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Ora i cervi arrivano sulla A4
20 MARTEDÌ 6 NOVEMBRE 2007 Valbrembo L’ECO DI BERGAMO PROVINCIA IIIII PETOSINO Tutela del Quisa Botta e risposta tra sindaci VALBREMBO Carta, penna e fotocopiatrice. Il sindaco di Valbrembo, Gianleo Bertrand Beltramelli, scrive ai colleghi di Almè, Paladina, Ponteranica, Sorisole e Villa d’Almè. L’argomento della missiva è di facile previsione: il torrente Quisa. Il primo cittadino di Valbrembo, domanda ai colleghi «quali provvedimenti di controllo, vigilanza, intervento ritengano di adottare per eliminare nel più breve tempo possibile gli scarichi anomali onde evitare che le acque del torrente siano pervase da reflui inquinanti». E ricorda ai colleghi che un primo cittadino «è titolare di specifici poteri in ordine alla tutela dell’igiene, sanità e della salute pubblica nell’ambito del territorio che amministra, così come è destinatario di norme penali dal contenuto stringente». UN SOLLECITO AI COLLEGHI In altre parole il Quisa è inquinato, i sindaci possono fare qualcosa e se non lo fanno diventano perseguibili per la legge per omissione d’atti d’ufficio. Chiaro e limpido più della Quisa, almeno in certi orari della giornata. Se l’acqua per inviolabile legge di gravità scende da Sorisole e Ponteranica verso Valbrembo, da qui risale alla sorgente, alla faccia di Newton, un afflato ecologico. «Che non ha – dice Bertrand – secondi fini come un sindaco (leggi Ponteranica, ndr.), con poca cortesia, ha ventilato». Il sindaco di Ponteranica Alessandro Pagano, chiamato in causa, rincara la dose: «Per Bertrand la questione Quisa è pretestuosa. Se il mio collega ha delle divergenze con il Parco dei Colli non tiri in ballo gli amministratori vicini. Ribadisco l’eccessivo allarmismo di Bertrand che legge a modo suo la recente indagine commissionata dal Parco dei Colli sullo stato di salute della Quisa, del Rigos e del Bondaglio. Esistono sì criticità sulle quali occorre intervenire, ma non dimentichiamo che la relazione finale parla di acque generalmente buone». SEGNALAZIONI E CONTROLLI «Come amministrazione – prosegue Pagano – al di là delle competenze specifiche non abbiamo mai interrotto le segnalazioni alla polizia provinciale quando c’era il sospetto di immissioni anomale nei nostri torrenti. E in più, con un lavoro gratuito che un mio consigliere sta portando avanti, a breve avremo una mappatura dettagliata sulla situazione degli scarichi a Ponteranica». «Prima di rendere conto a Bertrand – sottolinea Luciano Cornago, vicesindaco di Almè con delega all’Ecologia – è doveroso rispondere alla Provincia. Da una recente indagine i tecnici ambientali di via Tasso ci hanno segnalato tre tubi da controllare. I due che sfociano nel torrente Rino, provenienti dalla ditta Sigmar, rigettano acqua pulita presumibilmente usata nei processi di raffreddamento industriale. Per il terzo tubo sospetto che arriva nella Quisa stiamo cercando di capire l’origine e soprattutto se è immissario di inquinamento o meno». «Il nostro monitoraggio al torrente è quotidiano – sostiene Oscar Locatelli, sindaco di Paladina – considerato che siamo tra le prime amministrazioni ad aver promosso iniziative di recupero dei reticoli idrici del territorio. Rifuggendo da atteggiamenti giustizialisti nei confronti dei miei colleghi, ritengo che i problemi grossi siano a monte di Paladina, anche se mi rendo conto della complessità che comporta il costante controllo sui corsi d’acqua». «SITUAZIONE NON DEVASTANTE» «È indubbia la sensibilità di Villa d’Almè per l’ambiente – precisa l’assessore Angelo Falgari – anche se ricordo a Bertrand che il Quisa non passa per il nostro paese. E ricordo anche al sindaco di Valbrembo, come già avevo fatto due anni addietro, forte di un sopralluogo con le guardie del Parco dei Colli, di controllare un “suo” scarico sulla Quisa in via Italia il quale, una settimana fa, rigettava ancora nel torrente reflui fognari». Il consiglio a Bertrand del sindaco di Sorisole, Simone Stecchetti, è di calmarsi un po’ sulla questione ambientale. «La situazione non è così devastante come la descrive – ribatte Stecchetti – e nessun sindaco della zona, io compreso, ha il pallino dell’inquinamento. Dove occorre intervenire valuteremo con l’ufficio tecnico il modo più veloce ed efficace». Bruno Silini IIIII GORL AGO Campo nomadi improvvisato nella zona artigianale Scade oggi l’ordine di sgombero del sindaco Davanti tavolini da picnic, sgabelli, sdraio, borsette e bottiglie di plastica, sacchi neri dell’immondizia, panni e coperte stese. Dietro, a far da cornice, camper, autocaravan, roulotte e vetture private. In tutto mezza dozzina di veicoli. Di fatto un accampamento di nomadi che da qualche giorno ha scelto gli ampi parcheggi della nuova zona artigianale di Petosino (via Don Benigno Zenoni) come punto di sosta. Un gruppo di una ventina di persone che, nonostante le temperature non certo miti, mangiano all’aperto, passeggiano in via Martiri di Nassiria, via Calipari e via Padania concedendosi qualche sigaretta sui muriccioli che separano la strada dai parcheggi. Un comportamento che ha indotto gli artigiani della zona ad avvertire il sindaco di Sorisole, Simone Stecchetti. Considerato che l’area non è attrezzata per accoglie- re camper e roulotte e che non esistono nei paraggi servizi igienici e impianti di acqua corrente, il primo cittadino ha firmato un’ordinanza urgente di sgombero per motivi di sanità, sicurezza e legalità pubblica. Il provvedimento è stato notificato alle 18,30 di domenica, due ore dopo l’invito informale ai nomadi di lasciare il paese (di fatto caduto a vuoto) lanciato da una pattuglia dei carabinieri di Villa d’Almè. Oggi scadono le 48 ore di tempo, previste dall’ordinanza, a disposizione dei nomadi per lasciare la zona artigianale di Petosino. «Se ciò non avverrà – spiega Stecchetti – scatterà il sequestro amministrativo, la confisca dei mezzi e la denuncia per il reato di inosservanza dei provvedimenti dell’autorità, contemplato dall’articolo 650 del codice penale, che prevede l’arresto fino a tre mesi». B. S. Fugge dopo aver provocato un incidente Passante lo blocca e lo consegna agli agenti Si è dato alla fuga dopo aver provocato un incidente stradale. Ma il suo tentativo è valso a poco: è stato bloccato da un passante che, dopo averlo inseguito, lo ha consegnato alle forze dell’ordine. È accaduto domenica pomeriggio nel centro di Gorlago, lungo la provinciale 89. A tentare di scappare è stato S. B., ventiseienne di origine indiana e residente a Bolgare che si era messo alla guida del suo ciclomotore in evidente stato di ebbrezza. Il giovane è rimasto coinvolto in un frontale con una Fiat Punto guidata da B. O., ventitreenne della zona. Nella collisione il passeggero che stava viaggiando sulla sella del motorino - H. K., indiano di 18 anni residente a Bolgare - si è ferito lievemente. S. B. si è allontanato a piedi dal luo- go del sinistro, malgrado l’amico fosse caduto in strada con alcune ferite: ha avuto paura di essere fermato dalle forze dell’ordine perché consapevole di essere ubriaco. Alla scena ha assistito un cittadino che ha inseguito l’indiano e lo ha bloccato in pochi minuti, consegnandolo agli agenti del Consorzio dei Colli che lo hanno denunciato a piede libero per omissione di soccorso oltre che per guida in stato d’ebbrezza. Il suo tasso alcolico era di 1,70, cioè tre volte superiore ai limiti di legge. H. K. è stato trasportato da un’ambulanza del 118 al pronto soccorso del Bolognini di Seriate: si riprenderà in otto giorni. Il diciottenne è già stato dimesso. Illesi S. B. e il conducente della Punto. Monica Armeli Ora i cervi arrivano sulla A4 Freddo e vento Castro, ma non è scomparsa Maschio investito sul tratto nel territorio di Grumello del Monte L’autostrada è rimasta bloccata per un’ora. Cinque casi da ottobre ■ Traffico stradale e «mobi- dell’anno sono stati travolti lità» della fauna selvatica pro- sulle strade bergamasche, che prio non riescono a conciliar- si aggiungono a sedici capriosi. Si moltiplicano infatti gli li, quattro cinghiali e due daiepisodi di investimenti di ani- ni. In particolare sono cinque mali che cercano di attraversa- i cervi investiti dall’inizio del re trafficate arterie stradali. L’e- mese scorso. Quanto agli ultimi due incipisodio più eclatante si è verificato domenica notte quando denti, il cervo investito a Soun cervo è riuscito a superare vere in località Piazza all’una gli sbarramenti ed è finito sul- di notte di sabato era una grosl’autostrada A4 nel territorio sa femmina di circa un quintale travolta da un veicolo all’aldi Grumello del Monte. L’esemplare, del peso di cir- tezza del ristorante Pentola ca 120 chilogrammi, è stato in- Magica. Sul posto sono intervestito da un’automobilista venuti gli agenti del corpo di che non è riuscito ad evitare polizia provinciale che aveval’ostacolo imprevisto. L’inci- no ricevuto la segnalazione aldente è accaduto all’una di la sala operativa dai carabinienotte e l’autostrada è stata ri di Clusone. La cerva è stata trasportata in una macelleria bloccata per circa un’ora. La lista delle incursioni stra- di Rovetta a disposizione deldali della fauna selvatica quin- l’autorità sanitaria. Protagonista del secondo indi si allunga. Vanno ricordati cidente sull’A4 nel l’investimento da territorio di Gruparte di un automello del Monte è mobilista di un Altro episodio invece un giovane cinghiale a Castela Sovere. maschio del peso li Calepio, che ha La polizia di 120 chilogramcoinvolto fortunami: l’animale è statamente senza graprovinciale to travolto sulla vi conseguenze spiega: dopo la terza corsia delanche tre giovani l’autostrada da una centauri, accaduto stagione degli Renault Clio guivenerdì 26 ottobre, amori è iniziata data da una giovae l’investimento di la fase della ne donna. Sul podue cervi nell’arco sto è intervenuta di poche ore sulla dispersione ancora la polizia statale 42 del Toprovinciale allertanale in località Pertegalli, nel comune di En- ta dalla Polstrada. «Il movimento dei cervi è dine. Gli ultimi due episodi ri- massimo in questo periodo sul guardano una cerva travolta territorio forestale della pronella notte tra venerdì e saba- vincia – ha spiegato il sottuffito scorso sulla provinciale 53 ciale del Corpo di polizia prodella Valle Borlezza, nel ter- vinciale Daniele Carrara – in ritorio di Sovere e, come già ac- quanto si è da poco concluso cennato, il grosso cervo che il periodo del bramito e degli nella notte tra domenica e ieri amori che hanno raggruppaè stato investito sull’autostra- to i cervi in aree prestabilite da A4 a Grumello del Monte. per l’accoppiamento. Ora è iniQuesto è il primo caso che av- ziata la fase della dispersione, viene sull’autostrada e mette che nella nostra provincia urdrammaticamente in eviden- banizzata significa inevitabilza che tutte le strade a rapido mente l’attraversamento delle scorrimento sono potenzial- strade. Tutti questi incidenti mente a rischio di attraversa- sottolineano comunque il buomento da parte di grossi mam- no stato di salute delle popomiferi erbivori selvatici come lazioni di ungulati selvatici che popolano il nostro territogli ungulati. Complessivamente salgono rio». a dodici i cervi che dall’inizio Cesare Scuri Uno dei cartelli luminosi posti lungo la strada della Valle Borlezza per avvisare della presenza di cervi IIE CACCIAM REGOLE PER LE PREDE SEQUESTRATE Che fine fanno le prede dei cacciatori bergamaschi «pescati» a imbrogliare? Lo ha deciso l’assessorato all’Agricoltura, Caccia e Pesca della Provincia, che ha stabilito le destinazioni della fauna sequestrata in conseguenza di illeciti amministrativi. In pratica si tratta dei casi in cui i cacciatori omettono di annotare sul tesserino personale il numero di capi abbattuti. La Provincia ha stabilito che tutte le specie di ungulati sequestrati verranno ri- distribuiti tramite un’asta pubblica, mentre la piccola selvaggina stanziale e gli uccelli delle specie anatidi e rallidi verranno assegnati all’Istituto zooprofilattico per la Lombardia e l’Emilia Romagna per le indagini sanitarie. Altri tipi di uccelli migratori come i turgidi, gli alaudidi e i fringillidi verranno distrutti fino a 8 capi, oppure consegnati alla riserva naturale Valpredina per l’alimentazione dei rapaci che si trovano in cura. La mucillaggine si allontana CASTRO Si è ancora in attesa di risposte definitive sulle cause e sull’eventuale pericolosità dello strato di mucillaggine che, nella giornata di domenica, ha ricoperto i circa 500 metri di sponda lacustre che si estende tra il Tinazzo e il monumento ai Caduti (confinante con lo stabilimento Lucchini Sidermeccanica) di Castro. Ieri la situazione è parsa leggermente migliorata, il tappeto algale in putrefazione si è sfilacciato, una parte si è spostata verso il largo e un’altra è affondata. A galleggiare a ridosso della Rivierasca è rimasto ben poco, «ma questo non significa che il problema sia risolto», hanno commentato alcuni incalliti pescatori che, nonostante il brusco calo della temperatura, non hanno rinunciato al loro passatempo preferito. Dal canto suo, il sindaco Mariano Foresti ha segnalato ai vertici del Consorzio di tutela ambientale del Sebino, del Servizio provinciale di caccia e pesca, della polizia provinciale, dell’Ufficio sanità e del Dipartimento veterinario di Trescore Balneario che, da alcuni giorni e specie nelle ore diurne, sul lungolago compreso tra le due darsene di Castro si verificava una fioritura algale. A tutti questi enti ha chiesto se tale situazione, che determina un disagio olfattivo, possa anche creare problemi alla fauna ittica e all’attività di pesca che si svolge nel lago. «Siamo in attesa che gli organi competenti facciano sapere cosa intendono fare e quali potrebbero essere le cause del fenomeno – riferisce Foresti –. Rispetto a domenica il quadro globale sembra migliorato, il lago non è più così verde, quindi può darsi che i campioni d’acqua che verranno prelevati possano presentare una carica batterica molto più bassa rispetto alle 24 ore precedenti». «La mucillaggine non si è volatilizzata, il vento l’ha stemperata in una quantità d’acqua superiore e l’abbassamento della temperatura ha contribuito ad un suo parziale rimescolamento» sostengo alcuni residenti. Alcuni anziani del paese, fini conoscitori del lago, ricordano che fino all’altra notte la temperatura si era mantenuta a una gradazione superiore alla media stagionale e che l’insolita bonaccia di sabato e domenica scorsi, dovuta alla quasi totale assenza di vento, teneva la mucillaggine incollata alla riva. Ma ora la situazione è cambiata: la colonnina di mercurio si è abbassata di alcuni gradi e le onde caratteristiche del lago davanti a Castro sono tornate a fare il loro dovere. La mucillaggine è stata spazzata altrove, ma non eliminata e il tappeto verdognolo e nauseabondo che per l’intero weekend ha tenuto in scacco abitanti e turisti si è quasi sfaldato completamente. I primi a compiacersi per il momentaneo allontanamento dal porto dei frammenti di alghe galleggianti sono stati gli organizzatori della prima edizione della «Sagra del maiale» che si svolgerà venerdì, sabato e domenica prossimi. Se la situazione attuale si manterrà, sarà l’accattivante profumo dei salami bolliti e delle costine alla griglia a prevalere in piazza del Porto. Anche se irrisolto, il problema della mucillaggine verrà momentaneamente dimenticato. Elìa Mutti Tragedia a Mozzanica: Luana Camilleri aveva accusato sabato un forte mal di testa, poi era svenuta Infezione fulminante, muore studentessa di 18 anni MOZZANICA Le speranze che Luana Camilleri potesse soprav- tata ai Riuniti dove da subito è emerso il drammatico quavivere erano ridotte al lumicino e purtroppo si sono spente ie- dro clinico che lasciava probabilità quasi inesistenti di migliori alle 9,30, quando il collegio dei medici degli Ospedali Riu- ramento. Si sospetta un’infezione fulminante, la cui natura niti di Bergamo ha accertato la morte da danno cerebrale. La non è ancora chiara: sono in corso accertamenti che dovrebstudentessa diciottenne di Mozzanica era in coma da saba- bero essere resi noti stamattina. Nelle stesse ore il personale dell’Asl si recherà nella scuola della ragazza per forto sera, quando era stata trasportata d’urgenza in rianire notizie più precise e se necessario effettuare la nimazione ai Riuniti. A provocare gli irrimediaprofilassi a cui si sono già sottoposti i familiari. bili danni cerebrali una probabile infezione fulminante che però deve essere ancora accertata, Intanto la macchina che teneva artificialmencome hanno fatto sapere dal reparto di Terapia te in vita la ragazza è stata spenta ieri alle 15,30, intensiva dell’ospedale. sei ore dopo la morte accertata dai medici. Per La ragazza aveva accusato sabato sera un stare vicino ai genitori, ai Riuniti c’erano alforte mal di testa, mentre era con un’amica. cune compagne di scuola e insegnanti anProprio per l’insistente dolore, si era fatta poi cora increduli. Originaria di Bariano, Luana accompagnare a casa. Il fatto che la ragazza lada qualche anno si era trasferita con la famimentasse da alcuni giorni un leggero stato febglia a Mozzanica. Frequentava la quinta rabrile accompagnato da dolore di denti non avegioneria dell’Istituto tecnico commerciale Luana Camilleri va inizialmente preoccupato i suoi genitori, che pen«Rubini» di Romano, già colpito nei giorsavano a un improvviso innalzamento della febbre. Trani scorsi dalla scomparsa della preside Cascorsi pochi minuti la ragazza si è sentita sempre più male, fi- terina Merisi. Ieri a scuola in pochi erano a conoscenza di no a svenire. Immediato il trasporto all’ospedale di Trevi- quanto accaduto. La vicepreside Cinzia Trepla è sbigottita: glio dove i medici del pronto soccorso l’hanno sottoposta agli «Luana era una studentessa modello: aveva scritto lei il saluaccertamenti che hanno evidenziato le gravissime condizio- to per Caterina Merisi». ni. La studentessa, sempre in stato di incoscienza, è stata porFabrizio Boschi IIIII MORNICO AL SERIO Rapinato mentre fa benzina Un automobilista milanese è stato rapinato di portafogli e cellulare da due prostitute mentre era fermo alla piazzola di servizio Tamoil, lungo la provinciale Francesca a Mornico al Serio. La rapina è stata messa a segno attorno alla mezzanotte e venti della notte tra domenica e ieri: l’automobilista ha contattato il 112 e ha riferito ai carabinieri quanto gli era appena accaduto. Dopo essersi fermato a fare benzina – ha raccontato ai carabinieri – è stato avvicinato da due lucciole di colore che, minac- ciandolo, si sono fatte consegnare portafogli e cellulare, per poi allontanarsi a piedi. Le due prostitute non avrebbero utilizzato alcuna arma, ma soltanto delle minacce verbali: per evitare una loro possibile reazione, l’automobilista avrebbe consegnato loro quanto richiesto. Al distributore di Mornico sono poi intervenuti i militari del nucleo radiomobile della compagnia di Bergamo, che stanno valutando i contorni della vicenda. Il tentativo di rintracciare le due lucciole si è rivelato vano.