Rapporti ottimali dei nutrienti per il trattamento delle acque
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Rapporti ottimali dei nutrienti per il trattamento delle acque
REPORT APPLICATIVO ANALISI DI LABORATORIO & ANALISI DA PROCESSO TRATTAMENTO DELLE ACQUE REFLUE NUTRIENTI Rapporti ottimali dei nutrienti per il trattamento delle acque reflue Per poter rispettare i requisiti di legge sulle acque reflue trattate, il gestore degli impianti di depurazione deve controllare accuratamente il processo di depurazione per contrastare tempestivamente gli eventuali superi dei ¾ valori limite. Accanto al procedimento fisico e chimico, il trattamento delle acque reflue si identifica sostanzialmente nel ¾ trattamento biologico attraverso i ¾ microrganismi del fango attivo. Pertanto, per un trattamento ottimale è di fondamentale importanza conoscere le ¾ concentrazioni dei nutrienti e la composizione del fango attivo. Nella presente relazione verranno illustrate cause, conseguenze e contromisure relative ai ¾ rapporti non bilanciati dei nutrienti. Autore: Dipl.-Ing. Michael Winkler - Direttore progetto Sviluppo prodotti e servizio clienti - BIOSERVE GmbH, Mainz 2 NUTRIENTI FANGO ATTIVO Nutrienti nel fango attivo Un rapporto equilibrato dei nutrienti è il presupposto affinchè i microrganismi lavorino al massimo dell’efficienza. In questo caso, i nutrienti più importanti sono il carbonio, l’azoto e il fosforo. L’analisi di laboratorio e la tecnologia analitica da processo garantiscono il mantenimento dei valori limite. Carbonio Il carbonio è il componente principale delle sostanze organiche contenute nelle acque reflue. Esso viene biodegradato dai microrganismi nel fango attivo in condizioni anaerobiche (Bio-P), nell’ambiente anossico (zona di denitrificazione) e nella parte aerata dello stadio biologico (zona di nitrificazione). I composti C vengono utilizzati dai microrganismi per la costruzione delle strutture cellulari specifiche e per la produzione di energia. ¾ I composti del carbonio vengono determinati tramite COD, BOD5 o TOC La postazione da lavoro per l’analisi di laboratorio è costituita da fotometro, reagenti e, in base al parametro, un termostato. Azoto All’ingresso dell’impianto di depurazione è presente l’azoto legato in forme organiche (N organico) e sotto forma di azoto ammoniacale (NH4-N). Durante la depurazione biologica delle acque reflue, l’azoto organico (N) si trasforma in NH4-N tramite i batteri del fango attivo e, assieme all’NH4-N proveniente dall’ingresso, viene trasformato da nitrito a nitrato (nitrificazione). La parte dei composti di azoto che non viene biodegradata nel fango attivo viene trasformata in condizioni anossiche (assenza di O2 disciolto) in azoto elementare (denitrificazione). L’azoto passa all’atmosfera sotto forma di N2. ¾ I composti dell’ azoto vengono determinati come NH4-N, NO2-N, NO3-N e TN (azoto totale, importante per bilanciamenti e controllo degli scarichi). Fosforo Il carico P nell’ingresso di un impianto di depurazione è composto da fosforo ortofosfato (PO4-P), polifosfati e composti organici del fosforo. Tutti insieme producono il parametro cumulativo fosforo totale (Ptot). Composti organici + O2 + nutrienti Microrganismi Nuova biomassa + CO2‹ + H2O Tabella 1: Importanti parametri cumulativi nella depurazione delle acque reflue COD (richiesta chimica di ossigeno); determina la quantità di ossigeno per la completa ossidazione dei composti di carbonio; sono inclusi anche i composti inorganici ridotti. BOD5 (richiesta biologica di ossigeno); fornisce informazioni su quanto ossigeno elementare viene consumato biodegradazione in condizioni standardizzate dopo cinque giorni. TOC (Carbonio Organico Totale) determina il carbonio combinato in modo organico; al contrario del BOD5, con il TOC vengono rilevati anche i composti difficilmente biodegradabili. TKN (azoto Kjeldahl) misura l’Azoto organico combinato (N org.) e l’azoto ammoniacale (NH4-N). Azoto totale TN (LATON) rileva Azoto organico (N org.), azoto ammoniacale (NH4-N) come anche il nitrito (NO2-N) e il nitrato (NO3-N). www.hach-lange.it 3 Nitrificazione Denitrificazione Composti N organici (urea, albumina, ecc.) Idrolisi e ammoniaca Azoto ammoniacale NH4-N Azoto nitrico NO3-N Nitrato-riduttasi ossigeno Azoto nitroso NO2-N Nitrosomonas + ossigeno Azoto nitroso NO2-N Nitrito-riduttasi ossigeno Azoto nitrico NO3-N Ossigeno Biossido di carbonio CO2‹ NO, N2O Nitrobacter + ossigeno Composti C organici NO, N2O riduttasi - ossigeno Azoto elementare N2‹ Fig. 1: Procedura di abbattimento per nitrificazione e denitrificazione Durante la depurazione biologica delle acque reflue, i polifosfati e il fosforo combinato in modo organico vengono trasformati in ortofosfato. Il fabbisogno di fosforo P da parte dei micro organismi è dovuto al particolare ruolo che il fosforo gioca nel loro metabolismo energetico. P è necessario per la struttura della membrana cellulare e del DNA. Una parte del fosforo nelle acque reflue viene eliminato biologicamente (Bio-P). Il residuo può essere eliminato tramite una precipitazione chimico-fisica del fosfato. ¾ I composti del fosforo vengono determinati come orto- PO4-P (controllo della precipitazione) e Ptot (bilanciamento, controllo degli scarichi). Microelementi Altri microelementi necessari per la struttura cellulare, quali calcio, magnesio, manganese, ferro, rame, zinco, nichel nonché le vitamine sono quasi sempre presenti nelle acque reflue civili oppure vengono messi a disposizione anche dal fango attivo. Zolfo Acque di scarico civili, reflue o anche diverse acque di scarico industriali contengono composti di azoto ridotti (acido solfidrico, solfuro e tiosolfato). Lo zolfo è un componente indispensabile delle proteine. Negli impianti di depurazione, i composti dello zolfo non solo vengono ossidati a solfati, ma alcuni batteri li ossidano a solfuri e siccome questo processo genera energia,questi vengono conservati a livello cellulare come riserva. Tuttavia elevate concentrazioni di composti di zolfo ridotti nelle acque reflue possono causare diversi problemi (Tabella 2). Rapporto C:N:P (BOD5:TN:Ptot) Il contenuto dei singoli nutrienti nelle acque reflue dovrà soddisfare le necessità dei batteri dei fanghi attivi e presentare un rapporto equilibrato di C, N e P. Ciò è determinante per l’efficacia delle procedure di abbattimento biologiche. Nella depurazione aerobica delle acque reflue, il rapporto C:N:P dovrà essere compreso tra 100:10:1 e 100:5:1. Per un controllo costante vengono impiegate delle sonde che non necessitano di reattivi Analizzatori moderni vengono installati direttamente a bordo vasca senza sistemi di protezione. 4 NUTRIENTI_MISURA Rapporti vantaggiosi e svantaggiosi dei nutrienti Controller SC 1000 utilizzabile fino ad un massimo di otto sensori, disponibile anche per collegamento in rete es. Profibus Attività industriali di ogni tipo, differen ze regionali nelle abitudini alimentari (smaltimento di diversi rifiuti domestici tramite fognature), condizioni del terreno e dell’acqua potabile sono responsabili solfati, ma diversa composizione delle acque reflue. Nelle acque reflue comunali, il rapporto C:N:P, secondo l’esperienza, è di circa 100:20:5. Grazie ai metodi odierni, è possibile eliminare dalle acque reflue i composti N e P in eccedenza per lo più senza grosse difficoltà. Se nelle acque reflue all’ingresso dello stadio biologico manca uno dei nutrienti principali, possono presentarsi svariati problemi (Tabella 3). Per una denitrificazione efficace è assolutamente necessario che sia presente una parte specifica di composti C facilmente degradabili. Nelle acque reflue comunali precedentemente sedimentate il rapporto BOD5:N è di 100:25 (=4). Se non si supera un valore di 100:40 (=2,5), il processo di denitrificazione ha luogo solo in modo limitato e i valori di scarico dei nitrati risultano elevati. Se l’esclusione dei pre trattamenti e l’incremento del volume di denitrificazione non porta ad Tabella 2: Cause ed effetto di elevate concentrazioni dello zolfo Sonda NITRATAX sc , una sonda per la determinazione on line del Nitrato (vista parzialmente immersa) Cause/Provenienza acque reflue • Elevate concentrazioni di composti dello zolfo provenienti dall’industria chimica e di trasformazione delle proteine (lavorazione delle carni e del pollame) • Processi anaerobici nella rete fognaria con riduzione dei composti dello zolfo in acido solfidrico Conseguenze possibili Contromisure • Evitare ristagno di acque di • Corrosione delle fognature scarico nella rete fognaria e delle pareti delle vasche negli impianti di depurazione • Dosaggio di sali di ferro nella rete fognaria (es. negli • Odori sgradevoli per impianti di pompaggio) i residenti • Incremento dello sviluppo dei batteri solfo ossidanti filamentosi (Tipo 021N) Tabella 3: Cause ed effetto della mancanza di nutrienti nello stadio biologico della depurazione delle acque reflue Mancanza di Carbonio Azoto Fosforo Cause/Provenienza acque reflue • Lunga permanenza nella rete fognaria, • Trattamenti primari completi delle acque reflue, • Acque reflue industriali con elevato contenuto di azoto, ad es. lavorazione del latte e della carne Acque reflue povere di azoto provenienti da: • Industria cartaria • Lavorazione frutta e verdura • Acque di lavaggio terreni acqua di scarico da lavorazione frutta e verdura www.hach-lange.it Conseguenze possibili • Forte sviluppo di batteri filamentosi (Bulking e foaming) • Denitrificazione insufficiente, Contromisure • By pass dei trattamenti primari • Incremento del volume di nitrificazione per garantire un volume sufficiente ( minima età del fango di 9 giorni). • Elevati valori COD/TOC all’impianto di Compensazione del rapporto dei nutrienti: depurazione • Dosaggio di composti N • Batteri filamentosi (prodotti tecnici economici, ad es. urea) • Aggiunta di acque reflue civili, acqua torbida dal digestore • Valori COB/TOC elevati all’uscita Compensazione del rapporto di nutrienti tramite: • Batteri filamentosi • Dosaggio di composti P (prodotti tecnici economici, come acido fosforico o fertilizzanti fosfatici per l’agricoltura) • Aggiunta di acque reflue civili 5 un miglioramento, si dovrà pensare ad un dosaggio di un substrato facilmente degradabile (sorgente C esterna). Le fonti di carbonio per la compensazione dei nutrienti sono: - C interno = Fango primario idrolizzato o acidificato - C esterno = materiali residui dall’industria (fabbriche di birra, caseifici, zuccherifici) e prodotti tecnici (metanolo, etanolo, acido acetico). Esempio Un impianto di depurazione comunale con una notevole quantità di acque reflue industriali presenta all’ingresso del trattamento biologico i seguenti parametri dei nutrienti (Tabella 5). Rapporto COD:BOD5 Questi due parametri cumulativi messi in relazione rappresentano un valore di riferimento per la biodegradabilità del carico inquinante delle acque reflue. Un rapporto COD:BOD5 di 2:1, rappresenta un buon livello di degradabilità. Valori più elevati indicano la presenza di sostanze difficilmente biodegrabili. 1. Quantità dell’azoto da non sottoporre a denitrificazione (ΣNda non denit.): ¾ vedere tabella 6 Il rapporto BOD5:N di 2,45 è troppo basso per una denitrificazione sufficiente. Ciò significa che è necessario fornire dei composti di carbonio esterni. Pertanto sono necessari i seguenti calcoli: I pratici Test in Cuvetta HACH LANGE sono disponibili per tutti i parametri fondamentali 2. Calcolo dell’azoto che può essere denitrificato con le acque reflue: Con una denitrificazione a monte e un rapporto VD:VAT pari a 0.5, la capacità di denitrificazione (vedere la tabella 7) è CDeni = 0,15 kg NO3-ND/kg BOD5. SNO3-N, D = CDeni × BOD5 Ingr.fango att = 0,15 × 110 mg/L = 16,5 mg/L In combinazione con la garanzia di qualità analitica (AQA), i risultati di misurazione sono ufficialmente approvati Ovvero 16,5 mg/L NO3-N possono essere denitrificati con il trattamento biologico esistente. Tabella 4: Cause ed effetto di rapporti di COD:BOD5 sfavorevoli Cause/Provenienza acque reflue • Acque reflue di discarica, acque reflue provenienti da compostaggio trattamento di rifiuti residui e industria chimica • Forte abbattimento di BOD5 nella lunga rete fognaria in estate • Trattamenti primari intensivi delle acque reflue Conseguenze possibili Contromisure • Denitrificazione insufficiente • Aggiunta di fonti di C per migliorare la denitrificazione (elevati valori del nitrato allo • In caso di materiali non bioscarico) degradabili o difficilmente • Elevato COD in uscita biodegradabili, applicazione all’impianto di depurazione di procedimenti chimico/fisici • Peggioramento del Bio-P (trattamento di ozono, filtri a carboni attivi, tecnologia a membrana) In caso di elevati volumi di campioni, l’automazione da laboratorio rappresenta un valido supporto. 6 NUTRIENTI_DOSAGGIO Determinazione del dosaggio del substrato tramite misurazione NO3-N Tabella 5: Valori medi giornalieri di un impianto di depurazione civile Valori medi giornalieri Portata in ingresso [m3/d] BOD5 Ingr. fango att [mg/L] TNinfl aer LATON [mg/L] Ptot. Ingr. fango att [mg/L] BOD5 Ingr. fango att. : TNIngr. fango att = 110:45 = 10.000 110 45 3,5 2,45 3. Calcolo del fabbisogno di un substrato esterno Il contenuto N ancora da nitrificare si ottiene dalla differenza dell’apporto di azoto totale meno la quantità di N da non denitrificare meno la quantità di N denitrificabile con l’impianto: SNO3-N, D, Ext = TNingresso - UNda non denitr. - SNO3-N, D = 45 mg/L - 15,5 mg/L - 16,5 mg/L = 13 mg/L Tabella 6: Esempio di calcolo per l’azoto da non sottoporre a denitrificazione (ΣNda non denit.) N incorporato nella biomassa (5 % di BOD5 ingr. fango att.) Norg.e (e = valori target accettati all’uscita) NH4-Ne (e = valori target all’uscita) NO3-Ne (e = valori target all’uscita) Somma 5,5 mg/L 2 mg/L 0 mg/L 8 mg/L 15,5 mg/L Tabella 7: Capacità di denitrificazione ai sensi delle norme ATV-A131 (valori indicativi per periodo secco e temperature comprese tra 10 e 12 °C) VD/VBB Volume denitr./Volume ossidazione CDenitr. (capacità di denitrificazione in kg NO3-Nd/kg BOD5) Predenitro Denitrificazione simultanea e intermittente 0,2 0,11 0,3 0,13 0,4 0,14 0,5 0,15 VD: volume utilizzato per la denitrificazione del bacino a fanghi attivi VBB: volume del bacino a fanghi attivi 0,06 0,09 0,12 0,15 Tabella 8: Fonti di carbonio esterne per il calcolo del dosaggio necessario Acido acetico COD TOC BOD5 Densità In questo Metanolo kg/kg 1,07 1,50 kg/kg 0,40 0,38 kg/kg 0,70 0,96 kg/m3 1.060 790 esempio 1 kg di acido acetico corrisponde a 1,07 kg di COD. www.hach-lange.it Etanolo 2,09 0,52 1,35 780 Per la denitrificazione dei 13 mg/L di azoto rimanente è necessario fornire agli organismi del fango attivo un’ulteriore sorgente di carbonio. Con una quantità giornaliera di acque reflue di 10.000 m3 risulta un carico di azoto di 130 kg. Il fabbisogno di carbonio esterno, ai sensi delle specifiche DWA A131 è di 5 kg COD/1 kg NO3-N. Ovvero, sono necessari 650 kg di COD al giorno per una completa denitrificazione. Secondo la tabella 8, per l’acido acetico sarebbero necessari 607 kg al giorno. Il dosaggio mirato è in funzione dei valori NO3-N. Conclusioni Rapporti sfavorevoli dei nutrienti ed elevate concentrazioni di singole sostanze compromettono l’efficenza dei processi di biologici di depurazione delle acque reflue. Pertanto, il riconoscimento precoce e il controllo completo dei parametri critici è un presupposto necessario per poter adottare tempestivamente le contromisure. Solo in questo modo è possibile garantire il mantenimento sicuro dei valori di scarico di legge. I test in Cuvetta HACH LANGE ed i misuratori di processo costantemente attivi hanno dimostrato di essere degli strumenti di supporto irrinunciabili per il raggiungimento di una maggiore trasparenza e sicurezza nella gestione di un impianto di depurazione. 7 I parametri nutrienti da analizzare (in funzione dei protocolli analitici interni) sono: Punti di misurazione tipici per il controllo dei nutrienti negli impianti di depurazione ¾ COD (evtl. TOC) ¾ BOD5 ¾ orto PO4-P ¾ Ptot ¾ NH4-N ¾ TKN (azoto Kjeldahl: somma di NH4-N e N. organ.) ¾ Ntot. inorganico.(N inorganico: somma di NH4-N, NO3-N e NO2-N) ¾ TN (azoto totale: somma di N organ. e inorgan.) ¬ Uscita trattamenti primari: concentrazione e controllo del carico impianto ® Ingresso fango attivo: ottimizzazione dell’approvvigionamento di nutrienti Uscita fango attivo: controllo e ottimizzazione dell’abbattimento C, nitrificazione/denitrificazione ed eliminazione P Uscita KA: controllo valore limite, controllo del KA Filtro Sedimentazione finale Ispessitore Areazione Sedimentazione primaria ® Grigliatura/Dissabbiatura Digestore ¬ Canale Vasca acque piovane Disidratazione fanghi Laboratorio/Centro di controllo Fig. 2: Rappresentazione schematica di un impianto di depurazione con punti di misurazione per il controllo dei nutrienti NUTRIENTI_SOLUZIONI DI MISURA Rapporti ottimali dei nutrienti con tecniche innovative d’analisi Postazione di misurazione per l’analitica di laboratorio DR 3900 LT 200 In alternativa HT 200S Test in Cuvetta Spettrofotometro compatto e potente (320–1100 nm) con tecnologia RFID che garantisce misurazioni affidabili e tracciabili per le analisi di routine e le applicazioni specifiche; lettore di codici a barre (IBR) per il riconoscimento automatico di Test in Cuvetta LANGE; display grafico touchscreen retroilluminato Termostato a secco per digestioni standard e speciali; preprogrammato per la digestione di COB, N totale, P totale, TOC, Org. acidi, metalli Termostato ad alta temperatura per la rapida digestione di COD, N totale, P totale, metalli in soli 35 minuti; digestioni standard di TOC Reagenti pronti per l’uso ad alta sicurezza per l’operatore; procedimento particolarmente preciso ed approvato; più di 50 parametri e range di misura Sistemi per l’analisi on line PHOSPHAX sc AISE sc AN-ISE sc NISE sc NITRATAX sc SC 1000 Controller In alternativa SC 200 Controller Analizzatore da processo per la determinazione in continuo dell’ammoniaca in acque reflue. La misurazione viene eseguita con elettrodo gas-sensibile. Analizzatore da processo per la determinazione del fosforo nelle acque reflue. La misurazione viene eseguita secondo il metodo Vanadato-Molibdato. Sonda ISE per la determinazione continua dell’ammoniaca (AISE sc, AN-ISE sc) e dei nitrati (NISE sc, AN-ISE sc) direttamente nelle vasche. La misurazione viene eseguita con un elettrodo ionoselettivo (ISE) con compensazione automatica di potassio e cloruro. Estrema facilità di utilizzo grazie alla cartuccia sensore CARTRICAL plus. Sonda da processo per determinare il contenuto di nitrato, senza prelievo del campione, direttamente nell’acqua, nelle acque reflue o nel fango attivo; autopulente, procedimento privo di reagenti, diversi range di misura Un sistema con Controller SC 1000 è costituito da un singolo modulo display e uno o più moduli sonda. Viene configurato in modo modulare secondo le indicazioni specifiche del cliente e può essere ampliato in qualunque momento con ulteriori punti di misura, sensori, ingressi e uscite ed interfacce bus. Ogni modulo controlla fino a otto sensori. Controlla fino a due sensori (non adatto per AMTAX sc e PHOSPHAX sc). Postazione di misurazione per l’analitica di laboratorio con fotometro DR 3900, termostato LT 200 e Test in Cuvetta HACH LANGE Bibliografia 1. ATV-Handbuch: Biologische und weitergehende Abwasserreinigung, Ernst & SohnVerlag 1997 2. K. Hänel: Biologische Abwasserreinigung mit Belebtschlamm, VEB Gustav Fischer Verlag, 1986 3. K. Mudrack, S. Kunst: Biologie der Abwasserreinigung, Gustav Fischer Verlag, 1994 4. Specifiche DWA A 131 5. S. Kunst, C. Helmer, S. Knoop: Betriebsprobleme auf Kläranlagen durch Blähschlamm, Schwimmschlamm, Schaum, Springer-Verlag 2000 6. D. Jenkins, M. G. Richard, G. T. Daigger: Manual on the causes and control of activated sludge bulking, foaming, and other solids separation problems, Lewis Publishers 2004 7. Poster „Strumentazione HACH LANGE: massima affidabilitŕ e minimi costi di esercizio“, DOC140.57.00449 DOC040.57.10005.Oct12 AMTAX sc