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le buone pratiche dell`intercultura “Bravi da scoprire: alunni di
Interculturalità e processi educativi: le buone pratiche dell’intercultura “Bravi da scoprire: alunni di diversa nazionalità e successo scolastico” Dott.Alberto Fornasari [Esperto in Processi Multi ed Interculturali-Università di Bari] L’incontro con le differenze linguistiche,religiose, somatiche, culturali è diventato,non più un fatto sporadico e casuale,ma una componente normale e quotidiana degli spazi educativi,della scuola,dei luoghi di aggregazione,dei servizi sociali e sanitari,dei reparti pediatria e maternità degli ospedali. E i dati lo confermano. Ogni anno entrano nella scuola italiana,tra i 30.000 e i 40.000 “nuovi alunni”,mentre i nati di nazionalità straniera rappresentano in alcune città già il 15/20% dei bambini che annualmente vengono al mondo. Basti pensare che nell’anno scolastico 2003/2004 su 906 scuole nazionali monitorate (all’interno di un’ importante ricerca) solo 113 non presentavano alunni di diversa nazionalità al loro interno. La presenza quindi di alunni di diverse nazionalità apre nelle dinamiche di insegnamento e di apprendimento una serie di questioni di non facile soluzione. La scuola si è trovata a dover fronteggiare una situazione nuova legata all’inserimento nel nostro tessuto sociale di persone di altra nazionalità che spesso portano con se diverse tradizioni,stili di vita, diverse culture, diverse religioni,diversi sistemi valoriali. Con le persone infatti si spostano gli oggetti,le lingue,i saperi della scienze e dell’arte le religioni. E l’Italia è un Paese nuovo rispetto questi fenomeni. E’ d’obbligo il confronto infatti con quei paesi che ormai da decenni si sono confrontati con questo tipo di dinamiche legate ai flussi migratori.[ed il fatto di esserci “da poco”relazionati con queste dinamiche ci consente di andare a monitorare le esperienze pregresse di altre nazioni per verificarne limiti e possibilità]. Il modello francese assimilazionista tendente all’omologazione delle diversità ha dato i risultati che tutti abbiamo potuto osservare con gli episodi di violenza verificatisi nelle banlieu parigine;il modello multiculturale di tipo anglosassone ha mostrato anch’esso sul lungo periodo delle falle ed è per questo che noi oggi in Italia parliamo di modello interculturale. Un modello in cui si pone l’attenzione sul prefisso “inter”ad indicare una relazione tra i diversi soggetti culturali; una relazione che evitando i pericoli di un’assimilazione permetta la circolazione di elementi culturali ed una loro reinterpretazione creativa in modo da arrivare alla creazione di un codice comunicativo tra le culture. In questo caso ci deve essere un’intenzionalità pedagogicoeducativa a porre le condizioni ottimali per tale relazione. E le scuole sono state le prime agenzie educative a “confrontarsi”con questa nuova realtà nei confronti della quale l’unica risposta efficace è costituita dall’adozione di linee d’azione di tipo interculturale. E come possiamo sviluppare un discorso interculturale : essenzialmente attorno a due nuclei; il primo che assume la diversità non come un ostacolo ed un limite ma come una possibilità ed uno stimolo per l’arricchimento personale e sociale,il secondo che riconosce nella comunicazione la strategia fondamentale da perseguire per la risoluzione di potenziali conflitti. Una comunicazione tra interlocutori però che si trovano su di uno stesso piano per evitare il rischio sempre presente di attivare un approccio di tipo etnocentrico. L’educazione interculturale quindi come valore fondamentale per la scuola e dunque come criterio fondamentale per la programmazione scolastica; come percorso formativo interdisciplinare (perché l’ed. interculturale non costituisce una materia aggiuntiva o una educazione di tipo compensatorio,) da attivarsi con carattere di ordinarietà per superare particolarismi,stereotipi e pregiudizi ,visioni etnocentriche e settarie,per preparare menti aperte al confronto,alla cooperazione,alla solidarietà, alla pace,vaori su cui fondare una società multietnica”.[ Art.45,comma 7 D.P.R. 394/99 e CC.MM. 205/90 e 73/94 in base al quale le scuole sono tenute ad organizzare iniziative di educazione interculturale,anche in assenza di alunni stranieri ]. Occorre quindi necessariamente valorizzare quelle buone pratiche dell’intercultura che da qualche anno già sono attive in molte scuole della Puglia. La ricerca che vado oggi a presentarvi [Bravi da Scoprire :alunni di diverse nazionalità e successo scolastico” a cura di Luisa Santelli Beccegato] curata dalla Sezione di Pedagogia Interculturale dell’Università di Bari in collaborazione con il C.S.A. consente di riconoscere e valorizzare l’impegno di scelte organizzative, pedagogiche,metodologiche e didattiche idonee a sostenere un progetto formativo ampio ed articolato attento alla singolarità di ogni alunno e teso a sostenerne l’eccellenza. La ricerca si muove in controtendenza : registra infatti non problemi ma casi di successo scolastico di alunni di diversa nazionalità nei diversi ordini di scuola di Bari e provincia. È una ricerca di tipo qualitativo tesa a far emergere le scelte educative e didattiche connesse a tali risultati. L’indagine è stata portata avanti attraverso osservazioni sul campo e colloqui guidati con capi d’istituto,insegnanti,ed alunni: un’ indagine che è partita dalle loro storie. E parlare di successo scolastico necessariamente ci rimanda alla valutazione ;una valutazione non intesa come semplice misurazione e controllo ma come responsabilizzazione e orientamento nelle sue dimensioni pedagogico-educative. Io nel presentarvi questa ricerca vorrei partire innanzitutto dalle scelte terminologiche che noi abbiamo adottato: non abbiamo utilizzato espressioni come alunni non italiani,extracomunitari perché tali denominazioni si configurano come sottrattive :ovvero la mia identità viene indicata in termini negativi: ciò che non sono. Un ricerca che affronta sotto molteplici profili le dinamiche interculturali da attivare nei percorsi educativi. Tra le buone pratiche interculturali da noi registrate annoveriamo: 1) l’adozione di una pedagogia interculturale-come sfondo integratore del piano dell’offerta formativa- che attraverso il decentramento cognitivo ed emotivo e quindi attraverso il passaggio da un pensiero chiuso ad un pensiero aperto favorisca una didattica dei punti di vista 2)l’elaborazione di progetti mirati a facilitare l’integrazione, meglio l’interazione degli alunni di diversa nazionalità 3)l’utilizzo del mediatore culturale come ponte tra le culture e come mediatore linguistico;dell’esperto in processi multi ed interculturali per la formazione dei docenti. 4) il ricorso all’ art.9 “Interventi specifici riguardanti le scuole operanti in aree a rischio e a forte processo immigratorio” per attivare gli interventi delle sedi Crit (Centri Risorse Interculturali Territoriali istituiti nel Settembre 2003). In Puglia sono infatti state individuate 47 istituzioni scolastiche,elette sedi CRIT a cui è stata affidata la responsabilità degli alunni di diversa nazionalità frequentanti le scuole del territorio circostante. I CRIT hanno una funzione complessa ed impegnativa perché devono: • promuovere e costituire reti per la pianificazione e la realizzazione di attività rivolte ad alunni non italiani nelle scuole del territorio; • promuovere,progettare e finanziare progetti d’accoglienza per alunni di recentissima immigrazione e/0 inserimento socio-culturale,corsi di lingua italiana come lingua secondaria per minori, corsi di lingua italiana come lingua seconda per adulti; • formare i docenti sul temi dell’accoglienza,dell’insegnamento dell’italiano come lingua seconda, dell’intercultura; • monitorare le esperienze realizzate; • raccogliere la documentazione e diffondere la progettazione e le attività di maggiore rilievo e valenza didattica; • rilevare i bisogni del territorio; • impostare un dialogo continuo con i referenti degli Enti Locali in merito, all’accoglienza ed all’integrazione degli immigrati e delle oro famiglie, promuovendo forme di collaborazione con le scuole del territorio. 5)l’elaborazione di un protocollo d’accoglienza come documento deliberato dal collegio dei docenti il quale dovrebbe contenere criteri, principi indicazioni riguardanti l’iscrizione e l’inserimento di alunni immigrati,definire compiti e ruoli degli operatori scolastici,tracciare le diverse e possibili fasi dell’accoglienza e delle attività di facilitazione dell’apprendimento della lingua italiana. Il protocollo quindi come strumento di lavoro che viene integrato e rivisto sulla base delle esperienze realizzate. 6)i gemellaggi come strumenti straordinari di azione interculturale tra Paesi. 7) l’adozione di una modulistica bilingue. 8) la realizzazione di uno scaffale multiculturale nella biblioteca della scuola. 9) l’attivazione di laboratori di L2. All’interno di questa nostra ricerca attraverso i dati forniti dall’Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia sia in relazione all’anno scolastico 2002/2003 che al successivo si è evidenziato con chiarezza che il 99,18% degli alunni stranieri iscritti nella scuola primaria ha terminato l’anno scolastico positivamente; il 95,48% nella scuola secondaria di primo grado e il 94,29% nella scuola secondaria di secondo grado. La griglia che di seguito ho allegato evidenzia che sono risultati non promossi tra gli alunni di diversa nazionalità, in totale, 154 alunni su 5.655.[vedi tabelle in allegato] Una conferma incontestabile di come le linee d’azione di tipo interculturale rappresentino la più significativa modalità d’intervento sugli alunni di altra nazionalità per favorire l’interazione sociale e l’implementazione di casi di successo scolastico. Puglia Esito scolastico anno 2002/2003 Totale regionale Promosso Non Promosso Femmine Maschi Femmine Maschi Totale Bari 1.187 1.315 15 35 2.552 Brindisi 221 255 1 3 480 Foggia 441 524 16 24 1.005 Lecce 471 591 15 27 1.104 Taranto 230 266 7 11 514 Totale 2.550 2.951 54 100 5.655 Totale F+M 5.501 154 Percentuale di successo scolastico per ordine di scuola a.s.2002/2003 %Sc.primaria °%Sc.sec.I gr. %Sc.Sec.II gr. Bari 99,50 97,97 93,71 Brindisi 100,00 98,04 98,78 Foggia 98,08 92,31 94,97 Lecce 99,65 91,69 93,72 Taranto 98,19 95,12 93,15 Media Reg. Tot.Reg. 99,18% 95,48% 94,29% 97,28% Promossi-non promossi a.s.2003/2004 Tot.alunni str. Promossi Non promossi Dati sconosc. % Prom % non Pr. Primaria 2587 2541 19 27 (1,04%) 99,25 0,74 Media I gr. 1717 1581 103 33 (1,92%) 93,88 6,11 Media II gr. 1281 1176 59 46 (3,59%) 95,22 4,77 Totale Reg. 5585 5298 181 106(1,89% ) 106 3.3% [tabelle tratte da “Bravi da Scoprire: alunni di diverse nazionalità e successo scolastico”]