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Secondo Cinquecento: Spagna e Inghilterra

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Secondo Cinquecento: Spagna e Inghilterra
SCENARI DEL SECONDO
‘500
Spagna, Inghilterra, Francia, Italia
Situazione geopolitica in Europa
alla fine dell’impero di Carlo V
Scenario I/La monarchia di Filippo II
La monarchia di Filippo II
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Carlo V abdicò nel 1556
Il figlio Filippo II assunse la corona di
Spagna, che comprendeva anche
in Europa,
la Lombardia e il regno di Napoli,
i Paesi Bassi
in America, Nuova Spagna e Perù
Teoricamente si trattava della monarchia
più potente del continente europeo,
grazie ai metalli preziosi del Sudamerica
e alla ricchezza imprenditoriale e
commerciale dei Paesi Bassi
Il regno di Filippo II, re cattolico
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Filippo concepiva il suo regno come una monarchia che
aveva il suo cuore a Madrid, per quanto fosse articolata in
territori diversi e lontani da loro, e non aveva aspirazioni di
natura universalistica a differenza di suo padre
Il re spagnolo riteneva di avere una missione religiosa, cioè
la difesa della fede cristiana sia dai nemici esterni, gli
ottomani islamici, sia dagli avversari europei, gli “eretici”
riformati
Gli obiettivi politici di Filippo II
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I suoi obiettivi, in questa prospettiva di difesa della vera
fede, sono:
recuperare l’Inghilterra, tradizionale alleata della Spagna,
alla fede cattolica, eliminando lo scisma e portando la
dinastia Asburgo in quel territorio
aiutare gli Asburgo, il cui principe Federico, zio di Filippo,
era imperatore, contro i riformati e contro gli ottomani
supportare in Francia la fazione cattolica in lotta contro la
combattiva minoranza dei calvinisti, gli ugonotti, ma senza
che questo supporto consolidi la monarchia francese
orientare in senso favorevole alla Spagna la politica dei
papi, che per quanto possibile dovevano essere filospagnoli
Il sistema dei Consejos
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Filippo governa la Spagna attraverso i Consejos, cioè
organismi i cui membri sono aristocratici, esponenti dell’alto
clero e esperti di amministrazione e diritto, i letrados
I Consejos si occupano di: affari interni, guerra, finanze,
Inquisizione, e delle singole regioni e territori che sono parte
della monarchia spagnola: Castiglia, Aragona, Italia,
Portogallo e Paesi Bassi
I Consejos forniscono al re i propri pareri, consultas, sulle
questioni loro sottoposte dal sovrano
Se il re ne controfirma i pareri, essi diventano operativi e
vengono trasmessi alle autorità per avere applicazione
Governare dall’Escorial
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L’Escorial, reggia di Filippo II
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Filippo decise di stabilire la propria
corte a Madrid, che era allora un
piccolo borgo al centro della Castilla,
nel 1561
Il suo palazzo, la reggia dell’Escorial,
fu il centro del potere, da cui governò i
suoi domini con una attenzione che gli
fece meritare il titolo di rey prudente
Il problema del sistema di governo
spagnolo stava nella complessità dei
passaggi e nella lunghezza dei tempi
richiesti dalle singole decisioni
Il significato dei domini italiani
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I domini italiani, nella visione di Filippo II, sono
l’avamposto cristiano della sua monarchia nel
Mediterraneo
Questi domini devono essere governati in modo da
mantenere stabilità politica e sociale e sicurezza
militare
Inoltre era necessario per il re spagnolo mantenere
sotto controllo e in equilibrio i rapporti con i singoli
potentati territoriali presenti in gran numero in Italia: le
repubbliche di Genova e Venezia, il ducato di
Mantova, il ducato di Savoia, lo Stato della Chiesa
Gli ottomani conquistano Cipro
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Nel Mediterraneo le tensioni con i pirati saraceni (area sudoccidentale) e con gli ottomani (area centro-orientale),
spesso alleati, si acuirono tra gli anni ‘60 e ‘70
Tra 1570 e 1571, gli ottomani conquistarono l’isola di
Cipro, da secoli controllata dai veneziani, e molto
importante per il commercio di sale, zucchero e cotone
In Europa, anche in seguito a questa conquista, ricominciò a
crescere la paura per il pericolo turco, che sembrava
minacciare l’esistenza stessa della religione cristiana
Papa Pio V spronò con forza i principi cristiani a affrontare
il pericolo turco
Il problema dei moriscos
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Filippo II in un primo momento rimase passivo, sia perché gli interessi della
Spagna erano concentrati più sull’area sud-occidentale del Mediterraneo
che sulla orientale, sia per il grosso impegno economico che avrebbe
comportato una “crociata” antiottomana.
Gli spagnoli erano impegnati in quegli anni in un conflitto molto duro per
tenere sotto controllo i Paesi Bassi in rivolta e impegnare truppe e uomini in
zone così ampie e lontane del continente europeo significava un grosso
dispendio di uomini e mezzi
Inoltre dentro la Spagna vi era il problema dei moriscos, cioè i musulmani
che si erano convertiti al cristianesimo, ma che sembravano poco assimilabili
alla cultura e alla lingua spagnola
La corona spagnola temeva che i moriscos potessero essere legati alla
pirateria del nord-Africa o con gli ottomani, e non voleva affrontare un
conflitto anti-islamico con questi problemi di “slealtà” al suo interno
Una vera e propria guerra contro i moriscos,che erano concentrati
soprattutto nella parte meridionale della Spagna e che si rivoltarono nel
1568, si concluse nel 1570 con la sconfitta dei moriscos e la loro
deportazione o dispersione in tutto il territorio della Castilla
La Lega santa contro gli ottomani
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Nella primavera del 1571, Filippo II, risolti
questi problemi interni, aderisce all’alleanza
voluta da papa Pio V e che comprendeva
anche la repubblica di Venezia, la
repubblica di Genova, il ducato di Savoia, il
ducato di Toscana e l’Ordine di Malta
L’alleanza, chiamata Lega santa, aveva
come obiettivo la lotta contro i musulmani nel
Mediterraneo
La flotta della Lega, imperniata sulle navi
spagnole, salpò nell’estate del 1571 per
impedire la conquista definitiva di Cipro, ma
senza successo
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La flotta della Lega, comandata da Giovanni d’Austria, fratellastro
di Filippo II, decise nell’autunno del 1571 di affrontare lo scontro
con la flotta ottomana: 208 erano le navi della Lega e 230 quelle
degli ottomani, guidati da Selim II
La battaglia navale tra le due flotte si svolse a Lepanto, nel golfo di
Patrasso (Grecia) il 7 ottobre del 1571
La flotta europea vinse lo scontro, diventato poi una specie di mito,
in base al quale in quella occasione l’Europa cristiana si sarebbe
salvata dal pericolo turco, cioè dall’invasione musulmana
Dopo la Lega santa
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La Lega santa si sciolse dopo la battaglia a causa dei forti
contrasti tra Venezia, gli Asburgo e la corona spagnola
La repubblica di Venezia nel 1573 decise di firmare una
pace separata con gli ottomani, in base alla quale Cipro
rimaneva all’impero turco, e in cambio la Serenissima
ottenne di poter continuare i suoi commerci in sicurezza
Le forze asburgiche, guidate da Giovanni d’Austria,
conquistarono Tunisi nel 1574 e poi la persero nel 1575
Filippo II era molto impegnato nel conflitto con i riottosi
Paesi Bassi e allontanò le proprie forze dal Mediterraneo
I Paesi Bassi tra Quattrocento e Cinquecento
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I Paesi Bassi erano uno dei territori più
fiorenti e popolati in Europa
La loro economia era composita:
un’agricoltura ricca, un artigianato florido
basato sulla manifattura tessile, un
commercio sviluppato e importante
Le Fiandre e in particolare la città di
Anversa erano il centro di questa
floridezza
Anversa era il più importante centro dei
commerci e delle finanze del Nord
Europa, e qui era stata creata la Borsa,
che si occupava di quotazione delle merci
e di regolare le transazioni finanziarie
(1531)
La crisi dei Paesi Bassi
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La floridezza dei Paesi Bassi andò in crisi a partire
dalla seconda metà del ‘500
1. per la concorrenza dei pannilani inglesi
2. perché Anversa perse parzialmente il controllo dei
traffici internazionali quando i mercanti inglesi
trasferirono le transazioni a Amburgo
3. perché si creò un asse commerciale e finanziario tra
Siviglia e Genova, su cui si svolgevano molti traffici con
i metalli preziosi provenienti dal Sud America, e questo
asse era in concorrenza con l’asse Anversa-Augusta
L’affermazione delle province del Nord
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Amsterdam nel 1574
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Inoltre i Paesi Bassi del Sud soffersero la
concorrenza dei Paesi Bassi del Nord
Questi ultimi si specializzarono
nell’agricoltura intensiva, nella pesca e nel
commercio marittimo
I Paesi Bassi del Nord avevano migliorato
la loro agricoltura grazie a opere idriche,
dighe e bonifiche, che permisero di
prosciugare alcune grandi aree e drenare
i polders, in modo da rendere coltivabili
zone prima occupate da stagni
Inoltre alcune zone come Amsterdam e
Rotterdam diventano mercati per il grano
coltivato nell’Europa nordorientale
(Polonia, Russia), e quindi anche per vino,
tessuti, metalli, sale
La rivolta dei Paesi Bassi contro la Spagna
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La crisi economica dei Paesi Bassi fu una delle cause
che portarono questa zona alla rivolta contro la
monarchia spagnola, sotto cui essi si trovavano
Le altre due cause della rivolta furono
 1. il fattore religioso
 2. la questione politica
1. I Paesi Bassi erano governati da Margherita,
sorella di Filippo II, coadiuvata dal cardinale
Granvelle
Granvelle guidò la lotta contro gli eretici, perché nei
Paesi Bassi le dottrine riformate ebbero grande
diffusione, e il cardinale, sostenuto da Filippo II,
voleva estirpare la Riforma dai territori che
governava
Rafforzò l’Inquisizione e l’apparato ecclesiastico, e
fece promulgare leggi contro gli aderenti al
protestantesimo
La politica repressiva della Spagna
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2. Granvelle attuò una politica repressiva che ledeva sia
le autonomie delle città, sia le prerogative degli stati
provinciali
Di fronte a questa politica, anche i patriziati urbani e i
grandi nobili, per quanto cattolici, si sentirono oppressi dalla
monarchia spagnola, con la quale fino a quell’epoca erano
stati in relazioni soddisfacenti
Granvelle fu allontanato per le pressioni della nobiltà di
queste zone (1564), ma questo fu solo l’inizio delle
rivendicazioni
Nel 1566 i nobili invasero armati il palazzo di Margherita e
vollero l’abolizione dell’Inquisizione e la mitigazione delle
leggi anti-riformate
La guerra tra Spagna e Paesi Bassi
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Il duca d’Alba
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A Anversa, nel 1566, una folla di calvinisti
arrabbiati, anche per la crisi economica
sempre più difficile, devastarono alcune
chiese cattoliche e distrussero le immagini
sacre
Si aprì una guerra vera e propria tra la
monarchia spagnola e i suoi territori del Nord
Filippo II inviò nella Fiandre un esercito
comandato dal duca d’Alba, che si sostituì, di
fatto, a Margherita alla guida dei territori
(1567)
I capi dell’opposizione furono incarcerati e fu
creato il Consiglio dei Torbidi, un tribunale
straordinario che decise moltissime condanne
a morte, anche di cattolici “sediziosi”
La rivolta dei Paesi Bassi settentrionali
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Guglielmo I
di Orange-Nassau
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Per due anni il governo forte del duca d’Alba
riportò l’ordine, ma nel 1569 si scatenò una
nuova rivolta causata da un forte aumento
delle tasse, specialmente sulle transazioni
commerciali, tasse che dovevano mantenere
l’esercito spagnolo
Emerse in questo periodo la figura del
principe di Orange-Nassau, Guglielmo, che
dopo essere fuggito per evitare le
persecuzioni spagnole, tornò nelle sue zone
d’origine alla guida di una sua flotta
Invase le provincie settentrionali e si fece
nominare nel 1572 governatore militare di
Olanda e Zelanda, per poi convertirsi al
calvinismo
Le difficoltà della Spagna
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Gli spagnoli si trovarono in difficoltà a controllare la nuova rivolta
Le zone del nord dei Paesi Bassi erano acquitrinose e difficili da
raggiungere a causa degli estuari dei fiumi Reno e Mosa, quindi
l’esercito spagnolo aveva ostacoli naturali importanti da superare
I rivoltosi furono sostenuti economicamente dagli ugonotti francesi e
dai protestanti inglesi e tedeschi
Gli spagnoli furono costretti a rifornire il loro esercito lungo un
percorso tutto terrigeno da Genova alla Franca Contea, e questo
rendeva la guerra molto costosa
Inoltre la Spagna dichiarò bancarotta per i debiti pesanti nel
1575
L’anno successivo i soldati spagnoli, non pagati, si rivoltarono a loro
volta e saccheggiarono Anversa
La “sottomissione di Arras” e la lega di Utrecht
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Un accordo tra cattolici e protestanti per attuare una
resistenza comune contro gli spagnoli fu raggiunto nel
1576, ma si spezzò dopo alcuni mesi
Un nuovo governatore, Alessandro Farnese, fu inviato
dalla Spagna nel 1578, e la sua azione politica ebbe
l’effetto di riavvicinare i Paesi Bassi meridionali e la
corona spagnola
Nel 1579 importanti principi e nobili cattolici decisero
di firmare la “sottomissione di Arras”, con cui
accettavano di sottomettersi alla Spagna
e da parte protestante fu formata la Lega di Utrecht,
per continuare la lotta contro gli Asburgo
La situazione dei Paesi Bassi in lotta contro la Spagna
Le Province Unite settentrionali,
poi
costituitesi in repubblica furono:
Groninga
Frisia
Gheldria
Olanda
Overijssel
Utrecht
Zelanda
Drenthe
La nascita della Repubblica delle Province Unite
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I calvinisti uniti nella lega di Utrecht proclamarono la propria
indipendenza dalla Spagna nel 1581
Per legittimare la propria dichiarazione, le provincie settentrionali
dovevano adottare una forma di regime politico monarchico, perché
in Europa in quel momento storico non esisteva uno stato senza un
monarca
La corona fu offerta a diversi principi, ma i due più graditi, cioè il
duca d’Angiò e il principe Guglielmo d’Orange morirono entrambi.
Guglielmo fu ucciso da un fanatico cattolico
Alla fine una reggenza fu offerta al conte di Leicester, uomo di
fiducia della regina Elizabeth I d’Inghilterra, con cui le provincie
stabilirono un’alleanza
Nel 1588 gli Stati generali delle Province Unite, l’organo in cui
erano rappresentati tutti i territori ribelli alla Spagna, decisero di
avocare la piena sovranità a se stesse, e si proclamarono
sostanzialmente una Repubblica
Scenario 2/ L’Inghilterra di Elizabeth I
La successione a Henry VIII:
Edward VI, Mary Tudor, Elizabeth
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In Inghilterra, alla morte di Henry VIII governò per
sei anni l’unico figlio maschio, Edward VI, che
governò per poco, dal 1537 al 1553, morendo in
giovanissima età
Il suo regno fu importante soprattutto per la migliore
definizione della religione anglicana
Tuttavia al termine della sua breve monarchia, si
aprì una lotta molto dura per la successione
A essa aspiravano due donne, Mary Tudor, figlia di
Enrico VIII e di Caterina d’Aragona, e Elizabeth,
nata dal matrimonio di Enrico con Ann Boleyn
Mary Tudor sale al trono nel 1553, ma la sua
successione è violentemente contestata dagli
anglicani, che la vedono come uno strumento nelle
mani degli spagnoli
Mary sposò infatti Filippo II nel 1554
Bloody Mary
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La nuova regina, teoricamente capo della
chiesa inglese, operò per far tornare
l’Inghilterra alla fede cattolica, e perseguitò
soprattutto i calvinisti inglesi, che erano
chiamati “puritani”
Questa persecuzione violenta le fece meritare
il titolo di “Bloody Mary”
Questa politica allontanò definitivamente la
maggioranza degli inglesi dal cattolicesimo,
che aveva un carattere sanguinario e
antinazionale
Nel contempo, Mary Tudor fece rinchiudere la
sorellastra Elizabeth nella Torre di Londra per
tutto il tempo del suo regno
Elizabeth e Mary Stuart
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Bloody Mary morì nel 1558, e di nuovo si
scatenò la lotta per la successione tra due
fazioni
Gli anglicani volevano che Elizabeth salisse
al trono, mentre i cattolici cercarono di
spingere al potere la regina di Scozia Mary
Stuart, cugina di Enrico VIII, e cattolica
I cattolici ritenevano Elizabeth figlia
illegittima, e quindi esclusa per questa dalla
successione
Il Parlamento inglese fu chiamato a decidere
sulla questione e decise a favore di Elizabeth
La politica religiosa di Elizabeth
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Elizabeth si mosse con prudenza, perché sapeva che la
minoranza cattolica era comunque rilevante; che la
minoranza puritana aveva grossa influenza sulle classi
dirigenti inglesi; e infine sapeva che una parte del suo
regno, l’Irlanda, era rimasta cattolica
La sua politica religiosa puntò a rinnovare la Chiesa
anglicana, ma mantenendo con forza il controllo su di essa
Nel 1559 la regina promulgò l’Atto di uniformità, con il
quale fu introdotto un unico libro comune di preghiere,e che
ribadiva come unica religione ufficiale l’anglicana
Nel 1563, con l’Atto di Supremazia, la regina riaffermò che
il sovrano era l’unico capo della Chiesa anglicana
La mediazione tra calvinismo e cattolicesimo
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Nel 1569, Elizabeth emanò Act of settlement, con il
quale riorganizzò totalmente la chiesa anglicana
secondo un compromesso tra protestantesimo e
cattolicesimo
Teologicamente, la Chiesa anglicana aveva una base
costituita dai 39 articoli di fede, ispirati alla dottrina
calvinista
Sotto l’aspetto della liturgia e dell’organizzazione
ecclesiale, l’anglicanesimo mantenne somiglianze con il
cattolicesimo: vescovadi e parrocchie continuarono a
esistere come articolazioni della Chiesa anglicana
L’accortezza di Elizabeth
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La regina fu molto accorta nel non fornire motivi di
rivalsa ai protestanti, e a non rafforzare le pressioni
dei cattolici
Rifiutò di sposarsi, per non unirsi né a sovrani cattolici,
né a principi protestanti
Quando la cugina Mary Stuart fu detronizzata da una
rivolta dei puritani scozzesi, Elizabeth la accolse nel suo
regno, ma la fece imprigionare nella Torre di Londra,
per evitare che diventasse un punto di riferimento dei
cattolici contro la sua monarchia (1568)
La “regina vergine”
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A partire dagli anni ‘70 la politica di Elizabeth,
chiamata “the Virgin Queen”, diventò più decisa e
contribuì a darle anche un forte sostegno popolare, per
merito di una propaganda intelligente che la presentò
come sposata con il suo paese
Dal punto di vista economico, Elizabeth sostenne la
produzione e il commercio di pannilani inglesi, che alla
fine del Cinquecento erano in concorrenza vincente con
i prodotti dei Paesi Bassi, dell’Italia e della Spagna
Curò molto attentamente la marina e la flotta militare
inglese
Politica antispagnola di Elizabeth
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La monarchia inglese diventò la principale
avversaria della Spagna sotto diversi aspetti
1. sostenne la “guerra di corsa”, cioè gli assalti
compiuti dalle navi inglesi, agili e veloci, contro i
galeoni spagnoli che dal Nuovo Mondo riportavano
nella penisola iberica metalli preziosi
finanziò, non ufficialmente, la lotta dei Paesi Bassi,
protestanti, contro la corona spagnola
Guerra aperta tra Spagna e Inghilterra
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L’episodio che determinò una guerra aperta tra Inghilterra e
Spagna fu la condanna a morte e la decapitazione nel1587di
Mary Stuart, che era stata coinvolta in una congiura di cattolici
contro Elizabeth
Filippo II decise di aprire il conflitto con l’Inghilterra, facendo
allestire la flotta militare più grande di ogni tempo fin a quel
momento, che fu chiamata Invencible Armada, composta da
130 vascelli e 24.000 uomini
Il piano di Filippo aveva come obiettivo la conquista
dell’Inghilterra, di cui il re spagnolo intendeva rivendicare il
trono sia per la parentela con Caterina d’Aragona, sia come
vedovo di Mary Tudor
Vincendo, il monarca spagnolo avrebbe posto rimedio alla
guerra di corsa e alla turbolenza dei Paesi Bassi, almeno nei
suoi progetti
Flotta inglese e flotta francese
La spedizione sfortunata dell’ Invencible Armada
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L’ Invencible Armada giunse allo Stretto della Manica
alla fine di luglio 1588, ma affrontò molte vicissitudini
Il modo di combattere degli spagnoli era meno
dinamico di quello inglese, che contava su una flotta
meno imponente, ma più agile
Gli spagnoli volevano abbordare le navi spagnole
per poi affrontare gli avversari in combattimenti
corpo a corpo nei quali erano favoriti, ma la lentezza
della loro flotta, e i cannoneggiamenti degli inglesi,
più rapidi e precisi, impedirono agli iberici di attuare
la tattica preventivata
Inoltre nei primi giorni di agosto la flotta spagnola,
già in difficoltà, fu definitivamente piegata da tre
violentissime tempeste, che dispersero più di 1/3 delle
navi spagnole e provocarono la morte di 10.000
uomini
Gli spagnoli furono costretti a ritirarsi, sconfitti, in
pratica dando agli inglesi il dominio dell’Atlantico
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