aspetti teorici del gioco introduzione 1.1. perche` giochiamo?
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aspetti teorici del gioco introduzione 1.1. perche` giochiamo?
ASPETTI TEORICI DEL GIOCO INTRODUZIONE Il gioco è un'attività antica quanto l'essere umano. La sua origine è incerta, ma probabilmente è sorta in stretta relazione con due delle attività più importanti dell'essere preistorico: la caccia e la guerra. I giochi furono il divertimento, l'ozio, l'allenamento dei nostri antenati, attraverso i quali sviluppavano le caratteristiche fisiche: la forza (giochi di lotta, di trasporto, di arrampicata, di lancio,…), la velocità e la resistenza ( giochi di corsa,…) Si trasmisero da un paese all'altro attraverso le guerre, il commercio, i pellegrinaggi, i diversi movimenti migratori, etc, e all'interno dello stesso paese, da padre in figlio, da anziani a giovani, di generazione in generazione. Attraverso la storia, si è dimostrato che il gioco fu un punto di incontro spontaneo tra ritmo motorio, folclore e letteratura. Non è mai esistita una cultura nella quale non si praticava alcun tipo di gioco. Nei periodi precedenti alla creazione della "Scuola", i Giochi Popolari furono un caposaldo per il sistema educativo-sociale dell'epoca, e questi giochi diedero un'identità comune ai popoli che li praticarono, dando risposta alle loro necessità culturali, motorie, psicomotorie, creative, sociali, etiche morali e ludiche. Il gioco ci fa sentire felicemente integrati in un gruppo umano e ha la capacità di liberare tensioni tanto individuali che collettive. Possiamo definire come Giochi popolari quei giochi dal carattere tradizionale, generalmente derivati da attività lavorative, poco regolamentati, dove le regole nascono con mutuo consenso dei giocatori e pertanto sono variabili e flessibili. Un 'altra definizione, tra le tante che esistono, è quella che propone Cristóbal Moreno Palos, 1993: " sono attività ludiche di carattere locale e ancestrale che provengono dalla pressione di generazioni precedenti e possiedono un forte carattere culturale da un punto di vista antropologico. Sorgono in una determinata comunità regolata da norme culturali proprie, che rispetta tali norme e collabora alla loro trasmissione." 1.1. PERCHE' GIOCHIAMO? Esiste un accordo generale riguardo al fatto che giocare è essenziale per il nostro sviluppo come persone in qualsiasi età e momento della vita. Ma questa necessità del gioco è un fenomeno completo al quale si sono date differenti spiegazioni e intorno al quale sono sorte diverse teorie: a) Teoria della preparazione alla vita. Sostiene che il gioco ci permette di interpretare ruoli, lavori, e funzioni che intraprenderemo nel corso della nostra esistenza ; cioè che costituiscono un allenamento per la vita.. b) Teoria dell'energia superflua. Secondo i sostenitori di questa teoria, giochiamo perché, avendo forze in più, siamo portati a spenderle, dal momento che non le utilizziamo nella nostra attività quotidiana. c) Teoria della distensione. Cerca di dimostrare che il gioco serve per scaricare le tensioni psichiche che genera l'attività giornaliera, piena di ostacoli. Nell'attualità gli psicologi sono convinti che il gioco è il primo e più efficace educatore delle persone, dal momento che giocando possiamo apprendere l'uno dall'altro, conoscerci meglio, abituarci a lavorare in gruppo e ad essere solidali. Allo stesso tempo, il gioco ci aiuta a capire e rispettare i punti di vista degli altri, ad essere più tolleranti. E' talmente consolidato e universale il riconoscimento del valore del gioco, che l'Organizzazione delle Nazioni Unite ( ONU) ha introdotto nel 1969 il diritto al gioco nella Dichiarazione dei Diritti del Bambino. CARATTERISTICHE DEL GIOCO. IMPLICAZIONI EDUCATIVE. Attività spontanea naturale L'essere umano, dal momento della nascita, utilizza il movimento per il suo sviluppo armonico. Per sua natura, l'uomo ha bisogno di un'attività fisica che si identifica, fin dai primi stadi evolutivi con l'attività ludica: il gioco è quindi elemento indispensabile per lo sviluppo e la conoscenza. Attività generatrice di piacere Le sensazioni di piacere del gioco possono essere comprese solo all'interno del gioco stesso . Sono molte le ragioni per le quali l'uomo si sente attratto dal gioco e molti gli elementi che in esso si scatenano. Tuttavia, la sensazione di piacere, di benessere, di felicità, è un elemento fine a sé stesso (autotelico) sempre presente che va aumentando di fronte alla possibilità di ottenere un successo. Libertà Parola così desiderata da tutti la cui realizzazione vorremmo raggiungere, è presente nel gioco in modo magico. L'attività ludica racchiude un meraviglioso mondo immaginario; per questo, sentiamo tale attività libera e, cosa più importante, siamo liberi di realizzarla. Spazio - Tempo Tutti i giochi, come qualsiasi attività quotidiana, risultano condizionati dallo spazio e dal tempo, ciononostante, come possiamo dedurre dalla sequenza del gioco, è il soggetto stesso che decide i fattori spazio - temporali in funzione dell'età, le caratteristiche dell'individuo e gli obbiettivi che si vogliono raggiungere. Regolamento Se analizziamo la nostra società, possiamo osservare che le norme e le leggi sono al di sopra di tutto e di tutti. Nel gioco, come fatto sociale, le regole sono elementi indispensabili che variano e si adattano al gruppo a cui sono destinate. L'importante non è l'esistenza di un numero maggiore o minore di regole, ma che queste siano accettate da ciascun partecipante, come fatti logici, comprensibili, che hanno una ragione di essere e sono funzionali ad uno sviluppo positivo dell'attività. Questo è un fattore molto positivo per l'interpretazione delle regole. 1. CLASSIFICAZIONE DEI GIOCHI 1.1. CLASSIFICAZIONE SECONDO PARLEBAS Lo studioso francese Parlebas considera il gioco come un sistema di interazione globale tra un individuo che si muove, lo spazio circostante e gli altri partecipanti. E considerando il fattore incertezza, e in funzione del fatto che sia o no presente, avremo, in riferimento alla sua classificazione, l'una o l'altra categoria. ( Incertezza che comporta modifica dell'attività I criteri fondamentali di questa classificazione sono l'utilizzo di tre fattori relativi all'"incertezza", nel rapporto tra il mezzo ( luogo dove si svolge il gioco), il compagno e l'avversario. M: incertezza nello spazio dove si svolge il gioco C: incertezza provocata dall'esistenza dei compagni A: incertezza provocata dalla presenza degli avversari 1.2. CLASSIFICAZIONE SECONDO IL NUMERO DI PARTECIPANTI 1. GIOCHI INDIVIDUALI 1.1. Senza competizione 1.2. Con competizione 1.3. Con competizione di opposizione 2. GIOCHI COLLETTIVI 2.1. 2.2. 2.3. 2.4. Di collaborazione Di competizione Di competizione con opposizione Di competizione con opposizione e collaborazione GIOCO E SPORT: APPROCCIO AI DUE CONCETTI Gioco e sport sono termini molto utilizzati nella nostra società e che molto spesso sembrano legati. Probabilmente crediamo di distinguerli perfettamente e osiamo pronosticare quali caratteristiche, in un primo momento, possiamo considerare differenti; potremo osservare che non sono così, e in molti casi arriviamo a dire che sono simili. Fino ad ora abbiamo parlato a lungo del "gioco", così a questo punto ci concentreremo maggiormente sullo "sport", per concludere cercando di chiarire le analogie e le differenze tra questi concetti. Lo "sport" è stato presente dagli inizi della storia, molte volte influendo nella cultura dei popoli, altre come attività proibita e, nella maggior parte dei casi, come forma di espressione e sentimento umano. In ogni epoca ha avuto un ruolo differente, da mera attività ludica fino a divenire attività vitale per la sopravvivenza; utilizzato, a volte, come elemento di pressione politica ed esibizione di forza e grandezza di una nazione e anche come canale conduttore dell'aggressività di una comunità. La prima definizione seria è di Pierre de Coubertain, creatore dello spirito olimpico attuale e promotore delle Olimpiadi dell'Era Moderna: "è il culto volontario e abituale dello sforzo muscolare intenso sostenuto dal desiderio di progresso". Con questa definizione si crea una linea divisoria tra "sport di competizione" e "attività ludiche", le quali non implicano desiderio di progresso e non richiedono, pertanto, un periodo di allenamento. Però, questo concetto risulta obsoleto nel momento in cui appaiono sport in cui ci sono moto, imbarcazioni, cavalli…; e perciò ci appare più adeguata la seguente definizione: "è un esercizio fisico realizzato in forma individuale o collettiva allo scopo di superare un record stabilito o vincere un avversario in una competizione pubblica, sempre nel rispetto di regole precedentemente stabilite". Analisi comparativa tra gioco e sport Le differenze più importanti che abbiamo osservato tra loro sono: - Il gioco è esistito sempre; lo sport può essere considerato come una evoluzione di questo. - Il gioco si caratterizza per la libertà di movimenti che permette ai suoi partecipanti; non così lo sport, i cui movimenti, denominati “gesti tecnici”, sono spesso di esecuzione molto rigorosa. Tra i partecipanti si instaura una competizione; il fine è superare l’avversario.