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momenti di gordona - Comune di Gordona
MOMENTI DI GORDONA novembre 2014 momentI di Gordona Novembre 2014 Momenti di Gordona - novembre 2014 Biblioteca della Valchiavenna Succursale di Gordona Realizzazione a cura della Commissione di gestione della Biblioteca di Gordona Piazza Giovan Battista Mazzina, 5 23020 Gordona (So) tel. 0343 42899 e-mail: [email protected] [email protected] Da alcuni anni il bollettino “Momenti di Gordona” e il calendario “Bon èn” sono consultabili sul sito del comune di Gordona www.comune.gordona.so.it alla voce Conoscere Gordona - Biblioteca Comunale - Pubblicazioni Commissione Biblioteca 2014 - 2018 Bianca Polato Cristina De Agostini Federico Pezzini Gabriele Tavasci Giovanna Gusmeroli Ilaria Tavasci Marina Scartaccini Monica Tavasci Presidente: Giovanna Gusmeroli Ritrovo: sabato mattina ore 10.00 presso la biblioteca La partecipazione alle attività della commissione e ai turni di volontariato per la gestione del prestito librario è aperta a tutti. L’apertura della biblioteca è effettuata dai volontari nei giorni di lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì. Orari di apertura della biblioteca: lunedì 14,30 – 17,00 martedì 14,00 – 17,30 mercoledì14,30 – 17,00 giovedì 14,30 – 19,00 venerdì 14,30 – 17,00 2 Sommario 4 6 8 9 La biblioteca informa 12 16 18 L’Amministrazione Comunale informa 19 20 21 22 23 La fabbrica è il territorio 25 La fattoria fortificata cinquecentesca nella piana della Cesura 28 La caccia all’orso in val Bodengo e val Pilotera alla fine dell’Ottocento 31 38 40 41 42 43 44 45 47 48 49 50 51 Vita nostra Cĥièra la mi Gurduna Trent’anni di Festa della Focaccia Gente di Gordona. Cinzia Capelli, Presidente Comunità Montana Valchiavenna Programma Centro Diurno GORDOnet.TEAM. Un’esperienza da raccontare Parol in cruus Puesii de düü gordunees Rop e parol Gordona 1765. Quando si vendevano le panche in chiesa Dal Consorzio Valle Bodengo Dagli “Amici della Val Bodengo” Dal Gruppo Sportivo Gordona Dalla Banda di Gordona Dal Gruppo Alpini Dal Coro di San Martino Dal Comitato Focaccia Dal Centro Diurno Emozioni da Foligno Un ponte tra Gordona e il Senegal “Congedi” Dati anagrafici 2013 momentI di Gordona Novembre 2014 Riprendiamo da dove ci eravamo lasciati con l’intento di proseguire lungo il percorso che abbiamo condiviso negli anni passati e che si presenta sulla mappa già segnato con nuove mete... proponiamo le ultime pagine del diario di viaggio di un paese che cammina verso il futuro, che prende atto della modernità e cerca nuove strade per vivere il cambiamento nella consapevole certezza che ognuno è fattore di cambiamento. Perché questo si realizzi è necessario mettersi in rete e dentro la rete destinare quote di relazionalità. Anno dopo anno Momenti di Gordona lascia una traccia di dodici mesi di vita del nostro paese e lo fa attraverso le tante voci di chi si vuole raccontare. Partiamo da qui, da questa ultima frase per proporre un esperimento che vuol essere anche una piccola sfida: dopo aver letto le pagine che seguono immaginiamo che le lancette del tempo segnino una data molto lontana nel futuro. Pur non avendo termini di paragone con l’ipotetico presente, riprendiamo la lettura dall’inizio e così con lo stesso spirito con cui oggi rileggiamo i bollettini parrocchiali Vita nostra proviamo a farci un’idea di come si viveva a Gordona intorno all’inizio del terzo millennio, considerato che a disposizione abbiamo trent’anni di Momenti di Gordona ed è possibile ricostruire un quadro più completo. Quale immagine ne uscirebbe? Chi erano i Gordonesi di quegli anni? Cosa facevano per vivere? Come si relazionavano tra loro? Come comunicavano? Erano felici? Qual era il grado di interazione tra le diverse generazioni, quali le istituzioni presenti e in che modo influenzavano le scelte e lo stile di vita della comunità? La prima valutazione da fare è se dagli articoli pubblicati emergono dati a sufficienza per rispondere a queste domande ed eventualmente individuare quali sono quelli mancanti per poter ricostruire il volto del paese. Sarebbe bello riuscire a raccogliere le analisi e gli scambi di opinioni, questo forse aiuterebbe a guardarci in modo nuovo, pensando al paese come a un corpo potrebbe essere che dovremmo correggere o accentuare alcune posture, dismettere certi abiti in favore di altri che vestono meglio. Questa sfida a guardarci da lontano vuole essere anche un invito a continuare a scrivere, a inviare i vostri scritti a Momenti di Gordona sempre in un’ottica di cura del momento in cui viviamo, ma con lo sguardo volto al futuro perché questa è la nostra storia. Ma torniamo al presente. Oggi si restituisce al paese un tassello del quadro che lo ritrae: “Cĥièra la mi Gurduna” torna tra le mani della sua gente su carta, la parola è divenuta materia, è fissata per sempre nella memoria. Il libro chiude un progetto che ha impegnato tante persone, molte mani hanno scritto, molte voci hanno narrato ed è proprio grazie a questa unione di forze e di idee che esso assume un valore inedito in quanto risultato del lavoro di un paese che non si è fatto raccontare da altri ma che, andando alla ricerca di un pezzo di sé, si è voluto raccontare. Per ogni progetto che si conclude, ce ne sono di nuovi pronti per essere analizzati, approfonditi e sviluppati e ci auguriamo di farlo sempre più in maniera condivisa. A questo proposito stiamo iniziando a raccogliere materiale su due argomenti specifici: il primo riguarda la Prima Guerra Mondiale, il secondo si riferisce alla viabilità del nostro territorio montano, da quando si percorrevano i sentieri a piedi per raggiungere e caricare gli alpeggi, al passaggio successivo costituito dalla costruzione delle teleferiche per arrivare infine alla realizzazione della viabilità carrabile. Chiediamo la vostra collaborazione a rovistare nelle soffitte e nei vecchi bauli alla ricerca di cartoline, lettere, fotografie, divise, medaglie, qualunque oggetto o documento a testimonianza di questi particolari periodi. Inoltre raccogliamo di buon grado anche le idee, i desideri, i sogni, le fantasie, tutti elementi essenziali per disegnare nuovi progetti da realizzare insieme. Comitato di redazione 3 momentI di Gordona Novembre 2014 La Biblioteca informa Anche per questa edizione del giornalino possiamo fornire alcuni dati statistici che illustrano l’andamento della Biblioteca di Gordona e, grazie al nuovo programma di prestito, anziché quelli relativi all’anno precedente, i dati messi a disposizione sono aggiornati al momento della stesura dell’articolo. Il periodo considerato è pertanto quello dal 01 settembre 2013 al 31 ottobre 2014, con l’unico limite di non poter fare, per quest’anno, comparazioni con i dati forniti negli anni precedenti essendo relativi ad un periodo temporale diverso. Risultano essere 161 i lettori che hanno preso in prestito almeno un libro, dei quali 110 sono femmine e 51 maschi; 82 sono bambini/ ragazzi (fascia di età da 0 a 14 anni) e 79 adulti. Sono stati tesserati, inoltre, 15 nuovi lettori (11 bambini e 4 adulti). Sono 1911 in totale i volumi usciti (compresi i DVD), dei quali 1014 quelli prestati ad adulti e 897 quelli prestati a bambini/ragazzi. La possibilità di poter richiedere libri non presenti a Gordona, ma disponibili presso altre biblioteche, e poterli avere nell’arco di una settimana, sembra essere molto apprezzata e sta diventando, pertanto, una consuetudine; sono 128 i volumi richiesti dai lettori di Gordona ad altre biblioteche e sono 195 quelli richiesti alla nostra biblioteca dai lettori di altre biblioteche del sistema. I libri per adulti che hanno riscosso maggior gradimento sono stati: • “I colori dei fiori d’estate” di Tatiana de Rosnay e, a pari merito, “Ogni mattina a Jenin” di Susan Abulhawa • “Mangia, prega, ama” di Elizabeth Gilbert • “Il caso Collini” di Ferdinand Von Schirach La classifica dei titoli più graditi dai bambini è invece la seguente: • “Giallo di gelosia” di Sara Agostini • “La ricetta dell’amicizia” di Tea Stilton • “Le avventure dei Barbapapà” di Tison e Taylor 4 momentI di Gordona Novembre 2014 I DVD più visti dagli adulti sono stati “L’uomo che verrà”, “Novecento” e “The last song”, mentre i più gettonati dai bambini sono stati “Rapunzel”, “Trilly e il grande salvataggio” e “Asterix e i vichinghi”. Anche nel corso del 2014 sono stati effettuati acquisti di libri nuovi, sia per adulti che per bambini, avvalendoci, per questi ultimi, dei suggerimenti gentilmente forniti dalle insegnanti della Scuola dell’Infanzia che si confermano buone utilizzatrici della biblioteca. Sempre molto prezioso rimane il contributo delle volontarie, grazie alle quali la biblioteca può essere aperta tutti i pomeriggi rendendo più facile l’accesso ai lettori. Ricordiamo agli utenti il link del portale delle Biblioteche della provincia di Sondrio: come password la data di nascita al contrario nella forma aaaa-mm-gg, ad esempio: 197809-02) si potrà accedere all'area personale "MyDiscovery" per: •p renotare libri, musica e film direttamente dal portale, chiedendo la consegna nella biblioteca più comoda; •c ontrollare lo stato della tessera e dei propri prestiti storici; •a ccedere all'area social ("Community") per lo scambio di opinioni di lettura e di suggerimenti per i nuovi acquisti. Per qualsiasi dubbio o problema puoi comunque rivolgerti all’addetta di biblioteca. Ricordiamo, infine, agli utenti gli orari di apertura della Biblioteca di Gordona, facendo presente che per tesserarsi e per richiedere libri ad altre biblioteche è opportuno utilizzare le aperture del martedì e del giovedì (dopo le 16,30), giorni nei quali è presente l’addetta di biblioteca che ha accesso al sistema informatizzato. • lunedì dalle 14,30 alle 17,00 • martedì dalle 14,00 alle 17,30 • mercoledì dalle 14,30 alle 17,00 • giovedì dalle 14,30 alle 19,00 • venerdì dalle 14,30 alle 17,00 http://biblioteche.provinciasondrio.gov.it/ Consultabile via internet, offre la possibilità di guardare le novità editoriali, la classifica dei libri più letti, di cercare libri, musica e film presenti nel sistema bibliotecario provinciale e di informarsi sugli orari di apertura delle varie biblioteche. Ma, soprattutto, effettuando il login (usando come “username” il numero di tessera e 5 momentI di Gordona Novembre 2014 Cĥièra la mi Gurduna In una sala gremita sabato 8 novembre è stato presentato alla comunità il libro Cĥièra la mi Gurduna, atto conclusivo del progetto legato all’emigrazione in Australia a cui la 6 Commissione ha lavorato negli ultimi anni, con la collaborazione delle Scuole, di tanti gordonesi e soprattutto con il prezioso aiuto e supporto degli emigranti e dei loro parenti. Il libro, editato dal Comune di Gordona, giunge infatti a pubblicazione dopo la realizzazione di una mostra fotografica e la produzione di un cortometraggio con la collaborazione delle Scuole Medie, nonché dopo un’intensa attività di ricerca e decine di interviste e videointerviste di approfondimento. La serata, moderata da Pietro Biavaschi (una “voce fuori campo”, per sottolineare come questo libro sia un risultato non esclusivo della Commissione biblioteca, quanto piuttosto di un processo condiviso e costruito con il paese), ha preso il via con il saluto introduttivo del Sindaco, in qualità di editore. Hanno in seguito preso la parola Gemma ed Enrico Tavasci, che già nel 2007, sulle pagine momentI di Gordona Novembre 2014 di Momenti di Gordona, auspicavano che le testimonianze da loro raccolte in un recente viaggio in Australia, potessero costituire la base per una pubblicazione così che venisse tributato un riconoscimento agli emigranti e alle loro “identità sospese”. Il lavoro venne poi preso in carico dall’allora Amministrazione che affidò alla Commissione biblioteca il supplemento di lavoro richiesto perché il risultato finale potesse essere quanto più possibile corale, con lo scopo principale di coinvolgere il paese, e soprattutto le nuove generazioni, per creare conoscenza e svelare un pezzo di storia locale. Un tangibile risultato di come questo obiettivo sia stato centrato, riuscendo anche nell’intento di creare un ponte fra generazioni e non solo tra due Paesi, è la tesina di maturità di Pamela Fogliada, presentata nel corso della serata e incentrata proprio sull’emigrazione da Gordona verso l’Australia. Durante la serata non è mancato un approfondimento storico, grazie al contributo di Cristian Copes, che con un intervento conciso e completo ha tracciato il percorso, o meglio i percorsi, seguiti dall’emigrazione gordonese a partire dalla metà del 1500: dalle rotte verso il sud Italia, fino a quelle transoceaniche, passando per i sempre più frequenti spostamenti nel resto dell’Europa. Bruno Ciapponi Landi, direttore del Museo Etnografico Tiranese e del Centro provinciale di documentazione dell’emigrazione, nel suo intervento ha ricordato di come l’emigrazione verso l’Australia dalla nostra provincia (e soprattutto dall’Alta Valtellina) sia stato un fenomeno di notevole importanza e anche ampiamente studiato a livello accademico. Ha anche sottolineato la particolarità dell’iniziativa gordonese: non si tratta, in questo caso, di un interesse e di una ricerca calati dall’alto, quanto piuttosto di un lavoro di comunità che si impegna per riscoprirsi. La presentazione è poi andata verso la con- clusione con ultimi intensi momenti: Agostino Fanada De Agostini, ha declamato la sua poesia Parol cĥie camina, e il coro Gurdunees senza pretees ha interpretato tre canti del repertorio dedicati all’esperienza dell’emigrazione. Il messaggio di ringraziamento da parte di un emigrante ha infine sciolto la serata, con un lungo applauso dedicato a tutti loro, i protagonisti di questa nostra importante pagina di storia. La serata, che era stata pensata e costruita per essere prima di tutto una festa per la comunità, si è conclusa con la degustazione di mundee e vign brülé. Grazie, dalla Commissione biblioteca, per il supporto e la collaborazione. 7 momentI di Gordona Novembre 2014 Trent’anni di Festa della Focaccia Alcune riflessioni sulla buona riuscita della tradizionale festa Ci sono ricorrenze che scandiscono il passare del tempo di anno in anno e che puntualmente ci fanno riassaporare tradizioni, consuetudini, atmosfere e rituali. E così, girando ciclicamente le pagine di un calendario perpetuo, torna ogni anno la magia del Natale e delle sue feste, a seguire il carnevale con le sue maschere, poi la Santa Pasqua, più avanti le vacanze estive e così via. Da 30 anni a questa parte si è aggiunto per noi gordonesi un altro appuntamento ricorrente sulla pagina del mese di maggio: è la Festa della Focaccia. Non una focaccia qualsiasi, bensì la nosa fügĥiascia, quela facia sü in la šcĥiaia. Non una festa qualsiasi, bensì la nostra festa, quella... quella... Trent’anni fa avremmo detto: quella delle nostre famiglie. Un’occasione di incontro e condivisione per tutto il paese, nel segno della semplicità. Non a caso la nostra festa è dedicata alla focaccia, simbolo di una vita di paese semplice e genuina. Non a caso, poi, la nostra festa anima gli spazi dell’oratorio attigui alla chiesa: sarà stato forse il gesto di San Martino a suggerire l’idea di incontro e condivisione allo scopo di aiutare e sostenere, in questo caso, la nostra parrocchia? Passano gli anni e la nostra tanto amata Festa della Focaccia cresce insieme al paese: molti più volontari che si danno da fare, più posti a sedere protetti dall’immancabile pioggia, l’invenzione della šcĥiaia girevole, molta più gente che arriva da fuori, anche da lontano, per gustare i nostri piatti tipici, un incasso sempre crescente,... Se il successo della nostra festa si misurasse in base a tutto ciò, potremmo sicuramente ritenerci più che soddisfatti. E, giustamente, lo siamo. Tutto il paese si può ritenere orgoglioso, inoltre, per l’impegno, sempre notevole e incommensurabile, dei tanti volontari che spendono davvero parecchio tempo ed energie affinché la festa abbia successo. Ed è persino commovente percepire l’impazienza con cui, soprattutto i giovani, attendono l’arrivo del mese di maggio per il semplice piacere di dare una mano, di collaborare e condividere fatiche, ma anche risate, insieme agli altri per il bene della nostra parrocchia e del nostro paese. È bello constatare che questo spirito sia rimasto immutato nel tempo. 8 Ma c’è anche qualcosa che, al contrario, nel tempo è andato affievolendosi. Se provassimo ad alzare lo sguardo per avere una visione più completa, ci accorgeremmo che quel senso di comunità e semplicità dello stare insieme, che di fatto è sempre stato il cuore della nostra festa, tende sempre più a diventare quasi esclusivo. Un fenomeno inversamente proporzionale al successo della festa, che, per contro, ne ha allargato i confini, spalancando le braccia per accogliere sempre più persone provenienti da altri paesi. Dietro alla buona riuscita della Festa della Focaccia si muove una macchina organizzativa incredibile: uomini, donne, ragazzi e ragazze di buona volontà che formano una squadra perfetta, dove c’è collaborazione, sostegno reciproco, complicità, impegno, rispetto e amicizia. Si viene a creare un’atmosfera unica, quasi magica, che abbraccia tutti i volontari come in un’unica grande famiglia. Questo è sicuramente uno degli ingredienti “segreti” che rende la nostra festa tanto speciale. Speciale soprattutto per i nostri volontari. E se provassimo a renderla allo stesso modo speciale anche per i nostri ospiti? Per dirla con il linguaggio di oggi dei social network: trasformare questa atmosfera magica in un fenomeno virale, contagioso. Ognuno di noi diventerebbe testimonial di questo messaggio, semplicemente incarnando e veicolando proprio quel senso di famiglia, che ci fa sentire a nostro agio, amati e protetti come in un caldo abbraccio materno. Non servono azioni eclatanti, basterebbe per esempio provare a considerare quei giovani che tendono a bere qualche bicchiere di troppo, come fossero nostri familiari. Nessuno di noi vorrebbe vedere il proprio figlio, fratello o anche padre, ubriacarsi fino a star male. Basterebbe per esempio provare a considerare i tanti bambini che animano il parco giochi la domenica pomeriggio come fossero nostri figli, a cui probabilmente vorremmo dedicare delle attenzioni particolari. Non servono azioni eclatanti, ma semplici gesti d’amore. Proprio come in una famiglia. Non una festa qualsiasi, dunque, ma la nostra festa, quella... dello stare bene insieme, semplicemente, come in famiglia. Questo è il successo che fa bene proprio a tutti. momentI di Gordona Novembre 2014 Gente di Gordona. Cinzia Capelli, presidente Comunità Montana Valchiavenna La nuova presidente in carica apre in questa intervista, rilasciata alla Commissione Biblioteca, uno sguardo sui lavori in corso e sui nuovi concreti obiettivi dell’ente che si occupa del nostro territorio, esaminandone problematiche e prospettive. Pur considerando la complessità legata alle funzioni della Comunità Montana, quali fasi chiave individui chiaramente come fondamentali per la valorizzazione del nostro territorio montano? Sicuramente sarà importantissimo gestire al meglio il progetto Aree Interne, conosciuto anche come Progetto 2020. È un'iniziativa di matrice europea che mira al sostegno, con finanziamenti dedicati, delle zone periferiche che soddisfano in partenza una serie di requisiti specifici. La Valchiavenna, dopo una selezione avvenuta a livello ministeriale, è stata individuata come area interna e sarà oggetto di una sperimentazione pilota che, se darà i risultati attesi, sarà poi replicabile da Regione e Ministero in altre zone d’Italia. Attualmente siamo ancora in fase di progettazione preliminare e si attende la firma dell’accordo di programma quadro tra Comunità Montana Valchiavenna (come ente capofila), Regione Lombardia e Ministero dello Sviluppo Economico entro la primavera 2015. Negli incontri già avvenuti con Ministero e Regione si sono individuati gli assi prioritari su cui puntare: la valorizzazione delle risorse locali abbinata alla promozione turistica del territorio. La valle è potenzialmente in grado di soddisfare molteplici esigenze: offre turismo culturale, religioso, sportivo e naturale, fregiandosi di riserve e zone a protezione speciale riconosciute anche a livello europeo. L'obiettivo è sviluppare un sistema di valorizzazione unitario, di tutta la valle, sfruttando l'attrattiva di Chiavenna come polo centrale ampliando poi il raggio a tutti i comuni, che possono offrire a loro volta moltissimo. Per fare ciò dobbiamo fare squadra tra tutti i portatori di interesse, mirando a migliorare anche la struttura stessa che si occupa di promozione turistica della nostra valle. Un'ottima impostazione sarebbe quella di suddividere l'offerta in un comparto estivo con protagonista la Valchiavenna e uno invernale con focus su Madesimo, ma entrambi i consorzi devono collaborare come due braccia dello stesso organismo che si promuovono a vicenda. Fra gli interventi necessari, oltre all’aumento della cultura dell’accoglienza (ricordiamoci che i primi promotori turistici sono i residenti), vi è l'incremento dei posti letto disponibili. Pensiamo alla nostra bellissima mezza costa attualmente imboschita e impraticabile: vorremmo procedere al recupero di ex canoniche o vecchi edifici pubblici in disuso trasformandoli in strutture ricettive turistiche e ostelli per valorizzare percorsi di tutto rilievo in abbinata anche al turismo richiamato dalla vie storiche. Un'altra cosa che ci sta a cuore è la valorizzazione dei crotti, un unicum cui era stato dedicato anche uno studio di caratterizzazione puntuale, puntando al loro riconoscimento UNESCO. Abbiamo in previsione anche dei lavori di consolidamento destinati a migliorare alcuni im- 9 momentI di Gordona Novembre 2014 10 pianti sportivi per poterli rendere idonei a ospitare i ritiri delle squadre di basket e pallavolo e i camp estivi che hanno recentemente mostrato di portare un buon indotto. È fondamentale far capire che la nostra offerta è a 360 gradi e si deve sentire la partecipazione di tutti gli “attori” in campo: tutto va trasposto in rete e concertato in modo che la promozione risulti incisiva. Generalmente parlando in Italia l'approccio verso il turista è improntato sullo sfruttamento immediato del fattore economico che la loro presenza comporta: bisogna pensare invece che un trattamento onesto e cordiale, propulsore per invogliare i turisti a parlare bene della località ospitante e magari tornarci e a incentivare altri a visitarla, abbinato alla diversificazione dell’offerta, sono fattori decisivi. Cosa non funziona attualmente? Cosa invece sì? Il sistema bibliotecario e museale della Valle, che sono associati, sono realtà che già funzionano in modo molto soddisfacente. Proseguono tutt’ora gli sforzi di valorizzazione dell’esistente (Belfort e Scavi di Piuro, Palazzo Vertemate, il Mulino di Bottonera, il Paradiso per fare solo qualche esempio), stiamo inoltre concentrando sforzi economici sul bel Museo Archeologico in zona Caurga di Chiavenna. Tra gli altri interventi, c'è l'intenzione di spostare l'ingresso dalla strada per far passare direttamente i visitatori attraverso la Caurga (antica cava di pietra ollare). La collezione al suo interno è in via di allestimento ed è di assoluto valore comprendendo reperti risalenti a epoche antichissime. Altri ambiti in cui la Comunità Montana si è mostrata e si mostra tutt’ora molto attiva è la tutela contro il dissesto idrogeologico, la manutenzione della rete sentieristica e la rete degli itinerari ciclo pedonali. Abbiamo in previsione un regolamento per la fruizione degli stessi e dovremo prendere seriamente in mano nell’immediato futuro l’aspetto della loro manutenzione, di concerto coi Comuni interessati. Riguardo agli aspetti da migliorare, alcune criticità che ravviso sono il basso livello di sfruttamento della risorsa locale del bosco (filiera bosco - legno - energia) e la promozione turistica del nostro territorio che, pur esprimendo professionalità e attività di alto livello, appare a volte come poco coordinata e incisiva. Non proporsi in modo sistemico verso l'esterno significa perdere efficacia nella comunicatività e nell’azione. Fai parte di un'Istituzione che era destinata a essere soppressa. Come intravedi il futuro della CM? Inoltre, cosa ne pensi del fallimento del referendum per il Comune unico? Il futuro delle CM non è molto roseo, praticamente un'incognita. Lo Stato e le Regioni contribuiscono attualmente in maniera solo marginale rispetto al passato. Il governo regionale ha dichiarato tempo fa che le CM sarebbero state finanziate solo ancora per pochi anni. Restano dunque vitali per la CM i fondi derivanti dal Bacino Imbrifero Montano (BIM) e i fondi dei ristorni frontalieri. Speriamo che nel prossimo futuro la Provincia, di recente riconosciuta come interamente montana, abbia la forza di rivendicare un ruolo primario nel prossimo rinnovo delle concessioni idroelettriche. Riguardo al fallimento del progetto di unione dei Comuni sono convinta che un tale cambiamento dovrebbe essere il punto di convergenza di un processo naturale di accorpamento di varie funzioni, portato avanti gradualmente puntando alla massima efficienza dei servizi erogati. Un esempio in merito lo fornisce la situazione stessa del comune di Gordona, che attualmente fa fronte con grande difficoltà all'assenza del tecnico di riferimento. Pensiamo a quali vantaggi rappresenterebbe poter contare sulla competenza e disponibilità di uffici specializzati costituiti per servire più Comuni. Decidere di riunire i Comuni valchiavennaschi non può essere una scelta delegata a un'onda emotiva, come forse si puntava che accadesse. Si tratta di un processo da studiare e ragionare in modo organico, senza sprecare l'esperienza pregressa della CM, che ritengo di grande valore. Re- momentI di Gordona Novembre 2014 centemente ho partecipato a una conferenza inerente la nascita della Macroregione Alpina, che dovrebbe comprendere aree affini come la Baviera, il Nord Italia, la Svizzera, l'Austria e il Sud della Francia, con l'obiettivo che le località di maggiore attrattiva diventino traino per tutti i paesi presenti su quel territorio. Nonostante l'iniziativa abbia aspetti interessanti, temo che non possa essere vincente se non si difende l’identità dei singoli territori che la costituiscono. La Comunità Montana attualmente (grazie a maggiori fondi mediamente disponibili rispetto ai Comuni) è un ente che effettua un’azione di rafforzamento dell’identità del nostro comprensorio attraverso progetti di valenza comprensoriale, perciò, in controtendenza rispetto alla situazione odierna, vedo di buon grado il suo mantenimento e rafforzamento. Sei una giovane donna, mamma, gordonese, con un percorso formativo importante alle spalle. In che modo queste tue caratteristiche incidono, qualitativamente, sul tuo ruolo di presidente in carica? Il fatto che io sia donna sicuramente ha una certa incidenza: sarei fiera di dimostrare che l'essere donna non preclude nessuna possibilità di accedere a un ruolo autorevole, di responsabilità. Quel che è certo è che le donne nascono sempre con un grande difetto di autostima con cui fare i conti, ingiusto se si pensa che possono offrire qualità spesso marginali negli uomini a questi livelli, come una maggiore capacità di ascolto, pazienza e concretezza. Per quanto riguarda la mia età, credo che sia importante l'elemento di rinnovamento all'interno di un gruppo di persone che discutono e decidono su temi che influiscono sulla collettività. Non sono completamente “rottamatrice” però; sono convinta che serva sempre una sinergia con chi ha maturato esperienza. Consideriamo inoltre che, essendo la CM un ente di secondo livello ossia non eletto direttamente dai cittadini, da alcuni anni non prevede compensi, perciò non è semplicissimo trovare figure che si rendano disponibili a ricoprire ruoli che, seppur non contemplino retribuzioni, sono di grande responsabilità e richiedono un notevole investimento di tempo e impegno. Da gordonese spero di portare in CM la voce della piana, di fianco alla Bregaglia e alla Valle Spluga, anche se devo dire che Gordona ha sempre mostrato una forte presenza e una attiva partecipazione. Riguardo alla sfera professionale considero questo incarico, indipendentemente dalla durata che avrà, un investimento nella mia formazione. In quanto laureata in Ingegneria ambientale e del territorio credo di poter dare un apporto competente. Sono grata alla mia formazione scientifica perché mi ha insegnato ad affrontare il lavoro con metodo. Se dovessi consigliare ai giovani un percorso scolastico con una certa prospettiva attualmente suggerirei una formazione in campo scientifico ambientale, meglio se abbinata ad una buona conoscenza delle lingue straniere. Se dovessi individuare dei punti di forza per poter svolgere le professioni in campo ambientale, una sarebbe la conoscenza della lingua tedesca: la Germania, insieme alla Gran Bretagna, è stata fra le prime nazioni a vedere la rivoluzione industriale e prima ha dovuto fronteggiarne le conseguenze ambientali. La valle attira inoltre moltissimi visitatori di madrelingua tedesca e non possiamo farci trovare impreparati. Per questo intendo proporre un'intensificazione dello studio del tedesco ai dirigenti scolastici nei prossimi incontri in calendario. Presenziare la CM è una bellissima sfida, carica di responsabilità che ha non poche ripercussioni sulla vita privata. A chi ritiene la mia decisione avventata perché ho una famiglia numerosa rispondo però che ho accettato la carica proprio perché ho tre figlie e ritengo mio dovere occuparmi di quello che è anche il loro futuro. La riduzione degli spazi quotidiani è un dato di fatto, ma non mi spaventa: ho ottimi collaboratori e cerco di dare qualità al tempo in famiglia. Ci sono diversi modi per pensare ai propri figli, questo è il mio personale modo di pensare ai miei. 11 momentI di Gordona Novembre 2014 L’Amministrazione Comunale informa In qualità di cittadini siamo tutti chiamati a partecipare alla gestione e alla tutela del bene comune, cioè di tutte le ricchezze del nostro territorio: umane, economiche e culturali, ognuno con un proprio ruolo. Dalle ultime elezioni abbiamo ricevuto l’incarico di amministrare i beni del nostro comune e intendiamo svolgerlo coinvolgendo il più possibile tutta la popolazione. Mettiamo in pratica questo proposito illustrando brevemente alcuni dati del bilancio previsionale 2014 per spiegare scelte politiche come ad esempio, l’esonero dal pagamento della Tasi, e alcuni progetti già in itinere (rifacimenti stradali e lavori di sistemazione della palestra); presentiamo l’iniziativa di apertura al pubblico della centralina in Val Bodengo e l’ampliamento degli orari di accesso dell’area ecologica; vi chiediamo di comunicare e raccogliere opinioni e proposte utilizzando tutti i canali che abbiamo a disposizione, come la posta elettronica. Relazione al Bilancio di Previsione 2014 e scelte di programmazione finanziaria Il Bilancio di Previsione 2014 del Comune di Gordona é stato approvato all’unanimità dal Consiglio Comunale nella seduta del 04 agosto 2014. Il Bilancio di Previsione rappresenta il principale strumento di pianificazione delle attività del Comune e di programmazione finanziaria. Si compone di due parti fondamentali: • le ENTRATE, cioè le risorse che l’Ente prevede di avere a disposizione; • le SPESE, costituite dalle previsioni di destinazione e di modalità di impiego delle risorse disponibili in entrata; e va deliberato in pareggio finanziario complessivo (equilibrio tra entrate e spese). Qui di seguito sono indicate schematicamente le voci principali del Bilancio di Previsione comunale dell’anno corrente. Bilancio di Previsione Esercizio finanziario 2014: Entrate: Titolo I° Entrate Tributarie Euro 707.490,00 Titolo II° Entrate da contributi e trasferimenti correnti Euro 48.089,00 Titolo III° Entrate Extratributarie Euro 893.437,00 Titolo IV° Entrate da alienazioni e Euro 132.000,00 trasferimenti di capitale Titolo V° Entrate da accensione di prestiti Euro 326.334,00 Titolo VI° Entrate per servizi per conto di Terzi Euro 176.093,00 Avanzo di amministrazione Euro 100.000,00 Titolo I° Spese Correnti Euro 1.524.416,00 Titolo II° Spese in conto capitale Euro 257.000,00 Titolo III° Spese per rimborso di prestiti Euro 425.934,00 Titolo IV° Spese per servizi per conto di terzi Euro 176.093,00 Euro 2.383.443,00 Spese: 12 Euro 2.383.443,00 momentI di Gordona Novembre 2014 Nonostante il periodo di crisi che attanaglia l’economia dello Stato italiano e che impedisce al medesimo di dare adeguato sostegno alle finanze delle Amministrazioni locali, il Comune di Gordona ha scelto di non far pagare la TASI ai loro cittadini per non pesare ulteriormente sulle loro tasche. Tale scelta è stata resa possibile grazie all’ottimo funzionamento della Centrale Idroelettrica comunale, e grazie alle entrate iscritte in bilancio, che hanno permesso altresì di garantire tutti i servizi comunali e l’appoggio a tutte le Associazioni presenti sul territorio, in particolare ai Consorzi Montani. Per assicurare una maggiore adeguatezza ed efficienza dei servizi, l’Amministrazione ha dovuto prevedere lo stanziamento di capitali (Spese) e ha prospettato una serie di opere volte al miglioramento e all’ottimizzazione dei medesimi: • Messa in Sicurezza dell’acquedotto della sorgente Forcola; • Rifacimento del riscaldamento a pavimento mal funzionante presso la Scuola Materna; • Lavori di riparazione e miglioria alla Centralina comunale; • Trasferimento degli ambulatori medici presso l’EX Asilo; • Rifacimento dei marciapiedi e del manto stradale in cattivo stato. Inoltre rendiamo nota la partecipazione del Comune di Gordona a due bandi regionali indetti per l’acquisizione di fondi, e più precisamente: • Bando di indirizzo sportivo, in collaborazione con la CM di Valchiavenna, allo scopo di apportare migliorie alla palestra comunale mediante la sostituzione della pavimentazione attuale con la posa di parquet e l’acquisto di nuovi canestri da basket. • Bando ad indirizzo turistico-commerciale, in collaborazione con i tredici Comuni della Valchiavenna insieme alla CM, allo scopo di compiere opere di arredo e di decoro urbano volte alla qualificazione estetica e funzionale del comune di Gordona. Per maggiori informazioni e per un approfondimento dei dati contabili informiamo i cittadini che siamo a loro completa disposizione al fine di fornir risposte ai quesiti che ci sottoporranno in merito. 13 momentI di Gordona Novembre 2014 Porte aperte alla Centralina In occasione della FESTA DI SAN BERNARDO a Bodengo, nel corso della giornata di domenica 24/08 è stata introdotta l’iniziativa, promossa dal sindaco e dall’Amministrazione, di effettuare delle visite guidate alla Centrale Idroelettrica comunale. I gordonesi, e non, si sono mostrati positivamente curiosi. In molti nel corso della giornata di domenica hanno colto l’occasione di poter entrare all’interno della centrale e osservare le due turbine installate per trasformare la ricchezza del nostro torrente Boggia in energia elettrica. Prezioso è stato il contributo dell’Ing. Lorenzo Scaramellini della S.I.E.C., che, grazie alla sua esperienza ed alla profonda conoscenza del funzionamento della centrale ha potuto rendere comprensibile ai “non addetti ai lavori” i processi di trasformazione che avvengono grazie a questi macchinari. Per la neo amministrazione comunale l’apertura ai visitatori è stata un punto di partenza nell’impegno assunto in campagna elettorale e cioè, in primo luogo, informare i cittadini sul reale funzionamento della centralina. Un doveroso ringraziamento va anche agli “Amici della Val Bodengo”, organizzatori della festa, per aver accolto la proposta ed aver inserito l’iniziativa all’interno del programma della festa. Descrizione dell’impianto Gli elementi idrologici della concessione di utilizzo del torrente Boggia sono i seguenti: area del bacino idrografico captato 10,81 Kmq; portata media derivata 422 l/s; portata massima derivata 1000 l/s. L’opera di presa è ubicata in località Corte Terza, la quota di derivazione di concessione è di 1180 m s.l.m. Condotta forzata: le tubazioni sono in acciaio di diametro 800 mm e spessore pari a 7,1 mm e la lunghezza è di circa 1410 m. L’edificio centrale ha dimensioni planimetriche pari a 13 x 8,5 m e altezza pari a circa 8 m ed è parzialmente interrato. Al di sotto della centrale è posto il canale di scarico delle acque turbinate. Il canale di restituzione ha una sezione di 1,5 x 1,5 m, completamente interrato. Lo scarico delle acque turbinate nel torrente Boggia avviene subito a monte dell’esistente opera di presa Edipower. Apparecchiature e macchinari La centrale è equipaggiata come di seguito descritto: •g ruppo n.1, turbina Francis ad asse orizzontale di potenza nominale 720 kW abbinata ad un generatore sincrono trifase di potenza nominale 720 kW (900 kVA) con un fattore di potenza pari a 0,8 e velocità 1.000 giri/minuto; •g ruppo n. 2, turbina Francis ad asse orizzontale di potenza nominale 395 kW abbinata ad un generatore sincrono trifase di potenza nominale 480 kW (600 kVA) con un fattore di potenza pari a 0,8 e velocità 1.500 giri/minuto; •u n trasformatore elevatore da 400 a 20.000 V, con potenza 1800 kVA.; •q uadri elettrici di potenza, comando e controllo. 14 momentI di Gordona Novembre 2014 Energia immessa in rete L’energia prodotta viene totalmente immessa in rete, ad esclusione della quota parte utilizzata dai servizi ausiliari di centrale, e la sua misura viene rilevata nel punto di connessione con la rete in media tensione di ENEL Distribuzione spa. Per la cessione dell’energia elettrica prodotta al GSE si utilizza il regime del Ritiro dedicato, secondo la modalità della “tariffa omnicomprensiva”. La produzione annua attesa in base ai dati storici e statistici è di 2.250.000 kWh circa. Di seguito sono riportati i valori mensili di energia netta prodotta dall’impianto dalla sua messa in servizio fino a fine ottobre 2014. GEN FEB 2012 2013 2014 5 - MAR - APR - MAG GIU 435 LUG 1.058 222.369 687.160 574.565 112.937 AGO 25 SET OTT NOV DIC 10.174 353.249 371.376 100.010 31.530 110.500 272.432 325.135 100 159.650 560.000 695.100 633.400 461.500 404.500 64.500 201.500 TOTALE 836.327 20.814 2.357.447 3.180.250 COMUNICARE Nello spirito di innovazione e semplificazione delle comunicazioni e per offrire ai cittadini servizi sempre più efficaci e tempestivi, si segnalano a tutti gli interessati provvisti di posta elettronica gli importanti vantaggi della comunicazione del proprio indirizzo e-mail all’Amministrazione Comunale. In tal modo, potrete ricevere per posta elettronica, all’indirizzo comunicato, informazioni di carattere generale relative ai servizi ed alle innovazioni introdotte. Resta inteso che tutte le comunicazioni verranno esposte anche nelle consuete bacheche per la consultazione da parte di tutta la cittadinanza. Gli indirizzi di posta elettronica saranno utilizzati dagli Uffici comunali nel rispetto della normativa sul trattamento dei dati personali D.Lgs. 196/2003, ed esclusivamente per i fini suddetti. L’E-mail può essere fornita all’indirizzo [email protected] indicando cognome, nome oppure utilizzando l’apposito modulo qui sotto riportato, consegnandolo presso l’Ufficio Anagrafe del Comune. ✁ Cognome _____________________________________ Nome ______________________________________ Indirizzo e-mail __________________________________________________________________________ Firma ______________________________ 15 momentI di Gordona Novembre 2014 Nei 30 anni di apertura del “Centro Anziani”, ricordiamo l’esemplare modalità individuata, dalle due massime Autorità civile e religiosa, per dare alla comunità gordonese un servizio di prim’ordine per le persone anziane o in stato di bisogno. La scelta del comodato sessantennale dalla Parrocchia al Comune e la gestione affidata a una Commissione paritetica, hanno dimostrato come insieme si possa ben operare. Un pensiero di gratitudine ai numerosi volontari che si sono succeduti nel servizio di apertura del Centro e nelle attività svolte a sostegno di numerose iniziative di solidarietà. Programma Centro Diurno Attività 2014-2015 Il centro diurno frequentato da anziani, coordinati da un gruppo di volontarie, è aperto tutti i martedì e i venerdì dalle ore 14.00 alle ore 17.30 seguendo il calendario scolastico (settembre-giugno). SETTEMBRE Pomeriggio conviviale di “Benvenuto” per la consueta apertura annuale. Festa dei compleanni, mesi: luglio, agosto e settembre. OTTOBRE 22 e 23 vendita fiori in occasione della ricorrenza del 1° novembre; beneficienza pro-parrocchia. 26 domenica dedicata alla festa della TERZA ETà con invito esteso a tutti gli anziani del paese con amici e simpatizzanti. Programma: ore 10,30 S. Messa presso la chiesa parrocchiale di S. Martino. Ore 12,00 pranzo in oratorio. Nel pomeriggio canti in allegria e piacevoli sorprese. Parteciperà il nostro coro “Gurdunes senza pretes”. 16 Nell’ultima settimana del mese sarà organizzato un pomeriggio di allegria con musica e festa per “salutare” e “OMAGGIARE” il cartellone delle foto esposto riguardante i 30 ANNI DI ATTIVITÀ DEL CENTRO DIURNO 02/06/1984 - 02/06/2014. DICEMBRE Mercatino di Natale nei giorni 7 e 8 a scopo benefico (pro-parrocchia ed eventuali esigenze sopraggiunte). La settimana antecedente il S. Natale festa dei compleanni mesi di ottobre, novembre e dicembre, con brindisi augurale e partecipazione del nostro coro “Gurdunes senza pretes”. GENNAIO Tombola di Buon Anno nella prima settimana di riapertura del Centro. FEBBRAIO Eventuale pomeriggio di lavori di gruppo per “Attività nuove di laboratorio”. NOVEMBRE MARZO La prima settimana si effettuerà il gioco della Tombola. Festa di Carnevale in maschera e col nostro coro (data da definire). momentI di Gordona Novembre 2014 Tortata a scopo benefico con le associazioni e privati, da definire. Ultima settimana del mese festa dei compleanni mesi di gennaio, febbraio e marzo APRILE Tombola e vendita fiori (pro-parrocchia) in data da stabilire al momento. MAGGIO Ultima settimana festa dei compleanni mesi di aprile, maggio e giugno. GIUGNO Festa a Bodengo: giornata conclusiva delle attività con S. Messa nella chiesa parrocchiale di S. Bernardo e pranzo presso la canonica col nostro coro; aperto a tutti gli anziani del paese con amici e simpatizzanti. Si segnalano inoltre le seguenti iniziative: • Nella settimana di presenza delle nostre infermiere: MISURAZIONE DELLA PRESSIONE AI FREQUENTANTI DEL CENTRO DIURNO; • Inoltre nell’ambito delle nostre attività a scopo benefico su richiesta, realizzazione BOMBONIERE (a mano, all’uncinetto ecc.) per cerimonie (battesimo, comunione, cresima, matrimonio, laurea); • Si segnala l’iniziativa di PROMOZIONE GIOCHI E ATTREZZATURE PER L’INFANZIA E LA FANCIULLEZZA presso ex-lavanderia (sotto banca Credito Valtellinese), ricavato a scopo benefico; • Nel periodo quaresimale al centro ogni venerdì seguirà un momento di riflessione e preghiera. • Progetti futuri: RACCOLTA E CATALOGAZIONE DI UTENSILI legati alla nostra tradizione contadina, finalizzati all’allestimento di un eventuale “MUSEO”. Strada facendo le varie iniziative potranno subire eventuali modifiche. Per informazioni rivolgersi alla responsabile del Centro Diurno, Renata Tavasci. 17 momentI di Gordona Novembre 2014 GORDOnet.TEAM Un’esperienza da raccontare La sigla GORDOnet.TEAM probabilmente è sconosciuta alla maggior parte dei lettori di Momenti di Gordona; giustificati dal fatto che, per trovare traccia, occorre risalire all’edizione dell’anno 2004. Per chi ha conservato quell’edizione ed è andato a rileggere, alle pagine 19 e 20, l’articolo www. comune.gordona.so.it, quasi sicuramente - come è successo a noi - ha colto solo parzialmente il significato di quello che stava dietro alla sigla. Per questo, a più di dieci anni dall’inizio dell’avventura, abbiamo ritenuto utile ritornare sull’argomento per raccontare come è andata. Iniziamo col dire chi sono stati e sono i protagonisti principali di questa esperienza: due “ragazzi” (adesso con 10 anni in più!) con disabilità. Gli altri “attori non protagonisti” continuano ad essere: le Famiglie dei “ragazzi”, l’Amministrazione comunale, i Servizi Sociali di Base della Valchiavenna e il gruppo di una decina di Volontari il cui numero, pur con i necessari ricambi, si è mantenuto costante nel tempo. L’oggetto dell’argomento: un progetto, condiviso da tutti gli attori protagonisti e non, per realizzare e gestire il “sito internet” del Comune di Gordona. Progetto sul quale i “ragazzi”, avendo una preparazione specifica acquisita nel periodo scolastico e post-scolastico, potessero trovare motivi di interesse, di impegno e di socializzazione e così utilizzare al meglio una parte del tempo a disposizione e i loro genitori disporre di uno “stacco” condiviso. Il luogo in cui si è si è svolta e continua a svolgersi l’attività – per 3 ore al giorno dalle 9 alle 12 e per cinque giorni della settimana da lunedì a venerdì – è un locale appositamente attrezzato, privo di barriere architettoniche, messo a disposizione dal Comune di Gordona. Il progetto, come è già stato scritto, ha avuto il suo debutto ufficiale con l’avvio del sito internet del Comune di Gordona il 23 luglio 2003. Da allora molto cammino è stato fatto. Con la graduale presa in carico delle attività da svolgere, e una fattiva integrazione dei “ragazzi”, grazie all’apporto di personale specializzato messo 18 a disposizione dai Servizi Sociali, si è riusciti a instaurare un clima di serena collaborazione tra tutte le parti in causa compreso il personale dell’Amministrazione Comunale sempre attento e disponibile ben oltre le proprie incombenze. Per tutti ricordiamo l’apporto e la disponibilità del geom. Silvio Gianera (per tutti “il Silvio”) morto nel corso del 2014 dopo una breve e grave malattia. Un’attività i cui frutti sono le migliaia di pagine preparate e trasferite dai “ragazzi”, sul sito comunale per essere consultate dai molti interessati così come è risultato dal numero dei contatti registrati. Dal 2013, per necessità, il sito comunale è passato dalla struttura “sperimentale” attivata nel luglio 2003 dal gruppo GORDOnet.TEAM ad una struttura rispondente ai requisiti previsti dalla legge per i siti pubblici ai quali l’Amministrazione Comunale ha dovuto attenersi. Con questo però non sono venute meno le attività; anzi. Con il nuovo corso il “gruppo” ha cercato e trovato alleanza con la Biblioteca che ha fornito utili suggerimenti sul come utilizzare al meglio le maggiori potenzialità del nuovo sito. Per cui ancora lunga vita al GORDOnet.TEAM. Per concludere il racconto manca ancora il pezzo del perché. Un perché che parte da un sogno che tutti abbiamo dentro. Quello di essere ogni giorno capaci di guardare l’altro senza competizione e senza discriminazioni. Quello di riuscire a rendere concreto questo desiderio profondo senza essere costretti dal “dovere”. Quello di provare che questo è possibile anche se non sempre siamo così attenti al dentro. E così, con qualche dose di sana incoscienza come è necessaria in questi casi, si è passati dal sogno all’ attuazione del progetto proprio perché in tutti quelli che – direttamente o indirettamente – si sentono parte dell’avventura, hanno dimostrato di avere dentro quel sogno. Tutti questi sono il Gordonet.Team. momentI di Gordona Novembre 2014 La fabbrica è il territorio Giovani protagonisti al centro: studenti, lavoratori, disoccupati, insegnanti, universitari, amministratori comunali, tutti con in comune un forte attaccamento al proprio territorio, la Valchiavenna e la Val Bregaglia. Il percorso “La nuova fabbrica è il territorio”, partito nell’estate 2014 a Chiavenna e promosso da Cisl, Syna Svizzera, Provincia di Sondrio, Comunità Montana della Valchiavenna e Comune di Bregaglia, è interamente dedicato a stimolare il dialogo tra i giovani e alla socializzazione di alcune tematiche comuni di sviluppo sociale, culturale ed economico tra Italia e Svizzera. Sono stati molti i giovani che hanno partecipato con entusiasmo ai primi incontri così come sono molti i temi emersi su cui i giovani valchiavennaschi e bregagliotti si sono confrontati tra loro: dal lavoro ai trasporti, dalla scuola al turismo, dall’agricoltura all’artigianato. Parte così “La nuova fabbrica è il territorio” dal dialogo e dal confronto tra giovani pronti a mettersi in gioco per lo sviluppo locale e delle loro comunità. Tra i temi emersi sicuramente l’occupazione giovanile gioca il ruolo centrale: i ragazzi prendono atto della situazione di difficoltà che sta vivendo il Paese, ma non si rassegnano e guardano al futuro con speranza, in particolar modo vedono come un’occasione preziosa il progetto finanziato dall’Unione Europea sulle aree interne “Valchiavenna 2020”, come sottolinea Federico Paggi, giovane neolaureato di Mese: “Il lavoro non c’è e anche le possibilità di emigrare in Svizzera si riducono in seguito ai referendum appena votati su immigrazione e seconde case. Il progetto Valchiavenna 2020 ci regala una grande possibilità che dobbiamo essere pronti a cogliere appieno”. Tra le maggiori difficoltà evidenziate ci sono i problemi con la mobilità e i trasporti, la forte frammentazione del sistema turistico, le relazioni interpersonali che si perdono in un indi- vidualismo sempre più pregnante, un mondo della scuola fortemente scollato dal mondo del lavoro. Sono solo alcune tra le problematiche emerse, ma i giovani non si limitano ad un “elenco della spesa” e propongono soluzioni ed idee per lo sviluppo locale del territorio che sia sostenibile sia dal punto si vista ambientale che dal punto di vista sociale e che miri ad un incremento dell’occupazione, in particolar modo di quella giovanile. Il percorso, partito come dialogo tra giovani sullo sviluppo locale, si trasforma e diventa oggi un’importante occasione di progettazione territoriale attraverso il progetto finanziato dall’Unione Europea “Valchiavenna 2020”. L’obiettivo è, a partire dalla conoscenza del territorio, del suo valore e delle sue criticità, quello di lasciare in mano ai giovani uno spazio per far nascere e crescere idee progettuali che non solo vadano nella direzione di uno sviluppo sostenibile del territorio, ma che soprattutto riesca a generare opportunità lavorative sul territorio per i giovani stessi. La strada è appena stata intrapresa dai giovani e sarà importante la condivisione e il coordinamento con le amministrazioni comunali che, al momento, insieme alla Comunità Montana della Valchiavenna, sono le titolari del progetto “Valchiavenna 2020”. La speranza è che dalle idee progettuali dei giovani e dal lavoro coordinato ed integrato con le istituzioni preposte possa scaturire un modello di sviluppo virtuoso per le comunità locali interessate, ma anche la realizzazione personale e lavorativa dei ragazzi che credono nella loro valle e vorrebbero costruirsi un futuro fatto di opportunità sul territorio. 19 momentI di Gordona Novembre 2014 1 Parol in cruus 2 3 5 8 2 4 7 6 9 10 11 12 13 14 15 16 18 17 19 20 21 22 23 24 25 26 27 3 29 28 30 31 32 33 1 Tarèè 3. As gĥie se tee 'l vign e la magnucĥia 5. Al ziu bri maridèè 8. Foto 2 10. Cĥilò düü dì 16. Un štumecĥ de la galina 18. La pò es levèda, tarèda o cun i boη 20. Ruèrz de 'na val cĥie ciapa poocĥ suu 22. A Pašqua al te deva i ööf 23. ‘L é pagĥiüra da sentì mèè dumà a tucĥial 24. Foto 1 26. Te la tira cure te se bricĥ cuse scern 27. Quel cĥie se cièma cume ti 30. Te le suta la tešta cure te drom 31. Sal dröva par trüsé la pulenta 32. Te la tira par segné ‘l cunfini cure te segĥia 33. Lec de 'na olta 20 Inpee 1. Tal piza cura 'le noc 2. Se la mangièva cun la pulenta o cul caštegn 4. Cure 'l fiocĥia e 'l piööf insèma 5. Al gĥieva e 'quii cĥie bui' 6. ‘L è un bešciöö cĥie al feva vignì trišt al lac o un jent trop curiuus 7. Te po fala maridèda 9. Sal druèva par saré 'l poort 11. Metüü bricĥ driz 12. Ti sent a suné cure 'l vach li turnan a chié 13. La vee ju de la val budencĥ e la fenis int un puz... 14. Sŭ in tal špal cargĥièda de roba, magnucĥia o legna 15. ‘L é facia cun sciula e büteer 17. Cüre ti mengia al te vee la lengua e denc viöla 19. Ciudign piscian piscian 21. Ogni mamai al gĥie la sua 24. Ades ai lu cièman grill 25. Foto 3 28. Menecĥ le la folsc 29. D umá quii de Gurduna ign boη da dil fin da curaign nasüü momentI di Gordona Novembre 2014 Puesii de düü gordunees Es mam... cĥie puesia La vita de na mam le na puesia le la püsee bèla cĥie gĥie sia. De cure la se incoorsc da cuncrié la creatüra cĥie pö nasaré. Bèl al prüm criit dal sò fiöö bèl lacié cume natüra vöö. Al vee pö la cuntenteza di prüm pass e la beleza dal sentì a ciamass. Ogni cambiament le na rivulüzioŋ ogni giurnèda una növa canzoŋ a le quasi impusibul cricĥ parché al pèèr cĥie la müsegĥia la cambia bricĥ. Dumà na mam, senza fé tant maneesc, le buna da scriiv e da leesc in tal cĥiöör dal sò fiöö e ‘l dì püsee bèl le sempar incĥiöö. Una mam par la su creatüra la regala tüt la su vita senza pagĥiüra. una mam La štala Da un gran pèz, pasèva bricĥ de noc, in quel štreciöö e adess vardèva la šcĥiera de štall senza bešciöö. Li me fac sumbredecĥ e un gran duluu, se sentiva gnee un zampügn e gnee un uduu. Tüt sarèè sü e tüt a la šcĥiüra, senza grasa suta, malgĥiasc o fee sü sura. Gnee un lüsign, gnee un brüc o un bèè, al me vignüü i šgrisui cume se füs al segrèè. Li parevan frec e ümet cume casinei, cĥisé da quant temp ‘l in senza vedei. Ciau , ciau, puscina dai corn špelèè, salüdi al cresoŋ e ai brancĥign de sèè. Se pasa via švèlt, se cita pü dent, la štala le vöida Diu ne cĥiüri jent. Livio Fogliada 21 momentI di Gordona Novembre 2014 Rop e parol La gĥièrbula o Šcarzèla de la sèè La gĥièrbula se la feva cun la rüšcĥia de pesc, se la pigĥièva e pö se la puncièva dancò e dalotra cun ramadeli fin e špelèè e se gĥie feva al menecĥ sempar cun una ramadèla. Se la druèva cume na sachetina par metecĥ ju un poo de tüt. Cĥii le druèda i se regordan cĥie i gĥie metevan ju la sèè par al vacĥ, asoη e fragoη da purté a cĥié. Tacĥièda sü a un cavìc ent in tal müür de la casina i gĥie metevan ju rop menüdui de la cüsina, furscèli e cĥiügee de legn. Cure ‘s gĥie ureva rangias Quasi tüc i atrezi e i üsadei i evan de legn e fac a mee. Legn scavèè, jdulücĥièè o fac de duucĥ. Bašta pensé ai rèès, ai jèrl, i cavegn, i raštei e i rüšp. Parfina al canèè di tec li evan de legn šcavèè. Quel cĥie andeva bricĥ sura al fööcĥ ‘l eva de legn. La bièla ‘l eva al cupal, al piat al bajlöö e furscèli, cĥiügee e cazet i evan e luur fac de legn. I üsadei o i evan de rèm o fac cul duucĥ, cume la segia, la mutina, al brocĥ e la penagia. Se bateva via nient e da un rop rut o cĥie ‘s druèva pü, se gĥian feva ent un otar. Cume se vi in la futugrafia, la grata ‘l è facia cun la pèèrt ent a cò de ‘na folsc ruta o cunsümèda. 22 La cavigia e la vartabia dal carnasc La vartabia le quel rop cĥie pindoia dal menecĥ dal carnasc. Aprööf al böc de la cièèf al gĥie n’eva un otar par la vartabia in modu cĥie al culüštrign de la saradüra al pasèva in tal böc de la vartabia par pudé saré la porta in cièèf. Bri tüt al poort a li gĥievan al carnasc, quili menu impurtant se li sarèva dumà cun na cavigia de legn. La vartabia de la porta dal crot ‘leva la “stazione meteorologica” di nös vec, cura ‘l eva ümeda la segnèva brüt temp, se ‘l eva sücia la meteva bèl. Al carnasc ogni tant ‘l andeva unjüü cun un poo de soinja senò al vegniva gaèèrt, dopu unjüü inveci ‘l eva bèl ladign. De gaèèrt al gĥie bri dumà al carnasc, tut quel cĥie le düür da šcur e ‘l fe remuu ‘l e gaèèrt. Al gĥieva e “al gaèèrt de la lüna” (luna piena). In cal de lüna se feva tanci meštee e sarvizi, in cres un poo menu ma al gaèèrt de lüna ‘l eva un poo muštru e se feva poocĥ o nient. Se pensèva, e un poo sal pensa emò, cĥie al purtèva un poo fö e ‘l tešt de la jent. momentI di Gordona Novembre 2014 Gordona 1765. Quando si vendevano le panche in chiesa di Bruno De Agostini Ai più giovani senz’altro non parrà vero, ma noi che abbiamo visto il cambiamento sia civile che clericale ci ricordiamo ancora quando in chiesa gli uomini stavano davanti e le donne tutte dietro. Sembrava che ci fosse un confine. Nella chiesa di Bodengo sono rimaste ancora le scritte su due panche che confermano quanto scritto. In alcune panche nella chiesa di Gordona vi erano le iniziali dei proprietari e a volte durante le funzioni ci si divertiva a togliere con un coltellino “al štacĥet”, le grosse puntine di ottone, e metterle con la punta verso l’alto sulla panca davanti in modo che quello che si sedeva era obbligato a sentire qualcosa di non piacevole. Fa specie sapere che vi erano i proprietari delle panche in un luogo dove dovrebbe esistere l’uguaglianza, ma poi penso anche a chi non poteva permetterselo: come si comportava in chiesa? Stava in piedi? Ho rinvenuto in Archivio di Stato di Sondrio un documento che attesta proprio a Gordona la vendita di queste panche. Le venditrici furono delle Battistessa, due figlie, Maria Elisabetta e Isabella, e la moglie, Candida Pizzetti, dell’alfiere Andrea Battistessa, abitanti in Chiavenna. Vorrei dare alcune notizie storiche su questa famiglia originaria di Gordona presente a Chiavenna già all’inizio del ’600. Un personaggio di rilievo fu senz’altro Andrea Battistessa figlio di Giovanni, nato nel 1636 morto nel 1710. Fra le tante cariche ricoprì anche quella di cancelliere del Contado. Nel 1677 era proprietario dell’unico mulino in Bodengo, ereditato dal padre Giovanni morto nel 1663. Quest’ultimo nel suo testamento aveva lasciato 100 scudi, moneta di Chiavenna, al Pio Ospitale dei poveri di Gordona. Giovanni aveva anche una sorella, Giovanna, che nel 1651 fu suora nel monastero di S. Pietro a Chiavenna. Andrea, come il padre, doveva essere molto ricco: in quel periodo prestò varie volte dei soldi e nei documenti risultava abitante “... sopra il ponte d’oltre Mera” in Chiavenna. Si sposò una prima volta con Lucia Pestalozzi, figlia di Bonifacio. La poveretta morì a 20 anni nel 1662, causa del parto, alcuni giorni dopo morì anche la figlia, che portava lo stesso nome della madre. Anche la seconda moglie 23 momentI di Gordona Novembre 2014 proveniva da una famiglia benestante: Maria, figlia del Dominus Giovan Battista Besta “della Valtellina”. Non posso dire con certezza quanti figli ebbero, essendoci nell’archivio di S. Lorenzo in Chiavenna delle lacune nei registri dei nati. Ho trovato che Lucia, nata nel 1671, sposò nel 1694 il notaio Francesco Antonio Pino di Dazio in Valtellina e abitante a Chiavenna, e nel 1703 ebbe un figlio, Giovan Antonio, anch’egli notaio. Lucrezia nel 1692 sposò Bartolomeo Prata di Gera Lario. Fra i maschi vi erano un Giovan Antonio, nato nel 1670, Giovanni, che fu per diversi anni Console di Giustizia del Contado di Chiavenna (un “avvocato” del giorno d’oggi), e, infine, Andrea, nato nel 1677 e morto nel 1754, su cui è concentrata la nostra vicenda. Egli sposò Candida Pizzetti di Cremia e ricoprì la carica di alfiere nel piccolo esercito del Contado, in tutto 400 soldati così suddivisi: 100 uomini di Chiavenna, 100 di Villa e Piuro, 100 della Val San Giacomo e 100 dei comuni “esteriori” (Mese, Prata, Gordona, Samolaco e Novate). Fu anche notaio, ma con scarso successo, visto che dal 1709 al 1752 compilò solo tre piccoli volumi depositati presso l’Archivio di Stato di Sondrio. Con lui la famiglia entra in declino. Già nel 1724 fu costretto a vendere la casa in Gordona (la metà dell’attuale municipio). Il compratore fu il comune che l’acquistò per 4.500 lire, ma da questa somma vennero detratte 2.742 lire che il Battistessa doveva per tasse non pagate da diversi anni. Dopo la sua morte avvenuta nel Il “Casino” di Cimavilla. 24 1754 vennero venduti altri beni, gli ultimi nel 1766 quando l’arciprete Pestalozzi, a nome della moglie e delle figlie del Battistessa, vendette dei terreni per il valore di 1.160 lire al notaio Francesco Maria Ferrari. I soldi vennero utilizzati per pagare i debiti verso la veneranda confraternita del S.S. Sacramento, contratti nel 1731, e, in parte, per “taglie” (tasse) anticipate dall’arciprete. La vendita che interessa a noi era avvenuta l’anno precedente (1765): “Io Sebastiano Medina a nome di mia moglie Isabella Medina, nata Battistessa, Candida e Maria Elisabetta, madre e figlia nata Battistessa, suocera e cognata di me sig. Medina concediamo ampia facoltà al nostro cugino Pietro Gatti speziale peritissimo di vendere e fare traslazione di dominio con ciò che è meglio al rev.do sig. canonico Agostino De Agostini q. (fu) Giovan Antonio di Gordona, quivi presente e stipulante per se e i di lui successori nominalmente della porzione spettante alle venditrici di una casa fabbricata con sassi e calcina coperta di piode esistente in Cimavilla chiamato il Casino. Di una panca sita nella collegiata di S. Martino di Gordona, poco discosta dalla seconda colonna pell’entrare nella navata verso la casa arcipretale, con ogni azione, anditi spettanti con parola di entrare in possesso. Con patto espresso seguito tra il sud. sig. canonico e il sig. Medina che venendo le venditrici e loro successori ad abitare in Gordona siano sempre queste padrone di godere detta panca senza veruna contraddizione e così è. E questa vendita l’antedetto sig. Gatti ha fatto per il prezzo di lire 56 di Milano da parpaiole 6 per lira. Le quali 56 lire il detto sig. Gatti ha confessato di aver avuto e ricevuto dal sig. Canonico. Fatto in Gordona nella bottega della casa d’abitazione di me notaio sita nei Scogli Io, Francesco Ferrari notaio”. P.s. Sebastiano Medina e Isabella Battistessa saranno i genitori di Candida Lena Perpenti, la quale scoprì uno speciale metodo di filatura dell’amianto che la rese celebre in Italia e all’estero. momentI di Gordona Novembre 2014 La fattoria fortificata cinquecentesca nella piana della Cesura Ricordata in un atto notarile rogato quattro secoli fa, il lato ovest della sua torre è recentemente crollato. di Cristian Copes Al centro della piana in località Cesura nel comune di Gordona sorge una fattoria fortificata. Oggi allo stato di rudere e avvolto dalla vegetazione, il complesso agricolo fu costruito nel Cinquecento tra il corso del fiume Mera che percorre il Piano di Chiavenna e il monte Borlasca dove svetta la torre medievale di Segname. Nel 1673 Caterina Picenoni, vedova di Bartolomeo Pestalozzi a Selder di Chiavenna e figlia del podestà di Bondo in Bregaglia, diede il via all’ampliamento della tenuta alla Cesura, che aveva ereditato dal marito morto quattro anni prima (Archivio Capitolare Laurenziano di Chiavenna, Registri dei defunti, IV, 1650-1672, 1669 ottobre 8). La fattoria comprendeva le abitazioni dei famigli, non più esistenti, cinque stalle con soprastanti fienili e la dimora dove risiedevano i proprietari, protetta a sud da una torre, il cui prospetto ovest è crollato al principio di novembre del 2014. La fortificazione è ricordata in un atto rogato il 2 novembre 1614 dal notaio Isacco Lupi di Chiavenna, quando la proprietà dove sorgevano delle stalle e un edificio con all’interno un’abitazione e un torchio da vino apparteneva ad Andrea Pestalozzi a Selder, figlio del defunto Luca e padre del suddetto Bartolomeo. Dal manoscritto emerge pure che presso la torre c’era una corte in cui si spargeva e batteva il miglio e la segale coltivati nei vicini campi. Come dimostra la presenza del torchio, lungo il versante delle Alpi Lepontine che delimita a occidente la piana della Cesura dovevano essere numerosi i muretti di sostegno, costruiti in pietra a secco per sostenere i terrazzamenti dove si coltivava la vite. Nel 1643 la fattoria di Bartolomeo fu stimata ben 64.400 lire terzuole. Egli possedeva anche un prato e alcuni terreni ghiaiosi (“giavere”) tra la Cesura e il torrente Mengasca nel comune di Samolaco, dove era pure proprietario di due selve e tre cascine a Ronscione. A partire dalla fine del 1675 poco lontano La torre, la chiesa e le stalle alla Cesura cinquant’anni fa, in una fotografia scattata dal maestro Amleto Del Giorgio di San Pietro di Samolaco. L’abitazione con la torre un anno fa. 25 momentI di Gordona Novembre 2014 L’edificio con la torre, all’interno della quale è cresciuto un frassino, in una fotografia scattata il 17 novembre 2013. dall’edificio con la torre fu costruita una chiesa, dopo che Caterina Picenoni e il figlio Andrea avevano ottenuto, il 30 ottobre di quello stesso anno, l’autorizzazione dal vescovo di Como Ambrogio Torriani. Quest’ultimo il 14 settembre 1677 delegò l’arciprete di Chiavenna Gerolamo Pestalozzi a benedire l’edificio, da poco ultimato. Dieci giorni dopo Caterina stabilì che le rendite su una vigna con cascina in località ai Raschi di Chiavenna sarebbero servite per il mantenimento della chiesa, l’acquisto delle suppellettili e per far celebrare almeno una messa al mese in suffragio suo e dei propri figli e parenti. Tra i testimoni dell’atto, steso alla Cesura, figurano il cappellano dei Pestalozzi Domenico de Alberti, originario della valle di Lugano, Giuseppe Via detto Coduretto di Como, al servizio degli stessi Pestalozzi, e il muratore Filippo Cristofanino di Cevio in val Maggia. Probabilmente quest’ultimo fu il costruttore della chiesa, impegnato in quel periodo con altri mastri ticinesi nella ristrutturazione e ampliamento di almeno cinque chiese della Valchiavenna, tra cui quella barocca della Santissima Trinità a Novate Mezzola. Il 28 settembre, presenti il coadiutore di Gordo- 26 na Battista Taddei e i curati di Santa Croce di Piuro e di Prata, l’arciprete Pestalozzi benedisse la chiesa alla Cesura e la sua prima pietra, che fu murata nelle fondamenta. Oltre che a Sant’Orsola e in onore della Picenoni, l’edificio fu dedicato alle Sante Caterina da Siena e Rosa da Lima, patrona del Perù e prima santa d’America canonizzata nel 1671 dal pontefice Clemente X. La chiesa è a una navata con presbiterio a pianta rettangolare e, a parte la facciata principale intonacata, nel cui timpano è affrescata la Trinità, le altre pareti esterne sono in pietra a vista, con cornici e paraste in corrispondenza degli angoli. Per ovviare ai continui allagamenti provocati da un canale d’irrigazione, nella primavera del 1934 il suo pavimento fu rialzato di mezzo metro e l’edificio restaurato a ribenedetto il 1° maggio dell’anno successivo. Ripetendosi il problema, a cui oggi si è ovviato, dopo l’alluvione dell’agosto del 1951 la chiesa fu definitivamente abbandonata al culto e le lastre in pietra del pavimento furono asportate. Complice il furto delle piode del tetto avvenuto una quarantina di anni fa, gran parte degli stucchi barocchi, eseguiti verso la fine del Seicento momentI di Gordona Novembre 2014 da artisti ticinesi, è crollata. Rimane qualche tratto dell’elaborato cornicione in gesso nel presbiterio e nell’aula, sul cielo della quale, attorno a un motivo circolare raccordato ai quattro angoli da pennacchi, erano angeli, putti, fiori, ghirlande, medaglioni ed elementi decorativi in stucco. Questi si ripetevano sull’arco di trionfo e sulle pareti e la volta a botte del presbiterio, compresa la cornice dove era inserita la pala raffigurante le sante patrone, trafugata alla fine degli anni sessanta del secolo scorso. La croce in ferro battuto che era sul campaniletto sopra il timpano è ora su quello della chiesa a Mondadizza di Gordona, mentre la sua campana, datata 1675 e recante la scritta “Ave Maria gracia plena” e le figure della Madonna e di due santi, nel 1993 fu issata sul campanile di San Pietro di Samolaco. A spese della Comunità Montana della Valchiavenna e della Fondazione Cariplo, due anni fa è stato rifatto il tetto e si è provveduto a consolidare la struttura muraria della chiesa commissionata da Caterina Picenoni. I Pestalozzi furono una delle famiglie più influenti della Valchiavenna. Tra costoro, figlio di Ottavio del ramo degli a Selder e di Perpetua Stampa, Giovan Battista Maria fu prevosto di Samolaco, commissario del nunzio di Lucerna nel contado di Chiavenna e, dal 1752 al 1779, arciprete di Gordona. Alla Cesura visse suo fratello Bartolomeo con la moglie Elena Ann Joss di Zizers nei Grigioni, nonni materni di Maurizio Quadrio, patriota risorgimentale e segretario di Giuseppe Mazzini. Nell’eventualità si fosse diffusa un’epidemia di colera, nel 1831 una casa disabitata alla Cesura, proprietà delle sorelle Foico di Chiavenna, fu richiesta come ospedale al Comune di Gordona dalla Cancelleria censuaria del sesto distretto provinciale. Nell’ospitale avrebbero dovuto esserci “almeno due stanze abbastanza grandi con stuffe, che servir dovrebbero per collocarvi gli infermi, una cucina, una stanza per gli infermieri ed altra per le infermiere, ed una stanza alquanto separata per gli individui di sequestro [in quarantena] ed una per la guardia” (Archivio storico del Comune di Gordona, Sanità ed igiene, polizia mortuaria, cartella 24, fascicolo 2, 1831 novembre 26). Oltre alle torri della Cesura e di Segname e al castello sulla collina di Santa Caterina restaurato alla metà del Trecento dal vescovo di Como Bonifacio da Modena, a Gordona sorgeva pure una casatorre, citata in un atto notarile steso il 23 luglio 1640 da Baldassarre Pestalozzi. Come fece la signora Ennia Biavaschi con la torre di Segname, ceduta nel 1991 al comune di Gordona per la cifra simbolica di 1˙000 lire e restaurata otto anni dopo grazie ai fondi della Legge Valtellina, forse sarebbe stato meglio cedere l’abitazione con la torre alla Cesura a un ente pubblico. Soprattutto in passato, ciò avrebbe potuto favorire il restauro dell’edificio. La chiesa di Sant’Orsola benedetta nel 1677 con, sullo sfondo, il monte dove svetta la torre di Segname. L’abitazione con la torre come si presenta oggi, dopo il recente crollo. 27 momentI di Gordona Novembre 2014 La caccia all’orso in val Bodengo e val Pilotera alla fine dell’Ottocento Nel XIX secolo furono numerosi gli orsi che si spostarono tra le due valli gordonesi e la val Mesolcina di Cristian Copes Per la pubblica incolumità e la salvaguardia dell’allevamento l’articolo 16 delle regie patenti del 29 dicembre 1836 consentiva la caccia a lupi, orsi e linci. Chi abbatteva uno di questi animali riceveva un premio in denaro e doveva essere un bersagliere o un altro tipo di militare, oppure, sotto la sua responsabilità e dopo aver ottenuto l’autorizzazione dal prefetto, il sindaco poteva rilasciare il permesso a comuni cittadini, anche se costoro non avevano il porto d’armi. Numerosi furono gli orsi bruni che si spostarono tra la val Bodengo, la val Pilotera e la val Mesolcina. Come attestano i documenti e Cacciatori con l’orso abbattuto il 16 aprile 1893 presso Mesocco, in una fotografia scattata da Giuseppe Furger (1865-1921). 28 giornali dell’epoca, nella seconda metà dell’Ottocento nella vallata svizzera furono abbattuti una cinquantina di orsi, quattro dei quali nel settembre del 1866 a Cama, Grono, Roveredo e San Vittore. Sul versante elvetico della valle della Forcola il 10 novembre 1885 il giudice Giuseppe Gattoni di Soazza ammazzò un plantigrado di un quintale e mezzo che, il giorno successivo, fu esposto al pubblico in occasione della festa di San Martino. Armati di fucili Vetterli e Milbank, in località Gesèna presso Mesocco il 16 aprile 1893 i cacciatori e battitori del luogo uccisero momentI di Gordona Novembre 2014 Orso bruno maschio. un orso maschio adulto, mentre un altro esemplare, esposto al Museo cantonale di Storia naturale di Lugano, fu abbattuto due anni dopo sui monti di Lostallo. Oltre alla ricompensa, nel suo diario il cacciatore Andrea Picenoni di Bondo in Bregaglia annotò di aver abbattuto il 5 agosto 1867 in val Bondasca un’orsa adulta, che fu acquistata dal direttore dei Bagni idroterapici di Sankt Moritz, mentre oggi è conservata in una sala del Museo della Ciäsa Granda di Stampa, dove è pure esposto un lupo ucciso tredici anni fa. Impegnati a cacciare un fagiano, in val Bodengo nell’agosto del 1884 i cacciatori del banchiere chiavennasco Giovanni Dolzino incontrarono un orso che si allontanò dopo aver sentito abbaiare uno dei loro cani. A causa dell’uccisione di molte capre e nel rispetto dell’articolo 16, ancora in vigore, in autunno il prefetto di Sondrio Ferdinando Laurin concesse il porto d’armi gratuito a una decina di Gordonesi. L’anno successivo rilasciò i permessi a due Giacomo Guglielmana, Battista e Giovanni Biavaschi, Francesco e Giovanni Battistessa, Domenico Fogliada, Pietro e Silvestro Pedretti. Sotto la sua responsabilità, nella sua lettera al prefetto il sindaco Giovan Battista Battistessa assicurò che, nonostante non avessero la li- cenza per poter esercitare l’attività venatoria, si trattava comunque di “abili tiratori ed arditi, idonei insomma alla caccia all’orso”. Nell’estate del 1886 un’orsa con due piccoli uccise del bestiame in val Bodengo e val Pilotera. Per questa ragione furono richiesti ben 21 permessi, ma il prefetto, temendo che troppi cacciatori avrebbero rischiato di spararsi l’un con l’altro, ne accordò solo una decina. Come era consuetudine, egli si raccomandò con il sindaco Martino Guglielmana “che i fucili non siano caricati che a palla”, perché spesso i cacciatori utilizzavano anche altri tipi di proiettili. Dopo aver rilasciato il permesso di caccia all’orso per tre giorni a Giovanni Battistessa e Giovanni Gianoli del ramo dei Delacqua, e ottenuto il nulla osta dal nuovo prefetto Luigi Prezzolini, il sindaco di Gordona Guglielmo Tavasci comunicò al prefetto che il 13 giugno 1887 a la Gandàscia in val Pilotera il Gianoli aveva abbattuto con due colpi di fucile “un orso femmina d’età inoltrata”, che era stato portato in un crotto della località. Pochi giorni dopo il delegato della Pubblica sicurezza di Chiavenna scrisse al sindaco che al cacciatore gli sarebbero spettati come ricompensa 40 fiorini, ma per pagare il premio attendeva un verbale sia da parte del comune 29 momentI di Gordona Novembre 2014 Orsa con quattro cuccioli. 30 che dal Gianoli. Quest’ultimo scrisse che aveva abbattuto “un’orsa di mediocre grandezza, la quale col terrore dei Gordonesi si pasceva continuamente di capre e pecore ed altre animali piccoli”. Egli aggiunse che l’orsa “avrebbe regalato altre sue visite se il piombo di una palla nemica non avesse troncata la sua vita”. In qualità di testimone, il verbale fu firmato anche dal Battistessa. Dopo che l’uccisione dell’orso fu attestata dalla giunta municipale di Gordona, il Ministero dell’Agricoltura, Industria e Commercio dispose di dare a Giovanni Gianoli 98,76 lire, che avrebbe potuto incassare direttamente presso la tesoreria provinciale di Sondrio. Il compenso fu quello stabilito dal Regno d’Italia, che aveva mantenuto in vigore l’avviso del 9 febbraio 1818 del Regno Lombardo-Veneto: per l’uccisione di un’orsa adulta si riceveva – per l’appunto – 98,76 lire (40 fiorini); per un orso maschio adulto 73,80 lire (30 fiorini), mentre per un orso di età inferiore a un anno 25 lire (10 fiorini). Al principio dell’estate del 1890 in val Bodengo un orso fece strage di capre per cui, su richiesta del sindaco Antonio Battistessa e dopo aver ottenuto l’autorizzazione dal prefetto Giuseppe Guaita, il 24 agosto furono rilasciati i permessi di caccia a dodici Gordonesi: Giovanni Battistessa; Agostino, Giovanni e Giovan Battista Biavaschi; Francesco Bini; il citato Gianoli; Giovanni Lombardini; Pietro e Silvestro Pedretti; Domenico Tabacchi; Francesco e Martino Tavasci. La caccia non ebbe esito positivo e al principio di ottobre alcune persone segnalarono la presenza di un orso nei boschi di Menarola, che uccise capre, pecore e agnelli, mentre altri animali domestici furono trovati in fondo a un burrone sull’alpe Štrèm in val Bodengo. Rifacendosi all’articolo 16 delle regie patenti emanate da Carlo Alberto di Savoia, ancora il 25 maggio 1892 il sindaco Giuseppe Pelanconi chiese al prefetto Andrea Pisani l’autorizzazione di cacciare l’orso sugli alpeggi e le vallate gordonesi. Il permesso verrà rilasciato per 15 giorni a Giovanni Battistessa di 43 anni, Pietro Battistessa di 35 anni, Agostino Biavaschi di 31 anni, Battista Biavaschi di 45 anni, Giovanni Biavaschi di 62 anni, Francesco Bini di 28 anni, Silvestro Pedretti di 70 anni, Martino Tavasci di 48 anni e il suddetto Gianoli di 36 anni. Con un colpo ben indirizzato, sparato anch’esso con un fucile progettato dallo svizzero Federico Vetterli, alla metà di novembre del 1893 in val Pilotera Innocenzo Emilio Biavaschi di Verdabušch (2 luglio 1873 - 17 dicembre 1944) uccise un orso di quasi un quintale che aveva sbranato 24 capre e pecore. Per aver abbattuto l’orso il giovane contadino di Gordona fu soprannominato Mazaurz. Una delle ultime segnalazioni avvenne nell’estate del 1910, quando sui monti di Soazza in val Mesolcina fu avvistata un’orsa con due piccoli (i documenti sulla caccia all’orso in val Bodengo e val Pilotera sono conservati presso l’Archivio storico del Comune di Gordona, Agricoltura, industria e commercio, cartella 62, fascicolo 20). momentI di Gordona Novembre 2014 Vita nostra Riprendiamo la rilettura dei bollettini parrocchiali Vita nostra a partire dall’agosto 1936: mancano le cronache di Bodengo “arido deserto, desolazione completa” mentre la vita a Gordona trascorre senza eventi degni di nota, salvo un incendio sviluppatosi nella sagrestia della Parrocchia. Riproponiamo lo stesso schema proposto nei numeri precedenti di Momenti di Gordona evidenziando con colori diversi le parti scritte da Arciprete e/o prevosto da quelle comuni a tutta la diocesi. Siamo nel pieno dell’estate, a Berlino si stanno svolgendo le olimpiadi e Jesse Owens vince quattro ori nell’atletica leggera; a Gordona la popolazione si è quasi interamente trasferita sugli alpeggi della Val Bodengo, in paese “non sono rimasti che gli impossibilitati”. Si avverte una certa lentezza, una imperturbabile tranquillità sembra accompagnare i giorni di queste ultime estati serene. I dati del censimento del 21 Aprile rendono noto il numero degli italiani: 42.943.602 in totale, le donne sono il 50,9%. Gordona conta 1318 abitanti, 618 maschi e 700 femmine, 325 le famiglie. - Agosto 1936: dall’archivio parrocchiale si rendono noti episodi di storia locale risalenti alla metà del ’700. FESTE DI AGOSTO RIFORME DI UNA VOLTA Era il 4 Maggio 1752. Mons. Agostino Maria Neuroni, Vescovo di Como, si trovava in visita Pastorale a Morbegno. In un momento libero dalle molteplici occupazioni poté ricevere il rev. Arciprete Pestalozzi di Gordona, latore di una supplica. Oltre quelle prescritte dalla Chiesa, vi erano tante feste votive in Parrocchia, e, dice il documento: “riuscendo ai popoli pressoché impossibile la piena osservanza di dette Feste e Processioni per succedere queste per lo più ne’ tempi de’ maggior lavori e per esser quasi tutte le proces- sioni lunghe e faticose, per il che col poco rispettare le suddette feste per i bisogni viene anche ad esser poco rispettata la Festa di precetto per l’uso di strapazzare le altre e per isfuggir il tempo di aria infetta…” si proponeva nella supplica una riforma radicale in riguardo. Figuratevi, per citarvi appena le Processioni che si tenevano fuori parrocchia: per S. Marco e Pentecoste si andava a Samolaco; per S. Guglielmo nel suo Santuario in Valle, il 2 Luglio a Menarola, per S. Rocco a Campedello; per S. Carlo alla sua Chiesa vicino a Prosto, il primo Maggio a Gallivaggio. 31 momentI di Gordona Novembre 2014 Il Vescovo ne soppresse parecchie, ridusse l’itinerario di alcune, trasportò la data di altre. Ho cercato nella cronaca del fatto l’eco delle mormorazioni delle donne di allora, ma non ho trovato il minimo accenno, allora non esistevano ancora le consorelle… E non consta neppure che ci sia stato un solo confratello, delle tre confraternite che c’erano, il quale avesse deposto l’abito per protesta. Si vede che nel ’700 i Vescovi dirigevano le Parrocchie della Diocesi senza rivali. Ecco spiegato in qual modo, nei mesi estivi, in S. Martino non troviamo feste votive come nelle altre stagioni. Si conservano invece nelle Chiese filiali di montagna dove non giunge l’aria infetta (ora veramente ridotta solo alla Cauzza) e dove non c’è pericolo che il frumento non sia maturo il sabato e lo sia troppo il lunedì. L’Agosto ci porta parecchie belle feste alpine. Si comincia all’Alpe Cima (e negli Andossi) con la Madonna della Neve, S Rocco in più luoghi della Valle, S. Bernardo il Patrono della nostra Bodengo, la Madonna del Buon Consiglio a Bedolina, ed il ciclo dell’alpeggio e delle feste si chiude al Cermine con la Natività di Maria. Belle feste delle Alpi! Belle per i santi e gli avvenimenti della vita della Vergine che si commemorano, belle poi soprattutto devono essere per la divozione dei fedeli che vi intervengono. ROVISTANDO IN ARCHIVIO L’Arciprete Pestalozzi continua la sua cronaca della parrocchia: …La comunità di Gordona era composta di otto quartieri, cioè: 1) Vignate e Colloredo; 2) Menarola, nel 1756 smembrata e fatta nuova Comunità sotto il primo consolato di Giovanni de Gianbatta detto Pedana; 3) Cimavilla; 4) Gasperoni; 5) Ponte antichissimamente denominato il Quartiere de Nobili; 6) Pendoglia; 7) Piazzoli; 8) Scogli; i quali ultimi due Quartieri nel 1756 furono uniti in uno solo per la loro spopolazione, denominato il Quartiere della Chiesa e tra tutti li detti otto Quartieri formavano sin il numero di millecinquecento anime. Sebbene una certa per altro antichissima 32 tradizione ed immemorabile attribuisca la prima Parrocchia di Gordona alla Chiesa di S. Cattarina sul Castello, io non ho mai trovato alcun motivo per asserirlo, e per quanto posso asserire dalla lettura dei più canuti scritti, la Chiesa di S. Martino fu sempre la Parrocchiale, che per fino nel 1446 dopo la nascita di Gesù Cristo trovo aspettante alla Pieve di Sammolico con Novate, ed Albonici sotto un certo Giovanni de Suma Vicario nelle Pievi di Chiavenna e Sommolico. Non trovasi però, che la Chiesa di Gordona abbia giammai avuto veruna soggezione a quella di Sommolico, anzi li popoli de Communi esteriori leggonsi avere prestato il giuramento di fedeltà nelle passate guerre sotto il Duca… dinanzi la Parrocchiale di S. Martino, quasi fosse la prima tra le altre Parrocchiali del contado…(continua) RITMO PARROCCHIALE In questo mese la trebbiatrice, che aveva riposato tutto l’inverno, ha ripreso la sua lieta canzone. Canzone sonora di manipoli flagellati e di mazzi serrati; canzone lunga dalle prime ore del mattino quando invadeva la quiete raccolta dei fedeli in chiesa, alla più tarda sera. Canzone tutta di letizia però, che ringraziava Dio dell’abbondanza largita, che faceva lieti i combattenti per i lauti guadagni, che eccitava i padroni dei trenta carri aspettanti, che diceva la gioia della raccolta di un popolo lavoratore. ––––––––––––––––– Bimbo felice. Il fanciullo di A. C. Tabacchi Ezio, dopo subito l’esame di cultura religiosa, ebbe la fortuna ed il merito di essere prescelto dagli Esaminatori di Plaga, per il viaggio premio a Roma. Là, ai piedi del Papa, con altri 5000 fanciulli di A. C., portò la devozione filiale ed innocente dei nostri bimbi tutti e ne riportò colle meravigliose impressioni da Roma, la Benedizione del S. Pontefice per tutta l’Azione Cattolica. Torna per una visita al paese Martino Biavaschi, fratello del già noto avvocato Giovan Battista Biavaschi. Giovan Battista era avvocato filosofo del diritto, libero docente a momentI di Gordona Novembre 2014 Padova nel 1915, e Milano (nel 1933 rifiutò la cattedra per non aderire al PNS, partito nazionalfascista), è parlamentare nel 1921 e amministratore della Banca Cattolica del Veneto. Fa costruire a Gordona la casa del parroco e rifornisce la biblioteca. Martino, nato il 4/9/1883 e morto il 18/4/1958, emigra una prima volta in America nel 1902 e successivamente nel 1920 giunge a New York con la nave Mauretania salpata da Cherbourg (Bassa Normandia, Francia). Nel primo dopoguerra finanzia la costruzione dell’oratorio. Tornano in visita anche i piloti dell’aviazione Andrea Dell’Anna e Michele Mazzina, ai quali il destino riserverà un tragico epilogo: il primo perirà nel corso della seconda guerra mondiale (vedi Momenti di Gordona 2012), mentre il secondo cadrà col proprio velivolo a causa di una tempesta e morirà al Civico Ospedale di Pordenone il 2/7/1937. Ottima impressione in tutta la popolazione fece la visita di un nostro emigrato, il Signor Martino Biavaschi, il quale portò dall’America i saluti e le notizie di numerosi nostri Parrocchiani residenti a New York. Giunto a Gordona il 12 luglio, trascorse una quindicina di giorni a Monte Spluga presso i suoi, non trascurando di fare qualche visita in paese; e ripartì il 28 ben impressionato dei progressi della nuova Italia, che da anni non vedeva, e carico dei nostri saluti per quegli amici lontani, che non dimenticano la patria. ––––––––––––––––– Un estraneo, alla fine di luglio, avrebbe detto che Gordona è paese di villeggiatura, ingannato dalle eleganti uniformi estive di Ufficiali d’Aviazione, che (le uniformi) spiccavano vivacemente contro la modestia delle nostre strade. Ingannato si nel suo giudizio perché gli Ufficiali sono nostri e per nulla affatto villeggianti. Mentre li complimentiamo dell’onore indiscutibile che portano a Gordona con si nobile arma, al Rag. Andrea Dell’Anna e al Geom. Michele Mazzina facciamo i migliori auguri (forse soggettivi?) di una splendida carriera nei cieli più tersi. ––––––––––––––––– Le cronache di Bodengo questa volta si omettono completamente per la semplice ragione che manca materia; arido deserto, desolazione completa. Speriamo nell’agosto….inoltrato. - Settembre 1936: in seguito alla resa delle truppe abissine viene proclamato il 9 maggio l’Impero dell’Africa Orientale Italiana, i soldati cominciano a fare ritorno in patria. VISITE PASTORALI NEL ’600 Nell’ufficio Parrocchiale della nuova Canonica una parete è occupata completamente dal nuovissimo Archivio, che odora ancora tutto di resina e di vernice. Chi vi entra, in questi mesi estivi di dispersione della popolazione, trova spesso tutto a soqquadro. Registri, carte, cartapecore d’ogni dimensione e d’ogni età che devono essere decifrati, catalogati e messi al posto conveniente nei registratori pure nuovissimi. Scartabellando queste antichità se ne trovano spesso delle carine che vi fanno sostare qualche istante, mentre la polvere di vari secoli va depositando un istante. Ci si medita sopra, talvolta se ne prende un appunto e si ricomincia il lavoro. Sfogli lo Stato d’Animo, compilato nel 1690 dal Parroco di allora G. Battista de Taddeis, dove sono elencate le singole famiglie della Parrocchia (Menarola compresa), con i vari membri di ciascuna, divise per gruppi dal nome dei quartieri di qualche famiglia insigne. Tra le altre espressioni trovo a caratteri più marcati questa testuale, da me naturalmente sottosegnata in matita bleu: In Loco Doctorum, che vuol dire: nella contrada dei Dottori e segue un elenco di alcune famiglie più o meno numerose. Diamine, pensai, che ci sia stata qui una succursale della rinomata Università pavese di Medicina? Ma compresi poi il significato dell’espressione birichina leggendo l’elenco delle famiglie leggendo l’elenco delle famiglie ed allora meditai…. Dopo 17 minuti di meditazione e di ricerche dei discendenti attuali dei Dottoroni di allora, mi son trovato in torto. E me ne confesso pubblicamente. Dovrei, talvolta, compatire di più gli eterni critici ed incontentabili di questa mia epoca. Poveretti sono scusabili in gran parte, 33 momentI di Gordona Novembre 2014 è malattia vecchia, trasmessa col sangue. È come un secondo peccato originale… Sareste indiscreti poi se pretendeste di conoscere le parentele, e io mancherei di carità confidandovele. ... il vescovo di Como Mons. Ciceri che ben 3 giorni si soffermò in Visita Pastorale nel 1682 e vi ritornò nel 1690. Una motivazione più bella io non l’ho mai sentita, specie se data a un popolo intero. Sentite. La traduco dal latino parola per parola: “Infine interrogò a lungo gran parte del popolo sulla dottrina cristiana, e tutti risposero così bene, che pubblicamente lodò assai il maestro e i discepoli, affermando che in nessun luogo era stato così soddisfatto come qui; e questa lode non solo la diede qui a Gordona ma la ripeté a Chiavenna e in tutta la Diocesi.” Ed ecco che volle dare un premio ai Parrocchiani riconfermando solennemente la Bolla del 1583 con cui erigeva la Chiesa a Prepositura con tutti gli onori, prerogative, privilegi ecc. convenienti a simili distinzione. La frequenza alla Dottrina Cristiana fu assidua anche nel ’700, ed il profitto non dovette essere minore, perché nel 1752 Mons. Neuroni, allora Vescovo di Como, erigeva a Colleggiata la Parrocchiale, col titolo e le prerogative di Arciprete al Parroco, di Prevosto al primo Coadiutore (unico caso in Diocesi se togliete la Cattedrale) e di Canonici della Colleggiata agli altri quattro Sacerdoti in cura. E, aggiunge il cronista, si cominciò subito a funzionare la Chiesa da Colleggiata con “sommo piacere de’ popoli”. Importantissima la Visita straordinaria di S. E. Federico Borromeo, Patriarca di Alessandria e Visitatore Apostolico, fatta il 2 Settembre 1664. ... Emanò decreti energici da eseguirsi sotto pena di scomunica da incorrersi immediatamente, come nel decreto riguardante i diritti e beni spettanti alla Chiesa, ai Benefizi, ai Luoghi Pii. Ma si interessava anche delle minime cose. Ad esempio: “Sia tolto immediatamente l’abuso di riporre le granaglie sopra delle tele davanti alle porte delle Chiese per l’essicazione”. 34 RITORNANO I LEGIONARI Già la notte fatidica del 5 Maggio ne giungeva uno: Tavasci Giacomo, rimpatriato anzitempo per malattia contratta in servizio. Con la divisione motorizzata “Trento” rientrava dalla Cirenaica ed inviato in congedo il fante Guglielmana Giovanni. Morelli Antonio della eroica “28 Ottobre” giungeva in famiglia il 27 Agosto ancora sotto l’impressione stupenda delle deliranti manifestazioni di Como. Due giorni appresso era il soldato di sanità: Pedretti Giovanni che raggiungeva la famiglia di ritorno dalla Somalia. Ad uno ad uno giungevano tutti i legionari e indomiti alpini ed umili fanti. Come i primi arriveranno alla spicciolata, senza preavvisi; ma si raduneranno tutti insieme attorno all’altare della Madonna di Bedolina per sciogliere il voto di ringraziamento alla Vergine, proposto ed accettato entusiasticamente da loro, quest’inverno di guerra, mentre si trovavano nel combattimento più aspro al Uogorò, al lago Ascianghi, al passo Dogherà, all’Amba Aradam tra i pericoli più gravi. Tornano felici e vittoriosi, dopo aver conquistato alla Patria un Impero, ed alle nuove generazioni assicurato un pane ed un posto al sole di Dio. Siano i benvenuti. Ad essi la nostra gratitudine ed il nostro plauso. RITMO PARROCCHIALE Per variare il Ritmo che andava troppo regolare abbiamo questa volta una nota stonata. Il lunedì 3 Agosto si sviluppava nella sagrestia della Parrocchia un incendio. Avvertito fortunatamente al suo inizio, fu possibile spegnerlo subito e limitare così i danni, che, ciò nonostante non furono indifferenti. Restò carbonizzata una parte rilevante del ricco pallio che era stato recentemente riportato su seta nuova e per il cui riporto un generoso benefattore aveva qualche giorno prima versato mille lire. Furono distrutte 18 torce dei Confratelli del S. Rosario, l’armadio che le conteneva, momentI di Gordona Novembre 2014 l’armadio grande all’entrata della sagrestia e diversi altri oggetti di minor valore. Si stanno svolgendo le pratiche d’Assicurazione che rifonderanno i danni, almeno fin dove è possibile, della Fabbriceria e della Confraternita. ––––––––––––––––– Un emigrazione generale si è notata a Gordona per l’Assunta e la settimana seguente. Non sono rimasti che gli impossibilitati; gli altri tutti dispersi dal Notaro, all’Ala a Montespluga; e hanno fatto bene, purchè abbiano letto e messo in pratica il Bollettino d’Agosto. ––––––––––––––––– Dobbiamo dire che S. Bernardo fu il centro del mese? Il cronista crede che si. La presenza del Signor Arciprete, il predicatore straordinario nella persona del Prevosto di Mese, Don Orsino Tam, l’harmonium anche, che è nuovo a Bodengo, il canto a piene voci che se non perfettamente artistico, è però sentito, tutto contribuì alla solennità e alla cordialità della celebrazione. Il tempo incerto del mattino non impedì un afflusso numerosissimo. ––––––––––––––––– Anche a Bedolina la festa della Madonna del Buon Consiglio si svolse bene. La devozione a Maria e l’attaccamento a questo nostro piccolo Santuario sono sentiti, come si poté dedurre dall’affluenza dei devoti non solo dai monti ma da tutti gli Alpi e anche da Gordona. Tutto bene, eccetto, naturalmente, la stonatura, che ognuno sa, che tutti deplorarono, e che…non si ripeterà se vogliamo veramente le benedizioni della Madonna. - Ottobre 1936: inizia il quindicesimo anno dell’era fascista e il primo dopo la proclamazione dell’Impero; Hitler e Mussolini raggiungono un’intesa che si concretizza nell’Asse Roma Berlino a cui si aggiungerà il Giappone formando la Triplice Alleanza. Sugli alpeggi si chiudono le baite e “da Donadivo e dalle Coste è stata una valanga di bimbi, di bestie e di grossi carichi. Il paese s’è tutto ravvivato”. LA NOSTRA SAGRA DI GALLIVAGGIO Il giorno 10 Ottobre, con funzioni solenni si celebrerà la Festa dell’Apparizione della Madonna. S. E. Mons. Vescovo, il giorno seguente, terrà nel Santuario Messa Pontificale e inaugurerà la Scala Santa con le altre migliorie compiute. A questo rinnovato fervore spirituale ed artistico del più insigne Santuario Mariano della Valle anche il nostro popolo vuol dare il suo contributo con una più filiale divozione alla Vergine e col portare la sua pietra nella magnifica opera che sta inaugurandosi. Nell’elenco degli oblatori per l’altorilievo in bronzo che è intestato alla Parrocchia di Gordona, la nostra Sezione del Fascio ha voluto, con l’offerta di L. 50, mettersi in testa dei vari offerenti, cui si aggiungeranno tutti i devoti di Maria. VISITE PASTORALI 1933 – 1935 ... anche l’attuale nostro vescovo ha lasciato 19 ordini nell’ultima Visita fatta il quattro e cinque Maggio 1933, e dell’adempimen- COME IL VISCHIO Come il vischio, una volta attaccatosi alle penne degli uccelli, difficilmente si può staccare dalle medesime completamente, restandone sempre qualche parte che li impedisce di volare liberamente…Così la roba di mal acquisto, entrata una volta in casa, si attacca al cuore tanto tenacemente che, non senza gravi difficoltà, si può staccare per farne la debita restituzione, la quale, di solito, non si fa del tutto o almeno come si deve. 35 momentI di Gordona Novembre 2014 to di questi domanderà conto nella visita imminente. ... ai 16 decreti eseguiti seguono tre voti espressi dal Vescovo in occasione della stessa Visita. Sentite: “Sorga presto una bella casa parrocchiale, perché l’attuale è indecorosa. Si costruisca staccata dalla Chiesa…” Abbattere, rimuovere la vecchia casa, abbassare il piazzale intorno alla Chiesa, ricostruire le muraglia dell’orto (che sono una bella cosa) e poi costruire una canonica comoda, moderna, come le vuole Lui le case dei suoi Sacerdoti. Una inezia di varie decine di biglietti da mille, come vedete. Ma il Vescovo ordina ed il Sacerdote ubbidisce anche a rischio e pericolo di non dormirvi (se così vuole Lui) neppure una notte, dopo tante preoccupazioni, ansie, veglie e…non diciamo altro. Ad ogni modo anche questo ordine del Vescovo è eseguito, anche se di quei tali biglietti da mille una decina non fu regalata ma data a prestito. E sapete che chi presta, oltre che l’interesse, quando che sia, pare che possa pretendere anche il capitale. Ma la Provvidenza per fortuna fa anche il coperchio alle pentole, non come il demonio; e questo coperchio verrà fatto certamente e perché non forse da qualche lettore di Vita Nostra? ... un ultimo voto: “L’insigne reliquia di un Martire della Legione Tebea, sia collocata in un urna da riporre poi sotto uno degli altari laterali”. E qui anche S. E. il Vescovo ci ha dato una mano. Noi abbiamo provveduto all’altare e S. E. ci ha regalato l’urna col Simulacro del Santo ed ogni qualvolta noi e quelli che ci sostituiranno invocheranno il nostro S. Alessandro, penseranno con riconoscenza al generoso ed alto benefattore. CRONACHE DA BODENGO Col giorno della Natività della Madonna è finita l’assistenza religiosa a Bodengo. Messa prestissimo, comunione abbastanza numerosa, ultima benedizione di Gesù Sacramento e poi Gesù e il Sacerdote sono partiti per il Cermine. Sono andati. Viene spontanea la domanda: Dopo la 36 prima estate di servizio religioso, quale la conclusione? ... un superficiale potrebbe dire: Che bella cosa! Abbiamo avuto la messa tutte le feste. ... se ci fosse capitato di morire qualcuno, il prete ci sarebbe stato. Poi fa sempre compagnia il sapere che c’è. Che vogliamo di più? ... Poi c’è il resto che il Sacerdote non vede o intravede soltanto, per sua fortuna, ma che intravede a sufficienza per affermare che c’è (dobbiamo dire la parola?) del marcio qua e là; focolai d’infezione, che passano di generazione in generazione. Se chi si sente in fallo non toglie il marcio, il resto del lavoro è come voler far sentire le campane di Bodengo alla Piodella. E basta così, perché ormai quest’anno è passato; richiameremo le cose quando si dovrà risalire. Intanto ci sono di mezzo l’autunno, l’inverno e la primavera. Crediamo di non fare appello invano alla serietà dei giovani, al pudore delle ragazze ed al sentimento cristiano di tutti quelli che dovranno tornare durante queste stagioni in valle, perché non avvenga nulla di ciò che non deve avvenire. Abbiamo richiamato qualche cosa, perché ne noi, ne voi restassimo supinamente soddisfatti di tutto. Ma qui si va troppo per il sottile. Quando tutto andrà bene, ci diremo un grosso: “Bravi noi!”. RITMO PARROCCHIALE L’otto Settembre, festa del Cermine, una festicciola molto famigliare e per la piccolezza della Cappella e per il numero ridotto di devoti. Nel tempo del fieno salir da Gordona è fatica. Però quelli di Cermine sono fedeli e stanno nientemeno combinando di comprarsi una brava campana per la loro Chiesa. Certo che al suono della campana si verrà più numerosi alla bellissima festa della Natività di Maria, per chiudere bene l’estate. ––––––––––––––––– A proposito di estate (non so se sia solo l’impressione del cronista), pare che sia momentI di Gordona Novembre 2014 fuggito molto in fretta. Ormai sono scesi quasi tutti. Quelli di Monte Spluga, sorpresi improvvisamente dall’inverno, hanno sfrattato in massa. Da Donadivo e dalle Coste è stata una valanga di bimbi, di bestie e di grossi carichi. Il paese s’è tutto ravvivato nel gridio dei ragazzi e anche l’erba sul piazzale della Chiesa sta scomparendo. Ritmo che riprende. Dopo aver esaltato le virtù e il coraggio dei prodi soldati che tornano dall’Africa, per il rispetto delle pari opportunità, come consuetudine, vedi numeri precedenti, l’attenzione si sposta benevola sul genere femminile: “Perdute dentro le false esagerazioni della moda” ora si aggirano in Spagna armate di fucile “la faccia loro non porta più traccia di pudore”. LA PROPRIA CONDANNA “La forma dell’abbigliamento è il riflesso diretto del sentimento del pudore. Più questo sentimento è fortemente sentito e più la donna rifugge da tutto ciò che potrebbe menomarlo ed offenderlo. Quando, invece, la donna invanisce dietro le false esagerazioni della moda ed adatta certe forme procaci di abbigliamento destinate a suscitare torbide fantasie, allora vuol dire che il sentimento del pudore è estremamente in ribasso. Allora è la donna che nega sé stessa, infliggendosi quella condanna morale che imprime nella sua anima le stigmate dell’abbiettezza”. NELLA SPAGNA INSANGUINATA Una cittadina di 50.000 abitanti (1). È comandata dai rossi capitanati da una dozzina di sanculotti. Camminando per la città ci si presenta una cosa assai pietosa, compassionevole. Donne armate di fucile. La faccia loro non porta più traccia di pudore. Dal postribolo sono passate alla caserma! Saranno quelle le mamme degli spagnuoli di domani? Iddio misericordioso ci provveda. La Spagna ci manifesta su quale china è incamminata la società. Se le donne non tornano ad essere le regine del focolare domestico, se le famiglie non saranno più il nido di pace, l’asilo di sicurezza, quali le vuole la legge cristiana, la legge naturale, si va incontro alla rovina. Senza principi e senza ordine non si regge la società. Per parte nostra abbiamo questo ordine, teniamo questi principi; e avremo cooperato nella misura del possibile alla salvezza del mondo. NO!!! È un semplice monosillabo questo NO; ma in mille e mille occasioni è necessario il dirlo. E si deve dirlo chiaro e tondo, forte e cordiale, pronto e deciso. Gridate NO, o giovani, a tante bassezze, a tante volgarità, a tutte le infamie. NO a tanti discorsi triviali e di fango, che farebbero arrossire i mori dell’Africa, se fossero capaci di arrossire. NO al romanzo pornografico, o che offende la fede e la morale. NO alle figure sconcie, alle cartoline stupide, alle illustrazioni pornografiche. NO a certe compagnie ed amicizie, pericolose e scandalose. NO a chi alla festa vuol farvi perdere la Messa o la dottrina. NO a chi non ama e rispetta la religione o la rispetta solo per bassa o interessata ipocrisia. NO a chi offende il Papa. NO alle vili dedizioni e al rispetto umano. NO alla viltà, alle passioni, all’amore proprio. Vi costa questo NO?...Lo so, lo so. Ma sta qui tutta la bellezza del vostro carattere cristiano, tutta la grandezza del vostro credere, tutta la fierezza del vostro sentire cattolico. Il mondo ci veda MARTIRI, se occorre; ma non ci abbia mai, mai né VIGLIACCHI né SCHIAVI La rubrica dedicata a “Vita nostra” prosegue sul prossimo numero di Momenti di Gordona. 1) La cittadina è Alicante, come si evince dalla foto sul bollettino 37 momentI di Gordona Novembre 2014 Dal Consorzio Valle Bodengo Guardare la luna e non il dito di Albino Gusmeroli Per il Consorzio Valle Bodengo è tempo di bilanci su quanto è stato fatto e di riflessione sul proprio futuro. Nel corso degli ultimi anni è stato possibile portare avanti una serie di iniziative nell’ambito della manutenzione infrastrutturale e forestale che hanno contribuito in modo significativo a dare continuità di accesso alla valle in condizioni di sicurezza ai sempre presenti fruitori locali e ad un flusso turistico in crescita spontanea. D’altro canto con le modifiche allo statuto approvate nel corso del 2013 è stato possibile dare un solido profilo imprenditoriale ad un soggetto oggi in grado di contribuire ad agire in maniera più incisiva sul governo delle risorse territoriali comunitarie, quelle di carattere agro-silvo-pastorale in primis. Quando un soggetto consortile assume anche un’identità giuridica più marcatamente imprenditoriale, in questa caso quella di consorzio agricolo, significa (è implicito nella stessa idea di “intraprendere”) porsi in una prospettiva economica di lunga lena. Ovviamente, a differenza di un’impresa che persegue un business attraverso il quale remunera gli azionisti che vi hanno investito, un consorzio agricolo opera come soggetto no profit attento a remunerare i beni della comunità ad esso conferiti. E da qui, semmai, distribuire benefici ai singoli proprietari conferenti. Come dire, il beneficio per i singoli discende dalla qualità e dalla quantità degli investimenti compiuti a livello collettivo, in quanto comunità. Una bella scommessa dunque per contrade attraversate da attaccamento viscerale alla proprie radici e per atavica diffidenza nei confronti dei “furèšt”. Ma del resto proprio il tramonto dell’economia comunitaria pare avere permesso di diluire quei tratti di aspra dialettica tra coloro che dovevano difendere a tutti i costi un pezzetto di terra e 38 qualche armento con i quali sfamava una famiglia numerosa. Quello della comunità agricola è stato un tramonto lungo, lunghissimo, tanto che ancor oggi ci piace talvolta simulare rivalità che hanno riscontri solo nel rispetto della memoria di quella stagione di fame e stenti. Ciò non significa dire che la comunità sia di per sé morta o che il termine comunità non abbia oggi alcun senso o valore. Significa semmai cercare di riempire la communitas di nuovi significati e di strutturarla intorno a nuovi interessi. E, nel suo piccolo, in modo più o meno esplicito, mi pare proprio ciò che prova a fare il Consorzio. Solo che oggi il gioco è in qualche modo ribaltato: ciò che detengono i singoli proprietari, in altre parole, ha poco valore se non è connesso in circuiti più ampi. Il mio pezzetto di bosco ha un valore relativo se non è parte di un patrimonio comunitario più ampio. Così come un micropatrimonio comunitario ha un valore relativo se non è parte di un patrimonio più ampio (di versante, di valle, di valli, etc.). Ma in che senso conviene stare insieme “per” (e non contro), piuttosto che coltivare ognuno come gli va, se gli va, il proprio orticello? Semplice, perché una risorsa territoriale come il bosco, l’aria, l’acqua, il paesaggio, hanno valore (quasi) solo se conferiti a livello collettivo. Non si tratta di socialismo, non c’è esproprio della proprietà, stiano tranquilli i gordonesi. Il punto è che dal momento che in tempi recenti abbiamo compreso, in quanto umanità intera, che anche il bosco, l’aria, l’acqua, non sono risorse infinite, ma che anzi devono essere tutelate e occorre favorirne le condizioni di riproduzione, ecco allora che per regolare tali risorse sono stati introdotti, e lo saranno sempre più, sistemi di sanzione/incentivo per spingere (e in futuro obbligare) chi consuma territorio, inquina aria, momentI di Gordona Novembre 2014 utilizza acqua, etc. a “compensare” il suo impatto sui beni comuni (o della comunità). Ed è in questo quadro, apparentemente lontano nello spazio e nel tempo, che occorre collocare anche il microcosmo del Consorzio Valle Bodengo, unitamente a quelli degli altri consorzi della valle. Ci sarà, ad esempio, un giorno non lontano, in cui il bosco avrà un “mercato” in quanto dispositivo per stoccare Co2 e produrre ossigeno. In quel momento il patrimonio boschivo è destinato a trasformarsi in capitale bosco. E se questo mercato non sarà dominato, come si spera, dalla speculazione finanziaria, è evidente che i detentori di quella risorsa, specie se aggregati in grandi organismi consortili (consorzi di consorzi, etc.), avranno la possibilità di accreditarsi in maniera autorevole sul mercato, ponendo a valore una risorsa non riproducibile né trasferibile altrove. Detto questo, è bene non farsi illusioni, la presenza dei boschi non si tradurrà automaticamente in una bella rendita. Le risorse che eventualmente verranno ricavate dovranno probabilmente servire in gran parte a mantenere e riprodurre il bosco stesso, a porre in sicurezza i suoli e le sponde, ad evitare incendi, etc. Tutte cose che, evidentemente, avranno un valore sotto il profilo della sicurezza della presenza umana, ancor prima che averne uno non trascurabile sul piano economico in quanto a generazione di attività economiche e posti di lavoro connessi. Discorso simile potrebbe essere fatto anche nell’ottica, tutta da verificare sotto il profilo tecnico, di utilizzo delle biomasse boschive per produrre energia. Anche in questo caso, infatti, occorrerebbe raggiungere una massa critica tale da giustificare gli investimenti necessari. In vista di questi scenari occorre attrezzarsi sin da subito onde evitare di essere: a) colti impreparati rispetto alla competizione con altri territori che hanno le medesime caratteri- stiche ecosistemiche e la medesima dotazione di patrimonio boschivo; b) di favorire l’innesco di una dinamica simile a quella storicamente verificatasi all’epoca della costruzione degli impianti idroelettrici quando si scambiarono concessioni a lungo termine con posti di lavoro via via ridottisi nel tempo. Attrezzarsi sin da subito non significa farsi prendere dall’ansia, né temere di perdere il controllo degli eventi. Occorre impostare un lavoro di lunga lena dal basso, tessendo reti fiduciarie che coinvolgano comunità e amministrazioni locali, sistema del credito e saperi tecnici, in una prospettiva territoriale sempre più ampia che, per intenderci, ribalti la logica perseguita con il tentativo di costituire il Comune unico. In questa prospettiva, e con un lavoro quotidiano come quello che nel micro compie il Consorzio Valle Bodengo, ma si possono citare quello di Prata o quello della Val Codera, si può provare a stare, per una volta, se non proprio sulla frontiera dell’innovazione almeno da quelle parti, evitando di rincorrere gli altri o, peggio, essere tagliati fuori da nuovi sistemi di opportunità. A mio modesto avviso sarebbe davvero un salto notevole per la nostra cultura locale, da sempre capace di esprimere grande spirito di sacrificio, ma non sempre illuminata nelle scelte strategiche di lungo periodo. 39 momentI di Gordona Novembre 2014 Dagli “Amici della Val Bodengo” L.R. e Amici della Val Bodengo Su invito di un amico partecipai l’anno scorso per la prima volta alla riunione degli Amici della Val Bodengo, e ne uscii un po’ disorientata… c’erano persone che non volevano più sentir parlare della Festa di San Bernardo, c’era chi era stanco di essere da tanti anni in prima linea, chi era amareggiato per come erano state gestite le cose, chi non voleva più prendersi l’impegno per motivi di lavoro o personali… Però fra i partecipanti c’era anche chi non voleva mollare e lasciare cadere tutto quello che era stato fatto fino ad allora. Un gruppo di persone entusiaste che voleva andare avanti e questo è quello che mi fece pensare… è giusto chiedersi perché e imparare dalle motivazioni da chi non vuole più partecipare, ma è ancora più giusto chiedersi perché tanti invece non vogliono rinunciare a questo appuntamento. Sicuramente la testardaggine Gordonese fece la sua parte! Ma c’era anche chi non voleva mollare in memoria dei propri cari, della tradizione, dello spirito volontario che distingue Gordona dagli altri paesi che ci circondano, chi lo fece per amicizia, per amore di quella valle stretta dove si può addirittura respirare lo i-odio e chi guardava al futuro, per essere esempio alle nuove generazioni. Accettai l’invito e diedi il mio aiuto a organizzare la Festa di San Bernardo. Quello che mi piace di più in queste occasioni di volontariato è conoscere nuove persone che ci circondano tutta la vita e con cui altrimenti non si avrebbe un’occasione d’incontro, il capire come funzionano le cose per poi poter imparare e migliorare sia il nostro paese ma anche sé stessi, e sicuramente anche tramandare questo entusiasmo ai miei figli. 40 Con l’aiuto e i preziosissimi consigli di chi ha organizzato la festa durante gli anni passati, alcuni di loro detti anche “irriducibili”, siamo andati avanti e così la tradizione è più viva che mai. Abbiamo discusso, lavorato, pulito, cucinato, rotto le scatole con i biglietti della lotteria, ballato, cantato e ci siamo divertiti tanto! Specialmente durante l’ultima primavera l’obiettivo era quello di rinnovare la struttura dove si cucina, e migliorare la zona crotti dove si tiene la festa. Ora guardiamo avanti. Durante l’ultima riunione è stato deciso che, oltre alla parte di ricavato che come di tradizione viene donata alla parrocchia, sarebbe bello usare una parte non solo per la Val Bodengo, ma anche per le varie associazioni che avranno un progetto da finanziare. Saremmo felici di aiutare così più persone nel paese e di andare incontro alle diverse esigenze dei Gordonesi. Aspettiamo quindi delle proposte da valutare e poi finanziare per quanto ci sarà possibile e saremmo contenti di avvicinarci non solo alle persone che frequentano la Val Bodengo, ma anche ad altri compaesani. Sono state già fatte anche proposte per migliorare la festa dell’anno prossimo, buon segno, si parla già di Festa di San Bernardo 2015! Vi aspettiamo numerosi e con tanta voglia di fare festa! Grazie di cuore a tutte le persone che ci sostengono e che rendono possibile con il loro prezioso aiuto, o anche solo con la loro partecipazione, il successo di questa festa! momentI di Gordona Novembre 2014 Dal Gruppo Sportivo Gordona Domenica 1º giugno 2014 Dopo due anni dall’ultimo raduno, torna a Gordona una tappa del minivolley provinciale. Notevole la partecipazione di “mini atleti” che sono giunti al nostro paese da tutta la Provincia, dall’Alto Lario e dalla Svizzera (Poschiavo). Assistiti dal bel tempo, la giornata ha avuto senza dubbio un esito positivo. Molti i volontari che ci hanno aiutato ad allestire i 30 campetti di gioco, all’interno del campo di calcio, e che la domenica ci hanno dato una mano, per far si che la manifestazione avesse successo. Diamo alcuni numeri della giornata • 19 società partecipanti • 398 atleti • 468 gare disputate nella giornata Un successo per quanto riguarda l’organizzazione, ma anche per la manifestazione in sé, che ha visto la soddisfazione di tutti. Un ringraziamento particolare a tutti i volontari, ragazzi e ragazze, che non potendo partecipare come atleti, perché “vecchi”, hanno arbitrato le partite, garantendone il corretto svolgimento. Un grazie grande agli sponsor, che hanno contribuito a fornire dei gadget distribuiti a tutti i partecipati, come ricordo della manifestazione. Infine, il Consiglio Direttivo del G.S. Gordona vuole ringraziare pubblicamente da queste pagine il Presidente Nicola Tavasci, che nello scorso mese di Ottobre ha rassegnato le sue dimissioni dal gruppo, dopo anni di impegno in prima persona. Tutti noi gli siamo riconoscenti per il lavoro svolto in tanti anni e siamo certi che la sua preziosa collaborazione non verrà meno anche dall’esterno. 41 momentI di Gordona Novembre 2014 Dalla Banda di Gordona Racconto di quattro ragazzi della Banda Musicale di Gordona di Chiara, Lisa, Joseph e Sofia Noi quattro bandisti gordonesi quest’estate abbiamo partecipato per la seconda volta al campo estivo musicale (CEM) organizzato dalla società filarmonica di Morbegno. Siamo venuti a conoscenza di questa opportunità tramite i nostri maestri di strumento che suonano in questa società. Il Cem è uno stage di dieci giorni, che si tiene abitualmente a fine agosto, in località Prato Valentino (Teglio), il cui scopo è quello di potenziare e perfezionare le capacità musicali di ogni allievo. È indirizzato a ragazzi e ragazze con età inferiore ai diciotto anni che frequentano o hanno frequentato i corsi musicali presso i corpi bandistici della provincia di Sondrio o dell’alto Lario. L’attività è stata ideata una decina di anni fa dal maestro Eugenio Arrigoni, che si preoccupa di trovare i brani da suonare e di organizzare il metodo d’ insegnamento da seguire. Della parte logistica se ne occupa lo staff animazione che consiste in 5/6 ex frequentatori del Cem diretti dal responsabile Fulvio Abbate. Il Cem consiste nel preparare una decina di brani da eseguire in quattro concerti in diverse località. L’ organico è composto da circa 85 elementi con diverse sezioni di strumento: clarinetti, 42 flauti, oboi, fagotti, sax contralti, sax tenori, sax baritono, corni, trombe, tromboni, euphonium, bassi tuba e diverse percussioni (batteria, timpani, campane, xilofono, ecc.). Le ore di lezione giornaliere sono sei e si dividono in tre la mattina, dove si fa concertazione (cioè si prova con tutto l’organico diretti dal maestro Arrigoni) mentre le tre ore pomeridiane servono a studiare i pezzi divisi in sezioni di strumento con maestri propri e di alto livello. Il Cem non è solo musica ma anche divertimento e soprattutto è un’ importante lezione di vita a contatto con persone di diverse visioni. Infatti, durante le ore non impiegate in attività musicali lo staff di animazione organizza varie proposte di svago come giochi di diverse qualità, piccoli spettacoli, karaoke e cinema. A conclusione dello stage si effettuano i concerti in cui si percepisce il grande impegno che tutti quanti applicano nello svolgimento di questa iniziativa. Noi siamo entusiasti di aver partecipato e conserviamo nel nostro cuore i bei momenti passati a confrontarsi con gli altri coetanei con i quali abbiamo stretto importanti amicizie; soprattutto ci siamo arricchiti dal punto di vista musicale, per il nostro strumento e per far parte di un grande gruppo di musicisti capaci di interagire per arrivare a proporre un bel suono. Visto che questa esperienza è molto positiva si potrebbe incoraggiare a creare questa opportunità anche nella nostra valle. Invitiamo dunque i gordonesi di tutte le età a prendere parte al nostro corpo musicale per continuare la tradizione della banda e partecipare ad iniziative come questa. momentI di Gordona Novembre 2014 Dal Gruppo Alpini Il gruppo presenta le attività annuali e i progetti per il 2015 Da quest’anno inizia la ricorrenza per il centenario dello scoppio della prima guerra mondiale. Le istituzioni e le amministrazioni avranno l’impegno di svolgere iniziative, e noi come gruppo alpini abbiamo un compito. Questa volta però siamo noi ad aver bisogno dell’aiuto dei cittadini di Gordona, dobbiamo ricordare i nostri eroi, figli, fratelli, padri e zii chiamati alle armi nel 1915 per fare una guerra, giusta o sbagliata non spetta a noi dirlo, ma loro con senso del dovere sono partiti. In più ci sono i soldati che hanno combattuto e sono riusciti a tornare a casa, di loro però non sappiamo molto, quindi chiediamo a voi di aiutarci dandoci nomi, racconti, lettere, foto o cimeli. Questo lavoro serve per realizzare una ricerca e una piccola mostra che ricordi i gordonesi che hanno fatto molto per noi. Vi ringraziamo sin d’ora per l’aiuto. Alla fine del 2013, il 15 dicembre insieme al bar San Martino abbiamo organizzato i mercatini di Natale. Il nostro compito è stato la castagnata, grazie alla collaborazione della gente ci siamo divertiti e tutto è andato bene. Il ricavato è andato in beneficenza, quest’anno ci riproviamo e stiamo organizzando il tutto. I nostri compiti durante l’anno sono diversi: incominciamo con la messa di Nikolajewka il 26 gennaio, la seconda settimana di febbraio le quattro sezioni di Sondrio, Lecco, Como e Milano sfilano a Medesimo in ricordo della ritirata di Russia, dopo la messa si procede in fiaccolata fino alla Madonna d’Europa a Motta. Per la nostra festa la terza domenica di febbraio partecipiamo alla giornata del verde pulito insieme al Comune e ai ragazzi della terza media. Il 2 giugno, tempo permettendo, è prevista la messa a Donadivo. Ci occupiamo della manutenzione e pulizia della mulattiera fino a Donadivo, del sagrato di Santa Caterina, e della strada e i sentieri ad essa limitrofi. Oltre alla raccolta dei tappi, a novembre partecipiamo alla giornata del Banco Alimentare per la raccolta viveri. Disponiamo di letti di ospedale con protezione a disposizione di chiunque possa averne bisogno. Partecipiamo ai raduni e alle manifestazioni della valle e provincia. È nostra intenzione, a partire dal 2015, di realizzare un calendario da appendere in bacheca con le date delle manifestazioni. Il consiglio del gruppo augura a tutti Buon 2015 Nome dei caduti 1915-18: BIAVASCHI ALFREDO BIAVASCHI GIOVANNI BIAVASCHI MARTINO CAPELLI PIETRO DE AGOSTINI GIACOMO DE AGOSTINI GIOVANNI DELL’ANNA MARTINO DELL’ANNA SAMUELE FOGLIADA GIOVANNI MAZZINA LUIGI PEDRETTI LORENZO RUFFATTI FRANCESCO TABACCHI GIUSEPPE TAVASCI ANTONIO TAVASCI DOMENICO TAVASCI GIACOMO TAVASCI GIOVAN BATTISTA TAVASCI NATALE 43 momentI di Gordona Novembre 2014 Dal coro di San Martino Il canto liturgico fa parte anche della tradizione di Gordona. Nel passato non sempre c’è stato un coro strutturato come intendiamo ora, ma la popolazione durante le messe ha sempre lodato il Signore con il canto; poi si sono creati cori misti con voci femminili e maschili, adulti con ragazzi, che per anni hanno partecipato attivamente alla vita pastorale di Gordona. Nel 1996 dopo un’estate di Grest, don Enrico (allora diacono) e due ragazzi di Gordona hanno dato via al coro di San Martino. Durante la dottrina, il don con la chitarra e la sua voce squillante ci insegnava 6 - 7 nuovi canti, che poi venivano riproposti durante la messa principale della domenica. E che novità per Gordona: un coro di soli bambini e ragazzi! Per un paese molto legato alle tradizioni come il nostro, l’introduzione delle chitarre durante la messa è stata proprio un’innovazione; solo due anni dopo, quando don Enrico è stato trasferito in un’altra parrocchia, nuovi elementi lo hanno sostituito e oltre alle chitarre, abbiamo potuto contare sul solenne e bellissimo suono dell’organo. Col passare degli anni nuovi musicisti e strumenti (tastiera elettronica, tamburello, triangolo e flauti) si sono aggiunti arricchendo l’accompagnamento del coro. I bambini sono sempre stati numerosi: da qualche anno arriviamo a contare più di 30 elementi. I più piccoli hanno appena 5-6 anni, sono 44 allegri e spontanei e ovviamente non sanno ancora leggere, ma in poco tempo imparano tutti i brani a memoria. Poi crescono, cambiano nell’aspetto e nella voce, diventano più timidi e introversi, ma cantano sempre con lo stesso entusiasmo. Anche i musicisti sono sempre più numerosi: attualmente la “band” conta 2 organisti, 5 chitarre, 1-2 percussionisti e la maestra del coro, ma ben vengano nuove leve! Noi accogliamo tutti a braccia aperte! Ci piacerebbe anche avere qualche maschietto nel coro, che, forse per timidezza, non ha il coraggio di far parte del gruppo di cantori, che per ora è interamente femminile. Solitamente il coro inizia ad allietare le messe con l’apertura dell’anno catechistico a ottobre e si conclude a maggio. Tutti i sabati ci troviamo alle ore 14.30 presso la chiesa parrocchiale: dopo aver recitato insieme una preghiera, proviamo per circa un’ora. La domenica cantiamo sempre alla messa delle 10.30. Nei periodi natalizi e pasquali invece, le prove di canto durano mezz’ora in più, perché dobbiamo imparare o rispolverare molti brani. A volte i ragazzi non si ricordano di essere in chiesa e dobbiamo riportarli all’ordine, perché presi dall’entusiasmo, si lasciano un po’ andare. Ogni anno cerchiamo di introdurre qualche nuovo canto. A tal proposito, i parrocchiani sono molto attenti e a volte ci propongono brani che, nel limite delle nostre possibilità, impariamo volentieri. Anche i bambini spesso ci danno degli spunti e nuove idee. Ci fa poi particolarmente piacere sentire che tutta la comunità ha ormai imparato le canzoni che proponiamo da anni. Non vogliamo essere il coro che si esibisce da solo, ma uno strumento per far cantare tutti i fedeli durante la messa. Cerchiamo sempre di far capire ai ragazzi l’importanza del canto come preghiera, ricordandogli che cantare è come pregare due volte. Li facciamo riflettere sui testi e sul significato che quelle parole hanno per noi cristiani. Non è fondamentale essere dei bravi solisti, ma saper cantare con il cuore. momentI di Gordona Novembre 2014 Col tempo, i bambini si sentono parte di un gruppo ed è bello creare insieme la Chiesa nel senso di comunità cristiana: è un bel momento di aggregazione. Spesso veniamo invitati a fare merenda presso il vicino centro anziani, i quali, disponibilissimi, ci permettono di usufruire della loro bella e accogliente sala. A volte altri sacerdoti o gruppi ci chiedono di cantare anche nelle loro parrocchie e i ragazzi, entusiasti, hanno dimostrato di essere molto attenti, rispettosi e partecipi alle messe. Approfittiamo del giornalino per ringraziare chi ha cantato con noi per anni con entusiasmo e perseveranza e chi continua a farlo. Grazie anche a tutte le famiglie, che sono sempre disponibili ad accompagnare i figli alle prove e in trasferta. Speriamo che i ragazzi del coro e i musicisti siano sempre numerosi: i nuovi elementi sono indispensabili per dare continuità al gruppo per molti anni a seguire! Dal Comitato Focaccia ■ Come da tradizione, quest'anno è toccato a noi coscritti del '74 organizzare l'estrazione a premi in occasione della Festa de la Fughiascia. Dopo l'inizio un po' titubante i nostri incontri settimanali sono diventati l'occasione per trascorrere bei momenti in allegria, recuperando l'affiatamento dei tempi andati. L'impegno e la fatica sono stati ripagati dalla partecipazione e dal buon risultato raggiunto. Auguriamo che la tradizione vada avanti..... buona continuazione! I coscritti del 1974 ■ La festa della focaccia è un lavoro di squadra dove tutti giocano una parte importante, certo bisogna faticare e rimboccarsi le maniche, ma che soddisfazione vedere che la festa è stata un successo e tu ne sei stato parte. Gordona non significa forse “dona il cuore?”. Per cui complimenti a tutti i volontari grandi e piccoli che donano il loro tempo e lavoro. Un grazie particolare è doveroso a chi ogni anno sfida spesso la pioggia per degustare un piatto così semplice, ma ricco di storia, e storie da raccontare, come chi da anni è parte di tutto questo. Giovanna ■ Siamo tutti d'accordo che é l'evento più gordonese (e non solo) dell'anno. Oltre 300 volontari (rappresentando sicuramente la metà delle famiglie di Gordona) si uniscono per lavorare per il bene comune e per dare un aiuto economico alle attività parrocchiali e oratoriali. È diventato negli anni, una 3 giorni di amicizia per tutti, non solo per i volontari, ma per l'intera comunità gordonese, un esempio di aggregazione che molti in Valchiavenna ci invidiano. Certo non si può dire che sempre vada tutto nel giusto verso, ci sono sempre delle situazioni difficili da gestire, ma questo non ci scoraggia, e ogni anno ci impegnamo nel trovare le migliori soluzioni alle difficoltà. Cogliamo l'occasione per rinnovare i ringraziamenti ai numerosi volontari impegnati nella festa, e a tutta la comunità di Gordona, non dimenticando chi durante l'anno si prodiga, in svariati modi, per l'ottima riuscita della festa. Nico ■ Quando nel mese di aprile, vado in alcuni paesi vicini a far appendere il manifesto c'è sempre qualcuno che mi dice: "Ah, la Festa de la Fughiascia?! Ma allora a metà maggio pioverà!". 45 momentI di Gordona Novembre 2014 Può sembrare una frase di malaugurio, invece no, è detta col sorriso, con simpatia e apprezzamento, perché ormai in valle la nostra festa con la pioggia è un evento normale. Non sono trent'anni che presto servizio ai tavoli, ma quindici o sedici sì e ne ho viste un po’ di cotte e di crude, tanto che la pioggia è sempre stato uno dei problemi minori... Del tipo che una volta sono cotte le verdure e non la carne, la volta dopo cotta la carne ma manca la taragna, un anno abbondano i focaccini e sempre scarseggia la focaccia, l'orchestra non si sa se suona dentro o suona fuori, i piatti d'asporto si fanno o no? E se sì, in che modo e misura? Ecc. ecc. Questo succedeva però i primi anni, adesso siamo più organizzati e tutto fila via più liscio! Così che il sabato sera di quest'anno arrivo verso le sette per prestare il mio solito servizio, quando vedo un ammasso di gente in piazza e mi chiedo: "MA COSA CI FARà TUTTA QUELLA GENTE DAVANTI AL DOLFO? NON SARà STATO MALE QUALCUNO...?" Poi realizzo che sono tutti in coda alle nostre casse e l'agitazione comincia a salirmi, mi vedo già i tavoli pieni e i buoni che sventolano in attesa di essere ritirati e io che devo ancora cambiarmi!!! Invece poi sono tutti tranquilli e pazienti ad aspettare il loro turno! Insomma, non si può mai dare niente per scontato in questa festa, ma il bello è anche questo! E allora attendo con curiosità cosa ci riserverà l'edizione n° 31! Marta ■ Ogni anno quando s'avvicina il fatidico appuntamento di metà maggio con la "FESTA DELLA FUGHIASCIA", il timore del brutto tempo o che qualcosa vada storto m'assale. Poi si comincia il venerdì e subito arriva la domenica sera, quando si spengono le luci ed è tutto finito. Il tempo non sempre è favorevole, ma la gioia di vedere tanta gente, giovane e meno giovane, che collabora e lavorando insieme si diverte, è grande! Siamo arrivati alla 30ª edizione, tante me le sono perse, ma mi auguro che ne seguano ancora molte, sempre portate avanti con lo spirito giusto: di aggregazione e cordialità. Cristina 46 ■ Ho partecipato, come volontaria, alla festa della focaccia, quest'anno per la prima volta, e solo così ho capito veramente quanto impegno, tempo e passione mettano gli organizzatori nel preparare al meglio l'evento in ogni sua parte, dalla musica, all'estrazione a premi fino ad arrivare al cuore della festa: la fughiascia. Credo quindi che la partecizione di noi giovani, che si fa sempre maggiore, sia molto importante per riuscire a mantenere viva questa bella tradizione che dura da 30 anni. Grecja ■ Colgo l'occasione che mi è stata data, per riassumere in poche parole le mie sensazioni, di "umile aiutante", all'ultima edizione della Festa della Focaccia 2014. Non ho potuto fare a meno di toccare con mano quanto sia il lavoro che sta dietro questa manifestazione e quanta fatica fanno gli organizzatori della stessa, perché tutto vada per il meglio e vi assicuro, non è cosa semplice. Per quanto mi riguarda, devo dire che, sono stati dei giorni bellissimi perché ho avuto modo di dare un po' del mio tempo, condividendolo con tante altre persone per fare veramente "una cosa bella". Ma quello che mi ha sorpreso, in positivo naturalmente, è stata la numerosa partecipazione dei nostri ragazzi; notata anche dalle numerose persone arrivate dai paesi limitrofi, che non hanno fatto mancare i loro complimenti. Li ho guardati, educati e gentili correre per poter offrire il meglio ai tavoli, li ho visti preoccupati per poi tornare a scherzare e sorridere. Alcuni di questi ragazzi, non li conoscevo, pur vivendo nello stesso paese e grazie a questa festa ho avuto modo di parlare, scherzare e lavorare con loro e vi dico una cosa, ancora adesso, che sono passati dei mesi, quando ci incontriamo, ricordiamo e ci diamo appuntamento per l'anno che verrà. Questo io lo intendo, un bene reciproco. Mi piace, anche, l'idea che mi sono fatta e cioè che il nostro è un paese vivo, allegro e generoso con tanti ragazzi di buona volontà. Non mi rimane che dire grazie agli organzzatori tutti per il grande impegno che mettete e per la "stanchezza che vi portate a casa". P.S. Dimenticavo, dopo quest'esperienza mi è persino sembrato di essere un po' più buona, il che non guasta! Wanda momentI di Gordona Novembre 2014 Dal Centro Diurno Il centro anziani compie 30 anni di attività: ripercorriamo le tappe significative. Renata T. e Miriam B. Carissimi gordonesi, siamo giunti “con gioia” al traguardo dei 30 anni di attività del Centro diurno anziani. Intendiamo informarvi su nascita, caratteristiche, sulle persone che hanno contribuito al sorgere dell’associazione e sul perché, sulle attività e il loro sviluppo, nonché su senso e spirito delle iniziative. Il Centro è stato ideato ed è nato grazie al contributo essenziale del nostro compianto Don Antonio e al sostegno del nostro comune, retto dall’allora sindaco Ivo Biavaschi. In paese infatti mancava uno spazio idoneo ai nostri anziani, ove incontrarsi, colloquiare, svolgere piccoli lavori, confrontarsi tra di loro creando un clima di cordialità e di amicizia fuori dagli spazi familiari. Abbiamo riscoperto, strada facendo, le capacità, la solerzia, la pazienza, la costanza, l’amore per la vita, la gioia di attuare lavori a maglia, all’uncinetto, di cucito, di bricolage, fai da te… “colla calda”... nonché l’ambitissimo gioco delle carte che contribuisce a tenere sveglia la mente insieme alle ricorrenti tombolate. Oltre al lavoro manuale e ludico vogliamo sottolineare la preziosità della memoria storica, dei consigli saggi, dell’attaccamento alla fede; ricchezze acquisite e condivise col trascorrere dell’età e degli eventi di una vita. Dobbiamo evidenziare che tutto ciò ci ha fatto riscoprire l’importanza, l’originalità, la creatività che ogni persona può dare nel contesto del gruppo. Passiamo ad illustrarvi le nostre iniziative che sono partite dal semplice mercatino dell’Immacolata della durata di un giorno, per evolversi gradualmente nella vendita dei fiori autunnali e primaverili, nella raccolta e promozione di giochi e attrezzature per l’infanzia e la fanciullezza (apertura settimanale) e da ultimo, le tortate. Tali attività si protraggono per più giorni e sono sempre finalizzate a scopo benefico. Esse contribuiscono a “tener vivo” il paese, coinvolgendo persone di ogni fascia di età: piccoli, adulti, anziani e famiglie. Al Centro non mancano momenti importanti: fe- ste di compleanno trimestrali di cui 4 centenari (Brocchi Romilda, n. 17/02/1896, festeggiata il 17/02/1996; Dell’Anna Anna n. il 15/01/1905, festeggiata il 15/01/2005; Battistessa Maria n. il 22/07/1909, festeggiata il 22/07/2009; Capelli Genuina n. il 22/02/1914, festeggiata il 22/02/2014), tradizionali ricorrenze natalizie e feste di Carnevale. Da rimarcare le due feste della terza età, con S. Messa e pranzo conviviale, aperte a tutti gli anziani della Parrocchia, compresi amici e simpatizzanti, svolte all’apertura e alla chiusura del nostro Centro (settembre-giugno). I momenti conviviali vengono rallegrati dal coro “Gurdunes senza pretes”, nato in questo centro sette anni fa. Concludendo, vorremmo ringraziare tutte le persone che hanno frequentato e frequentano attualmente il Centro, che è aperto il martedì e il venerdì dalle ore 14.00 alle ore 17.30. Aspettiamo cordialmente nuovi anziani, sia uomini che donne! Un ringraziamento speciale per i “primi 30 anni di Centro anziani” va al nostro arciprete Don Enea che, con discrezione, ma incisività, distingue il nostro progetto di vita. Indistintamente è volto a tutti i volontari che si sono e ora si impegnano per la buona riuscita di ogni iniziativa. A Nostro Signore rivolgiamo il primo e il più grande “grazie” poiché ci ha permesso e ci permette di svolgere questo compito con motivazione, gioia ed entusiasmo. A “Lui” e alla “Vergine del Buon Consiglio” affidiamo il nostro umile operare. Con affetto e cordialità 47 momentI di Gordona Novembre 2014 Emozioni da Foligno Il 31 ottobre 2014 sicuramente non lo dimenticherò. Che levataccia, il pullman per Foligno parte alle 5.00! È un giorno importante per la nostra comunità parrocchiale: dopo un percorso durato quasi otto anni, finalmente nel pomeriggio alle 16.00 sarà celebrata la Professione solenne di Suor Silvana Maria Scartaccini. Che emozione e che gioia! Il viaggio è lungo, ma non lo sembra, arriviamo al Monastero di Foligno verso le 14.30. Entrando all’interno della chiesa ho provato un senso di pace nel cuore. Poi finalmente entra in chiesa “la nostra Silvana” e inizia la funzione religiosa, e allora l’emozione è tangibile. Eravamo un centinaio arrivati in pullman, oltre a chi è arrivato con i propri mezzi, e naturalmente i famigliari. Che emozione vedere mamma Ilda, Diego, Vito e nonna Dina lì davanti, vicini vicini alla loro, ma permettetemi anche nostra, Silvana. La sensazione di pace e di gioia è stata per tutti uguale. Tutti avevamo gli occhi lucidi durante la Celebrazione Eucaristica. Mi è sembrato di avere vicino tutti quelli che non hanno potuto essere lì fisicamente, e anche quelli che da cielo tenevano per mano ognuno di noi. Mamma, che emozione! Direte… ancora… Sì ancora lo dico: emozione e orgoglio, orgoglio di conoscere Silvana scelta da Dio come sua sposa per sempre. Ci ha chiesto di pregare per lei, ma a tutti noi viene da chiedere a lei di farlo e di ricordarsi di noi nelle sue preghiere, visto che ora più che mai ora ha un filo diretto col Paradiso. GRAZIE SUOR SILVANA MARIA SCARTACCINI! Il tuo sorriso e il tuo abbraccio mi hanno e ci hanno donato, almeno per un momento, pace nel cuore. Pensandoci, a me piace semplicemente GRAZIE SILVANA. 48 Foligno, lunedì 3 novembre 2014 Carissimo Don Enea, carissimi Gordonesi, carissimi tutti!! A tutti e a ciascuno: il Signore vi dia pace! Come ho approfittato della collaborazione di Don Enea per partecipare a tutti con gioia grande l’invito alla Professione Solenne, così oggi con gioia assolutamente moltiplicata a infinita gratitudine vengo a voi per raggiungervi tutti e ciascuno personalmente, semplicemente per dirVi il mio GRAZIE, per tutto! Per la vostra presenza numerosa e graditissima, qui, con me e con noi e per la partecipazione di tutti e di ciascuno, per come ciascuno ha potuto e probabilmente più di come ha potuto; davvero, a tutti e per tutto: GRAZIE DI CUORE! Vi ricompensi il Signore come Lui solo sa e può… anzi, sono assolutamente certa che lo farà con piacere, secondo il bisogno e il bene di ciascuno! Probabilmente, chi di voi è stato presente vi racconterà meglio di come potrei fare io adesso qualcosa di quello che il Signore ci ha donato di vivere insieme lo scorso 31 ottobre: io ora posso solo ribadirvi nuovamente e con sempre più forza che “…l’amore di Dio rende felici” (Santa Chiara) … e sana, e salva, e dà gioia piena, quella vera, che disseta e che promette con assoluta certezza, perché già ti permette di gustarne qualcosa qui, in terra. È il mio augurio e la mia preghiera per ciascuno di voi, per quanti portate e portiamo nel cuore e nella preghiera, certa che il Signore, che tutto vede e sa, non lascerò mancare a nessuno la grazia di cui ciascuno ha bisogno per poter gustare personalmente il Suo amore. Allora, miei carissimi, sempre in comunione davanti all’altare di Dio, auguri cari di BUON AVVENTO, con la compagnia di Maria, Madre Immacolata, Madre di Tutti i Santi e Madre della Chiesa, della Trinità Santa e di tutti i nostri cari! Con infinita gratitudine, affetto grande e preghiera per tutti. Vostra, Suor Silvana Maria e sorelle tutte! momentI di Gordona Novembre 2014 Un ponte tra Gordona e il Senegal di Gemma ed Enrico Tavasci Scivolando lentamente verso l’inverno, ci stiamo preparando a lasciare alle spalle anche quest’anno, nell’attesa di una primavera migliore, forse. Sei anni di crisi economica e politica, di molte promesse e di troppe mistificazioni hanno fiaccato ottimismo e fiducia, inquietato la nostra quotidianità e suggerito di diffidare di tutto e di tutti. I mass media, propinandoci incessantemente le brutte notizie, vaccinano le coscienze contro il peggio e finiscono per omologare guerre, disordini, miserie, ingiustizie e difficoltà di vivere. Ci sarebbero ragioni a sufficienza per chiudere qui e rassegnarci, nostro malgrado, al fatalismo, ad un sano sospetto e poco importa se maschera individualismo, chiusura ed indifferenza. Il mondo, però, va avanti inesorabilmente come il tempo e continua ad interrogarci sul futuro, sulle ingiustizie e le disparità che provocano povertà e sofferenze anche da noi. La società non garantisce sufficientemente il futuro di nostri figli e nipoti, mentre assistiamo alla migrazione verso l’Europa degli impoveriti dalla globalizzazione dei mercati. Vengono dall’Africa, soprattutto, e da decenni, ormai, ci si chiede come fermare l’esodo, come riuscire a trattenerli nei loro Paesi. Malala, la ragazza pakistana, gravemente ferita due anni fa dai talebani perché andava a scuola, premio Nobel per la Pace 2014 a soli 17 anni, nel finale del suo discorso all’Assemblea delle Nazioni Unite lo scorso anno, avvolta nel velo di Benazir Butto, ci dà una risposta chiara e coraggiosa: “dobbiamo imbracciare i libri e le penne: sono le armi più potenti. Un bambino, un insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo. L'istruzione è l'unica soluzione”. L’istruzione, come è avvenuto in passato da noi, libererà i popoli tutti dalla schiavitù dell’ignoranza ed anche l’ Africa, piano, piano riuscirà a cambiare le politiche e le economie ancora troppo dipendenti dall’Europa. In Senegal 4 bambini su 10 non vengono scolarizzati e quelli che riescono a frequentare la scuola si trovano stipati in classi da 50-100 alunni in una sola aula, con un solo maestro. In tali condizioni non riusciranno mai a reggere il confronto con il resto del mondo. Nel 2013 l’Associazione Alveare di Olgiate Comasco ha costruito nel villaggio di Kelle in Senegal una scuola materna; quest’anno, con il progetto “Tutti a scuola in Senegal” vuole contribuire a realizzare una scuola elementare nel villaggio di Poponguine: un mare di bambini sulle spiagge dell’oceano (qui sono detti bambini di spiaggia) sono pronti ad occuparla per imparare a leggere e scrivere il loro futuro. “Salviamo l’Africa con gli africani” diceva San Comboni ormai due secoli fa, quando nel frattempo l’Europa, dopo aver deportato nelle Americhe un centinaio di milioni di schiavi, si spartiva tutto il Continente Nero e, corrompendo i tiranni indigeni di turno, razziava le ricchezze del sottosuolo africano. Ancora oggi, purtroppo, esportiamo più armi che civiltà. Una strana civiltà, la nostra, che genera differenze sempre più intolleranti tra chi ha troppo e chi sopravvive con il troppo poco; anche in Italia, ci siamo accorti. Fuori dal coro mediatico, Papa Francesco ci ricorda con parole nuove il Vangelo da vivere, più che da leggere e da spiegare. Nonostante l’età, noi ci siamo resi disponibili a ritornare per collaborare nell’istruzione e seguire i lavori di costruzione della scuola, perché nemmeno un centesimo venga sprecato. I primi aiuti sono stati inviati ed i lavori per la realizzazione di tre aule sono ben avviati. Successivamente verranno costruite fino a 12 aule, una ogni anno man mano che i bambini 49 momentI di Gordona Novembre 2014 usciranno dalla scuola materna. È un progetto pluriennale, la cui adesione può essere quindi diluita nel tempo. Supportati da quattro associazioni abbiamo promosso una lotteria per raccogliere fondi, coinvolgendo le Scuole, soprattutto. Gli studenti dei nostri paesi avranno modo di conoscere le realtà di vita dei loro coetanei africani per maturare e condividere legami di corrispondenza, di condivisione e di amicizia. La proposta di aiuto la proponiamo anche a Gordona, ovviamente, ricordando e ringraziando di nuovo la generosità riscontrata a favore del progetto “Pro Live” nella baraccopoli di Korogocho in Kenia, presentato in chiesa quasi una decina di anni fa da Suor Marta, comboniana. Non nascondiamo, poi, il nostro sogno di riuscire ad instaurare un gemellaggio tra il villaggio di Poponguine (dove c’è il santuario della Madonna Nera, visitato a suo tempo dal Papa santo Giovanni Paolo II) ed il nostro territorio per riuscire a promuovere un turismo responsabile verso paesaggi in gran parte incontaminati e su bellissime spiagge ancora non invase dal turismo di massa. Là non vi sono monumenti storici o famose opere d’arte da ammirare, ma musei viventi di uomini e donne sopravvissuti allo schiavismo, ai colonialismi, all’indigenza che hanno molto da insegnarci: semplicità di vita, sobrietà, condivisione e gioia. “Congedi” È tradizione di Momenti di Gordona ricordare chi si è definitivamente “congedato” dalla nostra comunità. Oltre all’elenco dei morti dell’anno precedente all’uscita del “giornalino”, nel corso degli anni sono stati accolti scritti con ricordi specifici, brevi accenni o commenti che, di fronte a lutti inspiegabili come la perdita di giovani vite, hanno saputo trarre motivi di speranza. Scopo è quello di fare memoria di tutti, in quanto, come è già stato detto, ciascuno con il proprio modo di essere, ha lasciato una propria impronta nella comunità. Un’ impronta che non possiamo non riconoscere nello scorrere l’elenco - più ampio di quello che sarà pubblicato nella prossima edizione - e fare memoria di chi si è “congedato” nel corso del 2014. Scorrendolo, infatti, incontriamo anche persone nate, vissute o passate per varie ragioni da Gordona che, pur sepolte in Australia, a Capiago, a Luino, a Madesimo, a Samolaco o a San Cassiano, restano legate alla nostra comunità. Delle impronte lasciate, molte sono note ma ve ne sono anche di quelle sconosciute ai più; impronte marcate da malattie di lungo 50 corso o da problemi legati all’età avanzata però nessuna vana e non solo per la stretta cerchia famigliare. Lo scorrere si sofferma ai tre papà, Massimo, Silvio e Cesarino poco più che cinquantenni che hanno dovuto lasciare anzitempo le loro famiglie. Il ricordo/preghiera espresso dai figli durante le cerimonie funebri ci ha aiutato a capire come l’amore possa superare la barriera della morte. Ricordiamo anche i due “reduci” Agostino e Gino. Nella speranza che la loro autentica testimonianza di pace, maturata durante la loro forzata esperienza di guerra, sia da stimolo ad evitare la logica del conflitto a partire dalla quotidianità. Di tutti conserviamo grata memoria. Chiudiamo “congedi” con l’apprezzamento espresso da molti per l’iniziativa dell’Arciprete don Enea di ospitare nella “cappelletta” della chiesa di S. Martino le salme dei defunti in attesa delle cerimonia funebre. Un’iniziativa, a nostro avviso, volta a rimarcare una presenza solidale della comunità in un passaggio difficile della vita; per chi parte e per chi resta. momentI di Gordona Novembre 2014 Dati anagrafici 2013 Matrimoni Nati Dell’Anna Elisa e Fallini Giovanni Gordona 13/04/2013 Guerreschi Valentina e Barilani Andrea Gordona 03/08/2013 Bedognetti Patrizia e Bianconi Alex Gordona 18/05/2013 Fogliada Diana e Falcinella Mattia Gordona 07/09/2013 Del Mastro Maria e Martino Luigi San Marco in Lamis (Fg) 25/05/2013 De Agostini Loredana e Balatti Marcello Gordona 05/10/2013 Bartolini Roberta e Franzese Massimiliano Gordona 15/06/2013 Del Curto Katiuscia e Mazzina Denny Gordona 26/10/2013 Scaramella Patrizia e Biavaschi Fabio Gordona 22/06/2013 De Agostini Cristina e Pezzini Federico Gordona 07/12/2013 Mainardi Elisa e Biavaschi Matteo Montescudo (Rn) 22/06/2013 Fognini Annalisa e De Agostini Giovanni Gordona 29/06/2013 Fustella Maria e Santoro Felice San Giacomo Filippo 29/06/2013 Morti Della Morte Lisetta 30/12/1947 - 01/01/2013 Biavaschi Renato 13/01/1953 - 06/04/2013 Giovannoni Catia 27/11/1964 - 28/08/2013 Bresciani Fernanda 04/09/1933 - 27/01/2013 Tabacchi Zita Anna 26/04/1931 - 28/04/2013 Guglielmana Mauro 28/06/1947 - 13/10/2013 Balatti Maddalena Cecilia 01/03/1915 - 07/02/2013 Capelli Luigina 31/10/1937 - 29/05/2013 Frigerio Giuseppe 22/03/1947 - 25/10/2013 Tabacchi Attilio 02/12/1940 - 26/02/2013 Tavasci Carolina 03/09/1923 - 14/06/2013 Tabacchi Luciano Ferruccio 24/06/1949 - 06/11/2013 Rigaldo Anna Maria 20/06/1914 - 09/03/2013 Reboa Marta 31/07/1968 - 01/07/2013 De Giambattista Emidia Maddalena 15/07/1934 - 20/12/2013 Biavaschi Antonio Severino Gianoli Aldo 18/12/1926 - 23/07/2013 13/10/1928 - 18/03/2013 Tavasci Antonio 18/04/1917 - 02/04/2013 Tavasci Ines Caterina 04/05/1933 - 26/08/2013 POPOLAZIONE 2013 Popolazione 01/01/2013 Diff. Tra nati e morti Diff. Tra immigrati ed emigrati Incremento Popolazione al 31/12/2013 Famiglie al 01/01/2013 “ al 31/12/2013 Maschi 918 +6 +3 +9 927 Pedretti Lino 04/11/1934 - 24/12/2013 Scuffi Lidia Domenica 26/09/1920 - 24/12/2013 Femmine 947 –3 +4 +1 948 Totale 1.865 + 3 + 7 + 10 1.875 746 751 Clarissa Balatti 16/01/2013 Martino Puglia 17/01/2013 Noemi Colombini 23/01/2013 Mattia Del Re 26/02/2013 Pietro Barilani 01/03/2013 Tessa Del Grosso 03/03/2013 Riccardo Mastai 12/03/2013 Edoardo Tavasci 24/03/2013 Leonardo Morelli 10/05/2013 Anna Andreoli 24/06/2013 Alessio Capelli 28/06/2013 Samuele Capelli 06/07/2013 Ulisse Gelmi 06/07/2013 Giacomo Fogliada 10/07/2013 Francesca Pedretti 18/07/2013 Riccardo Mazzina 20/07/2013 Marco Giacomini 08/08/2013 Anita Biavaschi 05/09/2013 Asia Scartaccini 09/09/2013 Margherita Gatti 16/09/2013 Nicola Della Morte 19/09/2013 Viola Biavaschi 20/10/2013 Sofia Mastai 22/10/2013 Matteo Pizzamiglio 31/10/2013 Mattia Tam 22/11/2013 51 momentI di Gordona Novembre 2014 52