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DOMANDA: Con la presente volevamo una vostra

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DOMANDA: Con la presente volevamo una vostra
FAQ
245
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DOMANDA:
Con la presente volevamo una vostra opinione sulla nuova legge 17 dicembre 2012, n.221 circa lo scarico a
parete di caldaie a condensazione in edifici plurifamiliari. La presente legge contiene, secondo Voi, delle
imprecisioni circa il rimando alla UNI 7129 che parla di terminale di tiraggio di apparecchi di tipologia B (e
quindi non a condensazione)? Inoltre, in caso di denuncia del condomino a quello del piano superiore che si
vede entrare i fumi direttamente nel suo appartamento, può avere ragione?
RISPOSTA
1.La caldaia a condensazione recupera una gran parte del calore latente contenuto nei fumi espulsi
attraverso il camino. Il sistema caldaia consente di raffreddare i fumi fino a farli tornare allo stato di liquido
saturo con un recupero di calore che viene poi utilizzato per preriscaldare l'acqua di ritorno dall'impianto. In
questo modo, la temperatura dei fumi di uscita dai 120÷160°C delle caldaie tradizionali scende a circa
40°÷50°C delle caldaie a condensazione.
I fumi scaricati alla temperatura di 40÷50°C non consentono il tiraggio naturale del camino e vanno espulsi
utilizzando un elettroventilatore posto a monte del bruciatore della caldaia.
Le moderne caldaie a condensazione consentono l’espulsione dell’anidride carbonica (CO2) e monossido di
carbonio (CO) a valori pressoché costanti con una riduzione di circa il 70% (micro elementi complementari
sono trattenuti nella condensa che viene espulsa dallo scarico perdente della caldaia previa neutralizzazione
per la sensibile acidità della medesima).
La norma che regola la progettazione degli impianti e l’installazione delle caldaie a condensazione per
potenzialità minori di 35 kW è la UNI 11071.
I regolamenti di igiene edilizio in genere non consentono lo scarico a parete. Per condizioni particolari
(previa una ponderata valutazione tecnica) si fa riferimento alla norma UNI 7129 che pone indicazioni sulle
distanze fra scarico e finestre al fine di non creare infiltrazioni di fumi negli alloggi.
La nuova normativa limita notevolmente lo scarico a parete delle caldaie a condensazione prive di
ventilatore, cosa che le ricondurrebbe alle caldaie di tipo B (a tiraggio naturale).
Se pure lo scarico a parete si a consentito, sussistono comunque condizione di disagio e lamentele degli
occupanti dei piani superiori che risentono delle infiltrazioni maleodoranti dipendenti soprattutto dalle
condizioni ambientali esterne.
Uno dei fattori d’inquinamento ambientale è costituito dalla presenza delle “polveri sottili” (Pm10). Il
problema di queste polveri sottili è dovuto alla loro dimensione. A mano a mano che le loro dimensioni si
riducono, aumenta la loro pericolosità per l’essere umano. Rimangono volatili, faticando a precipitare al
suolo a causa delle loro dimensioni ridotte, e non riescono nemmeno ad essere “filtrate” dal nostro apparato
respiratorio, entrando quindi nell’organismo umano.
E’ risaputo che le polveri sottili sono causa di affezioni cardio-respiratorie, asma e riduzione delle
funzionalità polmonari.
Con lo scarico a “tetto” le polveri sottili sono velocemente diluite nell’aria e trasportate dal vento molto
lontano.
Con uno scarico a parete è intuibile che il pericolo di infiltrazione sussista in un ambito particolarmente
circoscritto. Ciò è inavvertibile, ma facente parte di una facile intromissione negli appartamenti posti ai piani
superiori che rispetto all’ambiente esterno sono in “depressione” con elevata facilità nell’aspirazione delle
medesime.
Il caso è quindi alquanto critico. Nelle condizioni con scarichi a parete esistenti, per litigiosità fra utenze,
l’argomento deve essere sottoposto all’Ufficio d’Igiene locale supportato da un tecnico abilitato per stabilire
le possibili condotte da adottare.
2. La caldaia a condensazione trova la massima efficienza funzionale (elevato rendimento) quando viene
utilizzata a temperature particolarmente basse come nei sistemi di riscaldamento radiante a pavimento dove
il ritorno alla caldaia è inferiore a 40°C, condizione che permette la condensazione dei fumi e di
conseguenza un bassissimo impatto ambientale con limitate emissioni di polveri sottili.
Il rendimento della caldaia a condensazione diminuisce quando sussiste la difficoltà di mantenere un ritorno
al gruppo termico con temperatura dell’acqua compresa fra 30-40°C.
Temperature superiori ai 40°C limitano la condensazione dei fumi, rendendo la caldaia a condensazione
uguale alle caldaie tradizionali; ciò si verifica nelle seguenti condizioni:
-impianti di riscaldamento tradizionali ad alta temperatura (la legge attuale ne prescrive l’obbligo a
temperature non superiori ai 65°C) senza valvole termostatiche con conseguente ritorno fra i 5055°C;
-impianti di riscaldamento tradizionali con valvole termostatiche senza una corretta regolazione dei
detentori dove si prevede un ritorno fra i 45-50°C.
3. Per attenuare il disagio ambientale con impianti di riscaldamento tradizionale (bitubo) dove si utilizzano
delle caldaie a condensazione, bisogna ricondurre l’esecuzione dell’impianto alla “regola dell’arte”. Questa
condizione, se tende a limitare il disagio ambientale, non risolve completamente il problema.
Si provveda comunque, per ottenere una minimizzazione, a:
- utilizzare valvole termostatiche sui gruppi scaldanti;
- utilizzare detentori ai corpi con regolazione micrometrica per consentire una perfetta regolazione della
portata fluidotermica ed un salto termico (∆T) non inferiore ai 15°C;
- applicare la valvola by-pass dinamica fra la tubazione di mandata e quella di ritorno alla caldaia (fig.1);
- posizionare dietro i corpi scaldanti posti sui muri perimetrali dei pannellini coibentati (polistirolo) con fronte
riflettente il calore al fine di evitare la dispersione del calore verso l’esterno (fig.1);
- utilizzare caldaie a condensazione con elettroventilatore posto a monte del gruppo termico;
- utilizzare caldaie che modulano la temperatura d’utilizzo in funzione della temperatura esterna.
Queste sono tutte condizioni che, oltre ad attenuare notevolmente l’impatto ambientale, comportano anche
un elevato risparmio energetico; è un preludio per evitare la litigiosità fra le utenze.
Nota: nelle controversie fra utenze condominiali causate da problemi inerenti agli impianti di riscaldamento, il
Giudice Istruttore pone il quesito: “l’impianto è stato eseguito a regola d’arte?”.
Le discussioni si risolvono sempre con il ripristino delle condizioni nel “rispetto della regola dell’arte”.
A questo proposito si consiglia di attenersi a quanto indicato nel punto 3. sopra esposto.
Fig.1
Se
CALDAIA A
CONDENSAZIONE
con modulazione
della temperatura
pannello riflettente
alimentazione e
sicurezza gas
alimentazione
icrica
by-pass
dinamico
gas cucina
Sanitario
Il progettista deve sempre stare attento a riportare negli elaborati grafici l’indicazione dei numeri di giri in
apertura dei detentori previo il calcolo attraverso l’utilizzo dei “Kvs”.
In un’indagine su edifici dove si verificano le sopra indicate controversie, in una provvisorietà per la non
reperibilità dei disegni, è possibile eseguire la regolazione dei corpi scaldanti seguendo le indicazioni del
produttore delle valvole e dei detentori.
Fig. 2
Per la regolazione dei corpi scaldanti con
l’impiego dei detentori TIEMME il calcolo del
numero di giri in apertura è dato dalla
seguente formula:
n°giri detentore = Sx0,125
dove S = superficie in m2
(valido solo per collettori posti al centro dell’unità abitativa)
Es. (Fig. 2)
soggiorno n° giri = 31x0,125 = 3,8
bagno
n° giri = 7x0,125 = 0,9
camera
n° giri = 21x0,125 = 2,6
ecc…
Nota: sui disegni riportare sempre il numero
di giri di regolazione dei detentori
4. Componenti di attenzione TIEMME:
Valvola termostatizzabile
Attacco: Rame/Pex/Multistrato
Art.3303
Codice
3300019
3300006
3300067
3300038
Tipo
G3/8’’
G1/2’’
G3/8’’
G1/2’’
Attacchi
½’’ – 16
½’’ – 16
¾’’ – 18
¾’’ – 18
Valvola termostatizzabile
Attacco: Ferro
Art.3306
Codice
3300023
3300005
3300022
Tipo
G3/8’’
G1/2’’
G3/4’’
per altre versioni consultare il
catalogo TIEMME
Detentore con regolazione
micrometrica
Attacco: Rame/Pex/Multistrato
Art.3331
Codice
3330007
3330002
3330033
3330013
3330043
Tipo
G3/8’’
G1/2’’
G3/8’’
G1/2’’
G1/2’’
Attacchi
½’’ – 16
½’’ – 16
¾’’ – 18
¾’’ – 18
24x19fil
Detentore con regolazione
micrometrica
Attacco: Ferro
Art.3336
Codice
3330014
3330006
3330011
3330050
3330052
Tipo
G3/8’’
G1/2’’
G3/4’’
G1/2’’
G3/4’’
per altre versioni consultare il
catalogo TIEMME
Testa termostatica
Art.9557
Codice
9550001
Tipo
M30x1,5
Testa termostatica
con elemento
sensibile a distanza
Art.9558
Codice
9550003
Tipo
M30x1,5
per altre versioni
consultare il catalogo
TIEMME
Kit 3 pezzi con valvola a
squadra
Attacco: Rame/Pex/Multistrato
Art.3303KIT
Kit 3 pezzi con valvola diritta
Attacco:
Rame/Pex/Multistrato
Art.3302KIT
Codice
3300010
3300004
3300077
3300030
Codice
3300056
3300039
3300090
3300054
Tipo
G3/8’’
G1/2’’
G3/8’’
G1/2’’
Attacchi
½’’ – 16
½’’ – 16
¾’’ – 18
¾’’ – 18
Kit 3 pezzi con valvola a
squadra
Attacco: Ferro
Art.3308KIT
Codice
3300014
3300018
3300037
Tipo
G3/8’’
G1/2’’
G3/4’’
per altre versioni consultare il
catalogo TIEMME
Tipo
G3/8’’
G1/2’’
G3/8’’
G1/2’’
Attacchi
½’’ – 16
½’’ – 16
¾’’ – 18
¾’’ – 18
Kit 3 pezzi con valvola diritta
Attacco: Ferro
Art.3307KIT
Codice
3300052
3300033
3300062
Tipo
G3/8’’
G1/2’’
G3/4’’
per altre versioni consultare il
catalogo TIEMME
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