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§1 - CONFRONTO LOCALE: I SIMBOLI DI LANDAU
§1 - CONFRONTO LOCALE: I SIMBOLI DI LANDAU Nello studio del comportamento di una funzione vicino ad un punto x0 , dopo aver visto se la funzione ammette limite (finito, nullo o infinito), per x → x0 , può interessare come la funzione tende a tale valore. Inoltre, se si studiano due funzioni f e g, entrambe definite in un intorno di x0 escluso al più il punto x0 stesso, ha interesse studiare se c’è relazione tra i loro limiti (ammesso che esistano), per x → x0 . Le definizioni che seguono precisano proprio questa indagine. Le funzioni f, g, h ... che consideriamo sono tutte definite e non nulle in un intorno U del punto x0 , escluso al più il punto x0 stesso. DEFINIZIONE 1 f (x) è equivalente a g(x) per x → x0 (in simboli:f ∼ g (x → x0 ) ) se : lim x→x0 f (x) =1 g(x) ESEMPI a) 3x2 + 5x ∼ 5x, per x → 0 b) 3x2 + 5x ∼ 3x2 , per x → ±∞ c) sin x ∼ tan x ∼ x ∼ log (1 + x), per x → 0 √ √ d) 3x + x ∼ x, per x → 0 e) x3 + sin x ∼ x3 , per x → ±∞ f) log x ∼ (x − 1) , per x → 1 DEFINIZIONE 2 f (x) è dello stesso ordine di grandezza di g(x) per x → x0 (in simboli:f g (x → x0 ) ) se : lim x→x0 f (x) = l = 0 l ∈ R g(x) ESEMPI a) 1 − cos x x2 per x → 0 b) sin 2x x per x → 0 c) 3x3 − 5x2 + x 5x3 + 7x2 − 1 x3 per x → ±∞ d) 2x2 + x |x| per x → ±∞ e) log x 2x − 2 per x → 1 Si osservi che se f e g sono entrambe infinitesime (oppure infinite) (per x → x0 ) non è detto che siano equivalenti, né dello stesso ordine di grandezza. Si considerino, ad esempio, le due funzioni f (x) = x, g(x) = x2 per x → 0 oppure per x → +∞ Le relazioni ∼ e forniscono quindi risultati nuovi se applicate alle funzioni infinitesime o infinite. ALCUNE PROPRIETA’ DELLE RELAZIONI ∼ , (x → x0 ) a) f ∼ f a’) f f b) f ∼ g ⇒ g ∼ f b’) f g ⇒ g f c) f ∼ g ∧ g ∼ h ⇒ f ∼ h c’) f g ∧ g h ⇒ f h d) f → l = 0 ∧ g → l = 0 ⇒ f ∼ g e) f → l ∧ g ∼ f ⇒ g → l f) f1 ∼ g1 ∧ f2 ∼ g2 ⇒ f1 f2 ∼ g1 g2 f1 g1 g) f1 ∼ g1 ∧ f2 ∼ g2 f2 , g2 = 0 in U(x0 ) ⇒ ∼ f2 g2 d’) f → l = 0 ∧ g → m = 0 ⇒ f g e’) f → 0 (o f → +∞) ∧ g f ⇒ g → 0 (o g → +∞) f’) f1 g1 ∧ f2 g2 ⇒ f1 f2 g1 g2 f1 g1 g’) f1 g1 ∧ f2 g2 f2 , g2 = 0 in U(x0 ) ⇒ f2 g2 h) f ∼ g ⇒ f g OSSERVAZIONI a) L’implicazione h) non è invertibile. Ad esempio, se f (x) = sin x e g(x) = x , si ha: f (x) ∼ g(x) (e quindi f (x) g(x)), per x → 0. Invece, se f (x) = sin(3x) e g(x) = x, si ha f (x) g(x) ma non f (x) ∼ g(x), per x → 0. b) Non vale la proprietà additiva, né per la relazione ∼ né per , cioè se f1 ∼ g1 ∧ f2 ∼ g2 non è detto che f1 + f2 ∼ g1 + g2 . La stessa cautela vale per la relazione . Ad esempio si considerino le funzioni f1 (x) = x , g1 (x) = x , f2 (x) = x2 − x , g2 (x) = x3 − x , per x → 0. DEFINIZIONE 3 f (x) è o-piccolo di g(x) per x → x0 (in simboli: f = o(g) x → x0 ) se lim x→x0 f (x) =0 g(x) (Si dice anche che f è trascurabile rispetto a g per x → x0 .) OSSERVAZIONE: f = o(1) ⇔ lim f (x) = 0 , cioè f = o(1) ⇔ f è INFINITESIMA per x → x0 . x→x0 Analogamente, 1 = o(f ) ⇔ lim f (x) = ∞ , cioè 1 = o(f ) ⇔ f è INFINITA per x → x0 . x→x0 ESEMPI a) x2 = o(x) per x → 0 b) x = o(x2 ) per x → ∞ c) 1 − cos x= o(x) per x → 0 1 1 d) 2 = o per x → ∞ x x ALCUNE PROPRIETA’ DELLA RELAZIONE o-piccolo (x → x0 ) a) f = o(g) ∧ g = o(h) ⇒ f = o(h) b) f1 = o(g1 ) ∧ f2 = o(g2 ) ⇒ f1 f2 = o(g1 g2 ) c) f1 g1 ∧ f2 = o(g2 ) ⇒ f1 f2 = o(g1 g2 ) d) f ∼ g ⇔ f − g = o(g) Ad esempio: per x → 0 1 − cos x = o(x) , sin(x2 ) = o(x) ; quindi (1 − cos x) sin(x2 ) = o(x2 ); per x → 0 1 − cos x = o(x) e quindi x(1 − cos x) = o(x2 ); per x → 0 sin x ∼ x e, equivalentemente, sin x = x + o(x); L’introduzione dei concetti di funzione trascurabile e di funzione equivalente a un’altra consente di semplificare il calcolo dei limiti. Valgono infatti le due proprietà seguenti: PRINCIPIO DI ELIMINAZIONE DEI TERMINI TRASCURABILI. Supponiamo che f1 (x) = o(f (x)) , g1 (x) = o(g(x)) per x → x0 . Allora lim x→x0 (f (x) + f1 (x)) f (x) = lim x→x0 g(x) (g(x) + g1 (x)) L’applicazione del principio di eliminazione dei termini trascurabili, nel calcolo di un limite, consiste appunto nel trascurare in una somma, sia a numeratore che a denominatore, i termini trascurabili (ad esempio gli infinitesimi di ordine superiore, se f, g, f1 , g1 sono infinitesimi per x → x0 , ovvero gli infiniti di ordine inferiore, se f, g, f1 , g1 sono infiniti per x → x0 ). Cosı̀, ad esempio, si ha: (3 − x + x2 ) x2 = −∞. = lim 3 x→+∞ (7 − 2x − x ) x→+∞ −x3 (x + x2 ) x 1 = lim = ; x→0 (2x − x3 ) x→0 2x 2 lim lim PRINCIPIO DI SOSTITUZIONE CON FUNZIONI EQUIVALENTI Supponiamo che f1 (x) ∼ f (x) , g1 (x) ∼ g(x) per x → x0 . Allora; Inoltre, se g, g1 = 0 in U(x0 ) : lim f (x)g(x) = lim f1 (x)g1 (x) x→x0 x→x0 lim x→x0 f (x) f1 (x) = lim g(x) x→x0 g1 (x) Cioè: nel calcolo del limite del prodotto (o quoziente) di funzioni si possono sostituire le funzioni con altre ad esse equivalenti. Ad esempio: sin2 x x2 = lim x2 = 2 x→0 1 − cos x x→0 2 lim lim x→0 tan 4x · log(1 + 6x) 4x · 6x = lim = −4 x→0 −2x · 3x (1 − e2x ) · sin 3x ATTENZIONE: non si può usare nelle somme il principio di sostituzione con funzioni equivalenti. Ad esempio: x tan x sin x tan x − sin x x lim = lim =0 = lim − − x→0 x→0 x→0 x3 x3 x3 x3 x3 Si ha invece: 2 x · x2 tan x − sin x tan x(1 − cos x) 1 = lim = lim = 3 3 x→0 x→0 x→0 x3 x x 2 lim §2 - CONFRONTO DI INFINITESIMI E DI INFINITI Consideriamo le funzioni f (x) e g(x) che per x → x0 tendono a zero (oppure a infinito); ha interesse stabilire un confronto fra di esse per conoscere se una delle due funzioni tende a zero (o a infinito) “più rapidamente” dell’altra o entrambe tendono a zero (o a infinito) “nello stesso modo”. Si parla di ordine di infinitesimo (oppure di ordine di infinito) delle due funzioni , per x → x0 , e lo si denota con ord(f ) e ord(g) (oppure con Ord(f ) , Ord(g)). Più precisamente, se f (x) e g(x) sono due funzioni entrambe infinitesime (per x → x0 ) e se g(x) = 0 in un intorno U(x0 ), diamo le seguenti : DEFINIZIONI f (x) = 0. x→x0 g(x) f (x) 2)f e g sono INFINITESIMI DELLO STESSO ORDINE se f g, cioè se lim = l = 0 x→x0 g(x) g(x) 3)f è un INFINITESIMO DI ORDINE INFERIORE a g se g = o(f ), cioè se lim =0 x→x0 f (x) 1) f è un INFINITESIMO DI ORDINE SUPERIORE a g se f = o(g), cioè se lim ESEMPI x3 =0 x→0 x2 In generale, se pn (x) e qm (x) sono due polinomi di grado, rispettivamente, n ed m senza termine noto (e dunque infinitesimi per x → 0), si ha: a) Siano f (x) = x3 e g(x) = x2 . Si vede subito che ord(f ) > ord (g) (per x → 0); infatti: lim ord (pn ) > ord (qm ) ⇔ n > m b) Le due funzioni f (x) = 1 − cos x e g(x) = x2 sono infinitesime dello stesso ordine per x → 0, poiché 1 − cos x 1 = lim x→0 x2 2 log x log(1 + t) c) ord (log x) = ord (x − 1), per x → 1. Infatti: lim = lim =1 x→1 x − 1 t→0 t In modo analogo, se f (x) e g(x) sono due funzioni entrambe infinite (per x → x0 ) e se g(x) = 0 in un intorno U(x0 ), diamo le seguenti : DEFINIZIONI 1) f è INFINITO di ORDINE INFERIORE a g (e scriviamo Ord(f ) <Ord(g)) se f = o(g) , cioè se lim x→x0 f (x) =0 g(x) 2) f e g sono INFINITI DELLO STESSO ORDINE (e scriviamo Ord(f ) = Ord(g)) se f (g) , cioè se lim x→x0 f (x) = l = 0 g(x) 3) f è INFINITO di ORDINE SUPERIORE a g (e scriviamo Ord(f ) = Ord(g)) se g = o(f ), cioè se lim x→x0 g(x) =0 f (x) ESEMPI a) Siano f (x) = x3 e g(x) = x2 . Si vede subito che Ord(f ) > Ord (g) (per x → ∞). In generale, se pn (x) e qm (x) sono due polinomi qualunque di grado, rispettivamente, n ed m , si ha: Ord (pn ) > Ord (qm ) ⇔ n > m e Ord (pn ) = Ord (qm ) ⇔ n = m √ √ √ 3 b) Ord( x) < Ord( x2 ) < Ord(x) < Ord( x3 ) < . . . per x → +∞ 1 π π c) Ord(tan x) = Ord , per x → . Infatti, operando la sostituzione x − = t, si ha: x − π2 2 2 tan(t + π2 ) tan x t lim 1 = lim = −1 = − lim (t cot t) = − lim cos t · 1 t→0 t→0 t→0 x→ π sin t 2 x− π t 2 Comportamento di Esponenziali e Logaritmi Le funzioni esponenziali e logaritmo si comportano in modo particolare rispetto alle funzioni polinomiali. Fissiamo l’attenzione sulle funzioni esponenziale e logaritmo con base a > 1. Si può provare che: - l’esponenziale ha ordine di infinito superiore a qualunque potenza di x, per x → +∞ 1 - l’esponenziale ha ordine di infinitesimo superiore a qualunque potenza di |x| , per x → −∞ - il logaritmo ha ordine di infinito inferiore a qualunque potenza di x, per x → +∞ - il logaritmo ha ordine di infinito inferiore a qualunque potenza di In simboli, ∀a > 1 , ∀k ∈ R+ : a) Ord (ax ) > Ord (xk ) b) ord (ax ) > ord |x|1 k c) Ord (loga x) < Ord (xk ) d) Ord (loga x) < Ord x1k per x → +∞ , ovvero per x → −∞ , ovvero per x → +∞ , ovvero per x → 0+ , ovvero 1 x, per x → 0+ ax = +∞ x→+∞ xk ax k x lim 1 == lim |x| a = 0 lim x→−∞ |x|k x→−∞ loga x lim =0 x→+∞ xk loga x lim == lim xk loga x = 0 1 x→0+ xk x→0+ E’ facile dedurre che, se consideriamo basi 0 < a < 1, abbiamo, ∀k ∈ R+ : ax a) Ord (ax ) > Ord (|x|k ) per x → −∞ , ovvero lim = +∞ x→−∞ |x|k x a b) ord (ax ) > ord x1k per x → +∞ , ovvero lim 1 == lim xk ax = 0 x→+∞ c) Ord (loga x) < Ord (xk ) d) Ord (loga x) < Ord x1k per x → +∞ , ovvero per x → 0+ , ovvero xk x→+∞ loga x lim =0 x→+∞ xk log x lim+ 1a == lim+ xk loga x = 0 x→0 xk x→0 OSSERVAZIONI x a) Esistono infiniti di ordine ancora maggiore di ex (ad esempio ee ) oppure di ordine inferiore a log x , come log (log x). b) Se a > b > 1 si ha che Ord (ax ) > Ord (bx ) , per x → +∞ ,; infatti a x ax lim x = lim = +∞ in quanto ab > 1 x→+∞ b x→+∞ b c) Le funzioni logaritmo invece hanno sempre lo stesso ordine di infinito, qualunque sia la base; infatti: loga x log x lim = lim log a x = loga b a x→+∞ logb x x→+∞ loga b §3 - ORDINE E PARTE PRINCIPALE RISPETTO AD UN CAMPIONE Quando si renda utile non solo avere una misura relativa di infinitesimo o di infinito (confrontando cioè tra loro due funzioni f e g entrambe infinitesime o infinite in un punto x0 ), ma anche poter “misurare la velocità” con cui una singola funzione f tende a zero - o a infinito - per x → x0 , si introduce una “unità di misura” degli infinitesimi o degli infiniti, dette infinitesimo campione e infinito campione. Gli infinitesimi campione standard sono: per x → x0 per x → ∞ u(x) = |x − x0 | 1 u(x) = |x| Gli infiniti campione standard sono: 1 per x → x0 U (x) = |x−x 0| per x → ∞ U (x) = |x| Diamo adesso la seguente : Definizione. Si dice che f è un infinitesimo di ordine α ∈ R+ rispetto all’infinitesimo campione u(x) , f (x) (per x → x0 ), se f (x) [u(x)]α per x → x0 , ovvero se lim = , = 0, ∈ R. x→x0 [u(x))]α Sotto tale ipotesi risulta anche: f (x) = (uα (x)) + o(uα (x)) La funzione p(x) = (uα (x)) si dice parte principale di f (x) per x → x0 , mentre con il termine o(uα (x)) si indica un infinitesimo di ordine superiore ad α rispetto all’infinitesimo campione u(x). In modo analogo, riguardo agli infiniti: Definizione. Si dice che f è un infinito di ordine α ∈ R+ rispetto all’infinito campione U (x), (per f (x) x → x0 ), se f (x) [U (x)]α per x → x0 , cioè se lim = , = 0, ∈ R. x→x0 [U (x)]α Sotto tale ipotesi risulta anche: f (x) = (U α (x)) + o (U α (x)) La funzione P (x) = (U α (x)) si dice parte principale di f (x) per x → x0 , mentre con il termine o(U α (x)) si indica un infinito di ordine inferiore ad α rispetto all’infinito campione U (x). ESEMPI √ 1) f (x) = x per x → 0+ è un infinitesimo di ordine α = 12 rispetto all’infinitesimo campione x poiché √ x lim = 1, se α = 12 x→0+ (xα ) 2) Un polinomio di grado n , pn (x) = an xn + an−1 xn−1 + . . . am xm , am = 0, m = 0 è infinitesimo di ordine m per x → 0 (rispetto all’infinitesimo campione u(x) = |x|) e la funzione p(x) = am xm è la sua parte principale. f (x) = sin x per x → 0 ha ordine di infinitesimo α = 1 rispetto all’infinitesimo campione x ; infatti sin x lim = 1 . La funzione p(x) = x è la parte principale di f (x) per x → 0. x→0 x 3) √ La funzione f (x) = x − 1 ha ordine di infinitesimo 12 per x → 1, rispetto all’infinitesimo campione √ x−1 x − 1; infatti: lim = 1 se α = 12 . + x→1 (x − 1)α √ Invece, la funzione f√(x) = x − 1 ha√ordine di √ infinitesimo 1 per x → 1, rispetto all’infinitesimo campione x−1 ( x − 1)( x + 1) 1 x−1 1 1 √ x − 1; infatti: lim = lim = lim (x − 1)1−α = = lim √ lim x→1 (x − 1)α x→1 (x − 1)α ( x + 1) x→1 2 x→1 2 x + 1 x→1 (x − 1)α se α = 1. 3x − 5 5) f (x) = 3 per x → −∞ è infinitesima di ordine 2 (rispetto all’infinitesimo campione u(x) = 8x − x2 + 7 3x−5 3 8x3 −x2 +7 1 ; infatti: lim = se α = 2. La funzione p(x) = 8x3 2 è la parte principale di f (x) per |x| 1 α x→−∞ 8 x x → −∞. √ 6) f (x) = x per x → +∞ è un infinito di ordine α = 12 rispetto all’infinito campione U (x) = x poiché √ x lim = 1, se α = 12 . x→+∞ (xα ) 4) Un polinomio pn (x) = an xn + an−1 xn−1 + . . . a1 x + a0 , an = 0 è un infinito di ordine n per x → ∞ (rispetto all’infinito campione U (x) = |x|) e la funzione P (x) = an xn è la sua parte principale. 7) f (x) = 3x2 + arctan(3x) per x → +∞ 2 rispetto all’infinito campione x poiché: è2 un infinito di ordine 3x 3x2 + arctan(3x) arctan(3x) lim =3 = lim + x→+∞ x→+∞ x2 x2 x2 2 La funzione P (x) = 3x è la parte principale di f (x) per x → +∞. 8) 9) f (x) = 3x6 − 5x2 per x → 0 è un infinito di ordine 1 (rispetto all’infinito campione U (x) = x1 ; infatti: 8x4 − x3 3x6 −5x2 4 3 1−x α lim 8x x→0 x 10) = 5 se α = 1. f (x) = tan x per x → π − 2 è un infinito di ordine 1 , rispetto all’infinito campione U (x) = come risulta dall’esempio c) del §2. 1 |x− π2 | , 11) Ripensando a quanto detto nel §2 sul comportamento particolare delle funzioni esponenziale e logaritmo, possiamo affermare che, rispetto agli infinitesimi e agli infiniti campione standard: ∀a ∈ R, a > 1, ∀k ∈ R+ ord(ax ) > k ∀a ∈ R, 0 < a < 1, ∀k ∈ R+ ∀a ∈ R, a > 0, ∀k ∈ R+ Ord(ax ) > k ord(loga x) < k per x → −∞ ; Ord(ax ) > k per x → +∞ per x → −∞ ; ord(ax ) > k per x → +∞ per x → 0+ ; Ord(loga x) < k per x → +∞. OSSERVAZIONI Esistono inoltre funzioni “inclassificabili” ripetto ai campioni standard, pur essendo comprese nelle limitazioni della scala. Ad esempio f (x) = x log x: rispetto al campione U (x) = x l’ordine di infinito di f (x) ( per x → +∞) è > 1 , poiché eppure l’ordine di f (x) è minore di ogni numero > 1; infatti lim x→+∞ x log x = +∞; x x log x log x = lim = 0, 1+ x→+∞ x x→+∞ x lim ∀ > 0.