RAPPORTI OSPITE-PARASSITA NELLE INFEZIONI BATTERICHE E
by user
Comments
Transcript
RAPPORTI OSPITE-PARASSITA NELLE INFEZIONI BATTERICHE E
RAPPORTI OSPITE-PARASSITA NELLE INFEZIONI BATTERICHE E VIRALI Dott. Esin SNT2/4 2009 IL RAPPORTO RAPPORTO TRA TRA L’OSPITE L’OSPITE ED ED IL IL PARASSITA PARASSITA E’ E’ IL UNA RELAZIONE RELAZIONE ALTAMENTE ALTAMENTE DINAMICA DINAMICA UNA Risposta dell'ospite dell'ospite Risposta all'invasione dei dei batteri batteri all'invasione (difese aspecifiche, aspecifiche, (difese immunità specifica) specifica) immunità Caratteristiche dei dei Caratteristiche microrganismo invasori invasori che che microrganismo conferiscono loro loro la la capacità capacità conferiscono di produrre produrre malattia malattia di DEFINIZIONI DEFINIZIONI Parassita Microrganismo che vive sulla superficie o all'interno di un altro organismo detto ospite Contagio Implica il semplice contatto, trasmissione da un ospite o da una sorgente di infezione Infezione Processo con cui un m.o. infetta o colonizza il suo ospite. Implica la moltiplicazione nei tessuti. NON E' SINONIMO DI MALATTIA Malattia Processo morboso. L'infezione è seguita da danno tisutale, modificazioni patologiche, sintomi clinici. Patogenicità Capacità di un microrganismo di causare malattia Virulenza Capacità di un microrganismo di invadere e moltiplicarsi in un tessuto (C. tetani è poco virulento, ma molto patogeno) Fattori virulenza di Insieme di tutte quelle proprietà di un microrganismo che facilitano la colonizzazione e la moltiplicazione in un ospite (capacità di aderire al tessuto, di determinare lesioni tissutali, di eludere le difese naturali e specifiche ecc) LA PIRAMIDE PIRAMIDE DEI DEI MICRORGANISMI MICRORGANISMI LA PATOGENI FRANCHI PATOGENI OPPORTUNISTI NON PATOGENI (FLORA NORMALE LA FLORA NORMALE DELL'UOMO È stato stimato che il corpo umano è costituito da circa 1014 cellule di cui solo il 10% sono cellule di mammifero. Il resto sono cellule di microrganismi che costituiscono la FLORA RESIDENTE o NORMALE dell'ospite. NASCITA: il bambino è sterile POCHI GIORNI DI VITA: colonizzazione di superfici corporee direttamente o indirettamente a contatto con l'ambiente esterno: CUTE, CAVO ORALE, VIE AEREE SUPERIORI, APPARATO GASTROINTESTINALE, APPARATO URO-GENITALE FLORA NORMALE microrganismi che si insediano sulla cute o sulle mucose in condizioni di salute RESIDENTE RESIDENTE Tipi relativamente relativamente fissi fissi didi Tipi microrganismi che che sisi microrganismi trovano regolarmente regolarmente inin una una trovano dato sito sito corporeo corporeo ad ad una una dato certa età. età. Quando Quando viene viene certa alterata viene viene prontamente prontamente alterata ricostituita. ricostituita. TRANSITORIA TRANSITORIA microrganismi non non patogeni patogeni oo microrganismi potenzialmente patogeni patogeni che che potenzialmente albergano sulla sulla cute cute oo sulle sulle albergano mucose solo solo temporaneamente temporaneamente mucose • La composizione della flora normale varia nei diversi distretti corporei di uno stesso individuo • È relativamente costante tra individui diversi nell’ambito di uno stesso distretto corporeo La composizione della flora normale rimane costante per: -presenza di recettori per l'adesione -condizioni locali ambientali (umidità, PH, nutrienti) che sono ottimali per lo sviluppo di alcune specie e generi e non di altri Numero di batteri che colonizzano i diversi distretti del nostro organismo i valori rappresentano il numero di batteri per grammo di tessuto o di fluido o per cm quadrato di pelle LA FLORA NORMALE NON È UNA SEMPLICE PRESENZA PASSIVA, MA CONTRIBUISCE IN VARIO MODO ALLA SALUTE DELL'OSPITE EFFETTI BENEFICI DELLA FLORA RESIDENTE competizione per sostanze nutritizie competizione per recettori cellulari di superficie (adesione) produzione di inibitori (batteriocine, H2O2, acidi) stimolazione di anticorpi a reattività crociata SVILUPPO E STIMOLAZIONE DEL SISTEMA IMMUNITARIO PPRODUZIONE DI COFATTORI E VITAMINE (vitamina K) CONSEGUENZE NEGATIVE ASSOCIATE CON L'ASSENZA O LA SOPPRESSIONE DELLA FLORA RESIDENTE FLORA NORMALE ASSENTE "germ free") Pareti intestinali sottili Villi intestinali poco sviluppati Scarso assorbimento di nutrienti Deficienze vitaminiche Ridotte difese immunitarie (animali FLORA NORMALE SOPPRESSA (prolungata terapia antibiotica) Crescita smisurata di microrganismi resistenti ai farmaci Colonizzazione da parte di specie esogene o di specie endogene a più alto potere patogeno PRINCIPALI MECCANISMI ATTRAVERSO I QUALI LA FLORA MICROBICA NORMALE DIFENDE IL NOSTRO ORGANISMO DAI BATTERI PATOGENI PATOGENI OPPORTUNISTI OPPORTUNISTI II PATOGENI Microrganismi che provocano malattia traendo vantaggio da un deficit localizzato o generalizzato delle difese antimicrobiche di un ospite. A) lesioni delle barriere cutanee e mucose, traumi B) difese immunitarie locali o generali CUTE CUTE Esempi: MALATTIA VIEAEREE AEREE VIE Meccanismo di difesa alterato: Meccanismo di difesa alterato: Alterazione della barriera meccanica, chimica o microbiologica per ferite chirurgiche, ferite traumatiche, ustioni, prolungate terapie antibiotiche Alterazione dell’effetto protettivo del muco e delle ciglia vibratili per: infezioni virali, difetti immunitari (fibrosi cistica), inalazione di gas tossici (fumo), perfrigerazione, assunzione di alcool, farmaci (morfina), manovre chirurgiche (tracheotomia, respiratori) Tipi di patogeni opportunisti: Tipi di patogeni opportunisti: S. aureus, S. pyogenes S. aureus, S. pyogenes E. coli, P. aeruginosa, Klebsielle, S. pneumoniae, C. perfringens, C. tetani H. influenzae funghi opportunisti funghi opportunisti Esempi: APPARATOURINARIO URINARIO APPARATO Meccanismo di difesa alterato: Interruzione del flusso di urina che fa sì che gli organismi infettanti vengano regolarmente dilavati per: anomalie congenite, ostruzioni acquisite (gravidanza, ingrossamneto della prostata, calcoli), cateterizzazione, cistoscopia, malattie della vescica Tipi di patogeni opportunisti: E. coli, Klebsiella, Proteus, Enterobacter, S. aureus, S. epidermidis, enterococchi VALVOLECARDIACHE CARDIACHE VALVOLE DEFICIENZENELLA NELLARISPOSTA RISPOSTA DEFICIENZE INFIAMMATORIAED EDIMMUNITARIA IMMUNITARIA INFIAMMATORIA Meccanismo di difesa alterato: Difetti nella fagocitosi, produzione di Ac, complemento, immunità cellulo-mediata per cause: PRIMARIE (ereditarie) SECONDARIE (acquisite); malnutrizione, neoplasie, terapie immunosoppressive, trapianti d’organo, infezioni ch causano immunosoppressione (HIV, morbillo, EBV, CMV, M. tuberculosis Tipi di patogeni opportunisti: E. coli, Klebsiella, Proteus, Enterobacter, S. aureus, S. epidermidis, enterococchi Meccanismo di difesa alterato: Malformazioni congenite od acquisite possono predisporre ad una colonizzazione da parte di batteri a virulenza normalmente bassa come gli streptococchi viridanti che entrano nel circolo sanguigno per es: in seguito a chirurgia orale I PATOGENI NOSOCOMIALI 5% 15% 40% 5% 15% 20% Infezioni dell'apparato urinario (cateterismi) infezioni delle ferite chirurgiche infezioni delle basse vie respiratorie (da manovre endoscopiche nei reparti di rianimazione) batteriemie Sostengono infezioni infezioni che che sisi Sostengono contraggono durante durante contraggono ilil soggiorno inin ospedale ospedale da da soggiorno parte didi pazienti pazienti che che vivi parte vengono ricoverati ricoverati per per altre altre vengono cause (6.8% (6.8% percentuale percentuale didi cause ricoverati che che contrae ricoverati contrae un’infezione nosocomiale) nosocomiale) un’infezione infezioni della cute Altro SOSTENGONO INFEZIONI: ENDOGENE: ENDOGENE l'agente infettivo proviene direttamente dalla flora del paziente ESOGENE: ESOGENE dovute a microrganismi provenienti dall'ambiente ospedaliero (strumenti, cibi, impianti di aria condizionata, vasche, bende) o dal personale medico e paramedico (mani, goccioline) PRINCIPALI MICRORGANISMI COINVOLTI Gram- 60-70%: E. coli, P. aeruginosa, Proteus, Serrazia, Enterobacter, Acinetobacter baumannii, Stenotrophomonas maltophilia Gram+: S. aureus, E. faecalis GLI AGENTI AGENTI PATOGENI PATOGENI FRANCHI FRANCHI GLI Microrganismi dotati di elevato potere patogeno e di fattori di virulenza che gli permettono di sopraffare/evadere le difese dell’ospite e di causare malattia quasi ogni volta che incontrano un ospite sensibile: I patogeni franchi/opportunisti causano malattia con due principali meccanismi INVASIVITA’ capacità di oltrepassare le barriere naturali della cute o delle mucose e di moltiplicarsi in un tessuto/organo con conseguente danno patologico. ES: Salmonella typhi, Staphylococcus aureus, Streptococcus pneumoniae, M. tuberculosis PRODUZIONE DI TOSSINE capacità di produrre sostanze ad attività tossica nei confronti di cellule o tessuti con conseguente danno patologico. ES: Clostridium tetani, Clostridium botulinum, Corynebacterium diphtheriae ENTRAMBI (germi con una patogenicità multifattoriale) ES: Streptococcus pyogenes, Staphylococcus aureus INVASIVITÀ BATTERICA BATTERICA INVASIVITÀ Un microrganismo microrganismo èè invasivo invasivo grazie grazie aa vari vari meccanismi: meccanismi: Un • E’ CAPACE DI EVADERE (CIOE’ ELUDERE, AGGIRARE) LE DIFESE ASPECIFICHE DELL’OSPITE) • E’ CAPACE DI EVADERE (CIOE’ ELUDERE, AGGIRARE) LE DIFESE SPECIFICHE DELL’OSPITE • PRODUCE FATTORI CHE PROMUOVONO LA SUA PENETRAZIONE NEI TESSUTI (INVASINE) EVASIONE DEI MECCANISMI DIFENSIVI DELL’IMMUNITÀ NATURALE A B C D EVASIONE DELL’ATTIVITA’ DEI FAGOCITI: • Resistenza alla fagocitosi (il germe evita di farsi fagocitare; A,B,C); • Il germe sopravvive all’interno dei fagociti (viene fagocitato, ma evade i meccanismi battericidi del fagocita; D,E,F) E F Classificazione degli agenti patogeni in base alla loro localizzazione cellulare Agenti patogeni intracellulari OBBLIGATI/FACOLTATIVI Citoplasma Vacuolo Virus Chlamydia spp. Rickettsia spp. Lysteria monocytogenes Protozoi Mycobacterium Salmonella spp. Leishmania spp. Listeria spp. Trypanosoma spp. Legionella pneumophila Cryptococcus neoformans Hystoplasma Yersinia pestis Agenti patogeni extracellulari Spazi interstiziali sangue, linfa Superfici epiteliali Sito di infezione Organismo Immunità protettiva Linfociti T citotossici, ADCC, cellule NK Attivazione dei macrofagi Tdipendente Virus Batteri Funghi Protozoi Anticorpi, complemento, fagocitosi, Neisseria gonorrhoeae Mycoplasma Streptococcus pneumoniae Vibrio cholerae Escherichia coli Candida albicans Helicobacter pylori Anticorpi (IgA), fagocitosi EVASIONE DEI MECCANISMI DIFENSIVI DELL’IMMUNITÀ SPECIFICA Inattivazione di IgA secretorie mediante la produzione di IgA proteasi (es: Neisserie) Mimetismo molecolare: molecolare: Mimetismo presenza didi Ag Ag batterici batterici molto molto simili simili presenza od identici identici aa quelli quelli dell’ospite dell’ospite (es: (es: od capsula di di acido acido ialuronico ialuronico didi capsula Streptococcus pyogenes) pyogenes) Streptococcus ) pyogenes Esistenza didi tipi tipi antigenici antigenici multipli: multipli: Esistenza molti batteri batteri patogeni patogeni esistono esistono inin molti natura come come tipi tipi antigenici antigenici multipli multipli inin natura modo da da aumentare aumentare lala possibilità possibilità per per modo specie didi “trovare” “trovare” un un ospite ospite non non lala specie immunizzato (es: (es: più più didi 100 100 sierotipi sierotipi immunizzato S. pneumoniae pneumoniae inin base base aiai didi S. polisaccaridi capsulari, capsulari, 80 80 tipi tipi polisaccaridi sierologici didi S. S. pyogenes pyogenes inin base base alal sierologici tipo di di proteina proteina M M ecc..) ecc..) tipo Induzione nell’ospite nell’ospite didi uno uno stato stato didi Induzione immunosoppressione: immunosoppressione: alcuni patogeni, patogeni, soprattutto soprattutto virus virus alcuni (HIV, virus virus del del morbillo) morbillo) ee protozoi protozoi (HIV, raramente batteri batteri (Mycobacterium (Mycobacterium raramente (Mycobacterium tuberculosis), causano uno uno stato stato didi tuberculosis), ), causano tuberculosis immunosoppressione nell’ospite nell’ospite che che immunosoppressione deternima una una ridotta ridotta capacità capacità didi deternima rispondere aa tutti tutti gli gli Ag Ag inclusi inclusi quelli quelli rispondere del patogeno patogeno del Variazione antigenica: antigenica: Variazione possibilità didi variare variare periodicamente periodicamente ilil possibilità proprio repertorio repertorio antigenico antigenico (es: (es: pili pili didi proprio Neisseria gonorrhoeae, gonorrhoeae, flagelli didi Neisseria , flagelli gonorrhoeae Salmonella, errori errori introdotti introdotti da da RT RT didi Salmonella, HIV) HIV) INVASIVITA’ BATTERICA: PRODUZIONE DI TOSSINE ED ENZIMI (INVASINE) CHE DIGERISCONO IL TESSUTO E FACILITANO LA DIFFUSIONE DELL’INFEZIONE § Ialuronidasi (enzima inducibile prodotto da clostridi, streptococchi, sfilococchi); idrolizza l'acido ialuronico del connettivo § Collagenasi (prodotto da C. perfringens); lisa il collagene del tessuto muscolare Streptochinasi, Stafilochinasi Converte il plasminogeno inattivo in plasmina che digerisce la fibrina e previene la formazione dei coaguli Neuraminidasi (prodotta da patogeni intestinali come V. cholerae o S. dysenteriae); degrada l'acido neuraminico (ac. Sialico), un cemento intercellulare delle cellule epiteliali della mucosa intestinale) Lipasi, proteasi ecc.. Numerosi enzimi extracellulari digestivi con funzioni correlate alla nutrizione o al metabolismo. Ruolo nell'invasione?? § § § PRODUZIONE DI DI TOSSINE TOSSINE PRODUZIONE Un importante importante meccanismo meccanismo di di patogenicità patogenicità batterica: batterica: Un TOSSINE BATTERICHE: BATTERICHE molecole con attività tossica nei confronti dell’ospite; la produzione di tossine è uno dei meccanismi principali con cui i batteri causano le malattie (es: tetano, difterite, pertosse, colera) ENDOTOSSINE ESOTOSSINE componenti strutturali; quasi sempre rilasciate nel mezzo esterno rilasciate in seguito a lisi da cellule vitali Proprietà Endotossine Esotossine Natura chimica Complessa: lipopolisaccaride (MW: c.a. 10 kDa) Proteine (MW: c.a. 50-1000kDa) Localizzazione in rapporto alla cellula batterica Componenti della membrana esterna dei batteri Gram- Secrete Sensibilità alla denaturazione termica Termostabili Termolabili Modalità di azione e sintomatologia Non specifica; febbre, infiammazione Specifica; citotossine, enterotossine, neurotossine con azione specifica su cellule e tessuti Attività enzimatica Nessuna Di solito Tossicità Relativamente poco potenti: LD50 nel topo: 200-400 µg/animale Altamente tossiche, spesso fatali: LD50 tossina botulinica nel topo: 25pg Immunogenicità Relativamente poco immunogeniche: la risposta immunitaria non è sufficiente a neutralizzare la tossina Altamente immunogeniche: stimolano la produzione di anticorpi neutralizzanti (antitossine) Potenzialità del tossoide Nessuna Il trattamento della tossina con formaldeide elimina la tossicità, ma non l'immunogenicità (tossoide) Attività piretica Spesso inducono febbre nell'ospite Non inducono febbre nell'ospite CLASSIFICAZIONE DELLE ESOTOSSINE BATTERICHE a) In base al tipo cellulare su cui agiscono Tipo CITOLITICHE Emolisine, leucocidine ENTEROTOSSINE NEUROTROPE PANTROPE Proprietà Ledono le membrane di specifiche cellule bersaglio determinandone la morte Attive sulle cellule della mucosa intestinale. Causano in genere diarrea Attive sulle cellule del sistema nervoso centrale o periferico Capaci di determinare il loro effetto tossico su vari tipi cellulari dotati dei recettori idonei Esempi Streptolisina O Emolisine stafilococciche Tossina colerica Enterotossine stafilococciche Enterotossine di E. coli Tossina tetanica, botulinica Tossina difterica b) In base al sito del bersaglio di azione EXTRACELLULARE EXTRACELLULARE (es:tossina tossinaepidermolitica epidermoliticadidiS. S.aureus) aureus) (es: LIVELLODELLA DELLAMEMBRANA MEMBRANACELLULARE CELLULARE AALIVELLO (es:tossine tossinecitolitiche, citolitiche,didisolito solitomonomeriche) monomeriche) (es: formazionedidicanali canalioopori porinella nellamembrana membrana a)a)formazione b)azione azioneenzimatica enzimaticasui suilipidi lipidididimembrana membrana b) (fosfolipasi:es estossina tossinaααdidiC. C.perfringens, perfringens, (fosfolipasi: emolisinatermolabile termolabiledidiP. P.aeruginosa) aeruginosa) emolisina ALL'INTERNODELLA DELLACELLULA CELLULA ALL'INTERNO (lamaggior maggiorparte partedelle delletossine; tossine;didisolito solito (la multimeriche;costituite costituiteda daun unframmento frammento multimeriche; (active)eeda daun unframmento frammentoBB(binding). (binding). AA(active) EFFETTI BIOLOGICI DELL'ENDOTOSSINA §Le endotossine, inoculate in un animale a loro sensibile, danno luogo ad una vasta gamma di sintomi in conseguenza del loro effetto su diversi organi e sistemi. §Qualsiasi apparato o cellula dell'organismo sembra rispondere sia in vitro che in vivo allo stimolo endotossico. Piccole dosi di endotossina Bersagli Attività Effetti Monociti- Neutrofili macrofagi Linfociti B Sintesi di IL-1 Rilascio amine e TNF vasoattive Febbre Vasodilatazione Attivazione Produzione di anticorpi Complemento Attivazione Infiammazione Alte dosi di endotossina Coagulazione intravasale Alterazione della Shock funzionalità di molti organi L'ENDOTOSSINA L'ENDOTOSSINA DI SOLITO SOLITO UN UN DI IMMUNOSTIMOLANTE IMMUNOSTIMOLANTE TALVOLTA UNA UNA TALVOLTA "TOSSINA" "TOSSINA" BERSAGLI DELL'ENDOTOSSINA A) BERSAGLI CELLULARI LPS Stimola lala Stimola fagocitosi fagocitosi Determina lala Determina differenziazione ee differenziazione proliferazione lala proliferazione Induce ilil rilascio rilascio didi Induce mediatori solubili solubili mediatori B) BERSAGLI SOLUBILI LPS Complemento Complemento Sistema della della Sistema coagulazione coagulazione MONOCITI EE MACROFAGI MACROFAGI TISSUTALI TISSUTALI MONOCITI rappresentano il bersaglio cellulare principale dell’endotossina 1) Attivazione forte aumento della velocità di fagocitosi aumento della produzione di enzimi lisosomiali produzione delle specie ridotte dell'ossigeno e dell’azoto 2) Produzione di citochine IL-1 § § Attiva l'endotelio vascolare (induce l'espressione di molecole di adesione); Attiva i linfociti § PIROGENO ENDOGENO TNF-alfa § § § § § § § IL-6 IL-8 § § § § FEBBRE Citochina pleotropa, è probabilmente il mediatore chiave della sintomatologia da intossicazione endotossinica; Effetto pirogeno; Stimola la produzione di prostaglandine (PGE2 e PGI1) con conseguente azione sugli endoteli (aumento della permeabilità vasale, vasodilatazione, ipotensione, shock emodinamico; provoca la stimolazione dei linfociti T con aumento della produzione di IFN-γ; induce l'aumento del metabolismo proteico (cachessia); provoca un rallentamento del metabolismo del ferro; agisce sul fegato con conseguente ipoglicemia. Attivazione dei linfociti; Aumento della produzione di anticorpi Fattore chemiotattico per i neutrofili Attivazione dei PMN IL-12 § § Attiva le cellule NK; Induce la differenziazione dei linfociti CD4+ in Th1 PAF § Fattore di attivazione piastrinica LINFOCITI BB LINFOCITI Linfociti B di specie diverse risultano diversamente suscettibili Nel topo: marcata azione mitogena B Attivazione policlonale: oltre a dividersi le cellule B stimolate dall'endotossina maturano in cellule che secernono anticorpi (IgM, IgG) LPS è un Ag T-INDIPENDENTE GRANULOCITI, GRANULOCITI, PIASTRINE, PIASTRINE, CELLULE CELLULE ENDOTELIALI ENDOTELIALI BERSAGLI UMORALI DELL'ENDOTOSSINA 1) il complemento 2) il sistema della coagulazione LPS INFIAMMAZIONE Liberazione di amine vasoattive Attivazione del fattore di Hageman (Fattore XII) FIBRINOLISI Plasminogeno COAGULAZIONE (via intrinseca) Fibrinogeno CONSUMO DEI FATTORI DELLA COAGULAZIONE E DELLE PIASTRINE Vasodilatazione periferica, ipotensione Sanguinamento Plasmina Fibrina CID coagulazione intravasale disseminata DEPOSITI DI FIBRINA NEL MICROCIRCOLO Danno ischemico d’organo Anemia emolitica microangiopatica VISIONE D'INSIEME DEI MOLTEPLICI EFFETTI DELL’ENDOTOSSINA RUOLO DELL'ENDOTOSSINA NELLO SHOCK ENDOTOSSICO Shock endotossico: grave quadro clinico che può accompagnare le setticemie da batteri Gram- caratterizzato da febbre, ipotensione, acidosi, insufficienza renale e respiratoria e nelle fasi finali da CID ed insufficienza d’organo. Frequenza: 1% dei pazienti ospedalizzati sviluppa sepsi; 20-30% nei reparti di terapia intensiva. Esito fatale: 40-60% dei pazienti, nonostante terapie antibiotiche. LA CAPACITA’ DI PROVOCARE UNO SHOCK SETTICO NON E’ UNA PREROGATIVA DEI BATTERI GRAM NEGATIVI Gram- Gram+ Germe Induttore Cellula target Mediatori LPS Peptidoglicano Superantigene T Mφ IL-1 IL-6 TNF SHOCK IL-2 IL-4 Gli agenti patogeni extracellulari evadono la risposta immune dell’ospite eludendo la fagocitosi/il complemento Capacitàdi dilegare legareIgA IgAe/o e/oIgG IgG Capacità prevenirel’opsonizzazione l’opsonizzazione eeprevenire aureus S.S.aureus Streptococcusspp. spp. Streptococcus spp. 1 Capsulacon conattività attività Capsula antifagocitaria antifagocitaria pneumoniae S.S.pneumoniae influenzae H.H.influenzae meningitidis N.N.meningitidis 5 Produzionedi diproteasi proteasi Produzione percomponenti componenti per complementari complementari 2 Liberazionedi ditossine tossine Liberazione citolitiche citolitiche Streptocchi di gruppo B Streptocchi di gruppo B aureus S.S.aureus S. pyogenes S. pyogenes 4 Espressionedi diproteine proteineche chelegano legano Espressione fattoreHHinibendo inibendol’attivazione l’attivazionedel del ililfattore complemento complemento pneumoniae S.S.pneumoniae aureus S.S.aureus pyogenes S.S.pyogenes 3 PRINCIPALI FASI DEL PROCESSO INFETTIVO CONTAGIO L’agente infettivo incontra l’ospite ADESIONE L’agente infettivo si fissa stabilmente all’ospite INFEZIONE (colonizzazione) L’agente infettivo si moltiplica nell’ospite nella sede di entrata o a distanza DANNO L’agente infettivo, la risposta dell’ospite o entrambi causano danno tissutale CONSEGUENZE L’agente infettivo o l’ospite hanno il sopravvento o imparano a coesistere