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Ginecomastia associata a galattorrea nel becco: rilievo

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Ginecomastia associata a galattorrea nel becco: rilievo
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C. Pilo et al. Large Animal Review 2011; 17: 23-26
Ginecomastia associata a galattorrea
nel becco: rilievo in due soggetti allevati
nell’agro di Sassari
23
j
C. PILO1, E.A. CANNAS1, F. COGHE2, S. DORE1, M. LICIARDI1
1
Centro di Referenza Nazionale per le Mastopatie degli Ovini e dei Caprini, Istituto Zooprofilattico
Sperimentale della Sardegna
2
Laboratorio Analisi Chimico Cliniche e Microbiologia, Azienda Ospedaliero-Universitaria di Cagliari
RIASSUNTO
Nel presente articolo è riportato un caso di ginecomastia con galattorrea in due becchi. I due soggetti, uno incrocio Saanen x
Camosciata di 4 anni di età e l’altro di razza Saanen di 5 anni, entrambi allevati nell’agro di Sassari, sono due maschi riproduttori e hanno già prodotto una normale discendenza. L’esame clinico dei due becchi non ha rilevato anomalie a carico degli
organi sessuali né nel comportamento riproduttivo. Le secrezioni delle mammelle di entrambi i soggetti hanno mostrato caratteristiche fisiche e chimiche del tutto simili al latte di capra. Per indagare la causa dell’origine della ginecomastia associata a
galattorrea, sono stati determinati i livelli sierici di testosterone, estrogeni e prolattina confrontati con i livelli ottenuti da soggetti maschi e femmine usati come controllo; il testosterone ha mostrato valori aumentati in entrambi i becchi, mentre prolattina ed estrogeni non hanno mostrato variazioni apparenti. Nei casi discussi pertanto non può essere confermata l’origine
ormonale della ginecomastia associata a galattorrea.
PAROLE CHIAVE
Ginecomastia, galattorrea, becco.
INTRODUZIONE
MATERIALI E METODI
Per ginecomastia si intende lo sviluppo benigno della ghiandola mammaria in soggetti di sesso maschile, mentre la produzione di un secreto latteo associata alla ginecomastia è definita galattorrea. La ginecomastia, associata o meno a galattorrea, è un fenomeno riscontrato nei maschi di diverse specie animali quali uomo, ariete, cane, toro, coniglio e becco; su
quest’ultima specie in particolare è reperibile in bibliografia,
seppur limitata, un numero maggiore di segnalazioni1,2,3,5,7,8.
Dalla letteratura si rileva che nel becco il fenomeno si può
manifestare in maniera più o meno imponente, fino a casi in
cui lo sviluppo della mammella è stato tale da indurre una
produzione di latte fino a 1000 ml al giorno7. Sebbene siano
state avanzate diverse ipotesi per spiegare questa anomalia,
attualmente non è stata ancora individuata la causa dell’origine di questo fenomeno, anche se diversi studi suggeriscono
una possibile causa ormonale. È inoltre supposta una probabile predisposizione familiare, che, come tale, può essere trasmissibile alla discendenza.
Lo scopo del presente lavoro è descrivere due casi di ginecomastia associata a galattorrea, rispettivamente monolaterale
e bilaterale, riscontrata in due becchi adulti allevati in due distinti allevamenti dell’agro del comune di Sassari, questo al
fine di ampliare la casistica piuttosto limitata in letteratura e
offrire ulteriori informazioni su un fenomeno di cui non risultano altre segnalazioni in Sardegna e/o in Italia.
L’indagine è stata condotta in seguito alla segnalazione di
due allevatori che avevano notato lo sviluppo di mammelle
nei due becchi. In entrambi gli allevamenti è stata raccolta
l’anamnesi relativa all’attività e all’attitudine riproduttiva dei
due becchi, all’origine temporale, alle caratteristiche del fenomeno in oggetto e all’eventuale riscontro di casi analoghi
verificatisi precedentemente; sono state inoltre raccolte
informazioni di carattere generale sugli alimenti utilizzati e
sui livelli produttivi delle capre in lattazione.
Nei due allevamenti, distanti tra loro circa un chilometro, i
becchi erano utilizzati come unici riproduttori. Il primo allevamento era costituito da 30 capre di razza Saanen in purezza ed iscritte al Libro genealogico mentre l’altro comprendeva 25 soggetti di razza Saanen, Camosciata delle Alpi
e loro incroci; l’alimentazione era costituita prevalentemente da pascolo naturale polifita e macchia mediterranea integrata con concentrato pellettato commerciale. Le femmine in
lattazione presentavano buone produzioni, rispettivamente
con una media di 840 e 620 litri/capo/anno. Tra le due aziende non risultano effettuati scambi di animali ed entrambi gli
allevatori hanno escluso l’esistenza di parentela tra i due becchi, inoltre non avevano mai notato precedentemente un simile fenomeno in altri maschi.
I becchi, uno di razza Saanen di 5 anni di età e l’altro un incrocio Saanen x Camosciata di 4 anni, si sono precedentemente riprodotti ed hanno sempre manifestato un normale
comportamento sessuale; dalla loro attività riproduttiva sono
state ottenute capre immesse in produzione e riproduzione.
Dai due animali oggetto di studio sono stati prelevati campioni di secreto mammario sui quali sono stati determinati i parametri di tipo chimico fisico (lattosio, proteine, gras-
Autore per la corrispondenza:
Cristian Pilo ([email protected]).
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so, pH, punto crioscopico) e sanitario (conta delle cellule
somatiche ed esame colturale). Infine sono stati prelevati
campioni di sangue per il dosaggio del testosterone, degli
estrogeni e della prolattina mediante chemiluminescenza.
Per verificare eventuali alterazioni ormonali sono stati prelevati campioni di sangue da capre presenti negli allevamenti di origine dei due becchi e da altri soggetti, maschi e
femmine, di un altro allevamento del sud della Sardegna,
nel quale non erano mai stati riscontrati casi di ginecomastia. In totale sono stati prelevati 14 campioni di sangue, di
cui 2 dai becchi oggetto dell’indagine, 4 da soggetti maschi
di controllo (da 1 a 7 anni di età) e 8 da femmine (da 1 a 11
anni di età).
RISULTATI
Entrambi gli allevatori avevano notato il fenomeno solo di
recente e non erano in grado di riferire a quando lo stesso
potesse risalire. All’esame semeiotico il soggetto di razza Saanen presentava lo sviluppo del capezzolo sinistro (Fig. 1),
mentre quello destro era di conformazione normale. Alla
palpazione si è riscontrato, alla base dello scroto ed in posizione laterale sinistra, una massa di consistenza parenchimatosa delle dimensioni di una noce, irregolare e peduncolata,
non adesa ai piani sottostanti.
Il becco Saanen x Camosciata presentava invece lo sviluppo di entrambi i capezzoli (Fig. 2), peraltro in misura maggiore rispetto al primo soggetto. Alla palpazione si è riscontrato, alla base di ogni capezzolo, una massa di consistenza simile a quanto riscontrato nel primo soggetto, ma
di dimensioni maggiori. In entrambi i capi era possibile distinguere prossimalmente il fascio vascolare del tessuto parenchimatoso del capezzolo. La porzione parenchimale occupava circa metà dei rispettivi capezzoli, mentre la restante porzione appariva come una cisterna contenente materiale liquido. Alla spremitura del capezzolo fuoriusciva un
liquido bianco di aspetto del tutto simile a latte. La mungitura dei capezzoli non ha evidenziato reazioni di risentimento da parte degli animali. I risultati delle analisi condotte sui secreti mammari sono riportati nella Tabella 1.
L’esame colturale ha permesso di isolare Serratia marcescens e un ceppo di stafilococco coagulasi negativo dal secreto prelevato dal capezzolo sinistro del becco Saanen x
Camosciata, mentre è risultato negativo per gli altri due secreti. L’esame clinico dell’apparato genitale di entrambi i
soggetti non ha mostrato alcuna anomalia apparente e, in
particolare, i testicoli avevano conformazione, dimensioni
e consistenza normali.
Nella Tabella 2 sono riportati i risultati delle analisi per il dosaggio degli ormoni. La prolattina non ha mostrato, nei due
becchi con ginecomastia-galattorrea, differenze evidenti rispetto ai soggetti di confronto. Il testosterone è risultato essere pari a 596 mg/dl nel becco Saanen e 1034 mg/dl nel becco Saanen x Camosciata, mentre nei maschi di confronto variava da 140 a 153 mg/dl, con l’eccezione di un becco di 2 anni (M2) che presentava un valore pari a 1600 mg/dl.
Le capre hanno mostrato valori compresi tra 26,5 a 54,1
mg/dl. I livelli di estrogeni erano pari a 81,0 e 94,4 ng/ml rispettivamente nel becco Saanen e nel becco Saanen x Camosciata, mentre nei becchi di confronto variavano da 58,9 a
218,0 mg/ml, e nelle capre da 58,7 a 136,0 ng/ml.
Figura 1 - Mammella sinistra e scroto del becco Saanen con ginecomastia monolaterale.
Figura 2 - Mammelle e scroto del becco Saanen x Camosciata
con ginecomastia bilaterale.
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Tabella 1 - Caratteristiche analitiche del secreto mammario dei
becchi.
Becco Saanen (mammella sinistra)
Lattosio (g/100g)
2,61
Grasso (g/100g)
3,58
Proteine (g/100g)
4,47
Punto crioscopico (°C)
-0,554
pH
6,70
Conta cellule somatiche/ml
9.303.000
Becco Saanen x Camosciata
Mammella sinistra
Lattosio (g/100g)
4,21
Grasso (g/100g)
4,38
Proteine (g/100g)
4,73
Punto crioscopico (°C)
-0,556
pH
6,38
Conta cellule somatiche/ml
339.000
Mammella destra
Lattosio (g/100g)
3,86
Grasso (g/100g)
3,92
Proteine (g/100g)
3,64
pH
6,52
Conta cellule somatiche/ml
8.322.000
DISCUSSIONE
Per l’aspetto macroscopico e per le caratteristiche chimicofisiche, il secreto delle mammelle di entrambi i becchi poteva essere assimilato al latte caprino, pertanto il tessuto
delle mammelle neoformate, producente il secreto, poteva
essere considerato verosimilmente come tessuto ghiandolare mammario.
In letteratura le ipotesi vagliate da altri autori per spiegare la
causa dello sviluppo di ginecomastia con galattorrea nel becco, concernono ermafroditismo, anomalie cromosomiche,
25
mutazioni genetiche, squilibri ormonali, predisposizioni familiari e fenomeni meccanici. Gli squilibri ormonali possono essere legati all’alterata secrezione e/o rapporto degli ormoni o all’aumentata sensibilità dei recettori3,7,8.
Nella maggior parte dei lavori si propende per una causa ormonale legata all’alterazione della loro sintesi, nell’ambito
della quale comunque le alterazioni rilevate nei diversi casi
riportati non appaiono univoche. Dafalla et al.3 riportano
bassi livelli di testosteronemia in un becco di 7 anni di razza Nubiana. Lofstedt et al.6 riportano il caso di un becco castrato con ginecomastia e galattorrea in cui era stato riscontrato anche un adenoma adrenocorticale, con alti livelli
ematici di 17β-estradiolo, prolattina, ormone della crescita,
e cortisolo. Janett et al.4 avevano riscontrato in un becco di
3 anni di età di razza Toggenburg, un incremento dei livelli
sierici di prolattina ma non di testosterone ed estradiolo.
Wang et al.7 in due becchi incrocio Saanen con una razza locale avevano riscontrato alti livelli sierici di prolattina, 17βestradiolo ed ormone della crescita. Jaszczak et al.5 in due
becchi di razza Polacca Bianca Migliorata avevano riscontrato un aumento dei livelli sierici di FSH e LH ma non di
testosterone. I risultati ottenuti nel presente lavoro non
sembrano concordare con quanto riscontrato precedentemente dagli altri autori; in particolare nei due becchi da noi
esaminati il testosterone è apparso incrementato rispetto ai
soggetti di controllo, a differenza di quanto riscontrato da
Dafalla et al.3, Janett et al.4 e Jaszczak et al.5; gli estrogeni sono risultati simili ai soggetti di confronto, similmente a
quanto ottenuto da Janett et al.4 ma differente rispetto a
quanto riscontrato da Lofstedt et al.6 e Wang et al.7; la prolattina non ha mostrato variazioni rispetto ai controlli,
mentre gli altri studi concordano sull’incremento di questo
ormone4,6,7. Il rapporto tra estrogeni e testosterone nel presente studio appare basso nei becchi con ginecomastia-galattorrea, sebbene nei becchi di confronto i valori riscontrati presentino una certa variabilità. Nelle capre di confronto
il rapporto tra estrogeni e testosterone si presenta superiore
a quanto riscontrato sia nei becchi con ginecomastia-galattorrea che in quelli di confronto.
Tabella 2 - Risultati degli esami ormonali eseguiti sui becchi con ginecomastia/galattorrea e su soggetti di confronto.
ID
Sesso
Prolattina (pg/mL)
Testosterone (mg/dL)
Estrogeni (ng/mL)
Rapporto Estrogeni/Testosterone
BS
m
<0,50
596
81,0
0,14
BSC
m
<0,50
1034
94,1
0,09
M1
m
<0,50
140
91,0
0,65
M2
m
<0,50
1600
109,0
0,07
M3
m
0,993
146
218,0
1,49
M4
m
<0,50
153
58,9
0,38
F1
f
<0,50
26,5
67,0
2,53
F2
f
<0,50
41
121,0
2,95
F3
f
<0,50
53,9
95,6
1,77
F4
f
<0,50
46,7
104,0
2,23
F5
f
<0,50
48,7
75,6
1,55
F6
f
<0,50
53,4
136,0
2,55
F7
f
<0,50
53,7
92,3
1,72
F8
f
<0,50
54,1
58,7
1,09
BS = becco Saanen con ginecomastia-galattorrea monolaterale; BSC = becco Saanen x Camosciata con ginecomastia-galattorrea bilaterale; M1-4 = becchi
di confronto; F1-8 = capre di confronto.
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Ginecomastia associata a galattorrea nel becco: rilievo in due soggetti allevati nell’agro di Sassari
Tra le ipotesi vagliate inizialmente, quella considerata meno
plausibile era stata l’ermafroditismo, mentre quella più probabile l’alterazione ormonale. Alla luce dei risultati ottenuti,
è difficile attribuire in maniera certa ad alterazioni ormonali l’origine della ginecomastia e galattorrea riscontrata nei
due becchi, in particolare per la mancanza di un chiaro incremento nei livelli di prolattina, tenuto conto del ruolo
svolto da quest’ormone sia nello sviluppo che nell’inizio e
nel mantenimento della secrezione di latte.
Attualmente la causa responsabile dell’origine e del mantenimento della ginecomastia e galattorrea nel becco rimane ancora di difficile definizione, sia per lo scarso numero di segnalazioni, che della variabilità dei rilievi riscontrati nei casi
segnalati. Comunque, l’individuazione della causa responsabile della ginecomastia associata a galattorrea nel becco è da
ritenersi utile per la gestione dei soggetti riproduttori che manifestano tale anomalia, dal momento che questa è relativamente più comune in questa specie, dove può dare origine a
patologie proprie del tessuto neoformato quali mastiti infettive, ascessi, adenocarcinomi del tessuto secernente8, può essere legata a riduzione della libido e della qualità del seme
conseguenti a riduzione dei livelli di testosteronemia3, oltre a
traumatismi e possibile fastidio alla deambulazione. Wooldridge et al.8 riferiscono di un becco con ginecomastia che discendeva da un maschio riproduttore che a sua volta aveva
manifestato ginecomastia ed era morto per mastite. Qualora
il fenomeno sia legato ad un’origine genetica, e come tale trasmissibile alla discendenza, sarebbe preferibile escludere tali
soggetti dalla riproduzione per evitare che l’anomalia possa
fissarsi nel genoma della discendenza. In particolare, l’anomalia legata ad alterazioni ormonali potrebbe interessare anche le femmine, influendo negativamente sulla sfera riproduttiva e produttiva. Infine, un’alternativa adottata da alcuni
autori3,8 è stata l’asportazione chirurgica della mammella, tecnicamente facile da eseguire viste le caratteristiche anatomiche dell’organo neoformato, ma non condivisibile come gestione del fenomeno per le ragioni sopra esposte.
❚ Gynaecomastia and galactorrhea
in goat buck: report in two subjects
raised in the countryside of Sassari
SUMMARY
A case of gynaecomastia and galactorrhea in two goat bucks,
unilateral and bilateral respectively, is presented in this paper. Both subjects, a 4-year-old Saanen x Camosciata and a
5-year-old Saanen goat buck, respectively, raised in the countryside of Sassari, were breeding goats that had normal offspring. The clinical examination of two buck did not reveal
any abnormality of sexual organs and of sexual behaviour.
Secretions taken from the udders appeared with physical and
chemical characteristics similar to goat milk. In order to determine the cause of the origin of gynecomastia associated
with galactorrhea, serum levels of testosterone, estrogen and
prolactin were determined and compared with the levels obtained from males and females of control; testosterone
showed increased values in both buck goat, while prolactin
and estrogen showed no apparent changes. Therefore, in the
cases discussed here, the hormone origin of the gynecomastia associated with galactorrhea in the buck goat can not be
confirmed.
KEY WORDS
Gynaecomastia, galactorrhea, goat buck.
Bibliografia
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