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Ma metà Europa vuole andarsene
60624 9 771124 883008 il Giornale 40 ANNI CONTRO IL CORO Direttore ALESSANDRO SALLUSTI VENERDÌ 24 GIUGNO 2016 G www.ilgiornale.it Anno XLIII - Numero 150 - 1.50 euro* __ INGHILTERRA SPACCATA MAGGIORANZA BATTUTA AL SENATO Renzi, da Verdini arriva il primo avviso di sfratto Il primo siluro è stato sganciato in Parlamento, quando la maggioranza è andata sotto su un emendamento legato al terrorismo. Un «pizzino a Renzi», dice la minoranza. Oppure un «avviso di sfratto» da parte di verdiniani e compagnia, i nuovi alleati del premier che di fatto minacciano Matteo. servizi alle pagine 4-5 PREMIER ALL’ANGOLO PALUDE CONTINUA Ma metà Europa vuole andarsene Nella notte in vantaggio il sì a Bruxelles E Grillo cambia idea: meglio restare La giornata più lunga dell’Europa, quella in cui gli inglesi hanno votato sulla «Brexit», si è consumata ieri con il rinnovato ottimismo di chi aveva puntato sul «remain». Il tam-tam notturno, sondaggi e analisi hanno fatto il paio con l’euforia delle Borse (Milano +3%): con il passare delle ore Londra è sembrata sempre più vicina a Bruxelles. Così come ha fatto Beppe Grillo, che ieri ha rinnegato il suo anti-europeismo definendosi «favorevole alla Ue». PICCOLE GELOSIE TRA POLITICHE NEL VICOLO CIECO CAMBIARE FACCE NÉ RETROMARCIA NÉ FRENO A MANO NON CAMBIERÀ IL SISTEMA-PAESE di Maurizio Belpietro di Pier Luigi del Viscovo aro direttore, dopo la sconfitta di Matteo Renzi alle elezioni amministrative, più di uno dentro il Pd avrebbe consigliato al presidente del Consiglio di non personalizzare la prossima sfida referendaria. «Fai come Cameron, dì che non ti dimetterai neppure se gli italiani dovessero votare contro la riforma costituzionale da te voluta: così toglierai ai tuoi nemici la motivazione per recarsi ai seggi e votare no». Splendida idea. Un passo indietro per evitare che il referendum si trasformi in un plebiscito sul premier, le cui quotazioni, essendo in ribasso, potrebbero favorire chi lo vuole far sloggiare in fretta da Palazzo Chigi. La strategia, che pare sia stata suggerita addirittura durante il Consiglio dei ministri tenutosi subito dopo la batosta di Roma e Torino, ha però due controindicazioni. La prima è nota. Renzi ha già detto a reti unificate che se perde il referendum va a casa e si ritira a vita privata, dunque rinculare appare piuttosto difficile, soprattutto considerando che mancano appena tre mesi alla scadenza referendaria. Gli (...) stato un voto per il cambiamento. Bene, e grazie per avercelo fatto notare. Ora, volendo per una volta spingerci oltre le colonne d’Ercole dei 140 caratteri, cogliamo l’occasione per approfondire. Esattamente, quale cambiamento? Nella storia recente, gli italiani hanno inseguito di frequente il ricambio della classe politica. Negli anni Settanta era il Pci, che però ha cambiato il nome sul citofono e nient’altro. Negli anni Novanta il vento del cambiamento si chiamava Lega nord, che doveva fare piazza pulita dei professionisti della politica sporchi e corrotti. È finita con Bobo Maroni con la scopa in mano. Adesso, dopo altri vent’anni, il cambiamento si chiama M5S. È lecito chiedersi se non stiamo sbagliando qualcosa, dopo tre cambiamenti annunciati e prima del quarto, che dovrebbe arrivare negli anni Trenta ma sicuramente anticiperà. Continuare a proporre facce nuove magari non è la soluzione. Cosa c’è, oltre le persone, se non il sistema nel quale vanno a operare? Forse è lì il problema, prima che negli uomini. Il teorema (...) segue a pagina 5 segue a pagina 9 *FATTE SALVE ECCEZIONI TERRITORIALI (VEDI GERENZA) SPEDIZIONE IN ABB. POSTALE - D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) - ART. 1 C. 1 DCB-MILANO C È PIÙ POLITICA CHE MERCATO L’ultimo ricatto di un Continente poco liberale di Francesco Forte Non si tratta con chi esce. I ricatti dell’Europa contro l’ipotesi di Brexit dimostrano che il Vecchio Continente è sempre meno liberale. servizi alle pagine 2-3 e 8 a pagina 3 RIVOLUZIONE A VIALE MAZZINI In Rai Lerner-Santoro-Veltroni Da tv di Stato a «tv della Nazione» Anna Maria Greco CAUSÒ UNA VITTIMA Boschi, l’ex più bella del reame e gli sguardi d’invidia alla Raggi di Valeria Braghieri uote rosa, ma verdi d’invidia. È bastata la prima uscita pubblica della neoeletta sindaco di Roma, Virginia Raggi, all’Università Pontificia Lateranense, per capire perché, alla fine, né le donne, né il Pd vincono mai. La grillina Virginia è scesa dal taxi Q con la fascia tricolore e ha dovuto fendere la maleducata indifferenza delle ministre Maria Elena Boschi e Marianna Madia. Spalle e sguardo altrove le Renzi’s girls, puntato su chissà quale obiettivo sopra, molto sopra, oltre, molto oltre la testa (...) Dalla tv di Stato alla tv della Nazione. O meglio, la tv del Partito della Nazione. Già, perché nella colossale infornata di esterni varata ieri dalla Rai sono tantissimi i «graditi» al premier Renzi. Si va da Veltroni, che avrà ben due programmi, a Concita De Gregorio di «Repubblica», fino al ritorno di Santoro (con le docu-fiction) e all’approdo della squadra del «Foglio»: Buttafuoco, Ferrara e Chirico, considerati «di destra» ma di fatto tutt’altro che invisi a Palazzo Chigi. Critici i consiglieri di minoranza Mazzuca e Diaconale: «Così entrano solo gli amici del salottino». La pedone pirata condannata a 2 anni per un incidente a pagina 11 a pagina 16 segue a pagina 8 LA SCOPERTA SUL «BIG BANG» LA MAPPA DEI MILIONARI L’Universo è nato al buio Siamo figli di un buco nero Sempre più ricchi nel mondo E l’Asia batte gli Stati Uniti di Antonino Zichichi INGEGNERIA NOSTRANA All’origine del mondo ci sarebbe un buco nero. La scoperta delle onde gravitazionali sta cominciando a gettare nuova luce su ciò che accadde subito dopo il «big bang», ovvero quel momento in cui Dio esclamò «Fiat lux». E gli scienziati italiani stanno svolgendo un ruolo di primo piano in queste ricerche. a pagina 19 A Panama il nuovo Canale parla italiano di Marcello Zacché nostro inviato a Panama a pagina 13 Maddalena Camera Nel 2015 i milionari sono saliti del 5% e la ricchezza nel mondo ammonta a 58 miliardi di euro. Sono ormai 15 milioni le persone che vantano un patrimonio di almeno un milione di dollari e il maggior aumento si registra in Cina (+60%). E in questa classifica ormai l’Asia ha superato gli Usa. a pagina 24 Giampaolo Iacobini a pagina 17 LEGGE FOLLE IN SPAGNA Un vaffa in chat alla fidanzata e vai ai domiciliari Roberto Pellegrino 2 IL FATTO Venerdì 24 giugno 2016 il Giornale __ __ LA GRAN BRETAGNA AL BIVIO Il referendum Tutti in coda ai seggi sotto la pioggia battente «Il futuro è in una X» Affluenza record: 83%. Lettera di Johnson e dei «tories» pro-Brexit a sostegno di Cameron Erica Orsini Londra Quarantasei milioni e passa di elettori inglesi alle urne ieri per decidere se Leave o Remain. Il terzo referendum della storia del Regno Unito si è svolto ieri sotto il diluvio universale. Mentre l’Ufficio meteorologico continuava ad emettere avvisi di rischio inondazioni (in tutto sono stati sette) a Londra almeno cinque seggi hanno aperto in ritardo a causa degli allagamenti e altri due, nella zona di Kingston, sono stati spostati in tutta fretta nelle scuole pubbliche delle vicinanze. Le piogge notturne tuttavia non hanno scoraggiato gli elettori che hanno continuato a recarsi a votare e sono riusciti ad andare ai seggi perfino a cavallo. Alcuni di questi seggi erano stati ricavati nei posti più impensati come garage e parrocchie. M€ l’affluenza ha registrato dati da record: hanno votato oltre l’83% degli aventi diritto, un dato da record per il Regno Unito. «Il futuro è in una X», dicono in molti in attesa dei risultati ufficiali. David Cameron si è fatto fotografare all’uscita dal seggio alla Methodist Hall di Westminster, in compagnia dell’immancabile moglie Samantha che per l’occasione indossava un coraggioso vestitino di cotone leggero a righe bianche e blu completamente smanicato. «Il referendum di oggi - ha detto il primo ministro all’Evening Standard - è il voto più importante nella nostra generazione e il risultato sarà irreversibile, non sarà possibile tornare indietro. Decidere di lasciare l’Europa colpirà pesantemente la nostra economia e metterà a rischio l’occupazione e le famiglie. Così, se volete un Paese migliore votate per rimanere». Il primo ministro che ha avuto un endorsement un po’ a sorpresa: 84 parlamentari conservatori, tra cui Boris Johnson, tutti pro Brexit, hanno firmato un appello perché Cameron rimanga in sella qualunque sia il risultato del referendum. Corbyn ha votato a Islington. Ai giornalisti ha detto di «avere estrema fiducia» sul risultato del voto a favore della permanenza europea. Su Twitter ha scritto «Ho appena votato Remain». Farage ha votato a sud di Londra e si è concesso ai fotografi con un sorriso a 36 denti, dopo aver postato su Twitter un video dove dichiarava che questo era il giorno dell’Indipendenza. NOTTE DI ATTESA A urne appena chiuse Farage ammette: «Sono in vantaggio loro» «Siamo abbastanza importanti per poter stare da soli», anche se A pochi minuti dalla chiusure elle urne ha corretto il tiro con un laconico: «Sembra che “Remain” sia in vantaggio». Televisioni e giornali rigorosamente in silenzio si sono limitati a dare il piatto resoconto dei fatti in rispetto delle regole che vietano loro di riportare altri commenti. Alle 16.30 del pomeriggio, dopo una mattinata nuvolosa ma abbastanza asciutta, su Londra si è abbattuto l’ennesimo temporale. Gli esperti dicono che la pioggia favorirà la Brexit, vedremo oggi se avranno avuto ragione. Intanto i mercati scommettono su Remain e hanno aperto tutti con il segno positivo, ma sarà la notte a portare la risposta definitiva. Verso le 19 l’ultimo sondaggio ai seggi effettuato da Ipsos Mori rivelava che il 52% dei votanti erano per rimanere in Europa contro il 48% dei sostenitori di Brexit. Stesso esito per il sondaggio realizzato da «Yougov». Un vincitore a ogni modo in questo voto c’è già e sono le agenzie di scommesse che soltanto negli ultimi due giorni hanno raccolto più di tre milioni di sterline in puntate pro o contro Brexit. Dopotutto anche questo aiuta l’economia... Tony Damascelli INGHILTERRA, GALLES E NORD IRLANDA AGLI OTTAVI DEGLI EUROPEI DI CALCIO Antonio Conte prega. Prega, con lui, Walter Mazzarri. Pregano tutti gli europei, allenatori e calciatori, con il contratto in tasca, pronti a traslocare sull’isola di Elisabetta. Se il Regno Unito esce dal Vecchio continente, dall’Europa, saltano anche gli impegni contrattuali, questo dicono le regole delle federcalcio inglese e britannica. Tutti i lavoratori, non cittadini europei, hanno bisogno di un permesso di lavoro per poter svolgere la loro attività sul territorio britannico. Nel caso dei calciatori che provengono da continenti lontani è necessario presentare un curriculum che comprenda almeno due terzi delle presenze nella squadra nazionale, quindi si rende necessario anche un visto, anzi è indispensabile. Dunque, l’esito del referendum lascerà i britannici naufraghi sulla loro isola ma porterà a conseguenze che saranno pesantissime anche per il mondo del football. Nelle stesse ore in cui il football made in United Kingdom si è fatto riconoscere, non soltanto per gli hooligans inglesi, ma con le prestazioni delle tre nazionali in corsa, Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord, alla quale si può aggiungere l’«estranea» Repubblica d’Irlanda, contemporaneamente il Regno potrebbe re- Euro 2016, le nazionali britanniche «restano» E anche Conte e Mazzarri hanno tifato No In ballo interessi miliardari: a rischio le regole sugli stranieri e i contratti stare unito ma staccato. Non ci saranno ripercussioni sulla partecipazione alle coppe dei clubs, l’Uefa conta il doppio delle nazioni iscritte rispetto all’Unione Europea, ai suoi tornei partecipano le squadre di Russia e Svizzera, come di Israele, Paesi che non fanno parte della comunità ma hanno voce e voto nel governo calcistico che ha sede a Nyon. Il proL’ANSIA DEL CT L’allenatore azzurro ha firmato con il Chelsea col pericolo di vedere tagliato il suo stipendio blema, serio, nascerebbe in Premier League. Qui le regole sono rigorose anche se sono state aggirate con alcune furbate dettate dai procuratori sportivi: sudamericani con passaporto spagnolo (Diego Costa, brasiliano di passaporto, poi naturalizzato spagnolo e titolare della nazionale di Del Bosque e anche del Chelsea), stranieri d’Africa e di Asia affittati a club europei e, dunque, in seguito prelevati come cittadini continentali. Ora la fuga dall’Europa significherebbe il crollo dell’Impero calcistico, l’addio a contratti facili con francesi e spagnoli, tedeschi e italiani, l’isola del tesoro non sarà, per gli europei, un facile e felice approdo. Ho detto di Conte che per tre anni riceverà denari sontuosi dal Chelsea di Abramovich o di Mazzarri che ha sottoscritto un contratto triennale con il Watford della famiglia Pozzo. Si troverebbero nella condizione di dover chiedere un permesso di lavoro, di essere considerati, per legge nuova, stranieri a tutti gli effetti, cittadini di una comunità della quale PENSIEROSO Il Ct della nazionale Antonio Conte ha atteso con ansia l’esito del referendum L’allenatore ha firmato un ricco contratto con il Chelsea a rischio tagli in caso di addio inglese all’Ue l’Inghilterra ha fiutato di far parte. Nessun problema per i residenti, Ranieri o Guidolin, Ogbonna e Darmian, per restare nel circo calcistico, tutti iscritti e registrati. Si possono prevedere sontuose liste di attesa, lunghe code anche per i tifosi inglesi in partenza per le coppe, visti e autorizzazioni doganali, anche per Easyjet e Ryanair si possono immaginare crolli di budget che verrebbero scaricati sui passeggeri e sul prezzo dei biglietti e dei servizi non più low cost. L’Europa diventa un altro mondo, torna di moda il titolo del Daily Mail nei favolosi anni Trenta: «Nebbia sulla Manica, il continente isolato». Ma qui non si scherza, non è più superiority complex, è la svolta. Soltanto 50 calciatori stranieri su 161 della Premier rispettano i criteri dell’eventuale nuova legge. Gli altri dovranno mettersi in regola se vogliono partecipare al campionato che incomincerà. Il valore del brand calcistico inglese, finora al primo posto mondiale, entrerebbe in crisi, una Premier più «ristretta» non avrebbe lo stesso fascino, i 7 miliardi di euro garantiti dalle emittenti televisive, dopo l’ultimo contratto, potrebbero essere rivisti e corretti. Da Amleto a Cameron, è sempre dubbio scespiriano: essere o non essere? Venerdì 24 giugno 2016 IL FATTO 3 il Giornale __ __ Brexit, partita chiusa Il tam tam e i mercati: «Il Regno resta nell’Ue» il commento ✒ MA PER L’EUROPA DEI BUROCRATI RIMARRÀ UN SEGNALE CHE PESA VOTO STORICO Una elettrice pronta a votare sotto la pioggia torrenziale che si è abbattuta ieri sul Regno Unito Sterlina in volo, le Borse pure. Sondaggi e analisi sul voto puntavano sul «remain» Rodolfo Parietti Qualcuno, fino alla fine, sarà andato in direzione ostinata e contraria, incurante del tambureggiante tam-tam che per l’intera giornata di ieri ha scandito, col ritmo sincopato di un rap, «Remain, Remain, Remain». Avrà avuto ragione, il supporter della Brexit, quando all’alba di oggi il dubbio amletico del «To leave or not to leave» sarà ormai stato sciolto? O avrà prevalso il Bremain, l’attaccamento più di pancia che di cuore alla bandiera dell’Ue come auspicato da Angela Merkel («È ovvio che voglio che la Gran Bretagna resti nell’Unione Europea»)? Di sicuro, la Gran Bretagna ha vissuto la sua giornata più lunga dalla cacciata nel ’92 della sterlina dal tempio valutario dello Sme (in compagnia della lira), con un orecchio agli ultimi sondaggi e l’occhio fisso a cogliere anche le micro-espressioni facciali all’uscita dai seggi, chiusi alle 22 locali (le 23 italiane). Anche se, almeno a giudicare dai mercati, non c’era alcuna partita da giocare. Tutto già deciso a favore dello status quo nell’ennesimo ruggito delle Borse (+3,3% Milano, +1,75% Francoforte, +1,17% Londra), con i mercati incuranti della minaccia di Standard&Poor’s di strappare al Regno Unito i galloni della tripla A in caso di divorzio dal Vecchio continente. Certezze apparentemente inossidabili, come quelle degli allibratori di Betfair che assegnavano un bulgaro 86% alle probabilità di mancata separazione Gb-Ue. Ma, come insegna il Gordon Gekko di «Wall Street», il denaro non dorme mai: così i trader hanno passato la notte in bianco, tra hamburger trangugiati in un nanosecondo, ettolitri di caffè versati, qualche antiacido a placare stomaci in subbuglio e sacchi a pelo stesi accanto al desk giusto per schiacciare un pisolino. Una trincea finanziaria presidiata pesantemente per essere subito pronti, come soldati all’alzabandiera, a pigiare sul bottone giusto alla prima certezza sull’esito del referendum spacca-popolo. In ballo, il più alto portafoglio liquido mai visto dal 2001: 140 miliardi di dollari cash in attesa di trovare un incastro nel complicatissimo puzzle delle Borse. Posta in gioco alta, dunque, tale da giustificare il probabile ingaggio di team di sondaggisti privati da parte delle grandi banche d’affari, orfane degli exit poll ufficiali. Poi, in modo forse meno scientifico, è stato seguito con particolare atCONTRADDIZIONI Piazza Affari +3%. Ma gli inglesi spaventati erano corsi a comprare euro tenzione l’andamento del voto nelle contee rurali, le più favorevoli a consumare lo strappo con l’Europa. Una bassa affluenza nelle counties - è la convinzione - segnerebbe la fine del sogno della Brexit. Eppure, fino alla tarda serata di ieri non tutto appariva così sicuro, almeno a giudicare dai sondaggi (per Ipsos/Mori 52% al remain e 48% al leave; forbice più larga - 55 contro 45% - per Populus). Le maggiori reti britanniche hanno infatti deciso di non diffondere gli exit poll: troppo ampio il margine di errore. Ma l’aspetto forse più paradossale è stato un altro: mentre la sterlina toccava i massimi degli ultimi sei mesi contro il dollaro sfiorando quota 1,50, gli inglesi correvano a cambiare i pound come se non ci fosse un domani, sottoponendosi a code estenuanti davanti alle vetrine dei cambiavalute. Negli ultimi giorni, il volume dei clienti si è ingrossato del 60-70%, secondo Thomas Exchange Global Foreign. Tutti turisti in procinto di imbarcarsi per le Maldive? Improbabile. Comunque sia andata, ha ragione il ministro Pier Carlo Padoan quando sostiene che non si può dire «riprendiamo come se nulla fosse. La frattura c’è già stata (con l’Ue, ndr) e in modo molto netto». Giusto: nulla sarà più come prima. Ma a Bruxelles lo sanno? AMARO BILANCIO POLITICO Bugie e insulti: «La peggior campagna» Il nazismo tirato in ballo e la guerra di cifre. Anche i vip: «Pessimo show» Gaia Cesare Il nazismo tirato in ballo decine di volte, numeri sbagliati diffusi per difendere la causa (la propria) e poi esagerazioni e catastrofismo per evidenziare la posta in gioco ma soprattutto per spaventare gli elettori. Si chiude con il risultato del referendum di oggi la «peggior campagna» che il Regno Unito ricordi, definizione condivisa dal big del Labour John Mc Donnell, ministro ombra delle Finanze, dalla scrittrice J.K Rowling, dall’anchorman Jon Snow e pure dal comico John Oliver. «La Ue è come la Germania di Hitler», ha tuonato Boris Johnson; «Gli economisti pro-Europa sono uguali a quelli del Terzo Reich» ha rincarato il ministro Michael Gove; «Un poster vile e disgustoso che evoca la propaganda nazista», è sbottato il ministro delle Finanze George Osborne sul manifesto di Nigel Farage. Toni durissimi, a evocare il peggior passato della storia d’Europa. Conditi con una sfilza di numeri che hanno scatenato una guerra sull’attendibilità. La cifra più contestata della campagna, simbolo delle bugie di cui si è macchiato il fronte pro-Brexit, è il dato sui 350 milioni di sterline che la Gran Bretagna invierebbe ogni settimana all’Unione Europea (19 miliardi l’anno). Smentito seccamente dagli esperti, a cominciare dall’Institute for Fiscal Studies, organismo indipendente, e poi sven- tolato dal primo ministro David Cameron come bandiera della malafede avversaria. Peccato che un sondaggio abbia rivelato come almeno metà degli inglesi, alla fine si sia bevuto il dato, stampato a caratteri cubitali su un uno dei bus della campagna referendaria avviata da Boris Johnson. Guerra di cifre anche sull’immigrazione, proprio quella dai Paesi europei, una delle questioni più scottanti di questo referendum. Secondo i pro-Brexit il numero di immigrati dalla Ue è stato sottostimato dal governo di almeno 50mila persone l’anno, 250mila in un quinquennio, rispetto a quanto conteggiato dall’Ufficio nazionale di statistica. La ragione c’è e dipende dal fatto che l’esecutivo non ha incluso nel conteggio gli immigrati che godono di un National Insurance number solo per brevissimi periodi. Ma tanto è bastato per additare Downing Street di slealtà. Nel mezzo dello scontro anche la Turchia. I pro-Brexit dicono: l’ingresso è alle porte. I no-Brexit replicano: i colloqui partiranno tra pochi giorni ma chissà quando finiranno. «Non sarà prima dell’anno 3000», dice Cameron. Intanto la minaccia di Osborne - se vince la Brexit servirà un manovra da 30 miliardi e tagli alle pensioni per 2 miliardi l’anno - potrebbe costare il posto al ministro delle Finanze. In molti nel partito questa proprio non intendono perdonargliela. RIVALI Il premier Cameron (sopra) e il leader dell’Ukip Farage ai seggi di Francesco Forte M a questa Europa che è stata oggetto del referendum sulla Brexit appena concluso che cosa è? Il volto che essa ha mostrato, durante la campagna elettorale per il referendum non è fatto per tranquillizzare. Se davvero i paesi che attualmente prevalgono dell’Unione Europea, in particolare nel suo cuore, costituito dall’eurozona, vogliono una Europa unita, perché hanno affermato, tramite il capo della Commissione europea Junker, che chi «è fuori deve rimanere fuori»? Questa affermazione implica che chi non è nell’Unione non può avere con essa rapporti di libero scambio, di collaborazione e di buon vicinato, come quelli che abbiamo con la Svizzera, che vogliamo con l’Ucraina, che cerchiamo di ricostituire con la Russia e che aspiriamo a intrattenere con la Turchia, che pure solo per una piccola parte è su un territorio europea. Il trattato dell’Unione Europea vigente afferma che essa si ispira ai principi dell’economia di mercato di concorrenza. E così sostiene la Germania, di continuo, con il suo cancelliere Angela Merkel, col ministro dell’economia Wolfgang Schauble, con la corte costituzionale, con la Bundesbank che spesso dà lezioni di economia di mercato ortodossa alla BCE. L’economia mercato di concorrenza, di cui al Trattato dell’Unione Europea dovrebbe favorire il commercio dolce, cioè libero che comporta amicizia, secondo la definizione di Montesquieu. Il che implica che, con un paese noi vicino che sia fuori dall’Unione Europea, dobbiamo esser amici, soprattutto se, come nel caso del Regno Unito, fa parte dì una civiltà comune, con noi sin dall’epoca romana ed è legato a noi da intensi rapporti culturali, oltreché commerciali e finanziari. E che è insieme a noi nella Nato, collabora con noi nella lotta al terrorismo e ha le sue forze speciali impegnate in Libia e nel medio Oriente a difesa dei comuni interessi. Sembrava che, così, si volesse far propaganda per la Brexit, perché questo modo di ragionare non ha messo in luce il volto del commercio dolce di Montesquieu, ma il volto di una Europa aspra, di una burocrazia di Bruxelles irrigidita che batte il pugno sul tavolo, di una Germania che sembra tornata al nazionalismo, di socialisti francesi e di ex comunisti italiani che si allineano. Di scandinavi che-solitamente loquaci quando si tratta di darci lezioni sulla non distorsione della concorrenza in materia di aiuti di stato, ora hanno taciuto. Gli inglesi, a differenza di altri popoli, non pensano solo al breve termine, ma guardano molto al lungo termine. È vero che nel breve e medio termine la Brexit li danneggia, dal punto di vista economico e finanziario, mentre li aiuta a trattenere ondate migratorie eccessive e, tramite la svalutazione della sterlina, a render competitive certe produzioni domestiche e che con la somma fra i più e i meno è favore del «remain». È però vero che nel lungo termine la Brexit può innescare una riaggregazione monetaria e finanziaria di UK con altri paesi europei che vi si possono associare e con gli USA. Questa dell’Unione Europea, ora dietro le nostre spalle, è stata una brutta pagina, destinata a pesare sul futuro. ENTERELLE • Favorisce il fisiologico riequilibrio della flora intestinale. • Miliardi di fermenti lattici in capsule piccole piccole. • Il fermento lattico ideale per i tuoi viaggi. • Ovunque tu vada...! ENTERELLE è distribuito in Farmacia e nelle migliori Erboristerie BROMATECH srl • MILANO • Fax 02.778863259 • www.bromatech.it 4 INTERNI Venerdì 24 giugno 2016 GUAI DEMOCRATICI LO SCENARIO di Gian Maria De Francesco Roma «Q uesta è l’ultima conferenza stampa che facciamo tutti e tre insieme», ha detto ieri il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ospitando a Palazzo Chigi gli amministratori delegati di Eni (Descalzi), Enel (Starace) e Terna (Del Fante) per la firma del decreto rinnovabili. La battuta era riferita alla fine dell’annosa questione degli incentivi alle energie alternative diverse dal solare, ma suonava anche come un presagio non beneaugurante per le sorti dell’esecutivo. Il flop del Pd alle amministrative ha distrutto le certezze del Renzi vuole posticipare la data del referendum Padoan piano B dell’Ue Il premier spaventato dai sondaggi pensa a un mese in più di campagna a favore del Sì posticipare il referendum e guadagnare tempo prezioso per la macchina elettorale renziana. Il premier, infatti, aveva lasciato intendere che domenica 2 ottobre potesse essere una data buona per celebrare la consultazione. Adesso si pensa addirittura al 23 se non al 30 dello stesso mese. Con quattro settimane in più si avrebbe più tempo per far passare il concetto sui media (Rai e maggioranza dei quotidiani sono «appiat- LA RISERVA Il premier Matteo Renzi (nella foto grande) non passa un momento facile: in caso di vittoria del No al referendum sarebbe costretto a dimettersi Al suo posto è pronto Pier Carlo Padoan LE TRAME DI BRUXELLES La Commissione guarda al ministro dell’Economia per un esecutivo tecnico segretario-presidente del Consiglio. In primo luogo, lo ha reso consapevole che il referendum costituzionale è una sfida tutta in salita e che il vantaggio del fronte del «no» è consistente. Per quanto da qualche tempo Renzi non stia più mettendo l’accento sulle dimissioni in caso di sconfitta (vedi Il Giornale di ieri), è chiaro che in quell’eventualità la sua permanenza a Palazzo Chigi sarebbe comunque di breve durata. Anche perché forze esterne, polarizzate a Bruxelles, starebbero lavorando alla successione. Come accadde a Berlusconi nel 2011. Di qui l’idea, trapelata da ambienti vicini al premier, di titi» sulle posizioni del sì). La pausa agostana rischia di far scendere il livello della mobilitazione e con tutto settembre e tutto ottobre disponibili si potrebbero riannodare le fila del discorso, anzi meglio della narrazione renziana. La Corte Costituzionale potrebbe contestualmente rinviare la valutazione del ricorso contro l’Italicum, prevista per il 4 ottobre. Intanto l’asse Quirinale-Bce-Berlino-Bruxelles sta- rebbe pensando al «piano B» nel caso in cui Renzi non dovesse godere più di una maggioranza a causa delle fibrillazioni di Ncd e Ala (come l’incidente di percorso ieri al Senato lascia intendere) o della sconfitta referendaria. La Commissione Ue starebbe guardando con sempre maggiore simpatia al ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, del quale sono molto apprezzate le parole sulla «sostenibilità» della prossima manovra finanziaria. Frenando gli slanci elettoralistici del premier (anticipo del taglio Irpef e bonus da 80 euro per i pensionati), il titolare di Via XX settembre s’è guadagnato i galloni di riserva della Repubblica e di interlocutore affidabile per Frau Merkel. Ecco perché Renzi, per coprirsi a sinistra, ieri ha presentato in pompa magna il decreto sulle rinnovabili: 9 miliardi in 20 anni per le energie alternative (biomasse, eolico e ricerca sul termodinamico). Un tema che sta molto a cuore alla minoranza del Pd e a Sel. L’ANNUNCIO DI POLETTI E NANNICINI Statali e autonomi: il governo studia pensioni flessibili Tutti i lavoratori, compresi quelli pubblici e gli autonomi, potranno accedere all’anticipo pensionistico dicono il ministro del Lavoro Giuliano Poletti e il sottosegretario Tommaso Nannicini. L’estensione dell’Ape al pubblico «è una possibilità - dice Poletti -: tutti i cittadini che maturano i requisiti, anche lavoratori autonomi, possono decidere» di accedere all’anticipo della pensione. il commento ✒ PM E POLITICO, BASTA DOPPIA CASACCA di Annalisa Chirico I ntellettuali organici, magistrati organici. Con un piede di qui e uno di lì. I giudici non solo devono essere imparziali, devono anche apparire tali. Quante volte lo avete sentito? Un magistrato che fa la spola tra i palazzi del diritto e quelli della politica difficilmente apparirà super partes. Nell’assedio giustizialista contro il neosindaco Virginia Raggi alla vigilia del ballottaggio, il commissario Pd a Roma Matteo Orfini, giudice pro tempore, sentenzia: «Parla di onestà e commette reati. È una violazione della legge Severino». Intervistato da Alessandro de Angelis sull’Huffington Post, il magistrato vero, seppure in aspettativa, Alfonso Sabella fa eco: «A questo punto l’avviso di garanzia alla Raggi è un atto dovuto. Per colpa o per dolo siamo davanti all’ipotesi di reato continuato di falso ideologico in atto pubblico». Apriti cielo. La notizia rimbalza su siti e giornali ma quattro giorni dopo, all’indomani del formale rimprovero di Marco Travaglio, Sabella invia una lettera al Fatto quotidiano per precisare che lui intendeva dire che «l’iscrizione nel registro degli indagati», non già l’avviso di garanzia, fosse un «atto dovuto». Il cronista esprime «stupore» per la rettifica posticipata, «dopo ben quattro giorni in cui non è arrivata alcuna smentita all’HuffPost, né alcuna richiesta di precisazione, formale o informale». Sia come sia, nell’ultimo anno e mezzo la parabola professionale di Sabella è parsa ondivaga. Chiamato da Ignazio Marino a ricoprire l’incarico di assessore alla Legalità nel dicembre 2014, Sabella si è ritrovato a sbrogliare la complicata matassa degli appalti romani e di Mafia Capitale, «perdendo per dieci mesi oltre 3mila euro del mio stipendio mensile – così scrive a Travaglio – e rimanendo per altri otto mesi senza», in quanto magistrato in aspettativa non retribuita. Poi, con la fine anticipata della giunta Marino, il magistrato autore de Il cacciatore dei mafiosi, racconto autobiografico della crociata contro i boss nel pool palermitano di Giancarlo Caselli, è rimasto incagliato in un limbo indistinto. Di qua la politica, di là la magistratura. In attesa del ricollocamento come giudice a Napoli a opera del Csm, si è ventilata dapprima l’ipotesi di un incarico come responsabile anticorruzione a Palazzo Chigi. Poi, mentre i mesi passavano e la nomina languiva (manca ancora il via libera del Guardasigilli Andrea Orlando), si è appalesata l’opzione Giachetti: in caso di vittoria del candidato Pd, Sabella sarebbe diventato il suo capo di gabinetto. Sappiamo com’è andata a finire. Giachetti ha perso e il Csm ha aperto un fascicolo per le dichiarazioni sulla Raggi, i membri della prima commissione dovranno stabilire «in che termini un magistrato possa esprimersi con dichiarazioni pubbliche su un’inchiesta che allo stato delle dichiarazioni era soltanto ipotetica». Qualche settimana fa, ospite a Virus su Rai2 insieme a Sabella, gli manifestai la mia perplessità sull’opportunità dell’esposizione personale di un magistrato, pendente un procedimento per il suo ritorno in servizio, in una campagna elettorale che per giunta, in caso di vittoria Pd, gli avrebbe conferito un beneficio diretto (la nomina a capo gabinetto). «Io lo faccio per puro spirito civico», rispose lui. Non ho motivo per dubitare di ciò. Resta il fatto che negli ultimi giorni di una competizione politica avvelenata, a suon di insulti e minacce reciproche, certi giudizi siano parsi un po’ sopra le righe. Nessuno impedisce ai togati, a un certo punto della vita, di cambiare mestiere, aspirare a incarichi politici e candidarsi in libere elezioni. Purché la scelta sia chiara, trasparente e definitiva. il Giornale Venerdì 24 giugno 2016 INTERNI 5 il Giornale Ap e Ala affondano il governo In Senato l’avviso di sfratto Crepe in maggioranza, verdiniani e alfaniani votano contro sull’emendamento Fi alle pene per terrorismo Fabrizio de Feo Roma Fuoco amico su Matteo Renzi. Non siamo ancora a una strategia di aperta resistenza parlamentare, ma la maggioranza traballa e il malessere dentro Area Popolare di Angelino Alfano e Ala di Denis Verdini continua a crescere. La sconfitta alle Amministrative ha lasciato il segno. I parlamentari, soprattutto al Senato, sono da giorni sul piede di guerra, chiedono garanzie, sollevano apertamente dubbi sull’opportunità di continuare a sostenere il governo Renzi in una posizione di evidente sottomissione. E dubbi circolano anche tra i verdiniani di Ala. In una situazione del genere la tenuta dell’aula diventa complicata. E così ieri governo e maggioranza sono stati battuti al Senato su un emendamento presentato da Forza Italia al ddl terrorismo che aumenta le pene in caso di utilizzo o possesso di ordigni nucleari. L’emendamento presentato da Giacomo Caliendo e Francesco Nitto Palma che prevede pene per atti di terrorismo nucleare non inferiori a 15 anni viene approvato dal Senato con 102 sì, 92 no e 4 astenuti. Numeri alla mano, a incidere è l’assenza di molti senatori Pd visto che dei 113 componenti il gruppo dem ne erano presenti soltanto 80. Non solo, ma al momento della votazione dell’emendamento Caliendo, 7-8 senatori dem avrebbero lasciato l’emiciclo. Se si tiene conto, poi, che tutti i verdiniani e 9 dei 32 parlamentari Ap hanno votato con l’opposizione, il gioco è fatto (di Area Popolare erano presenti 15 senatori su 31). Al di là delle motivazioni tec- niche, il voto è la spia di un malessere e una tensione crescente nell’area centrista degli ex Pdl. Segnali che vengono colti dai leader degli schieramenti. Angelino Alfano convoca per la prossima settimana il gruppo parlamentare del Senato per capire le reali intenzioni delle sue truppe, al di là della sua volontà di continuare a sostenere Renzi. Tra i senatori c’è chi chiede la linea dura e ritiene sia arrivato il momento di staccare la spina, adesso o all’indomani del referendum. E chi invita a continuare con Renzi soltanto EMENDAMENTO Il senatore di Forza Italia Lucio Malan ha pubblicato sulla suo profilo Twitter l’emendamento degli azzurri (poi votato anche da Ap e Ala) che innalza sopra i 15 anni la pena per chi utilizza un ordigno nucleare a scopi di terrorismo I numeri a Palazzo Madama 18 Il numero dei senatori di Ala, il gruppo di Verdini, nato da una costola di Forza Italia, che appoggia Renzi al Senato 31 Il gruppo dei senatori di Area Popolare è composto dagli eletti nelle file dell’Udc e dai politici di Ncd (transfughi Fi) 180 Sono i voti su cui può contare Renzi al Senato: la maggioranza numerica è a quota 161 senatori a condizione che venga subito modificato l’Italicum. Verdini, invece, ha contattato i suoi per avere spiegazioni, ma ha ricevuto rassicurazioni sul fatto che si sarebbe trattato di un voto sul merito più che di una aperta protesta politica. «Abbiamo pensato di introdurre un aumento della pena per questo tipo di reati - spiega Caliendo - per garantire una proporzionalità con altri, quali l’omicidio stradale o alcuni delitti ambientali per i quali erano state aumentate sensibilmente le condanne». Paolo Romani e Maurizio Gasparri entrano nel merito e rivendicano la bontà di una proposta emendativa che ha corretto un testo che avrebbe esposto l’Italia «al ridicolo a livello internazionale». Altri nel centrodestra sottolineano il «segnale» inviato da Palazzo Madama al premier. «Il Senato si è ripreso la sua dignità» dice Gaetano Quagliariello. «Governo battuto. Ala e parte Ncd votano con opposizione. Primo pizzino di Verdini a Renzi?» scrive su Twitter Renato Brunetta. Roberto Calderoli sottolinea come «per la prima volta, con il voto palese, maggioranza e governo vadano sotto. Quando la barca affonda, i topi squagliano. I voti delle “ali” e delle “alette” si stanno squagliando». La fittiana Cinzia Bonfrisco, infine, invita il centrodestra a essere unito e farsi trovare pronto così da costituire fin da subito «una alternativa parlamentare ed elettorale a Matteo Renzi». LA POLEMICA Nello zoo Pd via al regolamento di conti Minoranza in subbuglio per la Direzione di oggi. Per Roma nel mirino Orfini Roma Sì, il «tappo» è proprio Matteo. Non può che essere lui; lui senza dubbio alcuno. Matteo Orfini, che avete capito? Il «tappo» rispetto all’elevata statura di altri (Matteii e Cerchio magico). Il vaso di coccio, insomma, l’anello mancante dell’evoluzione pidina, l’individuo «X» che sta tra il superato rottamanderthal e l’homo rottamatorus. D’altronde l’ha certificato persino D’Alema, che pure ne è stato maestro e mentore, in una divertente intervista al Corsera di un paio di giorni fa. Orfini come unico neo pruriginoso nell’anamnesi della vecchia gloria: «Sono pronto all’autocritica: diciamo che l’ho allevato male...». Ma se Orfini è l’ultimo dei capri espiatori individuati dai pasdaràn, allora il partito rischia grosso (considerato il peso del commissario romano) alla vigilia di una Direzione disinnescata poco alla volta sia dai renziani sia dalla minoranza. Segno che il momento è considerato esiziale e il richiamo della foresta funziona come non mai. La ministra Madia allora interpreta il ruolo della cecchina per il film con la regia di Palazzo Chigi e addita il presidente del Pd come responsabile della sconfitta: «Siamo stati rottamati dai cittadini e, se il tappo è Orfini, che si dimetta subito». Uscita kamikaze che, nel gioco delle marionette, viene rimbrottata dai vertici: «Consiglie- rei a tutti più sobrietà nelle dichiarazioni, Orfini si è assunto la responsabilità di commissario di Roma e lo ha fatto con grande impegno e determinazione, di cui va solo ringraziato», lo difende il vicesegretario Guerini. Mettendoci pure che le critiche a Orfini, nel marasma della batosta, sono pane quotidiano per i pidini romani (a cominciare dalla moglie di Franceschini, Michela Di Biase), ne consegue che uno dei focus del dibattito sul «che fare» è già stato spostato sulla dipartita più indolore, appunto quella di Matteo minore, cui anche Cuperlo dedica un pensierino. Potrebbero così cambiare alcuni equilibri, anche se ieri, all’affollata assemblea della sinistra, nella quale s’è fatto vivo pure Bersani, il leader Speranza ha spiegato di non aspirare a posti o strapuntini. Nessuno vuole vendetta, nessuno cova rancori, nessuno vuol passare per «sabotatore», come ha spiegato, tra i tanti, Errani. Ridare legittimità a Renzi, dicono più o meno tutti, aprire la fase nuova dell’ascolto, «altrimenti andiamo a sbattere». Per un’auto che slitta così vistosamente, l’«inversione di marcia» è proprio quel che ci vuole. Se ci scappa l’«investito sulle strisce», basta si chiami Matteo e faccia l’arrogantello pure mentre spira. Ovviamente, che sia barbuto, oltre che barboso. RooS I LITIGANTI Speranza Chiediamo un cambio profondo sul sociale: non c’è più voto di fiducia che tenga Guerini Sarebbe grave non votare le fiducie Equivale alla negazione del partito L’EDITORIALE Così Matteo è finito in un vicolo cieco: ha fatto tutto da solo dalla prima pagina (...) spifferi che arrivano da Palazzo Chigi dicono che il presidente del Consiglio per guadagnare tempo sarebbe disposto perfino a far slittare il voto alla fine di ottobre, rinunciando alla data già scelta di inizio mese, ossia prima che la Corte costituzionale si pronunci sulla legge elettorale. Essendo stata fissata la discussione della costituzionalità dell’Italicum per il 5 di ottobre, Renzi avrebbe voluto giocare d'anticipo, ma accendendo un cero alla Madonna forse alla Consulta si perderà tempo lasciando che Palazzo Chigi si giochi le sue carte. Basterà un mese in più a far dimenticare agli italiani che Renzi ha promesso di dimettersi in caso di sconfitta? La risposta è no. Nonostante il premier stia cercando di imbavagliare l'informazione e di nascondere le ragioni del No alla riforma costituzionale, le sue baldanzose dichiarazioni e l'impegno a mollare la poltrona circolano in rete e c'è da giurare che da qui ad ottobre diventeranno il miglior spot per chi ritiene pericolosa la riscrittura ad uso renziano della Carta. Se poi le frasi di Matteo non fossero sufficienti, l'opposizione potrebbe sempre far ricorso all'intervista di Maria Elena Boschi a Lucia Annunziata, in cui la ministra delle Riforme si diceva pronta ad immolarsi. Insomma, due piccioni con una fava. Come pensino gli amici di Renzi di far dimenticare tutto ciò è un mistero. Quattro mesi di campagna elettorale rimangiandosi la promessa di far le valigie equivarrebbero alla miglior testimonianza che il Rottamatore è esattamente uguale ai rottamati e per evitare di mollare la poltrona è pronto a qualsiasi contorsione, anche a costo di perdere la faccia. C'è poi una seconda controindicazione e non di poco conto. Per schivare la personalizzazione della sfida referendaria, Renzi ha una sola possibilità: parlare del plebiscito il meno possibile. Per evitare di intestarsi la sconfitta, il presidente del Consiglio dovrebbe fare il contrario di ciò che ha fatto alle elezioni amministrative e cioè non metterci la faccia. Ma così purtroppo per lui e per fortuna nostra ha ancora meno possibilità di quelle che gli attribuiscono i sondaggisti di poter portare a casa un sì al cambiamento della Costituzione e dunque poche o nessuna chance di continuare a rimanere a Palazzo Chigi. Senza lui che fa ogni giorno l'appello in tv degli elettori renziani, il rischio che gli italiani bigino l'appuntamento ai seggi e non si appassionino allo scontro del plebiscito è altissimo e la conseguenza potrebbe essere la diserzione di massa di chi è disposto a votare Sì alla riforma. Oscurare Renzi non avrebbe automaticamente la conseguenza di oscurare il referendum, poiché chi è favorevole al No già sta battendo la strada della rete e del passaparola per portare la gente a votare. Il silenzio del premier, dunque rischia di essere un boomerang solo per il Sì, perché oltre a mostrare un Renzi indebolito, prigioniero delle correnti del Pd e tentennante, ossia il contrario di ciò che egli stesso ha rappresentato per oltre due anni, lascerebbe in garage la macchina del consenso allestita in questi mesi a Palazzo Chigi. Dunque, che fare? Se parla e ridice che se perde va a casa, Renzi sbaglia. Se sta zitto, anche. È questo il vicolo cieco in cui si è messo e dal quale non sa come uscire. L'unica possibilità che ha di salvarsi è che a parlare più di quanto già non faccia lui siano D'Alema e compagni. I soli che quando si fanno vedere in tv e quando lo attaccano convincono gli italiani che peggio di Renzi c'è solo chi a sinistra lo ha preceduto e briga per tornare. Maurizio Belpietro 6 INTERNI Venerdì 24 giugno 2016 il Giornale GUAI DEMOCRATICI Abano, tangentopoli delle Terme: arrestato il sindaco appena rieletto Immigrato africano si iscrive alla Lega e la rete antirazzista lo caccia Tangentopoli delle Terme ad Abano. Il sindaco di centrodestra appena rieletto al ballottaggio, Luca Claudio, primo cittadino dal 2011 e prima per 10 anni sindaco di Montegrotto, è finito in carcere. Arrestate 5 persone per le mazzette, 22 gli indagati. Espulso dal direttivo della rete antirazzista Redani perché iscritto alla Lega, «un partito xebofobo». Poco importa che Ekuè Folly, africano di Monselice (Padova), sia uno studioso di immigrazione che si batte per l’integrazione. La tessera del Carroccio è di per sé una colpa. IL CASO di Massimo Malpica Roma C he si conoscessero non c’erano dubbi. Per cominciare, c’è quella foto con il futuro ministro Giuliano Poletti, all’epoca numero uno di Legacoop, a tavola con il ras della 29 giugno Salvatore Buzzi, che aveva organizzato una cena sociale per attovagliarsi con le sue entrature politiche. Quella sera del 2010, nella sede del centro «Baobab» della coop, oltre a Poletti c’erano un Casamonica, l’allora sindaco Alemanno, il futuro assessore alla casa di Marino, Daniele Ozzimo, il parlamentare Pd Umberto Marroni. Poletti, poi, in Mafia Capitale, pur se non sfiorato dalle indagini, viene evocato anche nelle intercettazioni. È il solito Buzzi a vantarsi delle sue conoscenze «pesanti» col dirigente Cns Salvatore Forlenza, quando nel 2014 il Campidoglio voleva privatizzare Multiservizi e l’appalto faceva gola al ras della coop. «Io ancora non ho messo in campo l’artiglieria pesante, eh? - chiosava Buzzi «Artiglieria pesante, arriva Giuliano Poletti». E alla fine Poletti, due giorni fa, è arrivato davvero. Non in soccorso di Buzzi a caccia di «sponsor» per un appalto appetitoso. Ma in aula, ascoltato come testimone al processo per la «cupoletta» di Mafia Capitale, quella che secondo i pm faceva il bello e il cattivo tempo a Roma, dal Campidoglio in giù. Se l’ex prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro su Buzzi ha glissato («'ho incontrato solo una volta. Mi chia- L’imbarazzo di Poletti teste sul pressing su Alemanno Mafia Capitale, il ministro non nega i rapporti con Buzzi: mi chiese di sollecitare i pagamenti alle coop mò il sottosegretario Gianni Letta e mi chiese se potevo riceverlo», ha detto in aula), Poletti non cela quel rapporto. «Ho conosciuto Buzzi», spiega il ministro, «perché era presidente della 29 giugno, coop importante anche per dimensione, ed era componente della Legacoop Lazio». E quando gli chiedono conto del presunto aiutino paventato da Buzzi, il ministro nega di essere l’«arma finale» che il ras teneva nella manica per far pressioni per l’appaltone sulla macchina comunale. Ammettendo semmai la possibilità di aver chiesto ad Alemanno solo di accelerare i pagamenti. «L’unica cosa che considero ragionevole possa essere accaduta - spie- ga al giudice Poletti - riguarda i tempi dei pagamenti alle cooperative sociali, perché in quel periodo erano lunghi e rappresentavano un problema per i fornitori che faticavano a pagare gli stipendi». Quella di far qualcosa per accelerare i tempi di pagamento «era una richiesta che mi arrivava da tutte le cooperative» e, come gli GLI APPALTI TRUCCATI A LODI Il sindaco Pd va a processo No al patteggiamento, prima udienza il 21 luglio Flavia Mazza Catena GRATICOLA Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti [LaPresse] I numeri 2010 È l’anno della cena in cui Poletti è a tavola con Salvatore Buzzi e Luciano Casamonica sullo sfondo. Poletti guidava Legacoop 2014 46 È l’anno in cui esplode, con l’operazione «Mondo di mezzo» del 2 dicembre, il caso Mafia capitale: 38 gli arresti Il Sudoku 8 altri, «è possibile che Buzzi mi abbia chiesto di interessarmi di questo». Le coop, insomma, avevano «problemi di pagamento degli stipendi». Ma i soldi per mettere a busta paga i politici capitolini, stando alle intercettazioni di Buzzi, non sembravano mancare. Quanto alla cena, Poletti al processo ricorda tutto, ma pro- prio con l’aiuto delle ormai celebri foto: «Ho partecipato alla cena della foto uscita sui giornali, il 20 settembre 2010 al Baobab. Ricordo Alemanno, Buzzi, i rappresentanti delle cooperative e altri rappresentanti istituzionali, ma l’ho rivisto dopo leggendo i giornali e guardando le foto». Ed è sempre dalla stampa che il ministro sostiene di aver saputo che la cena sarebbe servita a celebrare la pace tra coop sociali e giunta Alemanno. Al centro Baobab, invece, Poletti ricorda di essere stato invitato «almeno 10 volte prima di quella sera, perché era un centro che rappresentava positivamente il lavoro delle cooperative sugli immigrati». Quel lavoro che, per dirla con la famosa massima di Buzzi, «rende più della droga». 6 7 2 9 5 1 7 3 5 4 8 7 3 6 2 8 7 9 6 2 5 6 9 4 6 8 1 7 Sono gli imputati alla sbarra che nel maxiprocesso scaturito da «Mafia capitale» iniziato il 5 novembre 2015 Come si gioca Il Lotto Tempi Completare lo schema, riempiendo le caselle vuote, cosicché ciascuna riga orizzontale, colonna verticale e riquadro 3x3 (col bordo più spesso) contenga una sola volta tutti i numeri dall’1 al 9. Buon divertimento Facile per soggiornarci 11 giorni accusato di turbativa d’asta in relaLodi Un processo ordinario, a zione all’appalto per la gestioporte aperte, sotto gli occhi di ne di due piscine comunali scotutti. Lo dovrà affrontare il sinperte aggiudicate alla Sporting daco di Lodi del Pd Simone UgLodi, partecipata dal Comune. getti. Già, perché la procura ha Piscine attualmente chiuse detto un secco no alla richiesta una aprirà a fine luglio - menche i legali del politico avevano tre l’afa attanaglia la città. Ma avanzato per poter accedere, del resto, bollenti sono anche invece, al patteggiamento, che le riunioni degli avvocati incarisi sarebbe tenuto in camera di GUAI Simone Uggetti cati di difendere il sindaco, consiglio a porte chiuse. MenFrancesco Mucciarelli e Pietro tre il rito abbreviato, con uno sconto di pe- Gabriele Roveda che, ieri, dopo la doccia na ma poco spazio per argomenti difensivi, fredda dal tribunale, risulta si siano chiusi era già stato escluso, perché ritenuto non in riunione fin dopo le 19. C’è meno di un opportuno, dagli stessi legali di Uggetti nei mese per mettere a punto la difesa perché giorni scorsi. E il gip Isabella Ciriaco, su la pubblica accusa, si sa, in mano ha molti richiesta del pm titolare Laura Siani, ha già indizi ma, soprattutto, fiumi di carta e di fissato la prima udienza del dibattimento: il intercettazioni in cui come sono andate le 21 luglio prossimo. Data in cui si prevede cose lo racconta in prima persona il sindache Uggetti, che aveva preannunciato le co. Niente spazio per grandi interpretazioproprie dimissioni come possibili per la fi- ni. E al processo con il sindaco compariranne di luglio, dovrebbe quindi essere anco- no anche l’avvocato Cristiano Marini, arrera, a pieno diritto, sindaco del capoluogo stato insieme al sindaco lo scorso 3 maggio, bassianeo. ex consigliere della società Sporting coinProprio per questo ci si attende che Lodi volta nell’inchiesta, che vuole respingere i torni di nuovo sotto i riflettori dell’Italia e «gravi giudizi espressi» sulla sua persona anche dei media esteri. Proprio come lo nella fase cautelare, e il dirigente comunale scorso 3 maggio, quando Uggetti, in manet- Giuseppe Demuro, in qualità di responsabite, varcò la soglia del carcere di San Vittore le del procedimento. 17 Medio 1 7 8 5 4 9 6 2 3 4 2 6 3 1 8 7 5 9 9 6 4 8 7 5 2 3 1 2 1 7 6 9 3 8 4 5 3 8 5 4 2 1 9 6 7 7 5 9 2 3 4 1 8 6 6 3 2 1 8 7 5 9 4 25 Difficile Impossibile 43 66 8 4 1 9 5 6 3 7 2 Montepremi Estrazioni 18 La soluzione di ieri 5 9 3 7 6 2 4 1 8 CONCORSO n. 75 di giovedì 23/06/2016 87 Ora inizio ------------------Ora fine ------------------- Numero Jolly 1 Numero Superstar 57 Euro Punti 6 JackPot Punti 5+1 Punti 5 Punti 4 Punti 3 Punti 2 5 stella 4 stella 3 stella 2 stella 1 stella 0 stella 3.899.832,00 97.676.756,96 32.758,59 297,23 24,97 5,20 29.723,00 2.497,00 100,00 10,00 5,00 Nazionale Bari Cagliari Firenze Genova Milano Napoli Palermo Roma Torino Venezia 44 17 65 69 17 57 20 30 36 35 75 87 81 56 12 59 27 12 68 86 23 77 Numero Oro 17 36 90 25 35 55 65 36 87 29 80 10 50 68 17 66 28 15 50 71 23 73 72 12 17 20 23 25 27 30 35 36 56 15 70 88 24 50 8 55 42 47 89 82 57 59 65 68 69 75 77 81 86 90 8 INTERNI Venerdì 24 giugno 2016 il Giornale __ LE MOSSE DEI CINQUE STELLE IL CASO di Antonio Signorini Roma S tai a vedere che si danno una calmata. Che anche l’antipartito indecifrabile fin dal nome, la sigla che ha stregato gli elettori italiani si rimetterà sui binari della politica classica e rispettabile, trainata dalle sindache di Roma e Torino. Niente di inedito. I segnali nel M5S ci sono da tempo. Ad esempio sull’organizzazione. Con il direttorio e i leader sempre più presenti in tv e sui giornali, i pentastellati hanno fatto una scelta classica. Con buona pace del movimento che decideva tutto in rete e rifiutava il ruolo dei media. Ma adesso il M5S sta subendo una ulteriore evoluzione innescata dall’infornata la giornata Grillo sceglie l’Europa La virata dei 5 Stelle fa infuriare la base Il comico: lasciare l’Ue? Meglio cambiarla E Guzzetti strizza l’occhio alla Appendino di sindaci, che fa assomigliare il movimento ai partiti più tradizionali. Quelli che non esistono più. Ultimo segnale di moderazione nei toni è arrivato ieri direttamente dal leader Beppe Grillo in un commento sulla Brexit. «Il Movimento 5 Stelle è in Europa e non ha nessuna intenzione di abbandonarla. Se non fossimo interessati all’Ue non ci saremmo mai candidati; qui, invece, abbiamo eletto la seconda delegazione italia- na. L’Italia è uno dei paesi fondatori dell’Ue, ma ci sono molte cose di questa Europa che non funzionano. L’unico modo per cambiare questa Unione è il costante impegno istituzionale». Una presa di posizione un po’ ambigua (non parla dell’euro, ma solo di Europa da cambiare) che non è piaciuta molto ai militanti e simpatizzanti del M5S, che si sono fatti sentire nel blog di Grillo. Come succede spesso ai partiti che Insediata in Campidoglio, gelo con la Boschi Niente multa per «infedeltà» agli assessori Roma «Chiamatemi pure Virginia», emozionata e felice, tailleur scuro, fascia tricolore, la neo-sindaca Raggi scende dall’auto elettrica e si concede qualche battuta coi cronisti prima della cerimonia d’insediamento. L’Accademia della Crusca ha autorizzato anche la de- si istituzionalizzano, arrivano le adesioni di prestigio. Ieri, tramite Huffington post, Cesare Romiti ha elogiato le sindache delle sue due città, Roma e Torino. E anche l’eminenza grigia delle fondazioni bancarie, Giuseppe Guzzetti, strizza l’occhio alla neo sindaco di Torino che ha silurato Francesco Profumo dalla Compagnia di San Paolo: «Ha detto una cosa molto interessante, che introdurrà un regolamento in base al quale l’am- Diretta Facebook dal suo ufficio in Comune La «sindaca» si commuove: ora chiamatemi Virginia Ci lasciano città in macerie Giorgio Stamatopoulos LEADER Beppe Grillo a Roma all’Hotel Forum ministrazione non può fare nomine nei sei mesi precedenti le elezioni: questo rientra nelle competenze del sindaco e della sua iniziativa. Oggi questa regola non c’è». In questo modo il presidente dell’Acri sfrutta il conflitto politico per cercare di garantire una maggiore indipendenza dalla politica alle fondazioni bancarie. Ancora da capire dove approderà la fase «politica» del M5S, della quale ha parlato giorni fa l’Istituto Cattaneo. Un segnale importante ieri è arrivato con la creazione di un «gruppo di coordinamento», composto da parlamentari e consiglieri regionali pentastellati con il compito di controllare i sindaci e dare indicazione sulle politiche da adottare. Alla prima riunione di ieri non c’era il sindaco di Parma Federico Pizzarotti, allontanato dal movimento. Ma non c’erano Raggi e Appendino. Entrambe occupate. Oppure infastidite dalla creazione del nuovo direttorio. Una struttura che fa assomigliare molto il M5S al vecchio Pci. Uno stato dentro lo stato dove era vietato sgarrare. clinazione al femminile della carica, spiega, ma a lei proprio non piace. Il passaggio più importante riguarda però la sua futura giunta, alla quale, annuncia, non verrà applicato il draconiano codice etico M5S (niente multa da 150mila euro per chi sgarra). La squadra arriverà entro il 7 luglio. Intanto già oggi partirà una lettera per chiedere chiarimenti sui casi Ama e Atac. E a proposito della giunta, il caso Lo Cicero si arricchisce di un nuovo capitolo con lo scambio di accuse tra il rugbista-assessore e un’inviata de L’Aria che tira: «Mi ha aggredito». Lui: «Falso, ha violato la mia proprietà». Per la Raggi è stata una marcia serrata di avvicinamento al Campidoglio scandita da varie il commento ✒ LA BOSCHI PERDE LO SCETTRO DI PIÙ BELLA DEL REAME dalla prima pagina (...) della Raggi. E va bene che Maurizio Gasparri ha detto che è stata Virginia a declinare l’invito a sedersi accanto a Maria Elena. E va bene che stavano alla Basilica di San Giovanni, quello che, ha avvertito l’altro giorno il premier, «non fa inganni e nemmeno ipocriti saluti», ma fingere di non vedere la prima cittadina di Roma, è stato, ancor prima che una cafonata, un gigantesco errore. Ancor prima che politico, di «genere». Perché questo mancato saluto, questo sgarbo della stretta di mano negata (poi rimediato con uno scambio rigido e glaciale), sa tanto di scettro tolto, più che di scranno sottratto. Roba da donnette minacciate, da offesa alla più bella del reame (la Boschi) perché la Raggi, guarda caso, non ha l’aspetto della Bindi. E certo nemmeno «la Marianna» Madia sarà stata mossa da snobberia politica nei confronti dell’ultima arrivata, visto che, appena nominata, di se stessa diceva: mi farò apprezzare per la mia straordinaria incompetenza. Allora cos’è stata questa caduta di stile? Questa imbarazzante incapacità di dissimulare? Che le ministre abbiano voluto vendicarsi tardivamente per il famoso streaming di tre anni fa con Bersani? All’epoca, al leader Pd che si spiegava, i grillini dissero cafonissimi «guardi che non siamo a Ballarò» ecco che, stavolta, non salutando la Raggi, sia stato il Pd a mandare a dire «non siamo su Amici»? Inelegante, comunque. E controproducente, soprattutto. Perché davanti al siparietto veniva voglia di fare il tifo per la Raggi e non per la botticelliana Boschi. E sì che lo diceva già uno del «Giglio magico»: tanto gentile e tanto onesta pare la donna mia quand’ella altrui saluta... Ma lei non se la prenda Virginia (e soprattutto non pianga), si sa che: ognuno sta solo, sul cuor della terra, trafitto come una Raggi da sola. Valeria Braghieri EMOZIONATA Il neo sindaco di Roma Virginia Raggi si commuove al suo ingresso al Campidoglio. In basso la gelida stretta di mano con il ministro Maria Elena Boschi alla Lateranense cerimonie ufficiali, cominciate con la commemorazione del magistrato Mario Amato ucciso 36 anni fa dai Nar, poi deponendo corone d’alloro all’Altare della Patria e a Porta San Paolo. E ancora, di corsa al Mausoleo delle Fosse Ardeatine, prima di arrivare alla Sinagoga di Roma per omaggiare le vittime della Shoah. La Raggi si è intrattenuta a parlare con il rabbino capo Riccardo Di Segni e la presidente della Comunità ebraica romana Ruth Dureghello. Visita descritta come «lunga e piacevole». A ogni tappa, una folla di cameraman e fotografi. Intanto su Facebook, Virginia Raggi trova il tempo di scrivere ai sostenitori e mostrare in diretta l’ingresso nella stanza con vista sui Fori: «Ci lasciano una città in macerie ma io sono molto fiduciosa che riusciremo pian piano ad invertire la rotta». Una navigazione che però si annuncia solitaria, nonostante gli appelli alla lealtà istituzionale. La rappresentazione plastica di una coabitazione che fra Campidoglio e Palazzo Chigi comincia all’insegna di una freddezza glaciale, si è avuta l’altro ieri, all’Università Pontificia Lateranense: diversi esponenti del governo e del Pd, dai ministri Boschi, Alfano e Madia, al capogruppo dem Rosato, al vicesegretario Pd Guerini, le sono passati accanto senza nemmeno degnarla di uno sguardo. Quando si dice il fair-play. Un segnale che Di Battista esorcizza: «Maria Etruria non ha salutato la Raggi? L’avrà scambiata per una dei truffati dalle banche..». Venerdì 24 giugno 2016 INTERNI 9 il Giornale SCENARI POLITICI L’ANALISI di Pier Luigi del Viscovo dalla prima pagina (...) che ci siano più specie umane non regge. Credere che ci siano gli onesti e i disonesti, i fannulloni e gli operosi, e via così, è un modo infantile, da catechismo, di vedere le cose. Gli uomini (e le donne, si dia per acquisito) si adattano, al vizio come alle virtù. Mossi da convenienza ed egoismo, fanno ciò che possono e non fanno ciò che gli porterebbe male. Poi, non è che all’occasione saremmo tutti ladri. Il processo non è un interruttore. Vizio e virtù si muovono lungo cerchi discendenti o ascendenti: è la teoria del «vetro rotto» del sindaco Rudolph Giuliani. In un ambiente civile e favorevole uno è indotto a comportarsi adeguatamente, per se stesso prima che per gli altri. Poiché l’ambiente della politica non è salubre, per quanti angeli mandiamo nel Palazzo il risultato sarà comunque l’inferno. Il gioco può continuare all’infinito, visto che su 60 milioni un centinaio di persone perbene le troveremo sempre. Ma saranno la soluzione? E saranno anche brave? Nel frattempo metà di noi, il partito dell’astensione, ha già smesso di giocare. Noi altri invece ci affanniamo, ventennio dopo ventennio, a cercare (e illuderci di trovare) l’eroe che ci salverà. Ma ormai tutti sappiamo (quasi tutti) che nessuno da solo può davvero fare la differenza e cambiare le cose. Una persona minimamente avvisata è consapevole che – pur ricoprendo la carica di sindaco o primo ministro – ben poco potrebbe realmente incidere per far funzionare le cose come vorrebbe. La sorpresa più grande per Berlusconi, quando arrivò nelle stanze dei bottoni, fu proprio questa: i bottoni c’erano, ma i fili non erano collegati. In gergo motoristico diremmo che schiacci l’acceleratore senza scaricare potenza a terra. L’apparato burocratico e le norme che fissano in dettaglio ogni singolo atto costituiscono, nel complesso, un guscio impenetrabile. Dietro cui i grandi e i piccoli burocrati si muovono e si nascondono con abilità e resilienza. Riescono a vanificare ogni intenzione di produrre un risultato, per il semplice motivo che il loro status professionale è avulso da qualsiasi risultato. Possono farlo perché non gli succede nulla. Provate ad ave- Inutile cambiare le persone se non miglioriamo il sistema Continuare a proporre facce nuove non è la soluzione La priorità è rendere più salubre l’ambiente politico re un atteggiamento simile in un’organizzazione privata. Poco dopo sarete seduti da- vanti al direttore delle risorse umane a discutere la buonuscita. Nello Stato, per ottene- re che qualcosa si muova, anche di poco, occorre scendere a patti, fare compromessi. E PADOAN NON RITIRA UN PREMIO PER DRIBBLARE I FISCHI DEI TRUFFATI Pm su Banca Etruria: indagato l’ex presidente Avviso di garanzia per l’ex presidente di Banca Etruria Giuseppe Fornasari e per l’ex consigliere Giorgio Guerrini nell’ambito dell’inchiesta sulla bancarotta fraudolenta: nel mirino i finanziamenti per centinaia di milioni all’imprenditore Mario La Via per la storia dello yacht e i rapporti con il cardinale Tarcisio Bertone. Ieri sono state perquisite le loro abitazioni Giorni fa a Poppi (Arezzo) nel Casentino è stato conferito il «Premio Casentino per l’Economia» a Pier Carlo Padoan Il ministro ha mandato a ritirarlo il prefetto di Arezzo per evitare le vittime del «salva-banche» e i loro striscioni: «Premio a Padoan per truffa», «Peccato Padoan, volevamo abbracciarti» e «L’economia gira con i nostri soldi?» l’intervento Il nodo che impedisce la ripresa Burocrazia, un vampiro peggiore del fisco Per creare occupazione occorre aiutare le imprese, non ostacolarle di Massimo Blasoni* Vi sono aspetti quasi paradossali della nostra società a cui siamo talmente abituati che finiamo per accettarli, come fossero ineluttabili. Così è dell’eccesso di burocrazia, il vero macigno che frena la crescita del nostro Paese e la vita delle imprese. È questo il primo problema del nostro sistema produttivo, più ancora della pur pesantissima pressione fiscale. In un Paese normale dovremmo immaginare frotte di funzionari pubblici pronti a stendere tappeti rossi a chi è disponibile a investire o a dare vita a una start up. Percorsi agevolati, autorizzazioni all’esercizio pressoché immediate, adempimenti ridotti e non tortuosi. Un atteggiamento dovuto se pensiamo che gli occupati in Italia sono oggi meno di quelli del 2008 e che in ogni caso il nostro tasso di occupazione è dieci punti inferiore a quello della media Ue. Se vogliamo maggiore occupazione, devono nascere nuove imprese e quelle esistenti debbono poter lavorare, visto che è ben difficile ipotizzare significativi ampliamenti degli organici nella pubblica amministrazione, che anzi deve dimagrire. Invece il nostro imprenditore spesso si trova alle prese con il Processo di Kafka. Servono 269 ore - fonte Doing Business - solamente per pagare le tasse. Quasi due mesi di lavoro da perdere con bolli e scartoffie sono un enor- me peso per un artigiano, che rischia anche di essere irriso dal suo omologo francese che per questi adempimenti deve utilizzare 137 ore. Se il nostro imprenditore vuole costruire un nuovo capannone sa che disgraziatamente lo aspetteranno 227 giorni per la concessione contro i 64 richiesti in Danimarca. Anche i tempi per l'allacciamento alla rete elettrica sono tra i peggiori d’Europa: ben 124 giorni contro i 28 della Germania. Nell’import-export i moduli da compilare sono decine, dalla scheda di trasporto alla comunicazione all’Agenzia delle Entrate passando per la di- NON È UN PAESE NORMALE I funzionari pubblici dovrebbero stendere tappeti rossi a chi investe Stato canaglia 227 I giorni per la concessione ad un imprenditore che vuole costruire un nuovo capannone contro i 64 in Danimarca Così il cambiamento viene svilito e quel poco ha un corrispettivo di scambi e favori 124 I tempi per l’allacciamento alla rete elettrica in Italia (sono tra i peggiori d’Europa) contro i 28 della Germania che, dopo alcuni passaggi, diventano a volte o spesso corruzione. In conclusione, se cambiamento ha da essere, sia! Indicando però quale parte del sistema verrà colpita, chi sentirà il dolore. Lisciare tutti e non scontentare nessuno è come dire che si cambia senza terapia, o addirittura che esistono terapie indolore. Una favoletta buona per le anime semplici, cui il primo partito del Paese non crede più. E non dicano che il dolore lo sentiranno solo qualche decina o centinaia di papaveri. Il sistema non sono venti o cento politici che prendono una mazzetta, bensì 800 miliardi di spesa pubblica fuori controllo, dove vivacchiano sprechi di ogni natura, senza che nessuno sia mai chiamato a rispondere di un’opera mai terminata, di una siringa strapagata o di altre schifezze simili. Ma questi soldi dove finiscono? Nelle tasche di milioni di cittadini che ci campano. Qui non si tratta di colpire i parlamentari, ma la gente comune. Per dare un ordine di grandezza, Camera, Senato e Quirinale costano insieme pochi miliardi, nemmeno lo 0,5% della spesa pubblica, e in gran parte sono stipendi. Quando si parla delle auto blu, il grosso del costo sono gli autisti, non le vetture. Ecco il nodo: siamo disposti a cambiare in meglio questa gigantesca macchina che distribuisce reddito? La strada del cambiamento non porta dai parlamentari, ma a casa della gente normale. Andiamo? 269 Le ore che servono solamente per pagare le tasse. Quasi due mesi di lavoro da perdere con bolli e scartoffie MANAGER L’imprenditore Massimo Blasoni chiarazione Intrastat. E il cahier de doléances potrebbe continuare per pagine. Conosco i temi, ho dato vita a un'azienda che oggi occupa quasi duemila persone. Situazioni come queste hanno spinto tanti imprenditori a mandare tutto quanto a quel paese e ad andarsene all’estero. Anche perché le attese dovute alla burocrazia qualche volta sono infinite: rimangono eclatanti gli oltre quarant’anni che l’imprenditore della grande distribuzione Caprotti ha dovuto attendere per aprire un supermercato a Galluzzo. Accanto ai casi noti, sono innumerevoli quelli di tanti altri, di cui magari si parla per un giorno solo e che spesso costano la chiusura dell'azienda. Viene da chiedersi perché il sistema non possa essere semplificato e i controlli fatti a posteriori. Insomma, realizzo un'opera o avvio un'attività sulla base di un progetto certificato dai miei professionisti e poi lo Stato controlla, superando costosi indugi. Il tempo è la variabile che separa un’idea dalla sua attuazione e molto spesso segna la differenza fra successo e insuccesso. Raramente l’ufficio pubblico vedrà come obietti- vo preminente la rapidità nel rilascio di qualche permesso o la riduzione di orpelli e procedure. Non vi è una visione socio-economica, a cui l’ufficio non è tenuto, ma solo una formale e in ordine a questo la politica ha enormi responsabilità. Al contrario, lo Stato è molto sollecito quando deve incassare. Prima l’Agenzia delle Entrate, poi Equitalia non fanno sconti. Di più: arriviamo al paradosso per cui a seguito di un accertamento l’imprenditore deve comunque anticipare un terzo delle imposte contestate per guadagnarsi il diritto a fare ricorso. Tutto questo in un contesto in cui premi diretti o indiretti spingono talvolta ad accertamenti inizialmente rilevantissimi. Cifre che poi magari si sgonfiano ma che potenzialmente hanno distrutto l’azienda e limitato il suo merito creditizio. In ogni caso a queste contese la nostra partita Iva deve dedicare altro tempo sottratto alla produzione. Non tutti gli imprenditori sono dei santi, è ovvio. Occorre però scommettere sul nostro sistema produttivo, non con incentivi ma con regole più semplici. L'economia globale è ben più competitiva che solidale e soprattutto non fa sconti. *Imprenditore e Presidente centro studi Impresa Lavoro 10 INTERNI Venerdì 24 giugno 2016 il Giornale __ LE MOSSE DEL CENTRODESTRA IL RETROSCENA di Francesco Cramer Roma «F orza Italia? È una creatura talmente bella che deve rimanere in piedi. È ovvio che, fra tanti colonnelli, qualcuno dovrà diventare generale». Fedele Confalonieri, l’uomo da sempre più vicino a Berlusconi, irrompe nel dibattito infuocato di questi giorni. Conferma che nel partito vive una fase turbolenta. Sul leader Silvio Berlusconi ammette: «Silvio scalpita, è forte, è già in piedi. Ma deve accettare di stare agli ordini del dottore e darsi una calmata. Confalonieri ritorna poi sul caso delle lacrime di Francesca Pasca- «Sì all’abbraccio Lega-Fi» Berlusconi dà il via libera Tra gli invitati alla giornata del Carroccio a Parma pure Brunetta e Romani: «Insieme più forti di Renzi» estendere a tutti i parlamentari del gruppo che rappresenti l’invito a partecipare alla nostra convention «Il Cantiere, il paese che vogliamo», che si terrà a Parma sabato dalle 13 alle 18 all’Auditorium Paganini. Si tratta di un’iniziativa non di partito ma di progetto per il nostro futuro», scrivono i due capigruppo leghisti di Camera e Senato, Massimiliano Fedriga e Gianmarco Centinaio. Destinatari: i due omologhi azzurri Renato Brunetta e Paolo Romani. I quali, ottenuto il nulla osta dal Cavaliere, rispondono subito di sì: «Raccogliamo l’invito. Riteniamo infatti che possa essere un importante momento di riflessione e approfondimento per la costruzione di un nuovo progetto di centrodestra per il Paese». Ovviamente non si tratta di un’annessione al Carroccio tanto che si specifica: «Un appuntamento che dovrà essere seguito da altri nell’ambito di un percorso condiviso che, facendo tesoro dei successi elettorali e delle esperienze condivise di governo, arrivi ad un programma comune concreto e convincente. Il centrodestra unito è l’unica alternativa di governo a Renzi e alla sinistra e, a partire dal referendum costituzionale, può e deve tornare a vincere». La delegazione sarà composta da Toti, i due capigruppo e i coordinatori di Veneto e Lombardia, Marin e Gelmini. Si sa come la pensi Berlusconi che più volte ha ripetuto: «La Lega ha bisogno di Forza Italia e Forza Italia della Lega. Solo insieme si può vincere». Questa la linea dell’ex premier e che fa felici tutti coloro che, tra gli azzurri, hanno sempre remato per rinsal- dare la liaison con il Carroccio: il governatore della Liguria Giovanni Toti, in testa, e tanti altri. Alleati sì ma non subalterni, of course. In fondo il faro è lo stesso: essere alternativi alla sinistra. Questa la linea che trapela dal San Raffaele dove Berlusconi limita col contagocce visite e consultazioni politiche. Oltre alla compagna Francesca Pascale e ai famigliari hanno accesso alla sua stanza Confalonieri, Letta e Ghedini. Negli ultimi giorni soltanto loro e nessun altro ha partecipato a summit di partito. Fuori dalla porta tutti gli altri, compresa Mariarosaria Rossi e i tanti veleni e sospetti che sembrano travolgere tutti i vecchi organigrammi di Forza Italia. La Rossi resta sotto attacco, è preoccupata per il suo futuro, ma promette che si difenderà con le unghie e con i denti. Futuro: per ora sceglie il silenzio per rispetto al Cavaliere. LA PROFEZIA DI CONFALONIERI «Fi creatura bellissima Ma qualche colonnello ora diventi generale» le: «Mi hanno frainteso. La mia non era una battuta offensiva. Però, se proprio devo dirlo, non mi è sembrata una bellissima cosa l’ostentazione di quel pianto». Intanto tra Lega e Forza Italia c’è profumo d’intesa. alla Leopolda verde di domani ci sarà anche molto azzurro. Un modo per rinsaldare i bulloni di un’alleanza che, a causa del pasticciaccio brutto della candidatura a sindaco di Roma, ha rischiato di vacillare. Non che tra i due partiti sia scoccato l’amore fraterno: il braccio di ferro sotterraneo continua. In palio c’è la golden share della coalizione del centrodestra e il potere di condizionare un proto-programma unitario da presentare al popolo dei moderati alle prossime politiche. Naturale che sia la Lega sia Forza Italia vogliano fare da locomotiva con in più l’ambizione di Salvini di fare il capotreno. Però c’è un però: il Carroccio cammina ma non corre e si può legittimamente affermare che l’Opa verde sull’intera coalizione non è andata in porto. Sicché, anche dalle parti di via Bellerio, s’è ammesso che una Lega in solitaria non vince e non convince. Meglio, quindi, salvaguardare le ragioni dell’alleanza storica con Forza Italia passando sopra a qualche mal di pancia. Così, seppur senza particolare entusiasmo, è partito l’invito ufficiale: «Ti prego di L’INTERVISTA «Io economista al seguito di Trump Così vincerà con il taglio delle tasse» Tommasi, collaboratrice di Brunetta alle primarie del tycoon Usa Giovanni Masini Paola Tommasi Ha promesso di ridurre le aliquote fiscali da sette a quattro e una sola al 15% per le imprese GIÀ OPERATIVO Il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi Paola Tommasi è un’economista bocconiana. Collabora con Renato Brunetta, al gruppo Forza Italia della Camera dei Deputati e ha partecipato alla campagna elettorale di Donald Trump come osservatrice, unica italiana nello staff del candidato repubblicano alla Casa Bianca. Come è finita dalla Bocconi a Trump? «Ho scritto allo State director della California, che mi ha invitato fino alle primarie. Partecipavo alle riunioni, ai rally, dietro le quinte, sotto il palco. Poi mi chiedevano il punto di vista di chi viene dall’altra parte del mondo». Perché proprio Trump? «Ho letto il programma e lo condivido. Uno showman, un fuoriclasse. Se vince, sarà uno choc mondiale, non solo negli Usa. Mi chiedo come reagirà l’Europa. All’inizio probabilmente lo snobberanno dicendo che è pazzo, che destabilizza, che le borse crolleranno. Invece le sue ricette funzioneranno e gli altri Stati lo emuleranno». Quale la carta vincente? «L’economia. Trump ridurrà la pressione fiscale sulle persone fisiche, portando le attuali sette aliquote a quattro, e per le aziende introdurrà un’aliquota unica al 15%. Ha creato migliaia di posti di lavoro con le sue aziende e sa come fare. Riporterà in America le imprese che hanno delocalizzato e impedirà che altre se ne vadano». Come cambierebbero gli Usa? «Riacquisteranno capacità negoziale. Torneranno grandi e sicuri». Qual è il suo punto debole? «La politica sulle armi: l’unico punto su cui non sono d’accordo con lui». Spesso le lobby delle armi appoggiano interventi militari all’estero… «Trump non è un tipo che si fa intimidire. Con lui non ci saranno più guerre, perché – e lo dice – non è interessato ad andare in altri Paesi a “portare la democrazia”. Gli importa solo dell'America». All’estero viene accostato a Le Pen, Salvini, Orban. Che c'è di vero? «Lui è più solido. Dietro le quinte è moderato, pacato, ragionevole. Sa di cosa parla, gli altri scelgono la linea dura perché il vento tira in quella direzione. Lui sente una vocazione, e lo dice: vuole restituire al suo Paese ciò che il Paese gli ha dato». Se vincerà Trump, continuerà a lavorare con lui? «Pensare a queste cose porta sfortuna. Ora si pensa solo alla campagna». Qual è il luogo comune che tutti ripetono su Trump e non è vero? «Quello che viene detto sul suo presunto sessismo. Con le donne si comporta bene. Con la moglie e i figli è tenerissimo. La sua famiglia è stupenda». In Italia sarebbe mai possibile un'esperienza come la tua? «No. In Italia ai rally le prime dieci file sono riservate ai politici. Ho avuto proprio la sensazione di stare vicino a Trump molto più di quanto non mi aspettassi». Se invece vincesse la Clinton? «L’America rimarrà la stessa di Obama. Piatta». *Oltre al prezzo del quotidiano IN EDICOLA CON il giornale Vitamina Il mensile di storie e fumetti per crescere alla grande Scegli Vitamina per i tuoi bambini e guidali alla scoperta del piacere della lettura. Vitamina, l’avventura di un vero libro! In questo numero il racconto illustrato “L’affare zaffiri”. In edicola a €4,50* Scopri Vitamina su ANC IN LIBRHERE www.leggereallagrande.it IA e sulla nostra pagina /leggovitamina mm FUMETTI DIVERTIMENTO STORIE GIOCHI Venerdì 24 giugno 2016 INTERNI 11 il Giornale __ MEDIA E POLITICA Napolitano bacchetta i senatori: «Scarse conoscenze in politica estera» Staino direttore dell’Unità: «Ma non ho chiesto il permesso a Renzi» «Al Senato sono abbastanza colpito dal velo di scarsa conoscenza dei fondamentali in materia di politica estera dei miei colleghi» Così l’ex capo dello Stato Giorgio Napolitano al dibattito sulla politica estera per i 50 anni dell'Istituto Affari Internazionali. IL CASO di Anna Maria Greco Roma L a nuova Rai assomiglia più che alla tv di Stato a quella del Partito della Nazione. Le indiscrezioni sui nuovi palinsesti parlano di un’infornata di esterni, anche con clamorosi ritorni, da Walter Veltroni a Michele Santoro e Gad Lerner fino al gruppo dei «foglianti» convertiti al renzismo: Giuliano Ferrara, Pietrangelo Buttafuoco, Mario Sechi, Annalisa Chirico. E a Riccardo Luna, digital champion del governo Renzi, sarebbero state affidate 12 puntate sui temi del web per uno dei canali specialistici della Rai. La presentazione a porte chiuse del piano per la prossima stagione, che lunedì arriverà al voto e il giorno dopo sarà presentato ufficialmente agli investitori pubblicitari, ha subito suscitato polemiche e malumori non solo tra i consiglieri d’opposizione, ma anche tra gli altri che minacciano di votare contro in massa o di disertare la riunione, ma si riservano però un valutazione «tecnica» finale. Protesta anche il sindacato interno Usigrai: «sconcerto» per le voci su palinsesti «che sembrano ancora una volta mortificare i professionisti interni». In effetti, è tutto un pescare fuori. L’ex premier e leader Pd Walter Veltroni, che da tempo ha scoperto nella cultura il suo core business, sarebbe autore di ben due programmi, uno su Raiuno di varietà in 10 LA PROTESTA «No» di Usigrai. In Cda si va allo scontro, Diaconale: no agli amici del salottino puntate dedicate a temi d’attualità e uno su Rai Storia Di Michele Santoro nella riunione di ieri non si è parlato, ma la voce gira da tempo e sembra proprio che la trattati- Tra «Repubblica» e «Foglio» la Rai è la tv della Nazione Infornata di esterni graditi al renzismo nei nuovi palinsesti. Da Ferrara alla De Gregorio, ecco le novità GLI ALFIERI DELLA BIGNARDI EX LEADER DEL PD Walter Veltroni ha guidato i dem dal 14 ottobre 2007 sino al febbraio 2009 BASTA TALK SHOW Michele Santoro torna in Rai. Non con un nuovo talk show ma con le sue docu-fiction 3,81% 2011 Lo share su Rai3, lo scorso 17 marzo, per «I bambini sanno», secondo film di Walter Veltroni È l’anno dell’addio alla Rai di Michele Santoro. Il primo talk show, dal 1987 al 1992, è stato Samarcanda DAI LIBRI ALLA POLITICA Concita De Gregorio è a «Repubblica» dal ’90. Da 3 anni su Rai3 guida «Pane quotidiano» DIETRO LE QUINTE L’ex direttore del «Foglio» Giuliano Ferrara torna in Rai come autore di Buttafuoco 3 anni 2 È il periodo di Concita De Gregorio come direttore de «L’Unità». È la prima donna a ricoprire questo incarico Gli anni di «Qui Radio Londra» di Giuliano Ferrara È andato in onda su Rai2 nel 2011 e nel 2012 va con il giornalista, uscito burrascosamente da Viale Mazzini nel 2011, possa andare in porto. Su Raidue condurrebbe una serie di docu-fiction realizzati dalla sua casa di Il Sudoku 8 Il vignettista Sergio Staino si appresta a diventare il nuovo direttore dell’Unità in sostituzione di Erasmo D’Angelis. «Mi è stata chiesta la disponibilità e io l’ho data con entusiasmo, però non ho ancora parlato con Renzi e quindi la cosa è tutta da vedere» 6 7 2 9 5 1 7 3 5 4 8 7 3 6 2 8 7 9 6 2 5 6 9 4 6 8 1 7 produzione. Mentre Virus di Nicola Porro viene cancellato e lui se ne va a Mediaset, si registra il gran rientro dell’ex direttore del Foglio Ferrara, che sareb- Come si gioca be autore del programma di Pietrangelo Buttafuoco, sempre su Raidue cui collaborerebbero Sechi, la Chirico e il giornalista del Corriere della Sera Francesco Verderami. Il Lotto Tempi Completare lo schema, riempiendo le caselle vuote, cosicché ciascuna riga orizzontale, colonna verticale e riquadro 3x3 (col bordo più spesso) contenga una sola volta tutti i numeri dall’1 al 9. Buon divertimento Facile 17 Medio 1 7 8 5 4 9 6 2 3 4 2 6 3 1 8 7 5 9 9 6 4 8 7 5 2 3 1 2 1 7 6 9 3 8 4 5 3 8 5 4 2 1 9 6 7 7 5 9 2 3 4 1 8 6 6 3 2 1 8 7 5 9 4 25 Difficile Impossibile 43 66 8 4 1 9 5 6 3 7 2 CONCORSO n. 75 di giovedì 23/06/2016 Montepremi Estrazioni 18 La soluzione di ieri 5 9 3 7 6 2 4 1 8 Con l’Elefantino, che abbandonò il servizio pubblico nel 2012 sentendosi «mobbizzato», sarebbe a buon punto la trattativa condotta da Francesco Merlo, ex di Repubblica ora vice del direttore editoriale per l’informazione Carlo Verdelli. Ancora su Raidue l’ex Iena Alessandro Sortino condurrebbe un programma di reportage intitolato Nemo. Altro ritorno quello di Gad Lerner, che avrebbe già firmato per Raitre. Il programma che condurrà avrà sei seconde serate di 40 minuti dedicate in particolare al tema dei migranti. Il titolo sarà: «Islam, Italia. Chiuderebbe, invece, Ballarò, ma a Massimo Giannini sarebbe stato offerto un programma di grandi interviste in otto puntate. E la direttrice della rete Daria Bignardi annuncia per il nuovo programma informativo un volto nuovo, «rubato» a Sky: Gianluca Semprini. Con una striscia serale quotidiana da 10 minuti dovrebbe esserci sulla stessa rete Pif, mentre Annalisa Bruchi lascia 2Next e si prende Tabloid, rotocalco domenicale di Raidue. Su Raitre rimane Fabio Fazio con Che tempo che fa (salta il sabato e si allunga con 3 ore domenica), ma anche il giovedì con 9 puntate di Rischiatutto. Mentre Milena Gabanelli con il suo Report slitta al lunedì per non sovrapporsi. Fa lo stesso Riccardo Iacona, con il suo Presadiretta. Confermati Lucia Annunziata con In 1/2h, Gerardo Greco con Agorà, trasmissioni affidate ad Alberto Angela, Alessandro Baricco e Concita De Gregorio (lei non più di libri ma di attualità) e Chi l’ha visto? avrà una striscia quotidiana alle 12,25. La Bignardi, nell’audizione in commissione di Vigilanza Rai dove fa anticipazioni sulla programmazione invernale dice che punta al «pluralismo». Ma è proprio il punto contestato dai consiglieri d’opposizione, Giancarlo Mazzuca e Arturo Diaconale, che preannunciano voto contrario. «Non posso votare - dice quest’ultimo- un palinsesto segnato dagli amici del salottino, politicamente corretti e omologati al pensiero unico. Questo piano incide negativamente sul pluralismo della Rai. Bisognerà tenere sotto controllo il settore dell’informazione, soprattutto in vista delle nomine ai vertici dei tg». 87 Ora inizio ------------------Ora fine ------------------- Numero Jolly 1 Numero Superstar 57 Euro Punti 6 JackPot Punti 5+1 Punti 5 Punti 4 Punti 3 Punti 2 5 stella 4 stella 3 stella 2 stella 1 stella 0 stella 3.899.832,00 97.676.756,96 32.758,59 297,23 24,97 5,20 29.723,00 2.497,00 100,00 10,00 5,00 Nazionale Bari Cagliari Firenze Genova Milano Napoli Palermo Roma Torino Venezia 44 17 65 69 17 57 20 30 36 35 75 87 81 56 12 59 27 12 68 86 23 77 Numero Oro 17 36 90 25 35 55 65 36 87 29 80 10 50 68 17 66 28 15 50 71 23 73 72 12 17 20 23 25 27 30 35 36 56 15 70 88 24 50 8 55 42 47 89 82 57 59 65 68 69 75 77 81 86 90 12 ATTUALITÀ Venerdì 24 giugno 2016 UCCISO DALLE TESTE DI CUOIO SIT-IN DI 16 ORE A WASHINGTON Si barrica nel cinema e spara Un pazzo spaventa la Germania L’uomo ha preso in ostaggio 15 persone vicino a Francoforte, poi il blitz della polizia. Si era temuto l’attacco terroristico Noam Benjamin Berlino Allarme terrore a Viernheim, cittadina dell’Assia, Land occidentale della Germania. Nel primo pomeriggio di giovedì un uomo si è introdotto in un cinema multisala. Armato di un fucile e con il volto coperto da una maschera, l’uomo ha preso in ostaggio gli spettatori in sala. I testimoni oculari hanno parlato di almeno quattro colpi risuonati all’interno del cinema: le esplosioni hanno fatto scattare un allarme che ha dato vita all’intervento delle forze dell’ordine. Mentre la polizia della vicina Darmstadt confluiva sul luogo del sequestro, le teste di cuoio degli Spezialeinsatzkommando (Sek) venivano elitrasportate da Francoforte, poco più a nord. Viernheim precipitava intanto nel terrore: negozi chiusi e strade deserte in attesa di capire la sorte dei sequestrati. Le prime notizie fatte circolare dai media tedeschi parlavano di una ventina di persone rimaste ferite nella sparatoria. Subito è stato dato credito alla pista islamica: la Germania non è nuova ad allarmi finti e veri e nelle menti dei cittadini ancora vivo il ricordo dei fatti di Grafing nei pressi di Monaco. Qui lo scorso 10 maggio uno squilibrato assalì a coltellate gridando «Allahu akhbar» i pendolari che alle cinque del mattino si accingevano a salire su un regionale diretto nella capitale bavarese. Bilancio: un morto, tre feriti e una nazione sotto shock mentre i telegiornali mostravano le porte immacolate del regionale macchiate del sangue delle vittime. Fermato dalla polizia, l’uomo non risulterà in alcun modo legato all’estremismo islamico: si trattava invece di una vecchia conoscenza dei servizi psichiatrici di altri Länder. A Viernheim la storia si è ripetuta: la pista islamica non ha niente a che fare con il Giornale l’accaduto. E tuttavia l’esito dell’aggressione è stato molto diverso da quello di Grafing: nessuno degli ostaggi è rimasto infatti ferito o ucciso, mentre lo squilibrato è stato abbattuto dall’intervento dei Sek. Per prima è stata la polizia della vicina Darmstadt a spiegare che nessun indizio sembrava portare a una matrice del radicalismo religio- so. Poco dopo è intervenuto lo stesso ministro degli Interni dell’Assia, Peter Beuth, che ai giornalisti ha confermato come un uomo armato e mascherato avesse preso degli ostaggi a Viernheim e fosse poi stato abbattuto dai reparti speciali. «L’assalitore è penetrato nel multisala e, secondo le informazioni da noi raccolte, SCENARIO DA INCUBO In azione forze speciali ed elicotteri, ma l’arma dello squilibrato era a salve TESTE DI CUOIO Un protagonista del blitz di ieri a Viernheim sembrava molto confuso - ha affermato il ministro -. Alcune persone erano tenute in ostaggio, c’è stato uno scontro con la polizia e alla fine l’uomo è rimasto ucciso». E i quattro colpi esplosi prima dell’arrivo delle forze dell’ordine? «Non ci risulta che alcuni degli spettatori del cinema sia rimasto ferito», ha aggiunto Beuth. Nella piccola sala scelta dall’aggressore, sulla cui identità e origine etnica la polizia ha mantenuto il più stretto riserbo, si trovava una quindicina di persone, fra le quali alcuni bambini: tutti in cerca di refrigerio in una giornata in cui nella regione si sono toccati i 35 gradi. La circostanza che siano rimasti tutti illesi in uno spazio ristretto ha lasciato tutti stupiti. Più tardi si è capito che non è stata questione di fortuna: l’aggressore sarebbe entrato nel cinema con un fucile caricato a salve. I democratici occupano il Congresso «Stop alle armi senza controllo» Washington È andato in scena per più di 16 ore il sit-in di protesta dei deputati democratici sul pavimento della Camera del Congresso americano in segno di protesta per il mancato voto sulla legge per il controllo della vendita di armi negli Stati Uniti. La seduta, riferiscono i media americani, è stata aggiornata al 5 luglio, dopo le vacanze per la festa nazionale del 4 luglio, ma i deputati hanno minacciato di continuare la loro protesta per chiedere che vengano messi in votazione due progetti di legge per limitare l'acquisto delle armi. Nel corso della notte il capogruppo repubblicano Paul Ryan ha tentato più volte di riprendere il controllo della situazione, ma i deputati democratici, che si sono organizzati con sacchi a pelo, cuscini e coperte, hanno cantato e scandito slogan bloccando di fatto i lavori dell'aula. La scena, inizialmente trasmessa in diretta tv, è stata poi mandata live su internet attra- verso Periscope dai deputati coinvolti nella protesta, dopo che le telecamere del canale ufficiale della Camera sono state spente dai repubblicani. Nel frattempo un nutrito gruppo di cittadini si è radunato fuori dalla sede del Congresso per sostenere a distanza l'occupazione. Quella inscenata al Congresso è l'ultima mossa dei democratici per convincere la maggioranza repubblicana a prendere provvedimenti più severi sul controllo delle armi, dopo la sparatoria di massa della scorsa settimana a Orlando, in Florida. In un'intervista con la Cnn, Ryan ha definito l'azione dai democratici «niente di più che una trovata pubblicitaria». Per Ryan il problema non è il controllo delle armi, ma piuttosto il terrorismo. «Scopriamo che cosa possiamo fare per prevenire futuri attacchi terroristici. E se una persona si trova su una black-list e cerca di acquistare una pistola, abbiamo già delle procedure da mettere in atto», ha affermato. LIBIA Ecco quel che rimane del nostro consolato a Bengasi A cinque anni dalla riapertura alla presenza dell’allora ministro degli Esteri Frattini, il consolato italiano a Bengasi è in rovina L’edificio è stato semidistrutto durante gli scontri tra fazioni libiche Venerdì 24 giugno 2016 ATTUALITÀ 13 il Giornale SETTE ANNI DI LAVORI, DAL 2009 AL 2016 GLI SCAVI Per preparare gli invasi delle sei chiuse e dei 18 bacini ausiliari di acqua sono stati effettuati 53 milioni di metri cubi di scavi LA STORIA di Marcello Zacché Panama City «N osotros también tenemos lugar en la historia». «Anche noi abbiamo un posto nella storia» è diventato il motto di manager, ingegneri, operai, che hanno progettato, costruito e da poco consegnato il secondo canale di Panama. Un’affermazione di orgoglio finita anche sull’hashtag twitter istituzionale, #canalampliado, a sottolineare che la più grande opera ingegneristica mai realizzata al mondo da decenni non appartiene solo al Paese centroamericano che l’ha voluta, la gestirà e ne sta facendo pure una questione di propaganda politica in chiave post Panama Papers. Ma anche a chi PARATOIE Le 16 paratoie che aprono le chiuse, alte 33 metri, lunghe 58 e profonde 10, sono state prodotte a Udine e trasportate a Panama in nave CHIUSE Sono tre sull’Atlantico e tre sul Pacifico, regolate da 8 coppie di paratoie. Consentono alle navi di salire e scendere un dislivello di 27 metri A 102 ANNI DALLA PRIMA APERTURA DELL’ISTMO CENTROAMERICANO Panama raddoppia il canale con un’opera made in Italy Domenica l’inaugurazione dello storico ampliamento realizzato dal consorzio guidato da Salini Impregilo che potranno arrivare a 360 metri di lunghezza per 49 di larghezza con una portata di 14mila containers. L’ampliamento è stata una scelta strategica per rispondere a un mercato di traffici marittimi in evoluzione e sempre più condizionato dalla Cina. Non a caso Pechino ha rilevato una concessione per provare a farsi addirittura il suo canale, 1.200 chilometri più a nord, in Nicaragua. Un progetto che, soprattutto per gli effetti ambientali per una lunghezza di 270 chilometri, tre volte il canale di panama, pare al momento irrealizzabile. Ma questa è un’altra storia. Quella attuale, invece, inizierà domenica 26, con l’inaugurazione dell’ampliamento, per la quale il presidente panamense Juan Carlos Varela ha invitato una settantina tra capi di Stato e di governo di tutto il mondo, in una tribuna d’onore allestita sul lato pacifico, a pochi chilometri dalla capitale Panama City. Lo spettacolo sarà l’uscita della pri- ma nave in transito completo, che è stata sorteggiata tra i 15 grandi clienti del canale. Ha vinto il cargo Andronikos, che appartiene proprio a un colosso cinese, Cosco Shipping, casualmente anche primo cliente di Panama. Ciò non gli darà però alcun vantaggio economico: per la traversata si versano all’Autorità del canale tra gli 800mila e il milione di dollari e li pagano tutti. È il costo del biglietto dell’«ascensore» più grande del mondo, come lo ha chiamato Giuseppe Quarta, manager Salini Impregilo, amministratore delegato del consorzio, trapiantato nel cantiere ormai da due anni. Perché di questo si tratta: per attraversare l’istmo di Panama, già nel 1900 gli americani avevano capito che serviva un sistema di chiuse. Infatti tra i due oceani c’è una densa foresta equatoriale che presenta un dislivello di 27 metri sul livello del mare. A questa altezza gli americani, bloccando il corso del fiuCOSTRUZIONI Pietro Salini, ad del gruppo Salini Impregilo, impegnato in grandi opere in 50 Paesi del Mondo PORTATA La larghezza delle navi passa da 32,5 a 49 metri e la capacità triplica quest’opera, non semplice, ha realizzato, in sette anni. Parliamo soprattutto di italiani, perché il cuore di ingegneria e idraulica di questo lavoro è made in Salini Impregilo, l’impresa romana che detiene il 48% del consorzio Gupc, partecipato dagli spagnoli di Sacyr e, in misura minore, dalla belga Jan de Nul e la locale Cusa. Sei miliardi di costi per un’autostrada transoceanica che attraverso chiuse e paratoie permette a colossi lunghi come il doppio dell’asse del Colosseo e larghi come una piscina olimpica, alti come un palazzo di 10 piani e pesanti 4mila tonnellate, di innalzarsi a 27 metri dal livello del mare e poi ridiscendere, dopo 80 chilometri di navigazione assistita. L’ampliamento - come è più corretto dire perché riguarda il raddoppio di ingresso e uscita dal canale - permetterà il transito dall’Atlantico al Pacifico e viceversa di navi tre volte più capienti di quelle (cosiddette Panamax) che passano da queste parti fin dal 1914, quando fu inaugurato il passaggio, made in Usa, che resta in funzione. Le «PostPanamax» sono bestioni CONTROLLO Il primo passaggio-prova della nave maltese Baroque del 9 giugno, assistito da due pilotine e gestito dalla Torre di controllo 27 900.000 Sono i metri di dislivello da salire e poi discendere per attraversare la foresta pluviale tra i due oceani È il costo, in dollari, del «biglietto» per attraversare il nuovo set di chiuse del canale di Panama me Chagres, hanno creato il lago artificiale Gatun, facilmente accessibile dall’Atlantico. Mentre per collegarlo al Pacifico hanno scavato per 13 chilometri nella roccia della Culebra. Nell’opera, durata sette anni, sono morte oltre 25 mila persone, tra incidenti di lavoro e malaria. A quel punto è stato aggiunto l’«ascensore». Per fare questo raddoppio ci sono voluti due anni più del previsto per le sorprese geologiche che sono state scoperte al momento degli scavi, e sulle quali è aperto un contenzioso da oltre 2 miliardi di dollari di extracosti reclamati dal Gupc al governo di Panama. Ci hanno lavorato, nei momenti di picco, fino a 11mila addetti contemporaneamente, con un costo in perdite umane di 8 persone, tragico, ma inferiore alle più ottimistiche stime per opere di questo tipo. Che ha richiesto 5 milioni di metri cubi di tonnellate di calcestruzzo e 270mila tonnellate di acciaio (l’equivalente di 10mila torri Eiffel). Per Panama, oggi più che mai uno «Stato-canale», significherà 35-40 passaggi di navi al giorno, per 13-14mila transiti l’anno, da e per 160 Paesi e 1.700 porti. Un’opera per il mondo intero. Ma un po’ più per Panama, che avrà ricavi triplicati, dagli attuali 2 fino a 6 miliardi di dollari l’anno. il 10% del Pil. LA TRAVERSATA PANAMA Oceano Pacifico Oceano Atlantico Sud America Il canale di Panama collega oceano Atlantico e Pacifico Colon lungo un percorso di 80 km Il canale che le navi percorrono Panama City salendo con un sistema di tre chiuse un dislivello di 27 m, Lago Gatùn navigando lungo un lago artificiale, e quindi tornando Oceano al livello del mare attraverso Pacifico altre tre chiuse Oceano Atlantico 1 La nave entra nella prima chiusa 2 Si chiude la 1ª paratoia 3 Si alza il livello dell’acqua di 9m, 5 per gravità, dalle vasche collegate 4 Si apre la seconda paratoia e la nave avanza nella seconda chiusa 5 All’uscita della terza chiusa la nave ha superato 27 m di dislivello e inizia la traversata del canale 4 3 3 2 1 Canale di Panama ATLANTICO Le tre chiuse (con i 9 bacini d’acqua) che regolano il nuovo ingresso al canale dal lato dell’oceano Atlantico I segreti di un capolavoro idraulico I giganti d’acciaio arrivati da Udine e i 300 milioni di litri d’acqua risparmiati per ogni nave Le chiuse di Salini Impregilo, rispetto a quelle del genio miliare Usa del 1914, oltre a essere più grandi sono anche più moderne ed ecosostenibile. Funzionano così: quando la nave imbocca il canale la prima coppia di paratoie (sono doppie per «ridondanza» cioè per sicurezza), scorrendo su un binario, si apre e permette l’ingres- so della nave. Poi, richiusa la paratoia, inizia il riempimento, fino a innalzare la nave di 9 metri. A quel punto si passa nella seconda camera e poi nella terza, da dove la nave uscirà, a quota 27, per iniziare la traversata del canale. Per poi ridiscendere, 80 chilometri dopo, nello stesso modo. I segreti dell’opera sono due. Il pri- mo è il sistema delle 8 coppie di paratoie, giganti d’acciaio alti fino a 33 metri, lunghi 58 e profondi 10, che sono anch’esse italiane: prodotte a Udine da Cimolai, sono state trasportate per nave fino ai cantieri. A differenza delle paratoie del vecchio canale, che si aprono verso l’interno, queste scorrono a scomparsa sulle loro rotaie. Il secondo è il sistema di controllo dell’ambiente e del consumo idrico: le chiuse si svuotano e riempiono solo per gravità; e ognuna di esse è dotata di un bacino ausiliario studiato per risparmiare il 60% dell’acqua utilizzata. Risultato: ogni transito «costa» 200 milioni di litri invece che i 500 milioni utilizzati dal vecchio canale. 14 ATTUALITÀ IL CASO di Nino Materi A ntonella Caputo lo dichiarò al Giornale che l’aveva rintracciata nella sua abitazione alle Vele di Scampia, dove Gomorra non è solo una fiction della tv ma una realtà dell’anima: «Marianna jettò abbasc Totò» («Marianna buttò giù Antonio»). Cerchiamo di fare chiarezza, districandoci tra tanti parenti-serpenti di una storia anzi, di due storie - che mettono i brividi. Antonella Caputo, è la sorella di Raimondo Caputo accusato di aver violentato e ucciso Fortuna (Chicca) Loffredo, 6 anni, la bimba di Caivano precipitata giù dal terrazzo di un palazzo del quartiere Par- Venerdì 24 giugno 2016 L’ORRORE DI CAIVANO Totò, il bimbo di 3 anni ucciso dalla mamma per fare dispetto all’ex Marianna Fabozzi, già in cella per il delitto di Chicca, è accusata di omicidio volontario che della figlia maggiore di Marianna Fabozzi era l’amichetta del cuore. Fu lei infatti a rompere il muro di silenzio alzato dagli adulti attorno alle pratiche pedofile in uso nel palazzo maledetto di Caivano: «Ho visto Titò (questo il soprannome di Raimondo Caputo ndr) su Chicca, lei cercava di difendersi - racconto la bimba ai carabinieri -. Poi fortuna precipitò giù. Io raccontai tutto a mamma (Marianna Fabozzi ndr) ma lei disse che dovevo tenere il segreto. A mia ma- dre raccontai anche delle cose brutte che mi faceva Titò sul letto, ma lei mi rispose che poi “mi sarebbe passato tutto“». Il legame che unisce la morte di Antonio a quello di Fortuna è stato sancito ieri anche dalla Procura di Napoli che ha indagato Marianna Fabozzi per omicidio volontario in relazione alla morte di suo figlio Antonio Giglio, 3 anni, morto il 27 aprile 2013 dopo essere caduto dalla finestra dell'abitazione della nonna, al settimo piano di un palazzo nel Parco Verde di Caivano (Napoli). La Procura di Napoli, nel 2013 competente sul territorio di Caivano prima della creazione del Tribunale e della Procura di Napoli Nord, indagava per omicidio colposo ipotizzando una culpa in vigilando nei confronti della donna, responsabile secondo i magistrati di non aver controllato il figlio mentre si affacciava per vedere un elicottero, cadendo nel vuoto. Le analogie con il caso di Fortuna Loffredo, la bimba di 6 anni morta il 24 giugno 2014 dopo essere caduta nel vuoto dallo stesso palazzo, e le dichiarazioni della sorella di Raimondo Caputo, secondo la quale sarebbe stata Marianna Fabozzi a scaraventare nel vuoto il figlio, hanno impresso una svolta nelle indagini; tre giorni fa il nuovo reato di omicidio volontario ipotizzato nei confronti della donna, che ieri è stata sentita dai magistrati nel carcere di Benevento dove è detenuta per complicità con Raimondo Caputo nell’omicidio di Fortuna e nella violenza sessuale perpetrata nei confronti delle sue stesse tre figlie minorenni. Ieri Radio1 Rai ha rilanciato un file audio con le terribili accuse di Antonella Caputo contro la Fabozzi: «La tapparella era rotta, alzata a metà, lei l’ha sollevata ancora e ha buttato giù il figlio». E poi: «L’ex marito la ricattava, non voleva farle vedere la creatura. E allora lei ha detto: “O con me o con nessuno”». Un attimo dopo il corpo di Antonio era sul marciapiede. Morto. Con la testa fracassata. Sull’asfalto inzuppato di sangue. SCOOP La cognata aveva dichiarato al «Giornale»: «Il figlio lo ha ucciso lei» co Verde. Marianna è invece Marianna Fabozzi compagna di Raimondo Caputo e madre di Antonio, 3 anni, il bimbo morto un anno prima di Chicca in circostanze terribilmente identiche: «volando» da una finestra del medesimo edificio. Nel momento in cui Totò precipitò, in casa di Marianna Fabozzi c’era Antonella Caputo che, fin da subito, accusò la cognata. Incredibilmente però il caso fu archiviato come «incidente domestico»; ma quando l’anno successivo a quell’«incidente domestico» si consumò il dramma di Fortuna Loffredo, fu evidente che due casi così «fotocopia» non potevano essere frutto di una coincidenza. L’inchiesta sulla morte di Totò fu così riaperto e si scopri che anche lui, esattamente come era accaduto per Fortuna, era stato vittima in passato di abusi sessuali. Sullo sfondo di tanta miseria umana, un patto infame tra Raimondo Caputo e la sua compagna Mariana. In sostanza Raimondo Caputo offrì alla Fabozzi il seguente accordo: «Io non dico che sei stata tu a gettare Totò dalla finestra e tu mi consenti di fare sesso con le tue tre figlie». Così per quelle povere bambine cominciò il calvario. Una di queste tre bimbe è la superteste che ha inchiodato Caputo anche rispetto alla morte di Chicca IN TV Marianna Fabozzi prima di essere arrestata, è apparsa in tv proclamando la sua innocenza. Nella foto piccola il figlio Totò, 3 anni LA PICCOLA STUPRATA E ANNEGATA NEL BENEVENTANO Sotto torchio anche i genitori di Maria Il giovane rumeno non è il solo sospettato. Il pm: indagini ad ampio raggio Trascorrono le ore ma la svolta - attesa e data sempre per «imminente» - non arriva. Gli inquirenti lanciano una frecciatina alla stampa: «A noi non interessa sbattere il mostro in prima pagina. Le indagini sono ad ampio raggio. E non escludono nessuno». Come dire: Daniel, il giovane rumeno indagato per omicidio e violenza, non è più (o non è mai stato) l’unico sospettato per la morte di Maria, la bimba di 9 anni stuprata e annegata in una piscina di un agriturismo a San Salvatore Telesino (Benevento). La vittima potrebbe essere stata condotINNOCENTE Maria, 9 anni, la bimba rumena trovata morta annegata in una piscina a San Salvatore Telesino Il sospettato principale è un 21enne rumeno che però si dichiara innocente ta da altri nell’agriturismo che ha fatto da teatro al dramma della bimba. Intanto si cerca di ricostruire con la massima precisione lo scenario di piazza Pacelli, vicina alla chiesa e occupata dalle giostrine per la festa di Sant’Anselmo. Non era affollata domenica sera la piazza, perché intorno alle 20 aveva da poco smesso di piovere e stavano per riprendere i festeggiamenti del santo patrono. L’assassino potrebbe nascondersi anche nelle ombre di quella piazza. Tecnicamente Daniel, l’operaio rumeno 21enne di San Salvatore Telesino, è ancora l’unico indagato per l’omicidio e la violenza sessuale su Maria, ma la sensazione è che si guardi anche altrove. Famiglia della vittima compresa. Le lunghe ore di interrogatorio alla madre e al padre di Maria sono lì a dimostrarlo. Da parte sua Daniel non ritratta la versione fornita sin dal primo momento. Ieri è stato ancora convocato nella caserma dei carabinieri e ha ribadito di aver incontrato la bimba: «È venuta a cercarmi a casa, fermandosi sull’uscio e chiedendomi di farle compagnia». E così il giovane operaio - questa almeno la sua ricostruzione dei fatti -l’ha portata con sé verso Telese Terme, dove avrebbe dovuto far visita a un familiare: «Il tragitto era però impegnato da una gara podistica e perciò siamo rientrati con la mia Volkswagen Polo a San Salvatore, dove ho lasciato la piccola nei pressi della chiesa». Tra il primo interrogatorio, avvenuto nella mattinata di lunedì scorso, a poche ore dal ritrovamento del corpo di Maria nella piscina dell’agriturismo, e il secondo, concluso intorno all’una del giorno successivo, i carabinieri hanno cercato tutti i riscontri possibili alla versione di Daniel. Daniel ha detto la verità? Sul punto i carabinieri non si sbilanciano. Idem i pm titolari dell’inchiesta. Ieri anche i genitori della bambina sono stati ascoltati per moltissimo tempo. Con loro sono state ricostruite non soltanto le ultime ore trascorse con la figlia, ma anche tutta la rete dei rapporti di Maria nel piccolo centro sannita: la parrocchia, la scuola, la comunità romena presente nel paese. Prima ancora erano state ascoltate alcune amiche della bimba, forse le stesse indicate da Daniel e che avrebbero visto l’operaio lasciare la bimba intorno alle 20. Ma il vero rebus è: cosa è successo dalle 20 in poi? NM il Giornale MASSA Dimenticano le pinze nell’addome: paziente muore Altro che malasanità Questa è sanità killer. Quando dalle radiografie apparve l'immagine di quelle pinze lunghe 18 centimetri dimenticate lì, nell'addome del paziente, c'è chi non voleva credere ai propri occhi. Invece era tutto vero. Come dimostrano anche i nove rinvii a giudizio. Adesso a distanza di due anni la vittima di quella «svista» è morta e i legali hanno presentato una denuncia per omicidio colposo. Il paziente si chiamava Stefano Miniati, aveva 57 anni, ed era l'erede dell'archivio storico fotografico del nonno, un pezzo di storia della Toscana. Secondo gli avvocati della famiglia, Roberto Margara e Leonardo Angiolini del foro di Massa, la morte di Miniati, avvenuta martedì all'ospedale Cisanello di Pisa, sarebbe legata a quell'errore clamoroso e ai due interventi chirurgici ai quali l'uomo fu sottoposto all'ospedale di Massa (dove fu dimenticata la pinza). Per più di quattro mesi, dopo il primo intervento, Stefano Miniati fu devastato da dolori lancinanti. Poi la pinza gli fu tolta. Ma con conseguenze devastanti. LA SPEZIA Terremoto di magnitudo 4 Tanta paura ma pochi danni Un terremoto di magnitudo 4.0 e con profondità 7 chilometri, è stato registrato ieri alle 16.37 in provincia di La Spezia. L'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha localizzato l'epicentro a circa un chilometro da Santo Stefano di Magra, alle porte del capoluogo di provincia. La popolazione ha sentito chiaramente la scossa. Non si hanno notizie di danni a cose o persone. Paura non solo nei paesi intorno all'epicentro ma anche nel capoluogo stesso, dove molti cittadini si sono precipitati fuori di casa. Gli studenti di una scuola superiore ancora impegnati nelle prove dell'esame di maturità sono fuggiti dalle aule al momento della scossa. Stessa situazione nei centri commerciali de La Spezia e di Santo Stefano Magra dove centinaia di clienti e addetti sono stati fatti allontanare. I vigili del fuoco stanno verificando alcune crepe e fessurazioni segnalate in alcuni edifici, ma non risultano situazioni di pericolo. A Sarzana, al momento della scossa, era in corso la riunione dei sindaci dell'ente Parco di Montemarcello Magra Vara. 16 ATTUALITÀ Venerdì 24 giugno 2016 Roberto Pellegrino SPAGNA Madrid La prossima volta che deciderà di scatenare una lite-telematica con la sua fidanzata tramite messaggi istantanei, M.S.L., un ventenne incensurato di Granada, ci penserà ben due volte. Il giovane, ignaro delle ultime leggi approvate per tutelare e difendere il gentil sesso, si è trovato a sperimentare sulla sua pelle, la loro estrema durezza. Tutto accade qualche giorno fa: il ventenne litiga al cellulare con la sua fidanzate e tramite WhatsApp l’apostrofa con un banale vete alla mierda, uno degli insulti più comuni tra i ragazzi e, molto meno sgradevole e incisivo di un «vaffa». La fidanzata, che ora diremo ex, in un primo momento contraccambia l’invito del ragazzo, poi non ci sta a subire tale affronto e si rivolge alla polizia, portando come prova il messaggino. A quel punto le autorità andaluse attuano un protocollo speciale che attiva un meccanismo inarrestabile di tutela secondo i dettami della più che famige- Per un «vaffa» alla fidanzata si può finire ai domiciliari È l’ultima follia del politically correct: un ventenne di Granada agli arresti per aver insultato la ragazza in chat gio d’insulto è pari «a un’offesa personale di genere» e rientra nella serie di crimini del cy- ber-acoso, ovvero della persecuzione via web. Il caso è l’ennesimo risultato demenziale di una legge tanto giusta quanto scritta e attuata in modo sbagliato. Una legge voluta e approvata nel 2007 dall’esecutivo socialista del progressista premier José Luis Za- il Giornale patero che, oltre a riconoscere in un decreto la parità dei diritti umani alle scimmie, era convinto di porre fine al triste fenomeno dei femminicidi, inasprendo le sanzioni e creando tribunali appositi. La Spagna detiene il primato europeo di aggressioni e omicidi verso le donne, con una percentuale del 32% di casi in cui avviene una denuncia alle autorità (in Italia è il 17%), ma la Ley de Igualdad ha ridotto di poco tale fenomeno (il 7% in meno dicono i dati) e ha causato molto spesso un cortocircuito nel codice penale spagnolo fino a infliggere pene e sanzioUOMINI DISCRIMINATI AL LAGO D’ISEO Troppa affluenza: la passerella di Christo chiude di notte La passerella di Christo fa perdere la testa. Sulla creazione dell’artista bulgaro al lago lombardo d’Iseo che - ieri è stato deciso - verrà chiusa durante la notte, c’è chi si diverte a sfilare nei più diversi modi. Indossando un salvagente, chissà, forse per sentirsi più sicuro; poi, sempre sulla passerella di Christo, c’è chi si presenta «vestito» da Cristo. Trovate a parte la prefettura ha deciso di chiudere la passerella da mezzanotte alle 6 del mattino: la creazione ha infatti bisogno di maggiori manutenzioni e agli operatori serve più tempo per pulire COME È NATA LA VICENDA Lei porta il messaggio alla polizia, che avvisa il Tribunale della donna rata Ley de Igualdad de Genero. I poliziotti trasmettono la denuncia al Tribunale per la Donna che processa e condanna il giovane a cinque giorni di arresti domiciliari con menzione sulla fedina penale, oltre alle spese processuali e alla diffida a tenersi a un minimo di duecento metri dalla casa dell’ex: secondo il magistrato il messag- LUCA NANNIPIERI Il provvedimento voluto dalla sinistra di Zapatero tutela solo il gentil sesso ni spropositate. Varie associazioni che tutelano i diritti dei padri separati accusano tale legge di «inadeguatezza, razzismo e femminismo», citando vari casi di uomini innocenti finiti dietro le sbarre dopo essere stati processati e condannati da magistrati donne sul banco di un Tribunale per la Donna. Un altro squilibrio della Legge Zapatero coinvolge le «quote rosa»: in molti comuni spagnoli sono state annullate le elezioni delle giunte comunali per la mancanza di candidate donne. A Lugo, in Galizia e a Fuenlambrada, Comunità di Madrid, i sindaci hanno speso 350mila euro di soldi pubblici per dare le quote rosa anche alla segnaletica stradale, tra cui i semafori che alternano omini e a donnine che attraversano la strada. fuori dal coro LA PENISOLA DEL TESORO (ABBANDONATO) * Oltre al prezzo del quotidiano Un’analisi puntuale al di là di dati ufficiali (truccati) e facili manifesti di intenti governativi per sfatare un falso mito: per salvare i beni culturali non servono più finanziamenti, ma basta liberarli dall’oppressiva tutela di uno Stato sovietico che osteggia i privati e lo sviluppo imprenditoriale della cultura. Un pamphlet per denunciare lo stato di incuria e disattenzione in cui vegeta l’immenso patrimonio artistico e culturale italiano. LUCA NANNIPIERI storico dell’arte, collabora con il Giornale e con il settimanale Panorama. I suoi saggi sono incentrati sul rapporto tra arte e comunità. Il suo ultimo libro, in uscita, è Bellissima Italia! Splendori e miserie del patrimonio artistico nazionale. Ogni giovedì in edicola a soli € 2,50* Tutti i colori delle opinioni, libere dal pensiero dominante. Venerdì 24 giugno 2016 ATTUALITÀ 17 il Giornale CONDANNA A DUE ANNI A PISTOIA LA CASSAZIONE Fine pacchia: basta soldi ai bamboccioni scansafatiche Motociclista morto per evitare un incidente Il «pirata» è il pedone La ragazza attraversò dove non poteva. Così la legge scopre che chi va a piedi può essere pericoloso Gianpaolo Iacobini Attraversa la strada e causa la morte di un motociclista: condannata a due anni di carcere e al risarcimento dei danni. Farà storia, negli annali giudiziari, la vicenda della studentessa di Pistoia che nel maggio del 2015, tentando di tagliare a passo lesto la striscia d’asfalto che cinge la periferia della città, provocò il decesso di Roberto Signore. L’uomo viaggiava a bordo della sua moto, diretto al lavoro. La ragazzina, trasferitasi in Toscana dalla Cina con uno zio e da poco maggiorenne, andava a scuola come ogni mattina. Ma l’improvvisa chiusura della passerella pedonale l’aveva portata a cimentarsi nell’attraversamento a piedi delle carreggiate della Declassata, l’autostrada realizzata durante il Ventennio fascista, poi entrata a far parte del patrimonio comunale e di recente trasformata in statale. Un’arteria trafficatissima. La giovane riesce a schivare alcune auto in transito. Ma quando compie il balzo per saltare le ultime corsie, il suo destino s’incrocia con quello di Signore. Le telecamere di sicurezza catturano la scena: il centauro scorge la studentessa e per evitarla cade rovinosamente. Si spezza l’osso del collo. Morirà dopo dodici giorni di agonia. Intanto partono le indagini. La Procura non va per il sottile. E la diciottenne cinese viene indagata con l’accusa di omicidio colposo. Mai, o quasi, era accaduto prima: per i Tribunali d’Italia, in genere, il pedone ha sempre ragione. Tanto che a fine 2015 la Corte d’Appello di Roma, ribaltando una sentenza di senso contrario, aveva riconosciuto l’innocenza di un trentacinquenne che uscito ubriaco da un bar era stato investito: lui era stato assolto e rimborsato con mezzo milione di euro. Il suo investitore Quando la «diversità» può costare prima l’emarginazione, poi il lavoro. È toccato a un giudice trentino ristabilire un diritto ormai pienamente riconosciuto non solo dalla morale, ma soprattutto dalle leggi. Per questo l’istituto Figlie del Sacro Cuore di Gesù, scuola paritaria di Trento, è stato condannato dal tribunale di Rovereto per aver discriminato una docente in base al suo presunto orientamento sessuale. Il ricorso era stato presentato nel 2015 dall'insegnante e per i profili di discriminazione collettiva dalla Cgil del Trentino e dall'associazione radicale Certi diritti. «Il giudice ha accertato prima di tutto la discriminazione individuale subita dall'insegnante a decorrere dal colloquio del 16 luglio 2014, durante il quale alla stessa era stato chiesto di smentire voci per le quali ella avrebbe intrattenuto una convivenza sentimentale con altra donna. Al rifiuto di questa di accettare ingerenze nella propria vita privata da parte del datore di lavoro - spiegano dallo studio legale che ha seguito la donna - alla stessa l'allora dirigente dell'Istituto aveva al- condannato a qualche mese di galera e a pagare i danni. Alla base della decisione, un principio giuridico di matrice civilistica, che non manca di far avvertire i suoi effetti anche in ambito penalistico: il concorso di colpa. In sostanza, il comportamento del passante che con la sua indolenza contribuisce al verificarsi di incidenti non scagiona mai completamente il conducente di mezzi a motore che sia coinvolto nel sinistro, poiché tenuto ad adoperarsi per prevenire anche l’altrui negligenza. Ineccepibile in punto di diritto, un po’ meno in termini di giustizia sostanziale. Forse pure per questo già nei mesi scorsi l’aria aveva iniziato a cambiare: a Roma lo scorso aprile s’era beccato 4 mesi, per lesioni personali, l’incauto venditore di mozzarelle napoletano che camminando per via Nomentana aveva fatto scivolare un motorino con in sella una donna. E nelle stesse settimane la Procura capitolina aveva vistato il patteggiamento di una signora inglese responsabile del trapasso d’un ingegnere siciliano, di cui aveva cagionato la caduta mortale mentre lei zigzagava a piedi in zona Eur e lui sopraggiungeva col motociclo. Ma il Tribunale di Pistoia è andato ben oltre, sfornando una sentenza pilota, destinata a cambiare le modalità applicative del reato di omicidio colposo, contestato – come nel caso affrontato – anche al pedone. In effetti, una volta formulata l’imputazione, la Procura si è opposta al patteggiamento. Quindi i giudici della sezione penale hanno condannato la donna a 2 anni di reclusione, subordinando la concessione della sospensione condizionale della pena al risarcimento - entro 24 mesi - di 60.000 euro in favore dei familiari della vittima. Perché a piedi o al volante non fa differenza, quando di mezzo c’è la morte di un innocente. TRAGEDIA La ragazza incauta condannata a 2 anni SENTENZA STORICA IN TRENTINO Prof discriminata perché omosex: la scuola cattolica deve risarcirla Non le venne rinnovato il contratto e lei ha fatto causa: vinta meno chiesto di impegnarsi a “risolvere il problema”». «Tale proposta - sottolineano il legali - suscitò l'indignazione della docente, la quale non venne riassunta e perse il diritto ad ottenere la conversione del proprio contratto in un rappor- nazione individuale per orientamento sessuale e la seconda per discriminazione collettiva». Ma c’è di più: l’Istituto di Trento è stato condannato anche per aver rivendicato il diritto di non assumere persone omosessuali, ritenute inidonee ad avere contatti con minori. Il Sacro cuore dovrà dunque risarcire 25mila euro alla prof per danni patrimoniali e non patrimoniali e 1.500 a ciascuna delle organizzazioni ricorrenti. L'avvocato Alexander Schuster, che ha difeso la ricorrente così come le due organizzazioni Certi diritti e Cgil del Trentino, esprime soddisfazione e sottolinea: "La questione non riguarda tanto l'orientamento sessuale, perché dice molto di più: garantisce i diritti fondamentali di ogni lavoratore. Infatti, questa decisione fissa un punto chiaro: i datori di lavoro di ispirazione religiosa o filosofica non possono sottoporre i propri lavoratori a interrogatori sulla loro vita privata o discriminarli per le loro scelte di vita. I figli non si cercano un lavoro? Non hanno diritto a essere manutenuti dai genitori. Tempi duri per i bamboccioni anche nelle aule di giustizia: viziati dai Tribunali d’Italia, sculacciati dalla Cassazione. Che con una sentenza fresca di deposito conferma il pugno duro contro gli over 30 che di sudarsi il pane non ne vogliono sapere e pretendono, carte bollate alla mano, di essere mantenuti vita natural durante (o quasi) da padri e madri. L’orientamento, a dire il vero, era emerso già nel recente passato. Tuttavia, nonostante ciò, nel tempo non sempre le corti minori si sono adeguate: lo scorso aprile il Tribunale di Modena ha sancito, per esempio, l’obbligo del mantenimento in favore di un ventottenne già in possesso di laurea, ma intenzionato ad iscriversi ad un corso di cinematografia in un’altra città. Adesso, però, arriva il nuovo pronunciamento della Cassazione, che pare voler fare piazza pulita dell’estro creativo tribunalizio. All’esame della Corte è finito il caso di due trentenni che in primo grado ed in Appello s’erano visti riconoscere il diritto all’assegno: lui ancora universitario, lei già laureata ma pronta a conseguire una seconda laurea, avevano ottenuto che il babbo continuasse a scucire fior di euro per consentir loro di continuare a inseguire sogni e desideri. Gli ermellini hanno cancellato il verdetto e chiarito: «L’obbligo del genitore separato di erogare l’assegno mensile per contribuire alle spese ordinarie e partecipare a quelle straordinarie può cessare non solo quando il figlio acquisti una sua stabile indipendenza economica, ma anche, in mancanza di ciò, di fronte a una valutazione sulla sua condotta complessiva, quando essa faccia presumere che il giovane non abbia alcuna voglia di lavorare». Fine della pacchia: per gli scansafatiche non c’è n’è più. GIac CARABINERE UCCISO IN PROVINCIA DI TRAPANI Il killer del maresciallo non era solo Ad incastrare l’agricoltore fermato, tabulati telefonici e prova dello stub to a tempo indeterminato. Il giudice ha adesso riconosciuto come la scuola cambiò, nel giro di pochi giorni, più volte la propria versione, sostenendo perdipiù la falsa tesi che l'insegnate avesse turbato i propri alunni con discorsi inappropriati sul sesso. «Questa sentenza - spiega l'avvocato Alexander Schuster - è il primo caso di condanna mai pronunciata per discrimi- Nicolò Girgenti, l’uomo arrestato l’altro ieri con l’accusa di aver ucciso il maresciallo capo dei carabinieri Silvio Mirarchi, impegnato in un controllo antidroga lo scorso 31 maggio, è stato incastrato dal telefonino e soprattutto dalla prova dello stub. Ma, secondo gli investigatori, non ha agito da solo. Gli investigatori avevano cominciato a tenerlo d’occhio all’indomani del delitto ricostruendo la cerchia di persone che gravitava attorno alla piantagione di marijuana, la stessa che il maresciallo stava sorvegliando la sera in cui trovò la morte. Girgenti, 45 anni, durante un interrogatorio in ca- serma aveva fornito una ricostruzione che i carabinieri definiscono «non veritiera». Nello specifico, «riferiva di essere rimasto a casa per tutta la sera e di essersi addormentato intorno alle 22, quando in realtà, dall’analisi del tabulato telefonico è stato dimostrato - viene spiegato che era sveglio e soprattutto che la sua utenza agganciava quella compatibile con il luogo dell’omicidio». Controlli anche sull’auto utilizzata, che «è stata ripresa» da due telecamere a circuito chiuso mentre percorreva la «possibile via di fuga dal luogo dell’omicidio». Il fermato è stato sottoposto all’esame Stub, ovve- ro il tampone per la rilevazione di residui di polvere da sparo, che in seguito alle analisi del Ris di Messina è risultato positivo: numerose tracce sono state ritrovate anche sui suoi indumenti. Girgenti- che non ha mai rivolto nessuna parola di rammarico rispetto alla tragica fine di Mirarchi - è stato anche sottoposto ad intercettazioni e durante una conversazione gli investigatori lo hanno ascoltato mentre «commentando i suoi investimenti» si rammaricava piuttosto “dell’inferno” che ne era derivato». All’appello però manca però almeno un complice. Venerdì 24 giugno 2016 ATTUALITÀ 19 il Giornale L’INTERVENTO di Antonino Zichichi Presidente Wfs (World Federation of Scientists Nella vita di tutti i giorni non è facile vincere un terno al lotto. Ancora più difficile è vincerne due nel giro di poche settimane. Nell’Universo i buchi neri più sono pesanti e meno ce ne sono. Lo scontro tra due buchi neri con masse molto più grandi di quella del Sole è estremamente difficile che accada. Tutti i media del mondo però il 19 febbraio scorso hanno riportato la scoperta delle onde gravitazionali previste da Einstein cent’anni fa. Su un fatto di enorme interesse si è sorvolato: le onde gravitazionali non sono state prodotte nel collasso di una supernova, co- LA SCOPERTA FORTUNATA DELLA FISICA L’Universo è nato nel buio: siamo figli dei buchi neri Lo studio delle onde gravitazionali rivela cosa accadde subito dopo il Big Bang. Il ruolo della scienza italiana giovani fisici del mondo, vincitori del concorso mondiale per selezionare su basi meritocratiche coloro che nel prossimo futuro avranno un ruolo decisivo nel progresso scientifico di frontiera. È motivo di orgoglio nazionale sapere che in questa nuova frontiera della Fisica, l’Italia è in prima fila, grazie all’Infn che ha saputo fare le scelte giuste, come ha messo in evidenza nella sua relazione Nando Ferroni, Presidente dell’Infn. Il problema di fondo è capire come mai ci sono tutti questi buchi neri in giro nel Cosmo. I rivelatori delle onde gravitazionali installati negli Usa e in Italia, erano stati progettati e messi a punto per osservare le onde gravitazionali emesse nei fenomeni cosmici che avvengono molto più frequentemente degli scontri tra due buchi neri pesanti. Nessuno avrebbe sperato di potere osservare la collisione tra buchi neri, essendo questi oggetti co- smici estremamente rari. Deve esserci qualcosa di nuovo nello studio di ciò che accade nell’Universo. Fino ad oggi si era pensato che le quattro forze fondamentali della Natura dovessero nascere tutte nello stesso istante dopo il Big-Bang. Accade però che lo studio matematicamente più esatto sulla convergenza delle quattro Forze ci dice che nel primo istante dopo il Big-Bang l’unica forza ad agire deve essere la forza gravita- L’ORDINE DELLE COSE La gravità ebbe origine prima di tutte le altre forze della natura UNO STUDIO AMERICANO: NUOVE PROSPETTIVE PER I TRAPIANTI C’è vita nel Dna quattro giorni dopo la morte me ci si aspettava, bensì nello scontro tra due pesantissimi buchi neri: evento estremamente raro. Fu un autentico colpo di fortuna, come vincere un terno al lotto. Pochi giorni fa è venuto l’annuncio di un altro colpo di fortuna: onde gravitazionali prodotte dallo scontro e il collasso di altri due buchi neri pesanti. Di queste onde gravitazionali i media di tutto il mondo hanno parlato molto meno. Non è certo un caso che a Erice la prima lezione alla Scuola Internazionale di Fisica Subnucleare sia stata affidata al massimo esperto italiano di forze gravitazionali, Adalberto Giazotto. Sapeva del secondo terno al lotto, ma c’era l’embargo e non se ne poteva parlare nel giorno dell’apertura. Solo dopo appena un giorno, levato l’embargo, Giazotto ne ha parlato suscitando, com’è ovvio, l’interesse dei cento più bravi Nel Dna la vita prosegue dopo la morte almeno per altri quattro giorni: una rivelazione che arriva dall’osservazione di topi e pesci, nei quali alcuni geni sembrano continuare a essere attivi per molte ore dopo il decesso. Sono le conclusioni dello studio del microbiologo Peter Noble, dell’università di Washington a Seattle, per ora pubblicato sul sito BioRxiv, che non richiede la revisione della comunità scientifica, ma è citato sul sito della rivista «Science». La scoperta potrebbe migliorare le tecniche per conservare gli organi destinati ai trapianti. Tra i geni che restano attivi ci sono anche quelli che facilitano lo sviluppo dell’embrione e quelli legati alla crescita dei tumori IL GIORNO DEGLI ESAMI Test di maturità: progetta un serbatoio Polemica per la prova di matematica allo Scientifico. Classico: greco facile Francesca Angeli Roma Maturità con sorpresa. Al Liceo Classico dopo oltre mezzo secolo ritorna un testo di Isocrate ma è il problema sul serbatoio di gasolio proposto al Liceo Scientifico a seminare panico tra gli studenti. Il greco scritto è da sempre la «bestia nera» per i ragazzi del Classico ma Isocrate è abitualmente considerato uno degli autori «facili» per quanto possa essere considerato facile tradurre dal greco antico. In questo caso si trattava del discorso Sulla Pace con un chiaro richiamo all’attualità: «Vivere secondo giustizia non è solo corretto ma anche conveniente per il presente e per il futuro». Una traccia alla portata della maggioranza dei ragazzi anche se qualcuno fra i più ironici faceva notare come la scelta di Isocrate fosse «frequente come la vittoria dello scudetto per la Roma». Più ostiche, almeno nei commenti a caldo dei maturandi di persona e sui so- cial network, le prove di coltura e lo sviluppo ruraMatematica. le. La richiesta di progettaE sembra che il minire un serbatoio di gasostro dell’Istruzione, Stefalio finalizzato al riscaldania Giannini, si sia divertimento di un condomita a fornire «indizi» sulle nio che doveva soddisfatracce della maturità scere dettagli tecnici è stata gliendo un particolare codefinita «impossibile» da lore per vestirsi. Almeno molti. Oltre alla risoluziocosì racconta il portale ne di due problemi gli Skuola. net. Il verde alluesaminandi dovevano deva ai temi ambientali pure rispondere a dieci della prima prova. Invece quesiti di analisi. il bianco indossato il giorNegli altri istituti le PROVA Studenti a Milano no dopo sottintendeva il tracce apparivano più abtema della Pace nella tracbordabili. L’importanza della scuola e cia d Isocrate. «Anche oggi abbiamo fordell’Istruzione nella nostra Costituzione nito spunti di riflessione interessanti ai era al centro della seconda prova del nostri ragazzi rifacendoci sempre al filoliceo delle Scienze Umane ad indirizzo ne dei valori o assegnando temi molto Economico e Sociale. Poi la proposta di vicini alla realtà quotidiana», afferma la un’analisi di mercato per il tema di Eco- Giannini. Ora resta da affrontare la terza nomia Aziendale e lo sviluppo di un pro- prova, la più temuta dagli studenti, che getto per un’azienda viticola o olivicola si svolgerà lunedì 27 e sarà predisposta per l’indirizzo Professionale per l’agri- dalle singole commissioni. zionale. Esiste infatti un enorme intervallo energetico (Gap) tra la forza gravitazionale e le altre tre forze fondamentali della Natura. La novità sta nel fatto che questo Gap porta alla produzione di buchi neri primordiali il cui numero potrebbe essere molto più grande del numero dei buchi neri standard. I buchi neri primordiali nascono nell’intervallo energetico (Gap) che separa la forza gravitazionale dalle altre forze. Du- rante questo Gap l’Universo non aveva le forze elettromagnetiche, quindi niente luce. Niente Forze di Fermi quindi niente stelle a lunga vita. Niente forze subnucleari quindi niente nuclei atomici. Solo buchi neri primordiali. I rivelatori delle onde gravitazionali potrebbero avere un futuro molto più ricco di quanto si potesse sperare quando vennero progettati e approvati La scoperta del gap energetico che esiste tra la forza gravitazionale le altre forze fondamentali, e la scoperta dell’alta frequenza con la quale nell’Universo si realizzano le collisioni tra buchi neri, permette di capire i due colpi di fortuna. La scoperta che è lo scontro tra due buchi neri pesanti a produrre le onde gravitazionali potrebbe portarci a concludere che siamo figli dei buchi neri primordiali. Se non fosse per questi buchi neri non potremmo essere qui a discuterne. il commento ✒ UNO SGUARDO SULL’ATTIMO IN CUI DIO DISSE «FIAT LUX» di Vittorio Macioce D ue buchi neri si scontrano e da una galassia lontana lontana arriva il «suono» di quell’impatto. Qualcuno dice che è come una sinfonia, altri parlano di rumore di fondo. Forse dipende dal carattere o dall’immaginazione. Gli scienziati in fondo sono inguaribili romantici. È gente che maneggia i numeri come fossero note, perché l’ambizione più grande in fondo è capire lo spartito dell’universo o perdersi nelle pause del nulla. L’eco dello scontro non è propriamente musica, ma sono comunque onde. Sono onde gravitazionali prodotte dalle increspature dello spazio-tempo. Il tutto, questa scatola dai confini indeterminati dove viviamo, è lo spazio-tempo. È vero, per noi piccoli umani è difficile concepire quello che la scienza sta disegnando. È qualcosa di sublime. È un puzzle che probabilmente non riusciremo mai a finire, ma quello che conta non è la soluzione, ma la ricerca. A che punto siamo? Molto lontani, ma sempre più vicini. È un susseguirsi di teorie e di errori, di modelli matematici ed esperimenti empirici e di paradigmi che cambiano. Ed è una storia avventurosa e affascinante. La fortuna di aver intercettato le onde gravitazionali (come in tutti i feuilletton il caso gioca la sua parte) ci permette di viaggiare a ritroso. È come salire su una macchina del tempo. Ci mette davanti qualcosa di inedito, ma più diffuso di quanto si pensasse: i buchi neri primordiali. È come spostarsi lì, pochissimi attimi dopo che tutto ha avuto inizio, da spettatori. Avete presente quelli che nelle feste di paese si lasciano incantare dai fuochi di artificio? Ecco, solo che il botto è quello del Bing Bang. È l’origine. L’atto della creazione (o perlomeno una delle creazioni possibili). È il momento in cui l’equilibrio del nulla si frantuma e per un miracolo unico la materia invece di annichilirsi contro l’antimateria sopravvive. Appena dopo, per la verità. La macchina del tempo ci porta in quello spazio di tempo tra il pensiero e la parola. È l’intervallo tra quando Dio, o chi per lui, pensa l’universo e dice Fiat lux. MILANO SERRAVALLE – MILANO TANGENZIALI S.p.A. (Società soggetta ad attività di Direzione e Coordinamento di Asam SpA) Sede legale: Via del Bosco Rinnovato, 4/A - 20090 Assago MI Si avvisa che visto i benestari del CdA rispettivamente in data 3/12/2014 e 7/9/2015 sono indette tre Procedure “manutenzione delle pavimentazioni stradali”. Criterio di aggiudicazione: offerta economicamente più vantaggiosa. Durata: 450 giorni naturali e non consecutivi dalla data di consegna dei lavori. GARA LAVORI N. 3/2016 Importo complessivo: € 9.800.000,00 di cui € 427.040,14 per costi di sicurezza non soggetti a ribasso. Luogo di esecuzione: Autostrada A50 Tangenziale Ovest di Milano e del Raccordo SS 33/SS 11 di Molino Dorino - CIG: 6583711A2E - CPV: 45233223-8 lavori di rifacimento di manto stradale. Termine perentorio arrivo offerte: ore 12,00 del 22/07/ 2016. Seduta pubblica: ore 10,00 del 25 / 07/ 2016. GARA LAVORI N. 4/2016 Importo complessivo: € 9.850.000,00 di cui € 453.357,14 per costi di sicurezza non soggetti a ribasso. Luogo di esecuzione: Autostrade A51 e A52 Tangenziali Est e Nord di Milano e dei loro tratti di competenza - CIG: 6583679FC4 – CPV: 45233223-8 lavori di rifacimento di manto stradale. Termine perentorio arrivo offerte: ore 12,00 del 22 / 07/ 2016. Seduta pubblica: ore 10,00 del 27/ 07 / 2016. GARA LAVORI N. 5/2016 Importo complessivo: € 9.800.000,00 di cui € 467.889,75 per costi di sicurezza non soggetti a ribasso. Luogo di esecuzione: Autostrada A7 da Milano a Serravalle Scrivia, della Tangenziale Ovest di Pavia e del raccordo Bereguardo - Pavia. - CIG: 628906194F – CPV: 45233223-8 lavori di rifacimento di manto stradale. Termine perentorio arrivo offerte: ore 12,00 del 22 / 07/ 2016. Seduta pubblica: ore 10,00 del 29 /07 / 2016. Categoria: OG3 class.VI – Iscrizione Albo Nazionale Gestori Ambientali cat. 2 bis – in caso di subappalto da Ambientali in cat. 4 almeno classe D. Sopralluogo obbligatorio: per modalità e tempistica vedi disciplinare di gara. Tutte le condizioni di ammissione alla gara sono riportate nei relativi bandi, disciplinari e nella documentazione di gara pubblicati sul sito www.serravalle.it. Responsabile del Procedimento: Dott. Ing. Giuseppe Colombo. I bandi sono stati trasmessi alla GUUE in data 16/06/16, alla GURI in data 16/06/16 e pubblicati all’Albo aziendale. L’Amministratore Delegato - Ing. Massimo Sarmi A GRANDE RICHIESTA IN EDICOLA LA RISTAMPA DEL 1° VOLUME CON IN REGALO MEIN KAMPF IL GIORNALE • BIBLIOTECA STORICA STORIA DEL TERZO REICH La vita di Hitler, l’ascesa e il crollo del regime nazista «Coloro che non ricordano il passato saranno condannati a viverlo di nuovo» * Oltre al prezzo del quotidiano George Santayana Il terzo volume dell’opera di William L. Shirer, “Dai trionfi alla grande svolta” ripercorre il periodo che va dal crollo della Polonia alla grande svolta di Stalingrado. Chiara ed efficace, questa collana accompagna il lettore a comprendere la dittatura nazista. Come Hitler giunse al potere? Come instau- rò il totalitarismo? Perché la Germania iniziò la guerra? Cosa diede origine alla Shoah? L’opera, tra personaggi, verità nascoste, collusioni inconfessabili e falsi miti, svela la storia e la vera natura del nazionalsocialismo. Una collana per capire cosa, in questi settant’anni, non abbiamo ancora imparato. Domani in edicola il 3° volume dell’opera “DAI TRIONFI ALLA GRANDE SVOLTA” a € 11.90* I II III IV William L. Shirer - Ascesa e trionfo William L. Shirer - Verso la guerra mondiale William L. Shirer - Dai trionfi alla grande svolta William L. Shirer - Il principio della fine e la caduta V VI VII VIII Renzo De Felice - Mussolini e Hitler: i rapporti segreti Ian Kershaw - L’enigma del consenso S.Cardarelli - R.Martano - I nazisti e l’oro della Banca d’Italia George L. Mosse - Intervista sul nazismo Ogni sabato in edicola, solo con il Giornale Venerdì 24 giugno 2016 ATTUALITÀ 21 il Giornale OASI PER I PICCOLI AMICI Il paradiso delle nuotate ma solo a quattrozampe Tuffi e giochi acquatici: una piscina per i cani vicino a Forlì. Balneazione vietata ai padroni Simonetta Caminiti Un tuffo dove l’acqua e più blu, e soprattutto si nuota a quattrozampe. Succede davvero, nel cuore di Bertinoro (Forlì Cesena), dove è sorta una piscina per soli cani. Sette metri per 3,5, con una profondità di un metro e mezzo: ecco dove Fido potrà esercitarsi nel suo personalissimo stile libero, immerso in uno scenario d’eccezione. Panorama puntato su costa e pianure romagnole, immerso tra colline vellutate e in un ambiente munito di ombrelloni, sdraio, prato verdissimo e vigne. L’unica zona off limits per i padroni, naturalmente, è la piscina dei loro quattrozampe. «Ci siamo costituiti nel 2013 – spiega Alessandro “Sasso” Battaglia, proprietario di questo piccolo regno – e qui diamo la possibilità ai cani di essere liberi e ai padroni di rilassarsi. I vari divieti di balneazione per i nostri amici a quattro zampe, poi, ci hanno fatto progettare questa piscina ad uso esclusivo per loro». Una piccola zona franca nella quale, insomma, i cani potranno dar sfogo a quella loro innata capacità di stare a galla, muoversi sul pelo dell’acqua LA TENDENZA dell’articolazione con meno sforzo, per questo siamo in contatto, con vari veterinari della zona». Svago garantito, quindi, ma anche una potenziale scuola di salvataggio: mentre crescono le storie dei cani guarda-spiaggia che mettono al sicuro bagnanti in difficoltà, sempre più organizzati ed esperti. Il nome dell’associazione si ispira alla storia personale di Alessandro Battaglia: Lupin, infatti, si chiamava il suo fedelissimo border collie, che per 14 anni ha seguito il padrone nei suoi tour musicali, e nel frattempo gareggiava nella specialità Sheep Dog, ovvero l’abilità di radunare greggi di pecore. Un centro, quello di Bertinoro, che si ripromette i successi di Swimming Dogs, la piscina per cani che, a Firenze, svolge servizi di idroterapia, toelettatura e adde- Ora spopola il mini-Fido Un sito per dediche e foto Dal chihuahua e volpini di Paris Hilton al bulldog francese di Lady Gaga, fino al barboncino di Katy Perry: tra le celebrity impazza la tendenza del Mini Dog. Una tendenza che piace anche agli italiani. A motivare la crescente presenza di cani di piccola taglia nelle case degli italiani è il loro stile di vita, a cui i Pet più piccoli sono più facilmente adattabili. Ed è proprio nelle grandi città come Roma e Milano che i cani di piccola taglia sono i più diffusi. Nasce così Mini Dog Club, una campagna per esprimere tutto l’orgoglio per i propri «piccoli» amici. Vive online con una piattaforma con la quale è possibile creare banner dedicati: gli utenti potranno scrivere una frase che esprima il loro orgoglio di possedere un cane di piccola taglia. La frase verrà pubblicata nella gallery del sito; una giuria eleggerà le 100 frasi migliori che si aggiudicheranno il Mini Dog Kit. OLTRE ALLO SVAGO INCREDIBILE CRUDELTÀ Addestramenti e cure: l’impianto in contatto con diversi veterinari con agilità e diletto; ma anche con la possibilità di addestrarsi al nuoto e farne una vera e propria eccellenza, che le necessità e il caso potrebbero far tornare utile. «Come addestratore cinofilo collaboro con la Sea rescue school K9 di Fano – prosegue BENESSERE La felicità di un cane nell’acqua: la piscina per loro è un vero toccasana Battaglia – : e “Le Aquile” protezione civile sezione di Lugo e con loro organizziamo vari corsi qui. Inoltre la piscina è molto utile per la riabilitazione dei nostri amici: così come per gli umani, l’acqua allevia il peso della gravità e permette il moto Gatti usati come torce, allarme degli animalisti stramento cinefilo, tra gli altri. Ma cosa occorre per far nuotare in questa piccola piscina il nostro peloso? È necessario tesserarsi, attivando poi abbonamenti che consentono gli ingressi. E, mentre per l’estate è previsto uno show cooking che insegna a preparare biscotti per cani, a settembre è possibile godersi lunghe e rigeneranti passeggiate tra bipedi e quattrozampe tra le belle vigne di Bertinoro. Piccoli lussi che fanno sorridere, ma anche ottime occasioni per esplorare, guinzaglio alla mano, pezzi del Belpaese generosi e sempre sorprendenti. «Sono anni che denunciamo il fenomeno degli animali in particolare cani e gatti incendiati e lanciati nei boschi per provocarne gli incendi». La protesta arriva dall’Aidaa, che torna a lanciare l’allarme su questa terribile crudeltà. Oggi tutti si meravigliano «di quanto successo in Sicilia, ma il fenomeno è antico; è già accaduto in Puglia e in Calabria». Forse un pizzico di maggiore attenzione «avrebbe potuto aiutare ad evitare un grave scempio ambientale come quello accaduto in Sicilia, con l’incendio dei boschi dei giorni scorsi». A parlare è il presidente dell’associazione animalista Lorenzo Croce, che da anni denuncia questa barbarie. Lo scorso anno Aidaa lanciò l’allarme ripreso da alcune testate «ma ignorato da chi doveva fare i controlli». Ma ora occorre parlarne di nuovo: è un fenomeno da stroncare. QUALITA’ E RISPARMIO HANNO TROVATO CASA Gioca con i colori e dipingi la tua cameretta! BIANCO PURO MANDARINO MILITARE PANNA PAPAYA VERDEMARE TELE MATTONE SAVOIA SETA ROSSO TRAFFICO AVIO SAHARA MIRTILLO ACCIAIO VISONE QUARZO CIELO ZOLFO OROANTICO PRUGNA OLTREMARE LIME PERSIA MALVA CIPRIA MELONE GARDENIA SALVIA GIADA LILLA scarica i nuovi cataloghi da: www.giessegi.it Giessegi industria mobili s.p.a. - Appignano (Mc) - 0733/400811 Venerdì 24 giugno 2016 23 il Giornale Valore FTSE MIB FTSE Italia All Share FTSE Italia Mid Cap FTSE Italia Star 17.966,170 19.631,530 31.115,100 24.541,530 I migliori % 3,71 3,39 1,34 1,20 Valore 1) Eems 2) Ubi Banca 3) Zucchi Rsp 4) Unipol 5) B P Emilia Romagna 0,105 3,258 0,141 3,004 4,632 var% su rif. 19,45 9,92 8,46 7,75 7,67 I peggiori Valore var% su rif. 1) B Desio Bria Rnc 2) Rosss 3) Tas 4) Brioschi 5) Dmail Group 1,982 0,581 0,525 0,049 1,175 -4,89 -4,28 -4,20 -3,54 -3,29 NEW YORK NEW YORK LONDRA FRANCOFORTE PARIGI TOKYO ZURIGO Dow Jones Nasdaq FTSE 100 Dax 30 Cac 40 Nikkei 225 SMI 17.944,700 4.893,170 6.338,100 10.257,000 4.465,900 16.238,300 8.023,050 0,92 1,24 1,23 1,85 1,96 1,07 0,64 CAMBI PIAZZA AFFARI BORSE ESTERE Economia DOLLARO STERLINA FRANCO YEN DOLLARO DOLLARO CORONA Americano Inglese Svizzero Giapponese Australiano Canadese Danese 1,139 0,766 1,088 120,380 1,506 1,452 7,440 0,94 -0,26 0,42 2,01 0,18 0,82 0,02 ALLA MEZZANOTTE SCADE IL TERMINE PER RIVEDERE L’OPA DOPO IL RITOCCO DI CAIRO Oggi il rilancio di Bonomi & C. su Rcs Mediobanca e gli altri offerenti al lavoro per superare almeno quota 0,80-0,85 euro Marcello Zacché Pronto il rilancio dell’Opa su Rcs lanciata del patto tra Andrea Bonomi, Mediobanca, Unipol, Pirelli e Della Valle. Entro la mezzanotte di oggi arriverà con sicurezza un rialzo del prezzo offerto dalla newco creata ad hoc, la International media holding (Imh), che al momento è di 0,70 euro per azione Rcs. La mossa è considerata obbligata dagli offerenti che, viceversa, avrebbero difficoltà a contrastare l’offerta di scambio di Urbano Cairo, che a sua volta ha appena rilanciato portandola da 0,12 a 0,16 azioni Cairo per un titolo Rcs. Ai prezzi di ieri, con il titolo Cairo a quota 4,4, le due operazioni sono finanziariamente analoghe. Anche se, come noto, quella di Cairo mira a tenere i soci Rcs nell’azionariato della sua Cairo Communication e poi procedere al risanamento del gruppo, mentre Imh offre un prezzo per liquidare i soci e poi gestire in proprio la società editrice del Corriere della Sera. Ma in Borsa, dove il titolo Rcs vale 0,78, quindi molto sopra entrambe le offerte, si punta sicuri verso ulteriori colpi di scena. Quello che decideranno oggi Bonomi & c dipenderà da un elemento contingente e un altro strategico. Il primo è l’esito della Brexit, che potrebbe portare volatilità sui mercati. Il secondo è decidere se fare un rilancione o un rilancino. Provando nel primo caso a chiudere la partita con un prezzo al quale «PATTISTI» Cimbri: «Il risanamento del gruppo dipende da chi lo controllerà» Cairo farebbe difficoltà a rispondere. Mentre, nel secondo, il gioco resterebbe aperto a nuovi rilanci. Di sicuro il nuovo prezzo sarà almeno nell’ordine di 0,85 euro: un +20% che porterebbe però il valore dentro alle forchette di prezzo a cui molti analisti valutano la società, che per nessuno è inferiore a 80 cent per azione. In questo modo Imh entrerebbe definitivamente I numeri 0,16 È il numero di azioni Cairo Communication offerto per ciascun titolo del gruppo Rcs. Ai prezzi di ieri corrisponde a un valore di 0,70 euro 0,7 È il prezzo in euro per azione Rcs offerto dalla cordata guidata da Andrea Bonomi. In pratica si tratta dello stesso prezzo offerto da Cairo, ma solo cash 22,6% È la quota complessiva di Rcs posseduta dai quattro azionisti che appoggiano Bonomi. Ossia Diego Della Valle, Mediobanca, Unipol e Pirelli anche nei cuori dell’attuale management, che considera l’Opa troppo bassa, ma il progetto degli azionisti coerente con il proprio. Per la cronaca, ieri l’ad di Unipol Carlo Cimbri si è recato a Mediobanca dal numero uno Alberto Nagel: «Sono qui per parlare di Rcs», ha detto all’arrivo. Ma sul possibile rilancio ha solo detto che «bisogna avere pazienza». Più tardi Cimbri ha invece spiegato di non aver incontrato da Nagel anche gli altri alleati nell’Opa: «Ero da solo. Gli altri non li ho visti». Di certo non c’era Bonomi, impegnato ieri a Villasimius per l’inaugurazione del Tanka Village. Cimbri ha comunque spiegato di aver partecipato all’Opa per «tutelare l'investimento» della compagnia nel gruppo editoriale. Quanto alla possibilità che il Rcs sia sostenibile «dipende da chi la controlla», ha detto. Intanto dalle comunicazioni ufficiali si è appreso che il progetto di integrazione tra Rcs e Cairo Communication «non prevede la necessità di ricorrere all’esercizio della delega ad aumentare il capitale» per 70 milioni che sarà proposta all’assemblea del gruppo Cairo il 18 luglio. È quanto si legge nel supplemento al documento depositato mercoledì notte. La proposta di delega ha lo scopo di rafforzare la Cairo communication «anche per fare fronte alle necessità finanziarie che potrebbero derivare dall’acquisto del controllo di Rcs». NOMINE I VECCHI AZIONISTI SE NE VANNO Unicredit accelera sul nuovo ad ma incassa il no dei manager esteri Aumento Veneto Banca: ai piccoli soci solo il 2,2% Vita: «La partita si può chiudere presto». Visco va in pressing Vincenzo Visco fa suonare la sveglia: «Serve sicuramente un’amministrazione che funzioni, confido che questo abbia luogo in tempi brevi». Parole che sembrano essere state raccolte da Unicredit, ancora a caccia del sostituto di Federico Ghizzoni. A sentire Giuseppe Vita, presidente dell’istituto, la ricerca avrebbe avuto un’accelerazione tale da consentire «relativamente presto» di chiudere la partita, con la possibile nomina che potrebbe essere sottoposta già in occasione del prossimo board della banca di piazza Gae Aulenti, in programma l’11 luglio. O, al più tardi, entro la fine di luglio come aveva indicato in precedenza lo stesso Vita. La sensazione che qualcosa si stia muovendo è data anche dal fatto che, secondo quanto risulta a Radiocor, mercoledì scorso si è riunito il comitato ristretto del cda della banca incaricato della prima analisi dei candidati. È stata l’occasione per esaminare i curriculum presentati nella lista dal cacciatore di teste Egoh Zehnder. Un nuovo incontro c’è stato anche ieri, con l’obiettivo di mettere a punto una short list con il profilo ricercato: quello di un manager con solide competenze sul mercato nazionale, ma con un background di esperienze all’estero così come si conviene a un istituto con forti ramificazioni oltre confine. Il problema è che alcuni banchieri stranieri hanno già rifiutato a causa «di una politica di remunerazine abbastanza conservativa» in Italia, ha ammesso Vita. Oltre alla solita rosa di papabili che da giorni viene indicata sui giornali, ieri un quotidiano ha aggiunto la novità di Fabio Innocenzi, attuale amministratore delegato di Ubs Italia, in passato al Banco Popolare. Tra i rumors anche quello di un candidato proveniente dalla City di Londra. Un altro fronte caldo riguarda l’ipotesi di un aumento del capitale da 5 miliardi che potrebbe essere accompagnato dalla vendita di alcuni asset. Vita ha spiegato che il consiglio sta discutendo varie opzioni per consolidarsi, ma ha escluso la possibilità che la banca possa uscire dal mercato tedesco e austriaco. «Unicredit continuerà a essere una banca europea». La notizia era nell’aria e la conferma è arrivata da una nota di Veneto Banca: dai soci dell’istituto, a cui era offerto in opzione, sono arrivate sottoscrizioni soltanto per il 2,2% dell’aumento di capitale da 1 miliardo. Si prospetta quindi un intervento massiccio del fondo Atlante, ben sopra il 50% del capitale BANCA GENERALI Fancel presidente Azzurra Caltagirone entra in cda Giancarlo Fancel è stato nominato presidente di Banca Generali. Lo ha comunicato la società in una nota ricordando che Fancel NEW ENTRY è attualmente Azzurra cfo di Genera- Caltagirone li Country Italia e di Generali Italia e in passato ha svolto il ruolo di cfo e condirettore generale in Banca Generali. Il cda ha anche provveduto alla nomina per cooptazione di due consiglieri. Il primo è Azzurra Caltagirone. Pochi giorni fa è emerso che Francesco Gaetano Caltagirone ha arrotondato la partecipazione nel Leone di Trieste, che controlla Banca Generali, portandosi al 3,19% e diventando il secondo azionista della compagnia assicurativa. L’altro nome è quello di Cristina Rustignoli, dg di Banca Generali. TELECOM ITALIA Orange rilancia i progetti comuni con Vivendi Telecom in rialzo (+4,7%) a Piazza Affari dopo che Orange ha di nuovo riacceso i riflettori sul settore europeo delle STRATEGIA tlc. In una in- Vincent tervista a La Bolloré Tribune l’ad Stephane Richard, ha indicato che il gruppo punterà sempre più sulla fibra, soprattutto quella che arriva alle case (FTTH), anche come mezzo per conquistare nuove quote di mercato. Il manager ha inoltre sottolineato l’importanza dei rapporti commerciali di Orange con Vivendi (+1,35%), in un intreccio che comporta la diffusione dei contenuti tv attraverso la piattaforma di tlc. Telecom, il cui maggior azionista è Vivendi, non sarà dunque estranea al cambiamento. 24 ECONOMIA Venerdì 24 giugno 2016 Maddalena Camera Il RAPPORTO DI CAPGEMINI Nonostante la crisi, cresce la ricchezza nel mondo. Sono in aumento cioè le persone che possono vantare un patrimonio personale superiore a un milione di dollari (nel senso di asset investibili, escluso l’immobile di residenza e oggetti da collezione). Nel mondo hanno individualmente raggiunto (o ampiamente superato) questa quota di ricchezza 15,4 milioni di persone, in crescita del +4,9% rispetto al 2014. In Italia i milionari sono diecimila in più: 228.700 (erano 218.900 nel 2014) che equivale a un aumento del 4,5%. Il Rapporto, pubblicato da Capgemini, rileva che la ricchezza mondiale targata Hnwi (High net Aumentano i supericchi e l’Asia sorpassa gli Usa PAPERONI In Italia sono 228mila con oltre un milione di attività, esclusa la prima casa Nel 2015 i milionari sono saliti del 5%: sono 15 milioni Ricchezza mondiale a quota 58 miliardi. In Cina + 60% capitalizzazione del mercato incrementata del 12,7%. Tra i driver negativi invece l’immobiliare, che ha segnato una riduzione del 2,4% anche nel 2015. Ma dove sopratutto sono cresciuti i superricchi? La sorpresa è l’area Asia-Pa- cifico, dove, per la prima volta l’incremento e il numero di super ricchi ha passato quello del Nord America. L’incremento infatti è stato del 10%: cinque volte di più rispetto al 2% del Nord America che ha fatto registrare una diminuzione sensibile rispetto al 9% del 2014. Da sottolineare che se il tasso di crescita resterà quello attuale in 10 anni l’Asia Pacifico rappresenterà i due quinti della ricchezza mondiale Hnwi. Con il risultato che in quei paesi si troveranno più super- un concoto corrente totale pari a 17.400 miliardi di dollari. Mentre i supericchi di Canada e Usa sono 4,8 milioni con un patrimonio complessivo di 16.600 miliardi di dollari. In Calo il Sud America a causa del Brasile che ha perso slancio sia in termini di popolazione (-8%) e di ricchezza Hnwi (-6%). Escludendo l’America latina comunque la ricchezza ultra Hwni, ossia i patrimoni che vanno ben oltre il milione di dollari è cresciuta più degli altri segmenti di ricchezza sia nel 2015 sia nel periodo 2010-2014. Da sottolineare che il 35% della ricchezza Hnwi è di natura liquida, depositata su conti bancari o in forma di contanti mentre quella affidata ai singoli gestori patrimoniali è pari soltanto al 32%. IL SORPASSO DELL’ASIA Concentrazione di milionari nel mondo secondo lo studio Capgemini distribuito da: banca mediolanum s.p.a. Numero Verde 800.107.107 www.bancamediolanum.it EUROPA NORD AMERICA worth Individuals) ha raggiunto nel 2015 i 58.700 miliardi di dollari e mantenendo questo tasso di crescita, la ricchezza globale raggiungerà entro il 2025 i 100mila miliardi di dollari. Per quanto riguarda l'Italia tra i fattori di aumento ci sono: la crescita del Pil reale dello 0,6%, il risparmio nazionale (migliorato del 18,7%) e una MEDIO ORIENTE ASIA E PACIFICO AFRICA AMERICA LATINA I MARCHI TOP » Mercati che fare Nutella insegue Google, Amazon e Facebook L’attento risparmiatore sceglie la banca giusta Non ci sono solo Google, Facebook, Amazon e altri colossi della new economy tra i 10 brand più influenti in Italia sulla vita quotidiana. A irrompere tra le principali società tecnologiche del mondo c’è la Nutella Ferrero, al quindto posto subito dopo Microsoft ma capace di battere giganti come eBay e Apple. Mentre al nono c’è il Parmigiano Reggiano. Le tonde forme di formaggio si piazzano con orgoglio davanti a You Tube ma anche a Ikea (14°), Visa (15°), Ryanair (17°). Fuori dai magnifici dieci in 11° posizione c’è la pasta Barilla, al 12° Ferrero (produttore della Nutella, e 13° Mulino Bianco marchio storico che fa sempre capo a Barilla. «Per gli italiani - ha detto Jennifer Hubber, ad di Ipsos Italia che ha condotto la ricerca- i brand sono molto più di semplici loghi. Hanno significato, personalità e persino un atteggiamento. Quando chiediamo quale brand è il più affidabile, il più presente o il più coinvolgente le risposte di ciascuno di noi possono essere molto diverse. Questo accade perché ci identifichiamo e ci relazioniamo sempre di più con i brand, il che gli conferisce qualcosa che possiamo misurare: l'influenza». Certo il primato di Google, che ha distanziato di parecchie incollature gli inseguitori Facebook e Amazon non si tocca ma la competizione è incessante. Tra gli italiani ci sono Rai (19°), Poste (21°), Lavazza 824°), Mediaset (27°), Fiat (30°). ricchi che in Europa, America Latina, Medio Oriente e Africa messi insieme. Il motore di questa crescita è in Cina ma anche in Giappone dove i ricchi sono aumentati del 60% nel 2015.Il numero di milionari ha superato i 5,1 milioni con il Giornale di Leopoldo Gasbarro «N e resterà soltanto uno». La frase cult del film Highlander sembra calzare alla condizione dell’attuale sistema bancario italiano, rimasto pressoché immutato da anni. Quante banche resteranno delle 600 presenti? Difficile dirlo, ma una cosa appare chiara, il ciclo di fusioni a cui gli istituti sono chiamati dai nuovi regolamenti europei non è ancora neanche cominciato. Però, se ne sono viste le avvisaglie. Il decreto sulle Banche Popolari lo dimostra, la situazione delle tante BCC lo conferma, la sofferenza di altre piccole Casse di Risparmio lo sottolinea. Per non parlare poi dei grossi gruppi, cui solo il Fondo Atlante ha garantito la sopravvivenza. Sarà un processo lungo, difficile, non senza incognite e tanti dubbi. Tuttavia, la strada è tracciata. Il bail-in rappresenta la miccia di questa nuova rivoluzione, ma sono la digitalizzazione ed i tassi negativi i veri inneschi di una situazione che si è fatta dav- vero esplosiva. Ma chi penserà ai clienti in questo lungo percorso? I risparmiatori se lo stanno chiedendo? Eppure dovrebbero farlo, perché in qualche modo saranno proprio loro, se non faranno fin da subito le scelte giuste, a pagarne le conseguenze. Senza ipotizzare fallimenti, già solo con gli azzeramenti di tanti pacchetti azionari, si sono volatilizzati oltre dieci miliardi di risparmi. Tuttavia, le domande che tutti dovrebbero farsi sono: le banche dove prenderanno i soldi per la loro sopravvivenza ora che i tassi sono negativi? Rispoesta: in buona parte dalle commissioni pagate dai risparmiatori. Nell’ultimo anno sarebbero già aumentate del 6%. Per questo urge scegliere subito banche già solide. Di questo si parlerà nella trasmissione Mercati che Fare in onda domenica alle 14.30 su TgCom24. [email protected] FONDI ESTERI ARMONIZZATI UE FONDI ASSICURATIVI UNIT LINKED distribuito da: banca mediolanum s.p.a. Numero Verde 800.107.107 www.bancamediolanum.it Quotazioni del * Euroequity Opportunità * Euroequity Sviluppo * Euroequity Protezione * Eurobond Opportunità * Eurobond Sviluppo * Eurobond Breve Termine Azionario Intraprendenza Azionario Dinamismo Azionario Protezione Obbligazionario Crescita Obbligazionario Moderazione Obbligazionario Liquidità Balanced Country Dynamic Moderate Opportunity 22-06-2016 21-06-2016 6,009 6,575 7,168 7,990 7,363 6,993 4,386 4,858 6,235 7,740 7,176 6,847 6,148 4,944 5,727 6,105 5,191 5,965 6,530 7,159 7,980 7,362 6,993 4,354 4,825 6,227 7,730 7,174 6,847 6,121 4,910 5,696 6,090 5,152 Quotazioni del Prudent Sector Azionario Fedeltà Azionario Intraprendenza bis Azionario Dinamismo bis Obbligazion. Evoluzione bis Obbligazion. Crescita bis Obbligazion. Moderazione bis Obbligazion. Breve Termine bis Obbligazion. Stabilità bis Balanced bis Country bis Dynamic bis Moderate bis Opportunity bis Prudent bis Sector bis distribuito da: banca mediolanum s.p.a. Numero Verde 800.107.107 www.bancamediolanum.it Quotazioni del Alternative Fund 1 Alternative Fund 2 Alternative Fund 3 20-06-2016 13-06-2016 5,44513 5,74091 5,85103 5,47365 5,77211 5,91666 *Prezzo di vendita: il corrispondente prezzo di acquisto è maggiore del 2% Valori in Euro Quotazioni del Trio Fund 1 Trio Fund 2 Trio Fund 3 22-06-2016 21-06-2016 6,326 4,901 3,711 5,349 5,535 5,504 6,082 5,939 5,646 5,508 6,165 5,776 6,227 6,142 5,630 5,571 6,122 6,326 4,864 3,711 5,311 5,498 5,498 6,074 5,938 5,646 5,508 6,137 5,736 6,194 6,126 5,589 5,571 6,077 *Prezzo di vendita: il corrispondente prezzo di acquisto è maggiore del 2% Valori in Euro 20-06-2016 13-06-2016 4,30245 3,84569 2,20397 4,34165 3,88590 2,33746 Legenda: A=ad accumulazione dei proventi; B= a distribuzione dei proventi; cop=coperta CHALLENGE FUNDS - CLASSI MEDIOLANUM Quotazioni del 22-06-2016 Precedente Quotazioni del CH North American Equity - Med. L CH European Equity - Med. L CH Italian Equity - Med. L CH Germany Equity - Med. L CH Spain Equity - Med. L CH Pacific Equity - Med. L CH Emerging Markets Equity - Med. L CH Energy Equity - Med. L CH Cyclical - Med. L CH Counter Cyclical Equity - Med. L CH Financial Equity - Med. L CH Technology Equity - Med. L CH Liquidity Euro - Med. L CH Liquidity Us Dollar - Med. L CH Euro Income - Med. L-A CH Euro Income - Med. L-B CH International Income - Med. L-A CH International Income - Med. L-B CH Euro Bond - Med. L-A CH Euro Bond - Med. L-B CH International Bond - Med. L-A CH International Bond - Med. L-B CH International Equity - Med. L-A CH Flexible Fund - Med. L-A CH North American Equity Med. S CH European Equity - Med. S CH Italian Equity - Med. S CH Germany Equity - Med. S CH Spain Equity - Med. S CH Pacific Equity - Med. S CH Emerging Markets Equity - Med. S CH Energy Equity - Med. S CH Cyclical - Med. S CH Counter Cyclical Equity - Med. S CH Financial Equity - Med. S CH Technology Equity - Med. S CH Liquidity Euro - Med. S CH Liquidity Us Dollar - Med. S CH Euro Income - Med. S-A CH Euro Income - Med. S-B CH International Income - Med. S-A CH International Income - Med. S-B CH Euro Bond - Med. S-A CH Euro Bond - Med. S-B CH International Bond - Med. S-A CH International Bond - Med. S-B CH International Equity - Med. S-A CH Flexible Fund - Med. S-A CH Solidity & Return - Med. S-A CH North American Equity Med. L cop. CH European Equity - Med. L cop. CH Pacific Equity - Med. L cop. CH International Income - Med. L-A cop. CH International Income - Med. L-B cop. CH International Bond - Med. L-A cop. CH International Bond - Med. L-B cop. CH International Equity - Med. L-A cop. CH North American Equity Med. S cop. CH European Equity - Med. S cop. CH Pacific Equity - Med. S cop. CH International Income - Med. S-A cop. CH International Income - Med. S-B cop. CH International Bond - Med. S-A cop. CH International Bond - Med. S-B cop. CH International Equity - Med. S-A cop. CH Solidity & Return - Med. S-B 8,052 5,134 4,133 5,588 6,707 6,214 7,311 6,451 6,092 5,147 3,225 3,358 6,769 4,687 7,368 4,854 5,555 5,387 10,349 6,880 6,661 6,245 7,433 4,533 10,444 8,738 7,131 10,669 14,546 8,185 16,240 12,504 12,278 10,657 7,990 5,103 4,119 5,572 6,695 6,137 7,237 6,402 6,064 5,110 3,193 3,322 6,769 4,660 7,369 4,855 5,527 5,359 10,353 6,883 6,632 6,218 7,376 4,528 10,364 8,686 7,107 10,639 14,520 8,084 16,076 12,410 12,221 10,580 22-06-2016 Precedente 6,251 8,013 12,510 9,382 13,007 9,423 10,946 10,625 18,065 13,020 13,120 12,316 9,571 8,720 11,231 9,338 7,088 5,886 6,799 5,130 8,974 6,823 7,876 18,354 13,712 11,555 11,984 10,014 15,465 12,806 15,325 9,806 6,188 7,928 12,509 9,329 13,008 9,424 10,890 10,571 18,072 13,025 13,063 12,263 9,497 8,711 11,217 9,314 7,057 5,838 6,798 5,130 8,980 6,829 7,846 18,307 13,653 11,461 11,975 10,012 15,476 12,815 15,268 9,793 22-06-2016 Precedente 5,122 4,840 10,077 9,537 5,394 5,002 9,914 10,690 5,365 10,631 5,518 5,262 5,244 5,005 10,934 10,430 10,384 9,910 5,759 5,453 5,541 5,239 11,379 10,776 10,945 10,356 4,404 8,729 4,424 4,448 8,830 8,813 4,696 4,624 4,731 4,653 9,362 9,217 9,429 9,282 4,829 4,678 9,626 9,328 4,959 9,909 5,047 5,016 5,047 5,016 10,088 10,020 10,088 10,023 5,118 5,092 5,117 5,098 10,228 10,176 10,228 10,173 5,075 5,050 5,075 5,050 10,142 10,096 10,142 10,092 5 5 10 10 5,113 4,846 10,060 9,549 5,379 4,989 9,887 10,661 5,351 10,604 5,468 5,215 5,210 4,972 10,836 10,336 10,316 9,845 5,698 5,395 5,498 5,199 11,259 10,662 10,861 10,277 4,401 8,723 4,363 4,400 8,736 8,692 4,689 4,616 4,729 4,651 9,347 9,202 9,425 9,278 4,820 4,670 9,609 9,312 4,963 9,917 5,021 4,996 5,021 4,996 10,036 9,980 10,036 9,982 5,105 5,101 5,105 5,107 10,204 10,194 10,204 10,190 5,042 5,031 5,042 5,032 10,077 10,058 10,077 10,055 5 5 10 10 22-06-2016 Precedente 11,324 10,603 11,406 11,003 11,234 10,982 11,085 11,235 11,260 10,573 11,362 10,981 11,208 10,970 11,084 11,235 MEDIOLANUM BEST BRANDS - CLASSI MEDIOLANUM Quotazioni del US Collection Med. L European Coll Med. L Pacific Coll Med. L Em Markets Coll Med. L Glb Tech Coll Med. L Euro Fixed Income Med. L A Euro Fixed Income Med. L B Glb High Yield Med. L A Glb High Yield Med. L B Dynamic Coll Med. L Equity Power Coup. Coll Med. L Med.Blackrock Glo Sel Med. L A Med. JP Morgan Glo Sel Med. L A Med. Morgan Stanley Glo Sel Med. L A Premium Coupon Coll Med. L US Collection Med. S European Coll Med S Pacific Coll Med. S Em Markets Coll Med. S Glb Tech Coll Med. S Euro Fixed Income Med. S A Euro Fixed Income Med. S B Glb High Yield Med. S A Glb High Yield Med. S B Dynamic Coll Med. S Equity Power Coup. Med. S A Med. Blackrock Glo Sel Med. S A Med. JP Morgan Glo Sel Med. S A Med. Morgan Stanley Glo Sel Med. S A Premium Coupon Coll Med. S US Collection Med. L cop European Coll Med L cop Pacific Coll Med. L cop Glb High Yield Med. L A cop Glb High Yield Med. L B cop Equity Power Coup. Med. L cop Med. Blackrock Glo Sel Med. L cop Med. JP Morgan Glo Sel Med. L cop Med. Morgan Stanley Glo Sel Med. L cop Premium Coupon Coll. Med. L cop Glb Tech Coll Med. L cop Dynamic Coll Med. L cop US Collection Med. S cop European Coll Med S cop Pacific Coll Med. S cop Glb High Yield Med. S A cop Glb High Yield Med. S B cop Equity Power Coup. S cop Med.Blackrock Glo Sel Med. S cop Med. JP Morgan Glo Sel Med. S Med. Morgan Stanley Glo Sel Med. S cop Premium Coupon Coll. Med. S cop Glb Tech Coll Med. S cop Dynamic Coll Med. S cop Med. DWS MegaTrend Sel L Med. DWS MegaTrend Sel L Cop Med. Franklin Templeton EM Sel L Med. Pimco Inflation Strategy Sel L Med. DWS MegaTrend Sel S Med. DWS MegaTrend Sel S Cop Med. Franklin Templeton EM Sel S Med. Pimco Inflation Strategy Sel S Coupon Strategy Collection La Coupon Strategy Collection La Cop Coupon Strategy Collection Lb Coupon Strategy Collection Lb Cop Coupon Strategy Collection Sa Coupon Strategy Collection Sa Cop Coupon Strategy Collection Sb Coupon Strategy Collection Sb Cop New Opportunities collection Lca New Opportunities collection Lhc New Opportunities collection Sca New Opportunities collection Shc Premium Coupon Coll L B Premium Coupon Coll L B Hed Premium Coupon Coll S B Premium Coupon Coll S B Hed 22-06-2016 Precedente 5,373 6,360 6,257 9,637 2,388 5,997 4,699 11,089 5,352 6,572 6,480 6,643 6,804 7,702 6,325 8,437 9,497 9,028 15,631 7,107 11,570 9,129 16,392 8,435 11,307 10,052 12,849 13,159 14,897 12,360 6,000 6,684 5,330 7,330 4,832 5,782 5,473 5,656 6,653 6,022 7,936 6,569 11,400 12,578 10,098 14,088 9,266 11,039 10,559 10,940 12,842 11,751 15,299 12,722 5,863 5,457 5,029 5,137 11,441 10,609 9,815 10,087 6,254 5,673 5,045 4,561 12,253 11,076 9,887 8,927 5,783 5,306 11,367 10,413 5,128 4,915 10,216 9,729 5,332 6,254 6,198 9,537 2,369 5,996 4,699 11,027 5,322 6,528 6,469 6,613 6,777 7,660 6,313 8,372 9,339 8,942 15,468 7,052 11,569 9,129 16,301 8,388 11,232 10,036 12,792 13,106 14,818 12,336 5,978 6,585 5,296 7,329 4,831 5,790 5,464 5,652 6,634 6,017 7,904 6,538 11,360 12,393 10,034 14,086 9,265 11,054 10,542 10,932 12,805 11,741 15,236 12,662 5,828 5,439 4,988 5,133 11,373 10,574 9,735 10,080 6,225 5,664 5,022 4,554 12,196 11,058 9,841 8,913 5,758 5,295 11,317 10,391 5,119 4,910 10,196 9,721 Quotazioni del Equity Power Coup. Coll L B Equity Power Coup. Coll L B Hed. Equity Power Coup. Coll S B Equity Power Coup. Coll S B Hed. Med. Invesco Balanced Risk Coup. Sel LA Med. Invesco Balanced Risk Coup. Sel LB Med. Invesco Balanced Risk Coup. Sel SB Med. Invesco Balanced Risk Coup. Sel SA Med. Carmignac Strategic Sel LA Med. Carmignac Strategic Sel SA Conv. Strategy Coll LA Conv. Strategy Coll LB Conv. Strategy Coll LA Hedged Conv. Strategy Coll LB Hedged Conv. Strategy Coll SA Conv. Strategy Coll SB Conv. Strategy Coll SA Hedged Conv. Strategy Coll SB Hedged Infra. Opportunity Coll LA Infra. Opportunity Coll LB Infra. Opportunity Coll LA Hedged Infra. Opportunity Coll LB Hedged Infra. Opportunity Coll SA Infra. Opportunity Coll SB Infra. Opportunity Coll SA Hedged Infra. Opportunity Coll SB Hedged Med. Pimco Inflation Strategy Sel LB Med. Pimco Inflation Strategy Sel SB Socially Responsible Collectin L A Socially Responsible Coll LA Hedged Socially Responsible Coll A Hedged Socially Responsible Coll SA Equilibrium LA Equilibrium LB Equilibrium LA Hedged Equilibrium LB Hedged Equilibrium SA Equilibrium SB Equilibrium SA Hedged Equilibrium SB Hedged Financial Income Strategy LA Financial Income Strategy LB Financial Income Strategy SA Financial Income Strategy SB Long Short Strategy Collection LA Long Short Strategy Collection SA European Coupon Strategy Collection LA European Coupon Strategy Collection LHA European Coupon Strategy Collection LB European Coupon Strategy Collection LHB European Coupon Strategy Collection SA European Coupon Strategy Collection SHA European Coupon Strategy Collection SB European Coupon Strategy Collection SHB US Coupon Strategy Collection LA US Coupon Strategy Collection LHA US Coupon Strategy Collection LB US Coupon Strategy Collection LHB US Coupon Strategy Collection SA US Coupon Strategy Collection SHA US Coupon Strategy Collection SB US Coupon Strategy Collection SHB Mediolanum Fidelity Asian Coupon Selection LA Mediolanum Fidelity Asian Coupon Selection LHA Mediolanum Fidelity Asian Coupon Selection LB Mediolanum Fidelity Asian Coupon Selection LHB Mediolanum Fidelity Asian Coupon Selection SA Mediolanum Fidelity Asian Coupon Selection SHA Mediolanum Fidelity Asian Coupon Selection SB Mediolanum Fidelity Asian Coupon Selection SHB Dynamic International Value Opportunity LA Dynamic International Value Opportunity LHA Dynamic International Value Opportunity SA Dynamic International Value Opportunity SHA PORTFOLIO FUND -CLASSI MEDIOLANUM Quotazioni del 22-06-2016 Precedente Quotazioni del PO Active 100 Fund S PO Active 80 Fund S PO Active 40 Fund S PO Active 10 Fund S PO Aggressive Fund S PO Aggressive Fund SH PO Aggressive Plus Fund S PO Aggressive Plus Fund SH PO Dynamic Fund S PO Dynamic Fund SH PO Balanced Fund S PO Balanced Fund SH PO Moderate Fund S PO Moderate Fund SH PO Liquidity Fund S PO Liquidity Fund SA 10,755 10,003 10,879 10,706 11,276 10,124 11,417 10,419 10,675 9,944 10,838 10,684 11,197 10,085 11,336 10,376 Venerdì 24 giugno 2016 BORSA ITALIANA 25 il Giornale EDISON SAIPEM EPSON Con Eni rivede il prezzo del gas libico Lancia il programma Vitality Caio: «Sul bond decisione a breve» Compra la comasca Fratelli Robustelli Edison ed Eni hanno firmato un accordo per la revisione della formula di prezzo del contratto long term di fornitura di gas dalla Libia. La nuova formula viene applicata sui volumi importati a partire dall’1 ottobre 2015 e avrà validità triennale. Edison conferma: nel 2016 ebitda a circa 650 milioni di euro. Saipem aspetta di conoscere l’esito del referendum sulla Brexit prima di decidere in merito all’emissione del bond da 1,5 miliardi di euro, atteso secondo indiscrezioni di stampa verso metà luglio. «Vediamo cosa succede e poi decidiamo», ha detto l’ad del gruppo, Stefano Cao. Epson Italia, sales company del Gruppo Epson, ha raggiunto un accordo con la famiglia Robustelli. L’intesa è per l’acquisizione del 100% del capitale della Fratelli Robustelli, società leader nel settore della produzione di macchine industriali per la stampa su tessuto. GENERALI » La giornata in Piazza Affari MERCATO AZIONARIO Prezzo AZIONE Banche in rally Corre il lusso con Eni ed Enel Piazza Affari chiude in forte rialzo, con gli indici che continuano a scommettere sul successo del «Remain» al referendum sulla Bexit. Il Ftse Mib fa segnare +3,711% a 17966 punti. In grande spolvero i titoli bancari, con Ubi Banca che fa un balzo del 9,92% a pochi giorni dalla pubblicazione del nuovo piano industriale. Bene anche Unicredit, rialzo del 7,24%, e Banco Popolare (+6,47%), dopo l’esito positivo dell’aumento di capitale. Forti acquisti, inoltre, su Bpm (+7,26%) e Intesa Sanpaolo (+4,93%). Oltre ai finanziari, in luce Telecom Italia (+4,75%), mentre nel comparto energia Eni guadagna il 3,26% ed Enel il 2,46%. Bene il comparto del lusso (Yoox +2,43% e Ferragamo +1,77%) e gli industriali con Fca a +2,02. Nessun segno negativo nel paniere principale, anche Poste Italiane recupera in chiusura di seduta e va a +1,13%. Nelle altre Borse europee, Parigi sale dell’1,96%, Francoforte dell’1,85% e Londra guadagna l’1,23%. chiusura AAcea Acotel Group Acsm-Agam Aedes Aeffe Aegon Aeroporto Marconi Bo. Ageas Ahold Kon Alba Alcatel-Lucent Alerion Allianz Ambienthesis Amplifon Anima Holding Ansaldo STS Ascopiave Astaldi Astm Atlantia Autogrill Autos Meridionali Axa Azimut A2a BB Carige B Carige Rsp B Desio Bria Rnc B Desio e Brianza B Ifis B Intermobiliare B M.Paschi Siena B P di Sondrio B P Emilia Romagna B Pop Etruria e Lazio B Pop Milano B Pop Spoleto B Profilo B Santander B Sardegna Rsp B Sistema Banca Generali Banco Popolare Banzai Basf Basicnet Bastogi Bayer BB Biotech B&C Speakers Bca Finnat Bca Mediolanum Be Beghelli Beni Stabili Best Union Company Bialetti Industrie Biancamano Biesse Bioera Bmw Bnp Paribas Boero Bolzoni Bon Ferraresi Borgosesia Borgosesia Rsp Brembo Brioschi Brunello Cucinelli Buzzi Unicem Buzzi Unicem Rsp CCad It Cairo Communication Caleffi MATERIE PRIME Titolo PETROLIO Light Sweet Crude Oil AGRICOLTURA (CBOT) Frumento Mais Generali lancia Vitality, il programma che mira ad incoraggiare e premiare il comportamento dei clienti verso uno stile di vita più sano. Il programma sarà offerto ai nuovi clienti che sottoscriveranno una copertura «term life» o invalidità professionale, come programma optional collegato alla polizza. 10,89 6,335 1,543 0,401 1,102 4,358 8,265 34,95 19,71 2,65 3,468 1,63 141 0,4 8,65 5,15 10,08 2,62 4,042 10,81 23,64 7,585 16,23 21,25 19,49 1,202 0,427 63 1,982 1,81 22,61 1,586 0,544 2,664 4,632 0,583 0,502 1,794 0,182 4,19 6,16 2,556 22,38 3,03 3,7 71,65 3,086 1,196 92,85 41,42 6,955 0,345 7,11 0,49 0,396 0,624 2,356 0,311 0,139 12,02 0,224 74,15 47,8 18 4,274 18,5 0,272 0,342 52,5 0,049 17,6 16,96 9,935 3,74 4,41 1,16 Ultima 2016 Capital. Var. Uff. in mln min. max. -1,18 0,079 0,195 1,443 1,101 3,91 0,425 1,128 1,233 -1,092 1,293 0,465 1,578 2,693 0,558 3,821 1,949 0,807 0,711 3,286 3,71 2,202 -4,894 5,233 3,101 1,863 3,92 6,39 7,671 5,64 2,02 2,245 0,984 1,429 2,944 6,465 0,054 0,844 -0,772 0,504 0,324 0,852 1,756 2,344 3,72 0,662 -0,08 1,632 -2,807 1,264 2,895 1,298 2,796 -0,512 1,744 -3,543 1,911 2,975 2,794 -0,267 0,227 - 2319,19 26,42 118,22 128,15 118,31 687,79 298,37 82190,57 2349,21 26,83 8037,12 71,03 63999,9 37,08 1953,42 1543,99 2016 614,16 397,83 951,28 19521,53 1929,62 71,01 44394,61 2792,03 3765,75 354,48 1,61 26,17 211,77 1216,67 247,75 1593,59 1207,82 2229,42 126,62 2204,68 53,4 123,26 59986,69 40,66 205,56 2598,94 1097,4 151,85 66142,16 188,23 147,84 70969,15 2454,14 76,51 125,19 5250,26 66,1 79,12 1415,09 22,03 33,65 4,71 329,26 8,06 44637,94 43598,19 78,13 111,1 145,69 10,31 0,31 3506,18 38,6 1196,8 2804,32 404,47 33,59 345,49 18,13 10,88 5,75 1,264 0,316 0,945 3,77 6,1 32,15 18,73 2,212 2,898 1,61 126,9 0,365 6,755 4,42 9,735 2,01 3,55 8,935 22,08 6,215 16,1 18,88 15,51 0,956 0,37 49,9 1,859 1,601 20,21 1,271 0,436 2,31 3,666 0,583 0,415 1,794 0,176 3,358 6 2,23 19,88 2,45 3,276 56,8 2,95 1,112 84,65 36,94 6,24 0,328 5,315 0,358 0,37 0,543 2,31 0,231 0,139 10,5 0,218 67,1 37,5 17,5 3,47 16,59 0,25 0,342 32,78 0,046 13,28 12,1 7,35 3,4 3,37 0,874 preced. 49,13 49,85 456,75 387,25 458,75 393 Titolo ultimo preced. Riso FARINE E SEMI (CBOT) Farina di Soia Semi di soia 10,84 10,99 390,8 1136 391 1137,5 Quote al 23/06 Oro Argento Platino Palladio $ x Oz 1261,79 17,31 963,71 562,45 €x Gr 35,7 0,49043 26,97 15,87 MOT-TITOLI DI STATO Codice Isn Titolo 1.08.2016 15.09.2016 15.11.2016 15.12.2016 01.02.2017 01.05.2017 15.05.2017 01.06.2017 1.8.2017 01.11.2017 15.1.2018 01.02.2018 15.05.2018 01.06.2018 01.08.2018 15.10.2018 01.12.2018 1.2.2019 01.03.2019 15.04.2019 01.05.2019 1.8.2019 01.09.2019 01.12.2019 1.2.2020 01.03.2020 01.05.2020 01.09.2020 01.11.2020 01.03.2021 01.05.2021 01.06.2021 1.8.2021 01.09.2021 15.12.2021 01.03.2022 15.04.2022 01.09.2022 15.09.2022 01.11.2022 15.03.2023 01.05.2023 01.08.2023 15.09.2023 1.11.2023 22.12.2023 01.03.2024 01.09.2024 01.12.2024 01.03.2025 01.06.2025 01.12.2025 01.03.2026 01.06.2026 1.11.2026 1,88 2,38 1,38 0,75 2 2,38 0,58 2,38 2,63 1,75 0,38 2,25 0,13 1,75 2,25 0,15 1,75 2,13 2,25 0,05 1,25 0,75 2,13 0,53 2,25 2,13 0,35 2 0,33 1,88 1,88 0,23 1,88 2,38 1,08 2,5 0,68 2,75 0,73 2,75 0,48 2,25 2,38 1,3 4,5 4,25 2,25 1,88 1,25 2,5 0,75 0,5 2,25 0,8 3,63 100,35 101,04 101,11 100,78 102,47 104,13 101,1 104,51 105,83 104,76 101,19 107,2 100,45 106,72 109,36 100,62 108,41 110,9 111,9 100,01 106,79 104,28 113,07 103,13 115,6 115,01 101,9 115,66 101,56 115,77 116,02 100,26 116,77 122 108,74 124,58 104,14 129,12 104,59 129,41 100,91 124,38 126,91 116,74 157,01 161,51 125,48 120,29 110,6 131,13 102,25 106,08 128,4 101,98 155,69 100,4 101,09 101,14 100,77 102,49 104,16 101,13 104,56 105,87 104,78 101,21 107,24 100,45 106,72 109,38 100,61 108,42 110,91 111,91 99,97 106,77 104,25 113,07 103,13 115,63 115,02 101,88 115,63 101,55 115,73 116 100,17 116,73 121,97 108,71 124,51 104,11 129,02 104,55 129,42 100,82 124,38 126,79 116,58 156,86 161,51 125,37 120,12 110,48 130,96 102,08 105,76 128,14 101,6 155,45 Caltagirone Caltagirone Editore Campari Carraro Carrefour Cattolica Assicurazioni Cembre Cementir Holding Centrale del Latte To Cerved Information Sol Chl Cia Ciccolella Cir Class Editori Cnh Industrial Cofide Coima Res Conafi Prestito’ Cr Valtellinese Credem Credit Agricole Csp International Cti Biopharma DDada Daimler Damiani D’Amico Danieli & C Danieli & C Rsp Danone Datalogic Dea Capital De’Longhi Deutsche Bank Deutsche Telekom Diasorin Digital Bros Dmail Group EEdison Rsp Eems Ei Towers El En Elica Emak Enel Enervit Engie Engineering Eni E.On Erg Ergycapital Espresso Esprinet Eukedos Eurotech Exor Exprivia FFalck Renewables Ferrari Fiat Chrysler Fidia Fiera Milano Fila Fincantieri FinecoBank Fnm Fullsix GGabetti Gas Plus Gefran Generali Geox Gruppo Waste Italia 14,25 9,01 1,717 0,52 1,489 5,465 10,45 43,27 20,49 3,098 3,776 2,448 163,9 0,462 8,8 8,02 10,7 2,62 5,615 11,92 24,65 8,82 17,89 25,39 23,06 1,287 1,262 99,9 2,54 2,788 29,11 2,25 1,232 4,152 7,04 0,583 0,921 1,794 0,27 4,66 8,265 4 29,18 9,505 4,57 73 4,85 1,65 117 54,18 7,81 0,432 7,73 0,554 0,478 0,722 2,86 0,379 0,281 15,92 0,374 97,95 52,5 22,3 4,306 19,1 0,29 0,39 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77,95 1,215 0,694 20,1 14,69 64,35 17,18 1,286 27,67 22,63 16,61 56,25 8,1 1,99 0,723 0,119 59,55 13,79 1,985 0,819 4,126 3,162 16,53 66,45 14,58 9,62 11,383 0,079 1,03 8,685 1,068 1,618 42,09 0,815 1,106 44,6 8,516 6,925 2,318 13,02 0,41 7,625 0,505 1,779 0,83 3,69 1,85 16,92 4,082 0,735 chiusura HHera II Grandi Viaggi Scadenza 0,12 0,01 0,02 0,02 0 0,01 0 0 0,01 0,04 0,01 0,03 0,02 0,03 0,04 0,03 0,04 0,02 0,03 0,1 0,12 0,12 0,13 0,13 0,15 0,15 0,19 0,22 0,28 0,34 0,39 0,38 0,4 0,43 0,51 0,58 0,62 0,68 0,69 0,74 0,8 0,82 0,83 0,2 0,95 0,59 1,03 1,15 1,17 1,21 1,23 1,32 1,35 1,4 1,44 01/08/2016 15/09/2016 15/11/2016 15/12/2016 01/02/2017 01/05/2017 15/05/2017 01/06/2017 01/08/2017 01/11/2017 15/01/2018 01/02/2018 15/05/2018 01/06/2018 01/08/2018 15/10/2018 01/12/2018 01/02/2019 01/03/2019 15/04/2019 01/05/2019 01/08/2019 01/09/2019 01/12/2019 01/02/2020 01/03/2020 01/05/2020 01/09/2020 01/11/2020 01/03/2021 01/05/2021 01/06/2021 01/08/2021 01/09/2021 15/12/2021 01/03/2022 15/04/2022 01/09/2022 15/09/2022 01/11/2022 15/03/2023 01/05/2023 01/08/2023 15/09/2023 01/11/2023 22/12/2023 01/03/2024 01/09/2024 01/12/2024 01/03/2025 01/06/2025 01/12/2025 01/03/2026 01/06/2026 01/11/2026 Codice Isn Titolo Ced. Prezzo d’asta Rend. sem. ultimo preced. lordo Scadenza IT0001174611 IT0004889033 IT0001278511 IT0005024234 IT0001444378 IT0005094088 IT0003256820 IT0003535157 IT0005177909 IT0003934657 IT0004286966 IT0004532559 IT0004545890 IT0004923998 IT0005083057 IT0005162828 1.11.2027 01.09.2028 1.11.2029 01.03.2030 01.05.2031 01.03.2032 1.2.2033 01.08.2034 01.09.2036 1.2.37 01.08.2039 01.09.2040 15.09.2041 01.09.2044 01.09.2046 01.03.2047 3,25 2,38 2,63 1,75 3 0,83 2,88 2,5 1,13 2 2,5 2,5 1,28 2,38 1,63 1,35 150,77 134,22 141,88 121,45 154,26 97,94 153,44 144,27 102,42 130,17 148,4 148,14 127,01 146,65 116,87 104,43 150,66 134,07 141,65 121,27 153,94 97,78 153,28 143,93 102,14 129,83 147,84 147,51 126,52 146,04 116,18 103,85 1,59 1,65 1,73 1,75 1,82 1,8 1,98 2,07 2,12 2,18 2,31 2,38 1,28 2,47 2,48 2,51 01/11/2027 01/09/2028 01/11/2029 01/03/2030 01/05/2031 01/03/2032 01/02/2033 01/08/2034 01/09/2036 01/02/2037 01/08/2039 01/09/2040 15/09/2041 01/09/2044 01/09/2046 01/03/2047 1,75% 0,5% 4,35% 0,1% 0,5% 15.09.2016 It It 15.9.2017 It 15.09.2018 15.09.2019 It It 15.9.2021 15.05.2022 It It 15.09.2024 15.9.2026 15.09.2032 15.9.2035 1,05 1,28 1,13 1,05 1,08 0,85 1,18 0,83 0,63 1,05 0,05 0,25 0,2 1,18 1,55 0,63 1,18 100,6 100,81 101,87 103,08 102,86 104,47 108,71 105,56 104,57 111,08 99,77 101,34 100,46 114,67 123,59 104,73 123,86 100,65 100,82 101,89 103,01 102,87 104,52 108,68 105,49 104,57 111 99,64 101,33 100,5 114,2 123,45 104,34 123,77 3,37 0,05 0,01 0 0,07 0,04 0,01 0,2 0,2 0,02 0,14 0,29 0,33 0,53 0,68 0,93 0,97 15/09/2016 22/10/2016 22/04/2017 15/09/2017 12/11/2017 15/09/2018 15/09/2019 23/04/2020 27/10/2020 15/09/2021 15/05/2022 20/04/2023 11/04/2024 15/09/2024 15/09/2026 15/09/2032 15/09/2035 01.07.2016 Tf 1.03.2017 15.06.2017 15.10.2017 15.04.2018 01.11.2018 15.11.2019 15.12.2020 15.06.2022 15.12.2022 15.07.2023 0,13 1,5 0,13 1,19 0,34 0,44 0,85 0,54 0,33 0,2 0,28 0,33 100 100,03 100,15 102,39 100,88 101,57 103,76 103,27 101,97 100,48 101,04 100,57 100,01 100,03 100,17 102,39 100,86 101,54 103,72 103,19 101,86 100,41 100,95 100,49 0,35 0,33 0,02 0,03 0 0,02 0,06 0,1 0,2 0,32 0,4 0,57 01/07/2016 01/12/2016 01/03/2017 15/06/2017 15/10/2017 15/04/2018 01/11/2018 15/11/2019 15/12/2020 15/06/2022 15/12/2022 15/07/2023 30.08.2016 Zc 30.08.2017 28.03.2018 - 100,03 100,02 100,09 100,07 100,08 100,08 100,02 100 0,12 0,08 0,02 0,03 30/08/2016 27/02/2017 30/08/2017 28/03/2018 BTPI IT0004682107 IT0004863608 IT0004917958 IT0004085210 IT0004969207 IT0004890882 IT0004380546 IT0005012783 IT0005058919 IT0004604671 IT0005188120 IT0005105843 IT0005174906 IT0005004426 IT0004735152 IT0005138828 IT0003745541 Divisa 4000 Dollaro Usa 4003 Yen Giapponese Paesi euro Polonia lombard Russia tasso di sconto Svizzera lombard Usa federal funds 0% 1,5% 8,25% 0,5% 0,5% Cambio per doll. ☎ Var. quot. 1,1389 1,1283 1,0000 4007 Corona Ceca 27,0620 27,0710 23,7615 120,3800 118,0100 105,6985 4008 Rublo Russo 72,9548 72,2660 64,0572 314,2800 314,4200 275,9504 Divisa Ultima Var. quot. Agronomia 8% cv 2014-2019 Beni Stabili 0,875% Cv Gn21 Bomi 6% Cv 2015-2020 Cambio per doll. 1,4517 1,4399 1,2747 4010 Fiorino Ungherese 4016 Dollaro Australiano 1,5060 1,5033 1,3223 4011 Zloty Polacco 4,3571 4,3785 4002 Franco Svizzero 1,0876 1,0830 0,9550 4015 Dollaro Neozelandese 1,5763 1,5732 1,3841 4001 Sterlina Inglese 0,7660 0,7679 0,6725 4017 Rand Sudafricano 16,4651 16,5770 14,4570 3,8257 4005 Corona Svedese 9,3030 9,3468 8,1684 4020 Dollaro Hong Kong 8,8351 8,7524 7,7576 4004 Corona Norvegese 9,2993 9,3555 8,1652 4027 Dollaro Singapore 1,5252 1,5112 1,3392 domanda offerta 559,53 585,97 1094,31 1112,24 490,29 1033,09 659,33 1043,86 1291,32 621,25 629,21 1194,15 1215,74 538,67 1180,22 706,11 1219,35 1446,08 MONETE D’ORO Quotazione Quotazione domanda offerta Moneta 253,06 256,47 256,47 203,33 202,04 201,47 201,47 201,47 246,91 287,48 295,46 295,46 223,52 221,92 220,89 220,89 220,89 283,25 10 $ Liberty 10 $ Indiano 20 $ Liberty 20 $ St. Gaudens 4 Ducati Austria 100 Corone Austria 100 Pesos Cile Krugerrand 50 Pesos Messico CCT IT0004518715 IT0004874399 IT0004584204 IT0004809809 IT0004652175 IT0004716319 IT0004922909 IT0005009839 IT0005056541 IT0005104473 IT0005137614 IT0005185456 CTZ IT0005044976 IT0005089955 IT0005126989 IT0005175366 2,402 0,698 0,632 0,453 41,29 0,329 0,18 9,34 0,205 0,402 10,45 1,913 1,812 0,13 3,97 1,67 1,27 0,904 0,726 1,134 9,76 2,1 292,7 31,1 22,23 7,54 0,231 140,3 0,371 9,84 0,39 0,392 8,63 144,9 43,95 0,396 134 1,855 15,83 6,42 0,114 0,67 2,866 5,605 0,096 3,91 1,29 1,344 0,24 12,19 0,714 3,5 0,184 149,2 6,66 1,903 6,48 4,538 0,266 0,119 6,525 14,08 5,065 2,53 2,304 20,9 1,607 0,275 1,958 0,983 4,46 0,17 5,17 0,073 0,058 2,658 0,947 0,887 0,645 58,6 0,468 0,301 12,58 0,316 0,482 14,84 3,088 2,834 0,273 5,04 2,134 1,669 1,5 1,126 1,82 10,55 3,5 320 42,1 29,9 8,8 0,285 167,3 0,671 13,29 0,758 0,524 12,9 170 60,4 0,714 160,5 2,72 19,08 9,505 0,164 1,65 4,07 8,885 0,115 4,6 1,574 2,32 0,387 15,84 1,068 6,06 0,266 185,5 8,25 2,53 7,81 6,92 0,554 0,199 7,5 16,54 6,42 3,94 2,456 25,57 2,326 0,549 3,7 1,388 5,94 0,259 7,2 0,269 0,189 BOT Prezzo chiusura Prezzo ultimo prec. 79,600 102,790 101,500 78,950 102,790 101,500 Titolo Prezzo AZIONE chiusura Prima Industrie Prysmian RRai Way Ratti Rcs Mediagroup Recordati Renault Reno De Medici Reply Retelit Ricchetti Risanamento Roma A.S. Rosss Rwe SSabaf Saes Getters Saes Getters Rsp Safilo Group Saipem Saipem Rcv Salini Impregilo Salini Impregilo Rsp Salvatore Ferragamo Sanofi Sap Saras Save Servizi Italia Sesa Sias Siemens Sintesi Snai Snam Societe Generale Sogefi Sol Space2 Stefanel Stefanel Rsp STMicroelectronics TTamburi Tas Technogym Telecom Italia Telecom Italia Rsp Telefonica Tenaris Terna Ternienergia Tesmec Tiscali Tod’s Toscana Aeroporti Total Trevi Txt e-solutions UUbi Banca Unicredit Unicredit Rsp Unilever Unipol UnipolSai VValsoia Vianini Industria Vittoria ass Vivendi YYoox Net-a-Porter Group ZZignago Vetro Zucchi Zucchi Rsp 78,950 102,790 101,500 13,1 21,66 3,8 2,334 0,785 26,84 81,25 0,316 125 0,636 0,167 0,087 0,414 0,581 13,63 9,5 11,78 8,79 7,045 0,405 5,7 2,922 7,16 20,08 71,6 70,9 1,673 13,38 3,636 14,31 8,295 96,9 0,021 0,702 5,16 36,3 1,435 8,69 9,75 0,18 145 5,43 3,556 0,525 3,912 0,828 0,652 9,04 13,1 4,864 0,818 0,515 0,046 54,35 14,37 43,52 1,324 7,4 3,258 2,724 6,545 40,68 3,004 1,64 18,4 1,194 9,38 16,64 24,01 5,71 0,02 0,141 Ultima 2016 Capital. Var. Uff. in mln min. max. -1,504 3,241 -0,68 1,883 1,551 2,913 3,096 0,079 1,212 2,758 -4,283 1,113 1,795 0,859 2,768 -1,724 3,47 1,774 -0,07 0,283 2,638 1,672 0,664 0,775 0,121 0,052 1,914 0,286 1,976 4,822 0,561 1,637 0,775 -0,166 2,938 0,452 -4,197 0,205 4,747 4,823 0,5 3,968 1,757 2,188 1,779 0,655 -1,092 0,508 2,239 2,778 9,919 7,244 1,63 0,469 7,747 4,259 0,601 0,336 3,247 0,848 2,432 2,147 8,462 137,33 4694,18 1033,6 63,83 409,4 5612,92 23151,14 119,41 1169,11 104,39 13,67 157,03 164,43 6,72 7134,01 109,57 172,83 64,86 441,23 4091,38 0,62 1438,13 11,57 3389,3 94191,62 86906,59 1591,02 740,45 115,66 223,97 1887,41 88586,31 0,9 81,95 18063,29 21080,4 170,36 788,18 292,5 15,25 0,29 4946,57 525,56 21,93 782,4 11171,18 3930,12 42533,17 15465,03 9776,6 32,96 55,15 145 1798,63 267,45 103221,09 218,17 96,25 2937,9 16828,38 16,53 69755,12 2155,29 4640,73 192,39 35,95 632,01 19472,23 2131,89 502,48 7,69 0,48 8,75 16,45 3,7 2,25 0,408 19,43 67,15 0,299 105 0,427 0,162 0,072 0,37 0,536 10,15 8,775 8,985 6,75 6,405 0,301 3,9 2,62 7,16 18,27 67,35 65,5 1,29 11,27 3,148 12,5 7,815 79 0,017 0,529 4,722 27,4 1,292 7,08 9,5 0,142 145 4,59 2,59 0,385 3,62 0,74 0,608 8,435 8,64 4,5 0,792 0,493 0,038 51,45 12,97 36,05 1,173 7,02 2,57 2,204 6,395 36,76 2,52 1,438 16,84 1,15 7,765 15,26 21,35 5 0,008 0,115 14,82 22,34 4,786 2,578 0,785 27,29 94,1 0,368 135,9 0,689 0,247 0,126 0,494 0,95 13,63 11,48 14 10,55 10,71 0,943 6,2 4,01 9,51 22,81 79,95 74,4 1,952 13,5 3,87 15,68 9,8 98,45 0,036 0,893 5,53 43,32 2,166 8,69 10 0,25 145 6,27 3,556 0,58 4,204 1,175 0,951 10,49 13,1 5,08 1,582 0,65 0,058 73,75 15,5 45 1,83 8,13 6,2 5,135 8,29 41,44 4,764 2,36 21,608 1,298 10,04 20,02 34,55 6,065 0,04 0,21 Giorni Prezzo Rend. Lordo Periodo 360 365 30.06.2016 14.07.2016 29.07.2016 12.08.2016 31.08.2016 14.09.2016 30.09.2016 14.10.2016 31.10.2016 14.11.2016 30.11.2016 14.12.2016 13.01.2017 14.02.2017 7 21 36 50 69 83 99 113 130 144 160 174 204 236 100,001 100,004 100,008 100,010 100,020 100,036 100,034 100,045 100,105 100,054 100,046 100,080 100,073 100,091 0,255 0,182 0,114 0,141 0,246 0,135 0,123 0,114 0,098 0,120 0,077 0,093 1 mese 3 mesi 6 mesi 9 mesi 12 mesi -0,358 -0,266 -0,159 -0,094 -0,029 -0,363 -0,270 -0,161 -0,095 -0,029 Tasso riferimento principale Depositi Rifinanziamento marginale 0,00 -0,40 0,25 TASSI BCE Fondo Alpha Immobiliare AMUNDI RE Europa AMUNDI RE Italia Atlantic 1 Atlantic 2 Beta Bnl Portfolio Imm Delta Immobiliare Estense Distrib Europa Imm 1 Immobiliare Dinamico Immobilium 2001 2,000 - 104,669 102,351 36,800 106,108 151,303 99,779 104,871 100,298 99,289 97,619 98,769 99,508 95,998 102,349 102,039 101,069 100,085 98,781 110,979 98,726 76,401 104,237 99,981 107,861 106,165 111,470 102,729 74,603 102,355 106,866 113,475 110,219 102,263 Titoli Prezzo chiusura Cdr Adv. Capital 6% Cv 2015-21 Cdr Adv Capital 6,5 Cv 2014-19 Chl Cv 2014-2018 98,000 104,500 100,600 Prezzo ultimo prec. 98,000 104,500 100,600 Quantità in migliaia 98,056 104,500 100,255 22,400 3,000 OBBLIGAZIONI PIÙ TRATTATE NELLA GIORNATA 0,93 4,86 1,31 1,75 1,03 0,60 0,69 2,52 0,85 15,45 10,99 4,79 9,31 1,87 1,96 3,97 1,75 2,17 3,27 0,80 2,59 3,55 2,29 0,09 0,09 1,34 4,21 2,55 4,06 3,10 0,97 2,46 2,79 FONDI CHIUSI EURIBOR (aggiornato al 22/06) Scadenza Quantità in migliaia Prezzo d’asta Rend. Scadenza ultimo lordo Autostrade 12.06.2023 1,625% Banco Popolare Nv20 5.5% Eur Bei 97/2017 2.5373% BERS 25 Cms Rates D Bim Imi 98/2018 Sd Bimi Gn17 Tv Eur Bimi Mg19 Tm Bancoposta CFloor Bimi Mz17 Mc Eur Bimi Nv17 Mc Eur Bimi 27.11.2016 Brl 10% Bnp Arbitr Tf 10% Dc17 Brl Bnp Arbitr 02.02.2020 4,5% Mxn Bnp Arbitr 02.02.2020 8% Try Bpop Lg17 Mc Eur Bpop Mg17 Mc Eur Bpop 30.07.2022 Eur3m+4,375% CassaDdPp 20.03.2022 Mc Centrob 2019 Eu Sd Ind Centrob 98/2018 Cap Rf Centrob 98/2018 Zc Comit 97/2027 Zc Crediop 98/2018 Cap Rf Dexi Gn16 Tv Eur Enel 20.2.2018 4,875% Eni 11/10/17 4,875% IADB 98-18 Rev.Float.Capped Intek TF 2015-2020 Eur ISP fb28 zc Ivs Group 15.11.2022 4,5% Mb Gn21 Tv Mb Mg20 P Atto 4,5% Mb Nv20 Eur 5% Mb 10.09.2025 Tv Floor Sub2 12-06-2023 18-11-2020 20-02-2017 22-07-2025 04-11-2018 30-06-2017 31-05-2019 31-03-2017 10-11-2017 27-11-2016 02-12-2017 02-02-2020 02-02-2020 21-07-2017 31-05-2017 30-07-2022 20-03-2022 22-01-2019 20-10-2018 30-01-2018 08-01-2027 15-10-2018 28-06-2016 20-02-2018 11-10-2017 06-11-2018 20-02-2015 17-02-2028 15-11-2022 13-06-2021 14-05-2020 15-11-2020 10-09-2025 Titolo Prezzo d’asta Rend. Scadenza ultimo lordo Mb 18.04.2023 5,75% Mbp Nv17 Sc Eur Mcr Centr 98/2028 Zc Mcr Lomb 2018 75 R F Mcr Lomb 2019Eu Sd Ind Mcr Lomb 2019EU 3 Rfc Mediob MB26 Index l 2021 Mediob 12.06.2025 2,75% Call Mediob 18.06.2018 T Misto Mc Mps 29.09.2017 Mc Eur R Ellenica 99/2019 5% RBS Ge20 Royal 5,5 Inflazione RBS ge20 Royal8% Rbs Gn17 Mc Eur Rbs Mz18 Royal Protezione Rbs Mz20 Royal 5% Flex Eur RBS Ott19 Tsf Rbs St16 Royal Scala Cresc. Sg Issuer 27,4,2018 rub 10,5% Spaolo 97/2022 115 Zc Tip 4,75% 2014-2020 Ubi Feb17 lt2 3.1% Ubi Ge17 SU Eur Ubi Gn19 SubLT2FixFloat Ubi Mz19 Mc Sub Call Ubi Nv18 Mc Eur Ubi Ot16 Step Up W Eur Ubi 08.10.19 6% lt2 Ubi 08.10.2019 T M LT2 Welcome Ubi 16/06/11-18 5,5% Ubi 30/06/11-18 5,4% Ucg Ag18 5,65% Bp Eur 113,650 102,873 72,593 110,721 99,041 110,764 101,054 103,874 101,867 101,132 94,433 102,011 123,881 100,135 102,563 96,383 99,071 100,952 104,108 92,140 107,605 100,550 102,100 97,100 97,332 96,268 101,560 104,936 103,837 103,524 101,889 110,026 3,43 3,67 2,79 3,14 2,25 3,10 2,29 0,51 3,47 7,12 1,06 1,37 0,86 1,25 1,03 0,72 0,55 8,00 1,47 2,58 2,25 0,45 2,79 2,52 2,33 0,48 2,83 3,57 3,08 3,20 0,95 18-04-2023 30-11-2017 10-02-2028 06-11-2018 15-01-2019 18-02-2019 30-10-2021 12-06-2025 18-06-2018 29-09-2017 11-03-2019 11-01-2020 11-01-2020 29-06-2017 23-03-2018 23-03-2020 08-10-2019 30-09-2016 27-04-2018 30-01-2022 14-04-2020 23-02-2017 31-01-2017 30-06-2019 13-03-2019 18-11-2018 19-10-2016 08-10-2019 08-10-2019 16-06-2018 30-06-2018 24-08-2018 Dati ed elaborazioni di borsa sono curati da ultimo prec. 1090,000 1005,000 900,000 234,300 98,050 117,200 538,000 52,700 622,500 1159,000 69,000 1813,000 1090,000 1003,000 903,000 229,000 98,050 117,200 539,000 53,150 620,000 1162,000 68,950 1842,000 Per la vostra pubblicità su [email protected] - www.visibilia.eu 3616,6 44,98 604,09 22,38 2074,89 142,34 4,34 22488,79 71,62 21,27 1605,97 35810,92 1976,88 0,99 2475,6 47,17 1698,14 31,08 14,3 11,63 3684,81 275,41 2,04 755,76 431,62 318,63 260,81 19198,45 15,65 368,59 51,47 32,18 5885,57 102410,18 22671,51 9,85 70844,95 722,27 1162,19 253,65 76,62 23,99 4637,5 5870,68 4,96 18,19 121,31 488,44 151,17 3962,3 271,66 105,63 27,68 32983,33 320,24 255,43 61,51 19175,79 3,62 5,24 95,98 38274,07 1257,58 122,46 4311,21 22676,64 683,42 15,47 63,47 56,9 5,82 23,58 8750,94 94,55 10,79 MOT-OBBLIGAZIONI Ultima Sterlina (v.c.) Sterlina (n.c) Sterlina (post 74) Marengo Italiano Marengo Svizzero Marengo Francese Marengo Belga Marengo Austriaco 20 Marchi 1,082 1,729 0,678 0,486 0,19 0,771 0,162 2,345 -0,048 -0,141 2,076 4,926 4,64 3,676 1,177 0,419 -0,939 1,765 -1,275 0,095 -0,662 1,038 0,802 1,363 -0,039 -0,066 2,805 0,338 1,441 3,35 1,614 1,472 -0,891 0,767 1,112 2,224 0,612 0,498 2,684 5,538 6,225 2,862 4,608 2,657 -1,889 4,486 0,109 0,503 0,185 0,091 -0,541 1,591 1,302 2,235 -0,806 -0,148 -0,086 2,54 1,423 1,607 0,619 -0,223 1,132 0,613 -0,862 Titoli 4014 Dollaro Canadese Moneta Ultima 2016 Capital. Var. Uff. in mln min. max. OBBL.CONVERTIBILI Australia tus Canada tus Cina p/t Giappone tus G. Bretagna tus ☎ 2,428 0,942 0,743 0,517 52,85 0,418 0,185 10,91 0,207 0,424 14,75 2,258 2,12 0,141 4,126 1,677 1,437 1,266 1,009 1,471 10,55 2,4 300 34,07 26,41 8,18 0,259 151,7 0,473 11,89 0,458 0,475 10,18 170 46,86 0,556 144,6 2,364 17,47 7,395 0,162 1,301 3,926 6,74 0,096 4,31 1,38 2,3 0,359 15,84 1,039 3,82 0,185 159,8 8,105 2,202 7,36 5,045 0,268 0,154 7 14,64 5,54 2,7 2,324 23,32 1,736 0,285 2,104 1,138 4,878 0,179 6,7 0,082 0,058 Igd Il Sole 24 Ore Ima Immsi Industria e Innovazione Ing Groep Intek Group Intek Group Rsp Interpump Intesa Sanpaolo Intesa Sanpaolo Rsp Invest e Sviluppo Inwit Irce Iren Isagro Isagro Azioni Sviluppo It Way Italcementi Italiaonline Italiaonline Rsp Italmobiliare Italmobiliare Rsp Ivs Group JJuventus FC KKering K.R.Energy LLa Doria Landi Renzo Lazio S.S. Leonardo - Finmeccanica L’Oreal Luxottica Group Lventure Group LVMH MMaire Tecnimont Marr Massimo Zanetti Beverage M&C Mediacontech Mediaset Mediobanca Meridie Mid Industry Capital Mittel Moleskine Molmed Moncler Mondadori Mondo TV Monrif Munich RE Mutuionline NNice Noemalife Nokia Corporation Nova Re OOlidata Openjobmetis Orange Ovs PPanariaGroup Parmalat Philips Piaggio Pierrel Pininfarina Piquadro Poligrafica S.Faustino Poligrafici Editoriale Poste Italiane Prelios Premuda CAMBI DELL’EURO Ced. Prezzo d’asta Rend. sem. ultimo preced. lordo BTP IT0004019581 IT0004761950 IT0004960826 IT0004987191 IT0004164775 IT0004793474 IT0005023459 IT0004820426 IT0003242747 IT0004867070 IT0005058463 IT0004273493 IT0005106049 IT0004907843 IT0004361041 IT0005139099 IT0004957574 IT0003493258 IT0004423957 IT0005177271 IT0004992308 IT0005030504 IT0004489610 IT0005069395 IT0003644769 IT0004536949 IT0005107708 IT0004594930 IT0005142143 IT0004634132 IT0004966401 IT0005175598 IT0004009673 IT0004695075 IT0005028003 IT0004759673 IT0005086886 IT0004801541 IT0005135840 IT0004848831 IT0005172322 IT0004898034 IT0004356843 IT0004243512 IT0000366655 IT0000366721 IT0004953417 IT0005001547 IT0005045270 IT0004513641 IT0005090318 IT0005127086 IT0004644735 IT0005170839 IT0001086567 chiusura TASSI UFFICIALI METALLI PREZIOSI ultimo Ultima 2016 Capital. Var. Uff. in mln min. max. Prezzo AZIONE Milano TEL 02 3658 6750 FAX 02 3658 6774 Roma TEL 06 9521 3200-01-02 FAX 06 9521 3233 Fondo Invest Real Sec Investietico Mediolanum Re A Mediolanum Re B Obelisco Polis Risp Imm Uno Energia Securfondo Socrate Tecla Unicredit Imm Uno Valore Imm Globale ultimo prec. 858,000 1637,000 3,790 2,600 502,000 1050,000 6855,000 1017,000 240,000 126,100 1180,000 1260,000 846,000 1653,000 3,598 2,580 502,000 1050,000 6855,000 1017,000 238,400 126,100 1186,000 1250,000 Milano Finanza è parte del Gruppo Class Editori. Per informazioni e abbonamenti numero verde 800 822195 26 RISPARMIO GESTITO Venerdì 24 giugno 2016 LA CLASSIFICA Pos. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 GRUPPO GENERALI GRUPPO INTESA SANPAOLO PIONEER INVESTM.- Gr. UNICREDIT ANIMA HOLDING POSTE ITALIANE BLACKROCK INVESTMENT MAN. GRUPPO UBI BANCA ALLIANZ GRUPPO MEDIOLANUM AMUNDI GROUP GRUPPO AZIMUT AXA GRUPPO BANCO POPOLARE ARCA GRUPPO BNP PARIBAS JPMORGAN ASSET MANAGEMENT GRUPPO DEUTSCHE BANK INVESCO CREDITO EMILIANO FRANKLIN TEMPLETON INVESTM. SCHRODERS PICTET ASSET MANAGEMENT FIDELITY INTERNATIONAL MORGAN STANLEY CREDIT SUISSE STATE STREET GLOB.ADVISORS M&G INVESTMENTS KAIROS PARTNERS SOCIETE GENERALE BANCA ESPERIA ICCREA il Giornale CHI SALE E CHI SCENDE Raccolta netta Mln euro -871,2 697,8 413,6 384,2 430,6 n.d. 193,5 -9,8 169,8 296,3 185,3 -148,9 -195,8 127,1 572,5 356,3 -53,3 -33,7 377,6 -376,5 84,4 n.d. n.d. 67,1 -224,7 102,7 32,1 314,8 253,5 27,4 20,4 Patrimonio Mln euro 463.662 357.633 144.344 70.694 69.581 66.671 47.842 47.287 41.298 40.777 37.349 32.777 32.264 29.293 29.045 25.119 21.583 20.151 18.859 18.859 18.108 17.529 16.700 13.834 13.166 11.347 11.098 10.653 9.583 9.149 7.229 Quota % di mercato 25,4% 19,6% 7,9% 3,9% 3,8% 3,7% 2,6% 2,6% 2,3% 2,2% 2,0% 1,8% 1,8% 1,6% 1,6% 1,4% 1,2% 1,1% 1,0% 1,0% 1,0% 1,0% 0,9% 0,8% 0,7% 0,6% 0,6% 0,6% 0,5% 0,5% 0,4% Pos. 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 GROUPAMA ASSET MANAGEMENT GRUPPO MONTEPASCHI GRUPPO BANCA SELLA ERSEL UBS BNY MELLON FONDACO GRUPPO BANC.VENETO BANCA CANDRIAM BANCA POP. EMILIA ROMAGNA NN INVESTMENT PARTNERS ABERDEEN ASSET MANAGEMENT PENSPLAN INVEST ACOMEA CONSULTINVEST NEXTAM PARTNERS BANCA PROFILO JANUS CAPITAL GROUP INC. BANCA FINNAT EURAMERICA TAGES HEDGE INVEST SOPRARNO BANCA DEL CERESIO ZENIT (PFM) AVIVA INV.GLOBAL SERVICES FINANZIARIA INTERNAZIONALE ALPI AGORA FINANCE PARTNERS DIAMAN TOTALE Raccolta netta Patrimonio Mln euro Mln euro 7.032 0,0 6.895 -10,2 6.580 -2,4 6.210 1,2 5.692 -28,7 4.604 n.d. 4.597 175,9 4.102 -82,8 3.826 n.d. 3.306 8,2 2.722 n.d. 1.912 n.d. 1.380 21,2 1.344 -3,5 1.232 -5,1 1.150 -5,1 1.056 -5,1 943 n.d. 698 -4,8 679 -1,3 635 -23,0 615 7,3 594 -6,9 423 -3,1 368 n.d. 221 0,0 169 1,6 135 -0,4 66 -1,9 33 -5,1 1.822.562 3.218,8 Nessun gruppo sopra il miliardo Intesa e Bnp in maglia rosa Quota % di mercato 0,4% 0,4% 0,4% 0,3% 0,3% 0,3% 0,3% 0,2% 0,2% 0,2% 0,1% 0,1% 0,1% 0,1% 0,1% 0,1% 0,1% 0,1% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100% La notizia è che questo mese nessun gruppo è riuscito a contabilizzare un saldo positivo di raccolta netta superiore al miliardo di euro. D’altra parte, sono ben 16 i gruppi che possono vantare una raccolta netta mensile superiore ai 100 milioni. Otto di questi hanno saputo incamerare nel mese più di 300 milioni: Intesa Sanpaolo (698 milioni), Bnp Paribas (573), Poste Italiane (431), Pioneer Unicredit (414), Anima (384), Credito Emiliano (378), JPMorgan asset management (356) e Kairos partners (315). Gli altri otto, con saldi mensili tra 103 e 296 milioni, sono: Amundi group (296), Société Générale (254), Ubi Banca (194), Azimut (185), Fondaco (176), Me- Il risparmio gestito accelera: a maggio raccolti 3,2 miliardi Nuovo record per il patrimonio. I fondi tornano a far la parte del leone dopo la battuta d’arresto di aprile L’industria del risparmio gestito ha chiuso maggio con un altro buon risultato in termini di raccolta netta mensile: 3,2 miliardi di euro. Un risultato che, oltre ad essere del 30% al di sopra del dato di aprile, consente di archiviare i primi 5 mesi con un saldo complessivo di raccolta di 33,1 miliardi. Il mese scorso, i fondi comuni sono tornati a fare la parte del leone dopo la pausa di aprile, accumulando 2,4 miliardi di nuove sottoscrizioni nette (che diventano 14,8 miliardi nei cinque mesi). Le gestioni di portafoglio, dal canto loro, sono riuscite a incamerare 805 milioni per effetto del saldo positivo delle gestioni per gli investitori istituzionali (1,06 miliardi) e i deflussi netti negativi accusati dalle gestioni retail (-256 milioni). Alla luce di questi flussi mensili e per effetto degli andamenti dei mercati finanziari, a fine maggio il patrimonio complessivo dell’industria del risparmio gestito si attestava a 1.872 miliardi (nuovo massimo storico), di cui 966 in gestioni di portafoglio (51,6% del totale) e 905,6 in fondi comuni (48,4%). Restando in tema di fondi, a maggio la raccolta ha premiato i flessibili (1,7 miliardi), e gli obbligazionari (1,35): in positivo anche i bilanciati (117 milioni), mentre nell’ambito dei fondi azionari (-569) e monetari (-254) hanno prevalso i disinvestimenti. A fine mese, gli obbligazionari potevano contare su un patrimonio di 355,7 miliardi (il 41,5% del totale), i flessibili su asset per 206,2 (24,1%), gli azionari su un patrimonio di 182,3 (21,3%), i bilanciati su asset per 69,5 (8,1%): fanalini di coda i fondi monetari con 37,2 miliardi (4,3%). Infine, come di consueto, uno sguardo al confronto tra fondi di diritto italiano ed esteri: i primi hanno raccolto 658 milioni (portando in attivo il saldo da inizio anno a +90 milioni) mentre i prodotti di diritto estero hanno accumulato sottoscrizioni nette mensili per 1,7 miliardi (14,7 miliardi da gennaio). L’ANDAMENTO DELL’ANNO 2.000 Patrimonio dati fondi 1.875 1.750 10.000 1.625 5.000 1.500 mag 2015 mag 2016 0 Dati in milioni di euro IL PORTAFOGLIO dati in percentuale (maggio 2016) fondi hedge 0,7 fondi azionari 21,3 fondi flessibili 24,1 fondi bilanciati 8,1 fondi di liquidità 4,3 fondi obbligazionari 41,5 Fonte: Assogestioni performance al 31/5/2016 Eurizon Azioni Pmi Italia 8 7 6 5 M G L A S O N D G F M A M G L A S O N D G F M A M G L A S O N D G F M A M 2013 2014 Migliori a 1 anno SOTTO LA LENTE 15.000 MIGLIORI & PEGGIORI 4 Raccolta netta 20.000 diolanum (170), Arca (127) e State Street global advisors (103). Ci sono poi altri sei gruppi che hanno registrato una raccolta mensile positiva a doppia cifra: Schroders (84 milioni), Morgan Stanley (67), M&G (32), Banca Esperia (27), Pensplan Invest (21) e Iccrea (20). Tra le società che invece hanno accusato i maggiori deflussi figurano: Generali (-871 milioni, dovuto ad operazioni infragruppo), Franklin Templeton (-377), Credit Suisse (-225), Banco Popolare (-196) e Axa (-149). Raccolta mensile in rosso ma meno pronunciata, infine, per Gruppo Bancario Veneto Banca (-83 milioni), Deutsche Bank (-53), Invesco (-34), Ubs (-29) e Hedge Invest (-23). I rendimenti restano al palo Poche gioie dagli azionari Il mese precedente al referendum inglese sulla permanenza o meno del Regno Unito nell’Unione Europea è stato caratterizzato da un forte aumento della volatilità sui mercati. Tuttavia, sul fronte dei rendimenti, sono state registrate variazioni limitate al punto percentuale: dal +0,56% dei fondi azionari al -0,11% dei fondi flessibili e di quelli monetari, passando per il +0,29% dei fondi obbligazionari e per il +0,34% dei bilanciati. Forse, come hanno fatto notare alcuni addetti ai lavori, le quotazioni azionarie non sono convenienti ma neppure care, mentre le obbligazioni, sebbene rendano sempre meno, restano comunque un rifugio abbastanza sicuro. Un trend che potrebbe non cambiare molto nei prossimi mesi estivi. Agora Equity AG Obiettivo Internazionale B AG Obiettivo America AG Obiettivo East Europe Agora Income 101,9% 97,4% 90,0% 87,6% 86,8% Amundi Eureka Brasile 2016 Fideuram MS eq.glob.resources Amundi Eureka Sv.M.Prime 2016 AG Obiettivo Brasile Agora Selection -40,6% -29,9% -27,4% -22,7% -19,8% Migliori a 7 anni 57,8% 57,7% 57,4% 54,5% 53,6% Peggiori a 3 anni Amundi Eureka Brasile 2016 Amundi Eureka Sv.M.Prime 2016 Fideuram MS eq.glob.resources AG Obiettivo Brasile Amundi Eureka Sv.M.Emerg.2017 Anima Geo America A Anima America A Eurizon az.tecnologie avanzate Anima Geo America Y Investitori America Peggiori a 5 anni -26,9% -24,8% -24,4% -23,4% -23,0% Migliori a 3 anni Eurizon Azioni Pmi Italia Eurizon az.tecnologie avanzate Symphonia Syn.az.small cap Italia Anima Geo America A Anima America F 2016 Migliori a 5 anni 6,4% 5,8% 5,3% 5,3% 5,1% Peggiori a 1 anno Acomea Italia A1 Ubi Pramerica az.merc.emergenti Azimut Trend Italia Pioneer az.P. Emergenti Eurizon Azioni Paesi Emergenti 2015 Anima Geo America A Anima Geo Europa PMI Y Anima America A Eurizon Azioni Pmi America Investitori America 173,5% 172,6% 165,8% 161,3% 151,3% Peggiori a 7 anni -35,3% -29,0% -20,7% -12,0% -10,2% Agora Selection Fideuram MS eq.glob.resources Zenit Mc Parsec R Consultinvest Merc.emergenti Sofia Flex -14,2% -11,1% -5,9% -2,8% -2,2% I PODI DEI MIGLIORI FONDI A 2 ANNI performance al 31/5/2016 Azionari area euro Per annunci FINANZIARI e LEGALI il Giornale è la soluzione giusta. TEL. 02 3658 6750 REGIONE SICILIANA AZIENDA SANITARIA PROVINCIALE DI RAGUSA AVVISO DI GARA Si rende noto che questa Azienda ha indetto “Gara a procedura aperta per l’affidamento del servizio di noleggio operativo, comprensivo di procedure di biodecontaminazione, della durata di cinque anni, di n. 17 letti elettrici per terapia semintensiva, completi di materasso (con cover) da destinare alle UU.OO. di Neurologia (Stroke Unit) e Cardiologia (UTIC) dell’A.S.P. di Ragusa”. Scadenza presentazione offerte 13 luglio 2016 ore 13:00. La documentazione di gara è disponibile sul profilo del Committente http://www.asp.rg.it, amministrazione trasparente – sezione bandi di gara e contratti. Per informazioni rivolgersi al Servizio Provveditorato: tel. 0932/600736/600711 mail del RUP [email protected] IL DIRETTORE GENERALE: DOTT. MAURIZIO ARICÒ Stazione appaltante: Provincia di Avellino Settore Ambiente – www.provincia. avellino.it – PEC [email protected]. Oggetto dell’appalto: Lavori di sistemazione idraulica del fiume Ufita nei Comuni di Castelbaronia, Frigento e Bonito – cod. 990/15, - CUP F31H13000500003 – CIG 6543534713. Procedura di gara: procedura negoziata relativa all’appalto di sola esecuzione, ai sensi degli artt. 53, comma 2, lett. a) e 122, comma 7, del d.lgs. 12 aprile 2006, n.163. Aggiudicazione definitiva: Det. 785 del 28.04.2016 all’impresa Donciglio Costruzioni s.r.l.u. - P. IVA 02429290642 per 578.798,53 con ribasso del 37,313%. Avviso aggiudicazione su GURI n 70 del 20/06/2016. COMUNITÀ MONTANA VALLI DEL LARIO E DEL CERESIO GRAVEDONA ED UNITI – CO. Estratto bando di gara per affidamento del servizio di smaltimento RSU indifferenziati mediante termodistruzione (CIG 6726942027). Si rende noto che sul sito Internet di questo Ente, accessibile all’indirizzo http://www.cmvallilarioceresio.it e sulla piattaforma telematica “SinTel” accessibile attraverso l’indirizzo www.arca.regione.lombardia.it, è pubblicato il bando integrale della gara aperta relativa all’affidamento del servizio di smaltimento RSU indifferenziati mediante termodistruzione, per il periodo luglio 2016/dicembre 2018, da aggiudicarsi con il criterio del minor prezzo. Termine di ricezione offerte: ore 12:00 del 12 luglio 2016. Importo appalto: euro 2.256.000,00 Il RUP Arch. Luca Leoni REGIONE SICILIANA AZIENDA SANITARIA PROVINCIALE DI RAGUSA AVVISO DI GARA Si rende noto che questa Azienda ha indetto “Gara a procedura aperta per l’affidamento della fornitura in somministrazione di carrelli sanitari, da destinare ai Servizi e alle UU.OO. dell’ASP di Ragusa”. Scadenza presentazione offerte 11 luglio 2016 ore 13:00. La documentazione di gara è disponibile sul profilo del Committente http:// www.asp.rg.it, amministrazione trasparente – sezione bandi di gara e contratti. Per informazioni rivolgersi al Servizio Provveditorato: tel. 0932/600736/600711 mail del RUP [email protected] IL DIRETTORE GENERALE: DOTT. MAURIZIO ARICÒ Agora Equity Epsilon QEquity BancoPosta Azionario Euro Mediolanum International Life dac Sede Legale: 2 Shelbourne Buildings, Shelbourne Road, Ballsbridge, Dublino 4 - Irlanda Azionari America POLIZZE DI PIÙ Valore titolo al 30/04/16 Nome prodotto DiPiù 4 Markets 2008 DiPiù Ecology 2008 DiPiù 4 Markets 3 DiPiù New World 9 Bis DiPiù Key 13 Bis-1 DiPiù Money 2007/11 DiPiù New World 9 DiPiù Key 13 Bis DiPiù Key 13 DiPiù New World 8 DiPiù 2007/2 DiPiù 4 Markets 2008/3 DiPiù 4 Markets 2008/2 DiPiù 4 Markets 2008/1 Valore Rating titolo Emittente (S&P) 98,64 98,73 98,61 98,64 98,64 100,46 98,64 98,64 98,64 98,64 98,65 97,85 98,45 99,02 BBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBB- Nome prodotto Valore Rating titolo Emittente (Moody’s) DiPiù Platinum Money 2007/4 100,44 Baa1 DiPiù Step 2007/3 110,16 Baa1 DiPiù Platinum Money 2007/2 102,72 A3 DiPiù Step 2007 108,52 A3 DiPiù Platinum Money 2007 101,27 A3 DiPiù Platinum Money 2006/21 105,89 A3 DiPiù Platinum Money 2006/20 103,53 A3 DiPiù Step 2006/3 104,30 A3 DiPiù Platinum Money 2006/18 107,05 A3 Ulteriori indicazioni, quali ad esempio la Denominazione dell’Emittente sono disponibili sul sito internet www.mediolanuminternationallife.it. In caso di più Società di rating, è stato prudenzialmente indicato il rating minore. NR: alla data della presente documentazione l’Ente Emittente non è stato oggetto di valutazione da parte di agenzie di rating Anima Geo America A Anima America F Generali Fondo Alto America Az. Azionari paesi emergenti Fideuram MS eq. New World Symphonia Multimanager em.flessibile Bnl Azioni Emergenti Azionari Europa Anima Iniziativa Europa F Anima Geo Europa PMI Y Ersel Talento Global Equity Azionari internazionali Etica Azionario I Ubi Pramerica Azioni Globali Anima Geo Globale Y Società per Azioni - Sede Legale: 20080 Basiglio (MI) Palazzo Meucci - Via F. Sforza Capitale Sociale euro 207.720.000 i.v. - Società con unico Socio POLIZZE DI PIÙ Valore titolo al 30/04/16 Nome prodotto DiPiù Platinum Money 2007/12100,46 Baa1 DiPiù Platinum Money 2007/15102,58 Baa1 DiPiù Platinum Money 2007/6106,30 Ba3 A3 DiPiù Step 2007/5 115,90 Ba3 A3 DiPiù Step 2007/9 109,98 Baa1 A3 Valore Rating A3 Nome prodotto titolo Emittente Baa1 (S&P) Baa2 98,69 BBBBaa1 DiPiù 4 Markets 2 98,83 BBBBaa1 DiPiù 4 Markets Quater Baa1 Baa1 INDICE DI RIFERIMENTO al 29/04/2016 Baa1 1.156,77 Baa1 HFRX GLOBAL Baa1 XINHUA/FTSE CHINA 25 15.081,14 Valore Rating titolo Emittente (Moody’s) DiPiù 1044 99,35 DiPiù 1045 99,35 DiPiù 1048 99,40 DiPiù 1052 101,04 DiPiù 1064 124,21 DiPiù 1078 100,06 DiPiù 1081 99,76 DiPiù 4 Markets 110,30 DiPiù 4 Markets Bis 99,87 DiPiù 4 Markets Ter 100,40 DiPiù New World 6 99,88 DiPiù New World 7 99,74 DiPiù Platinum Money 2007/10102,25 Ulteriori indicazioni, quali ad esempio la Denominazione dell’Emittente, sono disponibili sul sito internet www.mediolanumvita.it. In caso di più Società di rating, è stato prudenzialmente indicato il rating minore. Per la vostra pubblicità finanziaria e legale TEL 02 3658 6750 Azionari Italia Symphonia Syn.az. Small cap Italia Eurizon Azioni Pmi Italia Ersel Fondersel PMI Azionari Pacifico Generali Fondo Alto Pacifico az. Fideuram MS eq. Asia Arca Azioni Far East Bilanciati azionari Anima Forza 5 Y Anima Capitale Piu 70 N Ubi Pramerica Portaf.aggressivo Bilanciati 14,3% Etica Bilanciato I 5,1% Anima Forza 4 Y 4,6% Allianz Multipartner Allianz Multi 50 20,6% 13,2% 12,9% Bilanciati Obbligazionari 35,8% Ubi Pramerica Portaf. Moderato 35,1% Allianz Multipartner Allianz Multi 20 31,2% Anima Visconteo F 9,9% 9,1% 8,3% Flessibili 14,6% AG Obiettivo America 4,8% Ersel Fondersel Duemila 4,5% Azimut Trend 21,0% 20,1% 17,8% Obbl. euro govern. Bt 17,3% Amundi Breve Termine 17,1% Zenit Mc Breve Termine I 14,3% Consultinvest Breve Termine C 2,5% 2,2% 1,8% Obbl. euro corp. inv. grade 27,5% Anima Obbligazionario Corporate F 22,4% SG Nordfondo Obbl.euro corp. 19,7% Anima Fix Imprese Y 6,0% 5,6% 5,2% Obblig.euro govern. m/l 14,8% Anima Fix Obbligazionario MLTY 13,2% Euromobiliare Reddito 3,3% Pioneer Euro Gov.medio term. 10,4% 9,1% 8,7% Obbl. int.li governativi 17,1% Anima Fix Obbligaz.globale Y 16,7% Anima Pianeta F 16,4% AG Obiettivo Intern.le B 22,3% 21,3% 20,3% Obbl.p.emergenti 15,6% SG Nordfondo Obb.P.Emergenti 13,2% Bnl Obbligazioni Emergenti 10,9% Pioneer Obbl.P. Emergenti 19,9% 17,8% 11,6% Venerdì 24 giugno 2016 27 il Giornale IMPRESE & PROTAGONISTI FederlegnoArredo e la sfida «Millenial» La ricerca condotta da Pambianco per FederlegnoArredo, «Mercato italiano del mobile: millennial vs adult», che ha coinvolto sia i consumatori sia il trade, ha fotografato i cambiamenti in atto nel processo di acquisto di arredo e design fra millennial (28-36 anni) e adult (over 36) nelle varie aree del territorio italiano. La ricerca, che sarà presentata alle imprese associate a FederlegnoArredo, nella sua sintesi di oggi restituisce un’immagine del mercato di profondo cambiamento, che apre a sfide nuove per le imprese del settore. FEDERLEGNO ARREDO EVENTI E L’OFFENSIVA SUI MERCATI ESTERI Obiettivo Iran, sul piatto ci sono oltre 800 nuovi hotel Fari sull’imponente investimento nell’edilizia del governo di Teheran: il legno-arredo italiano in pole Antonio Risolo Federlegno Arredo Eventi, in collaborazione con Ice, intensifica la campagna internazionale con tre appuntamenti in particolare. A cominciare da Cina-Focus Progetti (27 giugno-1 luglio). A seguire l’incoming di operatori Usa del settore residenziale di fascia alta, in visita in Italia dall’11 al 14 luglio. E, per finire, una missione imprenditoriale in Iran dal 17 al 19 luglio. Cina-Focus Progetti Si tratta di un tour tra le eccellenze dei distretti produttivi italiani e showroom monomarca con un focus sui progetti real estate e contract. La delegazione cinese è composta da interior designer e real estate developers di alto profilo. Stati Uniti Sono previste visite nelle aziende del legno-arredo. Gli incontri, della durata di circa due ore, consentiranno alle imprese di presentare le varie fasi della produzione. Obiettivo Teheran La missione imprenditoriale coinvolgerà tutta la filiera del legno-arredo con lo scopo di individuare nuove opportunità commerciali in Iran, coinvolgendo studi di architettura, interior designer, developer e distributori. «Torniamo a Teheran - dice Roberto Snaidero, presidente di Federlegno Arredo Eventi per consolidare contatti e intese già avviati nel corso della missione imprenditoriale di febbraio. Non meno importanti gli altri rendez-vous con gli operatori Usa e quelli cinesi. Un lungo prologo che ci avvicinerà al gran finale di questo complesso 2016: i WorldWide di Mosca e la prima edizione del Salone del Mobile a Shanghai. Dove, mi riferiscono, c’è una grande attesa che fa ben sperare. Vorrei sottolineare il ritorno a livelli accettabili del mercato russo e la forte crescita, soprattutto negli Usa». Per Marco Predari, presidente di Assufficio, la scelta di puntare le carte buone sul merca- to iraniano «è una scelta illuminata. Nel corso di altre missioni a Teheran abbiamo registrato grande simpatia per gli imprenditori italiani. Del resto laggiù è partita con grande slancio la ripresa edilizia che significa residenza, alberghi, ospedali. Basti pensare che sono oltre 800 gli alberghi che saranno costruiti nell’area che va dalla capitale fino al Caspio. Grandi opportunità, quindi, per tutta la filiera del legno-arredo, compreso il comparto Ufficio, che poi è quello che seguo più da vicino. Finita L’ITALIA CHE VA Sopra Roberto Snaidero, presidente di Federlegno Arredo Eventi. In basso una veduta di Teheran l’era dell’embargo, quel mercato chiede prodotti di qualità. Non a caso al prossimo Salone del Mobile di Milano tra i quattro designer incaricati di tracciare le tematiche del Salone Ufficio, ci sarà un iraniano tra uno svizzero, un americano e un italiano. Se saremo bravi, e veloci, il 2017 ci darà grandi soddisfazioni in termini di commesse. Partendo da zero, posso ipotizzare un giro d’affari di almeno 10 milioni di euro solo per l’arredo ufficio. Allo stesso tempo continuiamo a presidiare sia il mercato cinese sia quello degli Stati Uniti». Infine il parere di Matteo Rivolta, titolare della Rifra di Lesmo: «Il comparto cucine e bagni registra una forte crescita della domanda, a due cifre, soprattutto negli Stati Uniti, il cui mercato vale circa 240 milioni di euro. A cascata proprio cucine e bagni entrano di diritto nei grandi progetti delle nuove costruzione Usa: da New York a Miami, da Chicago a Los Angeles. E gli operatori di settore cercano prodotti d’alta gamma per i loro clienti». FORUM LEGNO-ARREDO E ASSEMBLEA GENERALE DEGLI ASSOCIATI Imprenditori soddisfatti: consolidare la ripresa Attestati di frequenza ai 21 ragazzi dell’Its «Rosario Messina». Anzani: pronti per le aziende Politica industriale, bonus mobili, bonus giovani coppie, economia circolare, sviluppo dei mercati a maggior valore aggiunto e spinta sull’internazionalizzazione delle imprese, manifestazioni fieristiche. Sono i temi discussi nel corso dell’assemblea generale 2016 di FederlegnoArredo e del Forum Legno-Arredo. Tempo, soprattutto, di bilanci: gli imprenditori, infatti, hanno condiviso i risultati di un anno che ha visto la Federazione impegnata, come già accennato, su più fronti. Approvati all’unanimità consuntivo 2015 e preventivo 2016, il presidente della federazione, Roberto Snaidero, ha sintetizzato il percorso degli ultimi 12 mesi, ma soprattutto le sfide che attendono FederlegnoArredo nei mesi a venire, a partire dalla conferma delle detrazioni fiscali sulla casa. Al termine della parte privata dell’assemblea, sono stati consegnati gli attestati di frequenza ai 21 studenti dell’Its «Rosario Messina» che hanno concluso il biennio di formazione, quindi già pronti per affrontare le affascinanti opportunità professionali che il settore del legno-arredo è in grado di offrire. A conferma dell’impegno delle aziende associate a investire nelle nuove generazioni, linfa vitale per garantire continuità al made in Italy. In occasione della premiazione, accanto al presidente Snaidero, il vicepresidente vicario, Giovanni Anzani (presidente dell’Its), ha ricordato l’importanza strategica di questo progetto perché vitale per il futuro del pagina a cura di Antonio Risolo settore e delle imprese. In occasione della consegna degli attestati, è stato inoltre presentato il progetto della nuova struttura del Polo che vedrà la luce entro la fine dell’anno. La lunga giornata è proseguita con il Forum del Legno-Arredo che ha analizzato la situazione interna e i mercati I lavori del Forum Legno-Arredo 2016 più importanti e promettenti per le aziende italiane (con particolare attenzione al prossimo Salone del Mobile di Shanghai e ai Saloni WorldWide di Mosca) «Il 2016 sarà un nuovo anno di crescita per il settore - ha sottolineato Roberto Snaidero - Crescita che dovrà avvenire sia sul mercato interno sia all’estero per consolidare la leadership delle nostre straordinarie aziende». Sul fronte interno una notizia rassicurante da parte del sottosegretario allo Sviluppo economico, Ivan Scalfarotto, che ha confermato l’intenzione del governo di mantenere il bonus mobili, fattore che ha consentito alle aziende italiane di recuperare competitività e, di conseguenza, di salvaguardare oltre 10mila posti di lavoro. MADE EXPO 2017 Sarà la biennale della ripresa Hanno aderito già 350 aziende Nell’immagine l’edizione 2015 Compravendite di abitazioni in netta ripresa (+20,6% nel primo trimestre) favorite da mutui a tassi convenienti e ricorso crescente alle detrazioni per ristrutturazioni, riqualificazione energetica e acquisto di mobili: 2,8 milioni di italiani coinvolti nel solo 2015 per una spesa di 20,3 miliardi di euro. Deciso cambio di passo confermato dall’ottimo andamento di Made expo, la rassegna 2017 che conta già 350 aziende iscritte e il 40% della superficie espositiva prenotata. Numerose le riconferme e le new entry d’eccellenza tra cui Marcegaglia Buildtech, Assa Abloy Italia, Gruppo Mauro Saviola, Deceuninck e Alumil. Un risultato che soddisfa gli organizzatori, ma che conferma, soprattutto, l’unicità della manifestazione biennale quale cantiere di idee e business integrato nel panorama fieristico internazionale. «Il vento ha cambiato finalmente direzione - dice Roberto Snaidero - e la fiducia posta nello straordinario contenitore Made expo da un così importante numero di aziende a dieci mesi dalla manifestazione, conferma il ruolo centrale della fiera nel favorire concrete occasioni di affari. Il mercato sta dimostrando di apprezzare il nuovo programma strategico che ha visto il cambio dell’immagine e il potenziamento dei contenuti rivolti a espositori e visitatori». Una ritrovata fiducia confermata anche dal ritorno agli investimenti: «Le imprese - dice Pietro Gimelli, direttore Unicmi - stanno tornando a investire ed è un’eccellente notizia. Inoltre, disporre di un appuntamento-vetrina come Made expo in un contesto congiunturale finalmente positivo è un aspetto assolutamente fondamentale per rafforzare e consolidare la crescita di tutto questo complesso settore». L’appuntamento con Made expo 2017, nel polo fieristico di Milano-Rho, è in programmaa dall’8 all’11 marzo prossimi. Nei saloni Made costruzioni e materiali, Made involucro e serramenti, Made interni e finiture, Made software, tecnologie e servizi, i visitatori potranno conoscere le ultime novità del mondo dell’architettura e delle costruzioni. 28 Venerdì 24 giugno 2016 il Giornale __ Album LED ZEPPELIN «Stairway to Heaven», la celebre canzone dei Led Zeppelin, non è frutto di un plagio. Lo ha «Stairway to Heaven» non è stata plagiata deciso il tribunale americano, al quale si erano rivolti i componenti degli Spirit, una rock band di Los Angeles. La corte ha affermato che Robert Plant e Jimmy Page, rispettivamente voce e chitarra dei Led Zeppelin, avevano effettivamente avuto la possibilità di ascoltare le canzoni degli Spirit tra cui il brano strumentale «Taurus» ma non ha trovato alcuna prova di un plagio nell’elaborazione di uno dei più noti capolavori del rock. Francesco Perfetti TECNICA Uno dei pannelli del «Polittico della rivoluzione fascista» dipinto nel 1934 dal futurista Gerardo Dottori. Il fascismo secondo James A. Gregor era un movimento molto più affine al leninismo che al nazismo perché alla base aveva la ricerca dell’uomo nuovo e lo sviluppo tecnico ed economico di un Paese arretrato e uscito umiliato dalla guerra. F u Giuseppe Prezzolini, allora residente negli Stati Uniti, a segnalare (e caldeggiarne la traduzione in italiano), all’inizio degli anni settanta, dei lavori del politologo americano James A. Gregor sul fascismo. Ne sottolineò in alcuni articoli la novità nell’impostazione metodologica e interpretativa. Fu così che nel 1974 apparve, in lingua italiana, il volume L’ideologia del fascismo. Il fondamento razionale del Totalitarismo. Il saggio, pubblicato da una casa editrice orientata a destra, già nel titolo appariva provocatorio nella misura in cui, per un verso, contestava l’equazione fascismo=anticultura diffusa da Norberto Bobbio e dalla intellettualità di derivazione azionista, e, per altro verso, accennava all’esistenza di una dottrina politica, organica e razionale, alla base di un movimento liquidato spesso come pura manifestazione di violenza. Gli studi sul fascismo, a quell’epoca, avevano già avuto una scossa salutare dalla pubblicazione di alcuni lavori di Renzo De Felice, a cominciare da Mussolini il rivoluzionario, che avevano suscitato indignazione e polemiche. Ma, soprattutto, quegli studi avevano cominciato ad arricchirsi anche per i contributi che alla ricerca storiografica, nel bene o nel male, stavano offrendo le scienze sociali. Nel 1975, se ben ricordo, Gregor venne in Italia per approfondire le indagini bibliografiche e documentarie per i suoi lavori ed io ebbi non solo l’occasione di conoscerlo di persona ma anche di metterlo in contatto con alcuni studiosi. Una volta, anzi, organizzai un dibattito a porte chiuse tra lui, Renzo De Felice e Augusto Del Noce per mettere a confronto tre posizioni, profondamente diverse tra loro ma tutte lontane dalla vulgata storiografica, e verificare se non fosse possibile trovare un minimo comun denominatore. Gregor presentò il fascismo, da una prospettiva politologica e sociologica, come un fenomeno proprio dei processi di modernizzazione. Del Noce ne parlò, da un punto di vista filosofico, come di un tentativo di «inveramento» post-bolscevico del marxismo, mentre De Felice, dall’angolo visuale dello storico, lo assimilò a un «radicalismo di sinistra» che si muoveva lungo la direttrice della cosiddetta «democrazia totalitaria». Le tre posizioni emerse dall’incontro. Per quanto inconciliabili, tuttavia concordavano su un punto, sul carattere rivoluzionario, progressista e antitradizionale del fascismo. Il viaggio di Gregor a Roma si rivelò molto fecondo perché egli, di lì a qualche anno, poté scrivere importanti studi su protagonisti del mondo culturale fascista – da Roberto Michels a Sergio Panunzio a Giovanni Gentile –, sulla formazione intellettuale del giovane Mussolini e sulle interpretazioni del fascismo da parte di protagonisti e stori- MUSSOLINI IL RIVOLUZIONARIO Pistone e moschetto fascista perfetto Il Duce come innovatore Gregor per primo intuì la modernità del Regime Ecco un interessante libro-intervista sul tema ci, accreditandosi, a livello internazionale, come un’autorità negli studi sui sistemi politici dittatoriali. Gregor non era e non è uno storico nel senso proprio del termine, ma piuttosto un politologo con sensibilità e interessi di natura storica. La sua carriera accademica, come professore di scienza della politica, si è svolta interamente presso l’Università della California, a Berkeley, il centro della cosiddetta «controcultura» e della contestazione, dove, malgrado le sue idee conservatrici e i suoi studi tutt’altro che politicamente corretti, seppe conquistarsi stima e simpatia anche da parte degli studenti liberal e radical. Tra gli studiosi che lasciarono un segno importante sulla sua formazione ci furono il grande sociologo americano di origine austriaca Paul Lazarsfeld e lo storico della filosofia Paul Oskar Kristeller, che aveva avuto una esperienza diretta, prima di emigrare negli Stati Uniti, sia della Germania nazionalsocialista sia dell’Italia fascista dove aveva collaborato con Gentile. Proprio quest’ultimo, facendogli L’EVENTO CHIAVE Nel ’75 l’incontro a Roma con Renzo De Felice e Augusto Del Noce notare le differenze esistenti fra le due dittature, lo spinse a studiare il fascismo attraverso la lettura dei testi teorici degli esponenti più significativi di quel movimento. Uno dei primi risultati della ricerca di Gregor fu la scoperta di un rapporto di derivazione diretta del fascismo italiano dalla tradizione rivoluzionaria marxista e, addirittura, leninista. Era un punto, questo, particolarmente urticante, all’epoca, per la sensibilità storiografica politicamente corretta che considerava il fascismo come un regime di destra. Basti pensare, per rendersene conto, alle rammentate polemiche che accolsero in Italia l’uscita del primo volume della biografia mussoliniana di Renzo De Felice, intitolato Mussolini il rivoluzionario. Spostandosi, poi, dalla storia intellettuale alla storia politica propriamente detta e alla storia dello sviluppo economico, Gregor, utilizzando gli strumenti delle scienze sociali, egli inserì il fascismo italiano in una categoria più ampia che definì, nel titolo di un suo libro, Develop- mental Dictatorship, «dittatura di sviluppo», ovvero un regime modernizzatore finalizzato al processo di sviluppo nazionale. Il rapporto tra fascismo e modernizzazione, peraltro, sarebbe stato oggetto di studio da parte di altri studiosi come l’economista Walter Rostow, il politologo A. F. K. Organski od anche il diplomatico Ludovico Incisa di Camerana, autore, con lo pseudonimo di Ludovico Garruccio, di un importante saggio dal titolo L’industrializzazione tra nazionalismo e rivoluzione. Le ideologie politiche dei Paesi in via di sviluppo. In questa ottica, poco alla volta, Gregor, attraverso un continuo processo di concettualizzazione, arrivò a inserire il fascismo all’interno della più generale categoria dei «radicalismi» del ventesimo secolo all’interno della quale trovavamo spazio movimenti e sistemi politici molto diversi, dal fascismo propriaIL FASCISMO Per lo studioso Usa fu momento di sviluppo dell’identità nazionale mente detto allo stalinismo, dal maoismo al castrismo fino ai cosiddetti movimenti di liberazione nazionale. Il percorso seguito da Gregor per giungere a queste conclusioni è illustrato in un agile libro-intervista con Antonio Messina presentato da Alessandro Campi, dal titolo Riflessioni sul fascismo italiano (Apice libri, pp. 158, Euro 13). Si tratta di un lavoro particolarmente interessante e utile per tentare una analisi del «problema fascismo» al di là e al di fuori dei consueti travisamenti ideologici e per capire il senso, ma anche i limiti, del tipo di approccio allo studio di un fenomeno storico da parte delle scienze sociali. Un approccio che tende, per sua natura, a «concettualizzare» e a «generalizzare» tali fenomeni proiettandoli nei tempi lunghi. Secondo Gregor il fascismo italiano ci fornisce «il paradigma di una rivoluzione reattiva, innescata dal profondo senso di umiliazione di un popolo, un senso di umiliazione che, a sua volta, aumenta un programma di accelerato sviluppo economico e industriale sotto gli auspici autoritari di uno Stato a partito unico». Il che porta a concludere che molti casi, per esempio quelli del socialismo arabo e africano per non dire della Repubblica popolare cinese, finiscono per essere, se non proprio assimilabili, quanto meno riconducibili a quella tipologia. Su questo punto, però, sulla validità euristica di tali tendenze a «generalizzare» astraendo dal contesto storico e dal tempo nel quale si verificarono certi fatti, la perplessità della storiografia tradizionale non viene meno. Proprio riferendosi ad esse Renzo De Felice, nel ricordato dibattito con Gregor e Del Noce, osservò che tali conclusioni, pur avendo «una loro validità di massima» non lo convincevano e gli facevano sempre pensare «grattacieli costruiti su palafitte». VOLTAIRE INEDITO La (in)giustizia che punisce troppo o troppo poco Giampietro Berti T ra i problemi che affliggono la nostra Italia, quello dell’amministrazione della giustizia occupa, da sempre, un posto primario. Per questo il pamphlet del grande illuminista francese Voltaire pubblicato nel 1777 e ora tradotto e pubblicato per la prima volta in lingua italiana (Voltaire, Premio della giustizia e dell’umanità, a cura di Domenico Felice, Mimesis, 2015, pp. 125, euro 12,00), non ha perso attualità. Il quesito fondamentale attorno a cui ruota la riflessione di Voltaire - e, in generale, di tutto il filone dell’illuminismo giuridico - si può riassumere così: come unire il bisogno fondamentale della sicurezza della società, con la conseguente certezza del diritto e della pena, con il bisogno, altrettanto fondamentale, della libertà degli individui? Voltaire prende in esame alcuni reati considerati allora particolarmente gravi - l’omicidio, il furto, il sacrilegio, la stregoneria e altro - per sviluppare un discorso sulla proporzionalità delle pene, il valore delle prove e degli indizi a carico dell’accusato, e sul modo di acquisire le prove nel procedimento penale in uso a quel tempo, fondato sul modello inquisitorio. Di qui la domanda: è il reo che deve provare la sua innocenza o è il giudice che deve dimostrare la sua colpevolezza? Egli denuncia l’accanimento ingiustificato della detenzione preventiva, molte volte unita all’uso disumano della tortura, specialmente verso quei misfatti che esistono più sulla carta e sull’inerte tradizione legislativa che nella realtà, svela l’insensatezza di tutte quelle condanne che si basano sul moralismo corrente e che poco hanno a che fare con la vera moralità. Prendendo in esame il rapporto fra la dimensione laica e la dimensione religiosa individua un problema che, in altra forma, si è ripresentato anche ai nostri giorni, ovvero la codina sovrapposizione fra il reato e il peccato, fra ciò che danneggia la comunità e ciò che riguarda l’ambito - invalicabile - della coscienza personale nelle azioni fra individui liberi, adulti e consenzienti. L’importanza delle argomentazioni si può compendiare nell’idea della necessaria divisione fra i poteri dello Stato, in sintonia con le indicazioni formulate nello Spirito delle leggi di Montesquieu. L’altro tema, tipicamente liberale, per non dire libertario, svolto da Voltaire è quello del dilemma - squisitamente etico-politico - formulabile in questo modo: è giusto ubbidire a leggi ingiuste, solo perché sanzionate dal potere, sia esso del monarca piuttosto che (oggi) del popolo? Venerdì 24 giugno 2016 ALBUM 29 il Giornale ROMANZO Crogiolarsi nel dolore è il «peccato» più grave Nel libro di Paolo Bianchi un depresso passa senza sosta dalla farmacia alle prostitute Camillo Langone P sicofarmaci e prostituzione, due argomenti poco ameni e anche il titolo è antipatico: L’intelligenza è un disturbo mentale. Come se coloro che non si imbottiscono di ansiolitici e antidepressivi fossero per questo degli stupidi. L’impatto con l’ultimo romanzo di Paolo Bianchi, edito da Cairo, non è dei più felici per uno come me a cui le malattie e le descrizioni delle malattie, di qualsivoglia natura esse siano, ripugnano, eppure qualcosa mi obbliga a proseguire la lettura, la potrei definire una sgradevolezza avvolgente che pagina dopo pagina induce dipendenza e mi fa tornare in mente il primo contatto con Franco Arminio e Michel Houellebecq, altri due cantori del disagio irresistibile, della sociopatia attraente. Mi piacerebbe molto definire Bianchi il nostro Houellebecq, farebbe gioco a lui e a questo articolo ma sarebbe una forzatura se non proprio una sparata. Per ogni somiglianza ci sono almeno tre differenze e la principale riguarda l’immigrazione: per lo scrittore italiano non rappresenta un problema e anzi per il suo protagonista, Emilio Rivolta, giornalista quarantacinquenne allo sbando professionale e sentimentale, rappresenta una risorsa. Beninteso non si tratta degli africani maschi che continuano a sbarcare in Sicilia per bighellonare a carico del povero contribuente, bensì delle femmine esteuropee e sudamericane che arrivano in Italia per esercitare un mestiere, molto antico. «Era rumena, l’avrei giurato, erano o rumene o brasiliane (quelle negre) e qualcuna era russa, ma poche»: questa è la composizione etnica dei locali loschi ma non troppo, illegali ma non troppo, nei quali si svolge buona parte del romanzo. Le italiane sono ancora meno delle russe e pertanto bisogna ammettere che almeno in questo caso, almeno in questo comparto, gli stranieri non rubano il lavoro ai nativi ma viceversa colmano un vuoto, soddisfano una domanda: la puttana è un lavoro che le italiane non vogliono più fare. A dar retta a Rivolta, forse però non molto affidabile in quanto molto imbranato, inetto alla maniera dei personaggi di Svevo, le italiane non vogliono più fare nemmeno le amanti. Perciò vengono definite «vagine lignee» e qui devo ancora una volta evocare Houellebecq che in Lanzarote scrive qualcosa di simile: le italiane, al contrario delle spagnole, sarebbero «talmente convinte della propria bellezza da diventare inscopabili». Rivolta ricorda l’ex fidanzata, donna insensibile o forse semplicemente stufa di un uomo inconcludente, egoista come sono spesso egoisti i Rino Cammilleri «N ell’agosto 2015, una foto diventata virale su Facebook mostrava una ricca signora ateniese, in vacanza sul suo yacht con gli amici, stringere un profugo siriano infreddolito e avvolto in una coperta. L’avevano appena ripescato dalle acque dell’Egeo, salvandogli la vita. La donna, commossa, ha dichiarato di discendere da una famiglia di greci del Ponto e di avere nel suo dna il dolore dei profughi. Il ricordo non si cancella». Così comincia il libro che la giornalista Maria Tatsos ha dedicato alla tragedia di quei greci che la pulizia etnica turca, nel 1923, cancellò insieme ad armeni e assiri. Visto quanto successo fin dal 1915 agli armeni, i greci in terra turca preferirono l’esodo per salvare almeno la vita: 1,2 milioni di persone di etnia greca si riversarono in una Grecia che allora aveva solo 4,5 milioni di abitanti, un Paese povero e logorato da due guerre consecutive, la Grande Guerra e la successiva contro i turchi, che durò fino al 1922. Quest’ultima, però, i malati, specie se di questo tipo. «Sono un malato. Sono un malvagio. Sono un uomo odioso» è il ritornello compiaciuto di chi passa da un ambulatorio a una farmacia, da un centro di autoaiuto a un night, o come diavolo si chiamano i lupanari contemporanei. «Preferisco rivederti quando starai meglio» risponde lei ai suoi sms imploranti, ed è difficile da elogiare ma anche da biasimare. Rivolta ha nel cognome un vago desiderio di uscire fuori dalla gabbia esistenziale in cui si ritrova ma non fa molto per segarne le sbarre e continua a rotolarsi in «una pozzanghera di autocommiserazione», fra la Città Grande che si intuisce essere Milano, la Città Piccola che potrebbe essere una qualsivoglia cittadina del Nord Italia, e il lago di Como (a pagina 125 ho riconosciuto Bellagio e il ristorante Mistral del Grand Hotel Villa Serbelloni, grazie al rombo assoluto, al vitello cotto a bassa temperatura con zabaione all’inulina, alla nuova meringa italiana, al gelato all’azoto liquido, insomma alla cucina molecolare dello chef Ettore Bocchia). Non se la passano poi così male questi depressi, verrebbe voglia di fare come loro. «Sono talmente pieno di Xanax che mi sembra di stare in un barile di cotone». E chi non vorrebbe vivere nella bambagia? Le benzodiapine aiutano a dimenticare la crisi, il lavoro che c’è o non c’è, le bollette che invece ci sono di sicuro, le tasse da pagare, le donne da implorare... Forse davvero ha ragione Paolo Bianchi col suo titolo antipatico, forse questi depressi sono più intelligenti degli altri, hanno astutamente alzato bandiera bianca e che gli altri si arrangino, anzi, che gli altri combattano al posto loro. Come gli imboscati e i riformati durante le guerre mondiali: mentre i malaticci bevevano brodini nelle retrovie, i sani si buscavano pallottole in prima linea. Per ogni variante del male di vivere c’è una pillola o una goccia e se lo Xanax non fa più effetto abbondano le alternative: Seroquel, Zarelis, Halcion, Modalina, Seropram, Tavor, Paroxetina, Lyrica, Sycrest, Imovane, Stilnox, Lamictal... Per il lettore del romanzo le alternative sono invece soltanto due: o fare di Emilio Rivolta un modello da imitare o andarlo a cercare per dargli due sberle e la sveglia. TESTIMONIANZA L’esodo tragico dei greci di Turchia Maria Tatsos racconta la fuga dei suoi antenati cristiani dal Paese greci la persero. Il movimento dei Giovani Turchi, portatore di un nazionalismo fanatico e imbevuto di mazzinianesimo, al grido di «la Turchia ai turchi» lanciò una pulizia etnica che però si scontrava con un problema: date le conquiste e i rimescolamenti di popoli operati dal millenario impero ottomano, il «sangue puro» turco non esisteva. Fu sostituito dall’identità religiosa: l’islam. Chi non era musulmano doveva morire o andarsene. E, là, di non musulmani c’erano solo i cristiani. Il principio dell’omogeneità etnica e/o religiosa, che non lasciava spazio alcuno alle minoranze, fu messo nero su bianco nel Trattato di Losanna del 1923, con l’assenso delle grandi potenze. I greci ancora in vita dovevano andare in Grecia e i turchi di Grecia dovevano emigrare nella nuova Turchia. Uniche eccezioni ammesse, i greci di Costantinopoli e delle isole Tenedos e Imbros, e i turchi della Tracia (che il Trattato aveva diviso in due, metà alla Grecia e metà alla Turchia). Tenedos e Imbros, situate all’imbocco dello Stretto dei Dardanelli, nel 1920 erano state assegnate dal Trattato di Sèvres alla Grecia, ma la Turchia, sconfiggendo la Grecia, se le era riprese. Il Trattato di Losanna prevedeva una sorta di autodeterminazione per le due isole, ma le clausole relative sono sempre state sistematicamente disattese da parte turca. Ad acque abbondantemente calmate, nel 1964 partì un’operazione che portò alla chiusura delle scuole greche e alla confisca del 90% delle terre coltivabili per costruirvi caserme e colonie agricole turche. A Imbros, patria dell’attuale patriarca ecumenico Bartolomeo I, i greci si ridussero da settemila che erano a soli trecento. Quelli di Costantinopoli non ebbero vita più facile. Vessazioni e attacchi culminarono nel 1955 tra il 6 e il 7 settembre: sparsasi la (falsa) notizia di una bomba al consolato turco di Salonicco (l’antica Tessalonica, in Grecia), poiché tale consolato si trovava nella casa natale di Mustafà Kemal «Ataturk», la folla inferocita assalì e devastò le case e i IL SAGGIO DI MELCHIONDA L’«altro» Evola fra Zolla, Moravia e i guénoniani Luca Gallesi U n aiuto a conoscere meglio la vita e l’opera di Evola ci viene da un volume appena pubblicato dall’editore cattolico Cantagalli, La folgore di Apollo (pagg. 356, euro 20), di Roberto Melchionda, che aveva già firmato un altro importante studio sul teorico dell’individuo assoluto, Il volto di Dioniso. Giovanissimo reduce della Rsi, Melchionda conobbe personalmente Evola nel 1951, al processo contro i Far (Fasci d’azione rivoluzionaria), nel quale vennero coinvolti altri futuri giornalisti e intellettuali del calibro di Enzo Erra, Fausto Gianfranceschi ed Egidio Sterpa. La filosofia di Evola, come sottolinea Marcello Veneziani nell’introduzione, è il filo rosso che lega tutte le fasi della sua vita, da quella artistica a quella magica, dalla sua attività di traduttore a quella di scrittore e studioso, che De Felice definì «mistico spengleriano». Ad arricchire, e alleggerire, il libro c’è una ricca appendice epistolare, con il carteggio tra l’autore e lo studioso cattolico Gian Franco Lami, e alcune lettere di Evola stesso a Melchionda, che danno un quadro del «filosofo proibito» molto lontano da quello algido che ci offrono i suoi libri. Tra le persone citate nella corrispondenza figura anche Elémire Zolla, «venuto un paio di volte a trovarmi», frequentazione che Zolla nascose accuratamente, nonostante le innegabili affinità di interessi coltivati e autori frequentati. Su Moravia, che Evola ha avuto occasione di seguire nel precedente periodo, «vi è un forte sospetto che la sua pornografia sia un mero prodotto di compensazione», dato che «quando vedeva che una ragazza era pronta a far sul serio con lui, quasi aveva angoscia…». E, infine, liquida «il gruppetto torinese custode geloso dell’ortodossia guénoniana», che pubblicava la Rivista di Studi Tradizionali, come dei «giovani, sembra che uno sia il figlio di un personaggio della Fiat, ed è il finanziatore, che di Guénon non sanno che attraverso i libri». Già, perché l’erudizione, al pari dell’intelligenza e l’ingegno, può essere dannosa: «Quando la si usa male – conclude il Barone - è meglio non averla», soprattutto «quando tutto si riduce a quella più o meno brillante stupidità intelligente di cui esistono esempi numerosissimi e perspicui». negozi della comunità greca. La quale, a quel punto, preferì cambiare aria, riducendosi dalle sessantacinquemila unità alle attuali tre-quattromila. Questa storia è narrata dalla Tatsos usando come falsariga la vicenda di sua nonna, Erato Espielidis Tatsos, e suo marito Nikos, di professione sarti, due giovani sposi appena ventenni che scapparono dalla zona di Trebisonda, lo stesso luogo in cui nel 2006 il prete cattolico Andrea Santoro fu assassinato da un musulmano. Una piccola storia (La ragazza del Mar Nero. La tragedia dei greci del Ponto, Paoline, pagg. 220, euro 15), una goccia nel mare all’interno di una storia più grande che, a quanto pare, non finisce mai, sempre soggetta, com’è, ai revival fondamentalisti. Partiti dalla natia Kotyora (che i turchi chiamano oggi Ordu), sul Mar Nero e non lontana da Trebisonda (la turca Trabzon), non fecero in tempo a vedere la grande chiesa di Ypapantìs, vicino alla quale abitavano, trasformata, come tante altre, in prigione e solo nel 2000 diventata «centro culturale». 30 ALBUM Venerdì 24 giugno 2016 l’intervista » Flavio Insinna Paolo Scotti Alcune settimane fa Flavio Insinna, chiusi gli ultimi pacchi di Affari tuoi, già faceva le valigie per le vacanze. All’improvviso lo convocano ai piani alti di viale Mazzini: «Quelli dei megadirettori stile Fantozzi – precisa lui - con le poltrone di pelle umana e l’acquario per gli impiegati». Era il direttore di Rai Sport, Romagnoli: «Chiamatemi quello delle scatole! – aveva tuonato -, e speriamo che non le rompa!». Inizia così l’avventura de Il grande match: dopo-partita degli Europei di calcio, disimpegnato come si fosse nel salotto di casa, tra un po’ di musica e due spaghetti improvvisati. Solo che in poltrona ci sono Marco Tardelli, Arrigo Sacchi, Ivan Zazzaroni, Federico Balzaretti, Gianni Cerqueti, le canzoni di Luisa Corna e le gag di Nino Frassica. Il calcio da noi è cosa sacra. Come vi è venuta l’idea di prenderlo così, in totale souplesse? «Per chi ama il calcio sacro ci sono già i programmi adatti, tipo Processo del lunedì. Noi cerchiamo solo di portare in tv il clima che c’è nelle case degli italiani: io sono solo il primo (e più fortunato) fra gli spettatori di queste partite. Così in studio le seguiamo come si farebbe in salotto: seduti sempre nella stessa formazione, possibilmente sempre con gli stessi vestiti… E alla fine agito il tricolore pensando a mia madre, che anche ottantenne e riservatissima, se gioca l’Italia inalbera pure lei alla finestra il bandierone». Però, dica la verità: tutta quest’allegria, se l’Italia non avesse sempre vinto… «Anche noi come gli azzurri ci siamo detti: “partiamo a fari spenti”. Il clima caldo è cresciuto via via. Arriva Giuseppe Galderisi e ti canta Mi vendo di Renato Zero. Balzaretti fa la carbonara, e Max Tortora lo sfida (ma la carbonara di Tortora è da sette; quella di Balzaretti da nove); mentre Andrea Fusco lancia la pubblicità come farebbe George Clooney negli spot del caffè. E ai gol degli azzurri io esulto abbracciando Marco Tardelli; proprio come trentasei anni fa esultai al gol che lo stesso Tardelli fece agli Chi l’ha visto?, nonostante gli anni (i più affezionati ricorderanno pionieristiche edizioni con Donatella Raffai) funziona sempre molto bene. È un programma di servizio pubblico che alterna la ricerca di persone scomparse ad indagini serrate sulla cronaca e sui gialli degli ultimi anni. Ascolti lusinghieri. Per questo il direttore di Raitre Daria Bignardi, mentre sta preparando la nuova edizione - in onda tradizionalmente il mercoledì in prima serata ha deciso di trasformarlo anche in una striscia quotidiana di venticinque minuti. «Chi l’ha visto? mercoledì ha fatto il 9 per cento di ascolti - ha detto la Bignardi - nonostante la partita dell’Italia, e questo vuol dire che dietro a questo programma c’è un gruppo di lavoro che IL RINNOVO «Il mio nuovo show? Fa successo con il calcio spiegato ai neofiti» Buoni ascolti per «Il grande match» che segue il dopopartita degli Europei con ospiti e gag Le frasi europei contro l’Inghilterra». Nonostante il successo di uno share medio di 15,64, qualcuno vi trova chiassosi, superficiali, banali… «Non si può piacere a tutti. Pazienza. Se uno vuole approfondimenti tout court ci sono i canali tematici. Noi cerchiamo di fare un programma di contaminazioni: commenti tecnici, una risata, un ospite che viene a trovarci, e magari un quiz sui protagonisti degli Europei. Io non ho velleità da tecnico: agli esperti faccio le RECLUTAMENTO Il direttore Romagnoli disse: «Chiamatemi quello delle scatole, speriamo che non le rompa» IL GOSSIP Vivo con la mamma e non mi sono mai fidanzato con una velina. Però sono un’icona gay PROGRAMMI Una fiction con Vanessa Incontrada e il ritorno a teatro con la lettura del mio libro domande che farebbe un semplice tifoso. E loro mi rispondono con semplicità. Se intervisto Dino Zoff, poi mi faccio firmare i guantoni con cui giocavo da portiere. Ma non smonto il rito. Esprimo lo spirito di quello scrittore che disse. “Se dovessi spiegare ad un bambino cos’è la felicità, gli darei un pallone”». L’impressione è che Insinna sia sempre più conduttore e sempre meno attore. «Mica vero. Ad ottobre andrà in onda il film tv La classe degli asini, che ho girato per la Rai con Vanessa Incontrada e Fabio Troiano, sulla chiusura delle classi differenziali avvenuta nell’Italia degli anni ’50. E poi a teatro riprenderò La macchina della felicità, tratto dal mio omonimo romanzo. Io non sono di quelli che dicono “Il cinema non mi ha capito”. No, no: mi ha capito benissimo! Io la penso come Luciano Salce: “Non ci sono geni incompresi. Solo cretini capiti”. Da noi, se sai fare più cose, pare quasi che te ne debba vergognare. Un attore che fa il conduttore? Scandalo!. Ma per me conta quel che mi ripeteva il mio maestro Gigi Proietti: “Fare spettacolo è come fare l’interprete. Più lingue parli, più lavori”». Lei è molto popolare. Ma evita ostinatamente il gossip. Scelta accurata o pura casualità? «Inevitabilità. Che diamine può esserci d’interessante nella vita privata di uno che lavora diciotto ore su venti, che abita ancora con la mamma, che non s’è mai fidanzato con una velina? Se tutti i personaggi popolari fossero come me, a quelli che fanno gossip toccherebbe aprire una merceria. E poi i grandi amori finiscono appena se ne parla. Il giorno che dicessi “Sono innamoratissimo”… pam! Cadrei dal cornicione». Sapeva di essere un’icona gay? «Si, me l’hanno detto, e mi diverte molto. Anche se non mi pare rappresenti un particolare titolo di merito. Io non sarò mai di quelli che si vantano: “I miei migliori amici sono gay”. Non divido gli esseri umani in categorie. Non li classifico in base alla loro sessualità. I miei migliori amici sono i miei migliori amici. Punto». PALINSESTI DI VIALE MAZZINI Striscia quotidiana per «Chi l’ha visto?» Su Raitre «Report» al lunedì e Fazio senza sabato. Bastianich verso Raidue ogni anno si domanda: cosa posso fare di più? Il loro database è così aggiornato che a loro si rivolgono le questure europee per le persone scomparse. per questo ho chiesto a Federica Sciarelli di fare anche una striscia quotidiana di venticinque minuti». Non è l’unica novità televisiva che la Bignardi ha portato all’attenzione della Commissione di vigilanza. Cambiamenti in vista anche per Fabio Fazio. Chiamato in autunno a condurre la prima serata di Raitre con Rischiatutto (nove puntate ed eventuale il Giornale prolungamento) e «non potendo condurre tre serate alla settimana», perde Che tempo che fa il sabato sera; in compenso lo show della domenica si allunga e durerà tre ore. Nuova striscia SORPRESA Joe Bastianich CONFERMA Federica Sciarelli quotidiana anche per Pif. Il direttore generale Rai Antonio Campo Dall’Orto anticipa che da marzo 2017 - anche Pif farà parte della squadra di Raitre. «Sono contento che stiamo lavorando all’arrivo di Pif - dice Campo Dell’Orto - i cui racconti sulla nostra quotidianità sono sempre molto originali. Andrà in onda dalle 20.30 alle 20.40, per raccontare dieci minuti di storie italiane, «e non prenderà il posto di Giannini». Report di Milena Gabanelli andrà in onda il lunedì. Agorà invece, il talk politico in onda De Filippi, altri 5 anni in esclusiva con Mediaset Mediaset e Maria De Filippi, partner al 50% in Fascino, comunicano di aver rinnovato l’esclusiva per i prossimi cinque anni. L’intesa prevede l’accordo con l’autrice e conduttrice più rilevante e creativa del panorama televisivo italiano e il rafforzamento del legame produttivo con Fascino – casa di produzione partecipata al 50% da Rti-Mediaset – che oltre ai programmi di Canale 5 al vertice degli ascolti, tutti confermati anche per la prossima stagione, estenderà il suo impegno anche in altre aree televisive del Gruppo. Dice Pier Silvio Berlusconi, amministratore delegato Mediaset: Maria «Siamo mol- De Filippi to soddisfatti, e direi onorati, per il rinnovo dell’accordo con Maria De Filippi per i prossimi cinque anni. La nostra collaborazione è un caso unico di crescita e di successo. Oggi questa partnership con Maria e Fascino si rafforza sulla base di una visione comune per il futuro e per nuovi progetti. Per me Mediaset è la casa di Maria De Filippi, e i suoi programmi su Canale 5 sono la casa degli italiani». Maria De Filippi risponde: «Sono felice per le parole di Pier Silvio. Sono nata televisivamente con lui e in tutti questi anni ho potuto lavorare nella massima libertà di espressione e in comunione di idee, di volontà e di sforzi volti in una unica direzione: cercare di costruire programmi televisivi di intrattenimento che incontrino il gusto del pubblico. Per chi fa il mio lavoro questa dimostrazione di fiducia è importantissima perché ti consente di “crescere” professionalmente, anche potendo sbagliare. Sono felice». RS ogni mattina dal lunedì al venerdì, sarà sempre affidato alla guida di Gerardo Greco ma avrà un cambiamento scenografico e diventerà «una vera newsroom con particolare riguardo ai filmati e meno parole e ospiti fissi». Soprattutto si sta lavorando per rendere più dinamica la parte finale del programma. Su Raidue invece le indiscrezioni (i palinsesti Rai saranno presentati martedì a Milano e la settimana successiva a Roma) parlano dello sbarco di Joe Bastianich (re di Masterchef) e della madre Lidia (Masterchef Junior). La coppia dovrebbe condurre il programma How to Kill Your Mother, in cui vedremo figli che coinvolgono le mamme in progetti particolarmente difficili e pericolosi. RS Venerdì 24 giugno 2016 FOCUS IMPRESE 31 il Giornale British American Tobacco (BAT) conferma, ancora una volta, il suo impegno a investire nell’innovazione puntando su prodotti italiani. Per le Rothmans, infatti, uno dei prodotti storici e più rappresentativi di BAT, a partire da giugno 2016 si passa a un filtro innovativo, il «Tube Premium+», realizzato grazie ai macchinari e all’esperienza dell’azienda bolognese G.D., del Gruppo Coesia, e della Montrade, altra eccellenza emiliana e italiana per la realizzazione di macchine per la produzione e il confezionamento di sigarette, la produzione di filtri e altri prodotti del tabacco. Il «Tube» è un prodotto all’avanguardia che, sebbene fatto dello stesso materiale dei filtri tradizionali, è più pulito, perché non ingiallisce nella parte a contatto con le labbra; è più resistente, in quanto mantiene la sua forma rigida. La scelta dei filtri «Tube» già applicati da BAT Italia anche sulle Lucky Strike fin dal 2014, con un ottimo riscontro da parte dei consumatori - testimonia la propensione di Bri- INNOVAZIONE British American Tobacco, sigarette sempre più italiane La multinazionale punta sull’Italia per i macchinari, le attrezzature industriali e anche per la materia prima Per le sigarette Rothmans, a partire da questo mese, si passa a un filtro innovativo, il «Tube Premium+», realizzato grazie ai macchinari e all’esperienza dell’azienda bolognese G.D., del Gruppo Coesia, e della Montrade, altra eccellenza emiliana DA QUESTO MESE «Tube Premium+» è il filtro all’avanguardia più pulito e resistente tish American Tobacco a puntare sull’innovazione e, nel contempo, sul valore dell’italianità: negli ultimi anni, BAT ha dimostrato di essere un’azienda all’avanguardia sia nel campo dei prodotti tradizionali del tabacco, sia nei cosiddetti NGP, Prodotti di nuova generazione. BAT è stata infatti la prima società del settore a brevettare un inalatore di nicotina, Voke, che ha recentemente ottenuto nel Regno Unito la certificazione di dispositivo medico venduto nelle farmacie. Inoltre, nel 2013 è stata la prima azienda internazionale a lanciare, sempre sul mercato britanni- co, la sua e-cig «Vype», un prodotto di alta tecnologia, fortemente innovativo e dotato di altissimi standard di qualità e sicurezza, distribuito in Italia, in questa prima fase, a Firenze, Venezia, Padova, Verona e Torino, e online sul sito govype.it. Ancora una volta, BAT rafforza il suo legame con il no- stro Paese, dove solo nello scorso anno ha investito complessivamente 220 milioni, puntando sull’eccellenza delle aziende italiane. A cominciare dai 130 milioni per l’acquisto di macchinari e attrezzature industriali, rendendo l’Italia il primo paese fornitore di macchinari per il Gruppo BAT 220 I milioni di euro investiti nel 2015 da BAT in Italia, puntando sull’eccellenza delle aziende del Paese (una fornitura superiore anche a quella della Germania in termini di ordinativi). Oltre 20 milioni sono stati, invece, impiegati per l’acquisto di 4.500 tonnellate di tabacco italiano: l’Italia, con circa 15.000 ettari coltivati e oltre 50.000 tonnellate prodotte, è il primo Paese produttore di tabacco in Europa e il quattordicesimo nel mondo, e il settore della tabacchicoltura italiana rappresenta un’area di grande valore economico per il Paese. Anche per BAT, la coltivazione del tabacco da foglia rappresenta una delle componenti fondamentali della catena di fornitura a livello globale e, per questo motivo, la multinazionale sostiene da sempre la tabacchicoltura attraverso la firma di protocolli con il miniTABACCO L’Italia è uno dei più importanti produttori europei e mondiali stero delle Politiche Agricole e Forestali, per assicurare alla produzione italiana di qualità una competitività internazionale e adeguati sbocchi commerciali. Infine, sempre nel 2015, per consolidare e mantenere gli impegni presi, BAT ha investito in Italia circa 70 milioni anche nella ricerca della qualità dei propri prodotti, nelle attività di valorizzazione dei suoi marchi (sia per i prodotti di nuova generazione che per quelli tradizionali), nella distribuzione alle oltre 55.000 tabaccherie presenti sul territorio e in attività di marketing e comunicazione. IC FIORI ALL’OCCHIELLO/1 FIORI ALL’OCCHIELLO/2 Momodesign, ricerca e qualità per sorprendere clienti e mercati Alcantara, se toccare con mano è da sempre un enorme piacere L’ad Paolo Cattaneo: «A colpire gli stranieri è la cultura italiana» Firmati nuovi accordi. L’impegno sulla sostenibilità ambientale Gigi Pavesi Fabrizio de’ Marinis e Giappone – prosegue Cattaneo – non è un luogo comune che almeno tre asset tipicamente italiani È una questione di stile, italiano. La nascita di siano amatissimi dagli stranieri: il cibo, la moda e il Momodesign è proprio frutto di un concetto volto design. Noi operiamo negli ultimi due e ho visto molalla valorizzazione di un Dna tricolore all’interno di to interesse a Pitti Uomo, dove c’erano migliaia di un gruppo: creato, nel 1981, quale centro stile per la visitatori esteri: questo vuol dire che il “made in Itaricerca e lo sviluppo di Momo (all’epoca società lea- ly” è più forte che mai». Momodesign segue una filoder mondiale negli accessori di lusso per auto), alla sofia evidente: capire e anticipare le tendenze, punfine degli anni ’90 si è trasformato in un brand inter- tando su ricerca e qualità per realizzare i nuovi pronazionale. L’idea fu di dotti. «È l’approccio corMarco Cattaneo, all’eporetto - aggiunge Cattaca managing director, neo -: il mercato è sovrache nel momento in cui no come la funzionalità Momo veniva venduta dell’oggetto. A quel punOltreoceano, pensò di to si ragiona sullo stile staccarsi e di rilevare il che è il valore aggiunto brand, dove ora operadi ogni creazione Mono anche i figli Eleonora modesign e rappresenta e Paolo, attuale ad. il carattere unico e di«Il nostro Dna è un stintivo della cultura itamix storico di tecnololiana. Quello che colpigia e design – spiega Paosce lo straniero». Se il lo Cattaneo – ci siamo passato e il presente è lefatti le ossa con l’impegato a caschi, orologi e gno nel mondo delle occhiali, il futuro passa competizioni automobiper l’allargamento dei listiche, puntando su Paolo Cattaneo, ad di Momodesign, azienda settori toccati dal brand. prodotti che all’epoca fondata dal padre Marco, attuale presidente A Pitti Uomo ha debuttasorpresero tutti: utilizzato la nuova collezione di re fibra di carbonio, titanio e magnesio per i primi abbigliamento, dedicata interamente alla tecnologia caschi, orologi e occhiali fu una scelta rischiosa ma urbana e “contornata” da una linea di calzature e funzionò subito». Innovazione e creatività sono rima- borse. Sempre con un design italianissimo, lo stesso sti i plus di un’azienda che ha nell’Italia il terzo mer- che ha convinto Bulgari – brand tricolore ma ora del cato, ma esporta il 60% della produzione: l’Europa, gruppo LVMH – a scegliere l’originale e tecnologica in particolare Francia e Spagna, sono le aree che più Citybike per i clienti dei suoi prestigiosi hotel a Milaapprezzano i prodotti Momodesign (il casco in pri- no e Londra. «Un desiderio è quello di occuparsi mis, vera icona per gli appassionati), ma le prospetti- maggiormente di interior design – conclude Cattave sono globali. «Il marchio è conosciuto in molti neo – perché rappresenta un mondo in sviluppo che Paesi: siamo presenti negli Emirati, in Cina, Australia può regalarci soddisfazioni». gno, presidente e ad - intimità, esclusiva, cromaticità ed emozionalità. Una visione che unita allo Un’invenzione tuttora ineguagliata. Un brevet- stile e al design ci ha fatto guadagnare il riconoscito, tra i grandi simboli dell’eccellenza italiana, ori- mento dei maggiori brand mondiali del lusso e ginale e segreto, grazie al quale il prodotto, simile della qualità. Su una capacità tecnologica, unica al al camoscio, può mantenere nel tempo le sue carat- mondo, si sviluppa il lavoro in partnership con i teristiche inalterate. Un mondo concettuale e sen- clienti. Una volta recepite le loro esigenze, il centro soriale, ricco di colori e sfumature, intimo, che sviluppo applicazioni interviene sulle caratteristiconiuga nell’esclusività emozioni, appartenenze, che di Alcantara, per fornire una soluzione sartoarte, design, moda e stiriale ed esclusiva. Una le in ogni settore, filosofia di prodotto e dall’auto, all’arredadi innovazione, legata mento, alla nautica, alla sostenibilità, che ci all’abbigliamento, al ha permesso di diventaprêt à porter, agli accesre un marchio di sucsori. Un marchio che cesso in tutto il monnegli ultimi anni ha do». puntato sulla sostenibiAccanto al centro svilità ambientale, a cui luppo, opera quello ha destinato, nel 2015, dell’equipe stilistica, il 64% degli investimenspecializzato nello stuti. Alcantara, con la sua dio di sempre nuovi cosede a Nera Montoro lori ed effetti, in grado (Terni) - 165 milioni di di esaltare lo stile e fatturato nel 2015 (+ l’eleganza di un mate33,5%), ebitda a 50 miriale tutto italiano. lioni, 518 dipendenti Andrea Boragno, presidente e ad di Alcantara. «Nella competizione (570 previsti nel 2016) - La sede dell’azienda si trova in provincia di Terni dell’universo tecnologiè oggi un’icona del maco - continua Boragno de in Italy. Dopo gli ultimi successi con i grandi - avrà un peso sempre maggiore la componente di marchi del mondo dell’auto, come Mercedes, design e di fashion e non solo quella del software. Bmw, Fca, Ferrari e Maserati, ha recentemente Il nostro prodotto è il materiale perfetto, per veicostretto accordi di fornitura del suo esclusivo mate- lare gli aspetti più emozionali legati a questo monriale, per un valore che supererà i 20 milioni, con do, ed è per questo che, da anni, abbiamo investito Microsoft nei rivestimenti dei suoi computer, Pana- nel settore, proprio perché pensiamo che Alcantasonic - per l’avveniristica Oled Tv - Master & Dyna- ra possa interpretare al meglio questa tendenza mic e Bose (cuffie), e Daikin nel condizionamento. intimistica e sensuale in atto. Siamo molto compia«Ci muoviamo in un’area concettuale che coniuga ciuti di vedere un grande player, come Microsoft, funzionalità del materiale - spiega Andrea Bora- recepire in pieno le nostre convinzioni». 32 Venerdì 24 giugno 2016 il Giornale __ Sport IL CASO DEL FIGLIO AGENTE FIFA Marcello Lippi non sarà il Direttore tecnico della Figc. È stato proprio l’ex Ct campione del LIPPI RINUNCIA ALL’INCARICO IN FEDERAZIONE mondo a rinunciare: «Non posso più aspettare, non posso farmi prendere in giro», ha detto Lippi al presidente federale Tavecchio. La decisione è seguita alla riunione della Corte d’Appello Federale di mercoledì che doveva occuparsi dell’incompatibilità dell’eventuale nomina di Lippi con il ruolo di procuratore del figlio Davide. Il protrarsi dei tempi, la necessità di una norma ad personam e le polemiche hanno spinto Lippi a rinunciare. EURO 2016 L’incrocio di Italia-Spagna GLI AVVERSARI Del Bosque non si fida «L’Italia non è soltanto difesa» LA SFIDA Alvaro Morata contro i suoi ex compagni: Barzagli, Bonucci e Chiellini Marcello Di Dio nostro inviato a Montpellier Ora che la “recompra” di Alvaro Morata da parte del Real Madrid è cosa fatta, anche se Allegri e Marotta non sembrano ancora essersi arresi, l’attaccante spagnolo ritroverà gli amici della Juventus. Da avversari, cosa che invece non avverrà nei club nella prossima stagione, visto che il Chelsea è fuori dall’Europa, e la squadra di Conte sembra essere nel destino dell’Ariete (pronti 50 milioni sul piatto per l’attaccante che nei “blancos” sarebbe chiuso dall’altra Bbc Benzema, Bale e Cristiano Ronaldo, quest’ultimo fresco di rinnovo fino al 2020 a 21 milioni a stagione). Per lui, che partecipa meno alla manovra rispetto a un suo predecessore nel ruolo tra le Furie Rosse (il Torres dell'Europeo 2008) e deve adattarsi al fascino che ha Del Bosque per il “falso nueve”, una bella sfida con i “bastardi” della difesa azzurra che dovranno impedirgli di incrementare il suo bottino di reti nel torneo francese. Sono già tre in altrettante gare e condivide proprio con il gallese Bale il parziale titolo di capocannoniere. Le sue cifre nei 219 minuti giocati - due volte è stato sostituito da Aduriz - parlano di nove tiri totali, di cui sei nello specchio della porta e due respinti dal portiere. Decisiva la sua doppietta con la Turchia, non purtroppo per la truppa di Del Bosque il suo gol alla Croazia. Un Europeo in attivo per Alvarone, chiamato ora alla prova del fuoco di Buffon e della Bbc, apparsa la retroguardia più solida della competizione. La sfida è un inedito assoluto con tutti e quattro gli alfieri azzurri: nell’unico precedente, un Real Madrid-Juventus di Champions del 23 ottobre 2013: Morata giocò gli ultimi undici minuti, ma in campo tra i bianconeri c'erano solo Buffon, Barzagli (titolari) e Bonucci, subentrato al 50’ a Llorente dopo che Chiellini si era fatto espellere due minuti prima. Nell’amichevole Italia-Spagna a AL REAL MADRID CHIUSO DA CR7, BENZEMA E BALE Da una B-B-C all’altra tutti vogliono spegnere la «recompra» di Morata Barzagli-Bonucci-Chiellini: prima da rivali con l’ex compagno trascinatore della Spagna Udine del 24 marzo scorso, invece, in campo aveva contro solo Buffon e Bonucci (Barzagli e Chiellini erano fuori per infortunio) e la punta delle Furie Rosse fu limitata bene. «Leo mi aveva IL PRECEDENTE In Italia-Spagna di marzo Morata rivelò: «Leo mi ha promesso delle pedate...» detto di prepararmi che qualche “patadita” (pedata) l’avrei presa», confessò Morata nella vigilia con gli azzurri. È indubbio che avendolo avuto come compagno di squadra per due anni, gli juventini conoscano bene la punta spagnola e i suoi movimenti. Che in questi giorni Conte avrà fatto studiare a memoria con l’ausilio dei soliti video e con il lavoro sul campo. Morata gioca con una coppia (Pi- qué-Sergio Ramos) potenzialmente perfetta, visto il valore dei singoli. Ma siamo di fronte a due veri leader, aspiranti «comandanti supremi», peraltro divisi da una rivalità forte, fortissima, fra IL DUELLO DEL GIALLO 10 ammoniti a 1 per l’Italia Tutta la difesa: un rischio contro la velocità di Alvaro Barça e Real, condita da una grande attività sui social del primo, e dalle tensioni per l’indipendentismo catalano. Insomma, quei due probabilmente si rispettano, ma non hanno certo l’intesa di Bonucci, Barzagli e Chiellini. Che si spieghino così alcuni buchi difensivi, tipo quello sul gol di Kalinic? Gli azzurri, dal canto loro, dovranno stare attenti ai cartellini: sono tutti in diffida e qualche elemento del granitico blocco juventino rischia di compromettere, in caso di impresa sugli spagnoli, l'eventuale quarto di finale con la Germania. Il conto dei gialli rimediata da Italia e Spagna parla di 10 a 1 a favore della truppa di Conte (in testa a questa speciale classifica), un fardello davvero pesante ora che l'asticella si sta alzando. Morata non ha quasi mai riposato, Buffon - pure reduce dall’influenza - e Chiellini invece sì e in un torneo così breve qualche minuto di riposo in più potrebbe fare la differenza. Ma in agguato ci sono guizzi o chiusure fondamentali. NESSUNO HA RIBALTATO LE GERARCHIE L’Irlanda ha smascherato l’Italia due Conte riproporrà i “dieci” di Belgio e Svezia. Un solo dubbio a sinistra nostro inviato a Montpellier Per settimane abbiamo parlato di marines, di soldatini, di operai del campo e persino di “coppia ignorante”. Conte, così come tutta la truppa azzurra, si è riempito la bocca con il concetto di gruppo e di 23 giocatori interscambiabili, concetto sposato dalla critica come punto di forza quale sarebbe dovuto essere. La partita con l’Irlanda ha fatto riaprire gli occhi sulla dura realtà: in questa Nazionale non tutti sono all’altezza di una maglia da titolare e l’Italia 2 ha confermato la bontà delle scelte del ct nei primi due impegni. «Questo è il meglio, almeno per me, dei calciatori italiani», continua a ripetere Conte. Le cui gerarchie nei vari reparti decise a inizio Europeo e rimaste tali contro Belgio e Svezia non dovrebbero essere più in discussione. In- fortuni e squalifiche permettendo: sugli azzurri pendono dieci diffide, anche se dai quarti la “fedina” di chi resterà indenne a un altro giallo sarà ripulita. L’Italia dovrà dunque essere aggressiva come piace a Conte, ma nel contempo cauta. Conte, più andrà avanti nel torneo, più potrebbe fare meno ricorso al turnover. Ecco perché il ct leccese saluta con favore il ritorno in gruppo di Antonio Candreva, fermato per qualche giorno da un problema all’adduttore destro. E da ieri le prove sul campo saranno con i protagonisti del successo con il Belgio, tenendo presente che l’interprete sulla fascia sinistra non ha ancora un nome chiaro. Detto di Bernardeschi (deludente la sua prova con gli irlandesi) bloccatosi per un fastidio al ginocchio, gli altri sembrano abili e arruolati. La fase a gironi va in archivio con una cer- tezza: il Dna dell’Italia è imperniato sull’efficacia della fase difensiva mentre in attacco si fa fatica a creare occasioni da rete. In una competizione che registra la media più bassa di realizzazioni dal 1992, i tre gol azzurri di Giaccherini, Pellè ed Eder sono arrivati tirando 24 volte, solo Irlanda del Nord (17) e Islanda (21) hanno provato con minor frequenza a gonfiare la rete avversaria. E a livello di dribbling gli azzurri sono quartultimi con 4,3 alla pari dell'Irlanda del Nord. Solo Russia, Islanda e Repubblica Ceca hanno fatto peggio. Il miglior italiano è Florenzi con 3 in due gare mentre Insigne ne ha collezionati già 2 in 20’. A livello di numero di falli fatti gli uomini di Conte sono secondi (49) con 3 scorrettezze in meno rispetto alla Romania. Non un buon viatico per la sfida alle Furie Rosse. MDD Italia e Spagna si presentano agli ottavi di finale con una sconfitta nell’ultima partita. Indolore per gli azzurri, mentre alle furie rosse è costata il primo posto. Non solo, la Spagna si porta dietro anche qualche problema ambientale. Il caso De Gea per un presunto coinvolgimento in uno scandalo sessuale, il dito medio durante l’inno di Piquè, l’inquietudine di Pedro per il poco spazio avuto, la rimonta della Croazia. Ma Vicente Del Bosque non si lascia scalfire: «Sono moderatamente ottimista come sempre. Non ci siamo creduti chissà cosa né ci siamo rilassati, come dimostra la formazione andata in campo con la Croazia». Infatti, tre partite, tre formazioni identiche. La Spagna non ha segreti almeno nei nomi. Al contrario dell’Italia che ha fatto giocare ventidue giocatori. Il ct dei campioni d’Europa in carica non vuol sentire parlare di presunzione e assicura che non ci sarà sottovalutazione del prossimo avversario. «Gli azzurri sono molto bravi difensivamente ma l’Italia ha anche giocatori d’attacco - spiega Del Bosque -. Ha ottimi giocatori di fascia, due attaccanti e di fatto quattro difensori, con tre centrali e De Rossi inamovibili. I suoi centrali fanno molto bene perché si conoscono molto». Quattro anni fa fu la finale. Nessun paragone. Sono due squadre trasformate nei nomi e nel gioco. L’Italia non ha più il trequartista e punta sulla difesa a tre. Del Bosque spiega com’è cambiata la Spagna: «Nel 2012 abbiamo giocato senza attaccanti di ruolo, con più centrocampisti, ma in quattro anni le cose cambiano, il gruppo cambia». Adesso c’è un Morata in più e un Pedro scontento ma ripreso «le sue parole non mi sono piaciute». Però non si prescinde dal tiqui-taca: «Quando non abbiamo la palla soffriamo, quando ce l’abbiamo, stiamo meglio. Ci sono cose sulle quali bisogna essere costanti e testardi, non è una questione di inflessibilità ma di avere un’idea in testa». Non cambia la filosofia sui rigori dopo l’errore di Sergio Ramos. «Ho scelto di lasciar decidere i giocatori sui rigori, è un segnale di forza». Nessun rimpianto per il ko con la Croazia che l’ha fatto finire nella parte di tabellone più difficile: «Siete sicuri che la Germania batterà la Slovacchia? Non c’è alcun risultato sicuro». Involontariamente un invito a crederci all’Italia. Venerdì 24 giugno 2016 IL PROGRAMMA Lewandowski SPORT 33 il Giornale DOMANI LUNEDÌ 27 Svizzera Polonia ore 15 Galles Irlanda N. Sky Sport 1 ore 18 ore 21 Croazia Portogallo Sky Sport 1 Rai 1 Sky Sport 1 Persic ore 18 ITALIA Spagna Sky Sport 1, Rai 1 EURO 2016 Diamo i numeri dopo i gironi LA NOSTRA TOP 11 DELLA PRIMA FASE Claudio De Carli Magari bisognerebbe fare un salto da un dottore, uno bravo. Non c’è niente di male, del resto le malattie danno sempre dei segnali prima di implodere e il nostro grado di eccitazione ha raggiunto punte sensibili dopo aver sconfitto Belgio e Svezia. Sarebbe bello farsi dare una registrata perché poi ci basta prendere un gol da un certo Brady a sei dalla fine per azzerare tutto e rientrare nel gregge dei malati gravi. Gli altri godono a massacrarci. L’Equipe ci ha schiaffato addirittura al dodicesimo posto fra le sedici qualificate agli ottavi. Carini. Al primo c’è la Croazia, poi Spagna e Polonia, la Francia è all’ottavo. Magari hanno ragione loro, compilano la top undici della prima fase e non c’è neppure un azzurro, lo svizzero Schär meglio di Barzagli, Hummels meglio di Chiellini che è tredicesimo e primo degli italiani. Conte è al nono posto fra i ct. Anche Opta Data ci ha visto grandi protagonisti, nessun italiano nella formazione ideale della prima fase, anche per loro il miglior portiere è il nordirlandese Michael Mc Govern, 31 anni, un metro e novanta, gioca in Scozia nell’Hamilton, Transfermarkt gli assegna un valore di 500mila euro e un contratto in scadenza, ha preso due reti e la sua nazionale è passata fra le migliori terze. Fin qui le opinioni, poi ci sono le statistiche, algide ma incontrovertibili, dopo 36 partite e 69 gol, la maggior parte, 26, segnati nell’ultimo quarto d’ora dei due tempi. I centravanti per ruolo e definizione segnano poco, vanno meglio i subentrati, quasi un quarto delle reti totali è loro e il vecchio Roy Hodgson ha trovato una spiegazione: «Le partite sono sempre più intense e veloci. Ogni nazionale ha 23 giocatori e quelli che non vengono scelti sono scontenti. Quando subentrano sono pieni di voglia di riscatto». Una dichiarazione fatta prima di Italia-Irlanda. Non ci gira bene neppure questa. Leggiamo le statistiche con un certo malessere, ammettiamolo, quasi spulciando lentamente per vedere se c’è qualcosa di azzurro. Niente. Il sito ufficiale della Uefa inserisce al primo posto come protagonista assoluto di questa prima fase a gruppi Dimitri Payet, al secondo Gareth Bale, terzo Toni Kroos. Poi ci sono Ronaldo, De Bruyne, Perisic, Morata, 4-4-2 All: CACIC (Croazia) CRISTIANO RONALDO (Portogallo) PERISIC (Croazia) PERISIC (Croazia) HAMSIK (Slovacchia) VRSALIKO (Croazia) » Je suis européen L’Europa dell’Est è tornata dietro un muro MORATA (Spagna) FABREGAS (Spagna) CHIELLINI (Italia) BONUCCI (Italia) È come se l'Europa del calcio avesse innalzato un muro escludendo dal torneo quasi tutte le nazionali dell'Est Europa. Subito a casa Albania, Romania, Russia, Ucraina, Turchia e Repubblica Ceca oltre ad Austria, paese di confine, e Svezia tradita da Ibrahimovic. Dal marasma si sono salvate Slovacchia, Polonia e Ungheria. Appare lampante come i due blocchi si muovano a velocità differenti per motivi economici, tecnici e strategici. Ad eccezione di Russia e Turchia, che meritano un discorso a parte, il soldo fa la differenza. I campioni, ma anche i medi giocatori, difficilmente accettano di giocare in Romania, Ucraina e Repubblica Ceca dove il livello tecnico si appiattisce e non consente ai migliori giovani di migliorarsi, mettersi in evidenza, finire sul mercato. Se però hai un buon programma e non pensi di scavallare la storia in pochi mesi, puoi fare un balzo in avanti come è successo alla nazionale albanese in debito con la buona sorte. Il merito non è solo di De Biasi, richiesto a gran voce dall'Ucraina, ma anche di chi l'ha voluto e ne ha appoggiato la strategia su vasta scala. Altrove non ci sono riusciti. Vedi la Turchia, orfana di talenti, che di più non poteva fare con il suo gioco scolastico: da quelle parti ci sarebbero anche i soldi per lavorare in profondità, ma ci sono anche i club che ragionano diversamente in una diaspora interna dai retaggi antichi e non fanno mai gli interessi della nazionale. Sembra di essere in Italia. In fondo al tunnel c'è la Russia che ha acciuffato fortunosamente l'Inghilterra, privandola fra l'altro del primo posto nel girone, salvo finire a fettine con Slovacchia e Galles. Ma c'è una spiegazione. A Mosca pensano di risolvere i problemi strapagando un allenatore, ieri Capello, domani, chissà, Pellegrini, senza risolvere i problemi di fondo. E' lontano il tempo di Lobanovskij che portò la Dinamo Kiev al vertice del calcio europeo e la nazionale sul podio dei Giochi nel 1976 e dell'Europeo nel 1988. In pratica la stessa squadra. Oggi Kiev è in Ucraina. Il calcio di laggiù, ormai senza identità, non ha ricavato nulla dagli stranieri. E il Mondiale del 2018 si affaccia dietro l'angolo non come una occasione, bensì come uno spauracchio che mette in ansia perfino il Cremlino. DZSUDZSAK (Ungheria) LICHTSTEINER (Svizzera) HAMSIK (Slovacchia) NEUER (Germania) IL BILANCIO DI METÀ EUROPEO Azzurri solo riserve al gioco delle classifiche Per l’«Equipe» italiani 12esimi tra le big Nessuno dei nostri tra i primi 11, Chiellini 13° Piquè, Ozil, Hazard, Fabregas, altri. L’uomo assist del torneo finora è il gallese Aaron Ramsey, 25 anni, gioca nell’Arsenal, 1,82, 30 milioni il valore attuale del suo cartellino in crescita esponenziale. Il salvatore della patria, inteso come il difensore che ha compiuto più salvataggi è il portiere islandese Hannes Thor Halldorsson, 1,92, il calcio una copertura, in realtà fa il regista cinematografico e appena chiuderà la carriera, ha 32 anni, tornerà sul set. Intanto è rientrato al Nec Nijmegen per fine prestito, viene via con 400mila euro, ma non è tipo da Mediterraneo. Non riusciamo a primeggiare neppure nelle classifiche avulse, quelle che in fondo contano come il due di picche, tipo il calciatore più veloce dell’Europeo è il francese Kingsley Coman del Bayern Monaco che in una delle tre partite finora giocate ha raggiunto la velocità di 33 chilometri orari. A livello di nazionale non entriamo nelle prime cinque posizioni in nessuna classifica. Miglior possesso palla la Germania con il 65 per cento, poi Portogallo, Spagna, Svizzera e Inghilterra. Nei passaggi di Filippo Grassia a buon fine guida la Spagna, 1.876 su 2.023. Il Portogallo è la squadra che ha calciato di più in porta, 69 tiri in tre gare. Ora, abituati a una sorta di pietismo verso i più deboli, ci innamoriamo ancora di più della nostra nazionale, invisa all’estero, massacrata dalle statistiche e attesa dai ritrovati campioni uscenti della Spagna. E peggioriamo il nostro stato di salute. Loro, gli spagnoli, davanti sono magistrali, grande scuola da far girare la testa, veramente emozionanti. Ma anche dietro lo sono. COSÌ VERSO PARIGI OTTAVI domani SVIZZERA ore 15 POLONIA domani CROAZIA ore 21 PORTOGALLO QUARTI 37 V 37 30/06 ore 21 39 SEMIFINALI 45 V 45 38 26/06 UNGHERIA ore 21 BELGIO 42 V 42 V 47 49 Saint-Denis, 10 luglio ore 21.00 50 47 46 V 46 V=VINCENTE VINCITRICE 41 02/07 ore 21 V 43 43 V 40 40 7 luglio ore 21.00 V 50 V 38 01/07 ore 21 FINALE V 41 SEMIFINALI V 49 V 39 6 luglio ore 21.00 domani GALLES ore 18 IRLANDA N. OTTAVI QUARTI V 48 48 03/07 ore 21 V 44 44 GERMANIA SLOVACCHIA ITALIA SPAGNA FRANCIA IRLANDA INGHILTERRA ISLANDA 26/06 ore 18 27/06 ore 18 26/06 ore 15 27/06 ore 21 34 SPORT Venerdì 24 giugno 2016 Il primo colpo del Milan si chiama Gianluca Lapadula. Il capocannoniere dell’ultimo campionato di serie B, trenta gol compresi i playoff, arriva dal Pescara per circa dieci milioni di euro. Un colpo a sorpresa con il blitz di Galliani con gli agenti del giocatore. Lapadula non dovrebbe essere l’alternativa a Carlos Bacca, ma il suo arrivo di fatto certifica l’addio di Luiz Adriano. Oggi le visite medi- SQUINZI BLOCCA BERARDI MILAN, COLPO A SORPRESA SOFFIA LAPADULA AL NAPOLI che e la firma del contratto (4 anni a 1 milione più bonus). Il Milan ha soffiato Lapadula al Genoa e al Napoli. Ora Aurelio De Laurentiis va a caccia di Ciro Immobile ma non vuole spendere gli 11 mln chiesti da Cairo. Davide Nicola è il nuovo allenatore del Crotone. Tormentone Berardi, inseguito dall’Inter: «Resta qui un altro anno ha detto Squinzi -. Poi va alla Juve». Invece Candreva vuole l’Inter. IN COPPA AMERICA EURO 2016 Sorprese e carneadi Alec Cordolcini NON SOLO BIG Quando l’Ungheria vinse la sua ultima partita in un grande torneo internazionale, Gabor Kiraly aveva 10 anni e Zoltan Gera 7. Sono gli unici dell’attuale selezione magiara ad avere ricordi diretti, e non tramandati, del tempo che fu. Una potenza calcistica agli sgoccioli che ha dovuto attendere trent’anni per tornare a calcare un palcoscenico prestigioso, e lo ha fatto contro tutti i pronostici, guidata dai vecchietti terribili Kiraly (il portiere con la tuta, giocatore più vecchio – 40 anni e 84 giorni a scendere in campo in un Europeo) e Gera. Nessuna stella, tanta corsa, schemi semplici e un ct tedesco, Bern Storck, a dirigere il tutto dalla panchina. Una storia già sentita nel 2004 per la Grecia guidata dal suo connazionale Otto Rehhagel. Chi cercasse un po’ di qualità nella compagine ungherese deve rivolgersi a Balasz Dzsudzsak, esterno dal sinistro educatissimo che ha dilapidato mezza carriera alla ricerca di denaro facile: il Daghestan hollywoodiano dell’Anzhi, la Mosca deluxe della Dinamo, L’Ungheria revival a guida tedesca vuol replicare la Grecia L’Irlanda del Nord tra postini e donnaioli E il bomber islandese gioca per una colletta gue One (la Lega Pro inglese), nemmeno il tifoso più ottimista poteva immaginare la Green and White Army agli ottavi. Devono tutti ringraziare il 31enne Michael Mc Govern, mostruoso tra i pali contro la Germania. Nella top 11 della fase a gironi stilata da Opta in porta c’è lui, battuto solo due volte in tre partite nonostante l’Irlanda del Nord sia una delle nazionali che ha concesso più occasioni da rete agli avversari. Niente male per un Robson-Kanu, bomber disoccupato, ha scelto il Galles per accontentarla I magiari si affidano a Storck come i campioni del 2004 a Rehhagel... prima di finire in Turchia. Adesso sembra a un passo dal Qatar, a soli 29 anni. Un inno allo spreco che magari qualcuno, vedendo la doppietta rifilata al Portogallo, potrebbe decidere di interrompere. L’altra grande sorpresa, in rapporto al valore della squadra, è l’Irlanda del Nord: tra ex lavoratori (Conor Washington faceva il postino, Stuart Dallas lavorava in un cantiere edile), donnaioli impenitenti (Kyle Lafferty ha due famiglie e sei figli) e onesti pedatori di Lea- portiere mai uscito, calcisticamente parlando, dalla provincia scozzese. Da un’Irlanda all’altra, la luce per i ragazzi dell’isola di smeraldo l’ha accesa Jeff Hendrick, centrocampista all-round del Derby County, serie B inglese. La differenza di categoria non si è vista né contro i campioni belgi, tanto meno contro gli italiani. Brexit? Non all’Europeo, dove assieme all’Inghilterra anche le altre due compagini del Regno Unito hanno passato il turno. Nel Galles di Bale, curiosa la storia di Hal Robson-Kanu, ennesima rivelazione proveniente dal Championship inglese. Lui è nato a Londra, l’Arsenal lo ha scartato a 15 anni, l’Inghilterra lo ha seGRAZIE ALLA NONNA CORSI E RICORSI STORICI QUESTI SCONOSCIUTI Dall’alto il bomber ungherese Dzsudzsak, il portiere nordirlandese McGovern, l’attaccante islandese Bodvarsson e il gallese Robson-Kanu partner di Gale IL MARCIATORE PENSA ANCHE AL TAS: MA CI SONO 20 CASI PRIMA DEL SUO... Antidoping al Quirinale, scuse Iaaf Malagò: «Fatto grottesco». E su Schwazer a Rio: «Spero, ma è dura» Alex in coda per far valere i propri diritti. Quelli che ritiene violati dopo aver urlato al mondo «stavolta non chiedo scusa, stavolta non mi sono dopato». In coda come in tangenziale alle 17. Una fila piena di dopati e contestati e reietti dell’atletica in cerca di riabilitazione. In Svizzera. Al Tas. Il tribunale arbitrale sportivo. Quello a cui si era rivolto il Vale Rossi per altra vicenda. Nelle prossime settimane, prima del caso Schwazer, i giudici arbitrali dovranno infatti visionare e decidere su una ventina di altrifascicoli made inatletica. Doping edintorni, dunque. Difficile che l’altoatesino e i suoi legali riescano nell’impresa di farsi riabilitare in tempo per Rio che scatta il 5 agosto. Anche per questo il n°1 del Coni Mala- gò lascia poche speranze. «Schwazer in gara a Rio? Sono uno che la speranza ce l'ha sempre, certo però che la casistica e la storia lasciano intendere un altro tipo di direzione... salvo che si dimostri qualcosa di diverso. Ma è sicuro che Donati è persona molto autorevole», le sue parole. Se non altro Malagò ha avuto ieri la soddisfazione di vedersi recapitare le scuse Iaaf (la federatletica mondiale) per la sciocchezza commessa da un segugio antidoping teutonico calato su Roma, indirizzo Quirinale, per bussare e testare sangue e urine di Elisa Rigaudo durante la cerimonia del portabandiera. «Ho sentito il presidente Coe ed era all’oscuro di tutto. Quanto accaduto è grottesco. Un fatto grave per la mancanza di rispetto istituzionale». Chiusa la vicenda Quirinale, resta apertissimo il caso Schwazer. Ieri, con una nota, la Fidal è intervenuta sottolineando «di essere ferita per questa nuova positività» di il Giornale dotto nelle nazionali giovanili e poi abbandonato, così lui – su consiglio della nonna - ha scelto il Galles. Il gol del successo contro la Slovacchia ha portato la firma di questo giocatore svincolatosi dal Reading dopo 8 stagioni. Lui, disoccupato, in coppia con il giocatore più costoso al mondo (Bale): anche questo è Euro 2016. Non può mancare infine l’Islanda. Jon Dadi Bodvarsson proviene da Selfoss, paese sfregiato nel 2008 da un violento terremoto. Gente tosta, che non si lascia piegare dagli eventi. Bodvarsson ha inseguito il suo sogno partecipando a un progetto di raccolta fondi per favorire le attività sportive del paese. Con i soldi è andato in Norvegia, è diventato professionista, oggi gioca in Germania e, grazie al gol all’Austria, ha regalato alla sua Islanda la prima vittoria in un grande torneo. Alex e la propria linea volta al «rispetto delle regole». Questo mentre l’atleta e l’entourage - che tra ieri e oggi hanno depositato denuncia penale contro ignoti - attendono il 28 giugno, quando scatterà la sospensione e, soprattutto, il 5 luglio, data delle controanalisi sul campione sangue-urine. Quello che il 12 maggio, 4 mesi e mezzo dopo l’esame del 1 gennaio risultatonegativo, aveva rilevato una presenza minima, ma anomala rispetto al passaporto biologico dell’atleta, di anabolizzanti steroidei. «Daquesto controllo» non mi attendo molto» aveva detto l’altra sera Schwazer. E ieri Sandro Donati, il suo tecnico e paladino della lotta al doping che a Bolzano l’aveva difeso, «Alex paga le mie lotte», ha precisato meglio queste lotte: «Le accuse alla nuova gestionedella Wada, ilgruppo didirigenti italiani rifugiati nella Iaaf che vedono in me colui che ha combattuto il sistema dell’ex presidente Nebiolo...». Giallo nel giallo. BCLuc Due ore e mezza di intervallo per mandare il Cile in finale Vanni Zagnoli E’ la partita più lunga della storia, durata 4 ore, recuperi compresi. Il Cile raggiunge la finale di coppa America con un intervallo esagerato, di 2 ore e 25’, per un nubifragio intensissimo, a Chicago. Sino a ieri nel calcio di primo piano la pausa record erano stati, nel 2000, i 70’ attesi da Collina prima di far riprendere Perugia-Juve e di fatto consegnare alla Lazio il secondo scudetto, sotto il diluvio, anzichè rinviare. Fa la stessa cosa Aguilar, di El Salvador, senza che la Colombia gridi al complotto, nonostante l’abbia penalizzata con la doppia ammonizione a Carlos Sanchez al 12’ st e negandole un possibile rigore alla ripresa, per l’intervento di Jara su Torres. In 11’, il Cile ipoteca la finale di domenica notte alle 2, a East Rutherford. Palo dell’ex Udinese Alexis Sanchez, da anni inseguito dalla Juve, e Aranguiz infila; facile anche per Fuenzalida, con errori del milanista Zapata e dell’interista Murillo. In un secolo di Copa, mai una semifinale era stata sul 2-0 in meno di un quarto d’ora. L’ex juventino Arturo Vidal è squalificato, il rossonero Bacca per la botta a una caviglia entra per 10’. I cafeteros vivono un buono sprazzo prima e dopo quell’intervallo dilatato, con parate di Claudio Bravo. In mezzo arrivano raffiche di vento a 170 orari e la bufera, il pubblico si rifugia nei vari ingressi del Soldier field. La prima interruzione è di mezz’ora, poi di un’ora, ne passa quasi un’altra comprendendo anche il riscaldamento. La palla scivola ma il campo è praticabile e la gara finisce verso la mezzanotte americana, come fosse una sfida infinita di baseball. La Roja aveva faticato nella prima fase, salvo segnarne 7 nei quarti al Messico, contiene il bianconero Cuadrado e James Rodriguez del Real. Nel New Jersey l’Argentina non è così favorita, nonostante Messi abbia superato Batigol e Higuain sia in discreta forma. La Pulce vinse solo il mondiale under 20 del 2005 e l’oro olimpico di Pechino ’08 e l’Albiceleste è senza trofei dal ’93, Copa in Ecuador. L’anno scorso finì 4-2 ai rigori per i cileni, ma a Santiago. L’edizione del Centenario all’ombra degli Europei si ricorderà comunque per quei 240’ fra gioco e temporali. Venerdì 24 giugno 2016 FOCUS INVESTIMENTI 35 il Giornale BANCA ALETTI Lorenzo Corti Ogni volta che la volatilità dei mercati finanziari cresce, gli investitori perdono (almeno temporaneamente) certezze e punti di riferimento. Il tema principale torna a essere la difesa del patrimonio e le fasi più critiche e inaspettate sono spesso accompagnate dal ritorno dell’attenzione degli investitori sui cosiddetti «beni rifugio». «Tuttavia, in un panorama così complesso e in uno scenario di economia globale in cui le variabili si sono esponenzialmente moltiplicate, si deve riempire di nuovi contenuti la definizione di beni rifugio», sottolinea Franco Dentella, vicedirettore generale, responsabile Private Banking di Banca Aletti. La consulenza sul real estate permette al cliente di valutare investimenti immobiliari diretti, diversificati per settore geografico e per valuta, e di gestire con efficienza gli immobili in Italia e all’estero, massimizzandone il valore e il rendimento. A tali asset possono essere associati strumenti finanziari di investimento indiretto (quali Reits, Etf, ecc), al fine di individuare nuove opportunità sul mercato immobiliare globale e potenziare la diversificazione. La consulenza sulle opere d’arte consente al collezionista di valorizzare i propri asset artistici e di affrontare il mercato dell’arte con la guida esperta di consulenti e specialisti che affiancano il cliente negli acquisti con competenza e professionalità. Oro e metalli preziosi sono costantemente monitorati ed è fornita un’analisi del mercato e dei prodotti di investimento indiretto che utilizzano tali beni come sottostanti. Per i diamanti da investimento è indispensabile che, all’acquirente, sia garantita un’attenta selezione delle pietre e, ovviamente, dell’intermediario, che garantisca con una certificazione ufficiale la loro qualità e la provenienza, e provveda a un eventuale ricollocamento. Un approccio complesso e multidisciplinare nel quale il private banker rappresenta il perno del- BANCA MEDIOLANUM Per la clientela «Private» c’è una super consulenza Direzione «Asset & Wealth Management», nella continuità In uno scenario sempre più difficile da decifrare deve essere rivisto il concetto di bene rifugio la relazione che, governando i più delicati momenti di tensione e con il supporto dei migliori specialisti, riesce a preservare e a far crescere nel tempo il patrimonio dei clienti, gestendo con professionalità anche le fasi più complesse e le reazioni più emotive. L’analisi e la comprensione di ogni richiesta non può, però, essere raggiunta senza la creazione di un rapporto duraturo di fiducia reciproca tra il private banker e il cliente che consenta di approfondire, pianificare e scegliere insieme le soluzioni più adatte. Ecco perché il vero bene rifugio del Terzo millennio è una consulenza qualificata, specialistica e personalizzata. Il cliente Private di Banca Aletti dispone di una gamma completa e integrata di servizi di consulenza che gli permettono di essere costantemente informato e valutare tempo per tempo le migliori strategie di investimento, bilanciamento e diversificazione tra investimenti finanziari e reali nell’ottica di una corretta gestione, pianificazione, protezione e trasmissione del patrimonio. Controlfida Nella foto sotto, Franco Dentella, vicedirettore generale, responsabile Private Banking di Banca Aletti. Il cliente Private di Banca Aletti dispone di una gamma completa e integrata di servizi di consulenza che gli permettono di essere informato in modo costante e di valutare tempo per tempo le migliori strategie di investimento Il direttore generale Gianluca Bosisio L’anniversario del family office svizzero «Noi, da 40 anni i guardiani dei patrimoni» In cassaforte oltre 2 miliardi. Strategia che premia Ettore Shifrani Difendere e valorizzare i patrimoni nel tempo senza temere le situazioni di grande volatilità. Questa la ricetta del family office svizzero Controlfida presente sul mercato italiano dal 2013 anche tramite la distribuzione dei suoi fondi di investimento ad alcune delle più importanti reti di consulenza e private banking. Il giro di boa del 40° compleanno della società si compie in questo periodo, in un contesto particolarmente sfidante dove la volatilità è tornata al centro dell’attenzione, così come nell’ultimo biennio, rendendo quanto mai attuali le gestioni della boutique elvetica. «Attraversiamo momenti di eccezionale volatilità in cui l’avversione al rischio degli investitori ha portato i rendimenti dei titoli di Stato considerati di massima affidabilità, come il bund tedesco, ai minimi se non addirittura a livello negativo, mentre l’azionario ha risentito dello scetticismo generale propo- nendo allo stesso tempo nuove opportunità», spiega Carlo Ferrari Ardici, vicepresidente della società. La difficile situazione delle Borse lascia i risparmiatori con pochi punti di riferimento se non nella ricerca di beni rifugio, e le brusche oscillazioni delle ultime settimane hanno aumentato l’apprensione complessiva dei gestori. «Le difficoltà sullo sfondo sono molto complesse, ma dal nostro punto di vista l’attuale contesto di incertezza rende efficaci le nostre strategie di gestione azionaria che consentono di partecipare Nella foto, Carlo Ferrari Ardici. Controlfida è pioniere nelle strategie opzionarie e liquide per ridurre la volatilità degli investimenti concretamente a eventuali rialzi, proteggendo però anche i portafogli in modo considerevole in caso di correzione delle quotazioni; in questo modo cerchiamo di tutelare nel tempo i portafogli dei clienti trovando, comunque, spazio per posizioni profittevoli, con il vantaggio di una volatilità decisamente inferiore», aggiunge Ferrari. Controlfida ha sviluppato negli anni una gamma completa di fondi alternativi utilizzando le sue tecniche di gestione sia nel comparto azionario sia in quello obbligazionario. La tutela dei risparmi è da sempre nel Dna della società, con una forte esperienza in strategie orientate al controllo della volatilità e alla gestione del rischio. Nata 40 anni fa proprio con la «mission» della protezione dei grandi patrimoni, ha avuto un’evoluzione coerente con le sue origini quand’anche, a metà degli anni ’90, ha dato origine al ramo di asset management, specializzandosi nei fondi «alternative» a bassa volatilità, al centro dell’attenzione negli ultimi anni per i disequilibri dei mercati. Pioniere nell’utilizzo delle strategie opzionarie e liquide per ridurre la volatilità degli investimenti, rappresenta uno dei principali protagonisti in questo segmento con oltre 2 miliardi gestiti. «La forte expertise che abbiamo sviluppato nelle gestioni alternative, con l’utilizzo delle opzioni, presenta tratti unici nel panorama di settore - conclude Ferrari - e grazie a questo, come all’indipendenza che da sempre ci contraddistingue, dobbiamo la fiducia e la reputazione che abbiamo costruito in questi 40 anni al fianco dei clienti nella difesa dei patrimoni». «La nuova Direzione Asset & Wealth Management nasce oggi solo formalmente - dice Gianluca Bosisio, direttore generale di Banca Mediolanum -; le sue radici affondano nel passato, su strutture e competenze ben consolidate che ora sono convogliate in una direzione collocata all’interno della banca e guidata da una figura di spicco del gruppo. È Vittorio Gaudio, precedentemente ad di Mediolanum Gestione Fondi, e nel gruppo da fine 2007». Alcuni servizi che entrano a far parte della nuova direzione sono già attivi da anni come, a esempio, la gestione patrimoni fiduciari della banca che, avviata nel 2012, amministra oggi 250 milioni, oppure l’attività di Credit Corporate, specificamente rivolta al cliente imprenditore, che, nata nel 2013, supera oggi i 500 milioni di erogazioni a favore delle aziende che si sono rivolte a Banca Mediolanum. Gli anni della crisi e il continuo susseguirsi di riforme esigono una cura del patrimonio a 360 gradi, i clienti facoltosi si trovano quindi ad affrontare nuove problematiche: dai dubbi sulla materia fiscale, all’amministrazione ottimale di patrimoni sempre più internazionali, alla questione della successione, fino agli investimenti in arte e real estate. «L’aspetto successorio si pone tra le questioni più richieste. Per programmare al meglio lo sviluppo futuro del capitale di famiglia, Banca Mediolanum mette a disposizione strumenti ad hoc come le polizze assicurative che tutelano il patrimonio e strutturano al meglio il passaggio generazionale - spiega Bosisio -: la nostra clientela di più alto standing è seguita in particolare da una rete di 500 esperti in tutta Italia, private bankers di elevata professionalità e preparazione. La nuova direzione sarà soprattutto a supporto di questi professionisti. Sui nostri bankers investiamo continuamente in formazione interna tramite approfondimenti specifici che spaziano dalla materia successoria, alle tematiche fiduciarie, fino a temi di natura fiscale. Inoltre, è prevista anche la partecipazione presso Mediolanum Corporate University a master di istituti universitari e formativi con docenti esterni tra i più autorevoli e accreditati». Accanto alla formazione, Banca Mediolanum mette in campo strumenti di advisory all’avanguardia, come iMonitor, una piattaforma recentemente introdotta che permette di analizzare approfonditamente portafogli complessi oltre che di simulare investimenti e monitorare mercati e strumenti finanziari. Inoltre i private bankers sono supportati nel loro lavoro di consulenza alla clientela da un team di sede dedicato. «Banca Mediolanum ha messo in campo un servizio di eccellenza che oggi non ha eguali. Si tratta di un Private Banking Service che fornisce risposte altamente specializzate al professionista a contatto con il cliente, precisa Bosisio. È una struttura interna al gruppo, realizzata appositamente, riunendo e organizzando le competenze necessarie per fornire risposte, con priorità massima, su tematiche complesse e delicate in materia fiscale, successoria, fino alla soluzione dei casi specifici del cliente. Una vera banca su misura. LCo 36 FOCUS INVESTIMENTI Venerdì 24 giugno 2016 SCENARIO Lorenzo Corti Gli investitori italiani richiedono maggiori informazioni sui loro investimenti ma, come sostengono gli addetti ai lavori, le informazioni offerte dovrebbero essere più chiare e più facilmente comprensibili. Questo quadro è confermato da una ricerca messa a punto da Natixis Global Asset Management che mostra come gli investitori italiani desiderino essere più coinvolti nelle decisioni di investimento: vorrebbero approfondire le varie soluzioni disponibili e, per questa ragione, sono alla ricerca di un nuovo modo di relazionarsi con i propri consulenti. Il problema è che i risparmiatori italiani appaiono in conflitto tra ciò che desiderano e ciò che realmente riescono a tollerare. Infatti, se da un lato hanno alte aspettative in termini di rendimento, dall’altro evidenziano una bassa propensione al rischio. In Italia gli investitori dichiarano di aver bisogno di rendimenti medi del 9,9% l’anno: questa alta, e irrealistica, aspettativa di performance, è in netto contrasto con l’atteggiamento degli investitori e la loro nota avversione al rischio. I dati della ricerca di Natixis confermano tale quadro: il 77% degli italiani intervistati si dichiara prudente, l’82% se costretto a scegliere preferirebbe la sicurezza rispetto alla performance e per il 67% la protezione del capitale è più importante della crescita del patrimonio. Una delle principali spiegazioni di questa, solo apparente, contraddizione, sta nell’alfabetizzazione finanziaria. Secondo Anna Maria Lusardi, direttrice del Global Financial Literacy Excellence Center (GFLEC), «tra le economie avanzate l’Italia è il Paese con il più basso livello di alfabetizzazione finanziaria: soltanto il 37% degli italiani conosce tre dei quattro concetti fondamentali della finanza, cioè una percentuale che sta tra il livello del Brasile, il cui livello del- il Giornale Forse è terminato il ciclo ribassista delle materie prime Come riposizionarsi Le istituzioni, pubbliche e private, si devono adoperare per diffondere la conoscenza in campo finanziario PIÙ CULTURA ECONOMICA Educazione finanziaria per tutti i risparmiatori La percentuale di adulti italiani in possesso di conoscenze è solo al 37%: troppo bassa la conoscenza finanziaria è al 35%, e il Sud Africa (42%)». In base a questa indagine, misurata in modo scientifico in funzione di precisi parametri e questionari su un campione rappresentativo della popolazione in tutti i principali Paesi, la percentuale del 37% degli adulti italiani con cultura finanziaria si posiziona a un livello molto inferiore non soltanto ai leader mondiali, Danimarca (71%) e Svezia (71%), ma anche a Paesi quali Canada (68%), Regno Unito (67%), Germania (66%), Svizzera (57%), Usa (57%), Francia (52%) e Spagna (49%). Cosa fare per aumentare e migliorare la cultura finanziaria degli italiani? Una prima mossa è quella di riconoscere i propri limiti in campo finanziario e affidarsi a un bravo consulente di fiducia con il quale dialogare sulle effettive esigenze e il personale grado di accettazione del rischio per individuare la soluzione più idonea. Più in generale, invece, è necessario che le istituzioni, pubbliche e private, si adoperino per diffondere la conoscenza in campo finanziario. Un esempio è la MoneyFarm Investment Boutique (MIB), la manifestazione, gratuita e aperta al pubblico tutti i giorni, dalle 9,30 alle 20 che, iniziata il 16 maggio, fino all’8 luglio presso lo spazio di via Fiori Chiari a Milano, intende offrire una serie di insegnamenti per capire, giudicare e agire in campo finanziario con più autonomia e consapevolezza. Il mercato delle materie prime sembra aver raggiunto un punto di svolta e potrebbe aver imboccato la via del recupero. Lo sostiene Geoff Blanning, Head of Commodities di Schroders secondo il quale il momento migliore (ovvero quello in cui i rischi dell’investimento sono minori) per acquistare sui mercati finanziari è quando le aspettative del consenso si stanno trasformando da ribassiste a rialziste: ovvero quello che l’esperto intravede ora per le commodity e, di conseguenza, gli investitori farebbero bene a riposizionarsi su questa trascurata asset class. Secondo Blanning, il primo motivo per investire in commodity è per proteggersi dall’inflazione che, sebbene ora sia scarsa o inesistente, presto potrebbe rialzare la testa alla luce delle ingenti immissioni di liquidità sul mercato derivante dalla stampa di nuove banconote da parte delle Banche centrali (Bce compresa). La seconda ragione per puntare sulle materie prime è invece il dollaro. La maggior parte delle materie prime è quotata sui mercati in dollari, il che significa che diventano più care quando il biglietto verde si deprezza. Inoltre, quando il dollaro è forte, normalmente costringe le Banche centrali ad adottare politiche più restrittive allo scopo di sostenere le proprie divise, il che limita la creazione di liquidità. Quest’anno, però, questa dinamica ha iniziato a invertirsi con l’indebolimento del dollaro. Per Blanning, infine, il terzo motivo sta nel crescente ruolo dell’India. Il boom delle commodity dovuto alla Cina sembrerebbe (almeno per ora) finito, ma la domanda di materie prime dell’India sta crescendo rapidamente. La richiesta indiana di petrolio, a esempio, sta aumentando a un ritmo superiore a quello della Cina, il che fa la differenza a livello di dinamiche sul mercato del greggio. Per non parlare della domanda complessiva dell’India di tutti i generi di materie prime (dall’olio di palma allo zucchero, dalla gomma al gas naturale), in rapida ascesa e con prospettive di ulteriore aumento. LCo Venerdì 24 giugno 2016 FOCUS INVESTIMENTI 37 il Giornale I NOSTRI SOLDI Con Pioneer Investments il piano «Liquid Alternative» Ciceri (Istitutional and Wholesale Distribution della Sgr) parla dell’innovativo approccio di investimento Ettore Schifrani «Liquid Alternative» è meglio. Di fronte a un contesto di mercato fragile, con i tassi a zero, una forte volatilità e all’orizzonte diversi fattori di incertezza, Pioneer Investments accelera verso tutti i canali non-captive; proponendo prodotti che hanno un doppio obiettivo: stabilizzare le performance e ricercare, ove possibile, rendimenti in ogni condizione di mercato. Con un azionario che da inizio anno ha perso circa il 20%, una delle priorità dei professionisti dell’investimento è quella di «contenere la volatilità», spiega Francesca Ciceri, responsabile dell’area Institutional and Wholesale Distribution della Sgr, a capo di un team dedicato di dieci persone che, già da tempo, ha intuito come la domanda globale di prodotti «Liquid Alternative» sarebbe stata al centro delle scelte di investimento. «Gli investitori sono interessati a strategie innovative che vanno oltre al tradizionale approccio di investimento e che hanno come obiettivo la gestione dell’andamento dei tassi di interesse (oggi negativi) e dei rischi di credito in tutti i cicli di mercato», afferma Ciceri, elencando le strategie messe in campo da Pioneer che spaziano tra diversi stili di gestione, obbligazionario puro, azionario o multi asset. «Queste linee d’azione mirano a un obiettivo di rendimento diverso rispetto a quello di una tradizionale esposizione al mercato azionario e obbligazionario di tipo long-only, (approccio che consente di guadagnare quasi esclusivamente con il rialzo dei mercati in cui investono). Al contrario - spiega - utilizzano tecniche di gestione normalmente tipiche degli hedge fund, cercando di cogliere, grazie all’assenza di particolari vincoli, opportunità aggiuntive di rendimento per il portafoglio. A esempio, nel caso delle posizioni pair trade si identificano società che operano nello stesso settore ma con strategie e/o modalità di esecuzione differenti che giustificano performance attese differenti tra i rispettivi titoli. A seconda delle strategie avrò poi target diversi di rendimento». A esempio, il Pioneer Fund – Absolute Return European Equity - ha un obiettivo di rendimento lordo pari al tasso Eonia +5/6% con una volatilità +5/6% Obiettivo di rendimento lordo pari al tasso Eonia del Pioneer Fund - Absolute Return European Equity del 3-5%; il Pioneer Funds – Absolute Return Currencies con un target di rendimento del 5/7% con un livello di volatilità che nell’ultimo anno è stato inferiore al 5%. Ovvia- e budget di rischio predefiniti per una disciplinata costruzione del portafoglio. Nel concreto, infatti, ogni trader ha uno stop-loss e un take-profit, e si muove in questo range». In ca- OBIETTIVI Stabilizzare le performance e ricercare rendimenti in ogni condizione di mercato mente per costruire un asset allocation di questo tipo è essenziale «non far da sé – raccomanda Ciceri - ma affidarsi a operatori specializzati. I nostri team hanno un’elevata esperienza e utilizzano tecniche di copertura per un’efficiente gestione della volatilità La manager di Pioneer Investments, Francesca Ciceri sa Pioneer, oltre ai due prodotti in precedenza indicati, esistono altre tre strategie multi-asset con un approccio «Liquid Aternative»: il Pioneer Funds - Absolute Return Multi-Strategy -; il Pioneer Funds - Multi-Strategy Growth e il Pioneer Target Controllo. Sono strategie che investono flessibilmente e senza vincoli di benchmark su tutti i mercati globali, sia obbligazionari sia azionari, combinando strategie direzionali e non direzionali con rigoroso controllo dei rischi. Si differenziano per un diverso livello di rischio e obiettivo di rendimento per venire incontro alle diverse esigenze dei risparmiatori. Investitori sempre più interessati a strategie innovative 38 LA PAROLA AI LETTORI Venerdì 24 giugno 2016 » il Giornale L’angolo Direttore responsabile ALESSANDRO SALLUSTI Vice Direttori GIUSEPPE DE BELLIS NICOLA PORRO SALVATORE TRAMONTANO Capo Redazione Romana VITTORIO MACIOCE Società Europea di Edizioni spa CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Presidente GIAN GALEAZZO BIAZZI VERGANI Amministratore Delegato ANDREA FAVARI Consiglieri ALESSIA BERLUSCONI LUNA BERLUSCONI PAOLO BERLUSCONI FEDELE CONFALONIERI MAURO CRIPPA UGO ETTORE DI STEFANO ALESSANDRO MUNARI GIUSEPPE ORLANDO CARLO MANDELLI Direttore operativo LUCA ZUCCOLI Responsabile grafico MAURO BROLIS Sedi 20123 Milano Via G. Negri 4 - Tel. 02/85661 Telefax 02/72023859 00193 Roma Via Terenzio 35 Tel. 06/69003.1 Interni Fax 06/6786826 E-MAIL [email protected] CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÀ VISIBILIA srl - COMMERCIALE NAZIONALE - VIA SENATO n. 8 - 20121 MILANO - TEL. 02/36586750 - FAX 02/36586774 - VIA DELLA PURIFICAZIONE n. 94/95 00187 ROMA - TEL. 06/95213200/01/02 - FAX 06/95213233 - e-mail: [email protected] COMMERCIALE, FINANZIARIA, SERVIZI SPECIALI, ANNUNCI ECONOMICI, RICERCHE E OFFERTE DI PERSONALE, NECROLOGIE, LEGALE-NAZIONALE; EDIZIONE MILANO DISTRIBUTORE NAZIONALE: PRESS-DI SRL - VIA MONDADORI 1 - SEGRATE (MI) NECROLOGIE: TEL. 02/85.66.280 DALLE 16.30 ALLE 20.00; FAX 02/85.66.270; e-mail: [email protected]. STAMPA: QUALIPRINTERS S.R.L., Via Enrico Mattei 2, Villasanta (MB), Tel. 039/302992 - STAMPA QUOTIDIANA S.R.L., Loc. Colle Marcangeli, Oricola (AQ), Tel. 0863/997451 - S.T.S. S.P.A., Zona industriale strada 5ª n. 35, Catania, Tel. 095/591303 - FINEGIL EDITORIALE SpA Divisione Nuova Sardegna z.i. Predda Niedda, strada 31, 07100 Sassari, Tel. 079/222400 ARRETRATI QUOTIDIANO: Disponibili le copie degli ultimi dodici mesi, salvo esaurimento scorte, a 4,00 cad. con richiesta all’Ufficio Arretrati. Servizio clienti: LUN.-VEN. DALLE 10.00 ALLE 13.00 E DALLE 14.00 ALLE 16.00 TEL. 02/85.66.484; FAX 02/85.66.231; e-mail [email protected] Acquista su: store.ilgiornale.it ABBONAMENTI: PRESS-DI S.R.L. TEL. 199118800 (tariffa max, nazionale, 0,1188+ IVA al minuto senza scatto alla risposta; da telefonia mobile in base alle tariffe del gestore); FAX 0307772390; e-mail [email protected]. INFORMATIVA ABBONATI Ai sensi dell'articolo 13 del D. lgs. 196 del 2003, la Società Europea di Edizioni, titolare del trattamento informa gli abbonati che i dati personali verranno trattati con modalità informatiche o manuali solo per l'invio de Il Giornale, anche avvalendosi di responsabili ed incaricati preposti dall'Editore all'esecuzione dei servizi per la spedizione o la registrazione contabile. 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DI RM: + CIOCIARIA EDITORIALE OGGI EURO 1,40 IN PROV. DI LT E COMUNI LIMITROFI IN PROV. DI RM: + LATINA EDITORIALE OGGI .......EURO 1,40 PREZZI VENDITE CONGIUNTE OPZIONALI IN ITALIA: IL GIORNALE + VITAMINA .....EURO 6,00 PREZZI ALL’ESTERO (solo per l’edizione cartacea F .......................................................................EURO 2,50 SLO ....................................................................EURO 3,00 HR ......................................................................HRK 23,00 CH .........................................................................CHF 3,70 IL GIORNALE Reg. Trib. Milano N. 215 del 29-5-1982 IL GIORNALE DEL LUNEDÌ Reg. Trib. Milano N. 500 DEL 24-12-1982 Responsabile del trattamento dati (D.Lgs. 196/2003): il direttore responsabile CERTIFICATO ADS N. 8167 DEL 6-4-2016 LA TIRATURA DI GIOVEDÌ 23.6.2016 È STATA DI 155.454 COPIE il Giornale di Alessandro Sallusti la stanza di Gian Galeazzo Biazzi Vergani L’amore per gli animali nel messaggio di San Francesco Egregio Biazzi Vergani, sono medico veterinario di 85 anni e ho dedicato la mia esistenza al benessere degli animali. Giorni fa, mi hanno sorpreso le parole di Papa Bergoglio e il suo invito a trascurare gli animali domestici e a privilegiare gli esseri umani. Evidentemente, malgrado ne porti il nome, il Papa non ha colto il messaggio di San Francesco ad amare tutte le creature comprese quelle più feroci come il lupo di Gubbio. In questo momento una delle tartarughe tenta disperatamente di salire i gradini della cucina. Vuole un pomodoro. Posso negarglielo? Caro dottor Trovato, l’esempio della tartaruga che lei porta è uno degli innumerevoli che potrebbe elencare ogni giorno. A chi doveva chiedere il per- messo per darle il pomodoro? Secondo me lo stimolo migliore è quello di seguire il nostro istinto, che in questi casi non sbaglia quasi mai. TEMPO DI GUERRA Il miracolo del medico era la penicillina Nel 1944, io e la mia famiglia eravamo sfollati a casa di contadini a San Gimignano, dove ci eravamo rifugiati per sfuggire ai continui bombardamenti sul mio paese, Poggibonsi. Il capoccia aveva due figli, uno nato nel 1937 e l’altro nel 1942; quest’ultimo, pur avendo due anni, aveva ancora l’abitudine di prendere il latte dalla madre, la quale, per svezzarlo, le aveva tentate tutte, fino ad annerirsi le mammelle con il carbone: il piccino però, le puliva e continuava a succhiare. Un giorno, al bambino venne una grave infiammazione allo scroto che ben presto si trasformò in una infezione dolorosa e pericolosa. Mancando sia il medico che le medicine, i genitori provarono a spalmare la parte malata con grasso di porco e polvere di zolfo, che veniva utilizzata come anticrittogamico sulle viti. Naturalmente i risultati furono disastrosi. Poiché la famiglia era disperata, mio padre si mise a cercare una soluzione, che trovò quando incontrò un ufficiale medico dell’esercito americano, arrivato nella zona a seguito della ritirata dei tedeschi. Il medico visitò il bambino, poi tirò fuori dalla sua valigetta un piccolo contenitore e spruzzò sulla parte malata una polverina bianca. Ripeté questa operazione per due giorni ad intervalli regolari, finché il terzo giorno il bambino guarì. Tutti gridarono al miracolo, ed infetti fu un «miracolo» dovuto alla penicillina in polvere! Angiolo Neri Poggibonsi (Siena) DALLA PARTE DELLE DONNE Giovanni Trovato Genova La vignetta di Krancic VIOLENZA PARTIGIANA Contro questo Stato che premia un omicida Ho deciso. Dopo l’ultima schifezza perpetuata da questi comunisti che ci governano, premiando con medaglia al valore un assassino (eccidio di Schio del 6/7 luglio 1945, ndr), il vaso della mia sopportazione è colmo. Rinuncio con grande dolore alla cittadinanza di questa nazione non volendo essere complice di questi misfatti. Italo Taroni Moltrasio (Como) C’È UN GRILLO IN OGNI PAESE Il comico-politico Coluch che conquistò i francesi poi alle capacità politiche ed amministrative, dopo un periodo di entusiasmo e buone intenzioni, non saranno tanto diverse dai colleghi che le hanno precedute. Vale sempre il detto popolare che «tra il dire ed il fare...». al «povero negro» che ha avuto la stessa sorte? Ermanno Pirola e-mail Avete visto i bravi turchi, quelli che premono per entrare nell’Ue, e che si sono cuccati sei milioni di euro per tenere lontani i migranti? Hanno davvero un bel sistema per ottemperare alla promessa: sterminare famiglie intere, uomini, donne, bambini, che tentano di valicare i confini. Così vanno sul sicuro, l’Ue paga e prima o poi accoglierà nel suo ampio seno questi barbari assassini... DOPO TANTO CRITICARE Adesso il M5s dimostri di saper governare Tante belle feste, brindisi, complimenti, manate sulle spalle da parte di grillini, ma ora viene il bello e la prova di cosa sapranno fare i pentastellati, perché è facile criticare chi è al governo, come è sempre accaduto tra Pci e Dc, ma ora chi criticava e va al governo deve dimostrare di porre riparo ai provvedimenti che ha sempre criticato. Armando Vidor Loano (Savona) UCCISO DA UN CARABINIERE In politica si allarga la presenza femminile Aula del Senato a nome del migrante di Rosarno Alla ribalta della politica sono comparse le donne sempre in forma più massiccia e sembra abbiano anche successo. Poi si tratterà di vederle alla prova dei fatti. Inizialmente questa esplosione di presenze femminili in politica mi aveva un po’ meravigliato, ma col passare del tempo me ne sono dato una spiegazione. Aumentando la sensazione tra la gente che i nostri politici facciano solo tante chiacchiere, cosa c’è di più logico della partecipazione delle donne alla politica, che, salvo eccezioni, oltre ad una bella e per di più spesso giovane immagine, sono brave a fare chiacchiere, come è universalmente riconosciuto? Quanto Qualche giorno fa, un carabiniere durante una rivolta «nera» ha ritenuto opportuno non morire accoltellato e ha sparato al rivoltoso purtroppo uccidendolo, senza pensare prima che avrebbe dovuto cercare un coltello per «pareggiare» la sua arma di difesa a quella dell’aggressore. Qualche anno fa, un episodio vede protagonista un carabiniere che, anche lui, ritiene opportuno di non dover morire per una bombola in testa, anche lui non preoccupatosi di cercare una bombola «equivalente». Morale: spara e uccide il ragazzo. La rivolta stavolta è rossa. Mi domando perché è stata intitolata un’aula del Senato al ragazzo Giuliani e non Giulio Bertuetti e-mail FUCILATE AL CONFINE Il sistema turco per fermare i profughi Fiorella Merello Guarnero e-mail EUFORIA DEL M5S L’Italia ha mille guai? Beppe Grillo ci salverà Dopo il trionfo alle amministrative, Beppe Grillo si è scatenato. Ha detto che il suo movimento è decollato e presto arriverà alla guida del paese. E in tanti si sono toccati, immaginando cosa accadrebbe, nelle italiche contrade, sotto la sua allegra e sapiente regia. C’è da programmare come incentivare il lavoro, come battere la disoccupazione, come ridurre la spesa pubblica, come sconfiggere le mafie, come tagliare le tasse, come calcolare equamente le pensioni, eccetera? Non occorre alcuna strategia specifica, c’è il web e ogni problema troverà soluzione. Eccezionale. Ecco perché tanti italiani l’hanno votato e lo voteranno. Perché siamo un popolo di santi, di poeti, di navigatori. E di comici. Roberto Brambilla Milano Inevitabile il successo dei M5s con un Pd ancora dominato da vecchi pachidermi. Qualche anno fa anche qui in Francia abbiamo avuto un comico che, messosi in politica, stava per farsi eleggere presidente e solo per amor di patria alla fine rinunciò a candidarsi. I vecchi politici di qui, detti pachidermi appunto, non avevano capito che il mondo e anche il modo di fare politica cambia e che l’avvento della tv non perdona, anzi rivela i loro più piccoli errori. Quel famoso comico francese di origini italiane si chiamava Colucci, in arte Coluch, e se ricordo bene, negli anni’80 girò un film con Beppe Grillo... appunto! Nerio Fornasier Suresnes-Nanterre (Ile de France) DISOCCUPAZIONE Si parla di «ripresa» ma non per i giovani Siamo al paradosso: la produzione industriale aumenta mentre la disoccupazione, soprattutto quella giovanile, non scende. Lavorano i «vecchi». È anche vero che le statistiche non tengono conto del lavoro nero, molto diffuso, e dell’uso «criminale» dei vouchers. Fatta la legge (jobs act) trovato l’inganno. E meno male che siamo in ripresa. Difficile finisca l’accanimento contro Berlusconi Caro direttore, è un po’ che non date più aggiornamenti sulla convalescenza del presidente Berlusconi. C’è da preoccuparsi? E comunque non ho sentito neppure un minimo mea culpa da parte di quel sistema giudiziario che tanto ha contribuito, ingiustamente, a minare la sua salute con un accanimento che possiamo definire barbarie. Mi può aggiornare? Fulvio Conterno e-mail Caro Fulvio, non essendo più il presidente un malato grave, ma un semplice convalescente, non c’è bisogno di bollettini medici che aggiornino il suo stato di salute. Mi dicono sia più insofferente che sofferente e questo è un buon segno. Nel senso che si sente come un leone in gabbia e scalpita da mattina a sera per tornare alla vita normale. Per fortuna – sempre mi dicono – ci sono i figli che riescono a domarlo, altrimenti se dipendesse da lui penso sarebbe già a casa e al lavoro a tempo pieno. So anche che sta ricevendo tanta solidarietà dalla sua gente e dai leader del mondo con i quali per vent’anni ha lavorato fianco a fianco. Le ultime dal San Raffaele – l’ospedale dove è ricoverato – dicono che per completare il percorso di riabilitazione ci vorranno ancora un paio di settimane. Per quanto riguarda i magistrati, purtroppo non posso smentirla. Del resto, fanno testo quelle righe che Enzo Tortora scrisse alla sorella quando era ingiustamente richiuso in carcere: «Ci sono solo tre categorie che non pagano per i loro crimini: i bambini, i pazzi e i magistrati». Ma le dirò di più: non solo non si è visto il minimo ripensamento ma non sarei così sicuro che sia finito l’accanimento. Per come si stanno mettendo le cose nel processo Rubi-ter – una montagna di teoremi farneticanti su presunti reati che già una sentenza definitiva ha dichiarato non essere mai accaduti – temo che il cuore nuovo di Silvio Berlusconi sarà messo presto alla prova. Perché, come noto, la mamma dei cretini – purtroppo – è sempre incinta. Gianfranco Torregiani Carmagnola (Torino) » Il santo del giorno www.rinocammilleri.com Il Battista di Andorno Ad Andorno, in quel di Biella, sorge l’unico santuario d’Europa dedicato a san Giovanni Battista, il Precursore e Araldo del Messia. In un’epoca imprecisata, ma molto anteriore al secolo XVI, alcuni pastori ritrovarono in una grotta («balma», in dialetto locale) una statua in legno del Santo, di origine ignota. La presero e la portarono via, per darle una migliore sistemazione. Ma, tornati con essa nei loro alpeggi, dopo qualche giorno l’immagine sparì. Fu ritrovata, dopo ricerche, di nuovo nella stessa grotta di prima. Poiché ciò si ripeté più volte, rimase là. Venerdì 24 giugno 2016 TELEVISIONE 39 il Giornale Il consiglio Lo sconsiglio Green Card 21.15 RAI MOVIE (Australia, ’90) di Peter Weir con Gérard Depardieu Durata: 1.48 VOTO 6/7 di Massimo Bertarelli Attrazione fatale COMMEDIA New York. Il rozzo cameriere francese George (Gérard Depardieu) ha urgente bisogno della carta verde, indispensabile per poter lavorare negli Stati Uniti. La scorciatoia più praticabile è una moglie americana. Disponibile su piazza c'è solo la sofisticata botanica Bronte (Andie MacDowell). Elegante commedia romantica, che su un copione piuttosto frivolo, ma non proprio banale, riesce a sparare poderose bordate contro l'ottusa burocrazia americana. Perfetta la scelta dei protagonisti, il sempre più massiccio Gérard Depardieu, uno zoticone davvero esemplare, e la leggiadra Andie MacDowell, raffinata donna di mondo. GIALLO New York. Mentre la moglie Beth (Ann Archer) è in campagna con la bambina, il procuratore legale Dan Gallagher (Michael Douglas) ha una scappatella con Alex Forrest (Glenn Close), una biondona conosciuta per caso. La valchiria dopo averlo spremuto come un limone perfino in ascensore, non accetta l'abbandono. Quindi si scatena, gli brucia l'auto, terrorizza la sua mica tanto dolce metà e gli rapisce la figlia. Zoppicante thriller a due facce: primo tempo avvincente, pur con esagerate parentesi nel kamasutra, e secondo di sfrenato horror. Protagonisti in palla, ma Glenn Close è troppo poco avvenente come mangiatrice di uomini. 21.15 CIELO (Usa, ’87) di Adrian Lyne con Michael Douglas, Glenn Close, Ann Archer Durata: 1.58 VOTO 5 » Teledico di Laura Rio TV2000, il piccolo gioiello dei vescovi N on fa clamore. Non fa scintille. Non rincorre mete impossibili. Però è diventata un piccolo gioiellino, con un affezionato pubblico di spettatori che si è pure allargato. È Tv2000, la rete della Conferenza episcopale italiana, che negli ultimi anni è cresciuta anche grazie alle sapienti mani del suo direttore Paolo Ruffini, che di televisione ne sa qualcosa avendo diretto sia Raitre che La7. Certo, a dare una mano al canale è stato anche l’arrivo del più grande «uomo di spettacolo» che un responsabile marketing possa immaginare: le dirette e i reportage sui discorsi e sui viaggi di Papa Francesco fanno sempre ascolti altissimi. Però tutto il resto della programmazione, anche quello che esula dalle trasmissioni reli- giose (ma che ovviamente tiene conto della sensibilità cattolica dell’emittente e del suo pubblico), è interessante, ben costruito, e ne fa una rete di appeal anche per chi non è un fedele: dai cicli di cinema tematici agli appuntamenti di viaggio con Licia Colò alle testimonianze di Pregate per me con Arianna Ciampoli alle puntate sulle beatitudini (un grande classico tratto dai Vangeli) rilette in chiave moderna da Alessandro Sortino. Al mattino il programma di attualità e costume Bel tempo si spera raggiunge anche share del quattro per cento, portando in quell’orario Tv2000 a essere il quinto canale nazionale. Insomma una rete di contenuto profondo ma che sa anche competere sul mercato. Raiuno Raidue Raitre Canale 5 Italia 1 Rete 4 La7 6.00 Il caffè di Raiuno Rubrica 6.30 TG1 - Previsioni sulla viabilità CCISS Viaggiare informati Informazione 6.45 Unomattina Estate Attualità. Condotto da Mia Ceran e Alessio Zucchini 10.35 Rai Player Rubrica 10.35 Cedar Cove Telefilm 11.15 Don Matteo 7 “La cattiva strada” “Un’amabile chiacchierata” Telefilm 13.30 TG1 - TG1 Economia Infor. 14.05 Estate in diretta Attualità. Condotto da Arianna Ciampoli 15.35 Prima tv Legàmi Soap 16.30 TG1 Informazione 16.40 Estate in diretta Attualità. Condotto da Eleonora Daniele, Salvo Sottile 18.45 Reazione a catena Gioco. Condotto da Amadeus 20.00 TG1 Informazione 20.30 Techetecheté 2016... Vorrei rivedere Varietà 21.25 La mafia uccide solo d’estate - Drammatico (Ita 2013). Di Pif, con Cristiana Capotondi, Pif, Ginevra Antona, Alex Bisconti 23.10 Prima tv Ispettore Jury - Il cigno della morte - Poliziesco (Ger 2013). Di Edzard Onneken, con Fritz Karl 7.15 8.40 9.25 9.30 6.30 Rassegna stampa italiana e internazionale Attualità 8.00 Agorà Attualità 10.00 Mi manda Raitre Attualità 11.00 Elisir Attualità 11.55 Meteo 3 - TG3 Informazione 12.25 TG3 Fuori TG Attualità 12.45 Pane quotidiano Rubrica 13.10 Il tempo e la storia Doc. 14.00 TG Regione - Meteo Infor. 14.20 TG3 - Meteo 3 Informazione 14.50 TGR Piazza Affari Rubrica 14.55 TG3 L.I.S Informazione 15.00 Rai Player Rubrica 15.05 La casa nella prateria Tf 15.50 Sam e Sally “La collana” Fiction. Fra/Ita, 1978. 16.50 Due assi per un turbo Tf 17.50 Geo Magazine Rubrica 18.55 Meteo 3 - TG3 Informazione 19.30 TG Regione - Meteo Infor. 20.00 Blob Varietà 20.10 I giorni di Parigi Rubrica sportiva 20.35 Un posto al sole Soap 21.05 TG3 Speciale “Brexit” Attualità 23.30 Radici - L’altra faccia dell’immigrazione Documenti 0.25 TG Regione - Meteo 3 Informazione 0.35 Rai Parlamento Telegiornale Attualità 6.00 7.55 8.00 8.45 9.45 6.00 6.20 6.55 7.45 6.05 6.25 6.55 8.55 9.45 6.00 Meteo - Traffico - Oroscopo Informazione 7.00 Omnibus - News Attualità (Diretta) 7.30 TG La7 Informazione 7.50 Meteo Informazione 7.55 Omnibus Attualità (Diretta) 9.45 Coffee Break Attualità. Condotto da Andrea Pancani (Diretta) 11.00 L’aria che tira Attualità. Condotto da Myrta Merlino (Diretta) 13.30 TG La7 Informazione 14.00 TG La7 Cronache Attualità 14.20 Tagadà Attualità. Condotto da Tiziana Panella (Diretta) 16.20 Sfera “Il ponte di Penang” Documentario 17.15 Joséphine, ange gardien “Nadia” Telefilm 19.00 A cena da me - Come Dine With Me Real Tv 20.00 TG La7 Informazione 20.35 Otto e mezzo Attualità (Dir.) 21.10 Crozza nel paese delle meraviglie “Best of” Varietà. Condotto da Maurizio Crozza 23.00 Tutti pazzi per Mary Commedia (Usa 1998). Di Bobby Farrelly, Peter Farrelly, con Cameron Diaz 9.40 10.25 10.30 11.20 12.10 13.00 13.30 14.00 15.35 16.15 17.50 18.00 18.05 18.20 18.50 19.40 20.30 21.05 21.15 23.00 23.50 0.05 Le sorelle McLeod Telefilm Il nostro amico Kalle Telefilm Rai Player Rubrica Rai Parlamento Spaziolibero Rubrica TG2 Insieme Estate Attualità TG2 Flash Informazione Summer Voyager Doc. Il nostro amico Charly Tf La nostra amica Robbie Tf TG2 Giorno Informazione Il caffè degli Europei Rubrica Prossima fermata: omicidio - Thriller (Usa 2010) Elementary Telefilm Guardia Costiera Telefilm Rai Parlamento Telegiornale Attualità TG2 Flash L.I.S. Informazione Rai TG Sport Notiziario sport. TG2 - Meteo 2 Informazione N.C.I.S.: Los Angeles Telefilm N.C.I.S. Telefilm TG2 - 20.30 Informazione Lol;-) Sit com La carica dei 102 - Un nuovo colpo di coda - Commedia (Usa 2000). Di Kevin Lima, con Glenn Close Prima tv Rai The Good Wife “La demolizione” Telefilm TG2 Informazione Tezz - Azione (UK/India 2012) Canali digitali free Paramount Channel 20.00 Will & Grace “Una gita in montagna” “Lezione di cucina” Telefilm 21.10 Four Brothers - Quattro Fratelli (Drammatico, 2005) con Mark Wahlberg Film 22.45 Spartacus: sangue e sabbia “Io sono Spartacus” “Il marchio della confraternita” Telefilm Rai 4 19.40 Scandal “Stagione di caccia” “Cinture slacciate” Telefilm 21.10 Blitz (Drammatico, 2011) con Jason Statham Film 22.55 Prima tv Ray Donovan “Irish Spring” Telefilm Iris 20.05 Walker Texas Ranger “Il figlio del boss” Telefilm 21.00 Prima tv Bruc. la Leggenda (Avventura, 2010) con Juan Jose Ballesta Film 22.55 Il Bounty (Avventura, 1984) con Mel Gibson Film Rai Movie 19.40 Scusa se è poco (Commedia, 1982) con Diego Abatantuono Film 21.15 Green Card - Matrimonio di convenienza (Commedia, 1990) con Gérard Depardieu Film 23.10 Merantau (Azione, 2009) con Iko Uwais Film Rai Storia 13.00 13.40 14.10 14.45 15.45 16.45 18.45 19.55 20.00 20.40 21.10 23.30 0.10 0.40 8.10 8.35 9.00 9.25 10.25 12.25 13.05 13.45 14.35 15.00 15.35 16.05 16.35 17.00 17.55 18.20 18.30 19.25 21.10 23.45 1.15 $#*! My Dad Says Sit com Media shopping Televendita Settimo cielo Telefilm Una per tutte, tutte per una Cartoni Belle e Sebastien Cartoni Georgie Cartoni Sailor Moon Cartoni Chuck Telefilm White Collar Telefilm Studio Aperto - Meteo.it Informazione Sport Mediaset Notiziario sportivo I Simpson Cartoni I Griffin Cartoni The Big Bang Theory Telefilm My name is Earl Telefilm Due uomini e mezzo Telefilm Suburgatory Sit com. Friends Telefilm Dharma & Greg Telefilm Camera Cafè Sit com Studio Aperto - Meteo.it Inf. C.S.I. Miami Telefilm Prima tv Blindspot Telefilm con Jaimie Alexander, Sullivan Stapleton, Kelly P. Williams, Rob Brown Top Dj “Re - Play” Talent show Suits “Crisi d’identità” “Imbattuto” Telefilm con Gabriel Macht Mediaset Premium La 5 20.15 Hart of Dixie “I guai dell’amore” Telefilm 21.10 Voce del verbo amore (Commedia, 2007) con Giorgio Pasotti Film 23.15 Le giraffe (Drammatico, 2000) con Veronica Pivetti Film Canale Italia 20.00 20.30 21.00 23.30 C’era una volta Varietà W l’Italia Rubrica Cantando e Ballando Varietà Motorcube Boing 17.15 Adventure Time Cartoni animati 17.40 Lo straordinario mondo di Gumball Cartoni animati 18.30 Doraemon Cartoni animati 19.25 Teen Titans Go! Cartoni animati 20.00 Be Cool Scooby Doo! Cartoni animati 20.50 The Next Step Telefilm 21.15 Yoy Soy Franky Telefilm Cielo 19.45 Affari al buio - Texas “Monete preziose?” Documentario 20.15 Affari di famiglia “Cibo spazzatura” “Uno storico flipper” Documentario 21.15 Attrazione fatale (Drammatico, 1987) con Michael Douglas Film 23.15 Sex Researchers “Prima puntata” Documentario 20.45 Il tempo e la storia “L’America di Woody Guthrie” Documentario 21.30 L’Italia della Repubblica “L’alba della Repubblica” Documentario 22.30 Donna Guerra e Pace “La guerra che viviamo” Documentario La7 D Sky 507 Cubo Vision web tv - IP TV 17.00 Alert Mercati Attualità 18.00 Report - Il TG della Finanza “Ospiti: R. Zenti (Advise Only); R. Sommella (Giornalista e scrittore); E. Franco (UBI Pramerica); A. Villafranca (ISPI)” Attualità 19.00 Gli Speciali di Class CNBC: Partita Doppia - Speciale Brexit Attualità 20.15 The Edge Attualità 22.00 Linea Mercati Notte Rubrica 7.00 Caffè Affari Rubrica 8.00 Gli Speciali di Class CNBC: Brexit Attualità 12.10 Analisi Tecnica Attualità 12.30 Gli Speciali di Class CNBC: Brexit Live from Westminster Attualità 13.00 Gli Speciali di Class CNBC: Brexit Attualità 15.00 Linea Mercati Pomeriggio Rubrica 10.55 11.00 Prima pagina Tg5 Infor. Traffico - Meteo.it Infor. TG5 Mattina Informazione CentoVetrine Soap Le tre rose di Eva Fiction. Di Raffaele Mertes e Vincenzo Verdecchi. Ita, 2011. Con Anna Safroncik, Roberto Farnesi TG5 - Ore 10 Informazione Forum Real Tv. Condotto da Barbara Palombelli TG5 - Meteo.it Informazione Beautiful Soap Una vita Soap Cherry Season - La stagione del cuore Soap Il segreto Soap Un’estate a Marrakech Commedia (Ger 2010). Di Gero Weinreuter, con Jutta Speidel Caduta libera smile Gioco TG5 Prima Pagina Infor. TG5 - Meteo.it Informazione Paperissima Sprint Estate Varietà Caduta Libera Campionissimi “Una serata speciale” Gioco. Condotto da Gerry Scotti SuperCinema “Speciale Taormina” Rubrica X-Style Motori Rubrica TG5 Notte - Meteo.it Infor. 19.30 Cuochi e fiamme Real Tv 21.30 Joséphine, ange gardien “L’apprendista” “Una maestra per Marc” Telefilm 1.05 The Dr. Oz Show Talk show Film 19.30 Step Up (Drammatico, 2006) con Channing Tatum Premium Cinema Emotion 21.15 D.A.R.Y.L. (Fantastico, 1985) con Barret Oliver Studio Universal 21.15 La teoria del tutto (Biografico, 2014) con Eddie Redmayne Premium Cinema 21.15 A piedi nudi (Drammatico, 2014) con Evan Rachel Wood Premium Cinema Emotion 21.15 The day after tomorrow - L’alba del giorno dopo (Drammatico, 2003) con Dennis Quaid Premium Cinema Energy 22.45 Now is good (Drammatico, 2012) con Dakota Fanning Premium Cinema Emotion 23.00 A scuola con papà (Commedia, 1986) con Rodney Dangerfield Studio Universal 23.15 Yves Saint Laurent (Biografico, 2014) con Pierre Niney Premium Cinema 23.20 L.A. Apocalypse - Apocalisse a Los Angeles (Azione, 2014) con Raymond J. Barry Premium Cinema Energy Telefilm 20.10 Undercover “Di nuovo in pista” Action 20.20 Royal Pains “L’inizio della fine” Premium Stories 20.20 Due uomini e mezzo “Chi la dura la vince” “Grandi successi” Joi 21.15 Prima tv Chicago Fire “Kind of a Crazy Idea” Action Sky 221 Tivù Sat 55 10.45 11.30 12.00 13.00 14.00 15.30 16.00 18.55 19.35 19.55 20.30 21.15 0.35 TG4 Night News Infor. Media shopping Televendita Hunter Telefilm Cuore Ribelle Soap Carabinieri 3 “Radio Voice” Telefilm con Alessia Marcuzzi Ricette all’italiana Rubrica. Condotto da Davide Mengacci e Michela Coppa TG4 - Meteo.it Informazione Un detective in corsia Tf La signora in giallo Telefilm Lo sportello di Forum Real Tv. Condotto da Barbara Palombelli I viaggi di Donnavventura Documentario La stangata - Commedia (Usa 1973). Di George Roy Hill, con Robert Redford, Robert Shaw TG4 Informazione Dentro la Notizia - Meteo.it Informazione Tempesta d’amore Soap Dalla vostra parte Attualità Quarto Grado “Giallo di Benevento: la morte della piccola Maria Ungureanu” Attualità (Diretta) Il mistero dell’acqua Drammatico (Usa/Fra 2000). Di Kathrin Bigelow, con Catherine McCormack Canali Satellitari 21.15 Prima tv 2 Broke Girls “E i trenta centimetri” Joi 21.15 Prima tv Chicago Med “Scelte” Premium Stories 21.40 Super Fun Night “Appuntamento al buio” Joi 22.05 Prima tvChicago Fire “Where the Collapse Started” Action 22.05 Prima tv Chicago Med “Chiarezza” Premium Stories 22.05 Mom “Tutto su mia figlia” “La borsa di studio” Joi Sport 13.25 Calcio, Serie A 2015/2016 Juventus - Napoli (Anticipo 25a giornata) Premium Sport 2 15.00 Calcio, UEFA Champions League 2011/2012 Ottavi di finale, gara di ritorno Barcellona - Bayer Leverkusen Premium Sport 15.15 Calcio, Serie A 2015/2016 Lazio Inter (Posticipo 36a giornata) Premium Sport 2 17.00 Calcio, Ligue 1 2015/2016 Lione Paris Saint Germain Premium Sport 2 19.00 Premium Sport News Premium Sport 20.55 Calcio, Serie A 2015/2016 Roma Inter (Anticipo 30a giornata) Premium Sport 2 21.00 Calcio, Premium Calcio Classic Fiorentina - Manchester United 1999/00 Premium Sport 22.45 Trial World Championship Premium Sport 2 23.45 Calcio, Ligue 1 2015/2016 Marsiglia - Monaco Premium Sport 2 12.35 Special Class: Trekking da mare a mare “Dal mar Tirreno all’Adriatico in compagnia dei Cavalieri Prealpini” 8.55 Special Class: Venaria, una eleganRubrica sportiva za reale “Va in scena il concorso 14.20 Special Class: Fiorente, a cavallo internazionale di Attacchi di per Firenze “La cavalcata storica per Tradizione” Evento le strade di Firenze” Evento 11.05 Special Class: World Cup Leipzig 20.35 Furusiyya FEI Nations Cup 2016: 2016 La stagione di coppa del Sopot Quinto appuntamento della mondo riparte da Lipsia Evento stagione 2016 Evento sportivo sportivo Film 21.00 Chiedimi se sono felice (Commedia, 2000) con Giacomo Poretti Sky Cinema Comedy 21.00 Alice in Wonderland (Fantastico, 2010) con Mia Wasikowska Sky Cinema Family 21.00 The Uninvited (Drammatico, 2009) con Emily Browning Sky Cinema Max 21.00 Ritorno al Marigold Hotel (Commedia, 2015) con Judi Dench Sky Cinema Passion 21.00 The Fighter (Drammatico, 2010) con Mark Wahlberg Sky Cinema Cult 21.10 Prima tv Dio esiste e vive a Bruxelles (Commedia, 2015) con Benoit Poelvoorde Sky Cinema 1 21.10 Casino Royale (Azione, 2006) con Daniel Craig Sky Cinema Hits 22.35 L’amore bugiardo - Gone Girl (Thriller, 2014) con Ben Affleck Sky Cinema Max 22.45 Manuale d’amore (Drammatico, 2005) con Carlo Verdone Sky Cinema Comedy Telefilm 21.00 Prima tv Rosewood “Un ragazzo di talento” Fox Crime 21.00 Novità - Prima tv The Grinder “Il principe del foro” Fox 21.00 Revenge “Epitaffio” Fox Life 21.10 Sleeper cell “Nuovi accordi” Sky Atlantic 21.25 Prima tvThe Grinder “La giustizia non ha prezzo” Fox Sky 180 Tivù Sat 56 8.00 10.00 11.00 13.00 14.30 21.50 Prima tv Life in Pieces “Tata cercasi” Fox 21.50 Revenge “Follia” Fox Life 21.55 Prima tv Rosewood “Vandali e vitamine” Fox Crime Sport 10.55 Motomondiale 2016 Da Assen GP Olanda: Moto 2 1a sessione prove libere (Diretta) Sky Sport 2 11.30 Golf, PGA European Tour 2016 Da Pulheim) BMW International Open: 2a giornata - 1a parte (Diretta) Sky Sport 3 13.00 Tennis, ATP World Tour 250 Series 2016 Nottingham: semifinali (Diretta) Eurosport 13.10 Motomondiale 2016 Da Assen GP Olanda: Moto 3 2a sessione prove libere (Diretta) Sky Sport 2 14.05 Motomondiale 2016 Da Assen GP Olanda: Moto GP 2a sessione prove libere (Diretta) Sky Sport 2 15.05 Motomondiale 2016 Da Assen GP Olanda: Moto 2 2a sessione prove libere (Diretta) Sky Sport 2 15.30 Golf, PGA European Tour 2016 BMW International Open: 2a giornata - 2a parte (Dir.) 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