Comments
Transcript
Chiuse le urne, è ora di lavorare seriamente
n. 24 Settimanale della Diocesi di Senigallia - giovedì 29 giugno 2006 - € 1 Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 1, DCB Ancona - Taxe Perçue - Tassa riscossa ufficio PT di Senigallia - Editoriale Q SENIGALLIA Felicità uanti pensieri, quante riflessioni affollano la mente quando ci si ritrova da soli. Nella solitudine troviamo il tempo propizio per pensare, per riflettere, per sentire in profondità E ci accorgiamo che tanta gente spende male la vita, non assapora il grande dono che ci è stato elargito, tanti non sanno addirittura cosa farsene della vita. Che tristezza quando l’uomo, non si accorge della ricchezza che ha, non si accorge e non si cura del valore della vita e la butta, la spreca, la disprezza. Siamo un po’ strani. A volte ci facciamo abbagliare dai cocci di bottiglia che luccicano, colpiti da un raggio di sole, mentre non andiamo alla ricerca dei veri diamanti, delle cose preziose. Tanta gente gira per le strade con il volto triste, tanti volti non sorridono mai. Sicuramente vogliono essere felici, ma non lo sono perché non hanno incontrato la strada maestra della felicità. La cercano in tutto meno che in se stessi. La vera felicità abita dentro, è dall’intimo che nasce la vera vita. L’uomo ha dentro di sé qualcosa di grande, di sublime, di eterno. Quando l’uomo vive la sua giusta dimensione, anche tutto il resto vive, sorride, è immerso nella pace. E anche se intorno persistono i soliti soprusi, le solite cose di questa terra e i soliti cocci di bottiglia che luccicano, potrai sempre dire di aver trovato la vera perla preziosa, la verità che nessuno ti potrà più togliere perché è diventata parte del tuo stesso essere. Allora ogni tua azione, ogni tua parola, ogni tuo pensiero, ogni tuo gesto sarà di vera vita e saprai dunque amare, saprai perdonare, saprai capire, saprai vivere. Gesualdo Purziani RIPE SENIGALLIA I bambini alla scoperta della città di Laura Mandolini 5 IDEE Il maestro che divenne professore Bilancio consuntivo, tempo di verifiche di Michela Gambelli Più che mai attuale, il libro in questione è la Bibbia : continua ad interessare e, in fondo, anche a stupire. 4 di A. Magnabosco 11 C’era una volta l’idea di pace di Vittorio Mencucci il Libro I l più famoso, il più tradotto, il più presente nelle case. E anche uno fra quelli più letti. Al punto che una ricerca conferma il gran numero di persone che la leggono personalmente, mentre protestanti, cattolici e ortodossi si mettono d’accordo per promuoverne ulteriormente la diffusione. Oggi è possibile leggere il Libro dei libri in 425 diverse lingue. In tutto il mondo ce ne sono almeno 6.500, il che significa che ancora molto può essere fatto. E’ vero che singoli brani biblici sono tradotti in almeno 2000 lingue, ma è altrettanto vero che – dunque – oltre 4mila idiomi ancora ignorano il libro più famoso del mondo. Un impegno – quello per la diffusione della Bibbia – che è ora rilanciato dall’Alleanza biblica universale (Abu): cattolici, protestanti e ortodossi assieme per rendere sempre più agevole e familiare il rapporto con la Parola di Dio. E a fare luce sulle modalità con le quali ci si approccia al Libro dei libri in tre paesi a storica vocazione religiosa, ecco giungere i dati di una ricerca commissionata dall’Abu e svolta dall’Eurisko sotto 12 la direzione del sociologo laico, nell’influenzare poLuca Diotallevi. Incentra- sitivamente alla lettura e ta su Spagna, Francia e nel contribuire dunque Italia, la ricerca presenta alla promozione della un quadro incoraggiante: lettura in quanto tale”. quello di un libro ad alta Nonostante questo, sotlettura, seppur relativa. tolineano i ricercatori, il A livello individuale il Libro resta troppo spesso 55 per cento dei cattolici “in penombra”. Si potrebpraticanti francesi, il 52 be davvero conoscerlo degli spagnoli e il 42 de- meglio. gli italiani legge la Bibbia, Non solo lettura, però. mentre la lettura di grup- Data la sua particolarità, po è praticata dal 21 per la Bibbia è anche – se non cento dei cattolici prati- soprattutto – un libro del canti francesi, dal 17% de- quale si sente parlare. gli italiani e dal 12% degli E infatti la principale forspagnoli. ma di mediazione resta Nel computo complessivo l’omelia, almeno secondo sembreremmo fanalino di il 45% dei francesi e il 41% coda, ma – sottolinea il di italiani e spagnoli. Su linguista Tullio De Mau- ciò che vi si trova dentro, ro – occorre confronta- e cioè sui contenuti, poi, re il dato italiano con gli i cattolici di questi paesi indici di lettura del pae- confermano la consapese, attestati da tempo su volezza di una lettura crilivelli molto modesti. “Se tica del testo: per il 60% i lettori della Bibbia fos- dei francesi, il 57% degli sero in linea con i lettori spagnoli e il 43% degli italiani tout court” – dice italiani, la Bibbia è “un liDe Mauro – “non si supe- bro ispirato da Dio, ma da rerebbe il 29% d persone non prendere sempre alla capaci di leggerla”. lettera, semmai da interRaggiungere il 42% in so- pretare”. litaria e il 63% fra lettura Certamente però – conpersonale e di gruppo (in fermano in maggioranza genere durante incontri – “la Parola di Dio ha un organizzati dalle parroc- ruolo centrale nella vita chie o dai movimenti) è cristiana”. Anzi, sarebbe un risultato importante, meglio fargli più spazio che peraltro assegna “una e zittire le nostre parole, enorme responsabilità, molto spesso inutili. anche dal punto di vista Daniele Lorenzi REFERENDUM Dopo la lunga maratona elettorale, è tempo di mettere mano alle grandi questioni del nostro Paese Chiuse le urne, è ora di lavorare seriamente P ur pressato tra la canicola e i mondiali di calcio, ha votato il 53,6% degli italiani: un dato molto significativo. Il risultato è altrettanto evidente. Vince il “no”, sopra il 61%. È un chiaro segnale, in sostanza unanime lungo lo stivale. Anche nell’Italia settentrionale, infatti, vince il “no”, a sottolineare che al cosiddetto “malessere” del Nord è tempo di dare risposte di alto profilo nel merito. Più ampiamente emerge, comunque sia, ben chiaro il rifiuto di una riforma così estesa e controversa, in particolare sul tema cruciale della forma di governo, ben più che la cosiddetta “devolution” al cuore del progetto sottoposto a referendum. I cittadini hanno inequivocabilmente confermato che restiamo in una democrazia parlamentare, sia pure con un sistema elettorale maggioritario. Il fallito referendum risulta, dunque, periodizzante da due punti di vista. Prima di tutto a proposito dell’oggetto, la riforma della Costituzione. Sono passati più di venticinque anni da quando Bettino Craxi, da poco segretario del rinnovato Psi, lan- ciò l’idea, nella fase conclusiva della “solidarietà nazionale” della “grande riforma”. Da allora, nel pieno del secolo scorso, il vessillo della grande riforma è stato via via raccolto da pressoché tutte le forze politiche, con magniloquenti retoriche, passate negli anni dall’uno all’altro schieramento e risultati sempre assai modesti e spesso contraddittori. È ora probabilmente di porre il problema delle politiche di riforma istituzionale e costituzionale a partire da un dato che è ben presente in un elettorato, quello italiano, consapevole e capace di distinguere elezione da elezione: prima di tutto quel che conta è la qualità della classe politica. Nessun meccanismo istituzionale può sostituire lo spessore della proposta e dei valori, può fungere da sottofondo retorico. Deve invece rappresentare un punto di riferimento comune, da mantenere attraverso interventi mirati: restano, ad esempio, aperte le questioni relative all’assetto dei rapporti stato-regioni, al Senato federale e al rapporto parlamento–governo, emerse con la precedente riforma del 2001. Col referendum si conclude anche il ciclo elettorale culminato nella politiche, che tra premesse (alle regionali) e code (tra amministrative e referendum) ha impegnato il Paese in un’interminabile maratona elettorale di più di due anni. Non ci sono appuntamenti ordinari alle urne per i prossimi mesi e la parola è ora al governo, in particolare sui grandi dossier che sono in testa alle preoccupazioni dei cittadini: economia, lavoro, politica internazionale, giustizia sociale, risanamento dei conti, efficienza della macchina dello Stato. Approfitti il governo – che i sondaggi unanimemente non accreditano di nessuna “luna di miele” con cittadini sempre più diffidenti – di questo periodo senza elezioni. E ne approfitti pure l’opposizione. Si tratta per molti aspetti di un lavoro “ordinario” e oscuro. Ma di questo c’è bisogno, c’è tanto bisogno. Francesco Bonini 2 29 giugno 2006 attualità mondialitàDi ritorno dal Salento, in vista del forum mondiale di Nairobi 2007 Africa alla rovescia T re sono stati i suggerimenti per un nuovo paradigma della politica offerti dalla riflessione metodologica di Marco Revelli ospite, poco tempo fa, della Scuola di Pace di Senigallia: la non violenza, l’orizzontalità, non più la politica al di sopra ma infra cioè nel rapporto tra gli uomini che produce relazione, il saper guardare con l’ascolto empatico il problema dell’altro. In una società globale sempre più multietnica abbiamo bisogno di tutto questo. Occorre guardare infatti con la lente della intercultura che è relazione di diversità nella reciprocità. Viaggiare in compagnia di Don Ernesto Kouakou, africano, cittadino della Costa d’Avorio e oggi sacerdote nella realtà parrocchiale di Barbara, verso Lecce per un incontro in preparazione del Social Forum di Nairobi del gennaio 2007, è stato molto importante per conoscere. E’ essenziale prima di agire infatti guardare il punto di vista dell’altro. Abbiamo una visione eurocentrica che ci ostacola nell’ammettere che ci siano altri punti focali di osservazione del mondo. Tutto ciò crea un immaginario collettivo ricco di stereotipi e pregiudizi Pochi concetti geografici hanno avuto la potenza evocatrice di quello di Africa che diventa così ora un mondo a parte, circondato da un’aura di mistero che attrae, ora, viceversa, che spaventa e respinge. Sono atteggiamenti pensieri sentimenti che spesso sfociano in un razzismo o in un esotismo diffusi che trovano il loro corrispettivo nell’attitudine, di numerosi africani, a guardarsi o a guardare al continente come completamente diverso dalle altre realtà del mondo, incompreso e maltrattato ma di tutti il migliore. E’ prudente rivedere entrambi gli atteggiamenti per avvicinarsi realmente all’ Africa. Guardare all’Africa e alle sue peculiarità collocandola nel mondo, tenendo presenti le dinamiche di fondo che l’attraversano, è un filo conduttore della riflessione necessaria per cogliere i passaggi della decolonizzazione o per interpretare gli sconvolgimenti verificatesi a metà degli anni ‘70 o le caratteristiche dei processi di lotta di classe. Tutto ciò può permettere di capire la crisi dell’ imperialismo verificatasi dall’inizio degli anni ‘90 in poi e le nuove strade compiute dalla decolonizzazione negli stati africani. Partire dal mondo per capire l’Africa non significa inoltre che essa sia uguale e unica in tutte le sue parti. La decolonizzazione ha rafforzato ed alimentato le differenze che già esistevano teorizzandone ed inventandone altre ma si può costruire una società sulle differenze, se riconosciute come una ricchezza per tutti e non come un mezzo per la sopravvivenza del dominio di pochi. L’Africano di oggi porta in sé una storia da ripercorrere come protagonista nel mondo, una identità valoriale da riaffermare e da amare perché ricca di cultura e di civiltà, perché nata attraverso i mille percorsi delle vicende dei popoli, vicende familiari e sociali bagnate dalla sofferenza e dalla gioia, dalla faticosa ricerca e dalla consapevolezza, non sempre facile traguardo, di un bene comune frutto della lotta di tanti leaders africani. L’europeo di oggi deve invece riflettere sulle proprie contraddizioni e sui numerosi tradimenti operati ai Diritti dell’ uomo, all’ affermazione dei concetti di libertà,uguaglianza, fratellanza ma soprattutto alla civiltà dell’.amore A Galatina, in provincia di Lecce, giovedì 15 giugno, era presente il Sindaco di Nairobi, aperto ad un processo di integrazione e di cooperazione della realtà sociale ed economica in Kenia con quella italiana; quale ospite autorevole ha partecipato al Convegno “L’Africa verso il Social Forum di Nairobi” con il Coordinamento nazionale degli Enti locali per l’Africa , con i Sindaci del Salento e con il Comitato Nairobi 2007, per l’apertura del Festival Salento Negroamaro, rassegna delle culture migranti, dedicato, funghi allucinogeni, droga emergente Come cambiano gli stupefacenti M olti giovani europei stanno sperimentando funghi allucinogeni. Lo rivela un nuovo studio Dell’Agenzia europea sulle droghe (Emcdda), in occasione della Giornata internazionale contro la droga. “Il fenomeno - rileva il rapporto - potrebbe caratterizzarsi per un trend di consumo più largo per quei giovani che ricercano più attivamente esperienze intense ed “effetti naturali” e attraverso un crescente interesse per le sostanze organiche”. Secondo l’Agenzia europea, gli “Smartshop” in Olanda e i “market stalls” in Irlanda e nel Regno Unito hanno giocato un ruolo chiave nell’avviare la tendenza alla fine degli anni ’90 e agli inizi del 2000. Internet è poi stato un altro fattore che ha contribuito, offrendo una schiera di siti in grado di venderli direttamente on-line. “Ad oggi - si afferma - vi sono numerosi siti in Europa che forniscono canali di vendita multilingue e vendite on-line con consegna a domicilio”. “Funghi allucinogeni: studio di una tendenza emergente” è il primo di una serie di rapporti pubblicati nel contesto di un progetto pilota dell’Emcdda per aiutare a scoprire, seguire e capire le tendenze emergenti europee in fatto di droga. Lo studio ha analizzato dati raccolti da luglio ad ottobre 2005 e li ha ricavati da una serie di fonti attraverso l’Europa (network, pubblicazioni scientifiche, giornali per ragazzi, siti web, studi di giornali, ecc…). Esso si è soffermato specificatamente su funghi contenenti ‘psilocybin’ e ‘psilocin’, due sostanze riscontrate fin dalla Convention del 1971 sulle sostanze psicotropiche e che si trovano naturalmente in molti Paesi europei. Le stime sulla diffusione dell’uso di funghi allucinogeni in Europa sono più basse di quelle relative all’uso di cannabis ma sono simili a quelle che concernono l’ecstasy. Osservando soprattutto giovani studenti (15-16 anni) in Europa, si osserva una tendenza all’uso di entrambe le sostanze che va fino all’8%, sebbene la tendenza più diffusa si assesti tra l’1 e il 3%. La cosa positiva è che l’uso prevalente di funghi allucinogeni è sperimentale, con un uso regolare relativamente raro. Per gli studenti, la prevalenza dell’uso di funghi allucinogeni eguaglia l’uso di ecstasy in Repubblica Ceca, Danimarca, Italia, Olanda, Austria e Polonia, mentre lo supera in Belgio, Germania e Francia. La più alta prevalenza dell’uso di funghi allucinogeni si registra nella Repubblica Ceca, in Olanda e Francia . per il 2006, all’Africa. Flavio Lotti, direttore del Coordinamento nazionale degli Enti locali per la Pace e i Diritti umani, ci ha invitato a riflettere e a porci in ascolto, ad aprire il cuore al dialogo e alla reciprocità Conoscere l’ Africa vuol dire conoscere l’esistenza di tanti africani che vivono con noi ,accogliere vuol dire condividere la storia e l’utopia di costruire insieme una società con al centro la dignità dell’uomo. Tanti gli scrittori africani ma tra i tanti un poeta in particolare canta, simile alla voce di un tam tam che esce dalle viscere, la propria Terra: “Donna nuda, donna nera, vestita del tuo colore che è vita, della tua forma che è bellezza…. nella tua ombra sono cresciuto… la dolcezza delle tue mani bendava i miei occhi, ed ecco nel cuore dell’ estate e del meriggio ti scopro dall’alto di un colle calcinato, Terra Promessa …e la tua bellezza mi fulmina il cuore con il lampo di un ‘aquila. Donna nuda. Donna scura, ta tam scolpito, tam tam teso che suona sotto le dita del vincitore, canto la tua bellezza che passa, la tua forma che fisso nell’Eterno, prima che il Fato geloso ti incenerisca per nutrire le radici della vita (Senghor)”. Rosaria Leonardi Cenerelli l’indagine dell’istat svela la famiglia che si vorrebbe Gli Italiani e la famiglia: tradizioni e novità T engono ancora molto al matrimonio, sono piuttosto contrari alla possibilità che una donna abbia un figlio in assenza di una unione stabile, ritengono che i figli non dovrebbero andare via da casa prima dei 25 anni. Sono alcuni degli aspetti emersi dall’indagine “Famiglia e soggetti sociali”, svolta dall’Istat nel novembre 2003 e pubblicata adesso all’interno del volume “Strutture familiari e opinioni su famiglie e figli”. Se dall’indagine viene fuori un ritratto piuttosto conservatore degli italiani, ci sono però degli aspetti di innovazione. Da un lato infatti il 53,9% degli intervistati si dichiara contrario all’affermazione “il matrimonio è un’istituzione superata”, dall’altro però la convivenza è considerata dal 58,7% “una delle possibilità della vita di coppia”, sebbene più per gli uomini (60,4%) che per le donne (57,1%). Al Nord il consenso maggiore alle convivenze. Il maggior consenso alle convivenze si registra nel Nord, dove oltre i due terzi degli interpellati si dichiara d’accordo con la possibilità che una coppia conviva anche senza avere in programma di sposarsi. I contrari sono soltanto il 19,9% e si concentrano soprattutto nel Sud (31,6%). Al divorzio, anche in presenza di figli, come scioglimento di un’unione coniugale infelice si dichiara favorevole il 71,1% delle donne e il 66,2% degli uomini. Tale consenso è più diffuso tra i residenti nelle Isole (72,4%). L’affidamento dei figli alla madre in caso di scioglimento dell’unione trova d’accordo solo un terzo della popolazione di riferimento (38% delle donne e 28,8% degli uomini). Per le mamme e i papà italiani un figlio non dovrebbe lasciare la casa dei genitori prima dei 25 anni circa. E, a pensarla così sembrano essere anche i diretti interessati. Solo il 17,9% degli italiani, infatti, ritiene che il momento giusto per abbandonare la casa dei genitori sia il compimento della maggiore età. Più contrarie all’uscita precoce sono le donne di 45-49 anni (59,6%), contro il 49,9% degli uomini della stessa fascia d’età. Del resto, anche i giovani di 18-19 anni che vivono ancora con i genitori indicano che l’età in cui è giusto lasciare la famiglia di origine è ben più elevata della propria (mediamente, 25 anni se maschi e 24,5 se femmine). Anche a 20-24 anni i figli tendono a spostare in avanti l’età in cui ritengono giusto ‘spiccare il volo’: 26 anni per i ragazzi e 25,4 per le ragazze. Tramonta invece in via definitiva l’idea che una donna possa realizzarsi solo tra le mura domestiche. Che il lavoro domestico dia a una donna la stessa soddisfazione di un lavoro retribuito è vero solo per il 22,7% degli intervistati (20,7% delle donne e 24,6% degli uomini). Il consenso è un po’ più ampio tra gli intervistati del Sud (25,3%) che tra quelli del Nord (circa 21%). Oltre la metà delle donne manifesta invece il proprio disaccordo (53,2%) contro il 39,6% degli uomini e il 28,7% che non prende posizione. Il numero medio di figli desiderato è pari a 2,1, molto più alto degli attuali livelli di fecondità (1,3 figli per donna ) e non varia molto tra le diverse zone del Paese. Una persona su quattro ha dichiarato di aver intenzione di avere un figlio nei tre anni successivi all’intervista. Ad escludere certamente tale possibilità sono però un po’ più le donne che gli uomini (48% contro il 42%). Questo perché le donne, molto più degli uomini, temono che un figlio porti delle conseguenze negative per la propria carriera lavorativa (46,9% contro il 19,7%). Le donne più degli uomini, inoltre (48,4% contro 43,1%) temono una forte riduzione dei propri spazi d’autonomia in seguito all’arrivo di un figlio. Asteriski * Arcevia Bel lavoro storico di Virginio Villani che venerdì 23 giugno ha presentato il libro “Rocca Contrada” nel chiostro culturale di San Francesco. Arricchita di numerosi ed inediti documenti, reperiti in lunghi anni di paziente ricerca d’archivio, l’opera è una tappa fondamentale per conoscere e comprendere uno dei momenti storici più complessi del Medioevo: il passaggio da un sistema signorile e feudale, basato su piccoli insediamenti sparsi, alla nascita del libero Comune. * Fabriano. Con Gentile da Fabriano, la nostra illustre cittadina ha visto migliaia di appassionati visitare la mostra. Sarà grande successo quella sul Mantegna, dal 16 settembre 2006 al 14 gennaio 2007, a Padova, Verona, Mantova. Mantegna e le arti a Verona 14501500 va oltre i confini della sede espositiva e prosegue idealmente nel territorio grazie ad un itinerario predisposto in chiese e musei cittadini, che consente di ammirare cicli ad affresco e molti altri dipinti, sculture e tarsie nella loro collocazione originaria. Nel periodo di apertura della mostra, con l’ausilio della pubblicazione di una guida ampiamente illustrata – curata dall’Ufficio Beni Ecclesiastici della Diocesi di Verona ed edita da Marsilio – ulteriori significative testimonianze della felice stagione del primo rinascimento veronese saranno perciò visitabili nel Duomo come nelle chiese di San Zeno, Sant’Anastasia, Santa Maria in Organo, Santi Nazaro e Celso, San Bernardino, San Fermo, Santa Toscana e nel Museo di Castelvecchio, nel Lapidario Maffeiano e nel Museo Canonicale. * La rotonda. “Senigallia. Una rotonda sul mare” , della Argos di Roma in collaborazione con il Comune di Senigallia (a cura della professoressa Claudia Conforti) è il libro presentato martedì 20 giugno alle ore 21 nella Sala del Trono di Palazzo del Duca. Il libro, già presentato alla Triennale di Milano alla festa per l’architettura, è di 300 pagine con un ricco apparato iconografico di ben 240 immagini e con saggi di Claudia Conforti, Luciano Cardellicchio, Fulvio Irace, Alberto Bacchiocchi, Macaela Antonucci e Sara Berardinelli spiega gli aspetti architettonici ed artistici della Rotonda ed i suoi legami con le vicende storiche della città. * Serra de’ Conti. Festa campagnola e turistica, domenica 25 giugno, con la presentazione dei prodotti tipici: farro integrale e perlato, cicerchia, ceci, miele, marmellate e prodotti da forno con farina integrale di farro, salse salate, sott’oli e sott’aceti, biscotti, olii di oliva selezionati monovarietà ed aromatizzati, lonzino di fico, sapa, agresto; la visita scampagnata ai campi di cicerchia. E’ questa la promozione che più ci piace. Giuseppe Cionchi 29 giugno 2006 attualità REGIONE Il Censis sull’edilizia: il sommerso è solo il 2,6%, soprattutto straniero Lavoro più grigio che nero Solari fuori dalla Giunta regionale. La cultura insorge. A N elle Marche è più ‘’grigio’’ che nero il lavoro. Era già emerso in un convegno del marzo scorso che, nelle Marche, il lavoro sommerso – pur presente - non rappresentasse in realtà un elemento strutturale. A pochi mesi di distanza, ancora più specifiche risultano però le caratteristiche del lavoro irregolare nell’edilizia, notoriamente uno dei principali bacini di sviluppo del sommerso. Le ultime indagini Istat lo dimostrano: nella regione, il settore edilizio presenta il più basso livello di irregolarità del lavoro, con un’incidenza del 2,6% contro il 2,7% dell’industria in senso stretto, il 14,3% dei servizi e il 28,5% dell’agricoltura. Si è parlato di questo, nel corso di un seminario tenutosi in Regione per illustrare gli scenari disegnati dall’indagine commissionata al Censis dall’assessorato regionale al Lavoro. Dopo l’Emilia Romagna, sono le Marche la regione con la minore incidenza di lavoro sommerso nel comparto delle costruzioni. Tuttavia, intervenendo al seminario, l’assessore regionale alla Formazione-Lavoro, Ugo Ascoli, ha voluto porre l’accento sul fatto che il sommerso coinvolga nelle Marche soprattutto le fasce più svantaggiate, in particolare gli immigrati che nel comparto rappresentano oltre il 28% dei lavoratori complessivamente impiegati. A questo proposito, secondo l’assessore Ascoli è necessario “creare la consapevolezza di un fenomeno socialmente deprecabile e come tale da combattere, attraverso interventi per ridurre i fattori di svantaggio per la competitività delle imprese, una maggiore attività ispettiva e repressiva, con il consolidamento dei fattori dell’innovazione e della qualità produttiva.” L’indagine – illustrata dal direttore della Fondazione Censis, Giuseppe Roma – ha coinvolto 70 imprenditori e 200 lavoratori. I dati raccolti delineano “un’anomala debolezza” in rapporto Un evasore al giorno La festa della Guardia di Finanza offre lo spunto per conoscere il dietro le quinte dell’economia marchigiana alle tendenze più generali rilevate nel Paese: ad un basso radicamento dei fenomeni di irregolarità totale -di lavoro nero in senso stretto – corrisponde infatti una più ampia diffusione d’una zona d’ombra - un lavoro “grigio” insomma - con forme di semi-irregolarità, come i fuoribusta, la dichiarazione di un numero di ore o di giornate lavorative inferiore a quelle effettivamente svolte, oppure l’evasione contributiva. Se la ricerca del Censis conferma che, negli ultimi anni, il lavoro irregolare non ha registrato particolari aumenti nella Regione, rilevata tuttavia la crescita di un “sommerso di importazione” legato, da un lato, alla presenza di numerose imprese che provengono da fuori regione - in particolare dal Sud Italia - dall’altro alla crescita esponenziale del numero di lavoratori immigrati. Il 43,3% degli imprenditori marchigiani ritiene infatti che a far crescere il lavoro irregolare siano soprattutto le imprese che provengono da fuori regione: sono loro che influiscono pesantemente sulle logiche di competizione interne al mercato, generando una concorrenza al ribasso dei costi. Ma dalla lettura trasversale delle interviste di lavoratori e imprenditori, è soprattutto il tema dell’immigrazione a emergere con più evidenza Gli intervistati, infatti, considerano il lavoro irregolare degli immigrati l’unico fenomeno “di sommerso” in aumento, nell’ultimo triennio. Gli imprenditori stimano che circa il 28,7% degli immigrati occupati nel settore siano totalmente irregolari. Il dato è da leggere parallelamente a quello raccolto in merito alla sicurezza sul lavoro. I più coinvolti negli incidenti di cantiere, infatti, sono immigrati: quasi la metà di loro (46,4%, contro il 30% dei lavoratori italiani) ha avuto infatti un incidente sul lavoro e, nel 38,5% dei casi, l’incidente non è stato denunciato. Stefano Bracalente Q uasi un evasore totale al giorno è stato scoperto nei primi cinque mesi del 2006 dalla Guardia di finanza delle Marche. Il dato è stato reso noto a margine della festa per il 232° anniversario della fondazione del Corpo, che per la prima volta si è svolta davanti al Monumento ai caduti al Passetto di Ancona, alla presenza del comandante delle Fiamme gialle marchigiane, generale Michele Calandro. La cerimonia, salutata dagli stendardi delle associazioni combattentistiche, della Regione Marche, della Provincia e Comune di Ancona, si è tenuta sotto un caldo soffocante: un militare ha accusato un lieve malore, ma si è subito ripreso. Da gennaio a maggio 2006, i finanzieri delle Marche hanno condotto 96 verifiche generali, scoprendo 120 evasori totali e 13 paratotali, per imponibili nascosti di 85,7 e 23,6 milioni di euro. Ben 155 persone sono state denunciate per reati fiscali, con 140 violazioni accertate. I controlli per tasse su affari sono stati 415, con 690 TEMPI MODERNI Come è cambiato il clima Secoli surriscaldati I l Congresso degli Stati Uniti voleva avere un parere autorevole e indipendente: il riscaldamento del nostro pianeta in questi ultimi decenni, dipende da cause naturali oppure è provocato dalle attività umane? E, l’anno scorso, ha inoltrato una richiesta specifica all’Accademia americana delle scienze: studiate e fateci sapere. Mesi di analisi e di lavoro e ora ecco, in sintesi, la risposta: “Il rapido aumento delle temperature evidenziatosi in particolare negli ultimi 30-40 anni non ha di sicuro equivalenti nei precedenti 400 anni e, molto probabilmente, non si è mai verificato nemmeno negli ultimi 2000 anni, dalla nascita di Cristo. Oggi non emer- nche i più distratti si erano accorti che nelle Marche della cultura c’era qualcosa di diverso: Giampiero Solari, ex assessore alla Cultura, regista di grande talento, era riuscito laddove nessuno aveva osato, mettere in piedi una vera e propria politica culturale. E chi pensa di far fuori il presidente Spacca dalla sua Giunta? Proprio lui, Solari, vittima di un accordo elettorale con i Comunisti Italiani. Che tristezza! Per gli operatori culturali “è difficile dire: non capisco, ma mi adeguo” in merito all’uscita di Solari, uomo di cultura, ex direttore artistico del Teatro Stabile delle Marche, regista e autore. Maria Pia Silla, giusto per fare un esempio, presidente della Fondazione Bizzarri, in una nota parla di “affossamento che va al di là di ogni ragionevole logica nella suddivisione politica. La conferma della sua sostituzione, motivata da una necessità per affrontare con maggiore compattezza i nodi più importanti che aspettano il governo regionale nei due prossimi anni - sottolinea - ci disorienta”. Sono in tanti, piccoli e grandi operatori culturali, a pensarla così. Da destra a sinistra. Solari aveva iniziato un processo di politica culturale fatto di sistemi e reti per affrontare, in maniera più organica e organizzata, il futuro della cultura nel territorio regionale. L’intento era quello di dare la giusta collocazione a ogni realtà, sottolineando e mantenendo le proprie caratteristiche e le proprie specificità. I Verdi, si barcamenano esprimendo il “vivo ringraziamento” a Solari. “Purtroppo - afferma l’onorevole senigalliese Lion, presidente dei Verdi delle Marche - le necessità politiche di rafforzare e conferire organicità all’azione dell’esecutivo regionale hanno comportato un sacrificio doloroso, ma politicamente inevitabile”. Inevitabile? Certo, inevitabile se si pensa alla politica come al solito gioco di spartizione di poltrone. Ma non è interesse di tutti, politici in primis, sostenere ed accompagnare i settori che funzionano? O la questione è naturalmente ‘ più complessa’ di come noi, comuni mortali, possiamo intendere? Una brutta pagina di politica regionale. Laura Mandolini violazioni scoperte e tributi evasi per 2,7 milioni di euro. Nello stesso periodo dell’anno circa 6.331 tonnellate di sigarette di contrabbando sono state sequestrate nel porto di Ancona, così come sono stati posti sotto sequestro otto chili di hascisc e marijuana, 3,8 di cocaina, 3,7 di eroina, 8,9 di piante e semi di canapa. In 703 occasioni sono state registrate altre violazioni al codice penale con 233 denunce a piede libero e 49 arresti. Encomi solenni al comandante provinciale di Ancona Fabrizio Cuneo e al comandante del Nucleo di polizia tributaria Paolo Balzano, per la scoperta nel febbraio 2006 di una frode “carosello” di Iva sull’export, da 20 milioni di euro. Premiati con l’encomio solenne anche nove militari del gruppo di Ancona, guidati dal tenente colonnella Paolo Papetti, per un’ operazione antidroga che nell’autunno 2005 portò al rinvenimento di 83 chili di eroina nel porto. gono cause naturali che possano giustificare l’ampiezza e la rapidità del recente riscaldamento: i gas serra emessi dall’uomo appaiono come il principale responsabile”. Gerald North, professore di geoscienze all’università del Texas e presidente del gruppo di scienziati indipendenti che ha formulato il nuovo atto di accusa contro l’uomo, ha spiegato che la risposta all’interrogativo del Congresso è stata trovata analizzando i cosiddetti “proxy”. Con questo vocabolo gli scienziati del clima indicano alcuni fattori naturali come: isotopi radioattivi contenuti in varie matrici ambientali, anelli di accrescimento degli alberi, pollini fossili, coralli, sedimenti glaciali oceanici e lacustri, i quali tutti hanno la capacità di registrare le variazioni climatiche nel corso del tempo, dandoci un’indicazione abbastanza precisa delle temperature del passato, anche quando non esistevano ancora i termometri che potessero registrarle. Per limitarsi agli ultimi 2000 anni, lo studio comparato di tutti i possibili proxy, confrontato anche con documentazioni storiche (là dove esistenti), porta a concludere che le oscillazioni di caldo e di freddo del passato sono da attribuire a eccessi di attività vulcanica che ha inquinato l’atmosfera con gas e polveri, oppure alle variazioni di irradianza solare (la quantità di energia che ci arriva dalla nostra stella). Così si spiegano il “Periodo caldo Medioevale”, attorno all’anno 1000, che tuttavia fu inferiore al riscaldamento attuale; e la “piccola età del ghiaccio” tra il 1500 e il 1850. Vulcani e Sole, invece, non sembrano avere a che fare con il nostro supercaldo, che ha portato al balzo di 1 grado delle temperature medie in un secolo (con un’impennata significativa negli ultimi 40 anni) e che risulta invece coerente con l’aumento dei gas serra prodotti dall’uomo. C.S. 3 Block Notes Lavorare dopo i 45 anni F avorire l’incontro tra imprese e lavoratori disoccupati con più di 45 anni, con priorità alle donne. Come? La Regione Marche, secondo quanto stabilito dal Programma Operativo Regionale delle Politiche attive del lavoro 2000-2006, ha scelto il percorso dell’incentivo economico alle imprese per l’assunzione di questa categoria di lavoratori e in particolare di donne lavoratrici ex Lsu, sulla base di specifici criteri e modalità. Gli incentivi ammontano complessivamente a 240 mila euro che potranno consentire l’assunzione a tempo indeterminato. Il bando di accesso ai benefici è stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione n. 62 del 19 giugno 2006 e scadrà il 18 agosto 2006. “Con questo provvedimento, la giunta regionale – ha commentato l’assessore regionale al Lavoro, Ugo Ascoli- ha scelto di concretizzare una politica attiva per la stabilizzazione del posto di lavoro, oltre che di evitare rischi di marginalizzazione per chi è uscito da tempo dal mercato del lavoro. Abbiamo appurato – ha spiegato poi l’assessore - che l’incentivo all’assunzione è uno strumento capace di produrre risultati durevoli nel tempo ed efficace verso il destinatario dell’intervento, soprattutto donne di questa età, disoccupate di lunga durata. Un altro modo, quindi, di facilitare le assunzioni attraverso azioni in grado di favorire l’inclusione sociale e di dare risposte ad una categoria di lavoratori in particolare difficoltà, che prima faceva capo ai contratti Lsu. All’assunzione viene associata l’attività di orientamento da parte dei Centri per l’Impiego. Una combinazione di interventi che fa registrare una probabilità di restare in impresa, oltre il periodo dell’incentivo, nell’83% dei casi”. In particolare, le imprese interessate dal bando, che sarà consultabile anche sul sito della Regione Marche, potranno inviare le domande al Servizio Istruzione, Formazione –Lavoro della Regione entro il 18 agosto. Saranno ammesse le domande per l’ assunzione a tempo indeterminato di un solo soggetto per impresa, cancellato dalle liste di mobilità per decorrenza dei termini e/o ex Lsu. L’incentivo economico varia a seconda del sesso e dell’età del disoccupato: dai 10 mila euro per l’assunzione di donne sopra i 55 anni a 8000 euro per donne sopra i 45; sempre 8000 euro per uomini sopra i 55 anni e 6000 euro per gli uomini sopra i 45 anni. 4 29 giugno 2006 Senigallia comune Approvato il bilancio consuntivo del 2005 con un avanzo di 562mila euro. Il Sindaco ha relazionato sull’attività del primo anno di giunta Consuntivo, tempo di verifiche N L ’anno Duemilacinque chiuso con un avanzo di 562 mila euro e spiccioli. Approvato il bilancio durante una seduta fiume del Consiglio Comunale di Senigallia. Luana Angeloni ha anche ricordato gli impegni del governo per complanare, rotonda ed edilizia popolare. Ma andiamo con ordine. La seduta del Consiglio Comunale si è aperta con il consueto spazio riservato a interrogazioni e interpellanze, presentate nell’occasione dai Consiglieri Mariani, Cicconi Massi, Monachesi, Cameruccio, Campanile. È seguita l’approvazione all’unanimità dei verbali delle sedute precedenti. Il Consigliere Savini ha quindi ripresentato l’ordine del giorno, decaduto nella scorsa tornata, relativo alla convocazione del Consiglio Grande: dopo la sua esposizione e alcuni interventi successivi, l’Assemblea ha deciso alla fine di inviare l’argomento alla I Commissione per sviluppare un approfondimento sulla scorta delle indicazioni registrate nel dibattito in Aula.Il Consiglio ha quindi designato i suoi due rappresentanti per la costituzione del Comitato di gestione dei nidi comunali a seguito della modifica del relativo regolamento di funzionamento: gli eletti sono stati il Consigliere Mancini per la maggioranza e il Consigliere Bittoni per la minoranza.Le due discussioni successive sono state poi unificate per espressione unanime dell’Assemblea. Il Sindaco Angeloni ha così dapprima svolto una relazione sulla verifica periodica dello stato di attuazione delle linee programmatiche dell’azione di governo. Subito dopo l’Assessore al Bilancio Guzzonato ha in- emigrati I finanziamenti per gli emigrati marchigiani Dalle Marche e ritorno L a Regione Marche ha approvato, attraverso una delibera di Giunta (la n° 472 del 19 aprile scorso), il Piano annuale per il 2006 in favore degli emigrati marchigiani, in attuazione delle previsione della legge regionale 39 del 1997. Sulla scorta di questo provvedimento, anche il Comune di Senigallia potrà promuovere alcuni interventi economici e sociali in favore di quegli emigrati marchigiani che si siano trasferiti all’estero per motivi di lavoro e delle loro famiglie. Tre le casistiche previste: a) contributi per le spese di viaggio e per il trasporto di masserizie nel caso di rientro definitivo nelle Marche; b) contributi per il trasporto delle spoglie di emigrati o di loro familiari nel Comune di Senigallia (o T nel Paese di emigrazione in caso di decesso avvenuto in Italia); c) contributi per i cittadini emigrati che, in occasione di soggiorni nelle Marche, abbiano dovuto prolungare la loro permanenza per gravi motivi di salute. Per il 2006, in caso di richieste eccedenti i fondi a disposizione, verrà data priorità alle richieste di contributo degli emigrati marchigiani provenienti dai Paesi dell’America Latina. Le domande potranno essere presentate fino al 25 luglio 2006, utilizzando gli appositi modelli predisposti dal Comune presso uno dei Centri di Assistenza Fiscale convenzionati (50&più, Cna, Cia, Confartigianato, Cgil, Cisl, Uil, Coldiretti) che offriranno gratuitamente la loro collaborazione. a denti stretti re persone, un trentenne imprenditore edile di Senigallia e due albanesi sono stati arrestati dai carabinieri in flagranza di reato di estorsione in concorso. Al costruttore erano stati affidati alcuni lavori in Val Brembana da parte di un’altra ditta appaltatrice della provincia di Villa d’Almè (Bg). Proprio questa ditta e i suoi titolari erano diventati vittime dell’estorsione da parte dei tre arrestati. Nel corso dei lavori oggetto d’appalto, per i quali erano stati pattuiti una serie di anticipi, il titolare della ditta marchigiana, pur non avendo completato la prestazione e portando notevole ritardo in corso d’opera, aveva preteso il pagamento di tutti gli anticipi, sotto minaccia di interrompere completamente il rapporto. Nel marzo scorso, inoltre, lo stesso titolare, con alcuni complici, aveva danneggiato per oltre 15.000 euro l’attrezzatura edile sul cantiere di lavoro e di proprietà della ditta bergamasca. L’obiettivo era fare pressioni per ottenere i pagamenti. I rapporti di lavoro tra le due ditte si sono risolti completamente solo nel mese di maggio. Tuttavia, il costruttore di Senigallia, non ancora soddisfatto, si è presentato agli inizi del mese di giugno nell’ufficio di Villa d’Almè della ditta appaltatrice e, servendosi di due complici albanesi, si è appropriato di arredi e materiale di cancelleria per valore di duemila euro circa. Minacce e richieste estorsive sono poi proseguite, rivolte anche ai membri della famiglia del titolare della ditta bergamasca. trodotto l’approvazione del rendiconto della gestione dell’esercizio finanziario 2005. Al termine delle due relazioni, si è sviluppata in Aula una lunga discussione, con numerosi interventi. Il voto finale, che riguardava soltanto la seconda pratica, ha registrato 17 favorevoli e 4 contrari da parte della minoranza (Cameruccio, Girolimetti, Cicconi Massi e Massacesi). Espressa in merito anche la immediata eseguibilità della pratica stessa. In considerazione della tarda ora, è stata infine rinviata alla prossima riunione – con l’accordo dello stesso proponente, il Consigliere Savini – l’ultima mozione in programma, avente ad oggetto una proposta di atto di indirizzo in materia di politica territoriale dei servizi sociali. Michela Gambelli ella seduta consiliare del 22 luglio scorso venivano presentate al Consiglio Comunale le linee programmatiche e di mandato. Il più grande e importante obiettivo raggiunto, che sintetizza e documenta l’attività di governo condotta da questa Amministrazione, è rappresentato dall’accoglimento delle richieste avanzate dal Comune in sede di Conferenza dei Servizi per il raggiungimento dell’intesa Stato - Regione relativamente alle opere di ampliamento della terza corsia autostradale. (...) La politica di bilancio dell’Ente è stata ispirata a concetti di equità e di solidarietà, ad una politica di efficienza, di razionalizzazione delle spese e indirizzata verso il perseguimento dell’obiettivo di recupero delle aree di evasione ed elusione dei tributi locali. Sono stati effettuati circa ottanta accertamenti per quanto riguarda la tassa di pubblicità per una somma evasa di quarantamila euro circa, analogamente sono stati effettuati accertamenti sulla tassa rifiuti che hanno interessato seicentocinquanta utenti per un accertamento di circa cinquecentomila euro. Per quanto riguarda le aree fabbricabili e gli immobili in ristrutturazione sulle quali si applica l’imposta comunale sugli immobili, si fa presente che nel corso del 2005 sono stati emessi 1.338 avvisi per un importo di oltre un milione di euro. E’ opportuno poi segnalare la sottoscrizione di convenzioni con istituti di credito del territorio che svolgono servizio di riscossione. Questo ha permesso di ottenere un servizio a costo zero ad eccezione delle spese di gestione dei conti correnti postali. (...) Relativamente al mattatoio si è provveduto ad affidare ad una nuova squadra il servizio di macellazione e per quanto riguarda la gestione del patrimonio è stato avviato il terzo stralcio del piano di vendita delle aree, è stata conclusa la consegna degli alloggi allo IACP in esecuzione della convenzione stipulata nel 2004, sono state portate a compimento le attività di supporto al progetto di piena proprietà. Luana Angeloni, Sindaco di Senigallia L’intera relazione programmatica è consultabile sul sito viveresenigallia.it comune Un incontro tra urbanistica e servizi sociali per rilanciare l’idea L’Agenzia casa ci riprova Con un vertice in Comune si è deciso di mercato degli affitti, si trova dunque nelle rilanciare l’Agenzia casa, con un ulteriore future lottizzazione che prevedono appartentativo, nonostante finora sia stata com- tamenti da immettere nel mercato a canoni pletamente snobbata dai senigalliesi. Gli as- concordati. sessorati ai servizi sociali e all’urbanistica si Un incentivo è dato dall’Ici, azzerata per i sono incontrati per unire le forze, cercando proprietari delle seconde case che dedicano di far partire un servizio, in piedi da qua- di affittarle affidandosi proprio all’Agenzia si quattro anni, ma poco operativo se non casa. Ciò nonostante i proprietari delle circa addirittura fermo. A parte qualche pratica 6.000 case che continuano a rimanere sfitte trattata nel precedente mandato, di recente sul territorio comunale preferiscono versare l’Agenzia Casa si può dire che non abbia bat- le tasse e non approfittare di questa agevotuto chiodo? “Adesso si apre uno scenario lazione? “Evidentemente il mercato regge nuovo con l’arrivo delle future abitazioni ad – dice Volpini – ed i privati preferiscono edilizia residenziale pubblica - dice l’Asses- intervenire da soli piuttosto che affidarsi ad sore Volpini- e l’Agenzia casa potrebbe avere un’agenzia pubblica”. Un mercato tuttavia un ruolo importante nel gestire la partita dei piagato, dove la crisi è palpabile soprattutto canoni concordati, sia per gli alloggi del- in questi mesi in cui gli alloggi si faticano a l’Erap alla Cesanella che per le residenze che piazzare contrariamente ad annate più floverranno ricavate dal recupero della Veco”. ride. Forse proprio le difficoltà che gli affitL’opportunità di far decollare il servizio of- tuari stanno incontrando durante la stagioferto dall’Onlus comunale, per agevolare le ne turistica potrebbero portare in autunno fasce più deboli di inquilini e calmierare il all’auspicato cambiamento di rotta”. a cura di Giuseppe Nicoli Dill’ al monc’ in piazza * La Statale Adriatica (via Podesti e via R.Sanzio) in questi giorni, e si presume per tutta l’estate, è intasata ed il traffico è talmente congestionato che è difficile viaggiare con tranquillità e sicurezza. Purtroppo ci rimettono sempre i pedoni che attraversano la strada perché i motociclisti sorpassano anche quando c’è la striscia continua e sfrecciano a tutto gas, noncuranti di coloro che si trovano sulle strisce pedonali che spesso, però, sono poco visibili. * Altro intralcio per i pedoni, che camminano sui marciapiedi della Statale, è quello di trovarli spesso occupati da auto in sosta per cui sono obbligati a passare nella carreggiata con il pericolo di andare sotto le auto in transito. Non si deve permettere la sosta sul marciapiede e, per chi non lo capisce, qualche multa ogni tanto non farebbe male. La vigilanza dovrebbe essere intensificata, altrimenti i furbi ne approfittano. * Noi, che passiamo più volte al giorno con la bici sulla pista ciclabile del lungomare, notiamo che sul suo marciapiede (che è riservato ai pedoni) ci sono i ciclisti che anziché utilizzare la loro pista usano il marciapiede. Guai a fare loro qualche osservazione. Ti rispondono male o ti mandano addirittura a quel paese! Che dire poi dei parcheggi di bici alla meno peggio sempre sui marciapiedi, dell’uso della pista ciclabile da parte di scooter e motorini, dell’uso della stessa pista da parte dei pedoni. Se ogni rispettasse poche, semplici regole... 29 giugno Senigallia Turismo Una guida di Senigallia fatta su misura per i più piccoli I bambini scoprono la città A lla ricerca di Samalù e Samalìa. In nasce fin dal 2003, dopo le positive dialetto senigalliese significano esperienze dei laboratori di illustracon lui e con lei, ma sono anche i nomi zione e lettura tenute nelle domeniche dei due leopardi dello stemma cittadi- invernali a Palazzo del Duca. Si è quinno, protagonisti della prima guida di di proposto un progetto educativo alle Senigallia per bambini. scuole primarie della città che fa parte Realizzata dallo scrittore Luigi Dal Cin del Piano dell’Offerta Formativa Terrie dall’illustratrice Loretta Serofilli, con toriale. il contributo degli assessorati alla Pub- “Senigallia è una città che va fatta coblica Istruzione e al Turismo, la guida noscere a tutti - ha detto il sindaco andrà a favore di tutti quei bambini Luana Angeloni - anche ai bambini. E che vivono in città o che desiderano la guida rientra anche nella nuova stracomunque conoscerla più a fondo. Edi- tegia di rilancio del turismo cittadino”. ta dalla casa editrice Bohem press, è “Lo slogan che stiamo rilanciando inserita nella collana Giramondo, una sul mercato, Spiaggia di velserie di piccoli libri illustrati sulle città luto – ha spiegato Luigi europee lette attraverso l’architettura e Rebecchini, assessore l’arte. al Turismo –, compare Quello dedicato a Senigallia è il libro più volte in questa guiguida novità di quest’anno, già pre- da che offre un servizio sentato alle Fiere di Bologna e Torino, in più alle famiglie, il che si affianca alle guide dedicate ad target principale del importanti capitali europee (Londra, nostro turismo”. Atene, Madrid, Parigi, Praga, Vienna, “Un ulteriore pasBarcellona, Amsterdam e Berlino) e in so anche verso la Italia segue quelle di Roma, Venezia e r e a l i z Treviso. zazioInsieme a queste potrà essere acquista- ne del ta in tutte le librerie d’Italia. Il progetto p r o di pubblicare una guida per bambini g e t t o di una città a misura dei bambini, ha proseguito Fabrizio Volpini, assessore alla Pubblica Istruzione”. Dopo la presentazione a Palazzo de Duca, tutti i bambini presenti in sala e in piazza sono andati in giro per la città accompagnati da due simpatici personaggi da favola, alla ricerca dei simpaticissimi Samalìa e Samalù. Questa giocosa e interessante visita guidata alla città si ripeterà poi tutti i giovedì di luglio e agosto con partenza da Piazza del Duca alle ore 21,30. L.M. un contributo del gruppo “società e ambiente” sulla viabilità cittadina Maggiore tutela per pedoni L e modifiche della viabilità introdotte dalla costruzione del ponte e dal rifacimento di via Giordano Bruno, se da un lato hanno migliorato lo scorrimento del traffico lungo i due assi costituiti da viale IV Novembre e via Leopardi, dall’altro hanno peggiorato sensibilmente la mobilità di pedoni e ciclisti e hanno diviso ulteriormente il nord e il sud della città. Infatti quando sarà terminato il ponte in ricostruzione sullo stradone Misa e sarà ripristinato il senso di marcia originario in via Petrarca, l’asse stradale di via Leopardi tornerà a costituire una barriera impenetrabile da Largo Puccini alle rotatorie di via Giordano Bruno, costringendo gli automobilisti che transitano in via Leopardi ad un lungo giro per accedere a viale IV novembre e ai quartieri limitrofi e rendendo oltremodo arduo e pericoloso l’attraversamento a pedoni e ciclisti. L’introduzione poi del senso unico in via D’Aquino ha reso impossibile l’accesso diretto all’Arceviese da via Capanna, contribuendo ulteriormente a canalizzare il traffico proveniente da sud lungo via Mercantini e rendendone così insostenibile la situazione dal punto di vista della sicurezza che dell’inquinamento. Ma la situazione più insostenibile per pedoni ciclisti è quella di via Giordano Bruno, dove la progetta- zione si è preoccupata solo di snellire il traffico veicolare senza alcuna considerazione per quello pedonale e ciclabile; si è poi cercato di trasformare i marciapiedi in piste ciclabili, senza considerare la loro pericolosità, dal momento che vengono interrotti continuamente da aiuole spartitraffico e incroci affollati di auto, in alcuni punti non hanno scivoli di accesso e sono spesso privi di una chiara segnaletica orizzontale che colleghi i vari spezzoni e faciliti l’attraversamento. Una situazione analoga si è creata in via Capanna dopo i recenti lavori di rifacimento, che hanno stretto e incanalato la sede stradale fra i marciapiedi, rendendo più difficoltoso e pericoloso il transito ai ciclisti; creando un marciapiedi più ampio e continuo su un lato e spostando i parcheggi sull’altro si sarebbe potuto ottenere un risultato più adeguato. A questo punto l’unica soluzione per via Leopardi e G. Bruno ci sembra innanzitutto quella di realizzare un efficace sistema di segnaletica orizzontale (strisce pedonali e dissuasori) e attuare qualche intervento migliorativo sui marciapiedi esistenti per agevolare il transito di pedoni e ciclisti per tutelarne la sicurezza, in attesa che l’apertura del percorso di via dell’Angelo (attesa da molto tempo) permetta un collegamento più sicuro e diretto almeno con il centro storico. In secondo luogo sarebbe necessario installare una rotatoria lungo via Leopardi all’altezza di via Mercantini, per permettere ai pedoni e ai ciclisti di accedere con più sicurezza a via Mercantini e a tutto il quartiere sud e favorire il collegamento delle auto con viale IV novembre senza arrivare alle rotatorie. L’esperienza dell’incrocio dell’ospedale sta dimostrando che una rotatoria, anche modesta, è sempre meglio del sistema dei semafori; per cui riteniamo opportuno che il sistema venga mantenuto ed esteso a tutti gli altri settori critici della città. Infine, per alleggerire il traffico e l’inquinamento in via Mercantini riteniamo sia possibile ripristinare il doppio senso di marcia in via D’Aquino, installando anche una rotatoria all’incrocio di via Capanna, in modo di permettere al flusso di auto proveniente da via Capanna di accedere al ponte e all’Arceviese tramite via Petrarca. Via D’Aquino è stata concepita per il doppio senso di marcia, il campus scolastico è separato dalla strada da un’ampia fascia di verde e il traffico in ogni caso sarebbe inferiore a quello che sostiene attualmente. Allo stesso modo sarebbe necessario ampliare e sistemare in modo più funzionale la rotatoria di via Capanna all’altezza del ponte di viale dei Pini. Gruppo Società e Ambiente dal centro per l’ infanzia “san vincenzo” di senigallia Crescere, passo dopo passo S ta per concludersi una bellissima esperienza cominciata lo scorso settembre e che ha visto protagonisti 25 bambini di età compresa tra i 20 e i 36 mesi e tre educatrici d’infanzia. E’ stato un po’ come fare un viaggio partendo dai timori, dai primi no dei bambini, dal sicuro ambito familiare che si fà fatica a lasciare, per raggiungere un primo piccolo grado di autonomia lontano dalla famiglia. Forse “autonomia” è una parola un po’ grossa per questi bimbetti ancora così piccoli e indifesi, ma l’averli visti arrivare i primi giorni di frequenza, timorosi e aggrappati alle braccia dei papà e delle mamme, impauriti anche se incuriositi dalla nuova esperienza e vederli in questi giorni arrivare sereni a scuola, pronti e sicuri di sé, affezionati a questo luogo dove si muovono con disinvoltura e abilità, ci riempie il cuore di gioia. A questa soddisfazione si aggiunge quella dei genitori che hanno visto in questi mesi i progressi dei loro figli e la capacità che hanno sviluppato di fare tante cose, di giocare, di condividere tutto coi propri coetanei, di crescere in un luogo che pur non essendo la propria casa li accoglie con l’affetto di persone che ora sono entrate a far parte della loro vita e a cui i bambini dimostrano di essere molto legati. Anche noi educatrici, come ogni anno, abbiamo imparato tanto da questo gruppo di bambini, adeguandoci alle loro esigenze, cercando di accogliere 25 personalità completamente diverse tra loro, abbiamo visto crescere la nostra sensibilità e la capacità di accoglienza anche nei confronti degli adulti. Ai bambini noi dobbiamo tanto, perché sono il nostro stimolo quotidiano a fare sempre meglio il nostro lavoro. Maria, Patrizia, Tania 5 rifiuti: dal consorzio cir33 Non c’è tempo da perdere P er i rifiuti “Non c’è “Abbiamo previsto una più tempo da perde- campagna affissioni – ha re!”. Con questo slogan, il detto Laura Filonzi, diConsorzio intercomunale rettore del Cir33 -, con Vallesina-Misa Cir33 lan- poster 6 per 3 metri e cia la campagna di sensi- manifesti 70 per 100, che bilizzazione sulla nuova riportano lo slogan “Non raccolta differenziata dei c’è più tempo da perderifiuti solidi urbani e del re!” oltre a delle locandicompostaggio domestico, ne per gli Enti locali. Sarà che partirà da gennaio trasmesso uno spot nelle 2007 nei 33 Comuni com- radio locali e, a tutte le presi fra il comprensorio famiglie, sarà inviato un di Fabriano, Jesi e Senigal- depliant con le informalia, con la distribuzione di zioni e una lettera con cui un kit di raccolta a tutte le invitiamo a partecipare famiglie. agli incontri pubblici che “La campagna ha l’obiet- organizzeremo in ogni tivo di sensibilizzare i città”. cittadini al riciclo, alla Da settembre, inoltre, si riduzione e al recupero svolgeranno anche degli del rifiuto – ha spiegato incontri di educazione il presidente del Cir33, Si- sull’utilizzo dei rifiuti nelmone Cecchettini, duran- le scuole che stanno adete la conferenza stampa rendo all’iniziativa. Anche di presentazione che si è per questo il messaggio svolta nella sede del Con- grafico della campagna è sorzio a Jesi – e il primo stato costruito su un’impasso sarà la separazione magine semplice e simdel rifiuto umido e orga- bolica. nico dal resto dei rifiuti “Abbiamo scelto una forcasalinghi. La campagna mica che trasporta un è, infatti, indirizzata a rifiuto organico – ha tutte le famiglie dei 33 spiegato Roberto Cavallo, Comuni che riceveranno, presidente della cooperanelle loro abitazioni, tutto tiva Erica – perché è un il materiale informativo simbolo della laboriosità su come raccogliere e dif- ma anche del rapporto ferenziare i rifiuti. Il no- equilibrato ed ecosostenistro scopo è lavorare con bile con la natura”. i Comuni, tutti insieme, Per l’assessore all’Ambienper raggiungere l’obietti- te della Provincia di Anvo del 35% della raccolta cona, Patrizia Casagrande, differenziata dei rifiuti nel “questa campagna di in2007”. formazione è un ulteriore La campagna di sensibi- passo nel nostro grande lizzazione, che è stata fi- progetto ambientale che nanziata dalla Provincia di interessa tutto il territorio Ancona ed è stata studiata provinciale e tutti i Codalla cooperativa Erica di muni e che, insieme con Ceva (Cuneo), si svolgerà il Piano provinciale per i da luglio a dicembre 2006 rifiuti, deve portare a vee sarà suddivisa in due dere il rifiuto non come fasi: a luglio interesserà i uno strumento per fare 9 Comuni della Valle del cassa ma come l’oggetMisa (Senigallia, Mon- to che resta dopo il post terado, Ripe, Corinaldo, consumo e di cui solo la Ostra, Barbara, Castelleo- minima parte deve andare ne di Suasa, Ostra Vetere, in discarica. Al momenSerra de’ Conti) e Monsa- to, infatti, la media della no); da ottobre a dicem- raccolta differenziata nelbre coinvolgerà gli altri 23 la provincia è pari al 20% centri da Fabriano, Genga, ma, insieme con il Cir33, Sassoferrato a Jesi e tutti puntiamo a raggiungere quelli della Vallesina. nel bacino 2 la quota del La campagna si articolerà 35% ancora prima della su più mezzi di comuni- fine del 2007”. cazione. Consorzio Cir33 6 29 giugno 2006 Chiesa MISNA Camici bianchi boliviani in piazza Centinaia di dottori boliviani disoccupati sono scesi in strada con tanto di camice bianco per chiedere al governo sovvenzioni e per protestare contro i colleghi stranieri (soprattutto cubani), che sottrarrebbero loro clienti offrendo, soprattutto nelle zone più periferiche e disagiate del paese, assistenza sanitaria gratuita. Un migliaio di medici cubani ha preso servizio in Bolivia negli ultimi mesi, da quando Juan Evo Morales ha assunto la presidenza, dando tra l’altro una scossa importante al settore sanitario, uno dei più arretrati del paese. Grazie alla collaborazione dell’Avana, sono stati attrezzati 20 nuovi ospedali in Bolivia, nell’ambito della Operazione Miracolo (che prevede, tra l’altro, di operare gratuitamente di cataratta in tempi brevi circa 14.000 boliviani che rischiano la cecità), che vede impegnati sul campo centinaia di operatori sanitari cubani anche in Venezuela. Questa stretta collaborazione tra il governo cubano e quello boliviano ha mandato su tutte le furie i medici disoccupati del paese andino, che chiedono sovvenzioni pubbliche per poter avere clienti e nel frattempo denunciano che “non si può affidare a estranei il controllo di un pilastro sociale come la sanità”. Il governo di La Paz smentisce però i dottori, affermando con il vice ministro della Sanità Juan Alberto Nogales che la presenza dei medici cubani serve a migliorare “il peggior sistema sanitario dell’America Latina, se non del mondo”. agenzia di stampa dei missionari Cambio ai vertici vietnamiti “Il presidente Tranc Duc Luong, 69 anni, il primo ministro Phan Van Khai, 72, e il capo dell’Assemblea nazionale di Hanoi, Nguyen Van An, 68, hanno presentato le loro dimissioni dopo aver mancato, lo scorso aprile, la loro riconferma al congresso del ‘politburo’ del Partito comunista vietnamita (Pcv) che dal 1975 controlla la vita pubblica del paese. Fonti di stampa internazionali riferiscono che il Parlamento avrebbe già votato all’unanimità accettando le rinunce. “Per garantire la leadership del partito è necessario sostituire alcuni massimi dirigenti di Stato” ha detto il capo del PCv, Nong Duc Manh rivolgendosi all’Assemblea nazionale, citato dall’agenzia on-line ‘VnExpress’. Il ‘cambio della guardia’ dovrebbe aprire la strada a una nuova generazione di leader che sarebbero già stati designati dal Partito ma di cui non sono stati ancora diffusi pubblicamente i nomi. Il favorito a ricoprire la carica di nuovo primo ministro sarebbe Nguyen Tan Dung, 56 anni, già vice-capo del governo dal 1991. Nasce la Commissione Onu per la pace Burundi, Sierra Leone e, in un secondo tempo, anche Liberia: saranno questi i paesi su cui la neonata Commissione per la costruzione della pace focalizzerà la sua attenzione. Il nuovo organo delle Nazioni Unite, che il segretario generale dell’Onu Kofi Annan ha definito una “pietra miliare” nella storia dell’organizzazione, è stato inaugurato nel corso di una grande cerimonia tenuta al Palazzo di Vetro a cui erano presenti tutti i rappresentanti dei 31 paesi che comporranno la Commissione. “Abbiamo visto un numero inaccettabile di accordi di pace disintegrarsi entro cinque anni dalla fine dei conflitti, riportando molte nazioni a ricadere nella spirale delle guerre civili” ha detto Annan, che ha citato come esempio il caso di Timor Est, ma che ha ricordato come l’Africa sia il continente che presenta il maggior numero di scenari da post-conflitto. Il nuovo organismo - il cui “compito fondamentale” sarà quello di aiutare sia a livello politico che economico i paesi che escono da un conflitto e impegnati nella ricostruzione - sarà guidato dall’ambasciatore angolano alle Nazioni Unite, Ismael Gaspar Martins, eletto alla presidenza nella prima riunione che la Commissione ha tenuto, subito dopo la cerimonia di inaugurazione. “Costruire la pace significa liberare la gente dalla trappola del conflitto e porre le fondamenta per lo sviluppo e una pace duratura” ha detto Gaspar. I rappresentanti di Angola, Guinea Bissau, Indonesia, Sri Lanka, Polonia, Brasile e Belgio sono stati incaricati di mettere a punto le procedure e la metodologia di lavoro della Commissione. Ai lavori del nuovo organismo parteciperanno anche, in qualità di osservatori, Fondo monetario internazionale e Banca Mondiale. verso verona Lettera di un cristiano pendolare al proprio vescovo Caro vescovo ti scrivo... U na “lettera della Chiesa locale al vescovo”. È il testo consegnato, al termine dei lavori, ai partecipanti alla 56a settimana nazionale di aggiornamento pastorale, organizzata a Parma dal Centro di orientamento pastorale (Cop) sul tema “La Chiesa locale madre dei cristiani e speranza per il mondo”. Caro vescovo, sono stato per troppi anni a guardare alla finestra per vedere che cosa facevi, ti vedevo sempre assorto nei tuoi pensieri, vestito un po’ strano, sempre circondato da qualcuno; ho tentato varie volte di incontrarti, ma c’era sempre un filtro. Leggo qualche volta di voi sui giornali che ci regalano per strada. Oggi però mi faccio coraggio e rompo gli schemi, perché ti ho sentito parlare, ti ho visto da vicino: le tv non hanno più riguardo per niente, ti hanno messo in mostra pezzi di viso, denti sconnessi, rughe, ma anche un volto sereno, una parola franca, una grinta che sotto i tuoi vestiti paludati viene ingessata. Allora sento di avere davanti un uomo come me che però parla di Dio. Ho bisogno di speranza, attorno a me ce n’è una sete grandissima. Non mi continuare a dire che siamo nei peccati, che siamo materialisti, che ci costruiamo un Dio a nostra misura. È vero, ma sono frasi che nascondono solo il bisogno di una grande speranza. C’è gente disposta ad ascoltare, a mettersi in cammino. Siamo stanchi di stare a litigare per gli euro che mancano sempre; ci fanno credere che i problemi più veri sono i pacs, le coppie omosessuali, le staminali. Saranno battaglie belle, ma guardaci negli occhi e vedi che sono solo pezzi di carta velina che ci mettiamo davanti per nascondere il bisogno di Gesù. Ho bisogno di un vescovo che mi dica dove sta Gesù, che mi insegni dove lo posso contemplare, dove posso trovare veramente la sua parola, non le sue contraffazioni o adattamenti. Sono entrato nella tua cattedrale: che bellezza ha saputo esprimere la gente che mi ha preceduto! Che messaggio di vita! Che storia, che cattedra di speranza ha saputo distribuire lungo tutte le navata! So che tu sei concretamente per me l’ultimo anello di una catena di speranza che ci collega direttamente al nostro Signore Gesù, che sei pastore di una comunità che ti ascolta, ti ama, prega sempre per te. Odo risuonare il tuo nome in tutte le chiese. Ma allora sei una guida, sei una forza, sei davvero un pastore che va a prendere le sue pecorelle dovunque. Non stai solo con le novantanove, ma esci anche per me e per quelli che come me prendono tutti i giorni un treno per andare al lavoro, che stanno lontani da casa tutta la settimana in una sorta di deserto assetato, che ti vedono solo alla cresima del figlio di qualche amico. So che hai tanti preti con te, che ti vogliono bene, che ti seguono e che ti ascoltano. Allora perché non può essere ancora più convincente la speranza che porti? Perché non riesco io e i miei amici a vedere che c’è un popolo che cammina unito a te, che ha una meta, che sa di poter contare su un Dio che abita tra di noi, che non si stanca di convocarci quando torniamo a casa. Oso troppo se ti chiedo di giocare coi tuoi preti, di cantare con loro, di stare tra la gente a farci sentire la tenerezza e la speranza di Dio? Vi vedremo tutti a Verona con quegli strani cappelli che vi mettete in testa quando state col Papa, è un bel colpo d’occhio. So però che sotto c’è una persona innamorata di Cristo e dietro tutta la sua comunità che si carica sulle spalle le ansie e le gioie di tutti noi e spero anch’io, sicuro della tua guida coraggiosa e profetica, di poter imboccare la strada giusta della vita. Un pendolare che sta ancora alla finestra Esperienza positiva del doposcuola per bambini stranieri “le rondini” Tra i banchi, amici senza confini E ’ arrivata l’estate e “Le Rondini” hanno spiegato le ali per un nuovo volo… La scuola è finita, con buoni risultati per tutti i ragazzi stranieri che con fatica e interesse hanno frequentato le scuole medie. Anche quest’anno circa 12 ragazzi di varie nazionalità presenti nel nostro territorio, hanno usufruito del doposcuola del Progetto “Le Rondini”, dell’Associazione di volontariato “Il seme”, svolto nei locali gentilmente concessi dalla parrocchia del Duomo in via Cavallotti 12 a Senigallia. Oltre all’accompagnamento scolastico, con particolare riguardo all’ap- prendimento della lingua italiana per i nuovi arrivati nel nostro Paese, si sono svolte numerose attività ricreative. I ragazzi, infatti, dopo aver svolto i loro compiti, si trattengono molto volentieri per condividere merenda, gioco e … la loro storia. Per continuare ad essere luogo di aggregazione, proposta educativa e ricreativa per questi ragazzi, li incontreremo per tutta l’estate, certi di venire incontro al loro desiderio di integrazione, curiosità e vivacità. Li attenderemo per proporre attività ricreative: tornei sportivi, gite, fotografia, pittura ecc. E continueremo a porre la nostra attenzione verso i bambini e ragazzi, appena arrivati in Italia che ancora non sanno la lingua italiana, o vogliono prepararsi bene per il prossimo anno scolastico, o forse, solo per trovare dei compagni con cui ambientarsi in questo nuovo spazio di “cielo”. Barbara Assanti Per chi fosse interessato ad una collaborazione educativa o ricreativa il doposcuola in via Cavallotti 12 a Senigallia, è aperto mercoledì e venerdì dalle ore 16.00 alle 18.00Per informazioni: tel. 340.3186057 29 giugno 2006 Chiesa Auguri a don Franco vaticano Il cardinale Bertone, da Genova alla Segreteria di Stato Un salesiano a Roma I l cardinale Tarcisio Bertone torna a Roma. Benedetto XVI lo ha scelto come nuovo Segretario di Stato, al posto del 78enne cardinale Angelo Sodano, dato in uscita da mesi, anche se sul nome del successore circolavano numerose indiscrezioni e ipotesi. Il ruolo chiave della Santa Sede (specie per la sua valenza politica) viene affidato così all’arcivescovo di Genova, che aveva avuto modo di collaborare con il cardinale Joseph Ratzinger, come segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede. Un rapporto di conoscenza e di fiducia che ha avuto sicuramente importanza nella scelta del papa, anche perché rispetto ai suoi predecessori, Sodano e Casaroli, il cardinale Bertone non viene direttamente dalla carriera diplomatica. Il suo è piuttosto un percorso simile a quello del cardinale Jean-Marie Villot, che nel 1969 fu nominato da Paolo VI, quando era alla guida della diocesi di Lione. E’ stato lo stesso Benedetto XVI a mettere in evidenza le qualità del cardinale, in una lettera ai fedeli della diocesi di Genova. ‘’In questi tre anni - si legge - avete imparato ad apprezzarne doti e qualità che lo rendono un pastore fedele, capace di coniugare attività pastorale e preparazione dottrinale’’. Da parte sua, il neo Segretario di Stato ha voluto ringraziare il papa “per la fiducia che ripone nel suo antico collaboratore”. Durante un breve incontro con i giornalisti, Bertone ha ripercorso stamattina alcune tappe della sua vita. Nel salutare la città, si è commosso al punto di dover interrompere il discorso più di una volta. “Sono, come sale- siano e come uomo di Chiesa, abituato all’obbedienza. Improvvisamente sono stato dirottato a Genova: ho amato questa chiesa - ha continuato Bertone - e vi ho dedicato cuore e fatiche per oltre tre anni. Ora sono richiamato a Roma: come sempre obbedisco”. Con la nomina del cardinale Bertone, viene ridisegnato anche l’organigramma della Segreteria di Stato. Mons. Giovanni Lajolo, attuale Segretario della Sezione per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato, sempre il 15 settembre, prenderà il posto del cardinale Edmund Casimir Szoka, alla presidenza del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano. Al momento, non si conosce ancora il nome del prossimo “ministro degli Esteri” della Santa Sede, ma voci insistenti indicano l’attuale nunzio apostolico a Parigi, mons. Fortunato Baldelli. M.B. le parrocchie di ostra, domenica2 luglio, ricordano padre discepoli Padre Vincenzo, frate di Dio N ella solenne Eucarestia di domenica 2 luglio 2006 (Collegiata di S.Croce – ore 11.15) la Comunità cristiana di Ostra, onorata dal suo figlio eletto p. Vincenzo Discepoli, sacerdote cappuccino, renderà grazie a Dio, insieme ai Frati Cappuccini, facendone solenne memoria nel 20° anniversario della morte. Cenni biografici Padre Vincenzo Discepoli nasce ad Ostra il 19 settembre 1901da una famiglia molto religiosa. Giovanissimo entra nell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini (Provincia delle Marche) e l’8 agosto del 1926, a Roma, riceve l’ordinazione sacerdotale. Due anni dopo consegue il Dottorato in Teologia e, per molti anni, si occupa della Formazione teologica degli Studenti Cappuccini. I Superiori lo tengono in grande considerazione per la competenza, la fedeltà e il grande senso di responsabilità in tutte le mansioni e uffici che gli vengono affidati: Professore di teologia, Guardiano e Direttore dei chierici, Segretario provinciale, Definitore pro- vinciale, Economo provinciale e Custode generale. Ma Padre Vincenzo esprime le sue doti personali, culturali e la sua profondissima spiritualità principalmente nel sacramento della Riconciliazione e nella direzione spirituale in tutti i conventi di residenza: in Ascoli Piceno, Ancona, Corinaldo, Cingoli e, soprattutto, come Penitenziere nel Santuario mariano internazionale di Loreto dove, l’11 giugno 1986, conclude la sua santa vita. Le sue spoglie riposano nella tomba nel camposanto di Loreto. padre giuseppe gianfranceschi, arceviese, tra i fondatori dell’associazione L’ Agesci compie 90 anni I l Pontefice Benedetto XV tramite il Segretario di Stato Cardinale Pietro Gasparri “accorda alla novella Associazione Scoutistica Italiana – Asci – l’alto favore di un assistente ecclesiastico che si faccia interprete del paterno pensiero dell’Autorità della Chiesa”. Era il 5 giugno 1916. Nasceva ufficialmente l’Asci che quest’anno celebra il suo 90° anniversario. Padre Giuseppe Gianfranceschi era l’Assistente Ecclesiastico designato, fondatore con il Conte Mario Gabrielli di Carpegna dello scoutismo cattolico italiano. Il movimento esploratori, fondato in Inghilterra dal generale Sir Robert Baden-Powell, si stava rapidamente diffondendo in Italia sotto il patrocinio del Re e Ministro della Guerra ma in alcune province anche nell’ambito delle parrocchie. Il 1916 era ancora segnato dal violento odio anticlericale verso tutto ciò che era riferito all’educazione cattolica, pur se i cattolici già da un decennio partecipavano alla vita politica. Anche tra le gerarchie ecclesiastiche era diffuso il 7 rifiuto verso lo scoutismo, un sistema vare l’Asci dalle restrizioni del regime. educativo straniero, profondamente “Alla Religione ed alla Scienza consacrò influenzato dalla provenienza prote- l’alto ingegno e la nobile vita di scienstante, laica ed in odore di massoneria. tifiche verità, genialmente intraviste, Perfino Civiltà Cattolica, rivista del- assertore ed illustratore sapiente per l’Ordine dei Gesuiti, esprimeva riserve unanime volere dei suoi concittadini, e perplessità sull’efficacia del metodo qui rimpianto e celebrato riposa”. educativo di un movimento “che privi- E’ la dedica, dettata da Giovanni Crolegia la dimensione ricreativa rispetto cioni, il grande studioso arceviese delle a quella formativa”. tradizioni popolari marchigiane, sulla L’autorevolezza di Padre Giuseppe tomba di Padre Giuseppe GianfranGianfranceschi, che da tempo aveva ceschi nell’abside della Collegiata di costituito una sezione dell’Associazio- S.Medardo, alla sinistra del grandioso ne all’Istituto Massimo di Roma, dove polittico di Luca Signorelli il 23 maggio insegnava, smonta l’avversione allo 1936 quando la salma venne traslata da scoutismo cattolico, la riserva degli Roma ad Arcevia con una partecipaambienti religiosi e le preoccupazioni zione imponente di Accademici italiani della Curia ricordando “che il periodo e stranieri, ministri, autorità dello Staderivante dall’origine protestante dello to e della Chiesa. scoutismo di portare in mezzo alla no- Omaggio ad un religioso, matematico, stra gioventù uno spirito naturalistico e fisico, chimico, astronomo, scienziato, laico è ormai scomparso e lo dimostra- fondatore della prima stazione radio no i risultati ottenuti in tutta Italia”. Lo vaticana con Lorenzo Marconi, Rettore scout è amico di tutti, fratello di ogni dell’Università Gregoriana, Presidente altro scout. dell’Accademia dei Lincei. L’assistenza al Movimento si concluse L’Amministrazione Turistica e l’Amil 9 giugno 1928, partecipando su in- ministrazione Comunale ricorderanvito di Pio XI alla spedizione del ge- no l’anniversario, il 70°, nella prima nerale Umberto Nobile al Polo Nord, metà di ottobre con la partecipazione dove vennero lanciate la Croce, la Ban- della Casa Generalizia dei Gesuiti, la diera Italiana, il gonfalone di Roma ed Direzione della Radio Vaticana fondail “guidone” della squadriglia scout di ta 75 anni fa, l’Università Gregoriana, Roma V. Al ritorno della spedizione, l’Accademia dei Lincei, la Presidenil 31 luglio, il Movimento Esploratori za dell’Agesci, la Regione Marche, la Cattolici era stato sciolto dal governo Conferenza Episcopale, la Provincia di Mussolini. Ancona e la presenza della principessa La decisione del Pontefice di inviarlo al Elettra, figlia del senatore Marconi. Polo gli evitò l’umiliazione di non essere coinvolto nel fallito tentativo di salAlfiero Verdini S abato 24 giugno 2006, don Franco Morico ha festeggiato il suo cinquantesimo di ordinazione presbiterale, con una Messa solenne celebrata dal Vescovo Giuseppe presso il Santuario di Santa Maria Goretti di Corinaldo, con i suoi confratelli sacerdoti e frati cappuccini. Don Franco, attorniato dai suoi parenti, dalla popolazione corinaldese e di Barbara, al termine della funzione religiosa ha ringraziato Dio, per i suoi cinquantanni di sacerdozio. Il Santo Padre ha fatto pervenire, tramite il Cardinale Angelo Sodano, il seguente telegramma: “Al Reverendo don Franco Morico, rettore del Santuario di S. Maria Goretti, che ricorda il 50.mo anniversario ordinazione presbiterale, Sommo Pontefice esprime fervidi auguri et mentre invoca su di lui ulteriori favori celesti per una crescente fedeltà at Cristo Sommo ed eterno sacerdote et generoso servizio ecclesiale, gli invia di cuore implorata benedizione apostolica estensibile at quanti prendono parte sua spirituale letizia”. I.T. dal santuario di corinaldo In festa per Santa Maria Goretti V iene festeggiata con cital “In Bilico” della Cosolennità Santa Maria munità Exodus in piazza Goretti, la giovane mar- Il Terreno; giovedì 29 giutine corinaldese. In pre- gno, ore 16:30 S. Messa parazione al giorno della per i turisti da Senigallia Festa di domenica 2 luglio con il Movimento Ma2006 il programma della riano; venerdì 30 giugno, settimana prevede pelle- ore 7:30 e 18:30 S. Messa; grinaggi e Sante Messe, sabato 1° luglio, ore 7:30 che vanno dal sabato 24 S. Messa trasmessa da giugno al 1° luglio. Sabato “Radio Maria”e ore 18:30 24 giugno, anniversario S. Messa dal Santuario. della canonizzazione di Domenica 2 luglio 2006 S. Maria Goretti, alle ore – Giorno della Festa della 18:30, presso il Santuario Martire – S. Messe: alle di Santa Maria Goretti di ore 7:30 celebra il parroCorinaldo, il rettore don co mons. Mattioli; alle ore Franco ricorda il 50° di or- 9:00 celebra Mons. Mario dinazione sacerdotale con Cecchini; ore 11:15 celeuna Messa solenne. Don bra Odo Fusi-Pecci; ore Franco è stato ordinato 18:00 benedizione dei fansacerdote dall’allora ve- ciulli, ore 18:30 S. Messa scovo di Senigallia mons. del Rettore don FranUmberto Ravetta nel 1956 co; ore 20:30 – S. Messa e per 31 anni, a partire dal del Vescovo Diocesano 1977, è stato parroco in S.E. Mons. Giuseppe OrSanta Maria di Piazza di landoni – segue solenne Ostra Vetere. Nell’invito processione per il centro che don Franco ha spedito storico, con la statua dela parenti, sacerdoti, auto- la Santa e la sua “Insigne rità e amici, c’è una bellis- Reliquia”. Predicatore per sima frase del prof. Enrico diverse sere: Padre Fedele Medi, che recita: “Quando Salvadori ofmcapp. La copenso a quello che i sacer- rale Piero Giorgi, diretta doti fanno per noi, ho la dal maestro Mauro Porficertezza che qualunque ri animerà le S. Messe di ricompensa sia inadegua- sabato 24 giugno e dometa. Il nostro grazie più nica 2 luglio; la banda muvero consiste nel pregare sicale “Città di Corinaldo”, per loro e nel sostenerli diretta dal M° Alberto Alcon la nostra amicizia”. legrezza presterà servizio Al termine della celebra- durante la processione di zione, don Franco farà fe- domenica 2 luglio. sta insieme alla comunità La popolazione è pregata religiosa e civile, presso il di addobbare finestre e ristorante “I Tigli” di Cori- balconi. Giovedì 6 luglio naldo. Domenica 25 – alle Festa Liturgica della Marore 21:00, mons. Gerardo tire: S.S. Messe con pelRocconi vescovo di Jesi legrinaggi, Alle ore 21:00, celebra la Santa Messa nel presso l’Oasi conferenza piazzale della Casa Natale; con diapositive su Sanda lunedì 26 giugno a sa- ta Maria Goretti tenuta bato 1° luglio al Santuario da Giancarlo Balducci di SS. Messe alle ore 7:30 e Roma. 18:30; lunedì 26 – alle ore Ilario Taus 21:00 S. Messa alla Casa Natale, celebrata da P. Fedele Salvadori; martedì 27 – alle ore 20:30, pellegrinaggio dal Santuario alla Casa Natale, segue la S. Messa; mercoledì 28, ore 8:30 – S. Messa al Santuario, segue l’Adorazione Eucaristica; ore 21:00, Re- 29 giugno 2006 il paginone idee Comunicare all’inizio del Duemila Il tasto dei sentimenti dov’è? P ronto, casa Rossi? Desidero parlare con Mario, è in casa? E’ una settimana che lo cerco e non riesco a rintracciarlo; devo dargli un’ importante notizia! Posso lasciar detto? Per favore mi può far richiamare all’ora di cena?” Conversazioni di questo tipo, all’ordine del giorno sino a qualche anno fa, appartengono ormai ad un’epoca passata, quasi dimenticata. Immersi nell’era della telefonia mobile, appena la persona chiamata ci risponde noi esordiamo: “Dove sei?” e dall’altra parte: “Sono in riva al mare”, “Mi trovo a Parigi sotto la torre Eiffel”, “Sto contemplando “La Pietà” di Michelangelo” “Sono nelle Galapagos!”. Il tutto corredato di una foto a prova di quanto comunicato. Non esistono più distanze, non possiamo più scappare in qualche isola sconosciuta…tutti ci trovano, ci chiamano, ci “sono vicini”. I chilometri che ci separano dalla famiglia, da un amico, dal lavoro, si sono dissolti nel nulla, tanto che ci sentiamo quasi orfani se ci troviamo in un luogo “senza rete”, se le fatidiche “tacche” sono insufficienti, con la scritta “solo emergenza”. Non esiste più nemmeno l’appuntamento, il “Ci vediamo davanti alla libreria alle 19”; basta un messaggio quando si esce di casa e… non ci saranno più brutte sorprese! Nei futuri libri di storia si parlerà della nostra epoca in termini di “rivoluzione telematica” e accanto al titolo del capitolo l’immagine di un telefonino dalle mille funzioni! E noi, popolazione di quell’epoca lontana, saremo i pionieri di un nuovo modo di comunicare: addirittura i nostri pollici, da recenti studi, sembrano modificarsi per l’uso della tastiera del telefonino! L’uomo primitivo osservando l’ambiente scoprì che nel punto esatto in cui cade un seme dalla pianta, spunta un piccolo germoglio che successivamente diventa identico alla pianta-madre: così divenne agricoltore e abbandonò il nomadismo per diventare sedentario. L’uomo telematico grazie all’invenzione di un piccolo strumento con molteplici funzioni ritorna al nomadismo e riacquista la libertà preistorica di non avere radici, di poter comunicare da qualunque angolo della terra, di svolgere il proprio lavoro ovunque, di avere notizie in tempo reale senza inutili attese. Noi non siamo consapevoli di tutto questo ma ci siamo dentro immersi fino al collo, siamo le cavie di quanto sta avvenendo, e sulla base della nostra capacità di adattamento, dei nostri comportamenti, l’industria telematica si inventa nuove funzioni. Ma se riusciamo ad uscire un attimo dal nostro ruolo, dalla massa, e osserviamo con un pizzico di distacco quanto sta avvenendo in noi e tra di noi, non possiamo non rimanere stupiti ed esterrefatti per la rivoluzione che ci vede protagonisti, volenti o nolenti. Nel riflettere su tutto questo e sulle grandi opportunità offerte da questa rivoluzione, viene da chiedersi: perché, mentre le distanze si accorciano sino a svanire, soffriamo sempre più di solitudine e ci sentiamo più lontani e isolati? Qual è la causa che determina ciò e che crea non poche difficoltà soprattutto alle nuove generazioni? Il muro che si sta innalzando attorno a noi, che ci rende prigionieri e incapaci di comprendere l’altro, con quali mattoni è stato costruito? Qual è il cemento che lo rende compatto e uniforme, tanto da non riuscire a scalfirlo, ad abbatterlo? I mezzi telematici trasmettono senza possibilità di errore, ma non saranno mai in grado di trasmettere le emozioni! La parola che appare su uno schermo è anonima, fredda, non comunica passione, dolore, gioia, tenerezza…non ci sono tasti capaci di spedire i sentimenti! Aldilà delle “faccette” che si possono inserire nei messaggi, solo i linguaggi non verbali di uno sguardo, di un sorriso, di una lacrima, di una mano che accarezza, di un abbraccio, creano la vicinanza del cuore e ci liberano dalla solitudine. Non possiamo consegnare alla telematica il mondo della comunicazione, perché questa esiste in pienezza solo se appartiene al cuore, solo se oltre al pollice riusciamo a mettere in gioco tutti noi stessi. Non intendo demonizzare il telefonino, strumento estremamente utile e pratico, ma non possiamo idealizzarlo e considerarlo l’unico mezzo di comunicazione tra gli uomini. Come ogni invenzione va inserita con prudenza, ma soprattutto con spirito critico, considerando aspetti positivi e negativi. Nelle istruzioni per l’uso del cellulare si potrebbe aggiungere un paragrafo che ricordi di non dimenticare la comunicazione tradizionale, diretta, quella pre-rivoluzione telematica. Federica Spinozzi Malati d’informazione O ssessionati, dipendenti da sovrainfor- il viaggio in treno il portatile acceso, conmazione. È la nuova sindrome di cui si trollare ogni mezz’ora la posta elettronica sta occupando Michele Sforza, psichiatra e (anche quando non c’è una reale necessità psicoanalista, direttore del Cestep (Centro lavorativa che ci spinge a farlo), stare colper lo studio e la terapia delle psicopatolo- legati a Internet per più di sei, sette ore al gie) a Le Betulle, già noto per le sue ricer- giorno, inviare continuamente sms , salche sulla dipendenza da alcol e gioco d’az- tellare da un sito all’altro senza una meta zardo. Che cos’è questa nuova sindrome? precisa solo per il piacere di inseguire un “Una sorta di impulso irrefrenabile che ci nuovo stimolo. E ancora: raccogliere avidaspinge ad ascoltare e consumare compulsi- mente articoli, riviste, libri con il proposito vamente notizie tantissime volte al giorno”. di leggere tutto. Senza però mai riuscirci. E, nonostante la memoria fornisca chiari Qu ali i rimedi? “Prima cosa da fare: ausegnali di stress (fatica più del solito a tro- toeducarsi alla gestione dell’informazione vare la concentrazione, è oppressa da un operando delle scelte: inutile ascoltare tanti bla-bla di pensieri) talvolta il tour de force tg e notiziari. Scegliamone uno, quello con informativo si ripete costante anche nei l’impostazione politica che è più vicina alle giorni festivi. Il motivo? Spesso è il fenome- nostre idee. Al massimo integriamolo con no dell’assuefazione a notiziari & Co.: dopo un altro di colore opposto. E poi diciamo quattro o cinque mesi di continua frequen- stop. Riflettiamo su quello che è stato dettazione mediatica si alzano giocoforza i li- to, elaboriamo una nostra posizione, anche velli di tolleranza. Pertanto il consumatore con l’aiuto di un libro o una rivista”, spiedeve aumentare le dosi massmediologiche ga ancora Sforza. Secondo suggerimento: perché il prodotto - in questo caso la noti- “Può essere quello più radicale: prendersi zia - mantenga il suo effetto riequilibratore ogni tanto una vacanza dall’informazione: sul sistema nervoso. Senza che si verifichi- per due, tre giorni niente computer, televino crisi di astinenza: senso di vuoto, smar- sione, giornali”, consiglia Peppino Ortoleva rimento, irritabilità. sociologo. Infine: imparare ad accostarsi al Ma quando è vera dipendenza? “Ci sono web o al cellulare chiedendosi: cosa voglio una serie di comportamenti spia. Ne elen- davvero in questo momento? E se la rispochiamo alcuni indicativi in quanto dimo- sta è mandare un sms , farlo usando solo strano la nostra incapacità di operare un frasi emotivamente sentite che toccano il distacco dal mezzo di telecomunicazione”, cuore di chi ci legge. dice Sforza. In particolare: tenere per tutto Maria Angela Masino L’importanza del saluto È dedicato al saluto, realtà complessa e ricca di valenze etiche e antropologiche, il primo numero (anno 2006 - n°00) della rivista annuale di arte e filosofia “Thauma” (www.thauma.info) che, si legge nella presentazione, si propone “di riscattare la meraviglia (thauma)” che secondo Platone e Aristotele “spinge gli uomini alla filosofia” e la cui “forza inaridita ha cessato apparentemente di fecondare il pensiero”. “Thauma”, termine greco indicante lo stupore di fronte a eventi insoliti e, al tempo stesso, lo smarrimento angosciato di fronte all’enigma, da “motore” dell’indagine filosofica, “sembra oggi ridotto a mera curiosità”, con una “perdita di tragico che ha privato la filosofia del suo sguardo originale sulle cose”. Per Aldo Natale Terrin, docente di antropologia e storia della religione presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, “il saluto costituisce un modo per riconoscere l’ordi- ne fondamentale su cui si basa la società e prodigo (perdono e accoglienza) e il bacio la cultura nel suo insieme, un ordine sociale di Giuda “perversione di un segno di amore”, capace di strutturare a sua volta un ordine osserva Ro mano Penna, docente di Nuovo mentale e un regolazione” di “tutte le nostre testamento presso la Pontificia Università pratiche sociali”. “Nel saluto - sottolinea il Lateranense, sono tre celebri gesti del Vanbiblista e studioso di ebraismo Paolo De Be- gelo. nedetti - è rimasta nascosta una formula di Dopo la morte di Gesù, prosegue, come benedizione. attestato da quattro lettere di Paolo e dalla Il primo saluto fu quello pronunciato da Dio prima di Pietro, il bacio “è gesto di comuquando creò il mondo”, e anche la formula nione vicendevole tra i destinatari” a “coninglese “Good bye” deriva dall’antica locu- ferma del vincolo spirituale di fede e amore zione “il Signore sia con te”. In particolare, che lega i membri della Chiesa”. nell’ebraico “shalom”, precisa, “Dio sta sotto “Salutarsi”, soprattutto per i giovani, deve le parole, quasi nascosto, in attesa di essere “continuare ad essere un momento significaritrovato come facitore di pace”. Dall’ebrai- tivo delle relazioni interpersonali” afferma smo al cristianesimo: oltre alla stretta di lo psicoterapeuta Lucio Pinkus, mettendo mano, la prassi più diffusa è il bacio, già rin- in guardia dai rischi della cultura tecnolovenibile, peraltro, nella tradizione classica a gica tesa, per motivi di velocità della comupartire da Omero. “I baci con cui un’anoni- nicazione, “a ridurre, se non ad eliminare il ma peccatrice copre i piedi di Gesù” (segno saluto”. di sottomissione), il bacio del padre al figlio Giovanna Pasqualin Traversa Ho bisogno di sentimenti, di parole, di parole scelte sapientemente, di fiori detti pensieri, di rose dette presenze, di sogni che abitino gli alberi... Ho bisogno di poesia, questa magia che brucia la pesantezza delle parole, che risveglia le emozioni e dà colori nuovi…”. Alda Merini 10 29 giugno 2006 Territorio barbara Una serie di iniziative a misura di ragazzi per animare l’estate un corso a monterado Tanti piccoli grafici L’arte non va in vacanza T S ra piacere e dovere (nobiltà abbliga...), non si va in vacanza nel ribattezzato Paese-Teatro. A Barbara, licenza limitata anche per il progetto “Viaggiando con le note”, concepito dalla Scuola Primaria “Aldo Fiorini” e dalla Scuola dell’Infanzia, con il pieno concorso dell’Istituto Comprensivo di Ostra, diretto dal dottor Umberto Migliari. La municipalità applaude (sempre in testa: l’entusiasta sindaco Raniero Serrani), la comunità partecipa ed interagisce, la Barbaresità si rafforza nell’apertura ecumenica (nuove e vecchie acquisizioni straniere seguono l’iter della lineare integrazione, come sottolinea l’assessore alla Cultura, Riccardo Pasqualini). L’ultimo spettacolo scolastico ha tagliato il traguardo del successo, con la gratificante appendice della richiesta del “bis” estivo. In particolare, la musica continua ad educare, nella sua esplicita valenza olistica e nel suo voluto “taglio” civile. Il progetto “Viaggiando abato 17 giugno, presso il centro Sociale di Via A. Moro, alle ore 15,30 si è svolta la premiazione dei partecipanti al primo corso di animazione grafica, attuato dal Comune di Monterado, Assessorato alla Cultura e Politiche Giovanili, con il sostegno determinante del Servizio Civile Volontario.Dopo una breve introduzione del Volontario Michele Santini, quale docente del corso, il Sindaco ha illustrato al pubblico, composto da genitori e bambini, il valore di queste iniziative che rafforzano lo spirito di comunità, e valorizzano il territorio che riesce ad esprimerle. Alla chiusura della parte introduttiva ha provveduto l’Ass.re alle politiche giovanili Dr. Luca Santini. Quindi il Sindaco ha provveduto alla consegna ai giovani allievi dell’attestato di partecipazione, accompagnato dal DVD dei lavori realizzati dai piccoli allievi. Subito dopo, presso il cortile del Centro Sociale i ragazzi hanno avuto modo di dimostrare agli intervenuti tutta la loro potenzialità, muniti di pennelli, colori e 40 metri di carta si sono trasformati in tanti Picasso, mentre alle loro spalle quattro writers hanno dato una dimostrazione entusiasmante di come si realizza un murales. Il tutto accompagnato da bibite e gelati, vista anche la temperatura che per tutto il pomeriggio ha tenuto compagnia ai partecipanti. La chiusura del corso sicuramente non è stata un addio, ma un arrivederci, infatti è ferma volontà dell’Amministrazione di riproporre l’iniziativa per l’anno prossimo. Marco Marconi con le note” lascia il segno e viene esportato dalla base formativa fino ai vertici accademici. In questi giorni, il professor Luigi Livi (docente al Conservatorio “Rossini” di Pesaro e instancabile “missionario dell’armonia”) è impegnato in un’altra tappa del suo tour “Dalla parte dell’ascoltatore”. Gli incontri dell’attualità (titolo: “Il palcoscenico della fantasia”) sono vissuti in preparazione al “Gianni Schicchi” di Giacomo Puccini (opera in un atto di Giovacchino Forzano, inscenata per la prima volta al Metropolitan di New York, il 14 dicembre 1918). Gli appassionati si sono dati appuntamento a Fano, al Teatro della Fortuna, per la rappresentazione di domenica prossima. Così viene sempre più affinata la “categoria” dell’ascolto e viene interiorizzata la musica (nella sua ordinata logica creativa e nel suo essere tessuto in cui ogni filo ha la sua irripetibile ragion d’essere). Per il bambino significa rafforzamento del- l’attenzione della concentrazione, miglioramento delle competenze della comunicazione, arricchimento del patrimonio lessicale, sviluppo della creatività personale nella società in trasformazione, ricezione delle richieste delle famiglie e del territorio nella direzione dell’ampliamento dell’offerta formativa. Alla base: la serenità, il dialogo, il rispetto reciproco. Tutti valori che Barbara ha propugnato-sperimentatodiffuso in termini pionieristici, sin da quando l’allora giovanissimo maestro e regista Mario Tinti (già negli anni ’60-70) recitava il ruolo di antesignano con il cinema-teatro a scuola (storica è rimasta la prima produzione: “La Rivoluzione Francese”), che avrebbe poi fatto crescere, tra l’altro, anche la Rassegna Nazionale Teatro della Scuola di Serra S.Quirico. A Barbara, si ascolta ma si mira anche a far vedere (immagine capillarmente curata dal fotografo Angelo Papi). Tecnologia contro l’eccesiva velocità a a Barbara A uto e moto troppo veloci? Il Comune corre ai ripari per evitare che la situazione peggiori mettendo a repentaglio la sicurezza di coloro che si trovano alla guida e , ancor di più, dei pedoni. Grazie ad alcune meritorie segnalazioni, che hanno fatto presente un insistente eccesso di velocità in alcuni tratti della rete viaria comunale, l’ente municipale si è attivato ricorrendo a rilevatori elettronici di velocità quale deterrente per arginare il preoccupante fenomeno. Strade più o meno trafficate ma a rischio velocità saranno ora attentamente sorvegliate dall’ ‘occhio tecnologico’. Che, ci auspichiamo, sia utilizzato più sovente laddove il ‘pedale facile’ può trasformarsi in un pericolo costante, soprattutto per i pedoni. E che la deterrenza sia accompagnata da intenti educativi: l’autovelox e gli altri sistemi di rilevazione elettronica di velocità assolvono efficacemente alla prima funzione, ma vengono meno alla seconda se il loro impiego non è coniugato ed arricchito dalla presenza sul territorio dei vigili urbani e dalla loro attività pedagogica, fondamentale, anzi necessaria, nei confronti dei patentati più giovani. Leonardo Pasqualini corinaldoRipresi gli scavi alla Madonna del Piano l’evidenziatore Corinaldo: il mestiere dei genitori A seguito della felice esperienza dello scorso anno, l’Amministrazione comunale ha organizzato il secondo ciclo di incontri, dedicato al difficile mestiere del genitore. L’esperienza, che ha visto il coinvolgimento degli insegnanti dell’Istituto Comprensivo scolastico, ha mosso i primi passi nel corso del 2005 e si è svolta attraverso due fasi: una prima di raccolta dati (mediante la consegna di un questionario preparato per i ragazzi della scuola media), riguardo alle aspettative dei giovani adolescenti; una seconda fase, di approfondimento delle esigenze e delle aspettative emerse dalla lettura del questionario e dedicata, invece, alle famiglie. Gli incontri, che hanno registrato una numerosa presenza di mamme e papà, si sono svolti sotto la supervisione della dottoressa Patrizia Brunetti, psicologa, ed hanno messo in evidenza la difficoltà che talvolta emerge nel ruolo di genitore, soprattutto oggi in cui, una società opulenta e distratta, lascia poco spazio al dialogo. “L’iniziativa - afferma Daniele Aucone, assessore ai servizi sociali - nasce dalla convinzione personale che, per combattere le forme di devianza oggi presenti tra i giovani, sia necessario ripartire dalla famiglia e dal dialogo , prezioso strumento di confronto e crescita reciproca”. I.T. Icone di origine Greca-Russa-Rumena Immagini • Quadri in argento • Candele ARTICOLI SACRI a Senigallia via Andrea Costa 31 tel 071.60597 Archeologia da vivere P er il sesto anno successivo sono ripresi gli scavi e le ricerche nella chiesa della Madonna del Piano nel territorio di Corinaldo, anticamente nota come S. Maria in Portuno. Le indagini, infatti, avviate già nel 2001, grazie ad una innovativa Convenzione, stipulata tra la Soprintendenza Archeologica delle Marche, il Dipartimento di Archeologia dell’Università di Bologna, il Comune di Corinaldo e la Parrocchia di S. Pietro Apostolo (Diocesi di Senigallia), sono coordinate dal dott. Giuseppe Lepore del Dipartimento di Archeologia dell’Università di Bologna. I nuovi scavi, iniziati lo scorso 19 giugno, proseguiranno per altre tre settimane, fino al 15 luglio. I partecipanti (Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali, sede di Ravenna, Università di Bologna) sono, anziani: Giuseppe Lepore, Tommaso Casci Ceccacci, Andrea Baroncioni; studenti: Raffaella Angelini, Elisa Costa, Paolo Gardelli, Marilena Griesi, Valentina Ronzoni e Alberto Urcia. Ogni venerdì pomeriggio (alle ore 17), inoltre, verranno eseguite delle visite guidate per illustrare in tempo reale le nuove scoperte e per mostrare, ad un pubblico sempre più ampio, il nuovo antiquarium, recentemente allestito nel sito archeologico. Le indagini degli anni precedenti avevano già messo in luce le più antiche fasi della chiesa, che però sorgeva sopra un edificio ancora più antico. I nuovi scavi stanno ora chiarendo che la chiesa della Madonna del Piano è impostata su una più antica villa rustica di età romana, che doveva avere un settore produttivo (con piccole fornaci e magazzini per le derrate alimentari) e una parte residenziale, ancora da individuare. Ilario Taus 29 giugno 2006 Territorio Ripe La singolare esperienza professionale del prof. Sergio Fraboni Il maestro divenne prof. A ccadde nell’anno scolastico 20012002 che un maestro di scuola elementare facesse, al pari dei suoi alunni, l’esame. Per lui si trattava dell’esame di abilitazione all’insegnamento nella scuola media. Entrambi furono promossi ed entrambi: classe e maestro passarono assieme alla nuova avventura della formazione e dello studioinsegnamento nella scuola media. Ora questo ciclo di studi si è concluso e l’insegnante deve separarsi dai suoi 18 alunni e alunne con i quali ha vissuto ben 8 anni di studio. Il momento è carico di sentimenti. E’ un fatto del tutto eccezionale, dovuto alla fortuità del caso, che ha permesso ad una intera classe ed al suo insegnante dell’area umanistica (italiano, storia, geografia, educazione civica e laboratorio di informatica), quindi una materia fortemente incisiva nella crescita dei ragazzi, di fare questo lungo percorso formativo assieme per ben 8 anni. In questo momento della non facile separazione per l’insegnante, affezionato ai suoi alunni, ci è piaciuto ascoltare le impressioni riportate da alcuni di loro, i quali hanno risposto alle domande come segue: Pensi che sarebbe stato meglio cambiare insegnante nel passaggio alle scuole medie? Tutti hanno risposto: meglio così e uno di loro ha sottolineato l’aspetto positivo della stabilità e quello negativo della preclusione ad una nuova esperienza. Nel chiedere una virtù come insegnante: 3 ragazzi: la pazienza, l la comprensione verso gli alunni, 1 bravo a spiegare, Vlazrim (albanese): la capacità di mettermi a mio agio, un altro: la calma, l’ascolto, l’interesse suo per la materia e l’interesse che ha suscitato in noi. Alla domanda: Da questo insegnante, ti sei sentito solo custodito, vigilato, portato per mano, ti sembra che ciò che hai appreso da lui sia stato come calato dall’alto verso di te, o ti sembra di aver dato anche tu qualche cosa al tuo insegnante di italiano? Quasi tutti dicono: “io ho dato qualche cosa al mio insegnante”. Uno addirittura sente di avergli dato umanamente molto. Alla domanda: Difetti? Ci sembra libera dall’imbarazzo dell’intervista una risposta, pressoché negativa, per quanto riguarda la figura dell’insegnante.Un alunno sottolinea: “E’ anche troppo paziente e si lascia forse un po’ prendere in giro”. E subito un altro ribatte: “ma non molto”. Nell’intento di intravvedere quanta stabilità ed equilibrio i ragazzi abbiano trovato in questo insegnante che ha occupato per loro un’area formativa abbastanza dominante, l’area umanistica, appunto, abbiamo chiesto con quale figura geometrica loro rappresenterebbero il loro maestro e la maggior parte lo identifica come un bel cerchio, segno di stabilità e dinamismo, due sono per il triangolo isoscele, uno per il quadrato. Il professor Sergio Fraboni lascia in questi giorni i figli degli altri, che però egli ha accolto nella sua classe prima elementare ancora coi denti da latte. In quel lontano 1998, era San Martino (11 novembre) egli tornò a casa esclamando soddisfatto: “I miei bambini sanno tutti leggere”. I quindici anni trascorsi in collaborazione con la maestra Santa Costantini e Graziella Cecchini lo fecero entusiasmare e organizzare attività formative di ogni genere, dalla ceramica al ricamo, maschi compresi. Questi ragazzi hanno espresso la preferenza per una continuità formativa e per la non frammentarietà nel collegio dei loro docenti; essi hanno registrato positivamente la connotazione di stabilità e di ascolto da parte dell’insegnante, ma soprattutto di ascolto paziente, non già nel senso di sopportazione, bensì nel patire con loro. Allora forse potremo capire perché l’inquietudine talora prende possesso dei nostri figli; essi desiderano essere ascoltati e non solo nel parlare, bensì nell’ascolto silenzioso ed osservatore delle istanze che portano dentro. Ognuno di loro, poi, ha potuto essere sé stesso proprio in virtù di questo contare qualcosa per l’insegnante, anzi, contare molto, al punto da avvertire di avere essi stessi corrisposto e contribuito positivamente alla vita del loro insegnante, lasciato un segno in lui. In un tempo di indifferenza, di vaniloquio, allorquando si viene circondati e confusi da vanità spocchiosa, più che mai tesa a dimostrare anche vacuamente che si esiste perché più o eno si pensa, questi ragazzi ci dicono che esistono proprio perché non sono caduti nell’indifferenza del loro ambiente, proprio perché in qualche momento forse qualcuno con caparbietà o con dolcezza li ha indotti a tirare fuori da sé stessi l’uomo che c’era già dentro: educare uguale tirar fuori, estrarre. A ricordo di questo intenso percorso formativo insieme, e con l’augurio di buona fortuna, il professor Sergio Fraboni ha donato ad ogni alunno un timbro personalizzato quale ex-libris per ogni volume della piccola o grande biblioteca di ogni ragazzo. serra de’ conti Sui lavori di via Brodolini e via Carrara Sorprese dalla terra A mministrazione Provinciale di Ancona, Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Marche e Comune di Serra de’ Conti promuovono per venerdì 30 giugno prossimo, alle ore 18.30, una manifestazione pubblica nel corso della quale saranno presentati ufficialmente i lavori di miglioramento e messa in sicurezza di via Brodolini (a partire dall’ incrocio con la provinciale arceviese 360), ed i lavori di sistemazione della cava di via Carrara (con la contestuale realizzazione della piccola area archeologica). L’iniziativa è organizzata anche col sostegno e la collaborazione dell’Archeoclub d’Italia (Sezione di Serra de’ Conti) e del Circolo Legambiente Verdeacqua, oltre che della Az. Agricola Castellucci, della Impresa Quercetti s.r.l. e della S.B. Costruzioni. Nel corso della serata verranno illustrati ai presenti i singoli interventi effettuati su via Brodolini e sulla cava di via Carrara, e visitate le due aree interessate. Dei risultati della campagna di scavi nell’area di via Carrara parlerà il Soprintendente dottor Giuliano De Marinis. L’appuntamento prenderà il via con la verifica (e la visita in loco) dell’intervento realizzato per la messa in sicurezza di via Brodolini, grazie anche al prezioso supporto della provincia di Ancona. I presenti avranno poi l’opportunità di visitare la non lontana cava di via Carrara dalla quale, nel corso dei lavori di asportazione della ghiaia, erano affiorati i resti di antichi insediamenti (5000-3000 a.C.). Alla luce dei rinvenimenti effettuati, la Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Marche aveva dato corso ad apposite operazioni di scavo e la ditta Quercetti si era fatta carico dei lavori di ricerca archeologica sul campo e di sistemazione dell’area a verde per consentirne la fruizione, mentre l’azienda agricola Castellucci ne ha poi consentito l’uso pubblico.Sui rinvenimenti dell’area archeologica di via Carrara è stata predisposta anche un’agile brochure che pubblica, con gli interventi del Presidente della amministrazione provinciale di Ancona Enzo Giancarli, del Soprintendente dottor De Marinis e del sindaco di Serra de’ Conti Bruno Massi, una esauriente documentazione fotografica sul sito e sui reperti rinvenuti. Raoul Mancinelli 11 ad ostra vetere Il premio San Giovannino D a molti anni il Centro di Cultura Popolare, fondato ad Ostra Vetere nel 1975, ha istituito l’annuale Premio San Giovannino in onore del patrono locale, San Giovanni Battista, con il quale intende premiare la benemerita attività di promozione del paese da parte di Enti, Associazioni e privati che abbiano contribuito in maniera rilevante a diffondere il buon nome di Ostra Vetere nel mondo, impegnando le loro capacità nei più disparati campi della cultura, dell’arte, dell’economia, della solidarietà sociale, dell’associazionismo e di ogni altra espressione dell’attività umana. “Il Premio San Giovannino – afferma il presidente del Centro di Cultura Popolare Alberto Fiorani – vuole essere uno strumento di promozione della identità civile, culturale, ideale e religiosa della comunità e degli abitanti di Ostra Vetere. In sostanza il Premio vuole connotarsi come specchio della società locale, della sua evoluzione e costante trasformazione, seppure sempre tesa alla valorizzazione di ogni aspetto positivo della sua quasi millenaria identità, che gli antenati hanno tradizionalmente costruito con il loro lavoro, materiale e ideale, onesto e spontaneo, fatto di azioni grandi e piccole, ma tutte ugualmente mirate a far crescere la comunità locale”. Il premio viene rappresentato da una statuina marmorea raffigurante San Giovanni Battista ancora bambino, iconograficamente individuato dai tradizionali simboli cui l’immagine del Santo è normalmente associata: la piccola croce astile da cui tradizionalmente pende un cartiglio con la scritta “Ecce Agnus Dei” e l’agnello che connota il Cristo mansueto Salvatore del mondo. Quest’anno il premio, consegnato il 25 giugno, è stato assegnato al Gruppo dei Presepisti, guidati da Claudio Cipolloni, che da quasi venti anni realizza il Presepio dei Frati al Santuario di San Pasquale. Mariannina Bugiolacchio Annalisa Magnabosco Mondolfo Nel Bastione di Sant’Anna per ricordare e capire Foto senza tempo A pre sabato 1 luglio a Mondolfo la mo- solutamente inalterata la qualità dell’imstra fotografica “Mondolfo com’era… magine. Sarà piacevole conoscere i singoli immagini senza tempo” allestita nell’in- particolari, indagare nella storia e nel cocantevole cornice del cinquecentesco stume dei nostri antenati di 100 anni fa” Bastione di S.Anna, nel centro del Castel- Ma, a quanto pare, c’è davvero dell’altro. lo. Organizzata dalla Sede di Mondolfo “Sì, dicevamo che sono almeno due le pardell’Archeoclub d’Italia, con la collabo- ticolarità di questa mostra; ora potremo razione dell’Assessorato alla Cultura del vedere delle fotografie mai viste sino ad Comune, la mostra resterà aperta tutte ora, da noi ritrovare in un paziente lavoro le sere, sino a domenica 9 luglio. “Accan- di ricerca negli archivi, che ripropongono to alla pubblicazione di libri con i quali si scorci di Mondolfo che nessuno, a memovuole fare il punto su alcuni aspetti della ria d’uomo, ha forse mai visto, dandoci nostra storia, oppure al restauro di beni così la possibilità di conoscere delle vere culturali per valorizzare quell’immenso chicche storiche, per gli appassionati delpatrimonio che conserva Mondolfo, ecco la civiltà del nostro Comune”. che la mostra fotografica consente let- La mostra, grazie all’apporto dei volontateralmente di rivedere la nostra città, il ri dell’Archeoclub, resterà aperta tutte le nostro Castello il nostro territorio con gli sere con orario 21-23 sino a domenica 9 occhi degli abitanti del primo ‘900. Le fo- luglio. “Sarà l’Assessore alla Cultura Lautografie sono una importante fonte docu- ra Servadio – ha concluso Paolinelli – ad mentaria per la ricostruzione della nostra inaugurare la mostra sabato 1 luglio alle storia: il modo di vivere degli abitanti ad ore 21,15 al Bastione; avremo con noi anesempio, l’economia che caratterizzava il che Francesco De Luca, il fotografo che nostro comune, nonché l’architettura ed ha curato la stampa di queste foto e che il pubblico ornato. La nostra mostra cre- ci spiegherà la speciale tecnica utilizzata diamo si distingua per almeno due aspetti nella loro riproduzione”. singolari: da un lato le dimensioni delle L’ingresso alla mostra, resa possibile anfoto che verranno esposte nelle misure che grazia alla sponsorizzazione di Aset ‘giganti’ di cm. 100x70; saranno grandi, Servizi, è gratuito; per informazioni: arcioè, come dei manifesti e verranno rea- [email protected] lizzate con una tecnica all’avanguardia che permette di conservate in maniera asAlessandro Berluti 12 29 giugno 2006 Cultura idee In sintesi come è evoluto il concetto di pace nel pensiero e nella tradizione cristiana C’era una volta l’idea di pace L a comunità cristiana vive nella storia e nella storia si fa carico dei problemi e porta i segni dei limiti umani; così di fronte all’idea di pace rispecchia la diversità delle varie situazioni vissute. All’inizio l’annuncio evangelico genera un netto rifiuto della guerra. La prima testimonianza di questa decisione è quella di Celso che risale all’anno 177: “se tutti facessero come voi... nulla impedirebbe che tutta la terra diventasse preda dei barbari”. Fintanto che il servizio militare è libero, non ci sono problemi, le tensioni sorgono quando diventa obbligatorio. Alcuni lo rifiutano nettamente come incompatibile con il messaggio evangelico a costo del martirio, come Massimiliano che ripete insistentemente: “Cristianus sum mihi non licet militari” (sono cristiano e non mi è lecito combattere). Altri, per lo più convertiti mentre svolgevano il servizio militare, continuano il loro impegno fintanto che non venga loro richiesto di uccidere e di prestare culto all’imperatore. Ippolito nella “Tradizione apostolica” scrive: “Il soldato subalterno non ucciderà nessuno. Se egli riceve l’ordine, non lo dovrà eseguire, e non presterà giuramento. Se egli rifiuta sarà scomunicato”. La stessa presa di posizione la troviamo in Tertuliano, mentre Origene rispondendo a Celso afferma che anche i cristiani combattono per l’imperatore contro i barbari con le armi della preghiera... “ottano attraverso preghiere inviate a Dio per coloro che si battono giustamente”. Compare per la prima volta un cenno alla “guerra giusta”, come pure la divisione dei ruoli che poi caratterizzerà la società feudale: orantes, belligerantes, cui si aggiungeranno i laborantes. Lattanzio durante la persecuzione di Diocleziano ripete il divieto di uccidere e quindi di fare il soldato, ma quando Costantino diventa imperatore, vede nel suo esercito l’esecutore dei piani di Dio. Con Costantino avviene un radicale capovolgimento della posizione tradizionale: le sorti dell’impero e le sorti della chiesa si sovrappongono, per cui le armi dell’esercito imperiale difendono ed espandono la fede, mentre la fede giustifica e rafforza l’impegno delle armi: lo spirito evangelico si stempera nel realismo politico, al posto della profezia di pace comincia l’elaborazione teologica della guerra, che distingue tra guerra giusta e ingiusta, cerca di contenerne la violenza, ma la rende doverosa e sacra quando è al servizio della fede. Ambrogio nel De officis afferma: “la forza che in guerra difende la patria dai barbari e in pace protegge i deboli dai briganti, è tutta animata dalla giustizia”, tuttavia conserva il divieto di usare le armi per i chierici: la contrapposizione che prima esisteva tra cristiani e pagani ora caratterizza la distinzione tra chierici e laici. I chierici debbono attendere alla perfezione cristiana, i laici debbono farsi carico delle incombenze di questo mondo. La forza profetica del vangelo viene circoscritta in un ghetto, mentre la storia scorre altrove. Agostino con la sua autorità teologica definisce la questione che rimarrà immutata per secoli. La guerra è giusta se rispetta tre condizioni: l’autorità legittima che la dichiara, la causa giusta, l’intenzione retta; in somma si fa la guerra per avere la pace dell’impero, della cristianità, del mondo intero. Vittorio Mencucci Libri E’ in libreria l’ultima novità del Centro Ambrosiano: il vescovo emerito di Milano, testimone d’eccezione del “secolo breve” Carlo Maria Martini e il suo Novecento E ’ in libreria in questi giorni l’ultima novità del Cen- lettori tratti di Martini forse ancora sconosciuti. L’inter- vo ho vissuto soprattutto un impegno: cercare in ogni tro Ambrosiano: “Il mio Novecento” di Carlo Maria vistato, che si dice “lieto” di raccontare le sue esperienze occasione - in ogni incontro di laici, di preti, di consigli Martini. Il testo è tratto dall’omonima trasmissione an- del ’900 “proprio dalla città di Gerusalemme”, ripercorre pastorali, di gruppi di giovani - di spiegare la Parola”. data in onda su Rai3. Protagonista dell’ultima puntata la sua vita in 26 tappe, dall’infanzia fino a oggi. I primi tempi non sono facili. “Il terrorismo è un capiera appunto l’arcivescovo emerito di Milano, intervista- A 17 anni entra nella Compagnia di Gesù a Cuneo. “Una tolo assai doloroso della mia permanenza a Milano”, to al Pontificio Istituto Biblico di Gerusalemme. formazione che ricordo con particolare gratitudine”, dice, ammette. Accenna al sequestro di Aldo Moro e alla Il 30 agosto scorso è andata in onda su Rai3 l’ultima “perché da una parte era molto severa, austerissima, dal- drammatica strage alla Banca dell’Agricoltura in piazza puntata della serie “Il mio Novecento” a cura di Luigi l’altra era una formazione alla libertà”. Dopo l’ordinazio- Fontana, ma ricorda personalmente l’uccisione del giuBizzarri e Nicola Vicenti. Protagonista della serata era ne inizia l’attività pastorale a Chieri e insegna teologia dice Guido Galli in Statale e quella del giornalista Wall’arcivescovo emerito di Milano , il cardinale Carlo Ma- fondamentale. In seguito diventa docente di Scrittura ter Tobagi… Oltre ad ammirare «il coraggio della gente ria Martini, intervistato al Pontificio Istituto Biblico di e poi rettore del Pontificio Istituto Biblico a Roma; più che non mollò e andò avanti», l’allora arcivescovo aveva Gerusalemme. frequenti sono i viaggi a Gerusalemme. “Il Concilio fu “la possibilità di visitare in carcere i terroristi, i brigatiDurante l’intera trasmissione, dal tono cordiale e pro- un momento straordinario”, spiega Martini, “per me sti, gli ex terroristi”. Egli cercò sempre “di comprendere fondo al tempo stesso, il Cardinale ha raccontato di sé personalmente e per tanti, forse quello più bello della un po’ il loro mondo”. Martini racconta dei suoi incontri e del contesto in cui ha vissuto, offrendo uno spaccato mia vita, quello in cui si poteva ripensare, rilanciare e con Bultmann, Cullmann e del suo costante impegno del Novecento, per certi versi già noto, ma visto dal suo riproporre, in cui si sentiva vibrare una scioltezza, una per l’ecumenismo. Parla dei suoi numerosi viaggi, anpunto di vista. Il lungo monologo è diventato un libro, libertà di parola, una capacità di penetrazione nuova”. che quelli intercontinentali in Giappone e in India, fino pubblicato dal Centro Ambrosiano, che ha mantenuto il Conosce Karol Wojtyla, quando era arcivescovo di Cra- alla sua attuale dimora: Gerusalemme. “È una città dove titolo della trasmissione “Il mio Novecento” (84 pagine, covia e incontra spesso Paolo VI. Papa Giovanni Paolo la Parola di Dio e la dignità umana si collegano stretta11 euro) e arricchito da molte fotografie, anche inedite. II lo consacra vescovo il 6 gennaio 1980 nella Basilica di mente”. Un testo elegante, che si legge in un soffio, svelando ai San Pietro e gli affida la Chiesa di Milano. “Da vescoLuisa Bove arte Un tesoro d’arte nella Diocesi di Senigallia Bibbia e Corano IL LIBRO di Joachim Gnilka Il noto biblista cattolico Joachim Gnilka affronta il tema del dialogo tra Islam e Cristianesimo mettendo a confronto Bibbia e Corano. Nella sua lettura, alla ricerca di punti di contatto e di distanza, l’autore esamina la concezione dell’uomo, l’immagine di Dio che rispecchiano, le affermazioni sulla figura e il ruolo di Maometto e di Gesù, le caratteristiche della fede e della morale delineate nei due “testi sacri”. Un aiuto alla conoscenza reciproca delle due religioni in un saggio che si rivolge a “specialisti” di vari campi: esegesi, dialogo interreligioso, accoglienza di emigrati di religione islamica e a chiunque abbia interesse ad approfondire questo tema sempre più attuale. Àncora edizioni Pag. 192 - Euro 15,00 Aperta la Pinacoteca E ’ riaperta la Pinacoteca Diocesana di mossa dalla nostra Pinacoteca”. Quando Arte Sacra di Senigallia, per una sta- una mostra diventa occasione di riscopergione estiva che si annuncia ricca di ap- ta e rivalutazione di un bene. “Al momenpuntamenti culturali per il museo allestito to di collocare l’opera in mostra ed effetnell’”Appartamento del Cardinale” presso tuare i primissimi interventi conservativi il Palazzo Vescovile. La riapertura, infat- – prosegue don Domenico – abbiamo inti, è subito contrassegnata dall’inizio di fatti potuto scoprire con grande meraviun grande ed importante restauro. Grazie glia l’autore dell’olio su tela, permettendo all’intervento della Fondazione Cassa di così un recupero che oggi giunge a comRisparmio di Jesi, infatti, è stato affidato pimento grazie al restauro cofinanziato al laboratorio “Il Compasso” del prof. Mi- dalla Fondazione Carjesi”. La Pinacoteca chele Papi di Urbino il restauro della tela resta aperta tutti i mercoledì e domenica raffigurante “L’Immacolata Concezione ed sera dalle ore 21 alle ore 24, ed il sabato i Santi Benedetto e San Michele Arcange- pomeriggio dalle ore 16,30 alle ore 19,30. lo”. “Il restauro che prende ora avvio, sotto L’ingresso è gratuito. la direzione della Soprintendenza per il A.B. Pa-trimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico delle Marche – spiega don Domenico Pasquini, responsabile diocesano dei beni culturali – segna il recupero di una preziosa opera cinquecentesca, una tela dalle dimensioni notevoli di cm. 292x185. Si tratta, infatti, di un dipinto di Ercole Ramazzani da Arcevia, datata 1595 e che è stata ricollegata all’Autore solo nel 2004, proprio in occasione della mostra “Tutta Bella” dedicata al centenario del dogma dell’Immacolata Concezione pro- Kennedy rock festival a Marotta D omenica 2 luglio, a Marotta, si terrà la seconda edizione del Kennedy Rock Festival, sette gruppi locali saliranno sul palco allestito presso Piazza Kennedy per una serata rock! L’idea di un concerto rock all’aperto è nata dai giovani che frequentano il Centro Documentazione e Musica di Marotta, un luogo dove è possibile ascoltare cd musicali e suonare la propria musica nelle sale prove messe a disposizione dal Comune di Mondolfo. I partecipanti saranno: Borghetti Bugaron Band (rock in dialetto fanese); The Perticars (cover rock ‘n’ roll); Work In Progress (cover punk + brani propri); Attenti Al Gallo (brani propri punk); The Fratz (cover hard rock); Doors In The Void (tributo ai Black Sabbat); Rari Ramarri Rurali (musica in dialetto metaurense). Inizio ore 20.30 con ingresso gratuito. 29 giugno 2006 Spettacolo cinema La “Mostra del Nuovo cinema di Pesaro” parla argentino Tango e pellicole E ’ in corso di svolgimento a Pesaro, fin al 2 luglio, la 42° Mostra Internazionale del Nuovo Cinema; quest’anno la mostra si occuperà del cinema argentino del terzo millennio, in collaborazione con Incaa (Instituto Nacional de Cine y Artes Audiovisuales) e Ambasciata d’Argentina. La Mostra è nata come vetrina del nuovo cinema. Nei primi anni ha presentato e fatto conoscere tutte le principali esperienze legate alle Nouvelles Vagues degli anni Sessanta e Settanta: il nuovo cinema esploso in Europa occidentale e orientale, ma anche in America latina e in Oriente - retrospettiva sulle nuove correnti del cinema giapponese. Il Festival ha mostrato in anteprima opere di autori diventati poi internazionalmente noti (Nagisa Oshima, Lino Brocka, Glauber Rocha, Ray Guerra, Raoul Ruiz, ecc.) e ha ospitato storici incontri e dibattiti cui hanno partecipato Roland Barthes, Christian Metz, Umberto Eco e Pier Paolo Pasolini. Più recentemente, la Mostra si è dedicata alla scoperta di cinematografie emergenti: ha portato alla ribalta paesi come Cina, Taiwan, Hong Kong, Iran e ha indagato il cinema europeo del métissage. Sempre centrale è poi l’attenzione per gli autori che sperimentano nuovi linguaggi e forme espressive personali: da Chantal Akerman a Michael Snow. www.pesarofilmfest.it/ Proiezioni serali a “cielo aperto” nella piazza principale di Pesaro Otto film saranno in anteprima nazionale e coniugheranno la qualità, secondo la tradizione pesarese, con la capacità di rivolgersi ad un vasto pubblico. Dopo il successo delle scorse edizioni continuerà il coinvolgimento degli spettatori che premieranno il miglior film, assegnando il “Premio del pubblico”. • Grand Luncheonette di Peter Sillen, Usa • Derecho de familia di Daniel Burman, Argentina/Spagna • El Método di Marcelo Piñeyro, Spagna/ Argentina/Italia • Zhmurki (Dead Man’s Bluff) di Alexei Balabanov, Russia • Perduto amor di Franco Battiato, Italia • Reflections di Yao Hung-I, Taiwan • Eden di Michael Hoffman, Germania• Ça Brûledi Claire Simon, Francia • Anche libero va bene di Kim Rossi Stuart, Italia il taccuin di Tullio Piersantelli MOSTRE Sant’Angelo in Vado - In occasione Fabriano - Spedale di Santa Maria del terzo centenario della nascita di Buon Gesù, Piazza San Giovanni, “Gen- Papa Clemente XIV (al secolo Giovan tile Da Fabriano e l’altro Rinascimento”, Vincenzo Antonio Ganganelli nato a una grande mostra internazionale di Santarcangelo di Romagna da famiuno dei protagonisti assoluti dell’arte glia Vadese), l’Assessorato alla Cultura del ‘400 Informazioni: 199199111. 1. del Comune di Sant’Angelo in Vado ha Arcevia - Chiostro San Francesco mo- allestito la mostra tematica dal titolo stra di Edgardo Mannucci, fino al 30 “Clemente XIV e il suo tempo” che proagosto 2006. seguirà fino al 29 Ottobre 2006. Camerino - “Il rinascimento scolpito”. Arcevia - A Palazzo di Arcevia, presCon una straordinaria rassegna di scul- so la Tenuta San Settimio, Francesca tura lignea, Camerino propone, dopo Romana Bartoletti in mostra 15 opere la grande mostra del 2002 sulla pittura décollages (opere originali e multiple), del Quattrocento, una nuova esposi- dedicati al Grande Cinema, eseguite zione sulla sorprendente produzione personalmente dal maestro Mimmo artistica del suo Rinascimento. Le cin- Rotella poco prima della sua scomparquanta opere raccolte per l’occasione sa, avvenuta lo scorso 8 gennaio . Tutti sono presentate per la prima volta in i décollages sono stati eseguiti uno ad una mostra che restituisce i profili di uno dal Maestro con la tecnica dello alcuni maestri del legno e cerca di far strappo manuale. Il titolo della mostra luce su una pagina d’arte da scoprire. è : “Rotella tra Sogno e Mito”. Settimanale della Diocesi di Senigallia Piazza Garibaldi, 3 - 60019 Senigallia (An) Tel. 071/64578 - Fax 071/7914132 e-mail:[email protected] sito:www.vocemisena.it Direttore editoriale: Gesualdo Purziani Direttore responsabile: Giuseppe Cionchi Redazione: Laura Mandolini, Tullio Piersantelli, Rosaria Cenerelli, Giancarlo Mazzotti Collaboratori: Alessandro Berluti, Fabrizio Chiappetti, Roberto Ferretti, Luca Giancarli, Anna Gobbetti, Elvio Grossi, Simone Mandolini, Roberto Mancini, Leonardo Marcheselli, Vittorio Mencucci, Giuseppe Nicoli, Leonardo Pasqualini, Michele Pinto, Stefania Sbriscia, Giorgio Silvestri, Luciano Sole, Federica Spinozzi, Ilario Taus, Raoul Mancinelli, Umberto Martinelli. Tecnici: Speranza Brocchini, Daniele Guidarelli, Anna Maria Roberti, Mariannina Puerini, Pietro Scattolini Realizzazione grafica e stampa: Galeati Industrie Grafiche S.p.A. - Imola (www.galeati.it) Tiratura:4000 copie Abbonamento annuo ordinario: € 35 da versare sul cc.postale n. 10514602 Come sta il cinema italiano? A cura di Vito Zagarrio, il 20esimo Evento Speciale, in collaborazione con la Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia-Cineteca Nazionale, sarà dedicato ad una mappatura degli esordienti nel recente cinema italiano. Una cinematografia contemporanea, quella degli ultimi cinque anni, spesso bistrattata ma che grazie ad uno sguardo d’insieme e organico dimostra una forza e una vitalità poco conosciuta. Accanto ad autori già consolidati come Paolo Sorrentino, Vincenzo Marra, Daniele Gaglianone, Genovese e Miniero, Daniele Vicari, Eros Puglielli, Saverio Costanzo, Alex Infascelli, Stefano Rulli, la retrospettiva vuole segnalare i lavori di tanti registi che ancora non hanno trovato una giusta dimensione critica. Una verifica sullo stato attuale della nostra cinematografia accompagnata da incontri quotidiani con gli autori di tutti i film proposti, da una tavola rotonda conclusiva e da un volume di studio edito presso Marsilio che illustrerà attraverso i saggi di autorevoli critici e storici del cinema (tra gli altri, Franco Montini, Francesco Casetti, Adriano Aprà, Gianni Canova, Mario Sesti, Giovanni Spagnoletti, Callisto Cosulich, Paolo D’Agostini, Stefano Martina, Fabio Bo, Barbara Corsi, Roberto Nepoti, Carlo Tagliabue, Cristiana Paternò, Jean Gili, Alain Bichon, Robert Sklar) i vari aspetti e temi del nuovo cinema italiano. 13 percorsi museali/1 Aree e siti archeologici da visistare P artirono dalla vittoria di Sentinum (295 a. C.) la colonizzazione romana delle Marche e la diffusione dei suoi ordinamenti, delle sue tradizioni e della sua cultura verso le latitudini settentrionali. L’eco di quell’impresa e delle sue conseguenze risuona tuttora nel Parco Archeologico di Sentinum (Sassoferrato), la cui visita risulta suddivisa in due parti: in quella più antica, di epoca repubblicana, sono visibili i resti di un impianto termale, di una fonderia ed alcuni bei tratti di strada basolata, mentre in quella più recente, di età imperiale, insiste una monumentale costruzione, identificata come struttura di accoglienza per i viandanti e caratterizzata da un enorme complesso termale ed un grande corte ad uso ginnico. Effetto quasi immediato del successo militare conseguito a Sentinum è la conquista dell’Ager Gallicus, ove verso il tramonto del III secolo a.C. i romani fondarono Suasa ( Castelleone di Suasa). Il Parco Archeologico di Suasa si contraddistingue per l’unitarietà architettonica e la raffinatezza artistica dei mosaici della domus dei Coiedii, sublime esempio di residenza signorile sopravissuta, almeno a livello superficiale, alle insidie del tempo. I materiali rinvenuti nella domus e in altri versanti di scavo della città romana costituiscono il percorso espositivo del Museo Civico Archeologico ‘Alvaro Casagrande’, ove fanno aggio le pitture parietali di ogni stile e secolo proveniente dall’abitazione patrizia di Suasa. Più articolata risulta la cronologia abbracciata dalle collezioni archeologiche di Jesi, Matelica e Arcevia.Il Museo Civico Archeologico di Jesi e del Territorio raccoglie materiali di epoca preistorica, protostorica (civiltà picena) e romana, proveniente sia dalla città di Aesis che dalla media valle dell’Esino. Su tutti spiccano il lapis aesinensis ( documento epigrafico con informazioni sulla viabilità nell’Italia centrale) ed un importante complesso di statue e ritratti di età giulio-claudia, come i busti di Augusto, Tiberio e la statua della Buona Fortuna. A Matelica il percorso espositivo del Museo Archeologico parte dai piceni per proseguire con testimonianze di epoca romana e terminare con i manufatti in ceramica medievale e rinascimentale. Entrando nelle sale del Museo Archeologico Statale di Arcevia si respira invece un’atmosfera essenzialmente preistorica: dagli strumenti litici del Paleolitico superiore (Ponte di Pietra) e dell’Eneolitico ( fossato difensivo di Conelle) si passa ai reperti del Bronzo finale e agli splendidi corredi funerari e agli oggetti di culto di Montefortino ( IV – II secolo a.C.) N. verde 800.439392 EVENTI La Box Marche propone una rassegna musicale Musica in scatola S uoninBox” è la rassegna di spettacoli organizzata dalla Boxmarche e che avrà come scenario piazza Baldassarri, lo spazio inaugurato lo scorso anno all’interno dell’area dello stabilimento di via San Vincenzo e dedicato a uno dei fondatori dell’azienda e le Fonti di Corinaldo, suggestivo complesso architettonico, ricco di tradizioni e di storia. Dopo gli appuntamenti inaugurali del 30 giugno con “Vocals”, un concerto acustico-vocale di musica leggera italiana e il “Concerto per Mozart”, immancabile tributo al grande compositore austriaco, del quale quest’anno si celebra il 250° anniversario dalla nascita con l’Orchestra da camera della scuola “Giovan Battista Pergolesi” di Jesi e l’attore Luca Violini quale voce narrante, il programma va avanti. Il 7 luglio si torna in piazza Baldassarri con “Sband&Friends”, musica italiana degli anni Sessanta e oltre, eseguita da un gruppo di musicisti per diletto, professionisti che per una serata lasciano a casa giacca e cravatta per lanciarsi sul pentagramma. Sull’onda, è il caso di dirlo, del successo avuto negli anni passati, il 21 luglio torna il “Concerto per parole e acqua”, questa volta con la pianista Laura Pesaresi e la voce di Lucia Porfiri. La musica rock, in particolare quella dei Queen interpretata dal gruppo Concerto Rock Korona, irromperà in piazza Baldassari il 28 luglio. Infine il jazz per concludere la rassegna, con la serata affidata al “Round Jazz”, gruppo di musicisti corinaldesi, che già ha saputo conquistarsi un posto di rilievo nel panorama musicale non soltanto marchigiano. Cucina dei Duchi a Senigallia L a cucina delle corti rinascimentali è un laboratorio effervescente in cui i cuochi trasformano l’attività culinaria in una vera e propria arte della messa in scena. Riuscire a coniugare lo splendore della cucina rinascimentale con le invenzioni dei grandi chef della Terra del Duca, sperimentando saperi e sapori, intrecciando culture, usi e costumi di un territorio e della sua storia, è la sfida dell’iniziativa “A Tavola con i Duchi” promossa dai Comuni di Urbino, Senigallia, Gubbio e Pesaro, uniti nel consorzio “La Terra del Duca”. Oltre a costituire la base dei banchetti rinascimentali, le ricette degli chef verranno riproposte nei ristoranti degli chef protagonisti dell’iniziativa. Un’occasione ulteriore per vistare “La Terra del Duca”, dove buona cucina, qualità dell’ambiente e beni culturali si sposano in un connubio perfetto. Il modo di essere di questa terra ricca di testimonianze artistiche è permeato ancora da una genuinità antica. I suoi prodotti rappresentano il meglio dell’enogastronomia italiana e l’eccellenza dei suoi chef assurge essa stessa ad opera d’arte. Dopo aver toccato tutte le città della Terra dei Duchio l’evento approderà a Senigallia il 3 luglio per la serata conclusiva. I banchetti stanno registrando il tutto esaurito, con prenotazioni da ogni dove ed un fortissimo interesse da parte della stampa nazionale e specializzata. Alessandro Picc inini 14 29 giugno 2006 Sport calcio: Poche le notizie che trapelano da via Perilli Si lavora nel silenzio utto rimane nel vago, nulla trapela da Via Perilli, nessuna notizia viene rilasciata circa la composizione del nuovo direttivo, tanto meno per quanto riguarda la formazione della squadra che dovrà affrontare il prossimo campionato d’Eccellenza. Quello che siamo riusciti a reperire, lo riportiamo a titolo informativo ma senza i carismi dell’ufficialità. Sappiamo che qualcuno della Società ha avvicinato l’ex assessore comunale dott. Nardella per offrirgli la presidenza della Vigor ma lo stesso, per motivi di lavoro, ha gradito sì l’invito ma l’ha declinato. Allora l’unica soluzione che rimane è quella di affidare l’importante carica a Valentino Mandolini, che ben difficilmente accetterà constatato che, quale presidente della Coop Cooperative, non avrà il tempo sufficiente da dedicare alla Vigor. Come si comprende, la soluzione non è facile da risolvere. Si parla di una persona di fuori Senigallia, ma sono solo illazioni. Si dice anche che per risolvere l’eventuale problema si dovrebbe formare un consiglio direttivo di tre/quattro elementi con pari responsabilità e fintanto che non si trova uno o più responsabili, la Società non può prendere alcuna iniziativa. Per quanto riguarda la squadra, il direttore sportivo Scarpini sta sondando il terreno per l’acquisto di alcuni elementi da sostituire ai partenti: Polverari e Pandolfi, accasatisi presso la Biagio Nazzaro di Chiaravalle, di Malaccari che non verrà riconfermato, di Giorgetti che attaccherà le scarpette al chiodo chiudendo la carriera da calciatore. Forse intraprenderà quella di allenatore. Montanari ha tutta l’intenzione di restare, mentre per il giovane Bertozzini si attende qualche richiesta da parte di società di serie superiore (si dice il Tolentino). Il non più giovane Goldoni rimarrà ancora alla guida della difesa vigorina, se non altro per arrivare alla fatidica soglia di 400 presenze con la maglia rossoblu. Attualmente è a quota 390. Di sicuro la società confermerà tutti i restanti giovani della passata stagione, sempre che accettino i nuovi parametri che la Vigor si è imposta: vale a dire la diminuzione dello stipendio, constatato il diminuito badget a disposizione del direttivo. Sappiamo che Scarpini ha interpellato l’attaccante Ghilardi del Pergola per portarlo a Senigallia. Al momento non si è fatto nulla data la richiesta troppo onerosa. Il portiere Moroni ha riconfermato la sua presenza fra i pali. Così al momento stanno le cose: poche le notizie, poche le prese di posizione da parte di chi ha la responsabilità della società. Speriamo di non arrivare all’ultimo momento senza nulla di costruttivo. D CICLISMO T Miseni nel giro di Pesaro e Urbino Giancarlo Mazzotti basket senigalliese: goldengas Riparte il lavoro di squadra E ’ trascorsa appena una settimana da quando si è sentita la voce del presidente Moroni che ha richiesto nuove forze economiche da immettere nella società. La prima decisione è stata presa ed è quella della riconferma alla guida della squadra del coach Piero Bianchi (foto). Sarà quindi di nuovo il tecnico abruzzese a guidare la compagine biancorossa, che tanto bene ha fatto nell’esaltante finale di campionato quando, assieme ai suoi ragazzi, ha raggiunto la salvezza battendo il Riva del Garda in due incontri mozzafiato. Bianchi si è detto felicissimo che la dirigenza senigalliese l’abbia di nuovo scelto, così facendo potrà proseguire nel lavoro intrapreso quest’anno. Altre società si erano proposte per ingaggiare il tecnico ma lui non si è sentito di abbandonare un lavoro appena iniziato in una società seria, quale si è dimostrata la pallacanestro Senigallia. Si sa che la dirigenza è già al lavoro per allestire il nuovo organico da affidare a Bianchi per il prossimo campionato. Un impegno non indifferente se si considera che il prossimo anno le retrocessioni non saranno più due ma quattro per ogni girone. La squadra dovrà dunque essere rinforzata, incominciando a riconfermare tutti quelli della passata stagione ed inserendo altri elementi di provato valore. I primi dovranno essere i lunghi: il capitano Panichi e Pazzi, due elementi purtroppo contesi sul mercato e non facili da riconfermare; poi a seguire tutti gli altri. G.M. sport e vacanze sull’appennino modenese Vigorini a Sestola S aranno almeno cinquanta, come ci ha confermato il presidente del sodalizio organizzatore Rino Frulla, i giovani calciatori che partiranno da Senigallia il prossimo 2 luglio per lo stage estivo promosso dalla Us Vigorina a Sestola, nel modenese. L’esperienza prevede otto giorni di formazione sportiva e vacanza insieme, sugli eccellenti campi messi a disposizione del club senigalliese dall’Amministrazione comunale di Sestola. I partecipanti seguiranno lezioni di addestramento tecnico, metteranno in pratica le nozioni apprese durante gli stage partecipando a gare di calcetto, ma trascorreranno anche momenti di autentico relax con tonificanti passeggiate nel clima appenninico, nuotate in piscina, e una infinità di altre occasioni di aggregazione. Lo staff tecnico è affidabile e qualificato. Ne faranno parte l’ex portiere di Inter, Piacenza e Siena Roberto Busi, l’ex giocatore di Catania, Modena, Spezia, Ternana e Ravenna Marino D’Aloisio, l’allenatore della squadra regionale allievi della Vigor Francesco Baldarelli, il responsabile della attività di base della Us Vigorina Roberto Riccardi ed i tecnici Giovanni Spinelli (attività di base Eurocesanense), Domenico Spadone (giovanissimi Vigorina) e Stefano Solazzi (attività di base Victoria Brugnetto). Per quel che concerne l’aspetto fisioterapico sarà nel gruppo anche Massimo D’Ambrosio. Raoul Mancinelli omenica prossima, il Giro della Provincia di Pesaro e Urbino si disputerà per la 24^ volta. In carovana saranno i qualificati élite-under 23, agli ordini del regista Leandro Romani, l’effervescente “Leone della Val del Foglia”, che ha concepito la scenografica maratona, la quale guarda già alle nozze d’argento. I ciclofili miseni sono in prima linea nella fase di preparazione-promozione della manifestazione. Come l’anno scorso, all’offensiva saranno i ciclisti verde-rosa acceso del Massi Team - Euronics Cerioni - Nazionale Elettronica - Tecnobike. Partenza: Morciola di Colbordolo (Centro Commerciale “Le Cento Vetrine”). Arrivo: Bottega. Tetto della corsa: Urbino (quota 410 metri slm) al km 29,6. Transito a Pesaro: km 73,40. Ultimo scoglio: posizionato a Colbordolo (13 km dalla conclusione). In sede di vernice, l’ingegner Luigi Mariotti (primo collaboratore di Romani, insieme all’avvocato Carlo Maggioli e a Cinzia Ancori), ha illustrato le caratteristiche del nuovo tracciato di km 161,700: adatto ai fondisti in confidenza con i saliscendi. Lo spettacolo, sostenuto da una forte visibilità, sarà ancora di alto livello. A curare la fotografia della kermesse: Michele Parasacchi (Fotovideo 2000). L’albo d’oro ed i protagonisti della storia “girina” attestano lo spessore della corsa (Perez Cuapio, Illiano, Bettini, Cipollini, Pantani, Moser, Vandi, Mazzantini…) Pianello Cingolani nella Città della Fortuna I giovanissimi del G.S.PianelloCicli Cingolani sono stati coprotagonisti nella Città della Fortuna, la cui kermesse promozionale portava la sicura firma dell’Alma Juventus Fano. I primi complimenti ai verdissimi piceni sono venuti dai membri della Commissione Regionale Giovanissimi: Gianfranco Mancinelli, Mauro Fuschi, Roberto Lucchetti, Mauro Papetta. Il circuito ciclistico “Enzo Marconi” di Fano ha visto 164 verdissimi dai 7 ai 12 anni impegnati nel “5° Trofeo Tecnogessi - 2° Trofeo Croce Azzurra - Memorial G. Giovannelli”, valido quale 3^ prova del Campionato Marchigiano Società. Ecco il quadro dei risultati. Maschili G1: 1.Carboni Lorenzo; 2.Ceci Alfonso; 3.Meschini Riccardo. G2: 1.Angelici Pietro; 2.Marinozzi Alessandro; 3.Polidori Alessandro. G3: 1.Nepa Christian; 2.Kasozi Giovanni; 3.De Luca Massimiliano. G4: 1.Rocchetti Filippo ; 2.Azzolini Andrea; 3.Tomassini Andrea. G5: 1.Occhialini Matteo; 2.Passarini Giorgio; 3.Cingolani Marco. G6: 1.Dell’Onte Michael; 2.Di Paolo Dario; 3.Catena Francesco. Femminili G1: 1. Luzi Kessi; 2.Carbonari Anastasia; 3.Cesarini Ilenia. G2: 1.Talevi Valentina; 2. Quagliani Agnese; 3. Kasozi Sara. G3: 1. Papetta Jennj; 2.Angelici Laura; 3. Rossini Alice. G4: 1.Mozzoni Celeste; 2.Guiducci Agnese; 3.Capponi Federica. G5: 1.Sartini Sharon; 2.Mitillo Lorena; 3.Cardinali Martina. G6: 1.Cola Martina; 2.Rinaldi Katia; 3.Torresi Ilaria. Memorial Adriano De Zan tricolore udacino Il Campionato Italiano Cicloturistico di Fondo Udace Csain per il secondo anno consecutivo ha dato forma ad un’applaudita prova tricolore sull’asfalto elpidiense. La Fondo delle Due Province ha raddoppiato così soddisfacentemente, mentre il Memorial Adriano De Zan ha collezionato la quinta presenza nel calendario amatoriale che conta. A Casette d’Ete, il trofeo più prestigioso è stato conquistato dal Ciclo 2001. A quattro lunghezze ha chiuso il G.S. Le Scalette Alpha - VPM. Doppia la distanza (100 e 55 km) per i 103 cicloturisti (degna quantità, nella giornata delle varie manifestazioni concomitanti), che hanno interpretato l’evento “alla francese” (partenze libere). Il nucleo organizzatore, G.C. Adriano De Zan, ha operato nella propria congrua interezza, sui ritmi scanditi dal “CicloPatron” Bruno Lattanzi e dal presidente Bruno Galletta. Umberto Martinelli Fotovideo 2000: Luigi Mariotti al microfono di Tvrs Calcetto sulla spiaggia S i è concluso il primo Torneo di “Grattachecca” è risultato, invece, Calcetto quattro contro quattro il “miglior portiere”. Un bilancio dei Bagni Giuliana n°12. La squadra più che positivo quello registrato “Ombrollone 36” si è aggiudicata il dall’organizzazione. Tante, infatti, primo posto. La formazione com- le squadre che si sono contese la posta da Mattia Fuligna, Michele vittoria e tutte di ottimo livello. Le Bartolucci, Filippo Cantarini, Si- notevoli doti tecniche di molti giomone Cantarini, Federico Contini catori hanno portato il torneo ad e Federico Rasicci ha sbaragliato le un livello alto: si sono visti numeri altre squadre in gara. Al secondo e prestazioni davvero sorprendenposto si è posizionata la squadra ti. Anche il pubblico ha contribuito “Grattachecca”, seguita dai “Bar Ri- alla felice riuscita del torneo; nelle beca Yoga Mohito”. Un premio è fasi finali, infatti, non sono mancaandato anche alla quarta squadra ti amici, supporters e passanti che classificata, ovvero i “Deportivo Le hanno assistito alle partite. Carogne”. Ai Bagni Giuliana è in arrivo un alAltri premi sono stati assegnati tro evento sportivo importante, ovai giocatori che si sono distinti in vero lo “storico” Torneo di Calciocampo per le loro qualità tecniche: tennis “Città di Senigallia”, giunto Giacomo Cercaci del “Bar Ribeca quest’anno alla sua diciannovesima Yoga Mohito” ha conquistato il ti- edizione. A partire dal 3 luglio sarà tolo di “miglior giocatore”, mentre possibile assistere a veri e propri Michele Bartolucci direttamen- momenti di spettacolo. Nato tanti te dai vincenti “Ombrellone 36”, anni fa nella Spiaggia di Velluto, il con più di 30 gol segnati, è stato Torneo si è poi trasferito nel campo premiato come capocannoniere. in erba sintetica dei Bagni Giuliana. Giovanni Polverari della squadra G.M. 29 giugno 2006 penultima LA PAROLA Il Dio che ama la vita DI DIO N 18 GIUGNO 2006 XIII domenica del Tempo ordinario Sap 1,13-15; 2,23-24 Salmo 29 2Cor 8,7.9.13-15 Marco 5,21-43 a cura di Suor M. Giuseppina Pisano domenicana on t’importa che moriamo?” avevano pone alla nostra considerazione, pur essengridato i discepoli, in preda al panico, do dei fatti strepitosi, non si fermano al semdurante l’improvvisa tempesta del lago, e plice prodigio, ma ci rivelano, con la divinità Gesù, prima di sedare il vento e l’acqua, ave- di Gesù, la sua compassione per ogni dolore, va risposto: “...ancora non credete?”. e la necessità di fondare il rapporto con Dio Anche in questa domenica, il racconto di sulla fede che salva. Marco ci fa incontrare due personaggi biso- “Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace e gnosi d’aiuto, un uomo, sgomento di fronte sii guarita dal tuo male”; con queste parole, all’imminente morte della sua giovane figlia, Gesù risana la donna, riferendo la guarigioe una donna, colpita da anni da una peno- ne alla fede, “la tua fede”. sa malattia, una di quelle che, nella cultu- Noi non sappiamo niente di quella donna, ra ebraica, era segno di impurità, e, perciò, un povero essere emarginato, anonimo, uticausa di emarginazione. le solo per dare soldi a medici disonesti, una Ancora una volta dovremmo chiederci: ma figura che presto si dissolverà tra la folla; perché? In questa domenica, la risposta la una donna che, forse, aveva soltanto sentito troviamo all’inizio della liturgia della Parola, parlare di questo Rabbi, che predicava uguanel breve passo del libro della Sapienza, che glianza, perdono, amore, e, nella sua angocosì recita: “Dio non ha creato la morte, e scia, voleva solo avvicinarsi, per toccarne non gode per la rovina dei viventi. Egli infat- il mantello, sempre con la paura di essere ti ha creato tutto per l’esistenza; le creature individuata, lei che doveva tenersi lontana, del mondo sono sane, in esse non c’è vele- per non contaminare gli altri. Ed ecco, che no di morte, né gli inferi regnano sulla terra, questa donna, sembra acquistare, improvviperché la giustizia è immortale. Sì, Dio ha samente un nome: Fede, la fede che libera, e creato l’uomo per l’immortalità; lo fece ad non soltanto dalla malattia e dal dolore, ma immagine della propria natura. Ma la morte salva per la vita eterna. è entrata nel mondo per l’invidia del diavo- La resurrezione della piccola, è un grande lo...”. prodigio, come prodigio fu la resurrezione Il Dio che adoriamo è il Dio della vita, il Pa- di Lazzaro e del figlio della vedova di Naim, dre che non si è arreso di fronte al peccato, ma, dietro al fatto straordinario, c’è già il alla ribellione della sua creatura più bella, discorso della Pasqua, della morte per la tanto che, per riconciliarla a Sé, ha assunto, resurrezione, che, questi episodi sembrano nella persona del Figlio la stessa natura uma- anticipare. “La bambina non è morta, ma na, e, in Lui, si è offerto alla morte, per far dorme...”, aveva detto Gesù, entrando nella risorgere, nella Sua resurrezione, ogni uomo casa, ove le prefiche facevano già il lamento che voglia credere in Colui, che ha vinto il funebre, con pianto ed alte grida; si, la morte peccato, e la morte, e, con essa, ha vinto de- è come un sonno, dal quale ci si risveglia alla finitivamente il dolore. vita eterna, alla luce senza tramonto, nell’ I due miracoli, che il Vangelo di oggi ripro- abbraccio infinito col Padre. indirizzare a: La Voce Misena Piazza Garibaldi, 3 - 60019 Senigallia fax 071.7914132 e-mail: [email protected] i Lettori scrivono... Un santuario particolare I teschi sulla Rotonda Estate: tempo di vacanze, gite, relax. Per questo voglio far conoscere un Santuario che si trova in Umbria, a pochi chilometri da Perugia, dove si venera la “Madonna del bagno”. E’ stato eretto nel 1657 ed è immerso nel verde, raggiungibile da un bellissimo viale attorniato da un parco molto grande nel quale troneggia un immenso albero secolare. Poi ci sono piante e fiori di ogni genere. Innumerevoli miracoli si sono verificati in questo Santuario, come dimostrano gli ex voto che tappezzano la chiesa. L’atmosfera che si respira in questo luogo è densa di tanto misticismo. Le lodi a Dio del serafico fraticello S.Francesco sono nell’aria. E’ senza dubbio una regione che invita alla preghiera, alla pace, al silenzio e all’ascolto di Dio. Sono convinta che questi luoghi, oasi di pace, siano stati creati appositamente da Dio per farci riposare quando il nostro andare si fa più fiacco, quando perdiamo la rotta che conduce a Lui. Durante una visita, mi sembrava che il mio spirito veleggiasse in uno stato di sublimazione e di abbandono, che mente umana non può descrivere ma soltanto sperimentare. Grazie, Gesù, per il tuo amore e per le meraviglie che ci fai incontrare ogni giorno sul nostro cammino. Rosanna Senigallia Come cittadino di Senigallia mi rivolgo a voi per sapere esattamente se concordate in pieno con il critico che esalta questa magnificenza di mosaico. Io rifiuto una ciofega di questo tipo che mi viene imposta come una arte sopraffina e di buon gusto. Ho visto questo mosaico e debbo dire che mi ha rattristato, non tanto per la qualità del mosaico, quanto per il posto dove è stato messo. Li ci doveva essere una espressione di vita, di gioia, di vacanza di divertimento, detta alla romagnola, una cosa solare. Invece che ti ci vanno a mettere : tre teschi con elefanti (cosa centrano poi) su di un cielo o mare (non ho capito bene) completamente nero. Brr!!! Nonostante il caldo mi sono sentito rabbrividire. Considerando poi il sipario che ha disegnato per il teatro la Fenice vorrei suggerire ai signori del comune di cercare un altro artista, perché questo sarà anche bravo ma è molto triste e lugubre…uno un po’ più allegro non lo potrebbero trovare? Due regali artistici a Senigallia e ci troviamo un aborto di sipario e un cimitero di spiaggia, perché è questa la sensazione che ho avuto, e cioè che dalla spiaggia venissero fuori dei teschi di cadaveri seppelliti. Vorrei sapere se sono il solo a pensarla così. Grazie. Mario Pizzi Senigallia Una bellissima gita a Loreto Pio IX oggi a cura del Servizio animazione dell’ “Opera Pia Mastai Ferretti” E cco un’ immagine della gita che ha visto protagonisti gli anziani residenti all¹Opera Pia. Il tradizionale pellegrinaggio ogni anno lascia sempre soddisfatti. Si tratta di un pomeriggio molto intenso: si partecipa alla Messa nel Santuario, celebrata quest’anno da padre Stefano Vita, si fa una visita alla Santa Casa e poi tutti insieme per un po’ di relax e per la cena. Anche quest’anno la partecipazione è stata alta e intensa. Sono iniziative che contribuiscono tanto a favorire il clima di amicizia e serenità. 15 IN BREVE AUGURI, PICCOLO ALESSANDRO Alessandro Canafoglia compie 6 mesi e sabato 1° luglio 2006, nella chiesa parrocchiale di Scapezzano, riceverà il Sacramento del Battesimo con immensa gioia della sorellina Margherita, mamma e papà. Con loro festeggiano i nonni, i parenti e gli amici. Auguri da tutti noi MONTERADO Franco Rodano (1920-1983), padre del nostro sindaco Andrea, ha una pagina del “Corriere della Sera” (domenica 18 giugno) con questo titolone: “Sinistra e valori, fine del cattocomunismo”, di Ernesto Galli Della Loggia. Nel box: “Politica e fede” si legge: • “Il Movimento dei cattolici comunisti, poi denominato Sinistra cristiana, venne fondato da Franco Rodano durante la Resistenza e nel dicembre 1945 confluì nel Pci. • Rodano fu un ascoltato consigliere di Enrico Berlinguer ed è passato alla storia come l’ideologo della strategia del compromesso storico. • Il termine cattocomunismo è peraltro usato in modo più generico per riferirsi ai cattolici schierati a sinistra (Raniero La Valle, Adriano Ossicini) o comunque critici verso il capitalismo e sensibili alle istanze di giustizia sociale (come Giuseppe Dossetti e don Lorenzo Milani).” DA ARCEVIA A MARCINELLE Da Arcevia a Genk e Marcinelle in occasione della Giornata delle Marche, dal tema “Le Marche e l’Europa, l’emigrazione e il lavoro” organizzata dalla Regione Marche. Sono partiti in tanti nell’immediato dopoguerra, in cerca di un futuro migliore. Per loro ma soprattutto per i loro figli e per i loro nipoti. Quei figli e quei nipoti che ancora vivono nella cittadina belga ma non hanno dimenticato le loro origini e si emozionano come i loro padri al ricordo delle loro radici. Il cinquantesimo anniversario della tragedia di Marcinelle è stato l’occasione per riunirsi con gli altri marchigiani emigrati in Belgio e per incontrare i rappresentanti delle istituzioni marchigiane, tra cui il Sindaco di Arcevia Silvio Purgatori. “Ho scoperto con grande piacere” ha dichiarato Purgatori -“che a Genk vivono oltre cinquanta cittadini di origine arceviese che mi hanno accolto con grande affetto e simpatia, confermando il profondo legame che hanno saputo mantenere con la loro terra di origine. Per quanto ci riguarda ho ribadito loro che non li abbiamo dimenticati e che siamo pronti ad accoglierli sempre a braccia aperta ad Arcevia perché è stata e sarà sempre casa loro.” Dopo i saluti delle autorità locali, del Presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca e dei componenti della delegazione, presso la miniera di Winterscag a Genk è avvenuta la consegna delle decorazioni, predisposte dalla Regione Marche, ai minatori marchigiani, tra questi ventisei arceviesi: Appoloni Attilio, Argentini Luigi, Ciofi Armando, Ciofi Sante, Ferro Lorenzo, Filipponi Aurelio, Gattanella Quinto, Mancini Giuseppe, Ranucoli Leo, Rossi Primo, Ruzziconi Giuseppe, Santini Erino, Servaddio Ottavio, Settimi Ulderico, Sosi Anzelmo, Trionfetti Luigi, ed alle vedove dei minatori: Angioletti Anselmo, Barbadoro Sebastiano, Buonacorsi Secondino, Cesare Settimio, Ferro Luigi, Massi Antonio, Ottavini Domenico, Possanza Italo, Zamponi Dario e Zamponi Sante. AUTOTRASPORTO: ESAMI IN PROVINCIA DI ANCONA Attestato di Idoneità professionale per l’autotrasporto di merci in conto terzi. Gli interessati si possono rivolgere alla Provincia di Ancona (Unità Operativa Trasporti), che ha pubblicato un bando di esame. Chi voglia conseguire l’attestato può presentare domanda a condizione che sia residente in uno dei comuni della provincia di Ancona. Il bando d’esame, il fac-simile di domanda e il programma d’esame sono disponibili presso l’Unità Operativa Trasporti della Provincia di Ancona, Via Palestro 7 – Ancona, tel. e fax 071/5894310, e-mail: [email protected], cui ci si può rivolgere per ogni eventuale ulteriore informazione. La documentazione di cui sopra è disponibile anche presso i Centri per l’Impiego e per la Formazione della Provincia di Ancona e presso le sedi delle principali associazioni di categoria degli autotrasportatori. Sono inoltre consultabili e scaricabili dal sito internet della Provincia www.provincia.ancona.it. Le domande di ammissione all’esame dovranno pervenire all’Unità operativa Trasporti della Provincia di Ancona, nei modi previsti dal bando, entro e non oltre il 17 luglio 2006. PARCHEGGI A PAGAMENTO SUL LUNGOMARE Domenica 25 giugno è scattata la sosta a pagamento sul lungomare di ponente e su quello di levante. Il provvedimento rimarrà in vigore dalle ore 9 alle 20 di tutte le giornate fino al 31 agosto prossimo. Queste le tariffe stabilite: a) € 0,25 per la sosta minima di 15 minuti; b) € 0,90 come tariffa oraria; c) sosta valida 4 ore al prezzo di € 2,75 (sconto applicato del 23,6 %); d) sosta valida 8 ore al prezzo di € 4,50 (sconto applicato del 37,5 %); e) sosta valida 1 giorno al prezzo di € 7 (sconto applicato del 29,3 %); f) sosta valida 7 giorni al prezzo di € 45 (sconto applicato del 35,1 %);g) sosta valida 30 giorni al prezzo di € 120 (sconto applicato del 59,6 %). I grattini saranno disponibili presso ben 29 rivendite, Per i residenti sul lungomare è previsto il rilascio di uno speciale permesso di sosta gratuita. Via Maierini, 2 - Tel. 071.65375 [email protected] SENIGALLIA vicino a Piazza del Duomo Ingresso € 5 - Ridotti (mil. e rag.) € 4 - Ridotti argento € 3 Per comitive sopra le 30 unità, ulteriori sconti Spettacolo unico ore 21.30 (tranne dove segnalato) In caso di maltempo tutte le proiezioni all’interno con ARIA CONDIZIONATA Sabato 1 luglio Domenica 2 luglio Lunedì 3 luglio Martedì 4 luglio Mercoledì 5 luglio Giovedì 6 luglio Venerdì 7 luglio Sabato 8 luglio Domenica 9 luglio Lunedì 10 luglio Martedì 11 luglio Mercoledì 12 luglio Giovedì 13 luglio Venerdì 14 luglio Sabato 15 luglio Domenica 16 luglio Lunedì 17 luglio Martedì 18 luglio Mercoledì 19 luglio Giovedì 20 luglio CINEMA RAGAZZI spettacoli ore 20.30 sala interna Dom. 2 luglio Giov. 6 luglio Dom. 9 luglio Giov. 13 luglio Dom. 16 luglio ore 20.30 ore 20.30 ore 20.30 ore 20.30 ore ore 20.30 Stampa: Gamberini - Castel Maggiore (BO) - Tel. 051.711162 - Fax 051.711348 - e-mail: [email protected] Giov. 20 luglio 20.30