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(di soldi) color del vino
Attualità Il blitz Il mare (di soldi) color del vino Francesco Lena, storico timoniere dell’Abbazia Sant’Anastasia, avrebbe fatto affari con i boss. Con una rete che da Lo Piccolo arriverebbe fino a Bernardo Provenzano di Riccardo Lo Verso F rancesco Lena decide di cambiare mestiere. Addio impresa di costruzione. La svolta arriva dal vino . L’ingegnere sfrutta la scia che ha fatto del buon bere una moda . Sceglie Castelbuono, affascinante paesino sulle Madonie. Vi arriva nel 1980 quando acquista la tenuta di oltre 300 ettari dell’Abbazia Santa Anastasia, che diventa il nome di una società vinicola . Un marchio oggi sinonimo di qualità nel rispetto della natura . Il passaggio successivo è la trasformazione dell’abbazia, danneggiata da un terremoto 46 s - il magazine che guarda dentro la cronaca nell’800. Diventa un relais con 29 camere. Lena ottiene prestigio, popolarità, successi enologici. Una scalata su cui ora pesa un interrogativo: da dove venivano i soldi? La risposta dei magistrati è secca: “Lena sarebbe stato un elemento organico di Cosa nostra della famiglia dell’Uditore”. Sarebbero stati i boss, dunque, a rendere possibile il suo sogno . Boss del calibro dei Lo Piccolo e dei Madonia, con l’ombra di Bernardo Provenzano . La ricostruzione degli inquirenti inizia da un debito di riconoscenza . Gli Sbeglia gli avevano dato una mano in un momento di difficoltà economiche, quando Lena faceva ancora il costrutto- Francesco Lena re. Un debito che avrebbe saldato intestandosi alcuni beni dei mafiosi. Lena, dunque, è un insospettabile per molti, ma non per gli investigatori. Del patron della casa vinicola, del resto, aveva parlato il collaboratore di giustizia Calogero Ganci. Nel 1998 disse che la sua famiglia, una delle più potenti di Cosa nostra, era in affari con Salvatore Sbeglia e con i costruttori Vincenzo Rappa e Francesco Lena . Ne parlava così: “È un altro costruttore palermitano, attorno al ‘91-‘92 ha avuto dei problemi finanziari, e si rivolse a Salvatore Sbeglia perché aveva da vendere alcuni immobili, perché aveva bisogno di soldi, aveva problemi con le banche... e Sbeglia s’interessò per la buona riuscita che il Lena non fallisse. E quindi noi acquistiamo pure dal Lena, alcuni immobili, fra cui una nelle parti di via Galileo Galilei, alcune ville nella zona di viale Regione Siciliana, e precisamente dove c’è la Sidercomit… siccome ci andavano persone per comprare gli appartamenti, e quindi appena sentivano il nome di Sbeglia scappavano, cioè non compravano, allora… i fratelli Sbeglia quindi Giuseppe e Francesco fecero sapere al fratello Salvatore che avevano intenzione di intestare fittiziamente al costruttore Lena”. Nella contabilità del gruppo Sbeglia viene trovato un conto ”Lena debitori” da circa 600 milioni di lire. Tra il marzo ed il novembre 1991 la Imgeco degli Sbeglia corrispondono alla Lena Costruzioni 3 miliardi e 390 milioni di lire per comprare terreni e fabbricati e per un caparra confirmatoria di compravendita . L’assunto investigativo è che i soldi incassati sarebbero stati investiti a Castelbuono . Fin qui il passato . Il presente sono le intercettazioni eseguite nel box di Nino Rotolo all’Uditore e negli uffici di Salvatore Gottuso, sensale dei mafiosi, un tempo autista del boss Saro Riccobono . Il 26 gennaio 2004 Gottuso, senza volerlo, spiegava il legame societario fra Lena e Salvatore Lo Piccolo . “Io è che non vedo a Totuccio Lo Piccolo per lo meno 25 anni - raccontava - perché l’ultima Un anno dopo, nell’estate del 2005, Nino Cinà è in contatto con i Madonia, altri storici mafiosi di Resuttana . Non erano messi bene economicamente. Avrebbero voluto fare cassa vendendo alcuni beni intestati a prestanome. Cinà gli stava dando una mano, svincolando un terreno a Marinalonga intestato al gioielliere Longo ed altri ai costruttori Graziano e all’imprenditore Lena . “E lì c’è la lite tra Nino e Salvino (Madonia ndr)… perché lì risultano due teste, non è un cazzo, ma sono due teste, uno e due… e hanno litigato, difatti hanno i debiti perché chi arriva prima arraffa… minchia per i soldi - raccontava Cinà Le intercettazioni intercettato -. Ma dice che ne sul suo conto hanno assai questi soldi, Nino provengono dal box ma così dannati sono? Perché mi hanno fatto sapere… mindi Nino Rotolo . chia… gli sono arrivate mazzaA parlare è Cinà: te perché Longo si sta venden“Lena si è fottuto do il terreno a Carini, perché sta fallendo, quindi tutti i soldi che un miliardo per comprarsi un feudo” loro hanno rubato e conservato li stanno perdendo tutti forse, volta che l’ho visto era nel ‘68, quando poi so quello del miliardo di Lena…”. lui era socio con l’impresa Lena, anzi, gli Una storia che non faceva onore a Lena . ho detto, se lo vedete mi deve dare soldi “Si è fottuto un miliardo per comprarsi un feudo”, diceva Cinà a Rotolo . da allora, che fa me li fate dare?”. Alla questura esiste un fascicolo Lena . È Il 21 luglio 2005 i due boss parlano bastato rispolverarlo per scoprire che di dell’incontro che Cinà ha avuto con lui si erano già occupati i finanzieri della Lino Spatola, esponente di rango della polizia tributaria che avevano messo il famiglia di Sferracavallo: “Ho parlato naso nell’acquisto di dell’azienda agrico- con Lino Spatola… che mi ha voluto inla tra Castelbuono e Pollina . Interrogato, contrare, ti saluta tantissimo, siccome Lena si era limitato ad elencare le società sta male, è sofferente pure, si muove da cui venivano le sue ricchezze: Lena poco… per il discorso della cortesia di Costruzioni, Edelweiss e Cosistra . La vi- Castelbuono… praticamente, il feudo cenda si chiude lì per riaprirsi nel 2004. interessa a lui, e lui mi ha detto e io gli Salvatore Gottuso, ancora lui, parlava ho detto: ‘A me a quella persona, mi con Rosario Collesano, braccio destro di interessa incontrarla’… Questo Lena ha Salvatore Davì, allora reggente della fa- a Santa Anastasia… Castelbuono! Una miglia mafiosa di Partanna Mondello, al- frazione! Si è comprato un feudo, e adleata storica di Lo Piccolo . Si rammarica dirittura… fece tutte cose… produzione per un appuntamento saltato: “Perché di vino, imbottigliamento, e busca un domani avevamo appuntamento all’1 e sacco di denari! Con questa azienda di mezza, che doveva venire Lena da Mes- lì… Lino mi racconta che lui… questo sina, Lena non è potuto venire… Doma- discorso dei… e se l’è raccomandato, si ni aveva un appuntamento all’1 e mez- sono messi d’accordo …”. Aveva saputo za, all’1 con me, a Piazza Politeama… di un debito che Lena aveva nei confronti di Nino Madonia: “Ora il Lena ha Rinvia l’appuntamento per domani”. il magazine che guarda dentro la cronaca - s 47 Attualità Il blitz La corte dell’abbazia Santa Anastasia cose intestate di Nino che le deve ritornare indietro, ora questo ha palliato… 4 appartamenti… ma c’è di più… ora è un cornuto lui, quindi ora… succede bordello, ora ti faccio vedere… l’appartamento di Nino, che ce l’aveva… Nino Madonia… Lena ha fottuto, si è fottuto un miliardo…”. Chi è quel “lui” a cui interessa la storia del feudo, con cui Lena “si era messo d’accordo”? Potrebbe essere Lo Piccolo, dicono gli inquirenti. E dietro potrebbe esserci qualcuno ancora più in alto . L’ipotesi degli uomini della Mobile e del servizio criminalità organizzata della questura, guidati da Maurizio Calvino e Nino De Santis, è che Lo Piccolo, attraverso Lena, abbia fatto un grosso favore a Provenzano . Un’ipotesi che troverebbe conferma nelle parole pronunciate nel box di Rotolo che contestava a Provenzano di non avere preso posizione nello scontro con Lo Piccolo sulla faccenda del rientro degli scappati. E se non lo avesse fatto in virtù della cortesia del feudo? “Sono sconcertato Nino… Non ha carattere, poverino… povero disgraziato - diceva Cinà - perciò quello… è come un pallone arrivato… te lo dicevo io è montato da quello… è montato da lui, perché io mi ci devo andare a vedere, vuol dire, martedì prossimo, finalmente mi ha dato l’appuntamento che mi riceve, io non ci vado a questo punto, prima di andare da lui… minchia il 48 s - il magazine che guarda dentro la cronaca Il sospetto degli inquirenti è che la prudenza di Provenzano sul rientro degli scappati derivi proprio dagli interessi con Lo Piccolo sugli investimenti di Lena: “Ha chiesto un favore a Lo Piccolo, un favore grosso di soldi” fatto degli Inzerillo, cose…ma come si permette? Loro gli stanno facendo la cortesia del feudo a lui… e basta, non gliene fotte più niente, né di me, né di te, né dei nostri figli…”. Rotolo torna sull’argomento, qualche giorno dopo, parlando con Gaetano Sansone. Anche stavolta non risparmia critiche a Provenzano: “Lui ha chiesto un favore a Lo Piccolo, un favore grosso e il Lo Piccolo gli si è messo a disposizione, un favore grosso di cose di soldi e io lo so”. Rotolo criticava Provenzano e pure Lo Piccolo che per fare un favore al capo si era affidato ad uno che “si era fottuto” i soldi dei Madonia: “Ma questo fango… lui non è che lo sa che si ci è messo a disposizione ed è una cosa fasulla, cioè nel senso che è a discapito suo e non a favore, cioè nel senso che… è un favore che non è fatto bene, va’! No, gli ha fatto il favore, secondo lui, ma con la persona sbagliata . Cioè lui gli vuole affidare, fai conto questa radio che ha un valore e questo gli trova ad uno… a sua volta, questo è uno che ha fottuto cose di altri, però lui non è che lo sa! Allora avendoci l’obbligo del favore…”. Dunque c’erano rapporti stretti fra Lo Piccolo e Lena . I pm Roberto Scarpinato, Lia Sava, Roberta Buzzolani e Marcello Viola, a questo proposito citano quella che definiscono “un’interessante coincidenza”. Nella compagine societaria dell’Abbazia Santa Anastasia figurano personaggi presenti anche nella Giac Srl dei fratelli Vincenzo, Giovanni e Antonino Giacalone. Giovanni, legato ai Gallina di Carini, sarebbe stato nominato da Lo Piccolo come co-reggente della famiglia di San Lorenzo dopo l’operazione Gotha . Quella nata dalle intercettazioni di Rotolo . Infine ci sono le conversazioni in carcere, datate aprile 2006, che riguardano Maria Angela Di Trapani. La moglie del boss ergastolano Salvino Madonia parlava della necessità di vendere un immobile acquistato dall’“architetto Lena”. I soldi sarebbero serviti per costruire un supermercato con gli Sbeglia: “Poi Nino vuole sapere ... Sbeglia ... che si voleva mettere con lui ... con lei... a costruire... dice... eh! A noi sta bene… dice... poi se ha bisogno ... di ehhh (con la mano destra mima il gesto del denaro)... c’è la ... l’appartamento ... dice... che se l’è preso il suo ... la sua ... Archietto ... dice... e gli dici... quelli di là... Lena ... passano là!”. L’architetto sarebbe Aldo Lena, fratello di Francesco, titolare e successivamente liquidatore della ditta Lena Costruzioni. il magazine che guarda dentro la cronaca - s 49