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Cronaca di un pontificale rovinato dai cattocomunisti

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Cronaca di un pontificale rovinato dai cattocomunisti
Documento redatto dalla ex dirigenza di Una Voce Verona, oggi
interamente confluita nella nuova associazione Pro Missa Antiqua.
UNA VOCE-VERONA - Via del Bersagliere, 31 - 37123 VERONA Tel. 339/2494163 - Fax 045/8010481
Indirizzo web: WWW.UNAVOCEVERONA.IT e WWW.UNAVOCE-VE.IT
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COMUNICATO STAMPA
A proposito di S. Ecc.za Laise, Vescovo argentino chiamato a Verona per le Sante
Cresime e per il pontificale in latino ed in rito antico in onore del Beato Carlo
d’Asburgo
Cronaca di un pontificale rovinato dai cattocomunisti
Atto I: il 2 settembre 2008, il Vicario generale della Curia di Verona, Monsignor Giuseppe
Pellegrini, verga a mano, su carta intestata della Curia, l’incarico a Monsignor Juan Rodolfo Laise,
già Vescovo argentino di San Luis, ad amministrare le Sante Cresime secondo il rito antico in
Verona, presso la chiesa di Santa Toscana, in occasione della Messa Pontificale per il Beato
Imperatore Carlo d’Asburgo; le funzioni sono fissate per domenica 19 ottobre 2008; Monsignor
Laise vive attualmente presso il convento di Padre Pio, di cui è da sempre devoto, in San Giovanni
Rotondo ed è spesso chiamato in varie diocesi del mondo, di recente anche per le ordinazioni
sacerdotali presso il seminario internazionale di Wigratzbad, in Baviera.
Atto II: tre giorni prima del Pontificale il quotidiano L’Arena, per la penna di Enrico Santi, già
corrispondente dell’agenzia cattocomunista Adista, intraprende una feroce campagna diffamatoria
contro il Vescovo Laise: mescolando fonti indirette, inverificate e parziali, L’Arena accusa S.
Ecc.za Laise (che non ha nessuna condanna, né processo sia in sede civile che canonica a suo
carico) di legami con i militari argentini, al tempo in cui i montoneros, le Brigate Rosse di lì,
insanguinavano il Paese, quasi fosse una colpa non aver approvato il terrorismo; fra le imputazioni
de L’Arena a S. Ecc.za Laise anche quella di essere contrario alla comunione nella mano e di
credere nell’origine divina dell’autorità legittima, secondo l’insegnamento della Santa Chiesa.
Atto III: l’articolo fazioso e irresponsabile di Enrico Santi conduce a immediate conseguenze sul
piano dell’ordine pubblico; per Centri Sociali e ultrasinistra extraparlamentare è una manna
avventarsi contro i tradizionalisti e infatti preannunziano azioni davanti a S. Toscana contro le
Cresime; Monsignor Bruno Fasani, direttore dell’ufficio stampa della diocesi, scrive un
vergognoso comunicato stampa in cui dimostra di non sapere neppure dell’autorizzazione scritta
data dalla Curia a Monsignor Laise circa le Sante Cresime e il Pontificale per Carlo d’Asburgo;
Fasani smentisce ciò che la Curia stessa aveva consentito, dice che le Cresime erano autorizzate,
ma non Monsignor Laise (e chi mai può conferire il Sacramento della Confermazione, se non un
Vescovo?); dichiara che il Vescovo di Verona non conosce S. Ecc.za Laise e, anziché difendere un
Vescovo cattolico, lo scarica indegnamente, mostrando di credere alle infamie gettategli contro
dalla sinistra.
Atto IV: Una Voce Verona, associazione organizzatrice del pontificale e che promuove la liturgia
latino-gregoriana, smentisce le falsità contro Mons. Laise, ma L’Arena pubblica scorrettamente
non più di un periodo del comunicato di rettifica; in un incontro col Vescovo di Verona, che
avviene nel primo pomeriggio di venerdì 17 ottobre, chiede al Presule di difendere l’onore di
Mons. Laise non solo in privato, con gli organizzatori del Pontificale e con lo stesso Vescovo
argentino che sarebbe stato ricevuto in udienza l’indomani, bensì sulla stampa; si trattava, in
sostanza, di mettere una toppa al mare di sciocchezze e di cattiverie scritte da don Fasani e dai
giornalisti suoi sodali; Mons. Zenti e Mons. Pellegrini, Vicario generale, assicurano che
dirameranno subito questo comunicato; Una Voce Verona s’impegna a rassicurare Mons. Laise.
Atto V: il comunicato “riparatore” promesso dalla Curia non vede mai la luce o, comunque, non
perviene ai giornali, né appare sul sito della diocesi, dove troneggia invece quello precedente del
Fasani; la Curia insomma non se la sente di smentire lo smentitore Fasani; Mons. Laise, pressato
dal Superiore dell’Ordine cappuccino, ispirato (è lecito supporre) dalla Curia scaligera stessa,
decide di non venire più a Verona, adducendo motivi di salute e, del resto, quale Vescovo sarebbe
mai venuto a Verona, vedendosi così malamente difeso?; L’Arena, nella sua nuova veste di
militante dell’ultrasinistra, il 18 ottobre riprende con enfasi trionfale il disgraziato comunicato del
Fasani, mettendo in forse persino le Sante Cresime per accrescere il panico tra i fedeli; comunisti e
cattocomunisti possono menare festa, grazie a chi, avendone il dovere, non ha avuto la fortezza
necessaria nel difendere né un confratello Vescovo, né la causa cattolica; nel frattempo, nella notte
fra il 17 e il 18 ottobre, la solita manina vandalica della sinistra antagonista fa sparire, fuori dalla
chiesa di Santa Toscana, il manifesto che annunciava la celebrazione col Vescovo Laise.
Atto VI: la Curia di Verona, per “riparare”, incarica il Vescovo emerito di Scutari, in Albania, che
ha sempre celebrato l’antica Messa latina e che risiede a Verona, di amministrare le Sante Cresime
col rito antico e di officiare il Pontificale per il Beato Imperatore Carlo d’Asburgo, in Santa
Toscana, come previsto, domenica 19 ottobre 2008, alle ore 10.30.
Il Presidente
prof. Maurilio Cavedini
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