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Burlando censura Fusco «Ci potevi costare caro

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Burlando censura Fusco «Ci potevi costare caro
26
IL SECOLO XIX
GIOVEDÌ
1 NOVEMBRE 2012
cronache
IL GOVERNATORE IN CONSIGLIO SULL’EX VICEPRESIDENTE INDAGATA: «IN POLITICA NON SI FA COSÌ»
Burlando censura Fusco
«Ci potevi costare caro»
Commissione urbanistica, via l’esponente Idv. Pd duro, sì alla linea Basso
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ALESSANDRA COSTANTE
IL COMMENTO
DUE OCCASIONI
PERSE IN NOME
DI UNA MODESTA
STABILITÀ
GIOVANNI MARI
S
entito il pesante atto
d’accusa pubblico di
Claudio Burlando contro Marylin Fusco
(«Hai sbagliato, potevi farci finire
tutti in un mare di guai»), la logica avrebbe suggerito un atto conseguente: una presa di distanza
altrettanto forte nei confronti di
ciò che, a leggere le carte delle inchieste giudiziarie, Fusco rappresenta. Perché Burlando non può
non sapere che Marylin non è
un’entità singola. Suo marito,
Giovanni Paladini, potente parlamentare, è il coordinatore ligure
dell’Idv. Lui, oltre che tenere in
pugno il suo partito, ha saputo
imporre la compagna come vicepresidente nel 2010 e oggi il suo
fidato Gabriele Cascino nel ruolo-chiave di assessore all’Urbanistica. Ha convinto Di Pietro a non
intervenire sul caso-Liguria, ha
portato dalla sua parte persino il
“duro e puro” Massimo Donadi e
reso timido un uomo per bene e
corpulento come il neo-vicepresidente Nicolò Scialfa, che piuttosto di dichiararsi scandalizzato da
certi comportamenti si lascia
spezzare la lingua. Insomma, è un
grumo di poteri e rapporti ben
più ampio della sola Fusco.
Stigmatizzare quell’imperdonabile errore non basta. Questo
grumo era noto a Burlando prima
del 2010, eppure ha accettato il
disegno vergato da Paladini nel
nome della stabilità della coalizione. Questo intreccio, fino al
mese scorso fatto solo di insinuazioni e sospetti, è durato fino a
oggi e dal giorno in cui la bufera è
deflagrata Burlando ha avuto due
occasioni per smarcarsi del tutto:
l’avvio delle indagini sulla Fusco
e la scoperta delle relazioni pericolose con Rosi. Invece niente,
Burlando ha ridato palla all’Idv in
nome di quella modesta stabilità.
Non è bastato l’assist di Lorenzo
Basso, il solo ad aver strillato il
suo imbarazzo e malcontento dopo la scoperta di quelle telefonate
«che potevano crearci un mare di
guai». Nell’era del montismo e
del grillismo, invece, l’unico partito rimasto in vita, ricco di gente
innamorata della democrazia e
delle regole, ha il dovere di allontanare ogni sospetto di contiguità
o di rassegnazione. I numeri in
consiglio non erano così severi
per impedire questo scrollone
politico. Per due volte Burlando
ha fatto scivolare la cosa puntando al solo obiettivo di «andare
avanti». Ma il mondo continua
ben oltre il 2015, governatore.
I PROTAGONISTI
CLAUDIO BURLANDO scarica
Marylin Fusco: «Se avessi assegnato quell’appalto ora saremmo nei
guai fino al collo». Ma salva l'alleanza con l’Idv, mentre l’opposizione
chiede per voce di Raffaella Della
Bianca (Riformisti Italiani) «quanto meno di sospendere l’Idv dalla
giunta». Fadipiù,ilpresidentedella
Regione e si assume la responsabilità di aver riassegnato ai dipietristi la
delega all’Urbanistica: «mi fido». E
in tutto questo il Pd marcia sulla linea tracciata dal segretario ligure e
consigliere regionale Lorenzo Basso (che l’ha ribadita ieri in aula): politicamente inopportuna «la coinci«QUELL’AZIENDA
denza della telefonata dell’imprenditore Rosi dopo il colloquio avuto
NON HA TROVATO
con l’allora assessore Fusco» è la
SPONDE TRA NOI»
sottolineaturadelcapogruppoNino
Miceli, che ribadisce: «La vicenda
Burlando ha insistito molto sul
non incide sull’alleanza con Idv».
fatto che in ogni caso l’appalto
Doveva chiudersi in qualche moin ballo non è stato assegnato
do l’ultima turbolenza che ha inveall’impresa di Rosi: «Non hanstito Marylin Fusco, i «rapporti
no trovato sponde». In realtà il
anomali»-questeleparoledelgipdi
giudice di Pistoia parla di un
PistoiaRobertoTredici-tral’exvice
«sodalizio di cui faceva parte
presidente ed ex assessore all’Urbal’azienda che aveva già iniziato
nistica della Regione Liguria e l'ima infiltrare la Regione Liguria»
prenditore toscano Giordano Rosi
che, dopo l’alluvione dell’ottobre
2011,cercòuna“sponda”perlaricostruzionedelpontedellaColombie- biera, gli preme spiegare «ai liguri
ra, sul Magra. Il punto di caduta, il chenonabbiamobuttatoviauncensaldo della vicenda, è l’ennesimo tesimo».
Ripercorre le tappe della vicenda,
passo indietro di Marylin Fusco: via
dalla commissione Urbanistica, en- dall’alluvione alla ricostruzione, fitreràinquellaSaluteeServizisocia- no al bando per la fornitura del ponli, nell’ennesimo valzer con la com- te provvisorio e la decisione di non
pagna di partito Maruska Piredda. assegnare la gara all’azienda di
«Decisione indipendente della Fu- Giordano Rosi che se l’era temporasco», spiegano gli altri dipietristi. neamente aggiudicata. «L’idea che
Ma il volto tirato dell’ex vice presi- mi sono fatto è che questa persona
dente oggi capogruppo del partito e abbia cercato sponda in Regione,
fino all’ultimo l’incertezza delle sue manonl’hatrovataperchéiononho
mosse, raccontano una storia diver- assegnato la gara e non ho ricevuto
sa, una scelta dettata da ragioni di pressioni». Ma il giudizio politico è
partito e di sopravvivenza, ma ac- una sentenza per Marylin Fusco:
cettata a fatica. D’altro canto il Pd lo «Quando si fa questo mestiere non
aveva fatto capire, così come lo ave- bastacomportarsibene,mabisogna
vano fatto capire anche Sel e Fds: anchenondareaditoadaltri.Secondo me in certi moserve un segnale,
menti non si devoera stato detto
no neanche vedere
martedì nelle riuDIETRO LE QUINTE
certe
persone»
nioni preparatospiega
ricordando
rie. E quel segnale
Dopo le ultime
che quando si trattò
non poteva essere
che la totale cesu- notizie, democratici didecideresull’outlet di Brugnato per
ra tra Marylin Fue dipietristi la
settimane non riscoegliargomenti
che riguardano il convincono al nuovo sposialletelefonate
«di un’amica cara»,
settore più scotpasso indietro
che poi è l’avvocato
tante della RegioMarina Acconci.
ne Liguria, l’UrbaParte da Matteo Rosso (Pdl) la rinistica di cui lei si è occupata da assessoreperdueanniemezzo.Anche chiesta a Burlando di «dissociarsi
se, ed è proprio il capogruppo del Pd con chiarezza» dai comportamenti
a ricordarlo, «il gesto è simbolico dell’ex vice presidente. «Burlando
perchéilsingoloconsigliereincom- ha gestito la vicenda in maniera tramissione non ha il potere di influire sparente, ma non poteva non comprendere che c’erano dei problemi»
sulle singole pratiche».
Nell'emiciclo di via Fieschi la di- èstatol’interventodelleghistaEdoscussione dura quasi cinque ore. ardo Rixi che ha invitato il governaNella sala del consiglio Marylin Fu- tore «a riprendersi la delega all’ursco si presenta da sola. Pallida, con- banisticae,meglioancora,asnellire
centrata. Questa volta nessun vez- la giunta, portandola da 12 a 6 comzo, nessuna frivolezza nell’abbiglia- ponenti». Perché, sostiene, «certi
mento,mauncastigatotailleurpan- errori si ripercuotono sull’intera
taloni.IlprimoaparlareèBurlando. classe politica».
Sviscera dal punto di vista tecnico la [email protected]
questione del ponte della Colom- © RIPRODUZIONE RISERVATA
«ORA CHIEDIAMO
GARANZIE SU
TUTTA LA GIUNTA»
TUTTI D’ACCORDO
«LA PAITA
NON C’ENTRA»
L’affondo di Matteo Rosso
(Pdl): «Siamo molto preoccupati. Chiedo al presidente Burlando di farsi garante. Deve garantire che ha parlato con tutti
i membri della sua giunta e ha
appurato che non ci sono stati
non solo atti illegittimi, ma
neppure inopportuni»
Tutti in difesa dell’assessore
Raffaella Paita, citata nelle intercettazioni. Prima Burlando
(non ha fatto ciò che le era stato chiesto da Fusco), poi la
stessa Fusco (mi scuso perché
è stata tirata in ballo) hanno
parlato a tutela della titolare
delle Infrastrutture
ALDO SIRI SVELA (E DRIBBLA) LA TRATTATIVA
PALADINI A BIASOTTI
«LASCIATE IN PACE
MIA MOGLIE»
Il consigliere: «Dopo il mio attacco hanno cercato di stopparmi»
IL RETROSCENA
Il TRIANGOLO sì, qualcuno lo aveva considerato. Ciò che, probabilmente è sfuggito, è stata la reazione
della base del triangolo. Così al grido
di battaglia «sono un uomo libero,
non ho né padrini né padroni» ieri
pomeriggio in consiglio regionale il
biasottiano Aldo Siri (Liste civiche
per Biasotti presidente) ha parlato
dipressioni,partitedaRoma,perché
alzasse un po’ il piede dall’acceleratore nei suoi interventi su Marylin
Fusco: «Sono stato raggiunto da famigliari della signora Fusco. Qualcuno ha parlato con il mio referente
e altri me lo hanno riferito». Il triangolo potrebbe essere ricostruito così: il segretario regionale di Idv GiovanniPaladini,cheèanchedeputato
e marito di Marylin Fusco, a MontecitorioincontraSandroBiasotti,leader degli Arancioni di Siri; i due si
parlano, Paladini si lamenta per il
duro attacco di Siri: «I tuoi devono
lasciare in pace mia moglie». E da
Gianni Paladini, segretario Idv
Sandro Biasotti, deputato Pdl
Roma parte l’ordine per contenere
l’esuberanza del consigliere regionale. Potrebbe essere la ricostruzione dei fatti. Sennonché entrambi i
deputati, Paladini e Biasotti, negano.
Loro negano, Siri invece insiste.
Lo fa fuori e dentro l’aula del consiglio regionale. «È la seconda volta
che mi arrivano telefonate da Roma
perché critico la consigliere Fusco e
un suo parente si lamenta». Certo al
mattino l’esponente biasottiano
non le aveva mandate a dire all’ex vi-
ce presidente della Regione Liguria.
E oltre alla vicenda del ponte della
Colombiera aveva ricordato altro.
«Parrebbe esistere una particolare
amicizia da parte dell’ex assessore
all’urbanistica verso il mondo dell’imprenditoria a cominciare dal suo
evidente appoggio all’avvocato Marina Accconci, imprenditore a capo
delprogettodell’outletdiBrugnato»
aveva detto Siri. Poi l’elenco del biasottiano è proseguito con «le prese
di posizione di Fusco a favore del
maxi porto di Marinella» e le propo-
tel. 010 5388200 [email protected]
PER LA TUA
cronache
IL SECOLO XIX
GIOVEDÌ
1 NOVEMBRE 2012
27
DIECI MINUTI DI INTERVENTO, SCRITTO, CON GLI OCCHI GONFI
«Perché Rosi a casa mia?
È un amico e io ero malata»
La difesa di Marylin: non è reato conoscere imprenditori
IL CASO
Marylin Fusco ieri in consiglio regionale
ste di legge in materia urbanistica zione, questa volta sputa il rospo.
«che prevedono con continuità spa- «Era già accaduto quando durante la
ventosa l’incentivazione alla ce- discussione del piano casa definii
mentificazione del territorio». Ci- Fusco la Circe della politica perché
lieginasullatorta,ilricordodei«rap- riuscì a circuire i consiglieri del Pdl.
porti della Fusco con uno dei gruppi Oggi è accaduto di nuovo» spiega
di brokeraggio assicurativo più im- mentre in aula il leghista Edoardo
portante d’Italia: lei è dipendente in Rixi urla alle «indebite pressioni
aspettativa di una società della ga- esterne» e qualche altro parla di «dilassia (Autosav, ndr)». Il riferimento ritto di critica».
Il primo a negare è Sandro Biasotè all’ Interconsult di Giovanni Pisani. Nel 2006 la società aveva ottenu- ti, il “capo” di Siri. «Paladini? Ovvio
to in concessione trentennale tutte che l’ho visto: siamo qui a Montecile aree ristrutturate all’interno della torio a votare». Ma l’ex governatore
piscina di Albaro con il progetto di ligure giura di non aver mai cercato
realizzare un mega-centro fitness. di frenare la lingua del suo incontenibile consigliere
Insomma tra le riregionale: «Mai
ghe e riservata agli
parlato a Siri di
addettiailavori,una
LA REPLICA
queste cose».
lettura non autorizPoi tocca a Giozata del motivo che I due parlamentari
vanni Paladini.
aveva spinto l’Idv
negano: «Eravamo Addirittura è il
dellagiuntaVincendi Marylin
zi a schierarsi aperin Transatlantico, marito
Fusco, deputato di
tamente contro il
ma non abbiamo
Idv e coordinatore
progetto di rifacimento dei Bagni Liparlato di Liguria» regionale del partito di Di Pietro, a
do. Questione di
chiamare per ribaconcorrenza, così
dire che «sì Biasotti l’ho visto e saluha lasciato intendere Siri.
Questo l’intervento della mattina, tato», ma che «mai e poi mai gli avrei
ma quando nel pomeriggio ha preso detto di intervenire sul suo consila parola per replicare al contrattac- gliere».MaPaladinièunochenonse
co del dipietrista Stefano Quaini - nesta.Esullabilanciametteilcarico
che lo ha accusato «di sconcertante da undici: «Se Siri ha questa idea vafaziosità» - Siri è ancora più duro. E da subito in Procura a denunciare
spiega il motivo: «Paladini (marito tutto questo, altrimenti quello che
della Fusco ndr) si è lamentato con sostiene è una bufala, esattamente
Sandro Biasotti il quale ha poi chia- come quelle che ha detto nel suo inmato Gianni Barci (braccio destro tervento in consiglio regionale. Uno
del fondatore degli arancioni, ndr) che parla della questione morale in
che mi ha riferito». E siccome, ag- aula e poi si comporta diversamengiunge,nonèlaprimavoltachequal- te»
cuno tenta di chiudere la triangola- AL. COST.
PUBBLICITA’ SU
XnLYJLdlFuNAr4Lty6z6HWPaCgepLLIi1t9gv3A7GZE=
MARYLINFUSCOleggeilsuointervento. Quattro facciate per raccontare la sua verità sui suoi rapporti
con l’imprenditore Giordano Rosi e
sul bando per la ricostruzione del
ponte sul Magra. «Una semplice relazione di chiarimenti - dice la first
lady di Idv - senza sottrarmi alle mie
responsabilità»,masenzasottoporsi
«ad un interrogatorio su comportamentichenonsonomaistatiritenuti
illecitidallamagistratura».Attaccoe
difesa. Parla di Rosi e annuncia l’abbandono della commissione regionale urbanistica, lasciando cadere
qualche goccia di veleno («Io lascio,
ma in quest’aula ci sono diversi consiglieri che seguono commissioni
inerenti il proprio settore lavorativo») e qualche svista letteraria: «Mi
sembra di leggere le pagine del Processo di Josef
Kafka». Una crasi tra l’autore,
LA STOCCATA Franz Kafka e il
«Coerenza? protagonista del
romanzo, Josef
Altri
K.
colleghi
Comincia dai
seguono
suoi rapporti
atti dei loro con Giordano
mestieri» Rosi,costruttore
toscano che, a
metà giugno, venne arrestato (ai domiciliari) nell’ambito di un’inchiesta per corruzione condotta dalla
procura di Pistoia e che, secondo le
carte, cercò appoggio per la ricostruzione del ponte della Colombiera.
Ma per Fusco, Rosi è prima di tutto
un amicodifamiglia.«Sonoamicada
molto tempo con la famiglia Rosi, in
particolare con la figlia Maria Cristina,farmacistaaPistoia».Aggiunge:«
Non ho mai favorito Rosi e non mi risulta che vedere un amico sia un reato.Noneroaconoscenzadellesueattività, e dell’esistenza dell’inchiesta
di Pistoia ho saputo solo il 18 giugno,
quando il Tirreno ne diede notizia,
precisando che io non ero coinvolta».
Fusco parla per sommi capi, ma la
ricostruzione della vicenda del ponte della Colombiera non coincide
conquellacheemergedalleintercettazioni telefoniche. L’ex assessore
all’Urbanistica è granitica quando
GLI INCIAMPI, LE BUGIE E LE GAFFE
«Sono amica
di Rosi, però
di quell’appalto
non sapevo nulla»
MARYLIN Fusco dice in
consiglio regionale: «Rosi non
mi aveva mai chiesto nulla
riguardo a progetti inerenti al
territorio ligure, tantomeno
relativi alla mia delega».
In verità, in una telefonata
intercettata tra la stessa Fusco
e l’imprenditore, del 9 febbraio
scorso, Rosi, parlando di un
imminente bando per la
realizzazione del ponte postalluvione sul Magra dice:
«Domani mattina c’è giunta...
ne parliamo (...) Se fanno un
ponte di barche, a parte il fatto
che è un mettere e levare
continuamente, poi scoppia la
rivoluzione perché non passa
più nessuno». Fusco risponde e
chiede ulteriori informazioni
febbraio, si evince che Fusco
aveva domandato all’assessore
Paita di interessarsi del caso
chiamando direttamente Rosi
(cosa che Paita non fece, ndr). E
si scopre anche che Fusco
aveva fatto in modo che un alto
funzionario della Regione, Gian
Poggi, telefonasse allo stesso
ingegner Viviani, in verità
FUSCO si sarebbe limitata «a
chiedere un solo appuntamento consulente di Rosi, per parlare
delle tempistiche di stesura del
all’assessore Paita per
l’ingegner Viviani, esperto nella bando e di un suo eventuale
ritardo per poter discutere dal
progettazione di ponti». In
realtà, grazie a una telefonata di vivo del contenuto
«Ho solo chiesto
un appuntamento
per un ingegnere
esperto in ponti»
«In quel periodo
ero stata male,
per questo era
venuto da me»
FUSCO si riferisce all’incontro
con Rosi avvenuto il 4 aprile.
Quella mattina, leggendo i
verbali e le trascrizioni delle
telefonate, Rosi le chiede un
appuntamento, ma lei spiega di
essere in partenza per Milano.
L’imprenditore rilancia: «Se tu
potessi rimandare un attimo
Milano, io partirei. Io un’ora e
mezzo, due al massimo sono da
te. Sarebbe bene, guarda». Lei
cede: «Ci vediamo a casa».
Durante quell’incontro Rosi
ordina ai collaboratori di
minacciare la Regione: «Siamo
pronti al ricorso». I problemi di
salute della Fusco, forse erano
superati, visto che alla fine del
colloquio i due pranzano
insieme al ristorante
E FRANZ KAFKA DIVENTA JOSEF A PROCESSO
«MI SEMBRA di leggere il Processo di Josef Kafka, che muore
dopo una condanna senza conoscerne l’accusa». Ma Kafka si
chiamava Franz, mentre Josef
era solo il secondo nome dell’autore, nonché quello del protagonista del “Processo”.
spiega che del ponte «e del relativo
bando,premessochenonmenesono
mai occupata perché non di mia
competenza, non ho mai conosciuto
né i particolari né mi sono interessata ai suoi sviluppi».
«HoappresolaposizionedellaRegione sul ponte quando il presidente
Burlando ci ha informato in giunta
sulfattochelagaraerastataannullata-aggiunge -NonhomaiintercedutoafavorediRosi,rivelandocoseche
peraltro non conoscevo e non sono
venutamenoaimieidoveriistituzionali. Mi sono limitata a chiedere un
semplice appuntamento all’assessore Paita per l’ingegnere Viviani,
esperto di progettazione di ponti».
Ma le carte dell’inchiesta che la
procuradiGenovapotrebbericevere
da un momento all’altro, raccontano
una storia diversa, fatta di lunghe telefonate tra l’imprenditore e l’allora
vice presidente della Regione Liguria per dettagliate discussioni su
aspetti tecnici dell’appalto.
Anche l’episodio “incriminato”, quello della
LA VITTIMA
telefonata che
Rosi fece da casa «È anomalo
della Fusco per
che la
ordinare ai suoi
Procura
di«minacciarela
debba
Regione», per lei
seguire
deve essere letto
i giornali»
diversamente.
«Quel giorno
Rosivenneacasamiapermotivipersonali, legati a un mio problema di
salute; se poi fece delle telefonate
quelle non possono certo essere addebitate a me». Ma quel giorno, il 4
aprile2011,gliinvestigatoriintercettarono Rosi al mattino mentre chiedeva alla Fusco un appuntamento
urgente e sentirono lei acconsentire,
dovendo però annullare un viaggio a
Milano.
Nella sua difesa, Fusco ha parole
anche per i giornali: «Non trovate
anomalo che sia la questura sia la
magistratura debbano seguire il giudizio dei giornali senza che io abbia
avuto un avviso di garanzia?». «Vi
sembra normale che un giornale
chieda alla magistratura di aprire
un’inchiesta sulla base di intercettazioni pubblicate con un’abile operazione di sartoria, incomplete e poco
esaustive?».
AL. COST.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
affari
cronache
IL SECOLO XIX
GIOVEDÌ
1 NOVEMBRE 2012
27
DIECI MINUTI DI INTERVENTO, SCRITTO, CON GLI OCCHI GONFI
«Perché Rosi a casa mia?
È un amico e io ero malata»
La difesa di Marylin: non è reato conoscere imprenditori
IL CASO
Marylin Fusco ieri in consiglio regionale
ste di legge in materia urbanistica zione, questa volta sputa il rospo.
«che prevedono con continuità spa- «Era già accaduto quando durante la
ventosa l’incentivazione alla ce- discussione del piano casa definii
mentificazione del territorio». Ci- Fusco la Circe della politica perché
lieginasullatorta,ilricordodei«rap- riuscì a circuire i consiglieri del Pdl.
porti della Fusco con uno dei gruppi Oggi è accaduto di nuovo» spiega
di brokeraggio assicurativo più im- mentre in aula il leghista Edoardo
portante d’Italia: lei è dipendente in Rixi urla alle «indebite pressioni
aspettativa di una società della ga- esterne» e qualche altro parla di «dilassia (Autosav, ndr)». Il riferimento ritto di critica».
Il primo a negare è Sandro Biasotè all’ Interconsult di Giovanni Pisani. Nel 2006 la società aveva ottenu- ti, il “capo” di Siri. «Paladini? Ovvio
to in concessione trentennale tutte che l’ho visto: siamo qui a Montecile aree ristrutturate all’interno della torio a votare». Ma l’ex governatore
piscina di Albaro con il progetto di ligure giura di non aver mai cercato
realizzare un mega-centro fitness. di frenare la lingua del suo incontenibile consigliere
Insomma tra le riregionale: «Mai
ghe e riservata agli
parlato a Siri di
addettiailavori,una
LA REPLICA
queste cose».
lettura non autorizPoi tocca a Giozata del motivo che I due parlamentari
vanni Paladini.
aveva spinto l’Idv
negano: «Eravamo Addirittura è il
dellagiuntaVincendi Marylin
zi a schierarsi aperin Transatlantico, marito
Fusco, deputato di
tamente contro il
ma non abbiamo
Idv e coordinatore
progetto di rifacimento dei Bagni Liparlato di Liguria» regionale del partito di Di Pietro, a
do. Questione di
chiamare per ribaconcorrenza, così
dire che «sì Biasotti l’ho visto e saluha lasciato intendere Siri.
Questo l’intervento della mattina, tato», ma che «mai e poi mai gli avrei
ma quando nel pomeriggio ha preso detto di intervenire sul suo consila parola per replicare al contrattac- gliere».MaPaladinièunochenonse
co del dipietrista Stefano Quaini - nesta.Esullabilanciametteilcarico
che lo ha accusato «di sconcertante da undici: «Se Siri ha questa idea vafaziosità» - Siri è ancora più duro. E da subito in Procura a denunciare
spiega il motivo: «Paladini (marito tutto questo, altrimenti quello che
della Fusco ndr) si è lamentato con sostiene è una bufala, esattamente
Sandro Biasotti il quale ha poi chia- come quelle che ha detto nel suo inmato Gianni Barci (braccio destro tervento in consiglio regionale. Uno
del fondatore degli arancioni, ndr) che parla della questione morale in
che mi ha riferito». E siccome, ag- aula e poi si comporta diversamengiunge,nonèlaprimavoltachequal- te»
cuno tenta di chiudere la triangola- AL. COST.
PUBBLICITA’ SU
XnLYJLdlFuNAr4Lty6z6HWPaCgepLLIi1t9gv3A7GZE=
MARYLINFUSCOleggeilsuointervento. Quattro facciate per raccontare la sua verità sui suoi rapporti
con l’imprenditore Giordano Rosi e
sul bando per la ricostruzione del
ponte sul Magra. «Una semplice relazione di chiarimenti - dice la first
lady di Idv - senza sottrarmi alle mie
responsabilità»,masenzasottoporsi
«ad un interrogatorio su comportamentichenonsonomaistatiritenuti
illecitidallamagistratura».Attaccoe
difesa. Parla di Rosi e annuncia l’abbandono della commissione regionale urbanistica, lasciando cadere
qualche goccia di veleno («Io lascio,
ma in quest’aula ci sono diversi consiglieri che seguono commissioni
inerenti il proprio settore lavorativo») e qualche svista letteraria: «Mi
sembra di leggere le pagine del Processo di Josef
Kafka». Una crasi tra l’autore,
LA STOCCATA Franz Kafka e il
«Coerenza? protagonista del
romanzo, Josef
Altri
K.
colleghi
Comincia dai
seguono
suoi rapporti
atti dei loro con Giordano
mestieri» Rosi,costruttore
toscano che, a
metà giugno, venne arrestato (ai domiciliari) nell’ambito di un’inchiesta per corruzione condotta dalla
procura di Pistoia e che, secondo le
carte, cercò appoggio per la ricostruzione del ponte della Colombiera.
Ma per Fusco, Rosi è prima di tutto
un amicodifamiglia.«Sonoamicada
molto tempo con la famiglia Rosi, in
particolare con la figlia Maria Cristina,farmacistaaPistoia».Aggiunge:«
Non ho mai favorito Rosi e non mi risulta che vedere un amico sia un reato.Noneroaconoscenzadellesueattività, e dell’esistenza dell’inchiesta
di Pistoia ho saputo solo il 18 giugno,
quando il Tirreno ne diede notizia,
precisando che io non ero coinvolta».
Fusco parla per sommi capi, ma la
ricostruzione della vicenda del ponte della Colombiera non coincide
conquellacheemergedalleintercettazioni telefoniche. L’ex assessore
all’Urbanistica è granitica quando
GLI INCIAMPI, LE BUGIE E LE GAFFE
«Sono amica
di Rosi, però
di quell’appalto
non sapevo nulla»
MARYLIN Fusco dice in
consiglio regionale: «Rosi non
mi aveva mai chiesto nulla
riguardo a progetti inerenti al
territorio ligure, tantomeno
relativi alla mia delega».
In verità, in una telefonata
intercettata tra la stessa Fusco
e l’imprenditore, del 9 febbraio
scorso, Rosi, parlando di un
imminente bando per la
realizzazione del ponte postalluvione sul Magra dice:
«Domani mattina c’è giunta...
ne parliamo (...) Se fanno un
ponte di barche, a parte il fatto
che è un mettere e levare
continuamente, poi scoppia la
rivoluzione perché non passa
più nessuno». Fusco risponde e
chiede ulteriori informazioni
febbraio, si evince che Fusco
aveva domandato all’assessore
Paita di interessarsi del caso
chiamando direttamente Rosi
(cosa che Paita non fece, ndr). E
si scopre anche che Fusco
aveva fatto in modo che un alto
funzionario della Regione, Gian
Poggi, telefonasse allo stesso
ingegner Viviani, in verità
FUSCO si sarebbe limitata «a
chiedere un solo appuntamento consulente di Rosi, per parlare
delle tempistiche di stesura del
all’assessore Paita per
l’ingegner Viviani, esperto nella bando e di un suo eventuale
ritardo per poter discutere dal
progettazione di ponti». In
realtà, grazie a una telefonata di vivo del contenuto
«Ho solo chiesto
un appuntamento
per un ingegnere
esperto in ponti»
«In quel periodo
ero stata male,
per questo era
venuto da me»
FUSCO si riferisce all’incontro
con Rosi avvenuto il 4 aprile.
Quella mattina, leggendo i
verbali e le trascrizioni delle
telefonate, Rosi le chiede un
appuntamento, ma lei spiega di
essere in partenza per Milano.
L’imprenditore rilancia: «Se tu
potessi rimandare un attimo
Milano, io partirei. Io un’ora e
mezzo, due al massimo sono da
te. Sarebbe bene, guarda». Lei
cede: «Ci vediamo a casa».
Durante quell’incontro Rosi
ordina ai collaboratori di
minacciare la Regione: «Siamo
pronti al ricorso». I problemi di
salute della Fusco, forse erano
superati, visto che alla fine del
colloquio i due pranzano
insieme al ristorante
E FRANZ KAFKA DIVENTA JOSEF A PROCESSO
«MI SEMBRA di leggere il Processo di Josef Kafka, che muore
dopo una condanna senza conoscerne l’accusa». Ma Kafka si
chiamava Franz, mentre Josef
era solo il secondo nome dell’autore, nonché quello del protagonista del “Processo”.
spiega che del ponte «e del relativo
bando,premessochenonmenesono
mai occupata perché non di mia
competenza, non ho mai conosciuto
né i particolari né mi sono interessata ai suoi sviluppi».
«HoappresolaposizionedellaRegione sul ponte quando il presidente
Burlando ci ha informato in giunta
sulfattochelagaraerastataannullata-aggiunge -NonhomaiintercedutoafavorediRosi,rivelandocoseche
peraltro non conoscevo e non sono
venutamenoaimieidoveriistituzionali. Mi sono limitata a chiedere un
semplice appuntamento all’assessore Paita per l’ingegnere Viviani,
esperto di progettazione di ponti».
Ma le carte dell’inchiesta che la
procuradiGenovapotrebbericevere
da un momento all’altro, raccontano
una storia diversa, fatta di lunghe telefonate tra l’imprenditore e l’allora
vice presidente della Regione Liguria per dettagliate discussioni su
aspetti tecnici dell’appalto.
Anche l’episodio “incriminato”, quello della
LA VITTIMA
telefonata che
Rosi fece da casa «È anomalo
della Fusco per
che la
ordinare ai suoi
Procura
di«minacciarela
debba
Regione», per lei
seguire
deve essere letto
i giornali»
diversamente.
«Quel giorno
Rosivenneacasamiapermotivipersonali, legati a un mio problema di
salute; se poi fece delle telefonate
quelle non possono certo essere addebitate a me». Ma quel giorno, il 4
aprile2011,gliinvestigatoriintercettarono Rosi al mattino mentre chiedeva alla Fusco un appuntamento
urgente e sentirono lei acconsentire,
dovendo però annullare un viaggio a
Milano.
Nella sua difesa, Fusco ha parole
anche per i giornali: «Non trovate
anomalo che sia la questura sia la
magistratura debbano seguire il giudizio dei giornali senza che io abbia
avuto un avviso di garanzia?». «Vi
sembra normale che un giornale
chieda alla magistratura di aprire
un’inchiesta sulla base di intercettazioni pubblicate con un’abile operazione di sartoria, incomplete e poco
esaustive?».
AL. COST.
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