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Rapporto in PDF - infoMercatiEsteri

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Rapporto in PDF - infoMercatiEsteri
TANZANIA
A cura di:
Ambasciata d'Italia - TANZANIA
Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese
[email protected]
Con la collaborazione di:
Agenzia per la promozione all'estero e
l'internazionalizzazione delle imprese italiane - ICE
Camere di Commercio italiane all'estero
www.infomercatiesteri.it
INDICE
PERCHE'
Perchè TANZANIA
Dati generali
Dove investire
Cosa vendere
OUTLOOK POLITICO
Politica interna
Relazioni internazionali
OUTLOOK ECONOMICO
Quadro macroeconomico
Politica economica
Indicatori macroeconomici
Tasso di cambio
Bilancia commerciale
Saldi e riserve internazionali
Investimenti - Stock
Investimenti - Flussi
Materie prime
Barriere tariffarie e non tariffarie
COMPETITIVITA' E BUSINESS ENVIRONMENT
Indici di Global Competitiveness e Libertà Economica
Indici di Apertura al commercio internazionale
Fattori maggiormente problematici per fare business
Business Cost
Indice Doing Business
ACCESSO AL CREDITO
Accesso al credito
RISCHI
Rischi politici
Rischi economici
Rischi operativi
RAPPORTI CON L'ITALIA
Overview
Scambi commerciali
Investimenti con l'Italia - Stock
Investimenti con l'Italia - Flussi
Flussi turistici
TANZANIA
PERCHE'
PERCHÈ TANZANIA
Stabilita' Politica e alto potenziale di crescita.
Posizione geografica strategica
Ricchezza di risorse naturali
Investimenti e agevolazioni
Importanza del Paese per l'Italia
La Tanzania rimane uno dei Paesi più stabili dell'est Africa, essendo priva di significative
situazioni conflittuali di ordine etnico o religioso. Il PIL della Tanzania è costantemente in
crescita a una media del 7% annuo negli ultimi dieci anni. L'inflazione ha continuato a
diminuire, con una media del 8,2%, nel periodo del 2002-2012. Il rapporto tra commercio e PIL è aumentato dal 13,5% nel 2000 a
oltre il 30% nel 2011, il tasso più alto tra i paesi dell'East Africa Community.
Stabilita' Politica e alto
potenziale di crescita.
La Tanzania è accessibile attraverso l'Oceano Indiano e confina con 6 paesi privi di sbocco
al mare. E' dotata di 3 porti, Dar es Salaam,Tanga e Mtwara che la rendono un hub naturale
per l'attività economica nell'Africa Orientale.
Posizione geografica strategica
La Tanzania è dotata di una varietà di risorse naturali, tra cui una costa di 1.424 km, grandi
aree di terre arabili, attrazioni turistiche di classe mondiale, minerali e gas naturale. Sono
abbondanti anche le gemme preziose e minerali industriali quali carbone, ferro, nichel, minerali, oro e argento.Grandi riserve di gas
naturale che sono state recentemente scoperte potrebbero essere il più significativo fattore trasformativo sull'economia.
Ricchezza di risorse naturali
La Tanzania e' aperta agli investimenti diretti esteri in tutti i settori dell'economia. Il "Tanzania
Investment Centre" funge da punto focale per gli investitori al fine di facilitare, coordinare e
promuovere gli investimenti nel Paese. Sussistono favorevoli detrazioni fiscali (100%) sulle spese per edifici industriali, impianti,
macchinari e spese relative all'agricoltura; tariffe di importazione ridotte sui beni capitali del progetto; 5% dazio di importazione per
investimenti nei settori prioritari, diritto di trasferire all'estero il 100% di profitti e capitali in valuta
Investimenti e agevolazioni
Nel 2014 l´interscambio commerciale tra Italia e Tanzania ha registrato una flessione pari a 23,8% (nel 2013, soprattutto grazie ad un´impennata delle esportazioni tanzane verso l´Italia
pari al 74,6%, aveva registrato un incremento pari al 5,4%). Le esportazioni italiane verso la Tanzania sono tradizionalmente
costituite da prodotti meccanici e metallurgici.Gli investimenti italiani si concentrano per la maggior parte in campo turisticoalberghiero, in particolare con insediamenti di villaggi vacanze sull'isola di Zanzibar.
Importanza del Paese per l'Italia
Ultimo aggiornamento: 17/08/2015
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DATI GENERALI
Forma di stato
Repubblica Unita di Tanzania formata nel 1964 con l'unione del Tanganica e Zanzibar
Superficie
942,849 sq Km ( di cui 881,289 sq km terraferma, 2460 sq km Zanzibar e 59,100 sq km di laghi)
Lingua
Ufficiali: Swahili, Inglese
Religione
30% cristiani (in maggioranza cattolici), 35% musulmani, 35% culti locali
Moneta
Scellini Tanzani (TZS)
Ultimo aggiornamento: 12/08/2015
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TANZANIA
1
DOVE INVESTIRE
Prodotti delle altre industrie manufatturiere
Flussi turistici
Macchinari e apparecchiature
Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili)
Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura
Prodotti delle altre industrie
manufatturiere
Il settore agricolo ha contribuito circa il 27,7% del PIL nel 2012, ma con pochi risultati in
valore aggiunto e con forti perdite post-raccolto fino al 40%. Le opportunita’ disponibili per un
investimento sono il settore dell’imballaggio, del cashewnuts e caffè che hanno un elevato
potenziale di esportazione. Altre industrie manifatturiere con grandi potenzialita' sono nei settori Agro Processing, prodotti lattierocaseari, tessile, abbigliamento, articoli in pelle, prodotti chimici, fertilizzanti, cemento,ferro e acciaio.
Flussi turistici
La Tanzania è una rinomata località turistica e più del 25% della superficie totale e’ destinata
alla fauna selvatica, parchi e riserve di caccia. Dispone di 16 parchi nazionali, 32 riserve di
caccia, 50 riserve controllate oltre altre attrazioni come Mt. Kilimanjaro e Zanzibar. Ha 3 circuiti turistici principali, con circuito del
Nord che comprendente Serengeti National Park, circuito meridionale che ha il Selous Game Reserve e il beach Turismo avendo
alcune delle più belle spiagge incontaminate in Africa.Zanzibar e Pemba, le esotiche isole delle Spezie sono famosi per la loro
storia, pesca sportiva e d'altura e per le spiagge.Il numero dei turisti è cresciuto raggiungendo i 1.102.026 di turisti nel 2014, con un
aumento significativo del 0,6% rispetto al 2013.Opportunità di investimento: costruzione di hotel e alberghi, strutture ricreative come
parchi di divertimento, pesca d'altura. Altre opportunità nell'ecoturismo, tour operator e servizi di trasporto.
Macchinari e apparecchiature
Le statistiche italiane mostrano che le principali esportazioni verso la Tanzania sono
comprendono: altri prodotti in metallo; macchine per impiego generale e speciale; articoli di
carta e cartone; strumenti e apparecchi di misurazione; prova e navigazione; motori, generatori e trasformatori elettrici; frutta e
ortaggia lavorati e conservati; articoli di gomma; macchine per la fornitura dei metalli e altre macchine utensili. Le statistiche tanzane
mostrano un aumento delle importazioni di macchine ed attrezzature per l'industria petrolifera e del gas, macchine edili e per
movimento terra. autoveicoli e veicoli industriali, materie prime per l'industria; fertilizzanti; prodotti alimentari conservati; prodotti
farmaceutici; articoli di carta e cartone; prodotti in plastica; attrezzature ottiche e fotografiche, materiali di costruzione e
abbigliamento.
Energia elettrica, gas, vapore e
aria condizionata (anche da fonti
rinnovabili)
La scelta di questo settore e' strettamente legata alle recenti scoperte di ingenti quantitativi
di idro-carburi (petrolio e gas) ed alla presenza di giacimenti di carbone e uranio, che
rendono necessario elaborare una strategia di utilizzo che comunque salvaguardi le
esigenze ambientali.
Prodotti dell'agricoltura, pesca e
silvicoltura
In Tanzania l’agricoltura gioca un ruolo importante nell’economia occupando circa l’80%
della forza lavoro. E' stato il settore produttivo ad aver mostrato il ritmo piu’ lento di
espansione, causa la mancata attuazione di riforme e l’elevata dipendenza dell’irrigazione
dalle precipitazioni pluviali.
Ultimo aggiornamento: 17/08/2015
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TANZANIA
2
COSA VENDERE
Costruzioni
Mobili
Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche
Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche
Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche
Costruzioni
Il settore delle costruzioni Tanzania continua ad essere uno dei settori più trainanti per
l'economia del paese. Esso sta attraversando un periodo di crescita, trainata principalmente
dai recenti sviluppi nelle industrie lavori stradali, edilizia e mineraria. Il settore delle costruzioni e' cresciuto nel 2014 del 14.1% per
un fatturato annuo compreso tra 1,8 miliardi e 1,9 miliardi di dollari. Più del 60% del bilancio statale è dedicato al settore delle
costruzioni.
Mobili
L'importanza del settore del legno è dovuto alla continua espansione delle città e dei paesi
che richiedono una grande fornitura di materiali da costruzione e mobili. I piccoli
imprenditori del settore hanno dimostrato di modalita' innovative nella produzione di mobili di qualità, nella progettazione e nelle
dimensioni dei mobili. Tuttavia, essi sembrano essere meno innovativi nelle tecniche di produzione, organizzazione del lavoro, e le
strategie di marketing. Al fine di rispondere efficacemente alla necessita' di innovazione tecnologica e rendere l'industria del mobile
più competitiva, il governo dovrebbe agevolare i piccoli imprenditori per l'acquisizione di macchine e competenze tecniche.
Apparecchiature elettriche e
apparecchiature per uso
domestico non elettriche
La fornitura dei materiali da costruzioni e' un altro settore da valutare vista la rapida
espansione di queste citta' dove esso risulta essere sempre piu' rilevante.
Apparecchiature elettriche e
apparecchiature per uso
domestico non elettriche
Vista la grande espanasione del settore delle costruzioni, si puo' valutare la fornitura
di materiale elettrico e di elettrodomestici.
Apparecchiature elettriche e
apparecchiature per uso
domestico non elettriche
Tenedo conto della crescita economica di questo Paese, i servizi necessari sono quelli legati
alla complessità della produzione, come i servizi alle imprese (dalla pubblicità, ai servizi
legali, alla consulenza, alla ricerca, alla formazione, all'engineering, ai servizi ambientali); i
servizi legati alla frammentazione e all'articolazione del sistema produttivo, come le
telecomunicazioni e i trasporti; i servizi legati alla finanza, come il credito e le assicurazioni.
Ultimo aggiornamento: 17/08/2015
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TANZANIA
3
OUTLOOK POLITICO
POLITICA INTERNA
Il presidente, Jakaya Kikwete, si dimetterà nell’ottobre 2015 quando il suo secondo mandato giungera' a termine. Il suo partito, il
Chama Cha Mapinduzi (CCM), il 12 luglio 2015 ha scelto il Ministro per le opere pubbliche John Magufuli come suo candidato alla
presidenza per l'Unione, dopo un faticoso processo che ha rischiato di spaccare il partito. Magufuli è, per l’opinione pubblica
tanzana, un uomo delle istituzioni serio e volenteroso e non è stato coinvolto in scandali di corruzione. Il controverso ex PM Edward
Lowassa non ce l'ha fatta ad entrare nella prima rosa dei cinque candidati. Il Ministro degli Esteri Membe è stato escluso dalla rosa
nella successiva votazione che ha portato i candidati da cinque a tre. Due donne, il Ministro della Giustizia ed Ex Vice-segretario
generale delle Nazioni Unite, Asha-Rose Migiro, e l’Ambasciatore dell'Unione Africana negli Stati Uniti, Amina Ali, sono entrate nella
rosa finale. Per la prima volta nella storia della Tanzania, Magufuli ha scelto una donna come sua compagna di corsa: Samia
Hassan Suluhu, nativa di Zanzibar, attualmente Ministro di Stato per gli affari dell'Unione presso l'Ufficio del Vice-Presidente Bilal.
Dopo essere stato tagliato fuori dalla gara per la nomina presidenziale nell’ambito del CCM, ed a conclusione di oltre due settimane
di consultazioni e trattative, Edward Lowassa è stato accolto nelle fila del Chadema, partito dell’opposizione. Con gli altri partiti della
coalizione Ukawa (CUF, PRN e NLD), apparentemente a sostegno, Lowassa e’ stato nominato candidato alla Presidenza della
coalizione.
Ultimo aggiornamento: 17/08/2015
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RELAZIONI INTERNAZIONALI
La Tanzania e’ membro delle Nazioni Unite, nonche’ dell’ Unione Africana, della Southern African Development Community
(SADC), della East African Community (EAC), della Banca Mondiale, della Banca Africana per lo Sviluppo, dell’Organizzazione
Mondiale del Commercio (WTO).
I rapporti della Tanzania con i principali donatori rimangono problematici. Quest’ultimi addebitano al governo del Paese la cronica
mancanza di progressi nella lotta contro la corruzione. Nell’ottobre 2014 un gruppo di donatori chiave avevano annunciato la
sospensione di USD 489m e USD 558m destinati al sostegno del bilancio, in attesa di una relazione su presunta corruzione nel
settore energetico. Con il nuovo scandalo venuto alla luce lo scorso Novembre, sembrano ora essere scarse le prospettive di
riattivazione di aiuti in breve termine. I legami economici con la Cina, il più grande partner commerciale continuano a rafforzarsi. In
aumento l’interesse scaturito dalla scoperta di grandi riserve di gas naturale nel paese. La Tanzania continuerà a sostenere l’East
African Community (EAC), sistema di pagamento transfrontaliero lanciato nel maggio 2014 e divenuto operativo nella metà del
settembre 2014 . Tuttavia il paese, per un’ulteriore integrazione, dovra’ risolvere le controversie sulla proprieta’ terriere e
dell’immigrazione. Cio’ per evitare che vi sia una African Community (EAC) a due velocità: Kenya, Rwanda e Uganda che si
integrano ad un ritmo più veloce rispetto agli altri due membri, Tanzania e Burundi.
Ultimo aggiornamento: 12/08/2015
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TANZANIA
4
OUTLOOK ECONOMICO
QUADRO MACROECONOMICO
Negli ultimi anni la Tanzania ha sperimentato un robusto ritmo di crescita: continui sono stati i flussi di investimento dall’estero e gli
aiuti allo sviluppo concessi da organizzazioni internazionali, governi e privati. Nel 2014, secondo il World Investment Report 2015 i
flussi di investimenti esteri in Tanzania sono stati di 2142 milioni di dollari.
L’agricoltura, che gioca un ruolo importante nell’economia occupando circa l’80% della forza lavoro, è stato il settore produttivo ad
aver mostrato il ritmo più lento di espansione, causa la mancata attuazione di riforme e l’elevata dipendenza dell’irrigazione dalle
precipitazioni pluviali. Il settore delle cave e delle miniere, che rappresenta soltanto il 3,8% del prodotto lordo, è stato il principale
motore dell’espansione degli ultimi anni, grazie alla rapida affermazione dell’industria aurifera.
Nel 2014, tra i fattori di crescita, troviamo il settore delle costruzioni (+14,1%), l’industria manufatturiera (+6,8%) ed estrattiva
(+9,4%). La Tanzania è il quarto principale produttore africano d’oro, che attualmente rappresenta circa il 20% degli introiti da
esportazione, mentre la sua produzione è aumentata ad un ritmo medio di circa il 40% all’anno. Il sottosuolo tanzano è ricco di
prodotti quali: minerali, gas naturale, petrolio ed uranio. Al fine di diversificare le fonti di approvvigionamento nazionale, sarebbe
auspicabile valutare la possibilità di firmare una serie di MoU in settori specifici quali: energia nucleare, oil & gas; altri minerali, di cui
l’Italia è carente, appositamente identificati dalle competenti associazioni di categoria italiane come “strategici” per la nostra
industria.
In lieve calo l’agricoltura e la pesca che comunque continuano a rappresentare il 24% del PIL. La suddetta leggera flessione è da
attribuire al fatto che tali settori, pur occupando attualmente circa il 70% della forza lavoro, sono stati ostacolati dall’assenza di
riforme significative riguardanti la fiscalità, la manodopera cosí come le infrastrutture, l’irrigazione e la risposta ad eventi atmosferici
che compromettono il raccolto.
Per quanto riguarda il commercio internazionale, nel 2014 la Tanzania ha esportato beni e servizi per un totale di circa 6 miliardi di
dollari. Tra i principali prodotti esportati troviamo i minerali, prodotti dell’industria manufatturiera, tabacco, caffé e cotone. I maggiori
clienti sono stati il Sud Africa, la Svizzera e la Cina. Le importazioni totali hanno raggiunto i 10,3 miliardi di dollari. I maggiori fornitori
(Sud Africa, Svizzera, Cina, India e Kenya) hanno venduto alla Tanzania petrolio, macchinari, beni di consumo e apparecchiature
per il trasporto.
Ultimo aggiornamento: 17/08/2015
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POLITICA ECONOMICA
Il governo e' concentrato nella preparazione del referendum costituzionale e le successive elezioni politiche. Il governo e il FMI
hanno raggiunto, nel luglio del 2014 un accordo triennale di sostegno alla politica non finanziato (Policy Support Instrument). Il
comitato esecutivo del FMI ha completato la prima recensione del nuovo programma sottolineando l’importanza di rafforzare la
disciplina del bilancio. C'è un nazionalismo crescente nel modo in cui il governo amministra le risorse naturali del Paese e questo
persisterà nel 2015-19.
Il ministro delle finanze, Saada Mkuya Salum, ha presentato il bilancio 2015/16 (Luglio Giugno) al Parlamento. Il governo intende
aumentare la spesa del 13% rispetto al 2014/15. A differenza di versioni precedenti, quella definitiva del bilancio 2015/16 prevede
finanziamenti esterni da parte dei donatori.
Il governo ha proposto una nuova classificazione di investimento, "super investitori strategici ", da inserire nel disegno di legge
finanziaria. Se varata, la proposta limitera’ il numero di investitori che possono beneficiare di esenzioni fiscali. Il Ministro dell'energia
e minerali, George Simbachawene, ha presentato la tanto attesa legge Petroleum 2015 al Parlamento. La legge stabilisce un nuovo
regolatore: l'Autorità Upstream Petroleum.
Politica fiscale
Gli ultimi dati del Ministero delle Finanze indicano che la crescita della spesa una flessione del 4,8%nel primo semestre del 2014/15
per le spese correnti. Nonostante una certa ripresa nel livello di sovvenzioni che è sceso di quasi il 50% l’anno da luglio a
dicembree 2014 ci si aspetta un aumento del 5,8% del PIL nel 2014/15. Il debito nazionale è cresciuto ad un ritmo particolarmente
rapido; 24% in termini di valuta locale nel 2014.
Politica monetaria
Nel giugno 2014 la Tanzania ha ratificato il protocollo che mira a stabilire un'unione monetaria tra i cinque Stati membri del EAC da
TANZANIA
5
2024. Tuttavia, vi sono notevoli differenze strutturali tra le cinque economie e non è affatto chiaro che l' EAC è pronto per una
moneta unica, o che alcuni governi, tra cui quello di Tanzania, siano pienamente impegnati nel processo di integrazione. Pare
improbabile che gli Stati membri saranno in grado di finalizzare un'unione monetaria entro il 2024.
Ultimo aggiornamento: 17/08/2015
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TANZANIA
6
INDICATORI MACROECONOMICI
PIL Nominale (mln €)
2011
2012
2013
2014
2015
2016
19.383,1
23.940,11
26.405,11
36.966
358.540
33.822
Variazione del PIL reale (%)
Popolazione (mln)
PIL pro-capite a parita di potere d'acquisto ( $)
6
6
7
72
69
67
46
47
49
508
523
539
1.644
2.565
2.691
2.830
1.469
1.549
Disoccupazione (%)
10
8
Debito pubblico (% PIL)
37
35
36
308
346
389
Inflazione (%)
19
12
7
6
69
78
5
5
7
55
41
Variazione del volume delle importazioni di beni e servizi (%)
Fonte:
Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati EIU e IMF.
Ultimo aggiornamento: 12/08/2015
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TASSO DI CAMBIO
Controlla il cambio giornaliero sul sito di Banca d'Italia
TANZANIA
7
BILANCIA COMMERCIALE
EXPORT
Export
2013
Totale
3.321 mln. €
2014
2015
nd mln. €
nd mln. €
Previsioni di crescita 2016
Previsioni di crescita 2017
nd %
nd %
PRINCIPALI DESTINATARI
2013 (mln. €)
2014 (mln. €)
2015 (mln. €)
SUD AFRICA
575
nd
nd
nd
nd
INDIA
566
nd
nd
nd
nd
SVIZZERA
304
nd
nd
nd
nd
Italia Position:18
43
Italia Position:nd
nd
Italia Position:nd
Merci (mln. €)
2013
Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura
747
Prodotti delle miniere e delle cave
651
Prodotti alimentari
302
Bevande
10
Tabacco
26
Prodotti tessili
94
Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia)
13
Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili
14
Legno e prodotti in legno e sugheri (esclusi i mobili); articoli in paglia e materiali da intreccio
24
Carta e prodotti in carta
35
Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio
71
Prodotti chimici
63
Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici
2014
nd
2015
1
Articoli in gomma e materie plastiche
38
Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi
49
Prodotti della metallurgia
1.210
Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature
23
Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi
18
Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche
20
Macchinari e apparecchiature
79
Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi
22
Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali, mezzi militari)
50
Mobili
3
Prodotti delle altre industrie manufatturiere
10
Altri prodotti e attività
17
Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati EIU per la parte previsionale e OnuComtrade elaborati dall'Agenzia ICE, per i dati settoriali e i
totali, nonché per i dati relativi ai principali partner.
Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati EIU per la parte previsionale e OnuComtrade elaborati dall'Agenzia ICE, per i dati settoriali e i
totali, nonché per i dati relativi ai principali partner.
TANZANIA
8
IMPORT
Import
2013
Totale
9.432 mln. €
2014
2015
nd mln. €
nd mln. €
Previsioni di crescita 2016
Previsioni di crescita 2017
nd %
nd %
PRINCIPALI FORNITORI
2013 (mln. €)
2014 (mln. €)
2015 (mln. €)
INDIA
1.738
nd
nd
nd
nd
SVIZZERA
1.221
nd
nd
nd
nd
CINA
1.201
nd
nd
nd
nd
Italia Posizione: 21
62
Italia Posizione: nd
nd
Italia Posizione: nd
Merci (mln. €)
Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura
2013
2014
nd
2015
294
Prodotti delle miniere e delle cave
28
Prodotti alimentari
379
Bevande
48
Tabacco
19
Prodotti tessili
81
Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia)
92
Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili
37
Legno e prodotti in legno e sugheri (esclusi i mobili); articoli in paglia e materiali da intreccio
35
Carta e prodotti in carta
90
Prodotti della stampa e della riproduzione di supporti registrati
1
Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio
3.645
Prodotti chimici
800
Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici
237
Articoli in gomma e materie plastiche
254
Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi
198
Prodotti della metallurgia
673
Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature
201
Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi
399
Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche
272
Macchinari e apparecchiature
546
Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi
727
Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali, mezzi militari)
234
Mobili
34
Prodotti delle altre industrie manufatturiere
52
Altri prodotti e attività
45
Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati EIU per la parte previsionale e OnuComtrade elaborati dall'Agenzia ICE, per i dati settoriali e i
totali, nonché per i dati relativi ai principali partner.
Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati EIU per la parte previsionale e OnuComtrade elaborati dall'Agenzia ICE, per i dati settoriali e i
totali, nonché per i dati relativi ai principali partner.
OSSERVAZIONI
L'economia della Tanzania è cresciuta del 7,1% nel 2013. Sono cresciuti i settori delle comunicazioni, dei servizi finanziari e della
produzione, mentre l'inflazione si e’ ridotta di circa la metà.
Il tasso di inflazione annuale è sceso dal 12,1% nel dicembre 2012 al 6,2 % nel mese di novembre 2013 ed e’ sceso ulteriormente
al 5,6% nel mese di dicembre del 2013, a seguito della diminuzione del prezzo dei prodotti alimentari, soprattutto cereali e materie
prime non alimentari.
Obiettivi del governo e' quello di abbattere il tasso di inflazione annuo al 5 % entro giugno 2013. La crescita nel 2013 riflette
l'aumento di output in diversi settori, tra cui le comunicazioni (fino 20,6%), i servizi finanziari (13,2%), la produzione (8,2%),l’
estrazione (7,8%), le costruzioni (7,8%) e i trasporti (7,1%).
TANZANIA
9
SALDI E RISERVE INTERNAZIONALI
Saldo commerciale (Exp. - Imp.) (mln. €)
2012
2013
2014
-3.426
-6.111
-4.050
Saldo dei Servizi (mln. €)
260
530
488
Saldo dei Redditi (mln. €)
-282
-309
-313,27
Saldo dei Trasferimenti correnti (mln. €)
Saldo delle partite correnti (mln. €)
Riserve internazionali (mln. €)
285
583
353
-3.162
-3.542
-3.522
2.911
3.520
3.251
Fonte:
Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati EIU.
Ultimo aggiornamento: 12/08/2015
^Top^
TANZANIA
10
INVESTIMENTI - STOCK
Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati UNCTAD, Eurostat, EIU.
TANZANIA
11
STOCK DI INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI NEL PAESE: TANZANIA (INWARD)
Stock
di investimenti diretti esteri
nel paese:
TANZANIA (Inward)
Totale (mln € e var. %)
2012
8.438 mln. €
2013
9.575 mln. €
2014
2015
mln. €
mln. €
Previsioni 2016
Previsioni 2017
nd %
nd %
Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati UNCTAD, Eurostat, EIU.
OSSERVAZIONI
TANZANIA
12
INVESTIMENTI - FLUSSI
Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati UNCTAD, Eurostat, EIU.
TANZANIA
13
FLUSSI DI INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI IN INGRESSO NEL PAESE: TANZANIA (INWARD)
Flussi
di investimenti diretti esteri
in ingresso nel paese:
TANZANIA (Inward)
Totale (mln € e var. %)
2012
1.401 mln. €
2013
1.409 mln. €
2014
2015
mln. €
mln. €
Previsioni 2016
Previsioni 2017
nd %
nd %
Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati UNCTAD, Eurostat, EIU.
OSSERVAZIONI
TANZANIA
14
MATERIE PRIME
MATERIE PRIME
Materia
Unità
2010
2011
2012
2013
ANACARDIO (esportazioni - Fonte: Economic Survey 2 Tonnellate
014 della Repubblica Unita di Tanzania)
132,68
116,58
130,9
147,3
CAFFE' ( esportazioni - fonte: Economic Survey 2014
Repubblica Unita di Tanzania)
Tonnellate
35,36
40,46
54,8
59,5
CHIODI DI GAROFANO (esportazioni - Fonte: Econom
ic Survey 2014 della Repubblica Unita di Tanzania)
Tonnellate
2,57
2,31
3,4
4,1
COTONE (esportazioni - Fonte: Economic Survey 201
4 della Repubblica Unita di Tanzania)
Tonnellate
74
43
132
89
DIAMANTI (esportazioni - Fonte: Economic Survey 201
4 della Repubblica Unita di Tanzania)
Carati
367
417
302
398
ORO (esportazioni - Fonte: Economic Survey 2014 dell grammi
a Repubblica Unita di Tanzania)
35,6
40,4
21,17
17,32
TABACCO - (esportazioni - Fonte: Economic Survey 2
014 della Repubblica Unita di Tanzania)
Tonnellate
53,6
73,3
105,6
67,8
TE' (esportazioni - Fonte: Economic Survey 2014 della
Repubblica Unita di Tanzania)
Tonnellate
27,1
27,1
27,2
28,8
TANZANIA
15
BARRIERE TARIFFARIE E NON TARIFFARIE
Market Access Database della Commissione Europea
Barriere tariffarie
La Tanzania è parte, con Kenia e Uganda, della East African Community, istituita il 30 novembre 1999. Il Trattato istitutivo
prevedeva la costituzione di una Unione Doganale, che è stata effettivamente creata il 2 marzo 2004 ed è diventata operativa a
partire dal 1 gennaio 2005. L’Unione Doganale ha creato un potenziale mercato integrato di circa 92 milioni di persone, con un PIL di
circa 30 miliardi di dollari. Il 1° luglio 2007, ne sono entrati a far parte anche Rwanda e Burundi. Come membro dell’Unione
Doganale, la Tanzania applica la tariffa esterna comune al valore CIF (cost, insurance, freight) della merce importata. La struttura
dei dazi prevede tre aliquote (0% per le materie prime e alcuni fattori produttivi per l’agricoltura e l’industria, 10% per i prodotti semilavorati e le parti industriali, 25% sui beni finali di consumo). Oltre al dazio, si applica l’imposta sul valore aggiunto la cui aliquota e’
pari al 20%. Esenzioni fiscali vengono garantite per l’importazione di beni e servizi associati a progetti finanziati da donatori,
organizzazioni non governative o religiose, progetti che ricadono nell’ambito di un accordo di incentivo all’investimento, ecc. Sui
prodotti tessili, alimentari ed elettronici importati a Zanzibar si applica una tassazione inferiore rispetto alla terraferma. E’ però in atto
uno sforzo di uniformazione delle tariffe, osteggiato dal Governo di Zanzibar. Permane il dilemma della Tanzania relativamente alla
scelta di continuare a far parte della comunita’ di integrazione regionale SADC (Southern African Development Community) o di
optare per associarsi nuovamente al Mercato Comune dell’Africa Occidentale e Meridionale (COMESA), dal quale era uscita nel
2001, e come debba integrarsi alle due opzioni la partecipazione attuale all’Unione Doganale EAC La Tanzania beneficia del
trattamento commerciale preferenziale previsto dall’AGOA (Africa Growth and Opportunity Act) per le esportazioni sul mercato
statunitense e dall’iniziativa Everything But Arms (EBA) dell’Unione Europea.
Barriere non tariffarie
La Tanzania e’ tra i paesi fondatori della WTO. Negli ultimi anni e’ stato attuato un processo di riforma e di liberalizzazione
commerciale che ha portato all’eliminazione della maggior parte delle barriere di natura non tariffaria. In passato, la Tanzania
utilizzava intensamente barriere non tariffarie per proteggere l’industria locale e il suo mercato interno. In conseguenza dei processi
di liberalizzazione, molte di queste barriere sono state eliminate, sia pure non completamente. Notevoli progressi sono stati compiuti
dal paese per quanto concerne la graduale abolizione dei regimi di proibizione, di quota e di licenza e la sostanziale riduzione delle
formalità burocratiche, dei controlli amministrativi, insieme alla semplificazione e facilitazione delle relative procedure. Le licenze di
importazione e di esportazione sono state abolite ad eccezione di quelle sui prodotti sensibili per la salute e la sicurezza pubblica.
Non esistono particolari requisiti di standard che non quelli largamente in uso per specifiche categorie di prodotti.
Il Tanzania Bureau of Standards e’ l’organo nazionale preposto alla standardizzazione, riconosciuto dalla ISO (International
Standards Organization). Esso di solito adotta standard internazionali e rilascia certificati di qualità soprattutto per i prodotti
manufatti. La maggior parte degli standard in Tanzania e’ su base volontaria. La Tanzania segue gli standard ISO per quanto
concerne l’etichettatura dei prodotti importati e non impone requisiti particolari in materia.
Il Ministero dell’Agricoltura rilascia le licenze di importazione per tutti i prodotti agricoli e animali importati. Tutti i prodotti importati del
valore superiore a 5.000$, con alcune eccezioni, devono essere soggetti ad una ispezione pre-imbarco. Nonostante la virtuale
assenza di barriere non tariffarie, l’agenzia doganale e le autorità portuali rappresentano la principale barriera all’entrata per gli
importatori a causa di ritardi e inefficienze.
Ultimo aggiornamento: 14/08/2015
^Top^
TANZANIA
16
COMPETITIVITA' E BUSINESS ENVIRONMENT
INDICI DI GLOBAL COMPETITIVENESS E LIBERTÀ ECONOMICA
2013
Val
(0 - 100)
GCI
Pos.
148 paesi
2014
Val
(0 - 100)
Pos.
144 paesi
2015
Val
(0 - 100)
Pos.
140 paesi
3,5
125
3,6
121
3,6
120
Requisiti di base (60 %)
3,5
129
3,7
124
3,7
123
Istituzioni (25%)
3,6
97
3,5
93
3,5
96
Infrastrutture (25%)
2,3
134
2,3
130
2,4
127
Ambiente macroeconomico (25%)
3,7
131
4,1
109
4,5
84
Salute e Istruzione Primaria (25%)
4,6
114
4,9
108
4,3
124
Fattori stimolatori dell'efficienza (35 %)
3,5
115
3,4
114
3,4
120
Alta Istruzione e Formazione professionale (17%)
2,5
138
2,4
134
2,5
135
Efficienza del mercato dei beni (17%)
3,9
118
3,9
122
3,9
121
Efficienza del mercato del lavoro (17%)
4,5
49
4,4
47
4,4
46
Sviluppo del mercato finanziario (17%)
3,7
99
3,7
96
3,4
101
Diffusione delle tecnologie (17%)
2,7
126
2,5
131
2,5
131
Dimensione del mercato (17%)
3,6
75
3,6
75
3,8
72
Fattori di innovazione e sofisticazione (5 %)
3,3
109
3,3
107
3,2
112
Sviluppo del tessuto produttivo (50%)
3,5
116
3,5
112
3,4
114
Innovazione (50%)
3,1
89
3
98
3
105
Sub indici
Note:
La percentuale tra parentesi indica il peso della voce nella composizione dell’indice / sub indice.
Ultimo aggiornamento: 18/01/2016
^Top^
2013
Val
(0 - 100)
Indice di Liberta Economica
Pos.
184 paesi
57,9
98
2014
Val
(0 - 100)
57,8
Pos.
186 paesi
106
2015
Val
(0 - 100)
57,5
Pos.
186 paesi
109
Ultimo aggiornamento: 18/01/2016
^Top^
TANZANIA
17
INDICI DI APERTURA AL COMMERCIO INTERNAZIONALE
2010
Val
(0 - 7)
ETI
Pos.
132 paesi
2012
Val
(0 - 7)
Pos.
132 paesi
3
97
3
94
Accesso al mercato (25%)
4
55
4
30
Accesso al mercato interno ed esterno (100%)
4
55
4
30
Amministrazione doganale (25%)
3
98
3
99
Efficienza dell'amministrazione doganale (33%)
2
123
2
119
Efficienza delle procedure di import e export (33%)
4
77
4
78
Trasparenza dell'amministrazione di frontiera (33%)
2
95
2
96
Infrastrutture di trasporto e di comunicazione (25%)
2
113
2
114
Disponibilita e qualita delle infrastrutture di trasporto (33%)
2
110
3
110
Disponibilita e qualita dei servizi di trasporto (33%)
3
107
3
105
Disponibilita ed utilizzo dell'ICT (33%)
1
114
2
114
Contesto business (25%)
4
69
3
90
Regolamentazione (50%)
3
76
3
87
Sicurezza (50%)
4
60
4
93
Sub indici
Fonte:
Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati World Economic Forum – Enabling Trade Index.
Note:
La percentuale tra parentesi indica il peso della voce nella composizione dell’indice / sub indice.
Ultimo aggiornamento: 21/01/2013
^Top^
2010
Valore (%)
Peso % del commercio sul PIL
2012
Valore (%)
46
45
Fonte:
Elaborazione Ambasciata d'Italia su dati EIU.
Ultimo aggiornamento: 21/01/2013
^Top^
TANZANIA
18
FATTORI MAGGIORMENTE PROBLEMATICI PER FARE BUSINESS
2013 / 2014
2014 / 2015
2015 / 2016
24,2
16,7
17,8
5,6
10,3
12,2
10,2
11,3
7,1
0,7
1,1
1,6
16,9
17
14,8
2,8
2,8
3,1
3
4,7
3,5
5,2
6,2
4,6
11,5
10
12,4
Inflazione
7,6
6,6
6,7
Instabilita delle politiche
1,9
1
2,7
Instabilita del governo/colpi di stato
0,8
0,5
0,2
Normative del lavoro restrittive
0,8
1,6
2,5
Normative fiscali
3,3
6,7
6,2
Regolamenti sulla valuta estera
4,8
0,7
1,5
1
2,7
3
Accesso al finanziamento
Aliquote fiscali
Burocrazia statale inefficiente
Scarsa salute pubblica
Corruzione
Crimine e Furti
Scarsa etica del lavoro della forza lavoro locale
Forza lavoro non adeguatamente istruita
Inadeguatezza dell'offerta di infrastrutture
Insufficiente capacita di innovare
Ultimo aggiornamento: 18/01/2016
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TANZANIA
19
BUSINESS COST
OSSERVAZIONI
nd
Ultimo aggiornamento: 13/03/2013
^Top^
TANZANIA
20
INDICE DOING BUSINESS
2015
Val
(0 - 7)
Pos.
189 paesi
Posizione nel ranking complessivo
140
Avvio Attivita (Posizione nel ranking)
122
Procedure - numero (25%)
Tempo - giorni (25%)
Costo - % reddito procapite (25%)
Pos.
189 paesi
139
129
9
9
26
26
25,6
Permessi di costruzione (Posizione nel ranking)
Procedure - numero (33,3%)
2016
Val
(0 - 7)
18
147
126
18
18
Tempo - giorni (33,3%)
205
205
Costo - % reddito procapite (33,3%)
8,1
Accesso all'elettricita (Posizione nel ranking)
Procedure - numero (33,3%)
Tempo - giorni (33,3%)
Costo - % reddito procapite (33,3%)
4
83
4
109
109
1.453
1.021
Registrazione della proprieta (Posizione nel ranking)
Procedure - numero (33,3%)
5,7
83
132
8
133
8
Tempo - giorni (33,3%)
67
67
Costo - % valore della proprieta (33,3%)
4,5
4,4
Accesso al credito (Posizione nel ranking)
Indice di completezza delle informazioni sul credito (0 min - 8
max) (37,5%)
150
5
Protezione degli investitori (Posizione nel ranking)
152
5
121
122
Indice di disclosure (0 min - 10 max) (33,3%)
2
2
Indice di responsabilita dell'amministratore (0 min - 10 max)
(33,3%)
6
6
Indice dei poteri dello shareholder in caso di azione giudiziaria
(0 min - 10 max) (33,3%)
8
8
Tasse (Posizione nel ranking)
Pagamenti annuali - numero (33,3%)
147
150
49
49
Tempo - ore annuali per gestire le attivita connesse ai
pagamenti (33,3%)
181
179
Tassazione dei profitti (33,3%)
20,7
Procedure di commercio (Posizione nel ranking)
20,8
181
180
Adempimenti doganali per esportare - tempo (ore)
96
96
Adempimenti doganali per esportare - costo (USD)
1.160
1.160
Preparazione dei documenti neccessari per esportare - tempo
(ore)
120
96
Preparazione dei documenti neccessari per esportare - costo
(USD)
275
275
Adempimenti doganali per importare - tempo (ore)
402
402
Adempimenti doganali per importare - costo (USD)
1.350
1.350
Preparazione dei documenti neccessari per imporatare - tempo
(ore)
264
240
Preparazione dei documenti neccessari per importare - costo
(USD)
375
375
Rispetto dei contratti (Posizione nel ranking)
64
64
Risolvere una controversia - giorni (33,3%)
515
515
Costi - % del risarcimento (33,3%)
14,3
14,3
Indice di qualità dei processi giudiziari (0-18) (33,3%)
6
Soluzione delle insolvenze (Posizione nel ranking)
6
98
99
Fonte:
Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati Banca Mondiale, indice Doing Business.
Note:
I dati riportati sono quelli pubblicati nell’anno di riferimento. Per ogni aspetto metodologico, consultare www.doingbusiness.org/methodology.
Ultimo aggiornamento: 24/01/2016
^Top^
TANZANIA
21
TANZANIA
22
ACCESSO AL CREDITO
ACCESSO AL CREDITO
In Tanzania, gli obiettivi delle strategie nazionale sono quelli di contribuire alla riduzione della povertà, all’espansione economica, e
al benessere del paese e di migliorare l'accesso ai servizi finanziari, comprese le strutture di risparmio, quelle dei credito personali,
assicurazioni, e sistemi di pagamento. L'accesso al credito resta uno dei maggiori ostacoli allo sviluppo economico della Tanzania.
Anche se è difficile ottenere informazioni affidabili e dettagliate, un recente sondaggio ha indicato che solo il nove per cento della
popolazione ha accesso ai servizi finanziari e solo il quattro per cento ottiene un prestito personale da una banca. Un altro studio ha
stimato che l'85 per cento delle micro e piccole imprese non ha accesso al credito.
Nel 2012, la Banca Centrale di Tanzania (BOT) ha selezionato tramite gara due societa', la Creditinfo International GmbH della
Germania e la Dun and Bradstreet degli Stati Uniti per innalzare e migliorare il sistema di credito bancario.
La BoT ha ha richiesto alle due società di assicurare le operazioni fruttuose del sistema creditizio di riferimento in Tanzania, di
controllare in modo efficace le operazioni della banca dati di riferimento per assicurare che le informazioni raccolte siano gestite in
modo sicuro e responsabile in ogni momento in conformità con le disposizioni della legge e dei regolamenti.
Tale importante iniziativa aiuterà la Banca di Tanzania a garantire una maggiore la stabilità finanziaria e consentire agli istituti di
credito di valutare al meglio il rischio di credito dei clienti potenziali.
Ultimo aggiornamento: 17/08/2015
^Top^
TANZANIA
23
RISCHI
RISCHI POLITICI
Zanzibar e Pemba
Zona di confine con il Burundi
Zona di confine con il Malawi
Zona di confine con il Kenya
Zanzibar e Pemba: le tensioni politiche sono diminuite grazie alle ripartizione del potere tra i
due grandi partiti. Nonostante questo accordo, alcuni disordini scoppiano talvolta a Zanzibar
(Stone Town) e sfociano spesso in scontri violenti tra i manifestanti e le forze di sicurezza. Anche il rischio di attentati non può
essere escluso. Nel febbraio 2014 attentati di piccola entità sono stati compiuti contro una chiesa e un bar frequentato da turisti.
Zanzibar e Pemba
Zona di confine con il Burundi
La regione è considerata insicura a causa di bande armate.
Zona di confine con il Malawi
Le questioni irrisolte relative ai frontalieri potrebbero causare tensioni a breve termine.
La regione frontaliera con il Kenya - soprattutto le regioni di Tanga e del Mara/Lago Vittoria hanno visto ultimamente scontri violenti di matrice politica o etnica. Vi è inoltre un
considerevole pericolo di tensioni sul confine dovute alle faide etniche per l'accesso all'acqua e al terreno da pascolo. In Tanzania i
conflitti per l'uso della terra in passato e anche attualmente sono causati dalla mancanza di un piano di utilizzo del territorio
nazionale che indichi chiaramente la delimitazione e l'utilizzo di ogni pezzo di terra.
Zona di confine con il Kenya
Ultimo aggiornamento: 17/08/2015
^Top^
TANZANIA
24
RISCHI ECONOMICI
Attività economica.
Mancato pagamento controparte sovrana
Esproprio e violazioni contrattuali
La Tanzania gode di stabilità politica ed economica ed ha accesso a notevoli risorse naturali.
Nonostante ciò, l'economia è carente di una crescita dinamica, il tenore di vita è molto basso
e il paese è fortemente dipendente dagli aiuti dei paesi donatori. Il debito estero è in aumento ed è costituito principalmente da
prestiti agevolati. L'obiettivo del governo di migliorare il clima degli investimenti che è ancora giudicato come difficile, finora non ha
dato alcun risultato concreto.
Attività economica.
Mancato pagamento controparte
sovrana
Il rischio e' legato all'inadempienza contrattuale della controparte nei modi e tempi previsti
dal contratto.
Esproprio e violazioni
contrattuali
I rischi normativi (trasferimento, esproprio, violazione contrattuale, conversione e
trasferimento valutario) aumentano pressoché ovunque, a causa di un quadro deteriorato dei
principali indicatori di governance .
Ultimo aggiornamento: 17/08/2015
^Top^
RISCHI OPERATIVI
Sistema legale.
Atteggiamento nei confronti degli investitori esteri.
Infrastrutture, sicurezza e calamità naturali.
nd
nd
Sono in vigore due sistemi legali differenti, uno per la Tanzania e uno per Zanzibar, entrambi
facenti capo alla Corte d'’Appello della Tanzania. Il sistema giudiziario e la burocrazia
permangono lenti e inefficenti e, nonostante i provvedimenti del governo, permane elevata e diffusa la corruzione.
Sistema legale.
Il paese è tra i principali mercati di destinazione degli investimenti esteri dell’'Africa orientale,
grazie all'’assenza di restrizioni ai trasferimenti valutari e agli incentivi offerti. Per agevolare
gli operatori esteri sono operative il Tanzania Investment Centre (TIC) e, in Zanzibar, la
Zanzibar Investment Promotion Agency (ZIPA). Sono presenti diverse zone franche, come nelle aree di Pemba e Zanzibar e nei porti
di Tanga e Kingoma. La terra rimane di proprietà dello stato, che può concederne in locazione i diritti.
Atteggiamento nei confronti
degli investitori esteri.
La rete dei trasporti e delle telecomunicazioni è poco sviluppata. La parte continentale della
Tanzania non presenta rilevanti pericoli, mentre nell'’isola di Zanzibar le condizioni di
sicurezza sono più volatili. Negli ultimi mesi è stata innalzata l’allerta per il rischio di attacchi
terroristici da parte delle milizie somale di al-Shabab. Sono frequenti periodi di siccità, con effetti avversi sull'’approvvigionamento
idroelettrico.
Infrastrutture, sicurezza e
calamità naturali.
nd
nd
nd
nd
Ultimo aggiornamento: 17/08/2015
^Top^
TANZANIA
25
RAPPORTI CON L'ITALIA
OVERVIEW
Nel 2014 l´interscambio commerciale tra Italia e Tanzania ha registrato una flessione pari a -23,8% (nel 2013, soprattutto grazie ad
un´impennata delle esportazioni tanzane verso l´Italia pari al 74,6%, aveva registrato un incremento pari al 5,4%). Le esportazioni
italiane verso la Tanzania sono tradizionalmente costituite da prodotti meccanici e metallurgici. L’Italia importa prevalentemente
prodotti della metallurgia, prodotti ittici e agricoli e beni alimentari.
Gli investimenti italiani si concentrano per la maggior parte in campo turistico-alberghiero, in particolare con insediamenti di villaggi
vacanze sull’isola di Zanzibar. Si segnalano inoltre operazioni di modesta entità nell’ambito del commercio, dei trasporti, del
minerario e delle costruzioni, effettutate da imprenditori individuali o da piccole o medie imprese.
Nel 2014, le esportazioni italiane verso la Tanzania hanno raggiunto quota 65.7 milioni di euro, in flessione rispetto all´anno
precedente (-16,9%).
Le importazioni italiane dalla Tanzania hanno raggiunto nel 2014 i 30.4 milioni di euro facendo registrare una significativa flessione (35,9%) rispetto all’anno precedente.
Ultimo aggiornamento: 14/08/2015
^Top^
TANZANIA
26
SCAMBI COMMERCIALI
EXPORT ITALIANO VERSO IL PAESE: TANZANIA
Export italiano verso il paese:
TANZANIA
Totale
2013
2014
78,35 mln. €
65.746 mln. €
2015
gen-feb 2015
91,41 mln. €
gen-feb 2016
11,41 mln. €
Merci (mln. €)
Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura
11,74 mln. €
2013
2014
2015
0,15
51
nd
30
0,03
Prodotti alimentari
6,44
7.813
11,55
Bevande
0,19
326
0,3
0,2
207
0,36
Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia)
0,33
213
0,42
Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili
0,12
71
0,06
Legno e prodotti in legno e sugheri (esclusi i mobili); articoli in paglia e materiali da intreccio
0,02
48
0,02
Carta e prodotti in carta
2,37
3.556
6,46
Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio
2,48
377
10,94
Prodotti chimici
0,97
1.701
1,57
0,5
376
0,51
Articoli in gomma e materie plastiche
1,42
1.352
2,19
Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi
1,41
2.942
2,07
Prodotti della metallurgia
0,99
1.180
0,51
13,64
6.132
4,84
2,68
2.875
1,64
Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche
12,24
5.616
14,15
Macchinari e apparecchiature
20,49
26.668
29,02
5,95
1.842
1,93
0,5
406
0,1
Mobili
1,18
703
1,07
Prodotti delle altre industrie manufatturiere
1,59
789
0,59
Altri prodotti e attività
2,53
470
0,49
Prodotti delle miniere e delle cave
Prodotti tessili
Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici
Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature
Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi
Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi
Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali, mezzi militari)
Elaborazioni Ambasciata d’Italia su dati Agenzia ICE di fonte ISTAT.
Elaborazioni Ambasciata d’Italia su dati Agenzia ICE di fonte ISTAT.
TANZANIA
27
0,57
IMPORT ITALIANO DAL PAESE: TANZANIA
Import italiano dal paese:
TANZANIA
2013
Totale
2014
47,8 mln. €
30.683 mln. €
2015
gen-feb 2015
39,37 mln. €
gen-feb 2016
8,67 mln. €
Merci (mln. €)
Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura
7,06 mln. €
2013
2014
2015
29,69
18.761
25,89
Prodotti delle miniere e delle cave
0,55
646
0,3
Prodotti alimentari
8,31
3.500
6,69
Prodotti tessili
0,13
107
0,27
Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia)
0,01
4
nd
Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili
0,67
1.535
2,27
Legno e prodotti in legno e sugheri (esclusi i mobili); articoli in paglia e materiali da intreccio
0,03
9
0,01
Prodotti chimici
0,15
63
0,11
nd
4
0,01
0
107
0,06
Prodotti della metallurgia
2,11
4.040
0,28
Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature
0,03
30
0
Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi
0,18
103
0,06
Articoli in gomma e materie plastiche
Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi
Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche
0
14
0,03
Macchinari e apparecchiature
0,06
169
0,12
Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi
0,01
6
nd
0
1
0
Prodotti delle altre industrie manufatturiere
0,12
173
0,27
Altri prodotti e attività
5,43
1.200
2,94
Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali, mezzi militari)
Elaborazioni Ambasciata d’Italia su dati Agenzia ICE di fonte ISTAT.
Elaborazioni Ambasciata d’Italia su dati Agenzia ICE di fonte ISTAT.
OSSERVAZIONI
TANZANIA
28
INVESTIMENTI CON L'ITALIA - STOCK
TANZANIA
29
STOCK DI INVESTIMENTI ITALIANI NEL PAESE: TANZANIA
Stock di investimenti italiani
nel paese:
TANZANIA
Totale
2012
2013
mln. €
Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati Eurostat.
OSSERVAZIONI
TANZANIA
30
311 mln. €
2014
mln. €
2015
mln. €
INVESTIMENTI CON L'ITALIA - FLUSSI
TANZANIA
31
OSSERVAZIONI
TANZANIA
32
FLUSSI TURISTICI
I flussi turistici sono in crescita. Le principali destinazioni rimangono il Regno Unito e gli Stati Uniti. I viaggi verso l’Italia sono
prevalentemente associati a viaggi di affari, viaggi per missioni organismi internazionali, viaggi di nozze e viaggi di religiosi. Il
posizionamento dell’Italia e’ debole anche in ragione dell’assenza di strumenti per una adeguata campagna di promozione. Esiste un
consistente flusso turistico unidirezionale dall’Italia alla Tanzania (Zanzibar) con servizi aerei ad esso complementari.
La mancanza di collegamenti diretti tra Dar es Salaam e l’Italia e’ un grave handicap per i flussi turistici dalla Tanzania verso il
nostro Paese. Esistono voli charter e stagionali dai principali aereoporti italiani diretti a Zanzibar ma sono totalmente focalizzati sui
movimenti dei turisti italiani verso quell’isola.
Il Brand Italia non e’ facilmente riconoscibile. La promozione di pacchetti verso l’Italia e l’Europa e’ ancora scarsamente diffusa.
Pur essendo la Tanzania un paese con il settore IT abbastanza sviluppato, a tutt’oggi le informazioni turistiche vengono diffuse
principalmente attraverso agenzie di viaggio.
Il turismo verso l’Italia rappresenta ancora un prodotto riservato ad una parte minoritaria del Paese. L’assenza dei collegamenti
diretti e’ senza dubbio un grade handicap che non agevola la promozione del turismo verso l’Italia.
Ultimo aggiornamento: 17/08/2015
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TANZANIA
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