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Sotto controllo
sicurezza nuove tecnologie di Bruno Rossi Clear Box Sotto controllo GIÀ IN USO PER LE POLIZZE A CONSUMO, QUESTO DISPOSITIVO È IN GRADO DI REGISTRARE I DATI DELL’AUTOMOBILE IN CASO DI INCIDENTE Q uest’estate si è parlato molto di scatola nera sulle auto: è bastata la semplice proposta di renderla obbligatoria per farne un argomento da spiaggia. Ma a cosa serve esattamente? Chi dice che aumenterà la sicurezza ha ragione, ma solo in parte. Perché la scatola nera non ha nessun ruolo di sicurezza attiva, non risolverà certo il problema degli incidenti, ma apre nuovi importanti scenari. Da una parte mette a disposiziome dati oggettivi per una maggiore capacità investigativa sulle cause dei sinistri. Tanto è vero che la scatola nera in realtà è già in uso per le polizze a consumo e viene offerta a pagamento o in comodato secondo le compagnie. COME FUNZIONA Iniziamo dal nome. In realtà la scatola nera si chiama Clear Box e non registra continuamente tutti i parametri di guida, come avviene per i dati di volo sugli aerei di linea. Bensì «fotografa» solo 75 se- condi: i 60 che precedono l’incidente e i 15 che lo seguono. Fornisce quindi tutti i dati che servono a stabilire la dinamica dei mezzi coinvolti nell’urto, con le informazioni indispensabili per individuare le responsabilità e le possibili concause. La Clear Box è quindi in grado di indicare chi ha provocato un sinistro o se ci sono delle condizioni esterne che non potevano essere gestite dal guidatore. Uno strumento importantissimo per tutti gli incidenti stradali che avvengono senza di testimoni. servizi di Octo Telematics (il produttore della Clear Box). Ovviamente tutta questa tecnologia richiede una grande professionalità e notevoli competenze da parte dei periti e dei tecnici che andranno a mettere mano ai dati forniti attraverso la decodificazione delle registrazioni della Clear Box. Perché l’analisi non può fermarsi solo ai byte registrati dalla scatola nera, ma deve tenere conto anche delle altre prove, quelle classiche: come i danni riportati dalle vetture e le impronte lasciate dalle gomme sull’asfalto. ANCHE IN SOSTA MENO TRUFFE La scatola nera rileva anche gli urti di una macchina parcheggiata. In questo caso, attraverso la centrale operativa cui è collegata, viene inviato al proprietario un messaggio sms sul telefonino che informa dell’accaduto. In ogni caso, i dati relativi a un incidente vengono scaricati, elaborati e messi a disposizione delle parti coinvolte dal Centro Multi- La Clear Box dovrebbe così avviare un semplice ma efficace meccanismo di riduzione delle truffe ai danni delle assicurazioni. Potrebbe essere un’onda lunga, tutt’altro che pericolosa, destinata a vanificare sul nascere le furbate che le compagnie assicuratrici tanto temono (e quindi evitare che queste possano scaricare i costi sugli automobilisti). Tutti i servizi che offre Ecco la Clear Box nella variante preparata per SARA Assicurazioni. Con la scatola nera si può usufruire della polizza SaraFree a consumo con notevole risparmio di denaro. 40 AUTOMOBILE | DICEMBRE 2008 BLUETOOTH: consente l'utilizzo del proprio telefono cellulare Bluetooth in «vivavoce». E sempre in collegamento Bluetooth consente l’utilizzo del proprio PC palmare/PDA come navigatore, attingendo alle informazioni GPS della Clear Box. LOCALIZZAZIONE: permette la localizzazione del veicolo attraverso le coordinate rilevate dal GPS (latitudine e longitudine) e riportate sulla cartografia. TRASMISSIONE GSM/GPRS: collegamento alla centrale operativa via rete telefonica mobile. Serve per inviare i dati rilevati dalla Clear Box e per ricevere gli aggiornamenti software per un miglior funzionamento dell’apparato. CERTIFICAZIONI: la Clear Box ha tutte le omologazioni del settore automotive, è certificata secondo i requisiti «CE» e «ISO7637»; inoltre è stata approvata dal TÜV tedesco. ACCELEROMETRO: rileva un sinistro (crash), la sua violenza e quindi aiuta nella ricostruzione della dinamica di quanto accaduto prima, durante e dopo l’urto. SOFTWARE: permette la gestione, l’elaborazione, la registrazione e la trasmissione dei dati; inoltre presiede al controllo di autodiagnosi. INSTALLAZIONE: è facile, veloce e non invasiva. Non fa decadere la garanzia del veicolo. SC In un incidente in cui un automobilista ha la Clear Box e l’altro no, chi ha la scatola nera ha la dinamica dell’impatto registrata. Può rischiare così di beccarsi la colpa? No, assolutamente. Anzi, l’automobilista fortunato è proprio quello che ha la Clear Box. Se ha guidato nel rispetto del Codice della strada e delle norme di prudenza, può usare i dati relativi alla dinamica del crash, facendo valere le sue ragioni con le prove a proprio favore. Mettiamo il caso che un automobilista si «affacci» a uno Stop mentre, da sinistra, arriva un motociclista a tutta velocità e investe l’auto. Con la Clear Box si dimostra la colpevolezza del motociclista? Questo è il tipico caso in cui la Clear Box può garantire una precisa ricostruzione dei fatti, fornendo tutte le informazioni a supporto della denuncia. La registrazione relativa all’accelerazione sul lato della vettura consentirà di determinare l’intensità dell’impatto. CATOLA Se un automobilista viene urtato da un veicolo in retromarcia, la Clear Box è in grado di rilevarlo? La Clear Box è sicuramente in grado di dimostrarlo: è possibile sapere se, prima dell’urto, l’auto ha avuto una decelerazione o, al contrario, un’accelerazione: se la vettura urta o viene urtata nella parte anteriore, l’accelerazione è comunque negativa. NERA C’è il rischio che l’installazione della Clear Box venga considerata dalle Case automobilistiche una «manomissione», e sia annullata la garanzia dell’auto? Assolutamente no, sia per la semplicità del sistema sia per il fatto che il dispositivo rispetta le principali omologhe in ambito automotive. 41 DICEMBRE 2008 | AUTOMOBILE sicurezza nuove tecnologie L’intervista FABIO SBIANCHI: «NIENTE PAURA: NON È UN GRANDE FRATELLO» Quali sono i dati rilevati dalla Clear Box? Il dispositivo GPS invia al Centro Multiservizi di Octo Telematics alcune informazioni: le percorrenze del veicolo (latitudine e longitudine, data e ora, velocità, direzione di marcia, Fabio Sbianchi chilometri percorsi e Direttore generale tempo di marcia); i dati di Octo Telematics relativi agli incidenti (data e ora, latitudine e longitudine, velocità e accelerazione); le informazioni relative al corretto funzionamento del dispositivo; altre informazioni sulla diagnostica del veicolo, nei casi in cui è presente anche la connessione alla centralina della vettura. Quali dati sono utilizzati dalle compagnie assicurative? Ogni compagnia seleziona il set di dati che desidera condividere con il proprio cliente. Normalmente le compagnie di assicurazione nostre clienti (sono 36) ricevono solo dati aggregati, relativi al chilometraggio percorso complessivamente in un certo periodo o alla percorrenza delle tre diverse tipologie di strade: autostrade, strade urbane ed extraurbane. I dati aggregati non precisano nessun ulteriore dettaglio sul «quando» e «dove» il cliente sia stato e sulla velocità cui abbia viaggiato. E per gli incidenti? In questi casi le compagnie ricevono tutti i dati raccolti e, solo alcune, anche quelli relativi ai mini-incidenti. Solo nel caso di «allarme crash», vengono registrati dati più dettagliati che concorrono al processo di assistenza al cliente per il pronto invio dei soccorsi medici e meccanici. Anche queste informazioni sono CATEGORIE A RISCHIO Le tariffe già esposte al rischio aumenti per le truffe, a breve potrebbero «impazzire». La Commissione Europea, infatti, sta investigando sull’operato delle compagnie assicuratrici italiane: si ipotizza una turbativa della concorrenza. Ironia della sorte, si teme che le assicurazioni siano responsabili di aver messo in piedi un cartello, ma si sta valutando l’impatto sul mercato dell’obbligo a contrarre, che è la colonna portante della legge 990/69 in tema di assicurazione RC Auto. Oggi la situazione è questa: tutti gli automobilisti sono obbligati 42 AUTOMOBILE | DICEMBRE 2008 rese totalmente disponibili al cliente. Non esistono dati riservati visibili solo alla compagnia. In osservanza del principio di trasparenza, assicurazione e utente hanno accesso agli stessi dati via web. In ogni caso, le compagnie di assicurazione possono utilizzare tutti i dati raccolti dalle varie Clear Box (ogni compagnia dà un proprio nome alla scatola nera), purché abbiano informato il cliente e raccolto il relativo consenso, in conformità con quanto prescritto dalla legge sulla privacy. La compagnia dell’assicurato può usare dati come l’impiego dell’auto a velocità elevata per aumentare la tariffa? Premesso quanto già confermato sul consenso del cliente e sul rispetto della legge sulla privacy, nessuna società di assicurazione nostra cliente ha richiesto l’invio del dato relativo alla velocità o ha proposto tariffe in base alla velocità tenuta nei singoli percorsi. Non stiamo lavorando ad alcun progetto tariffario basato sul dato velocità. È possibile che, in caso di un incidente grave, un giudice usi i dati rilevati? In virtù della normativa italiana, Octo Telematics è tenuta a fornire al giudice i dati richiesti. Il rilascio di tali informazioni avviene in conformità con quanto prescritto dalla normativa sulla privacy. Un giudice di pace ha già utilizzato i dati provenienti da una Clear Box per concorrere alla ricostruzione corretta della dinamica di un sinistro. Quindi non ci sono dati di «secondo» e «terzo» livello, cioè dati riservati solo alle compagnie… I dati forniti alle compagnie di assicurazione sono esclusivamente di due livelli e tutti in forma aggregata: dati statistici semplici relativi, ad esempio, al chilometraggio percorso complessivamente in un dato periodo (modalità scelta da gruppo Unipol); oppure dati statistici ad assicurarsi, e tutte le compagnie sono obbligate a dare la copertura a chiunque ne faccia richiesta. Altrimenti l’assicurazione non può operare sul mercato italiano. Per la Commissione Europea questo turba il mercato, perché esclude dal giro d’affari le compagnie che all’estero assicurano a discrezione, in base all’entità del rischio da assumere. Se l’Italia fosse condannata dall’Europa (evento sperato dalle compagnie e paventato dall’Isvap, insieme alle associazioni dei consumatori) tutti dovranno continuare ad assicurarsi per poter circolare, ma le compagnie potran- che illustrano il dettaglio dei viaggi compiuti nel cosiddetto «Estratto Conto mensile» (modalità scelta da Sara). Non escludiamo che in futuro possa essere disposta anche la cancellazione dei singoli tracciati, lasciando nel database solo i dati statistici puri. È vero che i dati che vengono registrati dalla Clear Box sono solo quelli degli ultimi 60 secondi? L’accelerometro contenuto nella Clear Box registra in dettaglio la dinamica del sinistro: 6 posizioni del veicolo nei 60 secondi prima del sinistro, una ogni 10 secondi circa. La posizione e 100 campioni di accelerazione al secondo nei 4 secondi precedenti e nei 2 secondi successivi al sinistro. La posizione dopo 15 secondi dal crash. La registrazione completa copre complessivamente un arco temporale di 75 secondi. Quindi la Clear Box non potrà mai essere considerata un «Grande Fratello»? Nessun «Grande Fratello». La Clear Box non è stata pensata per controllare, ma per premiare i clienti virtuosi che scelgono questo sistema. Insomma per dare uno sconto/risparmio al guidatore prudente. La Clear Box ha dimensioni talmente piccole che può essere alloggiata nel vano portaoggetti. Il GPS funziona comunque. no rifiutarsi di vendere le polizze ai soggetti giudicati più a rischio. Neopatentati e automobilisti del Sud d’Italia potrebbero così trovarsi in difficoltà (perché queste regioni sono quelle in cui è più elevato il numero di sinistri), anche se dovrebbero nascere compagnie specializzate nella copertura di «alti rischi». MA C’È LA SOLUZIONE... La scatola nera potrebbe essere usata per arginare questo rischio. Con questo piccolo aggeggio diventa infatti impossibile mettere in piedi truffe. Inoltre gli automobilisti prudenti non verrebbero trattati come quelli che causano ingenti risarcimenti. Le compagnie però dovranno impegnarsi ad abbattere i premi. SARÀ OBBLIGATORIA? Ben venga la proposta del presidente della Commissione Trasporti della Camera, Mario Valducci (Pdl), che ipotizza l’installazione obbligatoria su tutte le auto. Cosa che porterebbe anche altri risultati: come l’individuazione dei pirati della strada e l’attivazione in automatico della richiesta di soccorso in caso d’incidente. Queste sono altre funzioni della Clear Box finora sottovalutate.