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Analisi sociologica e gestione dei disastri naturali, Francesca

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Analisi sociologica e gestione dei disastri naturali, Francesca
Disastri, territorio e comunità locale
Il caso del terremoto de L’Aquila
Silvia Mugnano
Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale Università degli studi di Milano Bicocca
INTRODUZIONE
1. Il disastro da calamità
naturale ad evento ricorrente
2. La dimensione sociale del
disastro e il concetto di
vulnerabilità locale
3.
La dimensione temporale
del disastro:
il ciclo del disastro
4. Il caso de L’Aquila: quali
forme di capitale sociale nel
pre e post terremoto?
5. Conclusioni
Un disastro è….
“a situation or event which overwhelms
local capacity, necessitating a request to a
national or international level for external
assistance; an unforeseen and often
sudden event that causes great damage,
destruction and human suffering”
Centre for Research on the Epidemiology of Disasters (CRED, 2010, pag 5)
Un disastroso presente….
Frequenza disastri naturali a livello mondiale e popolazioni colpite (1990-2009)
Centre for Research on the Epidemiology of Disasters (CRED),2010
Da calamità naturali ad eventi ricorrenti: riscaldamento globale,
crescente antropizzazione del territorio
Percentuale di disastri naturali (in sottocategorie) per continente
Percentuale di vittime di disastri naturali (in sottocategorie) per continente
Vulnerabilità locale e resilienza
Contesto
geografico
Rischio
Vulnerabilità
biofisica
Vulnerabilità
locale
Rischio
potenziale
Mitigazione
Tessuto
sociale
Vulnerabiltà
sociale
(Cutter et al 2003)
La vulnerabilità di un luogo all’eventualità di disastri naturali è il combinato tra
la vulnerabilità sociale e la vulnerabilità biofisica del territorio
La resilienza è la capacità di una società locale di “ripararsi” dai disastri:
(assorbire impatto, gestire emergenza, adattare e innovare organizzazione
socio-territoriale)
Il ciclo del disastro
EVENTO
Pre impatto
Preparazione
Post-impatto
Primo soccorso
Ricostruzione
Vulnerabilità
locale
Vittimizzazione
La cultura del disastro
Resilienza
Tipi di Capitale
(fisico, economico, sociale)
Mitigazione
Trans-impatto
Il ciclo del disastro
EVENTO
Pre impatto
Preparazione
Post-impatto
Primo soccorso
Ricostruzione
Vulnerabilità locale
Resilienza
Tipi di Capitale
(fisico, economico, sociale)
Mitigazione
Trans-impatto
Il caso de L’Aquila
Terremoto
6 Aprile
2009
ore 3.32
magnitudo 5,8 Ml
Cratere sismico: 57 comuni delle province di L'Aquila,
Teramo e Pescara
Popolazione comuni del cratere: 133.831
Vittime: Morti 308, feriti 1500 c.a, sfollati 67.000
A livello mondiale il terremoto de
L’Aquila è tra i primi 5 disastri del
2009 per danni provocati e tra i primi 9
per numero di vittime
(Centre for Research on the
Epidemiology of Disasters 2010)
Il caso de L’Aquila (situazione pre-evento): vulnerabilità
locale e mitigazione
• Crisi economia urbana
(deindustrializzazione e peso
rendita);
• Invecchiamento popolazione;
• Espansione PNR (studenti);
• centro storico strategico ma
vulnerabile
•
Diffusione città e consumo suolo
Popolazione
1951: 54.633 abitanti
2001 :68.503 (+25,4%)
Territorio urbanizzato (1951-2001):
da 500 ha a 3100 ha (+500%)
Consumo suolo 2001:
Comune L’Aquila nell’insieme:450 m2/per ab
Città compatta (Centro )364 m2/per ab;
Case sparse 644m2/ per ab
Il caso de L’Aquila (situazione pre-evento): la Preparazione
all’Evento
Organizzazione in previsione
emergenza:
1. debolezza governance multilivello
(Protezione civile, INGV,
Commissione Grandi rischi, Enti
locali…)
2. Mancanza Piano Locale
Gestione informazioni:
1. Debole Informazione alla
popolazione sulla preparedness
2. Polemiche sugli allarmi (warning e
pericolosità sciami sismici)
3. Problema gruppi sociali isolati e
popolazioni non radicate
Il caso de L’Aquila (situazione trans-evento): il Primo Soccorso
Evacuazione (ruolo reti sociali e familiari)
Ricerca vittime e dispersi (ruolo conoscenza
locale)
Recovery sfollati
Rilevazione danno edifici:
Processo non “naturale” (v. perimetrazione,
negoziazione…)
Messa in sicurezza::
Puntellamenti edifici danneggiati
Ruolo protezione Civile:
Modello “command and control”
Militarizzazione territorio
Amministrazione straordinaria
Zona Rossa
L’ENTITA’ DEL DISASTRO
Stato di agibilità degli edifici al 24 aprile 2009
L’ENTITA’ DEL DISASTRO
Stato di agibilità degli edifici al 24 aprile 2009 per macro aree
Macroarea di Avezzana
Il caso de L’Aquila (situazione post-evento): la Ricostruzione
Costi stimati ricostruzione 12 miliardi
Quale strategia per il centro storico?
Ricostruzione abitativa:
Progetto MAP
Progetto CASE
Attenzione ad abitazione e non
ad abitare
Modello new towns
Mancanza servizi locali
Peggioramento accessibilità
urbana
Consumo suolo
La ricostruzione:
“NEW TOWN” politiche ( ACT II)
Costo Stimato12 ml
Nessuna politica per il centro storico
Nuove abitazioni per le new town
Aree Rurali
IL RUOLO DELLA PROTEZIONE
CIVILE
LA RESILIENZA
LA COMUNITÀ CIVILE PROGETTA IL SUO
40 NGOs
Azioni di protesta ( manifestazione)
Azioni propositive
Azioni sul piano commerciale
Monitoraggio della fase di ricostruzione
Proposta di legge popolare
“And now .. The New Town !”
Grazie per l’attenzione!
Conclusioni: Quali forme di capitale sociale nel caso
de L’Aquila?
Pre-Terremoto: alta vulnerabilità locale + debolezza governance multilivello
+ problematica gestione informazioni
Trans e Post terremoto: Modello “command and control” (ruolo Protezione
Civile) + militarizzazione territorio + uso propagandistico da parte
governo nazionale
Capitale sociale locale NON considerato in Recovery e Ricostruzione:
dispersione reti sociali, no attenzione a dimensione prossimità e abitare
(reti, servizi, accessibilità)
Ma capitale sociale locale emerge: mobilitazione locale (comitati,
movimento carriole, protesta delle 1000 chiavi, manifestazione 16 giugno
2010) + ricostruzione spontanea (via della Croce Rossa)
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