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Chiuse le urne, è ora di lavorare seriamente

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Chiuse le urne, è ora di lavorare seriamente
n. 24
Settimanale della Diocesi di Senigallia - giovedì 29 giugno 2006 - € 1
Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 1, DCB Ancona - Taxe Perçue - Tassa riscossa ufficio PT di Senigallia -
Editoriale
Q
SENIGALLIA
Felicità
uanti pensieri, quante
riflessioni affollano la
mente quando ci si ritrova
da soli. Nella solitudine troviamo il tempo propizio per
pensare, per riflettere, per
sentire in profondità E ci
accorgiamo che tanta gente spende male la vita, non
assapora il grande dono che
ci è stato elargito, tanti non
sanno addirittura cosa farsene della vita. Che tristezza quando l’uomo, non si
accorge della ricchezza che
ha, non si accorge e non si
cura del valore della vita e la
butta, la spreca, la disprezza.
Siamo un po’ strani. A volte
ci facciamo abbagliare dai
cocci di bottiglia che luccicano, colpiti da un raggio di
sole, mentre non andiamo
alla ricerca dei veri diamanti, delle cose preziose.
Tanta gente gira per le
strade con il volto triste,
tanti volti non sorridono
mai. Sicuramente vogliono essere felici, ma non lo
sono perché non hanno
incontrato la strada maestra della felicità. La cercano in tutto meno che in se
stessi. La vera felicità abita
dentro, è dall’intimo che
nasce la vera vita. L’uomo
ha dentro di sé qualcosa di
grande, di sublime, di eterno. Quando l’uomo vive la
sua giusta dimensione, anche tutto il resto vive, sorride, è immerso nella pace.
E anche se intorno persistono i soliti soprusi, le
solite cose di questa terra
e i soliti cocci di bottiglia
che luccicano, potrai sempre dire di aver trovato la
vera perla preziosa, la verità che nessuno ti potrà più
togliere perché è diventata
parte del tuo stesso essere.
Allora ogni tua azione,
ogni tua parola, ogni tuo
pensiero, ogni tuo gesto
sarà di vera vita e saprai
dunque amare, saprai perdonare, saprai capire, saprai vivere.
Gesualdo Purziani
RIPE
SENIGALLIA
I bambini alla
scoperta
della città
di Laura Mandolini
5
IDEE
Il maestro
che divenne
professore
Bilancio
consuntivo, tempo
di verifiche
di Michela Gambelli
Più che mai attuale,
il libro in questione
è la Bibbia : continua
ad interessare e, in fondo,
anche a stupire.
4
di A. Magnabosco
11
C’era una volta
l’idea di pace
di Vittorio Mencucci
il Libro
I
l più famoso, il più tradotto, il più presente
nelle case. E anche uno
fra quelli più letti. Al
punto che una ricerca
conferma il gran numero
di persone che la leggono
personalmente, mentre
protestanti, cattolici e
ortodossi si mettono d’accordo per promuoverne
ulteriormente la diffusione. Oggi è possibile leggere il Libro dei libri in 425
diverse lingue. In tutto il
mondo ce ne sono almeno 6.500, il che significa
che ancora molto può
essere fatto. E’ vero che
singoli brani biblici sono
tradotti in almeno 2000
lingue, ma è altrettanto
vero che – dunque – oltre
4mila idiomi ancora ignorano il libro più famoso
del mondo. Un impegno
– quello per la diffusione
della Bibbia – che è ora
rilanciato dall’Alleanza
biblica universale (Abu):
cattolici, protestanti e ortodossi assieme per rendere sempre più agevole e
familiare il rapporto con
la Parola di Dio.
E a fare luce sulle modalità con le quali ci si approccia al Libro dei libri
in tre paesi a storica vocazione religiosa, ecco giungere i dati di una ricerca
commissionata dall’Abu
e svolta dall’Eurisko sotto
12
la direzione del sociologo laico, nell’influenzare poLuca Diotallevi. Incentra- sitivamente alla lettura e
ta su Spagna, Francia e nel contribuire dunque
Italia, la ricerca presenta alla promozione della
un quadro incoraggiante: lettura in quanto tale”.
quello di un libro ad alta Nonostante questo, sotlettura, seppur relativa. tolineano i ricercatori, il
A livello individuale il Libro resta troppo spesso
55 per cento dei cattolici “in penombra”. Si potrebpraticanti francesi, il 52 be davvero conoscerlo
degli spagnoli e il 42 de- meglio.
gli italiani legge la Bibbia, Non solo lettura, però.
mentre la lettura di grup- Data la sua particolarità,
po è praticata dal 21 per la Bibbia è anche – se non
cento dei cattolici prati- soprattutto – un libro del
canti francesi, dal 17% de- quale si sente parlare.
gli italiani e dal 12% degli E infatti la principale forspagnoli.
ma di mediazione resta
Nel computo complessivo l’omelia, almeno secondo
sembreremmo fanalino di il 45% dei francesi e il 41%
coda, ma – sottolinea il di italiani e spagnoli. Su
linguista Tullio De Mau- ciò che vi si trova dentro,
ro – occorre confronta- e cioè sui contenuti, poi,
re il dato italiano con gli i cattolici di questi paesi
indici di lettura del pae- confermano la consapese, attestati da tempo su volezza di una lettura crilivelli molto modesti. “Se tica del testo: per il 60%
i lettori della Bibbia fos- dei francesi, il 57% degli
sero in linea con i lettori spagnoli e il 43% degli
italiani tout court” – dice italiani, la Bibbia è “un liDe Mauro – “non si supe- bro ispirato da Dio, ma da
rerebbe il 29% d persone non prendere sempre alla
capaci di leggerla”.
lettera, semmai da interRaggiungere il 42% in so- pretare”.
litaria e il 63% fra lettura Certamente però – conpersonale e di gruppo (in fermano in maggioranza
genere durante incontri – “la Parola di Dio ha un
organizzati dalle parroc- ruolo centrale nella vita
chie o dai movimenti) è cristiana”. Anzi, sarebbe
un risultato importante, meglio fargli più spazio
che peraltro assegna “una e zittire le nostre parole,
enorme
responsabilità, molto spesso inutili.
anche dal punto di vista
Daniele Lorenzi
REFERENDUM Dopo la lunga maratona elettorale, è tempo di mettere mano alle grandi questioni del nostro Paese
Chiuse le urne, è ora di lavorare seriamente
P
ur pressato tra la canicola e i mondiali di calcio, ha votato il 53,6% degli italiani: un dato
molto significativo. Il risultato è altrettanto evidente. Vince il “no”, sopra il 61%. È un chiaro segnale, in sostanza unanime lungo lo stivale. Anche
nell’Italia settentrionale, infatti, vince il “no”, a sottolineare che al cosiddetto “malessere” del Nord è
tempo di dare risposte di alto profilo nel merito.
Più ampiamente emerge, comunque sia, ben chiaro il rifiuto di una riforma così estesa e controversa, in particolare sul tema cruciale della forma di
governo, ben più che la cosiddetta “devolution”
al cuore del progetto sottoposto a referendum. I
cittadini hanno inequivocabilmente confermato
che restiamo in una democrazia parlamentare, sia
pure con un sistema elettorale maggioritario.
Il fallito referendum risulta, dunque, periodizzante da due punti di vista. Prima di tutto a proposito
dell’oggetto, la riforma della Costituzione. Sono
passati più di venticinque anni da quando Bettino
Craxi, da poco segretario del rinnovato Psi, lan-
ciò l’idea, nella fase conclusiva della “solidarietà
nazionale” della “grande riforma”. Da allora, nel
pieno del secolo scorso, il vessillo della grande riforma è stato via via raccolto da pressoché tutte
le forze politiche, con magniloquenti retoriche,
passate negli anni dall’uno all’altro schieramento
e risultati sempre assai modesti e spesso contraddittori.
È ora probabilmente di porre il problema delle
politiche di riforma istituzionale e costituzionale
a partire da un dato che è ben presente in un elettorato, quello italiano, consapevole e capace di distinguere elezione da elezione: prima di tutto quel
che conta è la qualità della classe politica. Nessun
meccanismo istituzionale può sostituire lo spessore della proposta e dei valori, può fungere da
sottofondo retorico. Deve invece rappresentare
un punto di riferimento comune, da mantenere
attraverso interventi mirati: restano, ad esempio,
aperte le questioni relative all’assetto dei rapporti stato-regioni, al Senato federale e al rapporto
parlamento–governo, emerse con la precedente
riforma del 2001.
Col referendum si conclude anche il ciclo elettorale culminato nella politiche, che tra premesse
(alle regionali) e code (tra amministrative e referendum) ha impegnato il Paese in un’interminabile maratona elettorale di più di due anni. Non ci
sono appuntamenti ordinari alle urne per i prossimi mesi e la parola è ora al governo, in particolare
sui grandi dossier che sono in testa alle preoccupazioni dei cittadini: economia, lavoro, politica
internazionale, giustizia sociale, risanamento dei
conti, efficienza della macchina dello Stato. Approfitti il governo – che i sondaggi unanimemente non accreditano di nessuna “luna di miele” con
cittadini sempre più diffidenti – di questo periodo
senza elezioni. E ne approfitti pure l’opposizione.
Si tratta per molti aspetti di un lavoro “ordinario”
e oscuro. Ma di questo c’è bisogno, c’è tanto bisogno.
Francesco Bonini
2
29 giugno 2006
attualità
mondialitàDi ritorno dal Salento, in vista del forum mondiale di Nairobi 2007
Africa alla rovescia
T
re sono stati i suggerimenti per un nuovo paradigma della politica offerti dalla riflessione
metodologica di Marco Revelli ospite, poco tempo fa, della Scuola di Pace di Senigallia: la non
violenza, l’orizzontalità, non più la politica al di
sopra ma infra cioè nel rapporto tra gli uomini che produce relazione, il saper guardare con
l’ascolto empatico il problema dell’altro.
In una società globale sempre più multietnica
abbiamo bisogno di tutto questo. Occorre guardare infatti con la lente della intercultura che è
relazione di diversità nella reciprocità.
Viaggiare in compagnia di Don Ernesto Kouakou,
africano, cittadino della Costa d’Avorio e oggi
sacerdote nella realtà parrocchiale di Barbara,
verso Lecce per un incontro in preparazione del
Social Forum di Nairobi del gennaio 2007, è stato molto importante per conoscere.
E’ essenziale prima di agire infatti guardare il
punto di vista dell’altro. Abbiamo una visione
eurocentrica che ci ostacola nell’ammettere che
ci siano altri punti focali di osservazione del
mondo. Tutto ciò crea un immaginario collettivo ricco di stereotipi e pregiudizi Pochi concetti
geografici hanno avuto la potenza evocatrice di
quello di Africa che diventa così ora un mondo
a parte, circondato da un’aura di mistero che
attrae, ora, viceversa, che spaventa e respinge.
Sono atteggiamenti pensieri sentimenti che spesso sfociano in un razzismo o in un esotismo diffusi che trovano il loro corrispettivo nell’attitudine, di numerosi africani, a guardarsi o a guardare
al continente come completamente diverso dalle
altre realtà del mondo, incompreso e maltrattato
ma di tutti il migliore. E’ prudente rivedere entrambi gli atteggiamenti per avvicinarsi realmente all’ Africa.
Guardare all’Africa e alle sue peculiarità collocandola nel mondo, tenendo presenti le dinamiche di fondo che l’attraversano, è un filo conduttore della riflessione necessaria per cogliere i
passaggi della decolonizzazione o per interpretare gli sconvolgimenti verificatesi a metà degli
anni ‘70 o le caratteristiche dei processi di lotta
di classe.
Tutto ciò può permettere di capire la crisi dell’
imperialismo verificatasi dall’inizio degli anni ‘90
in poi e le nuove strade compiute dalla decolonizzazione negli stati africani. Partire dal mondo
per capire l’Africa non significa inoltre che essa
sia uguale e unica in tutte le sue parti.
La decolonizzazione ha rafforzato ed alimentato
le differenze che già esistevano teorizzandone ed
inventandone altre ma si può costruire una società sulle differenze, se riconosciute come una
ricchezza per tutti e non come un mezzo per la
sopravvivenza del dominio di pochi.
L’Africano di oggi porta in sé una storia da ripercorrere come protagonista nel mondo, una identità valoriale da riaffermare e da amare perché
ricca di cultura e di civiltà, perché nata attraverso
i mille percorsi delle vicende dei popoli, vicende
familiari e sociali bagnate dalla sofferenza e dalla
gioia, dalla faticosa ricerca e dalla consapevolezza, non sempre facile traguardo, di un bene comune frutto della lotta di tanti leaders africani.
L’europeo di oggi deve invece riflettere sulle proprie contraddizioni e sui numerosi tradimenti
operati ai Diritti dell’ uomo, all’ affermazione dei
concetti di libertà,uguaglianza, fratellanza ma
soprattutto alla civiltà dell’.amore
A Galatina, in provincia di Lecce, giovedì 15 giugno, era presente il Sindaco di Nairobi, aperto
ad un processo di integrazione e di cooperazione della realtà sociale ed economica in Kenia con quella italiana; quale ospite autorevole
ha partecipato al Convegno “L’Africa verso il
Social Forum di Nairobi” con il Coordinamento nazionale degli Enti locali per l’Africa , con
i Sindaci del Salento e con il Comitato Nairobi
2007, per l’apertura del Festival Salento Negroamaro, rassegna delle culture migranti, dedicato,
funghi allucinogeni, droga emergente
Come cambiano
gli stupefacenti
M
olti giovani europei
stanno sperimentando funghi allucinogeni. Lo
rivela un nuovo studio Dell’Agenzia europea sulle droghe (Emcdda), in occasione
della Giornata internazionale contro la droga. “Il fenomeno - rileva il rapporto
- potrebbe caratterizzarsi
per un trend di consumo più
largo per quei giovani che
ricercano più attivamente
esperienze intense ed “effetti naturali” e attraverso
un crescente interesse per
le sostanze organiche”. Secondo l’Agenzia europea,
gli “Smartshop” in Olanda
e i “market stalls” in Irlanda e nel Regno Unito hanno
giocato un ruolo chiave nell’avviare la tendenza alla fine
degli anni ’90 e agli inizi del
2000. Internet è poi stato un
altro fattore che ha contribuito, offrendo una schiera
di siti in grado di venderli
direttamente on-line. “Ad
oggi - si afferma - vi sono
numerosi siti in Europa che
forniscono canali di vendita multilingue e vendite
on-line con consegna a domicilio”. “Funghi allucinogeni: studio di una tendenza
emergente” è il primo di una
serie di rapporti pubblicati
nel contesto di un progetto
pilota dell’Emcdda per aiutare a scoprire, seguire e capire le tendenze emergenti
europee in fatto di droga.
Lo studio ha analizzato dati
raccolti da luglio ad ottobre 2005 e li ha ricavati da
una serie di fonti attraverso
l’Europa (network, pubblicazioni scientifiche, giornali
per ragazzi, siti web, studi
di giornali, ecc…). Esso si è
soffermato specificatamente
su funghi contenenti ‘psilocybin’ e ‘psilocin’, due sostanze riscontrate fin dalla
Convention del 1971 sulle
sostanze psicotropiche e
che si trovano naturalmente
in molti Paesi europei.
Le stime sulla diffusione dell’uso di funghi allucinogeni
in Europa sono più basse di
quelle relative all’uso di cannabis ma sono simili a quelle che concernono l’ecstasy.
Osservando soprattutto giovani studenti (15-16 anni) in
Europa, si osserva una tendenza all’uso di entrambe le
sostanze che va fino all’8%,
sebbene la tendenza più diffusa si assesti tra l’1 e il 3%.
La cosa positiva è che l’uso
prevalente di funghi allucinogeni è sperimentale, con
un uso regolare relativamente raro. Per gli studenti, la prevalenza dell’uso di
funghi allucinogeni eguaglia
l’uso di ecstasy in Repubblica Ceca, Danimarca, Italia,
Olanda, Austria e Polonia,
mentre lo supera in Belgio,
Germania e Francia.
La più alta prevalenza dell’uso di funghi allucinogeni
si registra nella Repubblica
Ceca, in Olanda e Francia .
per il 2006, all’Africa. Flavio Lotti, direttore del
Coordinamento nazionale degli Enti locali per
la Pace e i Diritti umani, ci ha invitato a riflettere
e a porci in ascolto, ad aprire il cuore al dialogo
e alla reciprocità Conoscere l’ Africa vuol dire
conoscere l’esistenza di tanti africani che vivono
con noi ,accogliere vuol dire condividere la storia
e l’utopia di costruire insieme una società con al
centro la dignità dell’uomo.
Tanti gli scrittori africani ma tra i tanti un poeta in particolare canta, simile alla voce di un
tam tam che esce dalle viscere, la propria Terra:
“Donna nuda, donna nera, vestita del tuo colore
che è vita, della tua forma che è bellezza…. nella tua ombra sono cresciuto… la dolcezza delle
tue mani bendava i miei occhi, ed ecco nel cuore dell’ estate e del meriggio ti scopro dall’alto
di un colle calcinato, Terra Promessa …e la tua
bellezza mi fulmina il cuore con il lampo di un
‘aquila. Donna nuda. Donna scura, ta tam scolpito, tam tam teso che suona sotto le dita del
vincitore, canto la tua bellezza che passa, la tua
forma che fisso nell’Eterno, prima che il Fato geloso ti incenerisca per nutrire le radici della vita
(Senghor)”.
Rosaria Leonardi Cenerelli
l’indagine dell’istat svela la famiglia che si vorrebbe
Gli Italiani e la famiglia:
tradizioni e novità
T
engono ancora molto al matrimonio,
sono piuttosto contrari alla possibilità
che una donna abbia un figlio in assenza
di una unione stabile, ritengono che i figli
non dovrebbero andare via da casa prima dei 25 anni. Sono alcuni degli aspetti
emersi dall’indagine “Famiglia e soggetti sociali”, svolta dall’Istat nel novembre
2003 e pubblicata adesso all’interno del
volume “Strutture familiari e opinioni su
famiglie e figli”.
Se dall’indagine viene fuori un ritratto
piuttosto conservatore degli italiani, ci
sono però degli aspetti di innovazione.
Da un lato infatti il 53,9% degli intervistati si dichiara contrario all’affermazione
“il matrimonio è un’istituzione superata”,
dall’altro però la convivenza è considerata dal 58,7% “una delle possibilità della
vita di coppia”, sebbene più per gli uomini
(60,4%) che per le donne (57,1%).
Al Nord il consenso maggiore alle convivenze. Il maggior consenso alle convivenze si registra nel Nord, dove oltre i due
terzi degli interpellati si dichiara d’accordo
con la possibilità che una coppia conviva
anche senza avere in programma di sposarsi. I contrari sono soltanto il 19,9% e si
concentrano soprattutto nel Sud (31,6%).
Al divorzio, anche in presenza di figli,
come scioglimento di un’unione coniugale infelice si dichiara favorevole il 71,1%
delle donne e il 66,2% degli uomini. Tale
consenso è più diffuso tra i residenti nelle Isole (72,4%). L’affidamento dei figli alla
madre in caso di scioglimento dell’unione
trova d’accordo solo un terzo della popolazione di riferimento (38% delle donne e
28,8% degli uomini).
Per le mamme e i papà italiani un figlio
non dovrebbe lasciare la casa dei genitori
prima dei 25 anni circa. E, a pensarla così
sembrano essere anche i diretti interessati.
Solo il 17,9% degli italiani, infatti, ritiene
che il momento giusto per abbandonare la
casa dei genitori sia il compimento della
maggiore età. Più contrarie all’uscita precoce sono le donne di 45-49 anni (59,6%),
contro il 49,9% degli uomini della stessa
fascia d’età. Del resto, anche i giovani di
18-19 anni che vivono ancora con i genitori indicano che l’età in cui è giusto lasciare
la famiglia di origine è ben più elevata della propria (mediamente, 25 anni se maschi
e 24,5 se femmine). Anche a 20-24 anni i
figli tendono a spostare in avanti l’età in
cui ritengono giusto ‘spiccare il volo’: 26
anni per i ragazzi e 25,4 per le ragazze.
Tramonta invece in via definitiva l’idea
che una donna possa realizzarsi solo tra
le mura domestiche. Che il lavoro domestico dia a una donna la stessa soddisfazione di un lavoro retribuito è vero solo
per il 22,7% degli intervistati (20,7% delle
donne e 24,6% degli uomini). Il consenso
è un po’ più ampio tra gli intervistati del
Sud (25,3%) che tra quelli del Nord (circa
21%). Oltre la metà delle donne manifesta
invece il proprio disaccordo (53,2%) contro il 39,6% degli uomini e il 28,7% che
non prende posizione.
Il numero medio di figli desiderato è pari
a 2,1, molto più alto degli attuali livelli di
fecondità (1,3 figli per donna ) e non varia
molto tra le diverse zone del Paese. Una
persona su quattro ha dichiarato di aver
intenzione di avere un figlio nei tre anni
successivi all’intervista. Ad escludere certamente tale possibilità sono però un po’
più le donne che gli uomini (48% contro il
42%). Questo perché le donne, molto più
degli uomini, temono che un figlio porti
delle conseguenze negative per la propria
carriera lavorativa (46,9% contro il 19,7%).
Le donne più degli uomini, inoltre (48,4%
contro 43,1%) temono una forte riduzione
dei propri spazi d’autonomia in seguito all’arrivo di un figlio.
Asteriski
* Arcevia Bel lavoro
storico di Virginio Villani
che venerdì 23 giugno ha
presentato il libro “Rocca Contrada” nel chiostro
culturale di San Francesco.
Arricchita di numerosi ed
inediti documenti, reperiti
in lunghi anni di paziente
ricerca d’archivio, l’opera
è una tappa fondamentale
per conoscere e comprendere uno dei momenti storici più complessi del Medioevo: il passaggio da un
sistema signorile e feudale,
basato su piccoli insediamenti sparsi, alla nascita
del libero Comune.
* Fabriano. Con Gentile da
Fabriano, la nostra illustre
cittadina ha visto migliaia
di appassionati visitare la
mostra. Sarà grande successo quella sul Mantegna,
dal 16 settembre 2006 al
14 gennaio 2007, a Padova,
Verona, Mantova. Mantegna e le arti a Verona 14501500 va oltre i confini della
sede espositiva e prosegue
idealmente nel territorio
grazie ad un itinerario predisposto in chiese e musei
cittadini, che consente di
ammirare cicli ad affresco
e molti altri dipinti, sculture e tarsie nella loro collocazione originaria. Nel
periodo di apertura della
mostra, con l’ausilio della
pubblicazione di una guida ampiamente illustrata
– curata dall’Ufficio Beni
Ecclesiastici della Diocesi
di Verona ed edita da Marsilio – ulteriori significative
testimonianze della felice
stagione del primo rinascimento veronese saranno
perciò visitabili nel Duomo
come nelle chiese di San
Zeno, Sant’Anastasia, Santa Maria in Organo, Santi
Nazaro e Celso, San Bernardino, San Fermo, Santa
Toscana e nel Museo di Castelvecchio, nel Lapidario
Maffeiano e nel Museo Canonicale.
* La rotonda. “Senigallia.
Una rotonda sul mare” ,
della Argos di Roma in collaborazione con il Comune
di Senigallia (a cura della
professoressa Claudia Conforti) è il libro presentato
martedì 20 giugno alle ore
21 nella Sala del Trono di
Palazzo del Duca. Il libro,
già presentato alla Triennale di Milano alla festa per
l’architettura, è di 300 pagine con un ricco apparato iconografico di ben 240
immagini e con saggi di
Claudia Conforti, Luciano
Cardellicchio, Fulvio Irace,
Alberto Bacchiocchi, Macaela Antonucci e Sara Berardinelli spiega gli aspetti
architettonici ed artistici
della Rotonda ed i suoi legami con le vicende storiche della città.
* Serra de’ Conti. Festa
campagnola e turistica, domenica 25 giugno, con la
presentazione dei prodotti
tipici: farro integrale e perlato, cicerchia, ceci, miele,
marmellate e prodotti da
forno con farina integrale
di farro, salse salate, sott’oli
e sott’aceti, biscotti, olii di
oliva selezionati monovarietà ed aromatizzati, lonzino di fico, sapa, agresto;
la visita scampagnata ai
campi di cicerchia. E’ questa la promozione che più
ci piace.
Giuseppe Cionchi
29 giugno 2006
attualità
REGIONE Il Censis sull’edilizia: il sommerso è solo il 2,6%, soprattutto straniero
Lavoro più grigio che nero
Solari fuori dalla Giunta
regionale. La cultura insorge.
A
N
elle Marche è più ‘’grigio’’ che nero il lavoro. Era già emerso in un convegno del marzo scorso che, nelle Marche, il lavoro sommerso
– pur presente - non rappresentasse in realtà un
elemento strutturale. A pochi mesi di distanza,
ancora più specifiche risultano però le caratteristiche del lavoro irregolare nell’edilizia, notoriamente uno dei principali bacini di sviluppo del
sommerso. Le ultime indagini Istat lo dimostrano: nella regione, il settore edilizio presenta il più
basso livello di irregolarità del lavoro, con un’incidenza del 2,6% contro il 2,7% dell’industria in
senso stretto, il 14,3% dei servizi e il 28,5% dell’agricoltura. Si è parlato di questo, nel corso di
un seminario tenutosi in Regione per illustrare
gli scenari disegnati dall’indagine commissionata
al Censis dall’assessorato regionale al Lavoro.
Dopo l’Emilia Romagna, sono le Marche la regione con la minore incidenza di lavoro sommerso
nel comparto delle costruzioni. Tuttavia, intervenendo al seminario, l’assessore regionale alla
Formazione-Lavoro, Ugo Ascoli, ha voluto porre l’accento sul fatto che il sommerso coinvolga
nelle Marche soprattutto le fasce più svantaggiate, in particolare gli immigrati che nel comparto
rappresentano oltre il 28% dei lavoratori complessivamente impiegati. A questo proposito,
secondo l’assessore Ascoli è necessario “creare
la consapevolezza di un fenomeno socialmente
deprecabile e come tale da combattere, attraverso interventi per ridurre i fattori di svantaggio
per la competitività delle imprese, una maggiore
attività ispettiva e repressiva, con il consolidamento dei fattori dell’innovazione e della qualità
produttiva.”
L’indagine – illustrata dal direttore della Fondazione Censis, Giuseppe Roma – ha coinvolto
70 imprenditori e 200 lavoratori. I dati raccolti
delineano “un’anomala debolezza” in rapporto
Un evasore
al giorno
La festa della Guardia
di Finanza offre lo spunto
per conoscere
il dietro le quinte
dell’economia
marchigiana
alle tendenze più generali rilevate nel Paese: ad
un basso radicamento dei fenomeni di irregolarità totale -di lavoro nero in senso stretto – corrisponde infatti una più ampia diffusione d’una
zona d’ombra - un lavoro “grigio” insomma - con
forme di semi-irregolarità, come i fuoribusta, la
dichiarazione di un numero di ore o di giornate
lavorative inferiore a quelle effettivamente svolte,
oppure l’evasione contributiva.
Se la ricerca del Censis conferma che, negli ultimi anni, il lavoro irregolare non ha registrato
particolari aumenti nella Regione, rilevata tuttavia la crescita di un “sommerso di importazione” legato, da un lato, alla presenza di numerose
imprese che provengono da fuori regione - in
particolare dal Sud Italia - dall’altro alla crescita
esponenziale del numero di lavoratori immigrati.
Il 43,3% degli imprenditori marchigiani ritiene
infatti che a far crescere il lavoro irregolare siano
soprattutto le imprese che provengono da fuori
regione: sono loro che influiscono pesantemente sulle logiche di competizione interne al mercato, generando una concorrenza al ribasso dei
costi. Ma dalla lettura trasversale delle interviste
di lavoratori e imprenditori, è soprattutto il tema
dell’immigrazione a emergere con più evidenza
Gli intervistati, infatti, considerano il lavoro irregolare degli immigrati l’unico fenomeno “di
sommerso” in aumento, nell’ultimo triennio.
Gli imprenditori stimano che circa il 28,7% degli
immigrati occupati nel settore siano totalmente
irregolari. Il dato è da leggere parallelamente a
quello raccolto in merito alla sicurezza sul lavoro.
I più coinvolti negli incidenti di cantiere, infatti, sono immigrati: quasi la metà di loro (46,4%,
contro il 30% dei lavoratori italiani) ha avuto infatti un incidente sul lavoro e, nel 38,5% dei casi,
l’incidente non è stato denunciato.
Stefano Bracalente
Q
uasi un evasore totale al giorno è stato scoperto nei
primi cinque mesi del 2006 dalla Guardia di finanza
delle Marche. Il dato è stato reso noto a margine della
festa per il 232° anniversario della fondazione del Corpo,
che per la prima volta si è svolta davanti al Monumento
ai caduti al Passetto di Ancona, alla presenza del comandante delle Fiamme gialle marchigiane, generale Michele Calandro. La cerimonia, salutata dagli stendardi delle
associazioni combattentistiche, della Regione Marche,
della Provincia e Comune di Ancona, si è tenuta sotto
un caldo soffocante: un militare ha accusato un lieve
malore, ma si è subito ripreso.
Da gennaio a maggio 2006, i finanzieri delle Marche
hanno condotto 96 verifiche generali, scoprendo 120
evasori totali e 13 paratotali, per imponibili nascosti di
85,7 e 23,6 milioni di euro. Ben 155 persone sono state
denunciate per reati fiscali, con 140 violazioni accertate. I controlli per tasse su affari sono stati 415, con 690
TEMPI MODERNI
Come è cambiato il clima
Secoli
surriscaldati
I
l Congresso degli Stati Uniti voleva avere
un parere autorevole e indipendente: il riscaldamento del nostro pianeta in questi ultimi decenni, dipende da cause naturali oppure è provocato dalle attività umane?
E, l’anno scorso, ha inoltrato una richiesta
specifica all’Accademia americana delle scienze: studiate e fateci sapere. Mesi di analisi
e di lavoro e ora ecco, in sintesi, la risposta:
“Il rapido aumento delle temperature evidenziatosi in particolare negli ultimi 30-40 anni
non ha di sicuro equivalenti nei precedenti
400 anni e, molto probabilmente, non si è
mai verificato nemmeno negli ultimi 2000
anni, dalla nascita di Cristo. Oggi non emer-
nche i più distratti si erano accorti che nelle
Marche della cultura c’era qualcosa di diverso: Giampiero Solari, ex assessore alla Cultura,
regista di grande talento, era riuscito laddove nessuno aveva osato, mettere in piedi una
vera e propria politica culturale. E chi pensa di
far fuori il presidente Spacca dalla sua Giunta?
Proprio lui, Solari, vittima di un accordo elettorale con i Comunisti Italiani. Che tristezza!
Per gli operatori culturali “è difficile dire: non
capisco, ma mi adeguo” in merito all’uscita di
Solari, uomo di cultura, ex direttore artistico
del Teatro Stabile delle Marche, regista e autore. Maria Pia Silla, giusto per fare un esempio, presidente della Fondazione Bizzarri, in
una nota parla di “affossamento che va al di
là di ogni ragionevole logica nella suddivisione politica. La conferma della sua sostituzione,
motivata da una necessità per affrontare con
maggiore compattezza i nodi più importanti che aspettano il governo regionale nei due
prossimi anni - sottolinea - ci disorienta”.
Sono in tanti, piccoli e grandi operatori culturali, a pensarla così. Da destra a sinistra.
Solari aveva iniziato un processo di politica culturale fatto di sistemi e reti per affrontare, in
maniera più organica e organizzata, il futuro
della cultura nel territorio regionale. L’intento
era quello di dare la giusta collocazione a ogni
realtà, sottolineando e mantenendo le proprie
caratteristiche e le proprie specificità.
I Verdi, si barcamenano esprimendo il “vivo
ringraziamento” a Solari. “Purtroppo - afferma
l’onorevole senigalliese Lion, presidente dei
Verdi delle Marche - le necessità politiche di
rafforzare e conferire organicità all’azione dell’esecutivo regionale hanno comportato un sacrificio doloroso, ma politicamente inevitabile”.
Inevitabile? Certo, inevitabile se si pensa alla
politica come al solito gioco di spartizione di
poltrone. Ma non è interesse di tutti, politici
in primis, sostenere ed accompagnare i settori
che funzionano? O la questione è naturalmente ‘ più complessa’ di come noi, comuni mortali, possiamo intendere?
Una brutta pagina di politica regionale.
Laura Mandolini
violazioni scoperte e tributi evasi per 2,7 milioni di euro.
Nello stesso periodo dell’anno circa 6.331 tonnellate di
sigarette di contrabbando sono state sequestrate nel porto di Ancona, così come sono stati posti sotto sequestro
otto chili di hascisc e marijuana, 3,8 di cocaina, 3,7 di
eroina, 8,9 di piante e semi di canapa. In 703 occasioni
sono state registrate altre violazioni al codice penale con
233 denunce a piede libero e 49 arresti.
Encomi solenni al comandante provinciale di Ancona
Fabrizio Cuneo e al comandante del Nucleo di polizia
tributaria Paolo Balzano, per la scoperta nel febbraio
2006 di una frode “carosello” di Iva sull’export, da 20 milioni di euro.
Premiati con l’encomio solenne anche nove militari del
gruppo di Ancona, guidati dal tenente colonnella Paolo
Papetti, per un’ operazione antidroga che nell’autunno
2005 portò al rinvenimento di 83 chili di eroina nel porto.
gono cause naturali che possano giustificare
l’ampiezza e la rapidità del recente riscaldamento: i gas serra emessi dall’uomo appaiono
come il principale responsabile”.
Gerald North, professore di geoscienze
all’università del Texas e presidente del gruppo di scienziati indipendenti che ha formulato il nuovo atto di accusa contro l’uomo, ha
spiegato che la risposta all’interrogativo del
Congresso è stata trovata analizzando i cosiddetti “proxy”.
Con questo vocabolo gli scienziati del clima
indicano alcuni fattori naturali come: isotopi
radioattivi contenuti in varie matrici ambientali, anelli di accrescimento degli alberi, pollini fossili, coralli, sedimenti glaciali oceanici e
lacustri, i quali tutti hanno la capacità di registrare le variazioni climatiche nel corso del
tempo, dandoci un’indicazione abbastanza
precisa delle temperature del passato, anche
quando non esistevano ancora i termometri
che potessero registrarle.
Per limitarsi agli ultimi 2000 anni, lo studio
comparato di tutti i possibili proxy, confrontato anche con documentazioni storiche (là
dove esistenti), porta a concludere che le
oscillazioni di caldo e di freddo del passato
sono da attribuire a eccessi di attività vulcanica che ha inquinato l’atmosfera con gas e
polveri, oppure alle variazioni di irradianza
solare (la quantità di energia che ci arriva
dalla nostra stella).
Così si spiegano il “Periodo caldo Medioevale”, attorno all’anno 1000, che tuttavia fu
inferiore al riscaldamento attuale; e la “piccola età del ghiaccio” tra il 1500 e il 1850.
Vulcani e Sole, invece, non sembrano avere
a che fare con il nostro supercaldo, che ha
portato al balzo di 1 grado delle temperature
medie in un secolo (con un’impennata significativa negli ultimi 40 anni) e che risulta
invece coerente con l’aumento dei gas serra
prodotti dall’uomo.
C.S.
3
Block Notes
Lavorare
dopo i 45 anni
F
avorire l’incontro tra
imprese e lavoratori disoccupati con più di
45 anni, con priorità alle
donne. Come? La Regione
Marche, secondo quanto
stabilito dal Programma
Operativo Regionale delle
Politiche attive del lavoro 2000-2006, ha scelto
il percorso dell’incentivo
economico alle imprese
per l’assunzione di questa
categoria di lavoratori e in
particolare di donne lavoratrici ex Lsu, sulla base di
specifici criteri e modalità.
Gli incentivi ammontano
complessivamente a 240
mila euro che potranno
consentire l’assunzione a
tempo indeterminato.
Il bando di accesso ai benefici è stato pubblicato
sul Bollettino Ufficiale
della Regione n. 62 del 19
giugno 2006 e scadrà il 18
agosto 2006.
“Con questo provvedimento, la giunta regionale – ha
commentato l’assessore
regionale al Lavoro, Ugo
Ascoli- ha scelto di concretizzare una politica
attiva per la stabilizzazione del posto di lavoro,
oltre che di evitare rischi
di marginalizzazione per
chi è uscito da tempo dal
mercato del lavoro.
Abbiamo appurato – ha
spiegato poi l’assessore
- che l’incentivo all’assunzione è uno strumento capace di produrre risultati
durevoli nel tempo ed efficace verso il destinatario
dell’intervento, soprattutto donne di questa età, disoccupate di lunga durata.
Un altro modo, quindi, di
facilitare le assunzioni attraverso azioni in grado di
favorire l’inclusione sociale e di dare risposte ad una
categoria di lavoratori in
particolare difficoltà, che
prima faceva capo ai contratti Lsu.
All’assunzione viene associata l’attività di orientamento da parte dei Centri
per l’Impiego.
Una combinazione di interventi che fa registrare
una probabilità di restare
in impresa, oltre il periodo
dell’incentivo, nell’83% dei
casi”.
In particolare, le imprese interessate dal bando,
che sarà consultabile anche sul sito della Regione
Marche, potranno inviare
le domande al Servizio
Istruzione, Formazione
–Lavoro della Regione
entro il 18 agosto. Saranno ammesse le domande
per l’ assunzione a tempo
indeterminato di un solo
soggetto per impresa, cancellato dalle liste di mobilità per decorrenza dei
termini e/o ex Lsu. L’incentivo economico varia a
seconda del sesso e dell’età
del disoccupato: dai 10
mila euro per l’assunzione
di donne sopra i 55 anni a
8000 euro per donne sopra
i 45; sempre 8000 euro per
uomini sopra i
55 anni e 6000
euro per gli
uomini sopra i
45 anni.
4
29 giugno 2006
Senigallia
comune Approvato il bilancio consuntivo del 2005 con un avanzo di 562mila euro. Il Sindaco ha relazionato sull’attività del primo anno di giunta
Consuntivo, tempo di verifiche
N
L
’anno Duemilacinque chiuso con un avanzo di 562 mila
euro e spiccioli. Approvato il bilancio durante una seduta fiume
del Consiglio Comunale di Senigallia. Luana Angeloni ha anche
ricordato gli impegni del governo
per complanare, rotonda ed edilizia popolare. Ma andiamo con
ordine.
La seduta del Consiglio Comunale
si è aperta con il consueto spazio
riservato a interrogazioni e interpellanze, presentate nell’occasione dai Consiglieri Mariani, Cicconi Massi, Monachesi, Cameruccio,
Campanile. È seguita l’approvazione all’unanimità dei verbali delle
sedute precedenti. Il Consigliere
Savini ha quindi ripresentato l’ordine del giorno, decaduto nella
scorsa tornata, relativo alla convocazione del Consiglio Grande:
dopo la sua esposizione e alcuni
interventi successivi, l’Assemblea
ha deciso alla fine di inviare l’argomento alla I Commissione per
sviluppare un approfondimento
sulla scorta delle indicazioni registrate nel dibattito in Aula.Il Consiglio ha quindi designato i suoi
due rappresentanti per la costituzione del Comitato di gestione
dei nidi comunali a seguito della
modifica del relativo regolamento
di funzionamento: gli eletti sono
stati il Consigliere Mancini per
la maggioranza e il Consigliere
Bittoni per la minoranza.Le due
discussioni successive sono state
poi unificate per espressione unanime dell’Assemblea. Il Sindaco
Angeloni ha così dapprima svolto
una relazione sulla verifica periodica dello stato di attuazione delle
linee programmatiche dell’azione
di governo. Subito dopo l’Assessore al Bilancio Guzzonato ha in-
emigrati I finanziamenti per gli emigrati marchigiani
Dalle Marche e ritorno
L
a Regione Marche ha approvato, attraverso una delibera
di Giunta (la n° 472 del 19 aprile scorso), il Piano annuale per
il 2006 in favore degli emigrati
marchigiani, in attuazione delle
previsione della legge regionale
39 del 1997. Sulla scorta di questo
provvedimento, anche il Comune
di Senigallia potrà promuovere
alcuni interventi economici e sociali in favore di quegli emigrati
marchigiani che si siano trasferiti
all’estero per motivi di lavoro e
delle loro famiglie.
Tre le casistiche previste: a) contributi per le spese di viaggio e per
il trasporto di masserizie nel caso
di rientro definitivo nelle Marche;
b) contributi per il trasporto delle
spoglie di emigrati o di loro familiari nel Comune di Senigallia (o
T
nel Paese di emigrazione in caso
di decesso avvenuto in Italia); c)
contributi per i cittadini emigrati che, in occasione di soggiorni
nelle Marche, abbiano dovuto
prolungare la loro permanenza
per gravi motivi di salute. Per il
2006, in caso di richieste eccedenti i fondi a disposizione, verrà
data priorità alle richieste di contributo degli emigrati marchigiani
provenienti dai Paesi dell’America
Latina.
Le domande potranno essere presentate fino al 25 luglio 2006, utilizzando gli appositi modelli predisposti dal Comune presso uno
dei Centri di Assistenza Fiscale
convenzionati (50&più, Cna, Cia,
Confartigianato, Cgil, Cisl, Uil,
Coldiretti) che offriranno gratuitamente la loro collaborazione.
a denti stretti
re persone, un trentenne imprenditore edile di Senigallia e due albanesi
sono stati arrestati dai carabinieri in flagranza di reato di estorsione in concorso.
Al costruttore erano stati affidati alcuni
lavori in Val Brembana da parte di un’altra ditta appaltatrice della provincia di
Villa d’Almè (Bg). Proprio questa ditta e
i suoi titolari erano diventati vittime dell’estorsione da parte dei tre arrestati. Nel
corso dei lavori oggetto d’appalto, per i
quali erano stati pattuiti una serie di anticipi, il titolare della ditta marchigiana,
pur non avendo completato la prestazione e portando notevole ritardo in corso
d’opera, aveva preteso il pagamento di
tutti gli anticipi, sotto minaccia di interrompere completamente il rapporto. Nel
marzo scorso, inoltre, lo stesso titolare,
con alcuni complici, aveva danneggiato
per oltre 15.000 euro l’attrezzatura edile
sul cantiere di lavoro e di proprietà della
ditta bergamasca.
L’obiettivo era fare pressioni per ottenere i pagamenti. I rapporti di lavoro
tra le due ditte si sono risolti completamente solo nel mese di maggio. Tuttavia, il costruttore di Senigallia, non
ancora soddisfatto, si è presentato agli
inizi del mese di giugno nell’ufficio di
Villa d’Almè della ditta appaltatrice e,
servendosi di due complici albanesi, si
è appropriato di arredi e materiale di
cancelleria per valore di duemila euro
circa. Minacce e richieste estorsive
sono poi proseguite, rivolte anche ai
membri della famiglia del titolare della
ditta bergamasca.
trodotto l’approvazione del rendiconto della gestione dell’esercizio
finanziario 2005. Al termine delle
due relazioni, si è sviluppata in
Aula una lunga discussione, con
numerosi interventi. Il voto finale,
che riguardava soltanto la seconda pratica, ha registrato 17 favorevoli e 4 contrari da parte della
minoranza (Cameruccio, Girolimetti, Cicconi Massi e Massacesi).
Espressa in merito anche la immediata eseguibilità della pratica
stessa.
In considerazione della tarda ora,
è stata infine rinviata alla prossima riunione – con l’accordo dello
stesso proponente, il Consigliere
Savini – l’ultima mozione in programma, avente ad oggetto una
proposta di atto di indirizzo in
materia di politica territoriale dei
servizi sociali.
Michela Gambelli
ella seduta consiliare del 22 luglio scorso venivano presentate al Consiglio Comunale le linee programmatiche e di mandato. Il più grande e importante
obiettivo raggiunto, che sintetizza e documenta l’attività
di governo condotta da questa Amministrazione, è rappresentato dall’accoglimento delle richieste avanzate dal
Comune in sede di Conferenza dei Servizi per il raggiungimento dell’intesa Stato - Regione relativamente alle
opere di ampliamento della terza corsia autostradale. (...)
La politica di bilancio dell’Ente è stata ispirata a concetti
di equità e di solidarietà, ad una politica di efficienza, di
razionalizzazione delle spese e indirizzata verso il perseguimento dell’obiettivo di recupero delle aree di evasione ed elusione dei tributi locali. Sono stati effettuati circa ottanta accertamenti per quanto riguarda la tassa di
pubblicità per una somma evasa di quarantamila euro
circa, analogamente sono stati effettuati accertamenti
sulla tassa rifiuti che hanno interessato seicentocinquanta utenti per un accertamento di circa cinquecentomila
euro. Per quanto riguarda le aree fabbricabili e gli immobili in ristrutturazione sulle quali si applica l’imposta
comunale sugli immobili, si fa presente che nel corso
del 2005 sono stati emessi 1.338 avvisi per un importo
di oltre un milione di euro. E’ opportuno poi segnalare
la sottoscrizione di convenzioni con istituti di credito del
territorio che svolgono servizio di riscossione. Questo ha
permesso di ottenere un servizio a costo zero ad eccezione delle spese di gestione dei conti correnti postali.
(...) Relativamente al mattatoio si è provveduto ad affidare ad una nuova squadra il servizio di macellazione e
per quanto riguarda la gestione del patrimonio è stato
avviato il terzo stralcio del piano di vendita delle aree, è
stata conclusa la consegna degli alloggi allo IACP in esecuzione della convenzione stipulata nel 2004, sono state
portate a compimento le attività di supporto al progetto
di piena proprietà.
Luana Angeloni,
Sindaco di Senigallia
L’intera relazione programmatica è consultabile
sul sito viveresenigallia.it
comune Un incontro tra urbanistica e servizi sociali per rilanciare l’idea
L’Agenzia casa ci riprova
Con un vertice in Comune si è deciso di mercato degli affitti, si trova dunque nelle
rilanciare l’Agenzia casa, con un ulteriore future lottizzazione che prevedono appartentativo, nonostante finora sia stata com- tamenti da immettere nel mercato a canoni
pletamente snobbata dai senigalliesi. Gli as- concordati.
sessorati ai servizi sociali e all’urbanistica si Un incentivo è dato dall’Ici, azzerata per i
sono incontrati per unire le forze, cercando proprietari delle seconde case che dedicano
di far partire un servizio, in piedi da qua- di affittarle affidandosi proprio all’Agenzia
si quattro anni, ma poco operativo se non casa. Ciò nonostante i proprietari delle circa
addirittura fermo. A parte qualche pratica 6.000 case che continuano a rimanere sfitte
trattata nel precedente mandato, di recente sul territorio comunale preferiscono versare
l’Agenzia Casa si può dire che non abbia bat- le tasse e non approfittare di questa agevotuto chiodo? “Adesso si apre uno scenario lazione? “Evidentemente il mercato regge
nuovo con l’arrivo delle future abitazioni ad – dice Volpini – ed i privati preferiscono
edilizia residenziale pubblica - dice l’Asses- intervenire da soli piuttosto che affidarsi ad
sore Volpini- e l’Agenzia casa potrebbe avere un’agenzia pubblica”. Un mercato tuttavia
un ruolo importante nel gestire la partita dei piagato, dove la crisi è palpabile soprattutto
canoni concordati, sia per gli alloggi del- in questi mesi in cui gli alloggi si faticano a
l’Erap alla Cesanella che per le residenze che piazzare contrariamente ad annate più floverranno ricavate dal recupero della Veco”.
ride. Forse proprio le difficoltà che gli affitL’opportunità di far decollare il servizio of- tuari stanno incontrando durante la stagioferto dall’Onlus comunale, per agevolare le ne turistica potrebbero portare in autunno
fasce più deboli di inquilini e calmierare il all’auspicato cambiamento di rotta”.
a cura di Giuseppe Nicoli
Dill’ al monc’ in piazza
* La Statale Adriatica (via Podesti e via R.Sanzio) in questi
giorni, e si presume per tutta
l’estate, è intasata ed il traffico è talmente
congestionato che è difficile viaggiare con
tranquillità e sicurezza. Purtroppo ci rimettono sempre i pedoni che attraversano
la strada perché i motociclisti sorpassano
anche quando c’è la striscia continua e sfrecciano a tutto gas, noncuranti di coloro che
si trovano sulle strisce pedonali che spesso,
però, sono poco visibili.
* Altro intralcio per i pedoni, che camminano sui marciapiedi della Statale, è quello di
trovarli spesso occupati da auto in sosta per
cui sono obbligati a passare nella carreggiata con il pericolo di andare sotto le auto in
transito.
Non si deve permettere la sosta sul marciapiede e, per chi non lo capisce, qualche multa ogni tanto non farebbe male. La vigilanza
dovrebbe essere intensificata, altrimenti i
furbi ne approfittano.
* Noi, che passiamo più volte al giorno con la
bici sulla pista ciclabile del lungomare, notiamo che sul suo marciapiede (che è riservato ai pedoni) ci sono i ciclisti che anziché
utilizzare la loro pista usano il marciapiede.
Guai a fare loro qualche osservazione. Ti
rispondono male o ti mandano addirittura
a quel paese! Che dire poi dei parcheggi di
bici alla meno peggio sempre sui marciapiedi, dell’uso della pista ciclabile da parte di
scooter e motorini, dell’uso della stessa pista
da parte dei pedoni. Se ogni rispettasse poche, semplici regole...
29 giugno
Senigallia
Turismo Una guida di Senigallia fatta su misura per i più piccoli
I bambini scoprono la città
A
lla ricerca di Samalù e Samalìa. In nasce fin dal 2003, dopo le positive
dialetto senigalliese significano esperienze dei laboratori di illustracon lui e con lei, ma sono anche i nomi zione e lettura tenute nelle domeniche
dei due leopardi dello stemma cittadi- invernali a Palazzo del Duca. Si è quinno, protagonisti della prima guida di di proposto un progetto educativo alle
Senigallia per bambini.
scuole primarie della città che fa parte
Realizzata dallo scrittore Luigi Dal Cin del Piano dell’Offerta Formativa Terrie dall’illustratrice Loretta Serofilli, con toriale.
il contributo degli assessorati alla Pub- “Senigallia è una città che va fatta coblica Istruzione e al Turismo, la guida noscere a tutti - ha detto il sindaco
andrà a favore di tutti quei bambini Luana Angeloni - anche ai bambini. E
che vivono in città o che desiderano la guida rientra anche nella nuova stracomunque conoscerla più a fondo. Edi- tegia di rilancio del turismo cittadino”.
ta dalla casa editrice Bohem press, è “Lo slogan che stiamo rilanciando
inserita nella collana Giramondo, una sul mercato, Spiaggia di velserie di piccoli libri illustrati sulle città luto – ha spiegato Luigi
europee lette attraverso l’architettura e Rebecchini,
assessore
l’arte.
al Turismo –, compare
Quello dedicato a Senigallia è il libro più volte in questa guiguida novità di quest’anno, già pre- da che offre un servizio
sentato alle Fiere di Bologna e Torino, in più alle famiglie, il
che si affianca alle guide dedicate ad target principale del
importanti capitali europee (Londra, nostro
turismo”.
Atene, Madrid, Parigi, Praga, Vienna, “Un ulteriore pasBarcellona, Amsterdam e Berlino) e in so anche verso la
Italia segue quelle di Roma, Venezia e r e a l i z Treviso.
zazioInsieme a queste potrà essere acquista- ne del
ta in tutte le librerie d’Italia. Il progetto p r o di pubblicare una guida per bambini g e t t o
di una città a misura dei bambini, ha
proseguito Fabrizio Volpini, assessore
alla Pubblica Istruzione”.
Dopo la presentazione a Palazzo de
Duca, tutti i bambini presenti in sala
e in piazza sono andati in giro per la
città accompagnati da due simpatici
personaggi da favola, alla ricerca dei
simpaticissimi Samalìa e Samalù. Questa giocosa e interessante visita guidata
alla città si ripeterà poi tutti i giovedì
di luglio e agosto con partenza da Piazza del Duca
alle ore 21,30.
L.M.
un contributo del gruppo “società e ambiente” sulla viabilità cittadina
Maggiore tutela per pedoni
L
e modifiche della viabilità introdotte dalla costruzione del ponte e dal rifacimento di via Giordano
Bruno, se da un lato hanno migliorato lo scorrimento del traffico lungo i due assi costituiti da viale IV
Novembre e via Leopardi, dall’altro
hanno peggiorato sensibilmente la
mobilità di pedoni e ciclisti e hanno diviso ulteriormente il nord e il
sud della città. Infatti quando sarà
terminato il ponte in ricostruzione
sullo stradone Misa e sarà ripristinato il senso di marcia originario
in via Petrarca, l’asse stradale di via
Leopardi tornerà a costituire una
barriera impenetrabile da Largo
Puccini alle rotatorie di via Giordano Bruno, costringendo gli automobilisti che transitano in via Leopardi
ad un lungo giro per accedere a viale
IV novembre e ai quartieri limitrofi
e rendendo oltremodo arduo e pericoloso l’attraversamento a pedoni e
ciclisti.
L’introduzione poi del senso unico
in via D’Aquino ha reso impossibile
l’accesso diretto all’Arceviese da via
Capanna, contribuendo ulteriormente a canalizzare il traffico proveniente da sud lungo via Mercantini
e rendendone così insostenibile la
situazione dal punto di vista della sicurezza che dell’inquinamento.
Ma la situazione più insostenibile per pedoni ciclisti è quella di via
Giordano Bruno, dove la progetta-
zione si è preoccupata solo di snellire il traffico veicolare senza alcuna
considerazione per quello pedonale
e ciclabile; si è poi cercato di trasformare i marciapiedi in piste ciclabili,
senza considerare la loro pericolosità, dal momento che vengono
interrotti continuamente da aiuole
spartitraffico e incroci affollati di
auto, in alcuni punti non hanno scivoli di accesso e sono spesso privi di
una chiara segnaletica orizzontale
che colleghi i vari spezzoni e faciliti l’attraversamento. Una situazione
analoga si è creata in via Capanna
dopo i recenti lavori di rifacimento, che hanno stretto e incanalato
la sede stradale fra i marciapiedi,
rendendo più difficoltoso e pericoloso il transito ai ciclisti; creando un
marciapiedi più ampio e continuo su
un lato e spostando i parcheggi sull’altro si sarebbe potuto ottenere un
risultato più adeguato.
A questo punto l’unica soluzione per
via Leopardi e G. Bruno ci sembra
innanzitutto quella di realizzare un
efficace sistema di segnaletica orizzontale (strisce pedonali e dissuasori) e attuare qualche intervento migliorativo sui marciapiedi esistenti
per agevolare il transito di pedoni e
ciclisti per tutelarne la sicurezza, in
attesa che l’apertura del percorso di
via dell’Angelo (attesa da molto tempo) permetta un collegamento più
sicuro e diretto almeno con il centro
storico. In secondo luogo sarebbe
necessario installare una rotatoria
lungo via Leopardi all’altezza di via
Mercantini, per permettere ai pedoni e ai ciclisti di accedere con più
sicurezza a via Mercantini e a tutto
il quartiere sud e favorire il collegamento delle auto con viale IV novembre senza arrivare alle rotatorie.
L’esperienza dell’incrocio dell’ospedale sta dimostrando che una rotatoria, anche modesta, è sempre meglio del sistema dei semafori; per cui
riteniamo opportuno che il sistema
venga mantenuto ed esteso a tutti gli
altri settori critici della città.
Infine, per alleggerire il traffico e
l’inquinamento in via Mercantini
riteniamo sia possibile ripristinare il doppio senso di marcia in via
D’Aquino, installando anche una
rotatoria all’incrocio di via Capanna, in modo di permettere al flusso
di auto proveniente da via Capanna
di accedere al ponte e all’Arceviese
tramite via Petrarca. Via D’Aquino
è stata concepita per il doppio senso di marcia, il campus scolastico è
separato dalla strada da un’ampia
fascia di verde e il traffico in ogni
caso sarebbe inferiore a quello che
sostiene attualmente. Allo stesso
modo sarebbe necessario ampliare e
sistemare in modo più funzionale la
rotatoria di via Capanna all’altezza
del ponte di viale dei Pini.
Gruppo Società e Ambiente
dal centro per l’ infanzia “san vincenzo” di senigallia
Crescere, passo dopo passo
S
ta per concludersi una bellissima esperienza cominciata lo scorso settembre e che ha visto protagonisti
25 bambini di età compresa tra i 20 e i 36 mesi e tre educatrici d’infanzia. E’ stato un po’ come fare un viaggio
partendo dai timori, dai primi no dei bambini, dal sicuro
ambito familiare che si fà fatica a lasciare, per raggiungere un primo piccolo grado di autonomia lontano dalla
famiglia.
Forse “autonomia” è una parola un po’ grossa per questi
bimbetti ancora così piccoli e indifesi, ma l’averli visti arrivare i primi giorni di frequenza, timorosi e aggrappati
alle braccia dei papà e delle mamme, impauriti anche
se incuriositi dalla nuova esperienza e vederli in questi
giorni arrivare sereni a scuola, pronti e sicuri di sé, affezionati a questo luogo dove si muovono con disinvoltura
e abilità, ci riempie il cuore di gioia.
A questa soddisfazione si aggiunge quella dei genitori
che hanno visto in questi mesi i progressi dei loro figli
e la capacità che hanno sviluppato di fare tante cose, di
giocare, di condividere tutto coi propri coetanei, di crescere in un luogo che pur non essendo la propria casa li
accoglie con l’affetto di persone che ora sono entrate a
far parte della loro vita e a cui i bambini dimostrano di
essere molto legati.
Anche noi educatrici, come ogni anno, abbiamo imparato tanto da questo gruppo di bambini, adeguandoci
alle loro esigenze, cercando di accogliere 25 personalità
completamente diverse tra loro, abbiamo visto crescere
la nostra sensibilità e la capacità di accoglienza anche
nei confronti degli adulti. Ai bambini noi dobbiamo tanto, perché sono il nostro stimolo quotidiano a fare sempre meglio il nostro lavoro.
Maria, Patrizia, Tania
5
rifiuti: dal consorzio cir33
Non c’è tempo
da perdere
P
er i rifiuti “Non c’è “Abbiamo previsto una
più tempo da perde- campagna affissioni – ha
re!”. Con questo slogan, il detto Laura Filonzi, diConsorzio intercomunale rettore del Cir33 -, con
Vallesina-Misa Cir33 lan- poster 6 per 3 metri e
cia la campagna di sensi- manifesti 70 per 100, che
bilizzazione sulla nuova riportano lo slogan “Non
raccolta differenziata dei c’è più tempo da perderifiuti solidi urbani e del re!” oltre a delle locandicompostaggio domestico, ne per gli Enti locali. Sarà
che partirà da gennaio trasmesso uno spot nelle
2007 nei 33 Comuni com- radio locali e, a tutte le
presi fra il comprensorio famiglie, sarà inviato un
di Fabriano, Jesi e Senigal- depliant con le informalia, con la distribuzione di zioni e una lettera con cui
un kit di raccolta a tutte le invitiamo a partecipare
famiglie.
agli incontri pubblici che
“La campagna ha l’obiet- organizzeremo in ogni
tivo di sensibilizzare i città”.
cittadini al riciclo, alla Da settembre, inoltre, si
riduzione e al recupero svolgeranno anche degli
del rifiuto – ha spiegato incontri di educazione
il presidente del Cir33, Si- sull’utilizzo dei rifiuti nelmone Cecchettini, duran- le scuole che stanno adete la conferenza stampa rendo all’iniziativa. Anche
di presentazione che si è per questo il messaggio
svolta nella sede del Con- grafico della campagna è
sorzio a Jesi – e il primo stato costruito su un’impasso sarà la separazione magine semplice e simdel rifiuto umido e orga- bolica.
nico dal resto dei rifiuti “Abbiamo scelto una forcasalinghi. La campagna mica che trasporta un
è, infatti, indirizzata a rifiuto organico – ha
tutte le famiglie dei 33 spiegato Roberto Cavallo,
Comuni che riceveranno, presidente della cooperanelle loro abitazioni, tutto tiva Erica – perché è un
il materiale informativo simbolo della laboriosità
su come raccogliere e dif- ma anche del rapporto
ferenziare i rifiuti. Il no- equilibrato ed ecosostenistro scopo è lavorare con bile con la natura”.
i Comuni, tutti insieme, Per l’assessore all’Ambienper raggiungere l’obietti- te della Provincia di Anvo del 35% della raccolta cona, Patrizia Casagrande,
differenziata dei rifiuti nel “questa campagna di in2007”.
formazione è un ulteriore
La campagna di sensibi- passo nel nostro grande
lizzazione, che è stata fi- progetto ambientale che
nanziata dalla Provincia di interessa tutto il territorio
Ancona ed è stata studiata provinciale e tutti i Codalla cooperativa Erica di muni e che, insieme con
Ceva (Cuneo), si svolgerà il Piano provinciale per i
da luglio a dicembre 2006 rifiuti, deve portare a vee sarà suddivisa in due dere il rifiuto non come
fasi: a luglio interesserà i uno strumento per fare
9 Comuni della Valle del cassa ma come l’oggetMisa (Senigallia, Mon- to che resta dopo il post
terado, Ripe, Corinaldo, consumo e di cui solo la
Ostra, Barbara, Castelleo- minima parte deve andare
ne di Suasa, Ostra Vetere, in discarica. Al momenSerra de’ Conti) e Monsa- to, infatti, la media della
no); da ottobre a dicem- raccolta differenziata nelbre coinvolgerà gli altri 23 la provincia è pari al 20%
centri da Fabriano, Genga, ma, insieme con il Cir33,
Sassoferrato a Jesi e tutti puntiamo a raggiungere
quelli della Vallesina.
nel bacino 2 la quota del
La campagna si articolerà 35% ancora prima della
su più mezzi di comuni- fine del 2007”.
cazione.
Consorzio Cir33
6
29 giugno 2006
Chiesa
MISNA
Camici bianchi boliviani in piazza
Centinaia di dottori boliviani disoccupati sono
scesi in strada con tanto di camice bianco per
chiedere al governo sovvenzioni e per protestare contro i colleghi stranieri (soprattutto
cubani), che sottrarrebbero loro clienti offrendo, soprattutto nelle zone più periferiche e disagiate del paese, assistenza sanitaria gratuita.
Un migliaio di medici cubani ha preso servizio
in Bolivia negli ultimi mesi, da quando Juan
Evo Morales ha assunto la presidenza, dando
tra l’altro una scossa importante al settore sanitario, uno dei più arretrati del paese. Grazie
alla collaborazione dell’Avana, sono stati attrezzati 20 nuovi ospedali in Bolivia, nell’ambito della Operazione Miracolo (che prevede,
tra l’altro, di operare gratuitamente di cataratta in tempi brevi circa 14.000 boliviani che
rischiano la cecità), che vede impegnati sul
campo centinaia di operatori sanitari cubani
anche in Venezuela. Questa stretta collaborazione tra il governo cubano e quello boliviano
ha mandato su tutte le furie i medici disoccupati del paese andino, che chiedono sovvenzioni pubbliche per poter avere clienti e nel
frattempo denunciano che “non si può affidare a estranei il controllo di un pilastro sociale
come la sanità”. Il governo di La Paz smentisce
però i dottori, affermando con il vice ministro
della Sanità Juan Alberto Nogales che la presenza dei medici cubani serve a migliorare “il
peggior sistema sanitario dell’America Latina,
se non del mondo”.
agenzia di stampa dei missionari
Cambio ai vertici vietnamiti
“Il presidente Tranc Duc Luong, 69 anni, il
primo ministro Phan Van Khai, 72, e il capo
dell’Assemblea nazionale di Hanoi, Nguyen
Van An, 68, hanno presentato le loro dimissioni dopo aver mancato, lo scorso aprile, la
loro riconferma al congresso del ‘politburo’
del Partito comunista vietnamita (Pcv) che
dal 1975 controlla la vita pubblica del paese. Fonti di stampa internazionali riferiscono
che il Parlamento avrebbe già votato all’unanimità accettando le rinunce. “Per garantire
la leadership del partito è necessario sostituire alcuni massimi dirigenti di Stato” ha detto
il capo del PCv, Nong Duc Manh rivolgendosi
all’Assemblea nazionale, citato dall’agenzia
on-line ‘VnExpress’. Il ‘cambio della guardia’
dovrebbe aprire la strada a una nuova generazione di leader che sarebbero già stati designati dal Partito ma di cui non sono stati
ancora diffusi pubblicamente i nomi. Il favorito a ricoprire la carica di nuovo primo ministro sarebbe Nguyen Tan Dung, 56 anni, già
vice-capo del governo dal 1991.
Nasce la Commissione Onu per la pace
Burundi, Sierra Leone e, in un secondo tempo, anche Liberia: saranno questi i paesi su
cui la neonata Commissione per la costruzione della pace focalizzerà la sua attenzione. Il nuovo organo delle Nazioni Unite, che
il segretario generale dell’Onu Kofi Annan
ha definito una “pietra miliare” nella storia
dell’organizzazione, è stato inaugurato nel
corso di una grande cerimonia tenuta al Palazzo di Vetro a cui erano presenti tutti i rappresentanti dei 31 paesi che comporranno
la Commissione. “Abbiamo visto un numero
inaccettabile di accordi di pace disintegrarsi
entro cinque anni dalla fine dei conflitti, riportando molte nazioni a ricadere nella spirale delle guerre civili” ha detto Annan, che
ha citato come esempio il caso di Timor Est,
ma che ha ricordato come l’Africa sia il continente che presenta il maggior numero di
scenari da post-conflitto. Il nuovo organismo
- il cui “compito fondamentale” sarà quello di
aiutare sia a livello politico che economico i
paesi che escono da un conflitto e impegnati
nella ricostruzione - sarà guidato dall’ambasciatore angolano alle Nazioni Unite, Ismael
Gaspar Martins, eletto alla presidenza nella
prima riunione che la Commissione ha tenuto, subito dopo la cerimonia di inaugurazione. “Costruire la pace significa liberare la
gente dalla trappola del conflitto e porre le
fondamenta per lo sviluppo e una pace duratura” ha detto Gaspar. I rappresentanti di
Angola, Guinea Bissau, Indonesia, Sri Lanka,
Polonia, Brasile e Belgio sono stati incaricati
di mettere a punto le procedure e la metodologia di lavoro della Commissione. Ai lavori
del nuovo organismo parteciperanno anche,
in qualità di osservatori, Fondo monetario
internazionale e Banca Mondiale.
verso verona Lettera di un cristiano pendolare al proprio vescovo
Caro vescovo ti scrivo...
U
na “lettera della Chiesa locale al
vescovo”. È il testo consegnato, al
termine dei lavori, ai partecipanti alla
56a settimana nazionale di aggiornamento pastorale, organizzata a Parma
dal Centro di orientamento pastorale
(Cop) sul tema “La Chiesa locale madre
dei cristiani e speranza per il mondo”.
Caro vescovo,
sono stato per troppi anni a guardare
alla finestra per vedere che cosa facevi,
ti vedevo sempre assorto nei tuoi pensieri, vestito un po’ strano, sempre circondato da qualcuno; ho tentato varie
volte di incontrarti, ma c’era sempre
un filtro. Leggo qualche volta di voi sui
giornali che ci regalano per strada.
Oggi però mi faccio coraggio e rompo
gli schemi, perché ti ho sentito parlare,
ti ho visto da vicino: le tv non hanno
più riguardo per niente, ti hanno messo in mostra pezzi di viso, denti sconnessi, rughe, ma anche un volto sereno,
una parola franca, una grinta che sotto
i tuoi vestiti paludati viene ingessata.
Allora sento di avere davanti un uomo
come me che però parla di Dio. Ho bisogno di speranza, attorno a me ce n’è
una sete grandissima. Non mi continuare a dire che siamo nei peccati, che
siamo materialisti, che ci costruiamo
un Dio a nostra misura. È vero, ma
sono frasi che nascondono solo il bisogno di una grande speranza. C’è gente
disposta ad ascoltare, a mettersi in
cammino. Siamo stanchi di stare a litigare per gli euro che mancano sempre;
ci fanno credere che i problemi più veri
sono i pacs, le coppie omosessuali, le
staminali. Saranno battaglie belle, ma
guardaci negli occhi e vedi che sono
solo pezzi di carta velina che ci mettiamo davanti per nascondere il bisogno
di Gesù.
Ho bisogno di un vescovo che mi dica
dove sta Gesù, che mi insegni dove lo
posso contemplare, dove posso trovare veramente la sua parola, non le sue
contraffazioni o adattamenti.
Sono entrato nella tua cattedrale: che
bellezza ha saputo esprimere la gente
che mi ha preceduto! Che messaggio
di vita! Che storia, che cattedra di speranza ha saputo distribuire lungo tutte
le navata! So che tu sei concretamente
per me l’ultimo anello di una catena di
speranza che ci collega direttamente al
nostro Signore Gesù, che sei pastore
di una comunità che ti ascolta, ti ama,
prega sempre per te. Odo risuonare il
tuo nome in tutte le chiese. Ma allora
sei una guida, sei una forza, sei davvero un pastore che va a prendere le sue
pecorelle dovunque. Non stai solo con
le novantanove, ma esci anche per me
e per quelli che come me prendono
tutti i giorni un treno per andare al lavoro, che stanno lontani da casa tutta
la settimana in una sorta di deserto assetato, che ti vedono solo alla cresima
del figlio di qualche amico.
So che hai tanti preti con te, che ti vogliono bene, che ti seguono e che ti
ascoltano. Allora perché non può essere ancora più convincente la speranza
che porti? Perché non riesco io e i miei
amici a vedere che c’è un popolo che
cammina unito a te, che ha una meta,
che sa di poter contare su un Dio che
abita tra di noi, che non si stanca di
convocarci quando torniamo a casa.
Oso troppo se ti chiedo di giocare coi
tuoi preti, di cantare con loro, di stare
tra la gente a farci sentire la tenerezza
e la speranza di Dio?
Vi vedremo tutti a Verona con quegli
strani cappelli che vi mettete in testa
quando state col Papa, è un bel colpo d’occhio. So però che sotto c’è una
persona innamorata di Cristo e dietro
tutta la sua comunità che si carica sulle spalle le ansie e le gioie di tutti noi
e spero anch’io, sicuro della tua guida
coraggiosa e profetica, di poter imboccare la strada giusta della vita.
Un pendolare
che sta ancora alla finestra
Esperienza positiva del doposcuola per bambini stranieri “le rondini”
Tra i banchi, amici senza confini
E
’ arrivata l’estate e “Le Rondini”
hanno spiegato le ali per un nuovo
volo… La scuola è finita, con buoni risultati per tutti i ragazzi stranieri che
con fatica e interesse hanno frequentato le scuole medie. Anche quest’anno circa 12 ragazzi di varie nazionalità
presenti nel nostro territorio, hanno
usufruito del doposcuola del Progetto “Le Rondini”, dell’Associazione di
volontariato “Il seme”, svolto nei locali
gentilmente concessi dalla parrocchia
del Duomo in via Cavallotti 12 a Senigallia. Oltre all’accompagnamento scolastico, con particolare riguardo all’ap-
prendimento della lingua italiana per i
nuovi arrivati nel nostro Paese, si sono
svolte numerose attività ricreative. I
ragazzi, infatti, dopo aver svolto i loro
compiti, si trattengono molto volentieri per condividere merenda, gioco e …
la loro storia. Per continuare ad essere
luogo di aggregazione, proposta educativa e ricreativa per questi ragazzi,
li incontreremo per tutta l’estate, certi
di venire incontro al loro desiderio di
integrazione, curiosità e vivacità. Li
attenderemo per proporre attività ricreative: tornei sportivi, gite, fotografia,
pittura ecc. E continueremo a porre la
nostra attenzione verso i bambini e ragazzi, appena arrivati in Italia che ancora non sanno la lingua italiana, o vogliono prepararsi bene per il prossimo
anno scolastico, o forse, solo per trovare dei compagni con cui ambientarsi in
questo nuovo spazio di “cielo”.
Barbara Assanti
Per chi fosse interessato ad una collaborazione educativa o ricreativa
il doposcuola in via Cavallotti 12 a
Senigallia, è aperto mercoledì e venerdì dalle ore 16.00 alle 18.00Per
informazioni: tel. 340.3186057
29 giugno 2006
Chiesa
Auguri a don Franco
vaticano Il cardinale Bertone, da Genova alla Segreteria di Stato
Un salesiano a Roma
I
l
cardinale Tarcisio
Bertone torna
a Roma. Benedetto XVI
lo ha scelto
come nuovo
Segretario di
Stato, al posto
del
78enne
cardinale Angelo Sodano, dato in
uscita da mesi, anche se sul nome del
successore circolavano numerose indiscrezioni e ipotesi.
Il ruolo chiave della Santa Sede (specie per la sua valenza politica) viene
affidato così all’arcivescovo di Genova,
che aveva avuto modo di collaborare
con il cardinale Joseph Ratzinger, come
segretario della Congregazione per la
Dottrina della Fede. Un rapporto di
conoscenza e di fiducia che ha avuto
sicuramente importanza nella scelta
del papa, anche perché rispetto ai suoi
predecessori, Sodano e Casaroli, il cardinale Bertone non viene direttamente dalla carriera diplomatica. Il suo è
piuttosto un percorso simile a quello
del cardinale Jean-Marie Villot, che nel
1969 fu nominato da Paolo VI, quando
era alla guida della diocesi di Lione.
E’ stato lo stesso Benedetto XVI a mettere in evidenza le qualità del cardinale,
in una lettera ai fedeli della diocesi di
Genova. ‘’In questi tre anni - si legge
- avete imparato ad apprezzarne doti
e qualità che lo rendono un pastore
fedele, capace di coniugare attività pastorale e preparazione dottrinale’’.
Da parte sua, il neo Segretario di Stato ha voluto ringraziare il papa “per la
fiducia che ripone nel suo antico collaboratore”. Durante un breve incontro
con i giornalisti, Bertone ha ripercorso
stamattina alcune tappe della sua vita.
Nel salutare la città, si è commosso al
punto di dover interrompere il discorso più di una volta. “Sono, come sale-
siano e come uomo di Chiesa, abituato
all’obbedienza. Improvvisamente sono
stato dirottato a Genova: ho amato
questa chiesa - ha continuato Bertone
- e vi ho dedicato cuore e fatiche per
oltre tre anni. Ora sono richiamato a
Roma: come sempre obbedisco”.
Con la nomina del cardinale Bertone,
viene ridisegnato anche l’organigramma della Segreteria di Stato. Mons.
Giovanni Lajolo, attuale Segretario
della Sezione per i Rapporti con gli
Stati della Segreteria di Stato, sempre
il 15 settembre, prenderà il posto del
cardinale Edmund Casimir Szoka, alla
presidenza del Governatorato dello
Stato della Città del Vaticano.
Al momento, non si conosce ancora
il nome del prossimo “ministro degli
Esteri” della Santa Sede, ma voci insistenti indicano l’attuale nunzio apostolico a Parigi, mons. Fortunato Baldelli.
M.B.
le parrocchie di ostra, domenica2 luglio, ricordano padre discepoli
Padre Vincenzo, frate di Dio
N
ella solenne Eucarestia di domenica
2 luglio 2006 (Collegiata
di S.Croce – ore 11.15)
la Comunità cristiana di
Ostra, onorata dal suo
figlio eletto p. Vincenzo
Discepoli, sacerdote cappuccino, renderà grazie a
Dio, insieme ai Frati Cappuccini, facendone solenne memoria nel 20° anniversario della morte.
Cenni biografici
Padre Vincenzo Discepoli nasce ad Ostra il 19
settembre 1901da una
famiglia molto religiosa.
Giovanissimo entra nell’Ordine dei Frati Minori
Cappuccini
(Provincia
delle Marche) e l’8 agosto
del 1926, a Roma, riceve
l’ordinazione sacerdotale.
Due anni dopo consegue
il Dottorato in Teologia
e, per molti anni, si occupa della Formazione
teologica degli Studenti
Cappuccini. I Superiori lo
tengono in grande considerazione per la competenza, la fedeltà e il grande senso di responsabilità
in tutte le mansioni e uffici che gli vengono affidati: Professore di teologia,
Guardiano e Direttore dei
chierici, Segretario provinciale, Definitore pro-
vinciale, Economo provinciale e Custode generale.
Ma Padre Vincenzo esprime le sue doti personali,
culturali e la sua profondissima spiritualità principalmente nel sacramento della Riconciliazione e
nella direzione spirituale
in tutti i conventi di residenza: in Ascoli Piceno,
Ancona, Corinaldo, Cingoli e, soprattutto, come
Penitenziere nel Santuario
mariano internazionale
di Loreto dove, l’11 giugno 1986, conclude la sua
santa vita. Le sue spoglie
riposano nella tomba nel
camposanto di Loreto.
padre giuseppe gianfranceschi, arceviese, tra i fondatori dell’associazione
L’ Agesci compie 90 anni
I
l Pontefice Benedetto XV tramite il
Segretario di Stato Cardinale Pietro
Gasparri “accorda alla novella Associazione Scoutistica Italiana – Asci – l’alto
favore di un assistente ecclesiastico che
si faccia interprete del paterno pensiero dell’Autorità della Chiesa”.
Era il 5 giugno 1916. Nasceva ufficialmente l’Asci che quest’anno celebra il
suo 90° anniversario. Padre Giuseppe
Gianfranceschi era l’Assistente Ecclesiastico designato, fondatore con
il Conte Mario Gabrielli di Carpegna
dello scoutismo cattolico italiano.
Il movimento esploratori, fondato in
Inghilterra dal generale Sir Robert Baden-Powell, si stava rapidamente diffondendo in Italia sotto il patrocinio
del Re e Ministro della Guerra ma in
alcune province anche nell’ambito delle parrocchie.
Il 1916 era ancora segnato dal violento
odio anticlericale verso tutto ciò che
era riferito all’educazione cattolica, pur
se i cattolici già da un decennio partecipavano alla vita politica. Anche tra le
gerarchie ecclesiastiche era diffuso il
7
rifiuto verso lo scoutismo, un sistema vare l’Asci dalle restrizioni del regime.
educativo straniero, profondamente “Alla Religione ed alla Scienza consacrò
influenzato dalla provenienza prote- l’alto ingegno e la nobile vita di scienstante, laica ed in odore di massoneria.
tifiche verità, genialmente intraviste,
Perfino Civiltà Cattolica, rivista del- assertore ed illustratore sapiente per
l’Ordine dei Gesuiti, esprimeva riserve unanime volere dei suoi concittadini,
e perplessità sull’efficacia del metodo qui rimpianto e celebrato riposa”.
educativo di un movimento “che privi- E’ la dedica, dettata da Giovanni Crolegia la dimensione ricreativa rispetto cioni, il grande studioso arceviese delle
a quella formativa”.
tradizioni popolari marchigiane, sulla
L’autorevolezza di Padre Giuseppe tomba di Padre Giuseppe GianfranGianfranceschi, che da tempo aveva ceschi nell’abside della Collegiata di
costituito una sezione dell’Associazio- S.Medardo, alla sinistra del grandioso
ne all’Istituto Massimo di Roma, dove polittico di Luca Signorelli il 23 maggio
insegnava, smonta l’avversione allo 1936 quando la salma venne traslata da
scoutismo cattolico, la riserva degli Roma ad Arcevia con una partecipaambienti religiosi e le preoccupazioni zione imponente di Accademici italiani
della Curia ricordando “che il periodo e stranieri, ministri, autorità dello Staderivante dall’origine protestante dello to e della Chiesa.
scoutismo di portare in mezzo alla no- Omaggio ad un religioso, matematico,
stra gioventù uno spirito naturalistico e fisico, chimico, astronomo, scienziato,
laico è ormai scomparso e lo dimostra- fondatore della prima stazione radio
no i risultati ottenuti in tutta Italia”. Lo vaticana con Lorenzo Marconi, Rettore
scout è amico di tutti, fratello di ogni dell’Università Gregoriana, Presidente
altro scout.
dell’Accademia dei Lincei.
L’assistenza al Movimento si concluse L’Amministrazione Turistica e l’Amil 9 giugno 1928, partecipando su in- ministrazione Comunale ricorderanvito di Pio XI alla spedizione del ge- no l’anniversario, il 70°, nella prima
nerale Umberto Nobile al Polo Nord, metà di ottobre con la partecipazione
dove vennero lanciate la Croce, la Ban- della Casa Generalizia dei Gesuiti, la
diera Italiana, il gonfalone di Roma ed Direzione della Radio Vaticana fondail “guidone” della squadriglia scout di ta 75 anni fa, l’Università Gregoriana,
Roma V. Al ritorno della spedizione, l’Accademia dei Lincei, la Presidenil 31 luglio, il Movimento Esploratori za dell’Agesci, la Regione Marche, la
Cattolici era stato sciolto dal governo Conferenza Episcopale, la Provincia di
Mussolini.
Ancona e la presenza della principessa
La decisione del Pontefice di inviarlo al Elettra, figlia del senatore Marconi.
Polo gli evitò l’umiliazione di non essere coinvolto nel fallito tentativo di salAlfiero Verdini
S
abato 24 giugno 2006, don Franco Morico ha festeggiato il suo cinquantesimo di ordinazione presbiterale, con una Messa solenne celebrata dal Vescovo
Giuseppe presso il Santuario di Santa Maria Goretti di
Corinaldo, con i suoi confratelli sacerdoti e frati cappuccini. Don Franco, attorniato dai suoi parenti, dalla popolazione corinaldese e di Barbara, al termine della funzione religiosa ha ringraziato Dio, per i suoi cinquantanni
di sacerdozio. Il Santo Padre ha fatto pervenire, tramite
il Cardinale Angelo Sodano, il seguente telegramma: “Al
Reverendo don Franco Morico, rettore del Santuario di
S. Maria Goretti, che ricorda il 50.mo anniversario ordinazione presbiterale, Sommo Pontefice esprime fervidi
auguri et mentre invoca su di lui ulteriori favori celesti
per una crescente fedeltà at Cristo Sommo ed eterno sacerdote et generoso servizio ecclesiale, gli invia di cuore
implorata benedizione apostolica estensibile at quanti
prendono parte sua spirituale letizia”.
I.T.
dal santuario di corinaldo
In festa per Santa
Maria Goretti
V
iene festeggiata con cital “In Bilico” della Cosolennità Santa Maria munità Exodus in piazza
Goretti, la giovane mar- Il Terreno; giovedì 29 giutine corinaldese. In pre- gno, ore 16:30 S. Messa
parazione al giorno della per i turisti da Senigallia
Festa di domenica 2 luglio con il Movimento Ma2006 il programma della riano; venerdì 30 giugno,
settimana prevede pelle- ore 7:30 e 18:30 S. Messa;
grinaggi e Sante Messe, sabato 1° luglio, ore 7:30
che vanno dal sabato 24 S. Messa trasmessa da
giugno al 1° luglio. Sabato “Radio Maria”e ore 18:30
24 giugno, anniversario S. Messa dal Santuario.
della canonizzazione di Domenica 2 luglio 2006
S. Maria Goretti, alle ore – Giorno della Festa della
18:30, presso il Santuario Martire – S. Messe: alle
di Santa Maria Goretti di ore 7:30 celebra il parroCorinaldo, il rettore don co mons. Mattioli; alle ore
Franco ricorda il 50° di or- 9:00 celebra Mons. Mario
dinazione sacerdotale con Cecchini; ore 11:15 celeuna Messa solenne. Don bra Odo Fusi-Pecci; ore
Franco è stato ordinato 18:00 benedizione dei fansacerdote dall’allora ve- ciulli, ore 18:30 S. Messa
scovo di Senigallia mons. del Rettore don FranUmberto Ravetta nel 1956 co; ore 20:30 – S. Messa
e per 31 anni, a partire dal del Vescovo Diocesano
1977, è stato parroco in S.E. Mons. Giuseppe OrSanta Maria di Piazza di landoni – segue solenne
Ostra Vetere. Nell’invito processione per il centro
che don Franco ha spedito storico, con la statua dela parenti, sacerdoti, auto- la Santa e la sua “Insigne
rità e amici, c’è una bellis- Reliquia”. Predicatore per
sima frase del prof. Enrico diverse sere: Padre Fedele
Medi, che recita: “Quando Salvadori ofmcapp. La copenso a quello che i sacer- rale Piero Giorgi, diretta
doti fanno per noi, ho la dal maestro Mauro Porficertezza che qualunque ri animerà le S. Messe di
ricompensa sia inadegua- sabato 24 giugno e dometa. Il nostro grazie più nica 2 luglio; la banda muvero consiste nel pregare sicale “Città di Corinaldo”,
per loro e nel sostenerli diretta dal M° Alberto Alcon la nostra amicizia”.
legrezza presterà servizio
Al termine della celebra- durante la processione di
zione, don Franco farà fe- domenica 2 luglio.
sta insieme alla comunità La popolazione è pregata
religiosa e civile, presso il di addobbare finestre e
ristorante “I Tigli” di Cori- balconi. Giovedì 6 luglio
naldo. Domenica 25 – alle Festa Liturgica della Marore 21:00, mons. Gerardo tire: S.S. Messe con pelRocconi vescovo di Jesi legrinaggi, Alle ore 21:00,
celebra la Santa Messa nel presso l’Oasi conferenza
piazzale della Casa Natale; con diapositive su Sanda lunedì 26 giugno a sa- ta Maria Goretti tenuta
bato 1° luglio al Santuario da Giancarlo Balducci di
SS. Messe alle ore 7:30 e Roma.
18:30; lunedì 26 – alle ore
Ilario Taus
21:00 S. Messa alla Casa
Natale, celebrata da P. Fedele Salvadori; martedì 27
– alle ore 20:30, pellegrinaggio dal Santuario alla
Casa Natale, segue la S.
Messa; mercoledì 28, ore
8:30 – S. Messa al Santuario, segue l’Adorazione
Eucaristica; ore 21:00, Re-
29 giugno 2006
il paginone
idee Comunicare all’inizio del Duemila
Il tasto
dei sentimenti
dov’è?
P
ronto, casa Rossi? Desidero parlare
con Mario, è in casa? E’ una settimana che lo cerco e non riesco a rintracciarlo; devo dargli un’ importante notizia!
Posso lasciar detto? Per favore mi può far
richiamare all’ora di cena?”
Conversazioni di questo tipo, all’ordine
del giorno sino a qualche anno fa, appartengono ormai ad un’epoca passata, quasi
dimenticata. Immersi nell’era della telefonia mobile, appena la persona chiamata
ci risponde noi esordiamo: “Dove sei?”
e dall’altra parte: “Sono in riva al mare”,
“Mi trovo a Parigi sotto la torre Eiffel”,
“Sto contemplando “La Pietà” di Michelangelo” “Sono nelle Galapagos!”. Il tutto
corredato di una foto a prova di quanto
comunicato.
Non esistono più distanze, non possiamo
più scappare in qualche isola sconosciuta…tutti ci trovano, ci chiamano, ci “sono
vicini”. I chilometri che ci separano dalla
famiglia, da un amico, dal lavoro, si sono
dissolti nel nulla, tanto che ci sentiamo
quasi orfani se ci troviamo in un luogo
“senza rete”, se le fatidiche “tacche” sono
insufficienti, con la scritta “solo emergenza”. Non esiste più nemmeno l’appuntamento, il “Ci vediamo davanti alla libreria
alle 19”; basta un messaggio quando si
esce di casa e… non ci saranno più brutte
sorprese!
Nei futuri libri di storia si parlerà della
nostra epoca in termini di “rivoluzione
telematica” e accanto al titolo del capitolo l’immagine di un telefonino dalle mille
funzioni! E noi, popolazione di quell’epoca lontana, saremo i pionieri di un nuovo
modo di comunicare: addirittura i nostri
pollici, da recenti studi, sembrano modificarsi per l’uso della tastiera del telefonino!
L’uomo primitivo osservando l’ambiente
scoprì che nel punto esatto in cui cade
un seme dalla pianta, spunta un piccolo
germoglio che successivamente diventa
identico alla pianta-madre: così divenne
agricoltore e abbandonò il nomadismo
per diventare sedentario. L’uomo telematico grazie all’invenzione di un piccolo
strumento con molteplici funzioni ritorna al nomadismo e riacquista la libertà
preistorica di non avere radici, di poter
comunicare da qualunque angolo della
terra, di svolgere il proprio lavoro ovunque, di avere notizie in tempo reale senza
inutili attese. Noi non siamo consapevoli di tutto questo ma ci siamo dentro
immersi fino al collo, siamo le cavie di
quanto sta avvenendo, e sulla base della
nostra capacità di adattamento, dei nostri
comportamenti, l’industria telematica si
inventa nuove funzioni. Ma se riusciamo ad uscire un attimo dal nostro ruolo,
dalla massa, e osserviamo con un pizzico
di distacco quanto sta avvenendo in noi
e tra di noi, non possiamo non rimanere
stupiti ed esterrefatti per la rivoluzione
che ci vede protagonisti, volenti o nolenti.
Nel riflettere su tutto questo e sulle grandi opportunità offerte da questa rivoluzione, viene da chiedersi: perché, mentre
le distanze si accorciano sino a svanire,
soffriamo sempre più di solitudine e ci
sentiamo più lontani e isolati? Qual è la
causa che determina ciò e che crea non
poche difficoltà soprattutto alle nuove
generazioni? Il muro che si sta innalzando attorno a noi, che ci rende prigionieri e incapaci di comprendere l’altro, con
quali mattoni è stato costruito? Qual è il
cemento che lo rende compatto e uniforme, tanto da non riuscire a scalfirlo, ad
abbatterlo?
I mezzi telematici trasmettono senza
possibilità di errore, ma non saranno
mai in grado di trasmettere le emozioni!
La parola che appare su uno schermo è
anonima, fredda, non comunica passione, dolore, gioia, tenerezza…non ci sono
tasti capaci di spedire i sentimenti! Aldilà delle “faccette” che si possono inserire
nei messaggi, solo i linguaggi non verbali
di uno sguardo, di un sorriso, di una lacrima, di una mano che accarezza, di un
abbraccio, creano la vicinanza del cuore
e ci liberano dalla solitudine. Non possiamo consegnare alla telematica il mondo della comunicazione, perché questa
esiste in pienezza solo se appartiene al
cuore, solo se oltre al pollice riusciamo a
mettere in gioco tutti noi stessi.
Non intendo demonizzare il telefonino,
strumento estremamente utile e pratico,
ma non possiamo idealizzarlo e considerarlo l’unico mezzo di comunicazione tra
gli uomini. Come ogni invenzione va inserita con prudenza, ma soprattutto con
spirito critico, considerando aspetti positivi e negativi.
Nelle istruzioni per l’uso del cellulare si
potrebbe aggiungere un paragrafo che
ricordi di non dimenticare la comunicazione tradizionale, diretta, quella pre-rivoluzione telematica.
Federica Spinozzi
Malati d’informazione
O
ssessionati, dipendenti da sovrainfor- il viaggio in treno il portatile acceso, conmazione. È la nuova sindrome di cui si trollare ogni mezz’ora la posta elettronica
sta occupando Michele Sforza, psichiatra e (anche quando non c’è una reale necessità
psicoanalista, direttore del Cestep (Centro lavorativa che ci spinge a farlo), stare colper lo studio e la terapia delle psicopatolo- legati a Internet per più di sei, sette ore al
gie) a Le Betulle, già noto per le sue ricer- giorno, inviare continuamente sms , salche sulla dipendenza da alcol e gioco d’az- tellare da un sito all’altro senza una meta
zardo. Che cos’è questa nuova sindrome? precisa solo per il piacere di inseguire un
“Una sorta di impulso irrefrenabile che ci nuovo stimolo. E ancora: raccogliere avidaspinge ad ascoltare e consumare compulsi- mente articoli, riviste, libri con il proposito
vamente notizie tantissime volte al giorno”.
di leggere tutto. Senza però mai riuscirci.
E, nonostante la memoria fornisca chiari Qu ali i rimedi? “Prima cosa da fare: ausegnali di stress (fatica più del solito a tro- toeducarsi alla gestione dell’informazione
vare la concentrazione, è oppressa da un operando delle scelte: inutile ascoltare tanti
bla-bla di pensieri) talvolta il tour de force tg e notiziari. Scegliamone uno, quello con
informativo si ripete costante anche nei l’impostazione politica che è più vicina alle
giorni festivi. Il motivo? Spesso è il fenome- nostre idee. Al massimo integriamolo con
no dell’assuefazione a notiziari & Co.: dopo un altro di colore opposto. E poi diciamo
quattro o cinque mesi di continua frequen- stop. Riflettiamo su quello che è stato dettazione mediatica si alzano giocoforza i li- to, elaboriamo una nostra posizione, anche
velli di tolleranza. Pertanto il consumatore con l’aiuto di un libro o una rivista”, spiedeve aumentare le dosi massmediologiche ga ancora Sforza. Secondo suggerimento:
perché il prodotto - in questo caso la noti- “Può essere quello più radicale: prendersi
zia - mantenga il suo effetto riequilibratore ogni tanto una vacanza dall’informazione:
sul sistema nervoso. Senza che si verifichi- per due, tre giorni niente computer, televino crisi di astinenza: senso di vuoto, smar- sione, giornali”, consiglia Peppino Ortoleva
rimento, irritabilità.
sociologo. Infine: imparare ad accostarsi al
Ma quando è vera dipendenza? “Ci sono web o al cellulare chiedendosi: cosa voglio
una serie di comportamenti spia. Ne elen- davvero in questo momento? E se la rispochiamo alcuni indicativi in quanto dimo- sta è mandare un sms , farlo usando solo
strano la nostra incapacità di operare un frasi emotivamente sentite che toccano il
distacco dal mezzo di telecomunicazione”, cuore di chi ci legge.
dice Sforza. In particolare: tenere per tutto
Maria Angela Masino
L’importanza del saluto
È
dedicato al saluto, realtà complessa e
ricca di valenze etiche e antropologiche,
il primo numero (anno 2006 - n°00) della
rivista annuale di arte e filosofia “Thauma” (www.thauma.info) che, si legge nella
presentazione, si propone “di riscattare la
meraviglia (thauma)” che secondo Platone
e Aristotele “spinge gli uomini alla filosofia”
e la cui “forza inaridita ha cessato apparentemente di fecondare il pensiero”. “Thauma”,
termine greco indicante lo stupore di fronte
a eventi insoliti e, al tempo stesso, lo smarrimento angosciato di fronte all’enigma, da
“motore” dell’indagine filosofica, “sembra
oggi ridotto a mera curiosità”, con una “perdita di tragico che ha privato la filosofia del
suo sguardo originale sulle cose”.
Per Aldo Natale Terrin, docente di antropologia e storia della religione presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, “il saluto
costituisce un modo per riconoscere l’ordi-
ne fondamentale su cui si basa la società e prodigo (perdono e accoglienza) e il bacio
la cultura nel suo insieme, un ordine sociale di Giuda “perversione di un segno di amore”,
capace di strutturare a sua volta un ordine osserva Ro mano Penna, docente di Nuovo
mentale e un regolazione” di “tutte le nostre testamento presso la Pontificia Università
pratiche sociali”. “Nel saluto - sottolinea il Lateranense, sono tre celebri gesti del Vanbiblista e studioso di ebraismo Paolo De Be- gelo.
nedetti - è rimasta nascosta una formula di Dopo la morte di Gesù, prosegue, come
benedizione.
attestato da quattro lettere di Paolo e dalla
Il primo saluto fu quello pronunciato da Dio prima di Pietro, il bacio “è gesto di comuquando creò il mondo”, e anche la formula nione vicendevole tra i destinatari” a “coninglese “Good bye” deriva dall’antica locu- ferma del vincolo spirituale di fede e amore
zione “il Signore sia con te”. In particolare, che lega i membri della Chiesa”.
nell’ebraico “shalom”, precisa, “Dio sta sotto “Salutarsi”, soprattutto per i giovani, deve
le parole, quasi nascosto, in attesa di essere “continuare ad essere un momento significaritrovato come facitore di pace”. Dall’ebrai- tivo delle relazioni interpersonali” afferma
smo al cristianesimo: oltre alla stretta di lo psicoterapeuta Lucio Pinkus, mettendo
mano, la prassi più diffusa è il bacio, già rin- in guardia dai rischi della cultura tecnolovenibile, peraltro, nella tradizione classica a gica tesa, per motivi di velocità della comupartire da Omero. “I baci con cui un’anoni- nicazione, “a ridurre, se non ad eliminare il
ma peccatrice copre i piedi di Gesù” (segno saluto”.
di sottomissione), il bacio del padre al figlio
Giovanna Pasqualin Traversa
Ho bisogno di
sentimenti,
di parole,
di parole scelte
sapientemente, di fiori
detti pensieri, di rose
dette presenze, di sogni
che abitino gli alberi...
Ho bisogno di poesia,
questa magia che
brucia la pesantezza
delle parole,
che risveglia
le emozioni
e dà colori nuovi…”.
Alda Merini
10
29 giugno 2006
Territorio
barbara Una serie di iniziative a misura di ragazzi per animare l’estate
un corso a monterado
Tanti piccoli
grafici
L’arte non va in vacanza
T
S
ra piacere e dovere (nobiltà abbliga...), non si va
in vacanza nel ribattezzato
Paese-Teatro. A Barbara, licenza limitata anche per il
progetto “Viaggiando con le
note”, concepito dalla Scuola Primaria “Aldo Fiorini”
e dalla Scuola dell’Infanzia, con il pieno concorso
dell’Istituto Comprensivo
di Ostra, diretto dal dottor
Umberto Migliari.
La municipalità applaude
(sempre in testa: l’entusiasta
sindaco Raniero Serrani), la
comunità partecipa ed interagisce, la Barbaresità si
rafforza nell’apertura ecumenica (nuove e vecchie acquisizioni straniere seguono
l’iter della lineare integrazione, come sottolinea l’assessore alla Cultura, Riccardo Pasqualini).
L’ultimo spettacolo scolastico ha tagliato il traguardo
del successo, con la gratificante appendice della richiesta del “bis” estivo. In
particolare, la musica continua ad educare, nella sua
esplicita valenza olistica e
nel suo voluto “taglio” civile. Il progetto “Viaggiando
abato 17 giugno, presso il centro Sociale di Via A.
Moro, alle ore 15,30 si è svolta la premiazione dei
partecipanti al primo corso di animazione grafica,
attuato dal Comune di Monterado, Assessorato alla
Cultura e Politiche Giovanili, con il sostegno determinante del Servizio Civile Volontario.Dopo una
breve introduzione del Volontario Michele Santini,
quale docente del corso, il Sindaco ha illustrato al
pubblico, composto da genitori e bambini, il valore
di queste iniziative che rafforzano lo spirito di
comunità, e valorizzano il territorio che riesce ad
esprimerle. Alla chiusura della parte introduttiva ha
provveduto l’Ass.re alle politiche giovanili Dr. Luca
Santini. Quindi il Sindaco ha provveduto alla consegna ai giovani allievi dell’attestato di partecipazione,
accompagnato dal DVD dei lavori realizzati dai piccoli allievi. Subito dopo, presso il cortile del Centro
Sociale i ragazzi hanno avuto modo di dimostrare
agli intervenuti tutta la loro potenzialità, muniti di
pennelli, colori e 40 metri di carta si sono trasformati in tanti Picasso, mentre alle loro spalle quattro
writers hanno dato una dimostrazione entusiasmante di come si realizza un murales. Il tutto accompagnato da bibite e gelati, vista anche la temperatura
che per tutto il pomeriggio ha tenuto compagnia ai
partecipanti. La chiusura del corso sicuramente non
è stata un addio, ma un arrivederci, infatti è ferma
volontà dell’Amministrazione di riproporre l’iniziativa per l’anno prossimo.
Marco Marconi
con le note” lascia il segno
e viene esportato dalla base
formativa fino ai vertici accademici.
In questi giorni, il professor Luigi Livi (docente al
Conservatorio “Rossini” di
Pesaro e instancabile “missionario dell’armonia”) è
impegnato in un’altra tappa
del suo tour “Dalla parte
dell’ascoltatore”. Gli incontri dell’attualità (titolo: “Il
palcoscenico della fantasia”)
sono vissuti in preparazione
al “Gianni Schicchi” di Giacomo Puccini (opera in un
atto di Giovacchino Forzano,
inscenata per la prima volta al Metropolitan di New
York, il 14 dicembre 1918).
Gli appassionati si sono dati
appuntamento a Fano, al
Teatro della Fortuna, per la
rappresentazione di domenica prossima.
Così viene sempre più affinata la “categoria” dell’ascolto e viene interiorizzata la
musica (nella sua ordinata
logica creativa e nel suo essere tessuto in cui ogni filo
ha la sua irripetibile ragion
d’essere). Per il bambino
significa rafforzamento del-
l’attenzione della concentrazione, miglioramento delle
competenze della comunicazione, arricchimento del
patrimonio lessicale,
sviluppo della creatività personale nella società in trasformazione, ricezione delle
richieste delle famiglie e del
territorio nella direzione
dell’ampliamento dell’offerta
formativa.
Alla base: la serenità, il dialogo, il rispetto reciproco.
Tutti valori che Barbara ha
propugnato-sperimentatodiffuso in termini pionieristici, sin da quando l’allora
giovanissimo maestro e
regista Mario Tinti (già negli anni ’60-70) recitava il
ruolo di antesignano con il
cinema-teatro a scuola (storica è rimasta la prima produzione: “La Rivoluzione
Francese”), che avrebbe poi
fatto crescere, tra l’altro, anche la Rassegna Nazionale
Teatro della Scuola di Serra
S.Quirico.
A Barbara, si ascolta ma si
mira anche a far vedere (immagine capillarmente curata
dal fotografo Angelo Papi).
Tecnologia contro l’eccesiva velocità a a Barbara
A
uto e moto troppo veloci? Il Comune corre ai ripari per evitare che la situazione peggiori
mettendo a repentaglio la sicurezza di coloro che si trovano alla guida e , ancor di più,
dei pedoni. Grazie ad alcune meritorie segnalazioni, che hanno fatto presente un insistente
eccesso di velocità in alcuni tratti della rete viaria comunale, l’ente municipale si è attivato
ricorrendo a rilevatori elettronici di velocità quale deterrente per arginare il preoccupante
fenomeno. Strade più o meno trafficate ma a rischio velocità saranno ora attentamente
sorvegliate dall’ ‘occhio tecnologico’. Che, ci auspichiamo, sia utilizzato più sovente laddove
il ‘pedale facile’ può trasformarsi in un pericolo costante, soprattutto per i pedoni. E che la
deterrenza sia accompagnata da intenti educativi: l’autovelox e gli altri sistemi di rilevazione elettronica di velocità assolvono efficacemente alla prima funzione, ma vengono meno
alla seconda se il loro impiego non è coniugato ed arricchito dalla presenza sul territorio dei
vigili urbani e dalla loro attività pedagogica, fondamentale, anzi necessaria, nei confronti
dei patentati più giovani.
Leonardo Pasqualini
corinaldoRipresi gli scavi alla Madonna del Piano
l’evidenziatore
Corinaldo:
il mestiere dei
genitori
A seguito della felice esperienza
dello scorso anno, l’Amministrazione comunale ha organizzato il
secondo ciclo di incontri, dedicato
al difficile mestiere del genitore.
L’esperienza, che ha visto il coinvolgimento degli insegnanti dell’Istituto Comprensivo scolastico, ha mosso i primi passi nel corso del 2005 e
si è svolta attraverso due fasi: una
prima di raccolta dati (mediante la
consegna di un questionario preparato per i ragazzi della scuola
media), riguardo alle aspettative
dei giovani adolescenti; una seconda fase, di approfondimento delle
esigenze e delle aspettative emerse
dalla lettura del questionario e dedicata, invece, alle famiglie.
Gli incontri, che hanno registrato
una numerosa presenza di mamme
e papà, si sono svolti sotto la supervisione della dottoressa Patrizia
Brunetti, psicologa, ed hanno messo in evidenza la difficoltà che talvolta emerge nel ruolo di genitore,
soprattutto oggi in cui, una società
opulenta e distratta, lascia poco
spazio al dialogo.
“L’iniziativa - afferma Daniele Aucone, assessore ai servizi sociali - nasce dalla convinzione personale che,
per combattere le forme di devianza oggi presenti tra i giovani, sia
necessario ripartire dalla famiglia e
dal dialogo , prezioso strumento di
confronto e crescita reciproca”.
I.T.
Icone di origine Greca-Russa-Rumena
Immagini • Quadri in argento • Candele
ARTICOLI SACRI a Senigallia
via Andrea Costa 31 tel 071.60597
Archeologia da vivere
P
er il sesto anno successivo sono ripresi
gli scavi e le ricerche nella chiesa della
Madonna del Piano nel territorio di Corinaldo, anticamente nota come S. Maria in
Portuno.
Le indagini, infatti, avviate già nel 2001, grazie ad una innovativa Convenzione, stipulata tra la Soprintendenza Archeologica
delle Marche, il Dipartimento di Archeologia dell’Università di Bologna, il Comune di
Corinaldo e la Parrocchia di S. Pietro Apostolo (Diocesi di Senigallia), sono coordinate
dal dott. Giuseppe Lepore del Dipartimento
di Archeologia dell’Università di Bologna.
I nuovi scavi, iniziati lo scorso 19 giugno,
proseguiranno per altre tre settimane, fino al
15 luglio. I partecipanti (Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali, sede di Ravenna,
Università di Bologna) sono, anziani: Giuseppe Lepore, Tommaso Casci Ceccacci,
Andrea Baroncioni; studenti: Raffaella Angelini, Elisa Costa, Paolo Gardelli, Marilena
Griesi, Valentina Ronzoni e Alberto Urcia.
Ogni venerdì pomeriggio (alle ore 17), inoltre, verranno eseguite delle visite guidate per
illustrare in tempo reale le nuove scoperte
e per mostrare, ad un pubblico sempre più
ampio, il nuovo antiquarium, recentemente
allestito nel sito archeologico.
Le indagini degli anni precedenti avevano
già messo in luce le più antiche fasi della
chiesa, che però sorgeva sopra un edificio
ancora più antico. I nuovi scavi stanno ora
chiarendo che la chiesa della Madonna del
Piano è impostata su una più antica villa
rustica di età romana, che doveva avere un
settore produttivo (con piccole fornaci e
magazzini per le derrate alimentari) e una
parte residenziale, ancora da individuare.
Ilario Taus
29 giugno 2006
Territorio
Ripe La singolare esperienza professionale del prof. Sergio Fraboni
Il maestro divenne prof.
A
ccadde nell’anno scolastico 20012002 che un maestro di scuola elementare facesse, al pari dei suoi alunni,
l’esame. Per lui si trattava dell’esame
di abilitazione all’insegnamento nella
scuola media. Entrambi furono promossi ed entrambi: classe e maestro
passarono assieme alla nuova avventura della formazione e dello studioinsegnamento nella scuola media. Ora
questo ciclo di studi si è concluso e
l’insegnante deve separarsi dai suoi 18
alunni e alunne con i quali ha vissuto
ben 8 anni di studio. Il momento è carico di sentimenti. E’ un fatto del tutto eccezionale, dovuto alla fortuità del
caso, che ha permesso ad una intera
classe ed al suo insegnante dell’area
umanistica (italiano, storia, geografia, educazione civica e laboratorio
di informatica), quindi una materia
fortemente incisiva nella crescita dei
ragazzi, di fare questo lungo percorso
formativo assieme per ben 8 anni.
In questo momento della non facile separazione per l’insegnante, affezionato
ai suoi alunni, ci è piaciuto ascoltare le
impressioni riportate da alcuni di loro,
i quali hanno risposto alle domande
come segue: Pensi che sarebbe stato
meglio cambiare insegnante nel passaggio alle scuole medie? Tutti hanno
risposto: meglio così e uno di loro ha
sottolineato l’aspetto positivo della
stabilità e quello negativo della preclusione ad una nuova esperienza. Nel
chiedere una virtù come insegnante: 3
ragazzi: la pazienza, l la comprensione verso gli alunni, 1 bravo a spiegare,
Vlazrim (albanese): la capacità di mettermi a mio agio, un altro: la calma,
l’ascolto, l’interesse suo per la materia e
l’interesse che ha suscitato in noi.
Alla domanda: Da questo insegnante,
ti sei sentito solo custodito, vigilato,
portato per mano, ti sembra che ciò
che hai appreso da lui sia stato come
calato dall’alto verso di te, o ti sembra
di aver dato anche tu qualche cosa al
tuo insegnante di italiano? Quasi tutti
dicono: “io ho dato qualche cosa al mio
insegnante”. Uno addirittura sente di
avergli dato umanamente molto.
Alla domanda: Difetti? Ci sembra libera dall’imbarazzo dell’intervista una risposta, pressoché negativa, per quanto
riguarda la figura dell’insegnante.Un
alunno sottolinea: “E’ anche troppo paziente e si lascia forse un po’ prendere
in giro”. E subito un altro ribatte: “ma
non molto”. Nell’intento di intravvedere
quanta stabilità ed equilibrio i ragazzi
abbiano trovato in questo insegnante
che ha occupato per loro un’area formativa abbastanza dominante, l’area
umanistica, appunto, abbiamo chiesto
con quale figura geometrica loro rappresenterebbero il loro maestro e la
maggior parte lo identifica come un bel
cerchio, segno di stabilità e dinamismo,
due sono per il triangolo isoscele, uno
per il quadrato.
Il professor Sergio Fraboni lascia in
questi giorni i figli degli altri, che però
egli ha accolto nella sua classe prima
elementare ancora coi denti da latte. In
quel lontano 1998, era San Martino (11
novembre) egli tornò a casa esclamando soddisfatto: “I miei bambini sanno
tutti leggere”. I quindici anni trascorsi
in collaborazione con la maestra Santa
Costantini e Graziella Cecchini lo fecero entusiasmare e organizzare attività
formative di ogni genere, dalla ceramica al ricamo, maschi compresi.
Questi ragazzi hanno espresso la preferenza per una continuità formativa e
per la non frammentarietà nel collegio
dei loro docenti; essi hanno registrato
positivamente la connotazione di stabilità e di ascolto da parte dell’insegnante,
ma soprattutto di ascolto paziente, non
già nel senso di sopportazione, bensì
nel patire con loro.
Allora forse potremo capire perché
l’inquietudine talora prende possesso
dei nostri figli; essi desiderano essere
ascoltati e non solo nel parlare, bensì
nell’ascolto silenzioso ed osservatore
delle istanze che portano dentro.
Ognuno di loro, poi, ha potuto essere sé stesso proprio in virtù di questo
contare qualcosa per l’insegnante, anzi,
contare molto, al punto da avvertire di
avere essi stessi corrisposto e contribuito positivamente alla vita del loro
insegnante, lasciato un segno in lui. In
un tempo di indifferenza, di vaniloquio,
allorquando si viene circondati e confusi da vanità spocchiosa, più che mai
tesa a dimostrare anche vacuamente
che si esiste perché più o eno si pensa,
questi ragazzi ci dicono che esistono
proprio perché non sono caduti nell’indifferenza del loro ambiente, proprio perché in qualche momento forse
qualcuno con caparbietà o con dolcezza li ha indotti a tirare fuori da sé stessi
l’uomo che c’era già dentro: educare
uguale tirar fuori, estrarre.
A ricordo di questo intenso percorso formativo insieme, e con l’augurio
di buona fortuna, il professor Sergio
Fraboni ha donato ad ogni alunno un
timbro personalizzato quale ex-libris
per ogni volume della piccola o grande
biblioteca di ogni ragazzo.
serra de’ conti Sui lavori di via Brodolini e via Carrara
Sorprese dalla terra
A
mministrazione Provinciale di
Ancona, Soprintendenza per i
Beni Archeologici delle Marche e
Comune di Serra de’ Conti promuovono per venerdì 30 giugno prossimo,
alle ore 18.30, una manifestazione
pubblica nel corso della quale saranno presentati ufficialmente i lavori di
miglioramento e messa in sicurezza
di via Brodolini (a partire dall’ incrocio con la provinciale arceviese 360),
ed i lavori di sistemazione della cava
di via Carrara (con la contestuale realizzazione della piccola area archeologica).
L’iniziativa è organizzata anche col
sostegno e la collaborazione dell’Archeoclub d’Italia (Sezione di Serra
de’ Conti) e del Circolo Legambiente
Verdeacqua, oltre che della Az. Agricola Castellucci, della Impresa Quercetti s.r.l. e della S.B. Costruzioni.
Nel corso della serata verranno illustrati ai presenti i singoli interventi
effettuati su via Brodolini e sulla cava
di via Carrara, e visitate le due aree
interessate.
Dei risultati della campagna di scavi
nell’area di via Carrara parlerà il Soprintendente dottor Giuliano De Marinis.
L’appuntamento prenderà il via con
la verifica (e la visita in loco) dell’intervento realizzato per la messa in sicurezza di via Brodolini, grazie anche
al prezioso supporto della provincia
di Ancona.
I presenti avranno poi l’opportunità di visitare la non lontana cava di
via Carrara dalla quale, nel corso dei
lavori di asportazione della ghiaia,
erano affiorati i resti di antichi insediamenti (5000-3000 a.C.). Alla luce
dei rinvenimenti effettuati, la Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Marche aveva dato corso ad
apposite operazioni di scavo e la ditta
Quercetti si era fatta carico dei lavori di ricerca archeologica sul campo
e di sistemazione dell’area a verde
per consentirne la frui­zione, mentre
l’azienda agricola Castellucci ne ha
poi consentito l’uso pubblico.Sui rinvenimenti dell’area archeologica di
via Carrara è stata predisposta anche
un’agile brochure che pubblica, con
gli interventi del Presidente della amministrazione provinciale di Ancona
Enzo Giancarli, del Soprintendente dottor De Marinis e del sindaco
di Serra de’ Conti Bruno Massi, una
esauriente documentazione fotografica sul sito e sui reperti rinvenuti.
Raoul Mancinelli
11
ad ostra vetere
Il premio
San Giovannino
D
a molti anni il Centro
di Cultura Popolare,
fondato ad Ostra Vetere
nel 1975, ha istituito l’annuale Premio San Giovannino in onore del patrono
locale, San Giovanni Battista, con il quale intende
premiare la benemerita
attività di promozione
del paese da parte di Enti,
Associazioni e privati che
abbiano contribuito in
maniera rilevante a diffondere il buon nome di
Ostra Vetere nel mondo,
impegnando le loro capacità nei più disparati
campi della cultura, dell’arte, dell’economia, della
solidarietà sociale, dell’associazionismo e di ogni
altra espressione dell’attività umana. “Il Premio
San Giovannino – afferma
il presidente del Centro di
Cultura Popolare Alberto
Fiorani – vuole essere uno
strumento di promozione
della identità civile, culturale, ideale e religiosa
della comunità e degli
abitanti di Ostra Vetere. In
sostanza il Premio vuole
connotarsi come specchio
della società locale, della
sua evoluzione e costante
trasformazione, seppure
sempre tesa alla valorizzazione di ogni aspetto
positivo della sua quasi
millenaria identità, che
gli antenati hanno tradizionalmente costruito con
il loro lavoro, materiale e
ideale, onesto e spontaneo, fatto di azioni grandi
e piccole, ma tutte ugualmente mirate a far crescere la comunità locale”.
Il premio viene rappresentato da una statuina
marmorea
raffigurante
San Giovanni Battista ancora bambino, iconograficamente individuato dai
tradizionali simboli cui
l’immagine del Santo è
normalmente associata: la
piccola croce astile da cui
tradizionalmente pende
un cartiglio con la scritta
“Ecce Agnus Dei” e l’agnello
che connota il Cristo mansueto Salvatore del mondo. Quest’anno il premio,
consegnato il 25 giugno, è
stato assegnato al Gruppo
dei Presepisti, guidati da
Claudio Cipolloni, che da
quasi venti anni realizza il
Presepio dei Frati al Santuario di San Pasquale.
Mariannina Bugiolacchio
Annalisa Magnabosco
Mondolfo Nel Bastione di Sant’Anna per ricordare e capire
Foto senza tempo
A
pre sabato 1 luglio a Mondolfo la mo- solutamente inalterata la qualità dell’imstra fotografica “Mondolfo com’era… magine. Sarà piacevole conoscere i singoli
immagini senza tempo” allestita nell’in- particolari, indagare nella storia e nel cocantevole cornice del cinquecentesco stume dei nostri antenati di 100 anni fa”
Bastione di S.Anna, nel centro del Castel- Ma, a quanto pare, c’è davvero dell’altro.
lo. Organizzata dalla Sede di Mondolfo “Sì, dicevamo che sono almeno due le pardell’Archeoclub d’Italia, con la collabo- ticolarità di questa mostra; ora potremo
razione dell’Assessorato alla Cultura del vedere delle fotografie mai viste sino ad
Comune, la mostra resterà aperta tutte ora, da noi ritrovare in un paziente lavoro
le sere, sino a domenica 9 luglio. “Accan- di ricerca negli archivi, che ripropongono
to alla pubblicazione di libri con i quali si scorci di Mondolfo che nessuno, a memovuole fare il punto su alcuni aspetti della ria d’uomo, ha forse mai visto, dandoci
nostra storia, oppure al restauro di beni così la possibilità di conoscere delle vere
culturali per valorizzare quell’immenso chicche storiche, per gli appassionati delpatrimonio che conserva Mondolfo, ecco la civiltà del nostro Comune”.
che la mostra fotografica consente let- La mostra, grazie all’apporto dei volontateralmente di rivedere la nostra città, il ri dell’Archeoclub, resterà aperta tutte le
nostro Castello il nostro territorio con gli sere con orario 21-23 sino a domenica 9
occhi degli abitanti del primo ‘900. Le fo- luglio. “Sarà l’Assessore alla Cultura Lautografie sono una importante fonte docu- ra Servadio – ha concluso Paolinelli – ad
mentaria per la ricostruzione della nostra inaugurare la mostra sabato 1 luglio alle
storia: il modo di vivere degli abitanti ad ore 21,15 al Bastione; avremo con noi anesempio, l’economia che caratterizzava il che Francesco De Luca, il fotografo che
nostro comune, nonché l’architettura ed ha curato la stampa di queste foto e che
il pubblico ornato. La nostra mostra cre- ci spiegherà la speciale tecnica utilizzata
diamo si distingua per almeno due aspetti nella loro riproduzione”.
singolari: da un lato le dimensioni delle L’ingresso alla mostra, resa possibile anfoto che verranno esposte nelle misure che grazia alla sponsorizzazione di Aset
‘giganti’ di cm. 100x70; saranno grandi, Servizi, è gratuito; per informazioni: arcioè, come dei manifesti e verranno rea- [email protected]
lizzate con una tecnica all’avanguardia
che permette di conservate in maniera asAlessandro Berluti
12
29 giugno 2006
Cultura
idee In sintesi come è evoluto il concetto di pace nel pensiero e nella tradizione cristiana
C’era una volta l’idea di pace
L
a comunità cristiana vive nella storia e nella storia si fa carico dei problemi e porta i segni dei limiti umani; così di fronte all’idea di pace rispecchia
la diversità delle varie situazioni vissute. All’inizio
l’annuncio evangelico genera un netto rifiuto della
guerra. La prima testimonianza di questa decisione è quella di Celso che risale all’anno 177: “se tutti
facessero come voi... nulla impedirebbe che tutta la
terra diventasse preda dei barbari”. Fintanto che il
servizio militare è libero, non ci sono problemi, le
tensioni sorgono quando diventa obbligatorio. Alcuni lo rifiutano nettamente come incompatibile con
il messaggio evangelico a costo del martirio, come
Massimiliano che ripete insistentemente: “Cristianus sum mihi non licet militari” (sono cristiano e
non mi è lecito combattere).
Altri, per lo più convertiti mentre svolgevano il servizio militare, continuano il loro impegno fintanto
che non venga loro richiesto di uccidere e di prestare culto all’imperatore. Ippolito nella “Tradizione
apostolica” scrive: “Il soldato subalterno non ucciderà nessuno. Se egli riceve l’ordine, non lo dovrà
eseguire, e non presterà giuramento. Se egli rifiuta
sarà scomunicato”.
La stessa presa di posizione la troviamo in Tertuliano, mentre Origene rispondendo a Celso afferma
che anche i cristiani combattono per l’imperatore
contro i barbari con le armi della preghiera... “ottano attraverso preghiere inviate a Dio per coloro che
si battono giustamente”.
Compare per la prima volta un cenno alla “guerra
giusta”, come pure la divisione dei ruoli che poi caratterizzerà la società feudale: orantes, belligerantes,
cui si aggiungeranno i laborantes. Lattanzio durante la persecuzione di Diocleziano ripete il divieto di
uccidere e quindi di fare il soldato, ma quando Costantino diventa imperatore, vede nel suo esercito
l’esecutore dei piani di Dio.
Con Costantino avviene un radicale capovolgimento della posizione tradizionale: le sorti dell’impero
e le sorti della chiesa si sovrappongono, per cui le
armi dell’esercito imperiale difendono ed espandono la fede, mentre la fede giustifica e rafforza l’impegno delle armi: lo spirito evangelico si stempera
nel realismo politico, al posto della profezia di pace
comincia l’elaborazione teologica della guerra, che
distingue tra guerra giusta e ingiusta, cerca di contenerne la violenza, ma la rende doverosa e sacra
quando è al servizio della fede.
Ambrogio nel De officis afferma: “la forza che in
guerra difende la patria dai barbari e in pace protegge i deboli dai briganti, è tutta animata dalla giustizia”, tuttavia conserva il divieto di usare le armi per
i chierici: la contrapposizione che prima esisteva
tra cristiani e pagani ora caratterizza la distinzione
tra chierici e laici. I chierici debbono attendere alla
perfezione cristiana, i laici debbono farsi carico delle incombenze di questo mondo. La forza profetica
del vangelo viene circoscritta in un ghetto, mentre
la storia scorre altrove.
Agostino con la sua autorità teologica definisce
la questione che rimarrà immutata per secoli. La
guerra è giusta se rispetta tre condizioni: l’autorità
legittima che la dichiara, la causa giusta, l’intenzione retta; in somma si fa la guerra per avere la pace
dell’impero, della cristianità, del mondo intero.
Vittorio Mencucci
Libri E’ in libreria l’ultima novità del Centro Ambrosiano: il vescovo emerito di Milano, testimone d’eccezione del “secolo breve”
Carlo Maria Martini e il suo Novecento
E
’ in libreria in questi giorni l’ultima novità del Cen- lettori tratti di Martini forse ancora sconosciuti. L’inter- vo ho vissuto soprattutto un impegno: cercare in ogni
tro Ambrosiano: “Il mio Novecento” di Carlo Maria vistato, che si dice “lieto” di raccontare le sue esperienze occasione - in ogni incontro di laici, di preti, di consigli
Martini. Il testo è tratto dall’omonima trasmissione an- del ’900 “proprio dalla città di Gerusalemme”, ripercorre pastorali, di gruppi di giovani - di spiegare la Parola”.
data in onda su Rai3. Protagonista dell’ultima puntata la sua vita in 26 tappe, dall’infanzia fino a oggi.
I primi tempi non sono facili. “Il terrorismo è un capiera appunto l’arcivescovo emerito di Milano, intervista- A 17 anni entra nella Compagnia di Gesù a Cuneo. “Una tolo assai doloroso della mia permanenza a Milano”,
to al Pontificio Istituto Biblico di Gerusalemme.
formazione che ricordo con particolare gratitudine”, dice, ammette. Accenna al sequestro di Aldo Moro e alla
Il 30 agosto scorso è andata in onda su Rai3 l’ultima “perché da una parte era molto severa, austerissima, dal- drammatica strage alla Banca dell’Agricoltura in piazza
puntata della serie “Il mio Novecento” a cura di Luigi l’altra era una formazione alla libertà”. Dopo l’ordinazio- Fontana, ma ricorda personalmente l’uccisione del giuBizzarri e Nicola Vicenti. Protagonista della serata era ne inizia l’attività pastorale a Chieri e insegna teologia dice Guido Galli in Statale e quella del giornalista Wall’arcivescovo emerito di Milano , il cardinale Carlo Ma- fondamentale. In seguito diventa docente di Scrittura ter Tobagi… Oltre ad ammirare «il coraggio della gente
ria Martini, intervistato al Pontificio Istituto Biblico di e poi rettore del Pontificio Istituto Biblico a Roma; più che non mollò e andò avanti», l’allora arcivescovo aveva
Gerusalemme.
frequenti sono i viaggi a Gerusalemme. “Il Concilio fu “la possibilità di visitare in carcere i terroristi, i brigatiDurante l’intera trasmissione, dal tono cordiale e pro- un momento straordinario”, spiega Martini, “per me sti, gli ex terroristi”. Egli cercò sempre “di comprendere
fondo al tempo stesso, il Cardinale ha raccontato di sé personalmente e per tanti, forse quello più bello della un po’ il loro mondo”. Martini racconta dei suoi incontri
e del contesto in cui ha vissuto, offrendo uno spaccato mia vita, quello in cui si poteva ripensare, rilanciare e con Bultmann, Cullmann e del suo costante impegno
del Novecento, per certi versi già noto, ma visto dal suo riproporre, in cui si sentiva vibrare una scioltezza, una per l’ecumenismo. Parla dei suoi numerosi viaggi, anpunto di vista. Il lungo monologo è diventato un libro, libertà di parola, una capacità di penetrazione nuova”. che quelli intercontinentali in Giappone e in India, fino
pubblicato dal Centro Ambrosiano, che ha mantenuto il Conosce Karol Wojtyla, quando era arcivescovo di Cra- alla sua attuale dimora: Gerusalemme. “È una città dove
titolo della trasmissione “Il mio Novecento” (84 pagine, covia e incontra spesso Paolo VI. Papa Giovanni Paolo la Parola di Dio e la dignità umana si collegano stretta11 euro) e arricchito da molte fotografie, anche inedite. II lo consacra vescovo il 6 gennaio 1980 nella Basilica di mente”.
Un testo elegante, che si legge in un soffio, svelando ai San Pietro e gli affida la Chiesa di Milano. “Da vescoLuisa Bove
arte Un tesoro d’arte nella Diocesi di Senigallia
Bibbia
e Corano
IL LIBRO
di Joachim
Gnilka
Il noto biblista cattolico
Joachim Gnilka affronta
il tema del dialogo tra
Islam e Cristianesimo
mettendo a confronto Bibbia e Corano. Nella sua lettura, alla ricerca
di punti di contatto e di distanza,
l’autore esamina la concezione
dell’uomo, l’immagine di Dio che
rispecchiano, le affermazioni sulla figura e il ruolo di Maometto
e di Gesù, le caratteristiche della
fede e della morale delineate nei
due “testi sacri”. Un aiuto alla conoscenza reciproca delle due religioni in un saggio che si rivolge a
“specialisti” di vari campi: esegesi,
dialogo interreligioso, accoglienza
di emigrati di religione islamica e
a chiunque abbia interesse ad approfondire questo tema sempre
più attuale.
Àncora edizioni
Pag. 192 - Euro 15,00
Aperta la Pinacoteca
E
’ riaperta la Pinacoteca Diocesana di mossa dalla nostra Pinacoteca”. Quando
Arte Sacra di Senigallia, per una sta- una mostra diventa occasione di riscopergione estiva che si annuncia ricca di ap- ta e rivalutazione di un bene. “Al momenpuntamenti culturali per il museo allestito to di collocare l’opera in mostra ed effetnell’”Appartamento del Cardinale” presso tuare i primissimi interventi conservativi
il Palazzo Vescovile. La riapertura, infat- – prosegue don Domenico – abbiamo inti, è subito contrassegnata dall’inizio di fatti potuto scoprire con grande meraviun grande ed importante restauro. Grazie glia l’autore dell’olio su tela, permettendo
all’intervento della Fondazione Cassa di così un recupero che oggi giunge a comRisparmio di Jesi, infatti, è stato affidato pimento grazie al restauro cofinanziato
al laboratorio “Il Compasso” del prof. Mi- dalla Fondazione Carjesi”. La Pinacoteca
chele Papi di Urbino il restauro della tela resta aperta tutti i mercoledì e domenica
raffigurante “L’Immacolata Concezione ed sera dalle ore 21 alle ore 24, ed il sabato
i Santi Benedetto e San Michele Arcange- pomeriggio dalle ore 16,30 alle ore 19,30.
lo”. “Il restauro che prende ora avvio, sotto L’ingresso è gratuito.
la direzione della Soprintendenza per il
A.B.
Pa-trimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico delle Marche – spiega don
Domenico Pasquini, responsabile diocesano dei beni culturali – segna il recupero di una preziosa opera cinquecentesca,
una tela dalle dimensioni notevoli di cm.
292x185. Si tratta, infatti, di un dipinto di
Ercole Ramazzani da Arcevia, datata 1595
e che è stata ricollegata all’Autore solo nel
2004, proprio in occasione della mostra
“Tutta Bella” dedicata al centenario del
dogma dell’Immacolata Concezione pro-
Kennedy rock
festival a Marotta
D
omenica 2 luglio, a Marotta, si terrà la seconda
edizione del Kennedy Rock
Festival, sette gruppi locali
saliranno sul palco allestito
presso Piazza Kennedy per
una serata rock!
L’idea di un concerto rock
all’aperto è nata dai giovani
che frequentano il Centro
Documentazione e Musica
di Marotta, un luogo dove è
possibile ascoltare cd musicali e suonare la propria musica nelle sale prove messe a
disposizione dal Comune di
Mondolfo.
I partecipanti saranno: Borghetti Bugaron Band (rock
in dialetto fanese); The Perticars (cover rock ‘n’ roll); Work
In Progress (cover punk +
brani propri); Attenti Al Gallo
(brani propri punk); The Fratz (cover hard rock); Doors
In The Void (tributo ai Black
Sabbat); Rari Ramarri Rurali
(musica in dialetto metaurense). Inizio ore 20.30 con
ingresso gratuito.
29 giugno 2006
Spettacolo
cinema La “Mostra del Nuovo cinema di Pesaro” parla argentino
Tango e pellicole
E
’ in corso di svolgimento a Pesaro, fin
al 2 luglio, la 42° Mostra Internazionale del Nuovo Cinema; quest’anno la
mostra si occuperà del cinema argentino del terzo millennio, in collaborazione
con Incaa (Instituto Nacional de Cine
y Artes Audiovisuales) e Ambasciata
d’Argentina. La Mostra è nata come vetrina del nuovo cinema. Nei primi anni
ha presentato e fatto conoscere tutte le
principali esperienze legate alle Nouvelles Vagues degli anni Sessanta e Settanta:
il nuovo cinema esploso in Europa occidentale e orientale, ma anche in America
latina e in Oriente - retrospettiva sulle
nuove correnti del cinema giapponese. Il
Festival ha mostrato in anteprima opere
di autori diventati poi internazionalmente noti (Nagisa Oshima, Lino Brocka,
Glauber Rocha, Ray Guerra, Raoul
Ruiz, ecc.) e ha ospitato storici incontri
e dibattiti cui hanno partecipato Roland
Barthes, Christian Metz, Umberto Eco e
Pier Paolo Pasolini. Più recentemente, la
Mostra si è dedicata alla scoperta di cinematografie emergenti: ha portato alla
ribalta paesi come Cina, Taiwan, Hong
Kong, Iran e ha indagato il cinema europeo del métissage. Sempre centrale è poi
l’attenzione per gli autori che sperimentano nuovi linguaggi e forme espressive
personali: da Chantal Akerman a Michael Snow.
www.pesarofilmfest.it/
Proiezioni serali a “cielo aperto” nella piazza principale di Pesaro
Otto film saranno in anteprima nazionale e coniugheranno la qualità, secondo la tradizione pesarese, con la capacità di rivolgersi ad un vasto pubblico. Dopo il successo delle scorse edizioni continuerà il coinvolgimento degli spettatori che premieranno il miglior film,
assegnando il “Premio del pubblico”. • Grand Luncheonette di Peter Sillen, Usa • Derecho
de familia di Daniel Burman, Argentina/Spagna • El Método di Marcelo Piñeyro, Spagna/
Argentina/Italia • Zhmurki (Dead Man’s Bluff) di Alexei Balabanov, Russia • Perduto amor
di Franco Battiato, Italia • Reflections di Yao Hung-I, Taiwan • Eden di Michael Hoffman,
Germania• Ça Brûledi Claire Simon, Francia • Anche libero va bene di Kim Rossi Stuart,
Italia
il taccuin
di Tullio Piersantelli
MOSTRE
Sant’Angelo in Vado - In occasione
Fabriano - Spedale di Santa Maria del terzo centenario della nascita di
Buon Gesù, Piazza San Giovanni, “Gen- Papa Clemente XIV (al secolo Giovan
tile Da Fabriano e l’altro Rinascimento”, Vincenzo Antonio Ganganelli nato a
una grande mostra internazionale di Santarcangelo di Romagna da famiuno dei protagonisti assoluti dell’arte glia Vadese), l’Assessorato alla Cultura
del ‘400 Informazioni: 199199111. 1.
del Comune di Sant’Angelo in Vado ha
Arcevia - Chiostro San Francesco mo- allestito la mostra tematica dal titolo
stra di Edgardo Mannucci, fino al 30 “Clemente XIV e il suo tempo” che proagosto 2006.
seguirà fino al 29 Ottobre 2006.
Camerino - “Il rinascimento scolpito”. Arcevia - A Palazzo di Arcevia, presCon una straordinaria rassegna di scul- so la Tenuta San Settimio, Francesca
tura lignea, Camerino propone, dopo Romana Bartoletti in mostra 15 opere
la grande mostra del 2002 sulla pittura décollages (opere originali e multiple),
del Quattrocento, una nuova esposi- dedicati al Grande Cinema, eseguite
zione sulla sorprendente produzione personalmente dal maestro Mimmo
artistica del suo Rinascimento. Le cin- Rotella poco prima della sua scomparquanta opere raccolte per l’occasione sa, avvenuta lo scorso 8 gennaio . Tutti
sono presentate per la prima volta in i décollages sono stati eseguiti uno ad
una mostra che restituisce i profili di uno dal Maestro con la tecnica dello
alcuni maestri del legno e cerca di far strappo manuale. Il titolo della mostra
luce su una pagina d’arte da scoprire.
è : “Rotella tra Sogno e Mito”.
Settimanale della Diocesi di Senigallia
Piazza Garibaldi, 3 - 60019 Senigallia (An)
Tel. 071/64578 - Fax 071/7914132
e-mail:[email protected]
sito:www.vocemisena.it
Direttore editoriale: Gesualdo Purziani
Direttore responsabile: Giuseppe Cionchi
Redazione: Laura Mandolini, Tullio Piersantelli, Rosaria Cenerelli, Giancarlo Mazzotti
Collaboratori: Alessandro Berluti, Fabrizio Chiappetti, Roberto Ferretti, Luca Giancarli, Anna Gobbetti,
Elvio Grossi, Simone Mandolini, Roberto Mancini, Leonardo Marcheselli, Vittorio Mencucci, Giuseppe
Nicoli, Leonardo Pasqualini, Michele Pinto, Stefania Sbriscia, Giorgio Silvestri, Luciano Sole, Federica
Spinozzi, Ilario Taus, Raoul Mancinelli, Umberto Martinelli.
Tecnici: Speranza Brocchini, Daniele Guidarelli, Anna Maria Roberti, Mariannina Puerini, Pietro Scattolini
Realizzazione grafica e stampa: Galeati Industrie Grafiche S.p.A. - Imola (www.galeati.it)
Tiratura:4000 copie
Abbonamento annuo ordinario: € 35 da versare sul cc.postale n. 10514602
Come sta il cinema
italiano?
A
cura di Vito Zagarrio,
il 20esimo Evento Speciale, in collaborazione con
la Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia-Cineteca Nazionale, sarà
dedicato ad una mappatura
degli esordienti nel recente
cinema italiano. Una cinematografia contemporanea,
quella degli ultimi cinque
anni, spesso bistrattata ma
che grazie ad uno sguardo
d’insieme e organico dimostra una forza e una vitalità
poco conosciuta. Accanto ad
autori già consolidati come
Paolo Sorrentino, Vincenzo
Marra, Daniele Gaglianone,
Genovese e Miniero, Daniele
Vicari, Eros Puglielli, Saverio Costanzo, Alex Infascelli,
Stefano Rulli, la retrospettiva vuole segnalare i lavori di
tanti registi che ancora non
hanno trovato una giusta
dimensione critica.
Una verifica sullo stato attuale della nostra cinematografia accompagnata da
incontri quotidiani con gli
autori di tutti i film proposti, da una tavola rotonda
conclusiva e da un volume
di studio edito presso Marsilio che illustrerà attraverso
i saggi di autorevoli critici
e storici del cinema (tra gli
altri, Franco Montini, Francesco Casetti, Adriano Aprà,
Gianni Canova, Mario Sesti,
Giovanni Spagnoletti, Callisto Cosulich, Paolo D’Agostini, Stefano Martina, Fabio
Bo, Barbara Corsi, Roberto
Nepoti, Carlo Tagliabue,
Cristiana Paternò, Jean Gili,
Alain Bichon, Robert Sklar) i
vari aspetti e temi del nuovo
cinema italiano.
13
percorsi museali/1
Aree e siti archeologici
da visistare
P
artirono dalla vittoria
di Sentinum (295 a. C.)
la colonizzazione romana
delle Marche e la diffusione dei suoi ordinamenti,
delle sue tradizioni e della
sua cultura verso le latitudini settentrionali. L’eco di
quell’impresa e delle sue
conseguenze risuona tuttora nel Parco Archeologico di Sentinum (Sassoferrato), la cui visita risulta
suddivisa in due parti: in
quella più antica, di epoca
repubblicana, sono visibili
i resti di un impianto termale, di una fonderia ed
alcuni bei tratti di strada
basolata, mentre in quella
più recente, di età imperiale, insiste una monumentale costruzione, identificata come struttura di
accoglienza per i viandanti e caratterizzata da un
enorme complesso termale ed un grande corte ad
uso ginnico. Effetto quasi
immediato del successo
militare conseguito a Sentinum è la conquista dell’Ager Gallicus, ove verso il
tramonto del III secolo a.C.
i romani fondarono Suasa
( Castelleone di Suasa). Il
Parco Archeologico di Suasa si contraddistingue per
l’unitarietà architettonica
e la raffinatezza artistica
dei mosaici della domus
dei Coiedii, sublime esempio di residenza signorile
sopravissuta, almeno a livello superficiale, alle insidie del tempo. I materiali
rinvenuti nella domus e in
altri versanti di scavo della
città romana costituiscono
il percorso espositivo del
Museo Civico Archeologico ‘Alvaro Casagrande’, ove
fanno aggio le pitture parietali di ogni stile e secolo
proveniente dall’abitazione patrizia di Suasa. Più
articolata risulta la cronologia abbracciata dalle
collezioni archeologiche
di Jesi, Matelica e Arcevia.Il
Museo Civico Archeologico
di Jesi e del Territorio raccoglie materiali di epoca
preistorica, protostorica
(civiltà picena) e romana,
proveniente sia dalla città
di Aesis che dalla media
valle dell’Esino. Su tutti
spiccano il lapis aesinensis ( documento epigrafico
con informazioni sulla viabilità nell’Italia centrale)
ed un importante complesso di statue e ritratti
di età giulio-claudia, come
i busti di Augusto, Tiberio
e la statua della Buona
Fortuna. A Matelica il percorso espositivo del Museo
Archeologico parte dai
piceni per proseguire con
testimonianze di epoca
romana e terminare con
i manufatti in ceramica
medievale e rinascimentale. Entrando nelle sale
del Museo Archeologico
Statale di Arcevia si respira
invece un’atmosfera essenzialmente preistorica: dagli strumenti litici del Paleolitico superiore (Ponte
di Pietra) e dell’Eneolitico (
fossato difensivo di Conelle) si passa ai reperti del
Bronzo finale e agli splendidi corredi funerari e agli
oggetti di culto di Montefortino ( IV – II secolo a.C.)
N. verde 800.439392
EVENTI La Box Marche propone una rassegna musicale
Musica in scatola
S
uoninBox” è la rassegna di spettacoli organizzata dalla Boxmarche e che
avrà come scenario piazza Baldassarri, lo
spazio inaugurato lo scorso anno all’interno dell’area dello stabilimento di via San
Vincenzo e dedicato a uno dei fondatori
dell’azienda e le Fonti di Corinaldo, suggestivo complesso architettonico, ricco
di tradizioni e di storia. Dopo gli appuntamenti inaugurali del 30 giugno con
“Vocals”, un concerto acustico-vocale di
musica leggera italiana e il “Concerto per
Mozart”, immancabile tributo al grande
compositore austriaco, del quale quest’anno si celebra il 250° anniversario dalla
nascita con l’Orchestra da camera della
scuola “Giovan Battista Pergolesi” di Jesi
e l’attore Luca Violini quale voce narrante,
il programma va avanti. Il 7 luglio si torna
in piazza Baldassarri con “Sband&Friends”,
musica italiana degli anni Sessanta e oltre,
eseguita da un gruppo di musicisti per diletto, professionisti che per una serata lasciano a casa giacca e cravatta per lanciarsi sul pentagramma. Sull’onda, è il caso di
dirlo, del successo avuto negli anni passati,
il 21 luglio torna il “Concerto per parole e
acqua”, questa volta con la pianista Laura
Pesaresi e la voce di Lucia Porfiri.
La musica rock, in particolare quella dei
Queen interpretata dal gruppo Concerto Rock Korona, irromperà in piazza Baldassari il 28 luglio. Infine il jazz
per concludere la rassegna, con la serata affidata al “Round Jazz”, gruppo di
musicisti corinaldesi, che già ha saputo
conquistarsi un posto di rilievo nel panorama musicale non soltanto marchigiano.
Cucina dei Duchi a Senigallia
L
a cucina delle corti rinascimentali è
un laboratorio effervescente in cui i
cuochi trasformano l’attività culinaria in
una vera e propria arte della messa in scena. Riuscire a coniugare lo splendore della
cucina rinascimentale con le invenzioni
dei grandi chef della Terra del Duca, sperimentando saperi e sapori, intrecciando
culture, usi e costumi di un territorio e
della sua storia, è la sfida dell’iniziativa “A
Tavola con i Duchi” promossa dai Comuni di Urbino, Senigallia, Gubbio e Pesaro,
uniti nel consorzio “La Terra del Duca”.
Oltre a costituire la base dei banchetti
rinascimentali, le ricette degli chef verranno riproposte nei ristoranti degli chef
protagonisti dell’iniziativa. Un’occasione
ulteriore per vistare “La Terra del Duca”,
dove buona cucina, qualità dell’ambiente
e beni culturali si sposano in un connubio perfetto. Il modo di essere di questa
terra ricca di testimonianze artistiche è
permeato ancora da una genuinità antica.
I suoi prodotti rappresentano il meglio
dell’enogastronomia italiana e l’eccellenza
dei suoi chef assurge essa stessa ad opera
d’arte. Dopo aver toccato tutte le città della Terra dei Duchio l’evento approderà a
Senigallia il 3 luglio per la serata conclusiva. I banchetti stanno registrando il tutto
esaurito, con prenotazioni da ogni dove
ed un fortissimo interesse da parte della
stampa nazionale e specializzata.
Alessandro Picc inini
14
29 giugno 2006
Sport
calcio: Poche le notizie che trapelano da via Perilli
Si lavora nel silenzio
utto rimane nel vago, nulla trapela da Via Perilli, nessuna notizia viene rilasciata circa la
composizione del nuovo direttivo, tanto meno
per quanto riguarda la formazione della squadra che dovrà affrontare il prossimo campionato
d’Eccellenza. Quello che siamo riusciti a reperire,
lo riportiamo a titolo informativo ma senza i carismi dell’ufficialità. Sappiamo che qualcuno della
Società ha avvicinato l’ex assessore comunale dott.
Nardella per offrirgli la presidenza della Vigor ma
lo stesso, per motivi di lavoro, ha gradito sì l’invito ma l’ha declinato. Allora l’unica soluzione che
rimane è quella di affidare l’importante carica a
Valentino Mandolini, che ben difficilmente accetterà constatato che, quale presidente della Coop
Cooperative, non avrà il tempo sufficiente da dedicare alla Vigor.
Come si comprende, la soluzione non è facile da
risolvere. Si parla di una persona di fuori Senigallia, ma sono solo illazioni. Si dice anche che per risolvere l’eventuale problema si dovrebbe formare
un consiglio direttivo di tre/quattro elementi con
pari responsabilità e fintanto che non si trova uno
o più responsabili, la Società non può prendere
alcuna iniziativa. Per quanto riguarda la squadra,
il direttore sportivo Scarpini sta sondando il terreno per l’acquisto di alcuni elementi da sostituire
ai partenti: Polverari e Pandolfi, accasatisi presso
la Biagio Nazzaro di Chiaravalle, di Malaccari che
non verrà riconfermato, di Giorgetti che attaccherà le scarpette al chiodo chiudendo la carriera
da calciatore. Forse intraprenderà quella di allenatore. Montanari ha tutta l’intenzione di restare,
mentre per il giovane Bertozzini si attende qualche richiesta da parte di società di serie superiore
(si dice il Tolentino).
Il non più giovane Goldoni rimarrà ancora alla
guida della difesa vigorina, se non altro per arrivare alla fatidica soglia di 400 presenze con la
maglia rossoblu. Attualmente è a quota 390. Di
sicuro la società confermerà tutti i restanti giovani della passata stagione, sempre che accettino
i nuovi parametri che la Vigor si è imposta: vale
a dire la diminuzione dello stipendio, constatato
il diminuito badget a disposizione del direttivo.
Sappiamo che Scarpini ha interpellato l’attaccante
Ghilardi del Pergola per portarlo a Senigallia.
Al momento non si è fatto nulla data la richiesta
troppo onerosa. Il portiere Moroni ha riconfermato la sua presenza fra i pali. Così al momento
stanno le cose: poche le notizie, poche le prese di
posizione da parte di chi ha la responsabilità della
società. Speriamo di non arrivare all’ultimo momento senza nulla di costruttivo.
D
CICLISMO
T
Miseni nel giro di
Pesaro e Urbino
Giancarlo Mazzotti
basket senigalliese: goldengas
Riparte il lavoro di squadra
E
’ trascorsa appena una settimana da
quando si è sentita la voce del presidente Moroni che ha richiesto nuove
forze economiche da immettere nella
società. La prima decisione è stata presa ed è quella della riconferma alla guida
della squadra del coach Piero Bianchi
(foto). Sarà quindi di nuovo il tecnico
abruzzese a guidare la compagine biancorossa, che tanto bene ha fatto nell’esaltante finale di campionato quando,
assieme ai suoi ragazzi, ha raggiunto la
salvezza battendo il Riva del Garda in
due incontri mozzafiato.
Bianchi si è detto felicissimo che la dirigenza senigalliese l’abbia di nuovo
scelto, così facendo potrà proseguire
nel lavoro intrapreso quest’anno. Altre
società si erano proposte per ingaggiare
il tecnico ma lui non si è sentito di abbandonare un lavoro appena iniziato in
una società seria, quale si è dimostrata la
pallacanestro Senigallia. Si sa che la dirigenza è già al lavoro per allestire il nuovo organico da affidare a Bianchi per il
prossimo campionato. Un impegno non
indifferente se si considera che il prossimo anno le retrocessioni non saranno
più due ma quattro per ogni girone. La
squadra dovrà dunque essere rinforzata, incominciando a riconfermare tutti
quelli della passata stagione ed inserendo altri elementi di provato valore. I primi dovranno essere i lunghi: il capitano
Panichi e Pazzi, due elementi purtroppo
contesi sul mercato e non facili da riconfermare; poi a seguire tutti gli altri.
G.M.
sport e vacanze sull’appennino modenese
Vigorini a Sestola
S
aranno almeno cinquanta, come
ci ha confermato il presidente del
sodalizio organizzatore Rino Frulla, i
giovani calciatori che partiranno da
Senigallia il prossimo 2 luglio per lo
stage estivo promosso dalla Us Vigorina a Sestola, nel modenese. L’esperienza prevede otto giorni di formazione
sportiva e vacanza insieme, sugli eccellenti campi messi a disposizione del
club senigalliese dall’Amministrazione
comunale di Sestola.
I partecipanti seguiranno lezioni di
addestramento tecnico, metteranno in
pratica le nozioni apprese durante gli
stage partecipando a gare di calcetto,
ma trascorreranno anche momenti di
autentico relax con tonificanti passeggiate nel clima appenninico, nuotate in
piscina, e una infinità di altre occasioni
di aggregazione.
Lo staff tecnico è affidabile e qualificato. Ne faranno parte l’ex portiere di Inter, Piacenza e Siena Roberto Busi, l’ex
giocatore di Catania, Modena, Spezia,
Ternana e Ravenna Marino D’Aloisio,
l’allenatore della squadra regionale
allievi della Vigor Francesco Baldarelli, il responsabile della attività di base
della Us Vigorina Roberto Riccardi ed
i tecnici Giovanni Spinelli (attività di
base Eurocesanense), Domenico Spadone (giovanissimi Vigorina) e Stefano
Solazzi (attività di base Victoria Brugnetto). Per quel che concerne l’aspetto fisioterapico sarà nel gruppo anche
Massimo D’Ambrosio.
Raoul Mancinelli
omenica prossima, il Giro
della Provincia di Pesaro
e Urbino si disputerà per la
24^ volta. In carovana saranno i qualificati élite-under 23,
agli ordini del regista Leandro
Romani, l’effervescente “Leone della Val del Foglia”, che ha
concepito la scenografica maratona, la quale guarda già alle
nozze d’argento.
I ciclofili miseni sono in prima linea nella fase di preparazione-promozione
della
manifestazione. Come l’anno
scorso, all’offensiva saranno i
ciclisti verde-rosa acceso del
Massi Team - Euronics Cerioni
- Nazionale Elettronica - Tecnobike. Partenza: Morciola di
Colbordolo (Centro Commerciale “Le Cento Vetrine”). Arrivo: Bottega. Tetto della corsa:
Urbino (quota 410 metri slm)
al km 29,6. Transito a Pesaro:
km 73,40. Ultimo scoglio: posizionato a Colbordolo (13 km
dalla conclusione).
In sede di vernice, l’ingegner
Luigi Mariotti (primo collaboratore di Romani, insieme
all’avvocato Carlo Maggioli e
a Cinzia Ancori), ha illustrato le caratteristiche del nuovo
tracciato di km 161,700: adatto
ai fondisti in confidenza con i
saliscendi. Lo spettacolo, sostenuto da una forte visibilità,
sarà ancora di alto livello. A
curare la fotografia della kermesse: Michele Parasacchi
(Fotovideo 2000). L’albo d’oro
ed i protagonisti della storia
“girina” attestano lo spessore
della corsa (Perez Cuapio, Illiano, Bettini, Cipollini, Pantani,
Moser, Vandi, Mazzantini…)
Pianello Cingolani
nella Città della Fortuna
I giovanissimi del G.S.PianelloCicli Cingolani sono stati coprotagonisti nella Città della
Fortuna, la cui kermesse promozionale portava la sicura
firma dell’Alma Juventus Fano.
I primi complimenti ai verdissimi piceni sono venuti dai
membri della Commissione
Regionale Giovanissimi: Gianfranco Mancinelli, Mauro Fuschi, Roberto Lucchetti, Mauro Papetta. Il circuito ciclistico
“Enzo Marconi” di Fano ha visto 164 verdissimi dai 7 ai 12
anni impegnati nel “5° Trofeo
Tecnogessi - 2° Trofeo Croce
Azzurra - Memorial G. Giovannelli”, valido quale 3^ prova
del Campionato Marchigiano
Società. Ecco il quadro dei
risultati. Maschili G1: 1.Carboni Lorenzo; 2.Ceci Alfonso; 3.Meschini Riccardo. G2:
1.Angelici Pietro; 2.Marinozzi
Alessandro; 3.Polidori
Alessandro. G3: 1.Nepa Christian;
2.Kasozi Giovanni; 3.De Luca
Massimiliano. G4: 1.Rocchetti
Filippo ; 2.Azzolini Andrea;
3.Tomassini Andrea. G5: 1.Occhialini Matteo; 2.Passarini
Giorgio; 3.Cingolani Marco.
G6: 1.Dell’Onte Michael; 2.Di
Paolo Dario; 3.Catena Francesco. Femminili G1: 1. Luzi
Kessi; 2.Carbonari Anastasia;
3.Cesarini Ilenia. G2: 1.Talevi
Valentina; 2. Quagliani Agnese;
3. Kasozi Sara. G3: 1. Papetta Jennj; 2.Angelici Laura; 3.
Rossini Alice. G4: 1.Mozzoni
Celeste; 2.Guiducci Agnese;
3.Capponi Federica. G5: 1.Sartini Sharon; 2.Mitillo Lorena; 3.Cardinali Martina. G6:
1.Cola Martina; 2.Rinaldi Katia; 3.Torresi Ilaria.
Memorial Adriano De Zan
tricolore udacino
Il Campionato Italiano Cicloturistico di Fondo Udace Csain
per il secondo anno consecutivo ha dato forma ad un’applaudita prova tricolore sull’asfalto
elpidiense. La Fondo delle Due
Province ha raddoppiato così
soddisfacentemente, mentre il
Memorial Adriano De Zan ha
collezionato la quinta presenza
nel calendario amatoriale che
conta. A Casette d’Ete, il trofeo
più prestigioso è stato conquistato dal Ciclo 2001. A quattro
lunghezze ha chiuso il G.S. Le
Scalette Alpha - VPM. Doppia
la distanza (100 e 55 km) per i
103 cicloturisti (degna quantità,
nella giornata delle varie manifestazioni concomitanti), che
hanno interpretato l’evento
“alla francese” (partenze libere).
Il nucleo organizzatore, G.C.
Adriano De Zan, ha operato
nella propria congrua interezza, sui ritmi scanditi dal “CicloPatron” Bruno Lattanzi e
dal presidente Bruno Galletta.
Umberto Martinelli
Fotovideo 2000:
Luigi Mariotti al microfono di Tvrs
Calcetto sulla spiaggia
S
i è concluso il primo Torneo di “Grattachecca” è risultato, invece,
Calcetto quattro contro quattro il “miglior portiere”. Un bilancio
dei Bagni Giuliana n°12. La squadra più che positivo quello registrato
“Ombrollone 36” si è aggiudicata il dall’organizzazione. Tante, infatti,
primo posto. La formazione com- le squadre che si sono contese la
posta da Mattia Fuligna, Michele vittoria e tutte di ottimo livello. Le
Bartolucci, Filippo Cantarini, Si- notevoli doti tecniche di molti giomone Cantarini, Federico Contini catori hanno portato il torneo ad
e Federico Rasicci ha sbaragliato le un livello alto: si sono visti numeri
altre squadre in gara. Al secondo e prestazioni davvero sorprendenposto si è posizionata la squadra ti. Anche il pubblico ha contribuito
“Grattachecca”, seguita dai “Bar Ri- alla felice riuscita del torneo; nelle
beca Yoga Mohito”. Un premio è fasi finali, infatti, non sono mancaandato anche alla quarta squadra ti amici, supporters e passanti che
classificata, ovvero i “Deportivo Le hanno assistito alle partite.
Carogne”.
Ai Bagni Giuliana è in arrivo un alAltri premi sono stati assegnati tro evento sportivo importante, ovai giocatori che si sono distinti in vero lo “storico” Torneo di Calciocampo per le loro qualità tecniche: tennis “Città di Senigallia”, giunto
Giacomo Cercaci del “Bar Ribeca quest’anno alla sua diciannovesima
Yoga Mohito” ha conquistato il ti- edizione. A partire dal 3 luglio sarà
tolo di “miglior giocatore”, mentre possibile assistere a veri e propri
Michele Bartolucci direttamen- momenti di spettacolo. Nato tanti
te dai vincenti “Ombrellone 36”, anni fa nella Spiaggia di Velluto, il
con più di 30 gol segnati, è stato Torneo si è poi trasferito nel campo
premiato come capocannoniere. in erba sintetica dei Bagni Giuliana.
Giovanni Polverari della squadra
G.M.
29 giugno 2006
penultima
LA
PAROLA Il Dio che ama la vita
DI DIO N
18 GIUGNO 2006 XIII domenica del Tempo ordinario
Sap 1,13-15; 2,23-24
Salmo 29
2Cor 8,7.9.13-15
Marco 5,21-43
a cura di
Suor M. Giuseppina
Pisano domenicana
on t’importa che moriamo?” avevano pone alla nostra considerazione, pur essengridato i discepoli, in preda al panico, do dei fatti strepitosi, non si fermano al semdurante l’improvvisa tempesta del lago, e plice prodigio, ma ci rivelano, con la divinità
Gesù, prima di sedare il vento e l’acqua, ave- di Gesù, la sua compassione per ogni dolore,
va risposto: “...ancora non credete?”.
e la necessità di fondare il rapporto con Dio
Anche in questa domenica, il racconto di sulla fede che salva.
Marco ci fa incontrare due personaggi biso- “Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace e
gnosi d’aiuto, un uomo, sgomento di fronte sii guarita dal tuo male”; con queste parole,
all’imminente morte della sua giovane figlia, Gesù risana la donna, riferendo la guarigioe una donna, colpita da anni da una peno- ne alla fede, “la tua fede”.
sa malattia, una di quelle che, nella cultu- Noi non sappiamo niente di quella donna,
ra ebraica, era segno di impurità, e, perciò, un povero essere emarginato, anonimo, uticausa di emarginazione.
le solo per dare soldi a medici disonesti, una
Ancora una volta dovremmo chiederci: ma figura che presto si dissolverà tra la folla;
perché? In questa domenica, la risposta la una donna che, forse, aveva soltanto sentito
troviamo all’inizio della liturgia della Parola, parlare di questo Rabbi, che predicava uguanel breve passo del libro della Sapienza, che glianza, perdono, amore, e, nella sua angocosì recita: “Dio non ha creato la morte, e scia, voleva solo avvicinarsi, per toccarne
non gode per la rovina dei viventi. Egli infat- il mantello, sempre con la paura di essere
ti ha creato tutto per l’esistenza; le creature individuata, lei che doveva tenersi lontana,
del mondo sono sane, in esse non c’è vele- per non contaminare gli altri. Ed ecco, che
no di morte, né gli inferi regnano sulla terra, questa donna, sembra acquistare, improvviperché la giustizia è immortale. Sì, Dio ha samente un nome: Fede, la fede che libera, e
creato l’uomo per l’immortalità; lo fece ad non soltanto dalla malattia e dal dolore, ma
immagine della propria natura. Ma la morte salva per la vita eterna.
è entrata nel mondo per l’invidia del diavo- La resurrezione della piccola, è un grande
lo...”.
prodigio, come prodigio fu la resurrezione
Il Dio che adoriamo è il Dio della vita, il Pa- di Lazzaro e del figlio della vedova di Naim,
dre che non si è arreso di fronte al peccato, ma, dietro al fatto straordinario, c’è già il
alla ribellione della sua creatura più bella, discorso della Pasqua, della morte per la
tanto che, per riconciliarla a Sé, ha assunto, resurrezione, che, questi episodi sembrano
nella persona del Figlio la stessa natura uma- anticipare. “La bambina non è morta, ma
na, e, in Lui, si è offerto alla morte, per far dorme...”, aveva detto Gesù, entrando nella
risorgere, nella Sua resurrezione, ogni uomo casa, ove le prefiche facevano già il lamento
che voglia credere in Colui, che ha vinto il funebre, con pianto ed alte grida; si, la morte
peccato, e la morte, e, con essa, ha vinto de- è come un sonno, dal quale ci si risveglia alla
finitivamente il dolore.
vita eterna, alla luce senza tramonto, nell’
I due miracoli, che il Vangelo di oggi ripro- abbraccio infinito col Padre.
indirizzare a: La Voce Misena
Piazza Garibaldi, 3 - 60019 Senigallia
fax 071.7914132
e-mail: [email protected]
i Lettori scrivono...
Un santuario particolare
I teschi sulla Rotonda
Estate: tempo di vacanze, gite, relax. Per questo voglio far conoscere un Santuario che si trova in Umbria, a pochi chilometri da Perugia, dove si venera la “Madonna del bagno”.
E’ stato eretto nel 1657 ed è immerso nel verde, raggiungibile
da un bellissimo viale attorniato da un parco molto grande nel
quale troneggia un immenso albero secolare. Poi ci sono piante e fiori di ogni genere. Innumerevoli miracoli si sono verificati in questo Santuario, come dimostrano gli ex voto che tappezzano la chiesa. L’atmosfera che si respira in questo luogo è
densa di tanto misticismo. Le lodi a Dio del serafico fraticello
S.Francesco sono nell’aria.
E’ senza dubbio una regione che invita alla preghiera, alla
pace, al silenzio e all’ascolto di Dio. Sono convinta che questi luoghi, oasi di pace, siano stati creati appositamente da
Dio per farci riposare quando il nostro andare si fa più fiacco,
quando perdiamo la rotta che conduce a Lui.
Durante una visita, mi sembrava che il mio spirito veleggiasse
in uno stato di sublimazione e di abbandono, che mente umana non può descrivere ma soltanto sperimentare.
Grazie, Gesù, per il tuo amore e per le meraviglie che ci fai
incontrare ogni giorno sul nostro cammino.
Rosanna
Senigallia
Come cittadino di Senigallia mi rivolgo a voi per sapere esattamente se concordate in pieno con il critico che esalta questa
magnificenza di mosaico. Io rifiuto una ciofega di questo tipo
che mi viene imposta come una arte sopraffina e di buon gusto. Ho visto questo mosaico e debbo dire che mi ha rattristato, non tanto per la qualità del mosaico, quanto per il posto
dove è stato messo. Li ci doveva essere una espressione di vita,
di gioia, di vacanza di divertimento, detta alla romagnola, una
cosa solare.
Invece che ti ci vanno a mettere : tre teschi con elefanti (cosa
centrano poi) su di un cielo o mare (non ho capito bene) completamente nero. Brr!!! Nonostante il caldo mi sono sentito
rabbrividire. Considerando poi il sipario che ha disegnato per
il teatro la Fenice vorrei suggerire ai signori del comune di
cercare un altro artista, perché questo sarà anche bravo ma è
molto triste e lugubre…uno un po’ più allegro non lo potrebbero trovare?
Due regali artistici a Senigallia e ci troviamo un aborto di sipario e un cimitero di spiaggia, perché è questa la sensazione
che ho avuto, e cioè che dalla spiaggia venissero fuori dei teschi di cadaveri seppelliti.
Vorrei sapere se sono il solo a pensarla così. Grazie.
Mario Pizzi
Senigallia
Una bellissima gita a Loreto
Pio IX
oggi
a cura
del Servizio
animazione
dell’ “Opera
Pia Mastai
Ferretti”
E
cco un’ immagine della gita che
ha visto protagonisti gli anziani
residenti all¹Opera Pia. Il tradizionale
pellegrinaggio ogni anno lascia sempre
soddisfatti. Si tratta di un pomeriggio
molto intenso: si partecipa alla Messa
nel Santuario, celebrata quest’anno da
padre Stefano Vita, si fa una visita alla
Santa Casa e poi tutti insieme per un
po’ di relax e per la cena. Anche quest’anno la partecipazione è stata alta e
intensa.
Sono iniziative che contribuiscono
tanto a favorire il clima di amicizia e
serenità.
15
IN BREVE
AUGURI, PICCOLO ALESSANDRO
Alessandro Canafoglia compie 6 mesi e sabato 1° luglio
2006, nella chiesa parrocchiale di Scapezzano, riceverà
il Sacramento del Battesimo con immensa gioia
della sorellina Margherita, mamma e papà. Con loro
festeggiano i nonni, i parenti e gli amici.
Auguri da tutti noi
MONTERADO
Franco Rodano (1920-1983), padre del nostro sindaco
Andrea, ha una pagina del “Corriere della Sera” (domenica 18 giugno) con questo titolone: “Sinistra e valori, fine del cattocomunismo”, di Ernesto Galli Della
Loggia. Nel box: “Politica e fede” si legge:
• “Il Movimento dei cattolici comunisti, poi denominato Sinistra cristiana, venne fondato da Franco Rodano
durante la Resistenza e nel dicembre 1945 confluì nel
Pci. • Rodano fu un ascoltato consigliere di Enrico
Berlinguer ed è passato alla storia come l’ideologo
della strategia del compromesso storico. • Il termine
cattocomunismo è peraltro usato in modo più generico per riferirsi ai cattolici schierati a sinistra (Raniero
La Valle, Adriano Ossicini) o comunque critici verso il
capitalismo e sensibili alle istanze di giustizia sociale
(come Giuseppe Dossetti e don Lorenzo Milani).”
DA ARCEVIA A MARCINELLE
Da Arcevia a Genk e Marcinelle in occasione della
Giornata delle Marche, dal tema “Le Marche e l’Europa,
l’emigrazione e il lavoro” organizzata dalla Regione
Marche. Sono partiti in tanti nell’immediato dopoguerra,
in cerca di un futuro migliore. Per loro ma soprattutto
per i loro figli e per i loro nipoti. Quei figli e quei nipoti
che ancora vivono nella cittadina belga ma non hanno
dimenticato le loro origini e si emozionano come i
loro padri al ricordo delle loro radici. Il cinquantesimo
anniversario della tragedia di Marcinelle è stato
l’occasione per riunirsi con gli altri marchigiani emigrati
in Belgio e per incontrare i rappresentanti delle
istituzioni marchigiane, tra cui il Sindaco di Arcevia
Silvio Purgatori. “Ho scoperto con grande piacere” ha
dichiarato Purgatori -“che a Genk vivono oltre cinquanta
cittadini di origine arceviese che mi hanno accolto con
grande affetto e simpatia, confermando il profondo
legame che hanno saputo mantenere con la loro terra di
origine. Per quanto ci riguarda ho ribadito loro che non
li abbiamo dimenticati e che siamo pronti ad accoglierli
sempre a braccia aperta ad Arcevia perché è stata
e sarà sempre casa loro.” Dopo i saluti delle autorità
locali, del Presidente della Regione Marche Gian Mario
Spacca e dei componenti della delegazione, presso la
miniera di Winterscag a Genk è avvenuta la consegna
delle decorazioni, predisposte dalla Regione Marche,
ai minatori marchigiani, tra questi ventisei arceviesi:
Appoloni Attilio, Argentini Luigi, Ciofi Armando, Ciofi
Sante, Ferro Lorenzo, Filipponi Aurelio, Gattanella
Quinto, Mancini Giuseppe, Ranucoli Leo, Rossi Primo,
Ruzziconi Giuseppe, Santini Erino, Servaddio Ottavio,
Settimi Ulderico, Sosi Anzelmo, Trionfetti Luigi, ed alle
vedove dei minatori: Angioletti Anselmo, Barbadoro
Sebastiano, Buonacorsi Secondino, Cesare Settimio,
Ferro Luigi, Massi Antonio, Ottavini Domenico, Possanza
Italo, Zamponi Dario e Zamponi Sante.
AUTOTRASPORTO: ESAMI IN PROVINCIA DI ANCONA
Attestato di Idoneità professionale per l’autotrasporto
di merci in conto terzi. Gli interessati si possono
rivolgere alla Provincia di Ancona (Unità Operativa
Trasporti), che ha pubblicato un bando di esame. Chi
voglia conseguire l’attestato può presentare domanda
a condizione che sia residente in uno dei comuni della
provincia di Ancona. Il bando d’esame, il fac-simile di
domanda e il programma d’esame sono disponibili
presso l’Unità Operativa Trasporti della Provincia di
Ancona, Via Palestro 7 – Ancona, tel. e fax 071/5894310,
e-mail: [email protected], cui ci si può
rivolgere per ogni eventuale ulteriore informazione.
La documentazione di cui sopra è disponibile anche
presso i Centri per l’Impiego e per la Formazione della
Provincia di Ancona e presso le sedi delle principali
associazioni di categoria degli autotrasportatori. Sono
inoltre consultabili e scaricabili dal sito internet della
Provincia www.provincia.ancona.it. Le domande di
ammissione all’esame dovranno pervenire all’Unità
operativa Trasporti della Provincia di Ancona, nei modi
previsti dal bando, entro e non oltre il 17 luglio 2006.
PARCHEGGI A PAGAMENTO SUL LUNGOMARE
Domenica 25 giugno è scattata la sosta a pagamento
sul lungomare di ponente e su quello di levante. Il
provvedimento rimarrà in vigore dalle ore 9 alle 20
di tutte le giornate fino al 31 agosto prossimo. Queste
le tariffe stabilite: a) € 0,25 per la sosta minima di 15
minuti; b) € 0,90 come tariffa oraria; c) sosta valida 4 ore
al prezzo di € 2,75 (sconto applicato del 23,6 %); d) sosta
valida 8 ore al prezzo di € 4,50 (sconto applicato del
37,5 %); e) sosta valida 1 giorno al prezzo di € 7 (sconto
applicato del 29,3 %); f) sosta valida 7 giorni al prezzo
di € 45 (sconto applicato del 35,1 %);g) sosta valida 30
giorni al prezzo di € 120 (sconto applicato del 59,6 %).
I grattini saranno disponibili presso ben 29 rivendite,
Per i residenti sul lungomare è previsto il rilascio di uno
speciale permesso di sosta gratuita.
Via Maierini, 2 - Tel. 071.65375
[email protected]
SENIGALLIA
vicino a Piazza del Duomo
Ingresso € 5 - Ridotti (mil. e rag.) € 4 - Ridotti argento € 3
Per comitive sopra le 30 unità, ulteriori sconti
Spettacolo unico ore 21.30 (tranne dove segnalato)
In caso di maltempo tutte le proiezioni all’interno con ARIA CONDIZIONATA
Sabato 1 luglio
Domenica 2 luglio
Lunedì 3 luglio
Martedì 4 luglio
Mercoledì 5 luglio
Giovedì 6 luglio
Venerdì 7 luglio
Sabato 8 luglio
Domenica 9 luglio
Lunedì 10 luglio
Martedì 11 luglio
Mercoledì 12 luglio
Giovedì 13 luglio
Venerdì 14 luglio
Sabato 15 luglio
Domenica 16 luglio
Lunedì 17 luglio
Martedì 18 luglio
Mercoledì 19 luglio
Giovedì 20 luglio
CINEMA
RAGAZZI
spettacoli
ore 20.30
sala interna
Dom. 2 luglio
Giov. 6 luglio
Dom. 9 luglio
Giov. 13 luglio
Dom. 16 luglio
ore
20.30
ore
20.30
ore
20.30
ore
20.30
ore
ore
20.30
Stampa: Gamberini - Castel Maggiore (BO) - Tel. 051.711162 - Fax 051.711348 - e-mail: [email protected]
Giov. 20 luglio
20.30
Fly UP