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l`ospite atteso - Azienda Agricola Arcugnano
A CASA DI 13 DAI CAPNIST AD ARCUGNANO L'OSPITE ATTESO Sulle colline d’Arcugnano, una famiglia vocata all’ospitalità apre la sua deliziosa casa, tra ricordi del passato e idee per il futuro testo di Simone Ariot - foto di Elisa Franceschi L’ ospitalità, in terra vicentina, non è virtù scontata. Quella diffidenza nei confronti del prossimo, condita a un mix di paura d’essere controllati, domina imperante nel patrimonio genetico di chi abita la città del Palladio. I Capnist, che discendono da una famiglia russa scesa a Venezia nella metà dell’800, tradiscono fieramente e in toto questa caratteristica berica. Al punto che sull’ospitalità hanno deciso di investirci, rendendola il cromosoma dominante. E il contesto aiuta. Una villa degli anni 60 completamente rivista, capace di prendere nuova forma pur mantenendo alcune caratteristiche della struttura originale. Una tipologia costruttiva unica che ricorda le masserie pugliesi, grazie al rivestimento in pietra di Vicenza e al tetto solo in parte spiovente. Una casa dalle grandi stanze che trasudano storia e ricordi. Non si tratta di una dimora pensata e “arredata” dall’architetto, ma una vera domus pronta a crescere nel tempo, a maturare, a rinnovarsi ed evolversi. Una casa inserita nel territorio, impregnata di terroir come dicono i vinificatori, perché l’azienda agricola di famiglia produce 3000 bottiglie l’anno fra rosè, Cabernet Franc e incrocio Manzoni. Dei venti ettari di terreno tre sono dedicati al vigneto, ma c’è spazio anche per un pollaio e una porcilaia, perché l’azienda agricola non è solo un’insegna da appendere al cancello per rendere il tutto più charmante. Si tratta, piuttosto, di una vocazione a sperimentare, mettendo al centro quanto di più semplice e immediato possa ATH-C&D17-casa_capnist.indd 13 esserci: la terra e la voglia di ospitare. Da quest’idea si decide di adibire una parte della casa agli ospiti. Un portico verandato diventa la sala della colazione, mentre in una struttura in bioedilizia supportata da grandi travi che ricordano le palafitte trovano spazio le due stanze per gli ospiti. Italiani, ma soprattutto stranieri, che scelgono i nostri colli per immergersi in quel clima di “civiltà delle ville” che li accompagnerà nel loro soggiorno. Entrando in casa si nota un arredamento classico ricco di dettagli, in cui i colori sono sfumature che dialogano spostando l’oggetto della conversazione sui temi domestici. Non a caso la cucina si rifà ad alcuni elementi della tradizione sapientemente mescolati con l’innovazione. L’isola centrale e le molte pentole che raccontano una passione per la cucina si confrontano con un piano cottura ad induzione, il lavabo in pietra richiama atmosfere di un passato sempre vivo, legato ad una storia familiare che ha dato molto alla cultura gastronomica veneta e non solo. Il giardino, suddiviso in quattro aree, racconta diverse dimensioni in cui la piantumazione può lasciar spazio ai fiori, alle piante di rosmarino, o al piccolo orto dal quale trionfano zucchine, pomodori e altre verdure d’orto. Ma ciò che più emerge, a livello emotivo, è il clima che si respira. Sembra di essere in un’altra epoca, rinascimentale magari, dove la liberalità dei valori e l’eleganza dei gesti accompagnano chi qui vive, o chi è ospitato, cullato e adagiato in un poggio a due passi dalla città, incastonato in un piccolo eden dalla vista ineguagliabile. 23/09/14 16:55 14 La casa vista da... Abbiamo chiesto a 4 professionisti di "leggere" per noi la casa presentata in queste pagine e di darne una interpretazione in base alle loro esperienze professionali. VALENTINA GRESELIN Landscape designer Q ui il paesaggio veneto emerge nella sua tipicità: un luogo vivibile e commestibile. Lo spazio esterno è caratterizzato da elementi trattati con uguale dignitá e importanza compositiva. La porcilaia, il pollaio, l’orto e il vigneto diventano spazi da mostrare. FABIO CARDULLO Cantautore H o appena dedicato il mio ultimo singolo agli alberi e la visione di questa casa mi rende felice. Sapere che molti dei suoi spazi sono aree verdi vissute con cura e dedite alle attività rurali dimostra che i suoi abitanti, oltre ad una luminosa scelta degli interni, hanno saputo valorizzare in modo utile e pratico. La natura circostante, a volte considerata solamente un fregio estetico di contorno. RITA GIRELLI Astrologa Profumi e colori Ambiente mediterraneo per questo scorcio d’ingresso, in cui le piante di limone portano colore e profumo. Si nota la particolare tipologia architettonica, pensata nel restauro (2000) dagli architetti Marina Bianchi Michiel e Francesco Nissardi dello studio Nissardi Associati di Bassano del Grappa. Sotto, struttura ecocompatibile del b&b montata su palafitta, sempre su progetto di Marina Bianchi Michiel U na casa senza ombra di dubbio prestigiosa ma che tutela l'integrità dell'ambiente naturale nel quale è immersa e che la protegge con severità: predominante l'elemento Terra ma anche l'Aria per il tocco aquariano ed innovativo della struttura. VALENTINA PAVAN Chef V ista la meravogliosa cornice naturale in cui è inserita la casa, darei spazio ai prodotti dell'orto con una lasagnetta alle verdure al profumo di rosmarino, per proseguire con un rotolo di faraona ripieno di fiori di zucca e peperoni e per concludere , passando per un sorbetto alla lavanda, un crumble alle mele con gelato alla cannella. ATH-C&D17-casa_capnist.indd 14 23/09/14 16:55 A CASA DI Viaggi e stile Un soggiorno colorato, con divani anni 70 di Arflex. Particolare la soluzione del tavolo di cristallo, poggiato su quattro vasi da limoni; il tappeto è un ricordo di un road trip nei Carpazi; Poltrona ottomana con protagonista Ferdinando, il simpatico e colto cane di casa, rivestita ATH-C&D17-casa_capnist.indd 15 15 con stoffe della maison Eger di Mussolente. I quadri provengono dalla collezione di famiglia. Sotto: scorci fotografici del salotto e della cucina. Si notano sedie Thonet e ceramiche di Bassano e Pienza 23/09/14 16:55 16 A CASA DI Ospiti e ospitalità La veranda è dedicata agli ospiti del b&b, in cui si serve la colazione e di cui gli ospiti dispongono durante la loro permanenza. Sotto, i Capnist, da destra a sinistra: Giovanni, Lavinia e Misha APERITIVO A KM 0 DAI CAPNIST C abernet franc, Manzoni bianco e Garganega sono i tre vitigni presenti all’Azienda agricola Arcugnano. Tre nomi che evocano una storia e una tradizione di importanti uve, e che in un pomeriggio di inizio autunno sono diventati pretesto per un piacevole aperitivo. I Capnist, maestri d’ospitalità, sono fortunati, perché al vino possono abbinare prelibatezze fatte in case, create con i prodotti della loro azienda, pronte per essere offerte. Dal salame alle uova, passando per verdure e formaggi, in pochi minuti hanno reso la giornata della nostra redazione molto più gustosa, preparando un signor aperitivo gustato in pieno relax. Inventato nel 1786 dal torinese Antonio Benedetto Carpano, l’aperitivo sta incontrando in tutta Italia una ATH-C&D17-casa_capnist.indd 16 sua seconda giovinezza. Leggero, tipico, basico o raffinato, non è solo un modo per bere e stuzzicare qualcosa, ma un pretesto per stare insieme e conversare in quel momento della giornata in cui ci si lascia alle spalle lo stress del lavoro e si comincia a pensare a se stessi, o almeno ci si prova. Per un aperitivo di qualità, come quello che abbiamo provato, gli ingredienti possono essere pochi, ma freschi: un vino leggero, magari un rosè, della verdura di stagione e un salume nostrano faranno sempre la loro figura. Un consiglio: bellissima l’idea di addobbare il vassoio di presentazione con foglie di vite accompagnate da qualche verdura colorata. L’aperitivo migliore, oltre ad essere gustato, è uno spettacolo anche da guardare! 23/09/14 16:55