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collezione 2012 – 2013
io capalb rcole e o t r po begna roccal no orbetello a s o n t a e c s suver ina a viol l a c sovana turnia a s o n pitiglia nia rittima populo a m a mass sso arcido escaia p a l l one de i l g i t s ca ario argent montemassi rano gavor dis cov eri ng mar emm a DIAR IO DI VIAG GIO 2012 /201 3 UNA FILOSOFIA CHE NASCE DALLA STORIA APPAGARE LO SGUARDO DI CHI OSSERVA ARRICCHENDOLO DI NUOVE ESPERIENZE E SEMPITERNI VALORI È LA FILOSOFIA CHE, DA PIÙ DI TRENTA ANNI, ACCOMPAGNA IL SUCCESSO DI ANTICA SARTORIA DI MAREMMA NEL CAMPO DELLA MODA INTERNAZIONALE. UNA VISIONE CHE SI RINNOVA OGNI VOLTA PER CHI SI SOFFERMA A CONTEMPLARE I COLORI O I DETTAGLI SARTORIALI DI OGNI CAPO. POICHÈ “NULLA È NELL’INTELLETTO CHE NON FU GIÀ NEI SENSI” (J. LOCKE) ANTICA SARTORIA DI MAREMMA, EREDE AUTENTICO DEL RETAGGIO SARTORIALE DELLA SCUOLA TESSILE TOSCANA, OFFRE IN OGNI SUA COLLEZIONE L’IMPAREGGIABILE EMOZIONE DEL VIAGGIO. NELLA MAGICA ALCHIMIA CHE NASCE DAL CONNUBIO DI LUOGHI, STOFFE E COLORI, VIVE L’ANIMA DI UN MARCHIO CHE NON CONOSCE TEMPO MA CHE VIVE NELL’AUTENTICITÀ DELLE GENTI DA CUI NASCE ED A CUI SI RIVOLGE, CHE SUBLIMA NELL’ELEGANZA E NELLO STILE DI CHI LO INDOSSA. g n i r e v o c s i D Maremma 13 2013 2/2 2012 PERTA GIO DI SCO ARE G IA V O R E IL V ERC ISTE NEL C NON CONS E, MA NELL’AVERE R NUOVE TER I. H C C NUOVI O OUST MARCEL PR i tessuti I TESSUTI UTILIZZATI NEL CAMPIONARIO 2012/2013 SONO PRODOTTI INTERAMENTE IN ITALIA, UTILIZZANDO ESCLUSIVAMENTE MATERIE PRIME SELEZIONATE. LA QUALITÀ E L’UNICITÀ DELLE STOFFE UTILIZZATE COSTITUISCONO DA SEMPRE UN ELEMENTO DI PREGIO DEI NOSTRI CAPI. VE NE DIAMO QUI DI SEGUITO UNA BREVE DESCRIZIONE, CORREDATA DEI CENNI STORICI NECESSARI A DESCRIVERE LO STRETTO RAPPORTO FRA TRADIZIONE E QUALITÀ INTRINSECA DEL PRODOTTO. • FUSTAGNO Volendo illustrare le peculiarità delle stoffe, e spiegare come queste abbiano contribuito a caratterizzare il prodotto di Antica Sartoria di Maremma, è d’obbligo cominciare dal fustagno. E’ stata la prima stoffa con la quale, storicamente, furono cucite le giacche di stile maremmano. Il fustagno ha origini antichissime. Conosciuto sin dal Medioevo, era originariamente realizzato con ordito in lino e trama in cotone. Proprio per la presenza di una componente in cotone, anticamente importato dall’India per mano dei mercanti veneziani, era considerato un tessuto pregiatissimo. Con il trascorrere dei secoli, lo sviluppo degli scambi commerciali provocò la diminuzione del costo del cotone e, di conseguenza, il fustagno divenne stoffa di uso quotidiano. Gli abiti dei Butteri Maremmani erano realizzati interamente in fustagno, chiamato all’epoca Pelle di Diavolo. Oggi, il fustagno utilizzato da Antica Sartoria di Maremma, è prodotto in Toscana. Si tratta di un tessuto molto resistente, interamente fabbricato in cotone, con armatura a saia (rigatura diagonale) e caratterizzato dall’aspetto vellutato, grazie alla mano scamosciata ottenuta con un processo di smerigliatura. • FUSTAGNO CERATO LAVATO Tessuto cerato effetto invecchiato ottenuto con la follatura in bottale. Durante la follatura il tessuto viene bagnato in acqua molto calda, intriso di sapone e manipolato (battuto, sfregato, pressato) in modo da compattarlo. Le piccole intercapedini presenti nei punti di intersezione tra fili di trama e ordito si chiudono. Sottoponendolo alla successiva ceratura il tessuto risulterà altamente impermeabile. • FUSTAGNO EFFETTO CAMOSCIO Questo tipo di fustagno è molto compatto. Il particolare processo di smerigliatura gli conferisce un aspetto lucido ed una mano morbida effetto camoscio • FUSTAGNO EFFETTO CASHMERE Tessuto realizzato in cotone di prima qualità, combina la robustezza tipica del fustagno con la morbidezza del cashmere. Il capo finito risulta estremamente confortevole. • SAIA INGLESE E’ un tessuto realizzato con filati di cotone di prima scelta e prende il nome dal procedimento di tessitura. Dal punto di vista tecnico la saia inglese è un’armatura derivata (per armatura si intende il modo in cui i fili di ordito vengono legati con i fili di trama); il rapporto di intreccio della saia inglese, ovvero il numero di fili e trame occorrenti per realizzare un’armatura, si contraddistingue per il fatto che possiede più punti di legatura rispetto all’armatura base. Tale processo di tessitura fornisce così un tessuto dall’effetto spigato, la cui “spina” base è formata da un rapporto di 3 fili e 3 trame: mentre la saia “inglese” ha un rapporto ampliato fino a 12 fili e 12 trame. La caratteristica della saia inglese è quella di creare un effetto diagonale con rilievo piuttosto grosso, della foggia di un chicco di riso. Il tessuto così realizzato risulta più morbido rispetto alla tela di cotone classica. Questa caratteristica, unita ad una certa adattabilità alla deformazione, rende i capi molto confortevoli: mai rigidi, si adattano 6 ai movimenti anche se realizzati con cotoni pesanti. • LANA CASENTINO Panno di lana tipico dei monti del Casentino, in Toscana. Il tessuto viene follato (infeltrito) per renderlo impermeabile e, successivamente, garzato per conferire ad un lato il caratteristico aspetto lanuginoso. La lavorazione della lana del Casentino ha origini molto antiche, trovandosene testimonianze fin dall’epoca Romana. Il “panno grosso”, ricavato dalla tosatura delle pecore della valle, era apprezzato per l’alta resistenza all’usura e alle intemperie ed era adatto alle necessità di chi doveva vivere in viaggio e trascorrere all’aperto buona parte della giornata. Sembra che il suo aspetto esteriore, con vello irregolare e rifinitura sommaria, fosse stato imposto per editto dai governanti toscani. Il ricciolo, che contraddistingue gli abiti in panno Casentino, costituisce un funzionale doppio strato antifreddo e antipioggia. Originariamente la “rattinatura” (procedimento di finissaggio dal quale si ottiene il ricciolo) veniva effettuata spazzolando la lana con pietre mentre oggi vengono utilizzati dei denti di acciaio. Questo tessuto garantisce un perfetto isolamento termico pur consentendo un elevato grado di traspirazione a chi lo indossi. Verso la fine dell’Ottocento il lanificio di Stia (Arezzo), sfruttando la proverbiale resistenza all’usura del panno Casentino, produsse e commercializzò a Firenze delle mantelline per cavalcatura destinate alla copertura degli animali da traino. L’allume di Rocca, usato come impermeabilizzante, unito, forse per inesperienza, a dei coloranti chimici non proprio azzeccati, alterò accidentalmente il colore delle mantelline conferendo loro la tonalità “rosso aranciato”, senza però intaccare la robustezza della stoffa. Di lì a poco i barrocciai riciclarono la stoffa delle mantelline, fino ad allora utilizzate da muli e cavalli, per cucire i propri abiti. Il caratteristico colore, nato per caso, fece subito moda: piacque molto alle signore di Firenze, tanto che il lanificio di Stia, per soddisfare le nuove esigenze di mercato, affiancò il nuovo colore rosso aranciato al verde tradizionale. Apprezzato da personaggi illustri come il barone Bettino Ricasoli, Giuseppe Verdi e Giacomo Puccini, il giaccone in panno Casentino veniva confezionato a doppio petto, con martingala e collo di volpe. Simbolo di eleganza e raffinatezza, era perfetto per andare a caccia o montare a cavallo. Il panno Casentino vanta oltre sette secoli di storia e viene oggi esportato in Europa, Giappone e Stati Uniti, costituendo un importante punto di riferimento per il Made in Italy. • VELLUTO 450 RIGHE Velluti a coste realizzati con cotone Makò egiziano di primissima qualità, molto lucenti nell'aspetto e morbidissimi al tatto. Il Velluto era un tessuto molto amato da imperatori, papi e regine. Prezioso e raffinato, era pregiato sin dai tempi in cui esso nacque come tessuto realizzato in seta. Queste trame ricche, fatte di lamine d’oro e d’argento sono state intrecciate per la prima volta in Oriente, nelle regioni situate in Asia centrale, dove il velluto fu realizzato per la prima volta. I maestri vellutieri giunsero in Italia nel XIV secolo e quivi ebbero maggior riconoscimenti nelle città di Lucca, Venezia, Genova, Firenze e Milano, con le realizzazioni di disegni esaltanti i valori tattili e cromatici del velluto in seta. Un pregiato tessuto, protagonista del passato, del presente e del futuro, che riesce a trascinarci in un altro mondo fatto di broccati e ricchi costumi. Veniamo trasportati per magia nel mondo incantato dell'Italia del Cinquecento, alla corte dei Gonzaga e dei Medici, dove si cantano storie di eroi e poesie, mentre musicisti e grandi personaggi si alternano su palcoscenici teatrali pronti a mettere in atto la loro scena. Un tessuto elegante, raffinato e carico di mistero che ancora oggi è in auge in modo predominante tra i tessuti di casa nostra. • COTONE CERATO Tessuto antipioggia altamente innovativo, realizzato in canvas con finissaggio oleato che lo rende compatto e morbido con un tratto leggermente scrivente. Creato come i vecchi tessuti maremmani, è caratterizzato da un aspetto vintage che gli conferisce un leggero sapore retrò. Derivando da un processo produttivo che prevede un’intensa battitura ad altissima densità di fili e trame, non lascia passare l’aria esterna ma conserva un elevato grado di traspirabilità. • LANA DOUBLE Tessuto doppia faccia in lana Shetland. Questo tipo di lana viene ottenuto esclusivamente dalla tosatura delle pecore Shetland che hanno un vello meno abbondante e più rustico rispetto alle Merino. La lana Shetland è molto fine ma risulta secca e, appena lavorata, può sembrare ruvida. La magia della Shetland avviene con il lavaggio. Lavandola si infeltrisce leggermente ed il tessuto risulta soffice e molto morbido con un effetto quasi vellutato. La lana ha straordinarie caratteristiche fisiche che la rendono il filato principe per la realizzazione di capi di grande resistenza e comfort. Le caratteristiche che rendono la lana unica al mondo sono: 1. termoisolamento - la lana isola sia dall’eccessivo freddo che dal caldo opprimente; 2. idrorepellenza - per via della materia cerosa che riveste le fibre, la lana è quasi completamente refrattaria all’assorbimento dei liquidi; 3. igroscopicità - la lana riesce ad assorbire umidità senza per questo dare la sensazione di bagnato; 4. elasticità e ripresa - resiste più di ogni altra fibra alla sgualcitura e allo spiegazzamento. • MAGLIA MICROPILE Ultima generazione dei tessuti tecnici a pelliccia. Oltre ad avere un aspetto esteriore più pregiato e compatto rispetto al pile tradizionale, vanta numerose caratteristiche innovative, quali: - Maggiore protezione termica e minor peso; - Maggiore resistenza ai lavaggi e all’usura, che si traduce in una maggiore durata; - Maggiore sofficità e leggerezza. Frutto di anni di ricerca, il micropile è il tessuto ideale per la fabbricazione di capi caldi e pratici, anche destinati ad essere indossati a diretto contatto con la pelle. Il micropile, infatti, mantiene costante la temperatura corporea cinque volte in più rispetto ad altri tessuti dello stesso peso. Altamente traspirante, permette una rapidissima filtrazione del sudore verso la superficie esterna, dove evapora ad una velocità doppia rispetto a quanto consentito dal cotone. • MICROFIBRA TRAPUNTATA CON OVATTA Si tratta di una combinazione di materiali particolarmente adatta a proteggere dagli agenti atmosferici e dal freddo. Rappresenta una valida ed efficace alternativa al piumino. L’ovatta delle imbottiture è ottenuta cardando cotone vergine e cascami di cotone ripuliti. L’interno in ovatta “intrappola” l’aria nelle sue infinite intercapedini e garantisce un grado di coibenza ed isolamento termico non raggiungibile con nessun’altra imbottitura artificiale. Le imbottiture in ovatta, oltre che per la sofficità, si fanno apprezzare per la modesta necessità di manutenzione. • LANA SPINATA Tessuto realizzato interamente in PURA LANA VERGINE. Il filato deriva da fibre di Lana Nuova proveniente solo dalla tosatura non recuperata da altri processi industriali o di cardatura. Se si osserva una fibra di lana al microscopio si può notare come assomigli a una pigna. La sua struttura esterna infatti è un rivestimento di scaglie sovrapposte fra loro come le tegole di un tetto, fatte di una sostanza proteica detta cheratina, la stessa sostanza presente anche nei capelli e nelle unghie. Sotto il rivestimento esterno le cellule formano una struttura detta a mattoni e calce, perché ricorda molto da vicino quella dei muri. Struttura che rende la fibra molto robusta. La lana è la fibra più igroscopica che esista, è cioè in grado di assorbire vapore acqueo fino a un terzo del suo peso senza dare la sensazione di bagnato. Questo succede perché la fibra è composta da aminoacidi in grado di attrarre e incorporare molecole di acqua nella struttura della fibra stessa, a differenza per esempio della spugna, che ha un assorbimento di natura capillare. Quindi in caso di clima umido o di intensa sudorazione, la lana attiva un processo di traspirazione per cui assorbe l'umidità e la restituisce all'ambiente. Un capo di abbigliamento in lana assorbe momentaneamente il sudore e poi lo trasferisce all'esterno, fornendo così una termoregolazione. Allo stesso modo un cappotto di lana, esposto a temperature fredde, comincia ad assorbire umidità e anziché raffreddarsi aumenta di 2-3 gradi la sua temperatura: questa reazione ritarda fino a 4 ore il raffreddamento del tessuto, dando modo al corpo umano di adattarsi gradualmente alla nuova situazione ambientale. Visto che la lana ha un potere di assorbimento così elevato, perche non ci sono, per esempio, asciugamani di lana? Semplice: la lana assorbe il vapore acqueo, ma non l'acqua e quindi è idrorepellente. La materia cerosa e grassa che riveste le fibre e che non viene eliminata neppure dai solventi usati nel lavaggio a secco, rende la lana repellente ai liquidi. La lana si rivela più resistente allo sporco, soprattutto alla polvere. Ciò è dovuto alla sua scarsa elettricità statica, cioè ne accumula poca e di conseguenza attira poca polvere. Sono proprio le scaglie che rivestono le fibre di lana a impedire che la polvere penetri a fondo, questo “trucchetto” permette alla pecora di non sporcarsi pelo e agli esseri umani di rimuovere facilmente ed in fretta lo sporco. La principale caratteristica della lana è quella di tenere caldo, cioè di avere un elevato potere di isolamento termico. Qui sta la straordinaria qualità della lana: l'isolamento è possibile sia contro il freddo che contro il caldo. I beduini del deserto sopportano di giorno le temperature più elevate del mondo e di notte il freddo del deserto proteggendosi con un barracano di lana. È scientificamente provato che le pecore, benché avvolte da chili di lana, non sentono caldo. Per un esperimento alcune pecore vennero coperte con mantelli neri, sotto un sole cocente e temperature che sfioravano i 100 gradi. Eppure nessuna di loro mostrò il benché minimo segno di cedimento. L'isolamento termico di un tessuto è in sostanza la quantità di aria che le sue fibre riescono ad intrappolare. Le scaglie della lana danno alla fibra una certa ruvidezza e con i loro interstizi ne aumentano la superficie. Il risultato è che le fibre di lana riescono a immagazzinare e a trattenere una maggiore quantità di aria. Ecco spiegata l'indifferenza delle pecore al caldo come al freddo e la preferenza degli uomini del deserto per gli indumenti di lana. • COTONE BICOLORE Tessuto doppio ritorto realizzato utilizzando due fili di cotone di diversa tonalità di colore. Il doppio ritorto è una tecnica di lavorazione con la quale i fili di cotone vengono ritorti tra loro a due a due: ciò rende il tessuto molto pregiato, morbido, brillante e resistente. La speciale torcitura e tessitura del filo unita al successivo lavaggio del capo con trattamento a pomice esaltano il particolarissimo effetto cangiante bicolore del capo finito. 7 indice Pitigliano Brigante - GIACCA UOMO IN FUSTAGNO Elba - GIACCA DONNA IN FUSTAGNO EFFETTO CASHMERE Mazzetto - GIACCA UOMO IN FUSTAGNO 11 12 13 Populonia Elba - GIACCA DONNA IN CASENTINO Giogo 2 - GIACCA UOMO IN SAIA INGLESE 15 16 Elba - GIACCA DONNA IN FUSTAGNO PESANTE CON SCALDOTTO IN LANA 17 Massa Marittima Albatrella - GIACCA DONNA IN FUSTAGNO EFFETTO CASHMERE Giogo 1 - GIACCA UOMO IN LANA DOUBLE Balla - GIACCA DONNA IN FUSTAGNO EFFETTO CASHMERE 19 20 21 Castiglione della Pescaia Brigante - GIACCA UOMO IN VELLUTO 450 R Guazza - GIACCA DONNA IN SAIA INGLESE 23 24 Peratto - GIACCA UOMO IN FUSTAGNO EFFETTO CASHMERE 25 Sovana Madia - CAPPOTTO DONNA IN LANA Sorbo - GIACCA UOMO IN FUSTAGNO DELAVÈ Pastrano - CAPPOTTO DONNA IN FUSTAGNO 27 28 29 Orbetello Schioppo - GIACCA UOMO IN LANA DOUBLE Pastrano - CAPPOTTO DONNA IN CASENTINO Ranzagnolo - GIACCA UOMO IN LANA SPINATA 31 32 33 Arcidosso Brigante Briglia - TRENCH DONNA IN COTONE BICOLORE CANGIANTE Sentiero - GIACCA DONNA IN FUSTAGNO EFFETTO CASHMERE 35 36 - GIACCA UOMO IN COTONE CERATO CON RIPORTI IN FUSTAGNO 37 Monte Argentario Tischio - GILET UOMO IN FUSTAGNO Brigantino - GIACCA BIMBO/A IN FUSTAGNO Companatico - GIACCA UOMO IN FUSTAGNO 39 40 41 Parco della Maremma Buttero - COMPLETO IN TELA OLONA COMPOSTO DA GIACCA BRIGANTE 45 PANTALONE DA EQUITAZIONE E GILET TRAPELO Botrone - GIACCA UOMO IN FUSTAGNO SPINATO Pennato - GIACCA UOMO IN VELLUTO 450 R 46 47 9 a, tana, ssetan grosse ma gro remma Marem la Ma della go del borgo istico bor teristic atter arrat Ca C ere essere tà ddii ess ariità icollar arttico a ppar err lla ere pper enere gen uo g el ssuo nico nnel uunic o. aceo. tuface sso tuf masso un ma di un su di ente su rament interam ito inte truito ostru ccos igliliano Piittig Brigante GIACCA UOMO IN FUSTAGNO cosa indossavo... 11 Elba GIACCA DONNA IN FUSTAGNO EFFETTO CASHMERE cosa indossavo... Pitigliano la cittadina conserva vari monumenti di interesse artistico che spaziano dall’epoca medievale al Settecento. 12 Mazzetto GIACCA UOMO IN FUSTAGNO cosa indossavo... 13 ino in provincia di Livorno. È una frazione del comune di Piomb più importanti centri del mondo Populonia fu città etrusca, uno dei mercio del ferro. antico per la lavorazione ed il com ondata dal mare, Situato in cima ad una collina circ ibile. questo borgo ha un fascino indescriv Populonia tombe etrusche Populonia Elba GIACCA DONNA IN CASENTINO cosa indossavo... 15 Giogo 2 GIACCA UOMO IN SAIA INGLESE cosa indossavo... sa avo Populonia insieme a Volterra fu uno dei centri di maggiore attività mineraria e dell’industria metallurgica degli Etruschi. 16 Elba GIACCA DONNA IN FUSTAGNO PESANTE CON SCALDOTTO IN LANA cosa indossavo... 17 ata ondata circond e, circ ifere, tallifer Metall line Me Colline le Col tra le rte tra d’arte ittà d’a Citt C e, riche, storich ze sto lezze bellez di bel ricca di na e ricc mana remma marem na ma pagna campag la cam alla ddal e. he. ich ttonich hitetton archite ed arc tali ed bientali mbien a am ima ttim ritt ssa Mari Mass Albatrella GIACCA DONNA IN FUSTAGNO EFFETTO CASHMERE cosa indossavo... 19 Giogo 1 GIACCA UOMO IN LANA DOUBLE ccosa osa a indossavo... indossavo. 20 Balla GIACCA DONNA IN FUSTAGNO EFFETTO CASHMERE cosa indossavo... Massa Marittima è tra le Città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale. 21 remma toscana, risultava essere L’abitato, situato nel cuore della Ma , visti i resti archeologici rinvenuti un importante insediamento romano na. presso la riva destra del fiume Bru periodo etrusco sono state rinvenute del ore end spl nde gra più di nze Le testimonia presso la frazione di Vetulonia. e le attrezzature è considerata tale bien am a cur la , gge spia le del Per la qualità del mare e un’esclusiva meta turistica ia Castiglione della Pesca Brigante GIACCA UOMO IN VELLUTO 450 R cosa indossavo... 23 Guazza GIACCA DONNA IN SAIA INGLESE cosa indossavo... dosssavo.... 24 Peratto GIACCA UOMO IN FUSTAGNO EFFETTO CASHMERE cosa indossavo... Castiglione della Pescaia nel piccolo e grazioso cimitero-giardino di Castiglione della Pescaia è sepolto il celebre scrittore italiano Italo Calvino. 25 o, usco, etrusc tro etr centro ante cen ortant import come imp uta com sciiuta conoosc È con ale. entale sciment rinnascim vale e rina dieval meedie go m orgo bbor Sovana Madia CAPPOTTO DONNA IN LANA cosa indossavo... 27 Sorbo GIACCA UOMO IN FUSTAGNO DELAVÈ cosa indossavo... sa avo.... 28 Pastrano CAPPOTTO DONNA IN FUSTAGNO cosa indossavo... Sovana la sua area archeologica è raggiunta dalle spettacolari Vie Cave che la collegano alle altre necropoli della zona, nel suggestivo scenario del Parco archeologico del Tufo. 29 una. laguna onima lag l’omonim dell’om zzo del mezzo nel me ge nel sorge ello sor betello Orbet di Or città di a citt La L per partìtì per lbo par Balbo Italo Ba 3, Ital 1933, 19 1927 e ilil 193 tra ilil 192 una, tra laguna lla lag alla D Da ti. lanti. volan ovo drov ne ddii iidr droone adr quad uno ssqu con uno ee con aereee ciere aer crocier tro cro uatttro ue qqua llee ssue Orrbbeetteelllloo Schioppo GIACCA UOMO IN LANA DOUBLE cosa indossavo... 31 Pastrano CAPPOTTO DONNA IN CASENTINO cosa indossavo... dossavo.... 32 Orbetello un ponte artificiale (la Diga Leopoldiana) collega Orbetello al Monte Argentario e divide la laguna in due parti, la Laguna di Ponente e la Laguna di Levante. Ranzagnolo GIACCA UOMO IN LANA SPINATA cosa indossavo... 33 sante occidentale dal monte Arcidosso sorge alle pendici del ver e dai sostantivi latini arx Amiata. Il nome deriva probabilment ente fortezza e dosso. e dossum, che significano rispettivam Arcidosso Briglia TRENCH DONNA IN COTONE BICOLORE CANGIANTE cosa indossavo... 35 Sentiero GIACCA DONNA IN FUSTAGNO EFFETTO CASHMERE cosa indossavo... sa avo.... 36 Brigante GIACCA UOMO IN COTONE CERATO CON RIPORTI IN FUSTAGNO cosa indossavo... Arcidosso gli abitanti vengono chiamati anche caperci (cioè caparbi, testardi) in tutta l’area del Monte Amiata. 37 ntorio; i principali centri abitati Prende il nome dall’omonimo promo mità nord-occidentale sono Porto Santo Stefano, all’estre le del territorio. e Porto Ercole sulla sponda orienta punto più alto Il Monte Argentario raggiunge il (635 metri) in corrispondenza di Punta Telegrafo Porto S.Stefano Monte Argentario Orbetello Porto Ercole arriio geenntta Monttee Arrg Tischio GILET UOMO IN FUSTAGNO cosa indossavo... 39 Brigantino GIACCA BIMBO/A IN FUSTAGNO cosa indossavo... Monte Argentario nasce come isola ma nel corso dei secoli l’azione unita delle correnti marine e del fiume Albegna ha creato due tomboli, il Tombolo della Giannella ed il Tombolo della Feniglia, che hanno unito l’isola alla terraferma, formando allo stesso tempo la Laguna di Orbetello 40 Companatico GIACCA UOMO IN FUSTAGNO cosa indossavo... 41 Randello GIACCONE UOMO IN LANA DOUBLE cosa indossavo... ssa avo.... 42 Miccio GIACCONE UOMO IN COTONE CERATO cosa indossavo... Monte Argentario Porto Santo Stefano, per la sua posizione geografica favorevole fu frequentato dagli antichi popoli che navigavano nel Mediterraneo. 43 iato sul mar Tirreno Il Parco della Maremma è affacc no. e sul Parco dell’Arcipelago Tosca gge sabbiose Quanti paesaggi: colline, mare, spia e alte scogliere... p coli! p coltivati e pas te, campi pinnette, udi,, pine paluudi ra, pal ncoora anc e a a! iglia! avigli meerrav Ch Che m Parco della Maremma Buttero COMPLETO IN TELA OLONA COMPOSTO DA GIACCA BRIGANTE - PANTALONE DA EQUITAZIONE E GILET TRAPELO cosa indossavo... 45 Botrone GIACCA UOMO IN FUSTAGNO SPINATO cosa a indossavo... indossavo.... 46 Pennato GIACCA UOMO IN VELLUTO 450 R cosa indossavo... Parco della Maremma Nel parco naturale vi sono anche numerosi siti archeologici, alcuni etruschi-romani, altri risalenti al periodo medioevale, come le torri di avvistamento e l’Abbazia di San Rabano risalente al 1100. 47 mi o n e i n i m r e T della Terra a m m e r a M i d COLLEZIONE UOMO • BRIGANTE Genericamente è un bandito, un fuorilegge armato. Nell’accezione comune è il malvivente che assalta i viandanti in aperta campagna, solo o aggregato in bande. Nell’immaginario collettivo e’ visto come una persona crudele e sanguigna, benché talvolta sia stato mitizzato. Questo personaggio trova una precisa connotazione storica nel periodo immediatamente successivo all’Unità d’Italia. Nella seconda metà del diciannovesimo secolo, il brigantaggio era una delle piaghe più evidenti della provincia di Grosseto. In Toscana i briganti erano in genere solitari: ebbero degli allievi, imposero il loro stile, ma mai li colse l’ambizione di comandare piccoli eserciti. Diventarono fuorilegge più che altro come scelta di un modo di vivere, un mestiere senza precisi riferimenti di carattere ideologico. Il primo brigante a lasciare un segno nella storia locale fu Enrico Stoppa, che imperversò nell’orbetellano dal 1853 al 1863. Gli altri nuclei più importanti erano quelli di Domenico Tiburzi e quello di Ausini, Albertini, Fioravanti, Ranucci, Settimio e Domenico Menichetti Chi erano i briganti, dei delinquenti comuni o dei gentiluomini che rubavano ai ricchi per dare ai poveri? L’onorevole Massari definì il fenomeno del brigantaggio come “la protesta selvaggia e brutale della miseria contro le antiche e secolari ingiustizie”, legato all’esistenza delle grandi tenute maremmane e delle tensioni sociali. Non a caso i più gravi episodi di violenza si verificavano ai danni di guardiani, guardiacaccia, fattori, carabinieri e altri rappresentanti del potere padronale e dello Stato. Molti banditi erano avvolti da un alone di leggenda e circondati dalla simpatia popolare. In Maremma il brigantaggio era caratterizzato da una forma di tassa ai danni dei grandi proprietari che tenevano in pugno l’economia agricola della zona; per gli insolventi il ricatto era l’incendio, tipico mezzo di reazione antipadronale dei braccianti maremmani. Il brigantaggio fu debellato alla fine del diciannovesimo secolo. Pochi briganti finirono ammanettati: i più preferirono cadere sotto il piombo dei carabinieri piuttosto che arrendersi e finire agli arresti. • GIOGO Strumento di legno col quale si congiungono e accoppiano insieme i buoi destinati al lavoro. • PERATTO Pero selvatico. E’ un comune arbusto o alberello alto fino a 6 metri che cresce nei pascoli e negli incolti dell’Italia centrale, meridionale e insulare. Ha rami grigi, spinosi e foglie alterne o disposte in fascetti sui rametti brevi, lanceolate. I fiori sono bianchi riuniti in ombrella ed i frutti hanno forma rotonda, piccoli e di colore giallo-bruno. Queste piccole pere globose non sono però commestibili: aspre ed astringenti, costituiscono un alimento solo per gli animali selvatici. Hanno però una grande importanza per la conservazione della 48 biodiversità, e da loro derivano tutte le varietà di pero coltivate. • COMPANATICO Tutto ciò che viene mangiato insieme al pane. • SORBO Albero della famiglia delle Rosacee che dà un frutto rotondo, di colore giallo-bruno. Di sapore aspro ed insopportabile prima della perfetta maturazione, diviene molle edibile purché si lasci alcuni giorni ad “ammezzire” tra la paglia o esposto all’aria. Considerate l’astringenza del frutto e la durezza del legno, in Maremma la parola “sorbo” è anche un epiteto per caratterizzare una persona di cervello non propriamente versatile. • MAZZETTO Gioco equestre che si svolgeva durante i festeggiamenti popolari. • SCHIOPPO Giocattolo formato da un tubo di sambuco usato per sparare ghianda o palle di stoppa tramite un paletto di legno chiamato piolo. • STOLZO Sussulto dovuto a spavento improvviso. • RANZAGNOLO Mattarello, ovvero il legno rotondo utilizzato per stendere la pasta. • BOTRONE Avvallamento formato da terreno franoso. • PENNATO Attrezzo usato per tagliare rami e siepi. • RANDELLO Pezzo di legno piegato ad arco usato per stringere le funi con le quali si chiudevano i sacchi di juta. • PASTRANO È un mantello di tessuto grossolano, un tempo indossato dai poveri o dai pastori. Era un soprabito simile al ferraiolo (mantello usato in determinate occasioni sopra l’abito talare), con bottoni, bavero, maniche e pistagna (pezzo di stoffa imbottita, utilizzata come copertura per il colletto o il bavero) • MICCIO Asino tipico del territorio Amiatino caratterizzato dal colore grigio sorcino, dalla croce nera sul manto e dalla zebratura degli arti. Attualmente è una razza protetta in via di estinzione. • CAFAGGIO Riserva di caccia o tenuta agricola di proprietà nobiliare, chiusa e recintata. La parola deriva dal longobardo “Gahagi” che significa area boschiva recintata o area chiusa soggetta a bandita di caccia. • TRAPELO Cavallo da tiro. Deriva dal latino “potelum” tiro in avanti. • TISCHIO Terreno scistoso ricco di pietre fini e scogliose. COLLEZIONE DONNA • ELBA La maggiore fra le Isole dell’Arcipelago Toscano, è la terza fra quelle italiane. Le coste, in genere alte e rocciose, sono molto frastagliate con numerose sporgenze ed insenature. Qui ha sede Il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. Un’antica leggenda narra che quando la Venere Tirrenica nacque dalle onde del mare, si ruppe il gioiello di cui la dea era adorna. Il diadema e le sue gemme caddero in acqua trasformandosi nell’Elba e nelle altre isole dell’Arcipelago Toscano. • SENTIERO Strada stretta e sommariamente tracciata in zone campestri o montuose. La Maremma è ricca di sentieri che attraversano i campi o i boschi nelle colline circostanti. • ALBATRELLA Frutto dell’albatro, Arbutus unedo (corbezzolo). Bacche sferiche del diametro di circa cm. 2 ricoperte da una spessa scorza formata da granuli, maturano in autunno, dopo un anno dalla fioritura; solo allora le albatrelle presentano il caratteristico colore rosso scuro, diventano morbide al tatto e con la polpa carnosa. Il sapore è estremamente delicato: per questo motivo, data la scarsa sapidità del frutto, la parola “albatrella” in Maremma viene anche utilizzata come sinonimo di persona sciocca e insignificante. • BALLA Sacco di juta generalmente utilizzato per il trasporto di cereali e prodotti agricoli. La parola “balla” può anche significare “grossa fandonia”, cioè una cosa artificiosamente gonfiata, proprio come un sacco. • GUAZZA Grande quantità di rugiada che inumidisce il terreno come fosse piovuto • BRIGLIA Finimento posto alla testa dei cavalli che viene attaccato al morso per regolarli e guidarli. In specifico la briglia indica quella parte delle redini costituita dalla striscia di cuoio che si stringe in mano. • PASTRANO È un mantello di tessuto grossolano, un tempo indossato dai poveri o dai pastori. Era un soprabito simile al ferraiolo (mantello usato in determinate occasioni sopra l’abito talare), con bottoni, bavero, maniche e pistagna (pezzo di stoffa imbottita, utilizzata come copertura per il colletto o il bavero) • MADIA Mobile in legno a sponde alte utilizzato per impastare il pane e conservare la farina o altri generi alimentari. 49 CONFEZIONI BREMA s.n.c. Via del Colle s.n. • 58054 Pancole (GR) • Tel. 0564 503029 • 0564 503313 • Fax 0564 503414 www.confezionibrema.it • www.anticasartoriadimaremma.it • [email protected]