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Medici: fateci scegliere i più bravi
Inchiesta Salute Medici: fateci scegliere i più bravi In Italia (tranne rare eccezioni) non sono disponibili i dati sulla qualità degli ospedali. Eppure esistono, potrebbero essere resi pubblici e così salvare molte vite. a cura di AMELIA BELTRAMINI a Leggere l’etichetta.Medici “Doc” a disposizione dei pazienti, con i loro risultati in bella evidenza: la trasparenza dei risultati clinici in Italia è in gran parte ancora un sogno, ma in Gran Bretagna è realtà. D opo aver lavorato in alcune cardiochirurgie londinesi, nel 1988 Steve Bolsin, anestesista 36enne, arrivò alla Royal Infirmary di Bristol, e presto si accorse che la mortalità dei piccoli pazienti qui operati era più alta della media nazionale. Aveva provato a parlarne con il primario, aveva scritto al consiglio d’amministrazione, ma senza esito. Solo 8 anni dopo, nel 1996, un documentario televisivo mosse le acque e nel 1999 il governo aprì un’inchiesta governativa 1 che dimostrò che nella cardiochirurgia pediatrica di Bristol la mortalità era il doppio della media. Nel 2005, dopo lo scandalo di Bristol, furono messi on line tutti i dati di mortalità delle cardiochirurgie britanniche 2 , e in quattro anni la mortalità per la chirurgia coronarica della Gran Bretagna si è ridotta del 21% e per gli interventi di sostituzione della valvola aortica di 1/3, nonostante l’età dei pazienti e la complessità degli interventi siano nel frattempo aumentate. È la prova che la trasparenza paga. Qualità. Quando si parla di “qualità” bisogna intendersi. Chi pensa che significhi tempi d’attesa brevi e chi gentilezza dei sanitari. Tutti fattori importanti, ma non bastano. Se un’officina ha un meccanico Focus 210 — Aprile 2010 1 Inchiesta www.bristolinquiry.org. uk/index.htm 2 Cardiochirurgia http://heartsurgery. cqc.org.uk/ Survival.aspx 3 Sanità Uk www.nhsuk/servi ce directories/Pa ges/ServiceSearch. aspx?ServiceT ype=Hospital Steve Bolsin L’anestesista che fece aprire l’inchiesta di Bristol. sorridente e gli attrezzi in ordine, ma restituisce l’auto con le stesse magagne che dovevano essere riparate, la qualità di quell’officina e di quel meccanico sono scarse. In ambito sanitario la “qualità clinica” è la salute dei pazienti, ma in Italia è poco misurata, o se i dati ci sono, sono nascosti come i segreti di Stato. Oggi gli abitanti di Londra che devono sottoporsi a un intervento sanitario entrano nel sito del servizio sanitario britannico 3 , inseriscono la loro residenza e il nome dell’intervento, e il motore di ricerca individua in quali ospedali viene effettuato consentendo loro di confrontarli fra loro e di sapere dove le operazioni riescono al primo colpo, chi ha i risultati migliori e chi i tassi di mortalità inferiori. Ma anche chi ha fatto più interventi di quel tipo l’anno precedente, quali sono le liste di attesa, quale la durata della degenza, quali i tassi di infezioni contratte in ospedale e perfino la qualità del cibo e l’accessibilità per i disabili. No, non è fantascienza: potrebbe farlo anche il Servizio sanitario italiano. Alla fine del 2001 il ministero della Sanità aveva avviato un programma di “valutazione degli esiti” affidandone il coordinamento all’Istituto superiore di sanità (Iss). La prima indagine, chiamata Pro- J Focus 210 — Aprile 2010 g Isola Tiberina. Fatebenefratelli, ottimo ospedale, in particolare per i dati sulla frattura di femore Inchiesta Salute J getto Bpac 4 rilevava la mortalità a 30 giorni degli interventi di by-pass aorto-coronarico nelle varie cardiochirurgie italiane, standardizzando il dato aggiustato per il rischio (cioè corretto in modo da tener conto di tutte le variabili che possono influenzare il risultato: età, sesso, malattie concomitanti, gravità del paziente e difficoltà del caso). Su 88 strutture censite ne furono arruolate 64: la mortalità media, risultò del 2,6%, cioè nella media internazionale, ma il range di mortalità andava dal minimo 0,26% del centro migliore al massimo di 8,76% del centro con risultati peggiori. Cosa vuol dire? Che la media nazionale è pari a 1, quindi se il risultato di una struttura ha un valore di 0,8 lì la mortalità è minore del 20% rispetto alla media nazionale. Se invece è di 8,76 significa che è maggiore dell’876% rispetto alla media. Focus 210 — Aprile 2010 l’aveva ridotta spontaneamente del 2,8% nel 2002 e del 2,4% nel 20034 nei centri partecipanti. Al Policlinico di Monza, privato convenzionato con la Lombardia, la presero tanto male da denunciare per diffamazione Fulvia Seccareccia, epidemiologa dell’Iss e responsabile dello studio, affermando che non era autorizzata a divulgare dati privati. Privati i J c Ospedale Pertini.Da poco edificato ha brutti dati in generale e in particolare sulla frattura di femore. Ernest A. Codman Spesa sanitaria e qualità delle cure: ecco la classifica del Cerm Nella colonna di sinistra, la differenza % della spesa sanitaria pro-capite delle regioni rispetto alla media (1.243 €). Ad es. la Calabria spende 6,84% meno della media. Le barre colorate indicano la qualità: più sono lunghe migliore è la qualità, che è calcolata in base a: 1) Ou% -6,84 -7,48 -2,25 -7,08 12,23 -9,41 -0,72 4,91 1,77 14,48 16,73 -2,90 1,93 -2,17 4,59 15,77 0,64 0,80 -0,64 1,85 tcome del “progetto Mattoni”; 2) indagine Istat sulla soddisfazione dei cittadini; 3) mobilità interregionale (quanti fuggono dalla regione o quanti sono attratti); 4) l’Atlante sanitario 2008. L’Umbria ha valore 100 perchè, avendo la migliore qualità, è stata scelta come modello. Indicatore sintetico di qualità delle prestazioni sanitarie Calabria 43 Sud e isole Puglia 51 Centro Campania 53 Nord Sicilia 53 Lazio 56 Basilicata 57 Sardegna 57 Molise 61 Abruzzo 62 Liguria 78 Valle d’Aosta 86 Lombardia 91 Friuli Venezia Giulia 91 Veneto 93 Emilia Romagna 93 Trentino Alto Adige 94 Piemonte 96 Toscana 97 Marche 97 Umbria 100 0 20 40 60 80 100 Fonte: elaborazioni Cerm I migliori. La rilevazione dimostrò che piccoli ospedali di provincia, ignoti ai più, come il Santa Croce e Carle di Cuneo o il Civile di Legnano, l’ospedale Santa Chiara di Trento e il Nuovo polo cardiologico ospedale Cattinara di Trieste, e l’Hesperia Hospital di Modena avevano la mortalità più bassa; mentre il Policlinico di Monza, il Policlinico San Donato, il San Filippo Neri di Roma, il Monaldi di Napoli, il Vittorio Emanuele Ferrarotto San Bambino Università di Catania e la casa di cura centro cuore Morgagni di Pedara, in provincia di Catania avevano la mortalità più elevata. Lo studio “Evidenzia alcune preoccupanti differenze tra le prestazioni offerte dai centri”, commentavano nell’aprile 2005 i ricercatori sul Bollettino epidemiologico nazionale Ben 5 . “L’esistenza di un così ampio campo di variazione delle performance giustifica la necessità di individuare sistemi di valutazione comparativa degli esiti che potranno risultare utili sia alle singole strutture ospedaliere, per individuare criticità e settori che richiedono maggior attenzione o riorganizzazione, che ai cittadini, per garantire un elevato standard qualitativo di assistenza”. Ma già il solo fatto di studiare la mortalità L’unica Regione a pubblicare i dati per ospedale è il Lazio Chirurgo di Boston (1869– 1940) fu il primo a fare verifiche di qualità sul suo lavoro e seguire negli anni i pazienti operati, per individuare possibili errori. 4 Progetto Bpac http://bpac.iss.it/ 5 Ben www.epicentro. iss.it/ben/2005/ aprile/1.htm Mattoni. La valutazione esterna richiede un cambiamento di mentalità. Il lavoro degli epidemiologi dell’Iss è continuato nel progetto Mattoni 6 e in particolare nell’8° che misura l’outcome, cioè il risultato, concluso il 21 febbraio 2007. Qui sono raccolti i risultati dei 43 indicatori selezionati 7 , capaci di rilevare il tasso aggiustato per il rischio di una serie di pratiche mediche: 373 pagine fitte di dati, dalla mortalità dopo by-pass, a quella per infarto acuto, alla riammissione dopo terapia dell’ictus o dopo frattura del collo del femore, e persino, dove ci sono registri, i dati di sopravvivenza per i tumori. Ma qual è l’ospedale codificato Lombardia 11, e quale il Sicilia 3? La chiave ce l’ha Filippo Palumbo, capo dipartimento della qualità del ministero della Salute, al quale abbiamo chiesto invano un’intervista telefonica. L’analisi, che per ora riguarda solo alcune strutture, potrebbe essere estesa a tutte ed essere aggiornata annualmen- h Brindare alla vita.Champagne 6 Mattoni www.mattoni. salute.gov.it/ mattoni/ pagina MenuMattoni.jsp? id=3&menu=matto ni&lingua=italiano per la puerpera svedese: In Italia privato equivale spesso a cesareo. 7 Indicatori www.mattoni. salute.gov. it/mattoni/ documenti/5_ Risultati_dello_ studio_dei_43_ indicatori_selezionati. pdf Parole chiave per archiviare • Qualità clinica • Statistica sanitaria • Epidemiologia sanitaria Danilo Fusco Responsabile del dipartimento di epidemiologia dei servizi sanitari del Lazio. 8 Lazio http://151.1.149.72/ vislazio/vis_index. phppaginaMenu Mattoni.jsp?id=3& menu=mattoni &lingua =italiano Raccogliere i dati costerebbe 2-300 mila € te. Non c’è l’alibi del costo: i dati sono nelle schede della dimissione (Sdo) di tutti gli ospedali e in quelle di mortalità dell’Istat, raccolti comunque. «Un programma annuale di elaborazione costerebbe 2-300 mila €. E se si volesse anche il dato per chirurgo, basterebbe aggiungere un campo nelle Sdo» com- Lazio: percentuale di parti con taglio cesareo migliori della media S.Camillo De Lellis, Roma 54 Policl. Umberto I, Roma 54,8 S. Benedetto, Alatri 67,2 20 Focus 210 — Aprile 2010 40 60 % cesarei 957 9,1 2.230 13,9 Ospedale civile di Vimercate (MI) 1.617 10,9 Ospedali riuniti Asl 6 Ciriè (TO) 1.073 13,3 Ospedale civile di Montebelluna (TV) 1.014 13,4 911 13,7 80 1.360 13,8 Ospedale Sacra Famiglia Erba (CO) Fonte: Studio P.Re:Val:e risutlati 2006-2008 peggiori della media Policl. Gemelli, Roma 30,1 S.S. Trinità, Sora 54,8 0 Numero parti Reparti maternità P.O. Anzio Nettuno, Anzio 21,1 Cristo Re, Roma 22,4 Parodi Delfino, Colleferro 77,7 La trasparenza del Lazio. L’unica Regione che pubblica i dati ospedale per ospedale è il Lazio, che su Internet 8 nel giugno 2008 ha pubblicato i dati del 2006-2008. Per consultarli basta selezionare l’ “indicatore di esito” che inte- J Gli ospedali con il maggior numero di parti naturali e meno cesaerei (2002-2003) I primi e gli ultimi cinque ospedali: i migliori bella striscia verde Belcolle, Viterbo 18,6 P.O. Nord, Latina 19 mentano all’Iss. 100 Ospedale misericordia e dolce di Prato Ospedale Bolognini Seriate (BG) Ospedale di Lecco Fonte: ARud dolenit, quiscinisim velit, vel dolore Inchiesta Salute J dati della mortalità degli interventi chirurgici? Comunque, l’autorizzazione c’era e la denuncia fu archiviata. «Tutti dicono che vogliono i dati in chiaro, ma chi li raccoglie rischia di persona», commentano all’Iss. «Chi ha risultati non buoni, invece di puntare a migliorarli, come dovrebbe, si arrabbia, rifiuta la valutazione negativa accusando i ricercatori di averla sbagliata. Ma il gioco vale la candela: nei Paesi in cui la valutazione è diventata routine, i risultati sono in costante miglioramento». Inchiesta Salute ideale la mortalità a 30 giorni dagli interventi è pubblicata nei reparti. Da dove si fugge, dove si va Le regioni che hanno un flusso positivo di pazienti e un guadagno (in euro nella seconda colonna) e quelle da cui si fugge (e perdita in euro). Piemonte Valle d’Aosta Lombardia Bolzano Trento Sapendo di avere cattivi risultati, i medici migliorano La Toscana fa rete. Dal 2003 Sabina Nuti, economista, associato della Scuola superiore Sant’Anna Focus 210 — Aprile 2010 di Pisa e direttore del laboratorio management e sanità ha impostato un sistema di valutazione dei risultati economici e qualitativi della Toscana che tiene conto anche del gradimento di cittadini e dipendenti. «Tutti i nostri dati sono in chiaro 9 » dice. Al termine di un lungo percorso di coinvolgimento dei medici e di condivisione della metodica, alla fine del 2011 pubblicherà i dati di 9 gruppi di patologie di tutte le strutture complesse. Per ora i risultati dei 130 indicatori analizzati suddivisi per 6 dimensioni vengono riassunti in una ruota che valuta complessivamente la zona-distretto. Pagelle. I primi a essere valutati sono stati i direttori generali delle Ausl. La valutazione è divisa in 5 fasce, da pessima a ottima, e i “voti” sono attribuiti in base agli standard di evidenza internazionale. Per la frattura di femore, se almeno l’80% degli interventi non è fatto entro le 48 ore, si entra in fascia rossa. «Vogliamo incentivare l’autoreputazione. Se i dati relativi alla frattura di femore sono brutti, correggerli diventa un “obiettivo” della direzione sanitaria che, se raggiunto, viene premiato con un bonus pari al 20% della retribuzione. Così in 3 anni abbiamo già documentato un miglioramento». La qualità “clinica” dell’Ausl pisana nel 2008, ha avuto per esempio un brutto voto in efficienza pre-operatoria, e in J Toscana http://www. meslab.sssup. it/_sito/index. php?page=report2008-zonedistretto. phppagina MenuMattoni.jsp?i d=3&menu=matto ni&lingua=italiano 9 -9.298.025 314.845.644 2.308.012 -22.460.358 Veneto 78.180.177 Friuli Venezia Giulia 8.836.298 Liguria -755.562 Emilia-Romagna 172.068.576 Toscana 68.586.840 Umbria 8.826.915 Marche -26.853.501 Lazio 58.181.675 Abruzzo 15.717.012 Molise 11.431.250 Campania -199.444.606 Puglia -114.202.319 Basilicata Calabria Sicilia -30.020.261 -145.645.061 -134.174.881 Quanto ricoverano le Usl. In rosso chi fa più ricoveri, in azzurro chi ne fa meno. Molti interventi possono essere fatti in ambulatorio o in day hospital. Il ricovero è un indice di disfunzione del sistema. Fonte: ERA Epidemiologia e Ricerca Applicata J ressa e nell’“analisi per struttura” la forma “grafico”, più leggibile. Compare una schermata con l’istogramma degli ospedali: verde se hanno i dati migliori della media regionale, giallo se non sono tanto diversi dai migliori e rosso se sono i peggiori della regione. Danilo Fusco, epidemiologo, è il responsabile dell’unità operativa Metodi statistici del dipartimento di epidemiologia dei servizi sanitari del Lazio. «Delle cliniche private non accreditate, Villa Flaminia ha l’84% dei parti cesarei. Fra le accreditate Villa Pia ha il 69% dei cesarei. Non sempre, quindi, camera singola e fiori sul comodino coincidono con la “qualità”. Ma sono cesarei solo il 18,6% dei parti del Belcolle di Viterbo e il 22,4% del Cristo Re di Roma». Inoltre nello stesso ospedale possono convivere reparti di eccellenza e reparti con brutti voti. È compito delle Regioni indirizzare lo sforzo dei direttori sanitari usando leve economiche. All’Umberto I di Frosinone dei pazienti ultra 65enni ricoverati con frattura di femore viene operato solo il 50% e di questi solo l’1,6% entro le 48 ore. Dati non confortanti, non allineati alle linee guida internazionali; e la Regione ha approvato una delibera per indurre l’ospedale a migliorare i propri risultati. -18.327.406 Fonte: ministero della Salute, Sdo 2008 h Trapianto di rene.In una sanità h Fiducia nel medico.Bimba Inchiesta Salute gioca con lo stetoscopio del pediatra. Buona sanità è anche la valutazione e la trasparenza della qualità clinica dei centri. Molte statistiche nascondono con sigle il nome degli ospedali: così sono inutili Il libro Mortalità nei 30 giorni dal by pass aorto coronarico: decessi statisticamente attesi e decessi effettivamente avvenuti in alcuni ospedali I risultati migliori sono sono quelli di chi ha meno decessi osservati che decessi attesi. Ma oggi non si sa a quali ospedali i dati si riferiscano (sono solo numeri in codice). Invece è urgente saperlo: almeno per evitare di andare all’ospedale n°72 della Campania. Fonte: Progetto Mattoni, sottoprogetto valutazione dell’Outcome. Codice struttura 10 Regione interventi effettuati decessi osservati decessi attesi 11 Lombardia 136 0 4 27 Friuli Venezia Giulia 304 2 10 31 Emilia Romagna 413 3 14 77 Sicilia 259 2 8 3 Piemonte 322 3 10 25 Lombardia 382 3 10 57 Veneto 593 4 11 78 Sicilia 316 19 10 59 Toscana 378 18 9 43 Puglia 273 14 6 70 Campania 274 7 3 47 Sicilia 460 28 11 73 Campania 247 11 4 46 Sicilia 650 26 9 72 Campania 287 14 5 Focus 210 — Aprile 2010 Pagano, Vittadini. Qualità e valutazione delle strutture sanitarie, Etas 10 Crisp La valutazione dell’efficacia ospedaliera 2004-2008 scaricabile da: http://151.1.149.72/ vislazio/vis_index J materno infantile. Le indicazioni aggiuntive di quest’ultima voce dicono che ha un eccesso di cesarei, e che il voto migliore in parti naturali ce l’ha l’Ausl 4 PO. Il sistema, pur essendo trasparente, è troppo complesso per l’utente medio. La strategia della ricerca del consenso e della persuasione, ha indotto altre Regioni (Liguria, Piemonte e Umbria) ad aderire. Anche la Lombardia dal 2004 ha valutato la sua efficacia ospedaliera con gli statistici del Crisp Milano-Bicocca. Hanno prodotto un volume 9 di 105 pagine, ma i dati non aiutano i pazienti a scegliere. Inoltre, nonostante gli studi dell’Iss abbiano dimostrato che anche in Lombardia le strutture hanno grandi differenze di risultato, le 4 tabelle sulla “qualità clinica” qui pubblicate, contengono prevalentemente buoni risultati. Solo in una, sulla mortalità totale per l’intervento per valvole cardiache con cateterismo cardiaco, c’è un ospedale, l’H2, con mortalità doppia della media Lombarda. Se ci fosse trasparenza ne conosceremmo il nome. E le eviteremmo. e