L`infermiera sbaglia paziente muore dopo la trasfusione
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L`infermiera sbaglia paziente muore dopo la trasfusione
llaa RReeppuubbbblliiccaa MARTEDÌ 27 AGOSTO 2013 ■ II FIRENZE CRONACA La sanità L’infermiera sbaglia paziente muore dopo la trasfusione Grosseto, il sangue era incompatibile MICHELE BOCCI ANCORA uno scambio di paziente al momento della trasfusione in un ospedale toscano. Domenica mattina nella stanza della rianimazione di Grosseto era tutto pronto, il malato era stato identificato, la sacca di sangue con il suo nome era sul carrellino al centro della stanza. L’infermiera però ha interrotto la procedura per aiutare il medico ad intervenire sull’altro degente della stanza, che aveva avuto un problema. Terminato quel lavoro ha preso l’ago e istintivamente è tornata sull’uomo che aveva seguito fino a quel momento e Il medico legale chiarirà se è stata fatale o ha solo accelerato il decesso ha messo l’ago nel suo braccio. Era la persona sbagliata. Il sangue A positivo, destinato al vicino, è finito nell’organismo di un uomo del gruppo 0 positivo, cioè incompatibile. Ci si è accorti dopo pochi minuti dell’errore ma le condizioni del paziente sono rapidamente peggiorate malgrado le terapie somministrate dai sanitari. Domenica sera Sergio Fiorini, grossetano di 76 anni, è morto. Ieri mattina i suoi familiari sono andati dalla polizia a presentare un esposto. Sono arrabbiati, sostengono che il loro caro sia stato ucciso dall’ospedale, che stava male ma non era così grave. E’ stato quell’errore a portarlo alla morte. La procura ha disposto l’autopsia e affidato l’indagine alla squadra mobile, che ha sequestrato le cartelle cliniche. Anche la Asl di Grosseto ha aperto un’inchiesta. E’ stata la direzione a voler rendere subito noto lo sbaglio, coinvolgen- do i Centri sangue regionale e nazionale e l’unità regionale del rischio clinico. Si è trattato di un errore umano e drammatico, commesso da un’infermiera molto stimata. Ha avuto un black out. E’ sconvolta per quello che è successo. «Come sempre in questi casi, le persone colpite sono due», commenta dispiaciuto un operatore. Ieri pomeriggio è arrivata già la prima relazione sul caso in Regione. L’errore non ha niente a che fare con il funzionamento del sistema trasfusionale, che si occupa della raccolta del sangue e della somministrazione ma è legato a una distrazione dell’ultimo istante di un operatore. Che tra l’altro non era solo ma con un medico, come prevedono le procedure di sicurezza. Il fatto è che il dottore in quel momento era impegnato a intervenire sul paziente, che aveva avuto un problema. Sergio Fiorini era ricoverato da tempo in ospedale per una polmonite che aveva provocato una sepsi, cioè un’infezione diffusa a tutto l’organismo. Le sue condizioni erano serie e per questo negli ultimi giorni era stato trasferito nel reparto di rianimazione. Spetterà al medico legale chiarire se l’errore trasfusionale ha accelerato la sua morte o l’ha provocata. Secondo i primi dati dell’inchiesta della Asl sarebbero en- trati pochi millilitri di sangue di gruppo A positivo rispetto ai 250 di una sacca intera. Va però detto che quella persona era in condizioni di salute precarie e anche una bassa quantità potrebbe aver peggiorato le sue condizioni. «Questi sono tipici incidenti dovuti a troppa sicurezza - dice Riccardo Tartaglia, responsabile del rischio clinico della Regione - Visto che i pazienti sono pochi e questi operatori li conoscono bene, si abbassa la tensione e arriva l’errore. Ma la trasfusione è un atto che non va banalizzato, ci sono procedure da rispettare. Prima di tutto identificare molto bene paziente». © RIPRODUZIONE RISERVATA Le tappe LA VITTIMA L’INFERMIERA L’INCHIESTA Un paziente di 76, Sergio Fiorini, pensionato, ex rappresentante di commercio, viene stato ricoverato all’ospedale di Grosseto per una polmonite Porta la sacca per la trasfusione a un paziente, ma interrompe la procedura per aiutare un medico e quando la riprende scambia il paziente con il vicino di letto L’errore viene subito scoperto, ma le condizioni dell’uomo peggiorano fino al decesso. I familiari presentano una denuncia, la magistratura apre un’inchiesta La Regione Sono nove i precedenti dal 2006 in Toscana. “Vogliamo valutare se questi eventi esprimono un’eventuale criticità del sistema” Marroni ordina un’inchiesta in tutte le Asl TROPPI casi di errori trasfusionali, 9 dal 2006 a oggi, gli ultimi quattro nel giro di due anni. A Siena nel luglio 2011, Firenze nel luglio 2012, Viareggio nel giugno 2013 e ora Grosseto. L’assessore alla salute Luigi Marroni non si accontenta dell’inchiesta interna della Asl dove è avvenuto l’ultimo sbaglio e apre una verifica che interesserà tutte le aziende sanitarie e i centri trasfusionali della Regione. Non bisogna dimenticare che il sistema sangue poche settimane fa aveva commesso un altro errore preoccupante, più “a monte” nel percorso che arriva alla donazione. Il caso della positività all’epatite di due sacche di plasma, scoperto dalla azienda farmaceutica Kedrion, deve ancora trovare una spiegazione. «Voglio esprimere le mie più sentite condoglianze alla famiglia del paziente deceduto a Grosseto. Ma voglio anche tranquillizzare i cittadini toscani sulla sicurezza del nostro sistema sangue», esordisce Marroni. «Come Regione, vogliamo valutare se questi eventi possono esprimere un’eventuale criticità del sistema su cui poter intervenire. So- GROSSETO Scambio di paziente fatale all’ospedale no stati convocati per una verifica congiunta e per discutere del buon uso del sangue i direttori sanitari delle Aziende e i responsabili di tutti i Centri trasfusionali toscani, in quanto responsabili del governo clinico del sangue e delle procedure trasfusionali. Sottoporremo il nostro sistema a un audit, al quale inviteremo anche il Centro nazionale sangue e il Centro regionale gestione rischio clinico. Purtroppo l’errore umano, come in questo caso, può capitare e non è del tutto eliminabile, ma i dati ci dicono che il nostro si- stema è sicuro». Il vicepresidente della commissione sanità in consiglio regionale, Stefano Mugnai (Pdl), sottolinea che tutti gli errori di trasfusione recenti sono avvenuti di estate e si chiede polemicamente: «Che ci siano da rivedere i protocolli di sicurezza? Continuiamo ad attendere risposte dalla giunta su come sia possibile un simile susseguirsi di errori che costano la vita ai pazienti. Uno sarebbe già troppo, ma questa serie davvero lascia sconcertati». (mi.bo.) ANAS S.p.A. ANAS S.p.A. ANAS S.p.A. Compartimento della viabilità per la Toscana Compartimento della viabilità per la Toscana Compartimento della viabilità per la Toscana © RIPRODUZIONE RISERVATA ESTRATTO DEL BANDO DI GARA ESTRATTO DEL BANDO DI GARA ESTRATTO DEL BANDO DI GARA Il Compartimento della Viabilità per la Toscana, Viale dei Mille 36- 50131 FIRENZE Tel. 055/56401 rende noto che sarà esperito il seguente appalto a procedura aperta ai sensi degli artt. 81, 82 e 86 del D.Lgs 163/2006 avente per oggetto: CUP F23D13000440001 - CIG 529407373D - PA FILAV027-13. Provincia di Arezzo. S.S. 3Bis “Tiberina” Itinerario E45 “OrteRavenna” Tratto: San Giustino-Canili. Lavori di manutenzione straordinaria - Lavori relativi al rifacimento degli appoggi, ripristino delle testate di soletta nonché dei giunti di dilatazione del viadotto Valsavignone compreso tra i km 159+100 e 159+590 in entrambe le carreggiate. Importo complessivo posto a base di gara € 6.254.870,00 IVA esclusa, di cui € 4.465.618,50 per lavori a misura, € 1.629.251,50 per lavori a corpo ed € 160.000,00 per oneri relativi alla sicurezza non soggetti a ribasso. Categoria prevalente OG3 V categorie scorporabili: OS11 III-bis e OS12-A II - Responsabile del procedimento Ing. Andrea Primicerio. Il bando di gara è pubblicato presso questo Compartimento, l’Albo Pretorio del Comune di Firenze, la G.U.R.I. n. 100 del 26.08.2013, il profilo committente www.stradeanas.it, il sito informatico del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e sul sito informatico presso l’Osservatorio sui lavori pubblici. Data di spedizione alla G.U.U.E. 21.08.2013. Le offerte e la documentazione per la partecipazione dovranno pervenire, pena l’esclusione, entro le ore 12.00 del giorno 16.10.2013 all’indirizzo di questo Compartimento con le modalità e le prescrizioni indicate nel citato bando e nel relativo disciplinare. Il Dirigente Amministrativo Dott. Roberto Troccoli Il Compartimento della Viabilità per la Toscana, Viale dei Mille 36 - 50131 FIRENZE Tel. 055/56401 rende noto che sarà esperito il seguente appalto a procedura aperta ai sensi degli artt. 81, 82 e 86 del D.Lgs 163/2006 avente per oggetto: CUP F23D13000390001 - CIG 5289195DC7 - PA FILAV020-13. Provincia di Arezzo. S.S. 3Bis “Tiberina” Itinerario E45 “OrteRavenna”. Lavori di manutenzione straordinaria - Lavori di manutenzione per adeguamento sismico a seguito di specifiche indagini strutturali sul viadotto Balzaccia compreso tra i Km 149+690 e 149+920. Importo complessivo posto a base di gara € 2.020.000,00 IVA esclusa, di cui € 1.076.972,31 per lavori a misura, € 883.027,69 per lavori a corpo ed € 60.000,00 per oneri relativi alla sicurezza non soggetti a ribasso. Categoria prevalente OG3 Classifica III-bis Categorie scorporabili OS11 III e OS12-A I - Responsabile del procedimento Ing. Andrea Primicerio. Il bando di gara è pubblicato presso questo Compartimento, l’Albo Pretorio del Comune di Firenze, la G.U.R.I. n. 100 del 26.08.2013, il profilo committente www.stradeanas.it, il sito informatico del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e sul sito informatico presso l’Osservatorio sui lavori pubblici. Le offerte e la documentazione per la partecipazione dovranno pervenire, pena l’esclusione, entro le ore 12.00 del giorno 23.09.2013 all’indirizzo di questo Compartimento con le modalità e le prescrizioni indicate nel citato bando e nel relativo disciplinare. Il Dirigente Amministrativo Dott. Roberto Troccoli Il Compartimento della Viabilità per la Toscana, Viale dei Mille 36 - 50131 FIRENZE Tel. 055/56401 rende noto che sarà esperito il seguente appalto a procedura aperta ai sensi degli artt. 81, 82 e 86 del D.Lgs 163/2006 avente per oggetto: CUP F23D13000410001 CIG 5289209956 - PA FILAV022-13. Provincia di Arezzo. S.S. 3Bis “Tiberina” Itinerario E45 “Orte-Ravenna” Tratto: San Giustino - Canili. Lavori di manutenzione straordinaria - Lavori di manutenzione per adeguamento sismico a seguito di specifiche indagine strutturali sul viadotto Stantino compreso tra i km 150+653 e 150+753. Importo complessivo posto a base di gara € 1.233.000,00 IVA esclusa, di cui € 36.500,00 per oneri relativi alla sicurezza non soggetti a ribasso. Categoria prevalente OG3 Classifica III Categorie scorporabili OS11 II - Responsabile del procedimento Ing. Andrea Primicerio. Il bando di gara è pubblicato presso questo Compartimento, l’Albo Pretorio del Comune di Firenze, la G.U.R.I. n. 100 del 26.08.2013, il profilo committente www.stradeanas.it, il sito informatico del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e sul sito informatico presso l’Osservatorio sui lavori pubblici. Le offerte e la documentazione per la partecipazione dovranno pervenire, pena l’esclusione, entro le ore 12.00 del giorno 23.09.2013 all’indirizzo di questo Compartimento con le modalità e le prescrizioni indicate nel citato bando e nel relativo disciplinare. Il Dirigente Amministrativo Dott. Roberto Troccoli VIALE DEI MILLE, 36 - 50131 FIRENZE Tel. 055/56401 - Fax 055/573497 • sito internet www.stradeanas.it VIALE DEI MILLE, 36 - 50131 FIRENZE Tel. 055/56401 - Fax 055/573497 • sito internet www.stradeanas.it VIALE DEI MILLE, 36 - 50131 FIRENZE Tel. 055/56401 - Fax 055/573497 • sito internet www.stradeanas.it llaa RReeppuubbbblliiccaa MARTEDÌ 27 AGOSTO 2013 CRONACA ■ III FIRENZE Da sapere I RISARCIMENTI I CASI GRAVI NIENTE ASSICURAZIONI DAVANTI AL GIUDICE Sono oltre 1.600 all’anno le richieste di risarcimento che arrivano alla Regione Toscana per gli errori commessi nelle corsie degli ospedali da medici o dal personale infermieristico. Una media di 4 al giorno Sono diciannove gli errori più gravi commessi fra il 2010 e il 2013 e hanno provocato nelle vittime danni che si aggirano almeno intorno a un valore di mezzo milione di euro. Statisticamente si tratta di numeri bassi La Regione fa da sé e in questo modo può risarcire più rapidamente i pazienti. Le polizze ammontavano a 50 milioni annui. Dal 2010 il denaro per i contenziosi viene preso dal fondo sanitario Soltanto il quindici per cento dei casi aprono un contenzioso che finisce di fronte a un giudice (che può essere civile o penale). Il resto delle questioni vengono invece risolte attraverso le strade extragiudiziali I numeri Ogni anno 1.600 richieste danni per gli errori commessi in corsia La Regione non ha più assicurazioni: costavano troppo INTERVENTI andati male, diagnosi sbagliate, trattamenti inadeguati, cadute e anche trasfusioni errate. Ogni anno gli ospedali toscani ricevono 1.600 richieste di risarcimento da parte dei pazienti, più di 4 al giorno. E pagano di tasca propria. La Regione infatti ha da tempo disdetto tutte le polizze con le compagnie assicurative. Erano troppo care, circa 50 milioni di euro all’anno, e i contenziosi duravano tantissimo, con ripercussioni negative per chi doveva ricevere i soldi ma anche per le Asl. Dal 2010 si viaggia senza alcun aiuto esterno, pescando dal fondo sanitario il denaro necessario a risarcire i danni provocati ai malati ma anche ai loro parenti. Solo nel 15% dei casi si finisce di fronte a un giudice civile o penale, per il resto le questioni si risolvono in via extragiudiziale. D’altronde circa la metà dei sinistri valgono meno di 5 mila euro e farli valutare dal sistema giudiziario, afflitto da note lungaggini, diventa un problema per i pazienti e per le stesse Asl. Così si è I casi SONO i 19 errori più gravi commessi nelle corsie toscane tra il 2010 e il 2013. Turbano i sonni dei responsabili Asl e della Regione, oltre ad aver rovinato la vita ai pazienti e alle loro famiglie. Hanno provocato ai malati danni enormi, che sono quantificati in almeno mezzo milione di euro ma in certi casi anche molto di più. A valutarli è una commissione regionale. Si è infatti deciso di lasciare alle Asl la gestione dei risarcimenti di valore più basso e di far arrivare all’assessorato quelli più importanti. Tra l’altro l’idea sarebbe quella di “centralizzare” sempre di più il sistema, facendo entrare in gioco gli Molti i mini rimborsi: i più frequenti per cadute e perdita delle dentiere uffici dell’assessore Luigi Marroni per i casi che valgono più di 100 mila euro, cioè il 4-5% del totale. Sono pochi ma pesano sul bilancio del sistema di autoassicurazione, per questo non si vogliono lasciare esclusivamente in mano alle aziende sanitarie. Il danno più grave di cui si sta discutendo in questi mesi è stato provocato ad un paziente dell’azienda ospedaliera di Siena, e l’importo del risarcimento è stato valutato ben 3 milioni e 700 mila euro. Il caso è quello di un problema nella cura di un bambino, che I DANNI Le richieste di risarcimenti per errori medici sono circa 1.600 all’anno. La Regione non ha più l’assicurazione perché costava troppo deciso di passare all’autoassicurazione, che tra l’altro permette di chiudere le richieste di risarcimento più rapidamente. Il timore, fin da quando è stato adottato il nuovo sistema, è che la maggiore semplicità della denuncia (basta mandare una lettera con la richiesta danni alla Asl, teori- camente anche senza avvocato) è che ci sia un aumento della litigiosità, cioè delle richieste di danni. Per ora il fenomeno non si è visto ma in Regione si teme che comunque possa arrivare. C’è anche un altro problema che sta sorgendo in questo periodo. Visto che, salvo che per i super ri- sarcimenti, le Asl gestiscono da sole la grande maggioranza dei sinistri, finisce che un errore in corsia commesso, ad esempio, a Livorno, viene pagato una cifra diversa da un caso identico avvenuto a Lucca. Nel 2010 le segnalazioni dei pazienti sono state 1.609, l’anno Le lesioni permanenti a un bambino nell’azienda di Siena sono state valutate 3 milioni e 700mila euro Sono 19 i maxi risarcimenti che superano il mezzo milione Orbetello Oggi l’autopsia sulla ragazza L’assessore regionale alla salute Luigi Marroni ha riportato gravissime lesioni permanenti. Ovviamente si parla di contenziosi non chiusi, e quindi le cifre possono cambiare. Valgono 2 milioni e mezzo di euro i quattro maxi risarcimenti che si stanno valutando per l’azienda sanitaria di Livorno: un errato e un ritardato intervento, una mancata e una errata diagnosi. Ci sono anche casi di infezioni prese in corsia che hanno portato alla morte (a Lucca) o hanno provocato danni importanti (all’azienda ospedaliera pisana). Ad Arezzo gli errori da maxi risarcimento sono stati quattro, a Prato tre, a Grosseto uno, come a Pistoia e al Meyer. A fronte di pochi sinistri dai risarcimenti milionari, ce ne sono un’infinità da poche migliaia di euro. Un tempo il mito era la dentiera. Fino a qualche anno fa la richiesta di rimborso più diffusa negli ospedali riguardava lo smarrimento della protesi. E le Asl sborsavano anche cifre piuttosto importanti, tra i 10 e i 15 mila euro. «Abbiamo fatto piani di formazione dei lavoratori, in particolare infermieri e operatori socio sanitari, abbiamo coinvolto i pazienti, dif- LA PROCURA di Grosseto ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo sulla ragazza di 17 anni morta a Orbetello per i postumi di un incidente al mare avvenuto su una spiaggia della Campania. La giovane aveva riportato un trauma all’ottava costola è stata medicata e dimessa. Si è trasferita con la famiglia a Pescia Romana (Viterbo) ma siccome non guariva dai dolori, il 21 agosto è andata all'ospedale di Orbetello, il più vicino, dove è stata ricoverata per le conseguenze di una lesione a un polmone e dove è morta domenica. Oggi si terrà l’autopsia per stabilire le cause del decesso. fuso cassettine personali e gli errori sono calati», spiega Francesco Venneri, responsabile del risk management della azienda sanitaria fiorentina. Anche il valore del risarcimento è sceso, perché molte aziende hanno affidato ai propri servizi di odontoiatria la realizzazione delle nuove dentiere da consegnare ai pazienti anziani. «A noi costano 2.000-2.500 euro e paghiamo soprattutto perché alcune vanno perse durante gli interventi di urgenza. Gli smarrimenti in reparto sono molto meno frequenti». Con il problema delle dentiere un po’ ridotto, oggi nel calderone delle richieste di risarcimento che valgono meno di 20.000 euro, e rappresentano l’80% del totale, ci finiscono soprattutto le cadute. Non solo nelle corsie e non solo dei malati. Scivolano e si fanno male, dentro i bagni delle sale di attesa o nei vialetti interni degli ospedali anche i visitatori. «Quando c’è una frattura si sborsano 1015 euro, cifre che variano a seconda dell’età della persona, della sua capacità biologica, di quella lavorativa», spiega sempre Venneri. «Paghiamo una serie di piccoli rimborsi anche per mancato riconoscimento di fratture parcellari, non rilevate al primo controllo ma da una seconda lastra», dice ancora il medico: «Poi ci sono i ritardi diagnostici e la ritardata consegna di referti istologici. Ovviamene senza particolari conseguenze sulla prognosi». (mi.bo.) © RIPRODUZIONE RISERVATA dopo 1.635 e l’anno scorso 1.561. Sono più o meno un terzo quelle rimborsate del 2010, un quarto quelle del 2011. Il 2012 è un po’ più indietro. Evidentemente il sistema, anche se molto più veloce rispetto a quando c’erano le compagnie di assicurazione, non è ancora rapidissimo. «Bisogna tenere conto che dal totale dei sinistri denunciati vanno tolte le richieste respinte perché non viene provato il nesso di causalità tra l’atto medico e il danno», spiega Riccardo Tartaglia, del Centro regionale per il rischio clinico. Così facendo la percentuale dei risarcimenti rispetto al totale di coloro che ne hanno diritto sale. Ciò non toglie che il rischio di una spesa alta per l’autoassicurazione c’è ancora. Per rimborsare i sinistri del 2010, ad esempio, la Regione ha speso per ora circa 16 milioni. Presumibilmente però si tratta dei danni meno costosi, quelli che appunto si liquidano rapidamente. Quando verranno pagati anche i circa mille che mancano, da cui andranno tolte le richieste re- Per ripagare le domande relative al 2010 saranno necessari circa 50 milioni spinte, la cifra lieviterà. Secondo le simulazioni della Regione resterà sempre inferiore, anche se non di molto, ai 50 milioni che si spendevano di assicurazione fino al 2008. Bisogna però tener conto che nel frattempo i prezzi delle polizze sarebbero aumentati, arrivando anche ad un totale di 70 milioni. Il sistema dell’autoassicurazione si intreccia con il cosiddetto rischio clinico, cioè con le misure messe in pratica per evitare gli errori. Quando c’erano le compagnie private i medici, ovviamente per i casi più banali, non dovevano spiegare come erano andate le cose, perché i privati gestivano il sinistro senza bisogno di loro. Adesso c’è un maggior coinvolgimento dei professionisti, cosa che aiuterebbe la prevenzione degli errori in corsia. I camici bianchi devono fare comunque la loro assicurazione. Le aziende sanitarie e ospedaliere sono tenute a comunicare alla corte dei conti le spese che hanno sostenuto per ogni sinistro. Se i magistrati ritengono che ci sia una colpa grave da parte di chi ha commesso l’errore, al medico responsabile viene richiesto il danno. Si tratta di un’eventualità molto remota, la maggior parte delle volte la colpa è valutata lieve, da cui i professionisti si coprono spendendo tra i 50 e i 100 euro al mese di polizza. (mi.bo.) © RIPRODUZIONE RISERVATA