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Rassegna Stampa - Valdidentro Informa

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Rassegna Stampa - Valdidentro Informa
MARTEDÌ 24 MAGGIO 2016 • EURO 1,30
ANNO 125 . NUMERO 141 • www.laprovinciadisondrio.it
CARENZE DI ORGANICO
Scuola, allarme per il nuovo anno
Organico sottodimensionato a fronte di un continuo aumento di adempimenti,
oltre all’ormai prossimo pensionamento del dirigente Nicola Montrone:
è emergenza all’Ufficio scolastico territoriale di Sondrio, che mette le mani
avanti e non garantisce sin d’ora il regolare avvio del nuovo anno 2016-2017
LUCCHINI A PAGINA 13
RENZI
E LA PARTITA
DEL VOTO
NELLE CITTÀ
di ANDREA FERRARI
a partita politica che
Matteo Renzi sta
giocando è scandita in
due tempi ad ognuno
dei quali viene assegnato un
peso diverso. La prima
puntata è naturalmente
quella delle elezioni
amministrative che si
disputerà già il 5 giugno; la
seconda arriverà addirittura
in ottobre.
Eppure sembra che sia
proprio l’appuntamento
autunnale quello più
prossimo, il referendum sulle
riforme costituzionali cui
Renzi attribuisce il
significato capitale, non solo
per la sopravvivenza del
governo ma addirittura della
sua stessa carriera politica:
«se perdo me ne vado» ha
ripetuto incessantemente il
L
Vuole lasciarlo e lui l’accoltella
Morbegno, la donna non è grave: «Ha cercato di uccidermi davanti ai figli». Arrestato
Un nuovo caso di violenza in famiglia, un litigio che
ha rischiato di finire in tragedia,
con una donna colpita al volto e
al petto da diverse coltellate.
Attimi di terrore quelli vissuti da
una giovane di origine marocchina residente a Morbegno domenica sera. Terrore per lei e per i
suoi bambini - tutti minorenni
- che hanno assistito all’esplosione di violenza da parte del loro
padre nei confronti della madre.
Ed è stato proprio uno dei figli
a salvarle la vita, correndo a chia-
mare i vicini di casa perché mettessero fine a quella furia.
Sull’accaduto indagano ora i carabinieri del Nucleo operativo
della Compagnia di Sondrio con
i colleghi della Stazione di Morbegno, dove in piena notte - verso
le 3 e mezza - si è costituito un
trentottenne marocchino.
SERVIZI A PAGINA 15
Filo di Seta
Iveripartigianivotanosìal
refererendum.DelrestoBella
ciaol’hannoscrittaperlaBoschi.
Boom in Valle
Le navi da crociera
chiedono i prodotti
delle capre orobiche
ROCCA A PAGINA 11
CONTINUA A PAGINA 9
LO SHOPPING
TEDESCO
DI AZIENDE
DEGLI USA
di PAOLO BIONDI
ono almeno tre i punti
che saltano agli occhi
nell’offerta monstre
della tedesca Bayer per
la statunitense Monsanto. E
una volta tanto la cosa più
importante non è il valore, per
quanto ragguardevole, un vero
e proprio record nella storia
dell’economia tedesca, di ben
62 miliardi di dollari (55
miliardi di euro) dell’offerta. A
fare dell’annuncio una notizia
fuori dal comune sono dunque
tre diverse considerazioni.
Il primo dato, il più
evidente, è che l’economia
S
CONTINUA A PAGINA 9
Lo stabilimento
Carcano, quasi pronto
il nuovo polo di Andalo
Calcio Allievi
Pontese scatenata
È campione provinciale
Grande festa per la Pontese che si è laureata campione provinciale nella categoria Allievi per
la stagione 2015/2016. Una stagione lunga, impegnativa e combattuta e culminata
con la finalissima della fase primaverile per l’assegnazione del titolo provinciale: di fronte
la Pontese e l’Alto Lario. Il match ha visto prevalere proprio la Pontese con il risultato di 1-0:
successo che ha scatenato la festa di giocatori, dirigenti e staff tecnico. SERVIZIO A PAGINA 36
9 771590 588032
Morbegno
Con “C’è una Valle”
sfila il Terzo settore
BORTOLOTTI A PAGINA 14
Martinelli: «La mia lista dà fastidio»
«Sono sempre più convinto che fra le minacce ricevute
e la mia candidatura nel consiglio
di Promor ci sia un legame. Le
forze dell’ordine stanno indagando e a loro spetterà ovviamente
verificare i sospetti che non sono
solamente i miei, mi auguro si trovi il colpevole e si metta fine a questa brutta situazione che ha colpito me e ferito la mia famiglia».
Ieri per Giulio Martinelli, ex
industriale preso di mira con scritte minatorie e una testa di capra
trovata nel cortile di casa, è stata
una giornata più tranquilla rispetto al fine settimana appena trascorso. Almeno sotto il profilo degli eventi esterni. «Quello che è
successo non è certo piacevole, è
logico che ci si pensa su ogni giorno
- dice Martinelli -, ma prima di
tutto voglio sia fatta chiarezza. Ho
contatti continui con gli inquirenti
e attendo l’esito delle indagini. In
questi giorni si è parlato e sparlato
di tutto quello che è successo, tirando in ballo anche miei presunti
fatti personali. Chiacchiere che
non reggono e non hanno senso».
GHELFI A PAGINA 24
Confortola conquista il nono ottomila
60524
ACQUISTAPACE A PAGINA 12
«È stata molto dura, ma
ce l’abbiamo fatta»: queste le prime parole pronunciate da Marco
Confortola ieri dopo l’ennesima
conquista sul tetto del mondo.
L’alpinista di Valfurva ieri si è portato a casa il suo nono ottomila
assieme all’amico valdostano
Marco Camandona.
Si tratta del Makalu, la quinta
montagna più alta della terra, con
i suoi 8.462 metri. La montagna
appartiene alla catena dell’Himalaya ed è localizzata sul confine
tra Nepal e Tibet, circa 22 km a est
dell’Everest. Con Camandona, già
in passato, Confortola ha compiuto rilevanti imprese su tutte la
conquista, dieci anni fa, dell’Annapurna, vetta raggiunta il 12 ottobre.
Sempre Camandona era con Confortola nel 2014 quando, per problemi ai piedi, il “Selvadek” di Valfurva ha dovuto rinunciare alla
vetta a soli 200 metri dall’agognato traguardo. Lo scorso anno, purtroppo, un’altra rinuncia per Confortola, quella della conquista del
Dhaulagiri. Quest’anno il riscatto,
dopo tanti allenamenti e sacrifici.
Confortola ieri sulla vetta del Makalu
GURINI A PAGINA 23
Legambiente
«Melloblocco da urlo
Adesso basta accuse»
ROCCA A PAGINA 25
Sport a Chiavenna
Il campo è da rifare
Si ragiona sui costi
BARBUSCA A PAGINA 26
Dopo la sentenza
Spaggiari, bomber
e anche sindaco
«Pronta la squadra»
Parla il nuovo primo cittadino
di Menaggio, calciatore e
bomber del Sondrio, dopo la
clamorosa sentenza del Consiglio di Stato. RIVA A PAGINA 31
Michele Spaggiari
LA PROVINCIA
11
MARTEDÌ 24 MAGGIO 2016
Economia
Banca Popolare di Sondrio
Giornata Iran cambia sede
La “Giornata Iran” di oggi dalle 9.30 alle 13.30,
avrà luogo nella “sala Morani” del Centro servizi
di Berbenno e non al Servizio internazionale.
[email protected]
Tel. 0342 535511 Fax 0342 535553
«La capra orobica
sempre più richiesta
Ma numeri scarsi»
Il caso. Il vicepresidente dell’Associazione, Giovannoni
«Non si riesce a esaudire le domande di latte e formaggi
Proposte anche da una compagnia di navi da crociera»
COSIO VALTELLINO
DANILO ROCCA
Un esemplare versatile e docile che si alleva e si tiene
innanzitutto, per la “bellezza
del capo in sé”, e che fa vivere
una “piccola agricoltura” di
montagna, ideale come reddito
integrativo.
Animale simbolo
Portata avanti soprattutto da
allevatori-hobbisti che hanno
in stalla una quindicina di capi,
li conducono nei prati più impervi, e li lasciano liberi, loro si
arrampicano, pascolano, resistono al freddo e quindi possono pascolare allo stato brado in
tutte le stagioni, e contengono
l’avanzare del bosco. Ma anche
un animale simbolo, che sta
tornando nelle valli sondriesi,
lecchesi e bergamasche a cavallo delle Orobie e i cui prodotti
caseari hanno fatto nascere nel
settembre dello scorso anno un
nuovo presidio Slow food.
Il piccolo indotto e l’attenzione crescente che la capra
orobica sta suscitando stimola
anche altri progetti, la lana del
1 «Si contano circa
2000 esemplari
nelle provincie
di Sondrio, Lecco
e Bergamo»
suo vello avrebbe caratteristiche simili alla fibra cashmere
delle capre tibetane. Il filone
tessile attrae, la lana pregiata
vale oro, e nascono ulteriori
idee ambiziose e nuove piccole
pianificazioni produttive. «Di
idee per dare stimolo alla produzione ce ne sono – precisa
Giuseppe Giovannoni, allevatore di Cosio Valtellino, alpeggio sul Legnone, vicepresidente della Associazione tutela
della Capra orobica – anche
perché il latte di capra e i formaggi tradizionali a latte crudo
sono sempre più richiesti. Li
vogliono le famiglie, per una
scelta salutistica, e il latte più
magro rispetto al latte vaccino
trova sempre nuovi consumatori. L’attenzione alla capra
orobica è ancora maggiore come razza adatta alla vita d’alpeggio, e il suo latte serve per la
produzione del Bitto. Il nostro
problema è semmai che non
riusciamo a stare dietro alla domanda: teniamo presente –
spiega – che la capra orobica è
una specie in via di estinzione
se ne contano circa 2000 esemplari nelle provincie di Sondrio,
Lecco e Bergamo, un numero
che non aumenta e non diminuisce».
Punto di riferimento
Di recente, però, il sito www.capraorobica.it della Associazione tutela della Capra orobica è
diventato un punto di riferi-
mento per altri allevatori delle
Alpi, alla ricerca di nuove specie da introdurre nelle terre alte.
In Piemonte
«Abbiamo portato di recente
alcuni esemplari di orobica in
Piemonte in una valle remota –
precisano i responsabili sondriesi del sodalizio di tutela – ce
le hanno chieste dei giovani allevatori, che vogliono recuperare terreni per alpeggio, e sono
incuriositi all’idea di potere
utilizzare il pelo lungo del manto come lana pregiata. Il sito –
viene spiegato – è diventato un
veicolo di promozione potente.
Da quando nello scorso settembre i nostri formaggi sono
tutelati e promossi da un presidio Slow food, per i nostri prodotti abbiamo richieste di ogni
tipo. Persino una compagnia di
navi da crociera ci ha proposto
un contratto di fornitura, ma ci
si scontra ancora una volta con
i nostri limiti produttivi, la resa
è stagionale, la orobica fa latte
da maggio a settembre e per pochi allevatori che anche grazie
al riconoscimento del presidio
riescono a vivere del proprio lavoro, ci sono tanti che tengono
questa razza per pura passione.
Per i giovani casari soprattutto,
l’animale sta diventando un
simbolo, ma dobbiamo ancora
crescere per dare solidità al
progetto di tutela e reinserimento di questa specie».
Giuseppe Giovannoni, allevatore di Cosio Valtellino
Le eccellenze
Il “Matuscin”
gioiello
del presidio
Slow food
Tra i formaggi di capra orobica
che hanno ottenuto il presidio
Slow food c’è in provincia di
Sondrio il “Matuscin”, formag-
gella la cui sagoma è a cilindro
appiattito, del peso di due o tre
chili, che può arrivare dai due ai
sei mesi di stagionatura. Gli altri
formaggi del presidio, a latte
crudo tradizionali sono il “Formagìn” della Valsassina, piccolo
cilindro dalla pasta leggermente
acidificata che si consuma dopo
tre giorni, e la “Roviola” della
Val Brembana, formaggio a
forma di parallelepipedo ottenuto mediante la tecnica dello
stracchino. Il latte della capra
orobica serve poi per la produzione del Bitto, il formaggio
d’alpe riconosciuto tra i più
pregiati al mondo, per la sua
produzione si prevede l’utilizzo
di una percentuale di questo
latte. Della orobica si consuma
anche la carne, utilizzando in
particolare le capre a fine carriera per la produzione di salumi, tra cui il classico violino. D.ROC.
L’animale è chiamato anche “Valgerola”
Originario dei pascoli all’ombra di Pescegallo
La capra orobica è stata la grande protagonista delle
rassegne zootecniche di quest’anno in Bassa Valle. L’hanno
proposta in ottobre alla mostra
di Delebio gli Amici Allevatori
della Val Lesina, in aprile a Talamona la locale associazione
Allevatori Capra orobica, con
decine di aziende che hanno
portato i propri esemplari migliori. Operatori talamonesi del
settore che sono molto organizzati, hanno magliette e gadget con il logo e il nome del loro
sodalizio. Sempre la orobica è
stata la regina indiscussa della
15ª Mostra interprovinciale
che si è svolta a maggio a Gerola,
nella “casa” di questo interessante caprino.
La capra orobica si chiama
anche “Valgerola”, l’origine di
questa specie autoctona non è
sicura, ma l’ipotesi più accreditata è che sia originaria dei pascoli all’ombra del Pescegallo.
L’isolamento geografico ha favorito, nel tempo, la sua diversificazione rispetto ad altre razze
e la sua rusticità le ha permesso
di adattarsi bene ai pascoli impervi di quelle montagne. Allevata un tempo da ogni famiglia,
oggi la capra orobica popola gli
alpeggi delle Alpi orobiche e
delle aree alpine e prealpine
nelle provincie di Sondrio, Bergamo e Lecco, è presente in Valsassina, Valvarrone e Alto Lario
orientale, e in Alta Val Brembana. Il capo si presenta con corna
imponenti che si torcono verso
i lati, pelo lungo e mantello di
svariati colori, grigio, beige, ne-
ro, marrone o pezzato. L’introduzione sul mercato di razze
più produttive, sia di carne sia
di latte ha drasticamente ridotto il numero dei capi di orobica.
Oggi il suo rilancio attraverso
un progetto di tutela che punta
a far crescere il numero di allevatori, seguendo il metodo tradizionale che prevede il pascolo
primaverile-autunnale, l’alpeggio estivo e la possibilità per gli
animali di accedere a spazi
aperti nel periodo invernale.
D.Roc.
L’isolamento ha favorito la sua diversificazione rispetto ad altre razze
12 Sondrio economia
LA PROVINCIA
MARTEDÌ 24 MAGGIO 2016
Carcano, lavori ormai finiti ad Andalo
Il terzo polo. In autunno l’avvio dell’attività, che poi entrerà a pieno regime produttivo nel prossimo anno
si parla di un investimento di circa 15 milioni di euro e di una prospettiva occupazionale di circa 50 unità
ANDALO VALTELLINO
ANNALISA ACQUISTAPACE
È previsto in autunno l’avvio dell’attività di Carcano negli spazi del terzo polo produttivo la cui realizzazione si sta portando a termine in queste settimane ad Andalo Valtellino.
I lavori di rifacimento del
capannone in località Pradun
lungo la strada provinciale
per Dubino, di proprietà di
Zecca prefabbricati spa di
Cosio Valtellino, sono praticamente terminati e nei
prossimi mesi si avvieranno
le opere per l’installazione
del macchinario - che sarebbe già arrivato al porto di Genova - che servirà per la lavorazione di finitura dell’alluminio.
Tecnologia all’avanguardia
L’attività produttiva del nuovo polo di Andalo sarà in tutto simile a quella svolta dallo
stabilimento di Mandello,
avvalendosi però di un macchinario tecnologicamente
all’avanguardia, così come
previsto dal piano industriale che mira all’innovazione, e
sarà destinato alle ultime fasi
di lavorazione dell’alluminio
1 L’attività
produttiva
sarà in tutto simile
a quella svolta
a Mandello
1 Previsti
inserimenti
di manodopera,
che verrà formata
nella sede lariana
per una produzione destinata in particolare al settore
farmaceutico. Per il nuovo
centro produttivo, che porterà a due gli stabilimenti Carcano in Bassa Valtellina, si
parla di un investimento
complessivo di circa 15 milioni di euro e di una prospettiva
occupazionale di circa 50
unità. L’impiego di risorse
nel nuovo centro di Andalo
segue di pochi anni quello di
circa 20 milioni di euro che
Carcano ha investito nella realizzazione della nuova fonderia per lo stabilimento di
Delebio.
Avvio dell’attività
Nel corso del 2017 è previsto
per Andalo l’avvio dell’attività a pieno regime produttivo,
con l’ausilio di professionalità già presenti nella sede Carcano di Mandello e di nuovi
inserimenti di manodopera
valtellinese che nel frattempo verrà formata nella sede
lariana della società. L’intervento di demolizione e ricostruzione del fabbricato che
ospiterà il terzo polo produttivo è oggetto di una convenzione tra Zecca prefabbricati
e Comune di Andalo. Le condizioni dell’accordo hanno
incluso la riqualificazione
energetica, la rimozione dei
circa 10mila metri quadrati
di amianto della copertura
del vecchio fabbricato, la sistemazione dell’area esterna.
I termini della convenzione
prevedono in sintesi la corresponsione al Comune di
152.500 euro, di cui 102.500
per oneri di urbanizzazione e
50mila euro da tradurre o in
contributo economico o in
opere pubbliche. Oltre agli
spazi produttivi, il nuovo stabilimento di Andalo Valtellino ospiterà in futuro anche il
settore logistico della Carca-
Lo stabilimento di Delebio della Carcano
no di Delebio, permettendo
così di liberare l’area attualmente occupata a questo scopo nella fabbrica delebiese e
rendendola disponibile per
l’ampliamento degli spazi
produttivi.
Lo scorso anno
Nella primavera dello scorso
anno i vertici di Carcano spa
avevano presentato il piano
industriale triennale con il
preciso obiettivo di «consolidare e migliorare la posizione competitiva dell’azienda,
già ai vertici nella considerazione degli operatori del settore» al fine di «raggiungere i
livelli di efficienza richiesti
dalla concorrenza internazionale».
Scontro sul consorzio forestale
Continua il braccio di ferro
Piuro
Azioni legali e tentativi
di mediazione: nuova
puntata della lite tra Piuro
e il sodalizio di Prata
Nuova puntata dello
scontro che vede da alcuni mesi su fronti contrapposti l’amministrazione comunale di
Piuro e il Consorzio forestale
di Prata Camportaccio. Due
mesi fa il comune guidato dal
sindaco Omar Iacomella decise di rescindere la convenzione che da anni la legava al consorzio del presidente Guido
Pasini per la gestione del patrimonio boschivo.
Un accordo che sarebbe dovuto scadere nel 2020 e che
prevedeva come il consorzio si
occupasse della manutenzione del bosco senza contropartite a favore del comune e la
possibilità di scioglimento
unilaterale in caso di mancato
rispetto in toto o in parte degli
accordi. A febbraio c’è stato
uno scambio di documentazione, che a quanto pare non
ha convinto troppo l’amministrazione comunale, tanto da
spingerla a recedere per il
mancato rispetto degli accordi.
Troppo pochi interventi effettuati sul territorio, secondo
il comune. Ne era seguito un
aspro scontro, non ancora
concluso, con strascichi polemici anche durante una seduta
del consiglio comunale, senza
dimenticare l’accesa discussione sul ruolo dei consorzi forestali sorta durante un convegno pubblico dedicato alla valorizzazione delle aree boscate
organizzato dalla Comunità
montana a Villa di Chiavenna.
Nelle scorse settimane, in-
Il sindaco Omar Iacomella
fatti, è arrivata in comune una
nota dell’avvocato incaricato
dal consorzio con la quale si
contestava il provvedimento
di scioglimento. Un passaggio
che potrebbe sfociare in un ricorso. Il comune ha, quindi,
decido di rivolgersi a un legale
per valutare la situazione. Non
escludendo neppure di arrivare a una proposta di transazione con la controparte in modo
Passaggio alla multinazionale
Lavoratori della logistica
Rispettati gli accordi
dalle dipendenze di Carcano a
quelle di Kuehne & Nagel è stato
assicurato il mantenimento dello
stesso reddito annuo lordo,
insieme alla garanzia di mantenimento dell’impiego per quattro
anni». Per quest’anno è stato
inoltre concordato per i dipendenti del settore logistica lo
stesso premio che sarà rivolto ai
lavoratori di Carcano «mentre
per il prossimo - afferma Fumagalli – sarà definito un contratto
di secondo livello più calibrato,
con un’apertura al dialogo in
questo senso già riconosciuta dai
referenti di Kuehne Nagel con i
quali abbiamo avuto modo di
incontrarci di recente». A.ACQ.
Accordi rispettati, ad oggi, rispetto a quanto concordato per i
lavoratori del settore spedizioni
e logistica di Carcano spa. Da
poche settimane circa 14 lavoratori dello stabilimento delebiese
e altrettanti di quello di Mandello, sono passati ufficialmente alle
dipendenze di Kuehne Nagel, la
società multinazionale che opera
nel settore della logistica che è
stata scelta dai vertici di Carcano
per gestire questo ramo dell’azienda. «Nonostante i timori
iniziali dei lavoratori – afferma
Davide Fumagalli di Fim Cisl – ad
oggi possiamo dire di avere a che
fare con una società in cui è
evidente l’impronta multinazionale, la serietà e il pieno rispetto
dell’accordo così come definito
prima del passaggio. Anche dal
punto di vista professionale, i
lavoratori avranno sicuramente
spazio di crescita data la vasta
esperienza di questa società nel
settore». Secondo gli accordi
raggiunti, ai lavoratori passati
tale da evitare di finire di fronte a un giudice. Due mesi fa il
sindaco Iacomella aveva ribadito come la valorizzazione del
patrimonio boschivo rientrasse nei fini dell’amministrazione annunciando iniziative.
Iniziative che stanno per arrivare.
L’amministrazione, infatti,
ha annunciato di aver intenzione di varare un bando per la
gestione di circa 160 ettari di
aree boscate, comprese tra i
1000 e i 1800 metri di quota,
sul territorio delle frazioni di
Prosto, Santa Croce e Borgonuovo. Il tutto sulla sponda sinistra della Bregaglia italiana.
Una fetta di territorio che si
estende dal confine con i boschi di Uschione fino a Saranga, con la convinzione che ci siano aziende boschive, ma anche gli stessi consorzi, disposti
a partecipare considerando la
manutenzione potenzialmente redditizia. In questi giorni il
comune ha dato incarico ai
propri uffici per procedere all’affidamento della redazione
del piano di assestamento forestale del territorio.
A Fraciscio la giornata
dedicata al taglio piante
D.Pra.
Campodolcino
L’associazione cerca
di superare le difficoltà
dovute alla frammentazione
delle proprietà
Torna l’Assfo Fraciscio con una giornata di taglio
piante in programma sabato 28
maggio. L’associazione fondiaria che si propone di superare
le difficoltà rappresentate dalla frammentazione delle proprietà delle aree boscate per
una migliore gestione del territorio, propone una giornata di
taglio, esbosco e accatastamento della legna nella zona denominata “Tritec”. Un’area posta
lungo la strada che porta alla
frazione campodolcinese di
Gualdera.
Il lavoro sarà eseguito con
taglio a raso di tute le piante e
gli arbusti presenti nel lotto individuato. Le ramaglie saranno
divise dai fusti e cippate. I tron-
chi saranno accatastati sulla
proprietà in ciocchi da 1,5 metri di lunghezza. La legna accatastata e rimarrà a disposizione
dei proprietari dei fondi per un
tempo di due mesi a partire dal
taglio. Quindi fino a fine luglio.
Scaduto il termine l’Assfo
Fraciscio provvederà alla rimozione del materiale tramite
asta pubblica per recuperare,
almeno in parte, le spese sostenute durante la giornata. L’appuntamento è per tutti i soci e i
simpatizzanti intenzionati a
prestare una giornata di lavoro
per il territorio. Il ritrovo è fissato alle 7 del mattino al parcheggio situato nei pressi del
tornante in località Tritec. Bisogna munirsi di attrezzi, oltre
che di buona volontà. L’associazione guidata da Stefano
Della Morte offrirà il pranzo a
metà giornata. In caso di maltempo il taglio sarà rimandato
al sabato successivo.
D.Pra.
13
LA PROVINCIA
MARTEDÌ 24 MAGGIO 2016
Sondrio
[email protected]
Tel. 0342 535511
Luca Begalli [email protected], Marzia Colombera [email protected], Eugenio Gizzi [email protected], Sara Baldini [email protected], Monica Bortolotti [email protected],
Riccardo Carugo [email protected], Paolo Giarrizzo [email protected], Antonia Marsetti [email protected], Alessandra Polloni [email protected], Franco Tonghini [email protected]
Carenze di organico
Allarme per l’avvio
dell’anno scolastico
Denuncia. Lettera del personale dell’ex Provveditorato
«Personale dimezzato e adempimenti raddoppiati»
Ancora incertezza sul successore del dirigente Montrone
DANIELA LUCCHINI
Organico sottodimensionato a fronte di un
continuo aumento di adempimenti, oltre all’ormai prossimo pensionamento, dal primo
di luglio, del dirigente Nicola
Montrone: è emergenza all’Ufficio scolastico territoriale di Sondrio (Ust – ex-provveditorato), che mette le mani
avanti e non garantisce sin
d’ora il regolare avvio del nuovo anno 2016-2017.
La mobilitazione
Una situazione quanto mai
precaria e dall’equilibrio instabile, denunciata in una let-
12
1 Ci sentiamo
travolti
nello svolgimento
del nostro lavoro
quotidiano
1 Ad aggravare
la situazione
le operazioni
per il concorso
dei docenti
tera, sottoscritta da tutti i dipendenti dell’Ust di via Donegani, inviata nei giorni scorsi
al ministro della Funzione
pubblica Marianna Madia, a
Stefania Giannini, ministro
dell’Istruzione, al capo di Gabinetto Alessandro Fusacchia, a Delia Campanelli, direttore dell’Ufficio scolastico
regionale della Lombardia, allo stesso Montrone, oltre che
alle forze sindacali nazionali.
Si è pressoché dimezzato in
cinque anni il numero dei dipendenti, «nel 2011 erano 25
le unità di personale in servizio» si legge nella missiva datata 17 maggio, «attualmente
scese a 13», da settembre a 12,
«poiché un’altra persona sarà
collocata a riposo». Da 16 anni
ai vertici dell’Ust «andrà in
pensione anche il dirigente
Montrone» si rimarca. Una figura, che esce di scena tra meno di due mesi, senza che ancora si sappia se e quando, tanto meno da chi, sarà sostituita.
Una serie di incertezze, che
hanno spinto «il personale
dell’Ust ad associarsi ai colleghi degli altri ambiti territoriali nel rappresentare e denunciare la situazione di grave
carenza d’organico, alla quale
gli uffici devono costantemente far fronte anche nelle
attività ordinarie».
Ad aggravare ulteriormente il quadro, quest’anno «alle
“normali” procedure di avvio
dell’anno scolastico 20162017 si sono aggiunti - la sottolineatura del personale dell’Ust sondriese in stato di agitazione – gli adempimenti
previsti dall’applicazione della legge 107 (la cosiddetta riforma della Buona scuola varata dal governo Renzi) e dal
concorso ordinario del personale docente». Operazioni,
queste, attualmente in corso
con le prove scritte, che proseguiranno per tutta l’estate con
quelle orali.
In dubbio il regolare avvio dell’anno scolastico 2016-2017
«Gravi carenze»
L’appuntamento
«Ci sentiamo travolti nello
svolgimento del nostro lavoro
quotidiano - descrivono la situazione – che eseguiamo con
responsabilità, abnegazione e
senso di appartenenza, affrontando e risolvendo i problemi spesso derivanti da scadenze ravvicinate, da un sistema informatico non adeguato,
da norme a volte contraddittorie, dall’impossibilità di fruire di indispensabili ed elementari diritti dei lavori per il
riposo psicofisico (adeguato
periodo di ferie e orario di servizio non gravato da eccessivo
straordinario)». Insomma si
sta facendo il possibile, ma
«stante la situazione, il personale dell’Ust, pur assicurando
il massimo impegno sul piano
di lavoro, non potrà garantire
il regolare avvio dell’anno scolastico 2016-2017».
Secondo aperitivo artistico
Nel segno dei ritrattisti
Nuova iniziativa per l’associazione artistico culturale “CreArti” di Sondrio che giovedì 26
maggio incontra due giovani
artisti valtellinesi, i ritrattisti
Maicol Formolli e Samuel
Droux.
L’occasione è l’Apericontro alla
Vineria Terra Vino, in piazza
Cavour a Sondrio, a partire
dalle 18,30.
Maicol Formolli, 20 anni di
Tresivio, autodidatta, frequenta
l’ultimo anno dell’Istituto tecnico industriale Mattei di Sondrio. Ha partecipato all’esposizione “Scarpatetti arte” per due
anni. Samuel Droux, 16 anni di
Tirano, studia invece al Liceo
artistico di Morbegno, terzo
anno. Recentemente ha esposto
alla collettiva di fine anno a
Poschiavo e ha partecipato
all’esposizione studentesca
provinciale, la Mas.
Nelle rispettive opere, i ragazzi
si cimentano con la riproduzione dei volti noti dello spettacolo, della musica e della televisione. Lavori che si contraddistinguono per l’utilizzo della
grafite, comune matita da
disegno che, però, semplicemente alleggerendo il tratto e
la pressione, consente di ottenere gradazioni e, quindi, effetti diversi: dai segni neri e decisi, alle sfumature.
Francesco Racchetti
e al coordinamento dei garanti, e alla direzione del carcere
di Sondrio. L’iniziativa, spiegano i promotori nel testo, è
nata dopo le dimissioni di Racchetti e dopo le segnalazioni
delle associazioni di volontariato che prima svolgevano attività in carcere, legate - ricordano - al «mutato rapporto
con la nuova direzione del carcere di Sondrio». Secondo i
promotori della petizione, negli ultimi anni garante e volontari tramite le loro attività, dagli incontri pubblici ai progetti
dedicati agli studenti, erano
riusciti a coinvolgere cittadini,
scuole, associazioni di categoria ed enti locali in un rapporto
con il carcere, «che ha iniziato
a diventare una realtà presen-
Il caso del garante in carcere
«Riprendere le attività»
La petizione
Iniziata sabato proseguirà
domani la raccolta firme
promossa da un gruppo
di cittadini e volontari
«Una lettera aperta
per un problema aperto». È il
motto scelto dai promotori
per la raccolta firme sulla situazione del carcere e sulle dimissioni del garante dei detenuti Francesco Racchetti,
una petizione rivolta alle autorità locali e nazionali che chiede un impegno «perché vengano ripristinate le condizioni
per l’esercizio delle funzioni
del garante, nella sua veste di
espressione e di collegamento
con la comunità», e perché all’interno del carcere continuino i progetti delle associazioni
di volontariato, «condivisi,
non subordinati all’autorità
carceraria».
Promossa da un gruppo di
cittadini e volontari, la petizione è partita ufficialmente
sabato mattina con un banchetto in piazzale Bertacchi e
domani proseguirà con un altro appuntamento in piazza
Campello, sempre in mattinata. La lettera aperta è indirizzata a Comune, Prefettura e
Provincia, al ministro della
Giustizia Orlando, al Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria, al
garante nazionale dei detenuti
Le mani di Maicol e Samuel
utilizzano la stessa tecnica, ma
la interpretano in modo del
tutto personale ed unico.
Il secondo Aperincontro 2016,
progetto ormai collaudato
ideato da “CreArti” e gestito in
collaborazione con Terra Vino,
sarà dunque dedicato alla presentazione e all’esposizione
temporanea delle opere dei due
giovani talenti. Nel corso dell’evento, gli artisti daranno
prova della loro bravura.
Sorseggiando del buon vino o
della birra e assaporando gli
stuzzichini preparati dal titolare del locale, Marco Vuono, si
potranno osservare da vicino le
opere esposte e, perché no,
acquistarne qualcuna.
Sarà la consueta chiacchierata
con l’arte, in un clima rilassato e
stimolante. C. CAS.
te e parte della vita provinciale
e non più corpo separato, invisibile e impenetrabile». Adesso, però, c’è «il rischio che un
lavoro di tale valore e di tale
impegno vada disperso», si
legge nella lettera aperta, e che
il carcere torni a “sparire” dall’attenzione della comunità locale: di qui l’appello alle autorità, in cui si sottolinea come
sia «prioritario che vengano
ristabilite le condizioni di rispetto, di dialogo e di collaborazione precedenti al cambiamento della direzione del carcere, sia per chiedere a Racchetti di riconsiderare le proprie dimissioni, sia nel caso si
renda necessario indicare un
nuovo garante dei detenuti».
F.Bet.
LA PROVINCIA
14 Sondrio
MARTEDÌ 24 MAGGIO 2016
Torna “C’è una valle”
Festa a misura d’uomo
per il Terzo settore
Appuntamento. Sono 56 le realtà che hanno aderito
La manifestazione è giunta alla sua quarta edizione
Si terrà alla colonia fluviale di Morbegno il 4 e 5 giugno
MONICA BORTOLOTTI
Stand, spazi laboratorio, l’ormai tradizionale tenda beduina di pelli di capra,
eventi musicali e momenti dedicati al benessere e, in generale, attività interattive durante tutta la durata dell’esposizione.
Sono una sessantina (56 per
l’esattezza) le adesioni a “C’è
una valle...a misura d’uomo”,
la manifestazione dedicata a
quanto viene prodotto realizzato e offerto in provincia nel
1 Sono previste
attività interattive
durante tutta
la durata
dell’esposizione
1 Fondamentale
per la riuscita
della due giorni
il ruolo attivo
del volontariato
terzo settore che si terrà alla
colonia fluviale di Morbegno dove si tenne la prima edizione
del 2011 - il 4 e 5 giugno, «in un
luogo - dicono gli organizzatori - perfetto per la dimensione
familiare».
Riflettere e condividere
Una due giorni di festa dell’ecologia, del commercio
equo, della produzione biologica, delle realtà associative e
cooperative di Valtellina e Valchiavenna che festeggia quest’anno i suoi primi quattro anni.
«Il nostro scopo - ricorda
Norberto Riva, presidente di
“C’è una valle”- è proporre e
condividere scelte di equità,
solidarietà e rispetto sia dell’ambiente, sia delle persone».
E di farlo seguendo un filo conduttore che, per questa quarta
edizione, è “a misura d’uomo”.
«Un tema di grande senso - dice Carlo Ruina, presidente di
Lavops, contenitore all’interno del quale “C’è una valle” è
nata e cresciuta, sottolineando
il ruolo fondamentale del volontariato - in una realtà come
la nostra caratterizzata dalla
dismisura che si vede nella diseguaglianza sociale e nel rapporto tra l’uomo e la natura.
Lavorare per recuperare la misura è molto difficile, noi proviamo a dare il nostro contributo partendo dal presupposto che quando si parla di qualcosa a misura d’uomo, questa
misura deve essere presa su
chi è più debole. Il benessere
va misurato su chi ha meno».
Riflessioni e contributi che
Ruina, insieme a Fausto Gusmeroli (ricercatore della
Fondazione Fojanini), don
Andrea Del Giorgio (sacerdote della comunità pastorale
della Valmalenco) e Francesca Lanfranconi (ricercatrice all’università Bicocca di Milano) affronteranno, moderati
da Fabio Bevilacqua e Matteo Oreggioni, nella conferenza pubblica di domenica
mattina alle 10, sempre alla colonia fluviale.
Volontariato all’opera
Per l’allestimento della ecofesta al parco fluviale sono già
stati reclutati numerosi volontari, «ma -l’appello di Gino Pedrotti, uno dei soci fondatori
Norberto Riva, Gino Pedrotti e Carlo Ruina
di “C’è una valle” - chiunque
volesse può venire ad aiutarci
a partire da venerdì 3».
Ed è sempre lui a ricordare
alcuni degli eventi e delle presenze che caratterizzeranno la
due giorni: dalle tende coi laboratori di produzione artigianale ai negozi di tessitura biologica passando per i produttori locali e il laboratorio di semina per il quale sarà allestita
un’apposita grande aiuola. E
poi la ciclo officina della Piastra piuttosto che i percorsi
con gli asini all’interno del
parco della Bosca.
Tutte le informazioni e il
programma dettagliato della
due giorni, con tanto di orari
precisi, saranno comunque reperibili sul sito ceunavalle.org.
Donazione degli organi
La Valmalenco
si organizza e mobilita
La serata
Incontro molto partecipato
al cinema Bernina
per il neo costituito
gruppo Aido locale
Donazione e trapianto di organi sono stati i temi al
centro della serata organizzata,
venerdì, al cinema Bernina di
Chiesa in Valmalenco, dalla sezione provinciale dell’Associazione italiana donatori organi
(Aido) e dal neocostituito
Gruppo Aido Valmalenco.
Giorgio Nana, presidente di
quest’ultimo, che vanta già 500
iscritti, ha voluto ringraziare
Maurizio Leali, presidente di
Aido provinciale, per aver scelto la Valmalenco quale luogo
deputato ad ospitare la prima
delle due uscite di Aido in provincia, ovvero il momento di
raffronto con la comunità locale, cui seguirà l’interlocuzione
diretta con il mondo della scuola.
La riduzione
dei rifiuti
in un progetto
Si chiama “Piccoli gesti - per cominciare a cambiare il mondo”, il
progetto che si pone l’obiettivo di
diffondere le buone pratiche di
riduzione dei rifiuti nell’ambito
delle numerose manifestazioni
gastronomiche, ricreative, sportive e culturali che il territorio
propone soprattutto con la bella
stagione, sensibilizzando gli
organizzatori, gli enti pubblici e le
associazioni e i numerosi parteci-
alta intensità emotiva - assicura Nana -, perché quando Annalisa Piccerillo, la nostra testimone, ha iniziato a raccontare la sua esperienza di trapiantata al fegato, cui ha anche dedicato il libro “Diario di un trapiantato”, la commozione è stata tanta. Lei era emozionatissima, ma anche noi, e tutta la sala.
Quando, poi, concludendo il
suo intervento, ci ha rivelato
che, la sua grande vittoria, da
trapiantata, è stata poter dare
alla luce la sua bambina, beh, a
tutti è venuto un nodo alla gola.
Del resto, dobbiamo renderci
conto che la donazione può far
bene a tutti, anche a noi che diamo il consenso, perché, oggi,
stiamo bene, ma, in futuro,
chissà, potremmo anche trovarci nelle condizioni di necessitare dell’aiuto altrui».
Azione capillare
Il gruppo Aido Valmalenco conta già 500 iscritti
Le testimonianze
«Si è trattato di un incontro
molto partecipato e, anche ad
Piccoli gesti
Molto partecipata la serata al cinema Bernina
La comunità malenca ne è conscia, da tempo, perché già prima che si costituisse il Gruppo
Aido Valmalenco, il 17 febbraio,
i convalligiani erano vicini al
mondo della donazione tanto
come Aido Caspoggio, quanto
come realtà di paese aderenti
alla sezione provinciale.
Oggi, però, la migliore strutturazione del Gruppo, «guidato
da consiglieri che provengono
da tutti i paesi della valle – dice
Nana -, fa sì che possa essere
più capillare ed efficace la nostra azione di raccolta del consenso alla donazione sul territorio. Peraltro, al termine dell’incontro, connotato dalle relazioni dei medici Valeria Sala
panti. E, ovviamente, la due giorni
alla colonia fluviale di Morbegno
seguirà tutte le regole per diminuire i rifiuti indifferenziati e la loro
corretta gestione.
Un’opera di sensibilizzazione che
interesserà anche i visitatori
invitati a raggiungere il luogo della
manifestazione a piedi, in bicicletta o con i mezzi pubblici o, se non
possibile, condividendo l’auto; a
portare uno zaino o una borsa e un
contenitore per gli avanzi; dotarsi
di borraccia e comunque di quello
che si porterebbe in caso di pic
nici; di privilegiare i prodotti
locali; porre attenzione alle proposte di laboratori ed animazione e
facilitare il lavoro dello staff.
e Giacomo Magnoni, e di don
Mariano Margnelli, sacerdote a Lanzada, in parecchi hanno
chiesto di poter aderire, ed altrettante richieste di informazioni ci sono giunte in questi
giorni».
Durante la serata, cui hanno
partecipato anche Miriam
Longhini, Marco Negrini e
Danilo Bruseghini, sindaci di
Chiesa, Lanzada e Caspoggio,
alla testimonianza di mamma
Annalisa, si è aggiunta anche
quella di Cristian Bergomi, di
Lanzada, il cui fratello Antonio,
28 anni, è stato sottoposto a trapianto di cuore al Papa Giovanni XXIII di Bergamo. «Cristian
ci ha raggiunti per annunciarci
che Antonio era stato dimesso
il giorno stesso - ricorda sempre Nana - . Una notizia accolta
con immenso piacere dalla platea, perché tutti, in Valmalenco, conoscono la storia della famiglia Bergomi, che ha già perso Paolo, papà di Antonio, morto a 33 anni per lo stesso problema al cuore, e i suoi fratelli,
Rinaldo e Arturo, morti a 20 anni, con la medesima diagnosi.
Purtroppo, all’epoca, non c’era
la possibilità di trapianto, quella che ha garantito, oggi, la sopravvivenza ad Antonio».
Quest’ultimo non è ancora
rientrato a Lanzada, perché deve tornare ogni giorno in ospedale per visite di controllo, per
cui resta a Bergamo, però, da lì,
lancia un appello alla donazione e un forte ringraziamento al
donatore che gli ha salvato la vita.
E.Del.
LA PROVINCIA
15
MARTEDÌ 24 MAGGIO 2016
Focus
Delitti in famiglia
Accoltella la moglie davanti ai figli
Morbegno. Attimi di terrore domenica sera per una donna di origine marocchina residente in città: non è grave
Il marito durante un litigio l’ha colpita al volto e al petto e poi è scappato - Si è costituito ai carabinieri nella notte
MORBEGNO
MARZIA COLOMBERA
Un nuovo caso di violenza in famiglia, un litigio che ha
rischiato di finire in tragedia, con
una donna colpita al volto e al
petto da diverse coltellate.
Attimi di terrore quelli vissuti
da una giovane di origine marocchina residente a Morbegno domenica sera. Terrore per lei e per
i suoi bambini - tutti minorenni
- che hanno assistito all’esplosione di violenza da parte del loro
padre nei confronti della madre.
Ed è stato proprio uno dei figli
a salvarle la vita, correndo a chiamare i vicini di casa perché mettessero fine a quella furia.
Sull’accaduto indagano ora i
carabinieri del Nucleo operativo
della Compagnia di Sondrio con
i colleghi della Stazione di Morbegno, dove in piena notte - verso
le 3 e mezza - si è costituito un
trentottenne marocchino.
L’uomo, del quale omettiamo
le generalità per tutelare i figli
minori, ora si trova in carcere a
Sondrio ed è accusato di tentato
omicidio, lesioni personali e maltrattamenti in famiglia.
Un litigio degenerato
Il trentottenne - che non ha precedenti penali ed è in possesso di
regolare permesso di soggiorno
-, a quanto pare domenica verso
le 18 si è presentato a casa dalla
moglie, con la quale da tempo i
rapporti erano difficili, dicendo
che voleva vedere i figli, ma ben
presto ha iniziato a litigare con lei
e l’ha aggredita, prima prendendola a pugni e poi colpendola ripetutamente con un coltello preso in cucina.
A scatenare la sua violenza secondo quanto ha poi riferito ai
carabinieri - la decisione che lei
aveva preso e gli aveva appena
comunicato di volersi separare.
La moglie, colpita più volte di
striscio, se l’è cavata con ferite
giudicate guaribili in 25 giorni,
tanto che già ieri mattina è stata
dimessa dall’ospedale di Morbegno e si trova ora coni suoi bambini in una struttura protetta. Di
certo nè lei nè i figli, soprattutto
i più grandicelli, potranno mai
dimenticare l’accaduto.
A salvarle la vita è stata a quanto pare proprio la prontezza di
riflessi di un figlio, che è corso a
chiedere aiuto ai vicini quando ha
capito che la situazione stava degenerando. Al loro arrivo il trentottenne è corso via dall’appartamento dandosi alla fuga prima
che intervenissero delle forze
dell’ordine.
In fuga per poche ore
Una fuga che però non è durata
a lungo. Mentre la moglie veniva
soccorsa e portata in ospedale
sono infatti scattate le ricerche
nella zona, che hanno coinvolto
diverse pattuglie dei carabinieri.
E anche su Facebook si è subito
scatenato il tam tam: un parente
della vittima ha infatti postato la
foto dell’uomo raccontando quel
che era accaduto e invitando
chiunque lo avesse visto ad avvisare le forze dell’ordine.
Ma l’appello alla collaborazione di tutti non è servito perché
poco dopo le 3 del mattino lui sentitosi braccato - ha deciso di
costituirsi. La moglie ha formalizzato ieri la denuncia nei suoi
confronti e l’appartamento in cui
si è verificata l’aggressione è stato
posto sotto sequestro, così come
il coltello con il quale la donna è
stata colpita.
L’inchiesta su questa vicenda
è coordinata dal sostituto procuratore Giacomo Puricelli e mercoledì davanti al gip si terrà
l’udienza di convalida dell’arresto.
Sul tentato omicidio indagano ora i carabinieri della Stazione di Morbegno, ai quali l’aggressore si è presentato in piena notte per costituirsi
Poche settimane fa l’omicidio di Moira
Ancora una donna
vittima di violenza. Ancora un
accoltellamento.
Questa volta fortunatamente con esito meno tragico
di quello registrato poco più di
un mese fa, il 9 aprile, a Villa di
Tirano.
Anche in quel caso coltellate sferrate durante un violento litigio. Non da un marito,
però, ma da un suocero, Enrico Ferrari, settantenne, che
con incredibile violenza si era
accanito contro la nuora, Moira Giacomelli, che di anni ne
aveva 43.
Anche in quel caso l’autore
della violenza si era costituito
poco dopo il fatto ai carabinieri, confessando l’omicidio.
A Villa di Tirano nessun familiare ha assistito al delitto,
ma ci sono comunque due
bambini che porteranno per
sempre su di sè le conseguenze della tragedia: già orfani di
padre e privati della propria
madre da un nonno.
Rapporti molto tesi in famiglia, è emerso durante le indagini. E a scatenare la violenza
Moira Giacomelli
nel caso di Villa di Tirano era
stata la decisione di Moira di
andarsene dalla propria abitazione, perché non andava d’accordo con i suoceri.
Da poco era tornata a Sant’Anna, la frazione di Sondrio
dove abita sua madre, portando con sé i figli.
Sarebbe stato proprio questo a scatenare l’ira cieca del
suocero che, quel venerdì sera, al culmine dell’ennesimo
litigio, aveva afferrato un coltello da cucina per colpire ripetutamente al torace la donna, tornata a Villa a prendere
dei vestiti. Ferrari si trova ora
in carcere e dovrà rispondere
di omicidio aggravato.
«Mi sono fidata, l’ho fatto entrare
E lui ha tentato di uccidermi»
La testimonianza
«Mio marito ha tentato di uccidermi e lo ha fatto davanti ai nostri figli». Sono le parole pronunciate ieri dalla giovane donna di origini marocchine poco prima di essere dimessa
dall’ospedale di Morbegno, città
dove risiede, e dove è stata aggredita. Domenica la donna, che
ora si trova ospite di una struttura protetta, aveva deciso di fare
vedere i bambini (cinque in tutto, il più piccolo di pochi mesi e il
più grande di 12 anni) al marito
che da qualche tempo si era allontanato. «Da tempo intenzionata a separarmi - dice -. Ma mi
sono fidata di lui, così con i bambini ci siamo incontrati in quella
che era la nostra casa».
Un momento che doveva essere familiare, da trascorrere
con i piccoli, e che invece ha ri-
schiato di finire in tragedia. «A
un certo punto mi ha chiesto di
spostarci da soli in un locale dell’appartamento per parlare continua la donna -, le cose sono
precipitate, gli ho detto anche
della separazione, sono seguite
urla, minacce e botte, poi ha preso un coltello da cucina e ha cominciato a colpirmi». Il coltello
è finito sul volto, quindi sul petto
della ragazza. «Ho cercato di lottare il più possibile - racconta,
evidentemente ancora molto
provata dall’accaduto -. I miei figli erano lì che assistevano a
quello spettacolo. Il più grande è
scappato per chiedere aiuto ai
vicini che hanno chiamato i carabinieri e due vicine sono entrate in casa cercando di fermarlo. Poi lui è scappato e io ho perso
ogni forza».
Finisce così il drammatico
racconto della donna, che ieri è
stata dimessa dall’ospedale con
una prognosi di 25 giorni. Ha
chiesto di poter tornare dai suoi
figli, di stare accanto a loro, ancora sotto choc. Dopo essere
fuggito dall’abitazione, l’aggressore invece ha vagato per qualche ora, poi, sentitosi braccato
dalle forze dell’ordine, si è presentato nella caserma dei carabinieri di Morbegno, dove è stato arrestato. La giovane mamma
vive in Valtellina da parecchi anni e il marito - attualmente disoccupato - è arrivato in provincia di Sondrio pochi anni dopo di
lei. Sono sposati da diversi anni,
ma da tempo le cose fra i due non
andavano più bene. L’epilogo
domenica sera, con l’aggressione fra le pareti di quella casa ora
posta sotto sequestro, dove l’uomo risultava ancora domiciliato. Il caso per qualche ora ieri
mattina è finito anche sulle pa-
gine dei social network. Su un
gruppo di Facebook un parente
della vittima ha lanciato un appello disperato con delle foto:
«Ha accoltellato la moglie davanti ai bambini ed è scappato.
Chi vede quest’uomo avvisi polizia o carabinieri lo stanno cercando». Parole che hanno scatenato comprensibili reazioni di
sdegno e di vicinanza alla famiglia. Qualcuno dei navigatori di
Facebook ha conosciuto l’accoltellatore: «Una persona a modo,
chi se l’aspettava», ha scritto
qualcuno. «Per me era un fratello e invece è un mostro», ha
scritto una parente. Una volta
che l’uomo si è consegnato ai carabinieri, il post è stato eliminato, non così il dolore e la paura
per la violenza subita che lascerà
segni ben più indelebili di quelli
inflitti dal coltello.
Sabrina Ghelfi
Dopo un ricovero di poche ore la donna aggredita è stata dimessa
LA PROVINCIA
16 Sondrio
MARTEDÌ 24 MAGGIO 2016
Quel “legno” che piace
Al Bosco dei Bordighi
trecento in due giorni
L’iniziativa. Comunità montana soddisfatta dei numeri
Confermato anche per il 2017 il periodo primaverile
Particolarmente apprezzata la biciclettata in musica
DANIELA LUCCHINI
“Legno da vivere”
chiude con il segno più: oltre
300 i visitatori che nel fine settimana hanno accolto l’invito
della Comunità montana di
Sondrio e che hanno fatto tappa
a Faedo, al centro visite del Bosco dei Bordighi, quartier generale dell’edizione numero tre
promossa in collaborazione
con Ersaf.
Il bilancio
«Siamo soddisfatti: la risposta
del pubblico è stata positiva,
complici il bel tempo, con circa
300 visitatori tra sabato e domenica, bambini e adulti - ha
tracciato ieri un primo bilancio
Cinzia Leusciatti, responsabile dell’area Agricoltura dell’ente montano -; convinti che si
possa sempre migliorare, stiamo già predisponendo i prossimi incontri» per guardare all’edizione 2017 e alla sua organizzazione, riproponendo come periodo ancora «la primavera e il mese di maggio». Nel 2015
l’evento si era tenuto a settembre.
«Molto apprezzate, indubbiamente, sono state le novità
introdotte quest’anno» prosegue Leusciatti, citando ad
esempio la biciclettata in musica ArteApedali in collaborazione con Ambria Jazz «che ci ha
permesso di raggiungere e coinvolgere persone nuove, che prediligono lo sport e le sette note e
che magari non avrebbero partecipato alla manifestazione».
All’itinerario in musica, domenica pomeriggio, ha preso parte,
in sella alla due ruote, anche il
presidente dell’ente comprensoriale Tiziano Maffezzini,
che domenica, assieme al sindaco di Faedo Franco Angelini,
ha fatto gli onori di casa al centro visite, dove si è conclusa la
manifestazione con uno spettacolo teatrale a cura del gruppo
Amille. “Buona vacanza signor
Allocco!” il titolo della pièce, applaudita da 170 spettatori.
1 Alto gradimento
anche per la discesa
di soft rafting
organizzata
lungo l’Adda
«Si riconferma alto anche il
gradimento per la discesa di
soft rafting lungo l’Adda», in
collaborazione con il gruppo
AddAdventure, sezione degli
sport fluviali della Polisportiva
Albosaggia, cui hanno partecipato una sessantina di persone,
«è un’esperienza che ha permesso di vivere l’ambiente e il
bosco da un’altra prospettiva,
diversa e nuova, che è quella vista dal fiume».
I laboratori per i bambini dell’edizione 2016 di Legno da vivere FOTO GIANATTI
L’accessibilità
Altro dato, su cui pone l’accento,
riguarda il servizio di joelette
offerto con Valtellinaccessibile:
«Felici di poter partecipare le
persone disabili che hanno fatto visita al Bosco dei Bordighi,
grazie alle guardie ecologiche
della Comunità montana e ad
alcuni dipendenti di Ersaf».
Un ringraziamento particolare, oltre che a tutte le associazioni che hanno collaborato,
Leusciatti lo rivolge «agli agricoltori dei prati attorno al centro visite che hanno lavorato instancabilmente nei giorni precedenti per far sì che i visitatori
potessero trovare i campi in ordine e segati».
Sono stati trecento i visitatori tra sabato e domenica FOTO GIANATTI
Terrazzamenti
danneggiati
Sbloccati i fondi
Il provvedimento
Delibera della Regione
che ha sbloccato
330mila euro a favore
degli agricoltori
Risorse sbloccate
per il ripristino e la manutenzione dei terrazzamenti danneggiati dal maltempo nel novembre 2014.
A stabilirlo la delibera della
giunta regionale che ieri ha
accolto la proposta della Provincia di Sondrio di utilizzare
una parte del residuo a disposizione sul Fondo di Rotazione per interventi sul versante
retico terrazzato della bassa e
media Valtellina.
La delibera prevede la possibilità di utilizzare 330.988
euro, risorse già a disposizione di palazzo Muzio e che serviranno per integrare i finanziamenti resi disponibili dal
ministero dell’Agricoltura
dopo gli eventi calamitosi, finora non sufficienti per garantire i lavori di ripristino
delle aziende vitivinicole private, operative su centinaia di
terrazze.
All’approvazione della delibera, dovrà seguire il passaggio definitivo della Commissione europea per mettere a
disposizione i fondi agli agricoltori, che potranno quindi
utilizzarli per riparare i danni
materiali.
«Rendendo possibile l’utilizzo del fondo - commenta
Ugo Parolo, sottosegretario
regionale alle Politiche per la
montagna - la Regione dimostra ancora una volta la sua attenzione verso il territorio
montano e si schiera a fianco
delle piccole e medie imprese
valtellinesi che hanno subito
danni materiali alla produzione e alla propria struttura».
«L’impegno della Regione aggiunge Viviana Beccalossi, assessore al Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo - è
doveroso nei confronti di un
patrimonio che rappresenta
un biglietto da visita per la
Valtellina ed è mantenuto vivo grazie all’impegno dei viticoltori che lavorano in condizioni davvero estreme e stra-
Sciopero delle Poste
Adesione del 40%
La protesta
Uno sportello
su tre è rimasto chiuso
e una delegazione
è andata a Milano
Nuove risorse per il ripristino dei terrazzamenti
ordinarie».
Particolarmente soddisfatti della decisione della giunta
lombarda gli amministratori
di palazzo Muzio. Il presidente della Provincia di Sondrio
Luca Della Bitta e il suo vice
Christian Borromini sottolineano infatti l’importante
collaborazione venutasi a
creare tra i due enti. «Questo
atto, - spiegano - che consente
di integrare il contributo regionale già a disposizione delle aziende, dà alle stesse una
boccata d’ossigeno nello svolgimento della loro preziosa
attività di mantenimento dei
“terrazzamenti” valtellinesi,
unici nel loro genere in un
territorio interamente montano quale è quello della provincia di Sondrio». «Lo sblocco di queste ulteriori risorse,
in un momento economico
tanto difficile, - concludono
Della Bitta e Borromini - è sicuramente un ottimo risultato a vantaggio della nostra
terra. Ancora una volta il lavoro svolto dalla Provincia, in
collaborazione con Regione
Lombardia, ha portato ad un
importante intervento sul
territorio valtellinese».
M. Bor.
Quattro lavoratori su
dieci hanno incrociato le braccia e uno sportello su tre è rimasto chiuso. E anche cinquanta valtellinesi hanno partecipato alla manifestazione
regionale unitaria a Milano.
Si è svolta ieri la protesta dei
20mila lavoratori dei duemila
uffici lombardi di Poste Italiane, impegnati in un’astensione
dal lavoro per l’intera giornata
e in un corteo che si è concluso
in piazza Affari, dove si è tenuto il comizio dei segretari regionali. Con questa iniziativa
si è chiuso il primo mese di mobilitazione di tutta la categoria, indetto da Slp Cisl, Slc Cgil,
Confasl, Failp Cisal e Uglcom
regionali, iniziato con lo sciopero delle prestazioni straordinarie. In provincia di Sondrio, secondo i dati forniti dalle organizzazioni sindacali,
circa il 40% dei dipendenti ha
scioperato. «Una delegazione
è scesa fino a piazza Affari, luogo simbolico nella fase della
possibile cessione di un ulteriore 30% dell’azienda, che de-
terminerebbe il passaggio di
due terzi del capitale in mano
ai privati – ha rilevato dalla
Cgil Michela Turcatti -. Si
punta sulla cessione di parte di
un’azienda florida, che fa utili,
e che garantisce un servizio essenziale in tutta la regione,
comprese le nostre valli».
Non ci sono pregiudizi nei
confronti della riorganizzazione delle attività, a cominciare
dal recapito. «Noi sappiamo
che i tempi sono cambiati e
servono nuove modalità - aggiunge la sindacalista -. Ma il
bilancio della sperimentazione avviata in Alta Valtellina è
assolutamente negativo. A livello nazionale, intanto, usare
come un salvadanaio un’azienda che produce bilanci positivi,
senza strategia e senza tenere
conto dei risultati dello spezzettamento avvenuto in altri
Paesi e in altre società italiane,
è una mossa sbagliata». Secondo i sindacati la preoccupazione riguarda sia i lavoratori, sia
la cittadinanza. «Perché come
spesso accade, sono le fasce di
cittadinanza più deboli quelle
più colpite dai tagli dei servizi è l’amara conclusione -. Non si
usano più le cartoline, questo è
vero, ma la Pec non è molto diffusa nei nostri paesi».
S.Bar.
LA PROVINCIA
Sondrio 17
MARTEDÌ 24 MAGGIO 2016
Imparare a gestire le calamità
Lezione per i cittadini del futuro
Tresivio. Iniziativa del gruppo di protezione civile in collaborazione con scuola primaria
Il sindaco Baruffi: «Coinvolti 80 ragazzi, speriamo che continuino l’opera di volontariato»
CLARA CASTOLDI
«C’è bisogno che le
nuove generazioni imparino,
fin da piccoli, cosa significa
essere volontari, cosa significa scendere in campo per gli
altri in caso di calamità ed
emergenze».
Parte da questo spirito
l’iniziativa che il sindaco di
Tresivio, Fernando Baruffi,
in veste anche di responsabile operativo del gruppo di
protezione civile di Tresivio
convenzionato con il gruppo
Ana, ha organizzato con la
scuola primaria del paese.
Una giornata di sensibilizzazione nei confronti degli studenti – un’ottantina in tutto
– affinché, quando saranno
un po’ più grandi, gli stessi
decidano consapevolmente
di dare una mano agli altri,
ma anche affinché siano
pronti in caso di grossi problemi che investano la comunità. E i terremoti, le alluvioni, le frane e altre emergenze
avvenute negli anni dimostrano che occorre conoscere
per prevenire.
Il via alle 9
Le classi sono state coinvolte
in una giornata intensa di attività sul campo, partita alla
mattina alle 9 quando il sindaco ha dato l’allerta alla
scuola per l’evacuazione.
«Gli studenti, come ben sanno e come sono stati preparati, sono usciti mano nella mano, in ordine dal fabbricato
scolastico - spiega Baruffi -.
Nel frattempo avevo allertato anche la protezione civile,
che ha atteso gli studenti fuori dalla scuola e li ha scortati
al punto di raccolta nel piazzale di via Roma per l’appello.
In quel caso l’esercitazione di
1 «Il nostro gruppo
di protezione civile
è uno dei più
longevi
della provincia»
evacuazione per la scuola si
sarebbe conclusa così. Invece
– ed è qui la novità dell’iniziativa – abbiamo voluto far capire ai bambini che ci sono
altri aspetti (più “da grandi”)
per chi deve affrontare le calamità. Ci sono persone che
possono restare senza la propria casa. La protezione civile ha allestito una tendopoli
con la zona mensa per preparare i pasti caldi per eventuali sfollati e con la zona alloggio per la notte».
Assolto dall’accusa di non
aver versato quanto dovuto
mensilmente alla ex moglie
per estinguere un debito di
168mila euro. Condannato
invece a 4 mesi di reclusione
e al pagamento di 300 euro
di multa per quanto riguardava l’accusa di non aver
versato alla ex moglie l’assegno di 400 euro mensili a
titolo di concorso nel mantenimento dei due figli. Così
si è concluso ieri in tribunale a Sondrio il processo a
carico di un uomo residente
a Morbegno (del quale non
riveliamo le generalità a tutela dei figli). L’uomo, in base a quanto stabilito dal giudice, dovrà provvedere anche al pagamento delle spese processuali.
Un anno e 4 mesi
per ricettazione
Le classi sono state impegnate in una giornata intensa di attività sul campo
Concorso in ricettazione.
Con questa accusa era a
processo ieri in tribunale a
Sondrio Ruggero Mazzoni,
classe 1968, di Morbegno. In
particolare all’imputato veniva contestato di aver acquistato o comunque ricevuto al fine di trarne profitto - in concorso morale e
materiale con un’altra persona giudicata separatamente - un’autovettura
Ford Fiesta provento di un
furto messo a segno ai danni
di un morbegnese. Per quella vicenda - che risale al giugno 2011 - Mazzoni è stato
condannato a un anno e 4
mesi di reclusione (concessi
i benefici di rito) e al pagamento di una multa di 1.600
euro oltre che al pagamento
delle spese processuali.
IL CASO
Una importante giornata di sensibilizzazione nei confronti degli studenti
Paga con soldi falsi
Finisce nei guai
Aveva dato alla cassiera del
negozio “Alimentari Baccomo Edoardo” di Delebio
una banconota da 100 euro
contraffatta per pagare gli
acquisti che aveva appena
fatto (una bottiglia di
whiskey e sei chili di pasta),
ma non l’ha fatta franca. Anna Giovanna Marotta, nata
a Capaccio nel ’53 e residente a Castrovillari (in provincia di Cosenza) è stata condannata ieri mattina in tribunale a Sondrio a 7 mesi di
reclusione e 100 euro di
multa oltre che al pagamento delle spese processuali.
Forze fresche
«Ci teniamo molto a sensibilizzare i ragazzi in modo che,
quando crescano, ci sia adesione alle protezione civile e
all’attività in generale del volontariato, altrimenti le forze
si perdono - aggiunge il sindaco -. Il nostro gruppo di
protezione civile è uno dei
più longevi della provincia,
visto che è nato nell’87, e fra i
più operativi, seppure formato da una ventina di volontari».
Niente assegno
alla ex: condannato
LA CONDANNA
Contesto diverso
I bambini si sono calati in un
contesto diverso: hanno capito innanzitutto che si potrebbe rimanere senza un
tetto, ma che ci sono persone
disposte ad aiutarli. Intanto i
volontari del gruppo antincendio hanno spiegato ai
bambini il loro ruolo e – giusto per rendere più divertente la giornata – hanno fatto
provare a loro a sparare acqua con le lance. E poi la tendopoli è diventata veramente
operativa, visto che i volontari hanno preparato un pasto
caldo per la scolaresca a base
di polenta e salsicce.
Ma non è finita. Nel pomeriggio, dopo aver smontato il
campo, ci si è spostati nella
sala conferenze del municipio per la terza parte dell’intensa giornata: quella legata
alla proiezione di filmati su
Tresivio e, soprattutto, sulla
“penna” degli alpini e, dunque, sul significato della loro
missione sul territorio.
IN TRIBUNALE
La protezione civile ha anche allestito una tendopoli con la zona mensa
21
LA PROVINCIA
MARTEDÌ 24 MAGGIO 2016
Tirano e Alta Valle
Il Comune compra il Giardino d’infanzia
«Soluzione conveniente per entrambi»
Tirano. La decisione annunciata dal vicesindaco Zucchetti. Accordo per 1,8 milioni di euro
«La Fondazione deve ripianare i debiti e noi abbiamo bisogno di nuovi spazi per la scuola»
TIRANO
CLARA CASTOLDI
L’amministrazione
comunale di Tirano ha deciso:
acquisterà dalla fondazione
Giardino d’Infanzia di Tirano il
fabbricato di proprietà della
fondazione in via Fucine 3 a
Madonna di Tirano, stabile che
attualmente ospita le due scuole dell’infanzia: quella paritaria
- che, dopo la vendita, sarà accorpata nella sede centrale di
via Garibaldi in centro Tirano –
e quella statale “Quadrifoglio”.
La svolta era nell’aria
L’annuncio della scelta, che era
stata ventilata nel corso dell’ultimo consiglio comunale, viene
dal vicesindaco e assessore all’Istruzione e ai Rapporti con le
fondazioni, Francesca Zucchetti. «Come avevamo detto
in consiglio - spiega Zucchetti il procedimento di acquisto dell’immobile richiede preliminarmente la redazione di una
perizia in base alla quale abbiamo stimato un valore di
1.794.842 euro, di cui 1 milione e
200mila euro circa per lo stabile e la restante somma per il terreno e l’impianto fotovoltaico
installato. La fondazione chie-
deva 1 milione e 800mila euro
solo per lo stabile, noi invece offriamo per quella cifra l’acquisto di tutto. La perizia è già stata
valutata dal consiglio di amministrazione del Giardino d’Infanzia che ha accolto la nostra
proposta. Va detto che, nella perizia, abbiamo inserito anche la
modalità di pagamento che prevede una stanziamento iniziale,
già presente nel bilancio di quest’anno, di 450mila euro e poi
un pagamento di 100mila euro
all’anno».
A questo punto scatta il passaggio tecnico con la presentazione della perizia per l’attestazione di congruità all’Agenzia
del Demanio. Inoltre l’amministrazione comunale sta valutando, come promesso alle minoranze alcune settimane fa, la
convocazione di un consiglio
comunale ad hoc sull’argomen-
1 Il pagamento
prevede
subito 450mila euro
e poi rate
da 100mila all’anno
to con la presentazione del bilancio della fondazione. Oltre
che politica, quella dell’amministrazione del sindaco Franco
Spada, è una scelta economica,
perché la scuola (statale) “Quadrifoglio” ha bisogno di spazi e,
comunque, dal settembre 2016,
la scuola paritaria si sposterà.
L’ingresso del Giardino d’infanzia
Gli studenti
alla scoperta
del bosco
Grosotto
Una giornata all’aperto
per conoscere
l’ambiente naturale
delle nostre montagne
Da sabato bambini e
ragazzi dell’istituto comprensivo di Grosotto hanno un amico in più, il bosco. Gli alunni di
elementari e medie hanno scoperto il territorio che li circonda grazie alla festa del bosco organizzata da Pro loco in collaborazione con Comune e varie
associazioni: “Amici della Croce di Campiano”, settore antincendio della Protezione civile,
vigili del fuoco, alpini, Soccorso
alpino e Forestale. Gli studenti
più grandi a Vedecc, Masaneta
e Artigione hanno scoperto la
seconda linea di difesa della
Valtellina (linea difensiva Cadorna), trincee recuperate grazie al lavoro dei volontari grosottini lo scorso anno. Grazie
alla presenza del gruppo alpini
di Grosotto e del vice presidente della sezione Valtellina, il colonnello Gioacchino Gambetta si è respirata area di naja
con l’alzabandiera ed il silenzio. In località Val Toff i bambini di prima e seconda della primaria hanno conosciuto erbe e
piante, e grazie alla Forestale le
api. Quelli di terza hanno scoperto le coppelle preistoriche.
Il soccorso alpino ha mostrato
con una simulazione il recupero di un ferito. I vigili del fuoco
del distaccamento grosottino e
il servizio antincendio della
Protezione civile della Comunità montana hanno dato dimostrazione di come si spegne
un incendio nel bosco. Grande
soddisfazione da parte del sindaco Guido Patelli: «È stata
una giornata nella quale tutte
le associazioni del paese hanno
dimostrato grande unità in favore dei nostri bambini che sono i cittadini di domani e oggi
hanno avuto un importante
esempio». Lodi anche dalla dirigente scolastica Elena Panizza: «Ho visto gli studenti
entusiasti. Ringrazio tutti gli
organizzatori. L’organizzazione è stata impeccabile, mi auguro che l’iniziativa sia ripetuta anche il prossimo anno».
P. Ghi.
Tirano
Aveva 96 anni,
insegnante
della vecchia guardia
per generazioni di tiranesi
È stato celebrato ieri
pomeriggio a Tirano il funerale
di Andreina Gobetti, vedova
Panella, conosciuta da generazioni di tiranesi per essere stata
maestra alla scuola primaria
Luigi Credaro, che ai tempi si
chiamava semplicemente scuola elementare. Sono passati ormai tanti anni dal pensionamento della maestra Gobetti,
che ora di anni ne aveva 96, ma in
molti ricordano ancora il suo stile severo, ma incisivo, la sua
grande passione per l’insegnamento e la sua indubbia professionalità e capacità. Una donna
dinamica, un’insegnante della
“vecchia guardia” che è riuscita
ad incidere e formare tanti studenti di Tirano che, ieri, hanno
voluto essere vicini ai figli: Costanza che vive fuori provincia e
Marco, insegnante di ginnastica
di Tirano. Da diversi anni Gobetti era ospite della casa di riposo, ma tanti ricordano che, anche con il brutto tempo, con il
suo cappello e ben coperta, veniva accompagnata in una passeggiata. Amava anche la frazione
tellina di Carona, dove trascorreva lunghi soggiorni al fresco.
«Un modo per venirsi incontro»
«Continuiamo a pagare l’affitto
alla Fondazione, “buttando via”
i soldi, o acquistiamo l’intero
fabbricato? - domanda Zucchetti - È vero che ci sono altri
immobili pubblici da sistemare,
ma questa scuola è funzionante. Peraltro la mensa, di cui finora si occupava la Fondazione,
rimane scoperta, per cui l’idea è
quella di crearne una a Madonna che servirà anche le scuole
primarie della città».
Zucchetti conclude: «Il Comune non ha voluto con questo
atto appianare i debiti della fondazione. Credo che questo
provvedimento, di cui avremo
tutto il tempo di parlare in consiglio con le opposizioni, è un
modo per venirsi incontro vicendevolmente fra ente pubblico e fondazione Giardino d’Infanzia».
I funerali
della maestra
Andreina
Gobetti
C. Cas.
Torna “Paesaggi”
Land Art in scena
Tirano
Due incontri stasera
e il 31 maggio
alla biblioteca Arcari
sull’arte paesaggistica
I bambini nel bosco
Alla scoperta delle trincee della linea Cadorna
Tirano location di land
art e luogo di confronto e dibattito sul tema. Tornerà prossimamente in città, infatti, la seconda
edizione di “Pa[E/S]saggi”.
l’evento di arte contemporanea
promosso dal Comune di Tirano, nato nel contesto del Distretto Culturale della Valtellina sostenuto da Fondazione Cariplo.
“Pa[E/S]saggi” si ripete con cadenza biennale e il progetto artistico della seconda edizione
2016 si fonda sull’interazione
fra lo spazio storico-architettonico urbano. In attesa delle residenze d’artista che produrranno
installazioni in tutta la città, l’assessorato alla Cultura e al Turismo con la biblioteca civica Arcari promuove due incontri dedicati alla land art e incentrati su
uno degli eventi d’arte contemporanea italiani più significativi
dell’anno: l’installazione dell’artista Christo sul lago d’Iseo che
verrà inagurata il 18 giugno a poca distanza da Tirano.
“The Floating Piers. Il lago in
passerella” è il titolo dei due incontri d’arte a cura dello storico
e critico d’arte Paolo Sacchini
che si terranno in biblioteca stasera e martedì 31 maggio alle 21.
«Il primo sarà dedicato allo specifico linguaggio della land art
offrendo una panoramica delle
principali manifestazioni della
land art su scala globale – spiega
Vania Fasolo, direttrice della
biblioteca -, analizzando il lavoro e le opere dei più importanti
artisti del settore e mettendole
in relazione con le altre fondamentali tendenze del secondo
Novecento. Il secondo incontro
si concentrerà su Christo e
Jeanne-Claude, il progetto artistico dei coniugi statunitensi,
fra i maggiori rappresentanti
della land art e realizzatori di
opere su grande scala». I due incontri costituiscono l’avvio di
una ricca programmazione dedicata all’arte contemporanea
che vedrà l’allestimento di opere
d’arte negli spazi esterni, una
mostra fotografica fra Italia e
Polonia, una mostra d’arte contemporanea dedicata all’Orlando Furioso in questo periodo in
fase di definizione. In questo
modo anche Tirano darà il proprio contributo ai festeggiamenti per il 500enario della
pubblicazione della prima edizione del poema di Ludovico
Ariosto.
C. Cas.
LA PROVINCIA
22 Tirano
MARTEDÌ 24 MAGGIO 2016
Questione profughi
L’escursione del buon gusto Le idee dei candidati
In duecento alla gita golosa del Piccolo Tibet
Livigno
Tirano. Su e giù per la città per ammirare le bellezze architettoniche
Le pause gastronomiche per gli assaggi delle specialità valtellinesi
Ecco come intendono
affrontare il problema
dell'accoglienza
i tre aspiranti sindaci
TIRANO
Da mesi la parrocchia
di Livigno si sta interrogando
sull’opportunità di ospitare dei
profughi in paese.
Un percorso di comprensione del problema che ha avuto
anche la presenza della Caritas
in paese. L’eventuale arrivo dei
profughi era stato criticato dal
vicesindaco leghista Narciso
Zini, che aveva evidenziato
priorità sociali più urgenti nella
comunità e paventato difficoltà
anche per gli stessi profughi,
provocate dalla posizione decentrata di Livigno, come
emerso dell’esperienza di qualche anno fa, quando l’amministrazione comunale su invito
della Provincia ospitò in paese
cinque profughi.
In attesa della decisione della parrocchia, ora la gente di Livigno vuole sapere cosa ne pensano della problematica i candidati sindaco delle amministrative del 5 giugno, Damiano
Bormolini “Punto Livigno”,
Giuseppina Silvestri “La Prima Vera Livigno” e Barbara
Silvestri “Progetto Livigno” .
Solo quest’ultima è favorevole
alla presenza dei profughi a Livigno. «La parrocchia sta facendo le proprie valutazioni. Ospitare profughi è una sfida alla comunità. Livigno ha tutto per
creare un’accoglienza dignitosa. Livigno accoglie già extracomunitari, ma può fare meglio. I
profughi facciamoli diventare
una risorsa». Secondo Damiano Bormolini è fondamentale
una distinzione: «Gli immigrati
hanno un’integrazione perfetta, come dimostrano gli 800
presenti a Livigno che hanno la
residenza e si sono integrati sia
nel lavoro sia socialmente. Per
quando riguarda i profughi, ab-
CLARA CASTOLDI
La carica dei 200
trekker del buon cibo nel week
end a Tirano. La prima edizione
della “Antant ca ’n gira ’n mangia”, la camminata gustosa promossa dalla Pro loco, è stata un
vero successo di partecipazione
e di bontà. Rimandata dal 1°
maggio a causa del maltempo a
domenica 22 maggio l’iniziativa
ha contato, questa volta, sul bellissimo tempo e sulle temperature quasi estive che hanno incentivato la partecipazione.
Semplice la formula: una passeggiata su e giù per Tirano con
golose stazioni gastronomiche.
Menù tipico
«Il menù è piaciuto molto e il
cibo era abbondante - dice il
presidente della Pro loco, Davide Trestini -. Siamo partiti con
la colazione a porta Bormina
dove abbiamo offerto succhi,
yogurt, pane e marmellata.
Dunque il percorso, segnalato,
ha condotto i visitatori fino a
San Rocco dove si è tenuto l’aperitivo con bresaola e segale, con
l’accompagnamento di un prosecco. A quel punto i partecipanti hanno affrontato una graduale salita per arrivare alla
chiesa di Santa Perpetua, un terrazzo sulla città. Qui abbiamo
servito il pranzo a base di polenta, salsiccia e vino di Valtellina».
Gradevole il pasto consumato sull’erba di fianco alla chiesetta con panorama sulla cittadina. Quindi i trekker del buon
gusto sono scesi per raggiungere
piazza Unità d’Italia, nella zona
nuova di Tirano, dove si è proseguito con formaggio stagionato
giovane e vino Valtellina Superiore per concludere, dalla parte
I partecipanti di fronte al campanile della chiesa di santa Perpetua
La vista sulla città
1 Il pranzo
consumato
sull’erba
di fianco
alla chiesetta
7
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opposta, in Piazza d’Armi con
caffè amaro e torta tiranese.
«Abbiamo puntato sulla qualità
e sulla tradizione enogastronomica ricevendo molti complimenti - prosegue il presidente
-. Sono stati apprezzati i luoghi
come la Piazza d’Armi e la chiesa
di Santa Perpetua che è stata
aperta. Persino per molti tirane-
si, che non l’avevano mai vista
all’interno, è stata una scoperta.
Fra i partecipanti anche molte
persone provenienti da tutta la
Valtellina. Quest’anno, per la festa del 1° maggio, avevamo voluto cambiare e devo dire che il
riscontro c’è stato. Dunque si
tratta sicuramente di un’esperienza da ripetere».
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Il municipio di Livigno
biamo avuto un’esperienza cinque anni fa con cinque profughi
ed è stata negativa. Eravamo
riusciti a inserirli parzialmente
in attività lavorative non a pagamento, ma dopo un anno che
erano presenti le autorità italiane non ci avevano ancora
detto se erano profughi o rifugiati politici. Anche loro erano
stufi di non conoscere il loro futuro. Da Livigno sono stati spostati in una comunità di Prata
Camportaccio. Il problema non
è l’accoglienza o meno, ma la distanza che Livigno ha per determinati servizi, visto che poi, come è successo in occasione dell’ospitalità degli altri profughi, i
costi ricadono sul Comune».
Non apre le porte di Livigno
neppure Giuseppina Silvestri:
«Il buonismo mi disgusta. Il governo deve dare indicazioni. Il
problema va affrontato con fermezza e non con pietismo». Lorenzo Zini, candidato consigliere in “Progetto Livigno” di
Baby Silvestri, fa parte del gruppo parrocchiale: «Ribadisco
che la parrocchia si sta ancora
interrogando sulla possibilità
di ospitare i profughi, ma non fa
scelte per buonismo. Per chi ha
frequentato i profughi che erano presenti a Livigno alcuni anni fa, è stata una ricchezza. Cinque profughi che arrivano grazie alla Caritas non devono fare
paura a Livigno».
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La mostra di Patroni
Tirano. Ingegnere per una vita, una volta andato in
pensione Fulvio Patroni, 70 anni, si è dedicato all’arte e ha
prodotto una mostra, molto apprezzata, a palazzo Foppoli
a Tirano. Al di là del riscontro artistico, l’intento di Patroni
era divulgativo.
«Ho accolto nella sala comunale gli anziani della casa di
riposo, parecchi studenti delle scuole medie e visitatori –
spiega – per spiegare a loro la poetica di Veermer di cui ho
prodotto alcune copie». In mostra anche alcuni quadri
rappresentanti animali e bambole. C. Cas.
Tirano 23
LA PROVINCIA
MARTEDÌ 24 MAGGIO 2016
Confortola in vetta, è il suo nono ottomila
Sul Makalu. L’alpinista di Valfurva ha conquistato la cima che gli era sfuggita nel 2014 a causa di problemi ai piedi
L’ascesa senza l’impiego dei respiratori e senza l’ausilio degli sherpa. La salita nel giorno del suo 45° compleanno
VALFURVA
DANIELA GURINI
«È stata molto dura,
ma ce l’abbiamo fatta»: queste
le prime parole pronunciate
da Marco Confortola ieri dopo
l’ennesima conquista sul tetto
del mondo. L’alpinista di Valfurva ieri si è portato a casa il
suo nono ottomila assieme all’amico valdostano Marco Camandona che, con la vetta di
ieri, ha raggiunto il suo settimo ottomila.
Si tratta del Makalu, la
quinta montagna più alta della
terra, con i suoi 8.462 metri,
vetta conquistata il 12 maggio
scorso anche da Nives Meroi
e Romano Benet. La montagna appartiene alla catena dell’Himalaya ed è localizzata sul
confine tra Nepal e Tibet, circa
22 km a est dell’Everest. Con
Camandona, già in passato,
Confortola ha compiuto rilevanti imprese su tutte la conquista, dieci anni fa, dell’Annapurna, vetta raggiunta il 12 ottobre.
Amici di lunga data
Foto di Mauro Lanfranchi
moma comunicazione_bg
Sempre Camandona era con
Confortola nel 2014 quando,
per problemi ai piedi, il “Selvadek” di Valfurva ha dovuto rinunciare alla vetta a soli 200
metri dall’agognato traguardo.
Lo scorso anno, purtroppo,
un’altra rinuncia per Confortola, quella della conquista del
Dhaulagiri, avventura abbandonata dopo aver raggiunto il
campo base a causa del terre-
moto che colpì il Nepal. Quest’anno il riscatto, dopo tanti
allenamenti e sacrifici. Assieme ai due Marco, ieri sulla cima anche Ferran Latorre,
che mette così nello zaino il
suo dodicesimo 8000, i bulgari
Skatov e Petrov, che avevano
raggiunto lo scorso 30 aprile la
vetta dell’Annapurna ed altri
otto alpinisti.
Partiti domenica, giorno
del quarantacinquesimo compleanno di Confortola dal
campo 2 (i due alpinisti avevano installato solo due campi), i
compagni di avventura sono
arrivati in vetta attorno alle 14
di ieri. Poco prima, per Confortola, un compleanno speciale a quota 7500 metri con
Camandona che gli canticchiava tanti auguri.
Non è stato per niente facile
raggiungere quell’altitudine:
1 Ha festeggiato
in quota
i 45 anni,
gran parte spesi
a scalare
1 La difficoltà
maggiore
è stata la neve alta
incontrata
durante la salita
numerosi gli alpinisti che, nei
giorni scorsi, ci avevano rinunciato dato il forte vento.
Ma i “due Marco” non si sono
arresi e, nonostante il vento
forte ed il freddo pungente,
domenica hanno raggiunto
Ferran La Torre che era partito un giorno prima rispetto a
loro, per poi pianificare assieme la strategia da adottare.
Diversi i cambi di programma, adeguati alle mutevoli
condizioni meteorologiche e
alle 21 di domenica sera (le 17
in Italia), è partito l’attacco alla cima. Una vetta raggiunta
senza l’ausilio di ossigeno supplementare e senza l’utilizzo
di portatori di alta quota: «È
stata molto dura - questo il primo commento del “Selvadek”
di Valfurva - ci siamo alternati
a battere la pista su neve alta
ed è stato veramente faticoso!
Ma sono molto molto felice».
Al campo base prima dell’attacco alla vetta
La notizia su Facebook
Una conquista con vicino
sempre un grande amico di
Confortola, Marco Simoncelli che di fatto è arrivato in
vetta assieme a lui. Per Confortola nel cuore c’è sempre il
58 del suo amico Sic riprodotto sulla pettorina proprio vicino al cuore. Da “sei un mito” a
“grandissimi”, “siete fantastici”, “fenomeni” e “superagazzi”: questi alcuni dei primi
commenti a caldo registrati ieri sul profilo Facebook dell’alpinista che ha raggiunto quota
38.841 like.
Confortola e Marco Camandona
Marco Confortola
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LA PROVINCIA
24
MARTEDÌ 24 MAGGIO 2016
Morbegno e Bassa Valle
«La mia lista per Promor ha dato fastidio»
Le intimidazioni. Minacce sui muri e una testa di capra in giardino: le ipotesi dell’ex industriale Giulio Martinelli
«Tutte nei pressi del museo dove si sarebbe svolta l’assemblea, le scritte: chi le ha fatte voleva che si vedessero»
MORBEGNO
SABRINA GHELFI
«Sono sempre più
convinto che fra le minacce ricevute e la mia candidatura nel
consiglio di Promor ci sia un legame. Le forze dell’ordine
stanno indagando e a loro spetterà ovviamente verificare i sospetti che non sono solamente
i miei, mi auguro si trovi il colpevole e si metta fine a questa
brutta situazione che ha colpito me e ferito la mia famiglia».
Ieri per Giulio Martinelli,
ex industriale preso di mira
con scritte minatorie e una testa di capra trovata nel cortile
di casa, è stata una giornata più
tranquilla rispetto al fine settimana appena trascorso. Almeno sotto il profilo degli eventi
esterni.
«Quello che è successo non è
certo piacevole, è logico che ci
si pensa su ogni giorno - dice
Martinelli -, ma prima di tutto
voglio sia fatta chiarezza. Ho
contatti continui con gli inqui-
12
1 Abbiamo
aperto un vaso
di Pandora
sconvolgendo il
cliché delle nomine
renti e attendo l’esito delle indagini. In questi giorni si è parlato e sparlato di tutto quello
che è successo, tirando in ballo
anche miei presunti fatti personali. Chiacchiere che non
reggono e non hanno senso.
Lasciando fare ai carabinieri il
proprio lavoro, le mie ipotesi
non si allontanano da quelle
iniziali: il giorno in cui ho rinvenuto la testa dell’animale,
sabato, e quello delle scritte
coincidono. Non solo. Le scritte erano sui muri nei pressi del
museo dove si sarebbe tenuta,
la mattina stessa, l’assemblea
di Promor. Insomma sono state messe proprio lì nei dintorni
per farle vedere in quell’occasione».
Lista alternativa
L’ombra gettata da Martinelli
si riferisce al legame con l’assemblea di sabato mattina della fondazione Promor al museo civico dove si è proceduto
al rinnovo del consiglio e dove
l’ex industriale ha proposto
una lista alternativa a quella
del cda uscente (che per consuetudine viene rieletta senza
scossoni). Un fuori programma che ha tenuto banco nell’assemblea al museo, alzando un
polverone. E gli episodi di natura minatoria sono stati rinvenuti la medesima mattina.
«Ovviamente si sapeva della
nostra candidatura e a qualcuno deve avere dato molto fastidio - conclude - abbiamo aperto un vaso di Pandora sconvolgendo il cliché delle nomine,
situazione che pare non abbia
provocato solamente discussioni».
Sdegno e solidarietà
Molti gli attestati di condanna
dei gesti e di vicinanza espressa
a Martinelli da parte di autorità e membri di Promor (per
prima quella del presidente
uscente Roberto Bordoni).
Tutti hanno ritenuto deprecabili le scritte comparse sulla
chiesetta di San Rocco che si
trova sull’omonima via e sopra
il palazzetto dello sport («Martinelli sei un pezzo di...») e
quelle sulla parete di una palazzina poco distante dalla piscina e dai giardini di via Cortivacci e quindi dal museo
(“Martinelli Giulio sei un uomo morto”). Condannato dall’opinione pubblica anche il ritrovamento della testa mozzata e scuoiata di una capra nel
cortile della casa del proprietario dell’ex storica metallurgica
morbegnese (la fabbrica chiusa nel 1993 dove oggi sorge il
complesso Quadrio- Tirelli) ed
ex presidente per un ventennio della fondazione Mattei.
Giulio Martinelli
Minacce pesanti e inequivocabili: le indagini sono in corso
Poesia di Giulio Spini per sempre in classe
L’omaggio a Sostila
Scritta nel 1979 e dedicata
al piccolo borgo: la famiglia
dell’intellettuale ha voluto
farne dono alla scuola
Sostila ricorda Giulio
Spini. Domenica scorsa l’amministrazione comunale di Forcola, insieme alle associazioni del
paese, si è data appuntamento a
Sostila insieme alla famiglia di
Giulio Spini, «grande personaggio di cultura del nostro territorio molto legato a Sostila», dice
Ivo Libera, dall’associazione
culturale Amici della val Fabiolo. Per l’occasione i figli del noto
storico morbegnese hanno donato alla scuola di Sostila una
poesia scritta da loro padre nel
dicembre 1979 e dedicata proprio al piccolo borgo della Val
Fabiolo.
Il testo incorniciato dello
scritto è stato appeso all’interno
di una piccola aula dell’istituto
dove il sindaco di Forcola, Tiziano Bertolini, ha voluto ricordare la figura di Spini che «ha
dato una grande impronta di
Il testo di “Sostila nella neve” incorniciato e appeso nell’aula
cultura al nostro comune come
insegnante e anche per il suo
forte legame con questo piccolo
borgo».
Spini è stato insegnante elementare dal 1941 al 1958, quindi
direttore didattico. Lo si ricorda
per il suo valore di storico, educatore, intellettuale i cui maestri
politici sono stati Giuseppe
Dossetti, Giuseppe Lazzati,
Ezio Vanoni e quella triade di
intellettuali morbegnesi – Sergio Paronetto, Pasquale Saraceno e lo stesso Vanoni – principali autori della piattaforma
programmatica dei cattolici del
dopoguerra nota come “Codice
di Camaldoli”.
S. Ghe.
Le scritte sulla chiesetta
MORBEGNO
Rassegna di cori
e premio Avis Aido
Appuntamento il prossimo
28 maggio alle 21 all'auditorium S. Antonio di Morbegno. In questa occasione si
terrà la nona rassegna di
canto corale con la partecipazione del coro Novum
cantucum di Tirano; il Coro
Core alpino di Chiavenna e
il coro Doppiavi di Valtellina e Valposchiavo. Durate
la serata verrà conferito il
premio Avis Aido “Sandra
Caligari” assegnato per meriti in campo sociale .L'ingresso è libero. S.GHE.
CINO
Contributi per chi conferisce il latte ad AlpiBitto
Albaredo
Il Comune in un’ottica di
sostegno dell’attività
zootecnica locale ha scelto
di confermare il fondo
Sostegno rinnovato
da parte dell’amministrazione
comunale di Albaredo alle
aziende agricole del paese che
conferiscono il latte alla latteria
locale.
Il Comune ha scelto di confermare il fondo erogato alle
aziende zootecniche con l’intento di «sostenere la preziosa e
instancabile attività agricola
montana di Albaredo» e ha valutato positivamente i risultati del
settore agricolo decidendo di riproporre il contributo che è rapportato al volume di latte consegnato al caseificio AlpiBitto, pari a 28.548 chilogrammi, con un
incremento di oltre il 4% rispetto all’esercizio precedente.
La giunta comunale ha stabilito di riconoscere circa 1.250
euro che saranno liquidati al gestore della latteria e di seguito
ripartito tra le piccole aziende
agricole inferiori, ciascuna, a 5
vacche da latte in base al latte effettivamente prodotto e conferito. Il caseificio AlpiBitto, rea-
lizzato dal Comune nel complesso in cui sono inseriti anche
il panificio, un ristorante e il tele
centro Alps Word, è stato inaugurato nel 2006 per raccogliere
il latte delle due aziende maggiori e dei numerosi piccoli allevatori del paese.
In occasione di Expo 2015, la
giunta di Albaredo ha portato
avanti un progetto per la realizzazione di un punto degustazione per arricchire la proposta del
suo caseificio che ha tra i suoi
obiettivi anche quello di conservare le tradizioni, valorizzando
le produzioni tipiche.
Sempre più latte “del posto” conferito alla latteria di Albaredo
A. Acq.
Verso il sabato
di Vininfesta
Si apre alle 9, 30 del 28 maggio nel polifunzionale di Cino Vininfesta, la manifestazione dedicata ai vini della
Costiera dei Cech . La mattinata sarà dedicata al convegno, a cura della Fondazione Fojanini . Seguiranno
le esperienze a confronto,
locale, italiana e straniera,
portate da Davide Tarca
della cooperativa Terrazze
dei Cech di Mello, da Walter
Webber della cantina di Aldeno, in provincia di Trento e da un viticoltore della
Savoia francese. La premiazione dei vini in concorso è
alle 12. Al termine della
premiazione il pranzo. S.GHE.
LA PROVINCIA
Morbegno e bassa valle 25
MARTEDÌ 24 MAGGIO 2016
Turismo e “Porte”
«Melloblocco opportunità» «Morbegno ritorni
La difesa di Legambiente sui propri passi»
matizzano la polemica «del
tutto fuori luogo, con toni deNo del circolo Pd
cisamente esagerati» che si è
alla creazione da parte
susseguita in queste settimadel Comune di un consorzio
ne fra Comune e Porte di Valparallelo all’esistente
tellina, ma contano su un cambio di scena.
«Morbegno torni sui
«Crediamo che ci siano luosuoi passi sul consorzio Porte ghi e tempi adeguati per risoldi Valtellina». L’appello arriva vere i problemi: ribaltare il tadal direttivo del circolo Pd volo e sedersi da soli in dispar“Giulio Spini” di Morbegno ed te non è certo uno di questi è rivolto alla giunta guidata dicono infatti dal circolo Pd -.
dal sindaco Andrea Ruggeri, Porte di Valtellina è chiamato
che ha deciso di creare un con- a un compito importante e
sorzio parallelo a quello esi- centrale per tutta la Bassa Valstente - Porte di
le, in un settore coValtellina - per ocme quello dell’ofcuparsi della proferta turistica e
mozione e gestione
culturale che negli
turistico culturale
ultimi anni ha vidella sola città .
sto degli imporUna scelta che
tanti aumenti in
lascia «allibiti» i
termini di numeri
portavoce del cire indotto. Inoltre,
colo cittadino perproprio in questi
ché «spezza in momesi ha avviato un
do pericoloso una Andrea Ruggeri
interessante percooperazione che, sindaco di Morbegno corso di rinnovaseppur con alcune
mento e ridefiniproblematicità, i Comuni del zione organizzativa, in cui tutmandamento stavano portan- ti i soggetti interessati possodo avanti sui temi turistici e no aver modo di contribuire
culturali».
per migliorare l’azione del
A preoccupare è anche un consorzio. C’è un solo modo
successivo «disimpegno dal per vincere la sfida della moConsorzio mandamentale, vi- dernità e superare le limitasto che nelle ipotesi prospet- tezze di ognuno: cooperare e
tate il nuovo ente si occupe- mettere insieme le forze». E si
rebbe di auditorium, polo fie- conclude quindi con il desideristico e Cantine. Il settore tu- rio di vedere ricomposto il
ristico – dicono dal Giulio Spi- rapporto fra le parti. «Il nostro
ni - era uno dei pochi servizi auspicio è che Morbegno, angestito in maniera collegiale che grazie a una mediazione e
dai Comuni del mandamento. al dialogo con gli altri sindaci
La creazione di un nuovo con- del mandamento, torni sui
sorzio va nella direzione op- suoi passi e si rimetta al lavoro
posta e crea un’ulteriore frat- per essere davvero capofila e
tura tra il Comune di Morbe- punto di riferimento dei Cogno e gli altri centri della Bas- muni della Bassa Valle, senza
sa Valle, marginalizzando an- chiudersi in una sorta di forticora di più quello che dovreb- no autarchico che non porta
be invece essere il polo di at- da nessuna parte. E in un contrazione e progettazione con- testo serio la Comunità mondivisa dei servizi del territo- tana dovrebbe essere il luogo
rio».
dove trovare una quadra».
I portavoce del partito stig- S. Ghe.
L’appello
Dopo le critiche. L’associazione ambientalista replica al sindaco Iobizzi
«Criticità logistiche da superare, ma la bontà dell’evento non si discute»
VALMASINO
DANILO ROCCA
Melloblocco, esiti numerici trionfali per l’edizione
2016, la piena soddisfazione dell’organizzazione, degli operatori
ricettivi locali, che da anni tengono sulle spalle l’evento. Poi però
a manifestazione che si stava
chiudendo anche, inaspettate,
tante critiche.
“Anarchia e spinelli”
Critiche che erano mancate nelle
passate edizioni, quando Melloblocco si abbinava a perturbazioni meteo insistenti, e certo richiamava anche un po’ meno gente.
Si è detto che c’era “anarchia” specie sui parcheggi e con l’anarchia
erano arrivati anche gli “spinelli”.
Dopo le critiche e una prima presa
di posizione a difesa da parte degli
operatori, ieri ha fatto sentire la
propria voce anche Legambiente.
La nota associazione verde,
che organizza a sua volta in autunno un meeting di arrampicata
sui massi in Val Masino, si schiera
compatta con il raduno. Definito:
«Un’opportunità per la valle, progetto bello, di aggregazione sportiva, da valorizzare e sostenere
con piani organizzativi, e non da
condannare».
Nella presa di posizione trova
replica soprattutto il malumore
espresso a fine Melloblocco dal
sindaco di Valmasino Domenico
Iobizzi.
«Legambiente – è stato affermato – è esterrefatta dalle critiche avanzate dal sindaco di Valmasino nei confronti della XIII
edizione di Melloblocco. Le dichiarazioni del primo cittadino –
si prosegue – appaiono retrograde e incapaci di cogliere le opportunità di sviluppo che un evento
come questo può portare alla val-
Parking e camping selvaggi durante il Melloblocco hanno fatto discutere, ma Legambiente difende l’evento
le».
12
1 Progetto bello,
da valorizzare
e sostenere con piani
organizzativi
e non da condannare
12
1 Parcheggi prima
di entrare in paese,
sistema di navette
e aree campeggio
potenziate
«Posizioni conservatrici»
«Ancora una volta – si precisa –
ci scontriamo con posizioni conservatrici che mettono la montagna al palo, da parte di un’amministrazione che si dimostra non
in grado di valorizzare una manifestazione che apre a prospettive
di promozione internazionali.
Melloblocco rappresenta un’iniziativa organizzata da ragazzi che
hanno fortemente voluto portare
nella valle nella quale vivono, un
bel progetto di accoglienza giovanile e di aggregazione legata ai
valori dello sport. Una novità anche turistica che, giunta alla tredicesima edizione con numeri in
crescita, ben dimostra l’entusiasmo con cui viene accolta».
Tagliare piante e rami pericolosi
C’è tempo fino a metà giugno
Cercino
Scaduto questo termine,
interverrà il Comune
addebitando ai proprietari
il costo dei lavori
Salvaguardia della
circolazione stradale ma anche di decoro e salute pubblica
sono gli obiettivi del provvedimento emesso dall’amministrazione comunale di Cercino che ordina ai cittadini la regolare manutenzione dei terreni.
Il sindaco sottolinea «la necessità di garantire la regolare
visibilità e viabilità delle strade comunali per evitare pericoli derivanti dalla caduta di
rami e alberi secchi e dalla limitazione della visibilità causata da siepi e ramaglie» e ricorda che «in caso di incidenti
dovuti ad incuria del fronte
No al verde che sborda in strada
strada, possono esservi responsabilità civili e penali per
i proprietari di alberi pericolosi che dovessero cadere sulla
sede stradale, siepi e piante invadenti e rami che si protendono sul suolo pubblico».
Per questi motivi viene ordinato a tutti i proprietari
confinanti con le strade comunali di Cercino di rimuovere
qualsiasi ostacolo abbattendo
piante pericolose e tagliando
rami che si protendono oltre il
confine stradale. Gli interventi dovranno essere eseguiti entro la metà del mese di giugno.
Scaduto questo termine sarà
l’amministrazione a provvedere in casi di particolare pericolosità ad effettuare gli interventi che saranno poi addebitati ai proprietari. Trascorso il
termine dell’ordinanza, il Comune interverrà inoltre senza
ulteriore avviso all’applicazione delle sanzioni amministrative previste dal codice della
strada.
A. Acq.
«Seppur le criticità logistiche
esistano – si dice poi – riteniamo
sia compito dell’amministrazione
locale provvedere a piani organizzativi, anche coordinati con la
Provincia qualora siano troppo
onerosi per il Comune, per far sì
che la manifestazione possa svolgersi in maniera regolata. Prevedendo parcheggi prima dell’ingresso del paese, con un sistema
di navette efficace e aree campeggio potenziate. Servizi che, a nostro avviso, aiuterebbero a rendere l’evento ordinato e sostenibile
e porterebbero ulteriore indotto
alla comunità. Sottolineando come aggregazione, convivialità, festa, sport a contatto con la natura,
condivisione, vita all’aria aperta
siano i veri valori promossi da
Melloblocco».
LA PROVINCIA
26
MARTEDÌ 24 MAGGIO 2016
Valchiavenna
«Us Chiavennese,
il sintetico è un sogno
da 400mila euro»
Chiavenna. Il Comune: «Non abbiamo tutti quei soldi
Ma faremo in modo che si possano reperire i fondi»
Il campo è necessario per gli allenamenti settimanali
CHIAVENNA
STEFANO BARBUSCA
Gli azzurri di mister
Gibo Del Nero sono arrivati a
sfiorare il sogno promozione
dalla Seconda alla Prima categoria. Non è finita come si sperava e ci si riproverà da settembre, perché la “Prima” è
un obiettivo da Chiavennese.
Ma ora c’è un altro traguardo
da raggiungere: trasformare il
vecchio campo da calcio a undici utilizzato per gli allenamenti in un moderno sintetico. Ci vogliono 400mila euro e
il Comune al momento non ce
li ha. Ma la giunta assicura che
farà tutto il possibile per tro-
1 I buoni risultati
della stagione
hanno riportato
d’attualità
l’argomento
varli. Non si tratta di una richiesta formulata con insistenza, visto che le società
sportive sono a conoscenza
dei tempi di vacche magre che
caratterizzano i bilanci degli
enti locali. Ma alla fine della
stagione agonistica questo desiderio viene espresso con
chiarezza dalla dirigenza dell’Unione sportiva.
Il sogno nel cassetto
«Poterci allenare su un campo
sintetico vorrebbe dire realizzare un sogno - dice Manuel
Panzeri dalla dirigenza del team chiavennasco -. In provincia di Sondrio ci sono alcuni
esempi di questo tipo e il bilancio, per le squadre che possono godere di queste strutture, è sempre molto positivo».
Nella stagione invernale, in
particolare, con la pioggia e la
neve tutto si complica in occasione degli allenamenti. Non
bisogna dimenticare che, proprio l’anno scorso, sono termi-
nati i lavori di ampliamento e
riqualificazione degli spogliatoi dello stadio. Una struttura
utilizzata e gestita da due società – Us Chiavennese e
Gruppo podistico Valchiavenna – con uno spirito di collaborazione reciproca. «Grazie a
questa situazione c’è la possibilità di fare disputare ai nostri ragazzi e a quelli dell’Ac
Mese più partite nello stesso
pomeriggio, questa disponibilità è preziosa per le singole
società e agevola il confronto e
la collaborazione». Ma un tappeto verde da usare in settimana sarebbe un altro risultato
importantissimo.
La risposta del Comune
Il Comune lo dice chiaramente: per il momento di soldi in
cassa non ce ne sono. «E purtroppo di questi tempi non è
facile trovarli - premette il vicesindaco Davide Trussoni -.
Ma un progetto preliminare
c’è già, a dimostrazione di co-
Il campo di allenamento dell’Us Chiavennese
me sia ritenuta importante
questa richiesta. Per un tappeto sintetico su un campo delle
dimensioni di quello usato per
gli allenamenti servono
400mila euro». Una cifra decisamente elevata. «Ma questo
non determina il venire meno
dell’attenzione da parte nostra, visto che la domanda arriva da una società che stimiamo.Conosciamo bene il valore
dei risultati sportivi ed educativi di quest’associazione
sportiva, che tra le altre cose è
molto importante anche a livello di numero di atleti coinvolti e ha saputo ricreare uno
straordinario entusiasmo in
città. Quindi valuteremo tutte
le strade possibili per reperire
questi fondi».
In dettaglio
«Grande
attenzione
per il vivaio»
I tesserati sono 212, ma la passione
della città per l’azzurro dell’«Uesse» va al di là dei numeri. Questo
legame si è consolidato nell’arco
dell’intera stagione. La società
presieduta da Simone Sciuchetti,
con il supporto dei due vice Massimiliano Scordamaglia e Tito Tognoni, del segretario Andrea
Pighetti ha trovato la formula
migliore per riportare il pallone al
centro della città. «L’aspetto più
significativo per noi è il coinvolgimento di ex-atleti nel ruolo di
tecnici e dirigenti - spiega Manuel
Panzeri -. L’attaccamento alla
maglia, all’azzurro che si è portato
sui campi della provincia di Sondrio e del resto della Lombardia
per tanti anni, è senza dubbio un
valore aggiunto. Abbiamo scelto di
dedicare la massima attenzione al
vivaio sia per offrire un’adeguata
crescita calcistica e personale ai
giovani, sia per garantire un futuro
alla Prima squadra. Tra gli aspetti
che vogliamo sottolineare c’è
anche la collaborazione con gli
amici dell’Ac Mese e più in generale
con le altre società della provincia». S. BAR.
Frane, monitoraggio hi-tech
Al parco un albero dei valori
Il radar per rilevare i cedimenti in ricordo di Loretta Ceni
Chiavenna
Verceia
Convegno sull’impiego
della tecnologia
per tenere sotto controllo
i movimenti delle montagne
Festa di Primavera
nel parco dedicato
alla giovane
uccisa nel 2001
Le frane della Valchiavenna sono monitorate
con strumenti e sistemi di altissimo livello. Questo il responso del convegno tenutosi
nei giorni scorsi a Chiavenna.
Cento professionisti hanno
partecipato durante il fine settimana al convegno “Metodi di
rilievo di pareti rocciose per il
monitoraggio e la progettazione di interventi” organizzato
da Associazione georisorse e
ambiente Geam, Ordine degli
Ingegneri e dei Geologi della
Lombardia e Università degli
Studi di Milano dal titolo. Durante la giornata di sabato una
quarantina di tecnici ha partecipato all’illustrazione sul
campo delle due reti di monitoraggio geologico, con trasmissione dati in tempo reale,
che il Centro Monitoraggio
Geologico di Arpa ha progettato ed installato a controllo della frana di Val Genasca e della
parete rocciosa di Gallivaggio.
Il responsabile Luca Dei Cas
ha illustrato le innovative metodologie come scansione to-
L’albero dei valori in
ricordo di Loretta Ceni. Il
momento clou della Festa
Primavera in Gioco tenutasi
domenica nel parco inaugurato nel 2013 e dedicato alla
giovane di Verceia barbaramente uccisa quindici anni fa
è stato sicuramente quello
dell’inaugurazione
della
quercia alla quale sono stati
appesi venti fogli raffiguranti
i valori.
La foglia più grande è stata
dedicata alla vita. Un piccolo
esemplare che crescerà assumendo un forte valore simbolico.
Presentato poi il lavoro del
Consiglio Comunale dei Ragazzi intitolato ”Un grande
passo per un piccolo paese:
Vivi Verceia Pulita”.
Giochi, gonfiabili, dolci e
truccabimbi e l’apericena,
con degustazione di piatti
preparati dai volontari, dedicato ai più grandi hanno
completato la giornata. Molto partecipata anche grazie al
sole e alle temperature quasi
La strada per Starleggia chiusa nel 2013 per una frana ARCHIVIO
pografica in tempo reale, colonna inclinometrica multiparametrica, radar da terra, con
cui Arpa tiene sotto controllo
le due aree in dissesto, ricevendo largo consenso da parte dei
colleghi partecipanti. La strumentazione utilizzata, che fornisce dati in tempo reale, è
considerata il top del settore.
La valle, insomma, può dormire sonni, relativamente, tranquilli. Sul convegno è intervenuto anche il presidente della
Comunità Montana Cinzia
Capelli: «Il tema tratto è stato
importantissimo per le nostre
zone e di strettissima attualità.
Confidiamo che gli enti supe-
riori riservino al territorio di
montagna la concreta attenzione che merita in termini di
regolamentazione e di risorse
economiche dedicate. Per conto suo la Comunità Montana
Valchiavenna contribuisce
con risorse di bilancio ed ha attivato la convenzione per il
servizio associato di difesa
suolo legata al progetto Manumont approvata a fine 2015 e
condivisa da tutti i comuni del
mandamento. Nella prossima
assemblea di Cm di venerdì all’ordine del giorno è prevista
l’approvazione del piano di
emergenza intercomunale».
D. Pra.
La festa di Primavera con l’albero dei valori
1 Giochi gonfiabili,
dolci, truccabimbi
e degustazione
dei piatti preparati
dai volontari
estive: «La giornata - ha commentato il sindaco Flavio
Oregioni - non ha previsto
alcun accompagnamento
musicale, poiché non c’è
“musica” più soave delle risate dei bambini che si divertono in gioco».
«Voglio aggiungere i miei
ringraziamenti alla famiglia
di Loretta - ha concluso il primo cittadino - per la grande
forza e dignità che ha sempre
dimostrato, e a tutti i volontari che hanno organizzato
egregiamente, e in pochi
giorni, una festa assai gradita».
D. Pra.
33
LA PROVINCIA
MARTEDÌ 24 MAGGIO 2016
CulturaeSpettacoli
MASSIMARIOMINIMO
FEDERICO RONCORONI
Parlare d'amore
fa bene all'amore
Il miglior tonico esistente
è l’amore
Jorge Amado
[email protected]
Tel. 031 582311
Cultura: Mario Schiani [email protected], Massimo Romanò [email protected], Umberto Montin [email protected], Mauro Butti [email protected], Pietro Berra [email protected],
Spettacoli: Edoardo Ceriani [email protected], Nicola Nenci [email protected], Fabio Cavagna [email protected], Riccardo Bianchi [email protected], Lilliana Cavatorta
[email protected], Antonella Crippa (Lecco)[email protected], Sara Baldini (Sondrio)[email protected]
Segno e colore, la memoria del visibile
La mostra. Il m.a.x. museo di Chiasso celebra la carriera di Simonetta Ferrante con una grande antologica
Oltre duecento opere, una produzione dove la grafica dialoga con la storia dell’arte, la poesia, la musica
tari per marchi che hanno
scritto la storia dell’industria
tra i quali Supermercati Esselunga, 3M-Minnesota e Rizzoli. Dalla metà degli anni Settanta, inoltre, Simonetta Ferrante amplia il raggio di sperimentazione, avvicinandosi ad
acquerelli, incisioni, collage,
cartelle grafiche, libri d’artista.
GIULIO MASPERI
Il segno e il colore declinati in progetti eterogenei,
che negli anni toccano la grafica pubblicitaria e l’editoria, la
pittura e la scultura con una
costante esigenza di comunicare e insieme sperimentare.
Il m.a.x. museo di Chiasso celebra la carriera di Simonetta
Ferrante con la prima antologica mai dedicata all’artista nata a Milano nel 1930. S’intitola
“La memoria del visibile: segno, colore, ritmo e calligrafie”
e rimarrà aperta fino al 25 settembre.
Il senso del divenire
Un lungo viaggio
Un corpus di oltre 200 opere è
il supporto tangibile di un
viaggio lungo oltre sessant’anni, che parte con il periodo della formazione e continua fino
al 2016. Curata da Claudio
Cerritelli, docente di Storia
dell’arte contemporanea all’Accademia di Brera, e dalla
direttrice del m.a.x. Nicoletta
Ossanna Cavadini, la mostra
consolida la tradizione del museo svizzero che negli ultimi
anni ha inaugurato, in primavera, una grande esposizione
di grafica contemporanea.
Il percorso espositivo realizza al meglio l’intento di documentare, muovendosi sul
duplice binario cronologico e
tematico, la ricca, poliedrica,
eppure costantemente armonica produzione di Simonetta
Ferrante. Passeggiando per la
mostra il visitatore coglie appieno la ricchezza di una produzione dove la grafica dialoga
con la storia dell’arte, la poesia,
la musica, sia del passato, sia
della contemporaneità. Dal
piano interrato (che ospita diversi manufatti grafici, disegni, carboncini, gessi) nel quale si affronta la formazione alla
Central School of Arts and
Un’opera di Simonetta Ferrante in mostra al m.a.x. museo di Chiasso
Crafts di Londra (dove Ferrante si diploma in Graphic Design, Pittura e Designo nel 1958);
al primo piano, dove tre sale
accolgono lavori di graphic design, manifesti, locandine, inviti, bozzetti (con una sezione
interamente dedicata a Giovanna Graf, grafica e illustratrice svizzera scomparsa nel
2012 che condivise lo studio
con Ferrante), fino ai libri d’artista, le incisioni, le sculture, i
dipinti a olio, i monotipi, i collage, le tecniche miste, le installazioni, e gli acquerelli.
La vita di Simonetta Ferrante è profondamente ancorata
alla città di Milano. Qui studia
al Liceo Artistico, si diploma in
pianoforte al Conservatorio
“Verdi”, inizia l’apprendistato
negli studi di Max Huber (creatore del logotipo de La Rinascente, di cui il nonno della
Ferrante fu il primo direttore
generale), e quindi di Pier Giacomo Castiglioni.
La scheda
Tante le attività di contorno alla
mostra “Simonetta Ferrante. La
memoria del visibile: segno, colo-
re, ritmo e calligrafie” (m.a.x.
museo, Chiasso, via Dante Alighieri
6; fino al 25 settembre, martedìdomenica 10-12 e 14-18, con chiusura estiva 1-22 agosto; intero 10
euro, ridotto 5, gratis under 7).
Dall’iniziativa “Mamme e bebé al
museo” (4 giugno, ore 10.30, visita
guidata a misura di passeggini e
neonati); alle conferenze pubbliche (Cerritelli il 7 giugno alle 20.30
al Cinema Teatro di Chiasso, Ferrante il 22 giugno alle 18 al Museo
del Novecento di Milano); ai
workshop di calligrafia tenuti da
Gabriela Carbognani Hess il 3
settembre al m.a.x.); ai laboratori
didattici . Info e prenotazioni:
+41.916950888 e sul sito centroculturalechiasso.ch. G. MAS.
“Jo va a nanna”
scrittura del romanzo – spiega
Dell’Acqua sorridendo – è stato
il disastro di Fukushima. Partendo da lì, il libro prova ad affrontare altri temi importanti,
spesso legati alla cronaca e all’attualità, e prova a farlo in modo ironico e sorprendente».
Lo stile, a tratti volutamente
sconclusionato e privo di sequenzialità logica, rimanda alla
dimensione del sogno, lasciando il lettore con una sensazione
simile a quella che si prova al risveglio: un insieme di immagini
confuse nella mente a cui risulta spesso difficile dare un senso.
«Certamente – continua – qua e
là ci sono echi letterari, che il
lettore potrà divertirsi a rintracciare, ma la tipologia della
narrazione non è basata su un
Progetto in “proprio”
Dopo il periodo londinese citato, l’artista rientra a Milano a
fine anni Cinquanta, entra in
relazione con i principali artisti, fotografi e designer attivi
nel capoluogo lombardo, e lavora con Bob Noorda prima,
Bruno Munari poi. È ancora
Milano (dal 1971) a ospitare il
progetto in “proprio” di Ferrante, che apre uno studio con
Graf, e si dedica alla comunicazione pubblicitaria, ideando
campagne e supporti pubblici-
Simonetta Ferrante
Una mostra,
conferenze
e laboratori
La cronaca e l’attualità
attraverso gli occhi di Jo
Il libro
“Come se niente fosse”
è l’ultimo lavoro
di Pietro Dell’acqua
matematico e scrittore
È un susseguirsi vorticoso di eventi che vede come
protagonista Jo, un moderno
Alice nel Paese delle meraviglia,
l’ultimo libro di Pietro Dell’Acqua. Dell’Acqua, comasco classe
1984, è un matematico con pas-
sione letteraria: ancor prima di
conseguire la Laurea in matematica e un dottorato in matematica computazionale aveva
già pubblicato il romanzo “Come se niente fosse” (2006) e la
raccolta di racconti “Zeropuntozero” (2008). Esce in questi
giorni “Jo va a nanna” (Mincione Edizioni, 13 euro) un racconto che si presenta a tratti come
un lungo flusso di coscienza,
dove le azioni del protagonista
sono sospese tra sogno e realtà,
confini che all’interno del romanzo non paiono così netti.
Nella prima parte del libro
viviamo le avventure di Jo: in
un’atmosfera onirica si avvicendano in modo disordinato
eventi più o meno leciti a cui il
protagonista va incontro. Nella
seconda parte, accanto a Jo si
inserisce Hanna, la nonna, un
personaggio positivo che tenta
di placare l’animo irrequieto del
nipote senza però riuscirci.
«L’impulso da cui è partita la
«Emerge dall’allestimento il
senso del laboratorio creativo
e del fervore che anima il pensiero di un’arte mutevole, capace di percorrere più livelli di
esecuzione tecnica, e di restituire il senso del divenire, che
è la vera forza d’urto di queste
immagini da metà anni ‘50 a
oggi, e ci fa interrogare ancora
sul senso del segno e del colore» spiega il curatore Cerritelli. Simonetta Ferrante «Conserva e ripropone la validità
dell’atto manuale come lato
fondante di ogni pensiero creativo, un’arte concreta, legata
al fare, ma che ci conduce anche alla visionarietà, facendoci
accedere a un piano di non conosciuto – continua Cerritelli
-. Vi sono le radici storiche, gli
artisti come Afro o Novelli a
cui ha guardato, e la capacità
che Simonetta ha di dialogare
con i suoi contemporanei. Per
non parlare delle sue suggestioni musicali e della poesia,
come quella della Merini.
Un’arte sinestetica, che congiunge il visivo all’olfattivo al
senso del tatto, per il modo di
usare i materiali, come insegnava il suo maestro Munari».
Stupefacente la forza
espressiva di tante opere esposte al museo di Chiasso. Dai
grandi dipinti ai più minuti oggetti della comunicazione
pubblicitaria, che, pur datati,
sembrano al passo con le moderne tendenze.
genere o su un libro in particolare». Anche la scrittura è irriverente, giocando col lessico e
la punteggiatura, elementi che
l’autore usa per destabilizzare il
lettore, quasi a volerlo provocare: «Più che la volontà di provocare c’è la volontà di pungolare
il lettore, lanciando degli spunti
e delle suggestioni che stimolino la sua immaginazione e la
sua riflessione». L’idea di chi
scrive è quindi un’azione attiva,
«la “macchina narrativa” per
sua natura genera interrogativi
e interpretazioni», dice Dell’Acqua. «Non è però un mio obiettivo diffondere un messaggio.
Ci sono già abbastanza “profeti” al mondo che fanno già abbastanza danni».
Marco Cambiaghi
34 Spettacoli
LA PROVINCIA
MARTEDÌ 24 MAGGIO 2016
Passerini
e Cappello
da standing
ovation
Borse di studio
ed esibizioni
di fine anno
all’auditorium
Tirano
Appuntamento domani sera
Luci sugli allievi della sede
abduana della Civica Scuola
di Musica della provincia
Amici della Musica. Domenica sera
al Teatro Sociale finale di stagione
con sorpresa: cittadinanza onoraria
ai “pilastri” Dagasso e Spagnoli
SONDRIO
SARA BALDINI
Inizio con sorpresa per
il gran finale della 53a stagione
degli Amici della Musica di Sondalo, la prima nella storia dell’associazione nella cornice del Teatro Sociale di Sondrio.
Prima che le luci si accendessero sullo strepitoso concertoomaggio a George Gershwin che
ha visto sul palco l’orchestra Antonio Vivaldi diretta da un Maestro Lorenzo Passerini in assoluto stato di grazia e la “tecnica trascendentale” unita all’arte interpretativa a dir poco sbalordente
di Roberto Cappello, la scena è
stata dei “padroni di casa”, l’assessore alla Cultura del Comune Marina Cotelli e il sindaco Alcide
Molteni. Con loro Sergio Dagasso
e Roberto Spagnoli, rispettivamente storici presidente e segre-
tario degli Amici.
Nella sera degli arrivederci,
Cotelli ha ricordato con gratitudine il momento in cui, lo scorso
anno, dinnanzi alla sempre più
imminente riapertura del Teatro
Sociale i due “pilastri” fecero “la
scelta delle scelte”: trasferirsi, nel
vero senso del termine, da Sondalo a Sondrio.Una decisione-rivoluzione, come avrebbe reagito lo
zoccolo duro degli abbonati, ad
esempio? «Più che stupita, chiesi
se fossero davvero convinti - ha
raccontato Cotelli - e Dagasso mi
rispose: “Quando un teatro apre,
bisogna che viva, che sia vivo”».
Il resto è storia, una splendida,
armoniosa storia, con la stagione
di grandi concerti e di grandi successi appena conclusa e quella
nuova già in fase di definizione.
Per la scommessa - vinta - per
la vita, appunto, portata in questo
Lorenzo Passerini ha dato prova del proprio eccezionale carisma PH PREVISDOMINI PER AMICI DELLA MUSICA
L’annuncio del conferimento della cittadinanza onoraria
Immenso Roberto Cappello
contenitore di bellezza rivolto a
gli spettatori di tutta la provincia
che è il Teatro Sociale, dunque,
ecco l’annuncio: la cittadinanza
onoraria a Dagasso e Spagnoli.
«È facoltà di un primo cittadi-
no poter conferire il titolo a due
persone per mandato - ha sottolineato Molteni - io lo sto facendo
ora con voi». La cerimonia vera e
propria in un consiglio comunale
ad hoc il prossimo 24 giugno al
quale il sindaco, sotto lo sguardo
allarmato dei Vigili del Fuoco, ha
invitato tutti i presenti (molti,
molti di più di quanti ne possa
ospitare la sala consiliare di palazzo Pretorio!).
no ripagato il coro con applausi
calorosi, sinceri e meritati.
Già in apertura di serata, il
Pomona College Singers ha dimostrato, con un’attenta esecuzione dell’Ascendit Deus di Giovanni Pierluigi da Palestrina, di
conoscere bene la tecnica vocale
italiana del Cinquecento. E questo a dimostrazione di come ormai anche i cori d’oltreoceano
possono competere alla pari con
i nostri cori per quanto riguarda
fedeltà alle prassi esecutive della musica vocale antica europea.
E questa è una cosa che fino a pochi decenni fa non era così scontata.
In particolare, il Pomona College Singers è riuscito a far trasparire, nell’intensa pagina dell’inglese Thomas Tomkins
“When David heard that Absalom was slain”, il dolore del re
Davide per la morte del figlio, o
quello che il compositore Carlo
Gesualdo evoca nel suo “O vos
omnes”: «Voi tutti che passate
per la via, considerate e osservate se c’è un dolore simile al mio
dolore».
I momenti vocalmente più
emozionanti e intensi, il coro li
ha però regalati con la musica
del Novecento. Qui siamo rimasti letteralmente irretiti da
un’interpretazione accurata e
davvero emozionante del Magnificat di Arvo Pärt, il compositore estone legato al minimalismo sacro e ideatore di uno stile
compositivo chiamato “il tintinnabuli” che lui stesso definisce
come il risultato di un certo modo di lavorare: «Lavoro con pochissimi elementi (una voce,
due voci), costruisco con i materiali più primitivi (l’accordo perfetto, con una specifica tonalità)
e le tre note di un accordo sono
come campane... titinnanti».
Ebbene, è proprio questa
semplicità, questa capacità di
creare una sorta di illibatezza
sonora semplicemente accostando e sovrapponendo lunghi
suoni tenuti, a creare un rapporto immediato e privilegiato con
l’ascoltatore, facendo di questa
pagina un commovente e affascinante Magnificat. Altrettanto emozionanti si sono rivelate
le esecuzioni che il coro ha offerto dell’Ave maris stella dell’argentino Ariel Quintana, dove lo
stile antico si fonde perfettamente con moderne sonorità, e
del “The Heart’s Reflection” di
Daniel Erder, dove i suoni sembrano quasi arrivare da lontano
e scaturire da un silenzio ancestrale. A conclusione del concerto due brani appartenenti alla
cultura e alla storia americana: il
famoso inno sacro “Amazing
Grace” e lo spiritual “Way Over
in Beulah Land”.
Il prossimo degli otto appuntamenti è fissato per martedì 12
luglio a Inverigo, nella parrocchiale di Sant’Ambrogio, con il
soprano canadese Emily Klassen e l’organista Luciano Zecca.
Sempre s luglio (dal 5 al 10),
Harmonia Gentium ha in programma la dodicesima edizione
del Festival europeo cori giovanili Giuseppe Zelioli la cui messa
cantata conclusiva (domenica
10 luglio ore 11), sarà teletrasmessa da RAI 1.
Musica religiosa
Aperta la rassegna
di Harmonia Gentium
Lecco
In una Basilica insolitamente
vuota il primo concerto
Per il debutto il coro
Pomona College Singers
Nei giorni scorsi un
concerto del coro californiano
“Pomona College Singers” ha
aperto, in una Basilica San Nicolò insolitamente vuota, la ventinovesima edizione della Rassegna internazionale Capolavori
di musica religiosa organizzata
dall’associazione musicale
“Harmonia Gentium”.
Peccato, perché il coro diretto
da Donna Di Grazia, avrebbe
meritato, per accuratezza nelle
sonorità e nella dizione, per la
capacità di muoversi con competenza attraverso un repertorio che ha spaziato dal Cinquecento ai giorni nostri, per la serietà la gioia e la verve interpretativa con le quali i giovani cantori hanno affrontato ogni brano, per la direzione sicura e “pulita” del maestro Donna, un pubblico delle grandi occasioni.
Comunque, i “pochi ma buoni” che in Basilica c’erano, han-
Il coro californiano Pomona College Singers
R. Zam.
Appuntamento di
musica e di riconoscimento di
un lavoro svolto e di impegno
quello in programma, domani
sera a Tirano. La Civica Scuola
di Musica della provincia di
Sondrio, sede di Tirano, in collaborazione con la biblioteca
Arcari, la scuola musicale di
Poschiavo, gli allievi della sede
di Sondrio e la fondazione Pro
Valtellina promuove il concerto degli allievi e, in concomitanza, la consegna della
borse di studio grazie al contributo della fondazione Pro
Valtellina.
Il concerto si terrà alle
20,45 all’auditorium Trombini di Tirano e vedrà esibirsi gli
studenti delle diverse classi di
strumento della sede abduana
tenute dagli insegnanti Davide Ambrosini per la chitarra,
Luca Cometti per batteria, laboratorio percussioni, musica
d’insieme insieme indirizzo
moderno, Roberto De Campo
per chitarra moderna, laboratorio jazz, musica d’insieme
indirizzo moderno, Andrea
Garbato per chitarra, Federica
Nobili per laboratori di teoria
e lettura, Amedeo Orio per
pianoforte, laboratori di teoria e lettura, Ombretta Presotto per pianoforte ed Elia Senese per violino.
C. Cas.
Per il cinema
sul lago
tornano Alice
e Crusoe
Bellano-Dervio
Prima visione al Nuovo cinema “Casa del popolo” di
Bellano: esce domani “Alice attraverso lo specchio”, il nuovissimo sequel Disney di “Alice in
wonderland”.
Undici le proiezioni, da oggi a
sabato alle 21, doppia domenica
con il pomeridiano alle 17 e poi
ancora l’1, il 2 e 4 giugno in serale
e la doppia di domenica 5. Un
nuovo mondo ed un complotto
contro la “Regina di cuori” nel
film di James Bobin con Johnny
Depp e Mia Wasikowska nel
150° anniversario della pubblicazione del primo libro sul mondo incantato creato da Lewis
Carroll. Alice ritorna a Londra,
attraversa uno specchio e si ritrova nel sotto mondo dove incontra nuovamente i suoi amici
Bianconiglio, Brucaliffo, Stregatto ed il Cappellaio Magico.
Al Paradise di Dervio, invece,
sabato alle 21 e domenica alle 17
c’è il film di animazione belga
“Robinson Crusoe” di Vincent
Kesteloot e Ben Stassen, La vera
storia del naufrago raccontata
dal pappagallo Venerdì che sull’isola è diventato il suo migliore
amico.
M. Vas.
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Martedì 24 maggio 2016
Redazione: via A. Caimi 6, Sondrio - Tel. 0342 527411 - Fax 0342 527417
· Pubblicità: SpeeD - Sondrio - Tel. 0342 515111 - Fax 0342 215199, e-mail: [email protected]
La rassegna
dei gatti
si è svolta a Sondrio
ECCO I GATTI
PIÙ BELLI
GARA DI SOLIDARIETÀ
A FAVORE DEL CENTRO
VIOLENZA A MORBEGNO
DAVANTI AI FIGLI PICCOLI
Quanti eventi
per salvare
Tremenda
Accoltella
la moglie:
arrestato
CARENA · All’interno
BERGAMINI · All’interno
L’«ESPOSIZIONE INTERNAZIONALE FELINA»
SVOLTASI AL PALASCIEGHI DI SONDRIO
È STATA UN SUCCESSO: DIFFICILE
PER LA GIURIA ASSEGNARE I PREMI
BRESESTI · All’interno
SEGUI
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••
II
PRIMO PIANO
MARTEDÌ 24 MAGGIO 2016
CHIAVENNA
IL CONTRIBUTO
A TUTTO SPORT
L’ATTIVITÀ DI DON GIGI PINI
NATA NEL 1999 PER PREVENIRE
IL DISAGIO GIOVANILE IN VALLE
PARALLELAMENTE SI È SVOLTA
LA «NOTTURNA DELLA MERA»
RISERVATA A CATEGORIE FIDAL
La solidarietà corre in «notturna»
Competizione benefica a sostegno del progetto Tremenda XXL
di ROBERTO CARENA
– CHIAVENNA –
SI È SVOLTA sabato sera la
23esima edizione de la «Notturna
della Mera» per le strade del centro storico di Chiavenna, manifestazione sportiva regionale, riservata alle categorie Fidal «Assoluti
e Master». Contestualmente alla
«notturna di sport», c’è stata la
«notturna solidale». Prima delle
gare, infatti si è tenuta una camminata aperta a tutti che, oltre a per-
mettere a grandi e piccini di «misurarsi» sullo stesso percorso degli atleti, ha avuto un aspetto solidale, con le quote di iscrizione,
dei circa 200 partecipanti, interamente destinate a Tremenda
XXL, il centro di aggregazione
giovanile fondato e gestito da don
Gigi Pini che, negli ultimi tempi,
ha segnalato alcune difficoltà economiche che, se non risolte, rischiano di portare alla chiusura.
Un piccolo aiuto economico che,
aggiunto a quello derivante da al-
tre iniziative o dai contributi personali di molti valchiavennaschi
(e non solo), fa crescere la speranza di proseguire un’attività nata
nel 1999 e rivolta ai giovani di tutta la provincia, con l’obiettivo,
grazie alle numerosi iniziative e
attività promosse e organizzate,
di prevenire il disagio giovanile.
All’arrivo nessuna classifica ufficiale ma, quale premio dell’impegno dimostrato da decine di appassionati, coppe per i primi cinque, maschili e femminili e una
INSIEME
Alcuni degli
atleti alla partenza
della competizione
che ormai è giunta
alla sua 23esima
edizione
e che si è svolta
sabato sera lungo
il fiume Mera
medaglia per tutti i bambini.
AL TERMINE, la prima gara ufficiale dedicata alle categorie femminili e allievi. In un percorso di
4.350 metri complessivi i primi
due posti li hanno conquistati Luca Molteni e Paolo del Re del
gruppo podistico Valchiavenna,
società organizzatrice della manifestazione. Terzo gradino per Cristian Menghi, del gruppo Valgerola. Tra le donne, dopo i primi due
giri combattuti, l’atleta del gruppo Csi Morbegno, Cinzia Zugnoni, è riuscita a staccare, di una decina di secondi, la vincitrice
dell’edizione 2015, Lorenza Combi, del gruppo Santi Nuova Olonio. Un folto gruppo di atleti ha
partecipato alla gara senior, con
un percorso di 7.200 metri. Su tutti, a contendersi la vittoria, due
atleti provenienti da fuori provincia, che si sono dati battaglia sportiva, con risultato finale identico
a quello della precedente edizione. Vincitore Nasef Ahmed,
dell’Atletica Desio, e secondo posto per Elaloiani Abdelltif della
Vigor Ligornetto (società ticinese). A completare il podio l’atleta
del gruppo sportivo Santi Nuova
Olonio, Graziano Zugnoni.
MADESIMO
La primavera
che non c’è
Ancora neve in quota
– MADESIMO –
DOPO le temperature estive di domenica, lunedì freddo e maltempo sono tornati
protagonisti sia in Valtellina che in Valchiavenna. In
particolare, a Madesimo, ieri la colonnina di mercurio
è crollata fino a zero gradi.
E in quota, le montagne sono tornate a tingersi leggermente di bianco per alcune
precipitazioni nevose. Già
nella giornata di oggi il sole
dovrebbe però tornare a
splendere e il clima potrebbe raggiungere i 14 gradi.
Anche a Livigno ieri neve e
clima invernale che ha persino sfiorato -3 gradi. Nondimeno Bormio dove, sempre nella giornata di ieri, il
termometro ha raggiunto la
temperatura di 1 grado e in
quota si sono registrate alcune precipitazioni nevose.
MORBEGNO IL CIRCOLO PD: «LA SOLUZIONE NON È SEDERSI IN DISPARTE MA COINVOLGERE TUTTI PER RISOLVERE I PROBLEMI»
«Consorzio turistico, il Comune torni sui suoi passi»
– MORBEGNO –
«LA DECISIONE della Giunta di
Morbegno ci lascia assolutamente allibiti, perché spezza in modo pericoloso
una cooperazione che, seppur con alcune problematicità, i Comuni del mandamento stavano portando avanti sui temi turistici e culturali»: è questa la posizione del Circolo Pd “Giulio Spini” di
Morbegno, a seguito delle dichiarazioni del sindaco Ruggeri in merito alla costituzione di un nuovo Consorzio Turistico per la città morbegnese.
La volontà del comune sarebbe quella
di portare avanti un contestuale disimpegno dal Consorzio mandamentale visto che - nelle ipotesi prospettate - il
nuovo ente si occuperebbe di Auditorium, Polo fieristico e Cantine. «Il settore turistico era uno dei pochi servizi geLA POLEMICA
Il sindaco Andrea Ruggeri
si consulta con i suoi
consiglieri: il Comune vuole
creare un nuovo Consorzio
turistico focalizzato sulle
iniziative e sulle attività
direttamente riferibili alla
città in campo turistico e
culturale a iniziare dai grandi
eventi come Morbegno in
cantina, Mostra del Bitto e la
promozione dell’Auditorium
(National Press)
stito in maniera collegiale dai Comuni
del mandamento. La creazione di un
nuovo Consorzio - spiega il Pd - va nella direzione opposta e crea un’ulteriore
frattura tra il Comune di Morbegno e
gli altri Comuni della Bassa Valle, marginalizzando ancora di più quello che
dovrebbe invece essere il polo di attra-
zione e progettazione condivisa dei servizi del territorio». «Abbiamo assistito
in questi giorni a una polemica del tutto fuori luogo, con toni decisamente esagerati. Crediamo però che ci siano luoghi e tempi adeguati per risolvere i problemi: ribaltare il tavolo e sedersi da soli in disparte non è certo uno di questi».
fanno notare i vertici Dem del capoluogo di mandamento. «Il Consorzio Porte
di Valtellina è chiamato ad un compito
importante e centrale in un settore come quello dell’offerta turistica e culturale che negli ultimi anni ha visto degli
importanti aumenti in termini di numeri e indotto. Inoltre, proprio in questi mesi ha avviato un interessante percorso di rinnovamento e ridefinizione
organizzativa, in cui tutti i soggetti interessati possono aver modo di contribuire per migliorare l’azione del Consorzio. Anche per questo motivo risulta ancora più incomprensibile la decisione
di creare un nuovo consorzio, che racchiuderebbe solo il Comune di Morbegno e che andrebbe a costituire l’ennesimo doppione, frammentando ulteriormente gli sforzi per promuovere e organizzare l’offerta turistica mandamentale».
Alessia Bergamini
Focus
La minoranza
Paolo Ronconi: «Perché
si vogliono alzare
steccati isolando
Morbegno? Sembra che
si voglia scaricare il
Consorzio per
giustificare il fallimento
della stagione culturale»
PRIMO PIANO
MARTEDÌ 24 MAGGIO 2016
MORBEGNO
I SOCCORSI
NEI GUAI UN QUARANTENNE
NORDAFRICANO, DISOCCUPATO
REGOLARE SUL TERRITORIO
SUL POSTO SONO INTERVENUTI
CARABINIERI E SANITARI DEL 118
ALLERTATI DA UN VICINO DI CASA
L’episodio è avvenuto sotto lo sguardo atterrito dei figli piccoli
di essere trasportata al pronto soccorso dell’ospedale di Morbegno.
Qui è stata visitata e medicata,
quindi, dopo alcune ore è stata dimessa con una prognosi di venticinque giorni, per trauma da percosse, trauma facciale, ferita lacero contusa regione orbitale e frontale sinistra, ferita lacero contusa
polso bilaterale, contusione spalla
destra, emitorace e sterno.
di ALESSIA BERGAMINI
– MORBEGNO –
HA ACCOLTELLATO la moglie, sotto lo sguardo atterrito dei
figli in tenera età, poi si è dato alla
fuga. Braccato dai carabinieri, nella notte fra domenica e lunedì, si
è costituito presentandosi ai militari della stazione di Morbegno,
che lo hanno arrestato in flagranza di reato. In manette è finito un
quarantenne nordafricano, Abdelhak Khalfi, disoccupato, regolarmente residente sul territorio nazionale. Pesanti le accuse che gli
sono rivolte: tentato omicidio ag-
Abdelhak Khalfi, quarantenne nordafricano (Nat.P.)
gravato, lesioni personali e maltrattamenti in famiglia. Al termine delle formalità di rito l’uomo è
stato accompagnato in carcere a
Sondrio, dove si trova tuttora rinchiuso.
ca quando, secondo quanto ricostruito dai militari, i due coniugi
hanno iniziato a discutere animatamente, dopo che la donna aveva
manifestato l’intenzione di chiedere la separazione. A quel punto
il marito avrebbe afferrato un
grosso coltello da cucina e inferto
alcuni fendenti al volto e al petto
della consorte, per poi darsi alla
fuga, a piedi. Allertati da un vicino di casa, sul posto sono intervenuti i carabinieri e il personale
del 118.
LA VICENDA ha avuto inizio
nel tardo pomeriggio di domeni-
LA DONNA ha così potuto ricevere le prime cure del caso, prima
LITIGIO FRA CONIUGI
La discussione è iniziata
dopo che la donna aveva
accennato a una separazione
I MILITARI, nell’appartamento
teatro del grave episodio, che ora
si trova sottoposto a sequestro,
hanno rinvenuto e sequestrato il
coltello utilizzato dall’aggressore.
Per effettuare le ricerche sono state impiegate tutte le pattuglie in
servizio, fatte confluire sul luogo
anche dalle stazioni carabinieri vicine e dal Norm della Compagnia
di Sondrio. Sono stati perlustrati
i luoghi abitualmente frequentati
dall’uomo e ispezionate anche le
abitazioni di amici e connazionali, fatto, forse, che ha spinto l’aggressore, verso le 3.30, a costituirsi, presentandosi direttamente ai
carabinieri di Morbegno. Nella
speranza di rintracciare l’uomo
era stato lanciato l’allarme anche
su Facebook, fatto che ha suscitato grande preoccupazione in città
dove la coppia al centro della brutta vicenda è piuttosto nota.
Minacce a Martinelli, si indaga ancora
Morbegno: altre scritte intimidatorie sui muri contro l’ex industriale
– MORBEGNO –
NUOVA SGRADEVOLE puntata nella vicenda che ha portato,
suo malgrado, al centro dell’attenzione l’ex imprenditore morbegnese Giulio Martinelli. Mentre è
ancora ignota la mano che sabato
ha tracciato scritte minacciose nei
suoi confronti e che ha gettato la
testa mozzata di un capretto nel
cortile della sua villetta, un’altra
scritta è comparsa sui muri di
Morbegno. Anche questa volta è
indirizzata a Martinelli, ma le minacce hanno lasciato spazio alle
ingiurie.
A differenza di quanto accaduto
sabato, quando l’autore delle minacce aveva «segnato» con la vernice spray il muro di un palazzo
poco distante dal museo civico
(dove si è poi tenuta l’assemblea
di Promor, associazione alla presi-
denza della quale si era candidato
l’imprenditore minacciato), questa volta le scritte sono state realizzate, sempre a «colpi» di bomboletta, su una parete esterna della
chiesetta di San Rocco.
••
L’IDENTIKIT
Lei lo vuole lasciare, lui la accoltella
Scatta l’arresto per tentato omicidio
Il capitano dei carabinieri, Claudio de Leporini
III
SEGNALATO IL FATTO ai carabinieri ed effettuati gli accertamenti di rito, la scritta è stata
prontamente cancellata, così come fatto con quelle comparse sabato. La pulizia dei muri, però,
non cancella lo sconcerto e l’amarezza generate dall’accaduto: fatti
gravi sui quali i militari della stazione di Morbegno e i colleghi
della Compagnia di Sondrio stanno effettuando indagini a tutto
campo. Nessuna ipotesi viene
esclusa, ma l’attenzione si concentra proprio sull’assemblea della
Promor e sulle tensioni interne
all’associazione. Non pare, infatti,
causale che le ingiurie e i gesti intimidatori siano comparsi proprio in concomitanza con l’importante assemblea che si è tenuta sabato sera e che ha visto Martinelli
uscire sconfitto dalla sfida delle
urne, che ha riconfermato alla guida di Promor Roberto Bordoni.
Intanto da più parti sono giunti
messaggi di solidarietà a Martinelli finito al centro di un caso davvero sgradevole.
Alessia Bergamini
AGITAZIONE
POSTE ITALIANE
Lavoratori
a rischio
E il 40%
sciopera
– MORBEGNO –
LE PROSPETTIVE di
un’eventuale, ulteriore quotazione in borsa di Poste italiane spaventano i lavoratori
che, ieri, hanno aderito allo
sciopero regionale. «Il 40%
del totale degli impiegati nei
diversi settori in cui Poste è
divisa (recapito e sportellisti
cui si aggiungono i trasporti)
ha incrociato le braccia e 30
uffici postali sono rimasti
chiusi - spiega Antonio Rizzo, Segretario territoriale Slp
Cisl Sondrio -. In gioco, qualora si concretizzasse la seconda tranche di privatizzazione
(si parla del 35% dell’azienda,
già quotata per il 35%), tanti
posti di lavoro. L’azione, per
ora oggetto di sole dichiarazioni, non farebbe altro che
rendere ancor più precari gli
occupati, soprattutto del ramo d’azienda più «debole e
deficitario in termini di bilancio, quello del recapito». Ci lavorano, sul territorio, circa in
200 di persone, sui 450 addetti complessivi, il 40% delle
quali potrebbe perdere il posto (ieri, infatti, il 60% di loro
ha scioperato). Già un ridimensionamento del numero
di portalettere è in atto sul territorio: si è partiti con Sondalo, per poi passare, il 30 di
maggio, a Chiavenna e Tirano, a seguire, il 13 di giugno,
a Morbegno e il 27 del mese
prossimo a Sondrio. Se a questo si aggiunge il ridimensionamento delle sedi periferiche, con la chiusura a giorni
alterni e conseguente aumento del carico di lavoro, il quadro appare ancora più grigio.
«Non capiamo il motivo di
un’ulteriore privatizzazione,
visto che Poste italiane è
l’unica realtà che porta utili
ogni anno». I sindacati, dopo
aver valutato gli effetti dello
sciopero di ieri (l’80% di adesione in regione), decideranno se proseguire nella protesta con un ulteriore stop delle
prestazioni aggiuntive, magari esteso a tutto il suolo nazionale.
Camilla Martina
PRIMO PIANO
MARTEDÌ 24 MAGGIO 2016
VERCEIA
L’ALBERO DELLA VITA
ALLA GIORNATA NON È VOLUTO
MANCARE IL SINDACO
DI VERCEIA, FLAVIO OREGIONI
ALL’ALBERO DELLA VITA
SONO STATI APPESI DIVERSI
MESSAGGI EDUCATIVI
Una giornata nel ricordo della ragazza uccisa 15 anni fa a Dubino
di ROBERTO CARENA
– VERCEIA –
SONO trascorsi quasi 15 anni dalla morte di Loretta Ceni, la giovane commessa di Verceia uccisa
nel 2001 da un immigrato, il 23enne dominicano Juan Carlos Reyes
Tineo, poi condannato all’ergastolo. Da allora l’importanza della vita nel ricordo di una persona che
non c’è più, è rimasta invariata.
Sopra alcuni dei partecipanti alla giornata e sotto due bimbe che si divertono. Sotto, a destra, Loretta Ceni
so il sopravvento.
«E’ MANCANZA di civiltà oppure scarsità di raccoglitori?», si sono chiesti. «Incontrando il sindaco Flavio Oregioni - ha dichiarato a nome dei propri compagni
Federico Copes, consigliere
uscente (a breve le nuove elezioni) - abbiamo proposto di mappare tutti i cestini sul territorio e se-
••
I MESSAGGI DI PACE
Il parco giochi dedicato a Loretta
deve essere un esempio di pulizia
A TAL PROPOSITO domenica
pomeriggio genitori e figli si sono
ritrovati al Parco giochi per trascorrere una giornata commemorativa nel luogo a lei dedicato. Gli
studenti della scuola secondaria,
appartenenti al Consiglio comunale dei ragazzi, che hanno fortemente voluto la realizzazione del
parco dedicandolo alla compaesana scomparsa, si sono impegnati a
prestare particolare attenzione alla pulizia del paese e nei luoghi di
svago più significativi. Dopo aver
effettuato alcune uscite sul territorio, per verificare le condizioni
ambientali, hanno constatato che
lo sporco nelle zone maggiormente frequentate, ha purtroppo pre-
V
gnalare eventuali criticità. Inoltre
decorarli tutti per renderli più visibili aggiungendo un logo indicando anno e argomento trattato».
IL PROGETTO, «Un grande
passo per un piccolo paese: vivi
Verceia pulita», è stato scelto in
classe con votazione unanime
coinvolgendo anche le primarie.
«Primavera in gioco il tema odierno - ha detto il sindaco – riguarda
la “Vita“ come valore talmente
forte, da esser indelebile. Questo
ed altro ci insegna l’Albero dei Valori, nel quale sono stati appesi
messaggi educativi per i giovani,
nella scelta del bene per lasciare a
questo mondo una migliore eredità. Rispetto, pazienza, prudenza,
responsabilità, ordine, sincerità,
fiducia, dialogo, cooperazione,
amicizia, giustizia, pace, gioia sono alcuni valori fondamentali per
una giusta vita. Loretta continuerà a vivere nel sorriso e nelle lacrime, nelle urla e canti, nelle aspettative e desideri di tutti i bambini
che giocano e giocheranno in questo parco».
IN PARECCHI hanno partecipato all’iniziativa, esprimendo a distanza di quasi quindici anni
dall’omicidio, la propria vicinanza alla famiglia Ceni. Per Michela
Ceni, sorella di Loretta, non è stato facile trovare le parole per ringraziare i presenti. «Voglio rivolgere un unico e grande grazie a
tutti, a cominciare dai miei familiari, che hanno sempre reagito
con una grande forza».
••
VI
CRONACHE
MARTEDÌ 24 MAGGIO 2016
SONDRIO
LE VIRTÙ
LA MISSION
«RACCHETTI HA INNESCATO
UN PROCESSO DI MATURAZIONE
DELLA COSCIENZA CIVICA»
LA RACCOLTA FIRME
PROSEGUIRÀ IN PIÙ SEDI
FINO AL MESE DI GIUGNO
IL CASO INVIATA ANCHE UNA LETTERA A SINDACO E CONSIGLIO
Raccolta firme per il garante
«Non potevamo stare zitti»
Iniziativa a sostegno di Racchetti dopo le sue dimissioni
Focus
La causa
L’impossibilità per
Racchetti di operare a
seguito dell’insediamento
della nuova direttrice
Francesco Racchetti, l’ex garante del carcere di via Caimi (National Press)
di CAMILLA MARTINA
– SONDRIO –
GIÀ UN CENTINAIO di firme
raccolte e la lettera aperta consegnata al sindaco di Sondrio, Alcide Molteni, e al Consiglio comunale: prosegue con convinzione e
tenacia l’azione di sensibilizzazione di cittadini e diverse associazioni del territorio, a sostegno di
Francesco Racchetti, recentemente dimessosi dall’incarico di garante del carcere cittadino. Una
decisione difficile cui Racchetti è
arrivato per l’impossibilità di operare, a seguito dell’insediamento
della nuova direttrice della casa
circondariale di Sondrio, Stefania
Mussio. «Riteniamo le dimissione del garante dei detenuti un episodio molto brutto per la vita cittadina e democratica. Noi cittadini abbiamo avuto la possibilità di
ripensare al carcere come parte integrante dalla società, proprio grazie all’azione di sensibilizzazione
di Racchetti. Pertanto, non potevamo restare in silenzio una volta
letta la lettera in cui chiariva i motivi delle sue dimissioni», spiega
Anna Fistolera, portavoce di
quanti hanno preso a cuore la causa.
«RACCHETTI ha innescato un
processo di maturazione della coscienza civica generale e di quella
degli studenti con i quali aveva avviato un lavoro veramente importante», prosegue Fistolera. Quanto sia fondamentale e irrinunciabile il suo contributo, i volontari
l’hanno toccato con mano proprio durante il banchetto di sabato, ascoltando le reazioni più diverse, spesso basate su pregiudizi
banali e scontati. Dopo il primo
Conseguenza
IN FESTA La cerimonia per la consegna del pullmino
riservato al trasporto dei pazienti oncologici a Sondrio
Racchetti si è dimesso
dal suo incarico di garante
nel corso di una seduta
del Consiglio comunale
VALDIDENTRO L’IMPEGNO DI INSIEME PER VINCERE
appuntamento, la raccolta firme
proseguirà in più sedi e circostanze, fino a giugno. La «Bottega della solidarietà», in via Piazzi, si è resa disponibile a fare da punto di
raccolta stabile e domani in piazza Campello a Sondrio, i «militanti» distribuiranno materiale informativo che sintetizza il contenuto
della lettera aperta. Agli altri indirizzi presenti sulla lettera - il prefetto di Sondrio, il presidente della Provincia, il ministro della Giustizia Andrea Orlando, il provveditorato regionale amministrazione penitenziaria della Lombardia, il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, il garante
nazionale, il coordinamento dei
garanti territoriali e la direttrice
del carcere di Sondrio - la missiva
verrà inviata quando si sarà raggiunto un numero di firme più
consistente.
In breve
Dalla Regione 330mila euro
per terrazzamenti: soddisfatti
Della Bitta e Borromini
Sondrio
Melloblocco, Legambiente contro il sindaco
Val Masino
«AGGREGAZIONE, festa e sport. Sono questi i valori
promossi da Melloblocco». Legambiente ribatte alle
critiche del sindaco Domenico Iobizzi che aveva esternato
le sue perplessità sull’ultima edizione. Secondo Iobizzi
troppi campeggi abusivi e sporcizia: «Le dichiarazioni del
primo cittadino sono retrograde, non capisce l’evento»
«REGIONE Lombardia sblocca
nuove risorse per il ripristino e la
manutenzione dei terrazzamenti
in Valtellina»: lo dichiara
l’assessore Viviana Beccalossi,
nell’annunciare l’utilizzo di una
quota del Fondo di rotazione
destinato ai terrazzamenti per
coprire parte delle spese dopo i
danni subiti dal maltempo nel
novembre 2014. Si tratta di circa
330.000 euro. «Siamo molto
soddisfatti dell’ulteriore
collaborazione Provincia e
Regione» dichiarano il presidente
della Provincia di
Sondrio Luca Della Bitta e il vice
presidente Christian Borromini.
Nuova speranza per i malati
Un pullmino per trasportare
i pazienti oncologici a Sondrio
– VALDIDENTRO –
AL CENTRO polifunzionale
di Rasin, a Valdidentro, è stato
consegnato il pullmino che sarà utilizzato per il trasporto a
Sondrio dei pazienti oncologici
che necessitano di trattamenti
di radioterapia. Un mezzo che
di fatto simboleggia l’unione
d’intenti e la volontà di regalare una speranza ai malati da parte di coloro che hanno fattivamente contribuito alla raccolta
fondi. Il mezzo di trasporto è il
concreto risultato dell’impegno della onlus Insieme per
Vincere nell’ambito dell’omonimo evento benefico, kermesse sportiva che quest’anno ha
raccolto oltre 80mila euro. Diverse le associazioni che si sono
date da fare in primis Cancro
primo aiuto, Run 4 di Bormio,
Avis di Bormio e i «Marcin vistì de ros». Associazioni i cui loghi campeggiano ora sulla fiancata del mezzo insieme ai loghi
del comune di Valdidentro,
che ha contribuito all’acquisto
del pullmino, e a quello della
Cm Alta Valtellina. Per effettuare il servizio e garantire la
manutenzione del mezzo la
Cm si avvarrà della cooperativa
«Stella Alpina» di Bormio, di
Auser e di Anteas per coordinare i volontari.
«RINGRAZIO tutti coloro
che hanno collaborato e fattivamente contribuito alla raccolta
fondi», ha dichiarato Ezio Trabucchi, sindaco di Valdidentro
e presidente provinciale di Cancro primo aiuto. Alla cerimonia hanno presenziato i vertici
dell’Asst della Valtellina e
dell’Alto Lario, il presidente
della Cm Alta Valtellina Raffaele Cola, diversi amministratori
del mandamento e gli autisti
senza i quali il servizio non sarebbe possibile.
Gabriela Garbellini
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VIII
CRONACHE
MARTEDÌ 24 MAGGIO 2016
TRAONA
CON LA COMUNITÀ MONTANA
LA RASSEGNA DEI COSTUMI ORGANIZZATA DALLA CM
VUOLE MANTENERE VIVE LE TRADIZIONI
E RISCOPRIRE I CENTRI STORICI DELLA BASSA VALLE
«Difendiamo
le nostre tradizioni»
di ALESSIA BERGAMINI
– TRAONA –
UN’OCCASIONE di festa e divertimento, ma soprattutto un
modo per far rivivere le tradizioni
locali. La rassegna dei costumi tipici, andata in scena domenica
scorsa a Traona, è molto più che
una colorata e allegra manifestazione. Lo rimarca Roberta Dugoni, assessore alla cultura della Comunità montana di Morbegno,
ente che organizza l’evento, coinvolgendo tutti i venticinque comuni del mandamento. «Il punto
forte, nonché la parola chiave della rassegna è tradizione - afferma La nostra Comunità montana da
sempre è attenta alle tradizioni, alla tutela degli usi e dei costumi, intesi sia come abiti che come abitudini, tipici del territorio. Questa
iniziativa dà la possibilità anche
alle nuove generazioni di conoscere le abitudini di un tempo, contribuendo a tramandare le culture
locali».
La rassegna, che si tiene ogni anno, altenando lo svolgimento fra
la sponda retica e quella orobica
della valle, è giunta alla sua ottava
edizione, richiamando un pubbli-
IMPEGNO
Roberta
Dugoni,
assessore
alla Cultura
della
Comunità
montana
co numeroso. Sempre apprezzato
il corteo dei gruppi in costume e
l’intrattenimento a cura di gruppi
folcloristici. «Anche in questo caso l’obiettivo è quello di far conoscere la nostra storia. Grazie a questi gruppi il viaggio va davvero
molto indietro nel tempo e permette di non perdere il ricordo di
ciò che è stato, di come hanno vissuto i nostri predecessori. Per noi
è davvero molto importante tener
vivo questo ricordo, perché le tradizioni non vadano perse: si trat-
Roberta
DUGONI
Il punto forte nonché la
parola chiave della
rassegna è tradizione. La
nostra Cm da sempre è
infatti attenta alla tutela
degli usi e dei costumi
ta di un patrimonio culturale che
deve continuare a esistere. Anzi,
deve coesistere con la modernità».
Archiviata con successo l’ottava
edizione della rassegna il pensiero guarda avanti, al 2017, quando
la manifestazione si terrà sul versante orobico. Anche se ancora
non si è deciso quale comune ospiterà l’appuntamento, la macchina
organizzativa si muove e si prepara a dar vita a un nuovo ed emozionante salto indietro nel tempo.
I VESTITI TIPICI
A destra i «Giaroi»
di Gerola e a
sinistra i «Barilocc»
di Albaredo: sono
solo due dei tanti
gruppi con i
costumi tipici che
hanno partecipato
alla giornata
organizzata da Cm,
Comune e Pro loco
di Traona
(National Press)
Questa iniziativa dà la
possibilità anche alle
nuove generazioni di
conoscere le abitudini di
un tempo, contribuendo a
tramandare le culture
Archiviata con successo
l’ottava edizione il
pensiero guarda avanti, al
2017, quando la
manifestazione si terrà
sul versante orobico
MA CI SONO ora altri appuntamenti a iniziare da Vininfesta, la
manifestazione che celebra i vini
prodotti in Bassa Valtellina, che
verrà ospitata a Cino sabato. Un
evento atteso dagli operatori, promosso dalla Cm di Morbegno in
collaborazione con la Fondazione
Fojanini, che propone il convegno, il concorso e la degustazione.
La giornata si aprirà alle 9.30 e si
svolgerà presso il Polifunzionale
di Cino appositamente allestito e
adattato negli spazi dal Comune.
«Vininfesta assume un significato
che va oltre l’appuntamento del
28 maggio - spiega il presidente
della Comunità Montana di Morbegno Christian Borromini -: rappresenta un momento di incontro
tra gli operatori, di confronto sul
lavoro svolto, di sintesi sugli
obiettivi futuri». Nel pomeriggio,
l’area del convegno si trasformerà
per ospitare la presentazione e la
degustazione guidata, a cura di
Adriano Cappelletti della Fondazione Fojanini, dei vini dell’annata 2015 delle cooperative Terrazze dei Cech e Bulium. Seguirà la
degustazione dei vini non etichettati vincitori del concorso.
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