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Roger Absalom, L`alleanza inattesa. Mondo contadino

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Roger Absalom, L`alleanza inattesa. Mondo contadino
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Minardi, Marco: Rezension über: Roger Absalom, L’alleanza
inattesa. Mondo contadino e prigionieri alleati in fuga in Italia
1943-1945, Bologna: Pendragon, 2011, in: Il Mestiere di Storico,
2012, 1, S. 146,
http://recensio.net/r/21582a737312c5c5e664d678e6daff98
First published: Il Mestiere di Storico, 2012, 1
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146
Roger Absalom, L’alleanza inattesa. Mondo contadino e prigionieri alleati in fuga in
Italia 1943-1945, Bologna, Pendragon, 487 pp., € 35,00 (ed. or. in inglese, Firenze,
1991)
L’ordine era chiaro: «rimanete fermi e tenetevi in forma» (p. 33). Mussolini era
stato rimosso, ma gli ottantamila prigionieri di guerra alleati distribuiti nei quasi cento
campi di internamento e in una trentina di ospedali militari, sparsi dalla Sicilia alla
Lombardia, rimasero al loro posto. Soffocando l’istinto di mettere in pratica i tanti piani
di fuga preparati nei lunghi mesi di internamento, i prigionieri obbedirono ai comandi
dei loro superiori e attesero con fiducia l’arrivo delle armate anglo-americane. La
mattina del 9 settembre 1943, i campi vennero circondati e presi in consegna dai reparti
tedeschi, i Pow furono trasferiti nei campi del Reich durante i mesi seguenti. In questo
breve lasso di tempo, quasi cinquantamila Pow tentarono la fuga, molti con successo. Si
concretizzò così quella «alleanza inattesa» tra mondo contadino ed ex nemici,
inimmaginabile solo qualche settimana prima e che divenne condizione indispensabile
per la salvezza degli ormai ex Pow. Una strange alliance – come la definì Absalom
nell’edizione originale del suo lavoro (A strange Alliance. Aspects of escape and
survival in Italy 1943-1945, Firenze, Olschki, 1991) – che permise a migliaia di uomini
di evitare la deportazione. I fuggiaschi vennero vestiti, spesso nascosti, rifocillati,
protetti e, in molti casi, aiutati a raggiungere il confine con la Svizzera. Absalom dà
conto delle centinaia di storie individuali e di gruppo che raccontano, insieme, il grande
coraggio e la generosità della popolazione italiana. Disobbedendo al comando delle
autorità fasciste e tedesche, tanti si prodigarono a soccorrere gli ormai ex nemici. Le
decine di migliaia di soldati, sottoufficiali e ufficiali, che scomparvero nei casolari di
campagna, nelle chiese e nei nascondigli naturali che il territorio offriva, sempre
soccorsi e aiutati dalla gente, diventano una chiave di lettura decisiva per comprendere
la metamorfosi in atto nell’Italia sconfitta del 1943. E qui subentra il mestiere dello
storico, quale era Absalom (mancato nell’ottobre 2009), capace di recuperare attraverso
le fonti d’archivio e gli scritti privati dei singoli protagonisti le storie che
accompagnarono i fuggiaschi nella loro fuga verso la libertà. I diari, i racconti
romanzati, le carte dei servizi segreti britannici e delle agenzie segrete alleate, i rapporti
dell’Allied Screening Commission che interrogò una parte consistente dei salvati, le
fonti orali e quelle degli archivi italiani diventano per lo storico strumenti indispensabili
per tradurre le tante vicende personali in linguaggio e narrazione storiografica. Un
affresco, quello lasciato da Absalom, denso e complesso, che fa luce sul delicato
passaggio dell’Italia dal fascismo al dopoguerra. Un passaggio in cui i Comitati di
liberazione nazionale, le comunità contadine e singoli cittadini, posti di fronte alla
pressante richiesta di aiuto proveniente da migliaia di giovani uomini, risposero
positivamente schierandosi, così, nel fronte avverso a quello in cui erano stati collocati
dal regime fascista.
Marco Minardi
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