Comments
Description
Transcript
Certo è che è accaduto
Storie dall’arte – Certo è che è accaduto Certo è che è accaduto "... un’arte con due più due uguale quattro, che è ora la più accessibile e la più gradita al pubblico, non è degna della nostra epoca.” Marc Chagall M. Bucci - Marc Chagall Sansoni editore Ivan e Micol si sono uniti in volo. È accaduto ieri sotto gli occhi tutti, o meglio di quei pochi che si trovavano a passare. Inutile dire che la notizia si è diffusa rapidamente suscitando l'entusiasmo della gente che numerosa è accorsa sul luogo da cui Ivan ha spiccato www.scritturacome.com • [email protected] 1 Storie dall’arte – Certo è che è accaduto il salto. Chi l’ha visto dice che ha raggiunto Micol sui tetti e, dopo averla fatta salire in groppa, si è librato con un balzo nello spazio blu, dove passano gli innamorati. Qualcuno sostiene che l'ha aiutato un pesce, altri la Signora Dalla Borsa Verde. Zibibbo, sia pur con rammarico, afferma che è stata la sua musica a dargli le ali. Cosa abbia spinto Ivan e Micol a fare questa scelta è facilmente intuibile, difficile semmai è capire come vi siano riusciti. Certo è che è accaduto: Ivan è riuscito a volare. Tutto è cominciato una mattina in cui, come sempre, si era presentato strigliato e profumato agli ometti della giostra, ostentando corna e zoccoli lucidati alla perfezione. Sembra, infatti, che prima di iniziare la giornata Ivan andasse a trovare i suoi amici per essere portato in sella ora da uno ora da un altro, e a passo di corsa! altrimenti non si divertiva. Gli ometti, malgrado il suono del carillon invitasse a una lenta andatura, acconsentivano alla sua richiesta perché nessuno dei loro clienti era bello come quel caprone. Gli ometti hanno ancora il basto sulla schiena e si aggirano orgogliosi fra la gente che popola la piazza dell’albero www.scritturacome.com • [email protected] 2 Storie dall’arte – Certo è che è accaduto traverso, teatro dell’evento: Ivan era loro amico e tutti lo sapevano. Ometto Pompiere, brandendo l’idrante come una spada, va dicendo che lui aveva subito capito che quello sarebbe stato un giorno importante mentre Ometto Medico, con l’aria di chi, per esperienza personale, è in grado di comprendere i sentimenti di una persona di successo, conferma solenne "È arrivato trotterellando con spavalderia, come se … come se sapesse quel che stava per accadere." "È un miracolo, è un miracolo", ripete a tutti Ometto Frate, paonazzo per l’eccitazione. A chiunque gli si avvicina, confida in gran segreto che www.scritturacome.com • [email protected] 3 Storie dall’arte – Certo è che è accaduto Ivan lo preferiva agli altri in quanto, per via della pancia di cui andava fiero, aveva la sella più larga e le staffe un po’ più corte, giuste giuste per le sue zampe. "Io lo facevo ridere. Gli piacevo perché ero morbida e rotonda. Giocava con le giarrettiere e starnutiva quando le piume del boa gli solleticavano il naso. Mi diceva che gli ricordavo l’infanzia, quando abitava vicino a due scrofe in cerca di marito. Però non sono irsuta come loro e per questo gli piacevo." Ometta Sciantosa, lusingata dall’essere stata nelle grazie di un personaggio ormai tanto famoso, non sta più nei suoi pochi panni e, in attesa di notorietà quale favorita di colui che è riuscito a volare, non pensa ad altro che a ravviarsi i capelli e a incipriarsi il naso. Ometto Con Cilindro asserisce che Ivan stava per salirgli in sella quando hanno sentito quello strano suono. Facevano sempre un giro insieme perché vicini stavano bene, lui con il frac tutto nero e Ivan con il manto tutto rosso. Ma quel giorno il giro non l'hanno più fatto. "Poteva sembrare un sibilo o un cigolio, ma era armonioso come il canto di un www.scritturacome.com • [email protected] 4 Storie dall’arte – Certo è che è accaduto uccello e struggente come un abbraccio…" afferma Ometto Poeta "e anche Ivan ne ha subito il fascino. Si è avviato senza indugio sulla scia di quella musica tentando di individuarne la provenienza. Senza nemmeno toglierci i basti dalla schiena, noi lo abbiamo seguito in silenzio”, conclude indicando l’albero traverso. Abbracciato al suo violino, Zibibbo è rimasto lì da ieri, a cavalcioni del tronco che spunta dal muro della casa turchina come il braccio di un vecchio. www.scritturacome.com • [email protected] 5 Storie dall’arte – Certo è che è accaduto Ha un cappello bianco che sembra fatto di carta e un vestito con una manica rossa e una blu, una gamba verde e una gialla. Potrebbe sembrare un fiore o uno strano uccello, se non fosse per il violino. "Io vivevo per lei, perché senza la mia musica sarebbe potuta cadere. Io suonavo e lei ballava, questa era la nostra vita. Si avventurava sui tetti fra gatti e comignoli, la luna come riflettore e gli innamorati come spettatori. Il tutù rosa la cingeva come una corolla, e lei danzava senza mai fermarsi. Due passi in salita verso il crinale di un tetto, e poi sulle punte per abbracciare il cielo. Due passi in www.scritturacome.com • [email protected] 6 Storie dall’arte – Certo è che è accaduto discesa intorno a un comignolo, e un sorriso al mondo intero. Il mio archetto si impennava e poi di nuovo scivolava, risaliva e danzava con lei. Ancora una giravolta e una riverenza, un saltello e un inchino profondo al cielo, ai gatti, a chi come me viveva per lei. E via, via di nuovo, balzando da un tetto a un altro fino in cima alla cupola, da cui si sporgeva verso il blu per salutare gli innamorati che passano nel cielo sospinti da loro amore Zibibbo riprende a suonare. Tutti nella piazza smettono di vociare per ascoltare quel pagliaccio che, a cavallo di un tronco, racconta con l'archetto la sua melanconia. Le corde gemono e impietosiscono la folla che, silenziosa e già dimentica del miracolo, si stringe www.scritturacome.com • [email protected] 7 Storie dall’arte – Certo è che è accaduto commossa intorno al buffone che va cantando il suo amore: "Quel caprone è arrivato scalciando, con gli occhi sbarrati pieni di paura. Si è fermato lì, dove siete voi, accovacciato con il muso fra gli zoccoli e così è rimasto, ammucchiato per terra come un sacco vuoto, stordito dal suono del mio violino. A un acuto è trasecolato, ha alzato lo sguardo e ha visto Micol che ballava, graziosa come un fiore di campo e armoniosa come una melodia. Io lo so, fa male il cuore quando ricomincia a battere: brucia, punge, sconquassa, toglie il respiro, e anche Ivan è rimasto senza fiato. Ho continuato a suonare, non potevo smettere perché Micol doveva ballare per vivere e io, per vivere, dovevo suonare. La musica ha fatto il resto. Quel mucchio di peli rossi ha cominciato a ondeggiare debolmente e a nutrirsi del mio suono a piccoli sorsi, senza avidità. Mi ha chiesto chi fosse quella creatura e perché ballava sui tetti. Gli ho detto solo che si chiamava Micol e che ballava per vivere. Sulle prime non ha capito un gran ché ma, si sa, è un caprone. Mi ha chiesto di poterle parlare ma poi si è www.scritturacome.com • [email protected] 8 Storie dall’arte – Certo è che è accaduto guardato gli zoccoli e ha aggiunto <<non fa niente>>”. "Se non ci fossi stata io!" irrompe la Signora Dalla Borsa Verde. "Sono stata io che gli ho insegnato a volare. È stata una fortuna per quel caprone avermi incontrata. Quando l'ho visto, ho capito subito che aveva un problema. Era così bello nel suo manto di fuoco, con quelle corna lucide e svettanti all'indietro. Non è facile incontrare persone così compite e fiere anche in un momento di bisogno. Confesso che ero un po’ emozionata, ma senza pensarci due volte mi sono avvicinata”. www.scritturacome.com • [email protected] 9 Storie dall’arte – Certo è che è accaduto A sentirla parlare è lei che ha fatto il miracolo, è lei che ha insegnato a Ivan a volare. Insomma, sembrerebbe che il miracolo consista nell'aver insegnato a volare a un caprone e non nel fatto che un caprone sia riuscito a volare. La Signora Dalla Borsa Verde è irrefrenabile: squittisce, sgambetta e dimena il corpo segaligno cercando consensi. "Stavo passeggiando sul muro di quella casa, vedete, quella con le finestre grandi. Da quel muro sembra che l'albero traverso debba cadere da un momento all'altro a testa in giù. Ma non è vero, sapete, non è vero”. Parla e ride, la Signora Dalla Borsa Verde, facendo traballare il cappellino guarnito di violette "Con un salto si possono toccare i rami. Ma io sono vecchia e non posso più saltare con questi piedi doloranti. Quando cammino sui muri passo vicino alle finestre e saluto le persone. Qualcuno si vergogna, altri si mettono a chiacchierare, e allora mi siedo sul davanzale per stare più comoda. Ma cosa stavo dicendo? Ecco, ricordo, stavo passeggiando su quella casa quando ho visto quel caprone che chiamate Ivan parlare con Zibibbo. Era triste, me ne sono accorta subito <<Coraggio, caprone>> www.scritturacome.com • [email protected] 10 Storie dall’arte – Certo è che è accaduto gli ho gridato <<coraggio, sto arrivando>>. Appena l’ho raggiunto ho cominciato a parlargli e ad accarezzarlo; è così che si fa. Che pelo morbido aveva, e che possanza sotto quel pelo!" … Richiamato dalla voce acuta della vecchia signora Pesce D'Argento si leva in alto, imponente come una mongolfiera. Quasi non si riesce a guardarlo tutto insieme. Gli occhi cerulei sono grandi come pianeti e mobili come radar, le squame verdi e blu mandano riflessi metallici, tanto che, al suo respiro, sembra facciano rumore. A ragion veduta ostenta l'alterigia dovuta alla sua superiorità: egli vola e può vedere tutto. "Mi sono avvicinato per capire quale fosse il problema" dice solenne, "da lassù non riuscivo a www.scritturacome.com • [email protected] 11 Storie dall’arte – Certo è che è accaduto distinguere chi avesse bisogno d’aiuto, e perché. Poi ho visto la Signora Dalla Borsa Verde che stava consolando Ivan; <<è innamorato, è innamorato>> mi ha detto subito <<bisogna organizzare un incontro>>. È ovvio che non potevo prestarmi a una simile combutta, ma ho pensato bene che fosse il caso di parlare a Ivan. Sapete, fra maschi ci si intende. Lui mi ha detto che aveva visto una creatura da sogno ma …. lui non sapeva volare. Già, capita. Qualcosa si poteva fare, ma non era semplice. Confesso di essere stato io a chiedere l’aiuto della Signora Dalla Borsa Verde. La mia mole, come vedete, non mi consente di scendere fin giù, perché la piazza dell'albero traverso non è poi così grande. L’ho pregata di farlo passeggiare sui muri tenendolo ben stretto per le corna, finché non avesse imparato a camminare da solo e anche a saltare. Si doveva abituare a vedere il mondo di traverso e a testa in giù. Le ho detto che sarei tornato a vedere come se la cavava. www.scritturacome.com • [email protected] 12 Storie dall’arte – Certo è che è accaduto Mi sono accertato che la Signora lo prendesse sotto le sue cure, cosa di cui peraltro non avevo dubbi, e sono volato via di nuovo." "Cosa vi avevo detto? Sono stata io a insegnargli tutto. Di me si è fidato subito, sono una donna di esperienza. <<Coraggio Ivan>> gli dicevo <<coraggio, ci sono qua io. Dai muri non si cade, nessuno è mai caduto. Si sale e poi si cammina normalmente, un passo dopo l'altro>>. Ma Ivan aveva paura. <<Un calcione ti ci vuole, bestia di un caprone>> gli ho urlato alla fine. Stizzito e offeso ha chiuso gli occhi e tremando si è avviato lungo il muro. www.scritturacome.com • [email protected] 13 Storie dall’arte – Certo è che è accaduto <<Bravo, stai camminando>> gli ho gridato <<Lo vedi che non cadi? Puoi cadere solo se pensi che ti stai arrampicando. Guarda lassù, saluta Zibibbo. Tutti così voi caproni, testardi come muli>>. Sapevo bene che, punto a dovere nell'orgoglio, avrebbe fatto qualunque cosa. <<Benissimo>> ho continuato a incitarlo <<Coraggio, più deciso, più su con la testa. Arriviamo fino a quella finestra>> gli ho proposto <<In quella casa ci sono sempre dei fiori nei vasi. A Micol piacerebbero molto, ma per imparare a volare non servono, ingombrano. Quando volerai potrai avere www.scritturacome.com • [email protected] 14 Storie dall’arte – Certo è che è accaduto tutti i fiori del mondo. Li vedrai sotto di te, prati gialli di camomilla e rossi di papaveri. Ora prova a girare. Sorpresa! La piazza sembra un muro da cui spuntano gli ometti della giostra. Guarda, ti stanno battendo le mani. È stata proprio una fortuna per te avermi incontrato. Su, coraggio, trotterella, vedrai che è divertente. Domani mi porterai in groppa, non credo proprio di essere più pesante della tua Micol. E non sussultare quando senti quel nome. Ce la farai.>> Com'era bello Caprone, così caparbio e timoroso”, continua imperterrita la Signora Dalla Borsa Verde, “ha imparato subito, sapete. Il primo giorno gli tremavano le zampe e inciampava nei suoi stessi zoccoli, ma i giorni seguenti mi ha portata in groppa sopra tutti i muri della città. Quanto ci siamo divertiti! Poi una mattina è comparso Pesce D'Argento. Il gran giorno era arrivato: Ivan doveva volare. Muovendo lentamente il labbro superiore, tondo e ricurvo come il manico della mia borsa, Pesce D'Argento lo ha invitato a montargli in groppa. Ivan mi ha guardato, poi è salito delicatamente sulla pinna verde del fianco e, appoggiandosi alle branchie, si è sistemato sul dorso. E via www.scritturacome.com • [email protected] 15 Storie dall’arte – Certo è che è accaduto nel cielo blu, Pesce D’Argento e Caprone Rosso. Non so dire se ero emozionata o triste, comunque mi sono messa a piangere. Insieme avrebbero sorvolato la città e sapevo che sarebbe stato più bello che andare in giostra o portare a zonzo una vecchia signora." Pesce D’Argento coglie l'occasione per complimentarsi con la Signora Dalla Borsa Verde per il buon lavoro fatto. Racconta infatti, che Ivan, sin dal momento in cui gli è salito in groppa, non ha avuto affatto paura. Reggendosi alla pinna dorsale, tanto per non perdere l'equilibrio, si è fatto portare a spasso per il cielo divertendosi e interessandosi a tutto ciò che vedeva. E aggiunge: "Quando abbiamo incontrato gli innamorati si è improvvisamente rattristato. Sapevo che prima o poi avrei dovuto parlargli dell'amore. Non ho fatto grandi discorsi perché i misteri non si spiegano, gli ho detto solamente che non tutti lo sanno vivere. Ed è proprio la capacità di amare che fa grande una persona, anche se è un caprone. Ivan ha aggiunto soltanto <<Sarò grande, e imparerò a volare>>. Abbiamo continuato a gironzolare intorno alle guglie e sopra ai tetti, finché su uno di questi non www.scritturacome.com • [email protected] 16 Storie dall’arte – Certo è che è accaduto abbiamo visto Micol che ondeggiava le braccia in segno di saluto. Allora sono sceso verso di lei. La ragazza si era emozionata alla vista di quella nuvola rossa spumeggiante in cui guizzavano due occhi tanto vivaci. Nel fare un passo indietro e un accenno di inchino, è inciampata e ha perso l'equilibrio. Zibibbo ha gridato di terrore e rapido ha intonato una polka. Micol ha iniziato a sgambettare veloce, a saltellare, a balzellare scomposta prima di riprendere a ballare leggera e flessuosa come www.scritturacome.com • [email protected] 17 Storie dall’arte – Certo è che è accaduto un’alga. Ivan è sbiancato di gioia ma non si è perso d'animo. Serio e dignitoso, quasi volesse tener alta la sua fama di caprone, le ha detto semplicemente <<Ti porterò in groppa dovunque vorrai, fra le guglie che si innalzano verso il cielo come montagne, sui tetti che si affiancano gli uni agli altri come campi arati. I tuoi occhi si nutriranno delle immagini del mondo e le tue orecchie del suo suono>>. Era giunto il momento.” "L'avevo detto io che si dovevano incontrare", interviene la Signora Dalla Borsa Verde. " Gli innamorati devono imparare ad amarsi un po’ per volta. Ma, racconta ancora, poi cos'è successo? L'hai lanciato per aria vero? Io lo so. Con i caproni bisogna fare così!" "Una volta saliti di quota l'ho disarcionato con l’aiuto delle pinne. Sulle prime ha agitato le zampe, poi ha dimenato la coda come se fosse un timone, infine ha tentato con un colpo di reni, ma tante mosse non hanno sortito alcun effetto. A quel punto, non ci crederete, si è messo a ridere a crepapelle. Lui, il caprone rosso, era lì sospeso in aria come una nuvola pronta a essere spazzata via dal vento. Provava a camminare, ma rimaneva li fermo. Provava a balzare, ma www.scritturacome.com • [email protected] 18 Storie dall’arte – Certo è che è accaduto si rigirava come una mela nell'acqua. Era davvero buffo povero caprone." "È vero", interviene Zibibbo, "era buffo così indifeso, sospeso per aria come il polline di primavera. Era un po’ colpa mia. Era stata la mia musica a farlo innamorare e per amore aveva rinunciato agli amici del prato e agli ometti della giostra. Pesce d'Argento, che gli stava vicino, boccheggiava divertito e sbatteva compiaciuto le pinne nel vedere Ivan che si impegnava al punto da non temere di sembrare ridicolo. Poi ha cominciato a parlargli lentamente e con pazienza: <<Si www.scritturacome.com • [email protected] 19 Storie dall’arte – Certo è che è accaduto parte con le zampe allungate, poi si divaricano quelle davanti per spostare l'aria che così lascia il posto al tuo corpo. Dopo si raccolgono unite come all'inizio di un salto, e si stendono nuovamente. È tutto qui. Non è difficile, ma è necessario che ogni movimento segua quello precedente e venga prima di quello successivo>>. Goffo, Ivan allungava le zampe davanti e dietro, le allargava e poi le raccoglieva; ma rimaneva sempre fermo e guardava Pesce d'Argento sperando in un aiuto. Sapevo che mi stava per portare via Micol, ma non riuscivo a volergliene. In fondo tifavo per lui." "Provavo a spingerlo ma riuscivo a fargli fare solo capriole", ricorda Pesce d'Argento. "Povero caprone, con quegli zoccolacci si muoveva come un soldato in parata. Gli ho fatto capire che non c'era bisogno di usare la forza, doveva muoversi con calma, in modo naturale: raccogliere, stendere, allargare e poi ancora raccogliere, stendere allargare, come fossero passi di danza. E soprattutto non doveva pensare a nulla: <<Guadagnarsi l'aria non è cosa da poco>> gli ho detto <<ma ce la puoi fare>>." "Quant'era innamorato!", interrompe la Signora Dalla Borsa Verde. "Solo un www.scritturacome.com • [email protected] 20 Storie dall’arte – Certo è che è accaduto innamorato poteva riuscire. L'ho visto volare. Che spettacolo, e che eleganza! Volteggiava vicino a Micol poi, rapido come una saetta, si allontanava per riavvicinarsi nuovamente; e il pelo ondeggiava all'indietro come una cometa. Com'era bello." Gli ometti della giostra si uniscono in coro alle lodi della Signora Dalla Borsa Verde. "Eravamo diventati tutti seri", aggiunge Ometto Medico. "Ivan non era più un goffo caprone che faceva capriole. Sapeva volare, come Pesce d'Argento." "Anche la musica di Zibibbo era diventata seria", commenta Ometto Poeta. “Il suo violino non trillava più, si udiva soltanto un fluire lento di note. Il gran momento non sarebbe tardato ad arrivare." Con un’espressione che tradisce l'estasi, Pesce d'Argento indugia anch'egli nella malinconia: "Quella musica mi ricordava il tempo in cui ero un piccolo pesce", dice accorato. "Mi scivolava addosso come le onde del mare, mi cullava, mi rassicurava, Mi è rimasta nelle branchie. Chissà se saprei ancora nuotare. Ma ... bando ai ricordi... Caprone è atterrato in picchiata sul tetto dove stava ballando Micol. Si è inginocchiato di fronte a lei con i peli sugli occhi per www.scritturacome.com • [email protected] 21 Storie dall’arte – Certo è che è accaduto la vergogna, e ha detto: <<Mi chiamo Ivan e sono un caprone. Finora sono uscito ogni mattina, bardato e profumato, per andare a fare qualche giro sulla giostra degli ometti. Loro mi coccolavano e mi portavano in groppa. Poi li salutavo e attraversavo la città per raggiungere il campo d'erba. Lì incontravo gli amici, qualche chiacchiera, uno spuntino, una galoppata tanto per sgranchirmi le zampe, e l'indomani era la stessa vita. Ogni tanto cambiava il colore dell'erba e con esso anche il sapore. Il carillon degli ometti delle giostre non cambiava mai. Quando finiva io scendevo, gli ometti si riposavano e si sistemavano i basti sulla schiena prima di ricominciare>>." La voce di Pesce d'Argento si diffonde nella piazza dell'albero traverso, soave come un profumo. La Signora Dalla Borsa Verde lo ascolta rapita, con la testa all’insù, reggendosi con una mano il cappellino fiorito. Di tanto in tanto si guarda intorno cercando negli occhi dei presenti qualche sintomo di una imminente commozione. Anche Zibibbo, apparentemente senza rimpianti, ascolta la storia di Ivan che gli ha portato via Micol. www.scritturacome.com • [email protected] 22 Storie dall’arte – Certo è che è accaduto Pesce D’Argento riprende: "<<Un giorno ho capito che tutto questo era inutile>> ha proseguito Ivan <<È stato il giorno in cui ti ho visto ballare al suono della musica di Zibibbo. Per questo ho imparato a volare. Mi hanno insegnato la Signora Dalla Borsa Verde e Pesce D'Argento. Posso offrirti la mia groppa per farti conoscere i tetti del mondo e le guglie più alte. Potrai salirci, se lo vorrai. Non ti immagini come è bella la città da quassù. Le strade si intrecciano come fili d'oro avvolgendo torri e cupole.>>”. La Signora Dalla Borsa Verde non riesce a trattenere i singhiozzi. Ometto Prete le si avvicina per consolarla e timidamente le offre il suo basto: "Non piangere", le www.scritturacome.com • [email protected] 23 Storie dall’arte – Certo è che è accaduto dice, "ti porterò io in groppa. In fondo sei molto più leggera di un caprone”. Si stropiccia gli occhi, la Signora, tossisce, starnutisce, si soffia il naso e sorride "E poi?", chiede subito a Pesce d’Argento. "Cosa è accaduto, poi? “ Zibibbo scende dal tronco e le si rivolge un po’ stizzito: "Che vuoi che sia successo? <<Caprone Ivan, mi chiamo Micol e sono una ballerina. >> questo gli ha detto <<La mia vita è ballare sui tetti. Se vengo con te non sarei più nulla e non avrei più nulla da darti. Ora che sai volare puoi venire a trovarmi quassù mentre Zibibbo suona, e i gatti, allo spuntar della luna, ci terrebbero compagnia. Potresti raccontarmi della città, e io potrei ascoltarti, solo ascoltarti, però. Io potrei raccontarti di note e di tegole, di gatti e di cornacchie, di tutti coloro che, come me, vivono sui tetti. Perché vuoi farmi smettere?>> ha replicato Micol <<se mi lasci ballare potremo essere felici, e anche Zibibbo lo sarebbe>>.Cos'altro potevamo desiderare?” aggiunge Zibibbo “Lei ballava per vivere e io vivevo per farla ballare e lei aveva cura che io, vedendola ballare, fossi felice. E anche Ivan lo sapeva. <<Non voglio toglierti www.scritturacome.com • [email protected] 24 Storie dall’arte – Certo è che è accaduto nulla>> ha continuato <<Voglio solo che tu possa scegliere di ballare ogni volta che ne avrai voglia. Perché non è la danza che ti fa vivere, è quello che sei che ti fa ballare. È questo il bello. L'ho capito quando ho imparato a volare. Le mie corna e i miei zoccoli non mi servivano più. Però sono riuscito a volare solo perché sono un caprone>>. <<Se è come dici posso smettere di ballare senza cadere?>> <<Proprio così. Basta non pensarci. La Signora Dalla Borsa Verde mi ha detto che dai muri cade solo chi pensa che si sta arrampicando>> Ammiravo Ivan e il suo coraggio. Lui, il perdigiorno, quello tutto corna e zoccoli. Io l'avevo stordito con la musica e lui mi stava stordendo con le parole. Senza accorgermene avevo smesso di suonare, e Micol non era caduta. Ivan parlava e Micol si muoveva appena. Eravamo liberi. Grazie a caprone. Micol ha sorriso all’idea di Ivan arrampicato sul muro. <<Difficile per un caprone non scambiare un muro per una montagna>>, ha detto ammirata, poi gli si è avvicinata per carezzarlo." A questo punto, reggendosi alle corna, Micol è salita in groppa a Ivan e insieme sono spartiti nel blu, fra gli applausi www.scritturacome.com • [email protected] 25 Storie dall’arte – Certo è che è accaduto degli ometti della giostra, della Signora Dalla Borsa Verde e di Zibibbo. "Una sola nuvola rossa tinta dei colori dell'alba", così li ricorda Ometto Poeta. www.scritturacome.com • [email protected] 26