...

Dimmi come scrivi e ti dirò chi sei La grafologia piace

by user

on
Category: Documents
23

views

Report

Comments

Transcript

Dimmi come scrivi e ti dirò chi sei La grafologia piace
L’ECO DI BERGAMO
32 Città e hinterland
SABATO 21 DICEMBRE 2013
IN BREVE
Dimmi come scrivi
e ti dirò chi sei
La grafologia piace
UN ANNO DI VITA
Il gruppo alpini
di S. Paolo in festa
Un successo i seminari promossi all’Università
Ora si pensa a un laboratorio dedicato alla materia
«Utile anche alle imprese per capire chi si assume»
tenzione. Una recente legge del
Sedotti dal ricciolo del Parlamento la enumera come
nascondimento, quella ritrosia professione riconoscendo, al condella «a» corsiva che ripiega su se tempo, tre associazioni che avvalstessa nel tratto finale. Un chiaro lano la professionalità degli assocampanello d’allarme che eviden- ciati garantendo loro una formazia la tendenza a raccontar frotto- zione continuativa.
le, a preferire le foschie della bugia
All’estero la grafologia gode di
alla trasparenza della sincerità. maggiore appeal. I cugini francesi
Agli studenti dell’Università di la usano per testare la personalità
Bergamo la grafologia (l’analisi dei candidati a un posto di lavoro
della scrittura introdotta in Italia nel 90% dei casi. «Qui da noi tocdal francescano di Recanati Giro- chiamo si e no solo il 6% - precisa
lamo Moretti) piace.
Merletti -. Ma la tendenza sta
I due seminari
cambiando. Gli im«promozionali» delle
prenditori nostrani
scorse settimane, conIl professor che ingaggiano un gradotti da Fermino Gianel selezionare
Merletti: fologo
cometti (presidente
i loro collaboratori non
dell’Istituto Grafologi- «Serve anche sono più un’eccezione.
co Internazionale di
capito come
per chi lavora Hanno
Urbino) e da Carlo
dalla scrittura possono
nell’educa- emergere le potenziaMerletti (coordinatore
dell’Istituto grafologidi un individuo. Si
zione» lità
co internazionale di
rivela utilissima e di
Urbino e direttore delsemplice applicazione
la rivista «Scrittura»), hanno ac- per attestare le capacità non solceso un vivo interesse tanto da far tanto professionali e congeniali
pensare alla programmazione di del candidato, ma anche per eviun laboratorio di grafologia (con denziare le sue qualità di umanità,
crediti riconosciuti per il tirocinio di adattamento e di evoluzione».
formativo) nel primo semestre Quello di Merletti è un approccio
del 2014. Per Giuseppe Bertagna, positivo all’indagine della persodirettore del Dipartimento di nalità attraverso l’interpretazioScienze umane e sociali dell’ate- ne dei segni grafici. «Tutte le perneo bergamasco, si tratta di un’op- sone hanno delle capacità da
portunità (facoltativa) di arricchi- esprimere. Si tratta di un’opzione
mento culturale che amplia l’of- di fiducia nell’uomo. La mia impoferta di materie ordinarie. Da Ce- stazione non parte dall’individuanerentola delle scienze umane, re i difetti bensì i pregi, le risorse,
vista un po’ con ghigno scettico se le ricchezze. Sono convinto che
non sprezzante, la grafologia sta valorizzando i pregi si assorbono
progressivamente conquistando i limiti e la persona migliora».
in Italia margini di crescente atGli studenti dell’Università,
BRUNO SILINI
che sceglieranno il laboratorio di
grafologia, prenderanno maggiore confidenza con una pratica applicata in diversi ambiti: dall’analisi della personalità, all’indagine
dei disagi famigliari, dalla comprensione degli scogli dell’età evolutiva alle perizie nei tribunali.
«C’è anche una grafologia clinica
– continua Merletti - che individua la predisposizione ad alcune
patologie. Problemi al fegato, disturbi intestinali causati da un
eccesso di ansia sono visibili nella
nostra scrittura che è la parte più
espressiva di noi». Certamente la
grafologia, quella seria e non ospite di salotti mediatici, non ha la
spavalderia di scorgere un assassino o uno stupratore da un pizzino scritto al bar. «Se la scrittura di
un pluriomicida è posta a casaccio
in mezzo ad altre nove non ho la
prosopopea di puntare l’indice a
colpo sicuro sul colpevole. Posso,
però, diagnosticare i segni di una
tendenza alla violenza, di un egocentrico sfrenato, di un atteggiamento riottoso nei confronti del
prossimo concepito più come
ostacolo che come opportunità
relazionale». La grafologia è una
conoscenza molto utile per chi
lavora nel campo dell’educazione,
per chi fa assistenza con anziani
e persone disagiate. Sempre in
Francia il grafologo Robert Olivaux rieduca la scrittura dei bambini per uscire dalla disgrafia,
espressione di un disagio: «Si comincia con una “e” vergata in maniera dolce. Da elemento di diagnosi la scrittura diviene presidio
di cura». 
Il professor Merletti durante il seminario in Sant’Agostino
Oggi all’Italcementi
Natale, festa
dei boliviani
per aiutare
tre bambini
La comunità boliviana di Bergamo
festeggia il Natale con una giornata di
solidarietà per tre bambini ammalati
(appartenenti a famiglie povere e ricoverati nell’ospedale del Bambino
a La Pazin Bolivia) denominata «Un
canestro di vita per Natale»: tornei di
pallacanestro e futsal femminile e
maschile, affiancati da musica dal vivo con i gruppi «Sin Confin»e «Mariachi Gavilan» e danze folkloriche boliviane, animazione del Deejay Chriss.
Il piatto forte della giornata sarà lincontro esibizione tra la nazionale italiana di futsal e la rappresentativa bo-
«Cartoline dal carcere»: un libro
racconta l’umanità dei detenuti
«Cartoline dal carcere»: così
s’intitola il libro che è stato presentato
ieri all’auditorium da Adriana Lorenzi e
Catia Ortolani, direttrice del giornale «Alter ego. Notizie dalla galera» la prima e
insegnante di lettere al carcere di Bergamo la seconda.
Hanno portato al pubblico le voci
dei detenuti e delle detenute del
penitenziario della nostra città,
raccolte in un piccolo volume, edito dal gruppo Aeper, fatto di racconti scritti proprio dai carcerati:
poche righe per ogni pagina, cariche di umanità e, spesso, di grandissima ironia. «Ho una sola certezza per il futuro - si legge in uno
-. Sono sicuro che la sfiga si alzi
ogni giorno mezz’ora prima di
me». «Scusate, se vedete un’auto
con su scritto “in prova”, voi non
la prendete?».
«Presentare questo libro è un
modo per parlare del carcere –
spiega Catia Ortolani, che lavora
al Gleno da sei anni -. Si tende a
rimuovere la sua esistenza, sentendolo lontano ci si sente rassicurati: i cattivi sono dentro, chi
resta fuori è buono. Ma le cose non
sono così semplici. I detenuti hannopauradiesseredimenticati,per
questo noi facciamo le “postine”
e portiamo fuori le loro voci. Senza
buonismi, perché in questo libro
ci sono i racconti di tutti, anche di
chi senza giri di parole dice che
quando uscirà ricomincerà a fare
quel che faceva prima».
«Alter ego» è un giornale promosso dalla Cisl che esce ogni due
mesi, un foglio letterario in cui
vengono pubblicati gli scritti che
i detenuti producono durante i
laboratori condotti da Adriana
Lorenzi, che è scrittrice e formatrice. «La scrittura costringe a dire
quello che non si direbbe ad alta
liviana in Italia. L’appuntamento è oggi alla palestra del centro sportivo
Italcementi dalle 10. « Ringraziamo
enormementelaFederazioneitaliana
di football sala, l’Unione italiana sport
pertutti,Reteterzotempoel’assessorato all’Istruzione, Sport, Tempo libero e Politiche giovanili del Comune di
Bergamo, istituzioni che si sono affiancate alla ventina di organizzazioni boliviane coinvolte in questa tele
maratona», dice Carla Miranda, presidente dell’ Associazione sociale sportivadilettantisticainterculturaleepari opportunità (Asdi). I bimbi presenti
saranno i più festeggiati e ci saranno
giochi didattici con la dottoressa
Estrella Quiroga e il dottor Luis Burgoa,edanimazionedeiclownde«Musiquita» e « Dj Lobo». L’evento sarà
trasmesso in tempo reale, attraverso
il canale 17 Fides Bolivia, in tutto il
territorio boliviano, con l’animazione
dal conosciuto show man boliviano
Nicolas Sanabria Garron.
voce - afferma -. Le prime volte è
faticoso ma poi le persone si appassionano e non finiscono più di
scrivere. E ognuno dei frammenti
che sono contenuti nel libro è un
modo per dire “io resisto”».
Non sono tutti buffi o divertenti, i racconti, qualcuno esprime le
difficoltà della detenzione e la fatica di fare i conti con il reato che
commesso. «Vorrei vivere un
istante della mia vita senza ricordarmidimeedellemiemanistrette attorno al collo di lei», «Mi sono
concesse sei ore al mese con i famigliari ma spero che qualcun altro mi chiami: l’educatrice, l’assistente sociale, il don. Così, se si
ricordano di me, so di esistere».
Alla presentazione , moderata
dal caporedattore de L’Eco Andrea Valesini, c’era anche Antonino Porcino, direttore della Casa
circondarialediviaGleno(mentre
tra il pubblico si è fatto vedere
Giorgio Gori, candidato alle primarie per il sindaco del Pd). «Il
lavoro che svolgono Lorenzi e Ortolani è importante - ha detto Porcino -, perché esprime l’idea che
le persone in carcere sono risorse
e prova a restituire dignità e qualità alla vita di chi è detenuto». E
non sono in pochi: al Gleno vivono
Il gruppo Alpini San Paolo
Apostolo, uno degli ultimi
nati in città e fra quelli che,
negli ultimi mesi si è spesso fatto vedere in giro per
le molteplici iniziative, rivolte soprattutto a giovanissimi e anziani, concluderà il primo anno di vita
domani. Alle 12,30 è previsto un pranzo sociale aperto a tutti, nel salone grande
dell’oratorio San Paolo
(piazza San Paolo, fra la
Chiesa parrocchiale e la
scuola Scuri, le iscrizioni si
raccolgono in oratorio). Il
pomeriggio, dopo l’estrazione a premi, al teatro
Lottagono concerto diretto dal maestro Francesco
Conti. Canti natalizi, nenie, canti popolari e musiche da film soddisferanno
i diversi gusti. Le domeniche di dicembre il gruppo
ha organizzato, al centro
commerciale Leroy Merlin di Curno, banchi che
proponevano caldarroste
e vin brulè. Il ricavato dell’operazione sarà destinato
in parte ai colleghi Alpini
della Sardegna e per il resto alla costruzione della
nuova sede, una bella casetta in legno nell’oratorio
di San Paolo.
PONTERANICA
Mercatini
di Natale
Le associazioni di Ponteranica, con il patrocinio del
Comune di Ponteranica e
del Parco dei Colli, hanno
organizzato oggi e domani
la prima edizione dei mercatini di Natale nello spazio messo a disposizione
dai Padri Sacramentini.
Oltre alle bancarelle il programma prevede l’atterraggio in parapendio di
Babbo Natale, il giro per le
vie di Ponteranica con la
carrozza trainata dai cavalli e tante altre iniziative.
circa550persone,inunastruttura
che ne dovrebbe ospitare al massimo 300. Le condizioni sono in linea con la media nazionale: celle
sovraffollate, edifici fatiscenti, poche attività da svolgere durante la
giornata.
«Quel muro è alto da superare
- racconta Leone, ex detenuto e
redattore di Alter ego -. Lì dentro
non si fa una vita normale e i momenti di confronto e di scrittura
sono piccoli sprazzi di apertura e
leggerezza. Alleni la mente, vai oltre la quotidianità, scopri degli altri cose che neanche ti immaginavi».
Ma la vera scommessa è farcela
una volta che si esce. «La paura più
grande è quella di non essere in
grado di giocare la partita che la
vita mi riserverà e di vincerla - si
legge in un altro racconto -. Perché
se perdo, torno dentro». E i dati
dicono che quando il periodo di
detenzione è «allietato» da lavori
e attività il rischio di tornare a delinquere si riduce. Come a dire:
investendo sulla qualità della detenzione si ridurrebbe il sovraffollamento e si spenderebbero parecchio denaro pubblico in meno. 
Sara Agostinelli
Fly UP