Alfredo Trebbi, "Lo Zen e l`arte di suonare uno strumento"
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Alfredo Trebbi, "Lo Zen e l`arte di suonare uno strumento"
Alfredo Trebbi ev di tiv o v i s u al i z z a z i o n e PN L ga - Yo CONCERTANTE g Impara prima a studiare, se vuoi imparare a suonare i n i n e l’arte di suonare uno strumento m & ear tra g au Lo lin g yth de in rh mo olv Alfredo Trebbi Lo Zen e l’arte di suonare uno strumento Hanno collaborato: Grafica Federico Vallini Disegni Davide Zabbari © 2012 Concertante Concertante snc – Via Tespi 220 00125 Roma (Italia) Tel 06 89015753 – Fax 06 96708622 www.archi-magazine.it e-mail: [email protected] Tutti i diritti riservati Prima edizione: settembre 2012 ISBN: 978-88-907469-0-1 Questo volume è stato stampato presso: Servizi Tipografici Carlo Colombo S.r.l., Roma Finito di stampare nel mese di settembre 2012 Alfredo Trebbi Zen Lo e l’arte di suonare uno strumento Indice Ringraziamenti 7 Discorsetto iniziale 9 1. L’apprendimento della musica 11 R Parte prima 2. Lo Zen e l’arte di suonare: nuovi orizzonti nello studio degli strumenti musicali 22 3. Zen per insegnanti 33 4. Il modeling auditivo (MA) 49 5. Una sessione di modeling auditivo 77 6. Primo step: una mappa per l’orecchio 83 7. Secondo step: gli elementi fondamentali del linguaggio 90 8. Terzo step: coscienza delle altezze e delle durate 106 9. Interludio: il training della coscienza tonale 109 10. Quarto step: coscienza del timbro 113 11. Quinto step: coscienza dinamica ed agogica 116 12. Interludio secondo: risorse per stimolare il senso ritmico 123 13. Riepilogo: fraseggiar cantando 135 14. Dal modeling auditivo allo studio dello strumento 141 R Parte seconda 15. Tecniche e strategie evolute 157 16. Problem solving 159 17. Suonare e meditare 180 18. La visualizzazione creativa 191 19. Lento/Veloce 201 20. Strategie per correggere 207 21. Obiettivi e magnetismo mentale 219 R Parte terza - Appendice 22. Studiare i colpi d’arco con strategie evolute 229 23. Didattica dell’improvvisazione 235 24. Il Musicista e lo Yoga, di Pietro Antinori 248 Bibliografia 262 Ringraziamenti Mi sento di ringraziare molte persone. In particolare il mio amico Pietro Antinori, straordinario maestro di Yoga, per aver accettato di scrivere il capitolo sullo Yoga e il musicista; poi, per aver condiviso con me gli eccezionali risultati delle sue ricerche. Infine, per i preziosi suggerimenti su come liberarmi da una fastidiosa cervicalgia che mi affliggeva da anni di cui nessuno prima - e sottolineo nessuno… - era stato in grado di comprendere le cause. Ringrazio Luigi Livi per la grazia con cui divulga l’ascolto della musica facendo sì che questa esperienza sia veramente un atto di intelligenza e consapevolezza. Poi i miei collaboratori: Federico Vallini, per la grafica, l’impaginazione e soprattutto la pazienza!, e Davide Zabbari, autore della maggior parte dei disegni che compaiono nel testo ad eccezione di pagina 20, 68, 70 (Valeria Bregoli) e 249 (Monica Passini). Mio fratello Antonio per la grafica della copertina. Infine i colleghi, gli insegnanti, gli studenti e tutti coloro che mi hanno ascoltato seguito e consigliato in tutti questi anni. Un ringraziamento particolare allo staff di Archi Magazine, che ha scelto di appoggiare e condividere questo progetto. Se ho scordato qualcuno, speriamo non si tratti di una persona permalosa! Discorsetto iniziale Scusa, Federico, ma non ho avuto il tempo per farla più corta. (Ennio Flaiano, consegnando una sceneggiatura a Fellini) Lungo la storia dell’evoluzione l’adattamento all’ambiente circostante ha portato gli esseri viventi a elaborare comportamenti sempre più complessi, fino alla comparsa di quella straordinaria facoltà che ha gradatamente trasformato la storia evolutiva: l’apprendimento. Questo ha costituito un punto di svolta che ha portato l’essere umano a sviluppare enormemente il suo cervello e le sue capacità, inventando strumenti, linguaggi, tecnologie e culture. Ma i recenti studi sul sistema nervoso confermano che si tratta di una struttura in cui gran parte delle sue enormi potenzialità si trovano ancora allo stato latente, cioè non ancora sfruttate1. Dunque questo sviluppo è tuttora in atto ed è ben lungi dall’aver esaurito la sua spinta propulsiva, anzi: di conseguenza l’apprendimento costituisce un possente mezzo per attuare tali potenzialità, dunque l’uso di tecniche e strategie in sintonia con le nuove acquisizioni scientifiche ci permetterebbe di accelerare decisamente il raggiungimento dei nostri obiettivi di studio. Il mondo della ricerca è ormai pieno di studi sullo sviluppo mentale, sul come migliorare il potenziale intellettivo e cognitivo: per quale motivo que1 Mi sembra opportuno sottolineare che i grandi maestri di Yoga conoscono da millenni questo potente meccanismo evolutivo, da loro denominato kundalini: l’energia della specie, il potenziale che deve essere risvegliato per mezzo di un lungo percorso di autoeducazione e autodisciplina. 10 ste conoscenze dovrebbero restare chiuse nei libri o confinate tra le quattro mura di un laboratorio? Perché non tradurle piuttosto in progetti educativi, in strumenti applicabili all’apprendimento? Chi “studia” uno strumento - le virgolette sono d’obbligo… - si comporta spesso come se considerasse il proprio cervello un oggetto incontrollabile, un’apparecchiatura incomprensibile di cui ha smarrito il manuale d’uso. La maggior parte delle persone che si dedicano ad uno strumento musicale “studiano” senza logica, usando procedimenti obsoleti, noiosi frustranti ed insensati, sciupando in tal modo una quantità impressionante di tempo ed energia nella convinzione - ahimè!, sbagliata - che più tempo destineranno e più miglioreranno. Noi impariamo sempre e comunque, la domanda è: COME? Con quali risultati? Sono ancora troppo pochi quelli che dedicano al congegno cerebrale l’attenzione che merita: passiamo più tempo a cercare di capire come funziona il frullatore o l’aspirapolvere piuttosto che il nostro cervello. Eppure tutto l’apprendimento dipende da questo! I vari capitoli di questo semplice manuale si snodano toccando gli aspetti significativi del percorso musicale: il ritmo il suono il movimento lo spazio e l’energia… ma anche la struttura la forma e l’espressività. Al centro di questo paesaggio composito finiremo sempre per ritrovare uno strumento, che non è quello musicale: sto parlando, ovviamente, dello “strumento per apprendere”, cioè il nostro cervello, una rete di interconnessioni in cui si annidano l’intelligenza la creatività l’astrazione e l’invenzione, dunque le capacità ritmiche ed uditive. La sfida è quella di scendere in profondità nei meccanismi che regolano i processi della conoscenza, riflettere su come il funzionamento della macchina cerebrale condiziona i comportamenti legati all’apprendimento ed usare consapevolmente queste informazioni per accelerare e potenziare la nostra performance di studio. Lo studio dello strumento musicale da questo punto di vista è un territorio ancora largamente inesplorato: spero dunque - anzi, ne sono assolutamente certo - che le informazioni che troverete in questo manuale vi chiariranno la differenza tra i comportamenti di apprendimento sensati, in grado di produrre dei risultati degni di questo nome, da quelli completamente insensati ed autolesivi. Buona lettura. Possiamo esprimere realmente solo ciò che sentiamo interiormente: la tecnica strumentale non vale nulla se non è supportata dall’orecchio interiore, la coscienza psichica della Musica. Questo è quanto sostengono e raccomandano da sempre i grandi musicisti nonché i guru dell’educazione musicale. Di conseguenza, si suona anzitutto con l’orecchio, gli arti ne sono semplici collaboratori. Per realizzare questo obiettivo determinante nulla va lasciato intentato: l’autore propone un innovativo sistema - il modeling auditivo - che integra quanto di più interessante e stimolante il panorama delle metodologie di insegnamento musicale, delle discipline di crescita personale e della tecnologia informatica mette a disposizione delle persone interessate ad inoltrarsi oltre i confini del conosciuto, ovvero del percorso tradizionale. Yoga, PNL, mappe mentali, pensiero creativo, meditazione: il mondo è ormai pieno di ricerche sulle potenzialità del sistema nervoso, perché dunque lasciarle relegate nei libri o fra le quattro mura di un laboratorio? Perché non applicarle allo studio degli strumenti musicali? Il metodo di studio deve essere l’espressione di una filosofia che identifica nello strumento il prolungamento di se stesso, l’estensione materiale della propria Intelligenza Uditiva: è questo lo Zen, una condizione di flusso e di totale disponibilità dei sensi a sperimentare intuitivamente la ricchezza dei mezzi e degli espedienti espressivi che la Musica incorpora e veicola. La mente il cuore le dita e lo strumento rappresentano un continuum senza interruzioni: obiettivo dello Zen è favorire le opportune ed indispensabili connessioni tra i diversi livelli dell’essere umano - mentale fisico ed emotivo - e l’oggetto sonoro. Questo libro - scritto in maniera semplice, intercalato da storielle massime e paradossi - si rivolge a tutti quelli che si occupano di strumenti musicali, qualunque sia il loro grado di preparazione: insegnanti, studenti, professionisti o semplici appassionati, purché curiosi di esplorare un modo diverso più creativo e coinvolgente - di apprendere migliorando l’efficacia della performance di studio. € 22,00 Alfredo Trebbi, marchigiano, insegna contrabbasso e Yoga per musicisti al Conservatorio G. Frescobaldi di Ferrara. Ha pubblicato vari lavori tra i quali Il contrabbasso - Novissimo manuale semiserio edito da Casa Musicale Sonzogno e il metodo per principianti Contrabbasso mon amour (Curci). Cura una rubrica di Yoga e didattica strumentale sulla rivista per strumentisti ad arco ArCHI magazine. Sulla base dei principi esposti in questo libro conduce corsi Zen in estate a Montegiorgio (Fm) e durante l’inverno presso le Istituzioni dalle quali viene invitato. www.alfredotrebbi.it