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momenti di gordona - Comune di Gordona

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momenti di gordona - Comune di Gordona
MOMENTI DI GORDONA
novembre 2014
momentI
di Gordona
Novembre 2014
Momenti di Gordona - novembre 2014
Biblioteca della Valchiavenna
Succursale di Gordona
Realizzazione a cura della Commissione
di gestione della Biblioteca di Gordona
Piazza Giovan Battista Mazzina, 5
23020 Gordona (So)
tel. 0343 42899
e-mail:
[email protected]
[email protected]
Da alcuni anni il bollettino “Momenti di Gordona” e
il calendario “Bon èn” sono consultabili sul sito del
comune di Gordona www.comune.gordona.so.it
alla voce Conoscere Gordona - Biblioteca Comunale - Pubblicazioni
Commissione Biblioteca 2014 - 2018
Bianca Polato
Cristina De Agostini
Federico Pezzini
Gabriele Tavasci
Giovanna Gusmeroli
Ilaria Tavasci
Marina Scartaccini
Monica Tavasci
Presidente: Giovanna Gusmeroli
Ritrovo: sabato mattina ore 10.00 presso la biblioteca
La partecipazione alle attività della commissione e
ai turni di volontariato per la gestione del prestito
librario è aperta a tutti.
L’apertura della biblioteca è effettuata dai volontari
nei giorni di lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì.
Orari di apertura della biblioteca:
lunedì
14,30 – 17,00
martedì 14,00 – 17,30
mercoledì14,30 – 17,00
giovedì 14,30 – 19,00
venerdì 14,30 – 17,00
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Sommario
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La biblioteca informa
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L’Amministrazione Comunale informa
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La fabbrica è il territorio
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La fattoria fortificata cinquecentesca
nella piana della Cesura
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La caccia all’orso in val Bodengo
e val Pilotera alla fine dell’Ottocento
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Vita nostra
Cĥièra la mi Gurduna
Trent’anni di Festa della Focaccia
Gente di Gordona. Cinzia Capelli,
Presidente Comunità Montana
Valchiavenna
Programma Centro Diurno
GORDOnet.TEAM. Un’esperienza
da raccontare
Parol in cruus
Puesii de düü gordunees
Rop e parol
Gordona 1765. Quando si vendevano
le panche in chiesa
Dal Consorzio Valle Bodengo
Dagli “Amici della Val Bodengo”
Dal Gruppo Sportivo Gordona
Dalla Banda di Gordona
Dal Gruppo Alpini
Dal Coro di San Martino
Dal Comitato Focaccia
Dal Centro Diurno
Emozioni da Foligno
Un ponte tra Gordona e il Senegal
“Congedi”
Dati anagrafici 2013
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Novembre 2014
Riprendiamo da dove ci eravamo lasciati con l’intento di proseguire lungo il percorso
che abbiamo condiviso negli anni passati e che si presenta sulla mappa già segnato
con nuove mete...…proponiamo le ultime pagine del diario di viaggio di un paese che
cammina verso il futuro, che prende atto della modernità e cerca nuove strade per vivere il cambiamento nella consapevole certezza che ognuno è fattore di cambiamento.
Perché questo si realizzi è necessario mettersi in rete e dentro la rete destinare quote
di relazionalità.
Anno dopo anno Momenti di Gordona lascia una traccia di dodici mesi di vita del nostro
paese e lo fa attraverso le tante voci di chi si vuole raccontare. Partiamo da qui, da questa ultima frase per proporre un esperimento che vuol essere anche una piccola sfida:
dopo aver letto le pagine che seguono immaginiamo che le lancette del tempo segnino
una data molto lontana nel futuro. Pur non avendo termini di paragone con l’ipotetico
presente, riprendiamo la lettura dall’inizio e così con lo stesso spirito con cui oggi rileggiamo i bollettini parrocchiali Vita nostra proviamo a farci un’idea di come si viveva a
Gordona intorno all’inizio del terzo millennio, considerato che a disposizione abbiamo
trent’anni di Momenti di Gordona ed è possibile ricostruire un quadro più completo.
Quale immagine ne uscirebbe? Chi erano i Gordonesi di quegli anni? Cosa facevano
per vivere? Come si relazionavano tra loro? Come comunicavano? Erano felici? Qual
era il grado di interazione tra le diverse generazioni, quali le istituzioni presenti e in che
modo influenzavano le scelte e lo stile di vita della comunità?
La prima valutazione da fare è se dagli articoli pubblicati emergono dati a sufficienza per
rispondere a queste domande ed eventualmente individuare quali sono quelli mancanti
per poter ricostruire il volto del paese. Sarebbe bello riuscire a raccogliere le analisi e
gli scambi di opinioni, questo forse aiuterebbe a guardarci in modo nuovo, pensando
al paese come a un corpo potrebbe essere che dovremmo correggere o accentuare
alcune posture, dismettere certi abiti in favore di altri che vestono meglio.
Questa sfida a guardarci da lontano vuole essere anche un invito a continuare a scrivere,
a inviare i vostri scritti a Momenti di Gordona sempre in un’ottica di cura del momento in
cui viviamo, ma con lo sguardo volto al futuro perché questa è la nostra storia.
Ma torniamo al presente. Oggi si restituisce al paese un tassello del quadro che lo ritrae:
“Cĥièra la mi Gurduna” torna tra le mani della sua gente su carta, la parola è divenuta
materia, è fissata per sempre nella memoria. Il libro chiude un progetto che ha impegnato tante persone, molte mani hanno scritto, molte voci hanno narrato ed è proprio
grazie a questa unione di forze e di idee che esso assume un valore inedito in quanto
risultato del lavoro di un paese che non si è fatto raccontare da altri ma che, andando
alla ricerca di un pezzo di sé, si è voluto raccontare.
Per ogni progetto che si conclude, ce ne sono di nuovi pronti per essere analizzati,
approfonditi e sviluppati e ci auguriamo di farlo sempre più in maniera condivisa. A
questo proposito stiamo iniziando a raccogliere materiale su due argomenti specifici: il
primo riguarda la Prima Guerra Mondiale, il secondo si riferisce alla viabilità del nostro
territorio montano, da quando si percorrevano i sentieri a piedi per raggiungere e caricare gli alpeggi, al passaggio successivo costituito dalla costruzione delle teleferiche
per arrivare infine alla realizzazione della viabilità carrabile. Chiediamo la vostra collaborazione a rovistare nelle soffitte e nei vecchi bauli alla ricerca di cartoline, lettere,
fotografie, divise, medaglie, qualunque oggetto o documento a testimonianza di questi
particolari periodi. Inoltre raccogliamo di buon grado anche le idee, i desideri, i sogni,
le fantasie, tutti elementi essenziali per disegnare nuovi progetti da realizzare insieme.
Comitato di redazione
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La Biblioteca informa
Anche per questa edizione del giornalino
possiamo fornire alcuni dati statistici che illustrano l’andamento della Biblioteca di Gordona e, grazie al nuovo programma di prestito,
anziché quelli relativi all’anno precedente, i
dati messi a disposizione sono aggiornati al
momento della stesura dell’articolo.
Il periodo considerato è pertanto quello dal
01 settembre 2013 al 31 ottobre 2014, con
l’unico limite di non poter fare, per quest’anno, comparazioni con i dati forniti negli anni
precedenti essendo relativi ad un periodo
temporale diverso.
Risultano essere 161 i lettori che hanno preso in prestito almeno un libro, dei quali 110
sono femmine e 51 maschi; 82 sono bambini/
ragazzi (fascia di età da 0 a 14 anni) e 79
adulti.
Sono stati tesserati, inoltre, 15 nuovi lettori
(11 bambini e 4 adulti).
Sono 1911 in totale i volumi usciti (compresi i
DVD), dei quali 1014 quelli prestati ad adulti
e 897 quelli prestati a bambini/ragazzi.
La possibilità di poter richiedere libri non presenti a Gordona, ma disponibili presso altre
biblioteche, e poterli avere nell’arco di una
settimana, sembra essere molto apprezzata
e sta diventando, pertanto, una consuetudine; sono 128 i volumi richiesti dai lettori
di Gordona ad altre biblioteche e sono 195
quelli richiesti alla nostra biblioteca dai lettori
di altre biblioteche del sistema.
I libri per adulti che hanno riscosso maggior
gradimento sono stati:
• “I colori dei fiori d’estate” di Tatiana de Rosnay e, a pari merito, “Ogni mattina a Jenin”
di Susan Abulhawa
• “Mangia, prega, ama” di Elizabeth Gilbert
• “Il caso Collini” di Ferdinand Von Schirach
La classifica dei titoli più graditi dai bambini
è invece la seguente:
• “Giallo di gelosia” di Sara Agostini
• “La ricetta dell’amicizia” di Tea Stilton
• “Le avventure dei Barbapapà” di Tison e
Taylor
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I DVD più visti dagli adulti sono stati “L’uomo
che verrà”, “Novecento” e “The last song”,
mentre i più gettonati dai bambini sono stati
“Rapunzel”, “Trilly e il grande salvataggio” e
“Asterix e i vichinghi”.
Anche nel corso del 2014 sono stati effettuati
acquisti di libri nuovi, sia per adulti che per
bambini, avvalendoci, per questi ultimi, dei
suggerimenti gentilmente forniti dalle insegnanti della Scuola dell’Infanzia che si confermano buone utilizzatrici della biblioteca.
Sempre molto prezioso rimane il contributo
delle volontarie, grazie alle quali la biblioteca
può essere aperta tutti i pomeriggi rendendo
più facile l’accesso ai lettori.
Ricordiamo agli utenti il link del portale delle
Biblioteche della provincia di Sondrio:
come password la data di nascita al contrario
nella forma aaaa-mm-gg, ad esempio: 197809-02) si potrà accedere all'area personale
"MyDiscovery" per:
•p
renotare libri, musica e film direttamente
dal portale, chiedendo la consegna nella
biblioteca più comoda;
•c
ontrollare lo stato della tessera e dei propri
prestiti storici;
•a
ccedere all'area social ("Community") per
lo scambio di opinioni di lettura e di suggerimenti per i nuovi acquisti.
Per qualsiasi dubbio o problema puoi comunque rivolgerti all’addetta di biblioteca.
Ricordiamo, infine, agli utenti gli orari di apertura della Biblioteca di Gordona, facendo
presente che per tesserarsi e per richiedere
libri ad altre biblioteche è opportuno utilizzare
le aperture del martedì e del giovedì (dopo
le 16,30), giorni nei quali è presente l’addetta di biblioteca che ha accesso al sistema
informatizzato.
• lunedì dalle 14,30 alle 17,00
• martedì dalle 14,00 alle 17,30
• mercoledì dalle 14,30 alle 17,00
• giovedì dalle 14,30 alle 19,00
• venerdì dalle 14,30 alle 17,00
http://biblioteche.provinciasondrio.gov.it/
Consultabile via internet, offre la possibilità
di guardare le novità editoriali, la classifica
dei libri più letti, di cercare libri, musica e film
presenti nel sistema bibliotecario provinciale
e di informarsi sugli orari di apertura delle
varie biblioteche.
Ma, soprattutto, effettuando il login (usando
come “username” il numero di tessera e
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Cĥièra la mi Gurduna
In una sala gremita sabato 8 novembre è
stato presentato alla comunità il libro Cĥièra
la mi Gurduna, atto conclusivo del progetto
legato all’emigrazione in Australia a cui la
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Commissione ha lavorato negli ultimi anni,
con la collaborazione delle Scuole, di tanti
gordonesi e soprattutto con il prezioso aiuto
e supporto degli emigranti e dei loro parenti.
Il libro, editato dal Comune di Gordona, giunge infatti a pubblicazione dopo la realizzazione di una mostra fotografica e la produzione
di un cortometraggio con la collaborazione
delle Scuole Medie, nonché dopo un’intensa
attività di ricerca e decine di interviste e videointerviste di approfondimento.
La serata, moderata da Pietro Biavaschi (una
“voce fuori campo”, per sottolineare come
questo libro sia un risultato non esclusivo
della Commissione biblioteca, quanto piuttosto di un processo condiviso e costruito
con il paese), ha preso il via con il saluto
introduttivo del Sindaco, in qualità di editore.
Hanno in seguito preso la parola Gemma ed
Enrico Tavasci, che già nel 2007, sulle pagine
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di Momenti di Gordona, auspicavano che le
testimonianze da loro raccolte in un recente
viaggio in Australia, potessero costituire la
base per una pubblicazione così che venisse
tributato un riconoscimento agli emigranti e
alle loro “identità sospese”.
Il lavoro venne poi preso in carico dall’allora
Amministrazione che affidò alla Commissione
biblioteca il supplemento di lavoro richiesto
perché il risultato finale potesse essere quanto più possibile corale, con lo scopo principale
di coinvolgere il paese, e soprattutto le nuove
generazioni, per creare conoscenza e svelare
un pezzo di storia locale.
Un tangibile risultato di come questo obiettivo
sia stato centrato, riuscendo anche nell’intento di creare un ponte fra generazioni e non
solo tra due Paesi, è la tesina di maturità di
Pamela Fogliada, presentata nel corso della
serata e incentrata proprio sull’emigrazione
da Gordona verso l’Australia.
Durante la serata non è mancato un approfondimento storico, grazie al contributo di
Cristian Copes, che con un intervento conciso
e completo ha tracciato il percorso, o meglio i
percorsi, seguiti dall’emigrazione gordonese a
partire dalla metà del 1500: dalle rotte verso il
sud Italia, fino a quelle transoceaniche, passando per i sempre più frequenti spostamenti
nel resto dell’Europa.
Bruno Ciapponi Landi, direttore del Museo
Etnografico Tiranese e del Centro provinciale
di documentazione dell’emigrazione, nel suo
intervento ha ricordato di come l’emigrazione verso l’Australia dalla nostra provincia (e
soprattutto dall’Alta Valtellina) sia stato un
fenomeno di notevole importanza e anche
ampiamente studiato a livello accademico. Ha
anche sottolineato la particolarità dell’iniziativa gordonese: non si tratta, in questo caso,
di un interesse e di una ricerca calati dall’alto,
quanto piuttosto di un lavoro di comunità che
si impegna per riscoprirsi.
La presentazione è poi andata verso la con-
clusione con ultimi intensi momenti: Agostino
Fanada De Agostini, ha declamato la sua
poesia Parol cĥie camina, e il coro Gurdunees senza pretees ha interpretato tre canti del
repertorio dedicati all’esperienza dell’emigrazione. Il messaggio di ringraziamento da parte
di un emigrante ha infine sciolto la serata, con
un lungo applauso dedicato a tutti loro, i protagonisti di questa nostra importante pagina
di storia.
La serata, che era stata pensata e costruita
per essere prima di tutto una festa per la comunità, si è conclusa con la degustazione di
mundee e vign brülé.
Grazie, dalla Commissione biblioteca, per il
supporto e la collaborazione.
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Trent’anni di Festa della Focaccia
Alcune riflessioni sulla buona riuscita della tradizionale festa
Ci sono ricorrenze che scandiscono il passare
del tempo di anno in anno e che puntualmente
ci fanno riassaporare tradizioni, consuetudini,
atmosfere e rituali. E così, girando ciclicamente le pagine di un calendario perpetuo,
torna ogni anno la magia del Natale e delle
sue feste, a seguire il carnevale con le sue
maschere, poi la Santa Pasqua, più avanti le
vacanze estive e così via. Da 30 anni a questa
parte si è aggiunto per noi gordonesi un altro
appuntamento ricorrente sulla pagina del mese
di maggio: è la Festa della Focaccia.
Non una focaccia qualsiasi, bensì la nosa
fügĥiascia, quela facia sü in la šcĥiaia. Non
una festa qualsiasi, bensì la nostra festa, quella... quella...
Trent’anni fa avremmo detto: quella delle nostre famiglie. Un’occasione di incontro e condivisione per tutto il paese, nel segno della
semplicità. Non a caso la nostra festa è dedicata alla focaccia, simbolo di una vita di paese
semplice e genuina. Non a caso, poi, la nostra
festa anima gli spazi dell’oratorio attigui alla
chiesa: sarà stato forse il gesto di San Martino
a suggerire l’idea di incontro e condivisione allo
scopo di aiutare e sostenere, in questo caso,
la nostra parrocchia?
Passano gli anni e la nostra tanto amata Festa
della Focaccia cresce insieme al paese: molti
più volontari che si danno da fare, più posti
a sedere protetti dall’immancabile pioggia,
l’invenzione della šcĥiaia girevole, molta più
gente che arriva da fuori, anche da lontano, per
gustare i nostri piatti tipici, un incasso sempre
crescente,... Se il successo della nostra festa
si misurasse in base a tutto ciò, potremmo
sicuramente ritenerci più che soddisfatti. E,
giustamente, lo siamo.
Tutto il paese si può ritenere orgoglioso, inoltre, per l’impegno, sempre notevole e incommensurabile, dei tanti volontari che spendono
davvero parecchio tempo ed energie affinché
la festa abbia successo. Ed è persino commovente percepire l’impazienza con cui, soprattutto i giovani, attendono l’arrivo del mese
di maggio per il semplice piacere di dare una
mano, di collaborare e condividere fatiche,
ma anche risate, insieme agli altri per il bene
della nostra parrocchia e del nostro paese. È
bello constatare che questo spirito sia rimasto
immutato nel tempo.
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Ma c’è anche qualcosa che, al contrario, nel
tempo è andato affievolendosi. Se provassimo
ad alzare lo sguardo per avere una visione più
completa, ci accorgeremmo che quel senso
di comunità e semplicità dello stare insieme,
che di fatto è sempre stato il cuore della nostra festa, tende sempre più a diventare quasi
esclusivo. Un fenomeno inversamente proporzionale al successo della festa, che, per
contro, ne ha allargato i confini, spalancando
le braccia per accogliere sempre più persone
provenienti da altri paesi. Dietro alla buona
riuscita della Festa della Focaccia si muove
una macchina organizzativa incredibile: uomini, donne, ragazzi e ragazze di buona volontà
che formano una squadra perfetta, dove c’è
collaborazione, sostegno reciproco, complicità, impegno, rispetto e amicizia. Si viene a
creare un’atmosfera unica, quasi magica, che
abbraccia tutti i volontari come in un’unica
grande famiglia. Questo è sicuramente uno
degli ingredienti “segreti” che rende la nostra
festa tanto speciale. Speciale soprattutto per
i nostri volontari. E se provassimo a renderla
allo stesso modo speciale anche per i nostri
ospiti? Per dirla con il linguaggio di oggi dei
social network: trasformare questa atmosfera
magica in un fenomeno virale, contagioso.
Ognuno di noi diventerebbe testimonial di questo messaggio, semplicemente incarnando e
veicolando proprio quel senso di famiglia, che
ci fa sentire a nostro agio, amati e protetti come
in un caldo abbraccio materno. Non servono
azioni eclatanti, basterebbe per esempio provare a considerare quei giovani che tendono a
bere qualche bicchiere di troppo, come fossero
nostri familiari. Nessuno di noi vorrebbe vedere
il proprio figlio, fratello o anche padre, ubriacarsi fino a star male. Basterebbe per esempio
provare a considerare i tanti bambini che animano il parco giochi la domenica pomeriggio
come fossero nostri figli, a cui probabilmente
vorremmo dedicare delle attenzioni particolari.
Non servono azioni eclatanti, ma semplici gesti
d’amore. Proprio come in una famiglia.
Non una festa qualsiasi, dunque, ma la nostra festa, quella... dello stare bene insieme,
semplicemente, come in famiglia. Questo è il
successo che fa bene proprio a tutti.
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Gente di Gordona.
Cinzia Capelli, presidente
Comunità Montana Valchiavenna
La nuova presidente in carica apre in questa intervista, rilasciata
alla Commissione Biblioteca, uno sguardo sui lavori in corso e sui
nuovi concreti obiettivi dell’ente che si occupa del nostro territorio,
esaminandone problematiche e prospettive.
Pur considerando la complessità legata
alle funzioni della Comunità Montana, quali
fasi chiave individui chiaramente come fondamentali per la valorizzazione del nostro
territorio montano?
Sicuramente sarà importantissimo gestire al
meglio il progetto Aree Interne, conosciuto
anche come Progetto 2020. È un'iniziativa di
matrice europea che mira al sostegno, con
finanziamenti dedicati, delle zone periferiche
che soddisfano in partenza una serie di requisiti
specifici. La Valchiavenna, dopo una selezione
avvenuta a livello ministeriale, è stata individuata come area interna e sarà oggetto di una
sperimentazione pilota che, se darà i risultati
attesi, sarà poi replicabile da Regione e Ministero in altre zone d’Italia. Attualmente siamo
ancora in fase di progettazione preliminare e
si attende la firma dell’accordo di programma
quadro tra Comunità Montana Valchiavenna
(come ente capofila), Regione Lombardia e
Ministero dello Sviluppo Economico entro la
primavera 2015. Negli incontri già avvenuti con
Ministero e Regione si sono individuati gli assi
prioritari su cui puntare: la valorizzazione delle
risorse locali abbinata alla promozione turistica
del territorio.
La valle è potenzialmente in grado di soddisfare molteplici esigenze: offre turismo culturale,
religioso, sportivo e naturale, fregiandosi di riserve e zone a protezione speciale riconosciute
anche a livello europeo. L'obiettivo è sviluppare
un sistema di valorizzazione unitario, di tutta la
valle, sfruttando l'attrattiva di Chiavenna come
polo centrale ampliando poi il raggio a tutti i
comuni, che possono offrire a loro volta moltissimo. Per fare ciò dobbiamo fare squadra tra
tutti i portatori di interesse, mirando a migliorare
anche la struttura stessa che si occupa di promozione turistica della nostra valle. Un'ottima
impostazione sarebbe quella di suddividere
l'offerta in un comparto estivo con protagonista
la Valchiavenna e uno invernale con focus su
Madesimo, ma entrambi i consorzi devono
collaborare come due braccia dello stesso
organismo che si promuovono a vicenda. Fra
gli interventi necessari, oltre all’aumento della
cultura dell’accoglienza (ricordiamoci che i primi promotori turistici sono i residenti), vi è l'incremento dei posti letto disponibili. Pensiamo
alla nostra bellissima mezza costa attualmente
imboschita e impraticabile: vorremmo procedere al recupero di ex canoniche o vecchi edifici
pubblici in disuso trasformandoli in strutture
ricettive turistiche e ostelli per valorizzare percorsi di tutto rilievo in abbinata anche al turismo
richiamato dalla vie storiche.
Un'altra cosa che ci sta a cuore è la valorizzazione dei crotti, un unicum cui era stato dedicato anche uno studio di caratterizzazione
puntuale, puntando al loro riconoscimento
UNESCO.
Abbiamo in previsione anche dei lavori di consolidamento destinati a migliorare alcuni im-
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pianti sportivi per poterli rendere idonei a ospitare i ritiri delle squadre di basket e pallavolo e i
camp estivi che hanno recentemente mostrato
di portare un buon indotto.
È fondamentale far capire che la nostra offerta
è a 360 gradi e si deve sentire la partecipazione
di tutti gli “attori” in campo: tutto va trasposto in
rete e concertato in modo che la promozione
risulti incisiva.
Generalmente parlando in Italia l'approccio
verso il turista è improntato sullo sfruttamento
immediato del fattore economico che la loro
presenza comporta: bisogna pensare invece
che un trattamento onesto e cordiale, propulsore per invogliare i turisti a parlare bene della
località ospitante e magari tornarci e a incentivare altri a visitarla, abbinato alla diversificazione dell’offerta, sono fattori decisivi.
Cosa non funziona attualmente? Cosa invece sì?
Il sistema bibliotecario e museale della Valle,
che sono associati, sono realtà che già funzionano in modo molto soddisfacente. Proseguono tutt’ora gli sforzi di valorizzazione
dell’esistente (Belfort e Scavi di Piuro, Palazzo
Vertemate, il Mulino di Bottonera, il Paradiso
per fare solo qualche esempio), stiamo inoltre
concentrando sforzi economici sul bel Museo
Archeologico in zona Caurga di Chiavenna. Tra
gli altri interventi, c'è l'intenzione di spostare
l'ingresso dalla strada per far passare direttamente i visitatori attraverso la Caurga (antica
cava di pietra ollare). La collezione al suo interno è in via di allestimento ed è di assoluto
valore comprendendo reperti risalenti a epoche
antichissime. Altri ambiti in cui la Comunità
Montana si è mostrata e si mostra tutt’ora molto
attiva è la tutela contro il dissesto idrogeologico, la manutenzione della rete sentieristica e
la rete degli itinerari ciclo pedonali. Abbiamo in
previsione un regolamento per la fruizione degli
stessi e dovremo prendere seriamente in mano
nell’immediato futuro l’aspetto della loro manutenzione, di concerto coi Comuni interessati.
Riguardo agli aspetti da migliorare, alcune
criticità che ravviso sono il basso livello di sfruttamento della risorsa locale del bosco (filiera
bosco - legno - energia) e la promozione turistica del nostro territorio che, pur esprimendo
professionalità e attività di alto livello, appare
a volte come poco coordinata e incisiva. Non
proporsi in modo sistemico verso l'esterno significa perdere efficacia nella comunicatività e
nell’azione.
Fai parte di un'Istituzione che era destinata
a essere soppressa. Come intravedi il futuro
della CM? Inoltre, cosa ne pensi del fallimento del referendum per il Comune unico?
Il futuro delle CM non è molto roseo, praticamente un'incognita. Lo Stato e le Regioni
contribuiscono attualmente in maniera solo
marginale rispetto al passato. Il governo regionale ha dichiarato tempo fa che le CM sarebbero state finanziate solo ancora per pochi
anni. Restano dunque vitali per la CM i fondi
derivanti dal Bacino Imbrifero Montano (BIM) e
i fondi dei ristorni frontalieri. Speriamo che nel
prossimo futuro la Provincia, di recente riconosciuta come interamente montana, abbia la
forza di rivendicare un ruolo primario nel prossimo rinnovo delle concessioni idroelettriche.
Riguardo al fallimento del progetto di unione dei
Comuni sono convinta che un tale cambiamento dovrebbe essere il punto di convergenza di
un processo naturale di accorpamento di varie
funzioni, portato avanti gradualmente puntando alla massima efficienza dei servizi erogati.
Un esempio in merito lo fornisce la situazione
stessa del comune di Gordona, che attualmente fa fronte con grande difficoltà all'assenza
del tecnico di riferimento. Pensiamo a quali
vantaggi rappresenterebbe poter contare sulla
competenza e disponibilità di uffici specializzati
costituiti per servire più Comuni. Decidere di
riunire i Comuni valchiavennaschi non può
essere una scelta delegata a un'onda emotiva,
come forse si puntava che accadesse. Si tratta
di un processo da studiare e ragionare in modo
organico, senza sprecare l'esperienza pregressa della CM, che ritengo di grande valore. Re-
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di Gordona
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centemente ho partecipato a una conferenza
inerente la nascita della Macroregione Alpina,
che dovrebbe comprendere aree affini come la
Baviera, il Nord Italia, la Svizzera, l'Austria e il
Sud della Francia, con l'obiettivo che le località
di maggiore attrattiva diventino traino per tutti
i paesi presenti su quel territorio. Nonostante
l'iniziativa abbia aspetti interessanti, temo che
non possa essere vincente se non si difende
l’identità dei singoli territori che la costituiscono. La Comunità Montana attualmente (grazie
a maggiori fondi mediamente disponibili rispetto ai Comuni) è un ente che effettua un’azione
di rafforzamento dell’identità del nostro comprensorio attraverso progetti di valenza comprensoriale, perciò, in controtendenza rispetto
alla situazione odierna, vedo di buon grado il
suo mantenimento e rafforzamento.
Sei una giovane donna, mamma, gordonese, con un percorso formativo importante
alle spalle. In che modo queste tue caratteristiche incidono, qualitativamente, sul tuo
ruolo di presidente in carica?
Il fatto che io sia donna sicuramente ha una
certa incidenza: sarei fiera di dimostrare che
l'essere donna non preclude nessuna possibilità di accedere a un ruolo autorevole, di
responsabilità. Quel che è certo è che le donne
nascono sempre con un grande difetto di autostima con cui fare i conti, ingiusto se si pensa
che possono offrire qualità spesso marginali
negli uomini a questi livelli, come una maggiore
capacità di ascolto, pazienza e concretezza.
Per quanto riguarda la mia età, credo che sia
importante l'elemento di rinnovamento all'interno di un gruppo di persone che discutono
e decidono su temi che influiscono sulla collettività. Non sono completamente “rottamatrice” però; sono convinta che serva sempre
una sinergia con chi ha maturato esperienza.
Consideriamo inoltre che, essendo la CM un
ente di secondo livello ossia non eletto direttamente dai cittadini, da alcuni anni non prevede
compensi, perciò non è semplicissimo trovare
figure che si rendano disponibili a ricoprire
ruoli che, seppur non contemplino retribuzioni,
sono di grande responsabilità e richiedono un
notevole investimento di tempo e impegno.
Da gordonese spero di portare in CM la voce
della piana, di fianco alla Bregaglia e alla Valle
Spluga, anche se devo dire che Gordona ha
sempre mostrato una forte presenza e una
attiva partecipazione.
Riguardo alla sfera professionale considero questo incarico, indipendentemente dalla
durata che avrà, un investimento nella mia
formazione. In quanto laureata in Ingegneria
ambientale e del territorio credo di poter dare
un apporto competente. Sono grata alla mia
formazione scientifica perché mi ha insegnato
ad affrontare il lavoro con metodo. Se dovessi
consigliare ai giovani un percorso scolastico
con una certa prospettiva attualmente suggerirei una formazione in campo scientifico
ambientale, meglio se abbinata ad una buona
conoscenza delle lingue straniere. Se dovessi
individuare dei punti di forza per poter svolgere
le professioni in campo ambientale, una sarebbe la conoscenza della lingua tedesca: la
Germania, insieme alla Gran Bretagna, è stata
fra le prime nazioni a vedere la rivoluzione
industriale e prima ha dovuto fronteggiarne le
conseguenze ambientali. La valle attira inoltre
moltissimi visitatori di madrelingua tedesca e
non possiamo farci trovare impreparati. Per
questo intendo proporre un'intensificazione
dello studio del tedesco ai dirigenti scolastici
nei prossimi incontri in calendario.
Presenziare la CM è una bellissima sfida, carica di responsabilità che ha non poche ripercussioni sulla vita privata. A chi ritiene la mia
decisione avventata perché ho una famiglia
numerosa rispondo però che ho accettato la
carica proprio perché ho tre figlie e ritengo mio
dovere occuparmi di quello che è anche il loro
futuro. La riduzione degli spazi quotidiani è un
dato di fatto, ma non mi spaventa: ho ottimi
collaboratori e cerco di dare qualità al tempo
in famiglia. Ci sono diversi modi per pensare
ai propri figli, questo è il mio personale modo
di pensare ai miei.
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momentI
di Gordona
Novembre 2014
L’Amministrazione Comunale informa
In qualità di cittadini siamo tutti chiamati a
partecipare alla gestione e alla tutela del bene
comune, cioè di tutte le ricchezze del nostro territorio: umane, economiche e culturali,
ognuno con un proprio ruolo.
Dalle ultime elezioni abbiamo ricevuto l’incarico di amministrare i beni del nostro comune
e intendiamo svolgerlo coinvolgendo il più
possibile tutta la popolazione.
Mettiamo in pratica questo proposito illustrando brevemente alcuni dati del bilancio previsionale 2014 per spiegare scelte politiche
come ad esempio, l’esonero dal pagamento
della Tasi, e alcuni progetti già in itinere (rifacimenti stradali e lavori di sistemazione della
palestra); presentiamo l’iniziativa di apertura
al pubblico della centralina in Val Bodengo e
l’ampliamento degli orari di accesso dell’area
ecologica; vi chiediamo di comunicare e raccogliere opinioni e proposte utilizzando tutti i
canali che abbiamo a disposizione, come la
posta elettronica.
Relazione al Bilancio di Previsione 2014
e scelte di programmazione finanziaria
Il Bilancio di Previsione 2014 del Comune di Gordona é stato
approvato all’unanimità dal Consiglio Comunale nella seduta
del 04 agosto 2014.
Il Bilancio di Previsione rappresenta il principale strumento di
pianificazione delle attività del Comune e di programmazione
finanziaria.
Si compone di due parti fondamentali:
• le ENTRATE, cioè le risorse che l’Ente prevede di avere a
disposizione;
• le SPESE, costituite dalle previsioni di destinazione e di
modalità di impiego delle risorse disponibili in entrata;
e va deliberato in pareggio finanziario complessivo (equilibrio
tra entrate e spese).
Qui di seguito sono indicate schematicamente le voci principali
del Bilancio di Previsione comunale dell’anno corrente.
Bilancio di Previsione Esercizio finanziario 2014:
Entrate:
Titolo I°
Entrate Tributarie
Euro 707.490,00
Titolo II°
Entrate da contributi
e trasferimenti correnti
Euro 48.089,00
Titolo III°
Entrate Extratributarie
Euro 893.437,00
Titolo IV°
Entrate da alienazioni e
Euro 132.000,00
trasferimenti di capitale
Titolo V°
Entrate da accensione
di prestiti
Euro 326.334,00
Titolo VI°
Entrate per servizi
per conto di Terzi
Euro 176.093,00
Avanzo di
amministrazione
Euro 100.000,00
Titolo I°
Spese Correnti
Euro 1.524.416,00
Titolo II°
Spese in conto
capitale
Euro 257.000,00
Titolo III°
Spese per rimborso
di prestiti
Euro 425.934,00
Titolo IV°
Spese per servizi
per conto di terzi
Euro 176.093,00
Euro 2.383.443,00
Spese:
12
Euro 2.383.443,00
momentI
di Gordona
Novembre 2014
Nonostante il periodo di crisi che attanaglia l’economia
dello Stato italiano e che impedisce al medesimo di dare
adeguato sostegno alle finanze delle Amministrazioni
locali, il Comune di Gordona ha scelto di non far pagare
la TASI ai loro cittadini per non pesare ulteriormente sulle
loro tasche.
Tale scelta è stata resa possibile grazie all’ottimo funzionamento della Centrale Idroelettrica comunale, e grazie
alle entrate iscritte in bilancio, che hanno permesso altresì
di garantire tutti i servizi comunali e l’appoggio a tutte le
Associazioni presenti sul territorio, in particolare ai Consorzi Montani.
Per assicurare una maggiore adeguatezza ed efficienza
dei servizi, l’Amministrazione ha dovuto prevedere lo
stanziamento di capitali (Spese) e ha prospettato una
serie di opere volte al miglioramento e all’ottimizzazione
dei medesimi:
• Messa in Sicurezza dell’acquedotto della sorgente Forcola;
• Rifacimento del riscaldamento a pavimento mal funzionante presso la Scuola Materna;
• Lavori di riparazione e miglioria alla Centralina comunale;
• Trasferimento degli ambulatori medici presso l’EX Asilo;
• Rifacimento dei marciapiedi e del manto stradale in
cattivo stato.
Inoltre rendiamo nota la partecipazione del Comune di
Gordona a due bandi regionali indetti per l’acquisizione
di fondi, e più precisamente:
• Bando di indirizzo sportivo, in collaborazione con la CM
di Valchiavenna, allo scopo di apportare migliorie alla
palestra comunale mediante la sostituzione della pavimentazione attuale con la posa di parquet e l’acquisto
di nuovi canestri da basket.
• Bando ad indirizzo turistico-commerciale, in collaborazione con i tredici Comuni della Valchiavenna insieme alla
CM, allo scopo di compiere opere di arredo e di decoro
urbano volte alla qualificazione estetica e funzionale del
comune di Gordona.
Per maggiori informazioni e per un approfondimento dei
dati contabili informiamo i cittadini che siamo a loro completa disposizione al fine di fornir risposte ai quesiti che
ci sottoporranno in merito.
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momentI
di Gordona
Novembre 2014
Porte aperte alla Centralina
In occasione della FESTA DI SAN BERNARDO a Bodengo, nel corso della giornata di
domenica 24/08 è stata introdotta l’iniziativa,
promossa dal sindaco e dall’Amministrazione,
di effettuare delle visite guidate alla Centrale
Idroelettrica comunale.
I gordonesi, e non, si sono mostrati positivamente curiosi. In molti nel corso della giornata
di domenica hanno colto l’occasione di poter
entrare all’interno della centrale e osservare
le due turbine installate per trasformare la ricchezza del nostro torrente Boggia in energia
elettrica.
Prezioso è stato il contributo dell’Ing. Lorenzo
Scaramellini della S.I.E.C., che, grazie alla
sua esperienza ed alla profonda conoscenza
del funzionamento della centrale ha potuto
rendere comprensibile ai “non addetti ai lavori”
i processi di trasformazione che avvengono
grazie a questi macchinari.
Per la neo amministrazione comunale l’apertura ai visitatori è stata un punto di partenza
nell’impegno assunto in campagna elettorale e
cioè, in primo luogo, informare i cittadini sul
reale funzionamento della centralina.
Un doveroso ringraziamento va anche agli
“Amici della Val Bodengo”, organizzatori della
festa, per aver accolto la proposta ed aver
inserito l’iniziativa all’interno del programma
della festa.
Descrizione dell’impianto
Gli elementi idrologici della concessione di
utilizzo del torrente Boggia sono i seguenti:
area del bacino idrografico captato 10,81 Kmq;
portata media derivata 422 l/s; portata massima
derivata 1000 l/s.
L’opera di presa è ubicata in località Corte
Terza, la quota di derivazione di concessione
è di 1180 m s.l.m.
Condotta forzata: le tubazioni sono in acciaio
di diametro 800 mm e spessore pari a 7,1 mm
e la lunghezza è di circa 1410 m.
L’edificio centrale ha dimensioni planimetriche pari a 13 x 8,5 m e altezza pari a circa 8
m ed è parzialmente interrato. Al di sotto della
centrale è posto il canale di scarico delle acque
turbinate.
Il canale di restituzione ha una sezione di
1,5 x 1,5 m, completamente interrato. Lo scarico delle acque turbinate nel torrente Boggia
avviene subito a monte dell’esistente opera di
presa Edipower.
Apparecchiature e macchinari
La centrale è equipaggiata come di seguito
descritto:
•g
ruppo n.1, turbina Francis ad asse orizzontale di potenza nominale 720 kW abbinata
ad un generatore sincrono trifase di potenza
nominale 720 kW (900 kVA) con un fattore di
potenza pari a 0,8 e velocità 1.000 giri/minuto;
•g
ruppo n. 2, turbina Francis ad asse orizzontale di potenza nominale 395 kW abbinata
ad un generatore sincrono trifase di potenza
nominale 480 kW (600 kVA) con un fattore di
potenza pari a 0,8 e velocità 1.500 giri/minuto;
•u
n trasformatore elevatore da 400 a 20.000
V, con potenza 1800 kVA.;
•q
uadri elettrici di potenza, comando e controllo.
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momentI
di Gordona
Novembre 2014
Energia immessa in rete
L’energia prodotta viene totalmente immessa in
rete, ad esclusione della quota parte utilizzata
dai servizi ausiliari di centrale, e la sua misura
viene rilevata nel punto di connessione con la
rete in media tensione di ENEL Distribuzione
spa.
Per la cessione dell’energia elettrica prodotta
al GSE si utilizza il regime del Ritiro dedicato,
secondo la modalità della “tariffa omnicomprensiva”.
La produzione annua attesa in base ai dati
storici e statistici è di 2.250.000 kWh circa.
Di seguito sono riportati i valori mensili di energia netta prodotta dall’impianto dalla sua messa
in servizio fino a fine ottobre 2014.
GEN
FEB
2012 2013
2014
5
-
MAR
-
APR
-
MAG
GIU
435
LUG
1.058
222.369 687.160 574.565 112.937
AGO
25
SET
OTT
NOV
DIC
10.174 353.249 371.376 100.010
31.530 110.500 272.432 325.135
100 159.650 560.000 695.100 633.400 461.500 404.500
64.500 201.500 TOTALE
836.327
20.814 2.357.447
3.180.250
COMUNICARE
Nello spirito di innovazione e semplificazione delle comunicazioni e per offrire ai
cittadini servizi sempre più efficaci e tempestivi, si segnalano a tutti gli interessati
provvisti di posta elettronica gli importanti vantaggi della comunicazione del proprio indirizzo e-mail all’Amministrazione Comunale. In tal modo, potrete ricevere
per posta elettronica, all’indirizzo comunicato, informazioni di carattere generale relative ai servizi ed alle
innovazioni introdotte.
Resta inteso che tutte le comunicazioni verranno esposte anche nelle consuete bacheche per la consultazione
da parte di tutta la cittadinanza.
Gli indirizzi di posta elettronica saranno utilizzati dagli Uffici comunali nel rispetto della normativa sul trattamento
dei dati personali D.Lgs. 196/2003, ed esclusivamente per i fini suddetti.
L’E-mail può essere fornita all’indirizzo [email protected] indicando cognome, nome oppure utilizzando l’apposito modulo qui sotto riportato, consegnandolo presso l’Ufficio Anagrafe del Comune.
✁
Cognome _____________________________________ Nome ______________________________________
Indirizzo e-mail __________________________________________________________________________
Firma ______________________________
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momentI
di Gordona
Novembre 2014
Nei 30 anni di apertura del “Centro Anziani”, ricordiamo l’esemplare modalità
individuata, dalle due massime Autorità civile e religiosa, per dare alla comunità
gordonese un servizio di prim’ordine per le persone anziane o in stato di
bisogno.
La scelta del comodato sessantennale dalla Parrocchia al Comune e la gestione
affidata a una Commissione paritetica, hanno dimostrato come insieme si
possa ben operare.
Un pensiero di gratitudine ai numerosi volontari che si sono succeduti nel
servizio di apertura del Centro e nelle attività svolte a sostegno di numerose
iniziative di solidarietà.
Programma Centro Diurno
Attività 2014-2015
Il centro diurno frequentato da anziani, coordinati da un gruppo di volontarie, è aperto
tutti i martedì e i venerdì dalle ore 14.00 alle
ore 17.30 seguendo il calendario scolastico
(settembre-giugno).
SETTEMBRE
Pomeriggio conviviale di “Benvenuto” per la
consueta apertura annuale.
Festa dei compleanni, mesi: luglio, agosto e
settembre.
OTTOBRE 22 e 23 vendita fiori in occasione della ricorrenza del 1° novembre; beneficienza pro-parrocchia.
26 domenica dedicata alla festa della TERZA
ETà con invito esteso a tutti gli anziani del paese con amici e simpatizzanti. Programma: ore
10,30 S. Messa presso la chiesa parrocchiale
di S. Martino.
Ore 12,00 pranzo in oratorio. Nel pomeriggio
canti in allegria e piacevoli sorprese. Parteciperà il nostro coro “Gurdunes senza pretes”.
16
Nell’ultima settimana del mese sarà organizzato un pomeriggio di allegria con musica e festa
per “salutare” e “OMAGGIARE” il cartellone
delle foto esposto riguardante i 30 ANNI DI
ATTIVITÀ DEL CENTRO DIURNO 02/06/1984
- 02/06/2014.
DICEMBRE
Mercatino di Natale nei giorni 7 e 8 a scopo
benefico (pro-parrocchia ed eventuali esigenze
sopraggiunte).
La settimana antecedente il S. Natale festa dei
compleanni mesi di ottobre, novembre e dicembre, con brindisi augurale e partecipazione del
nostro coro “Gurdunes senza pretes”.
GENNAIO
Tombola di Buon Anno nella prima settimana
di riapertura del Centro.
FEBBRAIO
Eventuale pomeriggio di lavori di gruppo per
“Attività nuove di laboratorio”.
NOVEMBRE
MARZO
La prima settimana si effettuerà il gioco della
Tombola.
Festa di Carnevale in maschera e col nostro
coro (data da definire).
momentI
di Gordona
Novembre 2014
Tortata a scopo benefico con le associazioni e
privati, da definire.
Ultima settimana del mese festa dei compleanni mesi di gennaio, febbraio e marzo
APRILE
Tombola e vendita fiori (pro-parrocchia) in data
da stabilire al momento.
MAGGIO
Ultima settimana festa dei compleanni mesi di
aprile, maggio e giugno.
GIUGNO
Festa a Bodengo: giornata conclusiva delle
attività con S. Messa nella chiesa parrocchiale
di S. Bernardo e pranzo presso la canonica col
nostro coro; aperto a tutti gli anziani del paese
con amici e simpatizzanti.
Si segnalano inoltre le seguenti iniziative:
• Nella settimana di presenza delle nostre infermiere: MISURAZIONE DELLA PRESSIONE
AI FREQUENTANTI DEL CENTRO DIURNO;
• Inoltre nell’ambito delle nostre attività a scopo
benefico su richiesta, realizzazione BOMBONIERE (a mano, all’uncinetto ecc.) per
cerimonie (battesimo, comunione, cresima,
matrimonio, laurea);
• Si segnala l’iniziativa di PROMOZIONE GIOCHI E ATTREZZATURE PER L’INFANZIA E
LA FANCIULLEZZA presso ex-lavanderia
(sotto banca Credito Valtellinese), ricavato a
scopo benefico;
• Nel periodo quaresimale al centro ogni venerdì seguirà un momento di riflessione e
preghiera.
• Progetti futuri: RACCOLTA E CATALOGAZIONE DI UTENSILI legati alla nostra tradizione
contadina, finalizzati all’allestimento di un
eventuale “MUSEO”.
Strada facendo le varie iniziative potranno subire eventuali modifiche.
Per informazioni rivolgersi alla responsabile del
Centro Diurno, Renata Tavasci.
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momentI
di Gordona
Novembre 2014
GORDOnet.TEAM
Un’esperienza da raccontare
La sigla GORDOnet.TEAM probabilmente è sconosciuta alla maggior parte dei lettori di Momenti
di Gordona; giustificati dal fatto che, per trovare
traccia, occorre risalire all’edizione dell’anno
2004.
Per chi ha conservato quell’edizione ed è andato
a rileggere, alle pagine 19 e 20, l’articolo www.
comune.gordona.so.it, quasi sicuramente - come
è successo a noi - ha colto solo parzialmente il
significato di quello che stava dietro alla sigla.
Per questo, a più di dieci anni dall’inizio dell’avventura, abbiamo ritenuto utile ritornare sull’argomento per raccontare come è andata.
Iniziamo col dire chi sono stati e sono i protagonisti principali di questa esperienza: due “ragazzi”
(adesso con 10 anni in più!) con disabilità.
Gli altri “attori non protagonisti” continuano ad
essere: le Famiglie dei “ragazzi”, l’Amministrazione comunale, i Servizi Sociali di Base della
Valchiavenna e il gruppo di una decina di Volontari il cui numero, pur con i necessari ricambi, si
è mantenuto costante nel tempo.
L’oggetto dell’argomento: un progetto, condiviso
da tutti gli attori protagonisti e non, per realizzare
e gestire il “sito internet” del Comune di Gordona.
Progetto sul quale i “ragazzi”, avendo una preparazione specifica acquisita nel periodo scolastico e post-scolastico, potessero trovare motivi
di interesse, di impegno e di socializzazione e
così utilizzare al meglio una parte del tempo
a disposizione e i loro genitori disporre di uno
“stacco” condiviso.
Il luogo in cui si è si è svolta e continua a svolgersi l’attività – per 3 ore al giorno dalle 9 alle 12
e per cinque giorni della settimana da lunedì a
venerdì – è un locale appositamente attrezzato,
privo di barriere architettoniche, messo a disposizione dal Comune di Gordona.
Il progetto, come è già stato scritto, ha avuto il
suo debutto ufficiale con l’avvio del sito internet
del Comune di Gordona il 23 luglio 2003.
Da allora molto cammino è stato fatto. Con la
graduale presa in carico delle attività da svolgere,
e una fattiva integrazione dei “ragazzi”, grazie
all’apporto di personale specializzato messo
18
a disposizione dai Servizi Sociali, si è riusciti
a instaurare un clima di serena collaborazione
tra tutte le parti in causa compreso il personale
dell’Amministrazione Comunale sempre attento
e disponibile ben oltre le proprie incombenze.
Per tutti ricordiamo l’apporto e la disponibilità del
geom. Silvio Gianera (per tutti “il Silvio”) morto nel
corso del 2014 dopo una breve e grave malattia.
Un’attività i cui frutti sono le migliaia di pagine
preparate e trasferite dai “ragazzi”, sul sito comunale per essere consultate dai molti interessati
così come è risultato dal numero dei contatti
registrati.
Dal 2013, per necessità, il sito comunale è passato dalla struttura “sperimentale” attivata nel
luglio 2003 dal gruppo GORDOnet.TEAM ad una
struttura rispondente ai requisiti previsti dalla
legge per i siti pubblici ai quali l’Amministrazione
Comunale ha dovuto attenersi.
Con questo però non sono venute meno le attività; anzi.
Con il nuovo corso il “gruppo” ha cercato e trovato alleanza con la Biblioteca che ha fornito
utili suggerimenti sul come utilizzare al meglio
le maggiori potenzialità del nuovo sito.
Per cui ancora lunga vita al GORDOnet.TEAM.
Per concludere il racconto manca ancora il pezzo
del perché.
Un perché che parte da un sogno che tutti abbiamo dentro.
Quello di essere ogni giorno capaci di guardare
l’altro senza competizione e senza discriminazioni.
Quello di riuscire a rendere concreto questo
desiderio profondo senza essere costretti dal
“dovere”.
Quello di provare che questo è possibile anche
se non sempre siamo così attenti al dentro.
E così, con qualche dose di sana incoscienza
come è necessaria in questi casi, si è passati dal
sogno all’ attuazione del progetto proprio perché
in tutti quelli che – direttamente o indirettamente
– si sentono parte dell’avventura, hanno dimostrato di avere dentro quel sogno.
Tutti questi sono il Gordonet.Team.
momentI
di Gordona
Novembre 2014
La fabbrica è il territorio
Giovani protagonisti al centro: studenti, lavoratori, disoccupati, insegnanti, universitari,
amministratori comunali, tutti con in comune
un forte attaccamento al proprio territorio, la
Valchiavenna e la Val Bregaglia.
Il percorso “La nuova fabbrica è il territorio”,
partito nell’estate 2014 a Chiavenna e promosso da Cisl, Syna Svizzera, Provincia di
Sondrio, Comunità Montana della Valchiavenna e Comune di Bregaglia, è interamente dedicato a stimolare il dialogo tra i giovani e alla
socializzazione di alcune tematiche comuni di
sviluppo sociale, culturale ed economico tra
Italia e Svizzera.
Sono stati molti i giovani che hanno partecipato con entusiasmo ai primi incontri così come
sono molti i temi emersi su cui i giovani valchiavennaschi e bregagliotti si sono confrontati
tra loro: dal lavoro ai trasporti, dalla scuola al
turismo, dall’agricoltura all’artigianato.
Parte così “La nuova fabbrica è il territorio” dal
dialogo e dal confronto tra giovani pronti a mettersi in gioco per lo sviluppo locale e delle loro
comunità. Tra i temi emersi sicuramente l’occupazione giovanile gioca il ruolo centrale: i ragazzi prendono atto della situazione di difficoltà
che sta vivendo il Paese, ma non si rassegnano
e guardano al futuro con speranza, in particolar
modo vedono come un’occasione preziosa il
progetto finanziato dall’Unione Europea sulle
aree interne “Valchiavenna 2020”, come sottolinea Federico Paggi, giovane neolaureato di
Mese: “Il lavoro non c’è e anche le possibilità
di emigrare in Svizzera si riducono in seguito
ai referendum appena votati su immigrazione
e seconde case. Il progetto Valchiavenna 2020
ci regala una grande possibilità che dobbiamo
essere pronti a cogliere appieno”.
Tra le maggiori difficoltà evidenziate ci sono
i problemi con la mobilità e i trasporti, la forte
frammentazione del sistema turistico, le relazioni interpersonali che si perdono in un indi-
vidualismo sempre più pregnante, un mondo
della scuola fortemente scollato dal mondo del
lavoro. Sono solo alcune tra le problematiche
emerse, ma i giovani non si limitano ad un
“elenco della spesa” e propongono soluzioni
ed idee per lo sviluppo locale del territorio che
sia sostenibile sia dal punto si vista ambientale che dal punto di vista sociale e che miri ad
un incremento dell’occupazione, in particolar
modo di quella giovanile.
Il percorso, partito come dialogo tra giovani
sullo sviluppo locale, si trasforma e diventa
oggi un’importante occasione di progettazione territoriale attraverso il progetto finanziato dall’Unione Europea “Valchiavenna 2020”.
L’obiettivo è, a partire dalla conoscenza del
territorio, del suo valore e delle sue criticità,
quello di lasciare in mano ai giovani uno spazio
per far nascere e crescere idee progettuali che
non solo vadano nella direzione di uno sviluppo
sostenibile del territorio, ma che soprattutto
riesca a generare opportunità lavorative sul
territorio per i giovani stessi.
La strada è appena stata intrapresa dai giovani
e sarà importante la condivisione e il coordinamento con le amministrazioni comunali che,
al momento, insieme alla Comunità Montana
della Valchiavenna, sono le titolari del progetto
“Valchiavenna 2020”. La speranza è che dalle
idee progettuali dei giovani e dal lavoro coordinato ed integrato con le istituzioni preposte
possa scaturire un modello di sviluppo virtuoso
per le comunità locali interessate, ma anche la
realizzazione personale e lavorativa dei ragazzi
che credono nella loro valle e vorrebbero costruirsi un futuro fatto di opportunità
sul territorio.
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momentI
di Gordona
Novembre 2014
1
Parol
in cruus
2
3
5
8
2
4
7
6
9
10
11
12
13
14
15
16
18
17
19
20
21
22
23
24
25
26
27
3
29
28
30
31
32
33
1
Tarèè
  3. As gĥie se tee 'l vign e la magnucĥia
  5. Al ziu bri maridèè
  8. Foto 2
10. Cĥilò düü dì
16. Un štumecĥ de la galina
18. La pò es levèda, tarèda o cun i boη
20. Ruèrz de 'na val cĥie ciapa poocĥ suu
22. A Pašqua al te deva i ööf
23. ‘L é pagĥiüra da sentì mèè dumà a tucĥial
24. Foto 1
26. Te la tira cure te se bricĥ cuse scern
27. Quel cĥie se cièma cume ti
30. Te le suta la tešta cure te drom
31. Sal dröva par trüsé la pulenta
32. Te la tira par segné ‘l cunfini cure te segĥia
33. Lec de 'na olta
20
Inpee
  1. Tal piza cura 'le noc
  2. Se la mangièva cun la pulenta o cul caštegn
  4. Cure 'l fiocĥia e 'l piööf insèma
  5. Al gĥieva e 'quii cĥie bui'
  6. ‘L è un bešciöö cĥie al feva vignì trišt al lac o un
jent trop curiuus
  7. Te po fala maridèda
  9. Sal druèva par saré 'l poort
11. Metüü bricĥ driz
12. Ti sent a suné cure 'l vach li turnan a chié
13. La vee ju de la val budencĥ e la fenis int un puz...
14. Sŭ in tal špal cargĥièda de roba, magnucĥia o legna
15. ‘L é facia cun sciula e büteer
17. Cüre ti mengia al te vee la lengua e denc viöla
19. Ciudign piscian piscian
21. Ogni mamai al gĥie la sua
24. Ades ai lu cièman grill
25. Foto 3
28. Menecĥ le la folsc
29. D
umá quii de Gurduna ign boη da dil fin da curaign
nasüü
momentI
di Gordona
Novembre 2014
Puesii de düü gordunees
Es mam... cĥie puesia
La vita de na mam le na puesia
le la püsee bèla cĥie gĥie sia.
De cure la se incoorsc da cuncrié
la creatüra cĥie pö nasaré.
Bèl al prüm criit dal sò fiöö
bèl lacié cume natüra vöö.
Al vee pö la cuntenteza di prüm pass
e la beleza dal sentì a ciamass.
Ogni cambiament le na rivulüzioŋ
ogni giurnèda una növa canzoŋ
a le quasi impusibul cricĥ
parché al pèèr cĥie la müsegĥia la cambia bricĥ.
Dumà na mam, senza fé tant maneesc,
le buna da scriiv e da leesc
in tal cĥiöör dal sò fiöö
e ‘l dì püsee bèl le sempar incĥiöö.
Una mam par la su creatüra
la regala tüt la su vita senza pagĥiüra.
una mam
La štala
Da un gran pèz, pasèva bricĥ de noc, in quel štreciöö
e adess vardèva la šcĥiera de štall senza bešciöö.
Li me fac sumbredecĥ e un gran duluu,
se sentiva gnee un zampügn e gnee un uduu.
Tüt sarèè sü e tüt a la šcĥiüra,
senza grasa suta, malgĥiasc o fee sü sura.
Gnee un lüsign, gnee un brüc o un bèè,
al me vignüü i šgrisui cume se füs al segrèè.
Li parevan frec e ümet cume casinei,
cĥisé da quant temp ‘l in senza vedei.
Ciau , ciau, puscina dai corn špelèè,
salüdi al cresoŋ e ai brancĥign de sèè.
Se pasa via švèlt, se cita pü dent,
la štala le vöida Diu ne cĥiüri jent.
Livio Fogliada
21
momentI
di Gordona
Novembre 2014
Rop e parol
La gĥièrbula o Šcarzèla de la sèè
La gĥièrbula se la
feva cun la rüšcĥia de
pesc, se la pigĥièva
e pö se la puncièva
dancò e dalotra cun
ramadeli fin e špelèè
e se gĥie feva al
menecĥ sempar cun
una ramadèla.
Se la druèva cume na
sachetina par metecĥ
ju un poo de tüt.
Cĥii le druèda i se
regordan cĥie i gĥie
metevan ju la sèè par
al vacĥ, asoη e fragoη da purté a cĥié.
Tacĥièda sü a un cavìc ent in tal müür de la casina i gĥie metevan ju rop menüdui de la cüsina, furscèli e cĥiügee de legn.
Cure ‘s gĥie ureva rangias
Quasi tüc i atrezi e i üsadei i evan de legn e fac a mee. Legn
scavèè, jdulücĥièè o fac de duucĥ. Bašta pensé ai rèès, ai
jèrl, i cavegn, i raštei e i rüšp. Parfina al canèè di tec li evan
de legn šcavèè. Quel cĥie andeva bricĥ sura al fööcĥ ‘l eva
de legn. La bièla ‘l eva al cupal, al piat al bajlöö e furscèli,
cĥiügee e cazet i evan e luur fac de legn.
I üsadei o i evan de rèm o fac cul
duucĥ, cume la segia, la mutina,
al brocĥ e la penagia.
Se bateva via nient e da un rop
rut o cĥie ‘s druèva pü,
se gĥian feva ent un
otar.
Cume se vi in la futugrafia, la grata ‘l è facia
cun la pèèrt ent a cò
de ‘na folsc ruta o cunsümèda.
22
La cavigia e la vartabia
dal carnasc
La vartabia le quel rop cĥie pindoia dal
menecĥ dal carnasc.
Aprööf al böc de la cièèf al gĥie n’eva
un otar par la vartabia in modu cĥie al
culüštrign de la saradüra al pasèva in tal
böc de la vartabia par pudé saré la porta
in cièèf.
Bri tüt al poort a li gĥievan al carnasc, quili
menu impurtant se li sarèva dumà cun na
cavigia de legn.
La vartabia de la porta dal crot ‘leva la
“stazione meteorologica” di nös vec, cura
‘l eva ümeda la segnèva brüt temp, se ‘l
eva sücia la meteva bèl.
Al carnasc ogni tant ‘l andeva unjüü cun
un poo de soinja senò al vegniva gaèèrt,
dopu unjüü inveci ‘l eva bèl ladign. De
gaèèrt al gĥie bri dumà al carnasc, tut
quel cĥie le düür da šcur e ‘l fe remuu ‘l
e gaèèrt.
Al gĥieva e “al gaèèrt de la lüna” (luna
piena). In cal de lüna se feva tanci meštee
e sarvizi, in cres un poo menu ma al gaèèrt
de lüna ‘l eva un poo muštru e se feva
poocĥ o nient. Se pensèva, e un poo sal
pensa emò, cĥie al purtèva un poo fö e ‘l
tešt de la jent.
momentI
di Gordona
Novembre 2014
Gordona 1765.
Quando si vendevano
le panche in chiesa
di Bruno De Agostini
Ai più giovani senz’altro non parrà vero, ma
noi che abbiamo visto il cambiamento sia civile
che clericale ci ricordiamo ancora quando in
chiesa gli uomini stavano davanti e le donne
tutte dietro. Sembrava che ci fosse un confine.
Nella chiesa di Bodengo sono rimaste ancora le
scritte su due panche che confermano quanto
scritto.
In alcune panche nella chiesa di Gordona vi
erano le iniziali dei proprietari e a volte durante
le funzioni ci si divertiva a togliere con un coltellino “al štacĥet”, le grosse puntine di ottone,
e metterle con la punta verso l’alto sulla panca
davanti in modo che quello che si sedeva era
obbligato a sentire qualcosa di non piacevole.
Fa specie sapere che vi erano i proprietari delle
panche in un luogo dove dovrebbe esistere
l’uguaglianza, ma poi penso anche a chi non
poteva permetterselo: come si comportava in
chiesa? Stava in piedi? Ho rinvenuto in Archivio
di Stato di Sondrio un documento che attesta
proprio a Gordona la vendita di queste panche. Le venditrici furono delle Battistessa, due
figlie, Maria Elisabetta e Isabella, e la moglie,
Candida Pizzetti, dell’alfiere Andrea Battistessa, abitanti in Chiavenna. Vorrei dare alcune
notizie storiche su questa famiglia originaria
di Gordona presente a Chiavenna già all’inizio
del ’600. Un personaggio di rilievo fu senz’altro
Andrea Battistessa figlio di Giovanni, nato nel
1636 morto nel 1710. Fra le tante cariche ricoprì anche quella di cancelliere del Contado. Nel
1677 era proprietario dell’unico mulino in Bodengo, ereditato dal padre Giovanni morto nel
1663. Quest’ultimo nel suo testamento aveva
lasciato 100 scudi, moneta di Chiavenna, al Pio
Ospitale dei poveri di Gordona. Giovanni aveva
anche una sorella, Giovanna, che nel 1651 fu
suora nel monastero di S. Pietro a Chiavenna.
Andrea, come il padre, doveva essere molto
ricco: in quel periodo prestò varie volte dei
soldi e nei documenti risultava abitante “...
sopra il ponte d’oltre Mera” in Chiavenna. Si
sposò una prima volta con Lucia Pestalozzi,
figlia di Bonifacio. La poveretta morì a 20 anni
nel 1662, causa del parto, alcuni giorni dopo
morì anche la figlia, che portava lo stesso
nome della madre. Anche la seconda moglie
23
momentI
di Gordona
Novembre 2014
proveniva da una famiglia benestante: Maria,
figlia del Dominus Giovan Battista Besta “della
Valtellina”. Non posso dire con certezza quanti
figli ebbero, essendoci nell’archivio di S. Lorenzo in Chiavenna delle lacune nei registri dei
nati. Ho trovato che Lucia, nata nel 1671, sposò
nel 1694 il notaio Francesco Antonio Pino di
Dazio in Valtellina e abitante a Chiavenna, e nel
1703 ebbe un figlio, Giovan Antonio, anch’egli
notaio. Lucrezia nel 1692 sposò Bartolomeo
Prata di Gera Lario. Fra i maschi vi erano un
Giovan Antonio, nato nel 1670, Giovanni, che
fu per diversi anni Console di Giustizia del
Contado di Chiavenna (un “avvocato” del giorno d’oggi), e, infine, Andrea, nato nel 1677 e
morto nel 1754, su cui è concentrata la nostra
vicenda. Egli sposò Candida Pizzetti di Cremia
e ricoprì la carica di alfiere nel piccolo esercito
del Contado, in tutto 400 soldati così suddivisi:
100 uomini di Chiavenna, 100 di Villa e Piuro,
100 della Val San Giacomo e 100 dei comuni
“esteriori” (Mese, Prata, Gordona, Samolaco e
Novate). Fu anche notaio, ma con scarso successo, visto che dal 1709 al 1752 compilò solo
tre piccoli volumi depositati presso l’Archivio di
Stato di Sondrio.
Con lui la famiglia entra in declino. Già nel 1724
fu costretto a vendere la casa in Gordona (la
metà dell’attuale municipio). Il compratore fu
il comune che l’acquistò per 4.500 lire, ma da
questa somma vennero detratte 2.742 lire che
il Battistessa doveva per tasse non pagate da
diversi anni. Dopo la sua morte avvenuta nel
Il “Casino”
di Cimavilla.
24
1754 vennero venduti altri beni, gli ultimi nel
1766 quando l’arciprete Pestalozzi, a nome
della moglie e delle figlie del Battistessa, vendette dei terreni per il valore di 1.160 lire al
notaio Francesco Maria Ferrari. I soldi vennero
utilizzati per pagare i debiti verso la veneranda
confraternita del S.S. Sacramento, contratti nel
1731, e, in parte, per “taglie” (tasse) anticipate
dall’arciprete. La vendita che interessa a noi
era avvenuta l’anno precedente (1765):
“Io Sebastiano Medina a nome di mia moglie
Isabella Medina, nata Battistessa, Candida
e Maria Elisabetta, madre e figlia nata Battistessa, suocera e cognata di me sig. Medina
concediamo ampia facoltà al nostro cugino
Pietro Gatti speziale peritissimo di vendere e
fare traslazione di dominio con ciò che è meglio
al rev.do sig. canonico Agostino De Agostini
q. (fu) Giovan Antonio di Gordona, quivi presente e stipulante per se e i di lui successori
nominalmente della porzione spettante alle
venditrici di una casa fabbricata con sassi e
calcina coperta di piode esistente in Cimavilla
chiamato il Casino.
Di una panca sita nella collegiata di S. Martino
di Gordona, poco discosta dalla seconda colonna pell’entrare nella navata verso la casa
arcipretale, con ogni azione, anditi spettanti
con parola di entrare in possesso.
Con patto espresso seguito tra il sud. sig. canonico e il sig. Medina che venendo le venditrici
e loro successori ad abitare in Gordona siano
sempre queste padrone di godere detta panca
senza veruna contraddizione e così è.
E questa vendita l’antedetto sig. Gatti ha fatto
per il prezzo di lire 56 di Milano da parpaiole
6 per lira. Le quali 56 lire il detto sig. Gatti ha
confessato di aver avuto e ricevuto dal sig.
Canonico.
Fatto in Gordona nella bottega della casa d’abitazione di me notaio sita nei Scogli
Io, Francesco Ferrari notaio”.
P.s. Sebastiano Medina e Isabella Battistessa
saranno i genitori di Candida Lena Perpenti,
la quale scoprì uno speciale metodo di filatura dell’amianto che la rese celebre in Italia e
all’estero.
momentI
di Gordona
Novembre 2014
La fattoria fortificata cinquecentesca
nella piana della Cesura
Ricordata in un atto notarile rogato quattro secoli fa,
il lato ovest della sua torre è recentemente crollato.
di Cristian Copes
Al centro della piana in località Cesura nel
comune di Gordona sorge una fattoria fortificata. Oggi allo stato di rudere e avvolto dalla
vegetazione, il complesso agricolo fu costruito
nel Cinquecento tra il corso del fiume Mera che
percorre il Piano di Chiavenna e il monte Borlasca dove svetta la torre medievale di Segname.
Nel 1673 Caterina Picenoni, vedova di Bartolomeo Pestalozzi a Selder di Chiavenna e
figlia del podestà di Bondo in Bregaglia, diede
il via all’ampliamento della tenuta alla Cesura,
che aveva ereditato dal marito morto quattro
anni prima (Archivio Capitolare Laurenziano di
Chiavenna, Registri dei defunti, IV, 1650-1672,
1669 ottobre 8).
La fattoria comprendeva le abitazioni dei famigli, non più esistenti, cinque stalle con soprastanti fienili e la dimora dove risiedevano
i proprietari, protetta a sud da una torre, il cui
prospetto ovest è crollato al principio di novembre del 2014.
La fortificazione è ricordata in un atto rogato
il 2 novembre 1614 dal notaio Isacco Lupi di
Chiavenna, quando la proprietà dove sorgevano delle stalle e un edificio con all’interno
un’abitazione e un torchio da vino apparteneva
ad Andrea Pestalozzi a Selder, figlio del defunto
Luca e padre del suddetto Bartolomeo. Dal manoscritto emerge pure che presso la torre c’era
una corte in cui si spargeva e batteva il miglio
e la segale coltivati nei vicini campi.
Come dimostra la presenza del torchio, lungo
il versante delle Alpi Lepontine che delimita
a occidente la piana della Cesura dovevano
essere numerosi i muretti di sostegno, costruiti
in pietra a secco per sostenere i terrazzamenti
dove si coltivava la vite.
Nel 1643 la fattoria di Bartolomeo fu stimata
ben 64.400 lire terzuole. Egli possedeva anche
un prato e alcuni terreni ghiaiosi (“giavere”) tra
la Cesura e il torrente Mengasca nel comune
di Samolaco, dove era pure proprietario di due
selve e tre cascine a Ronscione.
A partire dalla fine del 1675 poco lontano
La torre, la chiesa e
le stalle alla Cesura
cinquant’anni fa, in
una fotografia scattata
dal maestro Amleto
Del Giorgio di San
Pietro di Samolaco.
L’abitazione con la
torre un anno fa.
25
momentI
di Gordona
Novembre 2014
L’edificio con la
torre, all’interno della
quale è cresciuto
un frassino, in una
fotografia scattata il
17 novembre 2013.
dall’edificio con la torre fu costruita una chiesa,
dopo che Caterina Picenoni e il figlio Andrea
avevano ottenuto, il 30 ottobre di quello stesso
anno, l’autorizzazione dal vescovo di Como
Ambrogio Torriani. Quest’ultimo il 14 settembre
1677 delegò l’arciprete di Chiavenna Gerolamo Pestalozzi a benedire l’edificio, da poco
ultimato.
Dieci giorni dopo Caterina stabilì che le rendite
su una vigna con cascina in località ai Raschi
di Chiavenna sarebbero servite per il mantenimento della chiesa, l’acquisto delle suppellettili
e per far celebrare almeno una messa al mese
in suffragio suo e dei propri figli e parenti. Tra i
testimoni dell’atto, steso alla Cesura, figurano il
cappellano dei Pestalozzi Domenico de Alberti,
originario della valle di Lugano, Giuseppe Via
detto Coduretto di Como, al servizio degli stessi
Pestalozzi, e il muratore Filippo Cristofanino di
Cevio in val Maggia. Probabilmente quest’ultimo fu il costruttore della chiesa, impegnato
in quel periodo con altri mastri ticinesi nella ristrutturazione e ampliamento di almeno cinque
chiese della Valchiavenna, tra cui quella barocca della Santissima Trinità a Novate Mezzola.
Il 28 settembre, presenti il coadiutore di Gordo-
26
na Battista Taddei e i curati di Santa Croce di
Piuro e di Prata, l’arciprete Pestalozzi benedisse la chiesa alla Cesura e la sua prima pietra,
che fu murata nelle fondamenta. Oltre che a
Sant’Orsola e in onore della Picenoni, l’edificio fu dedicato alle Sante Caterina da Siena e
Rosa da Lima, patrona del Perù e prima santa
d’America canonizzata nel 1671 dal pontefice
Clemente X.
La chiesa è a una navata con presbiterio a
pianta rettangolare e, a parte la facciata principale intonacata, nel cui timpano è affrescata
la Trinità, le altre pareti esterne sono in pietra
a vista, con cornici e paraste in corrispondenza
degli angoli. Per ovviare ai continui allagamenti provocati da un canale d’irrigazione,
nella primavera del 1934 il suo pavimento fu
rialzato di mezzo metro e l’edificio restaurato a
ribenedetto il 1° maggio dell’anno successivo.
Ripetendosi il problema, a cui oggi si è ovviato,
dopo l’alluvione dell’agosto del 1951 la chiesa
fu definitivamente abbandonata al culto e le
lastre in pietra del pavimento furono asportate.
Complice il furto delle piode del tetto avvenuto
una quarantina di anni fa, gran parte degli stucchi barocchi, eseguiti verso la fine del Seicento
momentI
di Gordona
Novembre 2014
da artisti ticinesi, è crollata. Rimane qualche
tratto dell’elaborato cornicione in gesso nel presbiterio e nell’aula, sul cielo della quale, attorno
a un motivo circolare raccordato ai quattro
angoli da pennacchi, erano angeli, putti, fiori,
ghirlande, medaglioni ed elementi decorativi in
stucco. Questi si ripetevano sull’arco di trionfo
e sulle pareti e la volta a botte del presbiterio,
compresa la cornice dove era inserita la pala
raffigurante le sante patrone, trafugata alla
fine degli anni sessanta del secolo scorso. La
croce in ferro battuto che era sul campaniletto
sopra il timpano è ora su quello della chiesa a
Mondadizza di Gordona, mentre la sua campana, datata 1675 e recante la scritta “Ave
Maria gracia plena” e le figure della Madonna
e di due santi, nel 1993 fu issata sul campanile di San Pietro di Samolaco. A spese della
Comunità Montana della Valchiavenna e della
Fondazione Cariplo, due anni fa è stato rifatto
il tetto e si è provveduto a consolidare la struttura muraria della chiesa commissionata da
Caterina Picenoni.
I Pestalozzi furono una delle famiglie più influenti della Valchiavenna. Tra costoro, figlio di
Ottavio del ramo degli a Selder e di Perpetua
Stampa, Giovan Battista Maria fu prevosto di
Samolaco, commissario del nunzio di Lucerna
nel contado di Chiavenna e, dal 1752 al 1779,
arciprete di Gordona. Alla Cesura visse suo fratello Bartolomeo con la moglie Elena Ann Joss
di Zizers nei Grigioni, nonni materni di Maurizio
Quadrio, patriota risorgimentale e segretario di
Giuseppe Mazzini.
Nell’eventualità si fosse diffusa un’epidemia di
colera, nel 1831 una casa disabitata alla Cesura, proprietà delle sorelle Foico di Chiavenna, fu richiesta come ospedale al Comune di
Gordona dalla Cancelleria censuaria del sesto
distretto provinciale. Nell’ospitale avrebbero
dovuto esserci “almeno due stanze abbastanza
grandi con stuffe, che servir dovrebbero per
collocarvi gli infermi, una cucina, una stanza
per gli infermieri ed altra per le infermiere, ed
una stanza alquanto separata per gli individui
di sequestro [in quarantena] ed una per la guardia” (Archivio storico del Comune di Gordona,
Sanità ed igiene, polizia mortuaria, cartella 24,
fascicolo 2, 1831 novembre 26).
Oltre alle torri della Cesura e di Segname e al
castello sulla collina di Santa Caterina restaurato alla metà del Trecento dal vescovo di Como
Bonifacio da Modena, a Gordona sorgeva pure
una casatorre, citata in un atto notarile steso il
23 luglio 1640 da Baldassarre Pestalozzi.
Come fece la signora Ennia Biavaschi con la
torre di Segname, ceduta nel 1991 al comune
di Gordona per la cifra simbolica di 1˙000 lire e
restaurata otto anni dopo grazie ai fondi della
Legge Valtellina, forse sarebbe stato meglio
cedere l’abitazione con la torre alla Cesura a
un ente pubblico.
Soprattutto in passato, ciò avrebbe potuto favorire il restauro dell’edificio.
La chiesa di
Sant’Orsola benedetta
nel 1677 con, sullo
sfondo, il monte dove
svetta la torre di
Segname.
L’abitazione con la
torre come si presenta
oggi, dopo il recente
crollo.
27
momentI
di Gordona
Novembre 2014
La caccia all’orso in val Bodengo
e val Pilotera alla fine dell’Ottocento
Nel XIX secolo furono numerosi gli orsi che si spostarono
tra le due valli gordonesi e la val Mesolcina
di Cristian Copes
Per la pubblica incolumità e la salvaguardia
dell’allevamento l’articolo 16 delle regie patenti
del 29 dicembre 1836 consentiva la caccia a
lupi, orsi e linci. Chi abbatteva uno di questi
animali riceveva un premio in denaro e doveva
essere un bersagliere o un altro tipo di militare,
oppure, sotto la sua responsabilità e dopo aver
ottenuto l’autorizzazione dal prefetto, il sindaco
poteva rilasciare il permesso a comuni cittadini,
anche se costoro non avevano il porto d’armi.
Numerosi furono gli orsi bruni che si spostarono tra la val Bodengo, la val Pilotera e la
val Mesolcina. Come attestano i documenti e
Cacciatori con
l’orso abbattuto il 16
aprile 1893 presso
Mesocco, in una
fotografia scattata
da Giuseppe Furger
(1865-1921).
28
giornali dell’epoca, nella seconda metà dell’Ottocento nella vallata svizzera furono abbattuti
una cinquantina di orsi, quattro dei quali nel
settembre del 1866 a Cama, Grono, Roveredo
e San Vittore.
Sul versante elvetico della valle della Forcola
il 10 novembre 1885 il giudice Giuseppe Gattoni di Soazza ammazzò un plantigrado di un
quintale e mezzo che, il giorno successivo, fu
esposto al pubblico in occasione della festa di
San Martino. Armati di fucili Vetterli e Milbank,
in località Gesèna presso Mesocco il 16 aprile
1893 i cacciatori e battitori del luogo uccisero
momentI
di Gordona
Novembre 2014
Orso bruno maschio.
un orso maschio adulto, mentre un altro esemplare, esposto al Museo cantonale di Storia
naturale di Lugano, fu abbattuto due anni dopo
sui monti di Lostallo.
Oltre alla ricompensa, nel suo diario il cacciatore Andrea Picenoni di Bondo in Bregaglia
annotò di aver abbattuto il 5 agosto 1867 in val
Bondasca un’orsa adulta, che fu acquistata dal
direttore dei Bagni idroterapici di Sankt Moritz,
mentre oggi è conservata in una sala del Museo
della Ciäsa Granda di Stampa, dove è pure
esposto un lupo ucciso tredici anni fa.
Impegnati a cacciare un fagiano, in val Bodengo
nell’agosto del 1884 i cacciatori del banchiere
chiavennasco Giovanni Dolzino incontrarono un
orso che si allontanò dopo aver sentito abbaiare
uno dei loro cani. A causa dell’uccisione di molte
capre e nel rispetto dell’articolo 16, ancora in
vigore, in autunno il prefetto di Sondrio Ferdinando Laurin concesse il porto d’armi gratuito
a una decina di Gordonesi. L’anno successivo
rilasciò i permessi a due Giacomo Guglielmana,
Battista e Giovanni Biavaschi, Francesco e Giovanni Battistessa, Domenico Fogliada, Pietro e
Silvestro Pedretti.
Sotto la sua responsabilità, nella sua lettera al
prefetto il sindaco Giovan Battista Battistessa
assicurò che, nonostante non avessero la li-
cenza per poter esercitare l’attività venatoria,
si trattava comunque di “abili tiratori ed arditi,
idonei insomma alla caccia all’orso”.
Nell’estate del 1886 un’orsa con due piccoli
uccise del bestiame in val Bodengo e val Pilotera. Per questa ragione furono richiesti ben
21 permessi, ma il prefetto, temendo che troppi
cacciatori avrebbero rischiato di spararsi l’un
con l’altro, ne accordò solo una decina. Come
era consuetudine, egli si raccomandò con il sindaco Martino Guglielmana “che i fucili non siano
caricati che a palla”, perché spesso i cacciatori
utilizzavano anche altri tipi di proiettili.
Dopo aver rilasciato il permesso di caccia
all’orso per tre giorni a Giovanni Battistessa
e Giovanni Gianoli del ramo dei Delacqua, e
ottenuto il nulla osta dal nuovo prefetto Luigi
Prezzolini, il sindaco di Gordona Guglielmo
Tavasci comunicò al prefetto che il 13 giugno
1887 a la Gandàscia in val Pilotera il Gianoli
aveva abbattuto con due colpi di fucile “un orso
femmina d’età inoltrata”, che era stato portato
in un crotto della località.
Pochi giorni dopo il delegato della Pubblica
sicurezza di Chiavenna scrisse al sindaco che
al cacciatore gli sarebbero spettati come ricompensa 40 fiorini, ma per pagare il premio
attendeva un verbale sia da parte del comune
29
momentI
di Gordona
Novembre 2014
Orsa
con quattro cuccioli.
30
che dal Gianoli. Quest’ultimo scrisse che aveva abbattuto “un’orsa di mediocre grandezza,
la quale col terrore dei Gordonesi si pasceva
continuamente di capre e pecore ed altre animali piccoli”. Egli aggiunse che l’orsa “avrebbe
regalato altre sue visite se il piombo di una palla
nemica non avesse troncata la sua vita”. In
qualità di testimone, il verbale fu firmato anche
dal Battistessa.
Dopo che l’uccisione dell’orso fu attestata dalla giunta municipale di Gordona, il Ministero
dell’Agricoltura, Industria e Commercio dispose di dare a Giovanni Gianoli 98,76 lire, che
avrebbe potuto incassare direttamente presso
la tesoreria provinciale di Sondrio.
Il compenso fu quello stabilito dal Regno d’Italia, che aveva mantenuto in vigore l’avviso del
9 febbraio 1818 del Regno Lombardo-Veneto:
per l’uccisione di un’orsa adulta si riceveva – per
l’appunto – 98,76 lire (40 fiorini); per un orso
maschio adulto 73,80 lire (30 fiorini), mentre
per un orso di età inferiore a un anno 25 lire
(10 fiorini).
Al principio dell’estate del 1890 in val Bodengo
un orso fece strage di capre per cui, su richiesta
del sindaco Antonio Battistessa e dopo aver
ottenuto l’autorizzazione dal prefetto Giuseppe
Guaita, il 24 agosto furono rilasciati i permessi di
caccia a dodici Gordonesi: Giovanni Battistessa; Agostino, Giovanni e Giovan Battista Biavaschi; Francesco Bini; il citato Gianoli; Giovanni
Lombardini; Pietro e Silvestro Pedretti; Domenico Tabacchi; Francesco e Martino Tavasci.
La caccia non ebbe esito positivo e al principio di ottobre alcune persone segnalarono la
presenza di un orso nei boschi di Menarola,
che uccise capre, pecore e agnelli, mentre altri
animali domestici furono trovati in fondo a un
burrone sull’alpe Štrèm in val Bodengo.
Rifacendosi all’articolo 16 delle regie patenti
emanate da Carlo Alberto di Savoia, ancora il
25 maggio 1892 il sindaco Giuseppe Pelanconi
chiese al prefetto Andrea Pisani l’autorizzazione di cacciare l’orso sugli alpeggi e le vallate
gordonesi. Il permesso verrà rilasciato per 15
giorni a Giovanni Battistessa di 43 anni, Pietro
Battistessa di 35 anni, Agostino Biavaschi di
31 anni, Battista Biavaschi di 45 anni, Giovanni
Biavaschi di 62 anni, Francesco Bini di 28 anni,
Silvestro Pedretti di 70 anni, Martino Tavasci di
48 anni e il suddetto Gianoli di 36 anni.
Con un colpo ben indirizzato, sparato anch’esso
con un fucile progettato dallo svizzero Federico Vetterli, alla metà di novembre del 1893
in val Pilotera Innocenzo Emilio Biavaschi di
Verdabušch (2 luglio 1873 - 17 dicembre 1944)
uccise un orso di quasi un quintale che aveva
sbranato 24 capre e pecore. Per aver abbattuto l’orso il giovane contadino di Gordona fu
soprannominato Mazaurz.
Una delle ultime segnalazioni avvenne nell’estate del 1910, quando sui monti di Soazza in val
Mesolcina fu avvistata un’orsa con due piccoli (i
documenti sulla caccia all’orso in val Bodengo
e val Pilotera sono conservati presso l’Archivio
storico del Comune di Gordona, Agricoltura,
industria e commercio, cartella 62, fascicolo 20).
momentI
di Gordona
Novembre 2014
Vita nostra
Riprendiamo la rilettura dei bollettini parrocchiali Vita nostra a partire
dall’agosto 1936: mancano le cronache di Bodengo “arido deserto,
desolazione completa” mentre la vita a Gordona trascorre senza
eventi degni di nota, salvo un incendio sviluppatosi nella sagrestia
della Parrocchia.
Riproponiamo lo stesso schema proposto
nei numeri precedenti di Momenti di Gordona
evidenziando con colori diversi le parti scritte
da Arciprete e/o prevosto da quelle comuni
a tutta la diocesi.
Siamo nel pieno dell’estate, a Berlino si stanno svolgendo le olimpiadi e Jesse Owens
vince quattro ori nell’atletica leggera; a Gordona la popolazione si è quasi interamente
trasferita sugli alpeggi della Val Bodengo, in
paese “non sono rimasti che gli impossibilitati”. Si avverte una certa lentezza, una imperturbabile tranquillità sembra accompagnare
i giorni di queste ultime estati serene. I dati
del censimento del 21 Aprile rendono noto il
numero degli italiani: 42.943.602 in totale, le
donne sono il 50,9%. Gordona conta 1318
abitanti, 618 maschi e 700 femmine, 325 le
famiglie.
- Agosto 1936: dall’archivio parrocchiale si
rendono noti episodi di storia locale risalenti
alla metà del ’700.
FESTE DI AGOSTO
RIFORME DI UNA VOLTA
Era il 4 Maggio 1752. Mons. Agostino Maria Neuroni, Vescovo di Como, si trovava
in visita Pastorale a Morbegno. In un momento libero dalle molteplici occupazioni
poté ricevere il rev. Arciprete Pestalozzi di
Gordona, latore di una supplica.
Oltre quelle prescritte dalla Chiesa, vi erano tante feste votive in Parrocchia, e, dice
il documento: “riuscendo ai popoli pressoché impossibile la piena osservanza di
dette Feste e Processioni per succedere
queste per lo più ne’ tempi de’ maggior
lavori e per esser quasi tutte le proces-
sioni lunghe e faticose, per il che col poco
rispettare le suddette feste per i bisogni
viene anche ad esser poco rispettata la
Festa di precetto per l’uso di strapazzare
le altre e per isfuggir il tempo di aria infetta…” si proponeva nella supplica una
riforma radicale in riguardo.
Figuratevi, per citarvi appena le Processioni che si tenevano fuori parrocchia:
per S. Marco e Pentecoste si andava a
Samolaco; per S. Guglielmo nel suo Santuario in Valle, il 2 Luglio a Menarola, per
S. Rocco a Campedello; per S. Carlo alla
sua Chiesa vicino a Prosto, il primo Maggio a Gallivaggio.
31
momentI
di Gordona
Novembre 2014
Il Vescovo ne soppresse parecchie, ridusse l’itinerario di alcune, trasportò la
data di altre. Ho cercato nella cronaca del
fatto l’eco delle mormorazioni delle donne di allora, ma non ho trovato il minimo
accenno, allora non esistevano ancora le
consorelle… E non consta neppure che
ci sia stato un solo confratello, delle tre
confraternite che c’erano, il quale avesse
deposto l’abito per protesta.
Si vede che nel ’700 i Vescovi dirigevano
le Parrocchie della Diocesi senza rivali.
Ecco spiegato in qual modo, nei mesi estivi, in S. Martino non troviamo feste votive
come nelle altre stagioni. Si conservano invece nelle Chiese filiali di montagna
dove non giunge l’aria infetta (ora veramente ridotta solo alla Cauzza) e dove non
c’è pericolo che il frumento non sia maturo
il sabato e lo sia troppo il lunedì. L’Agosto
ci porta parecchie belle feste alpine.
Si comincia all’Alpe Cima (e negli Andossi)
con la Madonna della Neve, S Rocco in
più luoghi della Valle, S. Bernardo il Patrono della nostra Bodengo, la Madonna
del Buon Consiglio a Bedolina, ed il ciclo
dell’alpeggio e delle feste si chiude al Cermine con la Natività di Maria.
Belle feste delle Alpi! Belle per i santi e gli
avvenimenti della vita della Vergine che
si commemorano, belle poi soprattutto
devono essere per la divozione dei fedeli
che vi intervengono.
ROVISTANDO IN ARCHIVIO
L’Arciprete Pestalozzi continua la sua cronaca della parrocchia:
…La comunità di Gordona era composta
di otto quartieri, cioè: 1) Vignate e Colloredo; 2) Menarola, nel 1756 smembrata e fatta nuova Comunità sotto il primo
consolato di Giovanni de Gianbatta detto
Pedana; 3) Cimavilla; 4) Gasperoni; 5)
Ponte antichissimamente denominato il
Quartiere de Nobili; 6) Pendoglia;
7) Piazzoli; 8) Scogli; i quali ultimi due
Quartieri nel 1756 furono uniti in uno solo
per la loro spopolazione, denominato il
Quartiere della Chiesa e tra tutti li detti
otto Quartieri formavano sin il numero di
millecinquecento anime.
Sebbene una certa per altro antichissima
32
tradizione ed immemorabile attribuisca la
prima Parrocchia di Gordona alla Chiesa
di S. Cattarina sul Castello, io non ho mai
trovato alcun motivo per asserirlo, e per
quanto posso asserire dalla lettura dei
più canuti scritti, la Chiesa di S. Martino
fu sempre la Parrocchiale, che per fino
nel 1446 dopo la nascita di Gesù Cristo
trovo aspettante alla Pieve di Sammolico
con Novate, ed Albonici sotto un certo
Giovanni de Suma Vicario nelle Pievi di
Chiavenna e Sommolico.
Non trovasi però, che la Chiesa di Gordona abbia giammai avuto veruna soggezione a quella di Sommolico, anzi li popoli de
Communi esteriori leggonsi avere prestato
il giuramento di fedeltà nelle passate guerre sotto il Duca… dinanzi la Parrocchiale
di S. Martino, quasi fosse la prima tra le
altre Parrocchiali del contado…(continua)
RITMO PARROCCHIALE
In questo mese la trebbiatrice, che aveva
riposato tutto l’inverno, ha ripreso la sua
lieta canzone. Canzone sonora di manipoli
flagellati e di mazzi serrati; canzone lunga
dalle prime ore del mattino quando invadeva la quiete raccolta dei fedeli in chiesa,
alla più tarda sera.
Canzone tutta di letizia però, che ringraziava Dio dell’abbondanza largita, che faceva
lieti i combattenti per i lauti guadagni, che
eccitava i padroni dei trenta carri aspettanti, che diceva la gioia della raccolta di
un popolo lavoratore.
–––––––––––––––––
Bimbo felice. Il fanciullo di A. C. Tabacchi
Ezio, dopo subito l’esame di cultura religiosa, ebbe la fortuna ed il merito di essere
prescelto dagli Esaminatori di Plaga, per
il viaggio premio a Roma.
Là, ai piedi del Papa, con altri 5000 fanciulli di A. C., portò la devozione filiale ed
innocente dei nostri bimbi tutti e ne riportò
colle meravigliose impressioni da Roma,
la Benedizione del S. Pontefice per tutta
l’Azione Cattolica.
Torna per una visita al paese Martino Biavaschi, fratello del già noto avvocato Giovan
Battista Biavaschi. Giovan Battista era avvocato filosofo del diritto, libero docente a
momentI
di Gordona
Novembre 2014
Padova nel 1915, e Milano (nel 1933 rifiutò
la cattedra per non aderire al PNS, partito
nazionalfascista), è parlamentare nel 1921 e
amministratore della Banca Cattolica del Veneto. Fa costruire a Gordona la casa del parroco e rifornisce la biblioteca. Martino, nato
il 4/9/1883 e morto il 18/4/1958, emigra una
prima volta in America nel 1902 e successivamente nel 1920 giunge a New York con
la nave Mauretania salpata da Cherbourg
(Bassa Normandia, Francia). Nel primo dopoguerra finanzia la costruzione dell’oratorio.
Tornano in visita anche i piloti dell’aviazione Andrea Dell’Anna e Michele Mazzina, ai
quali il destino riserverà un tragico epilogo: il
primo perirà nel corso della seconda guerra
mondiale (vedi Momenti di Gordona 2012),
mentre il secondo cadrà col proprio velivolo
a causa di una tempesta e morirà al Civico
Ospedale di Pordenone il 2/7/1937.
Ottima impressione in tutta la popolazione fece la visita di un nostro emigrato, il
Signor Martino Biavaschi, il quale portò
dall’America i saluti e le notizie di numerosi
nostri Parrocchiani residenti a New York.
Giunto a Gordona il 12 luglio, trascorse
una quindicina di giorni a Monte Spluga presso i suoi, non trascurando di fare
qualche visita in paese; e ripartì il 28 ben
impressionato dei progressi della nuova
Italia, che da anni non vedeva, e carico
dei nostri saluti per quegli amici lontani,
che non dimenticano la patria.
–––––––––––––––––
Un estraneo, alla fine di luglio, avrebbe
detto che Gordona è paese di villeggiatura, ingannato dalle eleganti uniformi estive
di Ufficiali d’Aviazione, che (le uniformi)
spiccavano vivacemente contro la modestia delle nostre strade.
Ingannato si nel suo giudizio perché gli Ufficiali sono nostri e per nulla affatto villeggianti. Mentre li complimentiamo dell’onore indiscutibile che portano a Gordona con
si nobile arma, al Rag. Andrea Dell’Anna
e al Geom. Michele Mazzina facciamo i
migliori auguri (forse soggettivi?) di una
splendida carriera nei cieli più tersi.
–––––––––––––––––
Le cronache di Bodengo questa volta si
omettono completamente per la semplice
ragione che manca materia; arido deserto,
desolazione completa. Speriamo nell’agosto….inoltrato.
- Settembre 1936: in seguito alla resa delle
truppe abissine viene proclamato il 9 maggio
l’Impero dell’Africa Orientale Italiana, i soldati
cominciano a fare ritorno in patria.
VISITE PASTORALI NEL ’600
Nell’ufficio Parrocchiale della nuova Canonica una parete è occupata completamente dal nuovissimo Archivio, che odora
ancora tutto di resina e di vernice. Chi vi
entra, in questi mesi estivi di dispersione
della popolazione, trova spesso tutto a
soqquadro. Registri, carte, cartapecore
d’ogni dimensione e d’ogni età che devono essere decifrati, catalogati e messi
al posto conveniente nei registratori pure
nuovissimi.
Scartabellando queste antichità se ne trovano spesso delle carine che vi fanno
sostare qualche istante, mentre la polvere
di vari secoli va depositando un istante. Ci
si medita sopra, talvolta se ne prende un
appunto e si ricomincia il lavoro.
Sfogli lo Stato d’Animo, compilato nel 1690
dal Parroco di allora G. Battista de Taddeis,
dove sono elencate le singole famiglie della Parrocchia (Menarola compresa), con i
vari membri di ciascuna, divise per gruppi
dal nome dei quartieri di qualche famiglia
insigne. Tra le altre espressioni trovo a
caratteri più marcati questa testuale, da
me naturalmente sottosegnata in matita
bleu: In Loco Doctorum, che vuol dire: nella contrada dei Dottori e segue un elenco
di alcune famiglie più o meno numerose.
Diamine, pensai, che ci sia stata qui una
succursale della rinomata Università pavese di Medicina? Ma compresi poi il significato dell’espressione birichina leggendo
l’elenco delle famiglie leggendo l’elenco
delle famiglie ed allora meditai….
Dopo 17 minuti di meditazione e di ricerche dei discendenti attuali dei Dottoroni
di allora, mi son trovato in torto. E me ne
confesso pubblicamente.
Dovrei, talvolta, compatire di più gli eterni
critici ed incontentabili di questa mia epoca. Poveretti sono scusabili in gran parte,
33
momentI
di Gordona
Novembre 2014
è malattia vecchia, trasmessa col sangue.
È come un secondo peccato originale…
Sareste indiscreti poi se pretendeste di
conoscere le parentele, e io mancherei di
carità confidandovele.
... il vescovo di Como Mons. Ciceri che ben
3 giorni si soffermò in Visita Pastorale nel
1682 e vi ritornò nel 1690.
Una motivazione più bella io non l’ho mai
sentita, specie se data a un popolo intero.
Sentite. La traduco dal latino parola per
parola: “Infine interrogò a lungo gran parte
del popolo sulla dottrina cristiana, e tutti
risposero così bene, che pubblicamente
lodò assai il maestro e i discepoli, affermando che in nessun luogo era stato così
soddisfatto come qui; e questa lode non
solo la diede qui a Gordona ma la ripeté a
Chiavenna e in tutta la Diocesi.”
Ed ecco che volle dare un premio ai Parrocchiani riconfermando solennemente la
Bolla del 1583 con cui erigeva la Chiesa
a Prepositura con tutti gli onori, prerogative, privilegi ecc. convenienti a simili
distinzione.
La frequenza alla Dottrina Cristiana fu
assidua anche nel ’700, ed il profitto non
dovette essere minore, perché nel 1752
Mons. Neuroni, allora Vescovo di Como,
erigeva a Colleggiata la Parrocchiale, col
titolo e le prerogative di Arciprete al Parroco, di Prevosto al primo Coadiutore (unico
caso in Diocesi se togliete la Cattedrale)
e di Canonici della Colleggiata agli altri
quattro Sacerdoti in cura. E, aggiunge il
cronista, si cominciò subito a funzionare
la Chiesa da Colleggiata con “sommo piacere de’ popoli”.
Importantissima la Visita straordinaria di S.
E. Federico Borromeo, Patriarca di Alessandria e Visitatore Apostolico, fatta il 2
Settembre 1664.
... Emanò decreti energici da eseguirsi
sotto pena di scomunica da incorrersi immediatamente, come nel decreto riguardante i diritti e beni spettanti alla Chiesa,
ai Benefizi, ai Luoghi Pii. Ma si interessava
anche delle minime cose. Ad esempio:
“Sia tolto immediatamente l’abuso di riporre le granaglie sopra delle tele davanti
alle porte delle Chiese per l’essicazione”.
34
RITORNANO I LEGIONARI
Già la notte fatidica del 5 Maggio ne giungeva uno: Tavasci Giacomo, rimpatriato
anzitempo per malattia contratta in servizio.
Con la divisione motorizzata “Trento” rientrava dalla Cirenaica ed inviato in congedo
il fante Guglielmana Giovanni. Morelli Antonio della eroica “28 Ottobre” giungeva in
famiglia il 27 Agosto ancora sotto l’impressione stupenda delle deliranti manifestazioni di Como.
Due giorni appresso era il soldato di sanità: Pedretti Giovanni che raggiungeva la
famiglia di ritorno dalla Somalia.
Ad uno ad uno giungevano tutti i legionari
e indomiti alpini ed umili fanti. Come i primi
arriveranno alla spicciolata, senza preavvisi; ma si raduneranno tutti insieme attorno
all’altare della Madonna di Bedolina per
sciogliere il voto di ringraziamento alla
Vergine, proposto ed accettato entusiasticamente da loro, quest’inverno di guerra,
mentre si trovavano nel combattimento
più aspro al Uogorò, al lago Ascianghi,
al passo Dogherà, all’Amba Aradam tra i
pericoli più gravi.
Tornano felici e vittoriosi, dopo aver conquistato alla Patria un Impero, ed alle nuove generazioni assicurato un pane ed un
posto al sole di Dio.
Siano i benvenuti. Ad essi la nostra gratitudine ed il nostro plauso.
RITMO PARROCCHIALE
Per variare il Ritmo che andava troppo
regolare abbiamo questa volta una nota
stonata.
Il lunedì 3 Agosto si sviluppava nella
sagrestia della Parrocchia un incendio.
Avvertito fortunatamente al suo inizio, fu
possibile spegnerlo subito e limitare così
i danni, che, ciò nonostante non furono
indifferenti.
Restò carbonizzata una parte rilevante del
ricco pallio che era stato recentemente
riportato su seta nuova e per il cui riporto
un generoso benefattore aveva qualche
giorno prima versato mille lire.
Furono distrutte 18 torce dei Confratelli del
S. Rosario, l’armadio che le conteneva,
momentI
di Gordona
Novembre 2014
l’armadio grande all’entrata della sagrestia
e diversi altri oggetti di minor valore.
Si stanno svolgendo le pratiche d’Assicurazione che rifonderanno i danni, almeno
fin dove è possibile, della Fabbriceria e
della Confraternita.
–––––––––––––––––
Un emigrazione generale si è notata a
Gordona per l’Assunta e la settimana seguente. Non sono rimasti che gli impossibilitati; gli altri tutti dispersi dal Notaro,
all’Ala a Montespluga; e hanno fatto bene,
purchè abbiano letto e messo in pratica il
Bollettino d’Agosto.
–––––––––––––––––
Dobbiamo dire che S. Bernardo fu il centro
del mese? Il cronista crede che si. La presenza del Signor Arciprete, il predicatore
straordinario nella persona del Prevosto
di Mese, Don Orsino Tam, l’harmonium
anche, che è nuovo a Bodengo, il canto a
piene voci che se non perfettamente artistico, è però sentito, tutto contribuì alla solennità e alla cordialità della celebrazione.
Il tempo incerto del mattino non impedì un
afflusso numerosissimo.
–––––––––––––––––
Anche a Bedolina la festa della Madonna
del Buon Consiglio si svolse bene. La devozione a Maria e l’attaccamento a questo nostro piccolo Santuario sono sentiti,
come si poté dedurre dall’affluenza dei
devoti non solo dai monti ma da tutti gli
Alpi e anche da Gordona.
Tutto bene, eccetto, naturalmente, la stonatura, che ognuno sa, che tutti deplorarono, e che…non si ripeterà se vogliamo
veramente le benedizioni della Madonna.
- Ottobre 1936: inizia il quindicesimo anno
dell’era fascista e il primo dopo la proclamazione dell’Impero; Hitler e Mussolini raggiungono un’intesa che si concretizza nell’Asse
Roma Berlino a cui si aggiungerà il Giappone
formando la Triplice Alleanza. Sugli alpeggi si
chiudono le baite e “da Donadivo e dalle Coste è stata una valanga di bimbi, di bestie e
di grossi carichi. Il paese s’è tutto ravvivato”.
LA NOSTRA SAGRA DI GALLIVAGGIO
Il giorno 10 Ottobre, con funzioni solenni
si celebrerà la Festa dell’Apparizione della
Madonna. S. E. Mons. Vescovo, il giorno
seguente, terrà nel Santuario Messa Pontificale e inaugurerà la Scala Santa con le
altre migliorie compiute.
A questo rinnovato fervore spirituale ed
artistico del più insigne Santuario Mariano della Valle anche il nostro popolo vuol
dare il suo contributo con una più filiale
divozione alla Vergine e col portare la sua
pietra nella magnifica opera che sta inaugurandosi.
Nell’elenco degli oblatori per l’altorilievo in
bronzo che è intestato alla Parrocchia di
Gordona, la nostra Sezione del Fascio ha
voluto, con l’offerta di L. 50, mettersi in testa dei vari offerenti, cui si aggiungeranno
tutti i devoti di Maria.
VISITE PASTORALI 1933 – 1935
... anche l’attuale nostro vescovo ha lasciato 19 ordini nell’ultima Visita fatta il quattro
e cinque Maggio 1933, e dell’adempimen-
COME IL VISCHIO
Come il vischio, una volta attaccatosi alle
penne degli uccelli, difficilmente si può
staccare dalle medesime completamente,
restandone sempre qualche parte che li
impedisce di volare liberamente…Così la
roba di mal acquisto, entrata una volta in
casa, si attacca al cuore tanto tenacemente che, non senza gravi difficoltà, si può
staccare per farne la debita restituzione, la
quale, di solito, non si fa del tutto o almeno
come si deve.
35
momentI
di Gordona
Novembre 2014
to di questi domanderà conto nella visita
imminente.
... ai 16 decreti eseguiti seguono tre voti
espressi dal Vescovo in occasione della
stessa Visita.
Sentite: “Sorga presto una bella casa parrocchiale, perché l’attuale è indecorosa. Si
costruisca staccata dalla Chiesa…”
Abbattere, rimuovere la vecchia casa, abbassare il piazzale intorno alla Chiesa,
ricostruire le muraglia dell’orto (che sono
una bella cosa) e poi costruire una canonica comoda, moderna, come le vuole
Lui le case dei suoi Sacerdoti. Una inezia
di varie decine di biglietti da mille, come
vedete.
Ma il Vescovo ordina ed il Sacerdote ubbidisce anche a rischio e pericolo di non
dormirvi (se così vuole Lui) neppure una
notte, dopo tante preoccupazioni, ansie,
veglie e…non diciamo altro. Ad ogni modo
anche questo ordine del Vescovo è eseguito, anche se di quei tali biglietti da mille
una decina non fu regalata ma data a
prestito. E sapete che chi presta, oltre
che l’interesse, quando che sia, pare che
possa pretendere anche il capitale. Ma la
Provvidenza per fortuna fa anche il coperchio alle pentole, non come il demonio; e
questo coperchio verrà fatto certamente
e perché non forse da qualche lettore di
Vita Nostra?
... un ultimo voto: “L’insigne reliquia di un
Martire della Legione Tebea, sia collocata
in un urna da riporre poi sotto uno degli
altari laterali”.
E qui anche S. E. il Vescovo ci ha dato una
mano. Noi abbiamo provveduto all’altare
e S. E. ci ha regalato l’urna col Simulacro
del Santo ed ogni qualvolta noi e quelli che
ci sostituiranno invocheranno il nostro S.
Alessandro, penseranno con riconoscenza al generoso ed alto benefattore.
CRONACHE DA BODENGO
Col giorno della Natività della Madonna
è finita l’assistenza religiosa a Bodengo.
Messa prestissimo, comunione abbastanza numerosa, ultima benedizione di Gesù
Sacramento e poi Gesù e il Sacerdote
sono partiti per il Cermine. Sono andati.
Viene spontanea la domanda: Dopo la
36
prima estate di servizio religioso, quale la
conclusione?
... un superficiale potrebbe dire: Che bella
cosa! Abbiamo avuto la messa tutte le
feste.
... se ci fosse capitato di morire qualcuno,
il prete ci sarebbe stato. Poi fa sempre
compagnia il sapere che c’è. Che vogliamo di più?
... Poi c’è il resto che il Sacerdote non vede
o intravede soltanto, per sua fortuna, ma
che intravede a sufficienza per affermare
che c’è (dobbiamo dire la parola?) del
marcio qua e là; focolai d’infezione, che
passano di generazione in generazione.
Se chi si sente in fallo non toglie il marcio,
il resto del lavoro è come voler far sentire
le campane di Bodengo alla Piodella. E
basta così, perché ormai quest’anno è
passato; richiameremo le cose quando si
dovrà risalire.
Intanto ci sono di mezzo l’autunno, l’inverno e la primavera.
Crediamo di non fare appello invano alla
serietà dei giovani, al pudore delle ragazze
ed al sentimento cristiano di tutti quelli che
dovranno tornare durante queste stagioni
in valle, perché non avvenga nulla di ciò
che non deve avvenire.
Abbiamo richiamato qualche cosa, perché
ne noi, ne voi restassimo supinamente
soddisfatti di tutto. Ma qui si va troppo per
il sottile.
Quando tutto andrà bene, ci diremo un
grosso: “Bravi noi!”.
RITMO PARROCCHIALE
L’otto Settembre, festa del Cermine, una
festicciola molto famigliare e per la piccolezza della Cappella e per il numero ridotto
di devoti.
Nel tempo del fieno salir da Gordona è
fatica. Però quelli di Cermine sono fedeli e stanno nientemeno combinando di
comprarsi una brava campana per la loro
Chiesa. Certo che al suono della campana
si verrà più numerosi alla bellissima festa
della Natività di Maria, per chiudere bene
l’estate.
–––––––––––––––––
A proposito di estate (non so se sia solo
l’impressione del cronista), pare che sia
momentI
di Gordona
Novembre 2014
fuggito molto in fretta. Ormai sono scesi
quasi tutti. Quelli di Monte Spluga, sorpresi
improvvisamente dall’inverno, hanno sfrattato in massa. Da Donadivo e dalle Coste
è stata una valanga di bimbi, di bestie e di
grossi carichi. Il paese s’è tutto ravvivato
nel gridio dei ragazzi e anche l’erba sul
piazzale della Chiesa sta scomparendo.
Ritmo che riprende.
Dopo aver esaltato le virtù e il coraggio dei
prodi soldati che tornano dall’Africa, per il
rispetto delle pari opportunità, come consuetudine, vedi numeri precedenti, l’attenzione si
sposta benevola sul genere femminile: “Perdute dentro le false esagerazioni della moda”
ora si aggirano in Spagna armate di fucile “la
faccia loro non porta più traccia di pudore”.
LA PROPRIA CONDANNA
“La forma dell’abbigliamento è il riflesso diretto del sentimento del pudore. Più
questo sentimento è fortemente sentito e
più la donna rifugge da tutto ciò che potrebbe menomarlo ed offenderlo. Quando,
invece, la donna invanisce dietro le false
esagerazioni della moda ed adatta certe
forme procaci di abbigliamento destinate
a suscitare torbide fantasie, allora vuol
dire che il sentimento del pudore è estremamente in ribasso. Allora è la donna
che nega sé stessa, infliggendosi quella
condanna morale che imprime nella sua
anima le stigmate dell’abbiettezza”.
NELLA SPAGNA INSANGUINATA
Una cittadina di 50.000 abitanti (1). È
comandata dai rossi capitanati da una
dozzina di sanculotti. Camminando per la
città ci si presenta una cosa assai pietosa,
compassionevole.
Donne armate di fucile. La faccia loro non
porta più traccia di pudore.
Dal postribolo sono passate alla caserma!
Saranno quelle le mamme degli spagnuoli
di domani? Iddio misericordioso ci provveda.
La Spagna ci manifesta su quale china è
incamminata la società. Se le donne non
tornano ad essere le regine del focolare
domestico, se le famiglie non saranno più
il nido di pace, l’asilo di sicurezza, quali le
vuole la legge cristiana, la legge naturale,
si va incontro alla rovina.
Senza principi e senza ordine non si regge la società. Per parte nostra abbiamo
questo ordine, teniamo questi principi; e
avremo cooperato nella misura del possibile alla salvezza del mondo.
NO!!!
È un semplice monosillabo questo NO;
ma in mille e mille occasioni è necessario
il dirlo.
E si deve dirlo chiaro e tondo, forte e cordiale, pronto e deciso.
Gridate NO, o giovani, a tante bassezze,
a tante volgarità, a tutte le infamie.
NO a tanti discorsi triviali e di fango, che
farebbero arrossire i mori dell’Africa, se
fossero capaci di arrossire.
NO al romanzo pornografico, o che offende la fede e la morale.
NO alle figure sconcie, alle cartoline stupide, alle illustrazioni pornografiche.
NO a certe compagnie ed amicizie, pericolose e scandalose.
NO a chi alla festa vuol farvi perdere la
Messa o la dottrina.
NO a chi non ama e rispetta la religione
o la rispetta solo per bassa o interessata
ipocrisia.
NO a chi offende il Papa.
NO alle vili dedizioni e al rispetto umano.
NO alla viltà, alle passioni, all’amore proprio.
Vi costa questo NO?...Lo so, lo so. Ma sta
qui tutta la bellezza del vostro carattere
cristiano, tutta la grandezza del vostro
credere, tutta la fierezza del vostro sentire
cattolico.
Il mondo ci veda MARTIRI, se occorre;
ma non ci abbia mai, mai né VIGLIACCHI
né SCHIAVI
La rubrica dedicata a “Vita nostra” prosegue
sul prossimo numero di Momenti di Gordona.
1) La cittadina è Alicante, come si evince dalla foto sul bollettino
37
momentI
di Gordona
Novembre 2014
Dal Consorzio Valle Bodengo
Guardare la luna e non il dito
di Albino Gusmeroli
Per il Consorzio Valle Bodengo è tempo di
bilanci su quanto è stato fatto e di riflessione
sul proprio futuro. Nel corso degli ultimi anni
è stato possibile portare avanti una serie di
iniziative nell’ambito della manutenzione infrastrutturale e forestale che hanno contribuito in
modo significativo a dare continuità di accesso
alla valle in condizioni di sicurezza ai sempre
presenti fruitori locali e ad un flusso turistico in crescita spontanea. D’altro canto con le
modifiche allo statuto approvate nel corso del
2013 è stato possibile dare un solido profilo
imprenditoriale ad un soggetto oggi in grado
di contribuire ad agire in maniera più incisiva
sul governo delle risorse territoriali comunitarie, quelle di carattere agro-silvo-pastorale in
primis. Quando un soggetto consortile assume
anche un’identità giuridica più marcatamente imprenditoriale, in questa caso quella di
consorzio agricolo, significa (è implicito nella
stessa idea di “intraprendere”) porsi in una
prospettiva economica di lunga lena. Ovviamente, a differenza di un’impresa che persegue
un business attraverso il quale remunera gli
azionisti che vi hanno investito, un consorzio
agricolo opera come soggetto no profit attento
a remunerare i beni della comunità ad esso
conferiti. E da qui, semmai, distribuire benefici
ai singoli proprietari conferenti. Come dire, il
beneficio per i singoli discende dalla qualità
e dalla quantità degli investimenti compiuti a
livello collettivo, in quanto comunità. Una bella
scommessa dunque per contrade attraversate
da attaccamento viscerale alla proprie radici e
per atavica diffidenza nei confronti dei “furèšt”.
Ma del resto proprio il tramonto dell’economia
comunitaria pare avere permesso di diluire quei
tratti di aspra dialettica tra coloro che dovevano
difendere a tutti i costi un pezzetto di terra e
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qualche armento con i quali sfamava una famiglia numerosa. Quello della comunità agricola è
stato un tramonto lungo, lunghissimo, tanto che
ancor oggi ci piace talvolta simulare rivalità che
hanno riscontri solo nel rispetto della memoria
di quella stagione di fame e stenti. Ciò non significa dire che la comunità sia di per sé morta
o che il termine comunità non abbia oggi alcun
senso o valore. Significa semmai cercare di
riempire la communitas di nuovi significati e di
strutturarla intorno a nuovi interessi. E, nel suo
piccolo, in modo più o meno esplicito, mi pare
proprio ciò che prova a fare il Consorzio. Solo
che oggi il gioco è in qualche modo ribaltato:
ciò che detengono i singoli proprietari, in altre
parole, ha poco valore se non è connesso in
circuiti più ampi. Il mio pezzetto di bosco ha un
valore relativo se non è parte di un patrimonio
comunitario più ampio. Così come un micropatrimonio comunitario ha un valore relativo
se non è parte di un patrimonio più ampio (di
versante, di valle, di valli, etc.). Ma in che senso
conviene stare insieme “per” (e non contro),
piuttosto che coltivare ognuno come gli va, se
gli va, il proprio orticello? Semplice, perché
una risorsa territoriale come il bosco, l’aria,
l’acqua, il paesaggio, hanno valore (quasi) solo
se conferiti a livello collettivo. Non si tratta di
socialismo, non c’è esproprio della proprietà,
stiano tranquilli i gordonesi. Il punto è che dal
momento che in tempi recenti abbiamo compreso, in quanto umanità intera, che anche il
bosco, l’aria, l’acqua, non sono risorse infinite,
ma che anzi devono essere tutelate e occorre
favorirne le condizioni di riproduzione, ecco
allora che per regolare tali risorse sono stati
introdotti, e lo saranno sempre più, sistemi di
sanzione/incentivo per spingere (e in futuro
obbligare) chi consuma territorio, inquina aria,
momentI
di Gordona
Novembre 2014
utilizza acqua, etc. a “compensare” il suo impatto sui beni comuni (o della comunità). Ed
è in questo quadro, apparentemente lontano
nello spazio e nel tempo, che occorre collocare
anche il microcosmo del Consorzio Valle Bodengo, unitamente a quelli degli altri consorzi
della valle. Ci sarà, ad esempio, un giorno
non lontano, in cui il bosco avrà un “mercato”
in quanto dispositivo per stoccare Co2 e produrre ossigeno. In quel momento il patrimonio
boschivo è destinato a trasformarsi in capitale
bosco. E se questo mercato non sarà dominato, come si spera, dalla speculazione finanziaria, è evidente che i detentori di quella risorsa,
specie se aggregati in grandi organismi consortili (consorzi di consorzi, etc.), avranno la
possibilità di accreditarsi in maniera autorevole
sul mercato, ponendo a valore una risorsa
non riproducibile né trasferibile altrove. Detto
questo, è bene non farsi illusioni, la presenza
dei boschi non si tradurrà automaticamente in
una bella rendita. Le risorse che eventualmente verranno ricavate dovranno probabilmente
servire in gran parte a mantenere e riprodurre
il bosco stesso, a porre in sicurezza i suoli e
le sponde, ad evitare incendi, etc. Tutte cose
che, evidentemente, avranno un valore sotto il
profilo della sicurezza della presenza umana,
ancor prima che averne uno non trascurabile
sul piano economico in quanto a
generazione di attività economiche e posti di lavoro connessi.
Discorso simile potrebbe essere
fatto anche nell’ottica, tutta da
verificare sotto il profilo tecnico,
di utilizzo delle biomasse boschive per produrre energia. Anche
in questo caso, infatti, occorrerebbe raggiungere una massa
critica tale da giustificare gli investimenti necessari. In vista di
questi scenari occorre attrezzarsi
sin da subito onde evitare di essere: a) colti impreparati rispetto
alla competizione con altri territori
che hanno le medesime caratteri-
stiche ecosistemiche e la medesima dotazione
di patrimonio boschivo; b) di favorire l’innesco
di una dinamica simile a quella storicamente
verificatasi all’epoca della costruzione degli
impianti idroelettrici quando si scambiarono
concessioni a lungo termine con posti di lavoro
via via ridottisi nel tempo.
Attrezzarsi sin da subito non significa farsi
prendere dall’ansia, né temere di perdere il
controllo degli eventi. Occorre impostare un
lavoro di lunga lena dal basso, tessendo reti
fiduciarie che coinvolgano comunità e amministrazioni locali, sistema del credito e saperi
tecnici, in una prospettiva territoriale sempre
più ampia che, per intenderci, ribalti la logica
perseguita con il tentativo di costituire il Comune unico. In questa prospettiva, e con un lavoro
quotidiano come quello che nel micro compie
il Consorzio Valle Bodengo, ma si possono
citare quello di Prata o quello della Val Codera,
si può provare a stare, per una volta, se non
proprio sulla frontiera dell’innovazione almeno
da quelle parti, evitando di rincorrere gli altri
o, peggio, essere tagliati fuori da nuovi sistemi
di opportunità. A mio modesto avviso sarebbe
davvero un salto notevole per la nostra cultura
locale, da sempre capace di esprimere grande
spirito di sacrificio, ma non sempre illuminata
nelle scelte strategiche di lungo periodo.
39
momentI
di Gordona
Novembre 2014
Dagli “Amici della Val Bodengo”
L.R. e Amici della Val Bodengo
Su invito di un amico partecipai l’anno scorso
per la prima volta alla riunione degli Amici
della Val Bodengo, e ne uscii un po’ disorientata… c’erano persone che non volevano più
sentir parlare della Festa di San Bernardo,
c’era chi era stanco di essere da tanti anni
in prima linea, chi era amareggiato per come
erano state gestite le cose, chi non voleva
più prendersi l’impegno per motivi di lavoro
o personali…
Però fra i partecipanti c’era anche chi non
voleva mollare e lasciare cadere tutto quello
che era stato fatto fino ad allora. Un gruppo di
persone entusiaste che voleva andare avanti
e questo è quello che mi fece pensare…
è giusto chiedersi perché e imparare dalle
motivazioni da chi non vuole più partecipare, ma è ancora più giusto chiedersi perché
tanti invece non vogliono rinunciare a questo
appuntamento.
Sicuramente la testardaggine Gordonese
fece la sua parte! Ma c’era anche chi non
voleva mollare in memoria dei propri cari,
della tradizione, dello spirito volontario che
distingue Gordona dagli altri paesi che ci circondano, chi lo fece per amicizia, per amore
di quella valle stretta dove si può addirittura
respirare lo i-odio e chi guardava al futuro,
per essere esempio alle nuove generazioni.
Accettai l’invito e diedi il mio aiuto a organizzare la Festa di San Bernardo.
Quello che mi piace di più in queste occasioni
di volontariato è conoscere nuove persone
che ci circondano tutta la vita e con cui altrimenti non si avrebbe un’occasione d’incontro, il capire come funzionano le cose per poi
poter imparare e migliorare sia il nostro paese ma anche sé stessi, e sicuramente anche
tramandare questo entusiasmo ai miei figli.
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Con l’aiuto e i preziosissimi consigli di chi ha
organizzato la festa durante gli anni passati,
alcuni di loro detti anche “irriducibili”, siamo
andati avanti e così la tradizione è più viva
che mai. Abbiamo discusso, lavorato, pulito,
cucinato, rotto le scatole con i biglietti della
lotteria, ballato, cantato e ci siamo divertiti
tanto!
Specialmente durante l’ultima primavera
l’obiettivo era quello di rinnovare la struttura
dove si cucina, e migliorare la zona crotti
dove si tiene la festa.
Ora guardiamo avanti.
Durante l’ultima riunione è stato deciso che,
oltre alla parte di ricavato che come di tradizione viene donata alla parrocchia, sarebbe
bello usare una parte non solo per la Val
Bodengo, ma anche per le varie associazioni che avranno un progetto da finanziare.
Saremmo felici di aiutare così più persone
nel paese e di andare incontro alle diverse
esigenze dei Gordonesi. Aspettiamo quindi
delle proposte da valutare e poi finanziare per quanto ci sarà possibile e saremmo
contenti di avvicinarci non solo alle persone
che frequentano la Val Bodengo, ma anche
ad altri compaesani.
Sono state già fatte anche proposte per migliorare la festa dell’anno prossimo, buon
segno,
si parla già di Festa di San Bernardo 2015!
Vi aspettiamo numerosi e con tanta voglia
di fare festa!
Grazie di cuore a tutte le persone che ci
sostengono e che rendono possibile con il
loro prezioso aiuto, o anche solo con la loro
partecipazione, il successo di questa festa!
momentI
di Gordona
Novembre 2014
Dal Gruppo Sportivo Gordona
Domenica 1º giugno 2014
Dopo due anni dall’ultimo raduno, torna
a Gordona una tappa del minivolley provinciale.
Notevole la partecipazione di “mini atleti”
che sono giunti al nostro paese da tutta la
Provincia, dall’Alto Lario e dalla Svizzera
(Poschiavo).
Assistiti dal bel tempo, la giornata ha avuto
senza dubbio un esito positivo.
Molti i volontari che ci hanno aiutato ad
allestire i 30 campetti di gioco, all’interno
del campo di calcio, e che la domenica ci
hanno dato una mano, per far si che la
manifestazione avesse successo.
Diamo alcuni numeri della giornata
• 19 società partecipanti
• 398 atleti
• 468 gare disputate nella giornata
Un successo per quanto riguarda l’organizzazione, ma anche per la manifestazione
in sé, che ha visto la soddisfazione di tutti.
Un ringraziamento particolare a tutti i volontari, ragazzi e ragazze, che non potendo
partecipare come atleti, perché “vecchi”,
hanno arbitrato le partite, garantendone il
corretto svolgimento.
Un grazie grande agli sponsor, che hanno
contribuito a fornire dei gadget distribuiti a
tutti i partecipati, come ricordo della manifestazione.
Infine, il Consiglio Direttivo del G.S. Gordona vuole ringraziare pubblicamente da
queste pagine il Presidente Nicola Tavasci, che nello scorso mese di Ottobre ha
rassegnato le sue dimissioni dal gruppo,
dopo anni di impegno in prima persona.
Tutti noi gli siamo riconoscenti per il lavoro
svolto in tanti anni e siamo certi che la sua
preziosa collaborazione non verrà meno
anche dall’esterno.
41
momentI
di Gordona
Novembre 2014
Dalla Banda di Gordona
Racconto di quattro ragazzi della Banda Musicale di Gordona
di Chiara, Lisa, Joseph e Sofia
Noi quattro bandisti gordonesi quest’estate
abbiamo partecipato per la seconda volta al
campo estivo musicale (CEM) organizzato
dalla società filarmonica di Morbegno. Siamo
venuti a conoscenza di questa opportunità tramite i nostri maestri di strumento che suonano
in questa società.
Il Cem è uno stage di dieci giorni, che si tiene
abitualmente a fine agosto, in località Prato
Valentino (Teglio), il cui scopo è quello di potenziare e perfezionare le capacità musicali di
ogni allievo. È indirizzato a ragazzi e ragazze
con età inferiore ai diciotto anni che frequentano o hanno frequentato i corsi musicali presso
i corpi bandistici della provincia di Sondrio o
dell’alto Lario. L’attività è stata ideata una decina di anni fa dal maestro Eugenio Arrigoni,
che si preoccupa di trovare i brani
da suonare e di organizzare il
metodo d’ insegnamento
da seguire. Della parte
logistica se ne occupa
lo staff animazione che consiste in
5/6 ex frequentatori del Cem diretti dal
responsabile Fulvio Abbate.
Il Cem consiste nel preparare una decina di
brani da eseguire in
quattro concerti in
diverse località. L’
organico è composto da circa 85 elementi con diverse
sezioni di
strumento: clarinetti,
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flauti, oboi, fagotti, sax contralti, sax tenori, sax
baritono, corni, trombe, tromboni, euphonium,
bassi tuba e diverse percussioni (batteria,
timpani, campane, xilofono, ecc.). Le ore di
lezione giornaliere sono sei e si dividono in
tre la mattina, dove si fa concertazione (cioè
si prova con tutto l’organico diretti dal maestro Arrigoni) mentre le tre ore pomeridiane
servono a studiare i pezzi divisi in sezioni di
strumento con maestri propri e di alto livello.
Il Cem non è solo musica ma anche divertimento e soprattutto è un’ importante lezione di
vita a contatto con persone di diverse visioni.
Infatti, durante le ore non impiegate in attività
musicali lo staff di animazione organizza varie proposte di svago come giochi di diverse
qualità, piccoli spettacoli, karaoke e cinema. A
conclusione dello stage si effettuano i concerti
in cui si percepisce il grande impegno che tutti
quanti applicano nello svolgimento di questa
iniziativa.
Noi siamo entusiasti di aver partecipato e
conserviamo nel nostro cuore i bei momenti
passati a confrontarsi con gli altri coetanei
con i quali abbiamo stretto importanti amicizie;
soprattutto ci siamo arricchiti dal punto di vista
musicale, per il nostro strumento e per far parte di un grande gruppo di musicisti capaci di
interagire per arrivare a proporre un bel suono.
Visto che questa esperienza è molto positiva
si potrebbe incoraggiare a creare questa opportunità anche nella nostra valle. Invitiamo
dunque i gordonesi di tutte le età a prendere
parte al nostro corpo musicale per continuare
la tradizione della banda e partecipare ad
iniziative come questa.
momentI
di Gordona
Novembre 2014
Dal Gruppo Alpini
Il gruppo presenta le attività annuali e i progetti per il 2015
Da quest’anno inizia la ricorrenza per il centenario dello scoppio della prima guerra mondiale. Le istituzioni e le amministrazioni avranno
l’impegno di svolgere iniziative, e noi come
gruppo alpini abbiamo un compito.
Questa volta però siamo noi ad aver bisogno
dell’aiuto dei cittadini di Gordona, dobbiamo
ricordare i nostri eroi, figli, fratelli, padri e zii
chiamati alle armi nel 1915 per fare una guerra,
giusta o sbagliata non spetta a noi dirlo, ma loro
con senso del dovere sono partiti.
In più ci sono i soldati che hanno combattuto
e sono riusciti a tornare a casa, di loro però
non sappiamo molto, quindi chiediamo a voi
di aiutarci dandoci nomi, racconti, lettere, foto
o cimeli. Questo lavoro serve per realizzare
una ricerca e una piccola mostra che ricordi
i gordonesi che hanno fatto molto per noi. Vi
ringraziamo sin d’ora per l’aiuto.
Alla fine del 2013, il 15 dicembre insieme al bar
San Martino abbiamo organizzato i mercatini di
Natale. Il nostro compito è stato la castagnata,
grazie alla collaborazione della gente ci siamo
divertiti e tutto è andato bene. Il ricavato è andato in beneficenza, quest’anno ci riproviamo
e stiamo organizzando il tutto.
I nostri compiti durante l’anno sono diversi:
incominciamo con la messa di Nikolajewka il
26 gennaio, la seconda settimana di febbraio
le quattro sezioni di Sondrio, Lecco, Como
e Milano sfilano a Medesimo in ricordo della
ritirata di Russia, dopo la messa si procede
in fiaccolata fino alla Madonna d’Europa a
Motta. Per la nostra festa la terza domenica di
febbraio partecipiamo alla giornata del verde
pulito insieme al Comune e ai ragazzi della
terza media. Il 2 giugno, tempo permettendo,
è prevista la messa a Donadivo. Ci occupiamo
della manutenzione e pulizia della mulattiera
fino a Donadivo, del sagrato di Santa Caterina,
e della strada e i sentieri ad essa limitrofi.
Oltre alla raccolta dei tappi, a novembre partecipiamo alla giornata del Banco Alimentare per
la raccolta viveri.
Disponiamo di letti di ospedale con protezione
a disposizione di chiunque possa averne bisogno. Partecipiamo ai raduni e alle manifestazioni della valle e provincia.
È nostra intenzione, a partire dal 2015, di realizzare un calendario da appendere in bacheca
con le date delle manifestazioni.
Il consiglio del gruppo augura a tutti Buon 2015
Nome dei caduti 1915-18:
BIAVASCHI ALFREDO
BIAVASCHI GIOVANNI
BIAVASCHI MARTINO
CAPELLI PIETRO
DE AGOSTINI GIACOMO
DE AGOSTINI GIOVANNI
DELL’ANNA MARTINO
DELL’ANNA SAMUELE
FOGLIADA GIOVANNI
MAZZINA LUIGI
PEDRETTI LORENZO
RUFFATTI FRANCESCO
TABACCHI GIUSEPPE
TAVASCI ANTONIO
TAVASCI DOMENICO
TAVASCI GIACOMO
TAVASCI GIOVAN BATTISTA
TAVASCI NATALE
43
momentI
di Gordona
Novembre 2014
Dal coro di San Martino
Il canto liturgico fa parte anche della tradizione
di Gordona. Nel passato non sempre c’è stato
un coro strutturato come intendiamo ora, ma
la popolazione durante le messe ha sempre
lodato il Signore con il canto; poi si sono creati
cori misti con voci femminili e maschili, adulti
con ragazzi, che per anni hanno partecipato
attivamente alla vita pastorale di Gordona.
Nel 1996 dopo un’estate di Grest, don Enrico (allora diacono) e due ragazzi di Gordona
hanno dato via al coro di San Martino. Durante la dottrina, il don con la chitarra e la sua
voce squillante ci insegnava 6 - 7 nuovi canti,
che poi venivano riproposti durante la messa
principale della domenica. E che novità per
Gordona: un coro di soli bambini e ragazzi!
Per un paese molto legato alle tradizioni come
il nostro, l’introduzione delle chitarre durante
la messa è stata proprio un’innovazione; solo
due anni dopo, quando don Enrico è stato trasferito in un’altra parrocchia, nuovi elementi lo
hanno sostituito e oltre alle chitarre, abbiamo
potuto contare sul solenne e bellissimo suono
dell’organo.
Col passare degli anni nuovi musicisti e strumenti (tastiera elettronica, tamburello, triangolo
e flauti) si sono aggiunti arricchendo l’accompagnamento del coro.
I bambini sono sempre stati numerosi: da qualche anno arriviamo a contare più di 30 elementi. I più piccoli hanno appena 5-6 anni, sono
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allegri e spontanei e ovviamente non sanno
ancora leggere, ma in poco tempo imparano
tutti i brani a memoria. Poi crescono, cambiano
nell’aspetto e nella voce, diventano più timidi
e introversi, ma cantano sempre con lo stesso
entusiasmo.
Anche i musicisti sono sempre più numerosi:
attualmente la “band” conta 2 organisti, 5 chitarre, 1-2 percussionisti e la maestra del coro,
ma ben vengano nuove leve! Noi accogliamo
tutti a braccia aperte!
Ci piacerebbe anche avere qualche maschietto
nel coro, che, forse per timidezza, non ha il
coraggio di far parte del gruppo di cantori, che
per ora è interamente femminile.
Solitamente il coro inizia ad allietare le messe
con l’apertura dell’anno catechistico a ottobre e
si conclude a maggio. Tutti i sabati ci troviamo
alle ore 14.30 presso la chiesa parrocchiale:
dopo aver recitato insieme una preghiera, proviamo per circa un’ora. La domenica cantiamo
sempre alla messa delle 10.30. Nei periodi natalizi e pasquali invece, le prove di canto durano mezz’ora in più, perché dobbiamo imparare
o rispolverare molti brani. A volte i ragazzi non
si ricordano di essere in chiesa e dobbiamo riportarli all’ordine, perché presi dall’entusiasmo,
si lasciano un po’ andare.
Ogni anno cerchiamo di introdurre qualche
nuovo canto. A tal proposito, i parrocchiani
sono molto attenti e a volte ci propongono
brani che, nel limite delle nostre possibilità,
impariamo volentieri. Anche i bambini spesso
ci danno degli spunti e nuove idee. Ci fa poi
particolarmente piacere sentire che tutta la
comunità ha ormai imparato le canzoni che
proponiamo da anni.
Non vogliamo essere il coro che si esibisce da
solo, ma uno strumento per far cantare tutti i
fedeli durante la messa.
Cerchiamo sempre di far capire ai ragazzi l’importanza del canto come preghiera, ricordandogli che cantare è come pregare due volte.
Li facciamo riflettere sui testi e sul significato
che quelle parole hanno per noi cristiani. Non è
fondamentale essere dei bravi solisti, ma saper
cantare con il cuore.
momentI
di Gordona
Novembre 2014
Col tempo, i bambini si sentono parte di un
gruppo ed è bello creare insieme la Chiesa nel
senso di comunità cristiana: è un bel momento
di aggregazione. Spesso veniamo invitati a fare
merenda presso il vicino centro anziani, i quali,
disponibilissimi, ci permettono di usufruire della
loro bella e accogliente sala.
A volte altri sacerdoti o gruppi ci chiedono di
cantare anche nelle loro parrocchie e i ragazzi,
entusiasti, hanno dimostrato di essere molto
attenti, rispettosi e partecipi alle messe.
Approfittiamo del giornalino per ringraziare chi
ha cantato con noi per anni con entusiasmo
e perseveranza e chi continua a farlo. Grazie
anche a tutte le famiglie, che sono sempre
disponibili ad accompagnare i figli alle prove
e in trasferta. Speriamo che i ragazzi del coro
e i musicisti siano sempre numerosi: i nuovi
elementi sono indispensabili per dare continuità
al gruppo per molti anni a seguire!
Dal Comitato Focaccia
■ Come da tradizione, quest'anno è toccato a
noi coscritti del '74 organizzare l'estrazione a
premi in occasione della Festa de la Fughiascia.
Dopo l'inizio un po' titubante i nostri incontri
settimanali sono diventati l'occasione per trascorrere bei momenti in allegria, recuperando
l'affiatamento dei tempi andati. L'impegno e la
fatica sono stati ripagati dalla partecipazione e
dal buon risultato raggiunto.
Auguriamo che la tradizione vada avanti.....
buona continuazione!
I coscritti del 1974
■ La festa della focaccia è un lavoro di squadra
dove tutti giocano una parte importante, certo
bisogna faticare e rimboccarsi le maniche, ma
che soddisfazione vedere che la festa è stata
un successo e tu ne sei stato parte. Gordona
non significa forse “dona il cuore?”. Per cui
complimenti a tutti i volontari grandi e piccoli
che donano il loro tempo e lavoro. Un grazie
particolare è doveroso a chi ogni anno sfida
spesso la pioggia per degustare un piatto così
semplice, ma ricco di storia, e storie da raccontare, come chi da anni è parte di tutto questo.
Giovanna
■ Siamo tutti d'accordo che é l'evento più gordonese (e non solo) dell'anno. Oltre 300 volontari (rappresentando sicuramente la metà delle
famiglie di Gordona) si uniscono per lavorare
per il bene comune e per dare un aiuto economico alle attività parrocchiali e oratoriali. È
diventato negli anni, una 3 giorni di amicizia
per tutti, non solo per i volontari, ma per l'intera
comunità gordonese, un esempio di aggregazione che molti in Valchiavenna ci invidiano.
Certo non si può dire che sempre vada tutto
nel giusto verso, ci sono sempre delle situazioni
difficili da gestire, ma questo non ci scoraggia,
e ogni anno ci impegnamo nel trovare le migliori
soluzioni alle difficoltà.
Cogliamo l'occasione per rinnovare i ringraziamenti ai numerosi volontari impegnati nella
festa, e a tutta la comunità di Gordona, non
dimenticando chi durante l'anno si prodiga, in
svariati modi, per l'ottima riuscita della festa.
Nico
■ Quando nel mese di aprile, vado in alcuni
paesi vicini a far appendere il manifesto c'è
sempre qualcuno che mi dice: "Ah, la Festa
de la Fughiascia?! Ma allora a metà maggio
pioverà!".
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momentI
di Gordona
Novembre 2014
Può sembrare una frase di malaugurio, invece
no, è detta col sorriso, con simpatia e apprezzamento, perché ormai in valle la nostra festa
con la pioggia è un evento normale.
Non sono trent'anni che presto servizio ai tavoli,
ma quindici o sedici sì e ne ho viste un po’ di
cotte e di crude, tanto che la pioggia è sempre
stato uno dei problemi minori...
Del tipo che una volta sono cotte le verdure
e non la carne, la volta dopo cotta la carne
ma manca la taragna, un anno abbondano
i focaccini e sempre scarseggia la focaccia,
l'orchestra non si sa se suona dentro o suona
fuori, i piatti d'asporto si fanno o no? E se sì,
in che modo e misura? Ecc. ecc.
Questo succedeva però i primi anni, adesso
siamo più organizzati e tutto fila via più liscio!
Così che il sabato sera di quest'anno arrivo
verso le sette per prestare il mio solito servizio,
quando vedo un ammasso di gente in piazza e mi chiedo: "MA COSA CI FARà TUTTA
QUELLA GENTE DAVANTI AL DOLFO? NON
SARà STATO MALE QUALCUNO...?" Poi realizzo che sono tutti in coda alle nostre casse
e l'agitazione comincia a salirmi, mi vedo già i
tavoli pieni e i buoni che sventolano in attesa
di essere ritirati e io che devo ancora cambiarmi!!! Invece poi sono tutti tranquilli e pazienti
ad aspettare il loro turno! Insomma, non si può
mai dare niente per scontato in questa festa,
ma il bello è anche questo!
E allora attendo con curiosità cosa ci riserverà
l'edizione n° 31!
Marta
■ Ogni anno quando s'avvicina il fatidico appuntamento di metà maggio con la "FESTA
DELLA FUGHIASCIA", il timore del brutto tempo o che qualcosa vada storto m'assale.
Poi si comincia il venerdì e subito arriva la domenica sera, quando si spengono le luci ed è
tutto finito. Il tempo non sempre è favorevole,
ma la gioia di vedere tanta gente, giovane e
meno giovane, che collabora e lavorando insieme si diverte, è grande!
Siamo arrivati alla 30ª edizione, tante me le
sono perse, ma mi auguro che ne seguano ancora molte, sempre portate avanti con lo spirito
giusto: di aggregazione e cordialità.
Cristina
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■ Ho partecipato, come volontaria, alla festa
della focaccia, quest'anno per la prima volta, e
solo così ho capito veramente quanto impegno,
tempo e passione mettano gli organizzatori
nel preparare al meglio l'evento in ogni sua
parte, dalla musica, all'estrazione a premi fino
ad arrivare al cuore della festa: la fughiascia.
Credo quindi che la partecizione di noi giovani,
che si fa sempre maggiore, sia molto importante per riuscire a mantenere viva questa bella
tradizione che dura da 30 anni.
Grecja
■ Colgo l'occasione che mi è stata data, per
riassumere in poche parole le mie sensazioni,
di "umile aiutante", all'ultima edizione della Festa della Focaccia 2014. Non ho potuto fare a
meno di toccare con mano quanto sia il lavoro
che sta dietro questa manifestazione e quanta
fatica fanno gli organizzatori della stessa, perché tutto vada per il meglio e vi assicuro, non
è cosa semplice. Per quanto mi riguarda, devo
dire che, sono stati dei giorni bellissimi perché
ho avuto modo di dare un po' del mio tempo,
condividendolo con tante altre persone per fare
veramente "una cosa bella". Ma quello che mi
ha sorpreso, in positivo naturalmente, è stata
la numerosa partecipazione dei nostri ragazzi;
notata anche dalle numerose persone arrivate
dai paesi limitrofi, che non hanno fatto mancare i loro complimenti. Li ho guardati, educati
e gentili correre per poter offrire il meglio ai
tavoli, li ho visti preoccupati per poi tornare a
scherzare e sorridere. Alcuni di questi ragazzi,
non li conoscevo, pur vivendo nello stesso paese e grazie a questa festa ho avuto modo di
parlare, scherzare e lavorare con loro e vi dico
una cosa, ancora adesso, che sono passati
dei mesi, quando ci incontriamo, ricordiamo e
ci diamo appuntamento per l'anno che verrà.
Questo io lo intendo, un bene reciproco. Mi piace, anche, l'idea che mi sono fatta e cioè che il
nostro è un paese vivo, allegro e generoso con
tanti ragazzi di buona volontà. Non mi rimane
che dire grazie agli organzzatori tutti per il grande impegno che mettete e per la "stanchezza
che vi portate a casa".
P.S. Dimenticavo, dopo quest'esperienza mi è
persino sembrato di essere un po' più buona,
il che non guasta!
Wanda
momentI
di Gordona
Novembre 2014
Dal Centro Diurno
Il centro anziani compie
30 anni di attività: ripercorriamo
le tappe significative.
Renata T. e Miriam B.
Carissimi gordonesi,
siamo giunti “con gioia” al traguardo dei 30 anni
di attività del Centro diurno anziani.
Intendiamo informarvi su nascita, caratteristiche,
sulle persone che hanno contribuito al sorgere
dell’associazione e sul perché, sulle attività e il
loro sviluppo, nonché su senso e spirito delle
iniziative.
Il Centro è stato ideato ed è nato grazie al contributo essenziale del nostro compianto Don Antonio
e al sostegno del nostro comune, retto dall’allora
sindaco Ivo Biavaschi.
In paese infatti mancava uno spazio idoneo ai nostri anziani, ove incontrarsi, colloquiare, svolgere
piccoli lavori, confrontarsi tra di loro creando un
clima di cordialità e di amicizia fuori dagli spazi
familiari.
Abbiamo riscoperto, strada facendo, le capacità,
la solerzia, la pazienza, la costanza, l’amore per
la vita, la gioia di attuare lavori a maglia, all’uncinetto, di cucito, di bricolage, fai da te… “colla calda”... nonché l’ambitissimo gioco delle carte che
contribuisce a tenere sveglia la mente insieme
alle ricorrenti tombolate. Oltre al lavoro manuale
e ludico vogliamo sottolineare la preziosità della
memoria storica, dei consigli saggi, dell’attaccamento alla fede; ricchezze acquisite e condivise
col trascorrere dell’età e degli eventi di una vita.
Dobbiamo evidenziare che tutto ciò ci ha fatto riscoprire l’importanza, l’originalità, la creatività che
ogni persona può dare nel contesto del gruppo.
Passiamo ad illustrarvi le nostre iniziative che
sono partite dal semplice mercatino dell’Immacolata della durata di un giorno, per evolversi
gradualmente nella vendita dei fiori autunnali e
primaverili, nella raccolta e promozione di giochi
e attrezzature per l’infanzia e la fanciullezza (apertura settimanale) e da ultimo, le tortate. Tali attività si protraggono per più giorni e sono sempre
finalizzate a scopo benefico. Esse contribuiscono
a “tener vivo” il paese, coinvolgendo persone di
ogni fascia di età: piccoli, adulti, anziani e famiglie.
Al Centro non mancano momenti importanti: fe-
ste di compleanno trimestrali di cui 4 centenari
(Brocchi Romilda, n. 17/02/1896, festeggiata il
17/02/1996; Dell’Anna Anna n. il 15/01/1905,
festeggiata il 15/01/2005; Battistessa Maria n. il
22/07/1909, festeggiata il 22/07/2009; Capelli Genuina n. il 22/02/1914, festeggiata il 22/02/2014),
tradizionali ricorrenze natalizie e feste di Carnevale.
Da rimarcare le due feste della terza età, con S.
Messa e pranzo conviviale, aperte a tutti gli anziani della Parrocchia, compresi amici e simpatizzanti, svolte all’apertura e alla chiusura del nostro
Centro (settembre-giugno). I momenti conviviali
vengono rallegrati dal coro “Gurdunes senza pretes”, nato in questo centro sette anni fa.
Concludendo, vorremmo ringraziare tutte le persone che hanno frequentato e frequentano attualmente il Centro, che è aperto il martedì e il venerdì
dalle ore 14.00 alle ore 17.30.
Aspettiamo cordialmente nuovi anziani, sia uomini
che donne!
Un ringraziamento speciale per i “primi 30 anni di
Centro anziani” va al nostro arciprete Don Enea
che, con discrezione, ma incisività, distingue il
nostro progetto di vita. Indistintamente è volto a
tutti i volontari che si sono e ora si impegnano per
la buona riuscita di ogni iniziativa.
A Nostro Signore rivolgiamo il primo e il più grande
“grazie” poiché ci ha permesso e ci permette di
svolgere questo compito con motivazione, gioia
ed entusiasmo. A “Lui” e alla “Vergine del Buon
Consiglio” affidiamo il nostro umile operare.
Con affetto e cordialità
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momentI
di Gordona
Novembre 2014
Emozioni da Foligno
Il 31 ottobre 2014 sicuramente non lo dimenticherò. Che levataccia, il pullman per
Foligno parte alle 5.00! È un giorno importante
per la nostra comunità parrocchiale: dopo un
percorso durato quasi otto anni, finalmente
nel pomeriggio alle 16.00 sarà celebrata la
Professione solenne di Suor Silvana Maria
Scartaccini. Che emozione e che gioia!
Il viaggio è lungo, ma non lo sembra, arriviamo
al Monastero di Foligno verso le 14.30.
Entrando all’interno della chiesa ho provato un
senso di pace nel cuore. Poi finalmente entra
in chiesa “la nostra Silvana” e inizia la funzione religiosa, e allora l’emozione è tangibile.
Eravamo un centinaio arrivati in pullman, oltre
a chi è arrivato con i propri mezzi, e naturalmente i famigliari.
Che emozione vedere mamma Ilda, Diego,
Vito e nonna Dina lì davanti, vicini vicini alla
loro, ma permettetemi anche nostra, Silvana.
La sensazione di pace e di gioia è stata per
tutti uguale. Tutti avevamo gli occhi lucidi durante la Celebrazione Eucaristica.
Mi è sembrato di avere vicino tutti quelli che
non hanno potuto essere lì fisicamente, e
anche quelli che da cielo tenevano per mano
ognuno di noi. Mamma, che emozione!
Direte… ancora… Sì ancora lo dico: emozione e orgoglio, orgoglio di conoscere Silvana
scelta da Dio come sua sposa per sempre.
Ci ha chiesto di pregare per lei, ma a tutti noi
viene da chiedere a lei di farlo e di ricordarsi di
noi nelle sue preghiere, visto che ora più che
mai ora ha un filo diretto col Paradiso.
GRAZIE SUOR SILVANA MARIA SCARTACCINI!
Il tuo sorriso e il tuo abbraccio mi hanno e ci
hanno donato, almeno per un momento, pace
nel cuore.
Pensandoci, a me piace semplicemente GRAZIE SILVANA.
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Foligno, lunedì 3 novembre 2014
Carissimo Don Enea, carissimi Gordonesi, carissimi tutti!!
A tutti e a ciascuno: il Signore vi dia pace!
Come ho approfittato della collaborazione di Don Enea per
partecipare a tutti con gioia grande l’invito alla Professione
Solenne, così oggi con gioia assolutamente moltiplicata
a infinita gratitudine vengo a voi per raggiungervi tutti e
ciascuno personalmente, semplicemente per dirVi il mio
GRAZIE, per tutto! Per la vostra presenza numerosa e
graditissima, qui, con me e con noi e per la partecipazione
di tutti e di ciascuno, per come ciascuno ha potuto e probabilmente più di come ha potuto; davvero, a tutti e per
tutto: GRAZIE DI CUORE! Vi ricompensi il Signore come
Lui solo sa e può… anzi, sono assolutamente certa che lo
farà con piacere, secondo il bisogno e il bene di ciascuno!
Probabilmente, chi di voi è stato presente vi racconterà
meglio di come potrei fare io adesso qualcosa di quello
che il Signore ci ha donato di vivere insieme lo scorso
31 ottobre: io ora posso solo ribadirvi nuovamente e con
sempre più forza che
“…l’amore di Dio rende felici” (Santa Chiara)
… e sana, e salva, e dà gioia piena, quella vera, che disseta e che promette con assoluta certezza, perché già ti
permette di gustarne qualcosa qui, in terra.
È il mio augurio e la mia preghiera per ciascuno di voi, per
quanti portate e portiamo nel cuore e nella preghiera, certa
che il Signore, che tutto vede e sa, non lascerò mancare
a nessuno la grazia di cui ciascuno ha bisogno per poter
gustare personalmente il Suo amore.
Allora, miei carissimi, sempre in comunione davanti all’altare di Dio, auguri cari di BUON AVVENTO, con la compagnia
di Maria, Madre Immacolata, Madre di Tutti i Santi e Madre
della Chiesa, della Trinità Santa e di tutti i nostri cari!
Con infinita gratitudine, affetto grande e preghiera per tutti.
Vostra, Suor Silvana Maria e sorelle tutte!
momentI
di Gordona
Novembre 2014
Un ponte tra Gordona e il Senegal
di Gemma ed Enrico Tavasci
Scivolando lentamente verso l’inverno, ci stiamo preparando a lasciare alle spalle anche
quest’anno, nell’attesa di una primavera migliore, forse. Sei anni di crisi economica e politica,
di molte promesse e di troppe mistificazioni
hanno fiaccato ottimismo e fiducia, inquietato
la nostra quotidianità e suggerito di diffidare
di tutto e di tutti. I mass media, propinandoci
incessantemente le brutte notizie, vaccinano
le coscienze contro il peggio e finiscono per
omologare guerre, disordini, miserie, ingiustizie
e difficoltà di vivere. Ci sarebbero ragioni a sufficienza per chiudere qui e rassegnarci, nostro
malgrado, al fatalismo, ad un sano sospetto
e poco importa se maschera individualismo,
chiusura ed indifferenza.
Il mondo, però, va avanti inesorabilmente come
il tempo e continua ad interrogarci sul futuro,
sulle ingiustizie e le disparità che provocano povertà e sofferenze anche da noi. La società non
garantisce sufficientemente il futuro di nostri
figli e nipoti, mentre assistiamo alla migrazione
verso l’Europa degli impoveriti dalla globalizzazione dei mercati. Vengono dall’Africa, soprattutto, e da decenni, ormai, ci si chiede come
fermare l’esodo, come riuscire a trattenerli nei
loro Paesi.
Malala, la ragazza pakistana, gravemente ferita due anni fa dai talebani perché andava a
scuola, premio Nobel per la Pace 2014 a soli 17
anni, nel finale del suo discorso all’Assemblea
delle Nazioni Unite lo scorso anno, avvolta nel
velo di Benazir Butto, ci dà una risposta chiara
e coraggiosa: “dobbiamo imbracciare i libri e le
penne: sono le armi più potenti. Un bambino, un
insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo. L'istruzione è l'unica soluzione”.
L’istruzione, come è avvenuto in passato da noi,
libererà i popoli tutti dalla schiavitù dell’ignoranza ed anche l’ Africa, piano, piano riuscirà
a cambiare le politiche e le economie ancora
troppo dipendenti dall’Europa. In Senegal 4
bambini su 10 non vengono scolarizzati e quelli
che riescono a frequentare la scuola si trovano
stipati in classi da 50-100 alunni in una sola
aula, con un solo maestro. In tali condizioni
non riusciranno mai a reggere il confronto con
il resto del mondo.
Nel 2013 l’Associazione Alveare di Olgiate
Comasco ha costruito nel villaggio di Kelle in
Senegal una scuola materna; quest’anno, con
il progetto “Tutti a scuola in Senegal” vuole
contribuire a realizzare una scuola elementare
nel villaggio di Poponguine: un mare di bambini sulle spiagge dell’oceano (qui sono detti
bambini di spiaggia) sono pronti ad occuparla
per imparare a leggere e scrivere il loro futuro. “Salviamo l’Africa con gli africani” diceva
San Comboni ormai due secoli fa, quando nel
frattempo l’Europa, dopo aver deportato nelle
Americhe un centinaio di milioni di schiavi, si
spartiva tutto il Continente Nero e, corrompendo i tiranni indigeni di turno, razziava le
ricchezze del sottosuolo africano. Ancora oggi,
purtroppo, esportiamo più armi che civiltà. Una
strana civiltà, la nostra, che genera differenze
sempre più intolleranti tra chi ha troppo e chi
sopravvive con il troppo poco; anche in Italia,
ci siamo accorti.
Fuori dal coro mediatico, Papa Francesco ci
ricorda con parole nuove il Vangelo da vivere,
più che da leggere e da spiegare. Nonostante
l’età, noi ci siamo resi disponibili a ritornare per
collaborare nell’istruzione e seguire i lavori di
costruzione della scuola, perché nemmeno un
centesimo venga sprecato.
I primi aiuti sono stati inviati ed i lavori per
la realizzazione di tre aule sono ben avviati.
Successivamente verranno costruite fino a 12
aule, una ogni anno man mano che i bambini
49
momentI
di Gordona
Novembre 2014
usciranno dalla scuola materna. È un progetto
pluriennale, la cui adesione può essere quindi
diluita nel tempo.
Supportati da quattro associazioni abbiamo
promosso una lotteria per raccogliere fondi,
coinvolgendo le Scuole, soprattutto. Gli studenti
dei nostri paesi avranno modo di conoscere le
realtà di vita dei loro coetanei africani per maturare e condividere legami di corrispondenza,
di condivisione e di amicizia. La proposta di
aiuto la proponiamo anche a Gordona, ovviamente, ricordando e ringraziando di nuovo la
generosità riscontrata a favore del progetto “Pro
Live” nella baraccopoli di Korogocho in Kenia,
presentato in chiesa quasi una decina di anni
fa da Suor Marta, comboniana.
Non nascondiamo, poi, il nostro sogno di riuscire ad instaurare un gemellaggio tra il villaggio di Poponguine (dove c’è il santuario della
Madonna Nera, visitato a suo tempo dal Papa
santo Giovanni Paolo II) ed il nostro territorio
per riuscire a promuovere un turismo responsabile verso paesaggi in gran parte incontaminati
e su bellissime spiagge ancora non invase dal
turismo di massa. Là non vi sono monumenti
storici o famose opere d’arte da ammirare, ma
musei viventi di uomini e donne sopravvissuti
allo schiavismo, ai colonialismi, all’indigenza
che hanno molto da insegnarci: semplicità di
vita, sobrietà, condivisione e gioia.
“Congedi”
È tradizione di Momenti di Gordona ricordare
chi si è definitivamente “congedato” dalla nostra comunità.
Oltre all’elenco dei morti dell’anno precedente
all’uscita del “giornalino”, nel corso degli anni
sono stati accolti scritti con ricordi specifici,
brevi accenni o commenti che, di fronte a lutti
inspiegabili come la perdita di giovani vite,
hanno saputo trarre motivi di speranza.
Scopo è quello di fare memoria di tutti, in quanto, come è già stato detto, ciascuno con il proprio modo di essere, ha lasciato una propria
impronta nella comunità.
Un’ impronta che non possiamo non riconoscere nello scorrere l’elenco - più ampio di quello
che sarà pubblicato nella prossima edizione - e
fare memoria di chi si è “congedato” nel corso
del 2014.
Scorrendolo, infatti, incontriamo anche persone
nate, vissute o passate per varie ragioni da
Gordona che, pur sepolte in Australia, a Capiago, a Luino, a Madesimo, a Samolaco o a San
Cassiano, restano legate alla nostra comunità.
Delle impronte lasciate, molte sono note ma
ve ne sono anche di quelle sconosciute ai
più; impronte marcate da malattie di lungo
50
corso o da problemi legati all’età avanzata però
nessuna vana e non solo per la stretta cerchia
famigliare.
Lo scorrere si sofferma ai tre papà, Massimo,
Silvio e Cesarino poco più che cinquantenni
che hanno dovuto lasciare anzitempo le loro
famiglie. Il ricordo/preghiera espresso dai figli
durante le cerimonie funebri ci ha aiutato a
capire come l’amore possa superare la barriera
della morte.
Ricordiamo anche i due “reduci” Agostino e
Gino. Nella speranza che la loro autentica testimonianza di pace, maturata durante la loro
forzata esperienza di guerra, sia da stimolo
ad evitare la logica del conflitto a partire dalla
quotidianità.
Di tutti conserviamo grata memoria.
Chiudiamo “congedi” con l’apprezzamento
espresso da molti per l’iniziativa dell’Arciprete
don Enea di ospitare nella “cappelletta” della
chiesa di S. Martino le salme dei defunti in
attesa delle cerimonia funebre.
Un’iniziativa, a nostro avviso, volta a rimarcare
una presenza solidale della comunità in un
passaggio difficile della vita; per chi parte e
per chi resta.
momentI
di Gordona
Novembre 2014
Dati anagrafici 2013
Matrimoni
Nati
Dell’Anna Elisa e Fallini Giovanni
Gordona 13/04/2013
Guerreschi Valentina e Barilani Andrea
Gordona 03/08/2013
Bedognetti Patrizia e Bianconi Alex
Gordona 18/05/2013
Fogliada Diana e Falcinella Mattia
Gordona 07/09/2013
Del Mastro Maria e Martino Luigi
San Marco in Lamis (Fg) 25/05/2013
De Agostini Loredana e Balatti Marcello
Gordona 05/10/2013
Bartolini Roberta e Franzese Massimiliano
Gordona 15/06/2013
Del Curto Katiuscia e Mazzina Denny
Gordona 26/10/2013
Scaramella Patrizia e Biavaschi Fabio
Gordona 22/06/2013
De Agostini Cristina e Pezzini Federico
Gordona 07/12/2013
Mainardi Elisa e Biavaschi Matteo
Montescudo (Rn) 22/06/2013
Fognini Annalisa e De Agostini Giovanni
Gordona 29/06/2013
Fustella Maria e Santoro Felice
San Giacomo Filippo 29/06/2013
Morti
Della Morte Lisetta
30/12/1947 - 01/01/2013
Biavaschi Renato
13/01/1953 - 06/04/2013
Giovannoni Catia
27/11/1964 - 28/08/2013
Bresciani Fernanda
04/09/1933 - 27/01/2013
Tabacchi Zita Anna
26/04/1931 - 28/04/2013
Guglielmana Mauro
28/06/1947 - 13/10/2013
Balatti Maddalena Cecilia
01/03/1915 - 07/02/2013
Capelli Luigina
31/10/1937 - 29/05/2013
Frigerio Giuseppe
22/03/1947 - 25/10/2013
Tabacchi Attilio
02/12/1940 - 26/02/2013
Tavasci Carolina
03/09/1923 - 14/06/2013
Tabacchi Luciano Ferruccio
24/06/1949 - 06/11/2013
Rigaldo Anna Maria
20/06/1914 - 09/03/2013
Reboa Marta
31/07/1968 - 01/07/2013
De Giambattista Emidia
Maddalena
15/07/1934 - 20/12/2013
Biavaschi Antonio Severino Gianoli Aldo
18/12/1926 - 23/07/2013
13/10/1928 - 18/03/2013
Tavasci Antonio
18/04/1917 - 02/04/2013
Tavasci Ines Caterina
04/05/1933 - 26/08/2013
POPOLAZIONE 2013
Popolazione 01/01/2013
Diff. Tra nati e morti
Diff. Tra immigrati ed emigrati
Incremento
Popolazione al 31/12/2013
Famiglie al 01/01/2013
“
al 31/12/2013
Maschi
918
+6
+3
+9
927
Pedretti Lino
04/11/1934 - 24/12/2013
Scuffi Lidia Domenica
26/09/1920 - 24/12/2013
Femmine
947
–3
+4
+1
948
Totale
1.865
+ 3
+ 7
+ 10
1.875
746
751
Clarissa Balatti
16/01/2013
Martino Puglia
17/01/2013
Noemi Colombini
23/01/2013
Mattia Del Re
26/02/2013
Pietro Barilani
01/03/2013
Tessa Del Grosso
03/03/2013
Riccardo Mastai
12/03/2013
Edoardo Tavasci
24/03/2013
Leonardo Morelli
10/05/2013
Anna Andreoli
24/06/2013
Alessio Capelli
28/06/2013
Samuele Capelli
06/07/2013
Ulisse Gelmi
06/07/2013
Giacomo Fogliada
10/07/2013
Francesca Pedretti
18/07/2013
Riccardo Mazzina
20/07/2013
Marco Giacomini
08/08/2013
Anita Biavaschi
05/09/2013
Asia Scartaccini
09/09/2013
Margherita Gatti
16/09/2013
Nicola Della Morte
19/09/2013
Viola Biavaschi
20/10/2013
Sofia Mastai
22/10/2013
Matteo Pizzamiglio
31/10/2013
Mattia Tam
22/11/2013
51
momentI
di Gordona
Novembre 2014
52
Fly UP