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Parentela e affinità - Comune di Fucecchio

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Parentela e affinità - Comune di Fucecchio
PARENTELA E AFFINITÀ
La parentela
La parentela è il vincolo che lega le persone che discendono dallo stesso soggetto, detto
"capostipite". Per qualificare il vincolo si considerano le linee ed i gradi.
È in linea retta il rapporto che lega un parente direttamente ad un altro, ad esempio padre e figlio,
nonno e nipote; è in linea collaterale il rapporto che intercorre tra coloro i quali hanno il capostipite
in comune ma non discendono l'uno dall'altro, ad esempio i fratelli o zio e nipote.
I gradi di parentela, importanti per stabilire i diritti all'eredità e individuare i soggetti obbligati a
fornire gli alimenti, si contano calcolando le persone e togliendo il capostipite. Ad esempio, padre e
figlio sono parenti in linea retta di primo grado; nonno e nipote di secondo grado; tra fratelli esiste
una parentela in linea collaterale di secondo grado, tra cugini di quarto grado, ecc.
La parentela legale, che nasce dal rapporto di adozione, è equiparata alla parentela naturale: con
l'adozione infatti l'adottato entra a far parte della famiglia dell'adottante a pieno titolo, assumendo il
normale rapporto di parentela con i parenti dei nuovi genitori.
L'affinità
L'affinità è il rapporto che intercorre tra un coniuge e i parenti dell'altro (art. 78 c.c.): cognati,
suoceri, nuora, ecc. Per calcolare il grado di affinità si deve tenere conto del grado di parentela che
lega il coniuge ai suoi congiunti.
Esempio: genero e suocera sono affini di 1° grado: infatti fra la moglie e la madre della moglie c'è
una parentela di primo grado.
L'affinità è un vincolo che nasce con il matrimonio ma che non cessa con la morte dell'altro
coniuge, ma solo con la dichiarazione di nullità del matrimonio. È controverso se tale vincolo cessi
a seguito del divorzio visto che permane il divieto di contrarre matrimonio con un affine in linea
retta (ad es. suocero, genero, ecc.)
Si riportano di seguito i criteri che il codice civile (articoli 74, 75 e seguenti) detta per il calcolo dei
gradi di parentela ed affinità che a titolo esemplificativo sono:
Parenti di primo grado
- Figli e genitori (linea retta)
Parenti di secondo grado
- Fratelli e sorelle; linea collaterale: sorella, padre (che non si conta), sorella.
- Nipoti e nonni; linea retta: nipote, padre, nonno (che non si conta).
Parenti di terzo grado:
- Nipote e zio; linea collaterale: nipote, padre, nonno (che non si conta - zio).
- Bisnipote e bisnonno; linea retta: bisnipote, padre, nonno, bisnonno (che non si conta).
Parenti di quarto grado:
- Cugini; linea collaterale: cugino, zio, nonno (che non si conta), zio, cugino.
La legge (salvo che per alcuni effetti determinati) non riconosce il vincolo di parentela oltre
il sesto grado.
La affinità è il vincolo fra un coniuge ed i parenti dell'altro coniuge (gli affini di ciascun coniuge
non sono affini fra di loro). Il grado di affinità è lo stesso che lega il parente di uno dei coniugi e
quindi ( a titolo esemplificativo) sono:
Affini di primo grado
- Suocero e genero (in quanto la moglie è parente di primo grado con il proprio padre), suocero e
nuora
- marito e fratello della moglie (in quanto la moglie è parente di secondo grado con il proprio
fratello), moglie e sorella del marito etc..
Affini di terzo grado
- zio del marito rispetto alla moglie (lo zio è parente di terzo grado rispetto al marito-nipote), zia
della moglie rispetto al marito ecc..
Affini di quarto grado
- cugino del marito rispetto alla moglie (i cugini sono, fra di loro, parenti di quarto grado).
Ricordiamo che i coniugi (legati da rapporto di coniugio) non sono né parenti, né affini
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