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TUMORI GASTRICI MALIGNI Anatomia dello stomaco
X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti Carcinoma Gastrico TUMORI GASTRICI MALIGNI •Cardias •Fondo •Piccola curva •Angulus •Grande curva •Corpo gastrico •Regione antrale •Piloro •CARCINOIDI •LINFOMI •SARCOMI Vascolarizzazione arteriosa • A. gastrica sinistra (piccola curva) • A. gastrica di destra (piccola curva) • A. pilorica • A. gastro-epiploica destra (grande curva) • A. gastro-epiploica sinistra • Vasa breviora Scaricato da www.sunhope.it Carcinoma Gastrico Anatomia dello stomaco •CARCINOMI X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti Carcinoma Gastrico X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti Carcinoma Gastrico Vascolarizzazione arteriosa 1 X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti Carcinoma Gastrico X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti Drenaggio Venoso • V. coronarica stomacica curva) • V. gastrica di destra curva) • V. gastro-epiploica (grande curva) • V. gastro-epiploica (grande curva) • Vene gastriche brevi Drenaggio Venoso (piccola (piccola destra sinistra X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti Il cancro dello stomaco rappresenta la seconda causa di t i It li morte in Italia per neoplasia maligna dopo il cancro del polmone. Scaricato da www.sunhope.it Carcinoma Gastrico Carcinoma Gastrico X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti Carcinoma Gastrico Epidemiologia Epidemiologia Incidenza annuale 18-20/100000 nel maschio 6-8/100000 nella femmina Circa 6000 (Rebecchi). nuovi casi l’anno Rapporto M/F =1.5-2/1. 2 X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti -Incidenza in relazione all’età Carcinoma Gastrico Epidemiologia -massima incidenza tra la quarta e la settima decade -Paesi a più alta incidenza: Giappone, Cile, dell’Europa dell Europa centrale alcuni paesi Incidenza media Epidemiologia Toscana, Emilia Romagna L’incidenza sale rapidamente nel maschio dopo i 50 anni e nella femmina dopo i 60 anni. Dai dati dei registri dell’O.M.S. nel mondo: In Italia Carcinoma Gastrico - massima incidenza: -meno frequente f t ma possibile ibil nella terza decade. X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti -minima incidenza: Campania e Puglia Carcinoma Gastrico Epidemiologia X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti Carcinoma Gastrico Etiologia sconosciuta -Paesi a rischio più elevato: Europa del sud, paesi nordici -Paesi a basso rischio: Europa occidentale, America del Fattori di rischio nord. Scaricato da www.sunhope.it 3 X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti Carcinoma Gastrico X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti Carcinoma Gastrico FATTORI DI RISCHIO FATTORI DI RISCHIO Sarebbe stata identificata una correlazione tra insorgenza della neoplasia ed abitudini alimentari. alimentari - Fattori ambientali - Fattori genetici FATTORI ALIMENTARI X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti FATTORI DI RISCHIO Carcinoma Gastrico X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti Carcinoma Gastrico FATTORI DI RISCHIO FATTORI ALIMENTARI Alimentazione ricca di: - cibi salati, salati affumicati, affumicati marinati o conservati. La conservazione a temperatura ambientale facilita la conversione di nitrati in nitriti. Il composto più cancerogeno è la metilguanidina contenuta nella carne e nel pesce. - FATTORI GENETICI: rischio aumentato del 10-20% in soggetti con gruppo sanguigno di tipo A. - FAMILIARITA’: rischio aumentato di due volte. - ruolo protettivo di alcuni alimenti: legumi e frutta ricchi in vit. A e C. Scaricato da www.sunhope.it 4 X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti Carcinoma Gastrico FATTORI DI RISCHIO X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti LA CONDIZIONE PRECANCEROSA: Categorie professionali ritenute a rischio: definisce lo stato clinico associato ad un rischio significativamente elevato di comparsa di neoplasia. - minatori carbone LA LESIONE PRECANCEROSA: di miniere CONDIZIONI PREDISPONENTI O PRECANCEROSE di definisce l’anomalia istopatologica in cui la neoplasia è maggiormente riscontrabile rispetto al tessuto normale. - operai del legno, cautchouc, delle fibre di amianto e del cuoio. X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti POLIPI GASTRICI: -iperplastici (più frequenti; degenerazione 1%) -adenomi tubulari, villosi e tubulo-villosi (meno frequenti; più suscettibili di degenerazione. Gli adenomi villosi se superano i 2 cm di sono a forte malignità. MALATTIA DI MENETRIER: ipertrofia plicale ed iperplasia delle cellule foveolari (degenerazione 8-10%). Scaricato da www.sunhope.it Carcinoma Gastrico Carcinoma Gastrico CONDIZIONI PREDISPONENTI O PRECANCEROSE X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti MONCONE GASTRICO: Carcinoma Gastrico CONDIZIONI PREDISPONENTI O PRECANCEROSE degenerazione 2-3-volte superiore alla popolazione 15-20 normale 15 20 anni dopo resezione gastrica (con maggiore incidenza nei pazienti sottoposti a ricostruzione del transito digestivo su ansa ad ). 5 X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti GCA tipo A: atrofia delle cellule parietali del fondo gastrico associate ad ipocloridria, ipergastrinemia, anticorpi anti-cellula parietale. Carcinoma Gastrico CONDIZIONI PREDISPONENTI O PRECANCEROSE GCA tipo B: atrofia diffusa delle cellule della mucosa antrale associata ad aree focali di atrofia del fondo gastrico con secrezione cloridro-peptica normale o diminuita senza riscontro di auto-anticorpi od ipergastrinemia. In entrambe le forme, A e B, si può riscontrare una importante modificazione epiteliale: metaplasia intestinale. Helicobacter Pilory > prevalenza di infezione da H.P. nei soggetti affetti da carcinoma gastrico. Scaricato da www.sunhope.it Ulcera cronica dello stomaco Carcinoma Gastrico CONDIZIONI PREDISPONENTI Rischio di degenerazione dell’12% Patogenesi: riduzione della barriera mucosa da reflusso biliare. X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti Carcinoma Gastrico CONDIZIONI PREDISPONENTI X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti Carcinoma Gastrico ASPETTI ANATOMOPATOLOGICI Si sviluppa a partire dall’epitelio ghiandolare della mucosa gastrica. 6 X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti Carcinoma Gastrico X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti Carcinoma Gastrico ASPETTI ANATOMOPATOLOGICI ASPETTI ANATOMOPATOLOGICI Classificazione microscopica Macroscopicamente si possono presentare le seguenti forme: 1) Adenocarcinoma - papillare - tubulare (Classificazione di Borrman) •TIPO I polipoide o vegetante •TIPO II ulcerato •TIPO III ulcerato ed infiltrante •TIPO IV diffuso. - mucinoso - a cellule ad anello con castone. Per ognuna di queste forme si distingue: a) ben differenziato; b) moderatamente differenziato; c) scarsamente differenziato. Classificazione dell’O.M.S. X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti ASPETTI ANATOMOPATOLOGICI Carcinoma Gastrico X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti Carcinoma Gastrico ASPETTI ANATOMOPATOLOGICI Classificazione microscopica •Intestinale 2) Forme rare - carcinoma adenosquamoso - carcinoma epidermoide (molto raro) struttura hi d l ghiandolare di tipo colico - carcinoma a piccole cellule - carcinoma indifferenziato (Classificazione dell’O.M.S.) Scaricato da www.sunhope.it •Diffusa prognosi peggiore Classificazione sec. Lauren 7 X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti Carcinoma Gastrico X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti Carcinoma Gastrico FORME ANATOMO-CLINICHE PARTICOLARI ASPETTI ANATOMOPATOLOGICI • carcinoma superficiale dello stomaco (early gastric cancer): lesione limitata alla mucosa con possibile estensione alla sottomucosa tt Classificazione microscopica p • Tipo a crescita espansiva • linite plastica: • Tipo a crescita infiltrativa marcata reazione scirrosa nell’ambito della neoplasia che si può estendere a tutto il viscere trasformandolo in una sacca rigida. (Classificazione di Ming) X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti FORME ANATOMOCLINICHE RARE Carcinoma a struma carcinomi gastrici) linfoide (4% dei Carcinoma Gastrico X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti I sintomi possono essere: si presenta come forma ulcerata e ben delimitata. - aspecifici Carcinoma epatoide (forma rara) - specifici Carcinoma Gastrico ASPETTI SINTOMATOLOGICI E CLINICI differenziazione di tipo epatocitario; prognosi molto sfavorevole. Scaricato da www.sunhope.it 8 X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti Carcinoma Gastrico X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti ASPETTI SINTOMATOLOGICI E CLINICI Carcinoma Gastrico SINTOMI SPECIFICI • anoressia di f i • disfagia • ripienezza postprandiale • vomito. Scaricato da www.sunhope.it Carcinoma Gastrico Diarrea SINTOMI ASPECIFICI • dolore • dispnea • anemizzazione • dimagrimento • diarrea. X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti Si può manifestare nelle forme che si sviluppano lungo la piccola p curva e che determinano insufficienza pilorica; il rapido passaggio degli alimenti dallo stomaco al duodeno è causa di diarrea persistente. X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti ASPETTI SINTOMATOLOGICI E CLINICI Carcinoma Gastrico Anoressia ASPETTI SINTOMATOLOGICI E CLINICI Soprattutto per alimenti ad alto contenuto proteico (carni) dovute all’insufficienza digestiva dello stomaco. ASPETTI SINTOMATOLOGICI E CLINICI 9 X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti Carcinoma Gastrico Ripienezza post post-prandiale prandiale Disfagia Spesso espressione di neoplasia distale dell’antro o del piloro. Spesso espressione di neoplasia del fondo o del corpo estesa al cardias. Carcinoma Gastrico Vomito Sempre postprandiale con emissione di cibi appena ingeriti. Scaricato da www.sunhope.it Carcinoma Gastrico ASPETTI SINTOMATOLOGICI E CLINICI ASPETTI SINTOMATOLOGICI E CLINICI X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti • radiologia ASPETTI SINTOMATOLOGICI E CLINICI Carcinoma Gastrico DIAGNOSI • endoscopia • ecoendoscopia • ecografia • TC • RMN. 10 X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti Carcinoma Gastrico DIAGNOSI Semplice (lesioni infiltranti, stenosanti,sotto mucose). ) A doppio contrasto (lesioni superficiali). Ecoendoscopia Valutazione dell’infiltrazione d ll della parete t gastrica ti (mucosa, muscolaris mucosae, sottomucosa, muscolare, sierosa). Scaricato da www.sunhope.it Endoscopia DIAGNOSI Esame diagnostico ad alta specificità per le neoplasie gastriche (lesioni superficiali, infiltranti, stenosanti, sottomucose). Rx digerente X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti Carcinoma Gastrico X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti Carcinoma Gastrico DIAGNOSI Carcinoma Gastrico X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti Ecografia DIAGNOSI Valutazione del quadro di diffusione della neoplasia gastrica: •Ricerca di adenopatie peri-vascolari •Ricerca di metastasi epatiche •Ricerca di versamento liquido addominale (carcinosi peritoneale) •Esame delle Krukemberg). ovaie (tumore di 11 X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti TC ed RMN Carcinoma Gastrico Carcinoma Gastrico X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti Carcinoide DIAGNOSI Rappresenta il 4% dei tumori carcinoidi digestivi Valutazione della diffusione locale ed a distanza della neoplasia (staging preoperatorio). Altre neoplasie gastriche maligne Si distinguono g tre tipi: p -Carcinoidi del fondo su gastrite atrofica -Carcinoidi su pazienti affetti da sindrome di Zollinger-Ellison -Tumori carcinoidi sporadici X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti Carcinoide Carcinoide del fondo gastrico su gastrite atrofica Rappresenta ll’80% 80% dei carcinoidi gastrici, più frequenti nel sesso femminile. Sono poco invasivi se < 1cm; se > 2 cm possibilità di metastasi presenti nel 7 % dei casi Scaricato da www.sunhope.it Carcinoma Gastrico Altre neoplasie gastriche maligne Carcinoma Gastrico X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti Carcinoide Carcinoide nella sindrome di ZollingerEllison: Non sesso. esiste predominanza p Altre neoplasie gastriche maligne di Possono essere unici o multipli, di dimensioni variabili da 0,4 a 4 cm. Metastasi presenti nel 12% dei casi. 12 X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti Carcinoide Carcinoidi sporadici: gastrici Carcinoma Gastrico Altre neoplasie gastriche maligne Sono rari, prediligono il sesso maschile (M/F: 23/1); si localizzano generalmente al fondo ed eccezionalmente all’antro. X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti Tumori gastrici maligni non epiteliali Sarcomi: -Leiomiosarcomi Leiomiosarcomi X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti Tumori gastrici maligni non epiteliali Rappresentano meno d l 10% del Carcinoma Gastrico Altre neoplasie gastriche maligne -80% sono di origine linfoide -20% sono sarcomi Carcinoma Gastrico Altre neoplasie gastriche maligne X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti Tumori gastrici maligni non epiteliali Carcinoma Gastrico Altre neoplasie gastriche maligne Li f Linfoma gastrico: ti -Fibrosarcomi -Liposarcomi -Primitivo -Emangiosarcomi -Secondario -Neuroblastomi (molto rari) Scaricato da www.sunhope.it 13 X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti Tumori gastrici maligni non epiteliali Linfoma gastrico primitivo: Carcinoma Gastrico Altre neoplasie gastriche maligne -Localizzazione esclusiva allo stomaco senza interessamento linfonodale periferico Tumori gastrici maligni non epiteliali Linfoma gastrico: Anatomia patologica e Morfologia macroscopica Si localizza prevalentemente all’antro e nella parte distale del corpo, anche se può interessare tutto il viscere. Scaricato da www.sunhope.it Tumori gastrici maligni non epiteliali Linfoma gastrico primitivo: -Rappresenta l’1-10% di tutte le neoplasie gastriche Carcinoma Gastrico Altre neoplasie gastriche maligne -I maschi risultano più colpiti rispetto alle femmine (M/F 1,5-7,5/1) -Fascia di età più colpita: sestasettima decade, sebbene la malattia si può manifestare in età giovanile ed infantile -Assenza di elementi patologici nel sangue X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti Carcinoma Gastrico Altre neoplasie gastriche maligne X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti Tumori gastrici maligni non epiteliali Linfoma gastrico: Anatomia patologica e Morfologia macroscopica Carcinoma Gastrico Altre neoplasie gastriche maligne Classificazione del linfoma gastrico primitivo sec. Friedman -Infiltrativo -Ulcerativo -Nodulare -Polipoide -Misto 14 X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti Tumori gastrici maligni non epiteliali Linfoma gastrico: Carcinoma Gastrico Altre neoplasie gastriche maligne Anatomia patologica e Morfologia microscopica Linfoma gastrico: Diagnosi Si esegue con le stesse metodiche del carcinoma gastrico Presenta qualche difficoltà diagnostica in fase preoperatoria Le biopsie endoscopiche di frequente possono dare negatività istologica. Scaricato da www.sunhope.it Altre neoplasie gastriche maligne Linfoma gastrico: Sintomatologia quella Carcinoma Gastrico del -Calo ponderale meno spiccato -Tumefazione spesso apprezzabile alla palpazione -Raramente del tipo Hodgkin Tumori gastrici maligni non epiteliali Tumori gastrici maligni non epiteliali Sovrapponibile a carcinoma gastrico: -Frequentemente del tipo non Hodgkin X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti Carcinoma Gastrico Altre neoplasie gastriche maligne X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti Tumori gastrici maligni non epiteliali Leiomioblastoma Può essere associato a condroma polmonare ed a paraganglioma extrasurrenalico funzionante, costituendo in tal caso la triade di Carney. Carcinoma Gastrico Altre neoplasie gastriche maligne Potenzialmente benigno, ma nel 12 % dei casi può evolvere verso la malignità. 15 X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti Tumori gastrici maligni non epiteliali Leiomiosarcoma Rappresenta l’1-3 % dei tumori maligni dello stomaco e colpisce soprattutto soggetti anziani Carcinoma Gastrico Altre neoplasie gastriche maligne - Contiguità g - Ematica Altre neoplasie gastriche maligne Leiomiosarcoma Diagnosi radiologica esporre a Carcinoma Gastrico ed ffalsi l i -La prima può solo evidenziare segni di compressione e dislocazione -La seconda spesso rivela una mucosa normale non sempre sollevata dal tumore Va incontro facilmente a necrosi centrale ed ulcerazione - Linfatica Tumori gastrici maligni non epiteliali Le indagini endoscopica d i possono negativi: Si localizza più spesso al fondo ed al corpo X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti Maggiormente attendibili l’ecoendoscopia, TC, RMN Carcinoma Gastrico Vie di diffusione metastatica sono X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti Linfatici la linfa della parete gastrica si drena nei vasi linfatici che nascono a livello della mucosa Rete sottomucosa Carcinoma Gastrico Diffusione per via linfatica Fitt plesso l tt it l Fitto sottoperitoneale Parete anteriore e posteriore dello stomaco Piccola e grande curva - Peritoneale. Scaricato da www.sunhope.it Linfonodi perigastrici 16 X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti Carcinoma Gastrico Diffusione linfatica X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti Stazioni linfonodali Classificazione giapponese: JRSGC (Japanese Research Societyy for Gastric Cancer)) Carcinoma Gastrico Diffusione per via linfatica X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti Stazioni linfonodali Classificazione TNM unificata delle principali stazioni linfonodali: - UICC (Union International contre le cancer) - AJCC (American Joint Committée on Cancer) Le due società riconoscono: - stazioni di primo livello, - stazioni di secondo livello, - stazioni M1. X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti Carcinoma Gastrico Diffusione per via linfatica Carcinoma Gastrico Principali stazioni linfonodali interessate diffusione neoplastica carcinoma gastrico da del Classifica: - 16 stazioni linfonodali - 4 livelli da N1-N4 a seconda della sede del tumore primitivo. Scaricato da www.sunhope.it 17 X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti Estensione regionale organi vicini: agli Carcinoma Gastrico X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti Diffusione metastatica per contiguità Carcinoma Gastrico Diffusione metastatica a distanza - Per via ematica - pancreas - colon - fegato - colecisti - Per via celomatica. - altri segmenti del tubo digerente tramite diffusione delle cellule per contiguità lungo la parete digestiva. X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti Per via ematica - fegato - polmone - milza - surrenii - ovaie - ossa - tiroide - cute - sistema nervoso centrale. Scaricato da www.sunhope.it Carcinoma Gastrico Diffusione metastatica a distanza X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti Per via celomatica Neoplasia affiorante sulla sierosa per caduta e contiguità: - carcinosi peritoneale - metastasi omentali - metastasi al peritoneo viscerale e parietale - metastasi nello sfondato del Douglas - metastasi ovariche ( tumore di Krukemberg). Carcinoma Gastrico Diffusione metastatica a distanza 18 X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti Carcinoma Gastrico X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti Carcinoma Gastrico Diffusione metastatica a distanza Metastasi linfonodale sovraclaveare sinistra: Terapia chirurgica - Interventi ad intento radicale SEGNO DI TROISIER X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti - Interventi a scopo palliativo. Carcinoma Gastrico X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti Carcinoma Gastrico Interventi ad intento radicale: - resezione gastrica standard - gastrectomia sub-totale o quasi t t l totale Terapia chirurgica Linee di sezione chirurgica nei vari interventi. - gastrectomia prossimale - gastrectomia totale - gastrectomia totale allargata. Scaricato da www.sunhope.it 19 X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti Carcinoma Gastrico Interventi ad intento radicale: - nei carcinomi iniziali di tipo p intestinale della zona antro-pilorica Terapia chirurgica - anziani o defedati ad elevato rischio chirurgico in cui si ritiene che l’asportazione di 3/4 o 4/5 di stomaco sia garante di una reale exeresi radicale in senso oncologico. X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti Scaricato da www.sunhope.it - sezione dello stomaco ad almeno 7-9 cm di distanza dal tumore Terapia chirurgica gastro-digiunale g con - ricostruzione g montaggio gastro-digiunale su ansa ad Y sec. Roux. Tale metodo di ricostruzione adottate negli ultimi decenni ha eliminato alcune delle complicanze quale la gastrite biliare. Carcinoma Gastrico X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti Carcinoma Gastrico Resezione gastrica standard: Interventi ad intento radicale: Resezione gastrica standard Indicazione: - nei carcinomi iniziali di tipo intestinale della zona antro-pilorica p - anziani o defedati ad elevato rischio chirurgico in cui si ritiene che l’asportazione di 3/4 o 4/5 di stomaco sia garante di una reale exeresi radicale in senso oncologico. Carcinoma Gastrico Resezione gastrica standard: Resezione gastrica standard Indicazioni: X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti Terapia chirurgica Metodo di ricostruzione del transito digestivo su ansa ad Y sec. Roux: - preparazione dell’ansa alla 3ª-4ª t vascolare l t f i t in i arcata e trasferimento regione sovramesocolica o per via anterocolica o transmesocolica dopo aver confezionato una entero-entero anastomosi digiuno-digiunale Terapia chirurgica - anastomosi gastro-digiunale su ansa ad Y. 20 X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti Carcinoma Gastrico X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti Carcinoma Gastrico Interventi ad intento radicale Preparazione dell’ansa digiunale X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti Carcinoma Gastrico Interventi ad intento radicale Gastrectomia subtotale o quasi totale Consiste in una ampia exeresi gastrica in cui si conserva solo il cardias ed una zona limitata di fondo. Può essere associata ad una splenectomia concomitante con il vantaggio di favorire l’asportazione radicale dei linfonodi dell’ilo splenico al di là della dissezione D1-D2-D3 Scaricato da www.sunhope.it Gastrectomia subtotale o quasi totale Indicazioni: Cancri antro-pilorici più estesi in pazienti anziani o defedati f in cui si riesce a salvare una parte assai limitata del fondo gastrico rispettando i limiti dell’exeresi. Sono casi in cui l’indicazione tra la resezione gastrica e la gastrectomia totale è al limite. X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti Terapia chirurgica Carcinoma Gastrico Gastrectomia sub-totale quasi totale Terapia chirurgica Linea di sezione il più alta possibile e si trova sulla piccola curva ad 1 1-3 3 cm dal cardias, cardias e sulla grande curva da 4 a 6 cm. Terapia chirurgica La vascolarizzazione sul moncone gastrico è assicurata dalle arterie esofagee ed è quindi necessario assicurarsi delle buone condizioni di sanguinamento di esso. 21 X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti Carcinoma Gastrico Interventi ad intento radicale Gastrectomia prossimale o resezione polare superiore Terapia chirurgica Veniva eseguita per cancri iuxtacardiale sia con limitata diffusione verso l’esofago terminale che verso lo stomaco. Ha avuto in passato una larghissima diffusione. Attualmente le sue indicazioni sono molto limitate. X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti Interventi ad intento radicale Gastrectomia totale Carcinoma Gastrico Terapia chirurgica Asportazione completa dello A t i l t d ll stomaco dal duodeno all’esofago Indicazioni: neoplasia localizzata al cardias, al corpo gastrico, al fondo e nelle forme estese a sede antrale. Carcinoma Gastrico Neoplasia a localizzazione cardiale Scaricato da www.sunhope.it X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti Carcinoma Gastrico Gastrectomia totale Principali tempi chirurgici: • sezione del legamento gastro colico • legatura dell’arteria gastro epiploica destra • preparazione e sezione del duodeno • linfectomia retropancreatica • linfectomia dell’ilo epatico e dell’arteria epatica • sezione della gastrica sinistra • linfectomia del tripode celiaco e dell’arteria splenica • preparazione dell’esofago addominale • sezione del legamento gastrosplenico • sezione dell’esofago stesso 2-3 com al di sopra del cardias Terapia chirurgica 22 X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti Carcinoma Gastrico X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti Carcinoma Gastrico Gastrectomia totale allargata Si esegue in ogni caso in cui risulta vantaggiosa ai fini della radicalità oncologica resecare oltre lo stomaco la milza, il grande epiploon, il legamento gastro colico, brevi tratti di esofago e di duodeno. duodeno Terapia chirurgica La gastrectomia totale si può allargare alla coda del pancreas per ottenere una buona linfoadenectomia spleno-pancreatica, al colon trasverso, al surrene sinistro. Interventi ad intento palliativo Terapia chirurgica - interventi di exeresi - interventi derivativi Si esegue inoltre in questi casi l’exeresi della stazione linfonodale situata sulla vena renale sinistra X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti Carcinoma Gastrico Interventi ad intento palliativo Exeresi: possono essere rappresentati t ti dagli stessi interventi già descritti in cui alla fine dell’intervento persistono residui tumorali in sede o a distanza. Scaricato da www.sunhope.it X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti Carcinoma Gastrico Interventi ad intento palliativo Terapia chirurgica la palliazione può essere: - programmata quando preoperatoriamente t i t sii decide d id di procedere all’exeresi anche se non sarà radicale - non programmata quando si rende necessaria in corso di intervento Terapia chirurgica 23 X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti Interventi ad intento palliativo La palliazione non va sottovalutata in quanto può acquisire un importante significato clinico, perché può eliminare dolori, controllare gravi emorragie e ripristinare il transito alimentare. X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti Interventi ad intento palliativo -interventi derivativi Gastroenteroanastomosi Scaricato da www.sunhope.it Carcinoma Gastrico Terapia chirurgica X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti Interventi ad intento palliativo interventi derivativi: Si limitano ad eliminare fenomeni ostruttivi legati alla presenza del tumore permettendo la continuità del transito alimentare - Carcinoma Gastrico X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti Carcinoma Gastrico Terapia chirurgica Carcinoma Gastrico Terapie Palliative Terapia chirurgica • • • • Posizionamento endoprotesi P E. E G. G P. Polichemioterapia (scarsi risultati ) Radioterapia (inefficace) di Terapia chirurgica 24 X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti Postoperatorie: Carcinoma Gastrico X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti Carcinoma Gastrico Postoperatorie immediate Complicanze Complicanze - Immediate I di t •Emorragie Emorragie - Tardive •Deiscenze Anastomotiche •Altre X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti Carcinoma Gastrico - resezione gastrica - gastrectomia totale Carcinoma Gastrico Postoperatorie Tardive Postoperatorie Tardive Possono essere legate al tipo di ricostruzione del transito digestivo e differenziarsi in relazione al tipo d’intervento: X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti Nel gastroresecato con ricostruzione del transito digestivo con ansa ad omega: Complicanze - stenosi Complicanze - gastrite t it alcalina l li - esofagite alcalina - sindrome “dumpyng” - sindrome dell’ansa afferente e dell’efferente - sindrome dell’ansa cieca Scaricato da www.sunhope.it 25 Carcinoma Gastrico X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti Postoperatorie Tardive Dopo gastrectomia totale con ricostruzione del transito digestivo con ansa ad omega: Complicanze - stenosi - esofagite alcalina afferente Ricanalizzazione del transito digestivo con ansa defunzionalizzata ad Y sec. Roux Carcinoma Gastrico Complicanze Tale procedura ha ridotto notevolmente l’incidenza di complicanze tardive legate agli interventi di gastrectomia - sindrome “dumpyng” - sindrome dell’ansa dell’efferente X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti e - sindrome dell’ansa cieca X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti Carcinoma Gastrico TNM – UICC : (T) X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti Carcinoma Gastrico TNM – UICC : (N) T0 = nessuna evidenza N0 = assenza di metastasi linfonodali Tis = carcinoma in situ T1 = invasione della lamina propria o sottomucosa ( EGC ) T2 = invasione della tonaca muscolare fino alla sottosierosa T3 = invasione della sierosa senza infiltrazione di strutture adiacenti T4 = invasione delle strutture adiacenti TX = assenza di requisiti minimi per valutare il tumore primitivo Scaricato da www.sunhope.it Stadiazione N1 = interessamento linfonodi perigastrici a < 3 cm dal tumore Stadiazione N2 = interessamento linfonodi perigastrici a > 3 cm dal tumore o lungo il decorso dell’arteria gastrica sx, epatica comune, splenica Nx = elementi non sufficienti per la valutazione 26 X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti Carcinoma Gastrico Carcinoma Gastrico X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti TNM – UICC : (M) Percentuali di sopravvivenza dopo resezione M0 = non metastasi M1 = metastasi Stadio presenza Mx = elementi sufficienti per valutazione di non la X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti Percentuali di sopravvivenza dopo resezione 18000 resezioni per cancro gastrico negli USA (66% III e IV stadio, 34% I e II stadio) Tasso di sopravvivenza a 5 anni: - In pazienti con margine di resezione sani 35% - In pazienti con margini di resezione microscopicamente coinvolti 13% -In pazienti con margini di resezione macroscopicamente coinvolti 3% % sopravvivenza a 5 anni Stadiazione % ripresa malattia I 50 18 II 29 16 III 13 36 IV 3 30 Prognosi (vs stadio di malattia) di American College of Surgery 1982-1987 Carcinoma Gastrico Prognosi (vs margini di resezione) X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti Percentuali di sopravvivenza dopo resezione Carcinoma Gastrico Prognosi (vs localizzazione primitiva del tumore) Tasso di sopravvivenza a 5 anni: - In pazienti con localizzazione prossimale 10 26 % 10-26 - In pazienti con localizzazione distale 3033% -In pazienti con localizzazione al terzo medio 43% -Coinvolgimento dell’intero stomaco 5% American College of Surgery 1982-1987 Nakamura K. Cancer 1992, 70: 1030-1034 Scaricato da www.sunhope.it 27 X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti DUMPING SYNDROME Carcinoma Gastrico COMPLICANZE POSTOPERATORIE TARDIVE DUMPING SYNDROME È una sindrome postprandiale t di l f funzionale; i l viene classificata in due forme: - precoce - tardiva. X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti PRECOCE: COMPLICANZE POSTOPERATORIE TARDIVE Compare a breve distanza di tempo (10-15 minuti) soprattutto in seguito all’ingestione di: g - alimenti liquidi zuccherati e/o iperosmolari. INTESTINALI SINTOMI Carcinoma Gastrico VASOMOTORI SISTEMICI Scaricato da www.sunhope.it DUMPING SYNDROME X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti PRECOCE: - incidenza maggiore rispetto alla forma tardiva -è più iù f frequente t neii gastroresecati o gastrectomizzati ma può comparire anche dopo vagotomia e/o piloroplastica. X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti SINTOMI INTESTINALI: - precoce senso di ripienezza gastrica - peso epigastrico - meteorismo - dolori crampiformi addominali - diarrea (non frequente). Carcinoma Gastrico COMPLICANZE POSTOPERATORIE TARDIVE DUMPING SYNDROME Carcinoma Gastrico COMPLICANZE POSTOPERATORIE TARDIVE DUMPING SYNDROME 28 X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti SINTOMI VASOMOTORI: - “senso di debolezza” - lipotimia - desiderio di assumere posizione clinostatica - sudorazione - tachicardia - flushing. X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti Carcinoma Gastrico COMPLICANZE POSTOPERATORIE TARDIVE DUMPING SYNDROME Carcinoma Gastrico COMPLICANZE POSTOPERATORIE TARDIVE TERAPIA: - misure dietetiche - misure farmacologiche - chirurgica Scaricato da www.sunhope.it DUMPING SYNDROME X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti PATOGENESI LEGATA A: rapido svuotamento di materiale osmoticamente attivo nelle prime anse digiunali. Ciò determina: scatenamento di riflessi autonomi da distensione delle anse liberazione di enterormoni e sostanze vasoattive (serotonina, bradichinina, neurotensina, V.I.P.) ipovolemia da richiamo osmotico di liquido plasmatico nelle anse intestinali. X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti MISURE DIETETICHE: • pasti piccoli • cibi masticati e deglutiti lentamente • 6-7 pasti al giorno • bevande lontane dai pasti • ridurre assunzione di carboidrati e maggiore apporto proteico • abolire bevande zuccherate • sdraiarsi dopo i pasti • ridurre l’introduzione di sali e l’ingestione di latte. Carcinoma Gastrico COMPLICANZE POSTOPERATORIE TARDIVE DUMPING SYNDROME Carcinoma Gastrico COMPLICANZE POSTOPERATORIE TARDIVE DUMPING SYNDROME 29 X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti MISURE FARMACOLOGICHE - antispastici - sedativi - integrazione parenterale ciclica di Fe - integrazione orale di enzimi pancreatici ai pasti - octreotide sotto cute. X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti Carcinoma Gastrico COMPLICANZE POSTOPERATORIE TARDIVE DUMPING SYNDROME X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti TERAPIA CHIRURGICA: Si rende necessaria in tutte le forme ribelli ad ogni tipo di trattamento conservativo; il reintervento risulta essere efficace in circa il 70-80% dei casi. Gli interventi i t ti attualmente tt l t considerati id ti efficaci in senso anti-dumping sono: - ricostruzione gastro-digiunale su ansa defunzionalizzata alla Roux; COMPLICANZE POSTOPERATORIE TARDIVE DUMPING SYNDROME - conversione di Billroth II in Billroth I con ansa digiunale interposta in senso antiperistaltico. Carcinoma Gastrico Esempi di ricanalizzazione X Divisione di Chirurgia Generale e Fisiopatologia Oncologica Dir. Prof. M. Agresti FORMA TARDIVA È caratterizzata da sintomi vasomotori simili a quelli della forma precoce, ma con esordio più tardivo rispetto all’assunzione del pasto in media circa 2-3 ore dopo. È determinata d t i t dall’ipoglicemia d ll’i li i da d eccessivo i rilascio di insulina; tale evento è a sua volta causato da un’alterata liberazione postprandiale di alcune sostanze quali l’enteroglucagone ed il G.I.P.. Nella quasi totalità dei casi i disturbi tendono a scomparire nel tempo con corrette norme igieniche e farmacologiche. Scaricato da www.sunhope.it Carcinoma Gastrico Carcinoma Gastrico COMPLICANZE POSTOPERATORIE TARDIVE DUMPING SYNDROME 30