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l`ospite atteso - Azienda Agricola Arcugnano

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l`ospite atteso - Azienda Agricola Arcugnano
A CASA DI
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DAI CAPNIST AD ARCUGNANO
L'OSPITE ATTESO
Sulle colline d’Arcugnano, una famiglia vocata all’ospitalità apre la sua deliziosa casa,
tra ricordi del passato e idee per il futuro
testo di Simone Ariot - foto di Elisa Franceschi
L’
ospitalità, in terra vicentina, non è virtù scontata. Quella
diffidenza nei confronti del prossimo, condita a un mix di
paura d’essere controllati, domina imperante nel patrimonio genetico di chi abita la città del Palladio. I Capnist,
che discendono da una famiglia russa scesa a Venezia
nella metà dell’800, tradiscono fieramente e in toto questa
caratteristica berica. Al punto che sull’ospitalità hanno deciso di investirci,
rendendola il cromosoma dominante. E il contesto aiuta. Una villa degli anni
60 completamente rivista, capace di prendere nuova forma pur mantenendo
alcune caratteristiche della struttura originale. Una tipologia costruttiva unica
che ricorda le masserie pugliesi, grazie al rivestimento in pietra di Vicenza e al
tetto solo in parte spiovente. Una casa dalle grandi stanze che trasudano storia
e ricordi. Non si tratta di una dimora pensata e “arredata” dall’architetto,
ma una vera domus pronta a crescere nel tempo, a maturare, a rinnovarsi ed
evolversi. Una casa inserita nel territorio, impregnata di terroir come dicono i
vinificatori, perché l’azienda agricola di famiglia produce 3000 bottiglie l’anno fra rosè, Cabernet Franc e incrocio Manzoni. Dei venti ettari di terreno tre
sono dedicati al vigneto, ma c’è spazio anche per un pollaio e una porcilaia,
perché l’azienda agricola non è solo un’insegna da appendere al cancello
per rendere il tutto più charmante. Si tratta, piuttosto, di una vocazione a
sperimentare, mettendo al centro quanto di più semplice e immediato possa
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esserci: la terra e la voglia di ospitare. Da quest’idea si decide di adibire una
parte della casa agli ospiti. Un portico verandato diventa la sala della colazione, mentre in una struttura in bioedilizia supportata da grandi travi che
ricordano le palafitte trovano spazio le due stanze per gli ospiti. Italiani, ma
soprattutto stranieri, che scelgono i nostri colli per immergersi in quel clima di
“civiltà delle ville” che li accompagnerà nel loro soggiorno. Entrando in casa
si nota un arredamento classico ricco di dettagli, in cui i colori sono sfumature
che dialogano spostando l’oggetto della conversazione sui temi domestici.
Non a caso la cucina si rifà ad alcuni elementi della tradizione sapientemente
mescolati con l’innovazione. L’isola centrale e le molte pentole che raccontano
una passione per la cucina si confrontano con un piano cottura ad induzione,
il lavabo in pietra richiama atmosfere di un passato sempre vivo, legato ad
una storia familiare che ha dato molto alla cultura gastronomica veneta e
non solo. Il giardino, suddiviso in quattro aree, racconta diverse dimensioni
in cui la piantumazione può lasciar spazio ai fiori, alle piante di rosmarino, o
al piccolo orto dal quale trionfano zucchine, pomodori e altre verdure d’orto.
Ma ciò che più emerge, a livello emotivo, è il clima che si respira. Sembra di
essere in un’altra epoca, rinascimentale magari, dove la liberalità dei valori
e l’eleganza dei gesti accompagnano chi qui vive, o chi è ospitato, cullato e
adagiato in un poggio a due passi dalla città, incastonato in un piccolo eden
dalla vista ineguagliabile.
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La casa vista da...
Abbiamo chiesto a 4 professionisti di
"leggere" per noi la casa presentata in
queste pagine e di darne una interpretazione
in base alle loro esperienze professionali.
VALENTINA GRESELIN
Landscape designer
Q
ui il paesaggio veneto emerge
nella sua tipicità: un luogo
vivibile e commestibile.
Lo spazio esterno è caratterizzato da
elementi trattati con uguale dignitá e
importanza compositiva. La porcilaia,
il pollaio, l’orto e il vigneto diventano
spazi da mostrare.
FABIO CARDULLO
Cantautore
H
o appena dedicato il mio
ultimo singolo agli alberi e la
visione di questa casa mi rende
felice. Sapere che molti dei suoi spazi
sono aree verdi vissute con cura e
dedite alle attività rurali dimostra
che i suoi abitanti, oltre ad una
luminosa scelta degli interni, hanno
saputo valorizzare in modo utile e
pratico. La natura circostante, a volte
considerata solamente un fregio
estetico di contorno.
RITA GIRELLI
Astrologa
Profumi e colori
Ambiente mediterraneo per questo scorcio d’ingresso,
in cui le piante di limone portano colore e profumo. Si
nota la particolare tipologia architettonica, pensata nel
restauro (2000) dagli architetti Marina Bianchi Michiel
e Francesco Nissardi dello studio Nissardi Associati di
Bassano del Grappa. Sotto, struttura ecocompatibile
del b&b montata su palafitta, sempre su progetto di
Marina Bianchi Michiel
U
na casa senza ombra di dubbio
prestigiosa ma che tutela
l'integrità dell'ambiente naturale
nel quale è immersa e che la protegge
con severità: predominante l'elemento
Terra ma anche l'Aria per il tocco
aquariano ed innovativo della struttura.
VALENTINA PAVAN
Chef
V
ista la meravogliosa cornice
naturale in cui è inserita la casa,
darei spazio ai prodotti dell'orto
con una lasagnetta alle verdure al
profumo di rosmarino, per proseguire
con un rotolo di faraona ripieno di fiori
di zucca e peperoni e per concludere ,
passando per un sorbetto alla lavanda,
un crumble alle mele con gelato alla
cannella.
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A CASA DI
Viaggi e stile
Un soggiorno colorato, con divani anni 70 di Arflex. Particolare la soluzione del tavolo di
cristallo, poggiato su quattro vasi da limoni; il tappeto è un ricordo di un road trip nei Carpazi;
Poltrona ottomana con protagonista Ferdinando, il simpatico e colto cane di casa, rivestita
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con stoffe della maison Eger di Mussolente. I quadri provengono dalla collezione di famiglia.
Sotto: scorci fotografici del salotto e della cucina. Si notano sedie Thonet e ceramiche di
Bassano e Pienza
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A CASA DI
Ospiti e ospitalità
La veranda è dedicata agli ospiti del b&b, in cui si serve la colazione e di cui gli ospiti dispongono
durante la loro permanenza. Sotto, i Capnist, da destra a sinistra: Giovanni, Lavinia e Misha
APERITIVO A KM 0 DAI CAPNIST
C
abernet franc, Manzoni
bianco e Garganega sono
i tre vitigni presenti all’Azienda agricola Arcugnano. Tre
nomi che evocano una storia e una
tradizione di importanti uve, e che
in un pomeriggio di inizio autunno
sono diventati pretesto per un piacevole aperitivo. I Capnist, maestri
d’ospitalità, sono fortunati, perché
al vino possono abbinare prelibatezze fatte in case, create con i
prodotti della loro azienda, pronte
per essere offerte.
Dal salame alle uova, passando
per verdure e formaggi, in pochi
minuti hanno reso la giornata della
nostra redazione molto più gustosa, preparando un signor aperitivo
gustato in pieno relax. Inventato
nel 1786 dal torinese Antonio
Benedetto Carpano, l’aperitivo sta
incontrando in tutta Italia una
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sua seconda giovinezza. Leggero,
tipico, basico o raffinato, non è
solo un modo per bere e stuzzicare qualcosa, ma un pretesto per
stare insieme e conversare in quel
momento della giornata in cui ci si
lascia alle spalle lo stress del lavoro
e si comincia a pensare a se stessi,
o almeno ci si prova. Per un aperitivo di qualità, come quello che
abbiamo provato, gli ingredienti
possono essere pochi, ma freschi:
un vino leggero, magari un rosè,
della verdura di stagione e un salume nostrano faranno sempre la
loro figura.
Un consiglio: bellissima l’idea di
addobbare il vassoio di presentazione con foglie di vite accompagnate da qualche verdura colorata.
L’aperitivo migliore, oltre ad essere
gustato, è uno spettacolo anche da
guardare!
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