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Lezione 8: Effetto sostituzione e reddito. La curva di

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Lezione 8: Effetto sostituzione e reddito. La curva di
Corso di Economica Politica
prof. S. Papa
Lezione 8: Effetto
sostituzione e reddito.
La curva di domanda
individuale
Facoltà di Economia
Università di Roma La Sapienza
Lucidi liberamente tratti dai lucidi del prof. Rodano
Beni “normali” e beni “inferiori”
Un bene viene detto normale se il suo consumo aumenta al
crescere del reddito. Il bene y della slide precedente è normale.
Un bene viene invece detto inferiore se il suo consumo
diminuisce quando il reddito cresce.
ya
Mv
Mn
0
Un esempio di bene inferiore è riportato nel grafico.
Si ha Mv > Mn (il reddito aumenta) ma la
nuova scelta è yv < yn (il consumo del bene
V
diminuisce).
Si possono fare molti esempi di
beni inferiori: tutti quelli,
N
appunto, il cui consumo si
riduce quando il consumatore
diventa più ricco.
v
n
y y
y
63
Un aumento di p1
Usando y2 come numerario, il vincolo di bilancio diventa
y2 = M − p1y1 : il termine noto è M e il coefficiente angolare è −p1.
Sappiamo che un aumento di p1 fa ruotare la retta facendo perno
su M (lo dice la matematica e lo conferma l’economia).
y2
M
0
p1N
Vediamo cosa succede alla scelta.
Questa passa dal punto V, sulla vecchia retta del bilancio
al punto N, sulla nuova.
La domanda di y1 diminuisce (l’ascissa
di N è più piccola di quella di V).
Ovvero l’aumento del prezzo
V
ha ridotto la domanda.
N
pV1
Ma l’aumento di p1 ha
ridotto anche il consumo
di y2. Come mai?
y
1
Microeconomia – Effetto “reddito” ed effetto “sostituzione”
64
Effetto “reddito” e “sostituzione”
La risposta all’interrogativo della slide precedente è che la
variazione del prezzo ha due effetti sulla domanda del bene:
EFFETTO SOSTITUZIONE (ES). L’aumento di p1 accresce il
prezzo relativo (abbiamo posto p2 = 1); perciò conviene una
scelta con un SMS maggiore (più in alto lungo la curva di
indifferenza); il risultato è che, se potesse restare sulla stessa
curva di indifferenza, il consumatore sceglierebbe un paniere
con meno y1 e più y2.
EFFETTO REDDITO (ER). Il consumatore, però,
non può
restare sulla stessa curva di indifferenza (vedi grafico della
slide precedente). L’aumento del prezzo riduce il reddito
reale. Perciò può succedere (può anche non succedere) che
venga ridotto anche il consumo degli altri beni, non solo
quello del bene y1 diventato più costoso (a causa di ∆p1 > 0).
Microeconomia – Effetto “reddito” ed effetto “sostituzione”
65
Misurare i due effetti
Consideriamo un aumento di p1 (che, come sappiamo,
fa ruotare la retta del bilancio verso il basso).
y2
La scelta passa da V a N (notare che
stavolta la domanda di y2 aumenta).
S
Per misurare l’ES tracciamo una
retta tangente alla vecchia curva di
indifferenza con inclinazione pari
al nuovo prezzo p1N.
V
N
0
pN1
pV1
y1
Il passaggio da V a S è
l’effetto sostituzione.
Il passaggio da S a N è l’effetto reddito. Il passaggio da V a N è
l’effetto totale (ET): si ha cioè ET = ES + ER.
NOTA. Se il prezzo diminuisce (∆
∆p1 < 0), invece di aumentare,
i due effetti si verificano ugualmente, ma a rovescio.
Microeconomia – Effetto “reddito” ed effetto “sostituzione”
Il significato della distinzione
66
totale della variazione della domanda di
y1 (al variare di p1) è sempre lo stesso : dal paniere V al paniere
ATTENZIONE. L’effetto
N, o meglio dalla quantità y1 V (l’ascissa del punto V ) alla
quantità y1 N (l’ascissa del punto N ).
Perché scomponiamo l’effetto totale in due pezzi (ES + ER)?
Perché così mettiamo in luce che la variazione del prezzo
influenza la domanda in due modi:
(1) ∆p1 > 0 rende il bene più caro (e questo provoca ES);
(2) ∆p1 > 0 rende il consumatore più povero (e questo
provoca ER);
Per l’effetto sostituzione ∆p1 > 0 provoca sempre ∆y1 < 0.
0
Possiamo dire lo stesso per l’effetto reddito?
Microeconomia – Effetto “reddito” ed effetto “sostituzione”
67
Una riduzione di M
La risposta alla domanda precedente è no : di solito, l’effetto
reddito provocato dall’aumento del prezzo riduce il consumo del
bene (come negli esempi precedenti), ma non sempre.
y2
MV
Per isolare l’ER consideriamo una riduzione di M. Esso
non ha ES perché il prezzo relativo non cambia.
Ci aspettiamo una riduzione del consumo di y1 :
Il consumatore, diventato meno ricco, compra
una quantità minore del bene
(e anche degli altri beni).
MN
V
Questa è la situazione descritta
nel grafico (ed è la situazione
normale).
N
0
y1
Ma, come vedremo,
non è l’unica possibile.
Microeconomia – Effetto “reddito” ed effetto “sostituzione”
Beni “normali” e beni “inferiori”
68
Un bene viene detto normale se il suo consumo riduce al ridurre
del reddito. Il bene y1 della slide precedente è normale.
Un bene viene invece detto inferiore se il suo consumo cresce
quando il reddito diminuisce.
y2
MV
MN
V
Un esempio di bene inferiore è riportato nel grafico.
Si ha M N < M VN (il reddito
si riduce) ma la
V
nuova scelta è y1 > y1 (il consumo del bene
aumenta).
N
0
y1V y1N
y1
Si possono fare molti esempi di
beni inferiori: tutti quelli,
appunto, il cui consumo
aumenta quando il
consumatore diventa più
povero.
Microeconomia – Effetto “reddito” ed effetto “sostituzione”
La scelta in funzione dei prezzi
69
Ricordiamo come si calcola la scelta del consumatore:
Si risolve un sistema di due equazioni:
SMS
=
p1
p2
p1 y1 + p2 y2 = M
(i) si ricava y2 dalla prima equazione; (ii) si sostituisce il valore
trovato nella seconda; (iii) si risolve per y1.
Il valore così trovato di y1 dipende da quelli di p1, p2 e M. È una
funzione di queste grandezze (chiamata “funzione di domanda”).
Poniamo p2 = 1 (numerario); assumiamo M dato. Semplifichiamo
la notazione ponendo p1 = p e y1 = y. La funzione si semplifica e
diventa:
y = D(p)
Essa misura come cambia la quantità acquistata del bene al
variare del suo prezzo e viene chiamata “curva di domanda”.
Microeconomia – Curva di domanda
Calcolare il livello di p dalla retta del bilancio
p è il coefficiente angolare della retta del bilancio. Possiamo
calcolarlo come l’ordinata della retta del bilancio in
corrispondenza di ∆y = −1 (partendo dal punto in cui la retta
incontra l’asse delle ascisse). Si ha infatti p = −-Dya/Dy,
∆ya/∆
∆y, sicché,
sicché,
quando ∆y = −1 ,
ya
p
segue p = ∆ya.
Nel grafico viene fatto
d
il calcolo per quattro
c
diverse rette.
pd
Esso misura di quanb
c
p
to il prezzo aumenta
a
man mano che ci si
sposta dalla retta a pb
verso la retta d.
0
y
pa 0
Costruiamo la curva di domanda
ya
pd
pc
pb
pa
Nel grafico accanto sono riportate le varie scelte
del consumatore al crescere del prezzo (i valori di
p sono quelli del lucido precedente).
Si passa dal punto a, in cui si
a
a, al punto b, in cui si
domanda
y
b
c
domanda yb, al punto c, ecc.
d
Riportiamo queste quantità
yc
domandate nel grafico
yd
inferiore (allineato), che in
a
y ordinata porta i prezzi (ricavati
y
b
p
y
dal LUCIDO precedente).
Curva di
A pa corrisponde ya, ecc.
domanda
Tutte queste combinazioni di
prezzi e quantità costituia
scono la curva di domanda.
y
y
d
c
b
y y
y
La curva di domanda
La curva di domanda identifica, per ogni dato livello del prezzo
p, la quantità del bene y che il consumatore intende acquistare.
La quantità domandata y è una funzione del prezzo p. Si scrive:
dove D(p) è una formula matematica.
Per esempio, una retta.
y = D(p)
p
pa
a
b
pb
D
0
ya
yb
y
La funzione D non è per forza
una retta, ma è decrescente : la
quantità domandata aumenta se
il prezzo diminuisce.
In modo più preciso si scrive:
∆p > 0
∆y < 0, e viceversa.
L’elasticità della domanda
Come si può misurare l’effetto
di una variazione del prezzo p
sulla quantità domandata y ?
Calcolare il rapporto ∆y/∆
∆p
(che misura di quanto cambia
y quando p aumenta di 1)?
Si devono usare le variazioni
percentuali, che rendono
possibile il confronto.
Non va bene perché prezzo e
quantità non sono grandezze
omogenee.
La misura giusta è perciò il
rapporto tra le variazioni
percentuali:
∆y
η=
y
∆p
p
La grandezza η si chiama elasticità della domanda
Ancora sull’elasticità della domanda
Il rapporto (percentuale) tra la variazione della quantità
domandata e quella del prezzo è sempre negativo
(quando p aumenta y diminuisce, e viceversa).
Perciò, quando si calcola η, si può trascurare il segno meno
(si considera il “valore assoluto”).
L’elasticità della domanda misura di che percentuale si riduce y
quando p aumenta dell’uno per cento.
Quando η > 1 si dice che la domanda è elastica
(reagisce molto alla variazione del prezzo).
Quando η < 1 si dice che la domanda è rigida (o anelastica)
(reagisce poco alla variazione del prezzo).
Domanda, reddito e prezzi
La curva di domanda mette in luce la relazione (decrescente)
tra la quantità domandata y e il suo prezzo p.
Ma, come sappiamo dal modello della scelta del consumatore,
la quantità da lui domandata dipende anche dagli altri prezzi
e dal suo reddito.
La funzione di domanda mette in luce tutti gli effetti,
nel senso che è una formula che fa dipendere y non solo da p
ma anche da M e dagli altri prezzi.
Per semplicità consideriamo solo altri due prezzi: ps (prezzo di
un bene sostituto) e pc (prezzo di un bene complementare).
La formula della funzione di domanda sarà allora:
y = D(p, ps, pc, M)
Gli effetti delle altre variabili
Sappiamo che l’aumento del suo prezzo fa diminuire la quantità
domandata: ∆p > 0 → ∆y < 0.
L’aumento del prezzo di un bene succedaneo fa (di solito)
aumentare la quantità domandata di y: ∆ps > 0 → ∆y > 0
(si tende a sostituire il bene succedaneo ora più caro con y;
questo purché l’effetto reddito non batta quello sostituzione).
[Esempio: penne e matite]
L’aumento del prezzo di un bene complementare fa diminuire
la quantità domandata di y: ∆pc > 0 → ∆y < 0
(si riduce il consumo dei due beni che vengono usati insieme).
[Esempio: zucchero e caffè]
L’aumento del reddito del consumatore fa (di solito) aumentare
la quantità domandata di y: ∆M > 0 → ∆y > 0
(l’eccezione riguarda i beni “inferiori”; slide 76).
Effetto totale (sostituzione e reddito) su y1
Se aumenta il prezzo del bene 1: Effetto sostituzione sempre
negativo (quando p aumenta y diminuisce). Effetto reddito
(riduzione potere d’acquisto) negativo se bene è normale.
Effetto totale negativo. Se invece il bene1 è inferiore, allora
occorre verificare se effetto sostituzione prevale sull’effetto
reddito (positivo) per dire che effetto è negativo.
Se aumenta il prezzo del bene 2 e questo è un bene sostituto al
y1. Effetto sostituzione riduce y2 (SMS) e aumenta y1 (effetto
positivo su y1). Effetto reddito (riduzione potere d’acquisto):
negativo sul y1, se il bene2 è normale. Quale effetto prevale?
Se prevale effetto sostituzione sull’effetto reddito, effetto totale
positivo (la domanda si sposta verso destra)
Se prevale effetto reddito sull’effetto sostituzione effetto totale è
negativo. Se bene2 è un bene complemento e questo aumenta
che succede alla domanda di y1?
Movimenti lungo la curva e spostamenti della curva
Quando aumenta (o diminuisce) p, il nuovo valore di y (la nuova
quantità domandata) viene trovato identificando il nuovo punto
lungo la curva di domanda.
Come si fa a rappresentare, sul grafico della curva di domanda,
l’effetto della variazione di un altro prezzo o del reddito?
p
Mn > Mv
V
p*
N
D(Mv)
0
yv
yn
D(Mn)
y
Quando cambia la grandezza di
una variabile diversa da p (come
M, ps o pc) la quantità domandata
di y cambia (nei modi che abbiamo visto): a parità di p, y aumenta
(o diminuisce). Nel grafico si vede
l’effetto di ∆M > 0 su un bene
“normale”. Questo significa
che la curva di domanda si sposta.
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