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BOLZANO — E` scomparso nella giornata di ieri Giusep
BOLZANO — E' scomparso nella giornata di ieri Giuseppe Negri, professore e figura di spicco del panorama culturale altoatesino. Preside di scuola media, fondatore del Centro di cultura dell'Alto Adige e direttore della rivista «Il Cristallo», Negri è stato anche presidente del Teatro Stabile, dal 1992 al 2007. Dopo aver combattuto la guerra, Negri è stato uno dei fautori della rinascita culturale in Aito Adige: per anni con il suo Centro per la cultura dell'Alto Adige ha portato a Bolzano personaggi importantissimi nel panorama culturale nazionale, ampliando il suo lavoro anche al gruppo linguistico e ladino. Si può senz'alto ricondurre la figura del professor Negri allo sviluppo di una terra multilingue, svolgendo allo stesso tempo il suo lavoro di preside e insegnante, restando così nel cuore di intere generazioni di alunni e studenti. Lo ricorda con affetto il direttore del Teatro Stabile di Bolzano, Marco Bernardi: «Per quindici anni abbiamo lavorato insieme — spiega — è stato un presidente fantastico, equilibrato, pacato, che ha sempre apprezzato la cultura e la musica: non solo, ha avuto anche la capacità di capire gli artisti, accettare le loro particoiarità e le loro stranezze. Un compagno di viaggio ideale — ricorda ancora Bernardi — non abbiamo mai avuto uno scontro o uno screzio, per questo tra di noi si è instaurata anche una bella amicizia oltre che un'ottima collaborazione». Bernardi ricorda poi anche una curiosità: «Credo che abbia visto tutti gli spettacoli del Teatro Stabile e tutti i concerti dell'orchestra Haydn fino a quando la salute glielo ha concesso — continua — e tutto questo lo faceva per passione, senso civico, non ha mai pensato al denaro o al proprio profitto, ma soltanto alla città. Negri — conclude il direttore — è sempre stato impegnato nella difesa e nella promozione dei valori dell'arte: la città perde uno dei padri fondatori della sua essenza democratica, una di quelle persone che non ci sono più e non penso ce ne saranno ancora». II ricordo anche di Antonio Lampis, direttore della ripartizione cultura italiana della Provincia di Bolzano: «Negri è stato una pietra miliare della cultura altoatesina — dice — ricordo di aver sentito tanti discorsi quando fu membro della consulta culturale: una personalità incredibile, ricordo che da giovane laureato era un orgoglio poter consegnare a lui un dattiloscritto per poi vederlo pubblicato sul "Cristallo", dopo che lo aveva attentamente valutato». Giuseppe Negri era una figura illustre del panorama culturale locale, come sottolinea anche l'assessore provinciale Christian Tommasini: «E professor Negri rimarrà a lungo nella nostra memoria come maestro e guida, e nel suo esempio ci proponiamo di agire per arricchire sempre più il panorama culturale altoatesino». Luca Tommasini © RIPRODUZIONE RISERVATA BOLZANO — Amico e collega di sempre del professor Giuseppe Negri, dal 2004 Claudio Nolet, anch'egli personalità di spicco nel panorama culturale cittadino, porta avanti la rivista «Il Cristallo» del Centro di cultura dell'Alto Adige. Professor Nolet, chi era Giuseppe Negri? «Era una delle figure più importanti nel panorama culturale altoatesino, ha dedicato la sua vita alla scuola: è stato preside di scuola media e ha dato un contributo notevole alle nuove generazioni. Ha sempre avuto un atteggiamento fortemente democratico e ha dato il suo contributo anche politica- mente, riuscendo ad essere d'esempio in questo: una figura fondamentale per quanto riguarda l'aspetto dell'impegno morale, etico e politico». Nel 2004 l'inizio della lunga malattìa: Negri le ha lasciato in consegna la rivista «Il Cristallo»... «Mi ha chiesto di continuare la rivista ed è quello che sto facendo, cercando di mantenere alto il livello: "Il Cristallo" è una delle espressioni del Centro di cultura dell'Alto Adige, ma bisogna ricordare che, prima dell'arrivo dell'università a Bolzano, Negri ha fatto arrivare qui per anni personaggi importantissimi della cultura italiana Pochi si rendono conto di quanto fosse difficile riprendere la cultura a Bolza- stati italiani che hanno operato in queno dopo il periodo fascista: bisogna te- sto senso, ma bisogna tenere conto del nere presente anche l'impostazione contributo che ha dato Negri: va ricorche Negri dava alla cultura, non soltan- dato infatti per avere dato un minimo to democratica e liberale, ma anche di di equilibrio al ruolo che il gruppo lingrande apertura verso il gruppo lingui- guistico italiano ha avuto dopo il fascismo. Sembra che il concetto di autonostico tedesco e ladino». Negri ha quindi dato un grande mia nasca adesso, invece è stato preparato e costruito molto tempo fa. Per contributo alla nostra autonomìa? «Sicuramente. Il nostro centro non me Negri è stato un grande amico del ha mai voluto ribadire la propria italia- quale ho sempre sostenuto le opere, nità, ma è sempre voluto essere un'or- per questo ho anche accettato di proseganizzazione che voleva dare un con- guire con la rivista: ma coloro che lo tributo a una società plurilingue. Il ricordano con più piacere sono sicuragruppo linguistico italiano non può es- mente i suoi scolari». sere considerato come quello che non L T... ha capito l'autonomia, certo ci sono © RIPRODUZIONE RISERVATA