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"Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri
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A.S. 2015/16
"Il futuro appartiene a coloro che
credono nella bellezza dei propri sogni."
(Eleanor Roosevelt)
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DATI IDENTIFICATIVI DELLA SCUOLA
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NOME:
CODICE
INDIRIZZO
ISTITUTO COMPRENSIVO De Amicis-Masi
TELEFONO/fax
(Presidenza /Segreteria)
0825/610078
e-mail
Pec
[email protected]:
[email protected]
Codice Fiscale
92088200644
Codice Meccanografico:
AVIC878003
AVMM015001
Piazza "Vittorio Veneto"
83042 Atripalda (Avellino)
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Il Piano dell’Offerta Formativa è “il documento fondamentale dell’identità culturale e progettuale” del nostro Istituto Comprensivo;
pertanto dichiara le linee guida e le scelte della progettazione curricolare, extra-curricolare, educativa ed organizzativa. La strutturazione
del piano ha carattere
di flessibilità, intesa come capacità di modulare l'offerta formativa in rapporto alle esigenze e alle potenzialità individuali entro un
quadro unitario. Si ispira a principi
di integrazione in quanto l'offerta formativa della scuola si inserisce all'interno di un sistema formativo ampio e complesso in cui più
soggetti istituzionali erogano formazione;
di responsabilità poiché garantisce che la propria identità formativa sia assicurata da un efficiente sistema organizzativo e un’
efficace azione di singoli soggetti che operano nella scuola.
Pertanto il POF indica la volontà di rispondere a precisi bisogni formativi, di valorizzare le risorse umane e professionali della Scuola,
attraverso un rapporto costruttivo e collaborativo con le Famiglie, gli Enti Locali, le Agenzie educative e le Associazioni presenti sul
Territorio.
Il migliore augurio è che questa sinergia favorisca lo sviluppo armonico ed integrale di ciascun alunno, uomo e cittadino del domani.
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UN NUOVO DIRIGENTE ALLA GUIDA DELL’ISTITUTO COMPRENSIVO
Da quest’anno si è insediata la nuova Dirigente Scolastica la prof.ssa RITA MELCHIONNE.
Ci i piace presentarla utilizzando le parole che ha usato in un’intervista a proposito di se stessa: - Vivo il mio lavoro con passione e
determinazione, una sorta di sfida con me stessa, consapevole che a scuola si formano le nuove generazioni. Credo nel valore del
lavoro di squadra unito alla dedizione e al rispetto reciproco.
Proprio in squadra ha incominciato il suo lavoro
Come responsabile della gestione e dell’amministrazione della scuola
•
•
•
•
•
Ha dato le nuove linee di indirizzo
Ha formalizzato il rinnovo delle convenzioni con le agenzie culturali territoriali
Ha promosso, col supporto delle docenti collaboratrici, l’ottimizzazione delle risorse umane e materiali
Si è posta nei confronti dell’utenza quale garante del processo educativo finalizzato al successo formativo
Ha , di buon grado, raccolto la sfida al rinnovamento, nella tutela della tradizione della scuola e del territorio.
Come Mediatore e Animatore culturale
Ha ribadito il suo “credo” che si sintetizza in quanto la legge 107 recita al comma 1 , affermando un nuovo status di scuola che si configura come “una
scuola aperta, quale laboratorio permanente di ricerca, sperimentazione ed innovazione didattica, una scuola orientata verso l’educazione alla cittadinanza
attiva, per garantire il diritto allo studio, le pari opportunità di successo formativo e di istruzione permanente dei cittadini”
La comunità scolastica le augura buon lavoro attraverso una massima che trasmette carica ed energia:
“Qualunque cosa tu possa fare, o sognare di poter fare, incominciala.
L’audacia ha in sé genio, potere e magia:
incominciala adesso”.
Goethe
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L’ I s t i t u t o C o m p r e n s i v o D e A m i c i s - M a s i
Il 1^ settembre 2013 è nato l’Istituto Comprensivo “De Amicis- Masi” con tre sedi di scuola dell’infanzia, due di scuola primaria e una di
scuola secondaria di 1° grado.
La complessità gestionale, organizzativa e didattica è stata una sfida per tutta la comunità scolastica, che ha trovato la guida nei principi pedagogici,
nell’esperienza maturata negli anni precedenti , nelle consolidate “best practice” e non ultime nella formazione e nell’autoformazione.
Il nostro Istituto, così come nella loro storia delle scuole accorpate, ha promosso iniziative atte a costruire un cammino in simbiosi con il territorio
circostante, in un rapporto di reciproco scambio, per affermare la cultura dell’integrazione e della continuità (nascita di reti telematiche: lingua
straniera, territoriale, network, pagina web).
Poiché la società attuale, in continua e vorticosa evoluzione, ci mette in contatto con componenti culturali di differente provenienza, tutti gli ordini di
scuola, valorizzando tali differenze in un democratico processo di confronto ed integrazione, hanno sempre mirato a condurre gli alunni a percepire la
pluralità e la diversità tra persone come un’ occasione di scoperta, di conoscenza, nonché di rispetto ed arricchimento reciproco. Tali processi sono stati
realizzati nel solco di una continuità orizzontale e verticale, sempre ricercata, tra gli alunni, gli operatori scolastici e le strutture locali, nel rispetto
delle costruttive e peculiari esperienze pregresse.
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De Amicis/Mazzetti
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Adamo /Pascoli/Collodi
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MASI
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ANALISI DEI BISOGNI
IL TERRITORIO
Il territorio è sede di attività che investono soprattutto i settori secondario e terziario; è ben servito dalla rete di trasporti pubblici; sono presenti
famiglie appartenenti a ceti sociali eterogenei. Sul territorio si registra la presenza di Associazioni sportive, Enti associativi e di volontariato, la Pro
Loco, la Biblioteca Comunale cui è possibile far riferimento, nonché centri sociali, ricreativi e sportivi. Le strutture di cui sono dotate le nostre scuole
(palestre, laboratori multimediali, biblioteche) sono adeguate alle necessità dell’utenza e sono costantemente oggetto di miglioramento. Anche il
Consorzio relativo al Piano di Zona collabora attivamente con la Scuola per la gestione di alcune situazioni particolarmente disagiate.
BISOGNI FORMATIVI DEGLI ALUNNI
La società odierna è caratterizzata da una crisi profonda di valori, dalla mancanza di punti di riferimento e da una evoluzione rapida e confusa sia nel
mondo economico sia nelle condizioni di vita.
I discenti risentono di questa situazione e presentano un disagio rivelato dalla difficoltà di comunicazione sia in famiglia sia fuori.
Di fronte a tali problemi la scuola si costituisce come servizio per la comunità e si interroga sui bisogni degli utenti. Essi possono essere individuati
attraverso l’analisi degli interessi che gli allievi spontaneamente manifestano, dentro e fuori la scuola. I più comuni risultano essere:
•
il bisogno d’identità che comprende anche il bisogno di emergere e di misurarsi con gli altri ;
•
il bisogno di sentirsi accettati e parte di un gruppo;
•
il bisogno di esplorare, di inoltrarsi nella conoscenza del mondo e della vita;
•
il bisogno di comunicare, come presupposto dell’espressione di sé agli altri;
•
il bisogno di cominciare a conoscersi e acquisire stima di sé, accettando serenamente i propri punti di forza e i propri limiti;
•
il bisogno di sapersi gestire autonomamente.
LE RISPOSTE DELLA SCUOLA
L'offerta formativa dell'Istituto nasce, quindi, dall'analisi dei bisogni del territorio e dalle esigenze formative dell'utenza emersi dalla lettura e dalla
conseguente elaborazione dei dati ottenuti dall’autoanalisi d’Istituto. Alla luce dei dati rilevati, si ritiene opportuno attuare interventi educativi e
didattici basati su:
sviluppo delle competenze individuali calibrate sulle esigenze degli alunni;
attività di recupero e/o approfondimento;
interventi mirati per alunni diversamente abili;
uso degli strumenti informatici e multimediali;
attività sportiva;
visite guidate e viaggi di istruzione attinenti alla progettazione didattica;
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laboratori proposti dalla scuola e condivisi dalle famiglie;
attività alternative per coloro che non usufruiscono dell'insegnamento della religione cattolica.
ATTRAVERSO
collaborazione con le agenzie formative del territorio;
adesione ad iniziative culturali e a concorsi;
adesione ai progetti in rete;
promozione del diritto allo studio e del "successo formativo" di ciascuno;
istituzione di un clima sereno e motivante capace di facilitare il processo di apprendimento;
superamento delle condizioni di disagio derivanti da particolari situazioni di svantaggio culturale, sociale ed ambientale;
promozione di comportamenti di rispetto e solidarietà;
monitoraggio della progettazione formativa per renderla strumento flessibile e sempre più efficace;
accoglienza.
Ogni iniziativa didattico-educativa, sia essa curriculare o di ampliamento dell’offerta formativa, avrà come finalità quella di
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favorire lo sviluppo armonico della persona in tutte le sue dimensioni, cercando di predisporre un percorso di formazione e apprendimento che
la valorizzi e porti alla luce le sue potenzialità, affinché l’alunno possa fare, progettare, prendere decisioni;
educare al senso di cittadinanza attiva e attenta alla promozione dei legami cooperativi per la costruzione del bene comune;
favorire il processo di inclusione.
promuovere il successo formativo di tutti gli alunni.
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Infatti l’elaborazione del presente POF si articola coerentemente con la MISSION e la VISION insite nell’atto di indirizzo dato dal D.S.
POF
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Per la scuola primaria è predisposto un modello organizzativo
caratterizzato da 30 ore d’insegnamento settimanali suddivise in 5
Mission
ore giornaliere dalle ore 8.20 alle ore 13.20 per tutte le classi.
ACCOGLIERE, FORMARE, ORIENTARE
Per tutte
tra esperienza ed innovazione
Vision
Fare della nostra scuola
le classi, in ottemperanza alla normativa vigente
ed alla
Luogo di accoglienza in cui promuovere i talenti.

di innovazione didattico – educativa in cui, attraverso la
luce dei criteri
per ladideterminazione degli organici,
èLuogo
previsto
un
Predisporre azioni che favoriscano l’accoglienza,
in un’ottica
ricerca, poter dare all’utenza risposte adeguate alle sollecitazioni del
collaborazione e di appartenenza.
territorio e del più ampio contesto socio-economico
docentedi una
prevalente
Realizzare azioni per incentivare la ricerca-azione
didattica checon 22 ore frontali cui si affiancano: un
migliori e qualifichi sempre meglio le proposte educative della scuola.
Promuovere azioni per valorizzare le docente
eccellenze disciplinarista,
e supportare gli un docente di Inglese, laddove necessario,
alunni in difficoltà di apprendimento limitando la dispersione.
ed unedocente
di RC a completamento delle 30 ore settimanali.
Predisporre azioni che favoriscano la continuità
l’orientamento
(interne ed esterne).
Le ore di insegnamento per le classi comprendono un monte ore
disciplinare come indicato in tabella .
L’offerta formativa scaturisce, inoltre, dalle risultanze del Rapporto di autovalutazione (RAV) di cui al DPR n.80 del 2013 e dal relativo
Piano di Miglioramento (Legge 107, al comma 14). Ciò per ottimizzare non solo le risorse materiali, ma anche gli interventi professionali in
un’ottica di razionalizzazione ovvero nel rispetto dei principi di efficienza ed efficacia richiesti, oggi più che mai, alla pubblica
amministrazione
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ACCOGLIENZA
PER IL BAMBINO
L’introduzione della possibilità di anticipo della frequenza nella scuola dell’infanzia e primaria ha determinato la necessità di rivedere
l’impostazione di queste scuole sul piano professionale, organizzativo e didattico.
Il problema dell’accoglienza cambia prospettiva, va affrontato nella consapevolezza della particolarità del momento di transizione tra contesti di
vita diversi.
L’accoglienza deve essere considerata come attenzione al bambino, pertanto va privilegiato l’atteggiamento di ascolto, di sensibilità ricettiva da
parte dei docenti, dei genitori, dei collaboratori, cogliendo tutti gli aspetti verbali e non verbali della comunicazione.
Alla luce di queste considerazioni l’Accoglienza non consiste solo nel preparare ambienti piacevoli ed attività gioiose ma comporta la necessità di “
prepararsi all’attenzione” nei confronti di un bambino che ha già subito "la precarietà e la fragilità di molte situazioni familiari’’ e che è alla ricerca di
riferimenti che gli diano serenità.
Per qualificare questo momento è necessario riorganizzare tempi, spazi, attività adattandoli ai bisogni del bambino, valorizzando i momenti di attività in
piccoli gruppi; promuovendo una "gestione intenzionale’’ della giornata scolastica che sarà "pienamente educativa’’. I tempi distesi della scuola
dell’Infanzia, i tempi del gioco non vanno intesi come un fare fine a se stesso bensì come occasione per dare ascolto a ogni domanda, ogni curiosità, ogni
interesse manifestato dai bambini, per ricondurli in attività educativa.
PER IL PREADOLESCENTE
La preadolescenza è quella fase della vita situata fra l'infanzia e l'adolescenza, densa di cambiamenti fisiologici e psicologici, sovrapponibile agli anni
compresi fra la quinta primaria e la II/III secondaria (fra i 10 e i 12/13 anni). È l’età del mutamento che coinvolge il corpo, la sfera emotiva e cognitiva e
l’identità.
In questa fase avviene il passaggio dal pensiero concreto a quello formale che consente un salto di qualità nell’apprendimento. La disponibilità dei ragazzi
ad apprendere e il bisogno di stare con i compagni si scontrano, però, con la nuova esigenza di scolpire la propria identità, acquisendo autonomia di giudizio
e libertà di azione.
La Scuola Secondaria di 1° grado accoglie gli studenti e le studentesse proprio in questo periodo così delicato della loro vita, ne prosegue l’orientamento
educativo, eleva il livello di educazione e di istruzione personale, accresce le capacità di partecipazione e di contributo ai valori della cultura e della civiltà
e costituisce, grazie agli sviluppi metodologici e didattici conformi alla sua natura ‘secondaria’, la premessa indispensabile per l’ulteriore impegno dei
ragazzi nel secondo ciclo di istruzione e di formazione.
Nell’accogliere gli studenti, gli insegnanti propongono attività che hanno come fine quello di favorire, riducendone i possibili disagi, l'inserimento degli
alunni nella nuova realtà. Tali attività insieme con un atteggiamento di disponibilità, ascolto, apertura, accettazione contribuiscono a trasmettere il senso
di appartenenza all’istituzione.
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Dalla reciproca conoscenza, infatti, nasce un clima di fiducia che è alla base di un rapporto collaborativo e costruttivo tra alunni, docenti e genitori,
ciascuno con la propria specificità e il proprio ruolo.
Da subito si intende creare un clima positivo, aperto e cordiale che si fonda sul dialogo, sul lavoro con gli insegnanti ed i compagni e sottende alla
conoscenza reciproca degli alunni, al relazionarsi correttamente agli altri, ad orientarsi negli ambiti della struttura scolastica, ad apprendere le regole
della vita sociale, a conoscere le nuove discipline e le opportunità che l'istituzione offre.
Ci si propone, inoltre, di stimolare la socializzazione offrendo loro la possibilità di conoscere meglio se stessi e gli altri al fine di stare bene insieme e
creare, gradatamente un buon clima di classe.
PER LA FAMIGLIA
La scuola non può prescindere dalla necessità di stabilire con la famiglia rapporti non episodici ma costruiti dentro un progetto educativo condiviso e
costante che dia corpo ad una progettualità comune nel rispetto dei diversi ruoli.
L’istituzione scolastica sollecita la famiglia ad assumere una corresponsabilità educativa che la mette in gioco come co-protagonista oltre che
come utente dei processi formativi dei propri figli.
La scuola, nell’assumersi l’impegno di aiutare il genitore ad esercitare i propri diritti, deve sempre tener presente la centralità dei bisogni del
bambino e del preadolescente rispetto a quelli dell’adulto, sia esso genitore che docente.
Si prevedono, a tal fine, incontri con i genitori mirati a favorire:
 la conoscenza reciproca,
 l’acquisizione di informazioni significative per conoscere la storia personale dell’alunno,
 la presentazione degli spazi,
 la conoscenza del percorso formativo offerto dalla scuola.
Inoltre, nella scuola dell’infanzia ai genitori è consentito l’accesso alle sezioni solo per le prime due settimane, onde favorire l’inserimento dei bambini, in
occasione di attività progettuali previste nel P.O.F e per comunicazioni urgenti. Possono accedere sempre all’ambiente attrezzato al guardaroba per
aiutare i piccoli nello svestirsi e vestirsi.
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INDICAZIONI PER IL CURRICOLO
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PREMESSA
La finalità generale della scuola è lo sviluppo armonico ed integrale della persona all’interno dei principi della Costituzione italiana e della tradizione
culturale europea.
In tale prospettiva le Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione assumono come orizzonte di
riferimento il quadro delle competenze-chiave per l’apprendimento permanente definite dal Parlamento europeo e dal Consiglio dell’Unione Europea
(Raccomandazioni del 18 dicembre 2006).
Pur con il loro carattere di prescrittività a garanzia dell’unità del sistema nazionale e della qualità del servizio, le Indicazioni non invadono la sfera di
autonomia e di discrezionalità professionale riconosciuta ai docenti in materia di scelte didattiche, ma piuttosto precisano il quadro dei traguardi di
competenza e degli obiettivi di apprendimento da conseguire, come traccia “sicura” e “impegnativa” per il lavoro dei docenti, ma interpretabile con una
varietà di percorsi e di strategie metodologiche volte al conseguimento delle competenze delineate nel Profilo al termine del Primo ciclo di istruzione.
Nel rispetto dell’autonomia, il curricolo organizza e descrive l’intero percorso formativo che uno studente compie, dalla scuola dell'infanzia alla scuola
secondaria, nel quale si intrecciano e si fondono i processi cognitivi e quelli relazionali. L’unitarietà del percorso non dimentica la peculiarità dei diversi
momenti evolutivi nei quali l’avventura dell’ apprendimento si svolge, che vedono un progressivo passaggio dall’imparare facendo alla capacità sempre
maggiore di riflettere e formalizzare l’esperienza, attraverso la ri-costruzione degli strumenti culturali e la capacità di utilizzarli consapevolmente come
chiavi di lettura della realtà.
Con la nascita dell’istituto comprensivo si rende necessario elaborare un curricolo verticale da non intendersi come semplice “sommatoria” dei tre
curricoli (infanzia, primaria e secondaria di I grado) bensì come “risultante” di scelte culturali, pedagogiche, metodologiche e disciplinari caratterizzanti
il percorso formativo di ciascun allievo e funzionali all’acquisizione di competenze riferite alle discipline di insegnamento e al pieno esercizio della
cittadinanza.
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ORGANIZZAZIONE SCUOLA DELL'INFANZIA
Lo svolgimento delle attività didattiche ammonta ad un totale di numero 40 ore settimanali così ripartite:
dal lunedì al venerdì orario 8,30 – 15,30 (suddiviso in orario antimeridiano e pomeridiano); il sabato orario 8,00 – 13,00.
Si prevede, anche per il corrente anno, un anticipo dell’orario d’ingresso, fissato per le ore 8.00, unicamente per coloro che ne hanno
necessità. Tale servizio sarà erogato solo nel caso di richiesta di un minimo di 10 alunni fino ad un massimo di 30.
La scuola, inoltre, per rispondere ai bisogni delle famiglie e per garantire un servizio di qualità, ha fissato delle fasce orarie
(ingresso-uscita) di seguito riportate:
INGRESSO
Dalle ore 8.30 alle ore 9.30
USCITA
Dalle ore 11.45 alle ore 12.00 (per gli alunni che non fruiscono del servizio mensa)
Dalle ore 13.30 alle ore 14.00
Dalle ore 15.00 alle ore 15.30.
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ORGANIZZAZIONE DELLA SCUOLA PRIMARIA
Per la scuola primaria è predisposto un modello organizzativo caratterizzato da 30 ore d’insegnamento settimanali suddivise in 5 ore giornaliere dalle ore
8.20 alle ore 13.20 per tutte le classi.
Per tutte le classi, in ottemperanza alla normativa vigente ed alla luce dei criteri per la determinazione degli organici, è previsto un docente prevalente con 22 ore frontali
.
cui si affiancano: un docente «disciplinarista», un docente di Inglese, laddove necessario, ed un docente di RC a completamento delle 30 ore settimanali
Per gli alunni che non si avvalgono dell’insegnamento della Religione Cattolica sono previste attività di recupero/consolidamento/potenziamento da
effettuarsi nella classe parallela.
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CURRICOLO INTEGRATO SCUOLA SECONDARIA I GRADO
L’ art. 8 del D.P.R. 275/1999 assegna alle scuole la possibilità di determinare una quota del curricolo obbligatorio ( 20 % ), scegliendo liberamente
discipline e attività da proporre nel proprio Piano dell’Offerta Formativa al fine di:
valorizzare il pluralismo culturale e territoriale, pur nel rispetto del carattere unitario del sistema di istruzione, garantito dalla quota
definita a livello nazionale;
rispondere in modo adeguato alle diverse esigenze formative degli alunni, che si determinano e si manifestano nel rapporto con il proprio
contesto di vita;
tenere conto delle esigenze e delle richieste delle famiglie, degli Enti Locali e, in generale, dei contesti sociali, culturali ed economici del
territorio di appartenenza.
La necessità di destinare una quota del monte ore annuo ad attività legate al territorio nasce dal bisogno emergente negli individui di riappropriarsi delle
proprie radici locali rispetto ad una società globalizzata che tende ad annullarle, assimilando e uniformando consumi, abitudini, stili di vita.
Conoscere, riconoscere, ricostruire e valorizzare il proprio patrimonio culturale può condurre ad apprezzare la propria storia ( personale, familiare,
sociale ) per essere così aperti alla conoscenza di quella degli altri, in una cultura del confronto e dello scambio che si basi sui presupposti della
convivenza civile e democratica.
La scuola quindi deve “andare verso” il territorio per conoscerlo. Allo stesso tempo, tuttavia, la scuola deve “fare entrare” il territorio all’interno delle
sue aule, poiché gli elementi che lo costituiscono (patrimonio naturalistico, storico, artistico, culturale, ma anche sociale e relazionale) sono quelli dove
l’allievo è inserito, quelli di cui dovrà farsi custode attento e sensibile.
Pertanto, collaborare con tutti i soggetti del proprio contesto, lavorare per rispondere alle esigenze sociali evidenziate, è un fattore di successo per
un’istituzione scolastica che voglia essere significativa nella vita dei suoi studenti.
E’ il documento cardine con il quale la scuola entra in relazione e in dialogo non solo con gli alunni e i genitori, ma anche con la realtà territoriale nelle sue
dimensioni culturali, sociali, economiche e politiche.
La nostra scuola utilizza la QUOTA DEL 10% per la realizzazione delle seguenti attività:
Approfondimenti curriculari
Partecipazione a concorsi
Partecipazione a manifestazioni varie (cinema, teatro, giochi sportivi, iniziative culturali locali)
Educazione alla legalità / all’affettività / alla salute / ambientale.
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Lo schema di ripartizione orario di flessibilità relativo al curricolo locale per disciplina è il seguente:
DISCIPLINA
ORE
ITALIANO
STORIA
GEOGRAFIA
INGLESE
FRANCESE
MATEMATICA
SCIENZE
TECNOLOGIA
MUSICA
ARTE E IMMAGINE
SCIENZE MOTORIE
RELIGIONE
20
7
3
10
7
20
7
7
7
7
3
La scelta delle attività da destinare alle ore di flessibilità è affidata a ciascun consiglio ed è indicata nella sezione delle progettazioni didattiche.
ORGANIZZAZIONE DELL’ORARIO DELLE LEZIONI
La configurazione dell’orario si pone i seguenti obiettivi:
Realizzare tutte le attività programmate in orari curricolari;
Favorire momenti di didattica cooperativa;
Favorire l’acquisizione di un metodo di studio con l’attivazione di attività programmate all’interno del curricolo
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QUADRO ORARIO SCUOLA SECONDARIA
Classi prime, seconde, terze.
Con l’introduzione del D.M 37 del 26/03/09 convertito successivamente in legge, l’orario obbligatorio è stato fissato a 29 ore settimanali con l’aggiunta
di un’ora di approfondimento in materie letterarie.
Discipline
ITALIANO
STORIA
GEOGRAFIA
MATEMATICA
SCIENZE
INGLESE
FRANCESE
MUSICA
TECNOLOGIA
ARTE-IMMAGINE
EDUCAZIONE FISICA
RELIGIONE
Tot.
STRUMENTO MUS. *
Modello unico
29 ore+1
approfondimento materie
letterarie
6
2
1+1
4
2
3
2
2
2
2
2
1
30 ore
1
TOT. annuo
198
132
132
66
99
66
66
66
66
66
33
990 h annue
33
* Chitarra/ Flauto traverso/ Piano/ Violino
L’ ora di approfondimento in materie letterarie è destinata alla ricerca geografica.
Per gli alunni che non si avvalgono dell’insegnamento della Religione Cattolica sono previste attività di recupero/consolidamento/potenziamento da
effettuarsi nella classe parallela.
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INCLUSIONE
Ai fini del più completo raggiungimento del successo formativo, il nostro istituto, recependo quanto raccomandato dalla più recente normativa, pone
particolare attenzione alla logica dell’inclusione muovendo dal riconoscimento delle differenze tra gli alunni ed organizzando la propria didattica con la
consapevolezza che i BES, pur richiedendo interventi di aiuto speciali, non sono “altro” né si collocano parallelamente all’esperienza “normale”, piuttosto
arricchiscono di speciale qualità l’esperienza di tutti.
COS’E’ L’INCLUSIONE?
Il concetto di inclusione, rispetto alla precedente nozione di integrazione, attribuisce importanza all’operatività che agisce sul contesto. Questo
cambiamento di prospettiva impone al sistema scuola una nuova impostazione in cui le modifiche debbono avvenire nella concretezza e nella prassi
ordinaria, ovvero nella normalità e non nella straordinarietà del funzionamento scolastico. L’adozione di questo punto di vista impone come conseguenza
un’azione didattica adeguata, personalizzata e meta cognitiva per gli alunni individuati come BES.
IL BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE
Un numero sempre più ampio di alunni per una pluralità di motivi presenta difficoltà di apprendimento, di sviluppo di abilità e competenze nonché disturbi
del comportamento, che possono portare ad abbandoni e/o ripetenze con un impatto notevole sul fenomeno della dispersione scolastica.
Il concetto di Bisogni Educativi Speciali (BES) si basa su una visione globale della persona con riferimento al modello ICF (International Classification of
Functioning, disability and health) definito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS, 2002).
I BES sono suddivisi in tre grandi sotto-categorie:
1. Disabilità: tutelati dalla legge 104 del1992 che assegna loro, tra l’altro, l’insegnante di sostegno e comporta per i docenti la stesura del PEI.
2. Disturbi evolutivi specifici (tutelati dalla legge 170/2010):oltre i Disturbi Specifici dell’Apprendimento, comprendono anche i deficit del linguaggio,
dell’attenzione e dell’iperattività, il ritardo mentale lieve ed il ritardo maturativo, ma anche altre tipologie di deficit o disturbo (come la sindrome di
Asperger) non altrimenti certificate; il funzionamento intellettivo limite è considerato un caso di confine fra la disabilità e il disturbo specifico.
3. Svantaggio socio-economico, linguistico, culturale.
La normativa sposta definitivamente l’attenzione dalle procedure di certificazione all’analisi dei bisogni di ciascuno studente ed estende in modo
definitivo a tutti gli studenti in difficoltà il diritto – e quindi il dovere per tutti i docenti – alla personalizzazione dell’apprendimento, nella prospettiva di
una presa in carico complessiva ed inclusiva di tutti gli alunni.
FINALITA’
Una scuola che è, contemporaneamente, accogliente e competente è una scuola inclusiva e mette in atto strategie in grado di promuovere l’apprendimento
sulla base delle osservazioni compiute. Al fine di caratterizzarsi come scuola che include, il nostro istituto persegue le seguenti finalità:
1. Definire pratiche condivise all’interno dell’istituto in tema di accoglienza e integrazione/inclusione.
2. Facilitare l’ingresso degli alunni con BES nel sistema scolastico e sociale nel quale saranno inseriti.
3. Realizzare l’inclusione, sviluppando le abilità sociali e comunicative dell’alunno.
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4. Promuovere iniziative di collaborazione tra scuola, reti di scuole, Comune, Enti territoriali, ASL.
5. Favorire un clima d’accoglienza nella scuola e rimuovere gli ostacoli alla piena integrazione.
6. Entrare in relazione con le famiglie.
OBIETTIVI ED AZIONI PER UNA DIDATTICA REALMENTE INCLUSIVA
Oltre agli obiettivi didattici specifici esplicitati nei PDP, si perseguono “obiettivi di sistema” di carattere trasversale:
Accoglienza: tutti gli alunni, in particolare quelli con BES, hanno diritto a due forme di accoglienza: accoglienza di natura socio-affettiva nella
comunità scolastica; accoglienza in ragione del proprio stile cognitivo, ossia diritto ad una comunicazione didattica che tenga conto delle
specifiche preferenze e risorse di apprendimento;
Mettere la persona al centro dell’azione didattica, cioè accogliere ed accettare l’altro come persona, per conoscere l’alunno anche dal punto di
vista socio-affettivo, oltre che cognitivo;
Includere anche gli studenti più problematici, cioè riconoscerne i bisogni e cercare strategie idonee a sollecitare l’attenzione e la partecipazione,
per creare apprendimento significativo e contrastare la dispersione scolastica;
Considerare fondamentale la relazione educativa, base indispensabile dell’apprendimento, al di là della disciplina e dei programmi da svolgere;
Promuovere la dimensione comunitaria e sociale dell’apprendimento;
Praticare in classe strategie più coinvolgenti di quelle tradizionali (attività espressive, laboratori di cittadinanza attiva; studio guidato; lavori
sulle dinamiche di classe, sulle emozioni, sul bullismo; utilizzo di percorsi interdisciplinari, su tematiche civiche e ambientali, con materiali e
sussidi multimediali);
Condividere le linee metodologiche e i presupposti pedagogici con tutto il personale educativo;
Valorizzare le potenzialità e le risorse di ognuno, anche le competenze non formali;
Riconoscere i diversi bisogni e le differenze individuali, dando risposte diverse a domande diverse cioè curare la personalizzazione
dell’insegnamento e adeguare in itinere la programmazione di ciascuna disciplina.
STRATEGIE DI INTERVENTO
La strategia di intervento privilegiata per gli alunni con BES è rappresentata principalmente dall’ elaborazione di un percorso individualizzato e
personalizzato, redatto attraverso un Piano Didattico Personalizzato, che i docenti sono chiamati ad elaborare e che costituisce uno strumento di lavoro
con la funzione di definire, monitorare e documentare le strategie di intervento più idonee. Attraverso il PDP ci si potrà avvalere anche degli strumenti
compensativi e delle misure dispensative previste dalle disposizioni attuative della Legge 170/2010.
In ogni caso, si proporranno modelli pedagogici basati sul rinforzo positivo, sulla rassicurazione e sull’incremento dell’autostima.
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VERIFICA E VALUTAZIONE
Per quanto attiene la verifica e la valutazione, in ottemperanza al Decreto n.122 del 2009, si garantiscono criteri di “omogeneità, equità e trasparenza”.
In particolare, le verifiche:
avranno come oggetto obiettivi e contenuti ben specificati;
per ciascuna competenza è prevista una specifica verifica;
i compiti scritti non adeguati sono compensati/integrati con prove orali;
si consente l’uso di mediatori didattici per le prove scritte e/o orali;
le verifiche orali vengono programmate;
si pianifica la scansione delle verifiche e si prevedono tempi più lunghi o verifiche più brevi.
La valutazione viene personalizzata in considerazione del disturbo, dei punti di partenza e dei risultati raggiunti, premiando i progressi e gli sforzi. Essa
va orientata su competenze più ampie e generali.
AZIONI DELLA SCUOLA
Costituzione di un Gruppo di lavoro per l’inclusione (GLI) che, oltre ai componenti dei GLHI, comprende tutte le risorse specifiche e di coordinamento
della scuola (funzioni strumentali, insegnanti per il sostegno, AEC, docenti disciplinari con esperienza e/o formazione specifica o con compiti di
coordinamento delle classi) con le seguenti funzioni:
- rilevazione dei BES presenti nella scuola;
- raccolta e documentazione degli interventi didattico-educativi;
- supporto ai colleghi sulle strategie/metodologie di gestione delle classi;
- rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusività della scuola;
- raccolta e coordinamento delle proposte dei singoli GLH operativi sulla base delle effettive esigenze;
- elaborazione del Piano Annuale per l’Inclusività che si allega al presente POF.
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SCELTE PROGETTUALI DELL’ISTITUTO
Nel quadro di riferimento dell’AUTONOMIA scolastica la nostra scuola risponde alla complessità sociale che richiede un’acquisizione sempre più
aggiornata dei saperi, un’ampia circolarità della comunicazione e concrete opportunità di formazione per gli studenti. Il POF, sottoponendosi ad un
confronto sistematico con l’utenza e partendo dalle radici della propria identità, elabora e progetta l’arricchimento e l’ampliamento didattico - operativo
della propria offerta formativa attraverso percorsi curricolari e progetti extracurricolari.
SCUOLA DELL’INFANZIA
I nostri percorsi, improntati sulla didattica laboratoriale ed ispirati ai criteri di flessibilità, personalizzazione e valutazione autentica, nascono dal
bambino e prevedono una impostazione del lavoro non concepita in termini rigidi né unidirezionali. Saranno raccolti dagli stessi bambini i suggerimenti
impliciti per lo sviluppo didattico delle attività: sarà il docente che dovrà saper ascoltare, osservare, dialogare… per poter soddisfare le sue esigenze
profonde, spesso espresse attraverso impercettibili segnali.
Giocare con i bambini
1. Laboratorio grafico pittorico: Il laboratorio intende accendere la curiosità e solleticare la sensorialità dei bambini
Il progetto è finalizzato alla attraverso esperienze di lettura di immagini ed opere, di giochi interpretativi ai quali si ispirano successive elaborazioni
frutto
dell’uso
di
materiali
e
tecniche
differenti.
valorizzazione
dei
contesti espressive,
I
piccoli
avranno
così
modo
di
vedere,
gustare,
toccare,
udire
ed
annusare,
insomma
di
sentire
propriamente
l’arte,
esplorandola
in
culturali per restituire “l’infanzia
modo divertente, motivante e completo.
ai bambini”.
2. Laboratorio di lettura: L'obiettivo è quello far nascere l'amore per la lettura in modo da dare continuità alle esperienze e
Si
prevedono
attività
di
sviluppare una positiva fase di prescrittura e pre-lettura, Il laboratorio di lettura va, ovviamente, strutturato tenendo conto di
intersezione in occasione di alcuni elementi fondamentali, quali la possibilità di realizzare esperienze ludico - didattiche:
eventi e/o ricorrenze, visite
guidate sul territorio come
per fasce d'età
occasione di incontri e raccordo
per interesse
con l’extrascuola.
percorsi di lettura con la partecipazione attiva della famiglia ( genitori, nonni...).
L’itinerario viene articolato in
La lettura diviene così una strategia metodologica per sviluppare autonomia, identità e competenze permettendo la comunicazione
laboratori
di stati d'animo, la simbolizzazione, la conoscenza di culture diverse e il recupero di disabilità. L’incontro con la lingua scritta non
è inteso come precoce avvio strumentale al leggere e allo scrivere, ma come scoperta del significato dei segni scritti, della loro
presenza pervasiva nell’ambiente, del valore evocativo dei segni alfabetici per narrare, ricordare, commentare immagini, storie,
libri. Ciò che conta è la costruzione di un rapporto positivo con la lettura e la scrittura, nel senso più ampio di questi termini.”
3. Laboratorio dei linguaggi corporei: Nel laboratorio l’attività motoria sarà struttura come un insieme di azioni che, basandosi
sul dialogo corporeo e sulla comunicazione tonica, mirerà a favorire l'organizzazione motoria, stimolando nei bambini
l'interiorizzazione
e
la
programmazione
delle
tappe
dello
sviluppo
psicomotorio.
In altre parole, l’educazione motoria, oltre a facilitare l'apprendimento di un corretto comportamento motorio, agendo
sull’organizzazione globale e segmentaria del piccolo alunno, si articolerà al fine di permettere al fruitore, nel gruppo - sezione, di
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approfondire:
la conoscenza di sé e dell’altro da sè
la relazione con i pari e con gli adulti presenti
l’espressione e la comunicazione di bisogni e di sentimenti
4. Laboratorio musicale: Sarà finalizzato all’esplorazione del mondo sonoro e degli strumenti musicali attraverso un approccio
collettivo, tenendo conto delle inclinazioni e attitudini individuali. Mirerà, altresì, ad accompagnare i bambini alla scoperta delle
proprie capacità espressive in campo sonoro.
5. Laboratorio scientifico: L'obiettivo è di fare EsplorAzione e di veicolare i contenuti in modalità "esperienza di gioco",
attraverso il gioco passare letteralmente le informazioni ai bambini e infine sollecitare le domande su cosa accade e su come i
fenomeni hanno una spiegazione. soddisfacendo le curiosità dei bambini, ma anche e soprattutto invitandoli a fare le prime ipotesi
e a pensare strategie per spiegare le ipotesi.
I laboratori sono destinati a tutti gli alunni dai 3 ai 5 anni e prevedono l’utilizzo di risorse esterne (genitori, esperti) attraverso
convenzioni no-profit.
Si prevede, altresì, la pubblicazione sui siti istituzionali di alcune attività laboratoriali.
SCUOLA PRIMARIA
Progetto classi quinte
per le classi quinte è intenzione dei docenti organizzare un evento di fine anno, sostenuto da incontri
pomeridiani, che coinvolgerà tutti gli alunni e che scaturirà da un percorso didattico condiviso
Progetto musicale classe 5 A
curato da un genitore con convenzione no-profit
Progetto
collegato
all'inclusione
“Rainbow...un mondo di colori”
Progetto Area a Rischio
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rivolto ad alunni diversamente abili con la presenza di un piccolo gruppo di alunni provenienti da altre classi.
obiettivo principale del Progetto è quello di ridurre il disagio socio-educativo attraverso l’alfabetizzazione
culturale, morale e digitale e l’attuazione di azioni formative responsabili e mirate da mettere in atto con la
promozione di nuovi linguaggi culturali. Ciò al fine di contrastare le problematiche legate ad un territorio “a
rischio di devianza giovanile”, per favorire la prevenzione della dispersione scolastica e la promozione del
successo formativo.
Nello specifico della scuola primaria, si ipotizzano tre moduli destinati alle classi quarte e quinte
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SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO
AREA LINGUISTICO-ARTISTICO-ESPRESSIVA
PROGETTO NATALE
(Attività musicale e teatrale)
PROGETTO SCHOLA
alunni delle classi I e III
SPORTIVA
GIORNALISMO
DANZA
TEATRO
RECUPERO DI ITALIANO
PROGETTO LEGALITA’
alunni delle classi seconde
alunni di tutte le classi
CANTORUM
AVVIAMENTO ALLA PRATICA
AREA STORICO-GEOGRAFICA
alunni di tutte le classi
alunni delle classi II e III
alunni di tutte le classi
alunni delle classi II e III
alunni
con
esigenze
Attività attinenti all’ Educazione alla sicurezza, alla Tutela dell’
ambiente e iniziative relative alla Giornata della memoria
completeranno il percorso progettuale relativo a questa area.
AREA MATEMATICO-SCIENTIFICO-TECNOLOGICA
PROGETTO DI GRAFICA
RECUPERO E POTENZIAMENTO
manifestate DI MATEMATICA
alunni delle classi III
alunni delle classi I e II
(recupero)
alunni delle classi III
(potenziamento)
Attività di Approfondimento in lingua italiana, accanto all’ esperienza
di Scrittura creativa e all’ iniziativa ‘’Incontro con l’autore’
’completano i percorsi progettuali dell’ area indicata.
Attività di educazione alimentare completa il percorso progettuale
inerente a questa area.
I percorsi relativi a Schola cantorum, Danza, Giornalismo, Teatro , Legalità, Recupero di Italiano, Recupero e potenziamento di Matematica e Grafica
sono inseriti nell’ ambito del progetto Area a Rischio che anche quest’anno viene realizzato avendo ottenuto l’attribuzione del relativo finanziamento.
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Progetto Area A Rischio
L’I.C. dal 2012, la scuola Secondaria già nelle annualità precedenti, concorre con successo all’attribuzione dei finanziamenti del progetto
AREA ARISCHIO per la prevenzione del disagio e della dispersione scolastica. Tale progettualità si struttura in vari moduli tutti ispirati alle
seguenti finalità:
-
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ridurre il disagio socio-educativo attraverso azioni pedagogiche responsabili e mirate e attraverso la promozione di nuovi linguaggi culturali(come
la musica, il teatro, la danza sportiva, la grafica pubblicitaria, l’uso della LIM, ecc.), per contrastare le problematiche legate ad un territorio
cosiddetto “a rischio di devianza giovanile”
-
Favorire la prevenzione della dispersione scolastica e la promozione del successo formativo.
POTENZIAMENTO DEI SAPERI E DELLE COMPETENZE
ORGANICO DELL’AUTONOMIA
In ottemperanza alla Legge 107/2015, commi 7 e 85, sono stati richiesti n. 10 posti di organico dell’autonomia per rispondere agli obiettivi di
qualificazione del servizio scolastico. Gli ambiti di intervento sono relativi alle sei aree proposte dalla normativa.
La richiesta prevede la seguente distribuzione: n. 4 docenti (2 per la secondaria e 2 per la primaria) per il potenziamento umanistico-socio-economico
e per la legalità ; n. 1 docente per la scuola primaria per il potenziamento linguistico; n.2 docenti (1 per la secondaria e 1 per la primaria) per il
potenziamento scientifico; n.1 docente per la scuola primaria per il potenziamento artistico e musicale; n.1 docente per la scuola primaria per il
potenziamento motorio; n.1 docente per la scuola secondaria di I grado per il potenziamento laboratoriale.
Circa il potenziamento linguistico, si precisa che l’attività prevista riguarda il progetto in continuità con la scuola dell’infanzia relativamente
all’insegnamento della lingua inglese destinato agli alunni di 5 anni.
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ACCORDI DI RETE
Per lo svolgimento di
 attività didattiche,
 ricerca
 formazione,
anche il nostro IC ha aderito, quale forma indispensabile di collaborazione interistituzionale e associativa tra autonomie funzionali, ad accordi di
rete, con altre scuole, sempre in coerenza con la MISSION e la VISION del POF.
1^ accordo di rete
Rete capofila I.C. San Tommaso – F. Tedesco AV, finanziamenti per l’implementazione del S.N.V.
2^ accordo di rete
Rete capofila 5° Circolo Didattico AV, misure di accompagnamento 2015/ 2016 – Certificazione delle competenze.
3^ accordo di rete
Rete capofila I.C. San Tommaso – F. Tedesco AV, promozione della cultura musicale nella scuola
PROGETTO PON Fondi Strutturali Europei
L’I.C. accogliendo quanto espresso dalla legge 13 luglio 2015, n. 107 (c.d. “La Buona Scuola”), recante “Riforma del sistema nazionale di istruzione e
formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”, promuove la didattica laboratoriale e nuovi ambienti per l’apprendimento in
grado di avvicinare sempre più la scuola alle esigenze del territorio, pertanto risponde all’avviso pubblico rivolto alle Istituzioni Scolastiche statali
per la realizzazione di ambienti digitali
 Fondi Strutturali Europei – Programma Operativo Nazionale “Per la scuola, competenze e ambienti per l’apprendimento” 2014-2020.
per la realizzazione di ambienti multimediali .
A tal fine, l’ I.C. presenta apposito progetto per l’informatizzazione delle scuole dell’infanzia:
PROGETTO MULTIMENDIALE “BIMBO HI-TECH”,
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finalizzato a favorire un processo di apprendimento di tipo multidirezionale, per stimolare l'accesso consapevole e critico alla molteplicità delle
informazioni e alla loro complessità. Tale progetto è pensato per tutti i bambini della scuola dell’infanzia.
Il collegio dei docenti si esprime a favore
anche della possibile candidatura della scuola ai prossimi progetti PON FSE che saranno banditi.
INIZIATIVE CHE INTEGRANO L'OFFERTA FORMATIVA DELL’ ISTITUTO
La progettazione didattica troverà il suo completamento in una serie d'iniziative, promosse dall'Ente locale e/o da Enti esterni alla scuola.
PROGETTO Baby sindaco, scuola primaria e scuola secondaria;
PROGETTO Mini vigile, scuola secondaria;
ASSOCIAZIONE “Libera, associazioni, nomi e numeri contro le mafie”: Percorso progettuale con il coinvolgimento delle classi prime della secondaria.
Si continuerà la pubblicazione del giornale scolastico redatto dagli alunni della scuola primaria (classi quinte) e della scuola secondaria di I grado.
In aggiunta, dal 2010 la scuola primaria partecipa attraverso il giornale on-line “Liberamente…news” al progetto per la diffusione nelle scuole dei
giornalini scolastici, promosso dall’Associazione Nazionale di Giornalismo Scolastico e con il patrocinio del M.P.I. La redazione è composta da un gruppo di
docenti e il materiale pubblicato proviene dalla testata dell’Istituto.
Contestualmente, si continuerà la collaborazione con le testate locali “Il Sabato” e “Atripaldanews”.
Da quest’anno, pur continuando la partecipazione a “Liberamente”, la scuola secondaria potenzia il laboratorio giornalistico e pubblica nuovamente il “Masi
News” non più come allegato, ma come giornale scolastico di inchiesta e approfondimento la cui redazione, anche in virtù dell’età è formata
esclusivamente da alunni col coordinamento del docente. Nell’ambito del laboratorio di grafica, con la guida de docente esperto è effettuata
l’impaginazione e l’assetto grafico.
Visite guidate e viaggi d’istruzione
La nostra scuola riconosce alle visite guidate e ai viaggi d’istruzione, compresi quelli connessi con le attività sportive, una precisa valenza formativa, a pari
di altre attività integrative.
Particolare attenzione sarà dedicata alle visite guidate finalizzate ad una migliore conoscenza generale del territorio, nonché a visite a musei in località di
interesse storico e paesaggistico. Le visite guidate saranno preventivamente organizzate nel rispetto della normativa e dei criteri individuati dal Consiglio
di Istituto e del CDD.
Per la Scuola dell'infanzia, sono previste visite guidate solo nell'ambito del Comune Formuliamo la seguenti ipotesi :
visita alle strutture pubbliche del territorio
visita alle strutture religiose
visita ad ambienti naturali
visita ad artigiani e commercianti
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La scuola primaria prevede per le classi prime e seconde una visita guidata nell’ambito del Comune di Atripalda e una nella Provincia; per le classi terze e
quarte due visite guidate nel Comune di Atripalda e una nell’ambito della Provincia o Regione; le classi quinte programmano una visita guidata nell’ambito
del Comune di Atripalda, ed un viaggio di istruzione.
I viaggi d’istruzione delle classi quinte potranno essere programmati eventualmente anche nelle regioni limitrofe.
Anche gli alunni di scuola secondaria di I grado saranno coinvolti in viaggi di istruzione e visite guidate, in rispondenza ai percorsi formativi messi in atto
da ogni consiglio di classe, per la conoscenza e la presa di coscienza responsabile di realtà ambientali e socio-storico-culturali diverse da quella del
proprio paese.
Gli itinerari dei viaggi d’istruzione e delle visite guidate devono essere stabiliti entro e non oltre il 30 novembre c.a. ed, inoltre, i docenti
interessati devono aver cura di indirizzare viaggi e visite guidate in spazi e luoghi idonei ed attrezzati alla fruizione culturale e didattica e adeguati
alle norme di sicurezza previste dal T.U.81 del giugno 2008 (ex L.626/94)
Sia i viaggi d’istruzione sia le visite guidate al di fuori del Comune devono essere effettuati entro e non oltre l’ 8 maggio 2015.
La scelta dei luoghi deve essere operata nei Consigli di classe, interclasse ed intersezione, nel rispetto degli obiettivi stabiliti nel curricolo.
Le classi interessate potranno avvalersi, inoltre, delle opportunità culturali offerte dal territorio: manifestazioni, teatro, mostre, eventi,
esperienze didattico-educative legate ai diversi progetti nonché percorsi guidati offerti, dopo il vaglio del Consiglio di Istituto, dall’E.P.T. di Avellino.
Si ipotizza, altresì, la partecipazione delle classi ad attività ed iniziative promosse da Enti, Associazioni(Pro-Loco),Comune, Provincia, Regione per
valorizzare i vari aspetti del territorio tra cui il turismo.
Rappresentazioni teatrali
Si prevede la partecipazione a rappresentazioni teatrali, a spettacoli di animazione e a proiezioni cinematografiche. Le famiglie saranno chiamate a
contribuire alle spese relative alle attività di cui sopra.
Concorsi
L’Istituto Comprensivo, anche per questo anno scolastico, parteciperà a concorsi che perverranno nel corso dell'anno, ad adesione deliberata in seno al
collegio. Su tale argomento, comunque, la regolamentazione è rimandata di volta in volta al Consiglio d’Istituto.
Eventi e manifestazioni
La scuola dell’infanzia prevede l’organizzazione di attività a livello di intersezione in occasione di eventi e ricorrenze; solo in occasione della festa di
carnevale si ipotizza la sospensione della mensa, previa delibera del consiglio di istituto, per poter realizzare un evento che coinvolga l’intero plesso.
Per la scuola primaria e secondaria di I grado si ipotizzano eventi e manifestazioni connessi alle tematiche più rilevanti della progettazione didattica.
Drammatizzazioni, recite, mostre, performance musicali, momenti celebrativi saranno poi occasione per far conoscere al territorio i momenti più
salienti dei percorsi didattico- operativi affrontati.
Gli alunni parteciperanno a tutti i concorsi le cui finalità saranno considerate coerenti con il POF.
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SCUOLA SICURA
In un sistema scolastico, attento alla formazione globale della personalità dell’allievo, la diffusione della cultura della sicurezza nelle scuole è un obiettivo
di primaria importanza.
Il progetto di “Scuola Sicura” nasce dall’esigenza di far conoscere i rischi, le situazioni di pericolo dell’ambiente in cui viviamo per saperli prevenire ed
affrontare con un adeguato livello di sicurezza, con corrette azioni comportamentali, superando le condizioni di incertezza e di improvvisazione.
Gli interventi didattici sono caratterizzati da attività di “informazione e prevenzione” destinate unitariamente a tutti gli alunni del Circolo ed aventi le
seguenti finalità:
Benessere della persona per renderla “custode” della propria vita
Senso di collaborazione e di solidarietà
Sviluppo della capacità di acquisizione di regole di comportamento nella prevenzione del rischio, “anticipando” le possibili conseguenze delle
proprie ed altrui azioni o di eventi ambientali.
Le azioni previste nell’ambito delle attività di Scuola Sicura sono caratterizzate da:
 Informazione ed acquisizione, da parte di tutti gli alunni, delle principali norme di sicurezza da rispettare, attraverso esercitazioni
ed esperienze anche con l’intervento di operatori esperti che con linguaggio mirato e sussidi adeguati offrono agli alunni gli elementi
per meglio conoscere i rischi che ci circondano ed affrontarli, migliorando così il livello di sicurezza in tutti gli ambienti nei quali
quotidianamente vivono.
 Giochi simulativi.
 Prove di evacuazione dalle classi, dalla palestra e dagli altri locali scolastici.
 Contestualizzazione dei temi della sicurezza nell’ambito delle progettazioni disciplinari ordinarie.
 Rilevazione dei fattori di rischio presenti negli ambienti scolastici
 Vigilanza al fine di prevenire posture scorrette, in particolare a carico della schiena e degli occhi.
 Lettura consapevole della cartellonistica relativa al piano della sicurezza.
Ciascun docente, nelle classi di competenza, assicura interventi formativi su quanto innanzi descritto. Inoltre, come da normativa, il
personale della scuola partecipa ai corsi di formazione e aggiornamento relativi al T.U.81 del giugno 2008
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CONTINUITA’
L’istanza della Continuità educativa, fondamentale nel primo ciclo di istruzione, è una caratteristica costitutiva negli Istituti Comprensivi, all'interno dei
quali si tende a ridurre al minimo la disarmonia didattico - organizzativa dei diversi ordini di scuola (infanzia, primaria, secondaria di I grado) che può
essere causa di ritardi nel percorso di apprendimento dell'alunno oltreché di disagi psicologici. Le “Indicazioni per il curricolo” confermano che la scuola
di base deve avere un impianto unitario superando il salto culturale ed epistemologico che caratterizzava i passaggi fra la scuola dell’Infanzia, la scuola
primaria e la secondaria di primo grado.
Alla base della continuità c’è:
 l’esigenza pedagogica e psicologica di garantire il rispetto per il “ continuum” della crescita della persona;
 la necessità di garantire al bambino un processo di crescita e un itinerario didattico-pedagogico organico, unitario, conforme alle esigenze di ogni
singolo alunno, adeguato alle caratteristiche proprie dell’età evolutiva;
 il bisogno di attuare un percorso che realizzi i processi di apprendimento in maniera graduale, con flessibilità nei contenuti, con strategie
educative adeguate ai ritmi individuali e al fine di sollecitare e sviluppare le potenzialità di ciascuno .
Non si tratta, quindi, di rendere omogenei gli ambienti e le esperienze che sono differenti tra loro, ma di costruire un percorso che colleghi le diverse
specificità: in questo modo l’ alunno potrà mantenere, anche nel cambiamento, la consapevolezza della propria identità e del proprio ruolo. La continuità
così come va intesa , oltre ad essere un momento di socializzazione, di scoperta di nuovi spazi, di conoscenza degli insegnanti, di preparazione di semplici
percorsi didattici, è soprattutto momento di reale e proficua collaborazione tra gli insegnanti dei vari ordini di scuola che intendono dare importanza alla
la centralità dell’ alunno nel processo di insegnamento -apprendimento. Pertanto va costruita, ricercata, perseguita diventando fondamentale per
garantire forme di raccordo pedagogico, metodologico e progettuale. Ma soprattutto la continuità è un abitus culturale e operativo che non si conquista
con la formale costruzione di un curriculum verticale.
CONTINUITA’ VERTICALE
Un primo aspetto della continuità si concretizza nel legame stretto tra il soggetto in formazione e gli impianti metodologici e didattici dei tre segmenti di
scuola, atti a creare occasioni per organizzare le conoscenze.
Pertanto le progettazioni prevedono ” azioni positive” che garantiscano il raccordo all’interno del percorso scolastico, utilizzando strategie che si pongano
in sintonia con le modalità che l’alunno utilizza per la costruzione del suo sapere.
Un posto rilevante nella prospettiva della continuità è occupato dalla valutazione, attraverso la formulazione di approcci valutativi coerenti e continui,
fondati su teorie, criteri e metodi espliciti , trasparenti e condivisi.
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CONTINUITA’ ORIZZONTALE
Altro elemento imprescindibile per la realizzazione del curricolo è la “continuità orizzontale” che pone la necessità di organizzare i rapporti scuolafamiglia, scuola ed enti territoriali, tra ambienti di vita e di formazione dell’alunno, nell’ottica della creazione di un sistema formativo integrato.
Pertanto, l’integrazione dell’offerta scolastica con le proposte formative fornite dagli interventi di enti, associazioni, enti locali rappresenta il terreno
della sopraccitata continuità orizzontale.
Le relazioni scuola-territorio del resto sono destinate a ulteriori incremento in virtù dei processi di decentramento e di nuove competenze assegnate alle
regioni e a enti locali, nonché dello sviluppo della collaborazione con la famiglia e con le associazioni. Assume quindi particolare rilevanza nella logica della
continuità l’apporto alla formazione dell’alunno da parte di soggetti esterni alla scuola.
Questa prospettiva naturalmente rende più difficile il ruolo della scuola che resta esclusiva responsabile dei processi e dei risultati.
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ORIENTAMENTO
“La scuola deve porre le basi del percorso formativo dei bambini e degli adolescenti sapendo che esso proseguirà in tutte le fasi successive della
vita …Fin dai primi anni del percorso formativo la scuola svolge un fondamentale ruolo educativo e di orientamento, fornendo all’alunno le occasioni
per capire se stesso, per prendere consapevolezza delle sue potenzialità e risorse, per progettare percorsi esperienziali e verificare gli esiti
conseguiti in relazione alle attese.” (Dalle INDICAZIONI)
La Scuola ha , tra le varie funzioni, anche quella di favorire l’orientamento e l’auto-orientamento degli alunni in sinergia con la famiglia e la società, come
si evince dai vari riferimenti normativi. L’attività orientativa, quindi, riveste una duplice funzione:
informativa in quanto offre all’alunno le informazioni che gli permettono di leggere la complessa realtà dominata dal cambiamento e di servirsene in
funzione delle proprie potenzialità; questo aspetto dell’ orientamento è rivolto agli studenti delle classi terze della scuola secondaria di primo grado.
formativa, in quanto offre occasioni di sviluppo della personalità dell’alunno in tutte le direzioni, mediante processi educativi volti a renderlo
gradualmente consapevole dei propri interessi, delle proprie attitudini e dei propri limiti, delle proprie modalità di apprendimento, delle proprie capacità
progettuali ed organizzative, come presa di coscienza della propria identità di fronte ad un contesto sociale in rapida e continua evoluzione in cui operare
scelte.
Orientarsi si prefigura, quindi, come processo continuo lungo l’arco della vita che, tuttavia, viene ad assumere particolari caratteristiche nel periodo dell’
infanzia e preadolescenziale quando l’ alunno , insieme a tanti altri compiti di sviluppo che la sua stessa età gli richiede, si trova anche a dover scegliere il
futuro percorso scolastico.
I veloci mutamenti della società attuale, la richiesta e l’esigenza di confrontarsi con varie culture e modalità di pensiero, di rapportarsi agli altri, di
comunicare attribuiscono sempre più valore al “sapersi orientare”, ossia all’acquisire consapevolezza di sé in relazione alla realtà esterna.
Per altro, acquisire le capacità di comunicare, di trovare le informazioni di volta in volta necessarie, di saper usare le conoscenze, di imparare ad
apprendere, di affrontare i problemi con l’intendimento di risolverli appaiono strumenti indispensabili per conquistare autonomia di pensiero, compiere
scelte responsabili e governarsi nella società contemporanea.
In senso più specifico, le tematiche orientative affrontate con gli alunni possono essere raggruppate in tre aree:
a) riflessioni su di sé e sugli aspetti relazionali;
b) conoscenza della realtà socio –economico -ambientale e delle richieste
provenienti dal variegato mondo del lavoro;
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c)
conoscenza del sistema scolastico in generale e delle varie tipologie di
scuola secondaria superiore nello specifico.
Le attività programmate per esplorare i tre segmenti di analisi e di studio citati sono varie e diversificate: occasioni di riflessione guidata su sé e il
mondo circostante, test individuali, attività di gruppo, letture di brani di varia natura compresi articoli di giornale, scambi e confronti attivati anche
tramite simulazioni, visite ed osservazioni in ambiti lavorativi presenti in territorio, conoscenza delle varie Scuole Superiori del nostro territorio,
comprensione di affinità e differenze tra i vari percorsi di studio superiori, collaborazione con esperti.
VALUTAZIONE E DOCUMENTAZIONE
Nel rispetto della normativa vigente (articolo 1 del Regolamento n. 122/09 e Direttiva 11 del 18/09/2014 relativa al Sistema Nazionale di valutazione
triennio 2014/17) e delle Indicazioni Nazionali del 2012, l’Istituto Comprensivo ritiene che la valutazione sia espressione dell’autonomia professionale
della funzione docente e dell’autonomia didattica delle istituzioni, e pertanto, la pone tra i nuclei fondanti dell’ offerta formativa.
La valutazione
 precede, accompagna e segue i percorsi curricolari,
 attiva le azioni da intraprendere,
 regola quelle avviate;
 promuove il bilancio critico su quelle condotte a termine;
 assume una preminente funzione formativa, di accompagnamento dei processi di apprendimento e di stimolo al miglioramento continuo.
Il tutto nella consapevolezza che ciascun alunno ha diritto ad una valutazione trasparente e tempestiva, secondo quanto previsto dal D.P.R. 249/98 art. 2.
La valutazione è un obbligo sancito dalla legge: ai sensi dell’art. 4 del "Regolamento in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche" (D.P.R. 275/ 99),
le istituzioni scolastiche "individuano le modalità e i criteri di valutazione degli alunni nel rispetto della normativa nazionale ed i criteri per la valutazione
periodica dei risultati conseguiti dalle istituzioni scolastiche rispetto agli obiettivi prefissati".
In considerazione di ciò la valutazione ha per oggetto il processo di apprendimento, il comportamento e il rendimento scolastico degli alunni. Essa
concorre, con la sua finalità anche formativa e attraverso l'individuazione delle potenzialità degli alunni, ai processi di autovalutazione degli alunni stessi,
al miglioramento dei livelli di apprendimento e al successo formativo, anche in coerenza con la Strategia di Lisbona.
In ottemperanza alla Direttiva del settembre u.s., il nostro istituto persegue le priorità strategiche della valutazione del sistema educativo di istruzione
e formazione attraverso le seguenti procedure:
Valutazione degli apprendimenti
Autovalutazione
Valutazione esterna della scuola
Valutazione della dirigenza scolastica
Rilevazioni nazionali sugli apprendimenti degli studenti e partecipazione alle indagini internazionali
Valutazione di sistema.
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VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI
Insegnamento-apprendimento e processi di verifica/valutazione sono aspetti fondamentali di un curricolo strettamente intrecciati e interagenti.
L’apprendimento scolastico non è accumulo e comprensione superficiale di nozioni ma capacità di generalizzare, trasferire e utilizzare le conoscenze
acquisite in contesti reali (competenze). Si conferma dunque la necessità di una “valutazione autentica” , che miri a verificare non solo ciò che un allievo
sa, ma ciò che “sa fare con ciò che sa” sulla base di prestazioni che riflettano le esperienze reali e siano legate ad una motivazione personale, anche
attraverso eventuali interventi correttivi e strategie idonee.
MOMENTI CHE CARATTERIZZANO LA VALUTAZIONE
Il Collegio dei Docenti ha, comunque, stabilito, nell’esercizio della sua prerogativa di sperimentare e progettare, che la valutazione degli apprendimenti
degli alunni prevede momenti diversi e tiene conto di vari aspetti.
In relazione ai momenti la valutazione è:

Diagnostica (Iniziale): analisi delle abilità, delle conoscenze e delle competenze in ingresso, rilevabili all’inizio dell’anno scolastico con test di
vario tipo, questionari socio-linguistici, prove oggettive per valutare i livelli di apprendimento raggiungibili sia dai singoli alunni che dall’intera
classe per avviare una azione didattica efficace.
Attraverso prove di ingresso e prove oggettive di vario tipo, si valuteranno le competenze, le abilità e le conoscenze possedute dagli
allievi all'inizio dell’anno scolastico. Le prove di ingresso saranno concordate dai docenti delle varie discipline e dai docenti
dell’interclasse.
 Formativa (In itinere): attraverso l’osservazione sistematica si opera una scelta delle soluzioni metodologiche più idonee e degli interventi
didattici che mirano a favorire l’apprendimento, perché la valutazione non può limitarsi ad osservare e registrare i risultati conseguiti dal
singolo, ma deve essere anche in grado di individuare eventuali cause di fallimento.
In relazione all’attività didattica svolta ogni docente organizzerà verifiche sistematiche e periodiche che potranno eventualmente
essere individualizzate o contenere quesiti diversificati per difficoltà. Le singole verifiche dovranno consentire di misurare la quantità
e la qualità delle conoscenze e delle competenze acquisite e la validità del metodo di lavoro utilizzato. Le famiglie saranno informate
dei risultati tramite comunicazione scritta o verbale
 Sommativo-certificativa (Finale): verifica il grado di raggiungimento degli obiettivi, svolge un’azione comunicativa e certificativa degli
apprendimenti per gli alunni e per le famiglie. La scuola, sulla base di criteri nazionali, elabora un suo documento di valutazione alla fine della
quinta classe della primaria e della terza classe della secondaria di primo grado, ovvero al termine del primo ciclo di istruzione,
accompagnato dalla certificazione delle competenze .
Nella valutazione finale o sommativa, i Consigli di classe, in base anche alla situazione ambientale, socio-culturale, fisica e psicologica,
32 valuteranno l’evoluzione globale dell’alunno in riferimento al successo formativo di ciascun alunno e l’eventuale promozione o non ammissione
alla classe successiva. Al termine di ogni quadrimestre i risultati saranno formalizzati nella scheda di valutazione, seguendo i criteri e
gli strumenti di valutazione degli alunni deliberati dal Collegio dei Docenti in seduta plenaria.
32
 Orientativa: esprime il risultato di tutta l’azione educativa e culturale, rilevata attraverso un’accurata conoscenza dell’alunno, promuovendo le
condizioni per un orientamento efficace.
Per le classi terze della scuola secondaria di primo grado, verrà comunicato il consiglio orientativo alle famiglie dopo lo svolgimento
dell’attività orientativa programmata in collaborazione con la Regione .
Fatto salvo quanto previsto dall’art. 3 della legge n.169/08, circa l’utilizzo delle valutazioni numeriche espresse in decimi nella valutazione
periodica e finale, il Collegio dei docenti, nella sua sovranità in materia di didattica e metodologia, ha elaborato una serie di descrittori del livello di
apprendimenti corrispondenti ai voti numerici e ha eliminato il riferimento a voti inferiori al 5 per la scuola primaria e al 4 per la scuola secondaria di
primo grado e di fissare un tetto alle valutazioni fino a 8/10 per il primo quadrimestre per la scuola primaria.
SCUOLA DELL'INFANZIA
Anche nella scuola dell'infanzia l'attività di valutazione risponde ad una funzione di carattere formativo, che riconosce, accompagna, descrive e
documenta i processi di crescita, evita di classificare e giudicare le prestazioni dei bambini, perché è orientata a esplorare e incoraggiare lo sviluppo di
tutte le loro potenzialità.
Sulla base dei traguardi fissati a livello nazionale si redigerà un documento di valutazione dell’esperienza scolastica contenente le osservazioni iniziali e
conclusive dei docenti, un profilo di sintesi dell’alunno a termine del 1° e 2° quadrimestre, griglie per la rilevazione e la valutazione delle competenze
(intermedie e finali).
Sarà redatta una griglia di certificazione delle competenze a conclusione del percorso triennale dell'alunno.
Informazioni tempestive e trasparenti verranno condivise con le famiglie, riconoscendo, nella distinzione di ruoli e funzioni, la corresponsabilità
educativa.
33
33
RUBRICA VALUTATIVA
a) Griglia valutazione DEGLI APPRENDIMENTI
SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA DI I GRADO
V0TO IN
LIV.
DECIMI
GIUDIZIO ANALITICO
4
5
6
7
34
34
I
S
U
F
F
I
C
I
E
N
T
E
E
L
E
M
E
N
T
A
R
E
I
N
T
E
R
M
E
D
I
O
Conoscenze: Possiede una conoscenza lacunosa e frammentaria dei contenuti
disciplinari
Applicazione: Applica principi, regole e procedure in modo parziale e occasionale
Comprensione: Comprende solo poche le informazioni per cui l’interpretazione fornita
risulta non del tutto pertinente
Produzione: Rielabora le conoscenze e le informazioni in modo frammentario
Linguaggio: Si esprime utilizzando strutture sintattiche e lessico inadeguato
Conoscenze: Possiede una conoscenza incompleta dei contenuti disciplinari
Applicazione: Applica con incertezza principi, regole e procedure
Comprensione: Comprende superficialmente le informazioni che interpreta in modo non
sempre pertinente
Produzione: Rielabora le conoscenze e le informazioni in modo poco organico
Linguaggio: Si esprime utilizzando un linguaggio non sempre appropriato e corretto
Conoscenze: Possiede una conoscenza essenziale dei contenuti disciplinari
Applicazione: Applica in modo essenziale principi, regole e procedure
Comprensione: Comprende le informazioni in modo essenziale, di cui fornisce
un’interpretazione nel complesso accettabile
Produzione: Rielabora le conoscenze e le informazioni in modo essenziale.
Linguaggio: Si esprime facendo ricorso a una semplice, ma chiara struttura sintattica e
ad una terminologia semplice, ma accettabile
Conoscenze: Possiede una conoscenza dei contenuti disciplinari abbastanza corretta
Applicazione: Applica in modo abbastanza corretto principi, regole e procedure
Comprensione: Comprende le informazioni, di cui fornisce un’interpretazione
accettabile
Produzione: Rielabora le conoscenze e le informazioni in modo abbastanza completo
Linguaggio: Si esprime utilizzando un linguaggio generalmente corretto ed appropriato
8
A
V
A
Z
A
T
O
9
10
E
C
C
E
L
L
E
N
T
E
Conoscenze: Possiede una completa conoscenza dei contenuti disciplinari
Applicazione: Applica in modo corretto principi, regole e procedure
Comprensione: Comprende le informazioni, di cui fornisce un’interpretazione corretta
Produzione: Rielabora le conoscenze e le informazioni in modo completo
Linguaggio: Si esprime utilizzando un linguaggio corretto ed appropriato
Conoscenze: Possiede una conoscenza approfondita dei contenuti disciplinari
Applicazione: Applica in modo autonomo - in tutte le situazioni - principi, regole e
procedure
Comprensione: Comprende in modo abbastanza completo le informazioni, di cui
fornisce
un’interpretazione adeguata
Produzione: Rielabora le conoscenze e le informazioni in modo completo e autonomo
Linguaggio: Si esprime in modo chiaro e corretto
Conoscenze: Possiede una conoscenza approfondita e ben strutturata dei contenuti
disciplinari
Applicazione: applica in modo autonomo e critico - in tutte le situazioni - principi,
regole e procedure
Comprensione: comprende ed interpreta le informazioni in modo completo e
pertinente
Produzione: Rielabora le conoscenze e le informazioni in modo critico e completo
Linguaggio: Si esprime utilizzando un linguaggio fluido e vario nel lessico, mostrando
proprietà, ricchezza e controllo dei mezzi espressivi
Grado di livello di competenza in uscita (l’alunno padroneggia conoscenze/abilità esercitandole
in autonomia)
BASILARE 6
ADEGUATO 7
AVANZATO 8
ECCELLENTE 9/10
I relativi descrittori disciplinari sono indicati nella rubrica valutativa allegata a Curricolo
Verticale
Fasce di competenza: conoscenze, abilità, comprensione (orale e scritta), produzione (orale, scritta e grafica), linguaggio.
VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO
La valutazione del comportamento si propone di favorire, in particolar modo, l'acquisizione di una coscienza civile basata sulla consapevolezza che la
libertà personale si realizza dell'adempiere i propri doveri e invero, nel rispetto dei diritti altrui e delle regole che governano la convivenza civile in
generale e la vita scolastica in particolare.
A partire dall’ anno scolastico 2008/09 l’art. 2 del Decreto Legge 137 del 1 settembre 2008 ha introdotto dei cambiamenti nella valutazione del
comportamento degli alunni, i quali, accanto alla valutazione in decimi per le discipline, vedono nel documento di valutazione, anche per lo stesso
comportamento, un voto espresso in decimi per la scuola secondaria e il giudizio nella scuola Primaria.
Ma il comma 3 dello stesso articolo spiega che tale voto, oltre a concorrere alla valutazione complessiva dello studente, “determina, se inferiore a sei
decimi, la non ammissione al successivo anno di corso o all’esame di stato. Ferma l’applicazione della presente disposizione, di cui al comma 2, con decreto
del MIUR, dall’inizio dell’anno scolastico vanno specificati i criteri per correlare la particolare e oggettiva gravità del comportamento al voto
insufficiente, nonché eventuali modalità applicative del presente articolo”. È evidente che l’applicazione della legge, dal momento in cui prevede anche la
non ammissione alla classe successiva dello studente, nel caso di una valutazione negativa, comporta una serie di riflessioni sulla mission della scuola
stessa e della sua capacità non solo di trasmettere istruzione, ma anche di agire ed intervenire su comportamenti, di cui non è la sola responsabile.
Intorno all’argomento, in questi ultimi anni, non si è concluso il dibattito dei docenti che hanno avvertito l’esigenza di indicare dei criteri omogenei, almeno
nel proprio interno. Le due questioni più spinose hanno riguardato: la soglia dell’accettabilità; l’attribuzione del voto negativo. I docenti si sono trovati
concordi nell’affermare che il problema non è solo quello di costruire l’ennesima griglia di valutazione, magari declinandola in modo graduale attraverso
indicatori e descrittori, di partecipazione, di relazione e di autonomia. Il problema è come non farla diventare una gabbia rigida con intenti solo punitivi e
sanzionatori da cui escludere gli stessi principi educativi che sono alla base della comunità scuola. E qui i docenti sono pronti a mettere in gioco tutta la
loro professionalità e la loro capacità progettuale. Per cui, in relazione alla valutazione del comportamento, solo come elemento indicativo è stata
elaborata una griglia di riferimento, ma sarà a cura dei vari consigli affrontare i vari casi che eventualmente potrebbero presentarsi di volta in volta.
b) Griglia di valutazione del comportamento
INDICATORI:




35
Atteggiamento assunto in ogni fase della attività scolastica (a scuola, durante le visite guidate, ecc).
Rispetto degli altri (inteso anche come sapersi porre nei confronti di adulti - docenti e operatori scolastici - e dei compagni).
Rispetto dei tempi (inteso come puntualità e con entrate/uscite fuori orario solo in caso di effettiva necessità).
Rispetto delle consegne (compiti e funzioni assegnati), delle regole (regolamenti d’istituto, dei laboratori,ecc) e dei beni comuni (materiali,
arredi, attrezzature, spazi, ambienti).
35


Interesse e motivazione all’apprendimento (inteso anche come impegno teso a conseguire il massimo profitto scolastico rispetto alle proprie
possibilità).
Partecipazione al dialogo educativo in ogni momento (a scuola, durante le visite guidate, ecc), intesa anche come ruolo assunto nell’ambito del
gruppo, contributo alla socializzazione e all’inserimento dei compagni in difficoltà.
DESCRITTORI:
10/10
eccellente
9/10
ottimo
8/10
distinto
7/10
buono
6/10
sufficiente
5/10
insufficiente
Ha un comportamento poco
responsabile durante l’attività
scolastica, disturbando
sistematicamente le lezioni
;dimostra un completo disinteresse
per il lavoro. Sono presenti più note
disciplinari nel registro di classe e
sono stati presi a suo carico diversi
e pesanti provvedimenti.
Si relaziona spesso in modo
scorretto con compagni, e/o
docenti e/o personale d’istituto
Ha un comportamento
esemplare in ogni momento
dell’attività scolastica
Ha un comportamento
responsabile in ogni
momento dell’attività
scolastica
Ha un comportamento
responsabile durante
l’attività scolastica
Sollecitato, ha un comportamento
responsabile durante l’attività
scolastica.
Spesso ha un comportamento
poco responsabile durante l’
attività scolastica, sono presenti
delle note disciplinari nel
registro di classe e/o sono stati
presi a suo carico
provvedimenti disciplinari.
Si relaziona correttamente con
i docenti, gli operatori
scolastici e i compagni
Si relaziona, in genere,
correttamente con i docenti,
con gli operatori scolastici e
con i compagni
Ha un atteggiamento
collaborativo nei confronti
dei compagni e
adeguatamente rispettoso
dei docenti e/o del
personale d’Istituto
E’ sempre molto puntuale
Rispetta i tempi
Puntualmente.
Rispetta i tempi
Mantiene un atteggiamento
generalmente collaborativo nei
confronti dei compagni e, a volte,
tende ad assumere un
comportamento non sempre
adeguato nei confronti dei docenti
e/o del personale d’istituto
Generalmente rispetta i tempi
Rispetta con molta puntualità
le consegne, i regolamenti e i
beni comuni
È molto interessato e
motivato all’apprendimento;
costante l’impegno.
Partecipa attivamente e
positivamente al dialogo
educativo in ogni momento.
Assume un ruolo propositivo
nel gruppo.
Rispetta puntualmente le
consegne, i regolamenti e le
cose comuni
E’ interessato e motivato
all’apprendimento
Rispetta le consegne, i
regolamenti e le cose
comuni
E’ interessato e motivato
all’apprendimento;
Assume un atteggiamento
scarsamente collaborativo nei
confronti dei compagni e tende
ad assumere un comportamento
poco rispettoso nei confronti dei
docenti e/o nel personale
d’istituto
Generalmente non rispetta i
tempi. Frequenti le assenze e/o
entrate/uscite fuori orario.
Raramente rispetta le consegne,
e/ o i regolamenti, e/ o le cose
comuni .
E’ poco interessato e motivato
all’apprendimento
Partecipa con attenzione
alle lezioni, mostrando un
interesse costante e apertura
al dialogo.
Partecipa alle attività
proposte, dimostrando
adeguata attenzione
36
Opportunamente sollecitato,
rispetta le consegne o i
regolamenti o le cose comuni.
Si mostra selettivo nell’interesse
e/o nella motivazione
all’apprendimento
Dimostra un’attenzione in classe
non sempre adeguata e/o a volte
svolge azioni che possono
compromettere l’attenzione
generale.
Dimostra scarsa attenzione in
classe e spesso disturba le
lezioni, ostacolando il dialogo
educativo
Non rispetta i tempi. Compaiono
reiterate assenze non giustificate e
frequenti entrate/uscite fuori orario.
Non rispetta le consegne o i
regolamenti o le cose comuni;
Non è interessato e motivato
all’apprendimento
Svolge una funzione negativa per la
socializzazione nell’ambito della
classe e/o del gruppo in genere
36
CRITERI PER L’AMMISSIONE ALLA CLASSE SUCCESSIVA O ALL’ESAME DI STATO
 Il consiglio di classe procederà alla valutazione dell’alunno solo se la frequenza alle lezioni ha coperto almeno tre quarti dell’orario annuale (art.
11.1° comma, del D.L. 19/02/04 n.59)
 Sono ammessi alla classe successiva e all’esame di stato gli alunni che hanno ottenuto un voto non inferiore a sei decimi sia in ciascuna disciplina o
gruppo di discipline di studio che nel comportamento ( art. 3, 3° comma, del D.L .1/09/08, n.137 convertito in legge 30/10/08, n. 169 e art. 2, comma
3, della medesima legge).
ESAME DI STATO
L'esame è diviso in prove scritte e una prova orale.

La prova scritta di lingua italiana consiste nell’elaborazione di un testo che può essere espositivo (lettera o diario), argomentativo, a carattere
storico o una relazione.


La prova scritta di lingua inglese
e della seconda lingua comunitaria può essere una comprensione del testo o una produzione scritta (in
genere un dialogo o una lettera ).
La prova di matematica si articola in quattro quesiti che potranno toccare sia aspetti numerici, sia aspetti geometrici, senza peraltro trascurare
nozioni elementari nel campo della statistica e della probabilità. Uno dei quesiti riguarderà gli aspetti matematici di una situazione avente
attinenza con attività svolte dagli allievi nel corso del triennio nel campo delle scienze sperimentali e/o dell'educazione tecnica o eventualmente di
altri ambiti di esperienza. La commissione plenaria deciderà se e quali strumenti di calcolo potranno essere consentiti.
Dall'anno scolastico 2008/2009 è stata introdotta nell'Esame di Stato anche una prova scritta a carattere nazionale, prova INVALSI (istituto
nazionale di valutazione del sistema educativo, di istruzione e di formazione) che prevede:
la prova INVALSI di lingua italiana composta da una serie di quesiti sulla comprensione testuale e sulla morfologia e sintassi;
la prova INVALSI di matematica composta da quesiti a scelta multipla e a risposta aperta sulle seguenti aree: numeri, spazio e figure, relazioni
e funzioni, misure, dati e previsioni.
La prova nazionale proviene direttamente dal Ministero della Pubblica Istruzione ed è uguale per tutti gli esaminandi italiani. La valutazione viene
effettuata secondo griglie di correzione fornite direttamente dall’INVALSI (C.M. n.49/2010). In coerenza, la valutazione delle succitate prove scritte
avviene secondo apposite griglie di valutazione che si allegano al presente documento e ne costituiscono parte integrante. La prova orale consiste in un
colloquio pluridisciplinare, condotto collegialmente alla presenza dell’intera sottocommissione esaminatrice, verte sulle materie d’insegnamento dell’ultimo
37
37
anno. Il colloquio è finalizzato anche a valutare le capacità di collegamenti interdisciplinari posseduti dagli allievi. Oltre all'interrogazione orale, possono
essere richiesti (specialmente dall'insegnante di tecnologia e di arte e immagine) dei lavori pratici/manuali, quali un'opera d'arte o un plastico.
Gli studenti che hanno frequentato il corso di strumento musicale sono chiamati a dimostrare la competenza musicale raggiunta ( D.P.R. n. 89/2009).
La valutazione finale, in decimi, consiste nella media tra il voto di ammissione, il voto delle prove scritte, compresa la prova INVALSI e del colloquio
pluridisciplinare; essa è inoltre accompagnata da una certificazione analitica dei traguardi d competenza e del livello globale di maturazione raggiunti
dall’allievo.
VALUTAZIONE DI SISTEMA E PIANO DI MIGLIORAMEO
1. L’ I. C., ha sempre dato importanza ai processi autovalutativi e, in ottemperanza alla Circolare n.47 del 2014 e alla legge 107/2014, nonché alla
normativa pregressa, ha quindi, individuato personale dei tre ordini di scuola che, coinvolto in iniziative di formazione finalizzate, ha redatto il
R.A.V. analizzando e verificando il servizio erogato sulla base
dei dati resi disponibili dal sistema informativo del MINISTERO,
delle rilevazioni sugli apprendimenti e delle elaborazioni sul valore aggiunto restituite dall’INVALSI,
oltre a ulteriori elementi significativi integrati dalla stessa scuola
Ciò al fine di valutare l’efficienza e l’efficacia del sistema educativo di istruzione e formazione.
In esso sono stati messi in luce le criticità e i punti di forza che hanno costituito la premessa della predisposizione del Piano di Miglioramento che ha
indirizzato tutte le attività progettuali della scuola, sia quelle curriculari che quelle di ampliamento, ciò al fine di agire sugli esiti e sulla ottimizzazione
delle risorse umane e strutturali e organizzative
Pertanto ogni attività didattica ed ogni progetto sono soggetti a verifiche sia in itinere (durante il percorso), che finali, allo scopo di valutarne l’efficacia.
Il coinvolgimento di alunni, genitori, docenti e di tutto il personale scolastico, quali soggetti prioritari nell’attuazione dei processi formativi, presuppone
un sistema relazionale fondato sull’ascolto, la partecipazione e la messa in atto dei mutamenti richiesti.
Riflessione e attuazione devono correlarsi secondo una circolarità, al fine di evitare l’uso burocratico degli indicatori e per poter trasformare la
valutazione-autovalutazione in una opportunità formativa.
Nell’ autovalutazione di sistema la Scuola è quindi impegnata a misurare e valutare
 l’aspetto strutturale e organizzativo della Scuola
 la qualità curricolare cioè le competenze disciplinari, multi / interdisciplinari acquisite.
2. Alla fase relativa alla pubblicazione del RAV è seguita quella di formulazione e attuazione del Piano di Miglioramento.
Infatti a partire dall’anno scolastico in corso tutte le scuole sono tenute a pianificare un percorso di miglioramento per il raggiungimento dei traguardi
connessi alle priorità indicate nel RAV. Tale indicazione è stata promossa dal:
dirigente scolastico responsabile della gestione del processo di miglioramento
nucleo interno di valutazione (già denominato “unità di autovalutazione”), costituito per la fase di autovalutazione e per la compilazione del RAV
38
38
Pertanto l’intera comunità scolastica è chiamata a partecipare attivamente a tale processo favorendo e promuovendo momenti di incontro e di
condivisione degli obiettivi e delle modalità operative dell’intero processo di miglioramento.
Strategie di condivisione
valorizzare le risorse interne, individuando e responsabilizzando le competenze professionali più utili in relazione ai contenuti delle azioni previste
nel PdM
incoraggiare la riflessione dell’intera comunità scolastica attraverso una progettazione delle azioni che introduca nuovi approcci al miglioramento
scolastico, basati sulla condivisione di percorsi di innovazione
promuovere la conoscenza e la comunicazione anche pubblica del processo di miglioramento, prevenendo un approccio di chiusura autoreferenziale
39
39
ORGANIZZAZIONE
Le risorse professionali
Docenti scuola dell'infanzia: n. 24
Docenti scuola primaria: n. 39 di cui 2 docenti specialisti di L2
Docenti scuola secondaria di primo grado: n. 32+n.6 strumento musicale
Docenti religione cattolica: n.2 scuola dell'infanzia, 3 scuola primaria, 1 scuola secondaria di I grado.
Docenti sostegno: n. 3 scuola dell'infanzia, n. 8 scuola primaria, n. 9 scuola secondaria di I grado
Collaboratori Vicari: De Rosa Itala – Trocciola Lucia
Coordinatori di Plesso: v. Roma: Friscuolo Antonietta; v. Manfredi: Nazzaro Annamaria, D’Argenio Patrizia; v. S. Giacomo: Candela Antonietta, Sica Maria; v.
Nicola Adamo: Ruocco Elvira, Gaita Maria; v. De Curtis: Petrizzi Oriana, Fratta Anna; v. Pianodardine: De Santis Angelina.
Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi: Senape Ida
Assistenti Amministrativi: De Palma Bartolomina – Area Contabile e Patrimonio; Ortolano Rosa - Area Personale; Porraro Franca – Area Personale; Troisi Erminio
– Area Alunni; Perillo Maria – Area alunni; Lanzillo Liliana – Area Servizi Generali.
Collaboratori Scolastici: n. 20
Responsabile del Servizio di Protezione e Prevenzione: De Napoli Anna
Responsabile dei Lavoratori per la Sicurezza: Sica Maria
R.S.U.: n. 3
Popolazione Scolastica
Scuola dell’Infanzia: n. 251 alunni
o Plesso “N. Adamo” di via S. Giacomo – n. 107 alunni
o Plesso “C. Collodi” di via N. Adamo – n. 80 alunni
o Plesso “G. Pascoli” di via De Curtis – n. 64 alunni
Scuola Primaria: n. 604 alunni
o Plesso V. Roma – n. 404 alunni
o Plesso v. Manfredi – n. 200 alunni
Scuola Secondaria di I Grado – n. 390 alunni
ORARI UFFICI:
Gli uffici di segreteria garantiranno il seguente orario:
40
Le risorse strutturali e materiali: l’istituto comprende tre plessi di
scuola dell’infanzia, due di scuola primaria ed uno di scuola secondaria
di primo grado. Pur con le dovute differenziazioni, tutti i plessi sono
caratterizzati da spazi ampi idonei a contenere il numero di alunni
dell’istituto. Vi sono aule attrezzate a laboratori, palestre, ambienti
per il servizio mensa della scuola dell’infanzia. Le dotazioni
informatiche sono in linea con le esigenze della realtà contemporanea:
vi sono laboratori multimediali e LIM anche se in qualche plesso non è
ancora presente le connessione wireless o l’accesso a internet.
40


tutti i giorni lavorativi, dalle ore 8.00 alle ore 14.00, per tutto il personale in servizio;
la segreteria è aperta al pubblico dalle ore 10.00 alle ore 12.00 di tutti i giorni feriali e il pomeriggio del martedì dalle ore 16.00 alle ore 18.00.
ACCESSO AI DOCUMENTI
La segreteria rilascerà, durante l’anno scolastico, i certificati degli alunni e i certificati di servizio del personale docente previa domanda scritta
contenente tutti i dati e la destinazione d’uso. La certificazione verrà rilasciata:
 in giornata e subito, se possibile;
 entro tre giorni lavorativi dalla data di richiesta, qualora non fosse possibile il rilascio immediato.
RECLAMI
La scuola garantisce forme di tutela celeri e semplificate:
 i reclami devono contenere generalità, indirizzo, reperibilità e firma del proponente;
 possono essere rivolti al Dirigente Scolastico, al Dsga, al coordinatore del consiglio di classe, al singolo docente e non docente.
PATTO REGOLATIVO/CONTRATTO FORMATIVO
Rapporto scuola-famiglia
La collaborazione con le famiglie è fattore importante di qualità. Non è semplice richiesta di aiuto per gestire i processi di apprendimento: è attivo coinvolgimento dei
genitori come “educatori”, portatori di esperienze, di istanze, di responsabilità.
E’ competenza dell’istituzione scolastica:
 formulare il Piano dell’Offerta Formativa

fornire in merito informazioni chiare e comprensibili

valutare l’efficacia delle proposte

rendere conto periodicamente degli apprendimenti dei singoli alunni e del loro progredire in ambito disciplinare e sociale

individuare le iniziative tese al sostegno e al recupero dei soggetti diversamente abili, in situazioni di svantaggio, disagio, difficoltà.
Per contro la famiglia si deve impegnare a:

conoscere l’offerta formativa programmata dalla scuola

partecipare a incontri e riunioni organizzati

esprimere pareri e proposte sia a livello individuale che collegiale

comunicare con la scuola, esporre problemi, chiedere consulenza

seguire i figli, sostenerli nel cammino dell’apprendimento con la vicinanza, la motivazione

collaborare con la scuola nella coerenza degli interventi educativi, nella guida all’autonomia e alla responsabilità

dare coinvolgimento e supporto nelle attività ed iniziative della scuola
( programmi ricreativi, culturali o sportivi)

partecipare ai corsi di formazione docenti-genitori
41
41
RELAZIONI
42
Rapporto insegnanti-alunni
Il comportamento degli insegnanti influenza in modo significativo il clima della classe/sezione e la costruzione della personalità degli allievi.
Le competenze relazionali che gli insegnanti devono possedere sono:

dimensione di controllo-comportamento guida
 dimensione emozionale-comportamento socio-affettivo.


Dimensione di controllo-comportamento guida
Sollecitare iniziative, fare proposte
Ascoltare attivamente e comprendere
Sollecitare informazioni supplementari
Considerare nuove possibilità e conseguenze
Cercare compromessi
Dimensione emozionale comportamento socioaffettivo.
Accettazione incondizionata
Stima e rispetto
Cordialità e gentilezza
Dimensione emozionale conferma
Bontà / Ottimismo
Rapporto insegnante-insegnante
Il contratto formativo impegna tutti gli operatori alla collegialità,
corresponsabilità, contitolarità.
Pertanto, gli elementi base costitutivi del rapporto insegnante-insegnante sono:

Complementarità e adeguatezza delle competenze di ciascuno;

Definizione dei compiti e dei ruoli;

Approcci organizzativi accuratamente progettati;





42
Comunicazioni aperte;
Senso di responsabilità collettiva e fiducia reciproca;
Procedure di controllo e di valutazione;
Individuazione dei propri punti di debolezza e di forza;
Adozioni di soluzioni adeguate per migliorarsi.
Rapporti alunni-alunni
L’introduzione nella nostra scuola dell’apprendimento cooperativo favorisce lo
sviluppo cognitivo, relazionale e sociale degli allievi attraverso:

L’interazione sociale;

Il rispetto dell’altro;

L’accettazione delle diversità;

L’eliminazione di simboli e di competitività in classe/sezione;

L’utilizzazione dei compagni come risorse, riconoscendo i successi altrui;
 L’organizzazione di giochi cooperativi
LA FORMAZIONE
L’esigenza della formazione è sostenuta dalla finalità di coniugare le specifiche competenze professionali con le capacità proprie dell’agire in un continuo
accrescimento ed ammodernamento dei saperi e delle modalità conoscitive.
Per l’anno scolastico in corso i docenti dell’Istituto realizzeranno un percorso formativo in linea con quanto predisposto nel RAV riguardante la
progettazione di un curricolo per competenze e le più innovative forme di didattica laboratoriale.
La legge 170/2015 ha ripristinato l’obbligatorietà della formazione del personale scolastico dopo anni di concezione di “diritto/dovere”. Le scuole sono
chiamate a elaborare, nel piano triennale che ,a breve, sarà approntato, anche un piano annuale di iniziative di formazione.
Va, a riguardo, considerato quanto stabilito al Comma 124: “Nell'ambito degli adempimenti connessi alla funzione docente,
la formazione in servizio dei docenti di ruolo è obbligatoria, permanente e strutturale”.
Il Collegio, tra le varie proposte, ha ritenuto fondamentale, circa la priorità delle tematiche da indicare nell’ambito della formazione,
il confronto sugli obiettivi formativi e sui traguardi di competenza nella costruzione del Curricolo in Verticale
Presente resta la tematica legata alla
sicurezza.
Grazie, poi, alla disponibilità di alcuni docenti con competenze più avanzate è costantemente promossa
un’autoformazione in servizio sul corretto utilizzo del registro elettronico
.
LE CONVENZIONI
L’art. 3 comma 3 - legge 27-12-97 n.49 - , il Regolamento in materia di Autonomia Scolastica, l’art. 10 dell’Allegato A del Regolamento d’Istituto
consentono alla nostra istituzione scolastica di stipulare convenzioni con soggetti pubblici o privati dirette a fornire, a titolo oneroso, consulenze o servizi
aggiuntivi rispetto a quelli ordinari.
La nostra scuola, nell’osservanza delle disposizioni normative sopra espresse, si dichiara disponibile a stipulare:
Convenzioni no-profit (utilizzando risorse genitoriali limitatamente alle classi di appartenenza e rappresentanti del Consigli di Istituto per tutte
le classi interessate).
Convenzioni no-profit con associazioni presenti sul territorio per progetti, laboratori, uscite guidate sul territorio.
Convenzioni a titolo oneroso (con impegno economico a carico delle famiglie)
Le convenzioni saranno riferite a progetti previsti nel P.O.F. ed a percorsi educativi inseriti nelle progettazioni curricolari e prevedono
l’osservanza delle seguenti indicazioni:
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o Promozione/condivisione nell’ambito delle assemblee e dei consigli di intersezione/classe
o Autorizzazione dei genitori
o Presentazione di un piano attuativo (a cura dell’esperto)
o Presentazione del curricolo dell’esperto
o Stipula e sottoscrizione della convenzione
Le convenzioni saranno articolate nei seguenti punti:
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o
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Patto per le attività
Comitato di gestione
Contratto formativo
Area didattica
Responsabilità per infortuni.
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COSTITUISCONO PARTE INTEGRANTE DEL P.O.F.
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IL PIANO ANNUALE INCLUSIONE (PAI) con il relativo allegato riferito all’anno scolastico 2015/16
il PIANO DI GESTIONE/VALORIZZAZIONE DELLE DIVERSITA’ (PDG)
il CURICOLO VERTIALE
SONO IN ALLEGATO AL POF
LA DECLINAZIONE DELLE UNITA’ DISCIPLINARI / LA RUBRICA VALUTATIVA DISCIPINARE
LE ARTICOLAZIONI PROGETTUALI (Progetti curriculari e di ampliamento dell’Offerta)
IL REGOLAMENTO D’ISTITUTO
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CONCLUSIONE
Il lavoro del docente è senz’altro entusiasmante e coinvolgente , ma anche difficile e delicato in quanto responsabile, con la famiglia e le altre
agenzie educative, del processo di crescita delle nuove generazioni.
Oggi la realtà è ancora più complessa in quanto il suo ruolo risulta in bilico tra un modello post-burocratico e uno di professionalismo di tipo
organizzativo/comunitario o manageriale.
Al docente si chiedono competenze disciplinari, relazionali, psicosociali, digitali, di ispirazione pedagogica o cognitivista, specifiche e aspecifiche.
Tutti sono d’accordo che le sue doti debbano essere
o Persuasività ed influenza
o Sviluppo degli altri
o Sensibilità interpersonale
o Fiducia di sé
o Autocontrollo
o Esatta valutazione di sé
o Gradimento della mansione e impegno verso l’organizzazione
o Desiderio di buoni rapporti
o Competenza nell’orientamento
o Disponibilità a lavorare ini gruppo e cooperare
o Padronanza del pensiero analitico e del pensiero concettuale
o Possesso di spirito di iniziativa e flessibilità
di attitudine al comando e assertività
di tensione al risultato
Per cui non resta che tenerci stretta la nostra passione dicendoci l’un l’altro : Buon lavoro.
Auguriamocelo con le parole dell’autore di “Asino chi legge” , Daniel Pennac.
“Il segreto dell’educatore? L’amore.
Ma attenzione: non si tratta di rendere sentimentale il rapporto pedagogico.
Quello che chiamo amore è un cocktail fatto di
passione per la materia che si insegna, piacere di trasmetterla
e una benevola lucidità
nei confronti della giovinezza”
COMMISSIONE STUDIO E RICERCA
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1^ PARTE
 IMPOSTAZIONE POF
 NASCITA DELL’ISTITUTO COMPRENSIVO “DE AMICIS-MASI”
 ANALISI DEI BISOGNI

Il territorio
I bisogni formativi
Le risposte della scuola
Mission Vision
ACCOGLIENZA
2^ PARTE

LE INDICAZIONI NAZIONALI PER IL CURRICOLO
1. Premessa/ linee programmatiche
2. ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITA’ nei tre ordini
3. QUADRO ORARIO





INCLUSIONE
SCELTE PROGETTUALI DELL’ISTITUTO
ORGANICO POTENZIATO
SCUOLA SICURA
CONTINUITA’ – ORIENTAMENTO
3^PARTE
 VALUTAZIONE-DOCUMENTAZIONE
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1.
2.
3.
4.
5.
Valutazione degli apprendimenti e del comportamento
Certificazione delle competenze
Rubrica valutativa
Esame di stato
Valutazione di sistema/ piano di miglioramento
4^PARTE

L’ORGANIZZAZIONE
1. Le risorse professionali
2. Le risorse materiali
3. Le risorse strutturali
4. Patto regolativo e Contratto formativo
5^PARTE
 LA FORMAZIONE
 CONVENZIONI
 CONCLUSIONE
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