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Minaccia terroristica su Bruxelles e Parigi

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Minaccia terroristica su Bruxelles e Parigi
Trentacinque anni fa
il terremoto in Irpinia:
il ricordo è ancora vivo
Il sisma provocò quasi 3mila morti e 9mila feriti. A pag. 4
ITALIAN COMMUNITY DAILY NEWSPAPER
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www.corriere.com
Lunedì 23 Novembre 2015
Minaccia terroristica su Bruxelles e Parigi
La Capitale belga vive nella paura: anche oggi le scuole e gli uffici pubblici rimarranno chiusi
BRUXELLES - Il Belgio e la Francia sono ancora sotto la minaccia
terroristica. A Bruxelles in particolare si continua a vivere nella massima allerta, dopo i ripetuti allarmi degli ultimi due giorni.
Anche oggi le scuole, le università, le banche e gli uici pubblici
rimarranno chiusi come imposto
dal governo.
f ALLE PAGINE 2 E 3
IN ITALIA
Roma ancora
blindata,
parte il piano
per il Giubileo
ROMA - Controlli rafforzati a San
Pietro per l’Angelus e metal detector allo stadio Olimpico, con
gli ennesimi falsi allarmi a tenere
con il fiato sospeso romani e turisti. Ma anche l’afflusso di 25mila visitatori per “Musei in musica”, con lunghe file ai Capitolini e
non solo. Segno che i romani non
hanno ceduto alla paura, anche
se, rispetto ai 70mila dell’anno
scorso, un calo drastico c’è stato.
Si chiude così il week end “superblindato” della Capitale.
f ARTICOLO A PAGINA 2
OTTAWA
Non c’è fretta
di ratificare
la Trans Pacific
Partnership
f A PAG. 5
I compagni festeggiano Biabiany dopo il primo dei quattro gol con cui l’Inter ha battuto il Frosinone
Poker Inter, tre punti e primo posto
Piegato il Frosinone in casa. Il Napoli di Sarri in scia, solo un punto per la Fiorentina con l’Empoli
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LUNEDI 23 NOVEMBRE 2015 • CORRIERE CANADESE
2
PRIMO PIANO
TERRORISMO
Massima allerta a Bruxelles, blitz al Grand Place
Chiara De Felice
OBAMA
BRUXELLES - La minaccia resta
“seria e imminente” a Bruxelles, e
il Belgio mantiene l’allerta al massimo livello, cioè 4. Subito dopo la
conferma, verso le 19.30, la polizia
entra in azione vicino alla Grand
Place, transennando un ampio perimetro, sbarrando strade e ordinando ai clienti dei ristoranti e di
un hotel Radisson di restare dentro
e ai residenti di stare lontani dalle
finestre. Alcuni postano su twitter
le foto dell’assedio.
Nel perimetro transennato con
nastro adesivo giallo gli obiettivi
sensibili sono numerosi, includono
stazioni di polizia, hotel, ristoranti, monumenti, la stessa sede della municipalità. Alle 21 l’operazione era ancora in corso, le strade deserte, poliziotti e soldati in pattugliamento.
Oggi scuole, asili, università e
uffici pubblici saranno chiusi, metro e tram sotterranei fermi, centri
commerciali serrati, tutti gli eventi aperti al pubblico annullati. Un
inedito per il Belgio, una situazione eccezionale dettata dalla gravità della situazione, con un terrorista in fuga pronto a farsi esplodere
aiutato da parecchi complici, forse
una decina.
Il governo belga e l’antiterrorismo temono ancora “offensive a
più riprese contro molteplici obiettivi”, soprattutto quelli affollati, esattamente con a Parigi. E non hanno intenzione di correre rischi, nonostante ammettano di essere consapevoli dei danni “economici e
professionali” che tali misure estreme hanno come conseguenza.
La capitale d’Europa continua
dunque ad essere “chiusa per Isis”,
e solo le istituzioni europee lavoreranno come al solito.
Non c’è una minaccia specifica
contro di loro, quindi apriranno ai
dipendenti rafforzando solo la sicurezza esterna. Ma per tutti gli al-
«Lotta all’Isis
senza quartiere»
I controlli per le strade di Bruxelles
tri, la vita dopo il weekend di paura non riparte. I dipendenti pubblici resteranno a casa, e per gli altri,
come ad esempio le banche, i datori di lavoro si stanno attrezzando
per consentire il telelavoro.
Il premier Charles Michel non
nasconde la difficoltà della situazione che di fatto paralizza la capitale. Ma, dopo aver presieduto il
gabinetto anticrisi, non ha esitazioni: «La minaccia è considerata seria e imminente, temiamo attacchi
simili a Parigi da più individui contro più obiettivi».
L’allerta sarà rivista nuovamente
questo pomeriggio ma nel frattempo restano in piedi le misure eccezionali, a partire dal massiccio dispiegamento di polizia ed esercito che pattugliano tutte le deserte
strade di Bruxelles, presidiano i pochi negozi aperti, pronti ad entrare
in azione.
E infatti nel corso della giornata
sono diverse le operazioni di polizia. La più importante nella Grand
Place, con la polizia che ha chiesto
ai clienti di alcuni ristoranti di restare dentro, allontanandosi dalle
finestre, mentre nel poco distante hotel Radisson è stato chiesto di
chiudersi nelle stanze per consentire i controlli dell’area.
Ma finora, nessun nuovo elemento è emerso. La caccia resta
sempre al ricercato numero uno,
Salah Abdeslam, e ai suoi complici,
che sarebbero una decina.
Tra i sospetti potrebbe esserci
anche un sospetto jihadista britannico, indicato come sodale del boia “Jihadi John” e ricercato da Lon-
dra, che avrebbe usato i suoi stessi contatti belgi per nascondersi a
Bruxelles.
Il ministro degli Interni Jan Jambon conferma che si cercano «molteplici sospetti, è per questo che
abbiamo messo in campo una simile concentrazione di risorse».
All’indagine si lavora 24 ore su
24, assicura il premier Michel. Utilizzando ogni mezzo, forse anche
suo fratello Mohamed, che ieri ha
rilasciato interviste a tutte le tv belghe e straniere, chiedendo di nuovo a Salah di consegnarsi, perché la
famiglia preferisce vederlo «in prigione piuttosto che al cimitero».
Ma di Salah e dei suoi ignoti
complici, e del tipo di attacco che
sono in grado di sferrare, non si sa
nulla. E il governo chiede il massimo riserbo.
NEW YORK - Barack Obama dichiara guerra all’Isis e ammorbidisce i toni su Bashar al Assad, lasciando intravedere gli sforzi diplomatici in corso per raforzare
la coalizione contro lo Stato Islamico contando anche sul possibile appoggio della Russia. Scalda
i muscoli intanto il premier britannico, David Cameron, al lavoro per spuntare il via libera delle camere ai raid in Siria che potrebbero iniziare già fra due settimane. «Distruggeremo l’Isis.
È un obiettivo realistico. E lo faremo senza tradire i nostri valori» aferma il presidente americano, riferendosi al nodo dei rifugiati ma anche al «voltarsi le spalle
l’uno contro l’altro per motivi religiosi o di razza. L’America non
sarà mai in guerra con nessuna religione perché è fatta da più religioni».
Dalla Malesia il suo messaggio
è chiaro: «Non accetteremo l’idea che gli assalti terroristici siano il nuovo normale. Non cederemo alla paura» perché la «paura è
la prima forza che i terroristi hanno su di noi. Non ho paura che l’Isis ci batta con le sue operazioni».
Nella lotta allo Stato Islamico
«andremo avanti senza sosta» e
- assicura Obama - non peseranno le indagini sul Centcom che avrebbe ritoccato le informazioni
sull’Isis per renderle più ottimiste
rispetto alla realtà.
Obama nelle prossime ore incontrerà a Washington il presidente francese, Francois Hollande, che farà successivamente tappa in Russia per un incontro con
Vladimir Putin.
IN ITALIA
Aumentano i controlli a Roma, parte il piano per il Giubileo
ROMA - Controlli rafforzati a San
Pietro per l’Angelus e metal detector allo stadio Olimpico, con
gli ennesimi falsi allarmi a tenere
con il fiato sospeso romani e turisti. Ma anche l’afflusso di 25mila visitatori sabato notte per “Musei in musica”, con lunghe file ai
Capitolini e non solo. Segno che
i romani non hanno ceduto alla
paura, anche se, rispetto ai 70mila dell’anno scorso, un calo drastico c’è stato. Si chiude così il week end “superblindato” della Capitale, ultimo test in vista dell’avvio del piano sicurezza messo a
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punto da Questura e Prefettura per l’avvio ufficiale del Giubileo. Da oggi, infatti, sarà operativa l’ordinanza che rafforzerà ulteriormente i controlli in città, a due
settimane dall’apertura della Porta Santa della Basilica di San Pietro, che inaugurerà ufficialmente
quello che lo stesso questore della Capitale ha definito il “Giubileo ai tempi dell’Isis”.
Questi quindici giorni rappresenteranno una sorta di “prova
generale” per le forze dell’ordine, la cui presenza in città aumenterà notevolmente per garantire la
percezione della sicurezza, in particolare dopo i sanguinosi attacchi
di Parigi.
In città saranno impiegati duemila uomini, a presidiare non solo gli oltre mille obiettivi sensibili e gli eventi considerati a rischio,
ma anche autobus e metropolitane. Agenti in divisa saliranno sui
mezzi di trasporto per garantire la
sicurezza dei passeggeri.
Sorvegliati speciali saranno, ovviamente, piazza San Pietro e i
principali monumenti della Capitale, dal Colosseo a Fontana di
Trevi.
Attenzione particolare sarà rivolta anche ai luoghi di ritrovo, in
particolare dei giovani, come concerti o manifestazioni.
Controlli serratissimi anche
nelle piazze della movida dove il
questore Nicolò D’Angelo non esclude perquisizioni, “qualora lo
si ritenga opportuno”.
Controlli rafforzati e metal de-
tector in azione a San Pietro, per
l’Angelus, e all’Olimpico per l’avvio di Lazio-Palermo. Al match ha
assistito anche il ministro dell’Interno, Angelino Alfano. Durante
la partita, anche un falso allarme.
Uno zainetto lasciato sugli spalti in tribuna Monte Mario, ha costretto la polizia ad intervenire,
salvo poi individuare il proprietario; il papà di una bambina che aveva accompagnato la figlia in bagno, lasciando lo zainetto come
segnaposto.
Ma il dispositivo di sicurezza
prevede ulteriori stringenti controlli anche sul Tevere e sulle vie
utilizzate dai pellegrini per raggiungere la Capitale, dagli aeroporti alle stazioni ferroviarie.
Maggiore presenza delle forze
dell’ordine anche nelle periferie.
Si tratta di un piano che porterà, dall’8 dicembre, alla no-fly
zone: il divieto di sorvolo sulla
città per gli ultraleggeri e le misure “anti-droni”, così come annunciato dallo stesso prefetto Franco
Gabrielli che non ha escluso l’ipotesi di abbattimento dei velivoli in
caso di necessità.
Molto probabilmente in settimana si riunirà un nuovo tavolo
tecnico in Questura in vista dei
tanti eventi che si svolgeranno
nella Capitale, dal concerto di domenica ai Fori Imperiali alla partita di campionato Roma-Atalanta.
Continuano i controlli. Alcune decine di persone che vivono
in Italia, potenzialmente vicine alle posizioni del fondamentalismo
islamico, sono state costantemente monitorate in questi giorni da
intelligence e antiterrorismo. Non
sono stati raccolti elementi tali secondo quanto si apprende da
fonti autorevoli - da lasciare ipotizzare situazioni di pericolo per
il nostro Paese.
Controlli, in particolare, sono
stati eseguiti anche nelle carceri, nelle celle di detenuti jihadisti,
e sono state potenziate le attività
di intercettazione. Strutture di sicurezza e 007 - si è appresso dalle stesse fonti qualificate - hanno
anche ulteriormente intensificato
il monitoraggio dei siti di propaganda islamica, hanno svolto intense attività di esplorazione della Rete, ed hanno seguito, d’intesa con l’intelligence di altri Paesi,
gli spostamenti di foreign fighters
con l’obiettivo di prevenire e reprimere qualsiasi minaccia terroristica verso l’Italia.
Anche il ministro dell’Interno,
Angelino Alfano,, ha rassicurato: «Nel nostro Paese si può stare tranquilli, il sistema di intelligence funziona: poi nessun Paese
- ha aggiunto - è a rischio zero».
Alfano ha spiegato che «occorrono alcune revisioni del Codice
Schengen per rendere più sicuri
non i confini interni ma le frontiere verso l’esterno, non il passaggio
tra i singoli paesi europei». Il ministro ha affermato dettaglio: «Venerdì a Bruxelles abbiamo preso
alcune decisioni: quando entri in
Europa da un Paese esterno ci saranno controlli fatti dalla polizia».
CORRIERE CANADESE • LUNEDI 23 NOVEMBRE 2015
3
PRIMO PIANO
PARIGI
VENEZIA
Francia, il nuovo flop dei servizi segreti
Tullio Giannotti
PARIGI - I flop non finiscono mai
e anche le buone notizie che arrivano dall’inchiesta sulle stragi
terroristiche di Parigi nascondono sempre l’inadeguatezza e i clamorosi abbagli dei servizi di intelligence europei. L’arresto venerdì
in Turchia di Ahmet Dahmani, ritenuto un basista utilizzato per i
sopralluoghi a Parigi in vista degli attentati, ha suscitato nuovi interrogativi. E ai vertici dei servizi di informazione francesi e belgi sembra che la resa dei conti sia
rinviata alla conclusione dell’offensiva dell’Isis. L’inchiesta parigina ha portato ieri alla diffusione
dell’identikit del terzo kamikaze
dello stade de France, uno dei due
non identificati finora. Entrambi,
secondo quanto è stato possibile
ricostruire, sarebbero entrati il 3
ottobre dalla Siria in Europa attraverso la Grecia, facendosi passare
per rifugiati e approdando sull’isola di Leros. La prefettura lancia
un appello alla cittadinanza affinché chiunque abbia notizie le fornisca agli inquirenti.
Ma è sull’arresto di Dahmani
che adesso si discute, non soltanto a livello di opinione pubblica
ma anche di esperti di intelligence e di dirigenti politici. Dahmani,
26 anni, sospettato di sopralluoghi a Parigi - al Bataclan e davanti ai bistrot da colpire - oltre che
nella zona attorno allo stade de
France a Saint-Denis, è stato arrestato in un lussuoso hotel di An-
Due militari sotto la Torre Eiffel
no fermati mentre si stavano per
incontrare. L’antiterrorismo turco
sarebbe stato avvertito della presenza di Dahmani al suo arrivo in
aereo il 14, ma soltanto dagli 007
turchi.
Dalla Ue, dal Belgio, dall’Olanda, dalla Francia, tutti Paesi che in
quei giorni avrebbero dovuto seguire uno come Dahmani passo
dopo passo, il nulla totale. I turchi
sono andati diritti per la loro strada e l’hanno seguito all’hotel, continuando poi a sorvegliarlo per
giorni. «Se le autorità belghe ci avessero allertato per tempo - hanno protestato fonti dell’inchiesta
talya, sul mare della costa sud. Era arrivato in Turchia da Amsterdam il 14 novembre, cioè il giorno
dopo gli attentati, quando l’allerta in Francia, nei Paesi confinanti e nel cuore dell’Europa avrebbe
dovuto essere al top. Si stava preparando a passare in Siria da quella che finora è stata “l’autostrada”
degli aspiranti jihadisti, la frontiera turco-siriana. Le sue “guide” erano due siriani, Ahmed Tahir, 29
anni, e Mohammed Verd, 23, arrestati anche loro. Sarebbero stati inviati dall’Isis ad Antalya proprio per riportare nella patria della jihad Dahmani. I turchi li han-
turca - avremmo potuto arrestare
Dahmani già all’arrivo in aeroporto. Esortiamo i nostri alleati a condividere le loro informazioni con
noi. Si tratta di un aspetto assolutamente irrinunciabile se davvero
la comunità internazionale vuole
combattere il terrorismo».
Se le bacchettate di Ankara possono essere attribuite alla tensione fra le autorità di quel Paese da
una parte e americani e europei
che li sospettano di chiudere un
occhio sui ribelli siriani, Isis compreso, resta allarmante l’inefficacia ripetuta dei controlli e della
condivisione delle informazioni.
Valeria morta
tra le braccia
del fidanzato
VENEZIA - Tutto si era già compiuto dentro al Bataclan, nelle prime raffiche di kalashnikov dei terroristi. Per Valeria Solesin non si poteva fare più niente
quando le teste di cuoio francesi, con il blitz, hanno liberato gli
ostaggi. Andrea Ravagnani, il fidanzato della studentessa veneziana, non aveva mai lasciato la
sua Valeria: è spirata tra le sue
braccia, senza che lui se ne rendesse conto, mentre con la sorella e il fidanzato di questa si fingeva morto sul pavimento del teatro parigino, per evitare i colpi
di grazia degli jihadisti.
Mentre si attendono i funerali laici di domani, in Piazza San
Marco, e centinaia di veneziani
sono sfilati ieri nella camera ardente allestita in Comune, la vera “fotografia” della strage di Parigi, degli ultimi istanti dell’unica vittima italiana, è uscita a dieci giorni di distanza dalla notte
di terrore di venerdì 13 novembre.
L’hanno ricostruita, con pazienza e rispetto, i Carabinieri di
Venezia, che ieri hanno ascoltato
per la prima volta il racconto di
Andrea Ravagnani, della sorella
Chiara, e del suo fidanzato, Stefano Peretti. Non era vero, come
era stato ricostruito nell’immediatezza, che Valeria e i tre amici
si fossero persi di vista all’inizio,
che nessuno sapesse cosa le fosse successo.
LA SCHEDA
Le entrate e le spese del “Califfato”
da le proprietà di chi è fuggito e dei rivali
imprigionati o uccisi; greggi e mandrie sequestrate ai contrabbandieri; sigarette, alcolici e altri prodotti occidentali requisiti
per la legge coranica.
Le spese invece sostengono soprattutto
lo sforzo militare. Il 43 per cento va nelle paghe dei miliziani e un altro 20 per
mantenere le basi, armi e veicoli. Un decimo sovvenziona la polizia islamica, voce
che comprende i tribunali che amministrano la giustizia civile e dirimono le controversie commerciali. Il 18 per cento sostiene i servizi pubblici. Il sei per cento viene destinato agli aiuti. Infine il tre per cento finanzia l’apparato mediatico di propaganda.
DAMASCO - Entrate e uscite, tasse e sostegno alla popolazione, senza dimenticare i fondi stanziati per la macchina della
propaganda. Funziona come un vero e proprio ente statale la macchina di governo
dello Stato Islamico (Is, Isis, Isil o Daesh
le varie denominazioni), il Califatto creato dai fondamentalisti islamici in un territorio che copre una parte della Siria e una
dell’Iraq. Il “bilancio” è stato analizzato dal
sito di Aymenn Jawad Al-Tamini. Le entrate vengono per il 27 per cento dalla vendita
di petrolio. Un altro 4 per cento lo incassano dalle bollette elettriche. Poi c’è un
23 per cento dalle tasse, mentre i proventi più cospicui vengono dalla voce “confische”: oltre il 44 per cento. Questo riguar-
En
te
tra
presenta
Sabato 28 novembre, 6.00pm
Altro
2%
Petrolio
27%
Confische
44%
4%
Bollette luce
23%
Tasse
Polizia
Sp
Propaganda
3%
10%
6%
Servizi pubblici
Paghe miliziani
Prodotto da
20%
Crystal
Shawanda
Sloan
toronto.ca/cavalcade
43%
18%
Armi e basi
e
es
Aiuti popolazione
Sean Jones
Beverley
Mahood
Plus
Disney® Frozen
skating party
Nathaniel
Dett Chorale
LUNEDI 23 NOVEMBRE 2015 • CORRIERE CANADESE
4
ITALIA
IL SISMA
Irpinia, 35 anni fa il tragico terremoto
Armando Petretta
e Francesco Loscalzo
NAPOLI - Chi c’era, quel 23 novembre del 1980 ricorderà per
sempre l’ora del terremoto, le
19.34. E cosa faceva in quel momento. A quei tempi i canali tv
si contavano sulle dita delle mani e a quell’ora la Rai trasmetteva un tempo di una delle partite
della serie A giocate nel pomeriggio. Chi ne aveva approfittato per
una gita fuori porta non poté non
notare l’anomalia di una giornata
calda, troppo calda per quella stagione.
La terra tremò in Campania e
Basilicata, con epicentro in Irpinia, per circa 90 interminabili secondi. Un minuto e mezzo che rase al suolo interi paesi provocando circa 3.000 morti, 9.000 feriti,
300mila senza tetto e 150mila abitazioni distrutte, interi paesi isolati per giorni.
Ora, a 35 anni di distanza, il ricordo di quella giornata e delle settimane che seguirono, caratterizzate da uno Stato impotente dinanzi al disastro, incapace di coordinare i soccorsi, tardivi
e insufficienti nonostante lo sforzo immenso messo in campo dai
volontari, è tutt’altro che sbiadito.
Dei 119 Comuni irpini, furono
99 quelli che riportarono danni
alle strutture. Il sisma fu avvertito
pesantemente anche a Napoli dove la gente si riversò in strada per
passare la notte.
Due immagini del terremoto che sconvolse l’Irpinia il 23 novembre del 1980
Il tempo ha placato le furenti polemiche sull’erogazione dei
fondi per la ricostruzione e sulle
risorse destinate allo sviluppo industriale: complessivamente, per i
Comuni colpiti di Campania, Basilicata e Puglia, sono stati stanziati in lire l’equivalente di quasi
30 miliardi di euro (dati 2011 della
Camera dei Deputati).
Restano ancora code che riguardano le aree industriali della ex legge 219/81 e i fondi destinati ai Comuni. Ma resta soprattutto il ricordo dell’impegno dei
sindaci nella ricostruzione e quello dei volontari di tutta Italia in uno scenario post bellico. Come resta la scossa data dall’arrivo suoi
luoghi della tragedia dell’allora
Presidente della Repubblica Sandro Pertini e una prima pagina del
quotidiano Il Mattino entrata nella memoria collettiva con l’appello “Fate presto”.
Oggi, a 35 anni di distanza, dopo
sprechi e inchieste, l’Irpinia non
conserva se non in minima parte
le tracce di quel disastro. Così come la Basilicata dove è stato rico-
struito il 90% circa delle abitazioni private (con “punte” del 100%
a Balvano, nel Potentino, uno dei
centri più colpiti dal sisma con
77 vittime) con un finanziamento
complessivo di circa 4.840 miliardi di lire (circa 2,5 miliardi di euro).
Lo Stato mise in campo anche
un robusto piano per la realizzazione di nuove infrastrutture e aree industriali, con uno stanziamento di circa 13 mila miliardi di
lire (circa 6,7 miliardi di euro): 13
in Campania e sette in provincia
di Potenza (Baragiano, Isca Pantanelle, San Nicola di Melfi, Tito, Viggiano, Valle di Vitalba, Balvano - a cui si aggiunge quella di
Nerico, a cavallo con l’Avellinese).
Nelle aree industriali si insediarono centinaia di imprese (un’ottantina delle quali in Basilicata); molte ebbero vita difficile e ormai sono chiuse senza dare continuità
a quel progetto di ricostruzione
e sviluppo che il legislatore aveva immaginato per il “cratere” del
terremoto e i territori che lo circondavano.
Quel grande sforzo però non è
stato completamente inutile: alcune grandi aziende sono tuttora in attività (è il caso degli stabilimenti della Ferrero di Balvano
e Sant’Angelo dei Lombardi), altre sono arrivate sulla scia di quei
programmi (come la Fiat a Melfi)
ma soprattutto in quelle aree industriali, tramontato il sogno della grande industrializzazione delle aree interne, sono tuttora in attività decine di Pmi di imprenditori locali.
L'ALLARME
Presents
Maltempo, un morto nelle Marche
ROMA - La vasta perturbazione presente sull’Europa e centrata sulla Francia settentrionale ha portato sull’Italia vento, aria
gelida, temperature in picchiata, come annunciato da giorni dalle previsioni meteo e
ha causato anche la morte di un uomo nelle Marche. Un sessantunenne di Visso era
alla guida di un fuoristrada; durante un’escursione ha cercato di abbreviare il percorso uscendo di strada, ma per il terreno
reso fangoso dalla nevicata ha perso il controllo del mezzo ed è precipitato in un canalone.
Una tempesta di vento ha invece colpito sabato notte la Liguria con raffiche che
hanno raggiunto gli 80 chilometri orari e
hanno provocato cadute di alberi e qualche black out elettrico soprattutto a Genova.
Un volo Alitalia da Roma è stato dirottato a Pisa. Mare agitato anche sulla costa laziale; Roma, nella notte, è stata battuta da
un vento forte e numerosi sono stati gli alberi caduti sia in città sia sul litorale romano.
Prima nevicata al Terminillo (Rieti): circa 5 centimetri di neve sono caduti a partire dall’una di ieri notte e hanno completamente imbiancato la stazione montana reatina. Prima neve anche sull’Appennino centrale e sul Monte Amiata. Durante la notte fiocchi hanno imbiancato i versanti grossetano e senese con qualche centimetro di coltre bianca. Imbiancate anche
le piste, che potrebbero aprire tra qualche
giorno.
E sono riprese solo nel pomeriggio le
corse dei collegamenti marittimi da Napoli a Capri dopo uno stop durato oltre 32 ore. Il maltempo, in particolare il vento forte e il mare agitato, aveva tenuto in banchina da sabato mattina aliscafi e navi. Alle
17.25 di ieri, grazie ad un’attenuazione del
moto ondoso, sono ripresi i collegamenti.
IL GOVERNO
Settimana chiave per la manovra
Elgin Theatre
nov. 27, 2015
To Jan. 3, 2016
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rossPetty.com
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Group SavinGS (12 or morE)
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w iT h STa r S of Tv ’ S
THE NEXT STEP
JorDan clark
lamar Johnson
taveeta szymanowicz
thestar.com
ROMA - Settimana chiave per la manovra:
oggi sarà la volta di un nuovo test europeo,
con la riunione dell’Eurogruppo chiamata a
discutere il giudizio di Bruxelles sulle leggi
di stabilità dei diversi Paesi, e anche dell’approdo alla Camera. L’iter del provvedimento, a Montecitorio, dovrebbe entrare nel vivo dopo il prossimo weekend: la commissione Bilancio infatti potrebbe avviare l’esame degli emendamenti tra la fine di novembre e i primi di dicembre e portare il testo in
Aula intorno alla metà del prossimo mese.
Il testo così tornerebbe al Senato per l’ultima lettura poco prima di Natale.
La riunione dell’Eurogruppo non è escluso possa affrontare anche la questione dello
scorporo dal Patto delle spese extra per sicurezza a difesa.
E proprio la sicurezza sarà uno dei temi
al centro dell’attenzione dei deputati: il governo, già durante il passaggio al Senato, si
è detto disponibile a intervenire e l’ipotesi
è di un ulteriore stanziamento che si aggiri
intorno ai 100 milioni di euro.
E dunque, dato che le risorse a disposizione sono scarse, l’ipotesi di una nuova
‘clausola sicurezza’ darebbe ossigeno alla
discussione in Parlamento.
Oltre infatti all’emergenza post-Parigi, i
senatori hanno rinviato ai colleghi dell’altro ramo del Parlamento anche la questione Sud e quella previdenza.
Se su quest’ultima però si tratterebbe solo di introdurre misure specifiche (opzione
donna e anticipazione dell’incremento della no tax area) perché la riforma più generale è rinviata al 2016, sul Mezzogiorno i deputati puntano a introdurre un pacchetto
più corposo.
Le misure sono ancora allo studio ma, almeno per ora, in pole restano l’ipotesi di un
credito d’imposta e quella degli sgravi per
le nuove assunzioni anche se c’è chi torna
a insistere per introdurre una sorta di maxiammortamento degli investimenti in beni
strumentali da parte delle imprese.
CORRIERE CANADESE • LUNEDI 23 NOVEMBRE 2015
5
CANADA
IL COMMENTO
Non c’è fretta di ratificare la TPP
L'Onorevole Joe Volpe, Editore
TORONTO - Per 338 persone, il
loro staf e le loro famiglie che sono afascinate (sono sarcastico)
dal Question Period alla House of
Commons (sono stato uno di loro)
il riavvio dei lavori parlamentari non può arrivare troppo presto.
La Press Gallery è in una situazione simile. Senza il quotidiano
rincorrersi di speculazioni e comportamenti tenuti alla Camera, uno cosa deve fare? Parlare della luna di miele, aspettative non corrisposte degli incarichi di governo, o quanta coesione viene erosa dalle gelosie provocate dal fatto di essere stati “deliberatamente
sorvolato” da un Leader che non
sa apprezzare?
In assenza di uno scambio di idee e trasparenti e di prima mano o di critiche sulle prestazioni,
anche le questione serie subiscono un trattamento supericiale. I
commenti passano per “fatti”, gli
“slogan” per pensieri.
Prendiamo per esempio la
Trans Paciic Partnership. I beneici per il Canada sono discutibili,
disastrosi per certi settori dell’economia - come la lettura delle
6mila pagine di documento sta iniziando a rivelare per coloro che
lo contestavano sin dall’inizio.
Per essere chiari, il ministro del
Commercio Internazionale Chrystia Freeland, non si è presa alcun impegno ino a questo punto. E perché dovrebbe? Il governo
Trudeau non ha negoziato i termini dell’accordo. Né ha proposto
un pacchetto di compensi per co-
Justin Trudeau
loro che sono afetti negativamente. Questo è qualcosa che si dovrebbe fare per un bene maggiore, prendendosi cura di coloro che
non possono essere spinti avanti
alla stessa velocità.
L’industria canadese dell’auto,
la spina dorsale dello zoppicante settore manifatturiero del Paese (13 per cento del Pil dell’Ontario) appare al massimo rischio 500mila lavori ben pagati nell’assemblaggio, nel design, nell’ingegneria e nella catena di forniture.
Dove li porterà la transizione?
Anche il presidente della Ford
USA dice che il TPP può essere un anatema per l’industria auto. I principali candidati alla nomination presidenziale dei rispettivi partiti nelle prossime elezioni americane sono d’accordo. Tra
questi, la ex First Lady e segreta-
rio di Stato di Barack Obama, Hillary Clinton. Si dice che il team
canadese di negoziatori avrebbe
delegato i loro compiti di negoziato durante le trattative sul TPP al
presidente Obama e al suo team.
Se fosse vero, questi sono stati incompetenti o marionette piene di
ossequi per il loro capo politico.
LA TPP dovrebbe essere il “Progetto di Lascito di Obama”, la creazione del più grande blocco commerciale del mondo.
Cosa è stato oferto al Canada
in cambio? Il sostegno per l’oleodotto Keystone XL? Più vendita
di energia petrolifera all’emergente terzo mondo del mercato industriale e di consumatori del Paciic Rim? Ci hanno già pensato i
prezzi internazionali del petrolio.
In ogni caso, Obama recentemente ha detto no. Oltre a questo, lui
se ne andrà presto.
Il ministro Freeland potrebbe
ben rilettere su due considerazioni. Primo, noi abbiamo già accesso al 75 per cento del mercato TPP (i partner del Nafta: Canada, Messico e Usa più il Giappone) sulla base della popolazione e
l’80 per cento del suo Pil su una
base di potere di acquisto.
Quali beni di consumo o merci
dobbiamo vendere alla gente che
non può comprarli? L’Australia e
gli Usa sono ricchi come noi in risorse primarie. Loro sono più vicini a quei mercati. Forse più importante, gli americani hanno negoziato per loro stessi - a nostro
svantaggio - una tabella di marcia più favorevole nella riduzione
delle tarife e dei dazi.
Il pacchetti di compensazioni
mettono in pericolo i piani di ri-
duzione, sono designati a bilanciare gli svantaggi. Perché i contribuenti canadesi dovrebbero pagare il prezzo di un cattivo accordo?
Secondo, qualsiasi compensazione considerata per gli assemblatori auto diicilmente sarà in
grado di portare alcun beneicio.
L’industria dell’auto non funziona
in quel modo. Un ex presidente
della Ford Canada mi disse (e qui
parafraso) che i presidenti delle compagnie nazionali sono come i ministri governativi che devono difendere la causa per mandati di prodotti nel loro mercato
geograico.
Se le condizioni di mercato sono migliori altrove, la compagnia
se ne va senza troppe cerimonie.
Inoltre, le decisioni sono generazionali - è diicile che loro possano tornare indietro a breve termine. Se qualcosa avvelenerà il
buono per ogni partito politico
o governo, questo sarà il suono
di un aspirapolvere che risucchia
posti di lavoro e benessere dalla
sua giurisdizione. La gente ancora si ricorda dell’impatto della decisione su Avro Arrow sotto Diefenbaker.
Il governo della premier Wynne è il prossimo che dovrà passare al vaglio dell’elettorato. Ha investito grandemente nell’assicurare la vittoria di Trudeau. Se lui
dovesse irmare un cattivo accordo metterebbe il governo della
Wynne in una posizione precaria.
Per la gente e le politiche, è meglio resistere all’ofensiva ammaliante di Obama.
ENGLISH VERSION
There’s no rush to ratify the Trans Pacific Partnership
The Honourable Joe Volpe, Publisher
TORONTO - For the three hundred and thirty-eight people, their
staf and family who are mesmerized (sarcasm alert) by Question
Period in the House of Commons
(I used to be one of them), the reconvening of Parliament cannot
come soon enough.
The Press Gallery is in a similar
mode. Without the daily grist of
rumour and performance generated in the House, what does one
do? Talk about honeymoons, unrequited expectations of Cabinet
postings, or how the cohesion is
being eroded by the jealousies
generated as a result of having
been “deliberately overlooked”
by an unappreciative Leader?
In the absence of irst hand
transparent exchanges of ideas
or critique of performance, even
serious issues get supericial
treatment. Commentary passes
for “fact” and “hype” for thought.
Take, for example, the Trans
Paciic Partnership. Trudeau
should be in no rush to bring it
to Parliament for ratiication. The
beneits to Canada are doubtful at best, disastrous, for certain
sectors of the economy, at worst
– as the reading of the 6,000 page
document is beginning to reveal
for those who objected in the irst
place.
To be clear, the new Minister
for International Trade, Chrystia Freeland, is not making any
commitments at this point. Why
should she? The Trudeau government did not negotiate the terms.
Nor did it propose a compensation package for those negatively afected. This is something you
would do if you could point to
the “macro upside”, and were to
take care of those who could not
move forward at the same pace.
Canada’s Auto Industry, the
backbone of the country’s withering manufacturing base (13%
of Ontario’s GDP) appears to be
most at risk - 500, 000 assembly, design, engineering and supply chain reasonably well paying jobs. To what will they transition?
Monday through Friday:
12:00 – 1:00 pm Italian
1:00 – 2:00 pm English
Saturday:
10:00 am – 2:00 pm English
2:00 pm – 3:00 pm Italian
Sunday:
1:00 – 3:00 pm Italian
3:00 – 5:00 pm English
Even the President of Ford
USA says the TPP could be
anathema for the Auto Industry.
Leading candidates for the Presidential nomination of their respective parties for the upcoming
election in the USA agree. That
includes Hillary Clinton, former
First Lady and Secretary of State
with Barack Obama.
Canada’s negotiating team had
allegedly delegated their negotiating duties during the TPP talks
to President Obama and his team.
If true, these were incompetents
or obsequious followers of their
political masters. The TPP is
supposed to be Obama’s “Legacy
Project”, the creation of the biggest trading block in the world.
What was Canada ofered in
return? Support for the Keystone
XL pipeline? More sales of petroleum energy to an emerging
third world Paciic Rim industrial/consumer market? International petroleum prices took
care of that. Anyway, Obama recently said NO. Besides, he will
be gone soon enough.
Minister Freeland might well
relect on two considerations.
First, we already have access to
75% of the TPP market (NAFTA
partners Canada, Mexico, USA
plus Japan) on a population basis
and 80% of its GDP on a purchasing power basis.
Which consumer goods or
commodities do we have to sell
to people who cannot buy? Australia and the USA are as rich
in primary resources as we are.
They are closer to those markets.
Perhaps more importantly, the
Americans negotiated for themselves – to our disadvantage – a
more favourable schedule in the
reduction of tarifs and duties.
The “compensation packages”,
harm reduction plans, are designed to balance the disadvantage. Why should the Canadian
Taxpayer foot the bill for a bad
deal?
Second, whatever compensations are being considered for
the Auto Assemblers are unlikely
to have any beneit. The Auto Industry does not work that way. A
former president of Ford Canada
told me (I paraphrase), national
company presidents are like Cabinet Ministers who have to make
a case for product mandates in
their geographic market.
If the market conditions are
better elsewhere, the company
leaves, without much ceremony.
Moreover, the decisions are generational – they are unlikely to
return anytime soon. If anything
will poison the well for any political Party or government, it will
be the sucking sound of the vacuum drawing jobs and wealth
away from its jurisdiction. People
still remember the impact of the
Avro Arrow decision under Diefenbaker.
Premier Wynne’s government
is the “next batter up” to the electoral plate. It invested greatly in
securing a Trudeau victory. Were
he to sign on to a bad deal he
would place her government in a
precarious position.
For people and politics, it is
better to resist Obama’s charm
ofensive.
Società Unita
(The United Society)
1775 Islington Ave.
Etobicoke, Ont. M9P 3N2
Tel/Fax: 416-243-7319
Fr. Claudio Piccinini, C.P.
[email protected]
LUNEDI 23 NOVEMBRE 2015 • CORRIERE CANADESE
6
CANADA
DOMANI SARÀ PRESENTATO IL PIANO
FREDDO, VENTO E FORSE NEVE
Il Canada si prepara ad accogliere 25mila siriani
TORONTO - I canadesi sono
sempre più impazienti di saperne di più. Quel che è certo è che il
governo, come promesso dal primo ministro Justin Trudeau durante la campagna elettorale, farà
giungere in Canada entro la fine
dell’anno 25mila rifugiati siriani.
Ora l’attesa sembra essere finita e domani verranno resi pubblici maggiori dettagli sull’arrivo e la
sistemazione nelle varie province dei rifugiati. «Avremo maggiori informazioni per voi e per tutti
i canadesi martedì prossimo», ha
detto venerdì scorso ad Ottawa il
ministro dell’Immigrazione John
McCallum a Ottawa.
Un arrivo, questo nel continente nordamericano, che preoccupa
non poco gli Stati Uniti per quel
che concerne la sicurezza. Il ministro della Pubblica sicurezza
canadese ha comunque tranquillizzato il suo omologo a stelle e
strisce: «L’arrivo dei 25mila profughi siriani non avverrà a spese
di controlli di sicurezza adeguati - ha detto Goodale al segretario per la sicurezza nazionale Usa
Jeb Johnson - i tempi stretti non
influenzeranno l’impegno del Canada a fare lo screening necessario a coloro che arrivano».
La sicurezza prima di tutto, ribadisce quindi Goodale mentre
ogni provincia accoglierà un numero diverso di rifugiati. L’Ontario, ad esempio, si è impegnato a
diventare la casa di 10mila rifugiati siriani entro la fine del 2016
e per farlo spenderà 10.5 milioni
di dollari. Per accoglierli la provincia ha intenzione di usare ospedali dismessi mentre i militari
stanno esaminando le proprie basi per determinare quali potran-
no essere sistemate in modo da
essere occupate dai rifugiati nei
mesi freddi. «Quella di CFB Meaford e di Borden sono due basi
che richiederanno di essere risistemate come alloggi per l’inverno - ha detto il portavoce della
Difesa Dominique Tessier - i lavo-
ri per renderle abitabili sono già
iniziati».
Anche i provveditorati scolastici stanno accettando donazioni di capi di abbigliamento invernali e biancheria in vista dell’arrivo di un considerevole numero di
studenti. Infine i funzionari della
sanità stanno cercando di mettere
a punto una serie di cliniche che
possano essere utili ai rifugiati inclusi anche i centri sanitari già esistenti per gli immigrati.
Secondo un documento che la
Canadian Press è riuscito a visionare, il costo del piano di reinsediamento potrebbe raggiungere
nei prossimi sei anni $1.2 miliardi con la necessità di disporre di
$876.7 milioni già nel budget del
2015-2016.
CRONACA
Arrestato a Montreal un ricercato di Toronto
TORONTO - È stato arrestato
dalla polizia di Montreal il residente di Toronto Brennan Wayne Guigue ricercato in relazione a
una violenza sessuale a mano armata e ad una rapina in un ristorante di Toronto. La scorsa settimana la polizia aveva diffuso la
fotografia di Guigue definendolo “violento e pericoloso”. L’uomo è accusato di aver violentato
lo scorso 6 novembre una donna
di 28 anni nelle vicinanze di Yonge e Alexander mentre il 13 novembre ha rapinato un ristorante che si trova all’incrocio di King
con Sherborune: in entrambi i casi l’arrestato era armato di pistola.
• Si è consegnato alla polizia
di Toronto il 26enne Steven Richards accusato di non essere rimasto sul luogo dell’incidente nel quale è deceduta una donna di 18 anni. L’incidente è avvenuto nella zona di Bonnie Braes
Drive e Kimborough Hollow: la
giovane donna stava attraversando la strada quando è stata investita dall’auto guidata da Richards
che si è dato alla fuga. La ragazza
è spirata qualche ora dopo il ricovero in ospedale.
∂ La South Simcoe Police ha arrestato il marito di una donna di
51 anni trovata senza vita in una abitazione di Bradford. Gli investigatori finora non hanno reso pubbliche le generalità della vittima e
SECONDO PIATTO
Costolette d’agnello
in crema
La Cucina
di
PRIMO PIATTO
Risotto agli asparagi
Calorie per porzione: 445
Tempo di preparazione: un’ora
Economico: no Vegetariano: no
Ingredienti per 4 persone:
- 400 gr. di riso
- 400 gr. di asparagi
- 60 gr. di burro
- 50 gr. di parmigiano grattugiato
- una cipolla
- un bicchiere di vino bianco secco
- un litro e mezzo di brodo di carne
- sale
Preparazione: Soffriggere la cipolla tritata
con venti grammi di burro. Quando sarà
dorata, aggiungere la parte verde degli
asparagi tagliata a pezzetti e insaporire
per qualche minuto. Unire il riso, bagnare
con il vino e lasciarlo evaporare. Portare a
cottura versando, poco per volta, il brodo
caldo. Togliere dal fuoco, unire il burro
rimasto ed il parmigiano, mescolare accuratamente e servire.
CONTORNO
Fagiolini saporiti
TORONTO - Finora novembre
ha dispensato giornate piacevoli dal punto di vista meteorologico, superando anche le
più rosee aspettative.
Da ieri però l’inverno ha deciso di fare il suo ingresso con
un mese di anticipo sulla data ufficiale. Venti e neve sono
in serbo per questa settimana
in Ontario e in Quebec: a Toronto i meteorologi di Environment Canada prevedono la
possibilità di folate di neve per
oggi e giovedì con le temperature in discesa fino a qualche
grado centigrado al disotto
dello zero durante le ore notturne. Inoltre in alcune zone
della Gta, incluse le aree di Algonquin, Barrie e Grey-Bruce,
la neve potrebbe cadere in maniera più copiosa mentre parti
dell’Ontario settentrionale potrebbero essere colpite anche
da una tempesta di neve.
Non tutta la provincia è stata
finora graziata dal tempo relativamente bello per questa stagione: nella parte nordorientale dell’Ontario la neve è già caduta dalla Manitoulin Island a
Sudbury fino a North Bay.
L’inverno sta già iniziando a
dare un assaggio di quello che
ci spetterà nei prossimi mesi:
Environment Canada mette in
guardia i residenti che con la
pioggia gelata e le prime nevicate la visibilità sarà ridotta e
bisognerà quindi guidare con
maggiore prudenza.
DOLCE
Pere al caffè
Calorie per porzione: 205
Tempo di preparazione: un’ora
Economico: si Vegetariano: no
Ingredienti per 4 persone:
- 600 gr. di fagiolini
- 400 gr. di polpa di pomodoro
- uno spicchio d’aglio
- 4 filetti d’acciuga
- un cucchiaino di capperi
- 100 gr. di mozzarella - prezzemolo
- 4 cucchiai di olio extravergine d’oliva
- sale e pepe.
Teresina
Calorie per porzione: 595
Tempo di preparazione: 40 min.
Economico: no Vegetariano: no
dell’uomo che è accusato di omicidio di primo grado. Non si conosce neppure la causa di morte
della donna.
• Un giovane di 19 anni di Richmond Hill ha perso la vita a causa
di un incidente avvenuto all’incrocio di York-Durham Line con Sandford Road a Uxbridge. Secondo
gli investigatori il ragazzo alla guida della sua Toyota Echo non ha
rispettato un segnale di stop ed è
stato investito in pieno da una Jeep Grand Cherokee al cui volante
c’era una donna di 56 anni di Sandford che ha riportato lievi ferite.
Il ragazzo, che è stato trasportato in un ospedale di Newmarket,
è deceduto poco dopo.
L’inverno è
arrivato in alcune
zone dell’Ontario
e del Quebec
Ingredienti per 4 persone:
- 8 costolette d’agnello
- 4 formaggini
- 5 cucchiai di latte
- mezzo bicchierino di Brandy
- un dado
- farina
- prezzemolo
- 50 gr. di burro, sale e pepe.
Preparazione: Lessare i fagiolini in
acqua bollente salata per circa mezz’ora.
Far soffriggere l’aglio nell’olio, unire il
pomodoro e cuocere, a fuoco vivace, per
10 minuti. Salare, pepare ed aggiungere i
capperi, le acciughe a pezzetti ed i fagiolini scolati; mescolare, unire la mozzarella
a dadini e lasciar insaporire per 5 minuti.
Spolverizzare con il prezzemolo tritato e
servire.
Preparazione: Infarinare le costolette
e farle rosolare nel burro, rigirandole da
ambedue le parti. Spruzzare con il Brandy,
lasciarlo evaporare ed unire i formaggini
diluiti con il latte ed il dado sbriciolato. Regolare di sale e pepe, coperchiare e portare
a cottura, a fuoco basso. Trasferire la carne
in un piatto da portata caldo, irrorarla con
il sugo di cottura, aggiungere una manciata
di prezzemolo tritato e servire.
Il Corriere Canadese invita le sue affezionate lettrici
a inviare le ricette a loro più care, quelle che fanno
leccare i baffi a tutta la famiglia, che magari vengono
preparate per celebrare una occasione speciale oppure
che sono semplici da eseguire, ideali quando si rientra a
Calorie per porzione: 350
Tempo di preparazione: un’ora
Economico: no Vegetariano: si
Ingredienti per 4 persone:
- 8 piccole pere
- 170 gr. di zucchero
- 40 gr. di burro
- 60 gr. di cioccolato fondente grattugiato
- una tazzina di caffè
- un bicchierino di Brandy
- una tazza di panna montata.
Preparazione: Sciogliere al fuoco 120
gr. di zucchero in una tazza d’acqua.
Sbucciare le pere senza privarle del picciolo, immergerle nello sciroppo e farle
cuocere a fuoco dolce; poi sgocciolarle
e disporle in una coppa. Sciogliere il
burro con cioccolato, zucchero rimasto, liquore, caffé e sciroppo di cottura;
versare il composto sulle pere, lasciar
raffreddare e guarnire con la panna
montata.
casa dal lavoro.
La cucina italiana di oggi nasce dalla tradizione:
condividete le vostre ricette con noi: le pubblicheremo
in italiano e in inglese!
L’indirizzo è: [email protected]
CORRIERE CANADESE • LUNEDI 23 NOVEMBRE 2015
7
SPORTISSIMO
TUTTI IN CAMPO
Terrorismo,
quando
il calcio sfida
la paura
Pipita d’Oro
Il centravanti argentino segna il 10º gol stagionale e trascina il Napoli
LA GIORNATA
L’Inter cala il poker e vola in testa, frena la Fiorentina
ROMA - L’Inter approfitta del
mezzo passo falso della Fiorentina,
fermata sul 2-2 in casa dall’Empoli,
e batte come da pronostico il Frosinone calando il poker a San Siro
(4-0). Adesso i ragazzi di Mancini
sono soli in testa alla classifica, a
30 punti, confermando le proprie
aspirazioni.
A due lunghezze dai nerazzurri,
a quota 28, c’è la coppia formata
dai viola e dal Napoli, vittorioso
al Bentegodi di Verona con un 2-0
sull’Hellas ottenuto in scioltezza
e firmato dalla coppia Insigne-Higuain, con l’argentino già in doppia
cifra. Il Napoli incassa così il sedicesimo risultato utile consecutivo
in stagione e la settima vittoria
nelle ultime otto giornate di campionato.
La 13ª giornata, che ha sentito le
note della ‘Marsigliese’ risuonare
su tutti i campi, crea un netto stacco in classifica tra le prime quattro
(la Roma con il pari di Bologna è a
27 punti) e le altre, guidate dal Sassuolo, fermo a quota 22 dopo il ko
sul campo del Genoa, e dalla Juve,
sesta a meno nove dalla vetta.
Al Meazza la squadra di Mancini capitalizza una rete nel primo
tempo di Biabiany per spegnere le
velleità del Frosinone e nella ripresa mette al sicuro il risultato con il
raddoppio di Icardi, la rete di Murillo e quella di Brozovic nel finale.
Ora guarda tutti dall’alto in basso
ma soprattutto alla prossima sfida,
una probante visita al Napoli, nel
posticipo di lunedì prossimo.
Il risultato a sorpresa della giornata è il 2-2 di Firenze, con l’Empoli che domina il primo tempo e va
negli spogliatoi in vantaggio di due
reti: a segno Livaja (ma in fuorigioco) e Buchel. Paulo Sousa toglie un
inguardabile Rebic e Suarez per
inserire Bernardeschi e Kalinic,
che cambiano il volto della partita.
Soprattutto l’attaccante croato, autore di una doppietta (più una tra-
Roberto Mancini
versa) che lo porta a quota nove.
Per la Fiorentina primo pari in
campionato.
Continua a vincere il Napoli,
con un quasi ovvio 2-0 sul campo
del Verona, sempre più ultimo con
il Carpi, sconfitto 2-1 a Modena dal
Chievo.
Rocambolesca vittoria del Genoa, che al 49’ della ripresa ag-
guanta il 2-1 sul Sassuolo (rete
decisiva di Pavoletti). Gli ospiti
appena un minuto prima avevano
pareggiato, con Acerbi, il gol di
Rincon. Squadre in 10 dal 41’ del pt
per la doppia espulsione di Berardi e Perotti. Ritrova la vittoria che
gli mancava da sei turni il Torino,
a spese dell’Atalanta sconfitta a domicilio. Decide la rete di Bovo al 7’
della ripresa. Sorti alterne per gli
allenatori subentrati nella pausa
di campionato. Montella esordisce
sulla panchina della Sampdoria
con una sconfitta a Udine, Ballardini conquista con il Palermo un
ottimo punto all’Olimpico contro
la Lazio. L’Udinese rovina la prima dell’Aeroplanino. Badu porta in
vantaggio i bianconeri al 34’ ed il
risultato non cambierà più. Scivola
la Lazio, scavalcata dalla Juventus
dopo l’1-1 casalingo con il Palermo,
a segno con Goldaniga al 21’ del pt.
Pareggia nella ripresa Candreva
dal dischetto.
ROMA - Tutti in campo ricordando le vittime di Parigi. L’allerta terrorismo resta altissima in Europa
ma tra Serie A, Liga e Premier League tutti i match sono stati regolarmente disputati, anche se in un clima blindato e con misure di sicurezza eccezionali. La Marsigliese è
risuonata su tutti i campi, da Bologna a Milano, passando per Londra
e Madrid dove hanno campeggiato
le bandiere francesi.
I controlli straordinari hanno in
alcuni casi creato qualche “intoppo” nel regolare deflusso di tifosi.
Come è accaduto ieri sera a San Siro in occasione di Inter-Frosinone, dove i cancelli sono stati aperti soltanto un’ora prima dell’inizio
della gara. E poi ancora minuziose verifiche negli zaini, nelle borse,
lunghe file ai tornelli e utilizzo dei
metal detector. Misure necessarie
per garantire un adeguato livello di
sicurezza, anche se l’immagine di
un calcio super-blindato intristisce
un po’ tutti. Prima della gara di Udine il neotecnico della Samp Vincenzo Montella aveva detto: «Invito tutti i tifosi a venire allo stadio e
a fare la vita di sempre pur sapendo nell’intimo che un po’ di paura
per i nostri figli c’è. Siamo tutti addolorati - le parole dell’Aeroplanino - Dobbiamo vivere con coraggio altrimenti saremmo già sconfitti».
Archiviata questa giornata, adesso l’attenzione è tutta rivolta alla “tre giorni” di competizioni europee. Non ci sono, ad oggi,
elementi che possano spingere le
autorità a rinviare le gare in programma tra Champions League e
Europa League. L’Uefa ha fatto sapere che lavorando a stretto contatto con i club e le autorità locali sarà garantita la sicurezza di tutte le persone coinvolte.
Alla finestra resta in particolar
modo il Napoli, atteso dalla delicata trasferta di giovedì in casa
del Bruges, a circa 100 chilometri
da Bruxelles. Una partita che per
gli uomini di Maurizio Sarri non
ha un particolare rilievo perché gli
azzurri sono già matematicamente
qualificati.
«Rinviare la partita? È una decisione che non dipende da noi - ha
detto il tecnico partenopeo - Vediamo l’evolversi della situazione
e se ci sono margini di sicurezza è
giusto giocare perché in queste situazioni è giusto che ognuno continui la propria vita ed il proprio
lavoro. Se poi non ci fossero i termini di sicurezza allora noi correremmo il rischio di qualsiasi persona viaggi in Europa in questo periodo. C’è gente che guadagna meno di noi ed è in maggior pericolo...».
665 Millway Ave., Unit 1
Concord, Ontario L4K 3T8
Tel: 905-660-0410
Fax: 905-660-9724
Email: [email protected]
LUNEDI 23 NOVEMBRE 2015 • CORRIERE CANADESE
8
SPORT
Inter
4
1 Handanovic
55 Nagatomo
25 Miranda
24 Murillo
12 Telles
83 Melo
7 Kondogbia
11 Biabiany
10 Jovetic
22 Ljajic
9 Icardi
30 Carrizo
46 Berni
5 Jesus
8 Palacio
13 Guarin
14 Montoya
17 Medel
23 Ranocchia
27 Gnoukouri
33 D’Ambrosio
44 Perisic
77 Brozovic
All Mancini
6
5.5
6
6,5
5.5
5.5
6
6.5
6
6.5
6
6
sv
sv
6.5
Frosinone
Handanovic
Nagatomo
Murillo
Miranda
Telles
Kondogbia
Melo
Jovetic
Biabiany
Ljajic
Icardi
Castillo
Soddimo
Sammarco
Crivello
Blanchard
D. Ciofani
Gori
Paganini
Diakité
Rosi
0
33
28
24
6
3
17
5
21
10
9
30
1
23
7
8
11
12
13
29
69
5.5
5.5
5
5
5.5
6
6
5
6.5
5
5
Leali
Rosi
Diakité
Blanchard
Crivello
Paganini
Gori
Sammarco
Soddimo
D. Ciofani
Castillo
Zappino
Gomis
Frara
Gucher
Verde
Longo
M. Ciofani
Carlini
Bertoncini
5.5
5.5
sv
-
Leali
All Stellone
5
IL POSTICIPO
Inter, poker al Frosinone e scatto in vetta
MILANO - L’Inter batte 4-0 il Frosinone e torna in testa. Ma questa
volta da sola, senza paggi o paggetti. E lunedì nel posticipo della
14ª giornata sarà sfida spettacolo
al Napoli di Sarri, un test vero per
conoscere chi blufa e chi dice
la verità. Intanto i nerazzurri si
prendono questi tre punti grazie
a Biabiany, Icardi, Murillo e Brozovic.
La partita che non s’è mai vista
(primo confronto ufficiale di sempre) inizia come non si sarebbe
voluto vedere. Ovvero in silenzio,
con la Nord che espone uno striscione invitando lo stadio a 5’ di
silenzio in onore delle vittime di
Parigi. Invito rispettato da tutti,
tranne gli 800 tifosi del Frosinone (i quali almeno rispettano la
Marsigliese). Sembra fatto apposta, però passato il silenzio inizia
la partita. E la fa il Frosinone. Prima Castillo obbliga Handanovic
a uscire di testa dall’area e poi
Soddimo costringe lo sloveno a
una super parata per un super sinistro. E dire che dovrebbe essere
l’Inter a fare la partita con quelle
scelte ofensive di Roberto Mancini: Icardi, Jovetic, Ljajic e Biabiany
tutti insieme, con Kondogbia e
Melo a far da cuscinetto davanti
alla difesa.
Il Frosinone di Roberto Stellone
tatticamente è simile con un 4-42 sfacciato visto che Paganini e
Soddimo sono due esterni veri di
centrocampo.
La sosta delle nazionali lascia
in eredità un’Inter arrugginita oltre che bruttina. Nei primi venti
minuti Mancini prova anche a
scambiare la fascia a Biabiany e
Ljajic senza grandi risultati. Al 27’
i due tornano nelle loro posizioni iniziali e il cross del francese
serve per portare a casa un corner (Icardi anticipato). Il senno
di poi direbbe che era un buon
segnale. Minuto 29’, tiro di Ljajic,
Leali respinge e Biabiany la piazza
sotto la traversa. Inter in vantaggio entro la mezzora di gioco, mai
LE REAZIONI
Adem
Ljajic
“
Queste
partite sono
più difficili da
giocare perché
tutti pensano
che hai i tre
punti in tasca.
Il Napoli? Ne
parliamo da
domani”
Roberto
Stellone
Biabiany festeggia dopo il gol che sbloccato la partita
successo quest’anno. Il francese
scarica l’adrenalina sull’erba del
Meazza. Nella mente i problemi al
cuore ormai superati e un pensiero per le vittime del 13 novembre
scorso che mai si laverà. Il resto
del primo tempo non regala molto
altro se non due tiri da lontano di
Ljajic e Jovetic.
Nella ripresa l’Inter ci mette
meno a trovare la via della porta.
Otto minuti per l’esattezza. Azione da pagina tre del manuale del
calcio: il triangolo. Ljajic per Icardi, esterno di ritorno e piatto al
centro per l’argentino: 2-0. E così
per la prima volta quest’anno i tifosi nerazzurri vedono un paio di
gol in casa.
Sei minuti dopo scatta la risposta del Frosinone. Castillo da dentro l’area prende la mira e colpisce
Murillo che para la conclusione.
La partita viaggia sulle fiammate dell’Inter che ogni tanto prova
il terzo gol. Come con Biabiany
che accarezza la doppietta per un
paio di metri (intervento di Blanchard). Lo scivolone del Mancio
che casca a terra per stoppare un
pallone è un bel ricordo del finale
di partita.
È da dimenticare invece l’occasione di Jovetic che solo davanti
Leali lo centra in pieno (assist ancora di Ljajic). Ci pensa lo stesso
Stevan a farsi perdonare: tacco a
liberare Murillo e gol del 3-0. C’è
tempo anche del quarto sigillo,
quello di Brozovic, con i ciociari
ormai evidentemente orientati
altrove con la testa. Vince l’Inter
che torna in testa da sola e il Frosinone saluta il Meazza lasciando
intonsa la sua classifica.
Il terzultimo posto rimane comunque un gradino buono per
rincorrere la salvezza.
“
Dispiace per
il risultato,
siamo stati
in partita per
molto tempo
ma il gol ci ha
spezzato le
gambe. Loro
sono più forti
singolarmente”.
CORRIERE CANADESE • LUNEDI 23 NOVEMBRE 2015
9
SPORT
CALCIO
ESPUGNATO ANCHE IL BENTEGODI
Insigne-Higuain, il Napoli non si ferma più
VERONA - Un’accelerata e il Napoli passa al Bentegodi grazie alle
reti dei suoi attaccanti, Insigne e
Higuain. La squadra di Sarri gioca
almeno un’ora con il freno a mano
tirato, contro un Verona spuntato
ma ordinato e conscio della propria inferiorità. Il Napoli fa tanto
possesso palla, sfruttando poco
le corsie laterali e andando così a
sbattere contro il muro scaligero.
Ai partenopei bastano due accelerazioni e le giocate di due
attaccanti di razza come Insigne
e Higuain per risolvere con disinvoltura la pratica del Bentegodi.
Sarri inserisce in difesa Chiriches,
al posto dello squalifcato Koulibaly e conferma la squadra tipo.
Con Luca Toni in panchina dopo
aver ripreso gli allenamenti con
la squadra in settimana, il tridente ofensivo del Verona viene comandato dall’ex milanista Pazzini
mentre le chiavi del centrocampo Mandorlini le affida al 18enne
Checchin.
Il Napoli prende subito in mano
la partita e Callejon al 5’ trova l’imbucata per Hamsik, che davanti a
Rafael non riesce a dare forza al
pallone. Il Verona in questa prima
fase ci prova ma fatica ad uscire
dalla propria metà campo. Al 19’
Hamsik trova di testa Higuain ma
il destro dell’argentino esce di
Gonzalo
Higuain
ieri ha
segnato
il suo
decimo
gol in
campionato
poco con Rafael battuto. Fucilata
da fuori di Hamsik al 24’ con la
sfera che passa vicina all’incrocio
dei pali. L’Hellas fatica molto a tenere il pallone e i continui errori
tecnici favoriscono i recuperi del
Napoli che però non trova il guizzo risolutore.
In avvio di ripresa Albertazzi è
costretto a uscire dal terreno di
gioco: Mandorlini inserisce Helander e mette mano alla difesa
spostando Bianchetti esterno a
destra e Pisano a sinistra. Poco
dopo Higuain viene servito in
area e prova a calciare da posizione deilata ma Rafael mette in
corner. Subito arriva il primo tiro
in porta degli scaligeri. Al termine
di una buona azione sulla sinistra,
la sfera arriva sui piedi di Jankovic che prova il sinistro ma Reina
blocca.
Nel momento forse migliore del
Verona il Napoli colpisce. Hamsik
scende sulla sinistra e serve Insegne che stoppa e tira fulminando
Rafael. Il raddoppio arriva poco
dopo. Azione avvolgente del Napoli, con Hamsik che serve l’ac-
VERONA-NAPOLI 0-2
Verona (4-3-3): Rafael 6,5, Pisano 6, Bianchetti 6, Moras 6,
Albertazzi 5,5 (2’st Helander
5,5), Greco 5, Checchin 6 (23’st
Wszolek sv), Hallfredsson 6, Jankovic 5,5 (27’st Toni sv), Pazzini 5,5, Gomez 5,5. All: Mandorlini 5,5
Napoli (4-4-2) Reina 6, Hysaj
6, Albiol 6, Chiriches 6, Ghoulam 6, Callejon 5,5 (20’st El
Kaddouri 6), Allan 6, Jorginho
6, Hamsik 6,5 (32’st Lopez sv),
Insigne 6,5 (43’st Maggio sv),
Higuain 6,5. All: Sarri 6
Arbitro: Damato di Barletta 6
Reti: 22’st Insigne, 28’st Higuain
Ammoniti: Greco, Jankovic,
Pisano, Hysaj, Insigne
Spettatori: 17.473
corrente Insigne: il suo assist rasoterra trova in area Higuain che
non sbaglia.
Per il Napoli di Sarri è la settima vittoria nelle ultime 8 gare di
campionato, una striscia positiva
iniziata il 26 settembre scorso con
il 2-1 sulla Juventus. Da quel momento solo il Genoa è riuscito a
strappare un pari ai partenopei.
ALL’OLIMPICO
La Lazio si salva solo su rigore, il Palermo riparte con un punto
ROMA - Un gol per tempo e un
punto a testa che sa di bocciatura
per la Lazio e di un nuovo inizio
per il Palermo, che all’Olimpico
(ri)presenta Davide Ballardini in
panchina al posto di Beppe Iachini. Al termine di una partita a
tratti bruttissima e solo raramente
dignitosa, le due squadre hanno
più che altro manifestato la paura di non perdere che alla ine ha
prevalso sulla voglia di vincere.
Buon per il Palermo, che resta ai
margini della zona pericolosa della classiica, meno per la Lazio,
che non riesce a ritrovare il gioco
e i risultati della passata stagione.
In uno stadio blindato, ma tristemente semideserto, il primo
tempo è talmente brutto da non
sembrare degno del campionato di Serie A. Il Palermo prova a
contrapporre qualche ideuzza al
LAZIO-PALERMO 1-1
Stefano Pioli
Lazio (4-3-3): Marchetti 6.5 Basta 5, Hoedt 5, Gentiletti 5, Lulic
5.5, Milinkovic 5.5, Biglia 4, Parolo 4, F. Anderson 4.5 (13’ st Matri
4), Djordjevic 4.5 (13’ st Candreva 6), B. Keita 4.5 (38’ st Kishna
5). All.: Pioli 5
Palermo (4-3-2-1): Sorrentino
6.5, Struna 5 (36’ st Rispoli sv),
Goldaniga 6.5, G. Gonzalez 6,
Lazaar 5, Hiljemark 4 (L. Rigoni
sv), Jajalo 5, Chochev 5.5, Brugman 5, 20 Vazquez 6, Gilardino
5 (28’ st Trajkovski sv). All.: Ballardini 6.5
Arbitro: Celi di Bari 5
Reti: nel pt 21’ Goldaniga; nel st
25’ Candreva (rigore)
Ammoniti: Chochev, Gentiletti,
Biglia, Matri e Trajkovski
nulla biancoceleste. La Lazio, infatti, dopo il tiro di Milinkovic al
volo deviato da Sorrentino (3’),
sparisce dal campo. E allora ecco
Laazar che al 13’ impegna in tuffo Marchetti, con una ‘telefonata’
senza pretese. Passano altri 3’ e
questa volta ci pensa Lulic a innescare Gilardino, che serve Vazquez; la conclusione dell’italo-argentino è debole e per Marchetti
non ci sono problemi.
Al 21’ il Palermo passa, sugli sviluppi del primo angolo a proprio
favore: la parabola dalla destra
viene respinta corta dalla difesa di
casa, riprende Lazaar e conclude
debolmente, il pallone si ferma sui
piedi di Goldaniga, che lo ferma,
lo controlla e lo deposita nell’angolo basso alla destra di Marchetti. La reazione della Lazio è quasi
nulla e si traduce in un tiraccio di
SECONDA VITTORIA CASALINGA PER L’UDINESE
UDINESE-SAMPDORIA 1-0
Badu rovina la prima di Montella, Samp ko al Friuli
UDINE - Badu mette le ali all’Udinese che raccoglie la seconda
vittoria casalinga della stagione,
contro una Sampdoria ancora in
cerca d’autore. Il cambio di Montella sulla panchina blucerchiata
non si fa ancora sentire. I tre punti
sono invece una boccata d’ossigeno per i friulani, per non rimanere invischiati nelle sabbie mobili
di bassa classiica e guadagnare
tranquillità.
Colantuono si affida al consue-
to 3-5-2, con Aguirre a fare coppia
in attacco con Thereau. Montella,
che non ha ancora avuto tutto il
tempo e gli uomini a disposizione
per dare la sua impronta alla Sampdoria, è ripartito da una difesa a
quattro e un centrocampo a tre,
con un tridente d’attacco composto da Carbonero, Eder e l’ex di
giornata, il colombiano Muriel.
Il primo tempo se l’aggiudica
l’Udinese grazie a una staffilata di
Badu al 34’ del primo tempo che
Milinkovic (22’) alto di poco.
Nella ripresa, in apertura, viene annullato un gol a Hoedt, per
fallo di Djordjevic su Goldaniga,
poi è il Palermo a farsi pericoloso
in contropiede, con Brugman che
conclude su Marchetti in uscita
al 9’. Al 16’ Vazquez non riesce
a indirizzare in porta da ottima
posizione e al 21’ prima Chochev
impegna Marchetti, poi Gilardino non riesce a tradurre in gol,
fallendo il colpo del ko da pochi
metri. Dopo tanto spreco arriva il
pari avversario: al 24’ Lulic sbaglia
un dribbling, ma il pallone supera
ugualmente Hiljmark, che gofamente inisce sul laziale. Per Celi
è rigore, che trasforma Candreva,
con un tiro nemmeno tanto forte.
Nel inale il Palermo potrebbe tornare in vantaggio, Marchetti però
para su Luca Rigoni.
raccoglie un cross di Aguirre prolungato quel tanto che basta da
Thereau e poi scaraventa sotto la
traversa.
La palla colpisce la parte bassa del legno prima di rimbalzare
alle spalle di Viviano. È una delle rare azioni oferte in un primo
tempo poco spettacolare. La ripresa continua sulla falsariga della prima frazione, con l’Udinese
più in palla, facilitata anche dal
vantaggio che costringe la Samp
a scoprirsi di più. Sono i friulani
a raccogliere l’occasione più clamorosa per andare al raddoppio
al 33’, confezionata da Di Natale. Il
capitano, appena entrato al posto
di Aguirre, serve a due passi dalla
porta un assist più che invitante
per Thereau. Il francese liscia il
pallone. Badu è ben posizionato
subito dietro ma al momento di
concludere pasticcia, mancando il
raddoppio che avrebbe chiuso in
tranquillità la gara.
Udinese (3-5-1-1): Karnezis 6.5;
Wague 6.5, Danilo 6.5, Felipe 7
(36’st Piris sv); Widmer 6 (28’st
Ali Adnan 6), Badu 7, Lodi 5.5,
Iturra 6, Edenilson 5.5; Aguirre
5.5 (28’st Di Natale 6.5); Thereau 6. All. Colantuono 6.5
Sampdoria (4-3-3): Viviano
6; De Silvestri 5.5, Silvestre 5.5,
Moisander 5.5, Zukanovic 5.5;
Soriano 6.5 (37’st Bonazzoli sv),
Fernando 6.5, Barreto 6; Carbonero 5.5 (19’st Christodoulopoulos 5.5), Eder 6.5, Muriel 5 (19’st
Cassano). All. Montella 5.5
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LUNEDI 23 NOVEMBRE 2015 • CORRIERE CANADESE
10
SPORT
FIRENZE
Kalinic salva la Viola sorpresa dall’Empoli
FIRENZE - Alla fine il risultato (22) è giusto: Fiorentina e Empoli si
sono divise tutto, punti, tempo e
gol. Meglio la squadra di Giampaolo nei primi 45’ quando è riuscita a
sorprendere gli avversari con una
prestazione veloce, determinata,
ordinata, premiata dalle reti di Livaja (però in fuorigioco) e Buchel.
Meglio la squadra viola nella ripresa quando Sousa l’ha corretta con
Kalinic e Bernardeschi,rendendola
più ofensiva e con ritrovata qualità, riuscendo a rimontare con una doppietta del centravanti croato giunto a quota nove in A.
Non solo la Fiorentina ha anche
“rischiato” di vincere: sempre Kalinic ha colpito la traversa al 33’, sul
2-2, e Skorupski ha deviato in angolo il bolide dell’ex Vecino in pieno recupero, in mezzo a molte occasioni. Pure l’Empoli, comprensibilmente calato dopo un primo
tempo da applausi, ha rischiato di
vincere: se Banti (insuiciente la
sua direzione come per i suoi assistenti) avesse concesso il rigore al
40’ del primo tempo per un contatto in area Saponara-Astori la partita si sarebbe davvero complicata
per i viola.
È stato un derby avvincente, iniziato col pubblico in piedi mentre risuonavano le note della Marsigliese, ben afrontato dall’Empoli
FIORENTINA-EMPOLI 2-2
Fiorentina (3-4-1-2): Tatarusanu 5, Tomovic 5.5, Gonzalo Rodriguez 6.5, Astori 6, Rebic 4.5
(1’ st Bernardeschi 6.5) , Suarez
5 (1’ st Kalinic 7.5), Vecino 6, Alonso 6, Borja Valero 6.5, Mati
Fernandez 5, Babacar 5.5 (34’ st
Rossi sv). All. Sousa 6
Empoli (4-3-1-2): Skorupski
6.5, Laurini 5.5, Tonelli 5, Costa
5.5, Mario Rui 5.5, Buchel 7 (37’
st Bittante sv), Paredes 6, Zielinski 6, Saponara 6.5 (29’ st Krunic
sv), Livaja 6.5, Maccarone 6.5
(20’ st Pucciarelli 6). All. Giampaolo 6
Arbitro: Banti di Livorno 5
Reti: pt 18’ Livaja, 27’ Buchel; st
10’ e 16’ Kalinic
Kalinic esulta dopo il gol del pareggio
a segno dopo 18’: Saponara ha lanciato Livaja che scattato in fuorigioco (non ravvisato dal guardalinee Paganessi) ha traitto Tatarusanu sul primo palo. I viola hanno provato a reagire ma non riuscivano a trovare spazi anche per
il pressing continuo e eicace degli avversari.
Sousa ha escluso i vari Kalinic, Ilicic, Bernardeschi, Rossi schierando Rebic e Alonso sulle fasce e in
attacco l’unica punta Babacar sostenuto da Borja Valero e Mati Fernandez, quest’ultimo dentro nonostante fosse rientrato giovedì dal
Sudamerica.
Una formazione che non ha convinto e ha soferto da subito il dinamismo dell’Empoli che Giampaolo ha presentato con Saponara alle spalle dal tandem Maccarone-Livaja e con Buchel nel cuore del gioco: proprio quest’ultimo
al 27’ ha raddoppiato dalla distanza cogliendo impreparato Tatarusanu. Poi le proteste azzurre per il
rigore su Saponara non assegnato
(con l’espulsione di Cupi, uno dei
collaboratori di Giampaolo) e la ripresa tutta all’attacco di una Fiorentina trasformata, tornata quella
che ha saputo in qui primeggiare
in campionato.
Sousa ha arretrato Borja Valero,
confermato Babacar, inserito Kali-
GRANATA
nic e Bernardeschi e la squadra ha
ritrovato gol e qualità tanto da rimontare in 6’ col croato, di testa
dal 10’ su assist di Alonso e al 16’
di piede su passaggio di Babacar, e
siorare il successo.
Ma l’Empoli non ha smesso di
lottare e alla ine, quando per alcuni minuti ha giocato in dieci per
l’infortunio di Mario Rui, ha difeso
il pari. Il primo in questa stagione
per la Fiorentina.
ATALANTA-TORINO 0-1
Bovo riporta la vittoria, il Toro espugna Bergamo
BERGAMO - Il Toro ritrova il successo dopo sei partite di digiuno,
proprio sul campo più diicile.
Finora l’Atalanta non aveva mai
perso in casa. Basta un gol di Bovo,
stavolta preziosissimo a diferenza
di quello bello ma inutile segnato
alla Juve, per piegare i bergamaschi, apparsi appannati dopo la
brillante prestazione sfoderata
contro il Milan.
Reja paga l’assenza dello squaliicato Pinilla, perché Denis ancora
una volta appare l’ombra di se stesso. Merito anche di una difesa granata che mostra una ritrovata compattezza. La vera diferenza però la
fa il centrocampo: Vives e soci sur-
classano in dinamismo e qualità gli
avversari diretti nerazzurri.
Ventura chiude dunque il periodo negativo e aggancia proprio
l’Atalanta a quota 18 punti. Per la
squadra di Reja invece è una battuta d’arresto inattesa, che ne ridimensiona le ambizioni sul più
bello. L’Atalanta ci mette poco per
capire che sarà una domenica dificile. Il Toro infatti graia subito.
Belotti si fa notare due volte nei
primi otto minuti: prima impegna Sportiello con un destro in
corsa, poi manca la deviazione da
due passi sul cross teso di Bruno
Gomes. Il doppio pericolo condiziona i nerazzurri, che perdono
la spavalderia iniziale. I granata
conquistano campo con il passare
dei minuti e prendono il sopravvento sulle fasce grazie alla verve
di Peres e Molinaro. La squadra di
Ventura sbanda solo quando Gomez e Moralez premono sull’acceleratore. La frazione si chiude con
un altro acuto granata. Belotti colpisce bene di testa e lascia di stucco Sportiello, ma la palla rimbalza
sulla traversa.
All’inizio della ripresa l’Atalanta
prova a riprendersi il centro del
ring, ma il Toro la stende proprio
nel momento migliore. Al 7’ Bovo
sbuca dalla mischia su calcio d’angolo, brucia sul tempo Masiello e
mette dentro.
L’Atalanta prova a rialzarsi, ma
continua ad avere le idee poco
chiare. Denis stenta a liberarsi per
il tiro. Quando ci riesce, sfruttando
il velo di Moralez, mette sull’esterno della rete. Subito dopo i bergamaschi rischiano di capitolare
di nuovo sull’ennesimo spunto di
Belotti. Si entra nel quarto d’ora
finale e il Toro si chiude a riccio a
difesa del vantaggio. L’Atalanta assedia l’area, senza però metterci la
forza d’urto necessaria per riuscire
a far breccia.
I granata controllano la situazione negli ultimi minuti, poi festeggiano.
Atalanta (4-3-3): Sportiello
6, Masiello 5 (36’ st D’Alessandro sv), Stendardo 5.5, Paletta
6, Bellini 5 (10’ st Brivio 5.5);
Carmona 5, De Roon 6, Cigarini 6 (25’ st Raimondi 5.5); Maxi
Moralez 6, Denis 5, Gomez 6.
All.Reja 5.5.
Torino (3-5-2): Padelli 6; Bovo 7, Glick 6.5, Moretti 7; Bruno
Peres 6.5, Acquah 6.5, Vives 7,
Baselli 6 (44’ st Gazzi sv), Molinaro 7; Quagliarella 5.5 (38’ st
Maxi Lopez sv), Belotti 6 (50’
st Martinez sv). All. Ventura
6.5.
Arbitro: Cervellera di Taranto
6.5.
Reti: nel st al 7’ Bovo.
MARASSI
Genoa finale da brivido, Pavoletti abbatte il Sassuolo al 94’
GENOVA - Due gol in un minuto, in pieno recupero, iniammano
il Ferraris, che prima vede svanire
la vittoria del Genoa per il pari in
extremis di Acerbi e poi esulta per
la rete del 2-1 di Pavoletti. Il Genoa
conquista tre meritati punti grazie
anche a una bella rete di Rincon e
si rilancia in classiica allontanandosi dalla zona retrocessione.
Il Sassuolo, che non subiva gol
da quattro giornate, perde l’occasione per confermare il buon momento calando vistosamente nella
ripresa dopo un primo tempo tutto di corsa. Il inale riaccende una gara equilibrata giocata meglio
dal Sassuolo nel primo tempo e dal
Genoa nella ripresa. La partita è
però condizionata dall’arbitro Rizzoli con una gestione dei cartellini
apparsa squilibrata.
L’arbitro appare incerto soprattutto nell’episodio cruciale, la doppia espulsione di Berardi e Perotti
dopo un brutto fallo di reazione di
Berardi ai danni di Ansaldi, che lascia entrambe le squadre in dieci.
L’attaccante del Sassuolo, a gioco
fermo, dà un pericoloso calcio con
la parte dei tacchetti al basso ventre all’avversario. Ci si aspetta subito il cartellino rosso, invece l’arbitro attende a prendere provvedimenti e gli animi si scaldano. Perotti si avvicina minaccioso a Berardi con le mani dietro la schiena,
altri giocatori si spintonano.
Rizzoli a quel punto mostra il
rosso a Berardi e a Perotti. Le immagini televisive non chiariscono
il motivo della espulsione del giocatore del Genoa. Gasperini e Di
Francesco si afrontano con le formazioni previste. Meglio la squadra emiliana all’inizio, con la sua
manovra avvolgente e le improvvise azioni in verticale, e Genoa co-
stretto a ripiegare. Occasioni invece in equilibrio per i guizzi degli attaccanti di Di Francesco da
un lato e di Pavoletti dall’altro. Gara sbloccata al 6’ della ripresa da
Rincon, in campo nonostante un
problema a un piede, che inventa
un tiro a giro dal limite che batte
Consigli. Il Genoa crea diverse occasioni per il 2-0 ma non le sfrutta
per imprecisione di Pavoletti, Burdisso e Laxalt. Il Sassuolo fatica a
proporsi in avanti. Nel disperato
assalto inale il Sassuolo pareggia:
anche il portiere Consigli va nell’area del Genoa su corner, Perin respinge un colpo di testa di Vrsaljko
e Acerbi segna sulla ribattuta. C’è
giusto il tempo per un preciso lan-
cio di Cissoko in area e un colpo di
testa preciso di Pavoletti a il di palo per il 2-1 inale.
Genoa (3-4-3): Perin 7, Izzo 7,5
(33’ st Cissokho 6,5), Burdisso 7,
Ansaldi 7, Figueiras 5,5 (13’ st Dzemaili 6), Rincon 7,5, Costa 5,5, Laxalt 7, Perotti 5, Pavoletti 7, Lazovic
6 (23’ st Gakpè 6). All.: Gasperini 7
Sassuolo (4-3-3): Consigli 7, Vrsaljko 6,5, Cannavaro 6, Acerbi 6,5,
Peluso 6, Missiroli 6,5, Magnanelli
6, Duncan 6,5 (17’ st Floccari 5), Berardi 4, Defrel 6 (27’ st Politano 6),
Sansone 6 (33’ st Floro Flores sv).
All.: Di Francesco 5
Arbitro: Rizzoli di Bologna 4,5
Reti: st, 6’ Rincon, 48’ Acerbi, 49’
Pavoletti.
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CORRIERE CANADESE • LUNEDI 23 NOVEMBRE 2015
11
SPORT
ADESSO TESTA ALLA CHAMPIONS PER I BIANCONERI
Lampo di Dybala, Milan sconfitto e scavalcato
TORINO - Missione compiuta per
la Juventus: Milan scavalcato con
l’1-0, un altro gol di Dybala, e sesto posto in classifica, rosicchiando due punti alla Roma. Ma è stato uno degli Juve-Milan più scialbi della storia, con due squadre ancora lontane, nel gioco, dalle prime della classe. Sulle tribune qualche piccolo vuoto tra i 41 mila posti, malgrado il tutto esaurito, tanti applausi e commozione sulle note della Marsigliese, cantata da Pogba, Evra, Niang e Mexes.
La rincorsa bianconera, comunque, è proseguita: terzo successo
consecutivo in campionato, nessun gol incassato e poche occasioni concesse agli avversari. Milan
bocciato ancora una volta, invece:
poco coraggio e poca personalità
nel gioco ed un 4-3-3 che ha fatto
poca paura.
Nei primi 45’ Juventus e Milan hanno fatto poco per superarsi: molto possesso di palla ma poca brillantezza dei bianconeri, gioco di rimessa ma senza acuti per i
rossoneri, anche se Bacca ha sempre obbligato i difensori di Allegri
alla massima applicazione. Juven-
JUVENTUS-MILAN 1-0
La Juventus sale a 21 punti e al sesto posto in classiica
tus senza Khedira, bloccato all’ultimo da un problema muscolare alla coscia destra, schierata nel 4-31-2 con Sturaro al posto del tedesco, ma anche Morata e Cuadrado
in panchina e Mandzukic a far coppia con Dybala; nessuna sorpresa
invece nell’undici rossonero, con
l’annunciato tridente Cerci-Bacca-Niang.
Il primo vero sussulto è stato un tiro da fuori area di Marchisio (26’), bloccato con sicurezza da
Donnarumma, la prima autentica
palla-gol per il Milan: lancio smarcante di Bonaventura per Cerci,
ma l’ex granata, anziché tirare, ha
preferito l’appoggio a centro area, dove tuttavia non c’era neppure l’ombra di un compagno. La Ju-
Juventus (4-3-1-2): Bufon 6.5,
Lichtsteiner 6.5, Barzagli 6,
Chiellini 6, Evra 6 (29’ pt Alex
Sandro 6.5), Sturaro 6, Marchisio 6.5, Pogba 6, Hernanes 5 (1’
st Bonucci 6), Dybala 7 (36’ st
Morata sv), Mandzukic 5. All.
Allegri 6.5
Milan (4-3-3): Donnarumma
6.5, Abate 5.5, Alex 5.5, Romagnoli 6, Antonelli 5.5, Kucka 6
(29’ st Luiz Adriano sv), Montolivo 5.5, Bonaventura 5.5, Cerci 6, Bacca 5, Niang 5.5 ( 40’ st
Honda sv). All. Mihajlovic 5.5
Arbitro: Mazzoleni 6
Reti: nel st 21’ Dybala
ventus ha pareggiato il conto delle
occasioni al 40’: punizione di Hernanes, deviazione di Bonaventura
e reazione da campione di Donnarumma - applaudito dall’altra area anche dal maestro Bufon, festeggiato dopo il traguardo dei 20 anni in serie A - con palla in angolo.
Zero a zero, quindi, a metà partita, con un ammonito per parte
(Sturaro e Kucka), molti errori e
sbadigli sulle tribune. Per la Juventus anche un cambio obbligato: Alex Sandro in campo alla mezz’ora
al posto dell’acciaccato Evra (botta
ad una caviglia). Allegri ha perso
anche Hernanes - ennesimo problema muscolare - e nel secondo
tempo è costretto a cambiare modulo, passando al 3-5-2 con Barzagli-Bonucci e Chiellini in difesa.
La prima azione brillante è stata del Milan: angolo di Cerci, testa
di Kucka, ma la girata è finita sul
fondo. Poi la Juventus è cresciuta
e un destro di Pogba (16’) ha annunciato il gol del vantaggio: cross
di Alex Sandro, controllo e potente sinistro di Dybala, ancora lui.
Dall’altra parte poco Milan, tranne
che per una buona girata di Kucka,
appena alta sulla traversa. Ma prima ci sono stati un destro di Dybala, parato in tufo da Donnarumma,
ed un tentativo in scivolata di Sturaro. Nel finale ultima chance per
i rossoneri con un tiro di Cerci respinto da Bufon.
I pensieri di Allegri ora vanno
alla Champions, mentre in casa
Milan si riaprono i processi.
GIALLOROSSI BLOCCATI AL DALL’ARA, MARTEDÌ SI VA AL CAMP NOU
Nel diluvio di Bologna piovono anche rigori, solo un pari per la Roma
BOLOGNA - In un terreno al limite della praticabilità il Bologna
ferma la Roma con un pareggio, alla fine di una partita emozionante.
Con tre rigori e soprattutto tanta
confusione sotto un acquazzone
insistito, un caos che forse l’arbitro, con le sue decisioni, prima fra
tutta quella di far giocare, ha contribuito ad aumentare. I giallorossi
di Garcia senza Gervinho, Salah e
De Rossi si dovuti accontentare di
un aggancio a Fiorentina e Inter in
testa durato solo una notte, dopo
aver accarezzato il primato fino a
quando l’ex Destro non ha riportato nel finale la gara su un 2-2 sostanzialmente giusto. Esultanza e
festa per l’attaccante.
In 97 minuti alla risaia del
Dall’Ara entrambe le squadre non
erano infatti mai riuscite a prendere veramente le misure e più che le
qualità o il modo di stare in campo, sono risultati decisivi gli episodi, le pozzanghere e chi meglio
riusciva ad indovinarle, intuendo
volta per volta le frenate o le accelerate improvvise del pallone.
Tanti gli highlights della battaglia
acquatica, con erroracci difensivi e
ofensivi. E avanti così, tra schizzi
e scivoloni.
E anche sul vantaggio dei padroni di casa, al 14’, il bagnato ha
inluito e non poco: dopo un parapiglia furibondo su corner, si sono
contati ben sette tocchi prima che
il batti e ribatti premiasse Masina,
che di sinistro ha scagliato la palla sotto le gambe di Szczesny. Un
1-0 che il Bologna aveva comunque legittimato, nel primo tempo.
Tre minuti prima del gol, infatti,
l’esultanza del francese Mounier,
che aveva appena finito di cantare
la Marsigliese in omaggio ai morti di Parigi, era rimasta strozzata
BOLOGNA-ROMA 2-2
Bologna (4-3-3): Mirante 6.5,
Rossettini 5, Maietta 6 (34’st
Mancosu sv), Gastaldello 6,
Masina 6.5, Donsah 6.5 (24’st
Taider 5.5), Diawara 6, Brighi
5.5, Mounier 5.5 (31’pt Rizzo sv),
Destro 6.5, Giaccherini 7. All.:
Donadoni 6.5
Roma (4-3-3): Szczesny 6, Maicon 6 (18’ Torosidis 4.5), Manolas 6, Ruediger 5.5, Digne 6, Pjanic 6, Keita 5.5 (18’st Vainqueur
5.5), Nainggolan 6.5, Florenzi 6,
Dzeko 6, Iturbe 6.5 (43’st Sadiq
sv). All.: Garcia 6
Arbitro: Rocchi di Firenze 5
Reti: nel pt 14’ Masina; nel st 8’
Pjanic su rigore, 27’ Dzeko su rigore, 42’ Destro su rigore
dall’annullamento per un fuorigioco apparso inesistente. Proseguendo, i rossoblù hanno continuato a
fare la partita, con la Roma che si
è aidata ai soliti piazzati di Pjanic.
Sul più pericoloso, al 38’, Mirante è
stato bravo a rimanere sul suo palo, deviando la punizione nata da
un suo fallo di mani fuori area in
uscita. L’azione è stata valutata evidentemente come non chiara occasione da gol dall’arbitro Rocchi,
che ha solo ammonito il portiere.
Rocchi, che non dirigeva la Roma
da più di un anno, dal famoso 3-2
con la Juve, è stato il più contestato dal pubblico del Dall’Ara, per
il gol annullato nel primo tempo
e per tante altre scelte. Quantomeno coraggiosa è stata quella di
giudicare da rigore l’intervento di
mano di Mounier, con il corpo voltato, sul cross di Iturbe all’8’ della
ripresa. Sul dischetto è andato con
La sida del Dall’Ara si è giocata su un campo al limite della praticabilità
SFIDA SALVEZZA
Punti pesanti per il Chievo, Carpi affondato
MODENA - Sono punti pesanti in
chiave salvezza quelli che il Chievo ha conquistato a Modena contro un Carpi sempre più alla deriva. Nemmeno il ritorno di Castori (secondo ko di fila) ha galvanizzato una squadra tradita dalle proprie incertezze difensive.
Il Chievo che sale a quota 16, ha
costruito la sua vittoria nei primi minuti di gioco, riuscendo con
le unghie e con i denti a difendere il vantaggio ridotto dopo l’autorete di Gamberini. Gara iniziata nel segno degli ospiti che al primo vero tentativo ofensivo passano in vantaggio: punizione a destra
sulla tre quarti pennellata alla perfezione da Birsa che pesca in area
L.A. LOMBARDI
CHARTERED PROFESSIONAL ACCOUNTANT
Len Lombardi,
CPA, CA, LPA, BA
successo Pjanic, che ha raggiunto
Gervinho a sei gol, come miglior
marcatore romanista.
Indiscutibili sono sembrati invece gli altri due penalty. Al 27’
Iturbe in area è stato steso da Rossettini: la Roma ha cambiato il tiratore, Dzeko, non il risultato. Sembrava fatta per gli ospiti, ma al 43’,
lo stadio ormai rassegnato è stato
improvvisamente risollevato dalla
furbizia di Giaccherini: il piccolo
trequartista ha puntato Torosidis e
si è fatto sgambettare. Mattia Destro non ha sbagliato dagli 11 metri
sfoggiando poi un’esultanza rabbiosa, senza maglietta sotto la sua
nuova curva.
Per Garcia adesso è tempo di
Champions, martedì si va al Camp
Nou contro un Barcellona stellare.
La direzione di gara è stata aidata
al fischietto turco Cuneyt Cakir.
l’ex Inglese. La difesa del Carpi sta
a solo a guardare il colpo di testa
dell’attaccante che manda la palla alle spalle di Belec. I padroni di
casa sono storditi e al 14’ subiscono il raddoppio: scambio sul limite dell’area con Inglese che smarca
Meggiorini, il quale con un sinistro
velenoso non dà scampo a Belec.
Nel secondo tempo il Carpi inizia con il piglio giusto e accorcia
con un gol fortunoso: dalla media
distanza Letizia inventa un tiro a
giro che si infrange sul palo, la palla carambola su Gamberini e finisce in rete. I ragazzi di Castori poi
ci provano fino alla fine ma il Chievo resiste e porta a casa tre punti
importantissimi.
Carpi (4-4-1-1): Belec 6, Letizia
6,5, Zaccardo 5,5, Bubnjic 5 (13’ st
Gagliolo 6), Gabriel Silva 6,5, Matos 5,5, Marrone 5,5 (26’ st Lasagna 5,5), Bianco 6, Pasciuti 5 (1’ st
Di Gaudio 5,5), Lollo 6, Mbakogu 6.
All.: Castori 5,5
Chievo (4-3-1-2): Bizzarri 7, Frey
6, Gamberini 5,5, Cesar 6, Gobbi 6, Castro 6,5, Rigoni 6, Hetemaj
6, Birsa 6,5 (29’ st Pepe sv), Inglese 7 (22’ st Paloschi 5,5), Meggiorini 6,5 (38’ st Radovanovic sv). All.:
Maran 6,5
Arbitro: Maresca 6
Reti: nel pt 8’ Inglese, 14’ Meggiorini; nel st 16’ autorete Gamberini
Angoli: 9-6
Spettatori: 7500 circa
500 Highway 7 East, Suite 200
Richmond Hill, Ontario L4B 1J1
Tel: 416.924-9559 ext. 342 Fax: 905-707-1322 - Email: [email protected]
LUNEDI 23 NOVEMBRE 2015 • CORRIERE CANADESE
12
SPORT
SERIE B
Crotone e Pescara in risalita aspettando il Cagliari
ROMA - In attesa del posticipo di
oggi (Cagliari-Ascoli), il Crotone si avvicina alla vetta battendo
la Ternana insieme al Bari, vittorioso sul Livorno. Alle spalle dei
calabresi frena ancora il Cesena,
che pareggia a Vicenza e si vede
raggiungere al 4° posto dal Pescara, vittorioso nell’anticipo contro l’Avellino. Si rilancia il Novara che supera lo Spezia che esonera Bjelica. Il Brescia cade a Perugia e consente al Trapani di rientrare in corsa per i playof. Male anche l’Entella, che si fa imporre l’1-1 a Chiavari dal Lanciano, e il
Latina che si fa rimontare due reti
nel finale dalla Salernitana. Bene,
invece, la Pro Vercelli che fa suo il
delicato scontro diretto per la salvezza con il Como.
Crotone-Ternana 3-0 - Il Crotone piega la Ternana e consolida il 2° posto. Gara decisa dall’espulsione al 56’ di Masi per somma di ammonizioni. In superiorità numerica il Crotone sbaglia al
65’ un rigore con Budimir ma, 1’
dopo, passa con Barberis. La rete
che chiude definitivamente i conti la realizza al 75’ Budimir e al 91’,
c’è gloria anche per il subentrato
Sabbione.
Vicenza-Cesena 1-1 - Il Cesena strappa un buon punto a Vicenza e resta in piena corsa per il
2° posto. I veneti non riescono a
concretizzare un netto predominio territoriale e al primo tiro in
porta degli ospiti vengono puniti
(28’) con Caldara. Il Vicenza non
ci sta e, al 41’, pareggia con un tocco a porta vuota di Galano.
Novara-Spezia 1-0 - Il Novara riscatta lo scivolone di Salerno piegando di misura lo Spezia. La gara
viene decisa al 42’ da un bel colpo
di testa di Galabinov, che costa la
panchina a Nenad Bjelica, esonerato dallo Spezia. “La società - si
legge in una nota - intende ringraziare il tecnico croato per quanto
MARCATORI SERIE A
Higuain re
del gol, Kalinic
lo insegue
I giocatori del Pescara festeggiano dopo il successo nell'anticipo di venerdì contro l'Avellino
fatto con le Aquile, per l’immancabile impegno e la professionalità dimostrati ed augurano allo
stesso le più grandi fortune per il
prosieguo della carriera”. Al suo
posto Domenico Di Carlo che firmerà un contratto fino al 2017.
Perugia-Brescia 4-0 - Il Perugia
travolge il Brescia e torna in corsa per i playof. Gli umbri sbloccano il risultato al 15’ con un colpo
di testa a porta vuota di Belmonte
e raddoppiano al 30’ con un’azione personale di Parigini. Il Brescia
resta in dieci e all’84’ subisce il 30 di Ardemagni su calcio di rigore. Il poker umbro arriva al 91’ col
subentrato Zapata.
Trapani-Modena 2-1 - Il Trapani
vince lo scontro diretto con il Modena e torna a sognare i playof. I
siciliani impiegano appena 7’ per
sbloccare il risultato con il solito
Citro ma il Modena si rimbocca le
maniche e pareggia al 64’ con Be-
lingheri. Il Trapani torna in avanti al 73’ col colpo di testa di Montalto.
Latina-Salernitana 2-2 - Il Latina si fa rimontare nel finale dalla
Salernitana e sciupa un’ottima occasione per riavvicinarsi l'8° posto. I nerazzurri attaccano e passano meritatamente in pieno recupero (47’) con Corvia. Il Latina
insiste e al 68’ raddoppia con Acosty ma poi si scioglie e subisce la
rimonta della Salernitana firmata
Donnarumma che prima (74’) accorcia le distanze e poi (89’) pareggia.
Entella-Virtus Lanciano 1-1 L’Entella non va oltre l’1-1 con il
Lanciano e sciupa l’occasione di
restare agganciata al treno playoff. I frentani passano al 28’ con Di
Cecco ma l’Entella si rimbocca le
maniche e pareggia meritatamente al 70’ con un rigore di Caputo.
Pro Vercelli-Como 2-0 - La Pro
Vercelli supera agevolmente il
Como e si allontana dalla zona retrocessione. Gara subito in discesa per i padroni di casa che sbloccano il risultato già all’11’ con Germano e trovano il definitivo 2-0 al
31’ con Mustacchio.
Pescara-Avellino 3-2 - Continua
la scalata del Pescara tra le pretendenti a un posto al sole. Gli abruzzesi piegano 3-2 l’Avellino e si
portano al quarto posto. Abruzzesi in vantaggio al 37’ con rigore di
Memushaj, poi al 52’ arriva il 2-0
di Verre. Al 62’ l’Avellino riapre la
partita con Zito, ma ci pensa Caprari al 78’ a siglare il 3-1 prima
che Mokulu accorci nuovamente
le distanze.
Bari-Livorno 1-0 - Il Bari batte il
Livorno nel finale ed è secondo. A
decidere è il gol di Maniero all’88’
che regala tre punti preziosissimi
ai pugliesi, che agganciano il secondo posto alla pari del Crotone.
10 reti: Higuain (Napoli).
9 reti: Kalinic (Fiorentina); Eder (2 rigori-Sampdoria).
7 reti: Insigne (Napoli).
6 reti: Bacca (Milan); Gervinho e Pjanic (1) (Roma).
5 reti: Pavoletti (Genoa); Dybala (1-Juventus); Salah (Roma).
4 reti: Paloschi (Chievo); Saponara (Empoli); Ilicic (4-Fiorentina); Icardi (Inter); Felipe Anderson (Lazio); Muriel (Sampdoria); Babacar (1-Fiorentina);
Baselli, Quagliarella (Torino).
3 reti: A. Gomez, Pinilla (Atalanta); Mounier (Bologna);
Meggiorini (Chievo); Maccarone (Empoli); Dionisi (Frosinone); Jovetic (1-Inter); Gakpe
(Genoa); Biglia (1-Lazio); Allan (Napoli); Hiljemark (Palermo); Dzeko (2-Roma); Soriano
(Samp); Floro Flores e Sansone
(Sassuolo); Gilardino (Palermo); Badu, Thereau, D. Zapata
(Udinese).
2 reti: Destro (1), Masina, Giaccherini (Bologna); Borriello,
Matos (Carpi); Birsa, Castro,
Inglese (Chievo); Buchel, Pucciarelli (Empoli); Marcos Alonso (Fiorentina); Blanchard
(Frosinone); Laxalt (Genoa);
Perisic (Inter); Pogba (1-Juventus); Djordjevic, Matri e Kishna (Lazio); Bonaventura, Luiz
Adriano (Milan); G.Gonzalez
(Palermo); Florenzi (Roma);
Berardi (1), Defrel, (Sassuolo);
Bovo, Maxi Lopez (1-Torino); E.
Pisano (Verona).
LE CLASSIFICHE
Celebriamo il 30.mo Anniversario
A.H.I.P Member
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8333 Weston Rd #105
Woodbridge L4L 8E2
905 264 9975
SERIE B - 14ª GIORNATA
SERIE A - 13ª GIORNATA
SQUADRA PUNTI
Inter
Fiorentina
Napoli
Roma
Sassuolo
Juventus
Milan
Lazio
Atalanta
Torino
Sampdoria
Chievo
Genoa
Empoli
Palermo
Udinese
Bologna
Frosinone
Carpi
Verona
30
28
28
27
22
21
20
19
18
18
16
16
16
15
15
15
13
11
6
6
G
13
13
13
13
13
13
13
13
13
13
13
13
13
13
13
13
13
13
13
13
V
9
9
8
8
6
6
6
6
5
5
4
4
4
4
4
4
4
3
1
0
N
3
1
4
3
4
3
2
1
3
3
4
4
4
3
3
3
1
2
3
6
P GF GS
1
3
1
2
3
4
5
6
5
5
5
5
5
6
6
6
8
8
9
7
16
26
24
29
15
17
15
17
13
18
19
16
14
15
13
11
13
11
11
8
7
11
8
15
12
11
17
21
15
18
18
13
17
20
17
15
17
22
26
21
Chin Building
622 College St #204
Toronto M6G 1B6
416 924 5033
SQUADRA PUNTI
RISULTATI
Bologna-Roma
Juventus-Milan
Verona-Napoli
Atalanta-Torino
Carpi-Chievo
Fiorentina-Empoli
Genoa-Sassuolo
Lazio-Palermo
Udinese-Sampdoria
Inter-Frosinone
2-2
1-0
0-2
0-1
1-2
2-2
2-1
1-1
1-0
4-0
PROSSIMO TURNO
SABATO 28 NOVEMBRE
Torino-Bologna
12 pm
Milan-Sampdoria
2.45 pm
DOMENICA 29 NOVEMBRE
Roma-Atalanta
9 am
Chievo Udinese
Genoa-Carpi
Frosinone-Verona
Empoli-Lazio
12 pm
Palermo-Juventus
2.45 pm
LUNEDÌ 30 NOVEMBRE
Sassuolo-Fiorentina
1 pm
Napoli-Inter
3 pm
Cagliari
29
Crotone
28
Bari
28
Pescara
24
Cesena
24
Novara (-2) 22
Livorno
21
Brescia
20
Vicenza
19
Trapani
19
Entella
18
Perugia
18
Spezia
17
Latina
17
Pro Vercelli 17
Avellino
16
Modena
15
Salernitana 15
Ascoli
13
Ternana
13
Lanciano (-1) 12
Como
8
G
13
14
14
14
14
14
14
14
14
14
14
14
14
14
14
14
14
14
13
14
14
14
V
9
8
8
7
7
7
6
5
4
5
4
4
4
4
5
4
4
3
4
4
2
1
N
2
4
4
3
3
3
3
5
7
4
6
6
5
5
2
4
3
6
1
1
6
5
P GF GS
2
2
2
4
4
4
5
4
3
5
4
4
5
5
7
6
7
5
8
9
6
8
27
25
17
21
22
14
20
20
19
19
12
12
14
17
10
23
11
15
11
14
10
12
10
13
14
17
13
9
15
23
16
20
14
7
22
18
13
23
18
16
17
22
15
26
RISULTATI
Crotone-Ternana
Latina-Salernitana
Novara-Spezia
Perugia-Brescia
Pescara-Avellino
Pro Vercelli-Como
Trapani-Modena
Vicenza-Cesena
V.Entella-Lanciano
Bari-Livorno
Cagliari-Ascoli
3-0
2-2
1-0
4-0
3-2
2-0
2-1
1-1
1-1
1-0
oggi
PROSSIMO TURNO
VENERDÌ 27 NOVEMBRE
Spezia-Crotone
1 pm
Salernitana-Pro Vercelli 3pm
Cesena-Pescara
SABATO 28 NOVEMBRE
Avellino-Perugia
9 am
Modena-Virtus Entella
Livorno-Novara
Ternana-Vicenza
Como-Bari
Brescia-Cagliari
Virtus Lanciano-Latina
DOMENICA 29 NOVEMBRE
Ascoli-Trapani
11.30 am
CORRIERE CANADESE • LUNEDI 23 NOVEMBRE 2015
13
SPORT
LEGA PRO Girone A
12ª giornata
Lumezzane-Sud Tirol
Mantova-Feralpi Salò
Padova-Cuneo
Pro Piacenza-Albinoleffe
Renate-Cremonese
Bassano-Cittadella
Reggiana-Pordenone
Giana Erminio-Pro Patria
Alessandria-Pavia
Cittadella
Pavia
FeralpiSalò
Alessandria
Reggiana
Bassano
Cremonese
Pordenone
Sudtirol
Giana Erminio
Cuneo
Padova
Pro Piacenza
Lumezzane
Mantova
Renate
AlbinoLeffe
Pro Patria
P
23
21
21
21
20
20
20
19
19
17
16
14
14
13
12
9
8
2
G
12
12
12
12
12
12
12
12
12
12
12
12
12
12
12
12
12
12
V
6
6
6
6
5
5
5
4
5
4
5
3
3
4
3
1
2
0
LEGA PRO Girone B
LEGA PRO Girone C
12ª giornata
12ª giornata
1-2
1-2
1-3
0-0
0-1
1-1
1-4
0-0
2-1
Maceratese L’Aquila
Prato-Pontedera
Rimini-Teramo
Tuttocuoio-Santarcangelo
Lupa Roma-Carrarese
Pistoiese-Ancona
Lucchese-Savona
Siena-Arezzo
Spal-Pisa
N
5
3
3
3
5
5
5
7
4
5
1
5
5
1
3
6
2
2
Spal*
Maceratese
Ancona
Pisa*
Carrarese
Pontedera
Tuttocuoio
Robur Siena
Prato
L’Aquila (-1)
Rimini
Arezzo
Santarcangelo
Pistoiese
Lucchese
Teramo (-6)
Savona (-6)
Lupa Roma
P
1
3
3
3
2
2
2
1
3
3
6
4
4
7
6
5
8
10
P
26
25
21
19
18
17
17
17
16
14
14
13
12
11
11
9
6
5
G
11
12
12
11
12
12
12
12
12
12
12
12
12
12
12
12
12
12
V
8
7
6
5
4
4
4
3
4
4
4
2
2
2
3
4
3
1
1-1
3-1
2-1
1-0
1-1
0-1
2-0
1-1
oggi
Casertana-Lupa Castelli
Catania-Foggia
Catanzaro-Messina
Cosenza-Monopoli
Ischia-Benevento
Juve Stabia-Fidelis Andria
Martina-Akragas
Matera-Lecce
Melfi-Paganese
N
2
4
3
4
6
5
5
8
4
3
2
7
6
5
2
3
3
2
Casertana
Messina
Cosenza
Foggia
Lecce
Benevento (-1)
Paganese
Akragas
Fidelis Andria
Monopoli
Juve Stabia
Catanzaro
Ischia (-4)
Matera (-2)
Melfi
Catania (-11)
Martina Franca (-1)
Lupa Castelli
P
1
1
3
2
2
3
3
1
4
5
6
3
4
5
7
5
6
9
SERIE D Girone A
SERIE D Girone B
SERIE D Girone C
15ª giornata
15ª giornata
15ª giornata
P
27
20
20
19
19
19
17
15
15
14
14
14
13
12
9
9
8
6
G
12
12
12
12
12
12
12
12
12
12
12
12
12
12
12
12
12
12
3-1
0-0
1-0
2-1
0-0
1-1
3-0
0-0
1-2
V
8
5
5
5
5
5
4
4
4
4
3
4
4
3
2
5
2
1
N
3
5
5
4
4
5
5
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P
1
2
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4
6
3
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7
2
7
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SERIE D Girone D
SERIE D Girone E
15ª giornata
13ª giornata
Borgosesia-Argentina
Caronnese-Bra
Castellazzo-Gozzano
Derthona-Lavagnese
Ligorna-Sp. Bellinzago
Novese-Rapallo B.
Oltrepo Voghera-Acqui
Pinerolo-Chieri
S. Levante-Fezzanese
Vado-Pro Settimo
2-3
4-0
1-0
1-1
1-2
0-1
3-2
1-0
1-0
0-0
Ciliverghe M.-M. Bonate 3-2
Ciserano-Lecco
1-3
F. Caratese-V.Bergamo 2-0
Inveruno-Grumellese
2-0
Monza-Pro Sesto
2-1
Olginatese-P.S.P.Isola
2-0
Pergolettese-Seregno
0-1
Piacenza-Caravaggio
2-1
Sondrio-Bustese R.
1-1
Varesina S.-Fiorenzuola 1-1
Abano-Mestre
Calvi Noale-Tamai
Campodarsego-Levico
Dro-Giorgione
F.Monfalcone-U. Ripa
Liventina-Fontanafr.
Luparense S.P.-Belluno
Sacilese-Montebelluna
Venezia-Este
V.V. Verona-U.Triestina
2-1
0-0
2-1
0-0
1-0
3-1
0-1
1-3
1-2
1-2
Altovicentino-Ravenna 2-2
Arzignano-Bellaria
2-1
Clodiense-San Marino 0-1
Correggese-Villafranca V. 0-0
Forlì-V.Castelfranco
4-2
Fortis J.-Sammaurese
3-3
Mezzolara-Delta Rovigo 1-0
Parma 1913- Imolese
0-0
Ribelle-Legnago
1-1
Romagna C.-Lentigione 0-3
C. Castello-Ghivizzano 1-3
Colligiana-Massese
2-0
Foligno-Sangiovannese 2-3
Gavorrano-Gualdo
3-1
Gubbio-V. Spoleto
3-0
J. Montemurlo-Scandicci 3-1
Montecatini-Pianese
1-0
Ponsacco -Sansepolcro 2-1
Viareggio-Poggibonsi
1-0
Caronnese
Sporting Bellinzago
Pinerolo
Chieri
Lavagnese
Sestri Levante
Gozzano
Argentina Taggia
Oltrepo Voghera
Derthona
Bra
Novese
Borgosesia
Pro Settimo
Acqui
Rapallo Bogliasco
Ligorna
Vado
Fezzanese
Castellazzo
37
32
30
29
28
27
25
25
23
22
22
17
17
16
14
13
13
13
10
9
Piacenza
Lecco
Seregno
Ciliverghe Mazzano
Monza
Ciserano
Folgore Caratese
Inveruno
Varesina Sport
Olginatese
Pro Sesto
Ponte San Pietro Isola
Mapello Bonate
Bustese Roncalli
Grumellese
Pergolettese
Caravaggio
Virtus Bergamo
Fiorenzuola
Sondrio
Campodarsego
Venezia
Belluno
Este
Virtus Vecomp Verona
Calvi Noale
Liventina
Tamai
Union Ripa La Fenadora
Mestre
Levico
Abano
Montebelluna
Fontanafredda
Giorgione
Luparense San Paolo
Dro
Unione Triestina
Fincantieri Monfalcone
Sacilese
37
34
27
26
25
25
24
19
19
18
18
17
16
16
16
16
15
15
9
7
Parma
Forlì
Altovicentino
San Marino
D. Porto Tolle Rovigo
Imolese
Lentigione
Ribelle
Arzignano
Virtus Castelfranco
Sammaurese
Ravenna
Legnago
Correggese
Romagna Centro
Mezzolara
Villafranca Veronese
Fortis Juventus
Bellaria
Clodiense
Jolly Montemurlo
Olimpia Colligiana
Gavorrano
Montecatini
Poggibonsi
Ponsacco
Gubbio
Ghivizzano
Foligno
Sangiovannese
Città di Castello
Viareggio
Pianese
Sansepolcro
Gualdo
Scandicci
Massese
Voluntas Spoleto
40
30
28
26
25
24
21
21
19
19
19
17
17
17
17
17
17
15
11
9
SERIE D Girone G
SERIE D Girone F
13ª giornata
13ª giornata
A. Scoppito-Chieti
2-2
Fano-Campobasso
1-1
F. Veregra-Avezzano
2-0
Giulianova-Castelfidardo 2-1
Isernia-Fermana
1-0
Jesina-Sambenedettese 0-2
Matelica-Monticelli
0-2
Recanatese-S.N. Teramo 2-1
V. Pesaro-Ol. Agnonese 0-2
C. Genzano-Arzachena
Flaminia-Astrea
Grosseto-San Cesareo
Lanusei-Budoni
Muravera-Viterbese
Nuorese-Torres
Olbia-Albalonga
Rieti-Ostiamare
Trastevere-Castiadas
Sambenedettese
San Nicolò Teramo
Fano
Matelica
Folgore Veregra
Monticelli
Isernia
Chieti
Jesina
Castelfidardo
Campobasso
Avezzano
Fermana
Recanatese
Olympia Agnonese
Amiternina Scoppito
Vis Pesaro
Giulianova
Arzachena
Grosseto
Rieti
Viterbese
Olbia (-1)
Nuorese
Albalonga
Ostiamare
Torres
Lanusei
Trastevere
Flaminia
Cynthia Genzano
Budoni
Muravera
Astrea
San Cesareo
Castiadas
31
22
22
21
21
19
19
18
18
16
16
16
15
15
13
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37
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19
19
18
18
16
14
11
10
7
4
SERIE D Girone I
SERIE D Girone H
13ª giornata
15ª giornata
0-1
2-2
3-0
2-0
0-1
1-3
3-1
2-1
5-0
Aprilia-S. Bellegra
3-2
Francavilla F.-Bisceglie 4-1
Gallipoli-Picerno
1-0
Isola Liri-Fondi
0-2
Nardò-Marcianise
0-0
Potenza-Taranto
2-1
San Severo-Francavilla S. 2-1
Torrecuso-Manfredonia 2-2
Turris-Pomigliano
3-0
Agropoli-R. Calabria
0-1
Gragnano-Due Torri
0-0
Scordia-Gelbison
0-2
Siracusa-Roccella
2-0
Frattese-Aversa
1-0
Palmese-Noto
0-0
Rende-Cavese
1-2
Marsala-Leonfortese
0-0
Vibonese-Sarnese
1-1
ha riposato la Vigor Lamezia
29
27
24
24
22
22
21
21
20
20
15
15
14
13
11
10
7
6
Francavilla Fontana
Nardò
Francavilla in Sinni
Fondi
Taranto
Pomigliano
Bisceglie
San Severo (-2)
Isola Liri
Potenza
Turris
Manfredonia
Marcianise
Torrecuso
Aprilia
Gallipoli
Serpentara Bellegra
Picerno
Cavese*
Frattese*
Siracusa*
Sarnese*
Due Torri*
Reggio Calabria
Vibonese*
Gragnano*
Leonfortese*
Marsala
Aversa Normanna* (-2)
Palmese*
Noto
Rende
Agropoli*
Roccella*
Gelbison*
Scordia*
Vigor Lamezia (-1)
29
28
24
24
24
23
20
19
19
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9
6
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29
28
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23
23
23
22
20
20
19
19
19
17
16
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15
13
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4
26
25
25
25
23
22
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19
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19
19
18
16
10
10
9
9
6
LUNEDI 23 NOVEMBRE 2015 • CORRIERE CANADESE
14
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O ROSCOPO
DI OGGI
Luna nel segno, ma l’aspetto complicato oggi è l’opposizione Venere-Urano: segno che al partner i vostri colpi
di testa non vanno a genio. E allora
ARIETE cedetegli il controllo della situazione e,
22 MAR - 21 APR almeno per una giornata, uniformatevi
alle sue decisioni.
La giornata prevede un’immersione
totale nella routine, che servirà però a
smaltire il lavoro arretrato e a rimettere
ordine nelle vostre finanze. Non fatevi
TORO disorientare dai possibili contrattempi:
22 APR - 21 MAG siete perfettamente in grado di superarli.
Stuzzicati da Venere e Urano, partner
e amici si guardano in cagnesco, ma
poi un volta amalgamati nel gruppo si
trovano perfino simpatici! Come ogni
GEMELLI lunedì, al lavoro fate un po’ di fatica a
22 MAG - 21 GIU rientrare nel vostro ruolo, la fantasia
vola altrove.
Ragione e sentimento vi tirano in direzioni contrarie. Gli astri scatenano
una tensione emotiva che rischia di
bloccarvi sulla linea di partenza. Come
CANCRO sempre, il miglior consigliere resta il
22 GIU-21 LUG vostro cuore: non servono ragionamenti, ma intuizioni.
Dimostrando competenza e allo stesso tempo simpatia, potrete spuntarla
in una situazione complessa. Evitate
però d’imporre le vostre scelte. Nel
una giornata piacevole e
LEONE complesso
movimentata, che concilia gli impegni
22 LUG-21 AGO di lavoro con lo svago.
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che è raro prendervi in contropiede. Lo
farà la Luna, oggi, ma proverete a rimettere in riga persino lei! Nervosismo
causato da qualche noioso imprevisto,
CAPRICORNO che potrebbe farvi perdere un bel po’
22 DIC-21 GEN di tempo.
Una ventata di ottimismo alimenta il
buonumore. Il benessere interiore che
sprigionate sarà contagioso e gli amici
saranno attratti da voi. Una decisione
ACQUARIO presa seguendo l’istinto, senza sof22 GEN-21 FEB fermarsi a riflettere troppo, si rivelerà
azzeccata.
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chiedete consiglio a un amico fidato. Senza indorarvi la pillola, vi darà
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non riuscite a raggiungere gli obiettivi
che vi siete prefissati. Piuttosto, escogitate strategie alternative. Tensioni
BILANCIA con il partner, il vostro famoso savoir-faire sembra essersi preso un giorno
22 SET-21 OTT di vacanza.
Saprete destreggiarvi abilmente in varie circostanze, sia private sia professionali. Una tenera amicizia potrebbe
riservarvi qualche sorpresa. Il vostro
modo scherzoso e ironico di rapporSAGITTARIO tarvi con la gente vi farà conquistare
22 NOV-21 DIC molte simpatie.
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sott’occhio, tranquillo il lavoro ma senza successi immediati. Agite con sicurezza e determinazione, senza però
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Troverete le risposte che cercate. Importante è che valutiate bene i mezzi a
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Clemente
Etimologia: "Clementis" o "Clemens"
era il "cognomen" di una "gens" latina,
significante "mite, benevolo". Come
personale, ebbe molta fortuna anche
in ambienti cristiani: basti pensare ai
ben diciassette papi che si fregiarono di
questo appellativo.
Carattere: Abituato a trovarsi nelle
situazioni più confuse e incerte, anche
quando si mette nei guai ha sempre
un'idea geniale che lo salva. Non ama le
avventure perché lo emozionano troppo,
non sopporta i rapporti continuativi
perché lo annoiano... alla fine sceglie di
affidarsi alla donna che lo desidera di
più. Ama stare all'aperto, disegnare ed
osservare gli alberi della campagna o...
delle navi. Desideroso di farsi benvolere,
cerca sempre di rendersi utile dimostrando così la sua affabilità.
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Scienza
I pericoli insiti nel nucleare portano ad
un'inversione di rotta. Il fisico italiano
Carlo Rubbia, il 24 novembre 1993, nel
corso di una conferenza a Ginevra illustra
il principio del reattore per il "nucleare
pulito". La sua teoria poggia su un ciclo
torio-uranio con neutroni non più derivanti dalla classica reazione a catena, ma
ottenuti da un acceleratore di particelle. I
suoi vantaggi sono molteplici: la reazione non può diventare ingovernabile ed
esplosiva; le scorie nucleari si riducono
drasticamente in quanto in massima
parte perdono la radioattività in 300
anni, invece dei 24.000 anni del plutonio
ottenuto con la fissione tradizionale; non
è possibile riuscire ad avere materiali,
come il plutonio, che si possono usare
per costruire bombe.
LUNEDI 23 NOVEMBRE 2015 • CORRIERE CANADESE
16
SPORT
IL TECNICO ITALIANO SUGLI SCUDI
Favola Ranieri, nuovo re della Premiership
LONDRA - Dal quasi scudetto con
la sua Roma alla conquista del primo posto della Premier League. È
un sabato da re d’Inghilterra quello vissuto da Claudio Ranieri nella 12/a giornata del massimo campionato del Paese d’Oltre Manica.
In vetta al campionato più ricco,
alla guida di una provinciale costruita per la salvezza: è la favola di
Claudio Ranieri, protagonista assoluto con il suo Leicester in Premier League. Accolto nello scetticismo generale, dopo 13 giornate
il tecnico romano ha messo in fila tutti. Anche i colossi di Manchester, United e City, rispettivamente
secondi e terzi, o il Chelsea staccato addirittura 18 lunghezze.
Un’impresa sorprendente, un
exploit entusiasmante, una rivincita per lo stesso Ranieri il cui ritorno in Premier dopo 11 anni dall’esonero dal Chelsea era stato commentato con sprezzante sarcasmo.
Giudicato ormai “finito” dopo
la brutta parentesi alla guida della
nazionale greca, Ranieri ha saputo esaltare un gruppo che sta volando oltre le più rosee aspettative. Trascinato da Jamie Vardy che
sabato a Newcastle ha eguagliato il record di Ruud van Nistelrooy (2003), con 10 gol consecutivi in
altrettante partite.
«Ma ai tempi della Fiorentina
(Gabriel Omar) Batistuta aveva segnato 11 gol di fila, spero che Jamie
faccia altrettanto».
Nel mentre Ranieri si gode il
primato, in attesa del prossimo
turno contro il Manchester United. A meno di un terzo di stagione
non solo la salvezza è ampiamente già ipotecata, ma sognare diventa lecito.
Sono i numeri a legittimare ogni
speranza, per quanto improba considerato che il Leicester è valutato “appena” 88 milioni di sterline
Claudio
Ranieri, nato
a Roma nel
1951,
allena dal
1987. Ha
allenato, tra le
altre, Napoli,
Fiorentina,
Juve, Roma,
Inter,
Valencia
Atletico
Madrid,
Chelsea,
Monaco
(meno di 120 milioni), meno di un
terzo del valore delle più accreditate favorite al titolo.
«Sono estremamente felice di
questo gruppo perché giocano come una squadra - le parole di Ranieri - Siamo una squadra con qualità, abbiamo reso orgogliosi i no-
stri tifosi. Ma i nostri obiettivi non
cambiano, pensiamo alla salvezza.
Per tutto il resto c’è tempo, non
dobbiamo perdere il senso del-
la realtà anche se stiamo ottenendo risultati eccezionali». Tutta la
stampa inglese esalta il tecnico italiano.
Il sito di Skysport scrive “Orgoglioso Ranieri, il suo Leicester in
cima alla classifica”, e riporta le
parole del tecnico romano «sono
molto orgoglioso, i giocatori corrono, giocano compatti e come una squadra».
Il Mirror: Ranieri “vola ad alta
quota con il suo Leicester ma deve prepararsi alle trappole”, perché sono in arrivo gli scontri diretti con le grandi.
Finora la squadra del tecnico italiano ha incontrato, battendolo, solo l’Arsenal.
Presto arriveranno il Manchester United, il City, il Chelsea, e
sarà dura.
Il Mail On line scherza sull’italiano Ranieri che “aveva promesso una pizza ai suoi giocatori” se
si fossero comportati bene, ma ora visto come vanno le cose, “dovrà portare anche la birra”.
INGHILTERRA
Leicester primo da solo, il City battuto in casa dal Liverpool
ROMA - Il Leicester di Ranieri
torna in vetta al posto dell’Arsenal sconfitto a West Bromwich (21), mentre il Chelsea si riscatta ed
il Liverpool va vincere in casa del
City. Nella 13/a giornata della Premier League, è la formazione del
tecnico italiano a stupire tutti con
una netta vittoria (3-0) sul campo
del Newcastle che vale il primato
a quota 28 punti nel massimo campionato inglese.
Vince il Manchester United al
90’ a Watford grazie ad una autorete di Deeney salendo al secondo
posto a 27 punti. Sorride finalmente la squadra di Mourinho che batte di misura in casa il Norwich con
un gol di Diego Costa nella ripresa.
I Foxes di Ranieri vincono anche
a Newcastle con un secco 3-0 e con
i gol di Ulloa, Okazaki e, neanche
a dirlo, Jamie Vardy che eguaglia il
record di 10 partite consecutive a
segno che apparteneva a Ruud van
Nistelrooij.
Crolla, invece, a sorpresa l’Arsenal di Arsene Wenger a The
Hawthorns, casa del West Bromwich. Giroud porta avanti i Gunners
rimontati poi dai gol di Morrison
e l’autorete di Arteta. Nella ripresa
Santi Cazorla fallisce il rigore del
possibile pari. Arsenal che rimane
a 26 punti fallendo così il sorpasso in vetta.
La prima grande impresa di
Klopp da quando è arrivato sulla panchina del Liverpool è venuta umiliando il City. I Reds sbancano l’Etihad con un 4-1 frutto di un
primo tempo dominato alla grande. L’autorete del disastroso Mangala (pessimo anche in occasione
degli altri gol avversari) dopo ot-
to minuti spiana la strada agli ospiti, che poi segnano al 23' e al 32'
il secondo e il terzo gol rispettivamente con Coutinho e con Firmino
(primo centro in Premier League).
Agüero prova a riaccendere la
luce in casa Manchester City al
44', ma nella ripresa il City non reagisce; anzi è il Liverpool a trovare addirittura il quarto gol con Skrtel. Pellegrini così vede svanire la
possibilità di salire al primo posto,
mentre Klopp può sorridere nel
vedere la sua squadra avvicinarsi
alla zona europea.
SPAGNA, IL CLASICO A SENSO UNICO
Il Barcellona umilia il Real con un poker, Benitez sulla graticola
MADRID Una lezione di calcio,
un’umiliazione forse addirittura
più pesante della “manita” di qualche anno fa perché subita in casa.
Il Barcellona passeggia sulle ceneri del Real Madrid di Benitez.
La storica lezione di calcio degli
uomini di Luis Enrique alla sgangherata banda Benitez (squadra
sfilacciata, senz’arte né parte) apre
ufficialmente la crisi dei Merengues con l’ex tecnico del Napoli
che finisce inesorabilmente sulla
graticola.
Al Bernabeu non c’è partita: 4-0.
Segna subito Suarez, poi raddoppia Neymar; nella ripresa, Iniesta
e ancora l’uruguaiano condanno
Benitez e la sua squadra alla contestazione dei tifosi di casa, che
sventolano i fazzoletti in segno di
protesta e fischiano. Dopo 12 giornate della Liga, tra le due squadre
ci sono già sei punti di distacco. E
ora la posizione dell’ex tecnico del
Napoli è ancora più in bilico.
Dopo gli attentati di Parigi, è inevitabilmente un “Clasico” diverso: la polizia presidia i varchi di accesso al Santiago Bernabeu, i controlli sono minuziosi e lo stadio è
blindato. Luis Enrique non rischia
Messi dal primo minuto, il numero
dieci comincia la sfida dalla panchina. Benitez risponde con un
Real Madrid super offensivo, come
piace al pubblico di casa: Casemiro è fuori, in mediana con Kroos
e Modric c’è James Rodriguez; in
attacco, il massimo del potenziale
offensivo delle merengues: Cristiano Ronaldo, Bale e Benzema.
Il Barcellona passa al primo vero tentativo, grazie a una magia di
Suarez. L’uruguaiano riceve palla
da Sergi Roberto e con un tocco
morbido di destro batte Navas. Ora la squadra blaugrana può fare la
partita che preferisce e sfruttare a
proprio vantaggio il nervosismo di
un avversario che non può perdere.
Si scaldano gli animi, sale l’agonismo e in campo si vedono spesso
entrate al limite. Ne fa le spese Mascherano che esce dopo 27 minuti
per fare spazio a Mathieu. Il Real
Madrid non reagisce e il pubblico
rumoreggia. L’unica conclusione
degna di nota è di James Rodriguez, respinta da Bravo. Troppo
poco. Il Barcellona controlla e
quando affonda va a segno ancora una volta. Azione in velocità,
Iniesta trova il corridoio giusto
per Neymar che entra in area e
di sinistro incrocia sul palo lontano. Si va al riposo con i fischi e
la “pañolada” di protesta (l’usanza
di sventolare i fazzoletti) dei tifosi
del Bernabeu.
Nei primi minuti della ripresa,
WESTERN CONFERENCE
EASTERN CONFERENCE
2015-2016
Standings
RISULTATI
Domenica
Carolina-Los Angeles
Columbus-San Jose
Montreal-Islanders
Vancouver-New Jersey
Sabato
Boston-Toronto
Ottawa-Philadelphia
2-0
4-0
ATLANTIC DIVISION
GIOCATE PUNTI
Montréal
21
32
Ottawa
20
25
Detroit
21
24
Tampa Bay 22
23
Boston
19
21
Florida
20
20
Buffalo
20
18
TORONTO
21
18
Tampa Bay-Anaheim
Florida-Rangers
Pittsburgh-San Jose
Washington-Colorado
Winnipeg-Arizona
St. Lois-Detroit
Dallas-Buffalo
Minnesota-Nasville
Vancouver-Chicago
5-0
4-5 Ot
1-3
7-3
3-2
3-4 Ot
3-0
4-0
6-3
il Real Madrid ha uno scatto d’orgoglio ma non ha fortuna. Il Barcellona però è ancora una volta
spietato e spegne sul nascere le
speranze delle merengues. Iniesta
e Suarez fanno quello che voglio al
limite dell’area, lo spagnolo riceve
palla e calcia con un destro terrificante all’incrocio dei pali. Per il
Real è prima di tutto un colpo al
proprio orgoglio. Il Bernabeu torna a fischiare e non risparmia più
nessuno, nemmeno il presidente
Florentino Perez. Cristiano Ronaldo e compagni tentano un’ultima
reazione per salvare almeno la faccia, ma Claudio Bravo è decisivo
con almeno quattro interventi.
METROPOLITAN DIVISION
GIOCATE
Rangers
20
Washington 19
Pittsburgh 20
Islanders
20
New Jersey 19
Philadelphia 20
Columbus
21
Carolina
19
PUNTI
32
27
24
23
21
17
16
15
Venerdì
Carolina-Toronto
Edmonton-New Jersey
Calgary-Chicago
Islanders-Montreal
Detroit-Los Angeles
Columbus-Nashville
1-2 rig
5-1
2-1 Ot
3-5
3-2
4-0
CENTRAL DIVISION
Dallas
St Louis
Nashville
Minnesota
Chicago
Winnipeg
Colorado
GIOCATE
21
21
19
19
21
21
20
PUNTI
34
28
25
25
24
22
15
PROSSIME PARTITE
Lunedì
Toronto-Boston
Buffalo-St. Louis
Rangers-Nashville
Philadelphia-Carolina
Washington-Edmonton
Florida-Los Angeles
Winnipeg-Colorado
PACIFIC DIVISION
GIOCATE
Los Angeles 19
San Jose
20
Vancouver 21
Arizona
20
Anaheim
21
Calgary
21
Edmonton
20
PUNTI
24
22
20
21
18
17
15
Leafs, Boston bestia nera
La classiica si muove ma i Maple
Leafs sono sempre ultimi e questa sera dovranno vedersela con
la loro bestia nera, il Boston, dal
quale sono stati sconitti sabato
per 2-0. Venerdì i Leafs si erano
imposti, 2-1 ai rigori, al Carolina.
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