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Monastero di Bose - "Che cosa vi ha ordinato Mosè?"
"Che cosa vi ha ordinato Mosè?" Mc 9,38-50 1 In quel tempo Gesù venne nella regione della Giudea e al di là del fiume Giordano. La folla accorse di nuovo a lui e di nuovo egli insegnava loro, come era solito fare. 2Alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, gli domandavano se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. 3Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». 4Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla».5Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma.6Ma dall'inizio della creazione li fece maschio e femmina; 7per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie 8e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. 9Dunque l'uomo non divida quello che Dio ha congiunto». 10A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. 11E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un'altra, commette adulterio verso di lei; 12e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio». 13Gli presentavano dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono. 14Gesù, al vedere questo, s'indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio. 15In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso». 16E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, imponendo le mani su di loro. Ai farisei che lo interrogano sulla liceità del ripudio Gesù rimprovera la durezza di cuore. Con i discepoli che impediscono ai bambini di avvicinarsi a lui si indigna e li riprende aspramente. Qual è l'umanità di Gesù che emerge da questi episodi evangelici? È un uomo dall'umanità calda, capace di tenerezza, che scorge anche nei bambini, all'epoca insignificanti nella scala sociale, un insegnamento per chi vuole vivere secondo Dio: "A chi è come loro appartiene il regno di Dio". Egli appare poi uomo intelligente, libero e autorevole. Non si lascia imbrigliare dalla questione posta dai farisei ma interroga la loro domanda. Com'è possibile affrontare questioni vitali come l'amore tra due persone, come il legame tra un uomo e una donna che li vincola in una storia da condividere, dal punto di vista della mera "liceità" della rottura del legame? Rottura poi a senso unico: il marito che ripudia la donna. La quale era l'elemento debole in una società patriarcale. Che senso dell'umano, e della responsabilità, svelano i farisei che lo interrogano così? Gesù, dimostrando capacità di ascolto dell'umano nella sua complessità, mostrando prossimità e compassione con chi è più debole, legge con libertà e autorevolezza la disposizione mosaica e mostra che Mosè, nel Deuteronomio, si riferisce al ripudio come a un fatto, non come a un diritto: la lettera di ripudio è un documento che difende i diritti della donna ripudiata consentendole di risposarsi e di non essere costretta alla prostituzione o all'accattonaggio per vivere. Tale antecedente mosaico era stato sfruttato come fondamento e giustificazione di prassi di comodo, a uso e consumo dei soli maschi, profondamente ingiuste e oppressive. Gesù si oppone alla strumentalizzazione della disposizione mosaica, prende sul serio Dio e la sua volontà originaria, ma prende sul serio anche la coscienza dell'uomo ed eleva il discorso al piano della relazione e della responsabilità personale. Se i farisei fanno proprio il punto di vista dell'uomo, cioè di uno dei due, il marito che vuole ripudiare la moglie, Gesù risale all'origine dell'unione dell'uomo e della donna, al momento in cui i due si uniscono decidendo di fare una storia insieme. Ciò che è essenziale allora è imparare l'amore come fatica, come lavoro, come storia, e questo richiede intelligenza e fedeltà. La fedeltà è infatti costitutiva del matrimonio cristiano che si fonda sulla fedeltà del Dio dell'alleanza e la narra. Di fronte alla questione del ripudio Gesù non emette sentenze, ma compie un annuncio, l'annuncio esigente che emerge dalla volontà di Dio contenuta nelle Scritture. Un annuncio che la chiesa è chiamata a ripetere, ma con umiltà e umanità, come in ginocchio, e guardandosi dal cadere nella logica dei farisei del nostro testo. Logica che può portare a ergersi a giudice del mistero grande della situazione matrimoniale di due persone e di fare delle parole di Gesù un'occasione di condanna per chi ha vissuto un fallimento. Perché tante, anche oggi, sono le declinazioni della "durezza di cuore". Fratel Luciano Se desideri ricevere via email “Il Vangelo del giorno” iscriviti alla lista Leggere il Vangelo con noi. ISCRIVITI Monastero di Bose - Pagina 1 di 1