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IASMA NOTIZIE OLIVICOLTURA n. 2

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IASMA NOTIZIE OLIVICOLTURA n. 2
IASMA Notizie
Stampato su carta certificata Ecolabel prodotta dalla cartiera Mondi
EU Ecolabel: AT/11/001
OLIVICOLTURA
Notiziario tecnico del Centro Trasferimento Tecnologico della
Fondazione Edmund Mach - Istituto Agrario di S. Michele all’Adige
14 giugno 2012
n.
2
IASMA Notizie n. 28 - Anno XI - Taxe payée/Tassa riscossa - TN-CPO - Direttore responsabile: Michele Pontalti - San Michele all’Adige, Via E. Mach 1 - Autorizzazione Tribunale di Trento n. 1114 del 19.02.2002 - Stampa: Litotipografia Alcione, Lavis (TN)
DIFESA ESTIVA DELL’OLIVO
MOSCA DELLE OLIVE
L’annata scorsa si è caratterizzata per una inaspettata aggressività della mosca olearia favorita dalle
condizioni climatiche fresche e umide nel mese di
luglio e dal protrarsi del clima estivo fino a ottobre
inoltrato.
La pressione di infestazione dell’insetto è stata
molto elevata in tutto il bacino del Garda, tuttavia
l’applicazione territoriale nell’Alto Garda del sistema della cattura massale ha permesso di ridurre
notevolmente i danni da mosca soprattutto negli
oliveti specializzati collinari (olivaie). Danni più
consistenti si sono avuti nel fondovalle e soprattutto in ambiente urbano.
Una maggiore incidenza dei danni da mosca a carico degli olivi siti in zone urbane rispetto a quelle
di olivaia è un fatto evidente da sempre, ma che si
è reso più chiaro dopo l’applicazione della cattura
massale.
Nel grafico n. 1 è rappresentata l’incidenza media
degli attacchi di mosca, intesa come percentuale
Impatto della cattura massale sulla
sanità delle olive
Percentuale media di olive bacate da mosca olearia alla
raccolta in alcune aree olivicole dell'Altogarda trentino
nell'ultimo decennio
centri abitati
Olivaia M. Brione
Olivaia Arco-Romarzollo
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Grafico n. 1
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14 giugno 2012
media di olive bacate da mosca a fine annata rilevata in tre ambienti diversi (olivaia del M. Brione,
olivaia di Arco-Romarzollo e nei centri abitati) nel
periodo dal 2001 al 2011, durante il quale si è applicato il sistema della cattura massale, in confronto
con l’anno 2000, ultimo anno di lotta tradizionale.
Dal grafico si evince che nelle zone di olivaia il sistema della cattura massale ha permesso di mantenere il livello medio di olive bacate al di sotto del
5% anche nelle annate più a rischio come il 2001,
2007 e il 2011. Nei centri abitati invece si nota che
nelle annate a rischio l’incidenza della mosca è stata
in parte ridotta rispetto all’anno 2000, ma si è attestata comunque mediamente su valori elevati (circa
35%). Nelle osservazioni fatte si è visto inoltre che
livelli di presenza di mosca così elevati, oltre ad arrecare un danno diretto alle olive e conseguentemente all’olio prodotto in città e paesi, costituisce
una fonte di diffusione del fitofago verso le olivaie
collinari.
È dunque interesse di tutti gli olivicoltori far si
che le popolazioni di mosca olearia rimangano
contenute in tutti gli ambiti di coltivazione, sia
in quelli di olivaia che in quelli urbani. La differenza di efficacia della cattura massale tra le zone
di olivaia, dove si ottengono dei buoni risultati, e le
zone urbane in cui i danni da mosca sono maggiori,
può essere spiegata con diverse motivazioni:
-- l’esposizione di trappole in zone urbane è molto
meno praticata rispetto alle zone di olivaia;
-- la maggiore distanza tra le piante situate nei centri
abitati richiederebbe l’esposizione di una trappola
per pianta, in realtà questo spesso non succede;
-- Il microclima urbano e la facilità, in questo ambiente, da parte della mosca di trovare fonti di acqua riducono la capacità attrattiva delle trappole
e favoriscono la fertilità del dittero.
La cattura massale nel 2012
Le esperienze di undici anni di applicazione della
cattura massale nell’Alto Garda sono a testimonianza di una notevole riduzione dell’incidenza dei danni della mosca olearia anche nelle annate di forte
pressione di infestazione (2007, 2011). Perciò anche
nel 2012 viene riproposta la difesa territoriale dalla
mosca olearia con il sistema della cattura massale
al fine di ottenere una produzione di olive sane in
maniera generalizzata, atte a produrre olio di eccellenza e senza perdite produttive.
L’ottenimento di questo ambizioso risultato è
alla nostra portata, ma richiede il coinvolgimento di tutti gli olivicoltori.
Mezzi biotecnici a disposizione
I mezzi biotecnici a disposizione per attuare una
efficace difesa adulticida dalla mosca olearia sono
di due tipi ed entrambi si basano sull’attirare le forme adulte del dittero verso l’insetticida: le trappole
e le esche. Essi sono proposti nell’uso in funzione
dell’ambito territoriale di applicazione.
Nelle olivaie
In questi ambienti viene riproposto l’impiego delle
trappole Magnet-oli (acquistabili da tutti senza ‘’patentino’’) o in alternativa per chi lo desidera le Ecotrap (per le quali è necessario il ‘’patentino’’).
Le Magnet-oli (foto) sono costituite da pannelli impregnati con un insetticida (Lambda Cialotrina) e
forniti di un attrattivo alimentare di colore bianco
presente su tutti i pannelli e di un attrattivo feromonale di colore viola presente su un pannello ogni tre.
Nella esposizione nell’oliveto va mantenuta la sequenza di un pannello con l’erogatore viola e
bianco ogni due pannelli con il solo erogatore
bianco, seguendo la medesima sequenza in cui
sono disposti nella confezione.
I pannelli vanno avvolti attorno ad un ramo di
1-2 cm di diametro in maniera che il ramo rimanga al centro e il pannello assuma una forma di
cono attorno ad esso. La punta del cono va rivolta verso l’interno della pianta.
Gli erogatori bianchi e viola devono rimanere nella
parte interna del cono.
Le estremità dei pannelli vanno unite agganciandole
con l’apposita linguetta. È opportuno dare maggiore solidità all’aggancio con due punti di cucitrice.
Chi volesse esporre nel proprio oliveto le trappole Ecotrap si rivolga per tempo presso l’emporio della cooperativa Valli del Sarca ad Arco per
l’ordinazione.
Ad ogni olivicoltore verrà attribuito l’insieme di tre
pannelli Magnet-oli (o Ecotrap) ogni 10 piante di
olivo adulte da lui possedute (un pannello ogni 3-4
piante adulte) ovvero circa 90 trappole per ettaro di oliveto, secondo la banca dati elaborata negli
scorsi anni, con arrotondamento per eccesso o per
difetto a multiplo di tre.
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Effetto della difesa dalla mosca olearia con l'uso di esca
proteica in un isolato della città di Arco (5 ottobre 2011)
% di olive bacate
% di olive bacate
olivi spruzzati con esca
proteica
olivi non spruzzati con esca
proteica
Grafico n. 2
L’esposizione delle trappole nell’oliveto va fatta
a inizio luglio.
Durante il posizionamento dei pannelli occorre fare
impiego di guanti, maschera e occhiali per ovviare
l’effetto irritante dei sali di ammonio. Inoltre evitare
di mangiare, bere o fumare, ma anche di toccarsi la
faccia, gli occhi o altre parti del corpo.
Mentre si applicano i nuovi pannelli recuperare le
vecchie trappole esaurite, che vanno smaltite come
le confezioni vuote degli antiparassitari.
Nel caso che l’annata si dimostrasse favorevole
alla mosca, l’attività delle trappole può essere rigenerata a inizio e fine settembre con uno o due
passaggi con esca proteica moschicida (di cui si
parla più avanti) centrati sulle trappole stesse.
Nei centri abitati
L’utilizzo delle trappole in ambienti urbani ha suscitato delle perplessità, in parte giustificate, sulla
reale efficacia di questo metodo in tali ambienti. Si
ritiene tuttavia opportuno adottare una difesa dalla
mosca olearia che sia a basso rischio tossicologico
e ambientale. A partire da quest’anno nelle zone
urbane si propone di attuare ancora la cattura massale sostituendo le trappole con l’uso di esche proteiche moschicide.
Da prove effettuate nel 2011 in zona urbana la corretta applicazione di questo sistema ha permesso di
ridurre di circa l’80% l’intensità del danno da mosca
(Grafico n. 2).
L’esca proteica moschicida è un liquido composto
di sostanze attrattive ed appetenti che invogliano la
mosca a nutrirsene abbondantemente, e la inducono ad ingerire così anche una piccola dose dell’insetticida che contengono (0,23 g/l di Spinosad), il
quale fa morire la mosca.
Il prodotto tal quale (una specie di melassa il cui
nome è commerciale è Spintor fly) ha un basso impatto ambientale e tossicologico, è ammesso nei
programmi di produzione biologica ed è acquistabile senza ‘’patentino’’. L’esca va diluita 4-5 volte
con acqua e spruzzata, con un getto poco nebulizzato, mediante una irroratrice a spalla o anche
con un semplice spruzzino per giardinaggio, su
una piccola zona del fogliame del diametro di
20-40 cm nella parte medio-alta della pianta di
olivo, possibilmente sul lato sud o comunque
sulla parte di pianta più illuminata dal sole. Per
ogni pianta sono sufficienti circa 30 cc di esca diluita (circa ¼ di bicchiere).
Ad esempio: chi possiede tre piante di olivo utilizzerà 15 cc di esca che andrà diluita con 75 cc di acqua.
La miscela ottenuta (90 cc) andrà divisa tra le tre
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Trappola Magnet-oli correttamente esposta.
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Servizio e-mail e SMS
Olivicoltura
Chi fosse interessato al Servizio e-mail e SMS può iscriversi compilando e firmando la scheda di registrazione sottoriportata e restituendola ai tecnici dell’Istituto Agrario di San Michele all’Adige o spedendola alla
Segreteria Centro Trasferimento Tecnologico – Fondazione E. Mach, Via Mach 1, 38010 San Michele all’Adige
(TN) oppure inviandola via fax al n. 0461-615490.
Il servizio prevede l’invio di comunicazioni via e-mail e SMS in merito a convocazioni di incontri, aspetti
tecnici ed agronomici compresa la difesa antiparassitaria dell’olivo.
Registrazione utente – Olivicoltura
Cognome .............................................................................................................................................................................................
Nome .....................................................................................................................................................................................................
Indirizzo ...............................................................................................................................................................................................
E-mail ....................................................................................................................................................................................................
Cellulare ...............................................................................................................................................................................................
Con la presente il Sottoscritto chiede di essere informato, tramite l’invio di e-mail e SMS, sugli aspetti
agronomici e tecnici dell’olivo.
Ai sensi D. Lgs 196/2003 La informiamo che i suoi dati verranno trattati con criteri e sistemi atti a garantire
la loro riservatezza. Lei, secondo la norma dell’articolo 7, potrà richiedere la rettifica, la modifica o la cancellazione dei suoi dati scrivendo alla Fondazione E. Mach, Istituto Agrario di S. Michele all’Adige, Centro
Trasferimento Tecnologico, Via E. Mach 1, 38010 San Michele all’Adige (TN).
Firma .............................................................................................
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piante e distribuita su un piccolo cerchio di fogliame di ognuna.
L’esca è molto dilavabile e necessita di essere
ripetuta per 5 volte circa nel periodo da metà
luglio a fine settembre – inizio ottobre. Una sequenza di applicazione potrebbe essere la seguente: metà luglio, metà agosto, e tre ripetizioni in settembre – inizio ottobre.
Prima di distribuire l’esca accertarsi, guardando
le previsioni meteo, che non vi siano piogge nelle giornate immediatamente successive.
È possibile evitare il contatto tra esca e vegetazione dell’olivo e al tempo stesso prolungare l’efficacia
dell’esca ad esempio realizzando un tettuccio da
esporre sulla pianta al di sotto del quale appendere un cartoncino (meglio se giallo perché attira le
mosche) delle dimensioni di 20 x 30 cm sul quale
spruzzare l’esca.
Durante la preparazione e la distribuzione dell’esca
va osservata un minimo di protezione individuale
come: indossare guanti, berretto, giacca, mascherina ed occhiali. Mentre si distribuisce l’esca accertarsi che non vi siano altre persone o animali nelle vicinanze, coprire frutta o ortaggi sottostanti le piante
spruzzate e non operare controvento.
Il prodotto diluito non si conserva, quindi ogni volta
andrà preparato il quantitativo di esca di cui si abbisogna. Il prodotto tal quale invece si conserva bene
da un anno all’altro in ambiente con temperature
non troppo basse, riposto in luogo non accessibile
a bambini o animali.
La distribuzione di trappole e esche verrà fatta
presso l’emporio della cooperativa Valli del Sarca ad Arco da martedì 26 a venerdì 29 giugno,
nella fascia oraria dalle ore 8.30 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 19.00.
Controlli e Comunicazione
Come nelle precedenti annate, per evitare sgradite sorprese, verrà predisposta la consueta rete di
controlli per la verifica dell’efficacia del sistema. Nel
caso e negli ambiti in cui il livello di olive bacate da
mosca dovesse superare la soglia di tolleranza potrebbe essere proposto l’intervento con un prodotto larvicida.
Informazioni in merito all’andamento dell’attività
della mosca olearia e all’eventuale necessità di interventi verranno date tramite le segreterie tele-
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foniche (0461 564328), la posta elettronica, i messaggi SMS e gli avvisi murali presso le cooperative
(servizi gratuiti).
Dalle esperienze degli scorsi anni si evince che la
comunicazione delle notizie inerenti il comportamento della mosca è un aspetto problematico, vista
la grande quantità di olivicoltori (circa 1.800) e la
tempestività con cui esse devono essere comunicate ed eseguite. Questo problema può essere notevolmente migliorato con la posta elettronica e i
messaggi SMS.
L’invio da parte nostra di informazioni attraverso questi mezzi può avvenire solo a seguito di
specifica richiesta da parte dell’olivicoltore (chi
non l’ha ancora fatta). In calce al presente bollettino c’è il modulo di richiesta da compilare, che
potrà essere consegnato al momento del ritiro
delle trappole.
GLI ALTRI PROBLEMI DELLA DIFESA
ESTIVA
Occhio di pavone e cocciniglie
L’occhio di pavone è una malattia fungina che si sviluppa a seguito di lunghi periodi piovosi, generalmente in primavera o autunno.
La sua presenza nei nostri oliveti sta progressivamente aumentando, anche nelle olivaie.
Contro di essa sono efficaci i prodotti a base di rame.
Un trattamento viene regolarmente consigliato alla
ripresa vegetativa.
Dato l’incremento del problema si propone l’esecuzione generalizzata di un secondo trattamento in estate.
Con questo intervento ci si propone inoltre di sfruttare anche l’effetto collaterale che i prodotti a base
di rame hanno nei confronti della mosca e di abbinare l’eventuale l’intervento contro le cocciniglie
nel periodo in cui stanno nascendo le giovani neanidi, negli oliveti ove esse sono presenti.
Dunque un secondo trattamento con prodotti a
base di rame è consigliato nella seconda metà di
luglio.
Laddove si sia riscontrato qualche focolaio di cocciniglia mezzo grano di pepe o di quella cotonosa
può essere aggiunto al rame 1,5 l/hl di olio bianco
(di paraffina).
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