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Ha aiutato lo sviluppo lodigiano: un riconoscimento a

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Ha aiutato lo sviluppo lodigiano: un riconoscimento a
Dicembre 2011
Credito
Il Corriere Artigiano del Lodigiano - 9
Il Presidente della Centropadana premiato dalla Camera di Commercio
Ha aiutato lo sviluppo lodigiano:
un riconoscimento a Bassanetti
LORENZO RINALDI
U
na vita nelle casse rurali, un presente ai vertici della Federazione
lombarda delle Bcc (la più importante d’Italia) e un futuro che, se i
piani andranno a buon fine, lo vedrà ancora alla guida di una delle più grandi
banche di credito cooperativo del Nord
Italia. E’ Serafino Bassanetti, attuale
presidente della Banca di credito cooperativo Centropadana di Guardamiglio,
“l’uomo dell’anno” della Camera di
Commercio di Lodi. L’avvocato di San
Colombano al Lambro è stato insignito
lo scorso 4 dicembre a Lodi del “Riconoscimento alla personalità della provincia
che ha dato un contributo significativo
allo sviluppo economico del Lodigiano”.
Lunghissimo il curriculum di Bassanetti,
che oltre alla presidenza della Centropadana (di cui è alla guida dalla sua fondazione) ha saputo ritagliarsi negli anni
un ruolo di primo piano all’interno del
mondo del credito cooperativo lombardo e nazionale. Originario di Maleo, Bassanetti ha 61 anni ed è residente a San
Colombano al Lambro. Avvocato del foro di Lodi dal 1976, da tempo l’attività
istituzionale nel credito cooperativo ha
preso il sopravvento rispetto agli impegni dello studio legale. L’ingresso nel
mondo del credito cooperativo risale al
1974, quando Bassanetti è diventato
socio della ex Cassa rurale di San Colombano,
di cui nel 1975 è diventato consigliere.
Nel 1978 ha assunto la
vicepresidenza dell’istituto di credito, che poi
ha presieduto dal 1981
al 1998, “traghettandolo” di fatto all’interno
della Centropadana,
banca nata dalla fusione
di più casse rurali. Dal
1998 Bassanetti è presidente della Centropadana, incarico che ricopre
ininterrottamente da 13
anni.
Nel 1991 l’avvocato banino è entrato nella Delegazione sindacale nazionale di Federcasse (la
federazione che raggruppa le banche di credito cooperativo), assumendone la presidenza
dal 1994 al 2000.
E ancora, è consigliere della Federazione lombarda delle Bcc dal 1992, membro del comitato esecutivo della stessa
dal 2000 e vicepresidente dal 2003.
Dall’aprile 2005 all’aprile 2006 è stato
presidente di Aureo Gestioni. Dal 2005
inoltre è consigliere nazionale di Federcasse.
Dal 2000 al 2003 è stato consigliere di
Iccrea Holding, il maxi istituto nazionale
che fornisce servizi finanziari a tutte le
banche di credito cooperativo presenti
in Italia. Nel dicembre 2003 è stato rieletto consigliere di Iccrea Holding. Il 19
dicembre 2003 è stato inoltre nominato
vice presidente e membro del comitato
esecutivo della stessa Iccrea. Incarico,
questo, che ha mantenuto fino al giugno 2010.
Dall’aprile 2010 Bassanetti è presidente
Il presidente della Bcc Centropadana Bassanetti, riceve il premio dal presidente della Camera di Commercio di Lodi Alessandro Zucchetti. In basso, la sede della banca
del consiglio di amministrazione di Banca Agrileasing, ora Iccrea Banca Impresa, istituto finanziario che fornisce servizi di leasing a tutte le banche di credito
cooperativo italiane.
Da un personaggio nato e cresciuto nel
mondo del credito cooperativo, è logico
attendersi innanzitutto qualche riflessione sul sistema delle banche. “Ammetto
che il sistema del credito ha registrato
negli anni un cambiamento notevole, lo
definirei a 360 gradi - commenta l’avvocato di San Colombano -, quando sono
entrato nel mondo delle banche di credito cooperativo gli interessi si calcolavano
ancora a mano, oggi invece è tutto computerizzato, la tecnologia è entrata pesantemente nelle filiali, anche se l’aspetto umano è ancora importante”.
Se la rivoluzione tecnologica è già stata
assimilata dalle banche (anche dalle ex
casse rurali), c’è un’altra rivoluzione che potrebbe coinvolgere il
mondo del credito cooperativo nei prossimi
anni. Bassanetti ne è
fortemente convinto,
lo ha già dichiarato
pubblicamente più
volte e torna a ripeterlo ora. “La situazione
economica è cambiata
notevolmente e anche
il contesto in cui si
muovono le nostre Bcc
è profondamente mutato - spiega -, queste
riflessioni mi portano
ad affermare che nei
prossimi cinque-sei
anni nel mondo del
credito cooperativo
assisteremo a diverse
fusioni tra banche,
specie tra quelle di più piccole dimensioni. Volendo azzardare, potrei dire che
alla fine di questa rivoluzione potremmo
trovarci con meno banche, anche il 50
per cento in meno rispetto a oggi, ma
con istituti più grandi e solidi, in grado di
servire meglio i territori. La crisi economica che stiamo attraversando è durissima, ma il credito cooperativo ha i piedi
per terra, ha radici solide, è legato ai
territori dai quali raccoglie denaro e ai
quali presta denaro. Per questo vedo un
futuro per le nostre Bcc, a patto che
sappiano mantenere il rapporto strettissimo con il territorio in cui operano:
un rapporto positivo, di vera simbiosi”.
Parole, quelle di Bassanetti, che ben si
inseriscono nella realtà lodigiana e soprattutto nel dibattito, aperto ormai da
mesi, sulla necessità o meno di unificare
le tre Bcc presenti, per dare vita a un
unico istituto più solido. Un dibattito nel
quale, a dire il vero, si confrontano fautori e fieri oppositori del progetto di
un’unica, grande Banca di credito cooperativo del Lodigiano. “Opero nell’economia lodigiana da anni - continua Bassanetti - e constato che purtroppo molte
importanti aziende hanno lasciato il nostro territorio, oppure hanno ridimensionato pesantemente i loro investimenti, con ricadute negative sul fronte
occupazionale. Penso ad esempio alle
multinazionali. Evidentemente il Lodigiano si è dimostrato poco attrattivo e
forse occorrerebbe individuare le ragioni. Segnalo inoltre l’implosione della
storica grande Banca Popolare di Lodi.
In questo momento dunque l’artigianato si conferma la colonna portante dell’economia territoriale, così come in
moltissime altre realtà italiane. A tal riguardo ricordo un’importante iniziativa
da poco avviata dalla Centropadana con
la Provincia di Lodi e la Camera di commercio. Si tratta di un progetto attraverso il quale anticipiamo alle aziende che
lavorano per la Provincia, tra cui molti
artigiani, i pagamenti che la Provincia
stessa non è in grado di effettuare immediatamente a causa dei vincoli di bilancio. E’ un modo concreto per stare vicini al mondo delle piccole e medie imprese, perché siamo convinti che rappresentino una risorsa importante per il
territorio, soprattutto in chiave anti-crisi».
«Quanto al futuro - conclude Bassanetti non mi pare roseo, alla luce anche dello
scenario europeo e delle stime di crescita
del 2012. Credo che ci vorrà del tempo
per riparare i danni provocati dalla crisi
economica in questi anni, di certo occorrerà intraprendere un percorso di maggiore sobrietà”.
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