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Politiche sociali e welfare state - Scienze Politiche, Economiche e

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Politiche sociali e welfare state - Scienze Politiche, Economiche e
Politiche sociali e welfare state: i
concetti fondamentali
LEZIONE 2
M. Ferrera, L’analisi delle politiche sociali e del welfare state
Le politiche sociali
Politiche (pubbliche):
corsi di azione volti a risolvere problemi di rilevanza
collettiva
Sociali:
problemi e obiettivi di natura “sociale”, vale a dire che
hanno a che fare con il benessere (welfare) dei
cittadini
Teoria e Politiche dello Stato Sociale - a.a. 2008-09
2
I problemi/obiettivi di politica sociale
riguardano:
Le condizioni di vita degli individui, le risorse e le opportunità a
loro disposizione nelle varie fasi della loro esistenza (o “ciclo di
vita)
norme, standard e regole in merito alla distribuzione di alcune
risorse e opportunità considerate particolarmente rilevanti per le
condizioni di vita e dunque meritevoli di essere in qualche modo
“garantite” dall’autorità dello Stato
cittadinanza sociale [Marshall 1950]:
• diritti civili
• diritti politici
• diritti sociali (in forma di diritti-spettanze)
Teoria e Politiche dello Stato Sociale - a.a. 2008-09
3
le politiche sociali sono corsi di azione volti anche a organizzare
concretamente la produzione e distribuzione di queste risorse e
opportunità
Attraverso specifici apparati di erogazione
Si pensi ad esempio alla sanità
Teoria e Politiche dello Stato Sociale - a.a. 2008-09
4
“bisogno” e “rischio”
Il concetto di “bisogno” connota una carenza, la mancanza di
qualcosa di importante e al tempo stesso un oggetto, un bene
mancante oppure necessario per sopperire o rimediare alla
mancanza.
La nozione di “rischio” connota invece l’esposizione a
determinate eventualità che possono accadere (ad esempio la
malattia) e che, quando colpiscono, producono effetti negativi e
generano dunque dei bisogni. Bisogni e rischi costituiscono
delle “sfide” per le condizioni di vita degli individui.
Teoria e Politiche dello Stato Sociale - a.a. 2008-09
5
Il diamante del welfare
Teoria e Politiche dello Stato Sociale - a.a. 2008-09
6
35,0
30,0
25,0
20,0
15,0
10,0
5,0
0,0
Teoria e Politiche dello Stato Sociale - a.a. 2008-09
EU25
EU15
Sweden
France
Germany
Belgium
Austria
Nethrlands
Finland
UK
Italy
Grcece
Slovenia
Portugal
Luxmbourg
Poland
Hungary
CzechRupblic
Spain
Malta
Slovakia
Cyprus = 2002
Fonte: Eurostat
Ireland
Cyprus
Lithuania
Latvia
Estonia
La spesa sociale in % sul Pil (2005)
Denmark
7
La spesa sociale per funzioni
Spesa per funzioni - Ue25 (2005)
3,3
malattia/sanità
27,2
Invalidità
Famiglia
44,2
Disoccupazione
7,6
7,7
Vecchiaia e superstiti
Abitazione ed esclusione
sociale
5,9
Fonte: Eurostat
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8
Il welfare state: definizioni e concetti
chiave
“l'essenza del welfare state risiede nella protezione da parte dello
stato di standard minimi di reddito, alimentazione, salute e
sicurezza fisica, istruzione e abitazione, garantiti ad ogni cittadino
come diritto politico”
Wilensky, 1975
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“un welfare state è uno stato in cui i trasferimenti monetari alle
famiglie e/o l'assistenza e l'istruzione di individui diversi dai
dipendenti pubblici costituiscono la voce di spesa e l'attività
predominante nella routine quotidiana dello stato e dei suoi
dipendenti”
Therborn, 1984
Teoria e Politiche dello Stato Sociale - a.a. 2008-09
10
Il welfare state è:
un insieme di interventi pubblici connessi al processo
di modernizzazione,
i quali forniscono protezione sotto forma di assistenza,
assicurazione e sicurezza sociale,
introducendo tra l’altro specifici diritti sociali nel caso
di eventi prestabiliti, nonché
contribuzione finanziaria
specifici
doveri
di
Ferrera (1993)
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Assistenza, assicurazione e sicurezza
Assistenza
Assicurazione
Sicurezza
Copertura
Universale
Occupazionale
Universale
Condizioni di
accesso
Stato di bisogno
Storia contributiva
Cittadinanza/
residenza
Prestazioni
Ad hoc
Contributive/
retributive
Omogenee/
Flat-rate
Finanziamento
Fiscale
Contributivo
Fiscale
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Teoria e Politiche dello Stato Sociale - a.a. 2008-09
La “vecchia” assistenza
sociale
Assistenza e assicurazione
Le nuove “assicurazioni
sociali”
13
Assicurazione sociale (I)
La natura obbligatoria dell’assicurazione sociale
produce:
Redistribuzione orizzontale, dai non-danneggiati ai
danneggiati
Redistribuzione verticale, dai redditi più alti a quelli
più bassi.
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Assicurazione sociale (II)
La natura obbligatoria dell’assicurazione sociale
permette:
Costo unitario per assicurato inferiore
Possibilità di definire “contributi” anziché “premi”
Possibilità di garantire condizioni speciali a
categorie svantaggiate di assicurati
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“Lo sviluppo del welfare state […] ha implicato una trasformazione
fondamentale dello Stato stesso, della sua struttura, delle sue funzioni
e della sua legittimità. In una tradizione weberiana, la crescita del
welfare state può essere intesa come graduale apparizione di un
nuovo sistema di potere composto di “élites distributrici”, “burocrazie
di servizio” e “clientele sociali”. Con la trasformazione dello Stato
cambiano anche le basi della sua legittimità e le sue funzioni. Gli
obiettivi della solidità e sicurezza verso l’esterno, libertà economica
all’interno e uguaglianza rispetto alla legge sono progressivamente
sostituiti da una nuova ragion d’essere: l’erogazione garantita di
servizi sociali e trasferimenti in denaro secondo criteri standardizzati
e procedure routinizzate, non limitate all’assistenza di emergenza”.
Cfr. Flora e Heidenheimer [1983, pp. 34-35].
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Il welfare state in prospettiva storica
(I°parte)
LEZIONE 3
Lettura di riferimento:
M. Ferrera, L’analisi delle politiche sociali e del welfare state
Fasi dello sviluppo storico dello stato sociale
in Europa:
1)
2)
3)
Origine o decollo istituzionale (1880-1920)
Introduzione dei primi schemi di assicurazione
obbligatoria per i lavoratori
Consolidamento (1920-1945)
Espansione (1945-1975)
Universalità della copertura
Miglioramento delle prestazioni
Creazione dei secondi pilastri (es. pensioni)
4)
5)
Crisi (1975-1990)
Riforma (1990-…)
Ricalibratura
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Origine e consolidamento
L’introduzione delle assicurazioni obbligatorie:
i paesi pionieri
Germania (1883, malattia; 1884, infortuni sul lavoro; 1989, vecchiaia)
Austria (1887, infortuni sul lavoro; 1888, malattia)
Danimarca (1891, pensioni)
Norvegia (1894, infortuni sul lavoro)
Finlandia (infortuni sul lavoro, 1895)
Italia (infortuni sul lavoro, 1898)
Francia (infortuni sul lavoro, 1898)
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Le origini del welfare state: approcci teorici
Marxista
Pluralista
Funzionalista
Funzionalista
marxista
Funzionalista
pluralista
Conflittualista
Conflittualista
marxista
Conflittualista
pluralista
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L’origine dei sistemi di protezione sociale:
1880-1915
L’ Introduzione degli schemi obbligatori di assicurazione sociale nella
maggior parte dei paesi europei è derivata da:
Fattori cornice
necessità di garantire e pilotare la riproduzione e l’integrazione sociale
delle masse lavoratrici
rapido decollo industriale -> quantità crescente di risorse economiche
razionalizzazione degli apparati statali (soprattutto in campo fiscale) ->
risorse amministrative
Fattori specifici, di natura politico-istituzionale
mobilitazione dei lavoratori in relazione al contesto politico-istituzionale
circostante
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Due percorsi distinti
Regimi monarchico-autoritari
assicurazione obbligatoria concessa dall’alto ai fini di controllo sociale e
di auto-legittimazione
schemi introdotti in epoca relativamente precoce ed a livelli di
modernizzazione piuttosto arretrati (generalmente prima della
democratizzazione del suffragio
Germania di Bismarck
Regimi parlamentari
L'assicurazione obbligatoria dovette aspettare che il partito operaio la
includesse nel proprio programma politico e raggiungesse una
consistenza parlamentare sufficiente ad imporne l'introduzione (segue la
democratizzazione del suffragio)
Le élites disponevano di altri canali di legittimazione
Francia, Inghilterra, Belgio e Olanda: paesi “ritardatari”, nonostante il
maggior livello di sviluppo socio-economico
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La genealogia
del welfare state
se c . X V II - se c . X IX
A s s is t e n z a
c a r it a t iv o - c o r p o r a t iv a
L e ggi su i p o v e ri
1 8 8 0 -1 9 2 0
A s s ic u r a z i o n i s o c i a l i
“ o c c u p a z io n a l i”
A s s ic u r a z i o n i s o c i a l i
“ n a z i o n a l i”
1 9 4 5 -1 9 8 0
S is t e m i
S is t e m i
o c c u p a z io n a l i o c c u p a z io n a l i
p u ri
m is t i
G e r m a n ia
A u s t r ia
F r a n c ia
B e lg io
I t a lia
I r la n d a
O la n d a
S v iz z e r a
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S is t e m i
u n iv e r s a li
m is t i
S is t e m i
u n iv e r s a li
p u ri
G r a n B r e ta g n a
C anad a
N u o v a Z e la n d a
S v e z ia
D a n im a r c a
N o r v e g ia
F in la n d ia
24
Due modelli originari
Modello universalistico:
Copertura onnicomprensiva (tutti i cittadini, pochi ampi
schemi assicurativi)
Modello occupazionale:
Copertura frammentata (categorie occupazionali, molti
schemi con normative differenziate)
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“Modello occupazionale” (o bismarckiano)
di welfare (Europa continentale)
Basato su una pluralità di schemi professionali
Con regole di accesso e formule di prestazione differenziate (legate ai
contributi versati e alla posizione occupazionale)
Prevalentemente finanziato tramite contributi sociali
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“Modello universalistico” (o beveridgeano)
di welfare (paesi scandinavi)
Imperniato su schemi onnicomprensivi (dal punto di vista della
copertura e quindi dell’accesso alle prestazioni)
Relativamente generosi e insieme imperniati su principi egualitari (dal
punto di vista delle formule di prestazione)
Principalmente finanziato tramite il gettito fiscale
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Universalismo e occupazionalismo:
la divaricazione originaria
La decisione in merito a CHI includere è stata:
storicamente preliminare e assai più controversa rispetto alla decisione in
merito a quanto e come proteggere
dal punto di vista socio-economico ha sollecitato i vari gruppi sociali a
definire i propri interessi ed ha preordinato la successiva direzione dei
flussi redistributivi:
schemi occupazionali hanno privilegiato le redistribuzioni orizzontali
infra-categoriali (giovani verso anziani, occupati verso disoccupati,
sani verso malati)
schemi universalistici hanno facilitato redistribuzioni verticali tra
fasce di reddito dell'intera popolazione
La scelta fra i due modelli ha inaugurato un percorso di sviluppo,
orientando l’evoluzione istituzionale successiva di ciascun welfare state
con conseguenze visibili ancora oggi.
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Cosa spiega la divaricazione di percorso
osservata?
Tre fattori principali:
1. la struttura occupazionale
2. le tradizioni istituzionali e culturali
3. le dinamiche della competizione politica
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Espansione
Fasi dello sviluppo storico dello stato sociale
in Europa:
1)
2)
3)
Origine o decollo istituzionale (1880-1920)
Introduzione dei primi schemi di assicurazione
obbligatoria per i lavoratori
Consolidamento (1920-1945)
Espansione (1945-1975)
Universalità della copertura
Miglioramento delle prestazioni
Creazione dei secondi pilastri (es. pensioni)
4)
5)
Crisi (1975-1990)
Riforma (1990-…)
Ricalibratura
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1945-1975
gli anni dell’espansione del welfare nazionale
La copertura raggiunge I suoi limiti “naturali”
Gli schemi di protezione sociale su base localistica divengono sempre
più marginali, sia per quanto riguarda la loro portata finanziaria, sia il
loro scopo funzionale.
Vengono
inventate
tecniche
sofisticate
per
razionalizzare
la
corresponsione di tasse e contributi, per gestire i flussi redistributivi
dal centro alla periferia, per garantire prestazioni e servizi alle varie
clientele (adozione di formule di finanziamento per le pensioni a
ripartizione, “pay-as-you-go” system )
Non-nationals generalmente esclusi o sistematicamente discriminati
Nationals “chiusi” in schemi obbligatori
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Principali fattori di crescita della spesa sociale:
Ampliamento della copertura
Aumento dei beneficiari
Miglioramento delle prestazioni
Fenomeno dei prezzi relativi (“malattia di Baumol”)
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La spesa pensionistica in Italia, 1950-1975
Anno
Spesa
pensionistica (%
PIL)
Popolazione >60
(% tot. Pop.)
Assicurati (%
forza lavoro) (1)
Beneficiari (in
migliaia) (2)
1955
3,3
6,050 (12,6)
8,316 (41,3)
3.539
1965
7,2
7,487(14,6)
18,868 (91,5)
7.675
1975
10,1
9,370 (17,0)
18,710 (89,3)
13.101
(1)
(2)
Settore privato
Tutti gli schemi
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Il “trentennio glorioso”: approcci teorici
Marxista
Pluralista
Funzionalista
“late” capitalist
reproduction
Modernization
(logic of
industrialism)
Conflittualista
Power resources
Actor-centred
institutionalism
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35
“Power resources” theory
Industrializzazione capitalista
Nuovi
bisogni sociali
Mobilitazione della classe operaia
(sindacati, partiti di sinistra)
Assicurazioni sociali
Demercificazione
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36
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