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Istituto di istruzione secondaria superiore A. Righi di Taranto

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Istituto di istruzione secondaria superiore A. Righi di Taranto
Istituto di istruzione secondaria superiore A. Righi di Taranto
Istituto di istruzione secondaria superiore A. Righi di Taranto
10-11 ottobre 2011
Un giorno in Senato - 2011
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Istituto di istruzione secondaria superiore A. Righi di Taranto
L'Istituto di Istruzione Secondata Superiore “Augusto Righi" di Taranto è costituito da
una sede centrale e da una succursale al quartiere Paolo VI in Taranto. Nato nel 1941
come Istituto Tecnico Industriale (ITI), oggi è denominato IISS (Istituto di Istruzione
Secondaria Superiore) perché offre anche il nuovo indirizzo dell'istruzione liceale, attivato nel 1995. E' stato il primo Istituto Tecnico Industriale e attualmente, con i suoi
1200 studenti e 180 insegnanti, è uno dei più ampi istituti scolastici d'Italia. Questa
scuola è “sempre aperta” sia perché ospita i corsi serali per adulti e lavoratori , sia perché ospita diverse iniziative culturali e sociali facendo della scuola un punto di riferimento per il territorio nel campo dell'educazione alla cittadinanza democratica.
Gli studenti, dopo un primo biennio comune, possono accedere agli indirizzi di specializzazione tecnica in:
Meccanica, meccatronica ed energia;
Elettronica ed elettrotecnica;
Informatica e telecomunicazioni;
Trasporti e logistica (Aeronautica);
Il liceo invece si chiama “Liceo delle scienze applicate”: manca il latino ma ha una più
robusta dotazione di materie scientifiche e tecniche. La sede centrale ha un'ala “storica”
di due piani a cui si è aggiunta l'ala nuova, modernamente ristrutturata. La sede centrale occupa una vasta area di 12.000 metri quadri con ampi cortili, palestra, campo di pallacanestro e anche un moderno campo di calcetto. Ha cominciato la sua storia nel 1941
ed è stato il primo Istituto Tecnico Industriale di Taranto, per cui è dotato di 18 laboratori, 9 officine e una centrale elettrica. Nel complesso la scuola è dotata di circa cinquecento computer.
La storia di questo Istituto ha le sue radici nel bisogno di “consegnatori meccanici”,
“tracciatori navali” e “saldatori elettrici” che venivano richiesti dall'Arsenale Militare e
dai Cantieri Navali, ragion per cui fin dal 1924 venne istituito un Regio Laboratorio
Scuola a carattere professionale, da cui poi, per successive gemmazioni ed evoluzioni, è
nato l'Istituto Tecnico Industriale Augusto Righi il 1° ottobre 1941. L'evoluzione di questa scuola è andata di pari passo con l'evoluzione dell'economia locale che nel 1960 ha
visto nascere l'acciaieria Italisider (ora Ilva) con conseguente richiesta di periti meccanici. La più recente specializzazione in aeronautica (con la “galleria del vento”) è collegata al sorgere di un polo aeronautico a Grottaglie e alla richiesta di tecnici per la
costruzione e l'assemblaggio di alcune parti di velivoli nell'ambito della divisione internazionale del lavoro. La scuola è dotata di un'ampia biblioteca a disposizione degli studenti e del personale che comprende enciclopedie storiche, letterarie, filosofiche e d'arte, testi ad uso didattico e professionale. Annessa vi è anche una cineteca scolastica. Per
tradizione la scuola ha un gruppo teatrale e alla fine di ogni anno scolastico viene fatta
una rappresentazione, molto seguita e apprezzata.
L'istituto Righi è presente anche nella periferia della città con un moderno edificio
costruito che si configura come un ampio campus, con una palestra scoperta e una
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coperta, un auditorium da 300 posti, 13 aule didattiche e 8 laboratori. Qui è nato l'indirizzo di Informatica.
Il piano dell'offerta formativa (POF) della scuola si può scaricare dal sito www.iissrighi.it
e in esso, oltre alla finalità di “preparare tecnici qualificati”, è contemplata anche quella di “educare ed esercitare una cittadinanza attiva, consapevole e partecipativa”. In questo ambito l'istituto è da molti anni sede di dibattito, confronto e ricerca anche sulle
tematiche ambientali, che toccano molto da vicino la città che, per legge, è stata definita “città ad alto rischio di crisi ambientale” e quindi inserita nell'elenco dei Siti di Interesse Nazionale (SIN) interessati alle bonifiche a causa dell'inquinamento.
Infine un'annotazione di carattere storico. Augusto Righi – il personaggio storico a cui
è intitolato l'Istituto - è stato in insegnante che, dopo aver insegnato da giovanissimo
in un istituto tecnico, è diventato nel 1880 docente universitario, acquisendo fama negli
studi sull'elettromagnetismo, diventando poi senatore a vita per meriti acquisiti. A prosecuzione di questa “origine”, la scuola si è caratterizzata di recente per le misurazioni,
assieme ad alcuni studenti, dei campi elettromagnetici con apposita attrezzatura che
misura l'inquinamento da “elettrosmog”, svolgendo consulenza nei confronti del Comune per la realizzazione di un piano di regolamentazione delle installazioni delle antenne per telefonia cellulare, costruendo una mappa georeferenziata su Internet dei vari
ripetitori collocati in città.
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I partecipanti
Gli accompagnatori
Classe VAM
Alessandro Marescotti
1) Antonucci Vincenzo
2) Baldari Marco
3) Carabotta Andrea
4) Carone Domenico
5) Cavallari Mario
6) Corona Andrea
7) Di Cecca Alex
8) Ingrassia Francesco
9) Inverni Gianluca
10) Larocca Gianmauro
11) Mele Marco
12) Morelli Marco
13) Pugliese Mattia
14) Trivisani Simone
15) Todaro Valerio
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I senatori presenti
Emanuela Baio, Terzo Polo
Gianrico Carofiglio, PD
Pasquale Nessa, PDL
Francesco Pardi, IDV
Adriana Poli Bortone, CN
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Lunedì 10 ottobre - I sessione
Il programma
Ore 12,00 Accoglienza presso la Libreria a
Palazzo delle Coppelle.
Ore 12,30 Gli stenografi parlamentari raccontano: “Cos’è la stenografia parlamentare”. Incontro con Annalisa Chiodi e Isabella Rodio del Servizio dei Resoconti.
Ore 13,00 Pranzo.
Ore 14,30 Visita di Palazzo Madama.
Ore 16,00 Visita dell'Archivio storico a
Palazzo Giustiniani. Incontro con Paola
Muraca, Paola Boldrini, Elisabetta Lantero
e Emilia Campochiaro, capo ufficio, dell’Archivio Storico.
Ore 17,00 Conclusione delle attività della
I sessione.
Martedì 11 ottobre - II sessione
Aula di Commissione a Palazzo Carpegna
Ore 9,00 Incontro con Nicolò De Salvo,
capo ufficio della segreteria della 13° commissione permanente (Territorio, Ambiente).
Ore 10,00 Discussione del disegno di legge
presentato dagli studenti.
Ore 11,00 Incontro con i senatori.
Ore 13,00 Consegna degli attestati di partecipazione.
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Il disegno di legge
Istituzione del marchio Dioxin
Free a tutela della sicurezza
alimentare e della salute umana
Onorevoli Senatori! - Il disegno di legge
per promuovere alimenti certificati “dioxin free” nasce dalla consapevolezza che
esiste un serio problema di contaminazione della catena alimentare di cui si sono
occupate le autorità europee. Nel 2001 la
Commissione Europea inviò ai parlamentari europei una importante comunicazione in cui si legge che “l’esposizione a
diossine e a PCB diossino-simili supera la
dose tollerabile settimanale (TWI Tolerable
Weekly Intake) e la dose tollerabile giornaliera (TDI Tolerable Daily Intake) in
parte considerevole della popolazione
europea”. La comunicazione è stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale delle
Comunità europee del 17 novembre 2001
ed è rivolta anche al Consiglio Europeo e
al Comitato Economico e sociale. E’ conosciuta dagli esperti come “Strategia comunitaria sulle diossine, i furani e i bifenili
policlorurati”. Nella comunicazione si
legge che “i prodotti della pesca ed altri
prodotti di origine animale rappresentano
circa l’ 80% delle fonti di contaminazione” e che “le autorità di regolamentazione
hanno esternato timori per gli effetti
negativi che l’esposizione a lungo termine
a quantità anche infinitesimali di diossine
e PCB può produrre sulla salute umana e
sull’ambiente”. La comunicazione del 2001
intende promuovere non solo l’informazione sui problemi della contaminazione
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ma anche la consapevolezza per attuare
strategie di prevenzione. Infatti specifica:
“Non basta semplicemente informare
l’opinione pubblica: occorre anche coinvolgerla affinché contribuisca in modo
attivo alla prevenzione delle emissioni di
sostanze contaminanti nell’ambiente”. A
completamento di questa strategia di prevenzione sarebbe utile promuovere
un’educazione alimentare che riduca il
rischio di assunzione di diossine che, una
volta entrate nell’organismo, si bioaccumulano e hanno tempi di persistenza
notevoli. Le diossine rischiano di diventare un problema in particolare per le donne
che, con le gravidanze e l’allattamento,
cedono al feto e ai lattanti queste sostanze definite POPs (Persistent Organic Pollutants), altamente cancerogene e genotossiche (possono cioè modificare il DNA che si
trasmette dai genitori ai figli). Nella
Comunicazione della Commissione Europea si legge che “l’EFSA ha effettuato una
valutazione dei rischi per la salute pubblica” e va notato che l’EFSA è l’organismo
europeo che si occupa della sicurezza alimentare, svolgendo recentemente un’ampia ricognizione del rischio diossine negli
alimenti. Nell’indagine è risultato che
nell’8% dei campioni i risultati erano
superiori ai diversi livelli massimi disposti
dalla legislazione dell’UE. L’attenzione
sulla sicurezza alimentare si è per lo più
concentrata in passato sugli OGM, tanto
da definire la dizione “OGM free”. Ma
mentre per gli OGM non è dimostrata la
tossicità ma si ricorre al “principio di precauzione”, per quanto riguarda le diossine
è assolutamente dimostrata la loro tossicità essendo classificate nel gruppo 1 dallo
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IARC (Agenzia Internazionale Ricerca sul
Cancro), ossia nel gruppo delle sostante
più cancerogene. Nell’ambito di tale quadro, il disegno di legge proposto si caratterizza per i seguenti obiettivi: promuovere un più diffuso controllo sugli alimenti,
individuando quelli più “puliti”; individuare un marchio che – sulla scorta del
marchio “OGM free” - aiuti il consumatore a scegliere alimenti di qualità che si
classifichino al top nella gerarchia della
sicurezza alimentare; coinvolga i consumatori nei processi di controllo creando
un sistema che conferisca al marchio una
garanzia di “verifica dal basso”. Se i consumatori potranno disporre di cibi “dioxin
free” i genitori, ad esempio, potranno scegliere latte che è sottoposto a controlli
ancora più rigorosi, e questo non è poco
se si considera che il latte a volte viene
addirittura distrutto per ragioni di mercato e in particolare per far risalire il prezzo
del latte che a volte rimane al di sotto dei
prezzi di produzione. Ponendo l’accento
sulla qualità e sulla sicurezza alimentare il
mercato potrebbe cambiare e si potrebbero premiare quei produttori che certificano il proprio latte come “dioxin free”. Questo è solo un esempio di come il marchio
dioxin free potrebbe interagire con l’economia evitando che l’alimentazione sia
ridotta solo ad una competizione quantitativa di prezzi senza guardare alla qualità e alla sicurezza alimentare. Il disegno di
legge che viene proposto potrebbe diventare in Europa un elemento di novità che
invoglierebbe altre nazioni a fare altrettanto. Come si può notare dalla sua articolazione esso non introduce norme
obbligatorie. Infatti nell’ambito alimenta-
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re esser devono essere armonizzate a livello europeo e diventa complicato definire
standard obbligatori che potrebbero escludere alimenti provenienti da altre parti
d’Europa attirando la critica di “protezionismo”. Tuttavia, pur introducendo un
marchio facoltativo, il disegno di legge è
necessario in quanto, una volta che
un’azienda decide di adottarlo, scattano
obblighi a cui si deve sottoporre, che sono
obblighi di controllo, trasparenza e informazione sul web circa le analisi dei prodotti, il tutto a vantaggio dei consumatori
e della creazione di un’opinione pubblica
informata.
Nel presente disegno di legge si fa riferimento al Regolamento (ce) n. 199/2006
della Commissione Europea del 3 febbraio
2006. In esso si riporta - quale parere sulla
valutazione di rischio delle diossine e dei
PCB diossina-simili nei prodotti alimentari - una dose settimanale tollerabile (TWI
— Tolerable Weekly Intake) per le diossine
e i PCB diossina-simili pari a 14 pg OMSTEQ/kg peso corporeo. Valutando in 2 pg
OMS-TEQ/kg peso corporeo la dose giornaliera tollerabile (TDI Tolerable Daily
Intake), gli alimenti che possono accedere
al Marchio Dioxin Free non devono superare un limite quantitativo massimo di
diossine e pcb pari a un centesimo della
dose giornaliera tollerabile di diossine e
pcb riferita a un organismo umano di 70
chilogrammi (ossia 140 pg OMS-TEQ/kg)
che consumi 100 grammi dell’alimento
preso in considerazione.
In sintesi ogni alimento considerato non
deve superare 1,4 pg OMS-TEQ/kg per
100 grammi consumati.
Va infine sottolineato che il disegno di
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legge proposto richiama un’altra esigenza
improcrastinabile: quella di ratificare la
Convenzione di Stoccolma, ossia la Convenzione per la messa al bando di dodici
inquinanti organici persistenti (i cosiddetti POP, persistent organic pollutants) che è
stata firmata da più di novanta nazioni a
Stoccolma il 22 maggio 2001.
art. 1
(Finalità)
1. In considerazione del fatto che le diossine, i furani e i policlorobifenili sono
inquinanti ubiquitari che si bioaccumulano nell’organismo e che hanno un effetto
cancerogeno e genotossico soprattutto per
ingestione, con la presente legge si istituisce il marchio “Dioxin Free” al fine di
tutelare la fasce più vulnerabili della
popolazione e di garantire la massima
salubrità degli alimenti.
2. Il marchio Dioxin Free può essere assegnato solo ad alimenti con limiti di concentrazione inferiori a quelli stabiliti dalla
vigente normativa al fine di stabilire un
nuovo standard di qualità alimentare.
art. 2
(Definizioni tecniche)
1. Per diossine, furani e policlorobifenili si
intendono le sostanze chimiche così come
definite nelle normative vigenti.
2. Il loro calcolo complessivo negli alimenti si esprime in tossicità equivalente
alla TCDD utilizzando i fattori di tossicità
equivalente contemplati nel Regolamento
CE n. 199/2006 della Commissione Euro-
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pea del 3 febbraio 2006. Pertanto le analisi devono calcolare la somma di policlorodibenzo-para-diossine (PCDD) e policlorodibenzofurani (PCDF), espressi in equivalenti di tossicità dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) utilizzando gli
OMS-TEF (fattori di tossicità equivalente,
1997), e la somma di diossine e PCB diossina-simili [somma di policlorodibenzopara-diossine (PCDD), policlorodibenzofurani (PCDF) e policlorobifenili (PCB)],
espressi in equivalenti di tossicità dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS)
utilizzando gli OMS-TEF (fattori di tossicità equivalente, 1997).
art. 3
(Limite)
1. Il marchio Dioxin Free può essere attribuito solo agli alimenti che non superano
un centesimo della dose tollerabile giornaliera di diossine e pcb riferita a un organismo umano di 70 chilogrammi che consumi 100 grammi dell’alimento preso in
considerazione.
art. 4
(Caratteristiche del marchio Dioxin Free)
1. Il marchio Dioxin Free:
a) è un marchio di proprietà del Ministero
della Salute che definisce standard ulteriormente più restrittivi rispetto ai limiti di
concentrazione fissati dalla normativa
vigente;
b) viene concesso alle aziende che ne
fanno richiesta;
c) è riservato ai prodotti alimentari che
dopo 4 controlli preliminari effettuati
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dalle autorità sanitarie pubbliche, con
costi a carico delle aziende, risultino in
tutti i casi a norma rispetto al limite fissato nell’articolo 2 comma 1 della presente
legge.
2. Il marchio è rilasciato dal Ministero
della Salute all’azienda con specifico riferimento all’alimento commercializzato.
art. 5
(Verifiche)
1. Le aziende devono offrire ai consumatori la possibilità di effettuare almeno
quattro verifiche annue a campione allo
scopo di accertare nei prodotti commercializzati la eventuale presenza di diossine, furani e policlorobifenili. Le analisi
sono effettuate presso laboratori specializzati e idonei allo scopo scelti dai consumatori.
2. Altre quattro verifiche annue sono
effettuate dall’Istituto Superiore della
Sanità e sono effettuate presso l’Istituto
Zooprofilattico di Teramo.
3. I costi delle analisi di cui sopra sono a
carico delle aziende che richiedono l’utilizzo dei marchio Dioxin Free.
4. E’ garantita al pubblico la massima trasparenza dei controlli. Le verifiche sono
effettuate secondo le seguenti modalità:
5. Viene istituito dalla Guardia di Finanza
un apposito Ufficio Prelievi Alimenti Dioxin Free che fissa il piano delle verifiche
annuali. Di tale Ufficio fanno parte:
a) tre componenti della Guardia di Finanza;
b) tre componenti dell’Istituto Superiore
della Sanità;
c) due componenti delle associazioni dei
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consumatori ufficialmente riconosciute e
che ne facciano apposita richiesta all’Ufficio;
d) due componenti di associazioni che
nello statuto hanno finalità ambientali e
che ne facciano apposita richiesta all’Ufficio;
6. Le decisioni dell’Ufficio vengono verbalizzate e prese a maggioranza. L’Ufficio si
può coordinare anche mediante strumenti
telematici.
7. I rappresentanti dei consumatori sono
scelti con sorteggio e si avvicendano
annualmente.
8. I luoghi di prelievo dei campioni da
analizzare sono preventivamente definiti
in una lista redatta annualmente dai componenti di cui sopra. Il prelievo avviene
mediante sorteggio del luogo e del prodotto, con modalità che consentano la massima attendibilità dei controlli effettuati.
Del luogo del prelievo non deve essere
data alcuna comunicazione preventiva.
L’esito del sorteggio deve considerarsi
riservato fino all’avvenuto prelievo del
campione.
9. Al prelievo hanno diritto di partecipare
membri designati dalle associazioni dei
consumatori che si impegnano a mantenere gli obblighi di riservatezza dell’operazione.
art. 6
(Applicazione)
1. Il marchio Dioxin Free si applica a latte,
burro e uova.
2. Dopo 12 mesi dall’entrata in vigore
della presente legge si può estendere ai
marchi di origine controllata e protetta.
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3. Dopo 24 mesi dall’entrata in vigore
della presente legge si può estendere a formaggi, carne, pesce, molluschi, olio di
oliva e oli vari.
4. Il Ministero della Salute può ampliare la
gamma degli alimenti a cui attribuire il
marchio Dioxin Free.
5. Per la concessione del marchio Dioxin
free il Ministero della Salute con apposito
decreto può istituire limiti ancora più
restrittivi alla luce delle più recenti conoscenze scientifiche.
art. 7
(Rilascio autorizzazioni, revoche e sanzioni)
1. E’ istituito un apposito Comitato di
Verifica composto di tecnici dell’Istituto
Superiore della Sanità, presso il quale
vengono esaminati i certificati di prova
attestanti la presenza o meno di diossine,
furani e policlorobifenili negli alimenti
per i quali si intende autorizzare il marchio Dioxin Free.
2. Tale Comitato ha la facoltà di autorizzare l’uso del marchio e di revocarlo nel
caso in cui da successive analisi venissero
riscontrate concentrazioni superiori a
quelle definite nell’allegato tecnico della
presente legge.
3. Nel caso fosse riscontrato anche un solo
superamento, il Comitato di verifica lo
notifica all’azienda e lo pubblicizza con
adeguata evidenza tramite il sito Internet
del Ministero della Salute e mediante un
comunicato stampa alle principali testate
giornalistiche nazionali.
4. Nel caso di un secondo superamento
viene revocata l’autorizzazione del mar-
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chio Dioxin Free e, oltre agli obblighi di
pubblicità della notizia a carico del Ministero della Salute, si aggiungono gli obblighi di pubblicità a carico dell’azienda e
della revoca dell’uso del marchio con la
sua pubblicazione su tre quotidiani a
carattere nazionale.
5. I prodotti eventualmente pubblicizzati
con marchio Dioxin Free non rispondenti
alle norme della presente legge vanno ritirati dal commercio o reintrodotti in commercio con la dicitura ben visibile: “Non
conforme alla normativa Dioxin Free”.
Nella dicitura tutti i caratteri devono essere della medesima grandezza.
art. 8
(Archivio pubblico online degli alimenti
con marchio Dioxin Free)
1. Ogni rilascio del marchio per ogni specifico prodotto deve essere registrato con
un apposito codice e deve essere reso pubblico ufficialmente sul sito Internet del
Ministero della Salute in un’apposita
sezione.
art. 9
(Pubblicità analisi tramite Internet)
1. Tutte le analisi eseguite – sia quelle
effettuate dalle aziende sia quelle di controllo - devono essere pubblicizzate sul
sito Internet sia del Ministero della Salute
sia dell’azienda che richiede il marchio.
2. Delle analisi deve essere offerta una
rendicontazione che comprenda:
a) la percentuale di grasso
b) l’incidenza delle diossine e dei pcb
rispetto al grammo di grasso
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c) l’incidenza delle diossine e dei pcb
rispetto a 100 grammi di alimento.
3. Delle analisi debbono essere disponibili
sia i rapporti di prova nella loro integralità sia delle descrizioni divulgative e comprensibili al pubblico, redatte a cura del
Comitato di verifica, nelle quali i valori
riscontrati in 100 grammi siano raffrontati alla dose giornaliera tollerabile e al
limite della presente legge.
art. 10
(Competenze del Ministero della Salute)
1. Per tutti gli aspetti attuativi non specificati nell’attuale legge e funzionali alla
sua applicazione è competente il Ministero della Salute.
Emendamento 7.1
All’articolo 7, comma 3, sopprimere la
frase “e mediante un comunicato stampa
alle principali testate giornalistiche nazionali.” All’articolo 7, comma 4, sopprimere
la frase “ e, oltre agli obblighi di pubblicità della notizia a carico del Ministero della
Salute, si aggiungono gli obblighi di pubblicità a carico dell’azienda e della revoca
dell’uso del marchio con la sua pubblicazione su tre quotidiani a carattere nazionale.” E infine sopprimere il comma 5.
DI CECCA
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La discussione del disegno
di legge
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11 ottobre 2011
RESOCONTO STENOGRAFICO
Presidenza del Presidente: Larocca
PRESIDENTE. Dichiaro aperta la seduta. L’ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge dal titolo “Istituzione del marchio Dioxin Free a tutela della sicurezza alimentare e della salute umana”. Il relatore, senatore Morelli, ha chiesto l’autorizzazione
a svolgere la relazione orale. Ne ha facoltà.
MORELLI, relatore. La ringrazio signor Presidente. Il disegno di legge in discussione mira
a definire un marchio di qualità denominato "Dioxin Free" che consente al consumatore di conoscere la quantità di diossine e pcb presenti nell'alimento che acquista. Tale
marchio di qualità viene rilasciato solo se gli esami di laboratorio attestano quantità di
diossine e pcb inferiori a soglie minimali che il disegno di legge fissa a tutela dei consumatori e della loro sicurezza alimentare.
L'aspetto innovativo di questo disegno di legge sta nel fatto che una parte delle analisi
vengono effettuate in laboratori accreditati scelti dai consumatori i quali in prima persona individuano il campione da far analizzare. Inoltre il disegno di legge consente una
trasparenza sulle analisi che verrebbero pubblicizzate su Internet creando una competizione fra le aziende sul terreno della qualità e della sicurezza alimentare. Chiedo che,
alla luce delle evidenti novità che tale disegno di legge introduce, siano compiuti tutti
gli sforzi per una rapida approvazione in considerazione del fatto che le norme proposte sono a tutela in particolare dei bambini che sono maggiormente esposti e vulnerabili rispetto alle diossine e ai pcb, noti e pericolosi cancerogeni.
PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione generale. E’ iscritto a parlare il senatore
Carabotta. Ne ha la facoltà.
CARABOTTA. Signor Presidente, signor Ministro, onorevoli colleghi, ho apprezzato il
disegno di legge illustrato dal senatore Morelli e vorrei proporre una integrazione che
introduca una ulteriore informazione per i consumatori. La normativa attuale fissa un
livello d'azione che serve da discrimine fra un livello di contaminazione moderato e uno
piu' accentuato. I consumatori, con l'integrazione che propongo, potranno conoscere
quali alimenti superano il cosiddetto livello di azione che per legge indica una sorta di
valore intermedio oltre il quale deve scattare una indagine che consenta di comprendere quali siano le cause della contaminazione. Propongo pertanto che l'etichettatura sia
basata su tre livelli di qualità per indicare gli alimenti dioxin free, per indicare gli alimenti che non superano il livello d'azione e per i restanti che non superano i limiti di
legge e che sono stati comunque controllati in laboratorio.
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PRESIDENTE. Grazie senatore. E’ iscritto a parlare il senatore Baldari. Ne ha facoltà.
BALDARI. Signor Presidente, signor Ministro, onorevoli colleghi, ho ascoltato con grande interesse quanto illustrato dal senatore Carabotta. Egli propone di utilizzare i tre
livelli di qualità in modo che la gente possa capire qual è il prodotto contenente meno
diossina. Questi livelli di qualità servono per classificare ad esempio il latte. La procedura è interessante ma rischia di essere così analitica da non essere comprensibile al
grande pubblico che vuole vedere un marchio di qualità chiaro così come per il marchio
OGM Free, per il quale esiste un unico elemento distintivo. Pertanto, pur lodando l'intento, propongo di non eccedere allo stato attuale delle cose in un eccessivo rigore analitico non facilmente comprensibile per i consumatori.
PRESIDENTE. Grazie senatore. E’ iscritto a parlare il senatore Mele. Ne ha facoltà.
MELE. Signor Presidente, signor Ministro, onorevoli colleghi, sono concorde con la relazione del senatore Morelli e ritengo che questo disegno di legge non venga ostacolato.
Invito tutti i colleghi a fornire un contributo costruttivo e annuncio fin da ora il mio più
convinto sostegno agli obiettivi del disegno di legge.
PRESIDENTE. Grazie senatore. E’ iscritto a parlare il senatore Corona. Ne ha facoltà.
CORONA. Signor Presidente, signor Ministro, onorevoli colleghi, i diversi punti di vista
espressi evidenziano un parere complessivo dei colleghi estremamente positivo poiché
questo disegno di legge salvaguarda la nostra salute e abbassa il rischio di malattie
dovute alla diossina. Sottolineo che la diossina, oltre che cancerogena e genotossica, è
una sostanza che si bioaccumula nell'organismo umano e che è collegabile a varie
malattie, quali il diabete, le disfunzioni della tiroide, l'endometriosi nelle donne, e così
via. E' pertanto una vera e propria emergenza sociale, un pericolo da cui dobbiamo
difendere l'intera popolazione. Quindi invito il Governo a prendere atto di questa volontà generale e di non frapporre ostacoli insormontabili ad un disegno di legge che contribuirà a limitare al massimo l'assunzione per via alimentare di questa sostanza dagli
effetti devastanti e imprevedibili.
PRESIDENTE. Grazie senatore. E’ iscritto a parlare il senatore Ingrassia. Ne ha facoltà.
INGRASSIA. Signor Presidente, signor Ministro, onorevoli colleghi, dopo aver ascoltato
gli interventi dei senatori colleghi, esprimo un parere favorevole su questo disegno di
legge, aggiungendo che lo reputo fondamentale per la tutela della salute nostra e soprattutto per difesa della salute dei bambini essendo loro i più esposti al flagello della diossina. Mi auguro che nel corso dell'esame dell'articolato non ne venga snaturato lo spi-
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rito. Mi permetto di far notare a tutti i colleghi che il numero dei tumori infantili nel
nostro Paese è cresciuto negli ultimi anni, ed è destinato ad aumentare a un ritmo più
elevato di quello registrato nelle altre Nazioni europee e negli Stati Uniti. Già nel rapporto 2008 sui tumori infantili pubblicato dall’Associazione italiana registri tumori è
emerso questo trend che ci deve far preoccupare e ciò significa ricorrere ad ogni informazione utile per fare prevenzione, anche in campo alimentare.
PRESIDENTE. Grazie senatore. E’ iscritto a parlare il senatore Antonucci. Ne ha facoltà.
ANTONUCCI. Signor Presidente, signor Ministro, onorevoli colleghi, dopo aver ascoltato gli interventi dei colleghi senatori, vorrei esprimere un apprezzamento per questo
disegno di legge, anche se nella discussione dei singoli articoli potrebbe esserci la necessità di formulare emendamenti migliorativi che possano rendersi necessari, data la complessità della materia trattata. Tuttavia l'obiettivo complessivo del ddl è altamente condivisibile. E' giusto e opportuno istituire un marchio di qualità per tutti i prodotti che
non superano il limite prestabilito, per far sì che le persone sappiano quello che mangiano. Ne va di mezzo la tutela della salute di tutti noi. Pertanto invito a valutare con
favore questo disegno di legge presentato dal senatore Morelli.
PRESIDENTE. Grazie senatore. E’ iscritto a parlare il senatore Carone. Ne ha facoltà.
CARONE. Signor Presidente, signor Ministro, onorevoli colleghi, vorrei esprimere un
parere a favore di questo disegno di legge. Vorrei dire che il marchio "Dioxin Free” è
un'ottima soluzione per favorire la riduzione di diossina negli alimenti. A mio parere,
tutte le aziende alimentari dovrebbero aderire a questo progetto potendo così mettere sul
mercato prodotti più sani e più controllati in modo tale che il cliente possa sentirsi sicuro nell'acquisto e nel consumo.
PRESIDENTE. Grazie senatore. E’ iscritto a parlare il senatore Todaro. Ne ha facoltà.
TODARO. Signor Presidente, signor Ministro, onorevoli colleghi, esprimo un giudizio
critico su questo disegno di legge perché da una parte si diffonderebbe un clima di allarmismo nei confronti di alimenti che già ora sono controllati e garantiscono una tutela
del consumatore e della sua sicurezza alimentare. Dall'altra si potrebbe verificare una
manovra speculativa che porterebbe all'aumento ingiustificato dei prezzi di quei prodotti che godono dell'etichettatura proposta dal disegno di legge. In generale l'effetto del
disegno di legge sarebbe quello di creare un ingiustificato clima di incertezza nel quale
potrebbe essere realizzata una campagna di propaganda che porterebbe alle stelle i prezzi degli alimenti per i bambini.
Un giorno in Senato - 2011
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Istituto di istruzione secondaria superiore A. Righi di Taranto
PRESIDENTE. Grazie senatore. E’ iscritto a parlare il senatore Cavallari. Ne ha facoltà.
CAVALLARI. Signor Presidente, signor Ministro, onorevoli colleghi, ritengo che questo
disegno di legge proponga una idea innovativa per la tutela della salute dei cittadini. I
consumatori hanno il diritto di sapere quali alimenti siano piu' adatti per i bambini ed
e' necessario essere informati sulle quantità e concentrazioni di sostanze nocive proprio
per tutelarli in quanto diossine e pcb sono bioaccumulabili nell'organismo e pericolose
sui lunghi periodi portando con sé il rischio dell'insorgenza di gravi e temute malattie.
Stiamo parlando di sostanze cancerogene e genotossiche per le quali non esiste una
soglia sotto la quale il rischio viene annullato. Dobbiamo pertanto lavorare per abbassare il piu' possibile tale rischio. Richiamo l'attenzione sul fatto che diossine e pcb sono
classificati come interferenti endocrini e pertanto anche quantità minime possono generare il rischio di modificazioni del funzionamento ottimale dell'organismo umano.
PRESIDENTE. Grazie senatore. E' iscritto a parlare il senatore Inverni. Ne ha facoltà.
INVERNI. Signor Presidente, signor Ministro, onorevoli colleghi, sono estremamente
favorevole a questo disegno di legge. In tal modo sapremo quali controlli sono stati
effettuati e conoscere la concentrazione di diossina che è presente negli alimenti, sempre se ce ne possa essere. Il latte avrà un controllo analitico così come avviene per l'acqua minerale, di cui possiamo leggere l'etichetta, valutandone la qualità. Vedendo questi marchi stampati sulla confezione del latte si avrà più sicurezza e pertanto valuto
positivamente questa scelta di trasparenza attivata con il marchio Dioxin Free.
PRESIDENTE. Grazie senatore. E' iscritto a parlare il senatore Pugliese. Ne ha facoltà.
PUGLIESE. Prendo la parola unicamente per invitare alla massima cautela. Temo che
questo disegno di legge possa generare una psicosi. Molti penseranno che la diossina è
ovunque, e ciò provocherà un disorientamento e un’insicurezza che danneggerà la
nostra economia già in crisi. La gente non acquisterà più come prima e questo non fa
bene al comparto alimentare di cui invece dobbiamo mettere in evidenza i pregi e la
genuinità. Fissare marchi così restrittivi significa creare insicurezza perché il consumatore non si fiderà più degli alimenti che non hanno il bollino Dioxin Free. Pertanto ritengo che l’attuale legislazione europea sia sufficiente a tutelare la salute e che non occorra calcare la mano con iniziative potenzialmente allarmistiche e controproducenti. Pertanto annuncio il mio voto contrario.
PRESIDENTE. Grazie senatore. Dichiaro conclusa la discussione generale. E do nuovamente la parola al relatore Morelli per la replica.
146
Un giorno in Senato - 2011
Istituto di istruzione secondaria superiore A. Righi di Taranto
MORELLI, relatore. Signor Presidente, signor Ministro, onorevoli colleghi, lo spirito di
questo disegno di legge è anche quello di avviare una discussione e coinvolgere quanti
vogliano migliorare il testo in modo da votare e approvare norme che siano efficaci. Ed
è' per questo che ho apprezzato l'intervento del senatore Carabotta, volto a rendere le
norme ancora più specifiche e adeguate agli scopi che ci proponiamo e che probabilmente non hanno precedenti in Europa. Tuttavia ritengo che possa introdurre una eccessiva analiticità. Per il resto ritengo che questa sia una proposta aperta a eventuali modifiche in modo che sia accettabile da tutti.
PRESIDENTE. Do la parola al rappresentante del Governo, onorevole Di Cecca.
DI CECCA, rappresentante del Governo. Il Governo non condivide la logica punitiva contenuta nel disegno di legge lì dove si prevede di diffondere sui giornali dei pubblici avvisi che riguardino aziende che risultino superare i limiti previsti dal marchio di qualità.
Infatti l'opinione pubblica potrebbe essere allarmata in modo ingiustificato e credere che
quella azienda fornisca alimenti pericolosi per la salute. Per il resto il Governo è favorevole con riserva al disegno di legge in quanto auspica emendamenti migliorativi.
PRESIDENTE. Passiamo ora all’esame e alla votazione degli articoli.
Metto ai voti l’articolo 1.
E’approvato.
Metto ai voti l’articolo 2.
E’ approvato.
Metto ai voti l’articolo 3.
E’ approvato.
Metto ai voti l’articolo 4.
E’ approvato.
Metto ai voti l’articolo 5.
E’ approvato.
Metto ai voti l’articolo 6.
E’ approvato.
All’articolo 7 è stato presentato un emendamento, che invito il presentatore, il rappresentante del Governo, onorevole Di Cecca, ad illustrare.
Un giorno in Senato - 2011
147
Istituto di istruzione secondaria superiore A. Righi di Taranto
DI CECCA, rappresentante del Governo. Propongo un emendamento che sopprima le
seguenti frasi: all'articolo 7 comma 3 sopprimere la frase “e mediante un comunicato
stampa alle principali testate giornalistiche nazionali." All'articolo 7 comma 4 sopprimere la frase “e, oltre agli obblighi di pubblicità della notizia a carico del Ministero della
Salute, si aggiungono gli obblighi di pubblicità a carico dell’azienda e della revoca dell'uso del marchio con la sua pubblicazione su tre quotidiani a carattere nazionale." E
infine sopprimere il comma 5.
PRESIDENTE. Invito il relatore a pronunziarsi sull’emendamento in questione.
MORELLI, relatore. Mi dichiaro favorevole all’emendamento in quanto sono sicuro che
le associazioni dei consumatori provvederanno alla pubblicizzazione dei prodotti non
più in regola con il marchio Dioxin Free. Pertanto non pongo ostacoli a quanto proposto dal Governo.
PRESIDENTE. Metto ai voti l'emendamento 7.1
E’ approvato.
Metto ai voti l’articolo 7 nel testo emendato.
E’ approvato.
Metto ai voti l’articolo 8.
E’ approvato.
Metto ai voti l’articolo 9
E’ approvato.
Metto ai voti l’articolo 10
E’ approvato.
Passiamo alla votazione finale.
ANTONUCCI. Domando di parlare per la dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà
ANTONUCCI. Dopo il proficuo confronto con i colleghi dell'opposizione e dopo aver
modificato alcuni punti controversi, la maggioranza, di cui mi faccio portavoce, esprime parere favorevole a tale disegno di legge. E' una dichiarazione di voto convinta della
necessità di fare un passo in avanti verso una legislazione moderna e scientificamente
148
Un giorno in Senato - 2011
Istituto di istruzione secondaria superiore A. Righi di Taranto
orientata verso il principio di precauzione, come pure convinta è la nostra scelta di
superare ogni divisione ideologica quando in gioco ci sono questioni come la tutela
della salute che vanno oltre la nostra appartenenza a schieramenti di maggioranza o di
opposizione.
TRIVISANI. Domando di parlare per la dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà
TRIVISANI. Dopo il confronto tra opposizione e maggioranza possiamo auspicare
un'ampia convergenza che porti ad esprimere un parere favorevole a tale disegno di
legge. Mi congratulo con il relatore per questa iniziativa sperando vivamente nell'approvazione unanime della suddetta proposta di legge.
PRESIDENTE. Metto ai voti il disegno di legge dal titolo “Istituzione del marchio Dioxin
Free a tutela della sicurezza alimentare e della salute umana”.
E’ approvato.
Colleghi senatori vi ringrazio per la vostra collaborazione. La seduta è tolta.
Un giorno in Senato - 2011
149
Istituto tecnico commerciale E. Mattei di Casamicciola Terme
Istituto tecnico commerciale E. Mattei di Casamicciola Terme
(NA)
24-25 ottobre 2011
Un giorno in Senato - 2011
Istituto tecnico commerciale E. Mattei di Casamicciola Terme
L'Istituto tecnico “E. Mattei" divenne autonomo il primo ottobre 1961. In quel momento l'Istituto aveva il solo indirizzo amministrativo. Dal primo ottobre 1963 all'indirizzo
amministrativo fu aggiunto l'indirizzo geometri e l'Istituto, da quel momento, prese l'attuale denominazione. Dal primo settembre 2010 ai due indirizzi citati è stato aggiunto
l'indirizzo “Informatica e Telecomunicazioni". A decorrere dall'a.s. 1989/90 l'Istituto,
che nell'a.s. precedente aveva già aderito al Piano Nazionale d'Informatica (PNI), sperimentò nell'indirizzo geometri il Progetto Cinque, che continua tuttora ad esaurimento
nelle classi dalla seconda alla quinta. Dall'a.s. 1991/92 fu introdotta la sperimentazione
IGEA nell'indirizzo amministrativo.
Da sempre l'Istituto ha avuto rapporti con il mondo delle professioni attraverso stage
che hanno visto i nostri alunni impegnati presso vari studi professionali dell'isola
d'Ischia. A ciò si aggiunga i non pochi accordi con gli Enti locali che, nell'ambito dei
PON attivati, hanno offerto agli studenti opportunità di conoscenze sul campo delle procedure amministrative e tecniche. L'Istituto può fregiarsi dell'onorificenza attribuita ad
un suo docente di Lingua e Civiltà Francese, il Prof. Giuseppe Miragliuolo, nato il 14
maggio 1920, combattente nella Seconda Guerra Mondiale, in servizio nell'ITCG “E.
Mattei" dall'a.s. 1967/68 fino all'a.s. 1984/85, che fu insignito dal Presidente della
Repubblica del Diploma di medaglia d'oro, quale Benemerito della Scuola, Cultura ed
Arte il 2 giugno 1991. Non pochi sono stati, poi, gli studenti che negli ambiti professionali e nelle aziende in cui hanno lavorato hanno avuto un notevole successo. A mo' di
esempio si citano i casi di alcuni diplomati che hanno ricoperto ruoli dirigenziali presso l'Unicredit e la Banca Intesa San Paolo.
Di seguito si indicano i nominativi dei Presidi che nei cinquant'anni di vita dell'Istituto
si sono succeduti alla guida della scuola:
dall'a.s. 1961/62 all'a.s. 1971/72: Prof. Saverio Scoti;
dall'a.s. 1972/73 all'a,s. 1973/74: Prof. Paolino Di leso;
a.s. 1974/75: Prof. Antonio Aschettino;
a.s. 1975/76: Prof. Francesco Longobardi;
a.s. 1976/77 : Prof. Raffaele Piccirillo;
a.s. 1977/78: Prof. Ubaldo Nardi;
dall'a.s. 1978/79 all'a.s. 1982/83: Prof. Vito Ottato;
a.s. 1983/84: Prof. Francesco Paolo Farfalla;
a.s. 1984/85: Prof. Vito Otttao;
a.s. 1985/86: Prof. Luigi Variale;
a.s. 1986/87: Prof. Francesca Brizio;
a.s. 1987/88: Prof. Claudio Mazzotta;
a.s. 1988/89: Prof. Gennaro Erasmo;
dall'a.s. 1989/90 ad oggi: Prof. Domenico Miragliuolo.
Un giorno in Senato - 2011
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Istituto tecnico commerciale E. Mattei di Casamicciola Terme
I partecipanti
Classe 3A
1) Boccanfuso Giovan Giuseppe
2) Broccoli Caterina
3) Coppa Antonio Ariosto
4) Cuomo Giovanni
5) Cutellese Alfonso
6) D’Ambrosio Dario
7) De Nicola Gabriele
8) Di Costanzo Maria
9) Di Iorio Luigi
10) Gargiulo Mario
11) Laganà Francesco
12) Mancusi Mattia
13) Masucci Giovanni)
14) Mattera Cesare
15) Patalano Antonio
16) Patalano Emanuele
17) Pilato Luca
152
18) Pitone Salvatore
19) Polito Valerio
20) Rynkowski Patrik
21) Schiano di Cola Salvatore
22) Schiano di Cola Luca
23) Taglialatela Luca
24) Vuolo Carmine Raffaele
Gli accompagnatori
Carmela De Vita
Ersilia De Angelis
Rosario Starace
I senatori presenti
Anna Maria Carloni, PD
Maria Fortuna Incostante, PD
Un giorno in Senato - 2011
Istituto tecnico commerciale E. Mattei di Casamicciola Terme
Lunedì 24 ottobre - I sessione
Il programma
Ore 12,00 Accoglienza presso la Libreria a
Palazzo delle Coppelle.
Ore 12,30 Gli stenografi parlamentari raccontano: “Cos’è la stenografia parlamentare”. Incontro con Alessandra Ciulu e Chiara Aquili del Servizio dei Resoconti.
Ore 13,00 Pranzo.
Ore 14,30 Visita di Palazzo Madama. Ore
16,00 Visita della Biblioteca del Senato a
Palazzo della Minerva. Incontro con
Michela Fonte del Servizio della Biblioteca.
Ore 17,00 Conclusione delle attività della
I sessione.
Martedì 25 ottobre - II sessione
Aula di Commissione a Palazzo Carpegna
Ore 9,00 Incontro con Massimo Martinelli, capo ufficio della segreteria della 2°
commissione permanente (giustizia).
Ore 10,00 Discussione del disegno di legge
presentato dagli studenti.
Ore 11,00 Incontro con i senatori.
Ore 13,00 Consegna degli attestati di partecipazione.
Un giorno in Senato - 2011
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Istituto tecnico commerciale E. Mattei di Casamicciola Terme
Il disegno di legge
Norme per la prevenzione dei
fenomeni di violenza negli stadi
Lo spirito della partecipazione ad una partita di calcio è il sano ed equilibrato divertimento nel rispetto del principio d'uguaglianza e degli altri principi costituzionali. Il motivo per cui si va allo stadio è
sostenere la propria squadra divertendosi
ed accettare qualsiasi risultato, positivo o
negativo, nella completa sportività. Questo spirito però è cambiato negli anni a
causa di priorità secondarie quali pubblicità, sponsorizzazioni e giri di denaro.
Il presente disegno di legge, che intende
regolare la sicurezza negli stadi, è stato
scritto osservando gli avvenimenti accaduti negli ultimi anni negli stadi italiani.
Nella partita Italia-Serbia del 12 Ottobre
2010 valida per i campionati europei del
2012 i tifosi serbi hanno lanciato dei
fumogeni verso l'adiacente gradinata
nord, gremita di sostenitori italiani. Il lancio è continuato fino alla sospensione
della partita. Nella stagione 2006/07 alla
fine del derby siciliano di Serie A tra Catania e Palermo, la partita è stata sospesa
per lanci di fumogeni e altri oggetti tra le
due tifoserie per circa mezz'ora al 13° del
secondo tempo. I tifosi sono stati calmati
dalla polizia ma una bomba carta, lanciata verso i supporter del Catania, è andata
a finire nell'automezzo della polizia dove
viaggiava il 38enne Filippo Raciti, ispettore capo. La bomba gli è scoppiata vicino
alla faccia causandogli ferite fatali. L'uomo è morto dopo tre quarti d'ora di ago-
154
Un giorno in Senato - 2011
Istituto tecnico commerciale E. Mattei di Casamicciola Terme
nia. Circa venti ultras del Catania sono
stati portati in Questura per accertamenti:
nove di questi, tra cui quattro minorenni,
sono stati arrestati. Durante la finale di
Coppa dei Campioni del 1985 Liverpool –
Juventus è avvenuto uno degli ultimi atti
di violenza dei tifosi inglesi. Circa un'ora
prima della partita i tifosi inglesi più accesi cominciarono a spingersi verso il settore Z a ondate, cercando il take and end e
sfondando le reti divisorie: memori degli
incidenti della finale di Roma di un anno
prima si aspettavano forse una reazione
altrettanto violenta da parte dei tifosi
juventini, reazione che non sarebbe mai
potuta esserci dato che la tifoseria organizzata bianconera era situata nella curva
opposta. Gli inglesi sostennero di aver
caricato a scopo intimidatorio ma i semplici spettatori, juventini e non, impauriti,
anche per il mancato intervento e per l'assoluta impreparazione delle forze dell'ordine belghe, furono costretti ad arretrare
ammassandosi contro il muro opposto alla
curva dei sostenitori del Liverpool. Nella
grande ressa che venne a crearsi alcuni si
lanciarono nel vuoto per evitare di rimanere schiacciati, altri cercarono di scavalcare gli ostacoli ed entrare nel settore
adiacente, altri si ferirono contro le recinzioni. Il muro ad un certo punto crollò per
il troppo peso, moltissime persone rimasero schiacciate, calpestate e uccise nella
corsa verso una via d'uscita, per molti
rappresentata da un varco aperto verso il
campo da gioco.
Le autorità inglesi, proprio per frenare tali
episodi di violenza hanno apportato delle
modifiche strutturali agli stadi e maggiori
norme di sicurezza che hanno prodotto un
Un giorno in Senato - 2011
cambiamento nella mentalità dei tifosi.
Anche in Italia è necessario adeguare il
controllo di sicurezza: all'ingresso degli
stadi installando sistemi di sorveglianza
più severi e cani da fiuto per fumogeni e
polvere da sparo; prevedendo un sistema
di cambio di moneta con carte prepagate e
nominative, così da non permettere eventuali lanci di oggetti contundenti all'interno dello stadio; prevedendo inoltre un
sistema di confezionamento dei cellulari
con buste nominative. E' necessario
migliorare la video sorveglianza e aumentare la quantità di steward specializzati in
materia. Per diminuire il rischio di incendi si propone di applicare dei rivelatori di
calore in vicinanza dei posti a sedere.
Non sarà possibile acquistare bottigliette
d'acqua o varie bevande se non versate
dentro bicchieri di carta e non sarà possibile introdurre accendini, perchè visti
come oggetti contundenti. Per evitare che
i tifosi scavalchino andando in sezioni a
loro non consentite, si introduce il pagamento di una sanzione pari al triplo del
prezzo del biglietto della sezione invasa.
art. 1
1. Per “stadio" si intende l'intera struttura
dell'impianto sportivo occupata od utilizzata dalle società sportive.
2. Per “evento" si intende ogni manifestazione sportiva ufficiale che si svolge nello
stadio, organizzata e gestita dalle società
sportive.
3. Ogni stadio deve essere realizzato
secondo le norme di sicurezza vigenti.
art. 2
155
Istituto tecnico commerciale E. Mattei di Casamicciola Terme
dagli stadi.
1. Al fine di prevenire il fenomeno del
lancio delle monetine dalle tribune, i tifosi devono entrare allo stadio senza monete.
2. All'interno dello stadio tutti gli acquisti
devono essere effettuati tramite carte prepagate. Si fa obbligo alle società che gestiscono gli stadi di posizionare agli ingressi
metal detector e distributori di carte prepagate per convertire le monete.
3. Gli uffici postali sono autorizzati alla
vendita di carte prepagate utilizzabili
all'interno degli stadi.
art. 3
1. E' vietato introdurre all'interno dello
stadio qualsiasi contenitore di vetro, plastica, o metallo e qualsiasi oggetto contundente.
2. Le bevande devono essere consumate
esclusivamente in bicchieri di carta.
3. All'interno dello stadio qualunque
bevanda deve essere distribuita in bicchieri di carta e devono essere installati distributori automatici di bicchieri di carta.
4. E' vietato vendere alcun tipo di merce
all'interno dello stadio se non autorizzato
dal Prefetto.
5. Per introdurre un cellulare all'interno
dello stadio si deve sigillarlo in una busta
ermetica che conterrà un codice a barre
associato al titolare della carta con chip
dell'abbonamento.
art. 4
1. I tifosi che si rendono responsabili di
atti vandalici e violenti sono banditi a vita
156
art. 5
1. Gli Abbonamenti da parte delle società
sportive devono essere emessi con le
seguenti modalità:
a) L'acquirente deve presentare una foto
formato tessera e un documento d'identità.
b) L'incaricato della società sportiva deve
effettuare gli opportuni controlli presso la
prefettura affinché il destinatario dell'abbonamento non sia persona con precedenti penali.
c) L'abbonamento consiste in una carta
magnetica prepagata con chip su cui sarà
stampata la foto e un codice identificativo
del titolare della carta. All'interno del chip
sono conservati i dati anagrafici del titolare della carta e il posto assegnato nell'interno dello stadio.
d) La carta serve all'ingresso degli stadi
dove sono installati impianti con lettori di
carte associati agli impianti di video sorveglianza, metal detector e cani anti-polvere da sparo e ai controlli fisici delle
forze dell'ordine.
art. 6
1. Le società sportive provvedono a effettuare i controlli.
2. Le società sportive devono potenziare i
controlli di sicurezza e dotarsi di personale qualificato per le funzioni di controllo.
3. I responsabili del mancato controllo
sono puniti secondo gli articoli 110 (concorso di colpa nel reato) e 328 (omissione
di atti d'ufficio) del Codice Penale.
Un giorno in Senato - 2011
Istituto tecnico commerciale E. Mattei di Casamicciola Terme
art. 7
1. All'interno degli stadi devono essere
potenziati i sistemi di video sorveglianza
suddividendo i quadri di controllo su un
minor numero di persone.
2. L'impianto di video sorveglianza si deve
posizionare anche nei luoghi più nascosti
compreso le scale e gli antibagni.
3. A chiunque viene sorpreso a passare da
una tribuna a l'altra senza averne titolo si
applica una sanzione amministrativa pari
al triplo del biglietto d'ingresso alla tribuna alla quale stava accedendo senza averne titolo.
4. All'interno degli stadi sono posizionati
rivelatori di fumo e di calore ad elevata
concentrazione e sono installati sistemi di
spegnimento automatico degli incendi.
art. 8
POS per il pagamento tramite carta
magnetica prepagata."
PATALANO
Emendamento 4.1
Sostituire l'articolo 4 con il seguente: “I
tifosi che si rendono responsabili di atti
vandalici e violenti vengono allontanati
dagli stadi per un minimo di anni tre fino
all'allontanamento a vita per chi si rende
colpevole di atti particolarmente efferati".
PITONE
Emendamento 5.1
All'articolo 5, comma 1, lettera b, aggiungere il seguente periodo: “Gli abbonamenti non possono essere sottoscritti da chi è
stato condannato con sentenza definitiva
a più di 6 anni di reclusione".
PATALANO
1. Il Ministero dell'Interno provvede a
potenziare il sistema di sicurezza con
agenti di Polizia all'interno degli stadi.
2. Le forze di polizia devono effettuare
controlli con i cani da fiuto per polvere da
sparo per prevenire eventuali incidenti
dovuti all'utilizzo di polvere da sparo.
3. Le forze di polizia devono altresì effettuare controlli antidroga.
Emendamento 3.1
All'articolo 3, dopo il comma 3, inserire il
seguente comma: “3-bis. I venditori di
bibite devo essere muniti di apparecchi
Un giorno in Senato - 2011
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Istituto tecnico commerciale E. Mattei di Casamicciola Terme
La discussione del disegno
di legge
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Un giorno in Senato - 2011
Istituto tecnico commerciale E. Mattei di Casamicciola Terme
25 ottobre 2011
RESOCONTO STENOGRAFICO
Presidenza del Presidente Boccanfuso
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge n. 1 dal titolo “Norme per la prevenzione dei fenomeni di violenza negli stadi”. Il relatore ha chiesto l'autorizzazione a svolgere la relazione orale. Ne ha facoltà.
SCHIANO DI COLA, relatore. Signor Presidente, onorevoli colleghi, il disegno di legge
che oggi discutiamo presenta alcune norme per rendere più sicura la visione di una partita allo stadio. Abbiamo ideato questo disegno di legge dopo deprecabili eventi di violenza avvenuti negli stadi italiani ed inglesi come Italia – Serbia, Palermo – Catania e
la finale di Coppa dei Campioni Juventus – Liverpool. Abbiamo inoltre preso spunto dai
regolamenti emanati in Inghilterra osservando i risultati positivi che in quel Paese si
sono ottenuti. Nei primi articoli sono state date le definizioni di stadio ed evento e a
seguire si è introdotto il metodo delle carte prepagate per evitare l’utilizzo di monete
all’interno dello stadio e di qualsiasi altro oggetto rigido o contundente che possa danneggiare le persone. All’articolo 4 si prevede l’espulsione a vita dei tifosi violenti. All’articolo 5 si prevedono le modalità di emissione delle carte prepagate. All’articolo 6 il
potenziamento dei controlli all’interno degli stadi con sanzioni penali. All’articolo 7 si
potenziano i sistemi di video sorveglianza e i sistemi antincendio. All’articolo 8 si potenzia il sistema di intervento delle forze dell’ordine con agenti all’interno dello stadio e
cani da fiuto all’ingresso.
PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione generale. È iscritto a parlare il senatore De
Nicola. Ne ha facoltà.
DE NICOLA. Signor Presidente, signor Ministro, onorevoli colleghi, sono d’accordo con
questo disegno di legge perché garantisce la sicurezza delle persone indifese, considerando che allo stadio possono andare anche le persone disabili.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il senatore Taglialatela. Ne ha facoltà.
TAGLIALATELA. Signor Presidente, signor Ministro, onorevoli colleghi sono contrario al
disegno di legge per i seguenti motivi: i cambiamenti suggeriti sono troppo radicali e la
visione della partita risulterebbe complicata più di quanto non lo sia già. Il cambio di
monete, il confezionamento dei telefoni cellulari e il dover affrontare file interminabili
di persone per poter acquistare vari prodotti potrebbe risultare scomodo, e la visione
della partita potrebbe risultare stressante più che rilassante.
Un giorno in Senato - 2011
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Istituto tecnico commerciale E. Mattei di Casamicciola Terme
PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione generale. Ha facoltà di parlare il relatore
per la replica.
SCHIANO DI COLA, relatore. Dopo aver ascoltato le osservazioni dei senatori, sono d’accordo con il collega Taglialatela perché la presenza dei distributori potrebbe creare caos
nei pressi di questi.
PRESIDENTE. Do la parola al rappresentante del Governo.
POLITO, rappresentante del Governo. Signor Presidente, onorevoli senatori, a nome del
Governo sono d’accordo sulla prevenzione degli atti violenti allo stadio quando ci sono
competizioni sportive. È giusto contrastare la violenza con ogni mezzo a disposizione
ma purtroppo sorge il problema del numero cospicuo di agenti da impiegare durante le
partite e del relativo pagamento degli stessi che andrebbe ad aggravare sul bilancio dello
Stato.
PRESIDENTE. Passiamo ora all’esame e alla votazione degli articoli.
Metto ai voti l’articolo 1.
E’approvato.
Metto al voto l’articolo 2.
E’approvato.
All’articolo 3 è stato presentato un emendamento, che invito il presentatore senatore
Patalano ad illustrare.
PATALANO. Signor Presidente, signor Ministro onorevoli colleghi, l'articolo 3 vieta di
introdurre all'interno dello stadio oggetti contundenti (metallo, plastica, vetro). L'articolo propone di eliminare i venditori ambulanti e di inserire all'interno dello stadio dei
distributori di bevande. Il sottoscritto ritiene che non si debbano eliminare i venditori
ambulanti bensì munirli di lettori di carte magnetiche. Propongo all'articolo 3, dopo il
comma 3, di inserire il seguente comma: “3-bis. I venditori di bibite devo essere muniti di apparecchi POS per il pagamento tramite carta magnetica prepagata."
PRESIDENTE. Chiedo il parere del relatore e del rappresentante del Governo sull’emendamento.
SCHIANO DI COLA, relatore. Sono d’accordo sull’emendamento perché in questo modo
diminuirebbe il caos.
160
Un giorno in Senato - 2011
Istituto tecnico commerciale E. Mattei di Casamicciola Terme
POLITO, rappresentante del Governo. Sono d’accordo per motivi di sicurezza.
PRESIDENTE. Metto ai voti l'emendamento 3.1
E' approvato.
Metto ai voti l'articolo 3 nel testo emendato.
E' approvato.
All’articolo 4 è stato presentato un emendamento, che invito il presentatore, senatore
Pitone, ad illustrare.
PITONE. Signor Presidente, signor Ministro, onorevoli colleghi, secondo l’articolo 4 gli
atti di violenza verranno condannati con l’allontanamento a vita dallo stadio ma non
credo sia giusto eguagliare ogni tipo di atto di violenza, ad esempio non si possono mettere sullo stesso livello penale una semplice rissa con un omicidio all’interno di uno stadio quindi propongo di partire da una pena di 3 anni per un atto di violenza inferiore e
valutare poi altri atti di violenza più o meno gravi. Sostituire quindi l'articolo 4 con il
seguente: “I tifosi che si rendono responsabili di atti vandalici e violenti vengono allontanati dagli stadi per un minimo di anni tre fino all'allontanamento a vita per chi si
rende colpevole di atti particolarmente efferati".
PRESIDENTE. Chiedo il parere del relatore e del rappresentante del Governo sull’emendamento.
SCHIANO DI COLA, relatore. Sono d’accordo con il senatore Pitone per i motivi da prima
elencati.
POLITO, rappresentante del Governo. Sono perfettamente d’accordo con il senatore Pitone e il relatore Schiano di Cola per i motivi appena illustrati.
PRESIDENTE. Metto ai voti l'emendamento 4.1.
E' approvato.
Metto ai voti l'articolo 4 nel testo emendato.
E' approvato.
All’articolo 5 è stato presentato un emendamento, che invito il presentatore senatore
Patalano ad illustrare.
PATALANO. Signor Presidente, Signor Ministro, onorevoli colleghi, l’articolo 5 comma
Un giorno in Senato - 2011
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Istituto tecnico commerciale E. Mattei di Casamicciola Terme
2 vieta a chi ha precedenti penali di effettuare un abbonamento in quanto ritenuti pericolosi per l’ordine pubblico. Sono pienamente d’accordo su questo ma penso bisognerebbe distinguere i vari tipi di precedenti, ad esempio non possono essere messi su uno
stesso piano penale un precedente per rapina ed uno per omicidio. In questo caso al
secondo non verrà concesso di possedere un abbonamento.
Chiedo pertanto di aggiungere all'articolo 5, comma 1, lettera b, il seguente periodo: “Gli
abbonamenti non possono essere sottoscritti da chi è stato condannato con sentenza
definitiva a più di 6 anni di reclusione".
PRESIDENTE. Chiedo il parere del relatore e del rappresentante del Governo sull’emendamento.
SCHIANO DI COLA, relatore. Sono d’accordo sull’emendamento perché una persona che
ha commesso un semplice furto non deve essere paragonato ad un omicida.
POLITO, rappresentante del Governo. Sono d’accordo col relatore sull’emendamento del
senatore Patalano in quanto questa distinzione potrebbe evitare ulteriori discriminazioni.
PRESIDENTE. Metto ai voti l'emendamento 5.1.
E' approvato.
Metto ai voti l'articolo 5 nel testo emendato.
E' approvato.
Metto al voto l’articolo 6.
E’approvato.
Metto al voto l’articolo 7.
E’approvato.
Metto al voto l’articolo 8.
E’approvato.
Passiamo alla votazione finale.
PATALANO. Domando di parlare per la dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
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Un giorno in Senato - 2011
Istituto tecnico commerciale E. Mattei di Casamicciola Terme
PATALANO. Sono favorevole all’approvazione di questo disegno di legge perché garantisce sicurezza agli spettatori e il buon andamento della partita evitando incidenti all’interno della struttura. Per questo il mio partito voterà a favore.
PITONE. Domando di parlare per la dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà
PITONE. Il mio gruppo ritiene che questo disegno di legge sulla violenza negli stadi è
un’ottima proposta per diminuire gli atti vandalici all’interno delle strutture sportive. Per
questo motivo l’opposizione voterà a favore.
PRESIDENTE. Metto ai voti il disegno di legge dal titolo “Norme per la prevenzione dei
fenomeni di violenza negli stadi" nel testo emendato.
E’ approvato.
Colleghi senatori vi ringrazio per la vostra collaborazione. La seduta è tolta.
Un giorno in Senato - 2011
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Istituto superiore di istruzione Savoia-Benincasa di Ancona
Istituto superiore di istruzione Savoia-Benincasa di Ancona
7-8 novembre 2011
Un giorno in Senato - 2011
Istituto superiore di istruzione Savoia-Benincasa di Ancona
Istituito con regio decreto dal commissario straordinario per le province marchigiane
Lorenzo Valerio, il primo Istituto Tecnico Commerciale fu inaugurato nel mese di dicembre del 1862, con sede in Via Podesti, nel cuore del centro storico di Ancona.
Nel 1863 fu aggregata all’istituto, su proposta governativa, una sezione nautica: nasceva così il “Regio Istituto Tecnico e Nautico”, intitolato a Grazioso Benincasa, insigne
navigatore e cartografo anconetano del sec. XV, con Decreto Ministeriale del 27 Agosto
1883. L’istituto acquisì una notevole fama fra quelli esistenti in Italia: nell’anno scolastico 1883-84 esso accoglieva ben 163 alunni. La sede in via Podesti, divenuta insufficiente per il crescente numero degli iscritti, subì vari adattamenti strutturali sino al 1897
allorché fu completamente rinnovata.
Nel periodo 1903-1908 l’Istituto Tecnico comprendeva tre sezioni: Ragioneria-Commercio, Fisico-matematica e Agrimensura, mentre l’Istituto Nautico era articolato nelle due
sezioni di Macchinisti in prima e di Capitani di lungo corso. Nel 1918 l’Istituto Nautico
divenne del tutto autonomo e si staccò da quello tecnico. Con la Riforma Gentile (1923)
le sezioni dell’Istituto tecnico furono ridotte da cinque a due: la sezione di Agronomia
venne soppressa, la sezione Industriale fu posta alle dipendenze del ministero dell’Economia Nazionale, la sezione Fisico-matematica venne trasformata nel Liceo Scientifico
intitolato a “Luigi di Savoia”, con una revisione degli insegnamenti in senso umanistico e teorico.
Il “Benincasa” fu così ordinato su due corsi di durata quadriennale: uno inferiore di preparazione al nuovo Liceo scientifico, uno superiore ordinato in due sezioni, CommercioRagioneria e Agrimensura. A coronamento della riforma venne istituito l’esame di stato.
Nel 1924 fu istituito in città un secondo Istituto Tecnico Commerciale, intitolato al giurista anconetano Benvenuto Stracca che, in seguito alla legge 15 giugno 1931, venne
trasformato in Istituto Tecnico Commerciale ad indirizzo mercantile con annessa la
Scuola Tecnica Commerciale. Ancona si trovava così ad avere due Istituti Tecnici Commerciali quasi identici per insegnamenti e titolo di studio (Ragioniere e Perito commerciale), differenziati solo dal diverso approccio ad una comune disciplina, la merceologia.
Sempre per effetto della legge del 1931 l’Istituto “Benincasa” diventava Istituto Tecnico
Commerciale amministrativo e per Geometri con corsi di durata quadriennale. La sezione Geometri recuperava l’eredità del soppresso indirizzo in Agrimensura.
Con questa riforma gli Istituti tecnici avevano acquisito il diritto ad avere un loro statuto, attraverso il quale poter introdurre anche modificazioni agli orari e ai programmi
d’insegnamento qualora particolari esigenze lo avessero richiesto. Nel 1939, con la riforma Bottai, l’Istituto Tecnico Commerciale divenne di durata quinquennale e diede finalmente accesso alle facoltà di Economia e commercio e Scienze statistiche; a Scienze
politiche solo dopo aver superato un esame integrativo. Dopo il difficile periodo della
guerra l’Istituto Benincasa fu costretto a cessare la sua attività dal 1 ottobre 1945 al
1962.
Nell’a.s. 1969-1970 il preside Edoardo Boscarato, compresa l’importanza dell’informati-
Un giorno in Senato - 2011
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Istituto superiore di istruzione Savoia-Benincasa di Ancona
ca, riuscì ad istituire presso l’Istituto “Benincasa” uno dei primi corsi in Italia per Ragionieri Programmatori. Questo ha fatto sì che negli anni seguenti la scuola avesse un’adesione di iscritti superiore ad ogni previsione.
Nel 1976 le sezioni per Geometri furono separate dall’Istituto Benincasa, dando vita
all’Istituto Tecnico per Geometri “Luigi Vanvitelli”.
Nel 1978 la provincia consegnò al Preside Sonnino le chiavi dell’attuale edificio di Via
Marini 35.
Nel 1985-1986 fu attivato, per rispondere alle esigenze di una domanda sempre crescente di istruzione tecnico commerciale, un nuovo corso per Ragionieri ad indirizzo amministrativo nella nuova sede di Falconara.
A partire dall’a.s. 1986-1987 fu attivato il più attuale corso I.G.E.A. (Indirizzo Giuridico
Economico Aziendale) e a decorrere dall’a.s. 1988-1989, come sperimentazione autonoma, l’Indirizzo linguistico moderno.
Con la Riforma Gelmini, a partire dall’anno scolastico 2010/11, l’Istituto Tecnico Commerciale diviene Istituto Tecnico Economico con indirizzi in Amministrazione, Finanza
e Marketing, moderna revisione del corso Giuridico, Economico Aziendale (IGEA) e
opzione in Sistemi Informativi Aziendali, che raccoglie e rivisita la prestigiosa eredità
del corso per Ragionieri Programmatori, successivamente denominato Progetto MERCURIO.
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Un giorno in Senato - 2011
Istituto superiore di istruzione Savoia-Benincasa di Ancona
I partecipanti
Gli accompagnatori
Classe VA
1) Bartolo Jessica Chiara
2) Caponi Federica
3) Cassisi Jacopo
4) Civerchia Roberta
5) Donzelli Lucia
6) Fratti Laura
7) Gianserra Silvia
8) Marchetti Andrea
9) Morresi Eliana
10) Nesi Sara
11) Osco Salas Stefani Carmen
12) Polenta Federica
13) Ragni Filippo
14) Reale Valeria
15) Sanchez Mena Adderly Alberto
16) Thaci Ludi
17) Velieri Roberta
Un giorno in Senato - 2011
Cinzia Pedon
Mirella Baldini
I senatori presenti
Stefano Ceccanti, PD
Gennaro Coronella, PDL
Nicola Rossi, Misto
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Istituto superiore di istruzione Savoia-Benincasa di Ancona
Lunedì 7 novembre - I sessione
Il programma
Ore 12,00 Accoglienza presso la Libreria a
Palazzo delle Coppelle.
Ore 12,30 Gli stenografi parlamentari raccontano: “Cos’è la stenografia parlamentare”. Incontro con Giulia Torregrossa e Isabella Rodio del Servizio dei Resoconti.
Ore 13,00 Pranzo.
Ore 14,30 Visita di Palazzo Madama.
Ore 16,00 Visita dell'Archivio storico a
Palazzo Giustiniani. Incontro con Elisabetta Lantero, Luigia Romani, Anna Boldrini
e Lucia Pasquini dell’Archivio storico.
Ore 17,00 Conclusione delle attività della
I sessione.
Martedì 8 novembre - II sessione
Aula di Commissione a Palazzo Carpegna
Ore 9,00 Incontro con Paolo Aquilanti,
capo ufficio della segreteria della I Commissione (Affari costituzionali).
Ore 10,00 Discussione del disegno di legge
presentato dagli studenti.
Ore 11,00 Incontro con i senatori.
Ore 13,00 Consegna degli attestati di partecipazione.
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Un giorno in Senato - 2011
Istituto superiore di istruzione Savoia-Benincasa di Ancona
Il disegno di legge
Modifica alla normativa per
l'elezione della Camera dei
deputati e del Senato della
Repubblica
Onorevoli senatori! - Purtroppo nel nostro
Paese permane ancora ai nostri giorni la
necessità di tutelare la presenza femminile nella vita politica, sede delle scelte che
riguardano il benessere e lo sviluppo della
collettività.
Le quote di genere (in Italia chiamate
“quote rosa”) sono delle disposizioni interne agli statuti dei partiti che fissano un
minimo di donne o una proporzione da
rispettare per entrambi i sessi nel momento in cui vengono costituite le liste elettorali.
In riferimento ai dati elaborati dall’università di Stoccolma e dall’International Idea
(Istituto internazionale per la democrazia
e l’assistenza elettorale) emerge il ritardo
dell’Italia (che nella classifica mondiale si
colloca al 48° posto per la presenza femminile nelle istituzioni politiche centrali)
con il 13,7% di donne al Senato della
Repubblica e il 17,3% di donne alla Camera dei Deputati rispetto a paesi come la
Svezia, con il 45% dei deputati donne e la
Norvegia con il 37% delle presenze femminili in Parlamento. È interessante notare che nei paesi economicamente più arretrati i dati raggiungono vette del 48,8% in
Ruanda e il 25% in Iraq.
Questo disegno di legge che noi oggi proponiamo prende spunto dal modello
Un giorno in Senato - 2011
169
Istituto superiore di istruzione Savoia-Benincasa di Ancona
attualmente vigente in Francia, dove inizialmente si erano stabilite con legge ordinaria la quote rosa per le elezioni politiche
e successivamente, dopo la bocciatura dal
Consiglio costituzionale, si è intervenuto
con una modifica costituzionale a cui è
stata data pronta attuazione. A tale proposito anche in Italia era stata proposta una
modifica al testo della legge del 21 dicembre 2005 n. 270 la quale fu respinta nella
seduta del 12 ottobre 2005 con 452 voti
contrari e 140 favorevoli.
In base all’articolo 3 della Costituzione, la
Repubblica rimuove realmente gli ostacoli
di ordine sociale che limitano l’uguaglianza dei cittadini? In base all’articolo 51
della Costituzione, la Repubblica promuove con appositi provvedimenti le pari
opportunità tra uomini e donne in campo
elettorale?
A nostro parere sarebbe necessaria l’introduzione di normative specifiche per l’effettiva applicazione di questi principi,
apportando modifiche alla normativa elettorale vigente.
accerta tale requisito proporzionale di cui
si fanno carico i partiti/coalizioni.
art. 2
(Modifica alla normativa per l'elezione
del Senato della Repubblica)
1. L'articolo 9, comma 4, del decreto legislativo 20 dicembre 1993, n. 533, riguardante l'elezione del Senato della Repubblica, successivamente modificato dalla
legge 21 dicembre 2005, n. 270, è ulteriormente modificato nel senso di inserire,
dopo le parole “secondo un determinato
ordine" le seguenti: “in modo che nei collegi elettorali almeno il 50% dei candidati
sia di sesso femminile.”
Emendamento 1.1
All'articolo 1, comma 1, sostituire la cifra
“50%" con la cifra “40%".
MARCHETTI
Emendamento 1.2
art. 1
(Modifica alla normativa per l'elezione
della Camera dei deputati)
1. All'articolo 22, comma 1, del DPR 30
marzo 1957, n. 361, riguardante l'elezione
della Camera dei deputati, successivamente modificato dalla legge 21 dicembre
2005, n. 270, è aggiunto il numero:
7) ricusa le liste che non siano composte
da almeno il 50% dei candidati di sesso
femminile.
2. Il Ministero per le pari opportunità
170
All'articolo 1, comma 2, sostituire la voce:
“Il Ministero per le pari opportunità" con
la voce: “L'ufficio centrale circoscrizionale".
FRATI
Un giorno in Senato - 2011
Istituto superiore di istruzione Savoia-Benincasa di Ancona
La discussione del disegno
di legge
Un giorno in Senato - 2011
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Istituto superiore di istruzione Savoia-Benincasa di Ancona
8 novembre 2011
RESOCONTO STENOGRAFICO
Presidenza del Presidente Caponi
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge n. 1 dal titolo: “Modifica alla normativa per l’elezione della Camera dei deputati e del Senato della
Repubblica”. Il relatore ha chiesto l’autorizzazione a svolgere la relazione orale. Ne ha
facoltà.
DONZELLI, relatore. Signor Presidente, signor Ministro, onorevoli colleghi, è stata scelta la tematica delle “quote rosa” per l’importanza della figura delle donne nella società.
Proprio da ciò scaturisce la necessità di tutelare la presenza femminile nella vita politica, sede delle scelte che riguardano il benessere e lo sviluppo della collettività. Le quote
di genere sono delle regole, delle disposizioni interne agli statuti dei partiti che fissano
un minimo di donne o una proporzione da rispettare per entrambi i sessi nel momento
in cui vengono costituite le liste elettorali.
PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione generale. È iscritta a parlare la senatrice
Nesi. Ne ha facoltà.
NESI. Signor Presidente, signor Ministro, onorevoli colleghi, in riferimento ai dati elaborati dall’università di Stoccolma e dall’International Idea, Istituto internazionale per
la democrazia e l’assistenza elettorale, emerge il ritardo dell’Italia che nella classifica
mondiale si colloca al 48° posto per la presenza femminile nelle istituzioni politiche centrali con il 13,7% di donne in Senato, il 17,3% di donne alla Camera dei deputati, rispetto a Paesi come la Svezia, con il 45% di deputati donne e la Norvegia con il 37% delle
presenza femminili in Parlamento. È interessante notare che nei paesi economicamente
più arretrati i dati raggiungono vette del 48,8% in Ruanda e il 25% in Iraq.
PRESIDENTE. È iscritta a parlare la senatrice Reale. Ne ha facoltà.
REALE. Signor Presidente, signor Ministro, onorevoli colleghi, è evidente, quindi, il
ritardo dell’Italia, in materia di quote di genere rispetto non solo ai paesi avanzati, ma
anche a quelli meno sviluppati. Pertanto, ritengo indispensabile un aumento della percentuale della presenza femminile nelle istituzioni politiche centrali in modo da per dar
segno di essere un Paese sviluppato sial punto dal vista economico che politico-sociale.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il senatore Cassisi. Ne ha facoltà.
CASSISI. Signor Presidente, signor Ministro, onorevoli colleghi, in Italia già sono stati
presi dei provvedimenti riguardo al sistema elettorale, il quale stabilisce l’inammissibilità delle liste in cui non siano presenti candidati di entrambi i sessi e sanzioni pecunia-
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Un giorno in Senato - 2011
Istituto superiore di istruzione Savoia-Benincasa di Ancona
rie sotto forma di riduzione dei rimborsi elettorali per le liste in cui vi siano più di 2/3
di candidati dello stesso sesso fidando di fatto una quota di almeno 1/3 riservata al sesso
politicamente debole.
PRESIDENTE. È iscritta a parlare la senatrice Polenta. Ne ha facoltà.
POLENTA. Signor Presidente, signor Ministro, onorevoli colleghi, trovandomi d’accordo
con l’onorevole Cassisi, integro il suo intervento sostenendo fermamente che il sistema
elettorale attualmente in vigore è più che sufficiente per permettere anche al sesso femminile di poter partecipare alla vita politica del Paese, senza che venga oppresso da quello maschile.
PRESIDENTE. È iscritta a parlare la senatrice Morresi. Ne ha facoltà.
MORRESI. Signor Presidente, signor Ministro, onorevoli colleghi, i primi obiettivi da
raggiungere in un Paese, quale l’Italia, affinché risulti sempre più moderno e sviluppato sono quelli riguardanti la società e la valorizzazione di categorie meno coinvolte nella
vita politica. È, quindi, necessario raggiungere la parità dei sessi prima di tutto in politica in modo da essere un valido esempio da seguire per l’intero Paese.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il senatore Sanchez. Ne ha facoltà.
SANCHEZ. Signor Presidente, signor Ministro, onorevoli colleghi, integro l’intervento
dell’onorevole collega Morresi, soffermandomi soprattutto sull’aspetto dell’essere, in
primo luogo, un esempio per l’intero paese. Se neanche i responsabili della vita politica
italiana cercano di superare le barriere tra i due sessi non è possibile pretendere uno
stesso comportamento da parte della popolazione. Quindi sono pienamente favorevole
all’intervento dell’onorevole Ministro delle pari opportunità e all’onorevole collega.
PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione generale. Ha facoltà di parlare il relatore
per la replica.
DONZELLI, relatore. Signor Presidente, signor Ministro, onorevoli colleghi, i dati presentati dal senatore Nesi mostrano quanto sia effettivamente necessario un intervento per
adeguarsi ai livelli raggiunti in altri paesi , tenendo soprattutto in considerazione i dati
relativi alle nazioni più arretrate rispetto all’Italia. Riguardo a ciò che ha esposto il senatore Cassisi, i provvedimenti già vigenti nel nostro sistema legislativo si sono mostrati
non del tutto sufficienti per garantire le pari opportunità.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il rappresentante del Governo.
Un giorno in Senato - 2011
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Istituto superiore di istruzione Savoia-Benincasa di Ancona
BARTOLO, rappresentante del Governo. Signore Presidente, onorevoli senatori, dichiaro
in qualità di rappresentante dell’Esecutivo, di essere favorevole ad una modifica dell’ordinamento giuridico ora vigente in materia di “quote rosa”, considerando soprattutto
che tale modifica ci permetterebbe di raggiungere livelli adeguati sul piano internazionale e di raggiungere la parità dei sessi.
PRESIDENTE. Procediamo all’esame degli articoli. Passiamo all’esame dell’articolo 1, al
quale sono stati presentati due emendamenti. Invito il senatore Marchetti ad illustrare
l’emendamento 1.1.
MARCHETTI. Signor Presidente, signor Ministro, onorevoli colleghi, il disegno di legge
che stiamo esaminando dovrebbe essere modificato sotto il punto di vista della percentuale minima della presenza di donne nella lista elettorale. Il livello minimo dovrebbe
essere ridotto al 40% affinché possa essere accettato un numero maggiore di liste.
PRESIDENTE. Do la parola alla senatrice Frati per illustrare l'emendamento 1.2. Ne ha
facoltà.
FRATI. Signor Presidente, signor Ministro, onorevoli colleghi, il disegno di legge che
stiamo esaminando richiede di essere modificato riguardo l’ente designato all’accertamento di tale requisito. Difatti sarebbe opportuno che questa responsabilità sia affidata
ad enti come l’ufficio centrale circoscrizionale invece del Ministero per le pari opportunità.
PRESIDENTE. Invito il relatore e il rappresentante del Governo ad esprimere il parere
sugli emendamenti.
DONZELLI, relatore. Signor Presidente, signor Ministro, onorevoli colleghi, non sono
favorevole all’emendamento 1.1 in quanto è compito dei responsabili di ogni lista elettorale raggiungere la quota di partecipazione femminile necessaria per l’ammissione alla
procedura elettorale; mentre sono favorevole al contenuto dell’emendamento 1.2 in
quanto un coinvolgimento degli enti locali renderebbe più snella la procedura burocratica.
BARTOLO, rappresentante del Governo. Signore Presidente, onorevoli senatori, anch’io
sono contraria all’emendamento 1.1 perché la parità tra i sessi può essere raggiunta
solamente partendo da una equità materiale, ovvero il limite del 50%. Sono, invece,
favorevole all’emendamento 1.2 in quanto è giusto coinvolgere organi più vicini ai cittadini come appunto l’ufficio centrale circoscrizionale piuttosto che enti centrali come
quelli ministeriali.
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Un giorno in Senato - 2011
Istituto superiore di istruzione Savoia-Benincasa di Ancona
PRESIDENTE. Metto ai voti l’emendamento 1.1.
Il Senato non approva.
Metto ai voti l’emendamento 1.2.
Il Senato approva.
Metto ai voti l’articolo 1 nel testo emendato.
Il Senato approva.
Metto ai voti l’articolo 2.
Il Senato approva.
Passiamo alla votazione finale.
GIANSERRA. Domando di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GIANSERRA. Il mio gruppo voterà a favore del disegno di legge in quanto esso rappresenta la premessa per il proseguimento di interventi concernenti le pari opportunità
anche in altri ambiti.
RAGNI. Domando di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
RAGNI. Il gruppo che rappresento voterà contro il provvedimento in quanto si ritiene
che la legislazione già in vigore sia sufficiente a garantire la parità tra i sessi. Per questo non si ritiene necessaria una modifica.
PRESIDENTE. Metto ai voti il disegno di legge nel suo complesso nel testo emendato.
Il Senato approva il disegno di legge n. 1 “Modifica alla normativa per l’elezione della
Camera dei deputati e del Senato della Repubblica”.
Colleghi, vi ringrazio per la collaborazione. La seduta è tolta.
Un giorno in Senato - 2011
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Istituto di istruzione superiore Stoppa-Compagnoni di Lugo (RA)
Istituto di istruzione superiore Stoppa-Compagnoni di Lugo
(RA)
28-29 novembre 2011
Un giorno in Senato - 2011
Istituto di istruzione superiore Stoppa-Compagnoni di Lugo (RA)
L’Istituto Tecnico Commerciale fu istituito a Lugo nell’anno scolastico 1937/1938, per
iniziativa del Prof. Libero D’Orsi, Preside del già esistente Tecnico Inferiore, che seppe
guardare con lungimiranza alle prospettive di sviluppo commerciale e industriale di un
territorio a vocazione agricola. Il nuovo istituto era in grado di preparare figure professionali più adeguate, rispondenti peraltro alle aspirazioni di una nuova classe sociale
media, che puntava per i propri figli al raggiungimento di un diploma e ad una decorosa sistemazione nel mondo del lavoro. Il Comune di Lugo sorresse l’iniziativa e gestì
l’istituto tramite un Consiglio di Amministrazione fino al 1961, anno in cui si trasformò in Tecnico Commerciale Statale, dotato di autonomia amministrativa. Nel 1963 fu
intitolato a Giuseppe Compagnoni, insigne giurista lughese, uomo politico, scrittore,
saggista dall’intenso impegno civico e democratico, profondo studioso del diritto pubblico. Al Congresso di Reggio Emilia, dopo la costituzione della Repubblica Cispadana,
egli propose l’adozione del tricolore come simbolo del nuovo stato; resse inoltre la cattedra di Diritto Costituzionale presso l’Università di Ferrara, disciplina della quale pubblicò il primo testo in Europa. Fu eletto deputato al Parlamento della Repubblica Cisalpina, di cui ricoprì in seguito l’Ufficio di “Promotore della Pubblica Istruzione”. Dagli
anni ‘80 ad oggi l’Istituto è stato protagonista di un’intensa opera di rinnovamento, in
risposta alle mutate caratteristiche socio-culturali e al nuovo panorama economico del
comprensorio, apertosi a prospettive internazionali (in particolare si era rafforzato il
commercio estero con la Germania); contemporaneamente il territorio vedeva potenziato il settore dei servizi, che diventava via via sempre più complesso. La riflessione su
questo contesto ha portato nel 1987/1988 ad aderire al progetto P.N.I. (Piano Nazionale Informatica) e al progetto P.L.S. di potenziamento delle lingue straniere (introduzione del tedesco, prolungamento fino alla classe quinta dell’inglese e del francese). Nel
1990/1991 è stata introdotta la sperimentazione I.G.E.A. (Indirizzo Giuridico Economico Aziendale) finalizzata alla formazione di una figura professionale più completa e adeguata ai tempi. Interlocutori e sostenitori di questo processo innovativo sono state le
realtà produttive del territorio e le sue istituzioni, gli istituti bancari, il Comune di Lugo.
Successivamente, l’offerta formativa dell’Istituto è stata arricchita con ulteriori competenze linguistiche, informatiche, giuridiche, gestionali, di marketing. E’ stata colta l’esigenza dell’utenza di formare nuove figure professionali: nel 1999/2000 ha preso il via
il triennio per Ragionieri Programmatori (poi progetto assistito MERCURIO) e nel
2001/2002 il corso per Geometri (progetto Cinque indirizzo E.T.A.). A partire dall’anno
scolastico 1999/2000, e via via in modo sempre più incisivo e diffuso, è stato attuato un
orario flessibile con attività di compresenza, codocenza, classe aperta, con riduzione dell’orario settimanale di lezione frontale, a partire dal biennio; anche nell’anno scolastico
2004/2005 è stato adottato un orario flessibile, con modalità diverse.
A partire dell’anno scolastico 2005/2006 il Collegio dei docenti ha deliberato di ripristinare i curricola e l’orario previsti dall’ordinamento ministeriale.
Un giorno in Senato - 2011
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Istituto di istruzione superiore Stoppa-Compagnoni di Lugo (RA)
I partecipanti
Classe VM
1) Alberani Lucia
2) Amadei Elisabetta
3) Avoni Arianna
4) Bacchilega Sara
5) Baldini Jessica
6) Bassi Francesca
7) Bellettini Beatrice
8) Bertaccini Luca
9) Brigani Giovanni
10) Fabbri Federica
11) Filippi Matteo
12) Gagliardi Gabriele
13) Galtamini Gabriele
14) Geminiani Martina
15) Gentilini Sabrina
16) Marangoni Sara
17) Martignani Mattia
178
18) Mazzotti Alice
19) Mazzotti Lorenzo
20) Meriggioli Martina
21) Montanari Ilaria
22) Monti Letizia
23) Morigi Giulia
24) Settembrini Renne
25) Sportelli Alessia
26) Steppic Silvia
27) Udrea Vladut
Gli accompagnatori
Maria Luisa Casale
Alessandro Svegli Compagnoni
I senatori presenti
Albertina Soliani, PDL
Giovanni Torri, LNP
Un giorno in Senato - 2011
Istituto di istruzione superiore Stoppa-Compagnoni di Lugo (RA)
Lunedì 28 novembre - I sessione
Il programma
Ore 12,00 Accoglienza presso la Libreria a
Palazzo delle Coppelle.
Ore 12,30 Gli stenografi parlamentari raccontano: “Cos’è la stenografia parlamentare”. Incontro con Viviana Pisanti e Claudio
Abate del Servizio dei Resoconti.
Ore 13,00 Pranzo.
Ore 14,30 Visita di Palazzo Madama.
Ore 15,30 Visita dell'Archivio storico a
Palazzo Giustiniani. Incontro con Elisabetta Lantero, Alessandro Scurti e Lucia
Pasquini dell’Archivio Storico.
Ore 17,00 Conclusione delle attività della
I sessione.
Martedì 29 novembre - II sessione
Aula di Commissione a Palazzo Carpegna
Ore 9,00 Incontro con Annalisa Pazzaglia,
capo ufficio della segreteria della VII Commissione (Istruzione pubblica, beni culturali).
Ore 10,00 Discussione del disegno di legge
presentato dagli studenti.
Ore 11,00 Incontro con i senatori.
Ore 13,00 Consegna degli attestati di partecipazione.
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Istituto di istruzione superiore Stoppa-Compagnoni di Lugo (RA)
Il disegno di legge
Disposizioni in materia di
prevenzione e di contrasto al
fenomeno del bullismo in tutte le
scuole di ogni ordine e grado
Onorevoli Senatori! – Il periodo in cui
viviamo ci pone ogni giorno nuovi problemi e ci costringe a riflettere su temi
purtroppo di attualità. I mass media spesso mettono in luce un grave fenomeno che
viola i diritti fondamentali dell’essere
umano, il diritto a vivere sicuri, liberi
dalle violenze fisiche e psicologiche e che
è, nello stesso tempo, espressione anche
del disagio sociale di chi le esercita. Molti
studenti chiedono una legge che tuteli i
più deboli contro il bullismo con disposizioni precise che sanzionino forme di
comportamento violento da parte dei giovanissimi nei confronti dei loro compagni
più vulnerabili, prevaricandoli e vessandoli. Una errata interpretazione del concetto di libertà ha insinuato nella coscienza di alcuni minori la convinzione che sia
lecito prendersi gioco delle debolezze fisiche o psichiche altrui. L’istituzione scolastica non deve solo organizzare attività
finalizzate a promuovere comportamenti
corretti fra minori, ma sentirsi anche
obbligata a prevenire e punire, per quanto
possibile, atteggiamenti che possano
offendere fisicamente o psicologicamente
i membri singoli della scolaresca.
Il termine “bullismo", dall’inglese bullying, definisce una serie di comportamenti con i quali qualcuno compie ripetutamente azioni o fa determinate afferma-
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Un giorno in Senato - 2011
Istituto di istruzione superiore Stoppa-Compagnoni di Lugo (RA)
zioni al fine di esercitare potere su un’altra persona e dominarla. Rappresenta
sicuramente una sottocategoria di un
comportamento aggressivo rivolto a chi è
incapace di difendersi efficacemente o
perché più giovane, o perché meno forte,
o ancora perché psicologicamente meno
sicuro. I primi studi sul fenomeno risalgono agli anni settanta, nei paesi Scandinavi; episodi di prevaricazione nei confronti
di coetanei avevano portato addirittura al
suicidio di alcuni di essi, e ciò aveva fortemente scosso l’opinione pubblica.
Gli studi ebbero poi sviluppo negli anni a
seguire, nei paesi Anglosassoni principalmente e alcuni studiosi vennero ad elaborare una definizione del bullismo; un
comportamento deliberatamente finalizzato a nuocere ed a danneggiare con il
requisito della persistenza, della reiterazione di comportamenti, in genere esercitati verso propri pari, ossia coetanei e
spesso appartenenti ad una stessa comunità scolastica. Episodi di bullismo nei confronti di compagni di classe e coetanei si
sviluppano nella fascia di età dai 7/8 anni
ai 14/16, in modo particolare.
Sono contraddistinti da prepotenze, offese, emarginazioni poste in essere con ripetuta continuità e con astiosa violenza. Si
forma una perversa relazione con ruoli
marcati e naturalmente asimmetrici; vi
sono un bullo, una vittima ed un gruppo
che assiste, partecipa o si assenta rimanendo sempre però sullo sfondo. Il bullo è
generalmente più forte o comunque più
aggressivo, privo di empatia e spesso animato dal sadico piacere d’infliggere sofferenze. La vittima è spesso più debole, più
sensibile, incline all’interiorizzazione e
Un giorno in Senato - 2011
psicologicamente portata alla debolezza.
Spesso non ha il coraggio di raccontare le
proprie sofferenze e con ciò perde autostima, rifiuta sempre di più di andare a scuola perché colà vive malamente e, talvolta,
con il passare del tempo può diventare
egli stesso aggressore. Secondo le più
autorevoli interpretazioni sono ravvisabili
una forma diretta e una forma indiretta di
bullismo, alle quali va aggiunto un terzo
tipo definito Cyber bullismo o bullismo
elettronico.
Il bullismo diretto è tipicamente maschile
e si basa su forme inequivocabili di violenza, sia fisica, con botte, spinte, calci,
che verbale, con insulti e umiliazioni di
ogni tipo.
Il bullismo indiretto è più femminile e
decisamente più subdolo perché porta
all’allontanamento della vittima prescelta
dal gruppo; la si emargina, in una sorta di
isolamento psicologico, la si schernisce
con maldicenze e dicerie.
E’ in drammatica ascesa il fenomeno del
Cyber bullismo, realizzato mediante strumenti elettronici, quali mail diffamatorie,
sms ingiuriosi, pubblicazioni sul web di
immagini non autorizzate e commenti
non graditi.
Il bullismo più frequente in ogni caso è
quello diretto verbale seguito da quello
indiretto e poi da quello diretto fisico.
Assai diffusi anche il danneggiamento di
oggetti personali, il furto e l’esclusione dal
gruppo.
Sconcertanti, spesso, sono le motivazioni
che spingono i giovani a compiere atti di
bullismo.
Da una recente indagine effettuata su giovani che frequentano scuole dell’Emilia
181
Istituto di istruzione superiore Stoppa-Compagnoni di Lugo (RA)
Romagna è emerso che la principale motivazione addotta da giovani bulli che, a
loro dire, giustifica certi comportamenti, è
la reazione a comportamenti prepotenti di
altri, seguita, al secondo posto, dal bisogno di farsi rispettare ed al terzo dalla
sconcertante voglia di divertirsi. Grave è
spesso l’atteggiamento delle famiglie; una
su quattro si disinteressa completamente
del problema e talvolta i familiari biasimano gli eventuali provvedimenti disciplinari assunti in ambito scolastico ritenendoli un’indebita intromissione in quella funzione educativa che non dovrebbe, a
loro dire, essere sottratta alle famiglie. Il
bullo non commette un reato tipizzato e
come tale codificato ma, via via, diversi
reati già previsti, nella maggioranza dei
casi, dal nostro codice penale. I più diffusi fra essi sono quelli di ingiuria, di
minacce, di percosse, di lesioni, di danneggiamento, di violenza privata, di furto,
di rapina, di estorsione. Non va dimenticato, però, che nella maggioranza dei casi,
per non dire nella quasi totalità, il bullismo riguarda minorenni, spesso addirittura non imputabili né punibili perché infra
quattordicenni. Per coloro che hanno
superato la soglia dei 14 anni, e fino ai 18,
l’imputabilità esiste ma va valutata caso
per caso, accertata in concreto la capacità
di intendere e di volere del soggetto sottoposto a procedimento penale. Il comportamento violento non compare senza preavviso ma è comunemente preceduto da
atteggiamenti predittivi durante l’infanzia
e seguito da atti devianti durante l’età
adulta. Il bullismo è un fenomeno sociale
che si manifesta in età sempre più bassa,
sin anche all’asilo, nelle forme più lievi
182
che comunque sono in grado di causare
sofferenza e che purtroppo, all’occhio dell’inesperto, viene confuso con il “gioco”.
Impossibile non essere in grado di distinguere tra gioco e aggressione. Un numero
crescente d’adolescenti e di giovani risultano alla ricerca esasperata di stimoli
intensi, di sensazioni forti. Solo le “attività a rischio”, straordinarie e pericolose,
risultano degne d’attenzione. Da ciò, la
necessità di un forte impegno preventivo
nei confronti del singolo soggetto ma
anche nei confronti delle famiglie e del
contesto micro-sociale e macro-sociale, al
fine di scongiurare il formarsi di un
“humus" favorevole all’insorgere di forme
di disagio giovanile, sempre più problematiche ed ingestibili sul piano sociale. Il
disagio adolescenziale ed il malessere diffuso tra i giovani impongono a tutti, in
primo luogo alle Istituzioni, il dovere di
attuare concreti provvedimenti per cercare di ridurne e, se possibile, di eliminarne
le cause. Importante quindi, a nostro parere, è un intervento proprio sui bambini
delle scuole elementari e sui genitori dei
medesimi che così riescano ad accorgersi
dei segnali predittivi di una condizione di
disagio o di distorsione del senso di legalità, prima di essere genitore di un bullo o
di una vittima, con poi maggiori difficoltà a conseguire quale obiettivo il benessere del bambino. In buona sostanza si
avverte come sia cambiata la concezione
del vincente: per le generazioni precedenti era il buono, il coraggioso che metteva
a repentaglio la propria vita per difendere
la vittima dal cattivo, oggi è colui che
afferma la propria supremazia e potere in
maniera più incisiva, ricorrendo a tutti i
Un giorno in Senato - 2011
Istituto di istruzione superiore Stoppa-Compagnoni di Lugo (RA)
metodi illeciti possibili.
Il presente disegno di legge si compone di
sei articoli e si pone l’obiettivo di contrastare il fenomeno del bullismo in tutte le
sue manifestazioni, con azioni a carattere
preventivo e repressivo, che si manifesti
all’interno della struttura scolastica ed
all’esterno della stessa, ivi comprese le sue
pertinenze. Importante è il ruolo svolto
dalle strutture scolastiche e dalle famiglie
dei soggetti interessati nel contrasto al
fenomeno di cui alla presente legge.
scopo di renderli visibili a tutti.
3) I responsabili degli atti di bullismo di
cui al comma 2 sono soggetti alle sanzioni di cui agli articoli 4 e 5 nonché, se
penalmente responsabili, a quanto stabilito dal codice in materia di protezione dei
dati personali di cui al decreto legislativo
30 giugno 2003, n. 196.
art. 1
(Definizione di bullismo)
1) Le istituzioni scolastiche costituiscono
con l’azienda sanitaria locale territorialmente competente una rete di scuole con i
seguenti compiti:
a) organizzare corsi prioritari di tecniche
idonee psico-pedagogiche e di pratiche
educative, al fine di prevenire il bullismo
all’interno degli istituti scolastici;
b) promuovere campagne di sensibilizzazione e di informazione sul bullismo e
sulla devianza giovanile rivolte agli studenti e alle loro famiglie;
c) approntare programmi di sostegno ai
minori vittime di episodi di bullismo.
1) Ai sensi della presente legge, sono da
considerarsi atti di bullismo:
a) comportamenti ripetuti che si traducono in insulti, offese e prese in giro;
b) voci diffamatorie e false accuse;
c) piccoli furti;
d) estorsione;
e) minacce;
f) violenza privata;
g) aggressioni;
h) giochi violenti;
i) ripetuta emarginazione rispetto al gioco;
l) lesioni personali volontarie;
m) percosse volontarie e premeditate;
n) danneggiamento di cosa altrui;
o) danneggiamento di beni dell’istituto
scolastico e di tutto ciò ad esso pertinente.
2) Sono, altresì, atti di bullismo la registrazione con cellulari, videocamere o, in
generale, con strumenti che consentano la
ripresa delle azioni, nonché la pubblicazione su siti internet degli atti stessi allo
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art. 2
(Creazione di Rete di scuole per il contrasto al bullismo)
art. 3
(Obblighi del dirigente scolastico)
1) Il dirigente scolastico che abbia conoscenza degli atti di cui all’articolo 2 ha i
seguenti obblighi:
a) sporgere denuncia all’autorità di polizia
giudiziaria;
b) richiedere l’intervento del Servizio sanitario nazionale, qualora dalla commissio-
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Istituto di istruzione superiore Stoppa-Compagnoni di Lugo (RA)
ne degli atti di cui all’articolo 2 siano
derivati danni gravi alla persona ed alla
struttura scolastica;
c) convocare una riunione, allo scopo di
esaminare la gravità dell’atto di bullismo,
alla quale sono chiamati a partecipare
almeno un genitore, o chi ne fa le veci,
dell’alunno autore dell’atto di cui all’articolo 2, nonché personale specializzato
nella valutazione dei danni di natura psicologica eventualmente riportati dalla vittima.
art. 4
(Sanzioni a carico dei minori di anni 11)
1) I minori di anni 11 che si rendano protagonisti di uno o più atti di bullismo di
cui all’articolo 2, prestano servizio sociale
nella scuola, oltre l’orario scolastico, per
almeno due ore giornaliere, per un periodo minimo di sette giorni, fino ad un massimo di quindici giorni, a seconda della
gravità del fatto commesso.
2) I minori di cui al comma 1 non possono, altresì, partecipare a nessuna attività
svolta al di fuori delle lezioni, nel periodo
in cui prestano servizio sociale.
art. 5
(Sanzioni a carico dei minori di età compresa tra 11 e 14 anni)
1) I minori di età compresa tra 11 e 14
anni che si rendano protagonisti di uno o
più atti di bullismo di cui all’articolo 2,
sono sospesi dalle lezioni per un periodo
minimo di dieci giorni fino ad un massi-
184
mo di venti giorni. Se il fatto commesso
risulti di particolare gravità, sono espulsi
dalla scuola.
2) Nel periodo della sospensione, i minori
di cui al comma 1 si recano nella struttura scolastica e, sotto la sorveglianza a
turno degli insegnanti non occupati nello
svolgimento delle lezioni, svolgono compiti supplementari. Il giudizio positivo, da
parte degli insegnanti, costituisce presupposto per il superamento dell’anno scolastico.
3) I minori di cui al comma 1, durante la
sospensione, contribuiscono, altresì, alla
pulizia ed al decoro della struttura scolastica, con l’obbligo di trattenersi nella
stessa almeno due ore dopo la normale
chiusura delle lezioni.
4) La durata della permanenza nella struttura scolastica per le operazioni di pulizia
e di decoro della stessa varia a seconda
della gravità del fatto commesso dai
minori di cui al comma 1.
art. 6
(Risarcimento dei danni)
1) Le spese che si rendano necessarie per
eventuali lesioni materiali alla struttura
scolastica o alle parti esterne di competenza della struttura stessa, nonché quelle che
si rendano necessarie per la riabilitazione
dei soggetti violenti e la cura psicologica
degli offesi, sono a carico dei genitori dei
minori autori del fatto.
2) È, altresì, a carico dei genitori dei minori autori del fatto il risarcimento dei danni
psicologici ai minori offesi, la cui quantificazione è stabilita da personale specia-
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lizzato di cui all’articolo 4, comma 1, lettera c).
Emendamento 2.1
All'articolo 2 inserire la lettera d): “d)
somministrare ricerche, questionari, colloqui, attività di classe, interclasse o con il
singolo alunno. Il questionario da somministrare ai ragazzi dovrà essere calibrato
sull’ambiente scolastico nei suoi rapporti
con il territorio e dovrà mirare a quantificare gli episodi di violenza, la loro frequenza in determinati archi temporali."
SPORTELLI
Emendamento 3.1
All'articolo 3, lettera c inserire dopo le
parole “eventualmente riportati dalla vittima" le parole: “e i docenti della classe".
SETTEMBRINI
Un giorno in Senato - 2011
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La discussione del disegno
di legge
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29 novembre 2011
RESOCONTO STENOGRAFICO
Presidenza del Presidente Alberani
PRESIDENTE. L'odierno ordine del giorno prevede la discussione del disegno di legge n.
1 dal titolo “Disposizioni in materia di prevenzione e di contrasto al fenomeno del bullismo in tutte le scuole di ogni ordine e grado". Il relatore, senatrice Steppic, ha chiesto
l’autorizzazione a svolgere la relazione orale. Gli viene data facoltà.
STEPPIC, relatore. Signor Presidente, signor Ministro, onorevoli colleghi, il bullismo è
percepito come un fenomeno figlio della competitività estrema sia nella scuola privata
sia nella scuola pubblica. Si presenta in contesti diversi con caratteristiche diverse ma
può colpire chiunque, indipendentemente da età, sesso. Se le caratteristiche personali
sono ininfluenti, le vere cause e, perciò, le soluzioni, sono da ricercare all'interno delle
strutture scolastiche. Il bullismo è un fenomeno psicologico sofisticato: nella sua attuazione non si registra quasi mai l'uso di violenza fisica o molestia sessuale. Gli attacchi
ai quali è sottoposta la vittima del bullismo sono di tre tipi: attacchi alla persona, attacchi alla situazione scolastica e azioni punitive. Tra gli attacchi alla persona sono diffusissimi i comportamenti volti a istigare contro la vittima l'ambiente circostante e le provocazioni volte a fargli perdere il controllo ma altrettanto tipici sono l'isolamento fisico, la creazione del silenzio intorno al soggetto, l'esclusione dalle attività ricreative e
sociali, il rifiuto di collaborazione da parte dei colleghi. Gli attacchi alla situazione scolastica si esplicitano in attacchi a livello delle capacità e dell'immagine professionale
(critiche continue, mancata considerazione delle proposte, basse valutazioni, attribuzione di colpe) e in attacchi penalizzanti in eccesso o in difetto. Gli attacchi penalizzanti
in difetto sono più diffusi di quelli in eccesso. Un'altra tipicità italiana è il fatto che gli
aggressori siano riconosciuti. Analizzando il profilo del bullo vediamo che è possibile
classificare quattro tipologie di tratti di personalità psicopatologicamente disturbate del
possibile autore di molestie:
1. Disturbo di personalità antisociale: mancata accettazione delle norme sociali, disonestà, impulsività, mancanza di empatia per gli altri, irresponsabilità, mancanza di rimorso. Spesso il disturbo antisociale è la conseguenza di un disturbo della condotta iniziato prima dei quindici anni.
2. Personalità paranoica: sospetto infondato che gli altri vogliano procurare danni o
sfruttare, riluttanza a confidarsi, diffidenza verso la lealtà delle persone vicine, travisamento della realtà, mancanza di perdono per dubbie offese ricevute.
3. Disturbo narcisistico di personalità: sentimento di superiorità rispetto agli altri, desiderio costante di ammirazione, scarsa empatia, fantasie sconfinate di successo, esagerazione delle proprie qualità.
4. Disturbo borderline: relazioni instabili, sensazione di vuoto, senso di abbandono,
Un giorno in Senato - 2011
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incapacità di controllare la collera, comportamenti autolesionisti, mutamenti ricorrenti
di umore, spese impulsive di denaro, comportamenti rischiosi.
Per quanto riguarda la vittima, non esiste una categoria più a rischio di altre. Ogni studente potrebbe essere vittima di bullismo. Generalizzando, comunque, sembra che le
persone più a rischio siano quelle o troppo passive o troppo aggressive nelle relazioni
interpersonali. Gli spettatori sono rappresentati da un numero molto alto di persone,
costituito dai colleghi e da tutti coloro che rifiutano di assumersi qualsiasi responsabilità preferendo la strategia del ‘lavarsene le mani’. Gli spettatori spesso hanno paura di
diventare vittima del bullo e così non reagiscono e a volte aiutano il/la bullo nelle sue
vessazioni. Non è da sottovalutare il tempo che ha un ruolo fondamentale all’interno del
fenomeno bullismo. Oggi si ritiene che non si possa accettare un limite minimo di durata del bullismo, così si cercano criteri temporali più flessibili che tengano conto di altre
variabili come l’intensità degli attacchi, il numero e la posizione del bullo e così via. Ci
siamo interrogati su come reagire al bullismo, tuttavia non esistono formule magiche
che liberino dal bullismo, e prima di dare qualsiasi tipo di consiglio è fondamentale
attuare una analisi puntuale del fenomeno per far sì che la diagnosi e la terapia siano il
più possibile aderenti alla situazione. Se viene saltato questo passo, ossia l’analisi delle
caratteristiche e delle motivazioni che hanno portato al bullismo, si rischia di peggiorare la situazione, invece che risolverla. Poiché l’azione su un caso di bullismo in pieno
svolgimento può risultare abbastanza ardua, è consigliabile attuare una valida opera di
prevenzione che sia indirizzata da un lato all’istituzione e dall’altro ai singoli individui,
con l’obiettivo di impedire che un banale conflitto irrisolto possa diventare un vero caso
di bullismo.
Nel caso dell’intervento mirato nell’ambito scolastico, si deve attuare una formazione
volta a creare la cosiddetta "cultura del litigio". Un altro modo di reagire al bullismo è
partecipare ai corsi di autodifesa verbale, infatti la vittima, acquisendo la capacità di
rispondere adeguatamente in qualsiasi circostanza, si sente più sicura di se stessa e nei
rapporti interpersonali, ispirando rispetto e considerazione; in tal modo riuscirebbe a
salvaguardare la sua dignità ed evitare che gli attacchi costituiscano delle premesse per
disturbi psicosomatici (l’aumento dell’autostima e della fiducia in se stessi risulta un
ottimo immunizzante). In conclusione si può dire che fare formazione ed informazione
è l’unica metodologia che consenta di far prendere coscienza dei danni che il bullismo
può provocare, in modo da riconoscere il fenomeno. Infatti la paura di un fenomeno ed
i danni che gli sono connessi, si riducono enormemente quando si conosce ciò che si
affronta.
PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione generale. E’ iscritta a parlare la senatrice
Montanari. Ne ha facoltà.
MONTANARI. Signor Presidente, signor Ministro, onorevoli colleghi, il disegno di legge
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Un giorno in Senato - 2011
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che stiamo esaminando parte dalla considerazione che all’interno della nostra legislazione non vige ancora una norma specifica anti-mobbing. Sembra che la formazione a
tutti i livelli sia la parola chiave per risolvere o limitare i problema del bullismo: essa
vuol dire, soprattutto, corretta informazione, quindi prevenzione e strategie risolutive.
Si può operare a vari livelli: a livello di scuola, con specifiche modalità formative di
gestione del conflitto e del bullismo, a livello professionale, rivolgendosi a quei professionisti (come medici, psicologi, avvocati) e a quegli operatori del sociale che sono i
primi punti di riferimento a cui si rivolge una persona con problemi; infine c’è la formazione individuale, ossia rivolta alle singole persone, la vittima del bullismo o meno,
e mirata a rinsaldare i principi dell’autostima. In buona sostanza la prevenzione sembra
essere il mezzo più efficace: sensibilizzando lo studente, il dirigente scolastico e l’intera collettività scolastica, bisognerebbe cercare di far conoscere le reali ripercussioni
negative del fenomeno, in modo da esortare le persone a starne lontano. Sicuramente la
formazione a tutti i livelli è la parola chiave per risolvere o limitare i problema del bullismo: essa vuol dire, soprattutto, corretta informazione, quindi prevenzione e strategie
risolutive. Quindi è fondamentale essere informati sul problema e acquisire una nuova
cultura, per tanti versi diversa o addirittura opposta a quella a cui siamo abituati.
PRESIDENTE. È iscritta a parlare la senatrice Baldini. Ne ha facoltà.
BALDINI. Signor Presidente, signor Ministro, onorevoli colleghi, il disegno di legge che
stiamo esaminando pone l’accento sul fatto che il bullismo va di pari passo con la variabile tempo, pertanto diventa indispensabile riconoscere il problema il prima possibile per
poter intervenire con strategie mirate ed efficaci di difesa. Ogni situazione di bullismo è
unica nel suo genere, pertanto non è possibile dare delle indicazioni precise come se
avessimo una bacchetta magica. Per questo penso si possano proporre delle semplici
norme generali di comportamento, adatte a qualsiasi persona ma che vadano necessariamente affiancate ad altre forme di intervento risolutivo. Una prima regola, già ricordata, consiste nel de-emozionare il conflitto, in modo da affrontarlo con lucidità e sangue freddo. La reazione immediata è quella più emotiva ed istintiva, magari la più sbagliata, poiché si rischia di fare il gioco dell’aggressore. Il/la bullo, quando è consapevole, non è stupido/a, e solitamente attacca in assenza di testimoni perché sa che ciò che
fa non è lecito. Per questo motivo è buon consiglio mettere per iscritto tutto ciò che succede a scuola raccogliendo la documentazione delle vessazioni subite: tenere un diario
di ogni azione di bullismo contenente data, ora, luogo, autore, descrizione, persone presenti, testimoni; tenere un resoconto delle conseguenze psico-fisiche che le azioni di
bullismo hanno avuto sul nostro organismo (questo faciliterà la documentazione del
danno biologico che il bullismo ha determinato per la richiesta di risarcimento dei danni
psicofisici) e di tutta la documentazione medica e delle cure seguite. Sarebbe molto utile
cercare degli alleati, ma è forse la cosa più difficile. Infatti, non sempre i compagni sono
Un giorno in Senato - 2011
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coraggiosi. Spesso impauriti si ritirano in disparte per evitare che il bullismo messo in
atto nei confronti della vittima possa estendersi anche a loro. Spesso, nel bullismo trasversale, sono essi stessi i bulli. È fondamentale non isolarsi ma coltivare le relazioni
sociali, frequentare gli amici, rinsaldare i rapporti familiari. Si deve spiegare ai propri
familiari cos’è il bullismo e quello che si sta subendo, non vergognandosi della propria
situazione. Ma non si deve passare all’estremo opposto, parlando incessantemente del
proprio problema e focalizzando l’attenzione unicamente sul proprio dramma. Si realizzerebbe così il fenomeno del “doppio bullismo". Se si decide di ricorrere alle vie legali
non bisogna essere impazienti. Bisogna chiarire subito gli obiettivi che si intendono raggiungere (danno biologico, demansionamento, risarcimento dei danni) e cercare di coinvolgere il minor numero di persone (possibilmente solo la scuola).
PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione generale e do nuovamente la parola al relatore Steppic per la replica.
STEPPIC, relatore. Signor Presidente, onorevoli colleghi, dagli interventi proposti con i
quali mi dichiaro favorevole credo di poter sintetizzare che per affrontare il problema
del bullismo sia necessario: migliorare la comunicazione con gli alunni e le alunne, e
con chi gestisce la struttura scolastica; acquisire empowerment e maggior autostima,
anche per capire se si tratta di bullismo o meno, per aumentare l’amore di sé e la consapevolezza del rispetto dovuto a tutte le persone. Non ci si deve mai sentire soli/e, pertanto è bene rivolgersi al punto di ascolto del Comitato delle Pari Opportunità e al
Garante o Consigliera/e di fiducia (se presente). In conclusione si può affermare che,
conoscere e intervenire adeguatamente sul fenomeno del bullismo porta indubbi vantaggi ai molteplici soggetti che vi sono implicati: le persone, divenendo maggiormente
coscienti della loro situazione, potrebbero adottare migliori strategie difensive contro gli
aggressori e combattere il loro malessere; gli istituti scolastici potrebbero risparmiarsi
onerosi costi di un personale così problematico con un loro aggiornamento culturale che
le porrebbe in grado di affrontare o prevenire situazioni di bullismo mediante esperti
consulenti che addestrino i docenti alla gestione delle classi ed ai relativi conflitti; gli
enti assistenziali non dovrebbero quindi caricarsi degli onerosi costi per terapie mediche e/o addirittura ricoveri nei casi più gravi; infine, lo Stato eviterebbe gravosi oneri
sociali collettivi.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il rappresentante del Governo.
AMADEI, rappresentante del Governo. Signor Presidente, onorevoli senatori, il Governo
che io rappresento ha deciso di dare forma e definizione al proprio impegno di questi
anni con una serie di iniziative tese a modificare il modo di pensare, a trasformare i
modelli culturali, a svelare e scardinare gli stereotipi oltre a prestare attenzione ai pro-
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blemi di genere. Il Governo si occupa di tutto ciò che è motivo di discriminazione: culture differenti, religione, lingua, orientamento sessuale, condizione personale, stato di
salute e disabilità e cerca di promuovere una convivenza rispettosa della diversità, che
sappia valorizzare tutte le persone, per dar valore alla soggettività, anche alla soggettività sessuata, intesa come ricchezza della differenza. È stata messa in evidenza, dagli
interventi degli onorevoli colleghi con i quali concordo, anche la situazione di bullismo
come “gioco". Il bullismo può essere attivato da un semplice gioco sadico dovuto a noia,
invidia o gelosia nei confronti di un compagno verso cui si realizzano azioni persecutorie. Il/la bullo spesso si trova in una situazione di intoccabilità gode della simpatia
generale ed impiega il suo tempo a sviluppare strategie persecutorie da cui trarrà un piacevole stato di euforia. In una prospettiva di gruppo, la vittima prescelta si caratterizza
per la sua diversità dagli altri e serve a perpetuare il gioco scelto dal gruppo, per mantenere uno stato di euforia. Tra i membri del gruppo si crea un accordo tacito sull’obiettivo comune; la situazione è grave per la vittima perché i membri del gruppo si possono sostenere a vicenda. In conclusione si può affermare che il bullismo sia legato allo
stress nel momento in cui singoli individui (o un gruppo) accumulano una grande quantità di tensione che non riescono a gestire e la dirigano verso atti persecutori su un bersaglio, non riuscendo a trovare altra via di sfogo allo smaltimento della tensione accumulata. A nome del Governo ci dichiariamo favorevoli al disegno di legge.
PRESIDENTE. Passiamo ora all’esame e alla votazione degli articoli.
Metto ai voti l’articolo 1.
E’approvato.
All’articolo 2 è stato presentato un emendamento, che invito il presentatore, senatrice
Sportelli, ad illustrare.
SPORTELLI. Signor Presidente, signor Ministro, onorevoli colleghi, al disegno di legge
che stiamo esaminando chiedo che venga inserito all’articolo 2 la lettera: “d) somministrare ricerche, questionari, colloqui, attività di classe, interclasse o con il singolo alunno. Il questionario da somministrare ai ragazzi dovrà essere calibrato sull’ambiente scolastico nei suoi rapporti con il territorio e dovrà mirare a quantificare gli episodi di violenza, la loro frequenza in determinati archi temporali."
PRESIDENTE. Invito il relatore e il rappresentante del Governo a pronunziarsi sull’emendamento in questione.
STEPPIC, relatore. Signor Presidente, signor Ministro, onorevoli colleghi mi dichiaro
favorevole al contenuto dell’emendamento e concordo nell’inserire ricerche, questionari, informazioni che dovranno rilevare l’indice degli episodi aggressivi e il quadro del
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clima scolastico. Elementi per identificare sia le probabili vittime sia i prepotenti.
AMADEI, rappresentate del Governo. Signor Presidente, onorevoli colleghi mi dichiaro
favorevole all'emendamento e credo sia opportuno, come richiesto, procedere alla somministrazione di questionari che alternino elementi che indichino eventi neutri o piacevoli ad altri che invece testimonino comportamenti vessatori, evitando domande dirette e terminologia che esprimano una valenza emozionale troppo elevata.
PRESIDENTE. Metto ai voti l’emendamento 2.1.
E' approvato.
Metto ai voti l’articolo 2 nel testo emendato.
E’approvato.
All’articolo 3 è stato presentato un emendamento, che invito il presentatore, senatrice
Settembrini ad illustrare.
SETTEMBRINI. Signor Presidente, signor Ministro, onorevoli colleghi, il disegno di legge
che stiamo esaminando ha sottolineato la realtà di questo fenomeno criminale, per il
quale occorre leggere le testimonianze rese dalle vittime e i conseguenti danni “esistenziali” ormai ben illustrati da psicologi, sociologi e giuristi a cui si rimanda. Mi sorge il
sospetto che la parola bullismo sia stata coniata al solo scopo di evitare di etichettare
quali comuni delinquenti, tutta la massa di “persone rispettabili" che, abusando del loro
potere, distruggono la vita di uno o più ragazzi. Soprusi, prepotenze, violenze psicologiche sono le prime armi della mafia, che sa di poter contare su silenzi omertosi nascenti da complicità o da vigliaccheria: non sarebbe necessario, quindi, il “morto" per incriminare tutti quei delinquenti che hanno scelto un tipo di vita, che prevede l’azzeramento di quella differenza che distingue un uomo da un animale. Impostato in questi termini diventa possibile dare una risposta soddisfacente alla sete di giustizia della moltitudine di soggetti al bullismo oggi esistenti. Gli studiosi del fenomeno hanno, ormai, ben
inquadrato la dinamica e le conseguenze del “calvario" subito da tanti giovani ma con
il disegno di legge oggi in discussione sono stati individuati gli strumenti legislativi
necessari per fare giustizia. Attualmente è previsto solo un indennizzo economico pagato dalla scuola; ma i veri colpevoli non "pagano" per le loro colpe, né economicamente, né penalmente e pertanto, nonostante la sentenza di condanna per bullismo, rimangono liberi di continuare ad adottare nei confronti del soggetto al bullismo ogni forma
di tecnica persecutoria. Colui che è soggetto al bullismo riceverà solo dei soldi quale
risarcimento di un “passato" distrutto, ma il suo “presente" e il suo “futuro" continueranno ad essere una prosecuzione del suo passato d’inferno! Per estirpare questo fenomeno dalla società in cui viviamo non serve la sola prevenzione, poiché ci troviamo
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dinanzi a comportamenti posti in essere da chi si è già venduto la sua coscienza per non
dover provare il rimorso di aver contribuito, con la sua azione o il suo silenzio, al massacro di un compagno. Ma occorre anche dare alla vittima la possibilità di ricominciare a vivere. I soggetti al bullismo si trovano in condizioni psicologiche analoghe ai
sopravvissuti di un disastro; sanno di essere soli e impotenti, di essere considerati inutili, sono persone sfiduciate nei confronti del loro prossimo, rimasto sordo ad ogni
richiesta di aiuto, sono esseri umani che vanno aiutati a reinserirsi in un ambiente scolastico accogliente e stimolante, che non dia spazio a coloro che non danno alcun valore alla dignità umana.. I soggetti al bullismo che reclamano giustizia hanno ferite invisibili, che potranno cicatrizzarsi solo allorquando percepiranno intorno a loro quel clima
di fiducia, che impedisce di vedere nel proprio interlocutore un potenziale vessatore.
Chiedo quindi di inserire all’articolo 3 lettera c) dopo le parole “eventualmente riportati dalla vittima" le parole: “e i docenti della classe".
PRESIDENTE. Invito il relatore e il rappresentante del Governo a pronunziarsi sull’emendamento in questione.
STEPPIC, relatore. Sono favorevole all’emendamento in quanto i docenti debbono evitare che nell’ambito delle classi si instaurino comportamenti prepotenti tali da poter
influenzare negativamente gli alunni. Le vittime dei bulli hanno infatti vita difficile,
possono sentirsi oltraggiate, possono provare il desiderio di non andare a scuola. Nel
corso del tempo è probabile che perdano sicurezza ed autostima, rimproverandosi di
attirare le prepotenze dei compagni. Questo disagio può influire sulla loro concentrazione e sul loro apprendimento. Nel corso degli anni gli alunni che sono stati insistentemente vittime di comportamenti vessatori hanno più probabilità, da adulti, di soffrire di
episodi depressivi. Addirittura in certi casi, in un numero molto ristretto di alunni, subire comportamenti prepotenti e intimidatori può mettere in serio pericolo di vita, portando a lesioni gravi o persino alla morte.
AMADEI, rappresentate del Governo. Mi dichiaro favorevole al contenuto dell’emendamento. Il personale della scuola, i docenti, i dirigenti, i collaboratori del Preside devono
disporre di dati oggettivi per intervenire efficacemente e soprattutto, per coinvolgere in
questo le famiglie che devono essere rese consapevoli della gravità del problema. E’ indispensabile, infine accertare dove esattamente si manifestano le azioni di prepotenza e
sopraffazione e stabilire un progetto di vigilanza e prevenzione.
PRESIDENTE. Metto ai voti l’emendamento 3.1.
E' approvato.
Metto ai voti l’articolo 3 nel testo emendato.
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Istituto di istruzione superiore Stoppa-Compagnoni di Lugo (RA)
E’approvato.
Metto ai voti l’articolo 4.
E’approvato.
Metto ai voti l’articolo 5.
E’approvato.
Metto ai voti l’articolo 6.
E’approvato.
Passiamo alla votazione finale.
FILIPPI. Domando di parlare per la dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà
FILIPPI. Signor Presidente, onorevoli colleghi dichiaro i motivi per cui il mio gruppo
voterà a favore del provvedimento: ritengo che il bullismo, fenomeno di cui al momento non si conosce la reale entità, costituisca un grave problema nel contesto della vita
dei giovani e che sia opportuno prestarvi maggiore attenzione e rafforzare le misure per
farvi fronte, inclusa la ricerca di nuovi strumenti per combattere il fenomeno; richiamo
l’attenzione sugli effetti devastanti del bullismo sulla salute fisica e psichica delle vittime, nonché delle loro famiglie, in quanto essi impongono spesso il ricorso ad un trattamento medico e psicoterapeutico e conducono generalmente a un’assenza per malattia o al cambio di scuola; pone l’accento sul fatto che le misure contro il bullismo nei
plessi scolastici vadano considerate una componente importante degli sforzi finalizzati
all’aumento della qualità del lavoro e al miglioramento delle relazioni sociali nella vita
lavorativa.
MAZZOTTI. Domando di parlare per la dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà
MAZZOTTI. Dichiaro che il mio gruppo voterà contro il provvedimento. Sottolineando
che il disegno di legge non chiarisce la responsabilità del dirigente scolastico e delle istituzioni per quanto concerne la messa in atto di misure sistematiche atte a creare un
ambiente di lavoro soddisfacente. Manca inoltre una discussione in merito alle modalità di sostegno alle reti e organizzazioni di volontariato impegnate nella lotta al bullismo.
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Un giorno in Senato - 2011
Istituto di istruzione superiore Stoppa-Compagnoni di Lugo (RA)
PRESIDENTE. Metto ai voti il disegno di legge dal titolo “Disposizioni in materia di prevenzione e di contrasto al fenomeno del bullismo in tutte le scuole di ogni ordine e
grado" nel testo emendato.
Il Senato approva.
Colleghi, vi ringrazio per la collaborazione. La seduta è tolta.
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Istituto di istruzione superiore D. Zaccagna di Carrara (MS)
Istituto di istruzione superiore D. Zaccagna di Carrara (MS)
19-20 dicembre 2011
Un giorno in Senato - 2011
Istituto di istruzione superiore D. Zaccagna di Carrara (MS)
L'Istituto Tecnico Zaccagna, fondato nel 1916, può vantare origini assai più lontane ed
essere considerato, tra le scuole di questo tipo, una delle più antiche d'Italia. Coloro che
lo fondarono nel 1916 vollero infatti far risorgere un istituto che, fondato nel 1862, proprio nei primi anni della nazione, aveva finito di esistere verso la fine del secolo per
cause imprecisate.
“L'Istituto Tecnico di Carrara, giuste le ministeriali istruzioni, venne inaugurato con
solenne pompa il giorno 9 dicembre 1862”: con queste parole si apriva la relazione con
cui il Preside di allora, Avv. Ferdinando Siccardi, annunciava al Ministro dell'Agricoltura, dell'Industria e del Commercio l'apertura di quella scuola che, con buone ragioni,
possiamo considerare come preistoria della nostra storia. Si trattava di una piccola realtà, basti pensare che il primo corso, di durata triennale, vedeva iscritti 42 alunni, ma era
il frutto di una scelta importante, fortemente voluta dal mondo economico locale, alla
ricerca dei primi “colletti bianchi". Il legame con la realtà economica locale risulta ancora più evidente nella nascita vera e propria della nostra scuola, avvenuta nel 1916: la
scuola assunse la denominazione di Istituto Tecnico Commerciale “Vittorio Emanuele
III", aumentò la durata del corsi di studi, ampliò il numero delle discipline impartite e
passò sotto il controllo diretto della locale Camera di Commercio, tanto che il Presidente della stessa ricoprì contemporaneamente le funzioni di Direttore dell'Istituto. Nel
1940, al corso per ragionieri si affiancò il corso per geometri, caratterizzato anch'esso
da un forte impianto professionalizzante e da una costante sinergia con il mondo produttivo. Nel 1949, nell'Italia repubblicana, la scuola cambiò nome, intitolandosi all'illustre geologo cittadino Domenico Zaccagna, mentre nel 1960, nell'Italia del boom economico, la scuola cambiò sede, passando dalla piccola palazzina di via Buonarroti alla
grande sede attuale di viale XX Settembre.
Non erano però cambiati solo il nome ed il luogo, è che l'Istituto nel corso del tempo
aveva saputo guadagnare un prestigio notevole, grazie alla formazione che garantiva sia
sul piano educativo che istruttivo, grazie alla qualità del suo personale, grazie alle molte
iniziative di cui si faceva promotore; basti qui ricordare gli stages aziendali e la didattica di laboratorio già negli anni '50, l'apertura di un corso serale negli anni '60, le visite d'istruzione in Italia e all'estero, compreso il mitico viaggio negli Stati Uniti nel 1955,
le conferenze rivolte a tutti i cittadini e il successo pressoché continuo nelle competizioni sportive di carattere studentesco. Si può pertanto dire che la nostra istituzione ha
formato intere generazioni di cittadine e cittadini, destinati a diventare parte attiva del
tessuto sociale, spesso anche in posizione di grande rilievo.
Negli anni più recenti, altre trasformazioni hanno investito la nostra scuola: alcune
hanno investito l'intero assetto dei corsi presenti come nel caso del corso per ragionieri che, dal 1995, ha perso l'indirizzo mercantile per assumere l'indirizzo giuridico-economico-aziendale (IGEA), o come nel caso del corso Serale che , dal 1996, si struttura
nel Progetto Sirio; altre hanno investito il miglioramento e l'ampliamento dell'offerta
formativa, come nel caso dell'introduzione massiccia dell’informatica, presente ormai in
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Istituto di istruzione superiore D. Zaccagna di Carrara (MS)
molti ambiti disciplinari, o come nel caso della promozione di numerosi corsi extra curricolari. La scuola è anche Agenzia Formativa e attiva corsi IFS.
Nell’anno scolastico 2009-2010, l’Istituto ha incorporato l’ITIS Galilei, tecnico ad indirizzo elettronico, elettrotecnico e chimico assumendo il ruolo di “polo d’istruzione tecnica” sul territorio di Carrara.
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Istituto di istruzione superiore D. Zaccagna di Carrara (MS)
I partecipanti
classe VA
1) Bellettini Iari
2) Bigi Luca
3) Campo Vincenzo
4) Del Monte Marco
5) Di Somma Ursula Rosaria
6) Lucchetti Eva
7) Makymenko Natalia
8) Marchi Eleonora
9) Paglini Mattia
10) Ravenna Monica
11) Taddeucci Alessandra
Marina Tirone
I senatori presenti
Massimo Baldini, PDL
Vittoria Franco, PD
Massimo Livi Bacci, PD
Francesco Pardi, IDV
Marco Perduca, PD
Gli accompagnatori
Michela Bugliani
Un giorno in Senato - 2011
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Istituto di istruzione superiore D. Zaccagna di Carrara (MS)
Lunedì 19 dicembre - I sessione
Il programma
Ore 13,00 Accoglienza presso la Libreria a
Palazzo delle Coppelle.
Ore 13,30 Pranzo.
Ore 14,30 Gli stenografi parlamentari raccontano: “Cos’è la stenografia parlamentare”. Incontro con Giulia Torregrossa e
Paolo Pigliapoco del Servizio dei Resoconti.
Ore 15,30 Visita dell'Archivio storico a
Palazzo Giustiniani. Incontro con Elisabetta Lantero, Luigia Romani e Nicola Cundari dell’Archivio storico.
Ore 17,30 Visita di Palazzo Madama.
Ore 18,30 Conclusione delle attività della I
sessione.
Martedì 20 dicembre - II sessione
Aula di Commissione a Palazzo Carpegna
Ore 9,00 Incontro con Valerio Augusto
Strinati, capo ufficio della segreteria della
Commissione parlamentare d'inchiesta
sull'uranio impoverito.
Ore 10,00 Discussione del disegno di legge
presentato dagli studenti.
Ore 11,00 Incontro con i senatori.
Ore 13,00 Consegna degli attestati di partecipazione.
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Un giorno in Senato - 2011
Istituto di istruzione superiore D. Zaccagna di Carrara (MS)
Il disegno di legge
Modifiche alla legge 20 maggio
1985, n. 222, in materia di
destinazione di una quota
dell'otto per mille del gettito
dell'IRPEF a diretta gestione
statale al finanziamento di
campagne di informazione
destinate alle scuole di ogni
ordine e grado per far acquisire
ai giovani la consapevolezza
della virtuosità di comportamenti
di solidarietà fiscale e la loro
necessità e istituzione della
Giornata della solidarietà fiscale
Onorevoli Senatori! - La nostra Carta
Costituzionale, agli articoli 2 e 53 introduce valori e principi di solidarietà che non
solo sono una ricchezza e una risorsa fondamentale del Paese ma costituiscono un
importante momento di coesione nazionale, sono misura del nostro senso di appartenenza e determinano la nostra identità
di cittadini italiani. Non è lontano il ricordo di quel 6 aprile 2009 quando un terribile terremoto ha devastato l’Aquila. Sono
bastate poche ore perché il paese realizzasse quale immane tragedia aveva lacerato i nostri conterranei e immediatamente, in forma spontanea, disorganizzata,
sono partiti da ogni parte d’Italia gesti di
solidarietà verso chi aveva perduto tutto.
Ebbene, se gli italiani sono capaci di realizzare queste azioni meravigliose signifi-
Un giorno in Senato - 2011
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Istituto di istruzione superiore D. Zaccagna di Carrara (MS)
ca che si sentono un solo popolo quando
esercitano e mettono in atto i principi ed i
valori della solidarietà. L’art. 2 della Costituzione stabilisce: “la Repubblica (..)
richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà economica, politica e
sociale", ebbene la solidarietà non è un
solo un dovere ma è anche una condizione, uno status di cittadino, un segno
inconfondibile della nostra identità culturale, politica e sociale. L’articolo 53 della
Costituzione richiama questo principio
quando stabilisce che il concorrere alle
spese pubbliche è un dovere ma anche
uno status del cittadino italiano. Tuttavia
i principi ed i valori sopra richiamati, di
cui abbiamo piena consapevolezza nei
momenti drammatici della storia del
nostro Paese, si frantumano di fronte ad
una diffusa ed ancora molto alta, in percentuale, evasione fiscale. Noi italiani, che
siamo capaci di grandi sacrifici nelle difficoltà, non sempre abbiamo quel senso di
coesione sociale nella quotidianità. E questo è dimostrato dal fatto che ad oggi,
l’evasione fiscale rimane un problema
molto grave che contrasta con quel senso
di solidarietà sociale che ci caratterizza e
che dovrebbe invece costituire un alto
momento di coesione nazionale. La finalità del disegno di legge è la valorizzazione
di questa risorsa: la “solidarietà fiscale". E’
pertanto necessario trovare strumenti normativi che incentivino i comportamenti
virtuosi e disincentivino quelli negativi
che danneggiano il Paese, privando i giovani di quel senso di appartenenza e di
coesione sociale che le future generazioni
devono invece avere. La condotta dei cittadini “adulti" diventa così un modello per
202
i più giovani che possono sviluppare comportamenti di adesione o non adesione
alle regole in base agli esempi ed alle
esperienze che interiorizzano durante la
loro crescita. E’ importante proporre un
disegno legge che attraverso meccanismi
premianti, favorisca ed incentivi il pagamento dei tributi da parte di tutti ed al
tempo stesso generi nei giovani l’idea che
il pagamento dei tributi si traduce in un
dono per chi ne beneficia, rafforza il senso
di identità e appartenenza in chi condivide questa regola e diventa uno strumento
di crescita sociale. La legge n. 222 del 20
maggio 1985, prevede che una quota
dell’8 per mille sia destinata a scopi di
interesse sociale e umanitario a diretta
gestione statale. Ebbene, noi proponiamo
di far destinare una quota dell’8 per mille
a gestione diretta dello Stato ad interventi volti a far acquisire ai giovani la consapevolezza che il pagamento dei tributi è
ricchezza sociale e crea coesione all’interno della collettività. Parimenti questi
comportamenti devono essere resi noti e
diffusi, per farne crescere la virtuosità,
attraverso l’istituzione di una giornata
della solidarietà fiscale in cui pubblicizzare, attraverso tutti i sistemi di comunicazione, gli interventi realizzati attraverso
questi meccanismi di solidarietà fiscale.
Ciò permetterebbe ai giovani di dare un
senso concreto al pagamento dei tributi e
farebbe loro acquisire la consapevolezza
della relativa utilità per la collettività. Il
disegno di legge ha la finalità di far condividere le norme sul pagamento dei tributi, soprattutto a partire dalle giovani
generazioni, puntando l’attenzione sull’idea di solidarietà fiscale intesa come
Un giorno in Senato - 2011
Istituto di istruzione superiore D. Zaccagna di Carrara (MS)
momento di appartenenza nazionale.
formazione e attività progettuali, destinate alle scuole di ogni ordine e grado".
art. 1
art. 4
All’articolo 47 della legge 20 maggio
1985, n. 222 è aggiunto il comma 2-bis:
“Una parte della quota dell’8 per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche,
liquidata dagli uffici sulla base delle
dichiarazioni annuali, a diretta gestione
statale, di cui al comma 2, deve essere
destinata alle scuole di ogni ordine e
grado per finanziare campagne di informazione e formazione volte ad accrescere
nei giovani la consapevolezza che la solidarietà fiscale contribuisce a formare
l’identità di un popolo".
All’articolo 2 del DPR 10 marzo 1998, n.
76 è aggiunto il comma 5-bis: “Le campagne di informazione e formazione destinate alle scuole di ogni ordine e grado devono essere finalizzate a far acquisire nei
giovani la consapevolezza della virtuosità
di comportamenti di solidarietà fiscale e la
loro necessità sociale. Rientrano in questo
ambito tutte le attività volte a potenziare
la dotazione di nuove tecnologie all’interno dell’istituzione scolastica, l’istituzione
di premi e borse di studio, nonché la realizzazione di percorsi e progetti".
art. 2
art. 5
All’articolo 48 della legge 20 maggio
1985, n. 222 è aggiunto il comma 2: “E’
istituita la Giornata della solidarietà fiscale allo scopo di diffondere gli interventi
realizzati dallo Stato con la quota dell'8
per mille destinata dai cittadini alla diretta gestione statale, e realizzare attività
informative, progettuali e formative per le
finalità di cui al comma 2 bis dell’articolo
47. Il Ministro dell'economia e delle finanze, con proprio regolamento, stabilisce le
modalità di diffusione delle informazioni".
All’articolo 7, comma 1, del DPR 10 marzo
1998, n. 76 dopo le parole “con la relativa
documentazione" è aggiunto il seguente
periodo: “Per la determinazione delle
quote di cui al comma 5-bis dell’articolo
2, si computa l’intero gettito dei contribuenti che, nei due anni precedenti non
hanno avuto avvisi d’irregolarità dall’Agenzia delle Entrate”.
art. 3
All’articolo 2, comma 1, del DPR 10 marzo
1998, n. 76 le parole “conservazione dei
beni culturali" è aggiunto il seguente
periodo: “e campagne di informazione,
Un giorno in Senato - 2011
Emendamento 1.1
All'articolo 1 sostituire le parole “di ogni
ordine e grado" con la parola “solo statali".
MANZO
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Istituto di istruzione superiore D. Zaccagna di Carrara (MS)
Emendamento 3.1
All'articolo 3 sostituire le parole “di ogni
ordine e grado" con la parola “solo statali".
DI SOMMA
Emendamento 4.1
All'articolo 4 sostituire le parole “di ogni
ordine e grado" con la parola “solo statali".
CERVIA
Emendamento 5.1
All'articolo 5 le seguenti parole: “si computa sull’intero gettito dei contribuenti
che, nei due anni precedenti non hanno
avuto avvisi d’irregolarità dall’Agenzia
delle Entrate” sono sostituite da “si computa sull’intero gettito dei contribuenti
che hanno avuto comunicazione inviata
dall’Agenzia delle Entrate di dichiarazione
regolare”.
TADDEUCCI
204
Un giorno in Senato - 2011
Istituto di istruzione superiore D. Zaccagna di Carrara (MS)
La discussione del disegno
di legge
Un giorno in Senato - 2011
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Istituto di istruzione superiore D. Zaccagna di Carrara (MS)
20 dicembre 2011
RESOCONTO STENOGRAFICO
Presidenza del Presidente Scocca
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge n. 1 dal titolo: “Modifiche alla legge 20 maggio 1985, n. 222, in materia di destinazione di una
quota dell'otto per mille del gettito dell'IRPEF a diretta gestione statale al finanziamento di campagne di informazione destinate alle scuole di ogni ordine e grado per far
acquisire ai giovani la consapevolezza della virtuosità di comportamenti di solidarietà
fiscale e la loro necessità e l’istituzione della Giornata della solidarietà fiscale." Il relatore, senatrice Lucchetti ha chiesto l'autorizzazione a svolgere la relazione orale. Non
facendosi osservazioni, la richiesta si intende accolta.
LUCCHETTI, relatore. Signor Presidente, signor Ministro, onorevoli colleghi, le modifiche alla legge 20 maggio 1985 n. 222 danno luogo ad un provvedimento assolutamente opportuno. La nostra Costituzione, all’articolo 3 ha fissato il principio di uguaglianza formale e sostanziale. L’uguaglianza non è solo un diritto ma è anche un valore che
contraddistingue uno stato civile. “è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli”.
Questo dice la Costituzione. Ma la Repubblica è la nostra Italia, Repubblica democratica fondata sul lavoro, come recita il primo articolo della Costituzione. E l’Italia siamo
tutti noi e tutti quei cittadini che attraverso l’esercizio del diritto di voto ci hanno legittimato e ci hanno messo al servizio della Nazione. Si sono chiuse da poco le celebrazioni dei 150 anni dell’unificazione. Il Paese, in questi mesi tribolati e lacerati da gravi problemi interni e internazionali, ha cercato, voluto, sperimentato iniziative, anche spontanee per rivivere la gloria di un Risorgimento che ci ha resi italiani. Essere italiani significa condividere un’identità comune anche in presenza di situazioni e condizioni contraddittorie. L’Italia, pur mostrando grosse differenze sia dal punto di vista economicosociale, parlo del divario Nord-Sud, che fisico-geografico, parlo di un territorio che va
dalle spiagge assolate della Sicilia alle cime innevate più alte d’Europa della Valle d’Aosta, è una e indivisibile. E l’unità l’abbiamo voluta, prima con il Risorgimento e poi con
la Resistenza e con il sangue di tutti quelli che sono morti per il nostro Paese. Ecco perché è necessario approvare le modifiche alla legge n. 222 del 20 maggio 1985, perché si
deve far leva sulla solidarietà fiscale come strumento per rafforzare il senso di identità
e appartenenza in chi condivide questa regola e diventa uno strumento di crescita sociale. L’istituzione della Giornata della solidarietà fiscale e l’utilizzo di una quota dell’8 per
mille a gestione diretta dello Stato ad interventi volti a far acquisire ai giovani la consapevolezza che il pagamento dei tributi è ricchezza sociale e crea coesione all’interno
della collettività è un impegno prioritario di questa legislatura che vede soprattutto nei
giovani la forza di un popolo. Essere contrari a questa legge significa essere contrari ai
principi fondamentali della Carta Costituzionale e togliere alle generazioni future l’opportunità di crescere con un senso di appartenenza costruito attraverso la solidarietà
economica, politica e sociale. Alla luce di questo spirito, credo sia salutare il dibattito
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Un giorno in Senato - 2011
Istituto di istruzione superiore D. Zaccagna di Carrara (MS)
che si svolgerà in quest'Aula e in quella di Montecitorio e ritengo si possa arrivare anche
ad una generale condivisione del provvedimento.
PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione generale. È iscritto a parlare il senatore
Campo. Ne ha facoltà.
CAMPO. Signor Presidente, signor Ministro, onorevoli colleghi, ritengo che le modifiche
alla legge n. 222 del 20 maggio 1985 siano estremamente necessarie, non soltanto per
quanto è stato sostenuto dal relatore, senatrice Lucchetti, ma anche perché i dati sull’evasione fiscale sono allarmanti. L’Agenzia delle entrate rileva che l’evasione fiscale è
pari a 100 miliardi di euro all’anno. Stiamo parlando di volumi pari ad una finanziaria.
L’istituzione della Giornata di solidarietà fiscale e l’utilizzo di una quota dell’8 per mille
di diretta gestione statale per realizzare iniziative volte a favorire la crescita dei giovani verso la condivisione delle regole fiscali, è un impegno che questa Assemblea deve
mantenere con gli elettori per ridare al Paese quei valori e quei principi che tanto abbiamo evocato in questi mesi ricordando le celebrazioni del 17 marzo. Ripartiamo da queste celebrazioni per costruire e ricostruire l’identità di un paese in cui soprattutto i giovani possano interiorizzare il senso di appartenenza e di solidarietà fiscale per una crescita comune. Recuperare 100 miliardi di euro, attraverso la condivisione e la solidarietà fiscale, si traduce nella possibilità di far pagare meno tributi a tutti e di dare servizi
di maggiore qualità. Facciamoci carico di ciò.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il senatore Musetti. Ne ha facoltà.
MUSETTI. Signor Presidente, signor Ministro, onorevoli colleghi, intervengo solo per
una notazione tecnico-giuridica, che propongo indipendentemente dalle valenze politiche del provvedimento. L’Agenzia delle Entrate nello svolgimento delle sue funzioni istituzionali ha quello di diffondere la cultura contributiva, intesa come “educazione" alla
concreta partecipazione dei cittadini alla realizzazione e al funzionamento dei servizi
pubblici. Le Direzioni regionali e gli uffici dell'Agenzia delle Entrate promuovono sin
dal 2002 incontri e seminari di formazione e approfondimento della materia fiscale nelle
scuole. Per rafforzare e rendere ancora più efficace l'intervento formativo, nasce nel
2004 il progetto “Fisco e scuola". Con la stipula del primo protocollo d'intesa - tra il
MIUR e l'Agenzia delle Entrate, sono state tracciate le linee guida che regolano le attività delle due istituzioni, lasciando, poi, all'iniziativa dei soggetti che operano sul territorio (istituti scolastici, Direzioni scolastiche regionali e Direzioni regionali dell'Agenzia
delle Entrate) la funzione di adottare le varie forme comunicative ritenute più opportune (visite guidate agli uffici, incontri con i funzionari, progettazione di percorsi di formazione, incontri e seminari, progetti interdisciplinari, ecc.). Nel 2010 è stata rinnovata
l'Intesa tra Agenzia delle Entrate e Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricer-
Un giorno in Senato - 2011
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Istituto di istruzione superiore D. Zaccagna di Carrara (MS)
ca confermando l'impegno delle due istituzioni a promuovere azioni tese a sviluppare
nei giovani la cultura della legalità fiscale. Questa legge pertanto si inserisce in un percorso ampliamente condiviso dal Governo.
PRESIDENTE. È iscritta a parlare la senatrice Marchi. Ne ha facoltà.
MARCHI. Signor Presidente, signor Ministro, onorevoli colleghi, il problema dell’evasione fiscale è un argomento importante all’interno del dibattito politico. Nel 2010 l’Agenzia delle Entrate ha effettuato 6000 controlli in meno rispetto all’anno precedente ma
ha aumentato il “bottino” almeno in termini di evasione scovata anche se resta un certo
scarto tra quanto accertato e quanto poi viene effettivamente riscosso. La mappa dell’Italia che evade è sconfortante e comprende di tutto: scontrini non battuti, Iva non versata, parcelle richieste sottobanco. Varia però molto da regione a regione: l’evasione
minima – al 10,93% - è nel gruppo delle province di Milano, Torino, Genova, Roma,
Lecco, Cremona, Brescia; la massima – 65,67% - tra Caserta e Salerno in Campania,
Cosenza e Reggio in Calabria e Messina in Sicilia. A Bari, Napoli, Catania e Palermo
l’evasione è del 38,19%. La fonte è l’Agenzia delle entrate stessa e il 44° rapporto del
Censis sulla situazione sociale del Paese nel 2010, ci dice, per esempio, che tra gli occupati di 15 – 34 anni si sono persi circa 485 mila posti di lavoro (-6,8%) e nei primi due
trimestri del 2010 se ne sono bruciati quasi altri 400 mila (-5,9%). Le posizioni sono le
più varie ma si possono sintetizzare in due approcci contrapposti: pagare meno per
pagare tutti, quindi abbassare le aliquote così i contribuenti si ritroverebbero a pagare
tasse ridotte e sarebbero meno invogliati a correre rischi relativi ad accertamenti fiscali o sanzioni pecuniarie, ma stimolati a versare all’erario quanto dovuto. Pagare tutti per
pagare di meno, richiede un maggiore impegno da parte dello Stato nel colpire gli evasori fiscali oppure nel cercare di far interiorizzare ai cittadini, soprattutto ai giovani, che
attraverso il pagamento dei tributi si generano dei comportamenti virtuosi che possono
rilanciare la competitività del nostro Paese e migliorare la qualità della pubblica amministrazione, nel rispetto di quel principio scolpito nell’artico 97 della nostra Costituzione che stabilisce che “i pubblici uffici sono organizzati in modo che siano assicurati
l’imparzialità” e in modo particolare “il buon andamento dell’amministrazione”. Una
pubblica amministrazione avrà un buon andamento se può gestire risorse adeguate e
funzionali ad uno standard medio alto di servizi erogati. Partiamo pertanto dall’approvazione di questa legge per costruire e ricostruire l’identità di un Paese in cui soprattutto i giovani possano interiorizzare il senso di appartenenza e di solidarietà per una crescita comune. Si possono recuperare 100 miliardi di euro evasi al fisco con una forte
azione dell’Agenzia delle entrate e della Fiamme Gialle ma anche attraverso la condivisione e la solidarietà fiscale che si traduce nella possibilità di far pagare meno tributi a
tutti e nel riuscire a erogare servizi di maggiore qualità. Facciamoci carico di ciò.
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Istituto di istruzione superiore D. Zaccagna di Carrara (MS)
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il senatore Bigi. Ne ha facoltà.
BIGI. Signor Presidente, signor Ministro, onorevoli colleghi, la pressione fiscale globale
non va aumentata anzi se possibile va diminuita, quindi ogni risorsa recuperata grazie
ad un efficace contrasto all’evasione fiscale deve essere rimessa nel sistema fiscale a
vantaggio di lavoratori pensionati con agevolazioni o riduzioni di aliquota minima
inversamente proporzionali al reddito reale, e dell’impresa privilegiando quelle piccole
e medie e incentivando occupazione, ricerca e sostenibilità ambientale. Ritengo che lo
spirito della legge che ci apprestiamo ad approvare sia proprio questo e questo è anche
l’aspetto che deve essere pubblicizzato così come devono essere diffusi immediatamente i risultati che si ottengono (anche se minimali in fase di avvio) in modo che i cittadini abbiano la percezione reale che un loro comportamento virtuoso come contribuenti e come consumatori ha effetti concreti ed immediati sia sul loro benessere come singoli sia sul funzionamento della società. Attualmente una delle categorie sociali più
deboli è rappresentata dai giovani, esercito di precari e di disoccupati, assieme ai lavoratori dipendenti ed alle famiglie. Il Governo, nell’impostare la politica economica divide l’opinione dei cittadini tra chi promuove la riduzione dei costi della politica e la lotta
all’evasione fiscale e chi boccia senza appello i tagli alla ricerca e agli enti territoriali.
E’ chiaro, nessuno vuole sprechi. Comunque il problema è antico ed è la limitatezza delle
risorse in quanto una parte della ricchezza è nascosta sotto i cumuli dell’evasione e le
pieghe dell’elusione. Ai giovani servono opportunità, opportunità di lavoro e salari che
permettano loro di essere autosufficienti, liberi dalla dipendenza economica dalla famiglia di provenienza, non più “bamboccioni” ma soggetti attivi all’interno di una società civile come richiedono l’articolo secondo e quarto della nostra Carta. Solidarietà e
lavoro, lavoro per crescere e far crescere la società. Le recenti statistiche pubblicate dall’Istat e sottolineate dal governatore della Banca d’Italia Draghi hanno evidenziato come
la recessione economica del Paese abbia avuto effetti particolarmente rilevanti sui giovani, con un aumento della disoccupazione, in molti casi derivanti dalla perdita di posti
di lavoro già precari, ed un generale scoraggiamento per il proprio futuro. È stato poi
mitigato il significato di “bamboccioni”, rilevando come la permanenza nel nucleo familiare anche di 30 anni non sia più, o almeno non in prevalenza, da ricondursi alla volontà dei giovani quanto piuttosto all’impossibilità economica di staccarsi dalla famiglia di
origine. Ecco perché sostengo l’approvazione di questa legge perché la solidarietà fiscale e tutti gli interventi volti a creare coesione e senso di identità attraverso l’idea che il
pagamento dei tributi porti ricchezza al Paese, migliori la qualità dei servizi e ancora
porti benessere a tutta la collettività, sono basilari per costruire l’identità di un popolo
civile. Attraverso la solidarietà fiscale si recupera l’evasione, e questo permette di ridurre la pressione fiscale e premiare quei soggetti economici che vogliono investire nel
nostro Paese e generare redditi che si traducono in capacità di spesa, investimenti e
occupazione.
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PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione generale e do la parola al relatore, senatrice Lucchetti, per la replica.
LUCCHETTI, relatore. Signor Presidente, onorevoli colleghi è con l’entusiasmo di un
ragazzo che riprendo le fila di tutti gli interventi effettuati per evidenziare che l’approvazione di questa legge sarà come il girare una pagina nella storia del nostro Paese e
ripartire da quel forte senso di appartenenza alla Nazione e volontà di ricostruire che
avevano i Costituenti che ha permeato tutti gli articoli della nostra Carta Costituzionale. E’ da lì che dobbiamo ripartire e dobbiamo costruire, partendo dai più giovani, una
condizione di cittadino che fa della solidarietà fiscale il proprio cuore. Il cuore di un
popolo che vuole crescere, che è disposto a fare sacrifici per dare opportunità alle generazioni future, che sa che pagare i tributi diventa un’opportunità per avere servizi pubblici di migliore qualità e un tessuto economico più sano e solido in cui le imprese riescono a recuperare risorse che diventano investimenti, occupazione, reddito innescando
un moltiplicatore “virtuoso” che porterà alla piena occupazione, alla crescita ed allo sviluppo di tutto il nostro Paese. Sono pertanto favorevole all’approvazione della legge.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il rappresentante del Governo.
RAVENNA, rappresentante del Governo. Signor Presidente, onorevoli senatori la legge di
cui si chiede l’approvazione prende una quota dell’8 per mille di diretta gestione statale e va a destinare queste risorse per sensibilizzare i cittadini, in particolare le giovani
generazioni, alla solidarietà fiscale. Tuttavia questo non è un principio di “moral suasion” che viene utilizzato nella politica monetaria perché sarebbe troppo riduttivo rispetto alla finalità di questa legge. E’ l’atteggiamento del cittadino che deve cambiare. Il cittadino rispetta le regole perché ci crede e le condivide, non perché teme le sanzioni.
Sarebbe un cambiamento epocale, una rivoluzione copernicana all’interno del MEF che
potrebbe utilizzare una parte delle risorse umane di cui dispone in compiti diversi dalla
“caccia” agli evasori. In compiti di sostegno al cittadino, di formazione e di consulenza,
nel rispetto dell’articolo 5 dello statuto del contribuente, legge 27 luglio 200 n. 212. Il
Governo non può che essere favorevole all’approvazione di questa legge in quanto una
parte delle risorse dell’8 per mille si tradurranno in maggiori risorse a disposizione dell’Amministrazione per poter dare servizi di migliore qualità. Inoltre se pagano tutti, il
carico fiscale sarà più leggero e questo darà maggiore ossigeno finanziario alle piccole
e medie imprese che costituiscono una grossa fetta del tessuto imprenditoriale presente
nel nostro Paese. Queste potranno disporre di risorse con cui fare investimenti e rilanciare l’economia di mercato.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli articoli. All'articolo 1 è stato presentato un
emendamento che invito il presentatore ad illustrare.
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MANZO. Signor Presidente, ritengo che sia opportuno approvare questa modificazione
ovvero all'articolo 1 sostituire le parole “di ogni ordine e grado" con le parole “solo statali". Oggi giorno è necessario investire nell’istruzione in modo che i giovani siano più
motivati, più determinati e più responsabili riguardo i problemi del nostro Paese dandogli la possibilità di esporre le proprie idee e le loro opinioni perché sono loro il frutto
dell’Italia. Dobbiamo fargli capire che esiste un Governo capace di aiutarli e di sostenerli ma che a sua volta i giovani aiutino lo Stato. Sostenere lo Stato per i giovani significa frenare anche l’evasione fiscale adottando iniziative che portino tutti, ma soprattutto le nuovi generazioni, a una solidarietà fiscale improntata nella non disparità e disuguaglianza tra i cittadini nel pagare le tasse. Nel 2010 la somma recuperata dalla lotta
all’evasione è stata complessivamente pari a 25.4 miliardi di euro tra imposte, tasse e
contribuiti evasi. Si tratta di risultati importanti che derivano dalle azioni e dall’attività di recupero dell’evasione condotta in modo sempre più puntuale e rigoroso. Resta
comunque importante il cambiamento dell’atteggiamento culturale nei confronti di chi
evade. Attraverso questo emendamento, approvando “scuole pubbliche” i fondi liberati
andrebbero solo alle scuole di Stato, perché lo Stato deve formare il cittadino a creare
un senso di appartenenza e di identità nazionale.
PRESIDENTE. Grazie senatore. Invito il relatore e il rappresentante del Governo ad esprimere il loro parere sull'emendamento.
LUCCHETTI, relatore. Signor Presidente, onorevoli colleghi sono pienamente d’accordo
con la proposta sopra espressa sull’emendamento.
RAVENNA, rappresentante del Governo. Signor Presidente, onorevoli colleghi condivido
il parere espresso dal relatore e ritengo fondamentale l’intervento dello Stato che deve
formare il cittadino a creare un senso di appartenenza e di identità nazionale.
PRESIDENTE. Metto ai voti l'emendamento 1.1.
E' approvato.
Metto ai voti l'articolo 1 nel testo emendato.
E' approvato.
Metto ai voti l'articolo 2.
E' approvato.
All'articolo 3 è stato presentato un emendamento che invito il presentatore ad illustrare.
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DI SOMMA. Signor Presidente, onorevoli colleghi, ritengo sia opportuno approvare questa modifica: All'articolo 3 sostituire le parole “di ogni ordine e grado" con le parole
“solo statali". Gli italiani sono i più grandi evasori fiscali con una crescita del 10.1% nel
2010 creando una serie di catene di avvenimenti negativi: più tasse per coloro che hanno
già contribuito a versarle, meno entrate per lo Stato con gravi conseguenze sia per il
debito pubblico sia per le scuole a causa dei tagli che danneggiano gli alunni e i docenti in quanto non si riescono a finire gli argomenti dei programmi didattici a discapito di
coloro che invece vogliono studiare e raggiungere la maturità con una base solida delle
conoscenze senza lacune e con ottimi risultati. Un altro problema che mi tocca è la differenza così evidente tra la scuola pubblica e quella paritaria. In una scuola paritaria
sembra di essere in un altro mondo. Aule e locali a regola d’arte, laboratori super attrezzati, ampi spazi. Ma allora perché finanziamenti pubblici alle scuole private? Come sappiamo l’8 per mille della Chiesa Cattolica e il 5 per mille vanno a finanziare la scuola
privata che purtroppo è la peggiore d’Europa. Siamo in uno Stato sociale, quindi anche
gli alunni di scuole pubbliche hanno il diritto a condizioni migliori di quelle che offre
al momento la scuola pubblica perché attraverso questa legge di fatto si finanzia solo la
scuola privata.
PRESIDENTE. Grazie senatrice. Invito il relatore e il rappresentante del Governo ad
esprimere il loro parere sull'emendamento.
LUCCHETTI, relatore. Signor Presidente, onorevoli colleghi, esprimo il mio sostegno a
proposito del discorso appena tenuto dalla senatrice Di Somma sottolineando la necessità di investire solo nella scuola pubblica.
RAVENNA, rappresentate del Governo. Signor Presidente, onorevoli colleghi vorrei evidenziare che lo Stato deve migliorare i servizi pubblici, soprattutto l’istruzione, per dare
una dignitosa formazione ai giovani che rappresentano il futuro dell’Italia.
PRESIDENTE. Metto ai voti l'emendamento 3.1.
E' approvato.
Metto ai voti l'articolo 3 nel testo emendato.
E' approvato.
All'articolo 4 è stato presentato un emendamento che invito il presentatore ad illustrare.
CERVIA. Onorevole Presidente, onorevoli Colleghi. Chiedo a voi tutti di approvare
l’emendamento con l’indicazione “solo statali” in quanto la scuola pubblica ovvero “statale” non riceve altro sostegno che non le risorse della collettività. Non ci sono gruppi,
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associazioni, che la sostengono ma solo i cittadini, il popolo italiano nella sua totalità e
nella sua identità di popolo, senza altro interesse che quello dell’appartenenza alla
nazione. Ritengo pertanto che sia giusto approvare l’emendamento.
PRESIDENTE. Grazie senatore. Invito il relatore e il rappresentante del Governo ad esprimere il loro parere sull'emendamento.
LUCCHETTI, relatore. Onorevole Presidente, onorevoli colleghi. Sul punto conoscete il
mio pensiero. Sostengo l’emendamento sulla scuola pubblica.
RAVENNA, rappresentante del Governo. Onorevole Presidente, onorevoli colleghi, nella
qualità di rappresentante del Governo sono per una scuola pubblica efficiente. La scuola privata ha i suoi canali di finanziamento e si confronta con la scuola pubblica attraverso il meccanismo della sussidiarietà orizzontale. La nostra Costituzione permette ai
privati di costituire e finanziare scuole private. Lo Stato offre servizi pubblici e la scuola pubblica è un servizio pubblico. Non è un gioco di parole. La nostra Costituzione riconosce che anche i privati possano produrre dei servizi da offrire alla collettività ma se
lo Stato deve intervenire lo farà per quei servizi erogati direttamente dalle strutture pubbliche. Non dobbiamo dimenticare che il momento è di forte restrizione delle risorse
disponibili e quindi i finanziamenti vanno erogati solo per quei servizi che sono pubblici. Diversamente si fa entrare in crisi il servizio pubblico che perderebbe di competitività, in quanto il servizio privato beneficerebbe di un doppio canale di risorse: quelle pubbliche e quelle private. Tra l’altro, già questo si verifica. Lo Stato deve preoccuparsi dell’efficienza dei suoi servizi e non anche di quelli non statali. Per questo sostengo l’emendamento.
PRESIDENTE. Metto ai voti l'emendamento 4.1.
E' approvato.
Metto ai voti l'articolo 4 nel testo emendato.
E' approvato.
All'articolo 5 è stato presentato un emendamento che invito il presentatore ad illustrare.
TADDEUCCI. Onorevole Presidente, Onorevoli Colleghi, si tratta di decidere su una questione importante ma tecnica. Cosa sono gli avvisi di irregolarità? Procedimenti inviati
dall’Agenzia delle entrate che dice “caro contribuente la sua dichiarazione presenta delle
irregolarità. Si rechi all’ufficio territoriale competente per il contraddittorio”. Chi riceve
un avviso di irregolarità, tante volte non ha evaso o eluso tributi, ma semplicemente
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fatto degli errori formali che vengono sanati allo sportello. Che dire se approviamo una
legge, con cui escludiamo cittadini che potrebbero contribuire a sostenere la scuola pubblica solo per un errore formale! Non credo che sia la strada giusta. Dobbiamo trovare
un criterio per prendere da quella parte del gettito che spetta allo Stato una parte per la
scuola pubblica e allora facciamolo in modo da non colpire la sensibilità di chi potrebbe essere escluso. Allora indichiamo “chi ha ricevuto avviso di regolarità formale della
dichiarazione”, senza seguire eventuali percorsi successivi delle stesse.
PRESIDENTE. Grazie senatore. Invito il relatore e il rappresentante del Governo ad esprimere il loro parere sull' emendamento.
LUCCHETTI, relatore. Onorevole Presidente, onorevoli colleghi. Sul punto conoscete il
mio pensiero. Sostengo l’emendamento.
RAVENNA, rappresentante del Governo. Onorevole Presidente, onorevoli colleghi.
Sostengo l’emendamento perché è di più semplice applicazione.
PRESIDENTE. Metto ai voti l'emendamento 5.1.
E' approvato.
Metto ai voti l'articolo 5 nel testo emendato.
E' approvato.
Passiamo alla votazione finale.
DEL MONTE. Domando di parlare per la dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà
DEL MONTE. Signor Presidente, signor Ministro, onorevoli colleghi, il disegno di legge
che stiamo discutendo è fondamentale per un Paese in cui valori come la crescita culturale, la formazione della persona umana e del cittadino, la solidarietà economica e
sociale ci hanno contraddistinto fin da quando i Costituenti, legittimati dalla volontà di
un popolo che tanto aveva sofferto durante il ventennio e che tanto aveva “resistito” nei
terribili anni della guerra. E’ una volontà costruita sulla sofferenza, sulla morte di tanti
giovani che credevano in ideali di libertà, uguaglianza, pari opportunità e non può essere soffocata. Sostengo pertanto questa legge. Sì, scuole pubbliche, perché questa è la
nostra identità, la nostra appartenenza.
MAKYMENKO. Domando di parlare per la dichiarazione di voto.
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PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MAKYMENKO. Signor Presidente, signor Ministro, onorevoli colleghi, con grande entusiasmo riprendo le parole dell’onorevole senatore Marco Del Monte e con lo stesso entusiasmo vengo a sostenere che i valori della nostra Costituzione, valori del popolo italiano che tanto ha dato per ottenere la dignità di popolo-cittadino, sono trasversali perché
riguardano l’individuo in quanto tale. Il sangue ci accomuna, è vero, ma ancora di più
ci accomuna il fatto che lavoriamo fianco a fianco tutti giorni e che con il nostro lavoro contribuiamo alla crescita della società e del Paese. Allora questo lavoro non è solo
il lavoro di una parte della collettività ma di tutti, appartenenti al settore pubblico e privato. L’articolo 1, comma 1 della legge 10.03.2000 n. 62, recita: “Il sistema nazionale di
istruzione, fermo restando quanto previsto dall’articolo 33, comma 2 della Costituzione,
è costituito dalle scuole statali e dalle scuole paritarie private e dagli enti locali. La
Repubblica individua come obiettivo prioritario l’espansione dell’offerta formativa e la
conseguente generalizzazione della domanda di istruzione dall’infanzia lungo tutto l’arco della vita.” E il comma 3, “Le scuole paritarie, svolgendo un servizio pubblico, accolgono chiunque, accettandone il progetto educativo, richieda di iscriversi, compresi gli
alunni e gli studenti con handicap.” Allora se l’obiettivo della legge che ci apprestiamo
a votare è favorire, attraverso la solidarietà fiscale, la crescita del cittadino, questa crescita deve essere veicolata attraverso il sistema d’istruzione nazionale, così come è inteso dalle leggi dello Stato.
PRESIDENTE. Metto ai voti il disegno di legge dal titolo “Modifiche alla legge 20 maggio 1985, n. 222, in materia di destinazione di una quota dell'otto per mille del gettito
dell'IRPEF a diretta gestione statale al finanziamento di campagne di informazione
destinate alle scuole di ogni ordine e grado per far acquisire ai giovani la consapevolezza della virtuosità di comportamenti di solidarietà fiscale e la loro necessità e l’istituzione della Giornata della solidarietà fiscale” nel testo emendato.
E’ approvato.
Colleghi senatori vi ringrazio per la vostra collaborazione. La seduta è tolta.
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A cura dell'Ufficio comunicazione istituzionale e dell'Archivio fotografico del Senato della Repubblica
stampa Tipografia Dimensione grafica, Spello (Perugia)
© copyright Senato della Repubblica, 2012
Finito di stampare nel mese di gennaio 2012
La presente pubblicazione è edita dal Senato della Repubblica. Non è destinata alla vendita ed è utilizzata solo per
scopi di comunicazione istituzionale.
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