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Relazione Procura 8 - Corriere della Calabria
Peraltro le determinazioni dirigenziali elemento importante, di accertamento dei residui mancano { di un e cioè la motivazione. Non viene infatti indicata la ragione d del ---9 mantenimento o della soppressione dei residui. Al riguardo si sottolinea che, sotto un profilo non solo formale, dell'atto amministrativo è oggi considerata dal legislatore il J a- la motivazione cuore dei prowedimenti, e la sua mancanza determina la nullità dell'afto stesso. Per onestà di trattaziane, si prende atto che, a causa del numero elevato di residui da esaminare, si tende spesso, nella prassi, a trascurare la motivazione, ma tale comportamento non è scusabile in relazione agli importi più elevati ed alle voci che presentano problematiche più rilevanti. Nel procedimento di cui trattasi non vi è mai indicata invece, da parte dei dirigenti responsabili, alcuna motivazione rispetto alle determinaziori assunte in ordine al mantenimento o meno dei residui, e tale mancanza awebbe dovuto essere rilevata dall'Organo di revisione. Al contrario, nella relazione del Collegio predisposta sul rendiconto (allegato n. l), afferma che: "L'ente ha proweduto al si riaccertamento dei residui attivi e passivi al 31.12.2008 come previsto dall'art.228 del T.U.E.L. dando adeguata motivazíone". Tale affermazione, ripetuta nella relazione allegata al rendiconto 2009 (allegato n.2), non trova conforto nella documentazione rinvenuta, proprio in quanto, come affermato, manca la motivazione nel riaccertamento dei residui. Inoltre, I'analisi a campione effettuata sulle determinazioni di cui trattasi, ha fatto emergere altre problematiche. Si prenda ad esempio la determinazione di protocollo 37121 del 2010 del Comando di Polizia municipale (allegato n. 3). Dalla stessa si evince in primo luogo nna scarsa attenzione dell'Ente per I'intera procedura, laddove si osserva che il Dirigente lamenta di aver ricevuto documentazione incompleta, scarsa possibilità di accedere agli atti necessari ed incongruerua di alcuni dati. La richiesta dei mastri contabili alla Direzione generale appare illuminante di una mancanza di collaborazione con il settore Finanziario, che invia i mastrini per la verifica solo dopo aver ricevuto il primo riaccertamento dei residui ed averlo valutato incongruo. I mastrini sono infatti le scritture elementari della contabilita, una sorta di prima nota, dai quali prende origine tutta la procedura di contabilizzazione e, nel caso che qui rileva, di riaccertamento dei residui. La determina che scaturisce infine dall'operazione è comunque fortemente carente, in quanto spesso si riscontrano entrate per le quali le somme incassate sono inferiori ,11 alle / .ty// V { previsioni, ma nulla si dice sul mantenimento o meno a residuo della somma rimanente. Non si comprende quale determinazione sia stato possibile assumere al riguardo da parte del responsabile del Servizio finanziario in ordine a tali voci, in mancanza di una qualsiasi indicazione del dirigente di riferimento. { \l J d. Analoghe situazioni si osservano in sede di approvazione del rendiconto 2009. La relazione al rendiconto 2008 predisposta dal Collegio, appare comunque un mero riscontro della verifica dell'adempimento formale da parte dell'Ente degli obblighi di legge e della corretTezza formale del documento. Non si rinvengono osservazioni di natura sostanziale sul rendiconto, se si esclude il suggerimento di destinare almeno il 50% dell'avanzo di amministrazione al finanziamento dei debiti fuori bilancio. Tale sostanziale mancanza di osservazioni appare incomprensibile, alla luce delle osservazioni sul rendiconto che seguiranno. Senza considerare che appare paradossale f invito ad una prudente destinazione dell'avatuo, quando si consideri che I'analisi che segue dimostra che l'ente era già all'epoca in una situazione di grave disavanzo reale e non certamente in avanzo. Larelazione del Collegio sul rendiconto 2009 presenta invece una maggior presenza di osservazioni di merito sull'attendibilità delle poste e sull'utilizzo dell'avanzo di amministrazione. Si osserva, futtavia, che si prende atto che I'Ente non ha versato le ritenute Irpef, ma si afferma che comunque sono state impegnate le somme. Il Collegio sembra dimenticare che il tardato versamento dei debiti verso I'erario darà origine a ulteriori oneri (sanzioni, interessi, ecc.) per i quali manca evidentemente qualsiasi copertura frnaru;iaria. Né ci si pone il problema della motivazione del ritardato versamento delle ritenute (crisi gravissima della liquidità). In altra parte della presente relazione è dettagliatamente illustratala situazione di irregolarità rinvenuta in materia di versamenti di ritenute varie. Nella relazione allegata al rendiconto 2009 si dichiara che I'Ente ha proweduto al riaccertamento dei residui, ma questa volta non si afferma che tale operazione è adeguatamente motivata. Nella relazione, come anche accaduto in sede stata di relazione al gli utllizzi in termini di cassa delle entrate a specifica destinazione sono stati effettuati nel rispetto delle disposizioni del T.U.E.L.. Tale rendiconto 2008, si afferma che affermazione è evidentemente contraddetta dall'esito delle verifiche effettuate, come si dimostra in altra parte della presente relazione. tt2 TYfl L { Nella parte della relazione "Risultati della gestione", paglna 6, si pone I'attenzione sul continuo ricorso all'anticipazione di tesoreria, che si imputa ad una scarsa velocità di di importo complessivamente superiore a quelli passivi, "dalla tardiva attivazione di un efficace servizio di gestione dei procedimenti riscossione dei residui attivi, causata tríbutari, soltanto di recente per convenzione affidati ad apposita società mista per azioni..........A ciò si aggiunga I'applicazione, nel corso degli esercizi precedenti, della quasi totalità dell'svanzo di amministrazione accertato in misura eccedente i limiti di indisponibilità evidenziati da questo Collegio, anche in assenza di una dimostrazione certa della realízzazione in termíni di cassa dei residui attívi, concolTenti alla formazione dell'ovanzo". In ordine a tali considerazioni si osserva quanto segue: 1) I'aumento del ricorso all'anticipazione di tesoreria non è da ricollegarsi ad una scarsa velocita di riscossione dei residui attivi, ma al fatto che molti residui attivi sono risultati insussistenti e molte voci di spesa sono state frnanziate a bilancio solo paruialmente (come si dimostra dall'aumento dei debiti fuori bilancio e dei pignoramenti) ed in definitiva dalla sostanziale completa non veridicita del risultato di amministrazione dei rendiconti asseverati dalLe reLazioni del Collegio. La sottostima delle spese impegnate e la sovrastima delle entrate accertate conduce inevitabilmente alla crisi di liquidità, momento ultimo nel quale non si riesce piu a mascherare il dissesto delle fnanze comunali. Questa realtà, manifestatasi a seguito dell'analisi di bilancio effettuata, è edulcorata nella relazione del Collegio quando si parla di mancata certa dimostrazione della realízzazione dei residui attivi "in termini di cassa". Questa attestazione è di dubbia comprensione sotto il profilo tecnico. Cosa vuol dire che un residuo attivo è di dubbia realizzazione in termini di cassa? Se il residuo è vero sarà prima o poi riscosso, altrimenti è falso. Nel primo caso il problema non è pressante (ma non è il rimane incomprensibile caso del comune il di Reggio Calabria), mentre nel secondo caso parere favorevole del Collegio ad un rendiconto sostanzialmente dichiarato falso da loro stessi; 2) i anche l'affermazione che "l'ovanzo sia stato accertato in misura eccedente limiti di indisponibilità evidenziati da questo Collegio" lascia perplessi sotto più profili. In primo luogo, I'unico riferimento ad osservazioni del Collegio che si è rinvenuto in merito è la citafa raccomandazione sulla destinazione di parte dell'avanzo a frnaruiamento dei debiti fuori bilancio. Sembra comunque possibile capire che il Collegio ha delf inattendibilità dell'avanzo coscienza di amministrazione anche sotto il profilo della quota 113 iUrt d td I I \ indisponibile in quanto vincolata. Sul punto, che si ricollega all'irregolare utlLizzazione delle entrate a destrnazione vincolata e ai pagamenti irregolarmente fatti transitare per le I a partire di giro (fatti di cui si relaziona ampiamente in altra parte della relazione) si osserva che appare contraddittoria l'evidenziazione da parte del Collegio di revisione di ulteriori motivi per ritenere inattendibile il risultato di amministrazione con il parere positivo che alla fine 1o stesso Collegio esprime. Sembra concludersi che i revisori abbiano coscienza che i residui sono inattendibili, come anche l'avaîzo, per più motivi. In un simile quadro generale è inspiegabile il parere favorevole. In questo contesto generale, che si analizzefir "tenuta" dei conti, le a breve sotto il profilo della sostanziale conclusioni del Collegio sono quelle di attestare la formale corrispondenza del rendiconto alle risultanze della gestione, con la proposta di vincolare l'avanuo di amministrazione alle finalità di legge (come se si potesse suggerire di destinare L'avanzo a finalita diverse da quelle previste dalla legge). A dimostrazione di una scarsa attenzione nell'elaborare la relazione al rendiconto (documento quest'ultimo importantissimo per le motivazioni che si illustrano in altra parte della relazione) si sottolinea infine che il prospetto dell'analisi dell'anzianita dei residui riporta erroneamente che i dati sono in migliaia di lire e i residui del Titolo IV della spesa sono erroneamente indicati, in quanto differenti da quelli riportati nel documento contabile generale. In conclusione, i procedimenti di appaiono fortemente irregolari sotto approvazîone dei rendiconti 2008 e 2009 glèt il profilo formale, per la mancanza agli atti dell'elenco analitico di riaccertamento dei residui del Settore frnar:ziario e per la mancata motivazione delle determinazioni di riaccertamento, almeno per quelli di maggiore rilevanza, e in quanto già da mero verifiche a campione emerge che per numerose entrate nulla hanno detto i dirigenti in ordine al mantenimento o meno della somma a residuo. Non è espresso cioe formalmente se sussista o non il titolo giuridico per il loro mantenimento e se pertanto debbano essere conservati a residui o stralciati. Ma I'irregolarita formale è ben poca cosa rispetto ai profili di sostanziale irregolarità che si vanno di seguito ad esaminare. 8.2 L'esame dei conti consuntivi Cominciamo con ammontante il 2008. L'anno 2008 si chiude con un avanza di amministrazione ad€ 10.006.525,45. Tutto t'^:::t è indicato come costituito da fondi non f, 1Yfl T vincolati e tale specificazione appare del tutto irrealistica pensando all'irregolare gestione dei fondi vincolati, ben descritta in altra parte della relazione. Anche iI 2009 (rendiconto approvato con deliberazione del febbraio 2All, con gravissimo ritardo rispetto al termine di legge) si chiude con un avanzo di amministrazione, seppur per un importo minore, e cioè Il € 1.245.533,39. di amministrazione del conto del bilancio degli Enti locali riassume i risultati di tutte le gestioni pregresse, compresa I'ultima (mentre il risultato della gestione del singolo esercizio si definisce appunto risultato di gestione). It Conto del bilancio risultato approvato a febbraio 2}ll, definito rendiconto 2009, esprime cioè il risultato di tutte le gestioni fino al 2009 compreso. Il risultato di un conto del bilancio è dato dal fondo di cassa al 3l dicembre Z00g aumentato dei residui attivi e diminuito di quelli passivi (una sorta di debiti e crediti dell'Ente). Il fondo di cassa appare di solito negli Enti locali come un dato inconfutabile (salvo improbabili falsi). C'è comunque da tener in considerazione che la difficile operazione-di parifrcazione delle risultanze del Comune con quelle del tesoriere (in riferimento ad esempio ai pignoramenti ed all'utilizzaziane delle entrate vincolate) può aver condotto ad errori anche nella mera ricostruzione del fondo di cassa. Ad ogni modo, ancor più rilevante sul punto, nel caso specifico del comune di Reggio Calabria, è che la contabilita finanziaria degli Enti locali affida alla corrett ezza dei dirigenti (ed in primo luogo di quello del Servizio finanziario) I'onere di determinare correttamente il risultato di amministrazione, ponendo massima attenzione nel riaccertamento dei residui, ed in primo luogo di quelli attivi. Il riaccertamento dei residui (operazione da porre ciascun dirigente per responsabile le entrate e le spese di in essere, si ripete, da parte di competerua, sotto la supervisone del di ragioneria) consiste nel verificarc Ia "fine" amministrativa delle soiltme previste in bilancio e non incassate (entrate) o non pagate (spese), fatte salve alcune voci che si considerano impegnate o accertate per legge (ma tale fattispecie non rileva molto in questa sede). Se l'operazione di riaccertamento non è effettuata con cautel a ed, attenzione si rischia di sowastimare i residui attivi e determinare un risultato di amminisffazione inattendibile. Ciascun Dirigente che riceve I'elenco delle partite attive e passive da valutare dichiara se sussiste il titolo giuridico per le analizza e il loro mantenimento a residuo, ovvero se tale 115 îw $ { J d I titolo non sussiste e, conseguentemente, le relative voci devono essere stralciate dai residui (attivi e passivi). In casi di dubbia esigibilita le voci possono essere conservate a patrimonio { { \ per una futura valutazione (si vedrà in seguito se riscriverle o cancellarle). Vediamo cosa è successo nel comune di Reggio Calabria. In occasione della presente verifica si è iniziata immediatamente una prima analisi dei rendiconti del 2008 e 2009. E, subito apparso evidente che nel rendiconto 2008 il riaccertamento dei residui sia stato praticato quasi, così si usa dire, 'oper stanziamento", cioè riaccertando automaticamente quasi futte le somme acceftate e non riscosse, senza una sostanziale verifica. L'operazione appare non corretta quando già ad una prima superf,rciale lettura si osserva che molti residui attivi risalgono ad epoche molto lontane e viene subito il sospeffo dell'impossibilita della riscossione. In sede di approvazione del rendiconto 20Og si osserva invece una seppur minima attivita di cancellazione di residui, ed infatti il risultato, seppur anch'esso del tutto inattendibile e lontano dal vero, è ridimensionato (l'avanzo dichiarato scende di circa 9 milioni di euro). Ma analizziamo le problematiche identificate sui residui. Si premette che l'Ufficio di ragioneria sta aI momento destinando due persone alle operazioni necessarie per l'apptovazione del rendiconto 2}rc. Proprio tale lavoro (ed il confronto con I'Ufficio) ha consentito di illustrare le situazioni che seguono. Occorre infatti considerare che sono stati posti in essere comportamenti del tutto fuori, non solo dalla correttezza, dalla prudeÍtza e dalle regole contabili, ma anche da qualsiasi logica. Molti errori contabili sono stati individuati solo a fine 2A10, se non nei primi mesi del 2011. Alcuni aggiustamenti contabili sono stati possibili solo a 2}ll avatuato e pertanto troveranno dimostrazione contabile solo nel rendiconto Z0ll. n rendiconto 2010, che si preannuncia portare ad un ben diverso risultato di amministrazione, dovrà pertanto trovare ulteriore aggiustamento nel 2012, in sede di approvazione del rendiconto 2011. Tutte le osservazioni che seguono trovano applicazione, sia pure con differente il rendiconto det 2008 che per quello del 2009, quindi si espongono una sola volta, valendo per entrambi (non mutano per entrambi il Dirigente del servizio gradualità, sia per frnanziano e il Collegio dei revisori di riferimento). 116 + ?/n / q { {, 8.2.1 rl'6Buco'delle paÉite di giro (servizi per conto di terzi) Da una prima sommaria analisi di rendiconti e bilanci è subito emerso I'anomalo volume delle partite di giro (ora denominate servi zi per conto di terzi). Si è pertanto rivolta -\9 ù d particolare attenzione su tali voci. Trattasi della parte del bilancio che dovrebbe essere per definizione neutra, dovendosi lì allocare quelle poste che transitano nel bilancio comunale per funzioni,,terze,,, quali le ritenute o quali le somme assegnate al Comune per essere trasferite a terzi, seîza alcun elemento discrezionale dell'Ente. Si è appurato che I'anomalo volume delle partite di giro è in parte riconducibile al fatto che la Regione Calabria ha solo in minima parte delegato ai Comuni le funzioni in campo sociale. Non viene neillmeno predisposto il Piano di strutture socio assistenziali sono erogati, tramite il zona e Comune, i trasferimenti per le in favore di associazioni individuate dalla Regione stessa. Per tale motivo appaf,e sostanzialmente corretta l'allocazione nelle partite di giro (rectius servizi per conto di terzi). Resta fermo che il volume delle partite di giro è comunque totalmente abnorme. Nelle partite di giro si sono individuate in uscita soÍlme che non dovevano assolutamente trovare lì allocazione (se ne parla in altra parte della rcLazione), ma soprattutto, aparte la scorretta allocazione (e le conseguenze su documenti vari quali le cefiiftcazioni relative al patto di stabilità) vi è un problema sostanziale. Nelle partite di giro sono stati rinvenuti pagamenti riferiti ad impegni corrispondenti ad accertamenti per e rappresentata solo i quali non vi è alcun titolo giuridico, talvolta la descrizione degli stessi una sigla incomprensibile. L'Ufficio awebbe al momento quantificato il totale di tali voci in €,26.231.098085 (vedi elenco in allegato n. 4). Si sottolinea che per queste fattispecie non è stato rinvenuto alcun titolo giwidico, alcuna minima giustificazione dell'ettrata corrispondente alla spesa. Non si ftatta cioè di elronee o scorrette valutazioni, ma di appostazioni contabili del tutto inventate. L'Ufficio sta faticosamente ricostruendo le voci di bilancio, per verificare se vi siano altri tagli da apportare ai residui attivi delle partite di giro. E' appena il caso di sottolineare che questa ulteriore operazione di verifica (come altre delle quali si riferisce di seguito) presenta un elevato grado di difficoltà se si vuole arnvare a prowedimenti (contabili) ed aggiustamenti con alto grado di attendibilità. Lt7 :Yfl f r J t' Questo è il motivo per il quale si ribadisce che il rendiconto 2010 potrebbe forse non di "aggiustare" futti gli errori del passato, ma dowà forse attendersi almeno quello del20l l. consentire 8.2.2 L' esposizione debitoria yerso le società Gli enti locali che sono caduti in sifuazione di dissesto finanziario presentano talora una forte presenza di debiti fuori bilancio (spese non coperte dagli impegni o solo parzialmente coperte) e talora entrate sowastimate. Entrambi tali fattispecie contribuiscono al dissesto frnanziario e talvolta si presentano contemporaneamente. E' questo il caso del comune di Reggio Calabria. Se il buco delle partite di giro può ricondursi al caso della sowastima delle entrate (anche se in questo caso più che di sowastima deve parlarsi di entrate del tutto inesistenti) I'esposizione debitoria verso le società è riconducibile per lo piu alla mancata contabilizzazione di oneri contrattuali che I'ente, con numerosi atti amministrativi, ha di fatto riconosciuto, ma per i quali non ha assunto I'impegno contabile. Questo comportamento paradossale e illegittimo avrebbe dovuto essere rilevato in sede di in primo luogo dall'Organo di revisione contabile. Una volta riconosciuta I'esposizione debitoria sarebbe stato doveroso trovare le fonti di finanziamento con controllo, maggiori entrate (ad esempio aumento dei tributi) o diminuendo le spese. Tutto ciò non risulta essere stato fatto, né si sono rinvenute esortazioni in tal senso da parte dei revisori. Possiamo dividere le fattispecie di cui trattasi in due grossi filoni, quelle dei debiti verso ATO 5 - Acque reggine, Multiservizi e Leonia, da una parte, e quelle legate all'emergenza rifiuti (conferimento in discarica). Di seguito viene riepilogata la situazione debitoria dell'Ente. N. CREDITORE I ATO 5- ACQUE RECTGINE Piano di lslsizzp,ione per la gestione ordinaria successiva al 2 ATO 5- ACQUE REGGINE Proposta di deliberazione di riconoicìmento uFol,octa nnrrrei lugÍio 2007 lavori straordinari 3 MULTISERVIZI 4 LEONIA SPA debG@ Manutenzioni ordinarie TOTALE 118 1.982.5'74,00 7.900.000,00 Servizio ordinario raccolta rifiuti *Dato approssimato. IMPORTO 9.000.000,00 circa circa 5.300.000,00 circa 24.182.574,A0* l/1 \ \ I e J Sul punto si sottolinea che il { Comune sta al momento prowedendo a pagare parte del debito iwlminzi descritto con le risorse ordinarie del bilancio 2011. Tate comportamento irregolare. Trattasi di soÍrme derivanti da gestioni pregresse che dowebbero riconosciute come debiti fuori bilancio. Si ritiene che il è essere riconoscimento sarebbe possibile per legge, in quanto è indubbio che trattasi di servizi di competerua del Connrne, dai quali I'Ente ha tratto utilità ed arricchimento, condizioni queste previste dal legislatore per consentire appunto il riconoscimento. La legislazione sia utilita ed arricchimento per I'Ente la il nazionale prevede che quando non vi debito fuori bilancio non può essere riconosciuto e ai responsabili. Anche tale modalità di pagamento awebbe dovuto essere denunziata da chi è demandato u controlli della contabilita, ma non è stata rinvenuta traccia di affermazioni del Collegio al riguardo. Sotto il spesa deve essere addebitata direttamente profilo sostanziale, che rileva comunque in questo momento della tattazione, si ritiene che il pagamento di debiti pregressi a competenza 2}ll sia un male minore nel quadro contabile del quale riferiamo. La mancata rilevazione dei debiti fuori bilancio sottrae comunque indebitamente le fattispecie di cui trattasi al controllo ed all'esame della Corte dei Conti, alla quale i debiti fuori bilancio devono essere trasmessi. E' appena il caso di sottolineare che il fatto che questi debiti sono stati al momento parziaLmente pagati (irregolarmente) nel 2011 non ha alcuna nlevanza sull'irregolarità sostanziale che si sta rilevando nell'approvazione dei rendiconti 2008 e 2009. Occorrerebbe inoltre verificare se tutti gli oneri in passato non contabilizzati a bilancio siano stati previsti in sede di bilancio 2011, ma questo è un problema che non rileva nella presente indagine. Di seguito vengono riepilogate le somme pagate a valere sul bilanci o 20ll ma riferite ad esercizi precedenti. N. CREDITORE TIPOLOGIADEBITO IMPORTO I Commi55af is delesato 5.806.513-33 2 3 Commissario delesato Commissario delegato Piano di rientro 2008 e retro Annualità 2009 (corne da oroposta oiano di rientrol Debito riferito al V bimestre 2010 (come da proposta piano 6.295.429.00 5.444.464,00 di rientro) TOTALE 119 t7.546.40633 1)/ : \ a d a Si ripete che in questi casi è accertato che ci troviamo di fronte ad oneri contrathrali (vedi documentazione relativa ai debiti verso società in allegato n. peraltro riconosciuti dall'ente con atti formali, ai quali non si è dato il o/a1, quasi sempre dovuto esito (mancata previsione del finamiamento nei corrispondenti bilanci di riferimento). I1 totale delle voci di cui alle precedenti tabelle ammonta a € 41.728.574,0A. Da tale importo, ai fini della presente verifica, va detratto l'ultimo importo (voce numero 3 dell'ultima tabella), in quanto riferito al2010. 8.2.3 Stima delle minorí entrate derivanti dalla ristrutturazione dei mutui che erano stati contratti con la Cassa depositi e prestiti Nel passato gli Enti locali hanno contratto mutui con la Cassa Depositi e prestiti a tassi alquanto onerosi, in tempi di tassi calanti. Il legislatore ha pertanto, dopo iniziali titubanze, consentito la loro nnegoziazione, e cioè la loro estinzione mediante assunzione di nuovi mutui a tassi più bassi. In un secondo momento, anche con tassi di nuovo in nalzo, gli Enti locali hanno continuato ainegoziare i mutui ed effettuare a latere altre complesse operazioni finanziarie. Tali operazioni, spesso assecondate da istituti di credito compiacenti, sono state talvolta in modo tale da "spostare" in avanti gli oneri, sostanzialmente aggravandoli. Questi comporúamenti hanno determinato situazioni di gravissime perdite per molti Enti locali, che, dopo un primo momento nel quale il bilancio si era alleggerito, si sono ritrovati costruite oneri insostenibili. In tale effettuata con di ristrutturazione del debito con la Cassa, del lavoro, a causa di scorrette operazioni contabili, quadro generale I'operazione la Banca nazionale determina un ennesimo buco di bilancio. Si premette che la ricostruzione dell'operazione si è rivelata operazione difficilissima, in quanto è stata effettuata con modalità contabili del tutto irregolari singolari. L'Ente al momento ha difficolta ad avere certezza su tutti gli e aspetti dell'operazione ed è carente la documentazione agli atti. Desta sconcerto che I'operazione di cui trattasi possa essere stata effettuata aI di fuori di ogni regola contabile e controllo. Attesa la ilevanza economica dell'operazione desta stupore che non si rinvengono approfonditi commenti, motivati suggerimenti o critiche nelle relazioni dei revisori al Conto r20 í(/ J N. { \l del bilancio. Stiamo infatti parlando di un'operazione che ammonta nel complesso ad € | 54.257 .346,49 (debito più indennizzo per I'estinzione anticipata). La movimentazione contabile non è stata imputata fra i rimborsi di prestiti, ma, incredibilmente nei servizi per conto diterzi (partite di giro, titolo VI dell'entrata e IV della spesa). L'importo della ristrutturazíone risulta interamente incassato dalliente (reversali 6, 7 e 9 del 2006) ed a tale incasso corrispondono mandati in favore del Ministero dell'economia e delle frnarze e della Cassa Depositi e prestiti, per un totale die 76.033.851,63. E' rimasta quindi disponibile la somma di € 78.223.494,86 (154.257.346,49 *76.A33.851,63). Poiché i residui attivi relativi a tale operazione iscritti in bilancio ammontavano a € 81.675.585,12 emerge subito uno squilibrio: le somme disponibili sono cioè inferiori ai residui a bilancio, che awebbero perúanto dovuto essere subito ridotti della differenza (8 1 . 67 5. 58 5,72 - 7 8.223 .49 4,86 : 3 .452.090,26). Da questo momento sono awenute operazioni di difficile ricostruzione contabile, che sembra non siano conosciute neppure dai funzionari della ragioneria dell'Ente e che forse erano conosciute solo dalla dirigente. Sta di fatto che non sembra che l'Ente abbia avuto sino ad oggi contezza della natura delle somme da incassaf,e a seguito dell'investimento, che risulta essere stato fatto con la stessa Bnl, di alcune somme rinvenienti dalla rinegoziazione. Il 1" febbraio 2006 è stato infatti emesso il mandato 168'7 "a titolo di sottoscrizione di liquidita'. Nel corso del 2006 cominciano una serie di accrediti denominati "Polizza BNL", per complessivi 24.000.000,00 €. Tale incasso è stato in questo caso usato per estinguere residui attivi relativi ai mutui oggetto di rinegoztaziote. Sempre nel corso del 2006 si è registrato un ulteriore incasso di € 8.029.164,19, a titolo di "Obbligaziani citta del mediterraneo". Tale importo, maggiorato del rendimento ammontante a € 29.164,19, viene imputato in bilancio al capitolo 481, "Recuperi e rimborsi vari", al Titolo III delle entrate correnti. In fase di chiusura dell'esercizio 2006 si è proceduto ad eliminare residui attivi relativi ai mutui per € 6.500.000,00. La tempistica e le motivazioni di tali eliminazioni restano un mistero. Nel corso del 2007 sono stati incassati € 2l rendimento. Tale importo .A60 .220 ,50 , di cui € 60 .220,50 relativi al è stato contabilizzato per eliminare residui attivi dei irnegoziati. Riepilogando abbiamo mutui : r2t 7fl J a { { Entrata complessiva 154.257.346,49 Mandati emessi 129.033.851^63 Somma rimasta disponibile, come da impegno 92gg/2006 25.223.494,86 Nell'esercizio finanziano 2011 I'Ufficio ha proceduto ad un'operazione contabile compensativ a, pan appunto a 25 .223 .494,86. Tutta I'operazione appare contraddistinta da totale confusione, irregolarita contabili, nessuna o scarsissima conoscerr:a da parte dell'Ente, indifferenza dell'organo di revisione: nessuno obietta la modalità dell'aver fatto transitare I'operazione nelle Partite per conto di terzi voci che avrebbero dovuto trovare allocazione in altra parte del bilancio. Nessuno obietùa sul mancato a'zetamento dei residui attivi a tempo debito. .000.00, che rappresentano un altro o.buco" di bilancio. Tale ulteriore buco è definitivamente accertato, in quanto si è di recente appurato che non sono rimaste somme da riscuotere dalla Banca nazionale del lavoro e quindi avrebbero dovuto essere cancellati futti i residui attivi relativi ai mutui nnegoziatr. La conservazione di residui attivi ammontanti ad €, 4.400.000,00 è quindi ingiustificata e I'Ufficio si sta predisponendo alla loro dovuta eliminazione (vedi elenco residui attivi insussistenti in allegato n. 6). Rimane poi termini di il problema di identificare quali siano le opere pubbliche scoperte in cassa. L'ufficio si è dichiarato al momento impossibilitato ad una simile lunga e difficile ricostruzione, atteso peraltro che in passato I'irregolare utilizzazione delle partite vincolate si è mossa in duplice senso, cioè di entrate vincolate utílizzate per il pagamento d.i spese correnti e viceversa, senza seguire le modalità di legge, ma con semplici annotazioni sui mandati da parte del dirigente. Trattasi, tuttavia, di scopertura di mera cassa, atteso che dopo il prezioso e difficilissimo lavoro di ricostruzione operato dall'Ufficio, sussiste copertura frnanziana per le spese da liquidare (fermo restando il citato taglio citato dei 4.400.000,00 € ai residui attivi in corso di atfinzione), ma la cassa è stata utilizzata per spese diverse e deve essere ricostituita. 122 1Yfl I \: a 8.2.4 Minori entrate per residui attivi insussistenti o maggiori spese non finanziate in bilancio .-l Si è accennato sul "peso" che si athibuisce al mancato rinvenimento dell'allegato relativo alla revisione dei residui del Servizio finanziario. Entrando nell'analisi sostanziale dell'inadempimento, si osserya che le partite relative alla competenza del finanziario (alla luce delle imputazioni frammentarie rinvenute in servizio bilancio) fanno evidenziare un 'obuco" rilevante, ascrivibile in parte a residui attivi ritenuti insussistenti, in parte alla mancata contabilizzazione degli oneri derivanti da contratti con società (aggi vari). Senza addentrarsi in aspetti "discrezionali" o disciplinati da disposizioni complesse, quali la congruità degli aggi e le modalità di affidamento, si sottolinea come alcuni contratti (vedasi, ad esempio, quello della Reges) prevedono aggi che non sono stati contabilizzati. Le società hanno proweduto a frattenere le sornme riscosse, per la parte relativa, appunto, agli aggi, ma il Comune ha mantenuto a residuo le relative sorlme, che non saranno evidentemente più riscosse. L'operazione corretta sarebbe stata quella di prevedere I'entrata al {ordo dell'aggio e la spesa per I'importo dell'aggio stesso. Nel quadro complessivo generale di confusione contabile I'Ente, a questo punto, probabilmente, si limiterà alla mera cancellazione dei residui attivi di cui trattasi. La ricostruzione delle somme interessate da tale correzione contabile (minori residui attivi da cancellare) è la seguente: - TARSU 6.703,235,00 - ICI 8.127.I3t,gg - Servizio idrico integrato 23.884.79r.00 Totale 38.715.157,99 E' appena il $ caso di sottolineare che la confusione contabile dell'Ente non consente di quantificare con totale precisione le somme di cui trattasi, ma il margine di errore sembra essere molto ridotto anche in questo caso, sia per quanto concerne gli aggi non quantificati, sia per quanto concerne le entrate irr:ealizzabili. L'analisi più puntuale della problematica di cui trattasi awebbe richiesto dei tempi del tuffo incompatibili con la presente consulenza. Si tenga presente che l,Ente probabilmente prowederà alla regolarizzazione contabile in sede di rendiconto 2010, ma una seconda "pulizia" sarà certamente necessaria in sede di approvazione di rendiconto 2011, dopo altre lunghe indagini daparte dei tecnici. 123 -^rl J a 8-2.5I residui per sanzioni amministrative che I'ente si appresta a stralciare dal conto del bilancio per iscriverle nel conto der patrimonio Per le fattispecie di cui al presente e successivo punto non si può parlare di crediti certramente insussistenti, rispetto ai quali il Comune si sta orientando nel portarli a patrimonio, in attesa degli esiti di piu approfonditi controlli, che dowanno vedere il coinvolgimento di altri Dirigenti, ai quali le relative entrate sono affidate per competenza. In questo caso si ttatta di sanzioni amministrative (in parte multe) che risalgono ad esercizi così remoti, che appare molto improbabile si riesca ad incassarle. Sul punto dovrà esprimersi il Dirigente della Poliztamunicipale e gli altri dirigenti eventualmente interessati, ma, si ripete, trattasi di approfondimento complesso. Occorrerà cioè esaminare ruolo per ruolo di che si tratti ed esprimere un giudizio motivato. Si pensi al caso molto probabile di ruoli di multe per le quali, alla luce di ricorsi rispetto ai quali il Comune è risultato soccombente, si può facilmente prevedere la non riscossione. In questa sede non rileva la quantificazione esatta delle somme di cui trattasi, ma certamente appare evidente che la conservilzione a residui non è frutto di una seria analisi da parte di dirigenti e revisori. L'importo delle somme relative a sanzioni amministrative da eliminare dal Conto del bilancio e portare a parimonio in sede di approvazione di rendiconto 2010 è stato al momento quantificato in€2.280.t92,27 (vedi elenco in allegato n.7). 8.2.6 Gli altrÍ creditÍ Vi sono infine crediti vari rispetto ai quali si nutrono fortissimi dubbi sulla loro reale sussistenza, ma che richiedono ulteriori approfondimenti che I'Ente dowà effettuare. Al momento la quantificazione di tali crediti, per i quali sarebbe opportuno almeno la loro sistemazione momentanea a patrimonio, in attesa di approfondimenti, ammonterebbe a circa € 11.000.000,00. 8.2.7 Riepilogo della situazione finanziaria dell'Ente Ricapitolando, abbiamo quatfo voci per le quali (fatti salvi piccoli errori sempre possibili) si è accertata I'insussistenza dei crediti o la mancata corretta contabil izzazione a competenza di oneri certi legati a contratti (in ogni caso 'obuchi" da coprire), e cioè: 124 7/ { é -l (v \ Residui attivi da eliminare Servizi per conto di terzi 26.231.099,95 Esposizione debitoria verso le società 41.729.574,00 Minori entrate da ristrutturazione mufui 4.400.000,00 Residui insussistenti o spese non impegnate in competenza Totale rettifiche da apportare al conto del bilancio 111.074.929,85 ulteriori rettifiche per residui attivi di dubbia esigibilità TOTALE COMPLESSryO Per completezza 38.715.157.00 13.280.892.27 124.355.722,12 di trauazione, si deve osservare che I'Ufficio sta operando un profondo lavoro di rivisitazione anche sui residui passivi. La generale confusione delle scritture contabili faceva infatti facilmente presumere che anche sul fronte dei residui passivi vi fosse la necessità di una profonda "pulizia". Ed infatti, gli esiti, al momento, delle verifiche effettuate, hanno portato a ritenere che, per motivazioni varie (impegni per spese che non si effettueranno piu, duplicazioni imputabili a meri errori, ect), si dovrà procedere all'eliminazione di residui passivi per un importo prowisoriamente quantificato in circa € 40.000.000,00. Questa circostanza da un lato alleggerisce, seppure non di molto, la situazione di disavanzo dell'Ente, ma dall'altro conferma come l'analisi dei residui sia stata un'operazione effettuata senza alcun effettivo approfondimento e controllo. Si può quindi in definitiva quantificare il o'buco" rinvenuto nelle pieghe del Conto del bilancio in una somma ricompresa fra i circa 72 e i circa 85 milioni di euro (considerando cioè I'effetto positivo della riduzione dei residui passivi e includendo, o meno, le somme per le quali sono rimasti elevati margini di dubbio e che necessitano più approfondite analisi). Si conclude che il procedimento di approvazione del rendiconto è stato carattenzzato da irregolarità formali, ma soprattutto sostanziali. Da un lato, il riaccertamento dei residui (che rappresenta il cuore dell'operazione) è stato carente nella motivazione da parte dei dirigenti responsabili e non si sono rinvenuti gli allegati relativi al Servizio Finanze e tributi, al quale fanno riferimento i residui piu sostanziosi relativi alle entrate proprie dell'Ente (quelli che hanno cioè evidenziato j maggiori problemi), fafti questi che determinano I'irregolarità del procedimento (intesa come rispetto delle procedure). r25 : \ C dT Dall'altro lato, I'irregolarita formale rappresenta il momento di minor preoccupazione, laddove invece si guardi all'aspetto sostanziale dell'approvazione del Conto del bilancio. Il Conto del bilancio 2008 risulta approvato con un sostanziale riaccertamento a stanziamento dei residui attivi e passivi, senza alcun segno di preoccupazione da parte degli organi deputati al controllo, in primo luogo dei revisori dei conti. Anche il Conto del 2009, caratteizzato da una minima analisi di revisione sostanziale dei residui (piccoli importi cancellati in riferimento a quanto si sarebbe dovuto fare, se si pensa agli esiti della presente verifica ed al difficile lavoro in corso da parte degli uffici) denota la manaarlza conservare a residuo. I'approvazione Il di un di un'oculata operazione di rivisitazione delle poste da risultato che ne discende è che negli anni si è occultato (con avanzo del tutto irrealistico) un risultato di amministrazione fortemente negativo. Le conseguenze di tale comportamento, da imputare al dirigente del servizio finanziano, ai dirigenti che hanno attestato il mantenimento delle somme a residuo ed ai revisori dei conti, ha condotto a cascata a varie pesanti conseguenze. E' appena il caso di sottolineare che la mancata contabilinazíone di oneri (si vedano gli aggi) e il mantenimento di entrate inesistenti a residuo determinano un rendiconto inattendibile, che si riflette sull'approvazione dei bilanci. I bilanci di previsione devono infatti, per legge, essere impostati sul trend storico delle entrate e delle spese. Parametrando i bilanci su rendiconti di fatto falsati, si giunge all'approvazione di bilanci altrettanto falsati, con aggravio dei problemi. La conclusione inevitabile dell'operazione di occultamento della reale situazione dei conti porta inevitabilmente alla classica condizione in cui versano gli enti dissestati, cioè alla crisi della liquidita, con sempre più numerose aggressioni dei creditori ai fondi dell'ente presso il tesoriere (pignoramenti vari). I1 comune di Reggio Calabia ha cercato di owiare a tale problema con un forte ricorso all'anticipazione di tesoreria (ulteriori oneri a carico del bilancio), ed all'utllizzo, al di fuori di ogni controllo, delle entrate vincolate, atTlizzate per frnanziarc le spese più varie (violando molte disposizioni del Testo unico degli Enti locali e dello stesso regolamento dell'Ente). La situazione si è così sempre più aggravata e la confusione contabile ha raggiunto livelli tali che gli operatori si trovano ora a scegliere le soluzioni meno dolorose e meno "distanti" dalle disposizioni vigenti, per non aggiungere danno a danno, come nel r26 iurt { \9 a e( caso dell'attuale sistema di pagamento a competenza di oneri non contabihz.zati in passato, operazione questa formalmente scorretta riconoscimento dei relativi debiti ed illegittima fuori bilancio), ma (dowebbe procedersi aI { è -9 J t sostanzialmente necessaria per vincolare almeno le risorse odierne al pagamento prioriario delle esposizioni debitorie pregresse, per evitare che siano destinate a spese magari non essenziali. di arivo del ragionamento porta infatti a ritenere che, in presenza delle irregolarità contabili rinvenute, in ordine alla rappresentazione contabile della situazione Il punto nella quale ve$avano le finanze del Comune e della sostanziale ad allertare il Consiglio e la rrranc?rÍtza di voci levatesi Giunt4 I'Ente awebbe proseguito nella shada intapresa, fino a giungere inevitabilmente at crollo totale della liquidita, che awebbe costretto a prendere atto della reale situazione dei conti. 127 6 7r(