unire i migliori
risultati in campo scientifico e di design artistico, lancia nel 1969 il primo fondotinta compatto solare.
Christian Dior
Christian Dior nasce in Normandia nel 1905. Dopo un periodo difficile, diviso tra una famiglia che non lo ha
aiutato a sviluppare l’innato senso estetico e una grave periodo di malattia, comincia finalmente ad
assecondare la sua natura disegnando bozzetti e nel 1946 inaugura la sua casa di moda.
Subito dopo nel 1947 lancia sul mercato la prima fragranza Miss Dior che ebbe immediato successo.
Nel 1955 lancia il suo primo rossetto, rosso con lo scopo di vestire il sorriso delle donne, a seguire nel 1965
completa la gamma con blush, polveri, ombretti e fondotinta e nel 1987 la prima palette a cinque colori.
Max Factor
Maksymilian Faktorowicz nasce in Polonia e dopo il periodo di militare apre il suo primo negozio vicino a
Mosca. Una compagnia teatrale acquista i suoi prodotti e comincia a fare grande pubblicità diventando poi
l’esperto di cosmetica ufficiale della famiglia reale. Agli inizi del 900 si trasferisce in America e in particolare
a Los Angeles vede la possibilità di sviluppare il suo lavoro in collaborazione con l’industria cinematografica.
Divenne così famoso per l’invenzione di un cerone sottile più adatto al cinema rispetto a quello usato in
teatro: nel 1935 lancia il famoso fondotinta Pan- Cake.
La popolarità crescente nel modno del cinema lo spinse presto a lanciare una linea commerciale per tutti.
Le sue invenzioni sono numerose: crea il primo gloss per le labbra, inventa il Beauty calibrator un
macchinario in grado di effettuare misurazioni millimetriche sul viso per evidenziare irregolarità e
correggerle con il make up ed è anche l’inventore della ciglia finte.
Revlon
Charles Revson nel 1932 insieme al fratello si specializza nella creazione di smalti rinnovando il processo
produttivo e utilizzando veri pigmenti al posto delle vernici: questo fa si che nascano nuove nuance di tutti i
colori dal rosso al corallo contro le tre tonalità disponibili precedentemente.
Inseguito a questa coperta decide di lanciare anche una gamma di rossetti da abbinare alle unghie
diffondendo il concetto di coordinato.
Oltre alla creazione del fondotinta fluido nel 1962 lancia un fard rivoluzionario da utilizzare con un grande
pennello.
Guerlain
Guerlain il fondatore di questo noto marchio è specializzato in fragranze nel corso degli anni ha infatti
lanciato più di trecento profumi, tra i più famosi ci sono: l’Heure Bleu, Samsara e Shalimar famosissimo
ancora oggi.
Nel 1987 lancia un prodotto molto innovativo un prodotto in polvere composto da sfere rosa, verde bianche
e malva con l’obiettivo di dare bagliore, correggere le rughe, illuminare e amplificare gli effetti luce.
L’oreal
Specializzata nello studio dei capelli nel 1907 viene brevettata una nuova colorazione non nociva.
Da li l’azienda sarà caratterizzata fino ai giorni nostri per lo studio e la cura del capello.
Brand moderni: Mac e Smashbox
Entrambi americani Mac nasce originariamente come gamma di prodotti pensata per i professionisti il
packaging è infatti essenziale. Nel 1990 il prodotto viene commercializzato al grande pubblico e anche
grazie a testimonial importanti come Linda Evangelista e Madonna diviene subito di successo.
Smashbox invece è stata fondata dai pronipoti di Estee Lauder e porta sul mercato il primo prodotto finito
utilizzato da fotografi e nei set.
L’ AMBIENTE DI LAVORO
Il camerino trucco
Prima di iniziare il lavoro, bisogna prestare attenzione al luogo in cui viene eseguito il make-up. Il camerino
ideale è dotato di specchio con lampadine montate a vista, e una poltrona del tipo usato dal barbiere;
questi sono i due elementi necessari, ma anche le luci e la comodità del posto di lavoro.
Elementi indispensabili
 Lo specchio
 La poltrona: da barbiere con appoggia testa
 Posizionamento: non ci devono essere problemi di riflesso
 Il tavolo o mensola: la misura deve essere almeno di 35 cm di profondità
Importanza delle fasi del trucco
E’ importante stabilire tutti i diversi passaggi nell’esecuzione del trucco in modo da avere ben chiaro la
successione delle operazioni; per esempio il correttore non può essere usato dopo il fondotinta perché si
rischierebbe di usare l’effetto della correzione; il mascara non potrà essere adoperato prima degli ombretti
o della cipria, altrimenti si noterà la caduta delle polveri sulle ciglia.
Non è sempre necessario eseguire tutte le fasi, ci sono dei casi in cui alcuni passaggi possono essere saltati,
tutto questo sarà valutato in base alle esigenze e alle richieste.
Fasi del trucco
 Detersione
 Crema
 Copri occhiaie
 Fondotinta
 Cipria
 Correzioni scure
 Matita occhi
 Ombretti
 Mascara
 Fard e terre
 Matita contorno labbra
 Rossetto
 Lucidi
 Correzioni sopracciglia
 Acqua spray fissante
Pennelli
Si dividono in due categorie:
-
Pennelli a pelo morbido per l’applicazione del fard, della cipria e altri piccoli interventi (Vaio)
-
Pennelli a pelo rigido ed elastico adoperati per occhi, labbra e correzioni varie (Martora)
Oltre a queste due categorie troviamo anche pennelli con pelo di capra e pony (utilizzati per applicare la
cipria e varie) e sintetici.
USO
PELO
GHIERA
TAGLIO
Eyeliner
Martora
Tonda
A punta
Eyeliner
Martora
Piatta
A punta
Labbra
Martora
Piatta
A lingua di gatto
Labbra
Martora
Piatta
A lingua di gatto
Occhi
Martora
Piatta
A lingua di gatto
Occhi
Vaio
Tonda
Sfumato
Occhi
Martora
Piatta
A lingua di gatto
Correzioni varie
Martora
Piatta
A lingua di gatto
Fard
Vaio
Piatta
Sfumato
Correzione viso
Vaio
Piatta
Sfumato
Cipria e varie
Vaio
Tonda
Sfumato
Altri accessori utili
Pinzette: per sfoltire le sopracciglia e anche per applicare le ciglia finte, soprattutto quelle a ciuffetti.
Forbicine: per tagliare le sopracciglia, le ciglia finta della giusta misura o le spugnette da fondotinta.
Piegaciglia
Palettina: per prelevare i prodotti
Spazzolino da denti
Colla per ciglia finte
Acqua spray
Ciglia finte
Cotton fioc
Dischetti di cotone
Salviettine detergenti per viso e mani
Fazzolettini di carta
Spazzolino per sopracciglia
Pettinino per ciglia
Temperino a due misure
Piumino di velluto (almeno 4 misure differenti)
Detergente per pennelli
I prodotti per il trucco del viso
Correttore
Tipi di correttore:
Fluidi- coprenza media buona
Cremosi- coprenza buona
Colorati e stick- coprenza ottima
Matita- correzioni veloci coprenza media
Le borse: sulla sporgenza colore scuro, sotto la sporgenza colore chiaro
Le occhiaie: colore aranciati beige e gialli
Couperose: verde e lilla
Fondotinta
Vero e proprio alleato di bellezza, il fondotinta mira ad eliminare le imperfezioni della pelle dandole un
aspetto uniforme e levigato.
Tipi di fondotinta:
Fluido- copre il 30-40%
Cremosi- coprenza media
Stick- copre il 70%
Compatto- copre al 50%
Cover tatto- copre al 100%
Tonalità fondotinta: rosso giallo olivastro
Come applicare il fondotinta:
Stesura pennello o spugnetta inumidita:
 Si mette il fondotinta al centro della fronte sfumando all’esterno e fino all’attaccatura dei capelli
 Sul naso si posiziona al centro e si stende
 Guancia e orecchie
 Mento e collo
Cipria
La cipria è uno dei prodotti più importanti e serve a fissare il fondotinta, a rendere l’incarnato uniforme e
luminoso e infine ad opacizzare il trucco.
 Compatta
 Traslucida
 In polvere
Come applicarla:
Strumenti indispensabili: piumino di velluto e pennello
La prima zona da coprire è quella degli occhi e tutte le zone dove appaiono rughette e segni di espressione.
Usare un pennello piccolo che passi in tutte le zone poi con il pennello grande o piumino passare su tutto il
viso sulle zone che vogliamo restino opache.
Il blush
Il blush è quel prodotto che applicato sulle guance e poi applicato sulle tempie regala un’ aria molto sana.
Esiste in diverse texture, cremosi, colati in stick, polvere compatta (sono i più utilizzati).
Come applicarlo: partendo dal punto più alto delle guance e sfumandolo verso l’alto e in fuori verso le
tempie, per un effetto più forte fate l’opposto.
I prodotti per occhi e sopracciglia
Matite
La matita serve per disegnare, scurire, contornare e correggere qualsiasi elemento del viso.
La scelta delle matite: ogni zona del viso ha le sue esigenze e di conseguenza il tipo di mina dovrà essere
scelto in base al tipo di intervento:
 Per gli occhi usare matite medio morbide
 Per le sopracciglia la matita dovrà essere piuttosto dura
 Le matite correttive che vengono utilizzate per le occhiaie dovranno avere necessariamente mine
morbide
Uso delle matite: è necessario che la pelle sia perfettamente asciutta. Se la matita è troppo secca scaldatela
passandola ripetutamente sul dorso della mano, se è troppo grossa affondate la mina nella cipria.
Se si vuole soltanto ritoccare, la matita si usa di punta, di taglio se si deve delineare o contornare, a spatola
se si deve riempiere o colorare degli spazi più consistenti.
Gli ombretti
Gli ombretti danno colore, luminosità, intensità e tridimensionalità.
Si possono usare in modo leggero per un effetto soft o compatto per avere un effetto glamour.
La formulazione classica degli ombretti è in polvere combatta ma anche in polvere e colorati in crema.
Come applicarli: ogni gamma di colore scelto dovrebbe avere almeno due toni. Usare un colore chiaro per
evidenziare e uno scuro per contornare e dare la dominante del tono.
I colori neutri (chiari) sono: crema, perla, avorio, rosa pallido, oro chiaro e argento tenue. Tutti questi toni si
accordano bene con la maggior parte dei colori base illuminando i colori su cui vengono applicati.
I colori neutri (scuri) sono: nero, marrone scuro e grigio fumo; essi si combinano bene con la maggior parte
dei colori base e con i neutri già citati.
Nell’applicazione degli ombretti mettere sempre un velo di cipria sotto gli occhi in modo da poter spazzolare
successivamente l’eccesso di cipria e di pigmento che si sono depositati.
Quando dovete usare dei toni molto scuri truccate gli occhi prima della base.
Il mascara
Eyeliner
Come la matita anche l’eyeliner è un cosmetico tra i più usati, si trova in diversi tipi, liquidi, in gel, in polvere
e glitter.
Il piega ciglia
Esso è di enorme utilità, si usa prima dell’applicazione del mascara.
Piegare con cautela per l’incurvatura delle ciglia.
Le ciglia finte
Posso essere:
 Ciglia intere risultano piuttosto evidenti
 Ciglia a nastro hanno tutte la stessa misura possono essere tagliate e sfumate
 Ciglia a ciuffetti risultano le più naturali
 Ciglia singole applicazione piuttosto lunga con effetto molto naturale
 Ciglia inferiori si differenziano da quelle intere solo per la lunghezza del pelo
I migliori adesivi sono quelli a base di lattice.
I prodotti per il trucco delle labbra
Matite
Formulate in moltissimi colori. La matita va applicata lungo il contorno labbra e poi ancora all’interno, infine
va sfumata leggermente con un pennellino
Rossetti
Tipi di rossetto:
 Colorati (non sostituiscono quelli stick)
 Stick (i più utilizzati)
 Polvere (rossetto-ombretto effetto mat)
 Automatici (in alternativa a quelli colorati o lucidi)
 Stilo (in sostituzione a quelli in stick)
Per l’applicazione prelevare una piccola quantità di prodotto, passare il pennello più volte sulle labbra fino a
saturazione del colore.
Lucidalabbra
Si usa per aggiungere un tocco luminoso e conferire più volume e dimensione.
Ricordarsi di non metterlo mai negli angoli della bocca in quella zona potrebbe sbavare.
Sopracciglia: l’arco portante del viso
La sopracciglia si compone di quattro parti:
 Punto di partenza che può essere ravvicinato o distanziato (A)
 Punto di altezza (B) se distanziato allarga la parte alta del viso, se ravvicinato allunga il viso
 L’estremità o coda (C) che può essere corta, media o lunga, gioca sull’allungamento o accorciamento
del viso
 La direzione dell’estremità o coda può essere diritta, leggermente ascendente o modo chiuso
(allunga il viso)
Luci ed ombre: “il trucco è un’illusione ottica”
Il colore chiaro da un effetto di prominenza, ingrandimento della zona truccata, crea maggior volume
perché riflette la luce. Allo stesso tempo il chiaro nasconde: un rossetto tendente al chiaro renderà meno
vistosa una bocca troppo grande.
Il colore scuro restringe, ai lati del viso lo assottiglia, sulle palpebre le infossa, sulle guance le incava, sui lati
del naso lo snellisce.
Le forme del viso e le correzioni
Il viso tondo:
Caratteristiche: guance tondeggianti, mancanza di lunghezza e ossa zigomatiche poco visibili.
Ombreggiature: scurire i laterali del viso senza mai toccare l’ipotetico angolo frontale e mascellare. Evitare
di ombreggiare la zona frontale del viso.
Contrombreggiatura: illuminare la fronte e il mento.
Il viso quadrato:
Caratteristiche: presenza di angoli nelle mascelle e nella fronte, zigomo generalmente accentuato. L’angolo
della fronte è parallelo con quello delle mascelle e anche l’osso zigomatico.
Ombreggiatura: scurire i laterali del viso, angoli della fronte e delle mascelle, evitare di scavare
eccessivamente gli zigomi, seguire lo stesso osso senza toccare la parte inferiore.
Contrombreggiatura: le zone da illuminare sono la fronte e il mento. Evitare di dare luce nella zona tra
l’occhio e lo zigomo.
Il viso triangolare (1):
Caratteristiche: fronte spaziosa che si stringe verso il mento in maniera molto evidente.
Ombreggiatura: scurire gli angoli della fronte scendendo lungo la laterale del viso fino ad arrivare allo
zigomo. Scurire l’osso zigomatico senza toccare la parte inferiore. Correggere la punta del mento sfumando
l’ombreggiatura verso il basso e l’esterno senza passare la linea verticale della bocca.
Contrombreggiatura: illuminare la parte inferiore del viso.
Il viso triangolare (2):
Caratteristiche: l’opposto di quello precedente.
Ombreggiatura: scurire gli angoli delle mascelle e i laterali inferiori fino all’osso zigomatico.
Contrombreggiatura: illuminare la parte alta con estrema attenzione in quanto l’attaccatura dei capelli non
ce lo permette rischiando di sporcare la peluria presente in quella zona.
Il viso rettangolare e ovale allungato:
Caratteristiche: la principale caratteristica di queste due forme è la lunghezza.
Ombreggiatura: scurire il mento e la parte alta della fronte, in orizzontale l’osso zigomatico puntando la
sfumatura verso la parte centrale del viso.
Contrombreggiatura: non bisogna effettuare nessun tipo di luce.
Correzione degli occhi:
Occhi piccoli
Tracciare la linea superiore partendo da circa metà occhio, sfumare verso l’esterno e verso l’alto.
Ombretti chiari e luminosi.
Occhi grandi
L’occhio dovrà essere corretto sia sopra che sotto partendo con la bordatura dall’interno. Non usare
ombretti chiari e lucidi.
Occhi infossati
Controllare solo la parte inferiore partendo da
sopra l’occhio verso l’esterno.
Non bisogna usare ombretti chiari e luminosi
nell’arcata sopraciliare. Sulla palpebra si.
Occhi sporgenti
Contornare completamente la palpebra superiore, applicare una matita scura all’interno dell’occhio sia nella
parte superiore che in quella inferiore, i colori chiari e perlati devono essere aboliti.
Occhi sottili e lunghi
Creare la forma della mezzaluna accennando una linea nella parte superiore esterna. Evitare il punto luce,
colori tendenzialmente chiari.
Occhi con palpebra rilassata
Creare un’ombreggiatura nella piega palpebrale, sollevare l’altra sopraciliare, usare ombretti chiari e
luminosi.
Occhi vicini:
Tracciare la bordatura dal punto più esterno possibile, schiarire la parte interna dell’occhio.
Occhi lontani:
L’opposto della correzione precedente, con la differenza che deve essere scurita anche l’ala nasale
superiore.
La correzione delle labbra
Solitamente le si trucca con colori delicati, incipriare le labbra e disegnare i contorni a partire dal centro del
labbro superiore.
Bocca piccola
Debordare leggermente dal contorno naturale. Il lucidalabbra va applicato dall’interno dei contorni naturali,
usare colori scuri per mimetizzare la correzione.
Bocca grande
La correzione del naso
-
Naso all’ in su: scurire la parte centrale della punta
Naso greco: scurire all’attaccatura
Naso aquilino: schiarire l’attaccatura del naso partendo immediatamente sopra la gobba
Naso piatto: applicare lentamente un ombretto scuro, schiarire il dorso con un correttore chiaro
Naso lungo: scurire la punta nella sua parte inferiore oppure truccare abbondantemente gli occhi
sulla palpebra inferiore
Naso stretto: schiarire le ali laterali del naso
Il trucco per la “rossa”, la “bionda”, la “mora”
Il trucco per ogni occasione
Il trucco da giorno, non deve essere troppo coprente, bisogna quindi prestare attenzione alla scelta della
tonalità del fondotinta, soprattutto in relazione alle tonalità destinate alle ombreggiature correttive che
devono risultare invisibili; le guance dovranno essere moderatamente colorate.
Il trucco da sera, deve essere più coprente, bisogna scegliere quindi un fondotinta con una tonalità calda, il
trucco degli occhi sarà moderatamente più marcato, alcuni ombretti potranno essere madreperlati senza
dimenticare che per un ottimo make up servono tonalità neutre, i soliti neri e marroni.
Il trucco da sposa, non è altro che un trucco correttivo che tiene conto delle esigenze di leggerezza e
freschezza. Risulterà più appropriato utilizzare un fondotinta con tonalità calde, il trucco dovrà essere
assolutamente opaco. Vanno bene quei fondi che siano una via di mezzo tra una cipria compatta e il
pancake da applicare con una spugna sia bagnata che asciutta; ottimo il pancake applicato con cipria ed
acqua; per un tipo di pelle chiara occhi e capelli con tonalità fredde: accentuare il candore; colori caldi e
ambrate per la pelle un più scura che contrasteranno piacevolmente con il candore dell’abito. Gli occhi
andranno truccati in maniera più o meno marcata a seconda della tipologia del soggetto: con colori naturali
sul pesca, albicocca chiaro, rosa salmone, anche se le tonalità sul caffè – latte e sul marrone restano sempre
le più naturali. Volendo usare cosmetici madreperlati, applicateli solo sulla palpebra mobile. Per le guance
evitare colori brillanti. Per la bocca sarà preferibile un colore sulle tonalità naturali.
Il trucco correttivo (anti - age)
Preparare la pelle a ricevere un trucco con adeguati cosmetici curativi. Se la pelle è arida, idratarla. Stendere
in modo leggero il fondotinta. Coprire le occhiaie con un correttore dello stesso tono del fondotinta. Prima
di fissare il trucco controllare che qualche prodotto non si sia accumulato tra le piccole pieghe della pelle
(tamponare con una spugnetta di mare umida. Per gli occhi evitare cosmetici che appesantiscono, come gli
ombretti compatti, evitare l’uso dell’ eyeliner nero, meglio mescolarlo con il marrone. Per rialzare gli angoli
discendenti della bocca: la correzione deve ridare alle labbra una forma più sorridente rialzandone gli angoli
esterni. In caso di rughette verticali, incipriare con cura, eseguire il contorno labbra con una matita e
stendere un rossetto non troppo morbido. Per attenuare il doppio mento e i cedimenti del contorno
applicare un’attenda ombreggiatura che stabilisca una linea più uniforme lungo la mascella con un
fondotinta più scuro di 3-4 toni rispetto alla base. Perfezionare con un ombretto in polvere marrone, o un
blush compatto per guance.
La pelle
La pelle o apparato tegumentario è costituito da:
1. Tre strati: epidermide, derma, ipoderma
2. Annessi cutanei: ghiandole sudoripare, sebacee, peli, unghie
Funzioni della pelle
1. Funzione protettiva:
•
Protegge gli organi interni dall’ambiente esterno
•
Impedisce l’entrata dell’acqua e delle sostanze in essa disciolte e la disidratazione. Questa
funzione è svolta dalla pellicola o film idrolipidico acido che ricopre tutta la superficie della
pelle rendendola semi impermeabile. Il film idrolipidico acido è formato da sudore
(prodotto dalle ghiandole sudoripare), sebo (prodotto dalle ghiandole sebacee), ed
eleidena (sostanza oleosa presente nello strato lucido dell’epidermide).
Protegge l’organismo dall’entrata di micro – organismi come virus, batteri, eccetera. Questa
funzione è dovuta al film idrolipidico acido e ai globuli bianchi, presenti nella cute, che
fagocitano i microorganismi e li distruggono.
•
2.
Protegge dai raggi ultravioletti (UV), questa funzione è svolta dalla melanina.
Funzione termoregolatrice:
•
Man tiene costante la temperatura del corpo (Circa 37 gradi C)
3. Funzione respiratoria:
•
Permette lo scambio di ossigeno e anidride carbonica con l’esterno.
4. Funzione escretoria:
•
Funzione svolta dalle ghiandole sudoripare che in corrispondenza con l’apparato urinario,
eliminano le sostanze tossiche e di rifiuto.
5. Funzione sensoriale:
•
Attraverso le numerose strutture nervose di cui la pelle è ricca, vengono percepite
sensazioni tattili, termiche , pressorie, dolorifiche.
6. Funzione di attrazione sessuale:
•
E’ coinvolta nella produzione di feromoni, sostanze che attirano l’altro sesso.
Strati della pelle
La pelle è formata da tre strati:
Epidermide
E’ un tessuto epiteliale di rivestimento ed è formato da cinque strati.
 Strato basale o germinativo: costituito da solo una fila di cellule dette cheratinociti che producono
la cheratina, una proteina che troviamo anche nei peli e nelle unghie. Oltre ai cheratinociti sono
presenti i melanociti che producono la melanina; hanno forma stellata e si trovano in rapporto 1
ogni 7/8 cheratinociti. La melanina è una proteina prodotta in organelli, detti melanosomi, presenti
nei melanociti che cedono poi la melanina ai cheratinociti che salgono; è il pigmento che protegge
la nostra pelle dai raggi UV; l’abbronzatura è data da una maggiore quantità di melanina come
anche la differenza di colore tra le differenti razze che non dipende dal numero di melanociti ma
dalla quantità di melanina prodotta e dal fato che essa viene distrutta in diversi livelli
nell’epidermide.
 Strato spinoso (o del Malpighi): è lo strato più spesso dell’epidermide, è formato da cellule collegate
tra loro da prolungamenti cito-plasmatici simili a spine. In questo strato troviamo anche le cellule di
Langerans che hanno la funzione di difesa in quanto riconoscono le sostanze estranee e gli agenti
patogeni esterni e li trasferiscono nel derma dove ci sono i globuli bianchi che li fagocitano e li
distruggono.
 Lo strato granuloso: è formato da cellule appiattite che presentano nel citoplasma granuli di
cheratoialina, sostanza che interviene nel processo di produzione della cheratina.
 Lo strato lucido: è costituito da cellule piatte e prive di nucleo. Qui troviamo una sostanza detta
eleidena particolarmente sviluppata su palmo delle mani e sulla pianta dei piedi.
 Lo strato corneo: è formato da cellule appiattite dette anche corneociti, prive di nucleo e piene di
cheratina, quindi morte.
L’epidermide si rinnova continuamente, non ha vasi sanguinei, si nutre dal derma che è ben irrorato di
sangue.
Derma
E’ la parte funzionalmente più importante della cute. E’ un tessuto connettivo presente sotto l’epidermide
formato da tre strati: superficiale (che presenta numerose espansioni dette pupille dermiche) , intermedio e
profondo.
Nel derma troviamo:
-
Cellule di vario tipo: fibroblasti, globuli bianchi e mastociti.
-
Sostanza intercellulare costituita da fibre: collagene, elastiche e reticolare.
-
Terminazioni nervose sensitive corpuscolate
-
Vasi sanguigni
-
Annessi cutanei (ghiandole sudoripare, sebacee e peli)
Le principali funzioni del derma sono:
-
Sostegno dell’epidermide
-
Nutrizione: nutre l’epidermide in quanto ricca di vasi sanguigni
-
Difesa: i globuli bianche che inglobano e distruggono i corpi estranei
Ipoderma
E’ un tessuto connettivo adiposo, situato sotto il derma. Nell’ipoderma troviamo cellule molto grandi
contenenti una goccia di grasso, dette adipociti, fibre reticolari e sostanza amorfa.
Le funzioni dell’ipoderma sono:
-
Funzione meccanica: ammortizza urti e piccoli traumi
-
Funzione termica: protegge dal freddo
-
Funzione nutritiva: è una riserva di energia da utilizzare in mancanza di zuccheri
Il ph della pelle
Il ph del mantello idrolipidico della pelle è compreso tra 4,5 e 6,5 (valore medio 5,5) quindi è leggermente
acido; nel periodo premestruale l’epidermide può perdere la sua giusta acidità e toccare stati alcalosici tra 7,
5 e 8, 5.
Circolazione cutanea
Circolazione sanguigna: anche la cute ha bisogno di un sistema vascolare che le garantisca capacità di
nutrizione e termoregolazione. Sono i proprio i vasi sanguinei del micro circolo che determinano per effetto
di trasparenza il colore rosso roseo della nostra cute.
Il tessuto connettivo sanguineo: il sangue è formato da cellule (globuli rossi, globuli bianchi e piastrine) e
sostanze intercellulari (plasma sanguigno).
I globuli rossi e le piastrine non sono vere cellule perché non hanno un nucleo.
Il plasma sanguineo è formato dal 90% di H2O 10% di sostanze diverse (proteine, sali minerali, ormoni,
sostanze di rifiuto che provengono dalle cellule, etc.).
Il sangue è un tessuto connettivo molto particolare perche la sostanza intercellulare è liquida. Questa
sostanza circola all’interno dei vasi sanguigni e ha la funzione principale di trasportare ossigeno e sostanze
nutritive a tutti gli organi del corpo.
I globuli rossi sono circa 5 milioni per mm3 nei maschi e circa 4,5 milioni nelle donne. Hanno la funzione di
portare ossigeno dai polmoni alle cellule, e l’anidride carbonica dalle cellule ai polmoni grazie ad una
speciale proteina detta emoglobina ricca di ferro. I globuli rossi si formano nel midollo osseo, il loro ciclo
vitale è di circa 120 giorni e vengono distrutti nel midollo osseo, fegato e milza.
Le piastrine sono circa 350 mila per mm3 di sangue. Esse partecipano al processo di coagulazione del
sangue nel caso di rottura di un vaso sanguigno. Si formano nel midollo osseo; hanno un ciclo vitale di circa
10 giorni nel sangue e vengono distrutte nel fegato, milza e midollo osseo.
I globuli bianchi sono circa 5/9 mila per mm3 di sangue sono delle vere e proprie cellule perchè hanno, a
differenza di globuli rossi e piastrine, il nucleo. Hanno la funzione di difendere l’organismo dai corpi
estranei. Essi si dividono in due tipi:
-
Granulosi: i granulociti fagocitano e distruggono gli agenti estranei
-
Non granulosi: macrofagi (fagocitano e distruggono gli agenti estranei), linfociti B (producono
anticorpi liberi), linfociti T (producono anticorpi fissi)
Anche i globuli bianchi si formano nel midollo osseo ma anche nei linfonodi e milza. Vivono giorni , mesi ,
anni nei tessuti connettivi usando il sangue per sportarsi, vengono distrutti nel fegati, milza e midollo osseo.
Apparato cardiocircolatorio
Cuore: organo motore
Sangue: liquido che circola nei vasi sanguigni
Vasi sanguigni: condotti dove scorre il sangue (vene, arterie, capillari)
Caratteristiche del cuore
-
Si trova a livello del torace, in posizione centrale tra i due polmoni e dietro lo sterno
-
Il volume del cuore corrisponde più o meno al pugno chiuso della persona stessa
-
Peso circa 250 gr
-
Ha una forma conica con la punta rivolta verso sinistra
-
E’ un muscolo striato involontario, sotto il controllo del sistema nervoso autonomo SNA (agisce
indipendentemente dalla nostra volontà)
-
E’ formato da 3 strati: pericardio, miocardio, endocardio
-
E’ diviso in due parti comunicanti: cuore destro dove circola sangue povero di ossigeno (sangue
venoso) e cuore sinistro dove circola sangue ricco di ossigeno (sangue arterioso)
-
Esso presenta quattro cavità: due superiori detti atri e due inferiori detti ventricoli
-
L’atrio destro comunica col ventricolo destro tramite la valvola tricuspide
-
L’atrio sinistro comunica col ventricolo sinistro tramite la valvola bicuspide o mitrale (entrambe
fanno circolare il sangue solo dall’alto verso il basso).
Vasi sanguigni
Si dividono in arterie, vene e capillari:
-
Le arterie sono i vasi che partono dal cuore e vanno ramificandosi, diminuendo di dimensioni si
distinguono in grosse arterie, arterie e arteriole. Hanno le pareti molto spesse ed elastiche per
sopportare la forte pressione esercitata dal sangue pompato dal cuore.
-
Le vene sono vasi che arrivano al cuore. Si distinuono in grosse vene, vene e venule. Nelle vene il
sangue scorre più lentamente, le pareti sono più sottili e meno elastiche ma presentano numerose
valvole a nido di rondine che impediscono al sangue venoso di ritornare verso il basso.
-
I capillari sono vasi molto sottili. E’ nei capillari che avviene lo scambio di ossigeno e sostanze
nutritive con le sostanze di rifiuto ed anidride carbonica, tra cellule e sangue.
Caratteristiche della circolazione sanguigna
 Chiusa- il sangue circola solo all’interno dei vasi sanguigni.
 Completa- il sangue venoso con quello arterioso non si mescolano mai
 Doppia- è divisa in piccola e grande circolazione
 Piccola: cuore- polmoni-cuore
 Grande: cuore- resto del corpo-cuore
Grande circolazione
Parte dal ventricolo sinistro tramite l’arteria più grossa del corpo, l’aorta (diametro 2,5 cm) che distribuisce
sangue arterioso a tutto il corpo, diminuendo di dimensione via via diventando capillari arteriosi dove
avviene lo scambio tra cellule e sangue e cioè il sangue rilascia ossigeno e sostanze nutritive e raccoglie
dalle cellule l’anidride carbonica di scarto, diventando così capillari venosi, aumenta sempre di più
dimensione diventando due grosse vene cave che raggiungono l’atrio destro. Le vene cave hanno un
diametro di 3 cm e raccolgono il sangue venoso da tutto il corpo.
E’ chiaro che il sangue prima di iniziare un nuovo giro deve essere purificato e questo avviene grazie alla
piccola circolazione.
Piccola circolazione
Il sangue venoso esce dal ventricolo destro tramite l’arteria polmonare che si divide in due ed entra nei
polmoni dove si ramifica fino a diventare capillare arterioso che circonda gli alveoli polmonari.
A livello dei capillari i globuli rossi lasciano l’anidride carbonica, si ricaricano di ossigeno, passano dai
capillari arteriosi a capillari venosi che si riuniscono e diventano di dimensione maggiore. Infine il sangue
torna al cuore ricco di ossigeno tramite le quattro vene polmonari.
Malattie infettive del settore
E’ importante individuare mezzi sicuri di sterilizzazione per evitare la diffusione di malattie infettive quali
AIDS, epatite e tetano. Tuttigli strumenti vanno sottoposti a sterilizzazione anche spazzole, pennelli e
piumini.
Tetano
E’ una malattia infettiva causata dal clostridium tetani, batterio anaerobico e sporigeno che produce una
tossina che agisce sul sistema nervoso provocando: contrazioni di tutti i muscoli volontari a partire dai
muscoli masticatorie, difficoltà ad aprire la bocca e a masticare e con diffusione fino ai muscoli respiratori a
cui segue per assenza di cura la morte per asfissia- L’incubazione è da qualche giorno a qualche settimana e
la mortalità del 40-60% circa.
Se le condizioni ambientali sono sfavorevoli alla crescita del batterio esso forma le spore; che sono
particolarmente resistenti all’essicamento, ai comuni disinfettanti e all’ebolizione; attivi nei loro confronti
sono le temperature molto elevate (autoclave, sfere di quarzo) e il contatto di qualche ora nella candeggina.
Esse sono presenti nell’ambiente in particolare nel terreno e possono penetrare attraverso piccole ferite
cutanee o attraverso ferite provocate da strumenti di lavoro contaminanti. Il batterio non invade
l’organismo ma rimane localizzato nella ferita e inizia a riprodursi e produrre la tossina tetanica
immettendolo in circolo.
Profilassi:
-
come già detto pulizia e disinfezione delle ferite cutanee (un buon disinfettante è l’acqua
ossigenata)
-
sterilizzazione degli strumenti di lavoro
-
siero anti tetanico
-
vaccinazione anti tetanica
Allergia
Definizione: Produzione eccessiva di anticorpi Ige contro un determinato antigene, sostanza estranea detta
allergene.
L’allergia è una reazione anomala ed eccessiva da parte del sistema immunitario (sistema di difesa naturale)
dell’organismo.
Alcuni soggetti geneticamente predisposti reagiscono, infatti, in modo esagerato nei confronti di alcune
sostanze estranee che penetrano nel loro corpo e che sono normalmente innocue per la maggior parte
delle persone.
I responsabili dell’allergia sono una classe particolari di anticorpi detti Ige chiamati anche “reagine”; in caso
di allergia la sostanza estranea non viene chiamata antigene, ma “allergene”.
Quando l’allergene penetra nell’organismo, il sistema immunitario produce un’elevata quantità di anticorpi
specifici Ige contro la sostanza estranea, i quali hanno la capacità di fissarsi a particolari cellule dette
mastociti che si trovano nei tessuti connettivi.
Al primo contatto con l’allergene, si ha la sensibilizzazione dell’ organismo predisposto all’allergia, ma non
compaiono i sintomi della reazione allergica.
Al secondo contatto con l’allergene, questo si lega subito alle Ige presenti sulla superficie dei mastociti che
liberano alcune sostanze nel tessuto circostante, tra cui istamina, serotonina,eparina in grado di scatenare
le caratteristiche reazioni allergiche: vaso dilatazione, aumento della permeabilità dei capillari, contrazione
della muscolatura liscia, prurito, difficoltà respiratoria, gonfiore.
Tipi di allergia
Gli allergeni possono penetrare nell’organismo attraverso diverse vie:
 Inalazione: allergie respiratori. Ne sono responsabili soprattutto pollini, spore di funghi, acari della
polvere, farine, piume e peli di animali;
 Ingestione: allergie alimentari. Ne sono responsabili soprattutto latte, uova, crostacei, molluschi e
fragole.
 Allergie da farmaci. Ne sono responsabili soprattutto antibiotici e sulfamidici.
 Allergie da contatto (vedi eczema allergico). Seguono al contatto con sostanze come detersivi,
guanti di gomma, cosmetici (tinture per capelli, lacche, rossetti, profumi..), metalli come ad
esempio il nichel (anelli, orecchini, bracciali, fibbie).
Diagnosi
La diagnosi di stati allergici e l’individuazione delle sostanze allergizzanti sono possibili mediante semplici
test cutanei che consistono nell’iniettare una piccola quantità della sostanza sospetta sotto la cute del
braccio (patch test); se dopo pochi minuti compare una vescicola arrossata e pruriginosa il test è positivo.
Viene utilizzato per diagnosticare sia allergie alimentari (latte vaccino, arachide, albume, soia, crostacei,
farina di frumento, merluzzo) che allergie a sostanze inalate (pollini, acari della polvere).
Per la diagnosi di eczema o dermatite allergica da contato (allergia a sostanze chimiche contenute ad
esempio nei cosmetici) è usato il PATCH TEST che consiste nell’applicare sulla schiena del soggetto in esame,
una specie di cerotto contente l’allergene che viene rimosso dopo 48- 72 ore. Se si è allergici alle sostanza
testata (sospetta), la zona della pelle in cui è stato applicato il cerotto risulterà arrossata e pruriginosa.
Terapia
La terapia prevede l’allontanamento dell’allergene e, durante la fase acuta, l’uso di farmaci come
antistaminici, cortisonici. La prevenzione si può ottenere con la desensibilizzazione all’allergene specifico
(Vaccino Allergenico), somministrando sottocute dosi crescenti di allergene.
Differenza tra allergia e irritazione
L’allergia si manifesta in soggetti predisposti e dipendete dalla reazione anomala del soggetto allergico a
quella sostanza.
L’irritazione invece dipende dalla sostanza che, se irritante, lo sarà per tutti gli individui che verranno a
contatto con essa.
EPD desensibilizzazione con enzima potenziato: enzyme potenziated desensitization
L ‘ EDP è una terapia medica immunomodulante usata nel trattamento delle allergie respiratorie (pollini,
acari della polvere , spore di muffe ecc.) chimiche e alimentari.
Il trattamento è:
-
privo di effetti collaterali
non è venduto in farmacia ed è prodotto solo in Inghilterra e negli USA
consiste nell’inoculare per via intradermica nell’avambraccio, dosi estremamente basse di allergene
(pollini, muffe, alimenti ed altro) insieme alla B- glicuronidasi, un enzima (proteina) che viene
estratto dalla cresta del gallo e da un mollusco (Obalone).
Lo scopo di tale trattamento è quello di stimolare il sistema immunitario a migliorare la tolleranza
ad alcuni allergeni, verso i quali il soggetto può risultare particolarmente sensibile.
La suddetta desensibilizzazione si può praticare due volte all’anno per tre anni (generalmente
lontano dal picco di sovraesposizione in caso di allergia al polline, cioè ottobre, novembre e
febbraio marzo per poi continuare con una singola somministrazione annuale di richiamo per
qualche anno (dosi di mantenimento).
Deve essere rispettata da tutti i cittadini e dagli organi dello stato.
Principali organi costituzionali
Parlamento: potere legislativo
Si compone della camera dei deputati formata da 630 deputati e del senato della repubblica formato da 315
senatori. Ciascuna camera elegge tra i suoi componenti il presidente e l’ufficio di presidenza.E’ eletto dai
cittadini per 5 anni.
Governo: potere esecutivo
E’ l’organo complesso dello stato.
E’ composto dal presidente del consiglio e dai ministri, insieme formano il consiglio dei ministri, è eletto dal
parlamento per 5 anni.
Magistratura: potere giudiziario
Non sono cariche elettorali, costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere.
Corte costituzionale: giudica i conflitti tra poteri dello stato
I giudici della corte costituzionale sono nominati dalla magistratura per 9 anni
Presidente della repubblica
Eletto dal parlamento per 7 anni, approva le leggi
E’ il capo dello stato e rappresenta l’unità nazionale, può essere eletto ciscun cittadino che abbia compiuto
50 anni di età e goda dei diritti civili e politici.
Il codice civile insieme alla costituzione e alle leggi speciali è una delle fonti del diritto civile.
Alcuni principi relativi al mondo del lavoro nella costituzione italiana sono:
-
Il lavoro elemento fondamentale diritto e dovere di tutti i cittadini
-
Tutelare il lavoro e tutte le sue forme e applicazioni
-
Diritto ad una retribuzione proporzionata e sufficiente
-
Tutelare il lavoro femminile e minorile
-
Diritto alla previdenza e assistenza sociale
-
Organizzazione sindacale
-
Lo sciopero è un diritto regolato dallo stato
-
Libertà di iniziativa economica e proprietà privata
La costituzione e il lavoro
L’articolo 4 della costituzione italiana fa riferimento al lavoro e stabilisce:
-
Il lavoro è un diritto ma anche un dovere
-
Ogni cittadino deve svolgere secondo le proprie possibilità un’attività scelta, una funzione che
concorra al progresso materiale e spirituale della società
Tecnica commerciale e bancaria
Le forme di lavoro:
 Autonomo: è organizzato e svolto da se stesso es. dottori e avvocati
 Imprenditore: possono farlo tutti coloro che vogliono aprire un’attività
 Lavoro a domicilio: svolto nella propria abitazione con materiali e strumenti forniti
dall’impresa, il dipendente si organizza l’orario
 Subordinato: viene svolto alle dipendenze di un imprenditore
 Domestico: viene svolto alle dipendenze di una famiglia
Ognuna di queste forme costituisce appunto la “legislazione del lavoro”.
Imprenditore
E’ definito dal codice civile art. 2082, esercita un’ attività economica organizzata al fine della produzione e
dello scambio di beni e servizi. Il titolare è il proprietario dell’azienda.
L’impresa implica che l’attività sia svolta in maniera continuativa e abituale. L’impresa è in terzo luogo un’
attività organizzata che si realizza attraverso la collaborazione di altri soggetti e il coordinamento di fattori
produttivi e di mezzi.
L’esercizio di questa attività deve avvenire in nome proprio nel senso che le conseguenze giuridiche ricadono
sulla sua persona o sui suoi bene.
Il concetto di iniziativa a rischio s’intende che l’imprenditore ha il potere di determinare come organizzare la
sua impresa (art.41) e sopportare le conseguenze positive e negative inerenti all’esercizio di impresa.
Classificazione delle imprese
Ci sono varie specie di imprese e si possono classificare in tre modi:
 Soggetto: imprese pubbliche (stato o altro ente pubblico) o imprese private (singolo imprenditore o
società)
 Tipo di attività economica: imprese agricole, industriali e commerciali
 Dimensioni: piccola, media o grande impresa.
Secondo l’art 2083 del codice civile sono piccoli imprenditori: i coltivatori diretti, gli artigiani, i piccoli
commercianti e coloro che esercitano un’attività professionale organizzata prevalentemente con il lavoro
proprio e dei componenti della famiglia.
Per poter essere autorizzati a svolgere l’attività di estetista è necessario l’ottenimento di un attestato di
qualificazione professionale che può essere conseguito solo dopo aver frequentato un apposito corso
regionale superando un esame regionale che automaticamente farà conseguire l’abilitazione all’esercizio
della professione di estetista con immediata iscrizione all’albo artigiani.
Ditta: E’ il nome con il quale viene esercitata l’attività imprenditoriale. La ditta deve contenere almeno il
cognome o sigla dell’imprenditore o un nome di fantasia; art. 2563 del codice civile.
Insegna: E’ il segno di riconoscimento del locale in cui si svolge l’attività, può corrispondere alla ditta ma
può anche avere un diverso contenuto.
La qualità di imprenditore può essere assunta sia da una persona fisica sia da una persona giuridica (società
imprese).
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