Comments
Transcript
GIOVANNI PAOLO II VERBUM PANIS “NON ABBIATE PAURA”
ORATORIO SAN GIOVANNI BOSCO NOVEDRATE Gruppo Giovanni e Adolescenti GIOVANNI PAOLO II l’uomo che ha cambiato la storia VERBUM PANIS GIOVANNI PAOLO II l’uomo che ha cambiato la storia “NON ABBIATE PAURA” VERBUM PANIS MESSA PER CORO testi CHIARA CASUCCI musiche MITE BALDUZZI arrangiamenti BRUNO GHOZZI CANZONI, PAROLE, MUSICHE E IMMAGINI “25° anniversario di Ordinazione Sacerdotale di don Adelio” a cura dei Giovani e Adolescenti ORATORIO SAN GIOVANNI BOSCO NOVEDRATE “25° anniversario di Ordinazione Sacerdotale di don Adelio” LETTORE “GIOVANNI PAOLO II” l’uomo che ha cambiato il mondo Benedetto XVI ha parlato dell’amato predecessore affermando che «la luce e la forza di Cristo risorto sono state irradiate nella Chiesa da quella sorta di “ultima Messa” che Giovanni Paolo II ha celebrato nella sua agonia, culminata nell’“Amen” di una vita interamente offerta, per mezzo del Cuore Immacolato di Maria, per la salvezza del mondo» [Benedetto XVI, Discorso ai cardinali, 22 aprile 2005, n. 4] La proposta di questa sera, allora, intende ricordare l’“uomo che ha cambiato la storia” che ha vissuto secondo la logica della croce, nella certezza che solo il chicco di grano che scende nella terra e muore può portare frutto abbondante di vita. La memoria di Giovanni Paolo II si fa proposta esigente ed affascinante a seguire Cristo, «costruire la vita su di lui, accogliendone con gioia la parola e mettendone in pratica gli insegnamenti» [Benedetto XVI, Messaggio per la XXI Gmg, 22 febbraio 2006, n. 7] LETTORE Christus factus est pro nobis obediens usque ad mortem, mortem autem crucis. Propter quod Deus exaltavit illum,... [Antifona finale della Liturgia delle Lodi del Sabato Santo] LETTORE Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù, il quale, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce. Per questo Dio l'ha esaltato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome; perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra; e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre. [Filippesi 2,5-11] CANTO VERBUM PANIS [OMI, Verbum Panis] arrangiamento con base 09 - parte e si sfuma dopo il primo ritornello “verbum caro” prima del tempo prima ancora che la terra cominciasse a vivere il verbo era presso Dio venne nel mondo e per non abbandonarci in questo viaggio ci lasciò tutto se stesso come pane verbum verbum verbum verbum LETTORE caro factum est panis factum est caro factum est panis factum est In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era in principio presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l'hanno accolta. Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. RECITAL - C:\ANTO\oratorio\recita 24-06-06l.doc 26/05/2006 - ed. 01 rev. 00 pagina 2 di 12 ORATORIO SAN GIOVANNI BOSCO NOVEDRATE “25° anniversario di Ordinazione Sacerdotale di don Adelio” “GIOVANNI PAOLO II” l’uomo che ha cambiato il mondo Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi vedemmo la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità. Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto e grazia su grazia. Dio nessuno l'ha mai visto: proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato. [Giovanni - prologo ] CANTO VERBUM PANIS [OMI, Verbum Panis] prima del tempo prima ancora che la terra cominciasse a vivere il verbo era presso Dio venne nel mondo e per non abbandonarci in questo viaggio ci lasciò tutto se stesso come pane verbum verbum verbum verbum caro factum est panis factum est caro factum est panis factum est qui spezzi ancora il pane in mezzo a noi e chiunque mangerà non avrà più fame qui vive la tua chiesa intorno a te dove ognuno troverà la sua vera casa verbum verbum verbum verbum caro factum est panis factum est caro factum est panis prima del tempo quando l’universo fu creato dall’oscurità il verbo era presso Dio venne nel mondo nella sua misericordia Dio ha mandato il figlio suo tutto se stesso come pane verbum caro factum est verbum panis factum est verbum caro factum est verbum panis factum est qui spezzi ancora il pane in mezzo a noi e chiunque mangerà non avrà più fame qui vive la tua chiesa intorno a te dove ognuno troverà la sua vera casa verbum caro factum est verbum panis factum est verbum caro factum est RECITAL - C:\ANTO\oratorio\recita 24-06-06l.doc 26/05/2006 - ed. 01 rev. 00 pagina 3 di 12 ORATORIO SAN GIOVANNI BOSCO NOVEDRATE “25° anniversario di Ordinazione Sacerdotale di don Adelio” “GIOVANNI PAOLO II” l’uomo che ha cambiato il mondo verbum panis factum est LETTORE Ora, mentre essi mangiavano, Gesù prese il pane e, pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede ai discepoli dicendo: "Prendete e mangiate; questo è il mio corpo”. Poi prese il calice e, dopo aver reso grazie, lo diede loro, dicendo: “Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue dell'alleanza, versato per molti, in remissione dei peccati. Io vi dico che da ora non berrò più di questo frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo con voi nel regno del Padre mio”. [Matteo, 26,26,29 ] LETTORE “In verità, in verità vi dico: non Mosè vi ha dato il pane dal cielo, ma il Padre mio vi dá il pane dal cielo, quello vero; il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dá la vita al mondo". Allora gli dissero: "Signore, dacci sempre questo pane". Gesù rispose: "Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà più sete. Vi ho detto però che voi mi avete visto e non credete. Tutto ciò che il Padre mi dá, verrà a me; colui che viene a me, non lo respingerò, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. [Giovanni 6,32,38 ] VIDEO CERCATE IL SUO VOLTO Giovanni Paolo II recita il salmo 27 [Parrocchia di S. Roberto Bellarmino ai Parioli, Roma, 2-3-80 - Salmo 26 (27) Abbà Pater] CANTO DALL’AURORA AL TRAMONTO [OMI, Verbum Panis] Dall’aurora io cerco te fino al tramonto ti chiamo ha sete solo di te l’anima mia come terra deserta Dall’aurora io cerco te fino al tramonto ti chiamo ha sete solo di te l’anima mia come terra deserta Non mi fermerò un solo istante sempre canterò la tua lode perché sei il mio Dio il mio riparo mi proteggerai all’ombra delle tue ali Dall’aurora io cerco te fino al tramonto ti chiamo ha sete solo di te l’anima mia come terra deserta Non mi fermerò un solo istante io racconterò le tue opere perché sei il mio Dio unico bene nulla mai potrà la notte contro di me RECITAL - C:\ANTO\oratorio\recita 24-06-06l.doc 26/05/2006 - ed. 01 rev. 00 pagina 4 di 12 ORATORIO SAN GIOVANNI BOSCO NOVEDRATE “25° anniversario di Ordinazione Sacerdotale di don Adelio” “GIOVANNI PAOLO II” l’uomo che ha cambiato il mondo Dall’aurora io cerco te fino al tramonto ti chiamo ha sete solo di te l’anima mia come terra deserta LETTORE Arrivano a gruppi sparsi con bandiere e rosari. Studenti, volontari, maschi e femmine, bianchi e neri. Sono tanti e parlano lingue diverse. Vogliamo spiegare questa invasione allegra e pacifica nella Città Eterna di ragazzi in tutto e per tutto simili a quelli che vediamo ogni giorno nelle nostre case? Se è vero che, come io credo, il carisma di Giovanni Paolo Il trova pieno compimento nell’incrocio, magnetico e affascinante, fra senilità e gioventù, la giornata di oggi, che vede accorrere a Roma tanti ragazzi da ogni parte del mondo, diventa lo specchio più fedele di un pontificato pronto a varcare con imprevedibile destrezza l’erto crinale del millennio. Sembrerebbe infatti assai arduo coniugare la saggezza del vegliardo con le risorse fantastiche di chi sta crescendo: eppure così accade. Questo è il Papa che, non dimentichiamolo, adolescente, giocò a pallone con i coetanei ebrei poi scomparsi nelle segrete di Auschwitz: lui, nato a pochi passi dal triste tugurio di un secolo indimenticabile, mostra ora ai nostri occhi la potente deriva del suo corpo malato. Ed è proprio la profonda dignità necessaria per accedere a tale disposizione che i giovani, più di tutti, possono apprendere e coltivare come la vera contrapposizione al tempo in cui viviamo, quasi completamente prono di fronte ai falsi miti della bellezza e dell’impossibile durata. Chi volesse indagare sulle ragioni del fascino che Giovanni Paolo Il esercita nei confronti di un diciottenne, dovrebbe riflettere sui valori che la stessa figura fisica di questo Pontefice inevitabilmente trasmette. Resistere è più forte che apparire. Timore e tremore, come scrisse il filosofo, sono condizioni preliminari per ogni gesto coraggioso, I giovani di ogni generazione hanno sempre camminato in precario equilibrio su quest’asse, rischiando di cadere da una parte o dall’altra. Karol Wojtyla è stato capace di rompere antichi steccati e, pur avendo sulle spalle la tremenda responsabilità di mantenere la Chiesa nel solco della Storia, ha saputo trovare gli spazi della fantasia e della libertà per affermare, attraverso l’inesausta energia dei viaggi interplanetari e la moltitudine degli incontri, la propria personalità. E come se, così facendo, ci dicesse: ciò che conta, più della comunicazione, prima ancora della parola, è la presenza. Non ci può essere nessun vero scambio umano se viene a mancare la persuasione della nostra insufficienza. Solo scoprendoci deboli e indifesi potremo comprendere le vulnerabilità delle persone che incontriamo. Il profilo vacillante di Karol Wojtyla passa davanti alle folle dei ventenni come un segno ammonitore. Ed ecco quindi le difficili domande alle quali migliaia di giovani riuniti a Roma da oggi fino al 20 agosto cercheranno di rispondere dopo averle custodite in seno quasi fossero preziose reliquie: è possibile scrutinare la nostra finitudine in quella altrui? E, dopo averlo fatto, come dobbiamo cambiare la vita? Forse questo imprevedibile patriarca polacco giunto da una terra martoriata e contesa sullo scranno di Pietro saprà dare qualche valido suggerimento. VIDEO IL PAPA E I GIOVANI GIOVANNI PAOLO II - l’uomo che ha cambiato la storia [serie RCS - GAZZETTA volume 3 capitolo 4] RECITAL - C:\ANTO\oratorio\recita 24-06-06l.doc 26/05/2006 - ed. 01 rev. 00 pagina 5 di 12 ORATORIO SAN GIOVANNI BOSCO NOVEDRATE “25° anniversario di Ordinazione Sacerdotale di don Adelio” “GIOVANNI PAOLO II” l’uomo che ha cambiato il mondo per il testo si può sbobinare il finale LETTORE NON ABBIATE PAURA DI ESSERE GIOVANI! Non abbiate paura della vostra giovinezza e di quei profondi desideri che provate di felicità, di verità, di bellezza e di durevole amore! Si dice qualche volta che la società ha paura di questi potenti desideri dei giovani e che voi stessi ne avete paura. Non abbiate paura! Quando io guardo a voi, giovani, sento una grande gratitudine e speranza. Il futuro a lungo termine nel prossimo secolo sta nelle vostre mani. Il futuro di pace sta nei vostri cuori. [...] Dovete essere persone con una profonda fiducia nell'uomo ed una profonda fiducia nella grandezza della vocazione umana. [Giovanni Paolo II, Messaggio per la XVIII Giornata Mondiale della pace] LETTORE NON ABBIATE PAURA DELLA VERITÀ! Alcuni di voi possono esser tentati di rifuggire dalle responsabilità: negli illusori mondi dell'alcool e della droga, nelle fugaci relazioni sessuali senza impegno per il matrimonio e la famiglia, nell'indifferenza, nel cinismo e perfino nella violenza. State in guardia contro l'inganno di un mondo che vuole sfruttare o far deviare la vostra energica e potente ricerca della felicità e del senso della vita. Ma non evitate la ricerca delle risposte vere alle domande che vi stanno di fronte. Non abbiate paura! Giovanni Paolo II, Messaggio per la XVIII Giornata Mondiale della Pace LETTORE NON ABBIATE PAURA DI ANNUNCIARE IL VANGELO! Non abbiate paura di andare per le strade e nei luoghi pubblici, come i primi Apostoli che hanno predicato Cristo e la Buona Novella della salvezza nelle piazze della città, dei centri e dei villaggi. Non è tempo di vergognarsi del Vangelo. È tempo di predicarlo dai tetti. Non abbiate paura di rompere con i comodi e abituali modi di vivere, al fine di raccogliere la sfida di far conoscere Cristo nella moderna "metropoli". Dovete essere voi ad andare "ai crocicchi delle strade" e a invitare tutti quelli che incontrate al banchetto che Dio ha apparecchiato per il suo popolo. [...] Cristo ha bisogno di operai pronti a lavorare nella sua vigna. Giovani cattolici del mondo, non deludetelo. Nelle vostre mani, portate la Croce di Cristo. Sulle vostre labbra le parole di Vita. Nei vostri cuori la garanzia salvifica del Signore. Giovanni Paolo II, Omelia a Denver - 15 Agosto 1993 LETTORE NON ABBIATE PAURA DI ESSERE SANTI! Perseverate con fermezza accanto a Cristo, perché lui rimanga in voi! Non permettete che nei vostri cuori si spenga la luce della santità! Non abbiate paura di aspirare alla santità! Non abbiate paura di essere santi! Del secolo che volge al suo termine e del nuovo millennio fate un'era di uomini santi! Giovanni Paolo II, Omelia per la canonizzazione della Beata Kinga – 16 giugno 1999 Con Cristo la santità - progetto divino per ogni battezzato - diventa realizzabile... Gesù cammina con voi, vi rinnova il cuore e vi irrobustisce con il vigore del suo Spirito. Giovanni Paolo II, Messaggio per la XV Giornata Mondiale della Gioventù LETTORE NON ABBIATE PAURA DI RISPONDERE ALLA VOSTRA VOCAZIONE! RECITAL - C:\ANTO\oratorio\recita 24-06-06l.doc 26/05/2006 - ed. 01 rev. 00 pagina 6 di 12 ORATORIO SAN GIOVANNI BOSCO NOVEDRATE “25° anniversario di Ordinazione Sacerdotale di don Adelio” “GIOVANNI PAOLO II” l’uomo che ha cambiato il mondo Non abbiate paura di ritornare incessantemente a Cristo, fonte della Vita! [...] Manifestando la sua fiducia, Gesù volge a voi il suo sguardo e vi invita a fare della vostra esistenza qualcosa di buono, facendo fruttificare i talenti che vi ha affidato, per il servizio alla Chiesa e ai vostri fratelli, come pure per l'edificazione di una società più solidale, più giusta e più pacifica. Cristo vi invita a riporre la vostra speranza in lui e a seguirlo sulla via del matrimonio, del sacerdozio o della vita consacrata. Nel silenzio del vostro cuore, non abbiate paura di ascoltare il Signore che vi parla! Giovanni Paolo II, Discorso ai giovani di Rouen - 14 Aprile 2000 Gesù Dice a ognuno di voi: "Vieni e seguimi"! Non abbiate paura a rispondere a questa chiamata, perché Egli è la vostra forza. Giovanni Paolo II, Discorso ai giovani di Terra santa - 24 Marzo 2000 LETTORE NON ABBIATE PAURA DEL FUTURO! In Cristo voi potete credere nel futuro, anche se non potete distinguerne i contorni. Voi potete affidarvi al Signore del futuro, e superare così il vostro scoraggiamento di fronte alla grandezza del compito ed al prezzo da pagare. Ai discepoli sgomenti sulla via di Emmaus il Signore disse: «Non era necessario che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». Il Signore rivolge queste stesse parole a ciascuno di noi. Per questo, non abbiate paura di impegnare le vostre vite nella pace e nella giustizia, perché voi sapete che il Signore è con voi in tutte le vostre vie. Giovanni Paolo II, Messaggio per la XVIII Giornata Mondiale della Pace LETTORE NON ABBIATE PAURA DELLA SOFFERENZA E DELLA MORTE! Poiché la croce di Cristo è il segno d’amore e di salvezza, non deve sorprenderci che ogni amore autentico richiede sacrificio. Non abbiate paura allora quando l’amore è esigente. Non abbiate paura quando l’amore richiede sacrificio. Non abbiate paura della croce di Cristo. La croce è l’Albero della Vita. È sorgente di ogni gioia e di ogni pace. Era l’unico modo per Gesù di arrivare alla risurrezione e al trionfo. È l’unico modo per noi di partecipare alla sua vita, ora e sempre. Giovanni Paolo II, Discorso ai giovani di Auckland – 22 novembre 1986 Certamente il messaggio che la Croce comunica non è facile da comprendere nella nostra epoca, in cui il benessere materiale e le comodità sono proposti e ricercati come valori prioritari. Ma voi, cari giovani, non abbiate paura di proclamare, in ogni circostanza il Vangelo della Croce. Non abbiate paura di andare controcorrente! Giovanni Paolo II, Omelia – 4 Aprile 2004 CANTO GLORIA [OMI, Verbum Panis] gloria in excelsis Deo (8 volte) et in terra pax hominibus bonae voluntatis laudamus te benedicimus te adoramus te glorificamus te gratias agimus tibi propter magnam gloriam tuam gloria in excelsis Deo (4 volte) Domine Deus rex caelestis RECITAL - C:\ANTO\oratorio\recita 24-06-06l.doc 26/05/2006 - ed. 01 rev. 00 Domine Deus rex caelestis pagina 7 di 12 ORATORIO SAN GIOVANNI BOSCO NOVEDRATE “25° anniversario di Ordinazione Sacerdotale di don Adelio” “GIOVANNI PAOLO II” l’uomo che ha cambiato il mondo Deus Pater omnipotens Domine Fili Domine Fili unigenite unigenite Jesu Christe Domine Deus agnus Dei Filius Patris gloria in excelsis Deo (4 volte) qui tollis peccata mundi miserere nobis qui tollis peccata mundi suscipe deprecationem nostram qui sedes ad dexteram Patris miserere nobis gloria in excelsis Deo (4 volte) quoniam tu solus quoniam tu solus solus sanctus solus sanctus tu solus Dominus quoniam tu solus quoniam tu solus altissimus altissimus Jesu Christe cum sancto Spiritu in gloria Dei Patris gloria in excelsis Deo (7 volte) gloria in excelsis VIDEO amen TOTUS TUUS. LA DEVOZIONE MARIANA GIOVANNI PAOLO II - l’uomo che ha cambiato la storia [serie RCS - GAZZETTA volume 4 capitolo 4] viene portata un icona della madonna mariana accompagnata da due incensieri. CANTO AVE MARIA [OMI, Verbum Panis] ave maria, ave ave maria, ave donna dell’attesa e madre di speranza ora pro nobis donna del sorriso e madre del silenzio ora pro nobis donna di frontiera e madre dell’ardore ora pro nobis donna del riposo e madre del sentiero ora pro nobis ave maria, ave ave maria, ave donna del deserto RECITAL - C:\ANTO\oratorio\recita 24-06-06l.doc 26/05/2006 - ed. 01 rev. 00 pagina 8 di 12 ORATORIO SAN GIOVANNI BOSCO NOVEDRATE “25° anniversario di Ordinazione Sacerdotale di don Adelio” “GIOVANNI PAOLO II” l’uomo che ha cambiato il mondo e madre del respiro ora pro nobis donna della sera e madre del ricordo ora pro nobis donna del presente e madre del ritorno ora pro nobis donna della terra e madre dell’amore ora pro nobis ave maria, ave ave maria, ave Durante vengono portate ai piedi dell’icona alcune lampade. LETTORE Le ultime ore del papa sofferente, incapace di parlare, ma sereno sino alla fine. In quei giorni papa Wojtyla scrisse la più struggente pagina di quella “enciclica del dolore” con la quale aveva definitivamente conquistato il cuore del mondo. Il “mistero doloroso” vissuto e incarnato da Karol Wojtyla è raccontato nelle parole del dottor Renato Buzzonetti, medico personale del Papa. Domenica 13 marzo il Papa rientrava in Vaticano (dal Gemelli) alle ore 18.40 circa. Appena giunto nel suo appartamento, si recò in cappella per unirsi al canto delle Lamentazioni, che in lingua polacca commemorano la passione del Signore. Dal febbraio nell’appartamento papale era operante un efficiente servizio di guardia. Anche negli anni precedenti, in occasioni di fasi critiche delle condizioni di salute del Papa e dopo i vari interventi chirurgici, io e i miei collaboratori ci eravamo alternati, giorno e notte, in una vigilanza ravvicinata e, in qualche occasione, protratta per alcune settimane. Questa integrava la Guardia Medica permanente esistente nella Città del Vaticano. Ma le difficili condizioni di salute del Papa resero urgente l’attivazione di una struttura più complessa. Essa era costantemente assicurata da un’equipe vaticana multidisciplinare, composta di 10 medici rianimatori, da specialisti di cardiologia, di infettivologia, di otorinolaringoiatria, di medicina interna, di radiologia e di patologia clinica, coadiuvati da quattro infermieri professionali, sotto la mia direzione. Secondo le peculiari e secolari tradizioni degli archiatri pontifici e del servizio sanitario vaticano, il personale medico apparteneva ad alcuni prestigiosi ospedali pubblici e a due facoltà universitarie della città di Roma. Tutti con cuore di umili cirenei aiutavamo l’anziano Papa, nostro vescovo, a portare la sua croce sino alla fine. Moderne e complete attrezzature e strumentazioni erano in permanente funzione. Nei giorni successivi continuò la lenta ripresa delle condizioni generali, resa difficile dalla deglutizione molto difficoltosa, dalla fonazione assai stentata, dal deficit nutrizionale e dalla notevole astenia. Domenica 20 e mercoledì 23 marzo il Santo Padre compì un’apparizione alla finestra del suo studio, muta, limitandosi alla benedizione con un semplice gesto della mano destra. Nella Settimana santa il Papa concelebrò i riti del Triduo pasquale nella sua cappella e si unì alla Via Crucis al Colosseo mediante una lunga e dolente ripresa televisiva. Il 27 marzo, domenica di Pasqua, il Papa si trattenne per circa 13 minuti dinanzi alla finestra spalancata sulla piazza gremita di RECITAL - C:\ANTO\oratorio\recita 24-06-06l.doc 26/05/2006 - ed. 01 rev. 00 pagina 9 di 12 ORATORIO SAN GIOVANNI BOSCO NOVEDRATE “25° anniversario di Ordinazione Sacerdotale di don Adelio” “GIOVANNI PAOLO II” l’uomo che ha cambiato il mondo fedeli in attesa del messaggio pasquale. Teneva in mano i fogli del testo che, sul sagrato della basilica, era letto dal cardinale Angelo Sodano, segretario di Stato, con voce commossa. Con ammirevole buona volontà prima aveva provato a leggere il testo e sembrava che il faticoso tentativo potesse avere successo. Ma invano il Papa tentò di pronunciare le parole liturgiche; con un gemito sussurrò: «Non ho voce» e, in silenzio, con la mano destra tracciò un largo segno di croce sulla città e sul mondo: fu la sua ultima benedizione Urbi et Orbi. Furono quelli gli ultimi giorni di vita di Giovanni Paolo II, che la Provvidenza faceva coincidere con il mistero della passione, morte e risurrezione del Signore della gloria. Il Lunedì dell’Angelo il Santo Padre non si presentò alla finestra del suo studio. Mercoledì 30 marzo il Santo Padre di nuovo si affacciava e, senza parlare, benediceva la folla costernata, che lo attendeva in piazza San Pietro. Fu l’ultima statio pubblica della sua Via Cruci. Lo stesso giorno veniva comunicato che era stata intrapresa la nutrizione enterale mediante il posizionamento permanente di un sondino nasogastrico, poiché quella per via orale era divenuta impraticabile. Giovedì 31 marzo, poco dopo le ore 11, il Santo Padre, che si era recato in cappella per la celebrazione della Messa, fu colto da un brivido squassante, cui seguì una forte elevazione termica sino a 39,6. Subentrava un gravissimo shock settico con collasso cardiocircolatorio, dovuto a un’accertata infezione delle vie urinarie. Immediatamente furono presi tutti gli appropriati provvedimenti terapeutici e di assistenza cardiorespiratoria. A seguito di esplicita domanda di monsignor Dziwisz, il Papa esprimeva chiaramente la decisione di rimanere nella sua abitazione, ove era peraltro assicurata un’ininterrotta e qualificata assistenza specialistica. Nel tardo pomeriggio la Messa era celebrata ai piedi del letto del Papa. Questi concelebrava con gli occhi socchiusi ma, al momento della consacrazione, sollevava debolmente il braccio destro per due volte, cioè sul pane e sul vino. Accennava altresì il gesto di battersi il petto durante la recita dell’Agnus Dei. Il cardinale Marianlaworski gli amministrava l’Unzione degli Infermi. Alle ore 19.17 il Papa faceva la santa Comunione. Al termine della Messa, dopo i segretari, le suore della casa baciarono la mano al Papa, che le chiamò per nome e soggiunse: «Per l’ultima volta». Anche i medici e gli infermieri si avvicinarono commossi. Io, stringendogli forte la mano, gli dissi: «Santità, le vogliamo bene e le siamo vicini con tutto il cuore». Successivamente il Santo Padre chiese di celebrare “l’ora eucaristica” di meditazione e preghiera, conclusa con il canto delle suore. Venerdì 1 aprile, alle ore 6 del mattino, il Papa, cosciente e sereno, indossando la stola e la croce pettorale, concelebrava la Messa. Verso le ore 7.15 con grande raccoglimento seguiva la meditazione delle 14 stazioni della Via Crucis e faceva il segno della croce a ogni stazione. Successivamente si associava alla recita dell’Ora Terza dell’Ufficio divino e ascoltava la lettura di brani della Sacra Scrittura, fatta dal padre Tadeusz Styczen, suo discepolo. Le condizioni cliniche ormai erano divenute di estrema gravità e si caratterizzavano per l’allarmante compromissione dei parametri ematologici e metabolici nel contesto di un’ingravescente insufficienza cardiocircolatoria, respiratoria e renale. Il malato, che con grande difficoltà poteva sussurrare soltanto poche sillabe, con intensa e silenziosa partecipazione si associava alla continua preghiera di coloro che lo assistevano. Il mattino di sabato 2 aprile, alle 7.3 0, la Messa era celebrata alla presenza del Santo Padre, che cominciava a presentare un’iniziale seppur discontinua compromissione dello stato di coscienza. Nella tarda mattinata si registrava un brusco rialzo della temperatura. Verso le ore 15.30, con voce debolissima e parola biascicata, in lingua RECITAL - C:\ANTO\oratorio\recita 24-06-06l.doc 26/05/2006 - ed. 01 rev. 00 pagina 10 di 12 ORATORIO SAN GIOVANNI BOSCO NOVEDRATE “25° anniversario di Ordinazione Sacerdotale di don Adelio” “GIOVANNI PAOLO II” l’uomo che ha cambiato il mondo polacca, il Santo Padre chiedeva di «lasciarlo andare dal Signore». Dal canto loro i medici si rendevano conto che la fine era imminente e che ogni nuovo aggressivo provvedimento terapeutico sarebbe stato inutile. Poco prima delle 19 il Santo Padre entrava in corna. Il monitor documentava il progressivo esaurimento delle funzioni vitali. Secondo una tradizione polacca, un piccolo cero acceso illuminava la penombra della camera, ove il Papa andava spegnendosi. Alle 20 iniziava la celebrazione della Messa della festa della Divina Misericordia, ai piedi del letto del Santo Padre in agonia. Il rito era presieduto da S.E. monsignor Stanislaw Dziwisz con la partecipazione del cardinale Marian Jaworski, di SE. monsignor Stanislaw Rilko e di rnonsignor Mieczyslaw Mokrzycki. Le suore della casa, alcuni sacerdoti e amici, i medici e gli infermieri circondavano l’altare. Canti religiosi polacchi accompagnavano la celebrazione e si univano a quelli dei giovani e della moltitudine dei fedeli, raccolti in preghiera nella piazza San Pietro. Alle ore 21.37 il Santo Padre spirava. Dinanzi al suo corpo ormai inanimato i presenti intonavano il Te Deum. L’inno di lode e di ringraziamento si fondeva con la preghiera unanime che dal popolo cristiano convenuto nella piazza saliva verso la finestra della stanza del Papa d’improvviso illuminata. Il decesso, da me constatato, era accertato anche mediante l’esecuzione dell’elettrocardiotanatogramma protratto per 20 minuti primi, secondo le norme vaticane. Per Giovanni Paolo Il si era compiuta la beata speranza. CANTO LE TUE MERAVIGLIE Ora lascia o Signore che io vada in pace perché ho visto le tue meraviglie. Il tuo popolo in festa per le strade correrà a portare le tue meraviglie. [OMI, Verbum Panis] La tua presenza ha riempito d’amore le nostre vite e le nostre giornate. In te una sola anima un solo cuore siamo noi con te la luce risplende splende più chiara che mai. Ora lascia o Signore che io vada in pace perché ho visto le tue meraviglie. Il tuo popolo in festa per le strade correrà a portare le tue meraviglie. La tua presenza ha inondato d’amore le nostre vite e le nostre giornate. Fra la tua gente resterai per sempre vivo in mezzo a noi fino ai confini del tempo così ci accompagnerai. Ora lascia o Signore che io vada in pace perché ho visto le tue meraviglie. RECITAL - C:\ANTO\oratorio\recita 24-06-06l.doc 26/05/2006 - ed. 01 rev. 00 pagina 11 di 12 ORATORIO SAN GIOVANNI BOSCO NOVEDRATE “25° anniversario di Ordinazione Sacerdotale di don Adelio” “GIOVANNI PAOLO II” l’uomo che ha cambiato il mondo Il tuo popolo in festa per le strade correrà a portare le tue meraviglie. RECITAL - C:\ANTO\oratorio\recita 24-06-06l.doc 26/05/2006 - ed. 01 rev. 00 pagina 12 di 12