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Erba medica: un alimento ricco e salutare
inserto SPECIALE FORAGGICOLTURA Erba medica: un alimento ricco e salutare L’erba medica è una coltura fondamentale nell’ordinamento foraggiero di una stalla da latte. L’importante è impiegare una varietà vigorosa e longeva, che si presti sia alla produzione che alla qualità. E, ancora, avviare bene il medicaio e poi pianificare gli sfalci in base alle esigenze degli animali. Infine stoccare in modo razionale le partite qualitativamente diverse. a salute, per gli animali di allevamento come per l’uomo, inizia con una dieta dotata di tutti i nutrienti necessari per la crescita, il metabolismo, la riproduzione. Di tali nutrienti alcuni sono richiesti in quantità rilevante (proteine, carboidrati, lipidi), altri in quantità L ridotte o minime (vitamine e sali minerali). Ci sono nutrienti essenziali, che cioè l’animale può ricavare solo dagli alimenti, e nutrienti che l’animale è in grado di produrre a partire da altre sostanze presenti nel cibo o che può ottenere dai microrganismi che vivono nell’apparato gastrointestinale. La disponibilità di tutti i nutrienti nelle quantità adeguate e ben bilanciate è particolarmente importante in momenti critici, fisiologici o patologici, della vita dell’animale. Tra le fasi fisiologicamente delicate si trovano da una parte la crescita, quando una carenza può compromettere il corretto ed equilibrato sviluppo degli organi, dall’altra la gestazione e l’allattamento, ▼ Erba medica (Medicago sativa) var. Prosementi. Professione Allevatore 20 Luglio/Agosto 2010 quando la madre, per assicurare prima al feto e poi al piccolo tutte le sostanze necessarie, cede le sue riserve anche a costo di danneggiare, se non alimentata adeguatamente, la propria salute. L’erba medica (Medicago sativa), da sempre impiegata nell’alimentazione zootecnica e in particolare per gli animali da latte, è ricca di proteine e di carboidrati. I carboidrati sono presenti principalmente sotto forma di fibre, che vengono utilizzate dai batteri del rumine e dell’intestino per la produzione degli acidi grassi, mentre è ridotta la concentrazione di zuccheri e amidi, che possono indurre fermentazioni nocive. L’erba medica contiene inoltre numerosi Composizione dell’erba medica L’erba medica appena sfalciata contiene per il 70-75% acqua, che viene eliminata in gran parte con l’essiccazione fino ad arrivare al 20% circa. La composizione in nutrienti del foraggio e in generale degli alimenti zootecnici viene espressa di norma in percentuale sul peso secco, cioè completamente privo di acqua, operazione che consente di comparare agevolmente i diversi materiali e di calcolare in modo semplice le loro proporzioni nella dieta. La sostanza secca dell’erba medica è composta per due terzi dai carboidrati della parete cellulare: le fibre strutturali insolubili in soluzione neutra (cellulosa, emicellulose, lignina), che sono nel complesso determinate come NDF, costituiscono circa la metà del peso secco, mentre le fibre solubili (principalmente pectine) rappresentano il 15% del peso secco (maggiori dettagli nell’articolo “Erba medica: non solo proteine”; Professione Allevatore gennaio 2009). Le fibre, che sono in buona parte digerite e trasformate dai batteri del rumine, sono la fonte principale di carboidrati, di lipidi e di energia dei ruminanti. Una quota consistente del peso secco (variabile dal 15 al 25% circa) è formato da proteine, che possono essere digerite direttamente dall’animale o, nel caso Tabella 1. Sfalcio 2° 3° 4° dei ruminanti, dai batteri ruminali che a loro volta costituiscono la fonte proteica principale dell’animale. Seguono le ceneri (il 10% circa), che contengono i sali minerali, poi i carboidrati direttamente digeribili dagli animali (amido e zuccheri), e i lipidi. Necessità nutrizionali delle bovine da latte Ogni specie e razza animale ha le proprie esigenze nutrizionali, che in più variano notevolmente da una fase all’altra della vita. La dieta dev’essere quindi accuratamente calcolata per soddisfare in modo equilibrato tali esigenze, allo scopo di assicurare la buona salute e il buon rendimento degli animali d’allevamento, tanto più quando questi sono alimentati quasi esclusivamente con le miscele fornite dall’allevatore, come accade in genere per le bovine da latte. Dati dello sfalcio Giorni Produzione dal taglio ton/ha precedente sostanza secca 28 mag 35 3,25 10 lug 43 3,60 08 ago 26 0,79 Data Proteina greggia Le vacche da latte, in particolare le razze ad alta produzione, trasformano ogni giorno gran parte del cibo che ingeriscono in latte. E’ quindi necessario l’apporto di tutte le sostanze necessarie (oltre all’acqua, che costituisce circa il 90% del peso del latte), che in più debbono essere rapidamente digeribili e assimilabili per compensare la produzione quotidiana. La composizione della sostanza secca del latte intero mostra chiaramente quanto sia diverso il fieno di erba medica ingerito dall’animale rispetto al latte che produce e quanto grande sia la richiesta di proteine e di energia. Da ciò può nascere la tentazione di fornire all’animale in forti quantità alimenti che già contengano elevate concentrazioni di proteine (granella di leguminosa) o di amidi (granella di cereali) rapidamente assimilabili; tali alimenti, che possono naturalmente essere impiegati in piccole quantità per integrare ed equilibrare una dieta a base di % del peso secco Proteina NDF NDF solubile digeribile in 24 h 19,17 16,76 20,88 7,67 7,05 8,17 46,43 45,41 36,10 16,78 12,32 11,86 ADF ADL Zuccheri 35,26 36,98 27,06 7,31 8,08 5,88 5,79 5,63 7,25 dNDF (% di NDF digeribile in 24 h) 36,13 27,14 32,86 Dati qualitativi medi della prova di erba medica eseguita a Modena nel 2008 a cura del Centro Ricerche Produzioni Animali nell’ambito del progetto Rinnova ProVe. Le caratteristiche qualitative sono fortemente influenzate sia dalla stagione nella quale viene eseguito lo sfalcio che dalla precocità dello stesso: lo sfalcio eseguito in agosto a 26 giorni dal precedente ha dato, in condizioni non irrigate, una produzione molto bassa, ma un contenuto di proteine e di carboidrati disponibili (NDF digeribile e zuccheri) simile a quello sfalciato a maggio. Professione Allevatore 21 Luglio/Agosto 2010 inserto SPECIALE elementi minerali e vitamine, tra i quali assumono particolare importanza il calcio e il carotene (precursore della vitamina A), che vengono utilizzati in quantità consistente nella secrezione del latte. L’erba medica apporta infine sostanze efficaci nel prevenire l’acidosi del rumine e nello stimolare la produzione di latte. inserto SPECIALE foraggi, non sono tuttavia indicati per costituire un elemento base della dieta di un ruminante, sia per evitare il rischio di acidosi del rumine derivante dall’eccesso di carboidrati fermentescibili, sia per sfruttare a pieno la capacità specifica dei poligastrici di trasformare le fibre, indigeribili per i monogastrici, in carboidrati e grassi. Il foraggio di erba medica di ottima qualità, cioè prodotto con sfalci precoci in epoca primaverile, risponde in modo naturale alle esigenze delle bovine in lattazione con il suo elevato contenuto di proteine disponibili, pronte per la sintesi delle proteine del latte, e di fibre altamente digeribili, che vengono trasformate dai batteri ruminali in acidi grassi vola- tili destinati alla produzione dei lipidi del latte, mentre è limitata la disponibilità di zuccheri direttamente utilizzabili per le fermentazioni, che tendono a generare acidosi. Proteine ed amminoacidi La proteina greggia viene calcolata in base alla quantità di azoto presente nel campione di foraggio secco analizzato: le proteine rappresentano infatti la quasi totalità, in peso, dei composti azotati presenti nelle cellule. La proteina greggia può essere poi suddivisa a seconda della digeribilità nelle frazioni A, B1, B2, B3, C dalla più rapidamente digeribile alla indigeribile. La fra- zione A contiene in realtà composti azotati inorganici, quali ammoniaca e nitrati, che sono degradati immediatamente nel rumine. Il 70-80% della proteina greggia di erba medica è rapidamente digeribile (frazioni B1 e B2), ed un ulteriore 15% è digeribile in tempi più lunghi per i bovini (frazione B3), mentre solo un 5-10% non è utilizzabile (frazione C). La digestione delle proteine consiste nella loro scissione, ad opera di enzimi proteolitici, fino a liberare i singoli amminoacidi che le compongono; gli amminoacidi possono poi essere trasferiti all’interno delle cellule e di nuovo impiegati per costruire proteine. Ogni proteina ha la propria sequenza di amminoacidi e ogni animale ha il proprio corredo di proteine, con svariatissime funzioni che vanno dal supporto fisico (parte organica dell’osso e della cartilagine), al movimento (proteine contrattili dei muscoli), alla moltiplicazione cellulare, al metabolismo (enzimi). Ogni animale necessita quindi dei singoli amminoacidi in proporzioni specifiche e normalmente diverse da quelle che trova negli alimenti. Per ottenere gli amminoacidi necessari alla crescita, al ricambio cellulare, alla riproduzione e all’allattamento, l’animale ricorre ad una serie di reazioni enzimatiche che gli permettono di sintetizzare amminoacidi diversi da quelli presenti nelle proteine ingerite. Di norma però restano per ogni specie animale alcuni amminoacidi, che non possono essere prodotti con questo sistema e che debbono perciò essere disponibili negli alimenti. Tabella 2. % aminoacido /proteine totali Latte vaccino intero Carne di bovino adulto (filetto) Batteri Fieno di erba medica Granella di soia Girasole (farina di estrazione) Glutine di mais Triptofano Metionina Istidina Arginina Treonina Fenilalanina Isoleucina Valina Lisina Leucina 1,43 2,31 2,66 3,00 4,69 5,03 5,49 6,66 7,77 10,14 1,04 2,77 3,69 5,93 3,93 3,84 4,13 4,49 8,62 8,02 1,63 2,68 2,69 6,96 5,59 5,16 5,88 6,16 8,20 7,51 1,84 0,73 2,62 6,39 5,00 6,32 6,01 7,14 6,02 9,26 1,64 0,83 2,27 7,96 3,03 3,88 4,25 3,79 6,08 6,13 1,25 1,98 2,81 9,73 3,69 5,07 4,34 6,09 3,55 7,56 0,37 2,09 2,45 3,17 2,93 6,48 4,34 5,04 1,24 16,22 Contenuto percentuale degli amminoacidi rilevanti per la produzione di latte nei batteri del rumine e in diversi alimenti zootecnici (dati da DiMorFiPA - Facoltà di Veterinaria - Università di Bologna e da INRAN - MiPAAF). Le proporzioni degli amminoacidi nelle proteine delle foraggio di medica -al pari della granella di soia - sono molto vicine a quelle del latte vaccino e della carne bovina, nonché alla fonte naturale di proteine rappresentata per i ruminanti principalmente dai batteri del rumine; solo l’amminoacido solforato metionina è in quantità insufficiente per integrare l’alimentazione in caso di forti produzioni di latte. Professione Allevatore 22 Luglio/Agosto 2010 Carboidrati e fibre I carboidrati sono presenti nelle piante sia in forma rapidamente disponibile per il metabolismo cellulare (acidi organici, zuccheri, amido, ecc.) sia immobilizzati nelle fibre che costituiscono le strutture portanti dell’organismo. I primi vengono indicati nel complesso come carboidrati non strutturali o non fibrosi (NFC o NSC), i secondi come carboidrati strutturali (NDF). Tra i carboidrati non strutturali sono in realtà incluse anche le fibre solubili in acqua (pectine), che si trovano nella parete cellulare, ma che sono velocemente e totalmente digeribili per i ruminanti. Come le proteine, anche i carboidrati sono classificati in frazioni indicate con lettere dalla A alla C dalla più digeribile alla non digeribile. Come ben evidenziato dal grafico, circa il 90% dei carboidrati nell’erba medica è costituito da fibre, che sono in buona parte disponibili per la digestione da parte dei batteri ruminali ma non per le fermentazioni potenzialmente pericolose generate da zuccheri ed amido; le fibre hanno inoltre l’essenziale funzione di stimolare la masticazione. Una dieta ricca di fibre è quindi la più adatta a favorire la buona funzionalità del rumine. Lignina antiacidosi La lignina è una fibra indigeribile, che, al termine dell’allungamento dei fusti e delle foglie, si deposita sulle cellulose ed emicellulose della parete cellulare, rendendola rigida (maggiori dettagli nell’articolo “Erba medica: non solo proteine”; Professione Allevatore gennaio 2009). La lignina rappresenta circa il 10% dei carboidrati dell’erba medica, non è digerita dai batteri del rumine e ostacola la digestione delle altre fibre. Nell’erba medica tuttavia la lignina deprime la digeribilità dell’NDF in misura inferiore a quanto accade per esempio nelle graminacee. La lignina ha inoltre un forte potere tampone, cioè ha la capacità di stabilizzare il pH delle soluzioni acquose, ed è quindi una sostanza introdotta naturalmente con la dieta che previene l’acidosi del rumine. Minerali L’erba medica contiene in quantità elevate i due elementi minerali più concentrati nel latte, potassio e calcio, ed è una buona fonte di magnesio, ferro, rame e zinco, mentre il fosforo dev’essere opportunamente equilibrato. Il calcio e il ferro sono due minerali particolarmente importanti per le vacche in lattazione, perché in caso di carenza nell’alimentazione, l’organismo cede le proprie riserve di calcio e di ferro. Il mec- Tabella 3. Contenuto di minerali g/kg di peso secco Potassio Calcio Fosforo Magnesio Zinco Ferro Rame Latte vaccino intero Carne di bovino adulto (filetto) Fieno di erba medica 12,255 9,722 7,598 0,980 0,031 0,008 0,02 12,088 0,147 7,326 0,733 0,103 0,070 0,003 21,640 22,027 2,630 6,997 0,027 0,218 0,015 Disponibilità dei principali minerali e oligominerali nel fieno di erba medica (dati elaborati da Markovic et al., 2009 e da INRAN-MiPAAF). Sono presenti in idonee proporzioni i principali elementi minerali contenuti nel latte, con la sola eccezione del fosforo. Gli apporti di minerali sono in buone proporzioni anche per la produzione di carne (il calcio e il magnesio, poco concentrati nella carne, sono però importanti per lo sviluppo osseo). Professione Allevatore 23 Luglio/Agosto 2010 inserto SPECIALE Questi amminoacidi vengono definiti “essenziali”: di solito si tratta di amminoacidi solforati (metionina, cisteina), contenenti gruppi aromatici (fenilalanina, tirosina) o con molecola ramificata (leucina, isoleucina, valina). I ruminanti possono digerire i batteri ruminali, i quali sintetizzano le proprie proteine a partire dall’azoto inorganico (ammoniaca e nitrati), e sono perciò dotati di una fonte autonoma di amminoacidi essenziali. Tuttavia le bovine da latte, soprattutto se a produzione elevata, di norma beneficiano dell’introduzione con la dieta di amminoacidi in proporzioni bilanciate. L’erba medica fornisce con le sue proteine amminoacidi in percentuali simili a quelle riscontrate nel latte (e anche nella carne), con la sola eccezione dell’amminoacido metionina. L’aggiunta di metionina ruminoprotetta è sufficiente a bilanciare la composizione dell’erba medica, il cui foraggio può sostenere così integrato produzioni anche elevate di latte, in modo analogo alla proteina derivante dalla soia. inserto SPECIALE canismo naturale che privilegia il trasferimento del calcio, necessario per la formazione dell’apparato scheletrico, e del ferro, fondamentale per il trasporto e l’impiego dell’ossigeno, dalla madre al vitello può compromettere quindi la salute delle bovine ad alta produzione di latte. Inoltre nell’erba medica è abbondante il contenuto di oligominerali (cioè degli elementi minerali necessari o utili in piccolissime quantità, come boro, cobalto, manganese, molibdeno, selenio, oltre a ferro, rame e zinco già elencati nella tabella), che varia in relazione alle caratteristiche del terreno, alle fertilizzazioni, all’età del medicaio, alla stagione e all’epoca di taglio. La radice a fittone delle varietà da taglio più longeve può raggiungere infatti la profondità di alcuni metri e reperire fonti di elementi minerali alle quali altre foraggere, in particolare le graminacee con le loro radici fascicolate e superficiali, non possono in nessun caso attingere (maggiori dettagli nell’articolo “Il punto sull’erba medica”; Professione Allevatore gennaio 2007). Ad aumentare il volume di terreno esplorato dall’erba medica contribuiscono inoltre le micorrize (simbiosi tra radice e alcune specie di funghi) che hanno tempo di instaurarsi e di consolidarsi durante il ciclo poliennale della coltura, favorendo il particolare la mobilizzazione dei fosfati. L’impiego di fieni di erba medica raccolti in diverse epoche su medicai di diverse età e su tipi diversi di terreno assicura quindi, anche in assenza di integratori, un apporto di oligoelementi ricco e variato. Vitamine Le vitamine sono sostanze necessarie in piccolissime quantità per le funzioni cellulari di tutti gli esseri viventi; batteri e ▼ Nel corso della maturazione, della raccolta e della conservazione, le caratteristiche qualitative dell’erba medica variano notevolmente; è quindi importante sia pianificare l’epoca di sfalcio sia stoccare separatamente le partite in base ai controlli di qualità. Linee guida nella scelta della varietà di erba medica Ogni foraggicoltore fa bene a sperimentare nella sua azienda, possibilmente per più anni di semina, le varietà disponibili, allo scopo di scegliere le più adatte alle proprie condizioni pedoclimatiche ed alle tecniche colturali adottate. Nella valutazione delle varietà si consiglia di seguire i seguenti criteri. ▼ Sviluppo al secondo anno delle radici principali di erba medica, var. Minerva. vegetali sono in grado di sintetizzare le vitamine di cui hanno bisogno a partire da composti organici semplici, mentre molti animali debbono assumerne una o più con la dieta e manifestano sintomi anche gravi in caso di carenza. I ruminanti possiedono una fonte interna di vitamine, che vengono prodotte dai batteri del rumine, tuttavia, analogamente a quanto detto per gli amminoa- 1 - Uniformità: il medicaio omogeneo per altezza e fase di sviluppo offre la migliore possibilità di stabilire il momento corretto per lo sfalcio. 2 - Stabilità: i risultati produttivi e qualitativi sono affidabili e costanti se la varietà è stabile nel tempo, perché conservata in modo rigoroso e moltiplicata attraverso una filiera di produzione della semente sotto controllo. 3 - Qualità della semente: la semente di otti- Professione Allevatore 24 Luglio/Agosto 2010 ma qualità, ottenuta con lavorazione professionale e severi controlli di qualità, ha un elevato grado di purezza e germinabilità, che garantisce l’avvio ottimale del medicaio. 4 - Morfologia: le varietà più produttive hanno portamento eretto o semieretto, elevata ramificazione, radice a fittone ben sviluppata; la migliore qualità è ottenuta da varietà con fusti semipieni e con foglie abbondanti, distribuite lungo tutto il fusto e persistenti fino alla fioritura. 5 - Fisiologia: il vigoroso sviluppo vegetativo prima della fioritura, il ricaccio rapido dopo lo sfalcio, la tolleranza agli stress ambientali ed ai patogeni, la tolleranza agli sfalci precoci e la longevità consentono da un lato un buon equilibrio tra produzione e qualità, dall’altro un buon rapporto tra risorse investite e resa della coltura. cidi essenziali, le bovine da latte ad alta produzione beneficiano della presenza di vitamine disponibili negli alimenti. L’erba medica contiene tutti i tipi di vitamine, sia liposolubili (A, E, D, K) che idrosolubili (vitamine del gruppo B, vitamina C); la loro disponibilità è massima nel foraggio fresco, mentre tende a scendere durante le successive operazioni di essiccazione, raccolta e conservazione. È particolarmente rilevante la presenza nell’erba medica del betacarotene, precursore della vitamina A (indicata anche come retinolo), essenziale per la funzionalità del sistema immunitario, per la vista, per l’integrità della pelle e delle mucose, per la riproduzione. L’animale è in grado di trasformare agevolmente il beta-carotene in vitamina A, circa nel rapporto 6:1 (cioè 6 mg di beta-carotene sono equivalenti a 1 mg di vitamina A); inoltre, mentre un’assunzione eccessiva di vitamina A con la dieta può dare effetti nocivi, l’eventuale eccesso di betacarotene non ha alcuna conseguenza negativa poiché la sua conversione nella forma attiva è regolato in base alle esigenze dell’organismo. Una quota notevole di vitamina A viene secreta nel latte (circa 0,4 mg/l), e perciò la vacca da latte ad alta produzione ha elevate probabilità di carenza senza un adeguato apporto con la dieta. Per un motivo simile, data l’alta concentrazione di vitamina A nel tuorlo dell’uovo, le galline ovaiole necessitano di una dieta ricca di vitamina A o del suo precursore betacarotene. L’erba medica fresca contiene dai 10 ai 40 mg di betacarotene/100g di peso secco (cioè circa 2-10 mg/kg di foraggio appena sfalciato), di betacarotene; durante l’essiccazione e la conservazione il contenuto di betacarotene si riduce per effetto della perdita di foglie, dell’esposizione alla luce, della presenza di ossigeno, di reazioni enzimatiche, fino ad arrivare nei casi peggiori al 5-10 % circa del contenuto originale. Un foraggio sfalciato in fase precoce, movimentato, raccolto e pressato in modo da mantenere il più possibile la foglia, conservato in deposito asciutto e riparato dalla luce (maggiori dettagli nell’articolo “Erba medica: come ottenere il massimo”; Professione Allevatore aprile 2008) fornisce comunque 510 mg di betacarotene per 100 gr. di peso secco, cioè 40-80 mg di betacarotene (ovvero fino a 6-12 mg di vitamina A) per kg di foraggio al 20% di umidità. La presenza nella dieta di una quota consistente di foraggio di erba medica di buona qualità garantisce quindi beta-carotene più che sufficiente per le necessità di una bovina da latte ad elevata produzione. Saponine schiumogene L’impiego del foraggio fresco di erba medica avrebbe notevoli vantaggi nutrizionali dovuti al maggior contenuto di vitamine ed alla minima perdita della foglia, che contiene la maggior proporzione di proteine, fibre digeribili e vitamine. Tra i composti contenuti nell’erba medica fresca, soprattutto se giovane, ce ne sono però alcuni, le saponine, che favoriscono la formazione di schiuma nel rumine ed ostacolano quindi l’eliminazione dei gas prodotti con le fermentazioni ruminali, generando meteorismi e gonfiori estremamente pericolosi. L’erba medica non essiccata va quindi utilizzata in quantità moderate e sempre in miscela con graminacee. Il contenuto di saponine si riduce nel foraggio essiccato o disidratato, che non Professione Allevatore 25 Luglio/Agosto 2010 inserto SPECIALE è causa di gonfiori del rumine; anzi una piccola quantità di saponine ha un’azione positiva sul metabolismo e sulla salute dell’animale. Flavonoidi galattogeni Tra le numerosissime sostanze contenute nell’erba medica trovano posto anche un gruppo di composti, indicati nel complesso come flavonoidi, che hanno proprietà simili agli estrogeni animali (sono i cosiddetti “fitoestrogeni”), pur avendo struttura chimica diversa. In piccole quantità, quali quelle normalmente introdotte con una dieta basata su foraggi di erba medica e graminacee, i flavonoidi hanno funzione galattogena, cioè di stimolare la produzione del latte. Variabilità come ricchezza Si suole dire che mentre il pessimista vede il bicchiere mezzo vuoto, l’ottimista lo vede mezzo pieno. Nel caso del foraggio di erba medica lo svantaggio costituito dalla sua variabilità qualitativa può essere visto anche come una ricchezza, dato che dalla stessa coltura si possono ottenere molti prodotti diversi, più o meno proteici, a digeribilità più veloce o più lenta, a seconda delle modalità di conduzione della coltivazione e degli sfalci. L’importante è impiegare una varietà vigorosa e longeva, che si presti sia alla produzione che alla qualità, avviare bene il medicaio, e poi pianificare gli sfalci in base alle esigenze degli animali e stoccare in modo razionale le partite qualitativamente diverse, se possibile eseguendo un’analisi sia al momento dell’immagazzinamento sia immediatamente prima del prelievo (maggiori dettagli negli articoli “Erba medica: come ottenere il massimo”; Professione Allevatore aprile 2008 e “Erba medica: non solo proteine”; Professione Allevatore gennaio 2009). MARILENA PAOLINI Società Produttori Sementi S.p.A. Riferimenti utili Gli articoli di “Professione Allevatore” citati nel testo sono disponibili sul sito www.prosementi.com nella sezione Prodotti\Erba medica\Approfondimenti. • www.crpa.it Settore foraggicoltura, Settore Analisi foraggi zootecnici, RInnova ProVe. • www.inran.it Tabelle di composizione degli alimenti. • “Proteine vegetali” Supplemento all’Informatore Agrario del 28 settembre/4 ottobre 2007 a cura dell’Istituto Sperimentale per le Colture Foraggere (C.R.A.) • “Azioni di innovazione e ricerca a supporto del piano proteine vegetali - Manuale pratico”; giugno 2009; a cura della Rete Interregionale per la Ricerca Agraria, Forestale, Acquacoltura e Pesca (può essere richiesto al C.R.P.A. o alle Regioni che hanno partecipato al progetto RInnova ProVe). • A. Formigoni, M. Fustini, A. Mordenti, P. Vecchia: “Erba medica: come utilizzarla al meglio”; Agricoltura, gennaio 2007, pp. 77 - 79. • A. Formigoni: “Erba medica: una grande risorsa per l’allevatore”, presentazione DiMorFiPA Formigine, 08.06.2007. • J. Markovic et al: “Effects of growth stage on the mineral concentrations in alfalfa (Medicago sativa L.) leaf, stem and the whole plant”; Biotechnology in Animal Husbandry 25 (5-6), pp. 1225-1231, 2009.