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P Bagnarelli (Lezioni di Virologia) 02 Virus ospite-Vaccini Meccanismi di citopatogenesi virale EFFETTI DELLA REPLICAZIONE VIRALE SULL’OSPITE • PUO’ INIBIRE O MODIFICARE LA SINTESI DI DNA, DI RNA E DI PROTEINE MECCANISMI Alterazioni cellulari 1 ESEMPI Inibizione delle sintesi proteica cellulare Poliovirus, HSV, Togavirus, Poxvirus Inibizione e degradazione del DNA cellulare Virus Erpetici Alterazione della struttura della membrana cellulare Inserimento di glicoproteine Formazione di sincizi Alterazione del citoscheletro Permeabilità Virus con envelope Virus con envelope HSV, VZ, Paramyxov.,HIV Virus nudi, HSV Togavirus, virus erpetici Corpi inclusi Corpi di Negri Occhio di civetta Tipo A di Cowdry Basofili intranucleari Acidofili intracitoplasmatici Acidofili citoplasmici perinucleari Rabbia CMV HSV, Morbillo Adenovirus Poxvirus Reovirus 2 fibroblastic cells - poliovirus EFFETTO CITOPATICO • OGNI CAMBIAMENTO DIMOSTRABILE NELLA CELLULA OSPITE – MODIFICHE DELLA MORFOLOGIA – MORTE – APOPTOSI – CRESCITA INDEFINITA 3 uninfected early infection late infection 4 1 P Bagnarelli (Lezioni di Virologia) 02 Virus ospite-Vaccini Una infezione può essere La cellula può essere • Abortiva – le cellule sono sensibili ma non permissive (es. manca qualche proteina chiave); oppure il virus è difettivo. Vengono espresse solo poche proteine ✔ cellula sensibile (suscettibile) può essere infettata da un determinato virus; è provvista di idonei recettori • Produttiva – Acuta (Litica) : l’ingresso in cellule permissive è seguito da formazione di virioni, la cellula muore. – Persistente (Non litica): la cellula non muore ✔ cellula permissiva consente un ciclo di replicazione virale completo (infezione produttiva) con la produzione di progenie – cronica le cellule producono virus e non muoiono – latente le cellule sono semi-permissive non supportano tutte le fasi della replicazione ma il genoma viene mantenuto (es. EBV,HSV,VZ) 5 Varietà di risposta cellulare e dell’ospite all’infezione virale • immortalizzante le caratteristiche della crescita cellulare risultano alterate (elevato tasso di crescita, perdita di inibizione da contatto, capacità di crescere in sospensione o in soft agar), la conseguenza della 6 trasformazione cellulare è il cancro. PUNTI DA RICORDARE • DANNO DELLA CELLULA OSPITE NON TUTTI I DANNI SONO PROVOCATI DIRETTAMENTE DAL VIRUS Il concetto iceberg dell’infezione Nel soggetto sano adulto (eccezioni, Morbillo, Vaiolo, Rabbia, Influenza,) la produzione di malattia, punto focale della patogenesi, è un evento relativamente inusuale dell’infezione virale Questo è soprattutto vero in vivo dove il sistema immune gioca un ruolo nel processo di patogenesi 7 8 2 P Bagnarelli (Lezioni di Virologia) 02 Virus ospite-Vaccini Patogenesi delle infezioni virali RAPPORTO OSPITE-VIRUS Il processo attraverso il quale l’infezione virale porta alla malattia La malattia è il risultato dell’interazione tra elementi caratteristici del virus e fattori tipici dell’ospite che rendono possibile l’infezione Si parla di rapporto ospite/parassita 9 L’esito finale dipende dal bilanciamento di due processi • Ceppo virale (patogenicità e virulenza) • Dose infettiva • Via d’ingresso infezione persistenza • Latenza • Regolazione del potenziale litico • Possibilità di evasione dal sistema immune • Recettori per l’ingresso • Fattori di crescita per la replicazione • Possibilità di trasmissione ad altre cellule malattia clearence • Background genetico • Età • Sesso • Stato immune • Condizioni generali di salute 12 Ø BIDIREZIONALE Ø DINAMICO Ø DECISIVO PER LE IMPLICAZIONI MEDICHE DELL’INFEZIONE Ø È UNA PARTITA A SCACCHI IN CONTINUA EVOLUZIONE 11 Che cosa deve fare il patogeno? Ø Infettare un ospite (possibilmente senza ucciderlo) Ø Riprodurre se stesso (replicare il suo patrimonio genetico) e per fare questo escogitare tutti i trucchi per evadere le difese messe in piedi dall’ospite (mantenimento della fitness virale nonostante la pressione selettiva) Ø Assicurarsi che la sua progenie possa essere trasmessa ad un altro ospite (spettro d’ospite) 13 3 P Bagnarelli (Lezioni di Virologia) 02 Virus ospite-Vaccini ü Meccanismi non specifici - l’immunità innata ü Pelle, enzimi, febbre, interferoni, citochine, complemento, cellule NK e macrofagi Complemento Virus - Funghi - Interferone α/β Neutrofili ++++ ++++ - + Macrofagi Cellule NK ++ - ++ +++ ++ - CD4 TH2(Abs class-switching) ++ ++ ++ - +++ ++++ + - ++ + + CD4 TH1, DTH CD8 CTL ü Meccanismi specifici - la risposta immune ü Immunità umorale e/o mucosale (anticorpi) ü Immunità cellulo mediata (CTL e macrofagi attivati) Anticorpi 14 Nelle infezioni virali lo scopo è distruggere non solo il virus ma anche la cellula ospite ACQUISITA DIFENDERSI, DIFENDERSI, DIFENDERSI! Batteri + INNATA Meccanismi di difesa antimicrobici Che cosa può fare l’ospite? 15 La dinamica della risposta Abs La risposta antivirale Dentritic Cell I linfo T-CTL, i TH e le cellule B si differenziano anche in cellule memoria CD45RO 16 17 4 P Bagnarelli (Lezioni di Virologia) 02 Virus ospite-Vaccini Difese aspecifiche antivirali Cinetica della risposta antivirale L’infezione virale può indurre il rilascio di citochine (IL-1 e TNF) e di IFN dai macrofagi e dalle cellule infettate. Questi fattori solubili liberati nel processo infiammatorio sono i responsabili della prima difesa aspecifica – Febbre limitazione della replicazione virale 18 – Interferone Induzione dello stato antivirale, attivazione della risposta immune 20 IFN - Azione IFN - azione due vie principali • IFN si lega ai recettori sulle cellule vicine • 2’-5’ Oligo A sintetasi – attivata da dsRNA – promuove la degradazione di mRNA • Protein kinasi – attivata da dsRNA – fosforilazione di elF-2 – blocca la sintesi proteica – espressione di nuovi geni • induzione stato antivirale – le nuove proteine non sono attive finchè non si legano al dsRNA 21 22 5 P Bagnarelli (Lezioni di Virologia) 02 Virus ospite-Vaccini • • • • • Sommario della risposta antivirale Interferone – Prodotto in seguito all’infezione, induce lo stato antivirale delle cellule vicine attivato da dsRNA, inibizione della sintesi proteica, virus con envelope maggiori induttori – Stimola la risposta infiammatoria antivirale inducendo l’espressione di MHC classe I e II e promuovendo la presentazione dell’Ag da parte delle APC Cellule NK – Attivate da IFNα-β e IL-12. Eliminano le cell sofferenti. Attivano i macrofagi (IFNγ) Macrofagi e DC – Filtrano le particelle virali dal sangue (fagocitano virus opsonizzati) – Presentano l’antigene alle cellule T CD4+ Cellule T – Riconoscono i peptidi virali presentati da molecole MHC classe I (CTL) e II (TH) – La risposta CD4 TH1 (attivando la risposta CTL) è più importante di quella TH2 – La risposta CD8 CTL riconosce il complesso Ag-MHC classe I, è essenziale nel controllo di infezioni non citolitiche (virus con envelope-fabbriche di virus) – La risposta CD4 TH2 è importante per la maturazione della risposta umorale, e pericolosa se limita la risposta infiammatoria e citolitica indotta da CD4 TH1 Anticorpi – IgA proteggono la mucosa; IgM infezione recente o in atto; – IgG infezione pregressa sono i più efficaci nella risposta antivirale • • • • Neutralizzano il virus (blocco del legame al recettore) ostacolano la viremia Opsonizzano il virus per la fagocitosi Promuovono la lisi cellulare mediata dal complemento Risolvono le infezioni causate da virus citolitici 23 Come i virus interferiscono con la risposta immune MECCANISMO ESEMPIO AZIONE Risposta umorale Antigene nascosto al riconoscimento anticorpale Erpetici, Retrov. HSV,VZ, Paramixov., HIV Infezione latente Infezione cellule-cellula (sincizi) Antigene variabie HIV, influenza Variabilità genetica Competizione per il riconoscimento HBV Particelle subvirali fatte di HBsAg Degrado del complemento HSV gp-C che lega il C3 e ne promuove la degradazione Blocco della produzione HBV EBV Inibizione della trascrizione dell’IFN BCRF-1 (analogo IL10) blocca la produzione di IFN Blocco dell’azione Adeno Blocco dell’attivazione di PKR Danneggiamento delle funzioni linfocitarie HIV Morbillo Infezione dei CD4, alterazione dei macrofagi Soppressione di cellule NK, T e B Fattori immunosoppressivi EBV BCRF-1 (analogo IL10) sopprime la risposta CD4-TH1 Interferone Funzionalità delle cellule immuni Diminuita presentazione dell’Antigene Ridotta espressione di MHC classe I Adenov. 12 CMV HSV E3 si lega alla catena pesante bloccando la traslocazione H301 blocca l’espressione di b2-microglobulina e MHC ICP47 blocca il TAP, impedendo il legame del peptide Inibizione dell’infiammazione Poxvirus, Adenov Blocco dell’azione di IL-1 o di TNF 24 Immunopatogenesi virale Infezioni virali e sistema immune Non ha alcun senso considerare un agente patogeno virale senza allo stesso tempo prendere in esame la risposta immune contro di esso e non sempre la risposta immune favorisce l’ospite 25 La reazione infiammatoria e reazioni di ipersensibilità scatenate dall’immunità antivirale sono spesso alla base dei sintomi e delle manifestazioni patologiche che accompagnano l’infezione virale Immunopatogenesi Sintomi simil-influenzali Mediatori Interferone, linfochine Esempi Virus respiratori, arbovirus Virus che inducono viremia Infiammazione-ipersensibilità tipo IV Cellule T,macrofagi, Risposta cellulo mediata, apoptosi leucociti PMN (danneggiamento del tessuto target) Virus dotati di envelope (morbillo parotite erpetici HBV) Malattia da immuno-complessi Anticorpi e complemento HBV e Rosolia Febbre emorragica Anticorpi e complemento Macrofagi/monociti, mediatori vasoattivi Virus della Febbre Gialla, della Dengue, della febbre di Lassa, Ebola Citolisi post-infettiva Cellule T Virus con envelope (es. encefalite post-morbillosa) Tempesta di citochine Cell. Dendr. T-linfo altri virus Immunosoppressione HIV, CMV, morbillo, influenza 26 6 P Bagnarelli (Lezioni di Virologia) 02 Virus ospite-Vaccini Tappe della patogenesi virale ü Entrata del virus nell’ospite (acquisizione dell’infezione) ü Replicazione primaria nel sito d’ingresso Periodo di incubazione ü Malattia clinica (*) infezione localizzata ü diffusione ai linfonodi (fagocitosi o trasporto attraverso cellule mucoepiteliali) ü viremia primaria (v.libero o associato a linfociti/macrofagi) ü Diffusione e replicazione in cellule permissive ü viremia secondaria ->infezione disseminata a più organi ü Malattia clinica (*) infezione sistemica (*) danneggiamento della cellula o dell’organo target risposta del sistema immune (immunopatogenesi) ü Disseminazione virale (passaggio del virus dall’ospite infetto all’ambiente o a un ospite non infetto) Eradicazione del virus (infezione acuta) o insorgenza di una 27 infezione persistente Periodo d’incubazione delle più comuni infezioni virali • Influenza • Raffreddore comune • Herpes simplex • Poliomielite • Morbillo • Varicella • Parotite • Rosolia • Mononucleosi • Epatite A • Epatite B • AIDS Vie d’uscita La via d’ingresso condiziona le modalità di trasmissione e le caratteristiche29 epidemiologiche dell’infezione localizzate sistemiche 28 Vie d’entrata 1. Tratto respiratorio: rhinovirus, morbillo, parotite, VZ, CMV, EBV, virus respiratori 2. Tratto gastroenterico: poliovirus, epatite A, epatite E, rotavirus 3. Tratto genitale: (trasmissione sessuale) HIV, HSV, HBV, papillomavirus 4. Cute e mucose: papillomavirus, HSV 5. Sangue: virus a trasmissione parenterale, virus trasmessi da insetti 1-2 giorni 1-3 giorni 2-8 giorni 5-20 giorni 9-10 giorni 13-17 giorni 16-20 giorni 17-20 giorni 30-50 giorni 15-40 giorni 50-180 giorni 1-10 anni Tipi d’infezioni 1. Infezioni Acute - Localizzate (Hit & run) (RhinoV, FluA) - Sistemiche o generalizzate - diffusione del virus attraverso il sangue come virus libero o associato a cellule (morbillo, parotite, rosolia, HAV) IL VIRUS ALLA FINE E’ ELIMINATO DALL’OSPITE 2. Infezioni Persistenti - Nessuna malattia (BKV, JCV) - Malattia Periodica (HSV) - Malattia progressiva con danno del tessuto target (HIV, HCV, HBV) - Tumore (HPV, HBV, HCV) IL VIRUS PERSISTE DOPO L’INFEZIONE PER IL RESTO DELLA VITA 30 DELL’OSPITE 7 P Bagnarelli (Lezioni di Virologia) 02 Virus ospite-Vaccini Infezioni virali localizzate Infezioni virali localizzate ü REPLICAZIONE LOCALE ü BREVE INCUBAZIONE ü IMMUNITA’ PROTETTIVA IgA-MEDIATA ü VACCINI EFFICACI SE CAPACI DI SUSCITARE Virus respiratori, gastroenterici (es. rotavirus), virus delle verruche (i papilloma virus) producono infezione alla sede d’ingresso (mucose o cute) con una fugace viremia31ma senza disseminazione sistemica Infezioni virali sistemiche Rosolia UNA RISPOSTA IgA 32 Virus neurotropi Rabbia, HSV, polio viremia Si sviluppano lontano dalla porta d’ingresso, i virus raggiungono l’organo 33 target in seguito alla viremia primaria o secondaria La diffusione al SNC può avvenire per via ematogena (poliomielite) o neuronale, attraverso le terminazioni periferiche sensitive o motorie, muovendosi all’interno dell’assone lungo gli spazi endoneurali o infettando le cellule della guaina (cellule di 34 Schwann). 8 P Bagnarelli (Lezioni di Virologia) 02 Virus ospite-Vaccini Infezioni virali sistemiche Infezioni virali persistenti ü PERIODO DI INCUBAZIONE ü IL SISTEMA IMMUNE NON RIESCE AD ü TRASMISSIONE PRIMA DELLA ERADICARE L’INFEZIONE MALATTIA ü TRASMISSIONE DURANTE LA PERSISTENZA ü IMMUNITA’ PERMANENTE ü IMMUNITA’ NON PROTETTIVA ü RISPOSTA IgM DIAGNOSTICA ü VACCINI INEFFICACI ü RISPOSTA IgG PROTETTIVA ü VACCINI EFFICACI 35 Infezioni virali persistenti Disseminazione del virus all’esterno (assicura la permanenza del virus in una particolare sfera ecologica) 1. Infezioni Latenti - dopo la fase acuta si stabilisce la latenza - replicazione limitata - persistenza in cellule non in divisione o che si dividono raramente - es. HSV I & II e VZV • La maggior parte dei virus vengono eliminati attraverso la via respiratoria e l’apparato digerente • Altri attraverso i fluidi biologici: sangue, secrezioni genitali, latte, urina, saliva e lacrime • Talvolta da più vie (CMV) 2. Infezioni Croniche - replicazione persistente del virus nell’organo bersaglio - es. HBV, HCV e HIV Infezioni Croniche con neoplasia cellulare dopo anni di persistenza - es. HBV, HTLV I & II e HPV 36 - trasformazione 37 38 9 P Bagnarelli (Lezioni di Virologia) 02 Virus ospite-Vaccini Modelli di trasmissione Le modalità di trasmissione La sede di replicazione è importante per la modalità di trasmissione. ü Aerosol: inalazione di goccioline es. virus respiratori, morbillo, parotite, rosolia, virus erpetici ü Fecale-orale: virus che causano gastroenterite o epatite (Rotav. Adenovirus, Norovirus, HAV, HEV) e patologie varie (Picornavirus -Poliov. Enterov.) ü Stretto contatto personale con scambio di fluidi biologici (sessuale, trasfusioni, trapianti, oggetti taglienti contaminati, morsicature e graffi) es. HSV, CMV, papilloma, HCV, HBV, HIV; o per contatto diretto con oggetti contaminati (fomiti) es. virus respiratori, v. enterici ü Vettori animali: zoonosi a trasmissione diretta dall’animale reservoir es. rabbia; a trasmissione indiretta attraverso artropodi ematofagi (infezioni da arbovirus es. virus della febbre 39 gialla) 40 Virus viremici Infezione virale del feto Virus della rosolia, Citomegalovirus, Parvovirus B19 danno viremia e si replicano abbondantemente nella placenta – si trasmettono nel periodo prenatale per via transplacentare INFEZIONI PRENATALI Potenzialmente tutti i virus che diffondono per via ematica possono essere trasmessi al feto HIV, HCV, HBV danno viremia, ma non si replicano molto bene nella placenta – si trasmettono preferenzialmente al momento del parto INFEZIONI CONNATALI o PERINATALI attraverso il contatto del neonato con il sangue materno In realtà in molti casi la placenta rappresenta una barriera efficiente 41 42 10 P Bagnarelli (Lezioni di Virologia) 02 Virus ospite-Vaccini L’esito finale dipende dal bilanciamento di due processi Anche virus che non danno viremia possono causare infezioni materno-fetali? Causano principalmente INFEZIONI PERINATALI venendo trasmessi durante il parto per contatto con le secrezioni infette: diffusione del virus sopravvivenza dell’ospite – Es: Virus dell’ Herpes Simplex e Papillomavirus 43 44 L’esito finale dipende dal bilanciamento di due processi • Il tutto attraverso una evoluzione combinata che spinge i virus verso l’attenuazione e l’ospite verso uno stato di permissività controllata (siamo tutti figli delle grandi epidemie…….) 45 Prevenzione delle infezioni virali 46 11 P Bagnarelli (Lezioni di Virologia) 02 Virus ospite-Vaccini L’infezione naturale Vaccinazione ü Indurre la protezione che verrebbe fornita dall’infezione senza che il paziente contragga la malattia ü Avere la risposta immune contro il virus senza i rischi connessi alla malattia virale (introdurre un agente innocuo che viene percepito come un nemico) Il controllo delle infezioni virali si basa: 1) sullo sviluppo della risposta immune umorale contro: a) Antigeni sulla superficie del virione b) Antigeni virali sulla membrana della cellula infettata 2) sulla risposta immune cellulo mediata CTL (MHC classe I) che precocemente riconosce ed elimina le cellule infette 47 Nella vaccinazione 48 Neutralizzazione virale ü In generale la protezione è correlata allo sviluppo della risposta immune umorale contro antigeni virali di superficie sia sui virioni che sulle cellule infette ü Nella maggiorparte dei casi la risposta umorale a proteine virali interne ha poco effetto protettivo (a parte la risposta CTL) , l’anticorpo è protettivo se blocca l’infezione, neutralizzando il virus, ovvero è diretto contro antigeni di superficie (antigeni protettivi) 49 ü In generale un vaccino è efficace quando è in grado di suscitare una risposta immune neutralizzante ü Gli anticorpi debbono essere presenti nel sito appropriato 50 12 P Bagnarelli (Lezioni di Virologia) 02 Virus ospite-Vaccini Il vaccino ideale ü Evoca una risposta immune sia anticorpale (B) che cellulo mediata (T) ü Deve contenere gli epitopi adatti (immunogeni) ü Non deve causare la malattia ü Se l’unico ospite è l’uomo non è necessario vaccinare il 100% della popolazione, l’immunità di gruppo farà la sua parte nel limitare la diffusione dell’infezione C’è poco vantaggio ad avere un buon anticorpo neutralizzante in circolo quando il virus replica nel tratto respiratorio superiore, qui sono importanti gli anticorpi secreti, la protezione mucosale. INTERROMPENDO LA CATENA DI TRASMISSIONE E FORNENDO UNA PSEUDOPROTEZIONE AGLI INDIVIDUI NON IMMUNI (es.morbillo) A. Ciascun caso infetta 10 altri individui in una popolazione non immune 51 Vaccini - I problemi B. Ciascun caso infetta 2 altri individui in una popolazione con 80% di immunità 52 Vaccini - I problemi ü Virus diversi causano la stessa malattia: ü Infezione del sistema immune il raffreddore comune (rhinovirus, coronavirus, ecc.) ü Alcuni virus hanno numerosi sierotipi: rhinovirus ü Integrazione del DNA virale nel cromosoma ospite Il vaccino attenuato non funziona se i virioni sono latenti e non esprimono gli antigeni sulla superficie cellulare, l’infezione non può essere prevenuta, lo stesso vaccino se integra può causare problemi. Retrovirus HIV ü Deriva genetica e cambiamento antigenico: tipica di virus a RNA e di quelli con genoma segmentato • deriva antigenica (drift): mutazione puntiforme (‘flu A, HIV) • deviazione antigenica (shift): riassortimento dei segmenti di genoma (‘flu A ma non ‘flu B) ü Trasmissione da cellula a cellula attraverso i sincizi ü Molti serbatoi animali: ü Fenomeni di ricombinazione e mutazione sia del ceppo vaccinico che del ceppo virulento Generazione di virus rimescolati (‘flu A: polli, maiali, uomo). Reinfezioni nella popolazione vaccinata ceppi attenuati di vaccino anti-polio (OPV) e altri enterovirus 53 54 13 P Bagnarelli (Lezioni di Virologia) 02 Virus ospite-Vaccini VAIOLO: la storia Vaiolo: virus debellato • Non ci sono serbatoi animali • Esiste un solo sierotipo il virus non varia • L’infettività in genere non precede i sintomi • I casi subclinici sono rari • L’immunità è permanente • Il vaccino è efficace • C’è stata volontà politica (governi locali e WHO) nel sostenere le campagne di vaccinazione ü 1796 Jenner : Vaccinazione ü 1800: inizia nei paesi sviluppati la vaccinazione per tutti i bambini ü 1930 ultimi casi in Europa ü 1940 ultimi casi in USA ü 1958 inizio di un programma del WHO ü Ottobre 1977: ultimo caso (Somalia) 1979: il vaiolo è dichiarato eliminato 55 il WHO ha reso noto che dal 2013 l’India è dichiarata Polio-Free, non avendo casi dal 2011 Ma il virus persiste ancora in regioni limitrofe e in Nigeria 57 56 Per la prima volta nella storia l’intero continente Africano non ha riportato nessun caso di wild polio 58 14 P Bagnarelli (Lezioni di Virologia) 02 Virus ospite-Vaccini Il vaccino antipolio Tipi di vaccino in uso oggi Vaccini attenuati vs inattivati: vantaggi / svantaggi Reciprocal virus antibody titer ü Vaccini attenuati: sono preparazioni di virus vivo con ridotta patogenicità (es. perdita del tropismo che causa la malattia). L’attenuazione può essere naturale (vaiolo) o artificiale (in coltura: passaggi ripetuti es.polio, o mutanti condizionali es temp.sens) ü Vaccini uccisi: sono preparazioni del ceppo infettivo che è stato reso non patogeno mediante trattamento chimico (agente denaturante) senza perdere l’immunogenicità ü Vaccini a subunità: contengono proteine purificate dai virioni (vaccino influenzale- virioni inattivati, trattati con detergenti per rimuovere l’envelope, le glicoproteine vengono purificate su gradiente di saccarosio) ü Virus like particles: derivano dall’assemblaggio delle proteine di superficie virali espresse in cellule eucariote (DNA ricombinante) che porta alla formazione di gusci vuoti (es. antigene di superficie 59 di HBV, proteine capsidiche L1 e L2 di HPV ). 512 Killed (Salk) Vaccine (IPV) 32 Serum IgM Serum IgM Nasal IgA Serum IgA 8 Serum IgA 2 Duodenal IgA Nasal and duodenal IgA 1 48 Vaccination 96 Days 48 96 61 Vaccination Vaccini anti-virali correntemente usati VIRUS Polio (Salk) Rabbia 62 Solo il vaccino attenuato è in grado di portare alla eliminazione del virus wild type dalla comunità Serum IgG 128 Polio (Sabin) è cVDPV Live (Sabin) Vaccine (OPV) Serum IgG TIPO DI VACCINO Inattivato (IPV) VACCINAZIONE Obbligatoria Attenuato (OPV) Inattivato Il primo vaccino sviluppato da Pasteur era attenuato perché adattato a replicare nel cervello del coniglio Categorie a rischio Parotite Attenuato Raccomandata Morbillo Attenuato Raccomandata Rosolia Attenuato Raccomandata Virus like particles (ricombinante) Raccomandata HPV Influenza A Inattivato Categorie a rischio Ep. A Inattivato Situazioni di rischio Ep. B Virus like particles (ricombinante) Varicella Attenuato Febbre gialla Attenuato Obbligatoria Situazioni di rischio 63 15 P Bagnarelli (Lezioni di Virologia) 02 Virus ospite-Vaccini Rischi a confronto: malattia vs vaccino Morbillo e Rosolia vs. MPR Vaccine trivalente Efficacia della vaccinazione MALATTIA Morbillo (complicazioni) Polmonite: 6 su 100 Encefalite: 1 su 1,000 Morte: 2 su 1,000 1963 Rosolia (trasmissione materno-fetale) Sindrome rubeolica congenita: 1 su 4 (se la donna si infetta nel primo trimestre di gravidanza) VACCINI MPR Encefalite o reazione allergica grave: 1 su 1,000,000 64 65 CDC Vaccine & Immunization: “Some Common Misconceptions” Sviluppo di un vaccino nasale attenuato per l’influenza A Metodi per ottenere vaccini attenuati ü Uso di colture cellulari da ospite diverso per selezionare ceppi virali attenuati ü Ripetuti passaggi in colture mantenute a temperature progressivamente più basse ü Polio, Varicella, Hepatitis A ü Uso di mutageni per selezionare un virus che cresce a basse temperature 32°C. ü Mutanti ottenuti con 5-fluorouracile il virus ts cresce nel tratto respiratorio superiore ma non nei polmoni. ü ‘ fluA (nuovi vaccini), RSV ü Uso della “reverse genetics” per selezionare un virus che porta gli antigeni di superficie desiderati ü Influenza A 66 ü Selezione di un mutante TS per le proteine interne che cresce a 25°C ü Ogni anno può essere usato come base per il riassortimento con il ceppo virulento che si prevede causerà l’epidemia ü Il virus riassortito avrà le proteine interne del virus attenuato e quindi sarà attenuato, ma le proteine di superficie della variante virulenta 67 16 P Bagnarelli (Lezioni di Virologia) 02 Virus ospite-Vaccini Sviluppo di vaccini mediante genetica inversa X PB2 PB1 PA HA NA NP M NS Ceppo donatore attenuato Ceppo vaccinico attenuato: rivestimento del ceppo virulento virulenza del ceppo attenuato PB2 PB1 PA HA NA NP M NS PB2 PB1 PA HA NA NP M NS Codificano per le proteine virali (Pol II promoter) Codificano per i segmenti genomici (Pol I promoter) Ceppo virulento con la nuova variante antigenica 68 Con la genetica inversa vengono generate copie esatte degli 8 segmenti genomici e delle 4 proteine virali (PA, PB1, PB2 e la nucleoproteina NP) necessarie per iniziare la replicazione del virus, Codificano per i segmenti genomici (Pol I promoter) John M. Wood James S. Robertson: Nature Reviews Microbiology, Vol 2 october 2004 Fenotipo del virus recuperato: • Espressione delle proteine di superficie di H5N1 • Mancanza di patogenicità (delezione degli AA basici in HAHPAI) • Facilità di replicazione nell’uovo (PR8) • Probabilità di essere attenuato per l’uomo (PR8) 69 Tecniche del DNA ricombinante Virus-like particle Produzione di singoli geni (vaccini a subunità ricombinanti) Espressione di singoli geni in vettori virali (vector based vaccine) Una particella non infettiva formata dalle proteine virali strutturali che si assemblano riproducendo la struttura del virus senza incorporare il genoma o le altre proteine che normalmente fanno parte del virione. Es. vaccini HBV e HPV Vaccino Epatite B mRNA antigene S cDNA Clonato nel plasmide Virus-Like Particle Ottenuto dal lievito Espresso nel lievito mRNA antigene S Proteina di superficie 71 70 Le proteine vengono processate nel golgi in maniera simile a come avviene nelle nostre cellule e le particelle subvirali si assemblano esattamente come nei nostri epatociti 17 P Bagnarelli (Lezioni di Virologia) 02 Virus ospite-Vaccini Nuovi vaccini: anticorpi anti-idiotipo Nuovi vaccini: anticorpi anti-idiotipo Produzione di un anticorpo diretto contro l’anticorpo antivirale Virus Anticorpo antiidiotipo epitopo Anticorpo neutralizzante il sito di legame per l’epitopo riflette la struttura tridimensionale dell’epitopo (che è parte dell’Ag) anticorpo 72 Nuovi vaccini: anticorpi anti-idiotipo Anticorpo anti-idiotipo Evoca una risposta immune anticorpale ü 1796 Jenner: vaccinazione anti-vaiolo con virus animali apatogeni Si lega e neutralizza il virus Anticorpo anti-anti-idiotipo 73 Successi passati Prospettive future Se usato come un vaccino Anticorpo anti-anti-idiotipo L’anti-idiotipo mima l’epitopo originale ü 1885 Pasteur: vaccinazione anti-rabica con virus vivo attenuato ü 1993: vaccini a DNA Anticorpo anti-anti-idiotipo Ulmer JB, Donnelly JJ, Parker SE, et al: Heterologus protection against influenza by injection of DNA encoding viral protein. Science 259:1745-1749, 1993 74 75 . 18 P Bagnarelli (Lezioni di Virologia) 02 Virus ospite-Vaccini Come funzionano i vaccini a DNA VACCINI A DNA Gene dell’antigene plasmide CELLULA MUSCOLARE La cellula muscolare esprime l’antigene e suscita una risposta CTL Il DNA nudo può essere iniettato direttamente intramuscolo 76 1) Il vettore è trascritto nel nucleo 2) mRNA è tradotto nel citoplasma 3) L’antigene estraneo è sia rilasciato che degradato nel proteasoma in peptidi 4) I peptidi derivati dalla degradazione si legano a molecole MHC classe I 5) I complessi MHC/antigene sono presentati sulla superficie cellulare 6) Legano linfociti CD8+ citotossici inducendo la risposta immune cellulo-mediata, l’antigene libero induce la risposta umorale Humoral immunity free antigen La speranza è che questi vaccini siano efficaci contro alcuni virus difficili 77 (‘Flu A) o nel trattamento di infezioni croniche (HIV, HCV, HSV, HPV) Vaccini a DNA: vantaggi Vaccini a DNA: vantaggi ü È facilissimo produrre DNA plasmidico in grande quantità ü Il DNA è stabile, facile da conservare e da trasportare ü È facile modificare il vaccino (mutare le sequenze) ü Le proteine sono prodotte nella cellula umana, come nell’infezione reale (nessun problema post-traslazionale, nessun problema conformazionale) 78 ü Possono essere usate miscele di plasmidi per proteine di uno o più virus (vaccini ad ampio spettro) ü Il plasmide non replica ü Non ci sono altre proteine quindi nessuna risposta contro il vettore ü La risposta cellulare viene evocata in maniera molto efficiente 79 19 P Bagnarelli (Lezioni di Virologia) 02 Virus ospite-Vaccini Le vaccinazioni in Italia Vaccini a DNA: svantaggi ü Efficacia limitata nell’uomo (in molti casi non si sono dimostrati migliori dei vaccini preesistenti) ü Potenziale integrazione del DNA nel genoma dell’ospite (mutagenesi inserzionale) ü Possibile produzione di autoanticorpi anti-DNA (risposta autoimmune) ü Possibile induzione di immunotolleranza (l’espressione dell’antigene nell’ospite può portare alla non-risposta a quell’antigene) 80 ü In Italia sono obbligatorie per legge le vaccinazioni antidifterica, antitetanica, antipoliomielitica e antiepatite B. ü Altre vaccinazioni, anche se non obbligatorie, sono fortemente raccomandate, come quella contro la pertosse, il morbillo, la parotite, la rosolia e l’Haemophilus influenzae di tipo B, raccomandata dal 2007 la vaccinazione contro HPV (tipi oncogeni). Queste vaccinazioni sono però lasciate all’iniziativa regionale e quindi non vengono praticate in modo omogeneo sul territorio nazionale. ü Ci sono infine disponibili altri tre vaccini, quello per il meningococco C, per lo pneumococco e per la varicella ma non esiste un esteso programma di vaccinazione per queste malattie nel nostro paese. ü Ci sono vaccini disponibili e raccomandati a chi è esposto a particolari agenti patogeni per motivi professionali (anti-rabica per i veterinari). ü Inoltre, con il Piano nazionale Vaccini c’è l’obiettivo di raggiungere una copertura del 75% degli anziani oltre i 64 anni con la vaccinazione antiinfluenza. 81 Calendario delle vaccinazioni anti-virali VACCINO Polio Ep.B nascita °° MPR DTP Hib HPV 3° mese 5° mese 11-12° mese 15° mese 3° anno 5-6 anni 11-12 anni 14-15 anni ** 2003 * * TD 82 20