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PIANIFICAZIONE DEL TRAFFICO A BOLZANO
SPED. IN A.P. 70% - DCB BOLZANO - TAXE PERCUE CODICE CNR - ISDS: ISSN 1122 - 3006 36 Rivista quadrimestrale Viermonatliche Zeitschrift Anno-Jahr XIX dicembre_Dezember 2010 ALTO ADIGE SÜDTIROL Via Dante - Dantestr. 20 A 39100 Bolzano - Bozen PIANIFICAZIONE DEL TRAFFICO A BOLZANO VERKHERSPLANUNG IN BOZEN 36 ATLAS INU ALTO ADIGE SÜDTIROL PIANIFICAZIONE DEL TRAFFICO A BOLZANO VERKHERSPLANUNG IN BOZEN a cura di Peter Morello e Francesco Remonato Il traffico è un po’ come il tempo, quello atmosferico. Se ne parla sempre non solo perché è un problema che riguarda tutti, è anche un problema apparentemente senza soluzioni, per cui tutti, al bar, in salotto o facendo la fila, hanno sempre la soluzione pronta. Un argomento di conversazione. Questo numero di ATLAS, per cui ringrazio di cuore Peter Morello e Francesco Remonato, raccoglie le opinioni, i progetti, le idee di chi negli ultimi decenni il traffico a Bolzano ha provato a studiarlo davvero. Leggendo, scopriremo ad esempio che “In viale Druso secondo le rilevazioni del Censis riferite al 1985 si registravano 8.733 veicoli al giorno in entrata e 8.773 in uscita e rilevazioni recenti riportate nel PUT del 2007 registravano nel 2006 una media giornaliera di 8.186 in entrata e 9.098 in uscita, nonostante parte dei flussi oggi utilizzino la MeBo e la strada arginale che ventenni prima non c’erano”. Progetti, piani, idee, strade, invecchiano nello stesso momento in cui vengono pensati e realizzati per una ragione banale e apparentemente ineluttabile, aumentano le macchine. Ma non aumentano solo perché ne compriamo di più. Negli anni Bolzano ha “aumentato” il suo ruolo di contenitore di attività provinciali con solo gli oneri e non i benefici di città davvero capoluogo. Bolzano non può salvarsi da sola e ho la sensazione che non possa esserci un piano traffico, che provi a risolvere i problemi di questa città, senza avere caratteristiche provinciali. Un esempio banale: i grandi parcheggi per i pendolari non servono a Bolzano ma nei paesi e nelle città della provincia, nei pressi delle stazioni di treni e corriere. Di certo per una soluzione vera sarà necessario un profondo mutamento culturale collettivo ma perché almeno si avvii, è indispensabile che la politica voglia e sappia fare delle scelte. Bolzano capoluogo è certamente la prima. INDICE | INHALTSVERZEICHNIS 5 PREFAZIONE - VORWORT Luigi Spagnolli Sindaco/Bürgermeister Bolzano/Bozen 7 Editoriale PIANIFICAZIONE DEL TRAFFICO A BOLZANO VERKEHRSPLANUNG IN BOZEN Peter Morello 15 IL CONFRONTO CON MERANO Franco Fietta 19 Proposte di riforma dei trasporti pubblici – 1974 Laris - Milano 21 Studio sul trasporto pubblico e sul traffico – 1975 Laris, Guglielmo Zambrini - Milano 25 Viabilità e indagine sul traffico a Bolzano – 1986 CENSIS - Centro studi investimenti sociali - Roma 27 Piano del traffico – 1990 Bernhard Winkler - Monaco 31 Studio di pre-fattibilità tranvia Bolzano – Laives – Bronzolo – 1992 Winfried Theil - Bolzano 33 Studio di fattibilità tecnico – economica della linea tranviaria Bolzano - Laives - Bronzolo – 1992 TRT trasporti e territorio - Milano 51 Miglioramento del trasporto pubblico nella città di Bolzano – 2000 Electrowatt Engineering - Zurigo 54 Indagine sulla mobilità delle famiglie a Bolzano 2001/2002 Apollis - Bolzano 57 Piano della mobilità ciclistica a Bolzano – 2002 Ökoinstitut Südtirol / Alto Adige - Bolzano 59 Piano provinciale dei Trasporti – 2003 TRT trasporti e territorio - Milano 62 Piano urbano del traffico – 2004 Ufficio mobilità del Comune - Bolzano 64 Un progetto di gestione telematica del traffico per il miglioramento della qualità dell’aria a Bolzano – Studio di fattibilità – 2005 CST - Centro studi traffico di Milano e Colin Buchanan & partners di Londra 35 Studio preliminare sull’inserimento di una tranvia urbana in Bolzano – 1993 TRT trasporti e territorio - Milano 39 Sondaggio sulla mobilità degli abitanti di Bolzano – 1993 Istituto ADHOC - studi e ricerche per il marketing, gruppo GPF & associati Milano e Roma 40 Piano generale provinciale integrato dei trasporti per la provincia di Bolzano – 1993 TRT trasporti e territorio - Milano 67 Indagine sulla mobilità delle famiglie nel comune di Bolzano - 2005 Apollis - Bolzano 69 TPL – Strategia Bolzano – Prospettive per lo sviluppo strategico dell’offerta di trasporto pubblico nel comune di Bolzano – 2007 IBV - Ingenieurbüro für Verkehrsplanung Willi Hüsler - Zurigo 72 Piano urbano del traffico – 2007 Ufficio mobilità del Comune 77 Studio di fattibilità per la realizzazione di un sistema di 43 “Bolzano tram 2000” - Risultati del sondaggio sulla fattibilità di linee tranviarie a Bolzano relazione al consiglio comunale di Bolzano – 1998 Rudolf Benedikter - Bolzano trasporto pubblico su rotaia tra l’Oltradige e Bolzano – 2008 Hermann Knoflacher e Harald Frey - Technische Universität Wien 79 Indagine sulla mobilità delle famiglie nel comune di Bolzano - 2009 Apollis - Bolzano 45 Piano urbano del traffico – 1998 Bernhard Winkler - Monaco 47 Collegamento ferroviario metropolitano Bolzano - Ora – 1999 Sistema di Venezia e Bolzano e Sistemi operativi di Venezia 81 Piano urbano della mobilità 2020 – 2010 Mobilitätsplan 2020 – 2010 Ufficio mobilità del Comune di Bolzano/ Amt für Mobilität der Gemeinde Bozen con la consulenza di/ mit die Beratung von Willi Hüsler – IBV Zurigo/ Zurich 36 ATLAS 5 PREFAZIONE | VORWORT Luigi Spagnolli, Sindaco/Bürgermeister Bolzano/Bozen Non è dovuto al caso se oggi Bolzano è una delle città europee più virtuose nel modo di muoversi in città. È il risultato di un intenso lavoro, di innumerevoli studi, dibattiti e progetti che hanno preceduto l’attuazione delle misure via, via adottate. Oggi a Bolzano il 29,5% si muove a piedi, il 29% in bicicletta, il 7,6% con i mezzi pubblici, il 6,7% in moto e solamente il 27,2% in auto; è un ottimo risultato se pensiamo che nel 1993 ancora il 40% si muoveva in macchina e solo il 17% in bicicletta. Diamo poi per scontato che ampie zone della città sono pedonalizzate, ma pochi ricordano quant’è stato difficile allora convincere la cittadinanza ad accettare queste scelte. Il presente numero di Atlas aiuta a leggere in modo molto efficace il dibattito che ha accompagnato negli ultimi 40 anni le scelte dell’amministrazione. La tappa più recente di questo percorso è l’approvazione del Piano Urbano della Mobilità (PUM) nel gennaio 2010, che stabilisce nuovi e ambiziosi obiettivi, le misure concrete per raggiungerli ed un programma temporale per la loro realizzazione. L’ultimo capitolo del presente quaderno ne riporta un riassunto efficace. È soprattutto la qualità degli ambienti urbani che ha orientato le scelte dell’amministrazione nella redazione del PUM. A Bolzano il traffico motorizzato è responsabile per 59% delle emissioni di ossidi di azoto, e in una città con inevitabili limiti di espansione fisica è assurdo “sprecare” prezioso spazio urbano occupandolo con auto parcheggiate. Siamo poi convinti che una saggia amministrazione debba creare le condizioni affinché le cittadine e i cittadini possano soddisfare le proprie esigenze di mobilità senza necessariamente Es ist kein Zufall, wenn Bozen heute als Modellstadt punkto nachhaltige Mobilität gehandelt wird. Dies ist vielmehr das Ergebnis harter Arbeit, unzähliger Studien, Diskussionen und Projekten, welche den nach für nach realisierten Maßnahmen vorausgegangen sind. In Bozen bewegt man sich heute zu 29,5% zu Fuß, zu 29% mit dem Fahrrad, zu 7,6% mit öffentlichen Verkehrsmitteln, zu 6,7% mit dem Motorrad und nur mehr zu 27,2% mit dem Auto; es handelt sich dabei um ein hervorragendes Ergebnis, wenn wir bedenken, dass im Jahre 1990 noch 40% Fahrstrecken mit dem Auto zurückgelegt wurden und gerade einmal 17% mit dem Fahrrad. Wir sehen es inzwischen als selbstverständlich an, dass weite Teile der Stadt verkehrsberuhigt sind, aber der eine oder andere erinnert sich daran, wie schwer es war, die Bürger für diese Maßnahmen zu gewinnen. Die vorliegende Ausgabe von Atlas hilft dabei, die flankierenden Diskussionen von 40 Jahren einschlägiger Verwaltungsentscheidungen klar und deutlich zu veranschaulichen. Die letzte Station auf diesem Weg ist die Verabschiedung des Mobilitätsplans im Jänner 2010, der neue, ehrgeizige Ziele definiert, sowie konkrete Maßnahmen zu deren Erreichung und ein zeitlich klar gestaffeltes Programm zu deren Umsetzung absteckt. Das letzte Kapitel dieses Büchleins gibt davon eine stimmige Zusammenfassung wider. Das Hauptaugenmerk der Verwaltung war bei der Verfassung des Mobilitätsplanes vor allem auf die Qualität der urbanen Lebensräume gerichtet. Der motorisierte Verkehr ist in Bozen für 59% der Stickstoffemmissionen verantwortlich, und in einer Stadt mit von der Natur vorgegebenen Expansionsgrenzen ist es absurd, wertvollen Stadtraum als Autoparkplätze zu „verschwenden“, wenn dies nicht unbedingt notwendig ist. Wir sind davon überzeugt, dass eine kluge Stadtverwaltung dafür Sorge zu INU ALTO ADIGE SÜDTIROL 6 dover possedere un’automobile. Oltre che sociale ed economica, è una questione di democrazia. Come detto, il Comune ha obiettivi ambiziosi e idee chiare. Ma è evidente che molto di quanto abbiamo previsto è solamente realizzabile con una forte collaborazione finanziaria da parte della Provincia poiché le grandi infrastrutture - tramvia dell’Oltradige, tramvia urbana, prolungamento in galleria della SS 12 e galleria sotto Monte Tondo, nuova funivia per San Genesio - richiedono investimenti per circa 400 milioni di Euro, 40 milioni all’anno suddivisi nei 10 anni previsti per la loro realizzazione. Sono importi congrui e giustificati per Bolzano se rapportati agli investimenti realizzati nel resto della provincia. La nostra città, infatti, non ha solo il compito di soddisfare le esigenze dei propri cittadini, ma vuole (e a volte deve) farsi carico (e vederselo riconosciuto) anche del suo ruolo di capoluogo all’avanguardia e al servizio per tutto l’Alto Adige. tragen hat, ihren Bürgerinnen und Bürgern zufriedenstellende Mobilitätsoptionen zu bieten, ohne dafür den Besitz eines Privatautos vorauszusetzen. Neben sozialen und wirtschaftlichen Gründen handelt es sich dabei um eine Frage der Demokratie. Wie gesagt hat die Gemeinde ehrgeizige Ziele und klare Ideen. Es versteht sich dabei von selbst, dass wichtige Maßnahmen nur mit einer starken finanziellen Unterstützung von seiten der Landesverwaltung verwirklicht werden können, nachdem die großen Infrastrukturen - Tram ins Überetsch und im Bozner Gemeindgebiet, unterirdische Verlagerung der SS 12 und Tunnel unter dem Hörtenberg, neue Seilbahn nach Jenesien - Investitionen für ca. 400 Millionen Euro verlangen: Das macht 40 Millionen pro Jahr über den für die Verwirklichung vorgesehenen zehnjährigen Zeitraum. Im Vergleich zu den Investitionen, die im restlichen Landesgebiet unternommen werden, handelt es sich dabei um vertretbare und der Rolle Bozens angemessene Ausgaben. Denn unsere Stadt hat nicht nur die Aufgabe, den Bedürfnissen der eigenen Einwohner gerecht zu werden, sondern will (und muß manchmal) auch als Landeshauptstadt bestmögliche Standards im Dienste ganz Südtirols anstreben. Ringrazio l’INU e gli autori per questo prezioso lavoro. Dem INU Alto Adige Südtirol gilt mein aufrichtiger Dank für diese wertvolle Arbeit. Luigi Spagnolli Sindaco Luigi Spagnolli Bürgermeister 36 ATLAS 7 EDITORIALE PIANIFICAZIONE DEL TRAFFICO A BOLZANO VERKEHRSPLANUNG IN BOZEN Peter Morello In questo numero monografico di Atlas presentiamo lo studio sulla Pianificazione del traffico a Bolzano dagli anni ‘70 ad oggi. Il lavoro è stato svolto, assieme a me, da Francesco Remonato, un giovane laureato in pianificazione allo IUAV iscritto al nostro istituto, sulla base dei vari piani comunali e provinciali del traffico e dei trasporti, degli studi sul trasporto pubblico e in particolare sul tram, delle rilevazioni ed analisi sulla mobilità nella città di Bolzano. Si tratta di una mole enorme di documenti (complessivamente oltre 3 mila pagine di testi, tabelle e tavole), che sono stati portati a sintesi, per fornire una informazione documentata ad un vasto pubblico interessato a questi temi, che così grande rilevanza hanno nella vita della nostra città. Abbiamo lavorato sui documenti in nostro possesso, raccolti negli anni in forma più o meno originale e completa, e su tutti quelli che siamo riusciti a reperire presso l’Ufficio mobilità del Comune. Ci siamo limitati ai piani e studi commissionati da soggetti pubblici, consapevoli che probabilmente ne abbiamo dimenticati alcuni e che altri studi rilevanti sono stati elaborati da professionisti e associazioni in questi ultimi 40 anni. Cito fra i tanti i documenti del Forum traffico Bolzano, una associazione che riuniva 25 associazioni di varia natura (tra le quali anche l’INU), che nel 1991 hanno costituito una assemblea permanente di osservazione, valutazione e proposta sulle politiche del traffico (il numero 7 del 1994 della nostra rivista è totalmente dedicato alle proposte del Forum in rapporto all’elaborazione del PUC di Vittorini e del PUT). Il lavoro che qui presentiamo ci pare utile, oltre che per l’informazione che fornisce, anche per la possibilità che offre di valutare quanto delle proposte contenute nei piani e studi, elaborati con risorse pubbliche, è stato fatto in materia di mobilità a Bolzano e quante idee e proposte, invece, sono finite in un cassetto, pur conservando spesso una loro validità e attualità. In dieser monographischen Atlas-Ausgabe befassen wir uns mit der Verkehrsplanung in Bozen seit den 70er Jahren im letzten Jahrhundert. Francesco Remonato, ein junger Akademiker (Absolvent der Fakultät für Raumplanung an der IUAV in Venedig), Mitglied an unserem Institut, und ich sichteten die verschiedenen Verkehrs- und Transportleitpläne von Gemeinden und vom Land Südtirol, Untersuchungen zum öffentlichen Personennahverkehr und insbesondere zur Straßenbahnlösung, sowie Erhebungen und Analysen in Zusammenhang mit Mobilitätsfragen in Bozen. Es handelt sich um einen äußerst umfangreiche Anzahl an Unterlagen (insgesamt mehr als 3.000 Seiten Text, Tabellen und Planzeichnungen), die wir zusammenfassten, um jenen Lesern, die an derartigen, für das Leben in unseren Städten so wichtigen Themen interessiert sind, belegte Informationen zur Verfügung stellen zu können. Wir arbeiteten mit den Unterlagen, die wir im Lauf der Jahre in mehr oder weniger originaler und vollständiger Form gesammelt hatten, sowie mit allen weiteren, die wir beim Gemeindeamt für Mobilität beschaffen konnten. Wir beschränkten uns auf von öffentlichen Trägern in Auftrag gegebene Pläne und Untersuchungen. Uns war bewusst, dass wir einige dabei höchstwahrscheinlich vergaßen und dass weitere wichtige Studien in den vergangenen 40 Jahren von freiberuflichen Planern und Verbänden durchgeführt wurden. Zu den vielen zählen die vom Bozner Bürgerforum zur Verkehrspolitik erarbeiteten Schriften. Das Bürgerforum war ein Verband, an dem 25 Vereine unterschiedlicher Art (darunter auch das INU – Nationales Institut für Urbanistik) beteiligt waren und der im Jahr 1991 ein ständiges Gremium als Beobachtungsstelle einrichtete. Dieses Gremium legte Einschätzungen und Vorschläge zur Verkehrsplanung vor (unsere Ausgabe Nr. 7 aus dem Jahr 1994 war vollständig den vom Bürgerforum in Bezug auf den Vittorini-Bauleitplan und den städtischen Verkehrsleitplan eingebrachten Vorschlägen gewidmet). Wir glauben, mit dieser Arbeit nicht nur nützliche Informationen zu bieten, sondern auch die Möglichkeit zu bewerten, welche Inhalte der mit öffentlichen Mitteln für die Mobilität in Bozen ausgearbeiteten Plänen und Untersuchungen durchgesetzt wurde, und wie viel davon in der berühmten Schublade verkümmern, obwohl sie häufig nach wie vor zutreffend und zeitgemäß scheinen. INU ALTO ADIGE SÜDTIROL 8 Dall’insieme dei documenti qui sintetizzati emerge il vasto arco di professionisti e di società di pianificazione del traffico coinvolti dagli enti locali (in primo luogo Comune e Provincia di Bolzano), che si sono succeduti nell’affrontare il tema della mobilità nel capoluogo e nel tentare di proporre soluzioni possibili e fattibili. Si tratta spesso di professionisti e di studi e centri di ricerca di fama nazionale e internazionale come: - le società italiane LARIS e TRT di Milano con il prof. Guglielmo Zambrini e la prof.sa Mariarosa Vittadini (entrambi docenti allo IUAV), il CST - Centro studi traffico di Milano fondato dall’ing. Pietro Gelmini, il CENSIS di Roma con l’arch. Giuseppe Roma (che oggi ne è il direttore generale), l’Istituto ADHOC - studi e ricerche per il marketing, gruppo GPF & associati di Milano e Roma e le società Polinomia di Milano, Sistema e Sistemi Operativi di Venezia; - le società estere Electrowatt Engineering e IBV - Ingenieurbüro für Verkehrsplanung di W. Hüsler entrambe di Zurigo, Colin Buchanan & partners di Londra, il prof. Bernhard Winkler ordinario presso l’Università Tecnica di Monaco di Baviera e il prof. Hermann Knoflacher ordinario presso l’Università Tecnica di Vienna. Gli stessi studi e professionisti locali come Apollis, Ökoinstitut Südtirol/Alto Adige e l’ing. Winfried Theil, che svolgono la prevalenza della loro attività in provincia di Bolzano, vengono ormai chiamati a lavorare in altre città e regioni italiane. Questo insieme di competenze di alto livello si sono sedimentate nel nostro comune attraverso i loro piani e i loro studi, ma anche trasmettendo conoscenze ed esperienze all’Ufficio pianificazione e gestione della mobilità per tanti anni diretto dall’ing. Paolo Dalloli e oggi dall’ing. Ivan Moroder e dall’arch. Sergio Berantelli. Die an dieser Stelle zusammengefassten Unterlagen zeigen auf, wie viele auf Verkehrsplanung spezialisierte Planer und Planungsgesellschaften von den zuständigen Stellen (hauptsächlich Stadtgemeinde Bozen und Land Südtirol) in die Versuche einbezogen wurden, mögliche und machbare Lösungen vorzulegen und das Problem mit dem Verkehrsaufkommen in Bozen zu bewältigen. Nicht selten handelte es sich dabei im in Italien und im Ausland renommierte Planer und Forschungseinrichtungen wie: - die italienischen Gesellschaften LARIS und TRT aus Mailand mit Prof. Guglielmo Zambrini und Prof. Mariarosa Vittadini (beide Lehrkräfte an der IUAV), das von Ing. Pietro Gelmini gegründete CST – Centro studi traffico in Mailand, CENSIS in Rom mit Arch. Giuseppe Roma (derzeit Generaldirektor), das Institut ADHOC – Marketing, Studien und Forschung, die Gruppe GPF & Partner in Mailand und Rom, die Gesellschaften Polinomia aus Mailand sowie Sistema und Sistemi Operativi aus Venedig; - die ausländischen Gesellschaften Electrowatt Engineering und W. Hüslers IBV – Ingenieurbüro für Verkehrsplanung, beide aus Zürich, Colin Buchanan & Partner aus London, Prof. Bernhard Winkler, ordentlicher Lehrstuhl an der Technischen Universität München und Prof. Hermann Knoflacher, ordentlicher Lehrstuhl an der Technischen Universität Wien. Mittlerweile werden auch Südtiroler Einrichtungen wie Apollis, das Ökoinstitut Südtirol/Alto Adige und Ing. Winfried Theil, die ihre Tätigkeit vorwiegend in Südtirol ausüben, in anderen Städten und Großräumen in Italien zu Rate gezogen. Alle diese wertvollen Pläne und Untersuchungen liegen unserer Stadtverwaltung vor, wobei Kenntnisse und Erfahrungen an das viele Jahre lang von Ing. Paolo Dalloli und derzeit von Ing. Ivan Moroder und Arch. Sergio Berantelli geleitete Amt für Mobilität weitergegeben wurden. La recente approvazione del Piano urbano della mobilità 2020 e del Piano urbano del Traffico del 2007 costituiscono la sintesi attuale delle proposte di pianificazione del traffico nella nostra città e permettono di valutare quante delle varie proposte sono state negli anni recepite dall’Amministrazione comunale, quante sono state tradotte in pratica e quante sono invece ancora da realizzare. Ci sono alcuni temi ricorrenti sui quali è possibile fare il punto per valutare le sfide che ci aspettano per il futuro. Der städtische, erst vor kurzer Zeit genehmigte Mobilitätsplan 2020 und der Verkehrsleitplan aus dem Jahr 2007 stellen die derzeitige, aus den verschiedenen Vorschlägen gewonnene Synthese dar, die gestattet, nachzuvollziehen, wie viele die Stadtverwaltung übernommen hat und welche noch auf Umsetzung warten. Einige Leitthemen stehen regelmäßig im Vordergrund und verschaffen uns einen Ausblick auf die zukünftigen Herausforderungen. In primo luogo il ruolo del trasporto pubblico nella nostra città, che prende corpo a metà degli anni ‘70 con gli studi della Laris, e in particolare con le proposte normative che hanno favorito lo sviluppo dei servizi collettivi e la loro integrazione a scala provinciale, sia per quanto riguarda l’orario che per quanto riguarda le tariffe, e le proposte di riorganizzazione del trasporto pubblico in città con l’introduzione dell’idea dell’asse forte da costruirsi attraverso strade e corsie riservate articolando una spina dorsale dalla Stazione FS a corso Italia per poi proseguire nei quartieri popolari di Don Bosco e Oltrisarco. Questa idea, poi implementata concretamente, ha reso possibile che gli autobus oggi raccolgano sulle linea 3 e 5 della SASA 2,8 milioni di passeggeri e sulla linea 2 per Laives 1,8 milioni. Si tratta di quasi 5 milioni An erster Stelle steht der öffentliche Personennahverkehr. Das System nahm Mitte der 70er Jahre im letzten Jahrhundert mit den Laris-Studien Gestalt an. Maßgebend waren vor allem die Vorschläge, die öffentliche Dienstleistungen im Allgemeinen begünstigten und zum Verbundsystem in ganz Südtirol führten, mit einheitlich geregelten Fahrplänen und Gebühren. In der Stadt wurde der öffentliche Personennahverkehr neu organisiert. Eine aus Straßen und Vorzugsspuren gebildete Verkehrsachse führt vom Bahnhof über die Italienstraße in die Wohngebiete Don Bosco und Oberau. Dank dieser konkret umgesetzten Vorgabe fahren mittlerweile 2,8 Millionen Fahrgäste mit SASA-Bussen auf den Linien 3 und 5, 1,8 Millionen auf der Linie 2 (nach Leifers). Das sind nahezu 5 Millionen von den beinahe 10 Millionen Fahrgästen, doppelt so viele wie auf der 36 ATLAS 9 di passeggeri (dei quasi 10 milioni totali), il doppio della linea ferroviaria della Val Venosta che da tutti viene riconosciuta come uno dei più rilevanti successi delle politiche dei trasporti recenti nella nostra provincia. È questo anche il tracciato confermato da tutti i successivi piani del traffico che si sono succeduti negli anni ‘90 e nell’ultimo decennio e che costituiscono, non a caso, anche i tracciati delle varie proposte per introdurre il tram nella nostra città (il tram per Laives di W.Theil e della TRT del 1992, la tranvia urbana della TRT del 1993, poi ripresa da R.Benedikter nel 1998 nella proposta “Bolzano Tram 2000” e più di recente dalla IBV di Willi Hüssler nel 2007 e dal PUM approvato nel 2010). Ad integrazione merita citare le proposte: - per l’uso metropolitano della ferrovia delineato nello studio di fattibilità per il “Collegamento ferroviario metropolitano Bolzano – Ora”, redatto nel 1999 dalle società Sistema e Sistemi Operativi, per la direttrice verso la Bassa Atesina, poi riprese e ampliate anche verso le altre due direttrici ovest (Merano-Burgraviato) e nord (Valli Isarco e Pusteria) dal Piano provinciale dei Trasporti della TRT approvato nel 2003, implementate con il tact di mezz’ora dalla Provincia con la consulenza di W.Hüssler negli anni recenti e confermato nel PUM di recente approvazione con la proposta di aumentare, oltre al cadenzamento, anche le fermate urbane; - la proposta per la realizzazione di un Sistema di trasporto pubblico in sede fissa tra l’Oltradige e Bolzano del 2008 di Hermann Knoflacher della Technische Universität Wien, approvato dai tre comuni interessati e inserito del PUM del 2010. Non possiamo però esimerci dal confronto con la proposta del MiniMetro della Leitner, tema di forte attualità, ma alternativo a quanto proposto dal Comune di Bolzano con l’approvazione del Masterplan e del PUM. La discussione è aperta e le decisioni verranno prese con valutazioni più approfondite sulla base di ulteriori studi e dati sul traffico. Qui ci limitiamo a riportare quanto emerge dalle valutazione espresse nello studio sulla “Prospettive per lo sviluppo strategico dell’offerta di trasporto pubblico nel comune di Bolzano” del 2007 della società IBV - Ingenieurbüro für Verkehrsplanung W.Hüsler AG di Zurigo. Sulla base dell’esame di 6 possibili tracciati per il trasporto pubblico in sede fissa in ambito urbano conclude che quello che raggiunge la quota maggiore di popolazione urbana (50-60%) è il tracciato dell’asse forte che collega Bolzano Ovest lungo le vie Torino, Milano, Resia e Ortles con la stazione della funivia del Renon, passando per via Roma-piazza Mazzini-Centro storico, è che potrebbe essere prolungato fino ai Piani di Bolzano. Esaminando poi in modo specifico le due alternative del MiniMetro e del Tram, valuta il secondo sistema di trasporto più idoneo per Bolzano sulla base di un insieme di considerazioni che qui sinteticamente riportiamo. Eisenbahnstrecke durch den Vinschgau, die unlängst als einer der größten verkehrspolitischen Erfolge in Südtirol gefeiert wurde. Alle darauffolgenden Planungen bestätigten diese Streckenführung auch in den 90er Jahren und im ersten 2000er-Jahrzehnt. Es ist kein Zufall, dass auch die Vorschläge für eine Straßenbahn in Bozen (nach Leifers vom W. Theil und TRT im Jahr 1992, die innerstädtische Straßenbahn von TRT im Jahr 1993, die R. Benedikter 1998 in den Vorschlag Bozen – Tram 2000 aufnahm, Willi Hüslers IBV im Jahr 2007 und der 2010 verabschiedete städtische Mobilitätsplan) diesem Verlauf folgen. Erwähnung verdienen auch folgende Vorschläge: - Die im Jahr 1999 von den Gesellschaften Sistema und Sistemi Operativi vorgelegte Machbarkeitsstudie für die Nahverkehrszüge Bozen - Auer ins Südtiroler Unterland. Der Gedanke an Nahverkehrszüge wurde später auf die Linie Meran – Burggrafenamt und die Strecke ins Eisack- und Pustertal aufgegriffen. Der von TRT ausgearbeitete und 2003 mit dem Landes-Transportleitplan genehmigte und erst kürzlich im städtischen Mobilitätsplan bestätigte Ansatz kam in Südtirol erst kürzlich im Halbstundentakt zur Anwendung (Beratung: W. Hüsler). Derzeit ist vorgesehen, nicht nur den Takt zu erhöhen, sondern auch noch zusätzliche Haltestellen im Stadtgebiet einzurichten. - Der von Hermann Knoflacher von der Technischen Universität Wien im Jahr 2008 vorgelegte Vorschlag für öffentlichen Personennahverkehr auf Schienen von Bozen ins Überetsch, den drei davon betroffene Gemeinden genehmigten und der im Jahr 2010 in den städtischen Mobilitätsplan eingearbeitet wurde. Freilich können wir uns der Auseinandersetzung mit dem MiniMetro-Vorschlag (Leitner) nicht entziehen. Es handelt sich um einen sehr aktuellen Ansatz, der freilich nicht den von der Stadtgemeinde Bozen im Masterplan und im städtischen Mobilitätsplan vorgegebenen Absichten entspricht. Die Diskussion ist in Gang und die Entscheidungen werden nach weiterführenden Vertiefungen auf der Grundlage weiterer Untersuchungen und Daten zum Verkehr fallen. Wir beschränken uns auf die in der von der Gesellschaft IBV - Ingenieurbüro für Verkehrsplanung W. Hüsler AG aus Zürich durchgeführten Untersuchung zu den Aussichten für die strategische Entwicklung im Bereich Personennahverkehr in der Gemeinde Bozen aus dem Jahr 2007 herausgearbeiteten Einschätzungen. Untersuchungen an 6 möglichen Streckenführungen für den öffentlichen Personennahverkehr auf Schienen in Bozen ergaben, dass der Verlauf von Westbozen durch die Turin-, Mailand-, Reschen-, Ortler- und Romstraße, über den Mazziniplatz und durch die Altstadt bis zur Rittnerseilbahn-Talstation den höchsten Bevölkerungsanteil (50 bis 60 %) erreicht. Die Strecke könnte auch bis zum Bozner Boden verlängert werden. Der Vergleich beider Alternativen – MiniMetro und Straßenbahn – weist das letztgenannte Transportsystem als für Bozen geeigneter aus. Grund dafür sind Überlegungen, die wir nachstehend in zusammengefasster Form wiedergeben. Il MiniMetro, di cui esiste una realizzazione concreta a Perugia, consiste in un sistema per il trasporto locale automatico, con guida a fune e cabine di piccola dimensione (15-50 persone), con frequenza di ca. 1,5 min, che richiede un tracciato indipendente dalle strade, relativamente Das automatische Transportsystem MiniMetro gibt es konkret schon in Perugia. Es handelt sich um eine schienengebundene, Seilzuganlage mit kleinen Kabinen (je 15 bis 50 Menschen), die im 1,5-Minutentakt bei durchschnittlich 15 km/h Geschwindigkeit stündlich 1.000 bis 3.000 Fahrgäste bequem INU ALTO ADIGE SÜDTIROL 10 flessibile, con velocità commerciale di ca. 15 km/h, capacità di 1.0003.000 persone/h e confortevole. I vantaggi sono i tempi di attesa ridotti (sistema continuo), l’indipendenza dalle strade (dall’intasamento da traffico), l’immagine per il TPL e per la città (marketing), l’assenza di emissioni (rumore e aria). Gli svantaggi sono l’impatto costruttivo (piloni e supporti metallici per la linea aerea con scale e ascensori alle fermate), la bassa velocità commerciale e la bassa capacità. Il progetto per Bolzano che consiste in tre sezioni: Stazione–Casanova lungo l’Isarco; Casanova– Ospedale; foce del Talvera–Funivia di S.Genesio lungo il Talvera, richiede che la rete dei bus venga riorganizzata con una adduzione a pettine e con alta frequenza. Nel caso di Bolzano gli svantaggi sono la bassa capacità di collegamento diretto con gli insediamenti (10-15% della popolazione), la necessità di cambiare mezzo che allunga i tempi di percorrenza (sulla prevalenza dei percorsi anche rispetto al sistema attuale dei bus urbani), i tempi di attesa lunghi nei momenti di punta, l’aumento dei costi di esercizio (per la necessità di prevedere autobus di adduzione con corse frequenti), la bassa velocità commerciale. La Tranvia urbana consiste in un sistema di trasporto leggero in sede fissa per il trasporto urbano, con mezzi di dimensione flessibile (100-300 passeggeri per mezzo), con tracciati relativamente flessibili (raggio minimo di curvatura 25 m), velocità commerciale di 18-22 km/h, capacità di carico elevata (4.000-10.000 persone/h). Vi sono esempi attuali in città analoghe per dimensione: Gera, Muhlhouse, Würzburg e Innsbruck. Nel caso di Bolzano gli svantaggi sono i costi elevati dell’infrastruttura (ammortizzabili solo con una domanda adeguata), disagi forti nel periodo di costruzione (2/3 anni), la ridotta flessibilità in caso di incidenti, aumento del rumore (che si può abbattere con maggiori costi di investimento), possibili conflitti in centro storico (per problemi di spazio e l’alimentazione aerea), l’opposizione per la necessità di togliere parcheggi dalla strada. I vantaggi sono il buon collegamento con gli insediamenti, le poche rotture di carico, l’accorciamento dei tempi di percorrenza, l’elevata capacità di carico, l’efficienza di esercizio, l’immagine che attira anche gli automobilisti, le possibilità di sviluppo futuro (collegamenti con la rete ferroviaria - “TramTreno”). Il percorso per Bolzano è uno sviluppo di precedenti proposte con capolinea a Casanova (raggiunge il 50-60% della popolazione). Si ritiene possibile anche in una seconda fase il prolungamento verso l’Ospedale e Laives. Complessivamente la valutazione è positiva perché collega una elevata domanda. Devono essere però sviluppate ulteriori valutazioni costi-benefici e di esercizio, anche tenendo conto della necessaria riorganizzazione delle linee degli autobus, comunque meno costosa rispetto a quella del MiniMetro. befördern kann. Erforderlich ist allerdings eine vergleichsweise flexible, von Straßen unabhängige Streckenführung. Vorteile sind die kurzen Wartezeiten (Dauerbetrieb), die Unabhängigkeit von Straßen (Staus), der Imagegewinn für den öffentlichen Personennahverkehr und die Stadt (Vermarktung) sowie die Umweltfreundlichkeit (keine Luftverschmutzung und Lärmbelastung). Die Nachteile sind ein erheblicher baulicher Aufwand für Pfeiler und Metallträger sowie Treppen und Fahrstühle an den Haltestellen, die niedrige Durchschnittsgeschwindigkeit und beschränkte Leistungsfähigkeit. Das Projekt für Bozen besteht aus drei Abschnitten: Bahnhof – Kaiserau (am Eisack entlang), Kaiserau – Krankenhaus und Talfermündung – Seilbahn nach Jenesien (der Talfer entlang). Freilich müsste das Busnetz auf eine kammartige Erschließung und erhöhten Takt umgestellt werden. Im Fall Bozen ist nachteilig, dass nicht alle Siedlungen direkt angefahren werden können (10 bis 15 % der Bevölkerung). Die Umsteigenotwendigkeit führt zu längeren Fahrzeiten (auf den meisten Linien auch im Vergleich mit den derzeitigen Stadtbussen). Weitere Nachteile sind längere Wartezeiten zu Stoßzeiten, höhere Betriebskosten (zusätzlicher Busbetrieb im erhöhten Takt) und die durchschnittlich geringe Geschwindigkeit. Bei einer Straßenbahn handelt es sich um eine leichte Schienenbahn für den städtischen Nahverkehr. Fahrzeuge unterschiedlicher Größe (Fassungsvermögen 100 bis 300 Fahrgäste) befördern auf vergleichsweise flexiblem Streckenverlauf (Kurvenradius mindestens 25 m) mit durchschnittlich 18 bis 22 km/h Geschwindigkeit stündlich zwischen 4.000 und 10.000 Fahrgäste. Es gibt Beispiele in etwa gleich großen Städten: Gera, Mühlhausen, Würzburg und Innsbruck. Die Nachteile im Fall Bozen sind die hohen Kosten für die Infrastruktur (Amortisierung ist nur bei ausreichender Auslastung möglich), erhebliche Beschwerlichkeiten während der Bauzeit (2 bis 3 Jahre), geringe Flexibilität bei Unfällen, höhere Lärmbelastung (lässt sich durch höhere Investitionen beheben), Konfliktpotential in der Altstadt (Platzmangel und Luftzufuhr) sowie die Notwendigkeit, Parkplätze an der Oberfläche zu streichen. Vorteile sind die gute Anbindung an die Siedlungen, wenige Ausfälle, effizienter Betrieb, Attraktivität auch für Autofahrer und die zukünftigen Erweiterungsmöglichkeiten (Anschluss an das Eisenbahnnetz). Die Streckenführung in Bozen folgt den früheren Vorschlägen und sieht als Endstation Kaiserau vor, 50 bis 60 % der Bevölkerung wären erreichbar. In einem zweiten Abschnitt wären auch Erweiterungen zum Krankenhaus und nach Leifers möglich. Insgesamt scheint die Lösung vorteilhaft, weil sehr viel Nachfrage angebunden würde. Allerdings stehen weitere Bewertungen, Kosten-Nutzenund Betriebskostenberechnung noch aus. Weiters sind auch in diesem Fall die Buslinien umzustellen, der Aufwand wäre allerdings erheblich geringer als im Fall MiniMetro. Un altro tema ricorrente e controverso nei piani e studi esaminati è quello della viabilità principale. Vi è un giudizio unanime sulla necessità di spostare l’autostrada, con i suoi 32 mila veicoli giornalieri, deliberata sia dal Comune che dalla Provincia, ma ritenuto un progetto dai tempi lunghi per gli elevati costi che comporta. È un tema ampiamente trattato da Zambrini nel 1975, ripreso recentemente sia dallo studio del Centro studi traffico di Milano che dall’IBV di Zurigo e confermato nel 2010 sia dal PUM che dal Masterplan per motivi ambientali ed urbanistici. Sarà importante Weiters ist die Haupterschließung ein in den Plänen und Untersuchungen regelmäßig umstrittener Punkt. Alle sind von der Notwendigkeit überzeugt, die Autobahn mit ihren täglich 32.000 Fahrzeugen zu verlegen. Sowohl das Land wie auch die Stadtgemeinde haben schon in diesem Sinn beschlossen, aber das Projekt gilt als langfristig und ausgesprochen kostspielig. Zambrini beschäftigte sich schon im Jahr 1975 eingehend mit dem Problem, kürzlich nahmen sich auch das Centro Studi Traffico in Mailand und IBV in Zürich der Frage an. Der Ansatz wurde 2010 aus Umweltschutz- 36 ATLAS 11 passare dalla fase delle enunciazioni di “principio” ad uno studio concreto di fattibilità da parte degli enti locali assieme all’Autobrennero, che confronti l’ipotesi di spostamento con quella dell’interramento (meno costosa ma con problemi ambientali da valutare per l’interferenza con la falda). und Raumordnungsgründen sowohl im städtischen Mobilitätsplan wie auch im Masterplan bestätigt. Jetzt ist es wichtig, von den „Grundsatzerklärungen“ auf eine konkrete Machbarkeitsstudie überzugehen. Die Brennerautobahn AG (in Zusammenarbeit mit Land und Gemeinde) müsste die Hypothese, die Autobahn zu verlegen, mit dem Plan für eine unterirdische Variante (geringere Kosten, aber Umweltprobleme mit dem Grundwasserspiegel) vergleichen. Per anni gli accessi alla città erano costituiti da via Vittorio Veneto, via Druso, via Resia, via Claudia Augusta e da nord-est la SS 12 e via Renon. La realizzazione di nuovi ponti sull’Isarco e di importanti infrastrutture stradali (la MeBo e la strada arginale) hanno progressivamente spostato i crescenti flussi di traffico sui nuovi ponti e le nuove strade, ma è interessante notare che i flussi di traffico sulle strade esistenti interne alla città di fatto non sono diminuiti. Ad esempio in viale Druso secondo le rilevazioni del Censis riferite al 1985 si registravano 8.733 veicoli al giorno in entrata e 8.773 in uscita e rilevazioni recenti riportate nel PUT del 2007 registravano nel 2006 una media giornaliera di 8.186 in entrata e 9.098 in uscita, nonostante parte dei flussi oggi utilizzino la MeBo e la strada arginale che ventenni prima non c’erano. Complessivamente nel 1985 i veicoli registrati in accesso alla città erano pari a circa 60 mila veicoli in entrata e altrettanti in uscita e oggi secondo i dati riportati nel PUM sono 90 mila. La strada arginale è stata introdotta come sistema di distribuzione a pettine alla città dal Piano Winkler del 1990. Con oltre 40 mila passaggi al giorno (sommando i flussi sull’arginale e quelli di via Galilei), ha avuto e mantiene tuttora una funzione importante per alleggerire alcune strade urbane, ma come si dice nel Masterplan “l’Arginale così come è strutturata oggi, e ancor più il progetto di raddoppio, rappresenta una profonda frattura urbana fonte di inquinamenti e risulta inoltre sostanzialmente incapace di articolare i flussi di traffico. I nodi critici del sistema, in particolare la non fluidificazione nella zona industriale e la ridotta permeabilità dei ponti, rappresentano assieme al degrado urbanistico ambientale, la ragione che impone il passaggio ad una logica di sostegno del traffico di attraversamento, con il progetto della strada statale 12 in galleria, restituendo alle strade urbane il loro ruolo di distribuzione e collegamento tra i quartieri. Necessaria risulta anche una nuova circonvallazione a nordest, sotto il Monte Tondo, per raccogliere il traffico proveniente da San Genesio, Sarentino, Renon e dalle zone residenziali a nord della città, così come il rafforzamento della via Einstein in funzione circolare oltre che distributiva.” E sulla base di queste considerazioni che nel Masterplan e nel PUM è prevista la realizzazione di un sistema infrastrutturale ad anello: rafforzamento di via Einstein, strada statale 12 in galleria tra S. Giacomo e il ponte Campiglio (3° lotto Variante SS 12) e circonvallazione nordest sotto monte Tondo. Jahrelang bildeten die Vittorio-Veneto-, die Drusus-, die ClaudiaAugusta- und von Nordosten die Rittnerstraße und die SS 12 die Zufahrten zur Stadt. Neue Brücken über den Eisack und bedeutende Infrastrukturen (MeBo und Eisackuferstraße) nahmen den unaufhaltsam gestiegenen zusätzlichen Verkehr auf, aber interessanterweise ging das Verkehrsaufkommen auf dem innerstädtischen Straßenbestand nicht zurück. Eine CENSIS-Untersuchung verzeichnete 1985 auf der Drususstraße täglich 8.733 Fahrzeuge auf der Fahrt in die und 8.773 aus der Stadt heraus. Für den städtischen Verkehrsleitplan 2007 wurden 2006 im Tagesdurchschnitt 8.186 Fahrzeuge auf der Einfahrt in die und 9.098 auf der Ausfahrt aus der Stadt gezählt, obwohl zahlreiche Fahrzeughalter mittlerweile auf die MeBo und die Eisackuferstraße ausweichen, die es zwanzig Jahre früher nicht gab. Im Jahr 1985 fuhren insgesamt etwa 60.000 Fahrzeuge in die Stadt und ebensoviele wieder heraus. Gemäß Daten aus dem städtischen Mobilitätsplan sind es derzeit 90.000. Die Eisackuferstraße war 1990 im Winkler-Plan als kammartige Erschließungsachse eingeführt worden. Mit mehr als 40.000 Durchfahrten täglich (Eisackufer- und Galileistraße) entlastet sie einige innerstädtische Straßen nach wie vor, aber der Masterplan bemängelt: „Die Eisackuferstrafe in ihrer heutigen Form und noch mehr das Projekt für ihre Verdoppelung ist ein tiefer Bruch im Stadtgefüge, eine Quelle für Luftverschmutzung und außerdem ist sie nicht fähig, die Verkehrsströme zu regeln und aufzunehmen. Die kritischen Punkte dieser Infrastruktur, besonders der stockende Verkehr in der Industriezone und die erschwerte Durchfahrt bei den Brücken stellen, zusammen mit der städtischen Umweltbelastung, den Grund dar, dass man den Durchzugsverkehr mit dem Projekt für die Trassierung der SS12 im Tunnel begünstigen sollte und dadurch den städtischen Straßen ihre Aufgabe als Verteiler- und Verbindungsadern zwischen den Stadtvierteln zurückgibt. Notwendig erscheint auch eine neue Nordost-Umfahrung unter dem Hörtenberg für die Durchführung des Verkehrs von Jenesien, Sarnthein, Ritten und den Wohngebieten im Norden der Stadt, sowie der Ausbau der Einstein-Straße als Teil der Ringstraße und Erschließungsstraße.“ Auf der Grundlage dieser Überlegungen sehen sowohl Master- wie auch Mobilitätsplan eine ringförmige Erschließung vor, wobei die Einsteinstraße verstärkt, die SS 12 zwischen St. Jakob und der Kampillerbrücke (3. Baulos für die SS-12-Variante) untertunnelt und die Nordostumfahrung unter dem Hörtenberg verwirklicht werden sollen. Per quanto riguarda il sistema dei parcheggi i provvedimenti principali sui quali lavorano i vari piani sono: la regolamentazione dei parcheggi su strada, il sistema dei parcheggi pubblici interni, quelli di Für das PKW-Parksystem sehen die verschiedenen Pläne vor, die oberirdischen Stellplatzberechtigungen zu regeln sowie Parkplätze in der Stadt, Umsteigeparkplätze am Stadtrand und Anrainerparkplätze zu schaffen. INU ALTO ADIGE SÜDTIROL 12 interscambio ai margini della città e quelli previsti per i residenti. Il piano di Zambrini del 1974 introduce i parcheggi riservati ai soli residenti in Centro storico e prevede parcheggi pubblici in via Mayr Nusser, Piazza Stazione, presso la funivia del Virgolo e in Piazza della Vittoria. Il piano Winkler del 1990 ha previsto per la prima volta le zone colorate (che poi sono state confermate e meglio definite negli strumenti successivi) e propone i parcheggi di interscambio (P&R) presso il cimitero, l’uscita autostradale di Bolzano sud, gli impianti sportivi (via Resia) e presso l’ospedale. Il PUT del 1998 conferma sia la suddivisione della città in zone colorate, introducendo alcuni miglioramenti (revisione del sistema dei permessi e la proposta di una tariffa per residenti), sia i parcheggi di interscambio per pendolari. Inoltre vengono elencati 23 parcheggi residenziali, oltre ai 5 interrati pubblici. Il PUT del 2007 cita 24 parcheggi residenziali e ne prevede altri 15, 12 parcheggi pubblici e ne prevede altri 7, 3 parcheggi di interscambio esistenti e ne prevede altri 5. Quel che risulta evidente è la enorme quantità di parcheggi realizzati (per ca. 10 mila posti), soprattutto negli anni ’90, ma anche una occupazione del suolo pubblico da parte di auto in sosta che tuttora limita lo sviluppo delle corsie preferenziali e delle piste ciclabili. In tal senso valutiamo particolarmente importante la norma che prevede che in futuro sarà possibile realizzare solo un numero di parcheggi sotterranei pari alla quota di posteggi eliminati in superficie. Der Zambrini-Plan aus dem Jahr 1974 führt die Anrainern vorbehaltenen Stellplätze in der Altstadt ein und sieht öffentliche Parkmöglichkeiten in der Mayr-Nusser-Straße, am Bahnhofsplatz, vor der Virglseilbahn-Talstation und auf dem Siegesplatz vor. Der Winkler-Plan teilt die Stadt im Jahr 1990 zum ersten Mal in Zonen ein, für die Berechtigte farbig gekennzeichnete Parkberechtigungen erhalten (der Ansatz wurde in späteren Maßnahmen bestätigt und verbessert) und sieht Umsteigeparkplätze (P&R) neben dem Friedhof, der Autobahn-Mautstelle Bozen Süd sowie die Sportanlagen in der Reschenstraße und beim Krankenhaus vor. Der Verkehrsleitplan aus dem Jahr 1998 bestätigt die Einteilung in die sogenannten farbigen Zonen und führt sowohl einige Verbesserungen (überarbeitete Berechtigungsregelung und Gebühren für Anrainer) wie auch die Umsteigparkplätze für Pendler ein. Zusätzlich zu den 5 öffentlichen Tiefgaragen werden 23 Anrainerparkplätze gezählt. Der Verkehrsleitplan 2007 spricht von 24 Anrainerparkplätzen und sieht weitere 15 vor, von 12 öffentlichen Parkplätzen und sieht weitere 5 vor, zusätzlich zu den 3 im Bestand sind weitere 5 Umsteigeparkplätze geplant. Es sticht klar die große Anzahl an errichteten Stellplätzen heraus (etwa 10.000 Stellplätze, vorwiegend in den 90-ern). Ebenso eindeutig erscheint jedoch auch der Verbrauch an öffentlichen Grund durch die am Straßenrand abgestellten Fahrzeuge, die heute noch und die Entwicklung im Bereich Vorzugsspuren und Radwege behindern. In diesem Sinn kommt wohl der Bestimmung besondere Bedeutung zu, die vorsieht, dass in Zukunft nur so viele Stellplätze unterirdisch ausgeführt werden dürfen, wie an der Oberfläche beseitigt werden. La zona a traffico limitato fino ad ora ha riguardato solo il Centro storico (l’ultimo ampliamento ha riguardato Piazza Domenicani). Con il PUT del 2007 si prevede il suo ampliamento verso via Stazione e di introdurre zone a traffico limitato per una riqualificazione urbana in altri quartieri della città (a Don Bosco da via Milano e via del Ronco fino alla riva destra dell’Isarco e in corso Libertà), differenziandole dalle altre strade attraverso una propria pavimentazione ed in generale migliorando le condizioni per i pedoni. Bislang wurde lediglich in der Altstadt eine verkehrsberuhigte Zone geschaffen (die jüngste Erweiterung erfolgte auf dem Dominikanerplatz). Der städtische Verkehrsleitplan 2007 sieht die Erweiterung in Richtung Bahnhof und verkehrsberuhigte Bereiche in anderen Stadtteilen vor (im Stadtteil Don Bosco von der Mailandstraße und dem Neubruchweg bis zum rechten Eisackufer und in der Freiheitsstraße), die sich von den anderen Straßen durch besondere Straßendecken unterscheiden und in denen allgemein bessere Bedingungen für Fußgänger angesetzt sind. Il successo maggiore però che con i piani e i vari provvedimenti sulla mobilità si sono fino ad ora ottenuti riguardano la mobilità a piedi e in bicicletta. L’elevata mobilità pedonale trova spiegazione, oltre che negli interventi per migliorare i marciapiedi e le zone a traffico limitato, certamente nella forma compatta della nostra città. La crescita della mobilità in bicicletta, passata dal 2001 al 2009 dal 18 al 29%, dipende dallo sviluppo della rete delle piste ciclabili (circa 50 km). Den größten Erfolg erzielten die Pläne und verschiedenen Maßnahmen im Bereich Fußgänger- und Fahrradverkehr. Das erhöhte Fußgängeraufkommen erklärt sich nicht nur durch die verbesserten Bürgersteige und verkehrsberuhigten Zonen, sondern auch durch die kompakte Stadtform. Das Radfahreraufkommen stieg von 2001 bis 2009 von 18% auf 29% und hängt mit der Radwegeentwicklung zusammen (etwa 50 km). In conclusione ci permettiamo di avanzare due considerazioni. La prima riguarda gli interventi infrastrutturali previsti dal Masterplan e dal Piano urbano della mobilità, relativi alla viabilità principale (spostamento dell’Autostrada e circonvallazione nord-est dal casello BZ-sud fino alla nuova galleria di Sarentino) e al trasporto pubblico in sede fissa (tram e uso metropolitano della ferrovia). La città attraverso il suo Consiglio Comunale, dopo tanti anni in cui si sono succedute le più svariate ipotesi e vari progetti tra loro contrastanti, sulla base di valuta- Zum Abschluss erlauben wir uns zwei Betrachtungen. Die erste betrifft die im Master- und im städtischen Mobilitätsplan vorgesehenen Infrastrukturmaßnahmen für die Haupterschließung (Autobahn und Nord-Ost-Umfahrung von der Mautstelle Bozen Süd zum neuen Tunnel ins Sarntal) und den öffentlichen Personennahverkehr auf Schienen (Straßenbahn und innerstädtische Nahverkehrszüge). Nach vielen Jahren Diskussion über unterschiedliche Hypothesen und gegensätzliche Projekte beschloss der 36 ATLAS 13 zioni tecniche approfondite, ha deciso di cosa ha bisogno per limitare il traffico individuale privato al suo interno, per migliorarne l’accessibilità e per potenziarne la qualità urbana e ambientale. Il prossimo passo sarà quello di garantire la fattibilità con lo sviluppo dei progetti concreti e attraverso un confronto più stringente con l’Amministrazione provinciale alla quale si chiede di garantire un adeguato sostegno finanziario (come fino ad ora ha fatto nel resto dell’Alto Adige per le circonvallazioni ai paesi e per il potenziamento e ammodernamento della ferrovia in Val Venosta e Val Pusteria). Tutto questo anche con la consapevolezza che Bolzano non è un comune come gli altri 115 della nostra provincia, ma il capoluogo, cioè il centro dove per le funzioni amministrative, sociali, economiche e culturali che vi hanno sede, si riversano giornalmente i maggiori flussi di traffico di tutta la provincia. Se è vero che Bolzano deve essere accessibile dal “mondo”, non possiamo dimenticarci che lo deve essere in primo luogo dal suo territorio circostante. Gemeinderat, was nötig wäre, um den Privatverkehr in der Stadt einzuschränken sowie die Zufahrten und somit Stadt- und Umweltqualität zu verbessern. Der nächste Schritt erfordert, die Machbarkeit zu gewährleisten. Zu diesem Zweck sind konkrete Projekte zu entwickeln und bei der Landesverwaltung die notwendigen Mittel zu beantragen (wie es in Südtirol schon bei anderen Umfahrungsstraßen sowie beim Eisenbahnausbau im Vinschgau und Pustertal gehandhabt wurde). Immerhin ist Bozen keine Gemeinde wie die anderen 115 unseres Landes, sondern die Landeshauptstadt, der Ort mit den meisten und wichtigsten Behörden, gesellschaftlichen, wirtschaftlichen und kulturellen Einrichtungen. Hierher führen tagtäglich die meisten Verkehrsströme aus ganz Südtirol. Wenn Bozen für die „Welt“ erreichbar sein muss, dann erst recht für das nähere Umland. La seconda considerazione riguarda le azioni e politiche che si possono attivare sul lato della domanda di mobilità. La prevalenza delle politiche del traffico si occupa dell’offerta di mobilità, con interventi (costosi) sulle infrastrutture viabilistiche e di trasporto. Nella misura in cui si migliora l’offerta per una mobilità sostenibile (trasporto pubblico, percorsi ciclabili e accessibilità pedonale) si deve agire in modo più convinto sulla domanda di mobilità per spostare i flussi dal traffico motorizzato individuale alla mobilità “dolce”. In tal senso possono avere un rilievo particolare le azioni indicate nel Piano provinciale dei trasporti e nel Piano urbano del traffico. Die zweite Betrachtung bezieht sich auf jene Maßnahmen, die man hinsichtlich des Bedürfnisses nach Mobilität setzen kann. Die meisten verkehrspolitischen Maßnahmen beschäftigen sich mit dem Mobilitätsangebot, mit (kostspieligen) Eingriffen bei der Verkehrsinfrastruktur. Im Umfang, in dem das Angebot im Bereich nachhaltige Mobilität (öffentlicher Personennahverkehr, Radwege und Fußgängererschließung) besser wird, ist auch mit mehr Überzeugung als bisher auf die Mobilitätsnachfrage einzuwirken, damit mehr Menschen vom Kraftfahrzeug auf umweltfreundlichere Transportmittel umsteigen. In diesem Sinn besitzen die im Landestransport- ebenso wie im städtischen Verkehrsleitplan vorgegebenen Maßnahmen herausragende Bedeutung. Il PTP, con un approccio sperimentato in molti contesti europei e raccomandato dalla Commissione Europea (Libro Bianco 2001), dedica uno spazio particolare all’area della gestione della domanda di mobilità passeggeri e merci (innalzamento delle performance dei servizi pubblici, innovazione tecnologica, pricing e tariffazione delle infrastrutture) e alla gestione del Piano (linee guida per la predisposizione degli strumenti attuativi: PUT e PUM; Piano triennale dei servizi di trasporto pubblico; Piano delle Merci e della Logistica; Piano della Sicurezza Stradale e Reporting annuale del Settore) per contenere la crescente domanda di mobilità e per trasferire una quota di essa verso le modalità meno inquinanti, come il trasporto pubblico ed il treno. Gli interventi di gestione della domanda di mobilità fanno riferimento a misure di innovazione tecnologica - ITS-Intelligent Transport System (Piattaforma informatica per i servizi alla mobilità, sviluppo di sistemi di informazione su itinerari, orari, tariffe, tempi e sui servizi all’utenza quali prenotazioni, ticketing, personalizzazione delle proposte di viaggio), gestione dei modi collettivi di trasporto (potenziamento dei livelli di integrazione dei servizi TPL), ottimizzazione nell’uso dell’auto (car sharing, car pooling, taxi collettivi, ecc.), l’introduzione di misure di pricing (tariffazione delle aree di sosta -park pricing) nelle aree urbane ed in quelle a vocazione turistica e di rinnovo parco veicolare (incentivare l’uso di veicoli a basso impatto ambientale), lo Der Landestransportplan – der Ansatz wurde schon in vielen anderen Umfeldern in Europa erprobt und von der Europäischen Kommission (Weißbuch 2001) empfohlen – widmet der Mobilitätsnachfrage bei Fahrgästen und Gütern (leistungsfähiger öffentlicher Personentransport, technische Erneuerung, Preispolitik, Infrastrukturgebühren) sowie der Plangestaltung (Leitlinien für die Durchführung: städtischer Verkehrsleit- und Mobilitätsplan, Dreijahresplan für den öffentlichen Personennahverkehr, Güter- und Logistikplan, Straßensicherheit und jährlicher Bericht) besonderen Raum, um die steigende Nachfrage nach Mobilität in Grenzen zu halten und um einen bestimmten Anteil, wie den öffentlichen Personennahverkehr und die Eisenbahn, auf umweltfreundlichere Formen umzustellen. Die Eingriffe setzen auf innovative Maßnahmen wie das ITS (Intelligent Transport System – Datenplattform für Mobilitätsdienstleistungen, Informationen zu Schienen, Fahrplänen, Gebühren, Vormerkung, Fahrkartenausgabe, individuelle Reisegestaltung), verstärktes Verbundsystem für den öffentlichen Personennahverkehr, optimierten PKW-Einsatz (Car Sharing, Car Pool, Sammeltaxi usw.), Preisgestaltung (Gebühren für Parkund Haltebereiche) in der Stadt und in Fremdenverkehrsgebieten, neuen Fuhrpark (umweltfreundliche Fahrzeuge), politische Maßnahmen für einen umweltverträglichen Gütertransport (verstärkte Logistik und kombinierter Warenverkehr, umweltfreundliche Fahrzeuge), INU ALTO ADIGE SÜDTIROL 14 sviluppo di politiche/misure che orientino il trasporto merci verso i modi di trasporto sostenibili (potenziamento dei servizi di logistica e di integrazione modale, utilizzo di veicoli a basso impatto ambientale), la promozione di politiche integrate trasporti-territorio-ambiente e l’armonizzazione degli specifici strumenti di pianificazione redatti alle diverse scale territoriali. Ciò si traduce nella necessità di dotare la Pubblica amministrazione di strumenti di valutazione degli impatti sulle reti di trasporto generati delle localizzazioni residenziali, produttive, di servizio e commerciali e analogamente nella valutazione degli impatti territoriali ed ambientali derivanti dalla realizzazione delle infrastrutture di trasporto (Nucleo di valutazione provinciale), nel rafforzare le competenze di pianificazione, regolazione e management delle strutture del governo provinciali e comunali per promuovere forme di parternariato con gli operatori e le associazioni al fine di sviluppare la progettualità e l’attuazione degli obiettivi della pubblica amministrazione (Piani d’azione per la mobilità sostenibile, sperimentazione di progetti pilota). Il PUT dedica particolare importanza alla figura del Mobility Manager, a cui vengono associati tre obiettivi: la realizzazione del progetto “Patto della Mobilità”, nato per trovare nuove soluzioni ai problemi di mobilità della zona produttiva di Bolzano Sud; la sua estensione ad altre porzioni di territorio, coordinando allo scopo gli interventi e le azioni per la realizzazione del Piano per la mobilità ciclistica; l’elaborazione di studi di fattibilità ed interventi indirizzati al miglioramento nell’organizzazione della mobilità con approcci sperimentali in merito al piano della mobilità ciclistica e alle strategie di marketing per promuovere l’uso della bicicletta, allo sviluppo di taxi collettivi, car pooling e car sharing, implementazione dei percorsi scolastici protetti e razionalizzazione della distribuzione delle merci attraverso l’introduzione di adeguati modelli gestionali ed organizzativi. auf Umweltbelange abgestimmte Transportpolitik und einheitliche Planungsverfahren für die verschiedenen Größenordnungen. Daraus leitet sich die Notwendigkeit ab, die öffentliche Verwaltung in die Lage zu versetzen, die Auswirkungen auf das Verkehrsnetz vor Ort (Anrainer, Gewerbe, Handel und Dienstleistungen) zu bewerten. Die Landesprüfstelle schätzt gleichzeitig ein, wie sich die Transportinfrastruktur auf die Umwelt auswirkt. Erforderliche sind erweiterte Befugnisse für Planung, Regelung und Verwaltung auf Landes- und Gemeindeebene, neue Partnerschaften mit Fachkräften und Verbänden, um Projekte zu entwickeln und die von der öffentlichen Verwaltung vorgegebenen Ziele (Aktionspläne für nachhaltige Mobilität, Versuche mit Pilotprojekten) umzusetzen. Der städtische Verkehrsleitplan widmet dem Berufsbild Mobility Manager besondere Aufmerksamkeit. Er muss das Projekt Mobilitätspakt verwirklichen und Lösungen für die Verkehrsprobleme im Gewerbegebiet Bozen Süd ausfindig machen, die Maßnahmen auf andere Stadtbereiche erweitern und zu diesem Zweck die Maßnahmen für den Fahrradverkehr koordinieren, Machbarkeitsstudien erstellen, die Mobilitätsorganisation über Versuche mit dem Fahrradverkehr verbessern, den Radverkehr durch Marketingstrategie fördern, Sammeltaxis, Car Pools und Car Sharing entwickeln, gesicherte Schulwege schaffen und zweckdienliche Verwaltungsmodelle einsetzen, um den Gütertransport zu rationalisieren. 36 ATLAS 15 Il confronto con Merano Franco Fietta Nel mio lavoro che ha accompagnato con compiti diversi ed a fasi alterne la pianificazione nel campo della mobilità nella città di Merano, mi sono trovato spesso a confrontarmi con quello che veniva portato avanti a Bolzano. Il capoluogo di provincia è sempre stato un punto di riferimento, le maggiori dimensioni della città, e quindi la sua maggiore complessità e problematicità, ha comportato la necessità di intervenire in anticipo rispetto agli altri centri dell’Alto Adige, Merano ha trovato una via già tracciata. Però il riferimento continuo al capoluogo non ha impedito a Merano di seguire una suo percorso. Vi sono similitudini nelle problematiche del traffico delle due città ma anche significative differenze che non sono legate solo alle dimensioni urbane. In comune i due centri urbani hanno la scarsa disponibilità di spazi per infrastrutture dovuta soprattutto al territorio alpino che le ospita e caratterizza morfologicamente. La collocazione all’incrocio di vallate importanti che segnano le direttrici di traffico esterne, spesso impatta anche con la qualità di vita urbana. Lo sviluppo edificatorio ha saturato il fondovalle creando barriere e ciò ha costretto, almeno in parte, ad andare oltre alla visione per certi versi semplicistica della proliferazione di infrastrutture primarie per il traffico motorizzato. Anche Merano è sottoposto al traffico pendo- lare dalla periferia della sua zona di influenza; l’area del Burgraviato e di tutta la val Venosta hanno la città del Passirio come primo punto di riferimento e solo successivamente si rivolgono a Bolzano. Ciò non toglie che gli stessi meranesi abbiano un forte scambio con Bolzano, che addirittura si sta incrementando; l’asse Merano-Bolzano viabilistico e ferroviario presenta aumenti di utenza significativi da quando è stato potenziato. Certo Bolzano presenta una maggiore complessità dovuta ad un numero di abitanti circa triplo, una estensione urbana quasi doppia ed un’area di influenza provinciale. La presenza dell’asse del Brennero pesa significativamente sulla qualità della vita di quartieri importanti a Bolzano, mentre a Merano l’asse di collegamento della Val d’Adige con la Venosta e Resia è senza dubbio meno forte e fortunatamente marginale a poche zone residenziali. Ma Merano ha anche peculiarità che gli sono proprie, la sua fama internazionale quale centro turistico la caratterizza nel campo della mobilità per quelle che sono le stagionalità ed i movimenti tipici delle aree turistiche. Bolzano quasi solo in occasione dei mercatini natalizi sperimenta l’assalto quasi incontrollabile delle orde turistico-consumistiche, mentre Merano oltre che per le diverse manifestazioni (mercatini natalizi compresi) quasi settimanalmente in occasione del mercato del venerdì subisce pesantissime concentrazioni di traffico. Ma vi sono altri elementi che possono spiegare le differenze tra le due città anche nell’approccio alla pianificazione. Evidentemente il punto di partenza è ancora legato alla dimensione; in questo caso degli uffici comunali, questo a Merano non ha ancora portato alla realizzazione di un ufficio della mobilità autonomo. Benchè fosse stato individuato un assessore con competenze al traffico fin dai primi anni ’90, non è mai esistito nella struttura amministrativa un ufficio con indirizzo specifico al tema, la problematica è sempre stata divisa tra il servizio segnaletica (vigili urbani), urbanistica e strade; solo dal 2005 è stato dato incarico all’arch. Schenk di coordinare non senza qualche difficoltà gli uffici competenti. A questi uffici sono stati affiancati nei diversi periodi consulenti esterni con compiti legati alle specifiche pianificazioni (PUT, Masterplan ciclabili, ecc.). Sicuramente un ufficio dotato di autonomia consentirebbe quel salto di qualità di cui si sente l’esigenza. Altro elemento di distinguo è l’aggregazione politica ed il rapporto di forze che nei diversi periodi ha caratterizzato l’amministrazione di Merano e di Bolzano. E’ evidente che una forza politica con una maggioranza relativa a livello comunale ed assoluta a livello di INU ALTO ADIGE SÜDTIROL 16 Programmi viari complessivi Nuove opportunità urbanistiche e strategie di pianificazione per uno sviluppo equilibrato di Merano Piano dei trasporti provinciale (prima stesura settembre 2001) Progettisti / Autori Anno Città e Piano su commissione dei Democratici di Sinistra, La Margherita, Verdi 2002 TRT, Trasporti e Territorio Srl su commissione della Provincia Autonoma di Bolzano 2001 Piano paesaggistico comunale Steinert, Gresser, Unterholzner 2001 Programma di sviluppo viario ed economico per il Burgraviato e la città di Merano Knoflacher, su commissione della Comunità Comprensoriale Burgraviato 1999 Piano urbano del traffico Theil, Fietta, Fischer, Perciabosco, su commissione del comune della città di Merano 1998 Tracciato interrato lungo il Passirio (e piano accompagnatorio) Wackernell 1996 Piano del traffico per la città di Merano e il Burgraviato (Grazer Verkehrskonzept) Kriebernegg, H., Sammer, G., Röschel, G., Fallast, K., su commissione della Comunità Comprensoriale Burgraviato 1991 Contributo alla viabilità di Merano Wittig s.d. Studi e progetti per gli svincoli MEBO Svincolo provvisorio MEBO Unterberger 2000 Svincoli MEBO Merano Wackernell 1999 Svincoli Merano-centro, Merano-nord Wackernell 1998 Studio di fattibilità svincolo Merano-Maia Bassa Team di ingegneri Bergmeister & Partner 1998 Studio svincolo MEBO allacciamento a sud CAFA Theil, Fischer, Fietta 1998 Piano del traffico del comune della città di Merano, Theil, Fietta, Fischer, Perciabosco, su commissione del determinazione degli svincoli alla MEBO per l’area comune della città di Merano cittadina di Merano 1997 Studio integrato per la proposta di collegamento Marra, Rossi alla tangenziale MEBO nei pressi di via delle Palade 1997 Svincoli Merano, svincolo Maia Bassa Holzner, Ebner 1997 Svincolo MEBO al ponte di Marlengo Wackernell Gruppo di progettisti per la superstrada Bolzano-Merano (Plattner, Castlunger, Ebner, Holzner, Sacchin) 1997 19821985 Rappresentanze di Quartiere 2002 Superstrada MEBO Studi e progetti per varianti di circonvallazione a Merano Circonvallazione est con collegamento dell’area artigianale di Maia Bassa Allacciamento viario Passirio – Val d’Adige variante Gruppo di progettisti Bergmeister & Partner Bergmeister - Lösch 2000 Circonvallazione del Passirio + circonvallazione est Leo Lösch 2000 Tratto interrato lungo il Passirio 1996 Wackernell Progetto preliminare circonvallazione nord-ovest di Gruppo di progettisti Gretzer / Ebner / Wackernell Merano con parcheggio in caverna 1993 Valutazione dell’efficacia viaria di varianti di circonvallazioni nord-ovest di Merano 1993 Kriebernegg, Sammer, Röschel, Fallast, su commissione del 1992 gruppo di lavoro circonvallazione Nord-ovest di Merano Singoli progetti Realizzazione cabinovia verso Tirolo Provincia Autonoma di Bolzano Parcheggio ospedale Provincia Autonoma di Bolzano / Unità sanitaria locale 2002 s. d. Parcheggio della cantina di Lagundo Zöschg 2002 Sommario dei piani e progetti esistenti al 2003 (fonte EURAC) comunità comprensoriale possa aver portato ad una maggiore snellezza nell’assumere decisioni e nel dare continuità alle pianificazioni. Una certa continuità è esistita anche per Bolzano, ma sicuramente con maggiori conflittualità che hanno potuto dare meno forza alle scelte intraprese. Anche i diversi rapporti con i comuni confinanti, hanno differenziato le procedure, spesso Bolzano ha operato in autonomia rispetto ai vicini, anche in virtù del suo peso considerevole. Merano invece ha delegato più volte la pianificazione alla comunità comprensoriale del Burgraviato, con l’intento di collaborare e così superare difficoltà diverse. La progettazione nel campo della mobilità a Merano prima del 1991 è stata caratterizzata principalmente da interventi sulla viabilità principale e secondaria, seguendo quelle che erano esigenze particolari o al massimo all’in- terno di una programmazione urbanistica generale che indicava le linee di sviluppo, il primo in questo senso il P.U.C. del 1970. Solo con il “Piano del traffico per la città di Merano e il Burgraviato” (piano di Graz - Kriebernegg H., Sammer G., Röschel. G., Fallast K.) Merano ha una visione complessiva della mobilità ed una prima programmazione nello sviluppo degli interventi. Quindi anche in termini temporali il confronto con Bolzano è significativo e rispecchia il ritardo dovuto a problematiche che si sviluppano e maturano in tempi diversi. Successivamente, grazie anche allo sviluppo normativo (nel 1995 vengono emanate le “Direttive per la redazione, adozione ed attuazione dei Piani Urbani del Traffico”, Ministero dei Lavori Pubblici e dell’Ambiente), si ha un recupero; nel 1998 viene adottato il primo Piano Urbano del Traffico (Theil, Fietta, Fischer) e nel 1999 viene presentato il “Programma di sviluppo viario ed economico per il Burgraviato e le città di Merano” (Knoflacher). Sotto la forte spinta proveniente dai centri di Tirolo e della val Passiria nel 2003 ancora per iniziativa della Comunità Comprensoriale Burgraviato (come per il piano di Graz e per quello di Knoflacher) viene portato a conclusione la “Valutazione d’Impatto Sistema Traffico Merano con particolare riguardo all’allacciamento della Val Passiria al collegamento stradale Bolzano–Resia” da parte dell’EURAC. Sotto la spinta e l’iniziativa dell’azienda di trasporto pubblico comune ai due centri nello stesso anno, in considerazione di quanto già realizzato a Bolzano pochi anni prima, si predispone lo “Studio sul miglioramento del servizio di trasporto pubblico” (SASA). A seguito di questi nuovi documenti, così come del Piano dei Trasporti Provinciale e di uno studio predisposto da un gruppo di professionisti della città di Merano (Città e Piano - “Nuove opportunità urbanistiche e strategie di pianificazione per uno sviluppo equilibrato di Merano”) nel 2007 si procede alla revisione del Piano Urbano del Traffico (Uffici comunali e Fietta). Nello stesso anno, anche in questo caso sull’onda di quanto già realizzato a Bolzano, il Comune di Merano approva 36 ATLAS 17 Rappresentazione grafica dei piani e progetti esistenti al 2003 (fonte EURAC) il “Masterplan per la mobilità ciclabile di Merano” (2007 - Ecoistituto Alto Adige). Si è discusso recentemente anche della possibilità di realizzare un Piano della Mobilità che interessi l’area di Merano e dei comuni confinanti sulla base di quanto indicato dal Piano Provinciale dei Trasporti. In questo caso l’iniziativa non può essere di un singolo comune e quindi le procedure sono più lunghe rispetto a quelle sviluppate a Bolzano, ma nonostante questo a breve dovrebbe essere conferito l’incarico anche per questo piano di medio termine. Si tratta del primo piano di questa importanza nel territorio, in relazione soprattutto all’aspetto della sua cogenza, all’estensione territoriale ed alla durata. Quelli riportati sono solo i principali documenti che hanno interessato Merano negli ultimi decenni dal punto di vista dei trasporti. Ma nello studio dell’EURAC del 2003 già citato era stata portata una profonda analisi di quelli che erano stati tutti i progetti ed i piani che interessavano l’area del Burgraviato e Merano in particolare. Ne era scaturita una lunga lista ed una planimetria che evidenziavano la fecondità delle idee sviluppate nel tempo, idee di cui erano protagonisti molto spesso progettisti locali coinvolti nelle problematiche del proprio territorio. Credo sia interessante a termine di questi pensieri riportare a livello documentale questa lista e la relativa planimetria. 36 ATLAS 19 proposte di riforma dei trasporti pubblici – 1974 Laris - Milano Committente: Provincia Autonoma di Bolzano Assessore provinciale ai trasporti: Giorgio Pasquali Incarico a: LARIS di Milano Anno: 1974 Dimensione: 112 pagine di testo e tabelle L’analisi e le propose che vengono presentate per la riorganizzazione dei trasporti pubblici in provincia di Bolzano sono la conclusione di un lungo lavoro di studio che ha consentito alla Provincia Autonoma di Bolzano di attuare alcuni provvedimenti di notevole importanza come la legge n. 37 del 1972 (e le relative norme di attuazione) in cui sono stati definiti i criteri e le procedure per il riscatto delle linee in concessione, la costituzione dell’Azienda consortile dei trasporti urbani dei comuni di Bolzano, Merano e Laives e la delibera della Giunta Provinciale n. 2333 del 4 giugno 1974 in cui, oltre ad essere stati assunti importanti provvedimenti di razionalizzazione e di controllo dei servizi, si è completamente ristrutturato e uniformato il sistema tariffario (tariffa base per residenti e tariffa turistica). Gli studi hanno analizzato e espresso un giudizio sul grado di funzionalità della rete dei trasporti pubblici individuandone le principali carenze, al fine di prospettare soluzioni di riordinamento e di razionalizzazione del servizio. In particolare, hanno qualificato con precisione la natura delle cause della crisi, sempre più acuta, che avevano colpito un settore la cui importanza economica e sociale assume un peso crescente nella vita della Provincia. È stato condotto un esame analitico del livello di servizio (numero delle corse, orari, frequenza, fermate) e si è anche esaminata la situazione economica, tecnica e finanziaria delle singole aziende produttrici del servizio al fine di rilevare le cause dello stato di disfunzione attuale. Ne è emerso un quadro che consente di individuare nell’istituto della concessione la prima e fondamentale causa di disfunzione, per la contrapposizione tra gli interessi pubblici (servizio sociale con tariffe privilegiate per lavoratori e studenti) e quelli delle aziende (che hanno visto intaccare i loro bilanci per l’incremento dei costi e il modesto aumento dell’utenza). Si è così giunti alla concentrazione del servizio lungo le valli principali e al sistematico sottoservizio nelle valli laterali aumentadone le condizioni di isolamento ed emarginazione). La necessità di una ristrutturazione complessiva e di un potenziamento della rete di trasporto pubblico dipende anche dalle scelte che l’Amministrazione sta compiendo nel campo delle altre infrastrutture sociali, in vista di un assetto territoriale più equilibrato. Il riferimento è in primo luogo alla politica di decentramento, tesa a consolidare e a sviluppare nelle aree periferiche la popolazione resi- dente, alla politica scolastica, alla politica di sostegno e di diffusione del turismo, per giungere fino alla politica di difesa dell’ambiente. Da queste scelte deriva una domanda di trasporto qualitativamente diversa e quantitativamente più diffusa sul territorio. Motivazioni di origine generale - rapporti tra pianificazione dei servizi sociali e trasporti pubblici - e motivazioni di ordine specifico - ristrutturazione e razionalizzazione della rete - spiegano quindi le radicali innovazioni rispetto alla situazione attuale che vengono proposte. Il lavoro procede quindi con il capitolo “Il funzionamento del servizio: questioni economiche ed organizzative” dove si mettono in evidenza l’aumento dei costi di esercizio, il sostanziale blocco delle tariffe, le difficoltà delle aziende, nonostante i contributi elargiti dalla Provincia, a raggiungere un equilibrio tra costi e ricavi, la riduzione dei livelli di servizio sulle linee maggiormente passive e degli investimenti nel parco autoveicoli. Viene anche evidenziata la separazione contabile dei servizi di linea (che la Provincia sovvenziona) da quelli più remunerativi, cioè quelli turistici dove le aziende guadagnavano. I capitoli 3, 4 e 5 si concentrano sulle proposte di riforma rispettivamente con la INU ALTO ADIGE SÜDTIROL 20 “estensione delle competenze della Provincia Autonoma di Bolzano”, le “modifiche all’istituto della concessione, introduzione del contratto di assunzione o formazione di una Azienda Provinciale” e “Autorità Provinciale per i trasporti e riorganizzazione dei servizi”. Nei capitoli 6 “L’area Bolzano - Merano - Val Venosta” e 7 “L’Unterland” vengono avanzate le proposte di riorganizzazione dei servizi per queste due macro aree, come esemplificazione della proposta riforma. Viene messo in evidenza come Bolzano da sola assorbe quasi il 60% dei movimenti pendolari complessivi dell’intero bacino di traffico e la totalità dei movimenti degli studenti delle scuole superiori. Il totale di questi movimenti a cadenza giornaliera su Bolzano è di 5.400 unità. La forza attrattiva di Bolzano riguarda tutti i centri del bacino di traffico, essa è però più consistente nei confronti di quei centri che, a loro volta, sono punti di gravitazione di altri comuni. Questa osservazione è di una certa importanza perché rileva l’esistenza di una maglia complessa di flussi pendolari, sia sulle brevi sia sulle medie distanze. Nell’ultimo capitolo si affronta il tema della “attuazione della riforma”. La riforma proposta prevede, prima di tutto, che la “gestione politica” del settore sia realmente posta nelle mani dell’amministrazione pubblica che ha competenza sulla gestione economica, sociale ed urbanistica del territorio. Non solo quindi la Provincia, che rimane tuttavia l’attore principale per le sue competenze specifiche e per il fatto di garantire le risorse necessarie per il funzionamento del sistema, ma anche le Amministrazioni Comunali attraverso le Comunità comprensoriali. L’ordine di priorità da assegnare ai provvedimenti di riforma per la loro attuazione dovrebbe risultare il seguente: - istituzione dell’Autorità Provinciale per i trasporti con ruolo di coordinamento, gestione e controllo dei servizi; - applicazione delle disposizioni della già citata delibera della Giunta Provinciale per quanto riguarda l’eliminazione di tutte le limitazioni di servizio, predisposizione di documenti di viaggio (biglietti) unificati e loro controllo centralizzato, organizzazione del “servizio rilevamento dati”; - definizione di nuovi criteri per la concessione dei contributi; - rinnovo e potenziamento del parco rotabile attraverso l’acquisto e la successiva locazione di automezzi direttamente da parte della Provincia; - nuova regolamentazione dei servizi di noleggio; - assunzione da parte della Provincia delle competenze attuali dell’Ente Provinciale del Turismo nel settore dei trasporti; - modifiche all’istituto della concessione; - promozione di organizzazione di una agenzia turistica pubblica; - definizione e regolamentazione del contratto di assunzione; - istituzione dell’Azienda Provinciale dei trasporti; - istituzione dei Centri operativi di valle; - nuova regolamentazione dei servizi di noleggio. 36 ATLAS 21 Studio sul trasporto pubblico e sul traffico – 1975 LARIS, Guglielmo Zambrini - Milano Committente: Comune di Bolzano – Assessorati alla Mobilità e all’Urbanistica Sindaco: Giancarlo Bolognini Assessore alla Mobilità: Oriano Innocenti Assessore all’Urbanistica: Claudio Emeri Incarico a: LARIS - Guglielmo Zambrini di Milano Collaborazione: Marcello Balbo, Augusto Cagnardi, Giampiero Calza, Giuliano De Blasio, Piero Maccioni ed Elio Tarulli Anno: 1975 Dimensione: 177 pagine dattiloscritte il Volume I – Rapporto di Sintesi, 164 il Volume II – Rapporto di ricerca e 87 tavole il Volume III - Tavole delle ricerche Obiettivi del progetto - premesse Lo studio sul trasporto pubblico e sul traffico risulta successivo e notevolmente autonomo rispetto alla variante generale al piano urbanistico, più concentrato sui temi del dimensionamento e delle nuove aree residenziali che su una visione unitaria della città e sulle sue prospettive. La crescita della congestione nella città e non solo nelle aree centrali, l’esigenza di un nuovo equilibrio tra trasporto pubblico e trasporto privato, la perdita crescente di “valori urbani” dei quartieri periferici, la opportunità di un diverso rapporto tra autostrade e viabilità ordinaria, sono tutti elementi che hanno condotto ad una riconsiderazione complessiva del trasporto pubblico e del traffico, come parti integranti dell’organizzazione complessiva del territorio, da parte del gruppo di lavoro che ha redatto il primo piano su trasporto pubblico e traffico a Bolzano. e) l’utilizzazione del parcheggi protetti; f) i movimenti di traffico sull’autostrada; g) l’utilizzazione dei servizi di trasporto pubblico. italiane, al livello locale (capitolo C). Sono state indicate le connessioni logiche che mettono in rapporto l’uno e l’altro livello, le contraddizioni e le difficoltà che ne derivano (specialmente per il livello locale). In questo quadro il rapporto (e le ricerche che lo accompagnano) riportano il problema ai suoi termini più generali, superando dunque le peculiarità che si riscontrano, dal punto di vista etnico - politico, nella città di Bolzano. A dimostrazione della validità dei ragionamenti presenti in questo piano del traffico nel capitolo C, ad esempio, vi è una riflessione antesignana del “road pricing”, legata al tema del centro storico. Accessibilità, densità e livello ambientale. Un equilibrio deve essere raggiunto nella città, tra questi tre valori. Aumentando un valore deve diminuire uno degli altri due valori. Ma l’aumento del livello ambientale può a sua volta aumentare la domanda di accessibilità, senza possibilità di diminuire la densità. È il momento di sostenere l’intero sistema di valori con nuovi livelli di costo. Il costo può essere imputato agli automobilisti, impedendo loro di penetrare e dunque aumentando così l’accessibilità (a piedi); oppure può essere sopportato dalla comunità fornendo un servizio pubblico elevato, tale da facilitare l’accettazione della limi- Struttura del lavoro Le indagini e gli studi hanno riguardato: a) i movimenti pendolari per motivi di lavoro; b) il rilevamento del traffico; c) la localizzazione e la capacità di parcheggi nell’area urbana; d) l’utilizzazione dei parcheggi su strada; Tutta la ricerca si è concretizzata in un ampio “Volume I: Rapporto di Sintesi” dal quale sono state estratte le principali, e a volte tuttora valide, idee. Significativa, a questo proposito, la suddivisione del lavoro in capitoli, dalla quale si può estrarre una linea di lettura del lavoro e la sua struttura logica. Dopo “la ricerca” (punto A) si procede con i due punti riguardanti “il quadro di riferimento”, prima a livello nazionale (B) e poi a livello locale (C). Seguono le parti centrali del lavoro con “D - Linee generali”, “E - Gli elementi della struttura urbana”, “F - Temi nuovi per le autostrade”, “G - La grande viabilità”, “H - Il trasporto pubblico”, “I - Viabilità interna e parcheggi”. Il lavoro confluisce e si conclude col capitolo finale “L - Prospettive”, dove vengono sintetizzati e argomentati i temi salienti del lavoro. I primi punti del lavoro esplicano i lineamenti del quadro di riferimento in cui si è collocata la politica dei trasporti al livello nazionale (capitolo B) e quelli in cui si è collocata la politica dei trasporti nelle città INU ALTO ADIGE SÜDTIROL 22 Spostamenti giornalieri per motivi di lavoro da e per Bolzano lungo le principali direttrici di comunicazione tazione. È questo il caso della riqualificazione di un centro storico, limitato nell’estensione. Tutte le parti del lavoro descrivono e argomentano differenti tematiche, ma più volte vengono riprese idee che rappresentano le soluzioni forti prospettate nel lavoro. Queste si possono dividere in due gruppi: uno riguarda l’analisi della città di Bolzano con i problemi emergenti e l’altro riguarda le soluzione elaborate. Partendo dal riconoscimento degli esistenti rapporti di interdipendenza delle funzioni urbane primarie (residenza, lavoro, tempo libero, infrastrutture, servizi), le tematiche emergenti per il capoluogo altoatesino sono il problematico livello ambientale del centro e della zona industriale, la grande concentrazione di terziario nel centro, l’organizzazione non ottimale della viabilità nella città e la crescente dipendenza del territorio provinciale dal capoluogo e dell’intera città dal centro, dove convergevano 1/3 dei movimenti giornalieri per lavoro. L’aumento del peso del terziario, l’aumento della popolazione (+49,1% tra 1951 e 1971), la concentrazione territoriale hanno modificato il ruolo della città rispetto alla provincia e inciso sulla struttura urbana del capoluogo (sviluppo del terziario anche nell’Oltretalvera, espulsione di popolazione dal centro storico, costipamento edilizio nei quartieri residenziali intermedi e carenza di servizi). La struttura urbana di Bolzano appare a quasi venticinque anni dall’impostazione del primo PRG del dopoguerra, profondamente squilibrata. Ci si trova dunque in assenza di quello che doveva essere l’asse portante della nuova struttura aperta della città, con la città stessa cresciuta sui propri squilibri, coi quartieri periferici emarginati e le aree centrali congestionate, le strozzature dei ponti rimaste inalterate, i flussi centripeti sempre più rilevanti, in assenza di alternative di trasporto pubblico. L’imbocco meridionale della galleria del Virgolo è indicato come uno dei punti fisicamente più costipati e angusti dell’intera rete. Appare questo il luogo su cui intervenire per manovrare l’insieme delle infrastrutture esistenti e progettate. Si tratta di tradurre la tormentata situazione orografica in un’occasione definitiva di riordino, di risistemazione, di separazione, di riaccorpamento, di selezione (di itinerari, di funzioni, di significati). Nei vincoli rappresentati da quelle attività insediate che non sia possibile allontanare; nel vincolo di un chiaro riconoscimento che quel traffico è diretto ai ponti (Roma e Loreto) in maggior misura che non alla galleria del Virgolo; nel vincolo di una riconosciuta esigenza di assicurare comunque un efficace servizio di trasporto pubblico che connetta questa alle altre parti della città (e che, per quanto possibile attragga anche gli automobilisti, una volta individuati gli spazi di parcheggio). Sintetizzando, le linee di tendenze emergenti, individuate per la città di Bolzano, sembrano essere: all’esterno, il grado di crescente dipendenza del territorio circostante nei confronti del capoluogo per tutte quelle 36 ATLAS 23 Rilevamento del traffico: destinazione degli autoveicoli provenienti da Laives sud funzioni che genericamente si definiscono come terziarie (con la conseguenza di un prevedibile incremento dei flussi di traffico operativo verso la città) e, all’interno, un accentuarsi del carattere monocentrico della struttura urbana (con la conseguenza di una crescente impraticabilità dell’area centrale per il traffico veicolare). E ancora: la struttura della città ha determinato una rete di trasporto pubblico di tipo radiale incentrata sul centro storico e fortemente sbilanciata verso ovest, ossia verso le nuove espansioni. Nella sinistra del Talvera si sviluppano infatti solo due linee di trasporto pubblico che presentano livelli di servizio bassissimi e scarsa frequentazione, dovuta in buona misura all’assenza di una domanda capace di alimentare una linea urbana. Lungo gli assi di espansione della città invece si sviluppano le principali linee urbane, le quali, specie la linea che collega il centro storico al nuovo centro e alla principale zona residenziale, presentano invece buoni livelli di servizio ed una elevata frequentazione. Tutte le azioni saranno volte ad un miglior uso della città, legando i ragionamenti ad un discorso sulla variabilità dell’occupazione, al cambio di funzioni di edifici importanti nel centro città e, soprattutto, all’unità degli interventi sopraccitati. Esaurite le tematiche di analisi della città si può dar forma al gruppo delle soluzioni proposte. Nel lavoro sono dedicate grande attenzione e spazio al tema autostradale, con una panoramica delle politiche di sviluppo e utilizzo che esce dai confini della realtà italiana. Un’idea richiamata più volte nel lavoro è l’utilizzo dell’autostrada del Brennero come tangenziale della città, evitando così la costruzione della variante alla SS 12. L’idea era di rendere “aperta” l’autostrada nella zona di Bolzano, di connetterla in uno o più punti alla statale 12 (oltre che alla direttrice per Merano), di dotarla di rampe di entrata e di uscita nell’area urbana, così da evitare la costruzione della variante alla SS 12. Un altro tema che ricorre in più punti è quello riguardante la chiusura del centro storico valutando fin dove spingere la tutela per definire cioè il regolamento dell’area a traffico limitato (d’accordo col regolamento dei parcheggi) e di definire all’interno di quell’area le vere e proprie isole pedonali, selezionando l’utenza automobilistica del centro con l’imposizione di una tariffa progressiva per le soste nel parcheggi pubblici e, riservando i posti su strada, nelle sedi consentite ai soli residenti. È sottolineata la necessità di una regolamentazione della sosta nel centro per non confliggere con gli obiettivi che si vogliono raggiungere tramite la riorganizzazione proposta dallo studio e introducendo l’idea dei parcheggi riservati ai soli residenti. Per quel che riguarda il trasporto pubblico viene introdotta l’idea dell’asse forte da costruirsi attraverso strade e corsie riservate articolando una spina dorsale fatta dai nodi della Stazione, di piazza Walther, di piazza Domenicani, ponte Talvera, corso Libertà e corso Italia per poi proseguire con un’im- INU ALTO ADIGE SÜDTIROL 24 portante diramazione per ponte Roma e via Claudia Augusta e con l’ipotesi di farla giungere, al lato opposto, fino alla funivia del Renon. L’elemento innovativo di maggior significato è costituito dall’asse forte, dalla Stazione FS a corso Italia, nella zona dove si concentra la massima parte delle attività terziarie e dei punti di attrazione della città. Con la concentrazione delle linee su tale asse si intende inoltre fornire un servizio adeguato all’equilibrio che si va spontaneamente stabilendo tra il centro storico e l’Oltretalvera. Viene avvalorato questo ragionamento dicendo che nelle città dove coesistono linee fortemente attrezzate (ad esempio le metropolitane) e altre linee diffuse, lo spostamento graduale dell’utenza verso le prima dimostra come velocità, frequenze, leggibilità e livello di servizio finiscano col prevalere su altri valori come quello dell’accessibilità puntuale. La fermata anche più lontana è più attrattiva, quando si ha una frequenza di pochi minuti ed un itinerario “complessivamente” rispondente, della fermata pur vicinissima, quando vi passa un autobus ogni mezz’ora. Il lavoro spinge per un’abolizione dell’autostazione delle corriere, da attuarsi di pari passo con l’integrazione dei due livelli di servizio nella città: urbano e extraurbano. Il nuovo disegno della rete, fondata sull’asse forte, rende più agevole la penetrazione delle autolinee extra-urbane e la prospettiva di integrazione tra i servizi urbani e quelli extraurbani. Le linee extraurbane potranno infatti, invece di attestarsi all’autostazione, percorrere per intero l’asse centrale in modo da distribuire alle effettive destinazioni gli utenti. Ciò costituisce il primo importante passo verso una totale integrazione tra i due tipi di servizio, ossia verso la possibilità del loro uso indifferenziato nei tratti comuni. Per una domanda modesta ma non ignorabile, nelle “ore di morbida”, e in zone come Gries si ipotizzano servizi a chiamata. Un’idea elaborata è la chiusura alle auto del ponte Talvera da utilizzare per pedoni e trasporto pubblico lungo la direttrice forte. L’esistenza di un servizio pubblico di elevato livello rende inoltre possibile, senza penalizzare gli abitanti, provvedimenti di limitazione della circolazione privata con un corrispondente aumento del livello ambientale delle zone interessate e una loro riqualificazione complessiva. Ciò vale per tutta la città ma soprattutto per le zone maggiormente congestionate, tra le quali, appunto, il centro storico. L’attenzione viene poi puntata alla relazione traffico - parcheggi che dovrà avere una chiarificazione in primo luogo politica rispetto alla sua suddivisione in tre gruppi: residenti, addetti e visitatori-clienti. Un’area centrale su cui realizzare un grande parcheggio multipiano o sotterraneo sarebbe Piazza della Vittoria così che la linea forte lo potrebbe servire nel suo tratto centrale. Questo parcheggio, insieme a quelli sub centrali al centro storico (zona nuova Provincia, Mayr Nusser, funivia Virgolo), potrebbe costituire un sistema di parcheggi centrali tali da consentire lo svuotamento del centro. Lo studio punta molto sui parcheggi di interscambio con l’asse forte del trasporto pubblico per attrarre oltre agli utenti “residenti”, anche gli utenti “automobilisti”. È necessario prevedere la possibilità di assicurare il proseguimento verso il centro urbano in autobus a rilevanti quote di automobilisti che giungono dall’esterno. Viene poi individuato l’asse Druso-MarconiStazione e la partenza della funivia del Renon quale asse di scorrimento interno per i mezzi privati da favorire rispetto al ponte Talvera. Il gruppo di lavoro si schiera contro la variante alla SS 12, progettata per il traffico di transito passante in via Claudia Augusta. Vengono proposte alcune alternative con un asse di penetrazione interquartiere da sviluppare sotto l’autostrada, una variante della SS 12 più a sud vicino alla ferrovia e anche una sulla sede ferroviaria che verrebbe spostata sotto l’autostrada. Già allora si è cominciato a discutere dell’area della stazione in relazione al progetto per la nuova linea del Brennero e in vista di una possibile eliminazione della componente scali-depositi della ferrovia, di liberare quell’area dai suoi ingombri più massicci, dove potrebbero venire organizzati nuovi assetti, tali da consentire attività di vario ordine (e forse anche insediamenti residenziali). Questa nuova funzione e questa nuova interpretazione potrebbe inserirsi nel più generale quadro di riferimento della città “sviluppata sui fiumi”. 36 ATLAS 25 VIABILITà E INDAGINE SUL TRAFFICO A BOLZANO – 1986 CENSIS - Centro studi investimenti sociali - Roma Committente: Comune di Bolzano Sindaco: Marcello Ferrari Assessore alla Mobilità: Gernot Rössler Assessore all’Urbanistica: Giuseppe Augustin Incarico a: CENSIS - Giuseppe Roma di Roma Collaborazione: gruppo di lavoro coordinato da Francesco Sbetti e composto da Roberto Dal Maso, Chiara Guazzieri, Elena Maggioni e Peter Morello Anno: 1986 Dimensione: 133 pagine (di cui 59 di testo, 62 di tabelle e grafici e 12 tavole) Fa parte di una più ampia ricerca del Censis svolta a metà degli anni ‘80 con indagini propedeutiche al PUC di Vittorini. È stato pubblicato in forma sintetica in “Bolzano 2000 – Rapporto di sintesi delle ricerche per il piano urbanistico comunale” della Collana “I quaderni del Piano n. 1”, redatto dal CENSIS e presentato nel dicembre 1987. città concentriche o a scacchiera. colare, la direzione di questi ultimi è determinata dallo sviluppo residenziale a sud-ovest e dalla forte polarizzazione attorno al centro vecchio e nuovo a nord-est. La particolare carenza di spazio che caratterizza la città sia per motivi fisici che di scelte di sviluppo insediativo aumenta ulteriormente la congestione nei punti critici. In un tale quadro, dato il condizionamento esercitato dai fiumi, il sistema dei ponti risulta un elemento centrale: è attraverso di essi che le diverse parti della città possono comunicare e collegarsi. La ricerca sulla viabilità e sul traffico a Bolzano individua consistenza, moventi e direttrici degli spostamenti dei veicoli privati, in modo da costruire un quadro di riferimento utile alla programmazione del settore. Una rilettura critica delle ricerche ed indagini svolte nei 10 anni precedenti a Bolzano ha consentito di confrontare e mettere a fuoco non solo l’evoluzione quantitativa e qualitativa del traffico, ma soprattutto di evidenziare come i nodi ed i problemi già emergenti dal PUC del 1976 erano rimasti inalterati nonostante alcuni interventi in parti del sistema viabilistico e nonostante lo sviluppo della rete semaforica. Per quanto riguarda l’accessibilità alla città permangono i problemi della statale 12 e del raccordo con la statale per Merano. Per quanto riguarda la viabilità interna al comune rimangono irrisolti le questioni riguardanti il sovrapporsi di viabilità di transito, di accesso e interna soprattutto in via Claudia Augusta e via Resia, il sovraccarico di via Druso, i problemi di congestione e saturazione in Centro storico e il sistema dei parcheggi. Problemi che rimandano ancora una volta alla forma urbana della città che non consente soluzioni tradizionali adottate nelle Il sistema viabilistico Per collocazione geografica, in posizione centrale rispetto ai collegamenti nord-sud, la vocazione della città di Bolzano potrebbe essere quella di cerniera. La funzione prevalente attualmente è invece quella di transito più che di origine e destinazione dei flussi. Diverso è il ruolo della città nei confronti della sua provincia: il capoluogo si qualifica come località centrale, baricentro della viabilità e del sistema dei trasporti provinciali e concentra le quote maggiori dei flussi di traffico dell’intero sistema provinciale. La mancata realizzazione delle grandi infrastrutture di collegamento extraurbano, fanno pesare il traffico di attraversamento e quello di penetrazione su strutture viarie inadeguate. Lo sviluppo delle direttrici di penetrazione nella città è segnato dai due assi principali di via Druso e corso Italia - via Roma. Più recentemente anche via Palermo e via Fago. L’origine e lo sviluppo urbanistico della città sono stati segnati, oltre che da interventi di tipo strutturale e da scelte di carattere economicoinsediativo, dalla struttura geomorfologica del sito, in particolare dalle barriere fisiche costituite dai fiumi Adige, Isarco e Talvera. Schematicamente, vi e stato uno sviluppo eccentrico e una suddivisione della città in 3 grandi parti tra loro diverse anche per funzioni. Queste caratteristiche hanno fatto assumere a Bolzano una forma urbana “a cometa”, diversa dalle città concentriche, con forti riflessi sui flussi di traffico. In parti- I generatori di traffico L’insieme di analisi e indagini consente di costruire una “mappa dei principali generatori di traffico” della città, che sono risultati essere il Centro storico nel suo complesso, il nuovo centro terziario al di là del fiume Talvera, la Zona industriale e la zona artigianale dei Piani e il polo scolastico di via Cadorna e via Fago. La rilevazione del comune: il traffico in entrata ed in uscita a Bolzano nel 1986 La rilevazione è stata effettuata dall’Ufficio Traffico del Comune di Bolzano secondo le indicazioni del censimento della circolazione 1985 (E.C.E. - C.E.E.) del Ministero dei Lavori Pubblici in 14 postazioni di accesso alla città. Ne risulta che in termini di unità equivalenti sono entrati in città 61.318 mezzi e ne sono usciti 59.072. Per tipo di mezzo in entrata l’articolazione è stata la seguente: 2.642 motoveicoli, 43.599 autovetture e 5.963 autocarri. Risulta interessante il fatto che nelle diverse e singole fasce orarie i valori siano analoghi INU ALTO ADIGE SÜDTIROL 26 Poli di attrazione dei flussi di traffico intensità di attrazione in entrata e in uscita e la distribuzione del traffico nell’arco della giornata sia sostanzialmente costante. Se mediamente in entrata sono transitati 4.718 veicoli l’ora, sia la punta massima del mattino (7.00-8.00) con 5.786 mezzi e la minima del pomeriggio (19.0020.00) con 3.876 non se ne discostano molto. Dall’analisi per singola postazione si rileva che: - il traffico proveniente da Merano-Appiano entra in città prevalentemente (74%) per via Druso (8.733 passaggi registrati) e per il 26% da via S. Maurizio; - consistente è il flusso sia da Merano-Appiano che dalla città che utilizza via Resia per proseguire a sud, in particolare il traffico pesante (sono complessivamente 11.342 i mezzi transitati in questa postazione e 1.307 gli autocarri); - il traffico proveniente e diretto all’autostrada è particolarmente caratterizzato dall’elevato numero di autocarri in transito (1.560 autocarri e 3.795 autovetture); - 11.415 veicoli provengono da sud lungo la SS 12, che assieme agli 8.110 che utilizzano l’autostrada, rappresentano il flusso interurbano più elevato (quasi un terzo del totale dei flussi provenienti da fuori Bolzano); - il traffico proveniente da nord-est (Valle Isarco), pari complessivamente a 12.704 mezzi, utilizza per i due terzi la SS 12 (via Campegno) e per un terzo via Rencio; - risulta particolarmente elevato il traffico pesante sulla SS 12 a nord anche per la vicinanza dei Piani (548 autocarri in uscita) e per i depositi e parcheggi delle ditte di trasporti; - da nord, cioè da Sarentino e da S.Genesio si sono registrati rispettivamente 2.433 e 3.486 passaggi in entrata comprensivi però anche della quota di traffico urbano che utilizza ponte S.Antonio per recarsi o uscire dal Centro storico; - il traffico proveniente da sud lungo la SS 12, compreso quello con origine nel quartiere di Oltrisarco e a S.Giacomo per il 39% (6.526 passaggi) si reca in Centro nuovo utilizzando ponte Roma e per il 61% (10.187) in Centro storico per via Trento. L’indagine sul traffico: origine, destinazioni e motivazioni dei flussi di traffico urbano Nella quasi totalità degli spostamenti il luogo di provenienza o di destinazione coincide con la residenza del conducente ed è dovuto per il 50% a pendolarismo casa-posto di lavoro, nei restanti casi ad acquisti, commissioni e ad altre cause difficilmente classificabili, quali visite mediche, portare i figli a scuola, svago, ecc. Oltre il 64% del traffico gravitante sulla viabilità urbana di Bolzano è di origine comunale, è traf- fico cioè che ha origine e destinazione all’interno del comune, mentre il 32,9% è rappresentato da spostamenti inter-urbani, di interscambio tra Bolzano e il resto della Provincia (insignificante la componente extraprovinciale). In sintesi i flussi principali di traffico individuabili dalla matrice origine/destinazione sono classificabili in quattro categorie: - traffico urbano gravitante sul centro è il più consistente (42,0%) e riguarda tutti gli spostamenti dai quartieri residenziali verso le zone del Centro storico e del Centro nuovo; - traffico urbano periferico al centro rappresenta il 22,0% degli spostamenti; i flussi più significativi sono quelli tra Gries, Don Bosco-Visitazione e Oltrisarco e tra Gries, Novacella e Don Bosco-Visitazione; - traffico interurbano: è circa un terzo dell’intero movimento veicolare transitante per la città e si dirige prevalentemente verso il Centro storico (11,6%) e il Centro nuovo (7,4%). Il rimanente 13,9% dei veicoli si distribuisce in direzione dei vari quartieri della città; - traffico di attraversamento: supera di poco il 3% del traffico rilevato. Infatti non essendo negli obiettivi del lavoro analizzare questa componente, la principale direttrice di transito, rappresentata da via Claudia Augusta non è stata presa in considerazione nell’indagine, se non per i flussi diretti verso ponte Roma. 36 ATLAS 27 PIANO DEL TRAFFICO – 1990 Bernhard Winkler - Monaco Committente: Comune di Bolzano – Assessorati alla Mobilità e all’Urbanistica Sindaco: Marcello Ferrari Assessore alla Mobilità: Roland Atz Assessore all’Urbanistica: Serafini Antonio Incarico a: Bernhard Winkler di Monaco di Baviera (D) Anno: 1990 Dimensione: 10 pagine (7 di testo, 3 di mappe) Il lavoro è stato approvato come Piano urbano del traffico (PUT) con delibera consigliare n. 254/17072 del 20 giugno 1991. La città di Bolzano con la sua rete viaria è caratterizzata dalla particolare situazione topografica allo sbocco del Talvera nell’Isarco e dell’Isarco nell’Adige, all’incrocio delle omonime valli. Mentre il centro storico con la stazione occupa il fondovalle nella parte orientale, la città nuova si sviluppa dal vecchio centro di Gries verso sud. Qui l’Isarco divide la zona residenziale da quella industriale. Attualmente il traffico internazionale nordsud procede in gran parte sull’autostrada, mentre manca ancora la superstrada per Merano il cui tracciato è però già definito. Il progetto per lo sviluppo urbanistico a pettine della città lungo l’Isarco, come illustrato nella tavola 1, deriva dal piano urbanistico dell’anno 1972 ed è tuttora valido. Per realizzare efficientemente questo progetto viene sviluppato un sistema di due strade a senso unico, costituito dalla strada lungo l’Isarco in una direzione e della via Torricelli e via Galilei nell’altra direzione. Si evitano così gli incroci con i ponti Resia, Palermo e Roma realizzati più semplici ed ampi. Le suddette due strade a senso unico terminano a sud presso l’accesso autostradale Bolzano sud ed a nord presso il nuovo ponte che verrà costruito ai Piani di Bolzano in via Mayr Nusser, quale nuovo ed efficiente accesso al centro storico ed ai suoi posteggi. L’intero afflusso da sud dell’Oltradige e dalla Val d’Adige viene incanalato nel sistema di distribuzione a pettine. Al termine della realizzazione di questo sistema e della strada per Merano, la via Druso verrebbe di conseguenza alleggerita notevolmente e l’accesso al centro storico da via Vittorio Veneto attraverso Gries non sarebbe più attrattivo. Il nucleo residenziale di Gries ed il centro storico vengono esclusi dal flusso del traffico di transito e, mediante posteggi periferici, anche dal traffico in arrivo. L’insieme di questi interventi mirano a ridurre permanentemente il traffico, in larga misura da sud a nord, mediante la distribuzione a pettine ed ad evitare ogni transito dei territori abitati a nord (Gries e centro storico). Da uno sviluppo ottimale di questo piano e dalla costruzione di ulteriori parcheggi in piazza della Vittoria, in piazza Stazione ed ai Piani di Bolzano non ci si può comunque attendere che sia garantito per il futuro uno sviluppo del centro storico che escluda la mobilità privata. L’esperienza di città di grandezza e livello economico paragonabili ci mostra che non si può pensare ad una soluzione dei problemi inerenti al traffico senza l’implementazione di sistemi di trasporto pubblico efficienti. Viene pertanto posta particolare attenzione alla creazione di una rete di linee di autobus (tavola 2) quanto più possibile indipendente dal traffico privato. Le zone a traffico limitato nel centro storico ed a Gries, che sono unite dal ponte Talvera, costituiscono la spina dorsale di questa sistema con possibilità di interscambio centrale in piazza della Vittoria ed alla Stazione. In questa rete di corsie preferenziali devono essere integrate ed organizzate anche le linee di bus extra-urbani. L’implementazione di una simile sistema preferenziale con apposite corsie è giustificata e sensata solo se viene utilizzata per il trasporto pubblico di persone secondo le più recenti conoscenze dell’organizzazione, della promozione ed informazione finalizzate ad una prestazione ottimale del servizio da istituirsi. Nella tavola 3 sono riportate sia le superfici adibite a parcheggio ed ai relativi collegamenti alle rete viaria che ai relativi collegamenti pedo-ciclabili. Utilizzando ulteriormente le zone sull’argine del fiume è possibile far passare il flusso di biciclette e pedoni sotto i ponti stradali, eliminando così gli incroci fino al centro storico alleggerito del traffico. Grazie alla situazione topografica dell’argine del fiume di alto valore ricreativo, la città di Bolzano gode di condizioni eccellenti per creare un vero sistema di traffico alternativo ed autonomo basato su piste pedo-ciclabili. INU ALTO ADIGE SÜDTIROL 28 è quello di un rapporto equilibrato, sostenibile per la città, considerando la mobilità nel suo insieme. Si sconsiglia quindi sia un’ideologia della città a misura di automobile che quella della città senza automobili. Nell’attuale piano del traffico della città di Bolzano sono previste misure sia a livello progettuale che realizzativo, mettendo a disposizione strategie per poter reagire alle mutate condizioni del traffico. A livello progettuale e realizzativo le misure riguardano: 1. la viabilità a pettine della città con il nuovo nodo di traffico (uscita autostrada Bolzano sud), ponte Resia, ponte Palermo, ponte Roma; 2. l’accesso al centro storico attraverso un nuovo ponte dai Piani; 3. la regolamentazione del traffico nella zona dell’ospedale; 4. la definizione del nodo via Resia - via Druso, piazza Verdi - piazza Stazione. Le strategie della pianificazione del traffico riguardano: 1. l’ identificazione di parcheggi P+R; 2. l’identificazione di tracciati preferenziali per autobus; 3. la suddivisione gerarchica del sistema stradale per regolamentare la velocità ed il parcheggio; 4. la suddivisione della città in zone di traffico, evidenziate da colori diversi, per l’applicazione di strategie su zone cittadine tra loro omogenee. Tavola 1 - Viabilità cittadina Sintetizzando: terminata la strada per Merano e la penetrazione a pettine della città, la rete del traffico principale può ritenersi ben definita. La rete di corsie preferenziali è chiusa in molti punti ed in parte bloccata da costruzioni a causa di piani carenti. Un esempio particolarmente significativo è costituito dall’edificazione ad ovest di via Resia e dalla sua urbanizzazione. Nel nuovo piano urbanistico devono pertanto essere chiaramente definiti i confini edilizi della città così da evitare simili sviluppi disordinati a scapito della rete viaria. La nuova regolamentazione dei diversi tipi di mobilità (spostamenti a piedi, in bicicletta, in macchina e parcheggio, spostamenti con mezzi di trasporto pubblico, trasporto di merci e beni) contribuirà a creare una città a misura di uomo. In primo luogo è necessario limitare con tutti i mezzi disponibili l’eccesso del traffico automobilistico urbano e del traffico pendolare, in modo da creare le condizioni migliori per gli altri tipi di mobilità. L’obiettivo Uscita dell’autostrada Bolzano sud A questo complesso nodo viabile dovranno in futuro venir collegati i diversi sistemi viari nel modo meno costoso possibile, affinché resti ancora spazio sufficiente per il parcheggio centrale P+R della città. L’autostrada verrà collegata attraverso il casello alle seguenti strade: 1. alla nuova strada per Merano, 2. al sistema di viabilità a pettine lunga l’Isarco, 3. alla strada statale in direzione sud, 4. agli immediati dintorni dell’uscita autostradale con parcheggi P+R. Inoltre i suddetti tre sistemi viari devono venir collegati tra loro senza toccare il casello. Il nodo stradale da noi sviluppato risponde a 36 ATLAS 29 attraversi l’ospedale, piazza Gries, il ponte Talvera, il centro storico. Questo traffico pesa sulla città nei punti storicamente più sensibili, senza tuttavia essere un’alternativa valida di alleggerimento al traffico. Il prolungamento di via Palermo fino a Gries in via Vittorio Veneto sarebbe in grado di deviare ancora per tempo il traffico da piazza Gries restituendo quindi a questa zona la sua identità come zona libera dal traffico. Questo è stato il motivo per cui il collegamento stradale in questione era stato inserito nel piano regolatore già nel 1972, tuttavia l’ospedale si raggiunge ancora sempre direttamente da piazza Gries. Questo nuovo collegamento stradale doveva inoltre delimitare nettamente il cuneo verde di Gries per impedire uno straripamento di costruzioni in questa zona. Per questo la strada stessa non era prevista come ampliamento della zona edificabile. È comprensibile che, ciò nonostante, la popolazione di Gries abbia dei timori in questo senso, l’esperienza ci insegna che le nuove strade nel corso della storia portano all’edificazione. Si tratta quindi di valutare tra il vantaggio di una piazza Gries libera dalle automobili ed i possibili pericoli che una nuova strada potrebbe portare con sé. La validità di questa strada di collegamento nell’ottica cittadina globale è innegabile. Per i motivi suddetti è tuttavia necessario prendere una decisione politica a livello comunale valutando gli aspetti positivi e quelli negativi. Tavola 2 - Rete autobus tutte queste esigenze su uno spazio ristretto, lasciando ancora spazio sufficiente per il suddetto parcheggio. L’accesso a pettine alla città con sistema a senso unico ed il nodo autostradale sono parti essenziali e connesse tra loro della nostra pianificazione e dovrebbero venir poste alla base del potenziamento del collegamento autostradale. Settequerce ed ospedale L’accesso all’ospedale non dovrebbe venir interessato dal traffico di transito. A questo proposito il piazzale antistante l’ospedale si potrà raggiungere solamente previo acquisto dell’apposito tagliando di parcheggio, mentre sarà chiuso al transito in direzione Gries. La vicina strada da Settequerce a Gries dovrebbe venir fornita di un sistema semaforico nei suoi punti più stretti, in modo che l’utilizzo di questa strada per il transito attraverso Gries venga reso più difficile. È necessario evitare che il traffico proveniente dalla val d’Adige Suddivisione della città in zone In futuro sarà necessario proteggere la città dal sempre maggiore traffico individuale: A) Le zone centrali dal traffico pendolare che occupa per giornate intere prezioso spazio pubblico. B) Le zone residenziali da tutti i tipi di traffico che non si riferiscano ad esse. Eventuali restrizioni si comprendono però solo se si riferiscono al miglioramento per intere zone con carattere unitario, che si mostrano nella struttura cittadina come zone tra loro collegate, possibilmente ben delimitate. Risultano quindi le seguenti zone: Il Centro storico come zona verde con la struttura stradale più debole e le attività più INU ALTO ADIGE SÜDTIROL 30 collegamenti pubblici verso questi centri e verso l’ospedale. A) La suddivisione della città in zone vuole contribuire a dare ai singoli territori della città la mobilità adeguata al loro carattere particolare. B) Le esigenze di mobilità della città mutano velocemente e possono venir soddisfatte con delle regolamentazioni flessibili che incidono sulle zone tra loro collegate. C) In questo modo l’amministrazione cittadina dovrà avere l’opportunità se ciò diventasse necessario di reagire con regolamentazioni unitarie riferite alle singole zone. D) La pianificazione viabile diviene però così un mezzo validissimo per lo sviluppo della città. La suddivisione della città in zone di traffico ed in una rete stradale strutturata gerarchicamente è anche un mezzo per poter estendere i limiti di velocità su intere zone. Una riduzione della velocità a 30 km/h in zone omogenee è un mezzo estremamente efficiente per diminuire i pericoli e l’inquinamento acustico esistente. Piazza Vittoria Nella zona di via Cesare Battisti, la piazza Vittoria dovrebbe venir sistemata in modo da fungere da nodo di interscambio centrale per le principali linee di bus, dove l’aspetto più importante è rappresentato dal cambio per l’ospedale. È necessario lo spostamento del mercato da questa sede, già necessario per la costruzione del garage interrato. Tavola 3 - Traffico privato rilevanti. In questa zona già per motivi di spazio è necessaria la massima protezione contro tutti i tipi di traffico individuale. La zona centrale attrattiva di Gries compresa tra piazza Gries ed il Talvera come zona blu, dove l’accesso ed il parcheggio deve essere regolato in modo tale da evitare effetti di spostamento nelle zone residenziali circostanti. La zona residenziale di Gries come zona gialla e la zona residenziale S. Quirino come zona arancione, dove entrambe le zone devono, per la loro vicinanza ai centri attrattivi, venire protette dalla forte pressione della sosta. Le zone grigie di Rencio, di Oltrisarco e delle Semirurali, che rappresentano zone chiuse a sé stanti che devono affermarsi in modo autonomo rispetto ai nuclei del Centro storico e di Gries e soprattutto necessitano di validi I parcheggi I previsti parcheggi P+R alla periferia della città: presso il cimitero comunale, presso l’uscita autostradale di Bolzano sud, presso gli impianti sportivi (via Resia) e presso l’ospedale acquisteranno maggiore importanza all’aumentare della pressione di traffico. Gli autosilo pubblici nella città sono previsti dove non creano problemi di accesso. Visto che attirano traffico in continuazione dovranno venir limitati alle zone site intorno al centro mentre dovranno essere evitati nelle zone residenziali. 36 ATLAS 31 studio di pre-fattibilità tranvia bolzano - laives - bronzolo – 1992 Winfried Theil - Bolzano Committente: SAD – Servizio autobus Dolomiti Incarico a: Winfried Theil di Bolzano Anno: 1992 Dimensione: 27 pagine di testo e disegni tecnici La SAD ha dato incarico di elaborare uno studio di pre-fattibilità per inserire una linea tranviaria sulla SS 12 tra Bronzolo e Bolzano. Lo studio è stato affidato alla TRT srl di Milano, mentre la progettazione stradale viene svolta dallo studio dell’Ing. Winfried Theil di Bolzano. Questo incarico comprende: - l’inserimento del tracciato tranviario, - la definizione delle sezioni tipo per tratti significativi con stima dei costi unitari per ciascuna sezione tipo con riferimento alle opere di approntamento ed adeguamento della sede stradale, - la stima di massima dei costi relativi ai singoli punti non riconducibili alle sezioni tipo, compresi gli impianti semaforici, - la stima dei costi per l’intero tracciato, - la definizione del tracciato e la stima di massima dei costi di realizzazione delle opere stradali accessorie. Nell’anno 1914 venne inaugurata la prima linea tanviaria tra Bolzano e via Vurza situata a nord di Laives: il tracciato era di 6.730 m, aveva 21 fermate ed un tempo di percorrenza di ca. 28 minuti. Nel 1931 questa linea venne prolungata di 2.138 m arrivando così fino a Laives centro. Il servizio della linea tranviaria venne effettuato sin dall’inizio dall’ Azienda elettrica comunale - AEC. Nel 1948 venne deliberato dal Comune di Bolzano la sostituzione del servizio tranviario con un servizio autobus gestito dalla società SASA. Nel 1991 venne elaborato dall’Ökoinstitut Südtirol/Alto Adige uno studio di massima per l’inserimento di un percorso protetto per autobus sulla SS 12 tra Bolzano e Laives e a lungo termine per un sistema tranviario, in quanto il traffico intenso su questo tracciato (circa 22.000 auto/24 h) e l’aumentato inquinamento atmosferico ed acustico nei centri abitati hanno creato vasti disagi per la popolazione di Bolzano, S. Giacomo e Laives (ca. 30.000 ab.). Specie nelle ore di punta il servizio autobus gestito dall’ACT non funziona in quanto è costretto ad usare la SS 12 intasata completamente dal traffico veicolare pendolare. Lo studio ha per obiettivo l’istituzione di un servizio tranviario regolare sull’asse della fascia abitata tra Bronzolo e Bolzano deviando il più possibile il traffico veicolare su circonvallazioni e sull’autostrada. Questo è indispensabile per un funzionamento adeguato del servizio tranviario in quanto l’istituzione di un percorso protetto è possibile solo in brevi tratti e non sarebbe realizzabile nei centri abitati per le sezioni ristrette. Si consiglia, comunque, di disporre un divieto di transito ai non residenti nei tratti tra le deviazioni del traffico previste in questo progetto per garantire un minimo di percorribilità al mezzo pubblico. Il percorso è lungo circa 13 km e percorre in gran parte la SS 12 nei comuni di Bolzano, Laives e Bronzolo. Tutto il percorso è a 2 binari ad eccezione della zona presso la stazione ferroviaria di Bolzano, dove è previsto un percorso rotatorio. Il percorso si sviluppa dalla Stazione di Bolzano per piazza Verdi, ponte Loreto, lungo la SS 12 per Aslago, Oltrisarco, S.Giacomo, INU ALTO ADIGE SÜDTIROL 32 Pineta, Laives per proseguire nella zona industriale di Laives e Bronzolo e lungo la strada di accesso di Bronzolo fino all’incrocio con la SS 12 a sud dell’abitato. Sono previste 19 fermate e la deviazione del traffico veicolare dalla SS 12 in 5 punti (incroci con via Volta, via F.Baracca, Zona Vurza tra Pineta e S.Giacomo - collegamento con via F.Baracca, nel centro di Laives e nella zona industriale di Laives e Bronzolo - allacciamento all’autostrada con nuovo casello). I costi ipotizzati per la linea tranviaria e le opere stradali accessorie sono stimati in circa 38 miliardi delle vecchie lire (19,5 milioni di €), dei quali ca. 8 miliardi per espropri. Linea tranviaria Bolzano-Laives-Bronzolo: schema del tracciato 36 ATLAS 33 studio di fattibilità tecnico – economica della linea tranviaria bolzano - laives - bronzolo – 1992 TRT trasporti e territorio - Milano Committente: SAD – Servizio autobus Dolomiti Incarico a: TRT trasporti e territorio di Milano Anno: 1992 Dimensione: 96 pagine (39 di testo, 57 di tabelle) Questo lavoro riguarda l’ipotesi di tram tra Bolzano e Laives-Bronzolo. Si concentra sulla fattibilità tecnico-economica e per la parte stradale rimanda al progetto dell’Ing. Theil. È molto articolato e ricco di dati a supporto. Include i capitoli dedicati al quadro di riferimento territoriale, della domanda, alla situazione senza intervento per poi passare alle alternative di progetto, ai costi di investimento e di esercizio e, infine, all’analisi economica e finanziaria. La direttrice di penetrazione in Bolzano da Bronzolo-Laives presenta gravi problemi di congestione e degrado ambientale delle aree urbane attraversate. Le cause vanno attribuite al consistente volume di traffico e di scambio con il capoluogo (25.000 spostamenti al giorno, con una quota di veicoli pesanti pari al 17%) e allo sviluppo delle attività commerciali e industriali nei centri di Bronzolo e Laives. In sintonia con quanto espresso dal Piano Provinciale di Coordinamento e Sviluppo, un contributo al superamento delle problematiche emerse va senz’altro individuato nel potenziamento del servizio pubblico. L’inserimento di una linea tranviaria sulla sede stradale della SS 12 da Bronzolo Sud alla stazione di Bolzano (passando per il centro di Laives), viene integrato da provvedimenti sussidiari di carattere normativo e infrastrutturale, quali l’imposizione del divieto di transito per i veicoli pesanti tra S. Giacomo e Laives (con deviazione sul percorso alternativo autostradale), la realizzazione del collegamento tra la zona industriale di Bronzolo-Laives e l’autostrada con relativo svincolo, il prolungamento del collegamento di Laives dalla stazione fino all’autostrada con la realizzazione di uno svincolo riservato ai veicoli leggeri in direzione Bolzano, la realizzazione della variante di S.Giacomo alla SS 12 secondo un tracciato corrente a sinistra del rilevato ferroviario e 9 impianti semaforici. Questi provvedimenti sono motivati dalla necessità di mantenere un regolare ed efficiente grado di servizio alla tranvia e un discreto margine di funzionalità alla SS 12, alleviata sia dal traffico pesante che da quota parte del traffico automobilistico, deviato sul percorso alternativo autostradale. Lo studio di pre-fattibilità finanziaria ed economica è stato condotto mettendo a confronto tale soluzione (alternativa di progetto I) con una soluzione nella quale si fa fronte alla crescita della domanda con condizioni di esercizio analoghe a quelle attuali (definita soluzione senza intervento o di riferimento). L’alternativa di progetto II prevede la realizzazione degli stessi interventi infrastrutturali e normativi sulla rete stradale previsti nell’alternativa I, limitando gli investimenti sul trasporto pubblico alla protezione della circolazione degli autobus, a parità di condizioni di esercizio. L’implementazione di un modello comportamentale (che simula la ripartizione modale) e di un modello semplificato di simulazione della rete (di ripartizione dei flussi tra i percorsi alternativi) ha permesso di stimare la distribuzione della domanda tra le diverse alternative, e quindi di verificare la validità della proposta in termini economici (analisi Costi/Benefici), nella situazione attuale e di previsione (2007). Per quanto riguarda i costi sono stati presi in considerazione i costi finanziari di investimento (169 miliardi di lire per l’alternativa I e 16,9 miliardi di lire per l’alternativa II), di esercizio ed operativi e la loro distribuzione temporale; per quanto riguarda i benefici sono stati presi in considerazione i risparmi di risorse generati dalla soluzione progettuale: risparmi di tempo per gli utenti, risparmio di costi operativi per i veicoli pubblici e privati. Non sono stati stimati, invece, i benefici ambientali delle due alternative considerate. Sono stati infine calcolati gli indicatori classici di redditività economica, Valore Netto Presente (VAN) e Saggio di Rendimento INU ALTO ADIGE SÜDTIROL 34 COSTI E BENEFICI ATTUALIZZATI (Milioni di Lire 1992) Analisi economica Alternative Alternativa 1 Alternativa 2 Costi 114.684 13.335 Benefici 87.096 77.129 Benefici netti (VAN 6%)* -27.588 63.794 Rapporto benefici/costi 0.76 5.78 Composizione dei benefici Differenza costi op. +26.712 +42.359 Risparmi di tempo in valore (**) utenti mezzi pubblici 45.403 29.089 utenti mezzi privati 67.328 90.175 utenti divertiti 1.077 226 totale 113.808 119.490 Interno, delle due alternative considerate, ed effettuate le opportune analisi di sensitività, vale a dire la verifica delle variazioni degli indici di redditività delle alternative al variare di alcuni parametri o valori (valore del tempo e costi di investimento). Lo studio consente di trarre alcune conclusioni: i risultati dell’analisi di fattibilità economica sono modesti (5,7% di Saggio di Rendimento Interno Economico) per la soluzione I, mentre sono molto positivi (39,8% di SRIE) per la soluzione II. Questa significativa differenza nei risultati è dovuta al fatto che a fronte di benefici complessivi attualizzati solo di poco superiori a quelli dell’alternativa II, l’alternativa I presenta costi economici attualizzati molto più elevati. * il valore netto presente (VAN) è rappresentato dai benefici netti stimati nei diversi anni di previsione, qui attualizzati secondo un saggio di sconto, posto pari al 6%. Il saggio di rendimento interno è definito come il tasso che rende uguali i flussi dei costi e dei benefici attualizzati. ** i risparmi di tempo sono stati monetizzati applicando un valore del tempo pari a 6.500 lire/h per i motivi di lavoro, 2.750 per lo studio e 4.000 per gli altri motivi. Per completare l’analisi della soluzione proposta in termini di prestazioni del servizio reso, sono stati messi a confronto tutti quei parametri significativi delle diverse condizioni della mobilità nelle 2 situazioni, con e senza intervento progettuale. Significativo del beneficio reso agli utenti del servizio pubblico è il confronto tra i tempi medi di percorrenza, che passano da 44 a 29 minuti, mentre il trasferimento di domanda dal mezzo privato al servizio pubblico appare poco rilevante (+ 2,6%). Effetti di più deciso riequilibrio modale, tali da rendere maggiormente Analisi sensitività Alternativa 1 114.684 101.789 -12.895 0.89 +13.245 44.349 70.604 81 115.034 efficiente l’investimento, possono infatti essere raggiunti solo con l’adozione di decise misure di restrizione del traffico automobilistico, misure che la parzialità dell’intervento, concentrato sull’unico corridoio di Laives, non aveva consentito di ipotizzare. 36 ATLAS 35 studio preliminare sull’inserimento di una tranvia urbana in bolzano – 1993 TRT trasporti e territorio - Milano Committente: SAD – Servizio autobus Dolomiti Incarico a: TRT trasporti e territorio di Milano Anno: 1993 Dimensione: 72 pagine (43 di testo e 39 di tabelle) La città di Bolzano vive un profondo squilibrio tra le dimensioni e la complessità del proprio ruolo urbano e gli strumenti ed i modi con i quali affronta il problema della mobilità. Si hanno in mente due aspetti principali: il primo è l’estensione e l’articolazione territoriale dell’area centrale, che non può più essere gestita con misure tradizionali di protezione dal traffico (è troppo estesa e troppo elevate e complesse sono le esigenze di mobilità al suo interno); il secondo risiede nelle dimensioni e nella natura dei flussi di scambio con le aree esterne, alle pendolarità tradizionali in ingresso si accompagnano quote rilevanti di pendolarità in uscita e di movimenti di tipo operativo, che trovano fortemente inadeguato l’attuale sistema del trasporto pubblico, ma che anche quando si rivolgono al veicolo privato, come in larghissima misura di fatto avviene, si trovano a disporre di un’insufficiente sistema stradale di adduzione e di un ancora più carente sistema di distribuzione urbana e di sosta. Gli effetti di tale inadeguatezza sono inoltre resi ancora più critici dall’elevato grado di sensibilità ambientale espresso dalla città. Una possibile risposta, risiede certamente nell’introduzione di un sistema di trasporto pubblico qualitativamente diverso che consenta di riorganizzare attorno alla sua presenza sia l’offerta del trasporto pubblico, che la gestione della viabilità e del quadro normativo dell’accessibilità automobilistica. Nel lavoro viene approfondito il problema del possibile completamento dello schema impostato dalla prima linea tranviaria BolzanoLaives-Bronzolo, studiando l’inserimento di un tracciato dalla stazione ferroviaria attraverso il centro storico ed il centro nuovo, sino alla ricerca dell’attestamento ottimale nel comparto occidentale della città. Il lavoro prende corpo con un’ampia parte di analisi sull’inquadramento territoriale del polo urbano di Bolzano (dinamica demografica, localizzazione della popolazione, dinamiche del settore produttivo e localizzazione dei poli di attrazione), sulla viabilità primaria, sul servizio pubblico (urbano ed extraurbano) e sull’analisi della domanda di mobilità. Quest’ultima parte è particolarmente approfondita individuando il ruolo di Bolzano all’interno della provincia, la mobilità attratta e gli spostamenti interni (matrici O/D stratificate per mezzo di trasporto, per motivi e l’evoluzione della domanda). In particolare un’analisi della mobilità di scambio della città di Bolzano permette di identificare 5 direttrici principali: - direttrice sud: si appoggia alla SS 12 (e all’autostrada) e assorbe il bacino di traffico della Bassa Atesina, e delle zone esterne situate a sud, per complessivi 23.000 spostamenti al giorno, pari al 36% del totale; - direttrice nord-ovest: si appoggia alla SS 38 Merano-Bolzano, assorbe il bacino della Val Venosta, di Merano e dell’area compresa tra i 2 poli per complessivi 15.500 spostamenti al giorno pari al 22% del totale; - direttrice ovest: si appoggia alla SS 42 assorbendo 9.600 spostamenti al giorno pari al 14% del totale; - direttrice nord: si appoggia alla SS 12 (e all’autostrada), assorbe i bacini della Valle Isarco, di Bressanone, della Val Pusteria, Val Badia, Val Gardena per complessivi 16.700 spostamenti al giorno pari al 24% del totale; - direttrice di Sarentino: si appoggia alla SS 508, assorbe ovviamente l’area del Sarentino per complessivi 2.300 spostamenti al giorno pari al 3% del totale. Utilizzando i risultati del Piano Provinciale dei Trasporti (la prima versione era in discussione in quel periodo) è possibile individuare la dinamica tendenziale dell’evoluzione che subirà la domanda di spostamento, con un orizzonte temporale di 10 anni. Complessivamente la domanda evolve con un tasso di incremento annuo superiore al 5%, trascinata soprattutto dalla modalità auto, per la quale si arriva a punte del 9-10%, con un volume di INU ALTO ADIGE SÜDTIROL 36 traffico più che raddoppiato nell’arco dei 10 anni (SS 508, SS 12 Nord). Importante anche l’evoluzione del traffico su mezzo pubblico, anche se il peso relativo di questa modalità sul complessivo degli spostamenti subisce una lieve flessione. Individuazione del tracciato Nelle varianti proposte si prevede l’attestamento della tranvia presso la Stazione delle Ferrovie e l’attraversamento del centro storico e del centro nuovo per giungere poi presso i capolinea considerati più vantaggiosi nel compartimento ovest della città: il polo ospedaliero (per importanza il secondo nodo di salita del mezzo pubblico della città dopo la stazione ferroviaria) e Ponte Adige, luogo deputato a diventare nodo di interscambio. In tutte e quattro le alternative si attraversa il centro storico lungo il percorso delle attuali linee di autobus fino a piazza Mazzini dopo avere attraversato il ponte Talvera e corso Libertà. Nella parte comune il raccordo con la tranvia da Bronzolo - Laives avviene sul piazzale antistante la stazione. Il percorso si inserisce quindi su viale della Stazione. Il tram, in sede promiscua, percorre il viale in rettilineo, fino a piazza Walther, dalla quale ci si immette su via della Posta. In prossimità di piazza Domenicani, vi è la possibilità di separare i binari, per un tratto di circa 150 metri, sia per consentire il sorpasso dei veicoli (la zona è comunque a traffico fortemente limitato), sia per agevolare la disposizione di un’eventuale fermata, necessaria in un’area densa di poli attrattori. La tranvia torna in sede centrale in via Ospedale fino ad incrociare via Cassa di Risparmio. Dopo aver percorso circa 120 metri, fino ad incrociare via Leonardo da Vinci, il tracciato si sdoppia fino a ponte Talvera. Il primo percorso prevede il proseguimento su via Cassa di Risparmio, fino all’incrocio con via Museo. L’altro itinerario prevede la percorrenza di via Leonardo da Vinci - via Rosmini. Al di là del Talvera il tracciato non presenta più grosse difficoltà: l’ampiezza di corso Libertà (18 metri più marciapiedi molto ampi su entrambi i lati) permette l’inserimento della linea con un impatto sulla viabilità ordinaria abbastanza ridotto fino a piazza Mazzini. - Nella prima alternativa (4.078 m. in 13 min. con 4 veicoli e frequenza max di 10 min.) si raggiunge l’ospedale attraversando il quartiere di Gries (piazza Gries e via Vittorio Veneto), ma la necessità di provvedere ad espropri, la tortuosità del tracciato e il continuo cambio nella pendenza rendono questa soluzione poco attraente. Il bacino di utenza servito è il minore fra quelli delle quattro proposte analizzate. - La seconda alternativa (4.964 m. in 17 min. con 4 veicoli e frequenza max di 10 min.) garantisce la copertura del centro nuovo prevedendo l’arrivo all’ospedale attraverso viale Druso. L’inserimento della linea tranviaria con un residuo sufficiente di capacità per la restante viabilità sarebbe possibile al termine dei lavori della superstrada Merano-Bolzano e con la realizzazione del nuovo asse di accesso lungo l’lsarco prevista dal Piano di Bernhard Winkler, ma la soluzione appare poco congruente poiché si incentiva l’uso del mezzo collettivo aumentando allo stesso tempo l’offerta a disposizione del mezzo privato. - La terza alternativa (6.004 m. in circa 18 minuti e mezzo con 5 veicoli e frequenza max. di 10 min.) si attesta alla stazione ferroviaria di Ponte Adige percorrendo viale Druso e via Castel Firmiano. Sarebbero necessari gli stessi interventi previsti dall’alternativa pre- 36 ATLAS 37 Le alternative di tracciato Confronto finale tra le diverse alternative Centro Indicatori Storico Lunghezza (m.) 1.732 Lunghezza totale (m.) 1.732 Di cui in sede protetta Alternativa 1 Alternativa 2 Alternativa 3 Alternativa 4 2.346 3.232 4.272 4.429 4.078 4.964 6.004 6.161 779 670 670 1.021 Tortuosità 28% 40% 17% 16% 21% Tempo di percorrenza (min) 5,09 7,91 11,78 13,3 13,81 Velocità commerciale (km/h) 20 37 25 28 27 Tram x km (base annua) 197.459* 209.718 255.283 308.767 351.197 Bus x km risparm. (base annua) 171.000– 218.000 493.419 611.900 532.284 516.574 9.000 14.400 9.000 10.700 Utenza (pax/giorno) COSTI (milioni di lire 1994) Investimenti 24.935 58.708 71.464 86.436 88.696 Esercizio (unitari in lire) 7.249 716– 1.013 7.249 7.249 7.249 7.249 1.520 1.851 2.238 2.546 Risparmi per ristrutturazione linee di autobus 2.999 3.719 2.701 2.905 Totale costi di esercizio -763 -855 550 654 Esercizio (globali) * è stato computato anche il contributo della linea Bronzolo-Laives-Bolzano cedente per risolvere il problema dell’impatto sulla viabilità di viale Druso. - La quarta alternativa (6.161 m. in circa 19 min. con 5 veicoli e frequenza max di 7 minuti e mezzo) ipotizza, invece, un tracciato che giunge a Ponte Adige attraverso via Roma, via Torino, via Milano e una tratta costruita ex novo in area agricola. Numerosi i vantaggi di questa soluzione: viene realizzato il nodo di interscambio di Ponte Adige, vengono serviti in modo molto efficace i bacini residenziali di Don Bosco, S. Quirino ed Europa, non sono richiesti interventi di nuova infrastrutturazione stradale (Piano Winkler) perché l’impatto sulla circolazione ordinaria lungo via Torino-via INU ALTO ADIGE SÜDTIROL 38 Il tracciato definitivo Milano avviene su un’arteria che ha carattere di traffico locale. I costi (in lire) per le differenti alternative di progetto variano dai 56,8 miliardi per l’alternativa 1, agli 89,2 miliardi per l’alternativa 3, passando per i 71,7 miliardi della variante 2 e gli 87,9 miliardi della 4. Nelle stime dei costi rientrano i costi di esercizio del sistema tranviario (personale, consumi di energia, assicurazione, affitti, prestazioni di terzi), l’incremento dei costi di esercizio per il prolungamento della linea Bronzolo-Laives-Bolzano fino ai nodi di interconnessione e la riduzione di costi globali annui di esercizio del servizio di autobus, connessa alla ristrutturazione delle linee. Alla fine delle comparazioni si privilegia l’alternativa 4, che arriva fino a Ponte Adige e ha poi il duplice vantaggio di penetrare in profondità e di servire in modo capillare il quartiere residenziale più denso: Don Bosco, e di evitare via Druso. Nel 1996 lo studio di fattibilità della TRT ha un seguito in una tesi di laurea elaborata presso lo IUAV di Venezia, da Roberto Gigliotti e Claudio Paternoster. I relatori sono i professori Maria Rosa Vittadini (già impegnata in prima persona con i due studi elaborati dalla TRT) e Armando Barp. Il titolo è “Un Tram per Bolzano - Proposto di inserimento urbanistico”. I due laureandi riprendono lo studio precedentemente analizzato e ne fanno un approfondimento progettuale con analisi sulla struttura della città e sulle prescrizioni del PUC. In particolare considerano la nuova espansione residenziale prevista lungo via Resia e via Merano, la possibilità di connettere in modo più efficace tutto il polo sportivo di via Resia e soprattutto, quella di collegare il nuovo parcheggio “Park&Ride” previsto all’incrocio fra via Merano e via Castel Firmiano, che potrebbe diventare punto di interscambio con le linee di autobus a servizio dell’ospedale. Propongono quindi, il passaggio su via Resia, via Merano e via Castel Firmiano in sostituzione del tratto interpoderale della quarta alternativa (la tesi è stata pubblicata su Atlas 14 del 1997). 36 ATLAS 39 La mobilità in un giorno feriale medio Come si pensa di superare il problema del divieto SONDAGGIO SULLA MOBILITà DEGLI ABITANTI DI BOLZANO – 1993 Istituto ADHOC – Studi e ricerche per il marketing, Gruppo GPF& Associati - Milano e Roma Committente: SAD – Servizio autobus Dolomiti Incarico a: Istituto ADHOC – Studi e ricerche per il marketing, Gruppo GPF& Associati di Milano Collaborazione: Società POLINOMIA di Milano Anno: 1993 Dimensione: Volume II – sintesi dei risultati prin- Si tratta di un’indagine al fine di fornire informazioni sulla quantità di utenza che sarà potenzialmente interessata dai provvedimenti delle “zone colorate” di prossima introduzione a Bolzano. Gli obiettivi sono la verifica della mobilità in un giorno medio feriale contando il numero degli spostamenti con mezzi; il mezzo utilizzato (auto come conducente, auto come passeggero, moto/bicicletta, autobus, taxi/ altro); (se”auto”) dov’è stata parcheggiata; la zona di origine e di destinazione di ciascun spostamento; il motivo dello spostamento; l’orario dello spostamento (partenza e arrivo); la verifica dell’ipotesi di utilizzo di un pass e l’alternativa per raggiungere una destinazione nelle ore di divieto. È stato utilizzato un campione di 2.000 casi, rappresentativi della popolazione adulta (dai 18 ai 74 anni) residente a Bolzano. Il campione è stato costruito in base ai dati forniti dalla SAD e rielaborati in funzione della stratificazione della popolazione per zona di residenza e cioè le 6 zone colorate (Bianco-Verde = PianiRencio; Lilla = Oltrisarco; Arancio-Grigio = Don Bosco-Europa; Blu = S.Quirino; Giallo = Gries) e le altre due zone non soggette alla restrizione delle “zone colorate” (Zona centro, con già una sua particolare restrizione e Zona industriale, con accesso libero), sesso, fasce di età e gruppo etnico di appartenenza. La tecnica di rilevazione utilizzata è un sondaggio telefonico effettuato da intervistatori bilingue (nei mesi estivi) della rete residenziale dell’Istituto, con estrazione random dei nominativi dall’elenco telefonico della città. L’indagine è stata svolta tra il 26 maggio e l’8 giugno. Dati di sintesi: - 35.385 abitanti di Bolzano (su un totale di 76.440 con 18-74 anni) si spostano all’interno della città con mezzi; - generano 107.553 spostamenti con i mezzi in un giorno feriale medio (26 maggio - 8 giugno) facendo mediamente 3,1 spostamenti cipali, 16 pagine (4 di testo, 1 di mappe, 3 di tabelle, 8 di grafici) per abitante; - mediamente tali spostamenti avvengono per il 36% in auto conducente, per il 4% in auto passeggero, per il 13% in autobus e per il 46% con due ruote; - il totale degli spostamenti con mezzi di trasporto si suddivide in un 14% che rimane nella zona di residenza e un 86% che supera i confini della circoscrizione; - i 38.714 spostamenti in auto come conducente nella maggior parte cambiano zona pari all’89% (34.620); - degli automobilisti che cambiano zona il 20% chiederà un “pass” e del rimanente 80% il 5% rinuncerà allo spostamento, il 5% sposterà l’orario di partenza, il 7% parcheggerà in zone limitrofe, il 40% continuerà ad usare l’auto (parcheggiando o in divieto, o in luogo privato - a pagamento), il 41% cambierà modo di spostarsi (11% mezzo pubblico, 22% due ruote). INU ALTO ADIGE SÜDTIROL 40 Piano Generale provinciale Integrato dei Trasporti per la Provincia di Bolzano – 1993 TRT trasporti e territorio - Milano Committente: Provincia Autonoma di Bolzano – Assessorato alla Mobilità Assessore provinciale ai Trasporti: Giancarlo Bolognini Incarico a: TRT trasporti e territorio di Milano e Cooperativa Ecologica di Milano Anno: 1993 Dimensione: il piano si compone di 17 differenti rapporti, una sintesi di 36 pagine e un allegato cartografico. La Provincia di Bolzano nel maggio del 1992 ha formalmente deliberato l’incarico per l’elaborazione del Piano Generale dei Trasporti per la Provincia di Bolzano alla TRT - Trasporti e Territorio di Milano. Alla fine del 1993 sono stati proposti sei scenari di piano (più uno) alla valutazione della Giunta. Il Piano è stato predisposto utilizzando il modello integrato trasporti e territorio MEPLAN per le previsioni di domanda e per la valutazione delle alternative di piano. Viene affrontato sia il trasporto merci che quello passeggeri. L’area modellizzata comprende tutta la provincia ed è stata suddivisa in 26 zone territoriali e 85 zone di trasporto, più cinque zone esterne. La struttura economica dell’area è rappresentata dalla matrice provinciale input-output. Gli scenari sottoposti a valutazione sono sette, ciascuno composto da diverse combinazioni di interventi per quanto riguarda gli investimenti stradali e ferroviari, il potenziamento dei servizi pubblici e le politiche di regolazione. Per ciascuno scenario è stata effettuata una valutazione economica e finanziaria. Il modello analizza inoltre modifiche nell’uso del suolo in funzione dell’adozione di diverse strategie di intervento sul sistema dei trasporti calibrando le interazioni fra trasporti e uso del suolo su due orizzonti temporali: 1991-2001 e 2001-2011. Nel 1997 è stata scelta l’alternativa ritenuta più idonea a far fronte ai problemi attuali del sistema dei trasporti della Provincia, che però non è arrivata ad una approvazione formale. Lo scenario di base comprende interventi infrastrutturali e organizzativi che erano in corso di realizzazione o già ultimati. Riguardano Bolzano il primo tratto della superstrada Merano-Bolzano, l’aumento delle tariffe ferroviarie per lavoro e studio e la realizzazione dell’integrazione tariffaria tra bus e treno (per l’utilizzo sui treni FS dei documenti di viaggio utilizzati sulle autolinee provinciali), la realizzazione di una pista riservata per i bus da Ponte Adige a via Resia nella città. Oltre alla situazione di riferimento sono stati considerati sei diversi scenari: i primi quattro (“Trend”, “Riuso”, “Pubblico” e “Integrazione”) rappresentano soluzioni costruite su filosofie quanto più possibile univoche. Gli ultimi due (“De Luxe” e “Sviluppo”) rappresentano invece soluzioni più mediate, orientate dai risultati degli scenari precedenti. Le sei alternative possono essere raggruppate in due grandi famiglie: quelle che puntano soprattutto sul potenziamento e la razionalizzazione del sistema stradale e quelle che puntano più decisamente sullo sviluppo dei trasporti pubblici. Fanno parte della prima famiglia gli scenari “Trend”, “Riuso” “De Luxe”; della seconda gli scenari “Pubblico”, “Integrazione” e “Sviluppo”. Nell’alternativa “Trend” i progetti che riguardano Bolzano sono: il completamento della superstrada Merano-Bolzano secondo il progetto ANAS, con l’aggiunta di un ulteriore raccordo in corrispondenza di Settequerce per favorire il massimo uso del nuovo tracciato; la variante alla SS 12 tra Bronzolo e S. Giacomo, in gran parte in galleria, secondo il progetto dell’ing. Wackemell che si integra con la realizzazione della tangenziale cittadina prevista dal Piano Winkler lungo l’Isarco. È risultato necessario prevedere una politica conseguente di “gestione degli approdi” automobilistici nelle città. Ciò significa in particolare incrementare l’offerta di sosta (nuovi parcheggi subcentrali e/o di interscambio con il trasporto pubblico di distribuzione urbana). Per Bolzano significa procedere alla realizzazione del nuovo asse di distribuzione lungo l’Isarco previsto dal Piano Winkler. Non si ritiene al contrario coerente con tale scenario una politica di restrizione degli accessi su auto quale quella delle “zone colorate”, che non viene quindi considerata. Si prevede la soppressione del servizio ferroviario locale sia lungo la linea Bolzano-Merano sia lungo la linea Merano-Malles. Il servizio pubblico viene assicurato mediante l’istituzione di servizi diretti frequenti e cadenzati tra Bolzano e Merano via superstrada. 36 ATLAS 41 Nell’alternativa “Riuso” gli interventi chiave sono l’apertura dell’autostrada al traffico locale con la realizzazione dei nuovi svincoli con la viabilità ordinaria, semplificati per l’assenza dei caselli di riscossione. Si è inoltre ipotizzata la possibilità di introdurre la tariffazione della superstrada BolzanoMerano attraverso una barriera a nord di Terlano. Viene proposto il completamento della superstrada Merano-Bolzano secondo il progetto Anas e la realizzazione di parcheggi di interscambio periferici e servizi di busnavetta per le zone centrali. L’alternativa “Pubblico” ipotizza un trasferimento di utenza dal modo privato al modo pubblico attraverso un sensibile innalzamento della qualità dell’offerta. Il potenziamento del servizio ha lo scopo di rendere accettabili decise misure di governo della domanda (in particolare i limiti all’accessibilità dei centri urbani). Riguardo a Bolzano si ipotizzano il realizzazione della tranvia tra Bronzolo-LaivesBolzano, con il prolungamento della linea attraverso il Centro Storico, il centro nuovo, la via Druso, fino a raggiungere l’ospedale e poi un punto di interscambio con la linea ferroviaria Merano-Bolzano, di cui è prevista la metropolitanizzazione (frequenze 20’-30’). Si prevede l’apertura della tratta autostradale Bronzolo-Bolzano Sud e la non realizzazione della superstrada MEBO. Viene inoltre istituito di un servizio ferroviario regionale cadenzato sulle direttrici del Brennero e della Val Pusteria. C’è la necessità per Bolzano di collegare in modo efficiente le stazioni dei treni e degli autobus. Connessa vi è una politica di rigido controllo e disincentivo degli accessi automobilistici e si ipotizzano forme di tariffazione degli accessi alle aree urbane. Lo scenario “Integrazione” propone l’apertura dell’autostrada; la realizzazione della superstrada ME-BO tariffata; la realizzazione di servizi diretti cadenzati sulla ferrovia MeranoBolzano, integrato con i servizi automobilistici; la realizzazione del servizio ferroviario regionale cadenzato con integrazione con i servizi automobilistici; la realizzazione di un servizio protetto su autobus lungo il corridoio Laives-Bolzano, fino alla stazione di Bolzano; la protezione dei centri urbani di fondovalle con sistemi di “dosaggio degli accessi” e contemporanea introduzione di misure di penalizzazione degli spostamenti su veicoli a basso tasso di occupazione sui rami extraurbani, ottenute realizzando, in corrispondenza dei semafori di protezione dei centri urbani, piste protette per bus e car pooling. Lo scenario “De Luxe” intende valutare l’effetto della massimizzazione degli investimenti nel settore del trasporto, sia pubblico che privato. Arricchisce quindi con i principali interventi previsti per il trasporto pubblico (scenario “Pubblico”) la più spinta delle alternative stradali, ovvero lo scenario “Trend”. Aggiunge la realizzazione della tranvia Bolzano-Laives (compreso l’attraversamento urbano) e il cadenzamento orario sulla linea ferroviaria Bolzano-Merano. Lo scenario “Sviluppo” deriva dall’alternativa “Pubblico” della quale corregge alcuni aspetti di scarsa funzionalità e dall’alternativa “Integrazione”, della quale recupera i progetti di maggiore efficacia trasportistica. Per Bolzano prevede, il completamento della superstrada Me-Bo e il suo inserimento nello schema autostradale aperto; la sostituzione dei rotabili con materiale leggero, utilizzabile direttamente (senza interscambio) sui circuiti tranviari urbani (da Ponte Adige alla Stazione FS attraverso via Druso); la realizzazione di una tranvia Caldaro-Appiano-Bolzano; la forte limitazione dell’accesso automobilistico al polo urbano; la realizzazione del servizio cadenzato ed integrato sull’asta del Brennero e della Val Pusteria, compresa la realizzazione del nuovo raccordo di Fortezza. Il Piano Provinciale dei Trasporti mette in luce che al ruolo di Bolzano come centro e come polo amministrativo, terziario e commerciale per l’intero territorio provinciale corrisponde un’intensa attrazione e generazione di traffico, di molto superiore INU ALTO ADIGE SÜDTIROL 42 a quella degli altri poli provinciali. Il livello degli scambi lungo le direttrici BronzoloLaives e Appiano-Caldaro determina un’integrazione di tipo urbano metropolitano. Per quanto riguarda la direttrice Valle di IsarcoBressanone-Val Pusteria gli scambi si limitano prevalentemente alle motivazioni di lavoro e di studio generando un livello di integrazione di tipo pendolare. Lungo la direttrice nordovest si distinguono nettamente i due diversi ambiti di gravitazione su Bolzano e Merano: lo scambio tra le due città e le relazioni tra i rispettivi bacini danno luogo a una struttura territoriale ad alto livello di integrazione. A questo proposito nel Piano vengono elaborati quadri strategici diversi (scenari) la cui efficacia viene verificata con simulazioni modellistiche. Lo scenario denominato “Sviluppo” e lo scenario “De Luxe” offrono soluzioni mediate rispetto a quelle degli altri scenari che sono stati costruiti in base a filosofie univoche. Per la rete di adduzione a Bolzano appare più idonea la soluzione fornita dallo scenario “Sviluppo”. In particolare alcuni degli interventi proposti sono strettamente legati al progetto in questione riguardando le direttrici definite precedentemente. I noti problemi di congestione della Statale 12 lungo la direttrice sud (Bassa Atesina) potrebbero essere risolti mediante l’apertura al traffico locale dell’Autostrada del Brennero (attualmente sottoutilizzata) nel tratto Bolzano-Ora con la creazione di due nuovi svincoli senza pedaggio: si verrebbe così a costituire una vera e propria variante da Ora a Bolzano Nord utilizzando semplicemente risorse già esistenti. Sia lo scenario “De Luxe” che quello “Sviluppo” propongono inoltre per questa direttrice la realizzazione di una tranvia da Bronzolo a Bolzano. La direttrice sud-ovest (Appiano-Caldaro) risulta caricata da una notevole mole di traffico. Si potrebbe evitare la congestione con un sistema di trasporto pubblico, tram o filobus, che si attesti presso Ponte Adige e possa proseguire verso la città. I collegamenti con Merano sono insufficienti rispetto alla domanda di mobilità, la statale 38 è altamente congestionata e altamente degradati i centri urbani che attraversa. La superstrada Merano-Bolzano, una volta terminata, potrebbe essere sottoposta a tariffazione per non erodere la competitività del servizio pubblico previsto attraverso un cadenzamento molto frequente della ferrovia (il servizio potrebbe essere effettuato con materiale di tipo tranviario utilizzabile per il servizio urbano nei centri di Bolzano e Merano). Entrambe le strategie (De Luxe e Sviluppo) prevedono che alla carenza nei collegamenti ferroviari locali lungo la direttrice nord (Bressanone) si dia risposta con un più frequente cadenzamento ferroviario sulla linea del Brennero e della Val Pusteria. In questo modo gli interventi auspicati si attesterebbero su due poli che metterebbero in luce la loro spiccata vocazione intermodale: la stazione delle Ferrovie di Bolzano (linea ferroviaria del Brennero, linea ferroviaria Bolzano-Merano, tranvia Bronzolo-Laives-Bolzano) e Ponte Adige (linea ferroviaria Bolzano-Merano, col- legamento con Appiano e Caldaro, svincolo della superstrada Merano-Bolzano). Altri interventi che sostengono le scelte di piano e riguardano direttamente Bolzano sono: - variante alla SS 12 tra Bronzolo e Bolzano: prevede la realizzazione di un nuovo tracciato, in gran parte in galleria, tra Bronzolo e S.Giacomo, all’altezza del raccordo previsto con la ME-BO. Il Piano fa riferimento al progetto Wackernell che non considera la realizzazione di una variante veloce della statale, ma una successione di opere di aggiramento degli abitati di Laives, Pineta e S.Giacomo. Il tracciato si caratterizza inoltre per la sua stretta sovrapposizione e interconnessione con l’attuale SS 12. Questa soluzione offre una deviazione dei flussi locali che costituiscono la componente principale di traffico transitante per la SS 12 in ingresso a Bolzano; - corsia Bus tra Ponte Adige e via Resia - la realizzazione della corsia preferenziale permette di by-passare un punto critico per la viabilità di accesso a Bolzano, restituendo margini di efficienza e competitività al trasporto pubblico locale; - controllo dell’accesso ai centri urbani - per recuperare la competitività del trasporto pubblico si propone l’adozione di una serie di provvedimenti finalizzati al contenimento dei livelli di domanda di trasporto con mezzo privato per l’accesso ai principali poli urbani a carattere provinciale. I sistemi proposti riguardano l’applicazione del road/parkingpricing e del car-pooling. 36 ATLAS 43 “bolzano tram 2000” - risultati del sondaggio sulla fattibilità di linee tranviarie a bolzano – 1998 Relazione al Consiglio Comunale di Bolzano di Rudolf Benedikter - Bolzano Committente: Comune di Bolzano Sindaco: Giovanni Salghetti Drioli Assessore alla Mobilità: Ingeborg Bauer Polo Assessore all’Urbanistica: Antonio Serafini Incarico a: Rudolf Benedikter di Bolzano Anno: 1998 Dimensione: 31 pagine di testo È la sintesi del lavoro svolto dal consigliere comunale Benedikter, incaricato di mantenere il collegamento funzionale tra Comune, Provincia, FS, ACT etc e gli operatori economici e altre forze rappresentative, per seguire tutte le iniziative e gli interventi concernenti l’attivazione di linee tranviarie a Bolzano e tra Bolzano e la Bassa Atesina e l’Oltradige e di fornire ogni sinergia idonea allo scopo e di proporre al Consiglio e alla Giunta le iniziative ritenute più opportune per favorire la realizzazione delle linee. Vengono messi in fila diversi documenti quali gli atti del Convegno “Tram 2000” (Bolzano 21.11.1998), la sintesi dell’Ing. Moroder dell’Ufficio Traffico Comunale sulla visita a Strasburgo e Friburgo nel luglio 1997; lo studio preliminare sull’inserimento di una tranvia urbana in Bolzano (gennaio 1993) commissionato dalla SAD alla TRT con capofila la Vittadini, lo studio di pre-fattibilità di una tranvia Bolzano-Bronzolo commissionato dalla SAD all’Ing. Theil (1992), la tesi di laurea di Roberto Gigliotti e Claudio Paternoster con relatori i prof. Vittadini e Barp “Un Tram per Bolzano - Proposto di inserimento urbanistico” (1996), la relazione dell’Assessore al Traffico sul Piano Urbano del Traffico di Bolzano (1998), il Piano Urbanistico Comunale (1995), gli obiettivi programmatici di legislatura 1995-2000 di ACT-VVB, il sondaggio sulla mobilità degli abitanti di Bolzano commissionato dalla SAD all’Istituto ADHOC (giugno 1993), l’ATLAS n. 14 del dicembre 1997 sul Tram a Bolzano, lo STRASSENBAHN 2000 - VCO del Verkehrsclub Österreich (1994), “Un sistema integrato della mobilità per una città più vivibile” del Comune di Padova (febbraio 1997) e l’ “Annè du Tram” del 1994 di Muller Georges per CTS Strasbourg. Nelle conclusioni si dice che le cifre della popolazione residente e dei flussi di traffico a Bolzano e nel bacino centrale del Sudtirolo dimostrano l’esistenza di un bacino d’utenza per il “sistema tram” reale ed espandibile. Questo vale sia per i flussi pendolari giornalieri in entrata per Bolzano (50.600, di cui l’82% in vettura privata), sia per i flussi di traffico all’interno della città, dove il “modal split” è ancora tutto a favore degli automobilisti: 40% auto - 13% autobus (dati 1993). La distribuzione della popolazione residente a Bolzano, la distribuzione dei flussi del traffico ACT per ambiti di gravitazione all’interno della città - con massiccio afflusso alle linee forti tra quartieri residenziali a sud-ovest ed il centro città - da un lato, e la quantità di traffico motorizzato interzonale, generato dai quartieri Don Bosco-Europa-San Quirino, dall’altro lato, rivelano l’esistenza di un notevole potenziale di utenti per un mezzo attraente ed affidabile come il tram dell’ultima generazione. Nel 2000, l’infrastruttura stradale di Bolzano, grazie al definitivo allacciamento alla Mebo e con l’apertura della strada di circonvallazione lungo l’argine dell’Isarco, con la realizzazione del grande parcheggio “central-periferico” Mayr-Nusser ed il relativo ponte nuovo sull’Isarco con i parcheggi interrati pubblici centrali (viale Trieste, piazza Tribunale, piazza Verdi) e periferici (Bolzano Sud, ev. Ponte Adige), nel complesso sarà notevolmente migliorata nel suo complesso. Migliorata soprattutto a vantaggio del traffico motorizzato individuale! Dal 2000 in poi, in un territorio urbano con una viabilità riorganizzata secondo le linee del PUT, il traffico motorizzato individuale non avrà meno spazio, bensì spazi più razionali. Su questo terreno “razionalizzato”, il servizio ”classico” di autobus urbani non reggerà più la concorrenza con la vettura privata. Per diventare concorrenziale all’uso della vettura privata, il servizio autobus dovrebbe espandere la rete in termini territoriali. Tutto ciò senza la garanzia di raggiungere anche il minimo degli obiettivi programmatici fissati! Il “sistema autobus” dovrebbe essere tanto attraente da poter almeno bloccare i tassi di crescita delle vetture private in circolazione! INU ALTO ADIGE SÜDTIROL 44 Tram a Grenoble Ma purtroppo, la passata esperienza di Grenoble negli anni ‘80, ma soprattutto l’attuale esperienza a Strasburgo dimostrano, anche nella migliore delle ipotesi per un servizio pubblico su gomma, il “sistema autobus” non è in grado neanche di frenare il tasso di crescita del traffico motorizzato individuale, proprio perché ne condivide l’habitat oppure “campo di battaglia”. Si contende lo spazio stradale con un sempre maggior numero di vetture private senza aver sufficiente prestigio per poter convertire al trasporto pubblico un numero sufficiente di automo- bilisti per invertire la tendenza. Una crescita parallela di traffico pubblico e traffico privato non risolve il problema, anzi peggiorerebbe la situazione complessiva della qualità di vita. Le caratteristiche tecniche e i vantaggi “civici” del tram moderno, permettono un serio tentativo di inserimento urbanistico nella realtà di Bolzano. Anche i costi di realizzazione di un sistema tranviario a Bolzano non sono proibitivi. Sullo sfondo della sua fattibilità tecnica ed urbanistica, considerati i suoi vantaggi diretti per l’organizzazione del traffico urbano e suburbano ed non ultimo i sui effetti benefici per una riqualificazione dell’ambiente urbano complessivo, tenendo presente anche i costi ben maggiori di alternative infrastrutture stradali, un investimento di 120 miliardi di lire per l’asse tranviaria est-ovest, e di investimenti molto più modesti per le strutture dell’asse NordSud (3° binano, Stazione Bolzano-Sud) appare oculato e giustificato, atteso che con ciò Bolzano getterebbe le basi per una struttura di trasporto veramente moderna e veramente concorrenziale al traffico motorizzato, in costante crescita. 36 ATLAS 45 PIANO URBANO DEL TRAFFICO – 1998 Bernhard Winkler - Monaco Committente: Comune di Bolzano – Assessorato alla Mobilità Sindaco: Giovanni Salghetti Drioli Assessore alla Mobilità: Ingeborg Bauer Polo Incarico a: Bernhard Winkler di Monaco di Baviera (D) Collaborazione: Paolo Daloli, Mario Begher, Marcello Ferrari, Ardelio Michielli, Stephan Lausch, Alfonso Sorbo e Paolo Tosolini Anno: 1998 Dimensione: PUT di 37 pagine e una relazione riassuntiva con il programma biennale degli interventi di 11 pagine. Il Piano Urbano del Traffico del 1998 costituisce l’aggiornamento di quello del 1991 a quanto previsto dall’art. 36 del nuovo Codice della Strada (Decreto Legislativo n. 285 del 30.4.1992), che impone ai Comuni con oltre 30.000 abitanti di elaborare un Piano Urbano del Traffico, e alle successive direttive, che hanno definito il PUT come un insieme di interventi realizzabili nell’arco dei due anni e nell’ipotesi di dotazione di infrastrutture e mezzi di trasporto sostanzialmente invariati. Il lavoro è stato redatto sotto la guida del prof. Bernhard Winkler e con la collaborazione di un gruppo di lavoro composto da tecnici dell’amministrazione e rappresentanti di enti e associazioni. I temi trattati dal gruppo di lavoro erano i seguenti: - classificazione delle strade - schemi di circolazione generale - schema della sosta e dei parcheggi - percorsi pedonali e ciclovie - zone a traffico limitato - schema del trasporto pubblico - in tutte le decisioni che riguardano direttamente o indirettamente la viabilità a Bolzano vengano rispettate le esigenze della città: compatibilità dei progetti per la viabilità extraurbana con la viabilità urbana (SS 12), codecisione nelle scelte riguardanti rete stradale in zone di interesse provinciale su territorio comunale, eliminazione del traffico di transito nella zona dell’Ospedale Regionale, decisioni sul trasporto pesante e scalo intermodale - il Piano dei Trasporti Provinciale preveda interventi concreti per la riduzione dell’inquinamento ambientale causato dall’autostrada e dalla ferrovia (soluzioni in galleria) e per la limitazione del traffico pendolare privato verso il capoluogo con un’offerta realmente attrattiva del trasporto pubblico integrato - venga commissionato, in accordo con la Provincia Autonoma e con gli altri organismi interessati al trasporto pubblico, uno studio di fattibilità tecnico-finanziario su una tranvia a Bolzano che sia parte di un sistema integrato di trasporto su rotaia per l’intera area centrale della Provincia e diventi parte integrante del Piano Provinciale dei Trasporti. fase di costruzione in Lungo Isarco Sinistro (l’arginale) come arterie a senso unico per la distribuzione a pettine del traffico attraverso i ponti cittadini. Le strade comunali vengono riclassificate, anche in relazione al PUC, creando un gran numero di strade locali per allontanare il più possibile il traffico di transito dalle zone residenziali. Si permetterà così la loro riprogettazione fisica e funzionale per dare più sicurezza a tutti gli utenti (allargamento dei marciapiedi, intersezioni sopraelevate, arredo urbano). Alcune vie interessate saranno ad esempio via Fago, via Vittorio Veneto, via Resia e in particolare l’asse est-ovest, dalla stazione a via Resia. In premessa della relazione riassuntiva in merito alla viabilità extraurbana si evidenzia che l’Amministrazione comunale si adopererà affinché: In merito alla viabilità urbana viene confermato il sistema principale d’accesso alla città che prevede l’utilizzo delle strade esistenti nella zona industriale e di quella in Una vasta rete di percorsi pedonali e piste ciclabili può contribuire in modo sostanziale alla riduzione del traffico motorizzato date le modeste distanze della città, risistemando strade, tenendo conto di adeguate aree pedonali, liberando i marciapiedi da macchine in sosta. Sono previste nuove zone a traffico limitato in piazza Gries e piazza Don Bosco e, a medio termine, nell’area della Caserma Mignone. Si prevedono studi di fattibilità per nuove soluzioni di collegamento tra la via Claudia Augusta e la zona alta di Aslago (CEP) e per il collegamento con la futura INU ALTO ADIGE SÜDTIROL 46 zona ricreativa di Castel Firmiano, mentre era già in fase di elaborazione un progetto per migliorare il collegamento pedonale dai Piani di Bolzano alla via Renon. Sono previsti 12 collegamenti ciclabili, tra i quali quello nelle aree golenali del Talvera, quelle verso Cardano, la Bassa Atesina, Appiano e numerosi collegamenti interni alla città. Sono previsti interventi per migliorare la segnaletica, rivedere il sistema degli impianti semaforici per garantire sicurezza sulle intersezioni più importanti da attuarsi con l’inserimento di telecamere e di completare gli studi per un eventuale controllo dell’accesso alla zona a traffico limitata attraverso sistemi telematici. Per quanto riguarda le aree di sosta e di parcheggio vengono confermati sia la suddivisione della città in zone, introducendo alcuni miglioramenti (revisione del sistema dei permessi e la proposta di una tariffa per residenti), sia i parcheggi di interscambio per pendolari, previsti nel PUT del 1991, e vengono elencati 23 nuovi parcheggi residenziali, oltre ai 5 interrati pubblici (di cui 4 nuovi: piazza Tribunale, stadio Druso, piazza Vittoria e Maso della Pieve). Viene dato pieno sostegno al programma di miglioramento del trasporto pubblico tramite l’utilizzo di autobus ribassati ed ecologici, interventi strutturali alle fermate (pensiline, barriere architettoniche, arredo urbano) e la ricerca di un’idonea soluzione per il capolinea ACT. Si sottolinea la necessità di un’ottimizzazione della gestione delle linee e delle frequenze, con un piano dettagliato nell’ambito del patto della mobilità per Bolzano sud, un piano particolareggiato riguardante la zona ponte Talvera-piazza Vittoria-corso Libertà-via C. Battisti. Questi interventi dovrebbero portare ad un aumento della velocità commerciale e della puntualità, anche grazie ad un piano dettagliato per la preferenziazione degli autobus alle intersezioni semaforiche. Sono previsti i seguenti piani dettagliati per l’attuazione del PUT dal 1998 al 2000: - programma di rilievo e controllo quantitativo dei flussi e delle soste - rotatorie al ponte Campiglio, a Dodiciville e al bivio Merano-Mendola - revisione impianti semaforici e pianificazione dei tempi semaforici - piano della segnaletica - piani per la mobilità in occasione di manifestazioni ed eventi straordinari - collegamento pedonale Piani - studio di fattibilità collegamento CEP e Castel Firmiano - nuova viabilità a Bolzano Sud e attraverso i ponti verso i quartieri, per evitare che il traffico di transito interessi le zone residenziali - piazza Verdi e collegamento con l’autosilo - patto per la mobilità zona produttiva Bolzano Sud, in collaborazione con Provincia, Associazioni, imprese di trasporto, ditte e dipendenti per la riduzione del traffico veicolare, il miglioramento dell’offerta di trasporto pubblico, la revisione del sistema della viabilità e della sosta, la riqualificazione urbanistica (arredo urbano) e la promozione del car-pooling - piano della sosta - aggiornamento della regolamentazione della ZTL - marciapiedi liberi da automobili, rallentatori e attraversamenti pedonali protetti - educazione stradale e campagna di informazione - progetto “percorsi scolastici sicuri” in collaborazione tra Polizia Urbana, nonni vigili, scolari, insegnanti, genitori e quartieri - piano handicap per l’eliminazione delle barriere architettoniche sulle strade - verifica attuali percorsi protetti per il trasporto pubblico e loro progressivo ampliamento - collegamenti con i parcheggi di interscambio - miglioramento accessibilità mezzi (fermate) - aggiornamento della regolamentazione per il movimento e la sosta per carico e scarico delle merci. 36 ATLAS 47 collegamento ferroviario metropolitano bolzano - ora – 1999 Sistema di Venezia e Bolzano e Sistemi Operativi di Venezia Committente: Provincia Autonoma di Bolzano – Assessorato ai Trasporti Assessore provinciale ai Trasporti: Michele Di Puppo Incarico a: Sistema di Venezia e Bolzano e Sistemi Operativi di Venezia Anno: 1999 Dimensione: 26 pagine la Sintesi del lavoro, 125 pagine il lavoro completo più allegati e tavole È un ampio lavoro che sviluppa il tema del rafforzamento del collegamento ferroviario tra Bolzano e Ora rendendolo di tipo metropolitano tramite l’introduzione di un terzo binario, così da poter aumentare l’offerta per i viaggiatori. Parte da analisi sul quadro di riferimento sia socio-economico e territoriale, sia della pianificazione territoriale e dei trasporti assieme a quelle sull’offerta e domanda di trasporto. La diffusione degli insediamenti su un territorio sempre più vasto, in forme sempre più policentriche, ridefiniscono anche la struttura della domanda degli spostamenti, soprattutto di quelli quotidiani, e la loro distribuzione nella giornata. Col mutare dell’economia, ed in particolare con la sua terziarizzazione, crescono gli spostamenti nell’intero arco della giornata e ai movimenti regolari dei pendolari, dal luogo di residenza al posto di lavoro o di studio, si affiancano in via crescente spostamenti più complessi e meno regolari (per affari, per svago, per acquisti, ecc.). L’automobile appare il mezzo più adeguato a rispondere a questa nuova domanda e l’incremento continuo della motorizzazione privata produce importanti effetti anche sul mercato dei trasporti. Il trasporto pubblico risulta incapace a rispondere in maniera adeguata alle mutazioni della domanda e per motivi legati alla struttura della rete e ai modelli di esercizio non riesce a raggiungere le rilevanti quote di utenza potenziale. Lo sviluppo della motorizzazione privata penalizza il trasporto pubblico su gomma, che progressivamente riduce la propria velocità commerciale. In questa nuova dimensione relazionale, che assume i caratteri “metropolitani”, l’opzione che privilegia la motorizzazione privata e il trasporto pubblico su gomma evidenzia i suoi limiti. Occorre un sistema di trasporto rapido su sede propria, che consenta alti livelli di accessibilità ad un bacino territoriale allargato, in grado di raggiungere capacità di carico e velocità commerciali elevate e di venir integrato con il servizio di trasporto pubblico esistente. In altri termini si pone il problema di creare un servizio a cavallo tra quelli ferroviari tradizionali a media e lunga percorrenza e quelli urbani su gomma per gli spostamenti ravvicinati. In quest’ottica la ferrovia può assumere un ruolo nuovo: la rete ferroviaria che si snoda in un territorio sempre più edificato può rappresentare un’importante occasione per riorganizzare l’intero sistema della mobilità e con esso anche l’assetto insediativo, orientando i processi di crescita o stimolando i meccanismi di riqualificazione di ambiti sottoutilizzati. Il servizio ferroviario, che opera su tratte caratterizzate da elevato traffico di scambio tra la città e il suo hinterland, assume un carattere “metropolitano”, distinguendosi da un tradizionale servizio per viaggiatori pendolari per il livello di offerta, con alte frequenze sostanzialmente continue nell’arco della giornata, e per la distanza tra le stazioni (e le fermate), più ravvicinata rispetto al servizio ferroviario classico, soprattutto in ambito urbano. Della ferrovia esistente può utilizzare arma- Il progetto parte da alcune considerazioni generali. Le dinamiche insediative dal 1970 ad oggi hanno profondamente mutato la distribuzione nel territorio delle funzioni residenziali e produttive. Da un lato, per una politica urbanistica restrittiva nel capoluogo, si è registrato un progressivo fenomeno di inurbamento dei comuni posti a sud: in una prima fase la crescita demografica ha investito i comuni più vicini alla città (soprattutto Laives), per poi estendersi e diffondersi a tutta la Bassa Atesina. Dall’altro, la carenza di spazio a Bolzano per nuovi insediamenti ha riguardato anche le attività produttive, che analogamente alla popolazione hanno trovato possibilità di espansione in aree industriali e artigianali collocate a sud del capoluogo (in particolare tra Laives e Bronzolo, a Ora e Egna). INU ALTO ADIGE SÜDTIROL 48 gli autobus urbani ed extraurbani, assolvono alle funzioni di adduzione e distribuzione alle stazioni del servizio urbano o regionale, a loro volta efficacemente connesse con i servizi di livello superiore, nazionale e internazionale. Sulla rete ferroviaria si viene così a configurare un sistema complesso di treni che corrono sulla stessa rete con un uso promiscuo degli stessi binari e solo laddove necessario in parallelo su nuove infrastrutture. Questi saranno i treni di lunga percorrenza di collegamento nazionale e internazionale; i treni “regionali” con carattere espresso, che collegano i poli principali e i treni con carattere “metropolitano” ad alta frequenza e con fermate ravvicinate, soprattutto in ambito urbano. Nelle sue linee essenziali, l’idea progettuale consiste nel realizzare nel tratto della linea ferroviaria fra la stazione di Bolzano e quella di Ora un percorso con funzioni e caratteristiche di tipo metropolitano. Le soluzioni tecniche da considerare sono sostanzialmente due: - la banalizzazione della linea esistente, in modo da consentire il transito di un maggior numero di treni; - la realizzazione di un terzo binario, in affiancamento ai due esistenti, riservato all’esercizio di materiale rotabile dotato di forte accelerazione, in grado di accorciare sensibilmente i tempi di percorrenza lungo il tragitto. Inquadramento urbanistico e posizionamento delle fermate mento, impianti di trazione, ma deve differire per tipo di servizio e criteri di esercizio quali un orario cadenzato, stazioni e fermate più frequenti e soprattutto ben collegate con i mezzi pubblici esistenti, sistemi di segnalamento completamente automatici e materiale rotabile di tecnologia aggiornata. Una delle condizioni più importanti di efficacia è data dall’integrazione di tutti i vettori del trasporto pubblico: dalla rete degli autobus fino all’alta velocità. Per entrare in competizione con l’automobile, diminuendo i livelli di congestione, si tratta di configurare un disegno della rete complementare e integrato (che elimini sovrapposizioni e sprechi) e adeguate corrispondenze alle stazioni e alle fermate. I sistemi di trasporto pubblico caratterizzati da un servizio capillare, come La realizzazione del 3° binario incontra problemi sostanzialmente diversi nel tratto urbano dalla stazione di Bolzano fino al bivio per Merano e nel tratto successivo fino ad Ora. Il tratto urbano di Bolzano costituisce una strozzatura grave per l’intera linea internazionale del Brennero, soprattutto nella prospettiva di un suo riammodernamento, finalizzato ad un aumento di capacità. Le F.S. hanno già predisposto un progetto di larga massima per un ridisegno del tracciato e per la realizzazione del terzo binario dalla stazione di Bolzano fino al bivio per Merano. Tale progetto prevede, per il tratto urbano, il rifacimento del ponte sull’Isarco, la costruzione di una galleria sotto il Virgolo, in alternativa all’attuale tracciato lungo viale Trento, l’ampliamento dei sottopassi di via S.Geltrude 36 ATLAS 49 invece essere elettrificato. Infine, si sottolinea che tutti i passaggi a livello tra Bolzano ed Ora sono stati, o stanno per essere, sostituiti con sottopassi dell’ampiezza necessaria per far correre il terzo binario. Per rendere il servizio competitivo rispetto alla circolazione stradale, risulta essenziale scandire l’itinerario metropolitano con una serie di fermate capaci, per posizione e accessibilità, di raccogliere i potenziali utenti il più vicino possibile all’origine dei loro spostamenti e condurli nelle vicinanze delle loro destinazioni finali. A Bolzano sono ipotizzate le seguenti nuove fermate: - Aeroporto, a S.Giacomo, con funzioni di collegamento alla nuova infrastruttura, ma anche per servire un ampio bacino di raccolta (nella sola frazione di S.Giacomo a Laives al 1991 risiedevano 2.337 persone); - via Maso della Pieve - via Einstein, sia perché si tratta di una zona residenziale in forte crescita, sia perché potrebbe servire gli impianti sportivi e tutta la zona produttiva artigianale e industriale nelle dirette vicinanze; - Cimitero/via Volta, che potrebbe, da un lato portare a destinazione coloro che hanno come meta il cimitero e questa parte della zona industriale, e dall’altro fungere da interscambio per tutti coloro che potrebbero proseguire il viaggio con la linea per Merano; - Centro di Oltrisarco, con funzioni di raccolta dei residenti, ma soprattutto per servire la zona più settentrionale della Zona industriale; - S.Geltrude, per servire le scuole e le attrezzature sportive. Traffico trasferito e traffico residuo della rete infrastrutturale della Bassa Atesina con la costruzione della terza linea ferroviaria e via Roma e la costruzione di un muraglione di sostegno del terzo binario ad Oltrisarco e in zona industriale. Nel tratto dal bivio per Merano fino ad Ora il terzo binario deve essere realizzato ex novo, con l’eccezione dei tratti di stazione e degli scali ferroviari esistenti. Per realizzare il binario aggiuntivo possono essere utilizzate due sistemi diversi: costruire un muro di sostegno del rilevato oppure allargare il terrapieno attuale. Su una lunghezza complessiva di km 13,3, km 1,6 sono già dotati di tre binari e km 11,7 di due (il terzo binario è quindi da realizzare). Per quanto riguarda invece il rilevato ferroviario km 3,8 sono già esistenti e 9,5 devono essere realizzati. L’intero tracciato dovrà La stima dei costi di investimento per realizzare la terza linea, escluso il tratto dalla stazione di Bolzano a ponte Roma (stimato da F.S. in 41 miliardi) e gli oneri fiscali (IVA, ecc.), ammontano a circa 34 miliardi e risultano così composti: 27,5 miliardi per la terza linea dal Bivio per Merano fino ad Ora; 6,7 per fermate e stazioni e 120 milioni per indennità di esproprio. Per quanto riguarda il materiale rotabile le principali esigenze riscontrate fra i passeggeri possono essere così riassunte: comfort, flessi- INU ALTO ADIGE SÜDTIROL 50 bilità, sicurezza, velocità e accessibilità. Nella scelta dei materiali ci si deve orientare verso convogli automoventi, con piano ribassato, concepiti in termini modulari, ad agganciamento automatico. Sul mercato i mezzi considerati erano disponibili ad un prezzo compreso fra 3,5-5 miliardi di lire e si stimava che ne servissero da 2 a 4. I tempi di percorrenza dell’intero percorso erano stimati in 18 minuti. Grado di competitività del servizio ferroviario metropolitano La nuova infrastruttura di trasporto assume una duplice connotazione. Da un lato può essere considerata come un vettore a carattere extraurbano dato che collega il centro di Bolzano con i principali poli della Bassa Atesina. Dall’altro lato svolge un servizio a carattere urbano dato che nello scenario di simulazione si ipotizza un elevato cadenzamento e un numero elevato di fermate. Per effettuare una analisi della capacità della nuova infrastruttura di attrarre passeggeri dalla modalità alternative, il confronto si svolge sull’asta principale della SS 12 tra Ora e Bolzano. In ambito urbano il trasporto pubblico su gomma assume un carattere complementare al servizio metropolitano per l’adduzione e la distribuzione dei passeggeri tra la varie zone di attrazione e generazione come “Bolzano-centro nuovo” e “Bolzanozona industriale”. In termini generali si può desumere che i nuovi utenti del servizio ferroviario metropolitano si ripartiscono in modo simile, circa 40%, tra coloro che utilizzavano il mezzo proprio e gli utenti che già si rivolgevano al trasporto su ferro (37,3%) per soddisfare le loro esigenze di mobilità. Gli utenti del nuovo servizio ferroviario utilizzavano per il 14,9% il trasporto pubblico locale a carattere urbano, mentre per la quota del 7,8% si rivolgeva al servizio extraurbano. La nuova tratta ferroviaria tra Ora e Bolzano richiede 16 km di binario di esercizio. Il livello di servizio ferroviario metropolitano offerto agli utenti del sistema si estende su un arco temporale di 18 ore. Ipotizzando una cadenza di un treno ogni 20 minuti si ottiene un totale di 54 treni al giorno per direzione. I ricavi su base annua sono stimati in ca. 5 miliardi e i livelli di copertura dei costi, ipotizzati per differenti scenari, vanno dal 30 al 39%. 36 ATLAS 51 MIGLIORAMENTO DEL TRASPORTO PUBBLICO NELLA CITTà DI BOLZANO – 2000 Electrowatt Engineering - Zurigo Committente: Comune di Bolzano – Assessorato alla Viabilità e Trasporti Sindaco: Giovanni Salghetti Drioli Assessore: Ingeborg Bauer Polo Incarico a: Electrowatt Engineering SA di Zurigo (CH) Anno: 2000 Dimensione: 92 pagine di testo, di mappe, figure, tabelle e grafici Il lavoro fatto dalla società svizzera prende avvio dalla volontà di Comune e Provincia di elaborare un quadro di pianificazione comune con proposte volte al miglioramento del trasporto pubblico. È un progetto di sviluppo che riguarda principalmente il trasporto pubblico urbano all’interno della città di Bolzano nell’arco di tempo dai 10 ai 20 anni. Gli obiettivi fissati al conferimento del lavoro sono: - esame dell’offerta di trasporto pubblico a Bolzano in previsione dell’auspicato sviluppo futuro della città e del circondario; - elaborazione di una comune e ampiamente condivisa “Visione 2020 del TPL” che può essere derivata a partire dagli obiettivi intermedi; - elaborazione di un concetto di offerta integrata per il TPL a Bolzano tenendo conto del traffico cittadino di Bolzano (ACT/VVB), dell’eventuale introduzione di nuovi mezzi di trasporto, del traffico regionale su rotaia (FS) e di nuovi servizi nell’ambito cittadino di Bolzano; - totale considerazione delle conseguenze sul traffico individuale automobilistico del concetto d’offerta; - elaborazione dei necessari interventi d’accompagnamento per un efficiente esercizio del trasporto pubblico. - corsie riservate con precedenza ai mezzi pubblici agli incroci di via Maso della Pieve, via Druso/piazza Verdi, corso Libertà/piazza Mazzini, via Roma/corso Italia e via Torino. Nel lavoro vengono individuati sia possibili miglioramenti del trasporto pubblico cittadino, sia interventi a breve e medio termine. Impedimenti per il trasporto pubblico su gomma rappresentati da intasamenti e automobili mal parcheggiate, scarsa sistematicità della rete di trasporto pubblico di Bolzano, immagine del trasporto pubblico che non corrisponde a criteri di modernità sono i tre fattori da rimuovere per il miglioramento immediato del TP. Gli interventi più importanti a più lungo termine sono invece: - salto di qualità nell’offerta fornita dall’ACTVVB tramite una cadenza generalizzata di 10 minuti, un tempo medio d’attesa della coincidenza inferiore ai 5 minuti, aumento delle prestazioni e utilizzazione più efficiente dei mezzi di trasporto; - aumento dell’attrattività del trasporto pubblico nella città di Bolzano con tragitti più diretti e meglio integrati nella rete, velocità più elevate, miglioramento delle fermate e l’utilizzo di aspetti relativi al marketing ed alle pubbliche relazioni per la nuova proposta; Lo studio utilizza dati che indicavano tra il 1991 e il 2010 una diminuzione degli abitanti di Bolzano del 9%, arrivando quindi a circa 90.000 abitanti. Secondo l’analisi degli studi disponibili sul traffico extraurbano si dice che il traffico pendolare di lavoro e di studio, causa principale delle situazioni congestionate, si svolge già in prevalenza su mezzi pubblici. Strategie ed interventi mirati ed efficienti devono quindi rivolgersi ad altre fonti di domanda e, principalmente, al traffico urbano in Bolzano. La città di Bolzano dovrebbe quindi puntare ad un cadenzamento del traffico extraurbano anche al di fuori delle ore di punta, integrando le sue strutture con quelle del trasporto pubblico urbano. Vengono utilizzati i dati del piano provinciale dei trasporti e dell’indagine delle modalità di trasporto di ADHOC del 1993 che confermano l’ordine di grandezza del traffico urbano con valori che si aggirano sui 110.000 INU ALTO ADIGE SÜDTIROL 52 Proposta di sistemazione di piazza Stazione spostamenti al giorno, di cui circa il 40% in automobile, il 13% con trasporto pubblico e il 46% con trasporto su due ruote. Dopo aver richiamato che il PUT mostra una panoplia di progetti per la regolazione e la gestione dei posti di parcheggio su piazze e strade, per la realizzazione di parcheggi sotterranei locali, per parcheggi sotterranei pubblici e per posteggi P+R si fa presente come ogni nuovo posto di parcheggio induca dai 2 ai 24 viaggi addizionali giornalieri, rendendo così necessario controbilanciare la costruzione di nuovi parcheggi interrati con l’eliminazione di posti parcheggio in superficie. Riguardo alla messa in opera di mezzi per il trasporto pubblico, Bolzano conta su di una lunga tradizione e dispone di una esauriente serie di studi e progetti recenti che consentono di valutare le più svariate proposte per la soluzione dei problemi del traffico nella città: la funicolare del Colle (raccomandati un miglioramento dell’offerta ed un suo collegamento alla rete urbana di trasporto); la ferrovia a cremagliera del Renon, ora sostituita da una funivia; la vecchia linea tranviaria da Gries verso Bolzano; 2 linee di tram in corso Italia e viale Druso nel 1987, lo studio di W. Theil commissionato dalla SAD nel 1992 per una linea di tram da Bolzano a Bronzolo; lo studio di M.R. Vittadini per la SAD del 1994 riguardante un tram tra Centro storicopiazza Mazzini e Ponte Adige; la discussione dell’ufficio traffico nel 1995 per un tram lungo il Talvera dal Centro storico a ponte Roma, lo studio dell’Ansaldo per il non convenzionale mezzo di trasporto Stream per Don Bosco ed Europa con collegamento verso la città vecchia e la stazione; il convegno per il tram di Benedikter nel 1998 e la discussione della Provincia, nel 1999, riguardante soluzioni in sotterraneo per luoghi turistici e aeroporti. Sono articolati su sette punti i giudizi riguardanti un tram a Bolzano. Le linee tranviarie rappresentano ottimi sistemi di trasporto, ma possono essere sfruttate appieno solo se rappresentano un complemento della rete di trasporto pubblico; il sistema di autobus di Bolzano è lungi dall’aver raggiunto i limiti della sua capacità; servono grandi investimenti e notevoli costi di gestione e manutenzione giustificabili da un grande potenziale di domanda e da una struttura urbana corrispondente; nell’ottica di un’offerta integrale di trasporto significherebbe per la maggioranza della popolazione un allungamento del tempo medio di viaggio; si renderebbe necessaria una diminuzione della cadenza a causa della limitata domanda; servono chiare decisioni politiche che vincolano poi nel tempo e che un tram, con la carica di innovazione e di prestigio associata, riscuote maggior gradimento nella popolazione a confronto con miglioramenti graduali di un sistema di bus esistente. Da ciò le conclusioni riguardanti la discussione sui progetti riguardanti il tram a Bolzano dicono: - dal punto di vista della tecnica dei trasporti un moderno, veloce sistema di bus è in grado di soddisfare la domanda prevista; - l’introduzione di un sistema tranviario renderebbe l’offerta attrattiva lungo pochi assi, ma, al tempo stesso, la maggioranza degli abitanti dovrebbe fare i conti con un decadimento della qualità dell’offerta; - i costi di realizzazione, esercizio e manutenzione di un sistema tranviario sono chiaramente superiori a quelli di un sistema di bus. Nell’analisi della struttura urbana della città 36 ATLAS 53 Schizzo schematico delle corsie per bus tanto i tradizionali quanto i futuri capisaldi si trovano nell’ambito della città vecchia e in quello della stazione ferroviaria. Di qua partono le tre grandi radiali cittadine di corso della Libertà, viale Druso e via Claudia Augusta, collegate tra loro da corso Italia. Un’ampia sezione è dedicata al riassetto delle linee di autobus arrivando a prevedere una cadenza integrale di 10 minuti in tutta la cerchia cittadina, tragitti ottimali con meno curve, velocità media più elevata, tempo medio per il cambio del mezzo inferiore a 5 minuti, percorso a piedi verso la fermata più vicina sempre inferiore ai 3-4 minuti, migliore sfruttamento del parco veicoli esistente e riduzione dei costi d’esercizio per chilometro. Delle 14 linee di autobus esistenti per 3 si propone la soppressione (7, 9 e 14), 2 rimangono invariate (10 ab e notturna 153), mentre 9 vengono modificate (1, 2, 3, 4, 5, 8, 11, 12 e 15 ab). Per una piena applicazione della proposta erano stati calcolati investimenti per circa 1,3 miliardi di vecchie lire (700.000 €) e costi d’esercizio aggiuntivi annuali di 3,5 miliardi (1,8 milioni di €) all’anno. Dopo aver ipotizzato un aumento dell’uti- lizzo del trasporto su autobus dovuto ai fattori prima elencati vengono ipotizzati ricavi addizionali tra 1,45 e 1,92 miliardi di vecchie lire (tra i 750.000 € e il milione di € attuali). Nella riorganizzazione del servizio di TPL proposta ricade anche l’ascensore inclinato automatico previsto nella zona C.E.P. fino a piazza Bersaglio e a via Claudia Augusta permettendo un miglior collegamento del quartiere con la rete dei trasporti pubblici e la soppressione di 2 linee di autobus. Due soluzioni proposte per la riorganizzazione delle vie della città, particolarmente discusse, sono quelle per corso Italia e via Roma e piazza Stazione. La prima proposta divide le strade in 3 corsie e lascia la carreggiata di destra riservata ai bus prima dei semafori, con annessa fermata. Grazie ad un verde anticipato i mezzi pubblici potranno arrivare prima alla corsia mista nel lato opposto dell’incrocio, ricreando così di fatto un’altra corsia preferenziale, in quanto il traffico privato rimarrà in coda. In piazza Stazione si proponeva di collocare la fermata degli autobus sul lato stazione, di costruire una nuova rotonda al centro e fermate sul lato opposto solo per alcune linee così da decongestionare la zona. Successivamente, la Ripartizione 38 - Traffico e trasporti della Provincia Autonoma di Bolzano, assieme al Comune e all’ACT, ha considerato e discusso il lavoro dell’Electrowatt elaborando una relazione sul tema. Per poter raggiungere la velocità commerciale di 18 km/h (base del lavoro dell’Electrowatt) è necessario adottare tutta quella serie di interventi viabilistici e tecnologici proposti da Electrowatt atti ad agevolare il percorso del mezzo pubblico e testarli “a lotti” con l’attuale servizio urbano. Sono valutate positivamente le due proposte riguardanti le soluzioni proposte per corso Italia e piazza Stazione e anche le altre soluzioni viabilistiche sono tutte trattate e argomentate. Delle modifiche alle linee di autobus vengono recepite integralmente quelle della linea 4 (dato che la notturna 153 non era stata modificata); vengono respinte le proposte per le linee 7, 9, 11 e 15ab, mentre sono proposte delle modifiche alle ipotesi per le linee 2, 3, 5, 8, 12 e 10ab. INU ALTO ADIGE SÜDTIROL 54 Indagine sulla mobilità delle famiglie a Bolzano 2001/2002 Apollis - Bolzano Committente: Comune di Bolzano – Assessorati all’Ambiente e alla Mobilità Sindaco: Giovanni Salghetti Drioli Assessore all’Ambiente: Stefano Fattor Assessore alla Mobilità: Elmar Pichler Rolle Incarico a: Apollis di Bolzano Anno: 2002 Dimensione: 79 pagine il rapporto sui risultati, 68 pagine il rapporto metodologico e tabellare e 25 pagine di sintesi dei risultati. L’importanza delle questioni della mobilità nella gestione degli spazi pubblici è in continua crescita, in primo luogo nelle aree densamente popolate, dove l’aumento del traffico motorizzato richiede misure sempre più incisive. La crescente complessità dei problemi ha portato tra l’altro ad una intensificazione delle attività di studio e di programmazione nel campo dei trasporti. Uno di questi lavori di programmazione - la stesura del piano per le piste ciclabili per la città di Bolzano - ha fornito lo spunto per riflettere sulla creazione di una solida base di dati sulla domanda di trasporto nella città di Bolzano e di attuare questo proposito con metodologie adeguate. Su questa base l’istituto di ricerca sociale Apollis è stato incaricato dagli assessorati all’Ambiente e alla Mobilità, di concepire e realizzare un’indagine tesa a colmare questa lacuna. Uno strumento centrale per tutte le aree di programmazione della mobilità è la ricostruzione dei movimenti dei cittadini in una regione o in un’area urbana. Questo strumento fornisce risposte a questi quesiti: chi si muove, quando, quale mezzo di trasporto sceglie e a quale scopo. L’indagine origine-destinazione costituisce un importante input per la programmazione dei trasporti e permette di valutare gli effetti delle misure prese sulla scelta dei mezzi di trasporto. 35,2%, percentuale che aumenta durante il fine settimana al 37%. Il totale, della media annua, degli spostamenti effettuati con mezzi è dunque di 220.594. Di questi 112.554 sono effettuati in automobile (33,0%), 1.833 con un veicolo commerciale (0,5%), 2.253 in treno (0,7%), 22.897 in autobus (6,7%), 21.315 in moto o motorino (6,3%), 59.740 in bicicletta (17,5%). Vi sono importanti variazioni delle percentuali tra il fine settimana e i giorni feriali. L’automobile varia rispettivamente da 45,2% a 29,3%; l’autobus dal 6,1% al 6,9%, la moto/motorino dal 3,2% al 7,2% e la bici dal 7,9% al 20,6%. Emerge quindi il grande peso nella città di Bolzano degli spostamenti a piedi e in bici, la non preponderanza dell’automobile negli spostamenti degli abitanti di Bolzano e le quote importanti di movimenti effettuati in moto/motorino e autobus. La stagione non incide molto sulla percentuale di spostamenti in macchina: nel periodo estivo arriva al 32,3%, nel periodo invernale al 35,5%. Mentre la stagione fredda influisce poco sulla quota di spostamenti con i mezzi pubblici, quella delle moto e dei motorini diminuisce leggermente, quella delle biciclette si contrae in modo significativo (da 21% a 13%), mentre la percentuale di sposta- L’indagine telefonica è stata eseguita sulla base di un campione casuale di cittadini residenti a Bolzano rilevando i comportamenti di mobilità di tutti i componenti della famiglia per un giorno di riferimento (tutte le persone, tutti gli spostamenti). La rilevazione di tutti gli spostamenti è stata eseguita sotto forma di una catena ininterrotta di movimenti, con indicazioni dettagliate a livello di singole vie, di considerazione di tutti i giorni della settimana e con l’esclusione degli spostamenti avvenuti nell’esercizio della propria attività lavorativa (circa il 6-7%). Tenendo conto che la media di persone non mobili (cioè quelle persone che non lasciano la propria casa per svolgere le proprie attività) a Bolzano è il 12,5%, la media annua a Bolzano è di 4,0 spostamenti a persona mobile al giorno, mentre nei giorni feriali varia dai 4,1 durante il periodo estivo ai 4,2 durante l’inverno e nei giorni di sabato e festivi varia da 3,0 durante il periodo estivo ai 3,3 durante l’inverno. I dati esposti dicono che la media annua è di 340.627 spostamenti al giorno, dei quali 120.033 effettuati a piedi, corrispondente al 36 ATLAS 55 Scelta del mezzo di trasporto menti a piedi si estende. Complessivamente, le percentuali dei singoli mezzi mostrano differenze limitate tra il periodo estivo e quello invernale. Sono individuate 9 zone funzionali all’interno della città. Queste sono Ospedale, Europa, Don Bosco, Gries, via Roma, Centro, Piani di Bolzano, Oltrisarco e Zona industriale. Il lavoro restituisce gli spostamenti degli abitanti delle zone funzionali, distinguendo in spostamenti che rimangono all’interno di una zona (traffico intrazonale), spostamenti che toccano più zone e spostamenti che oltrepassano il confine comunale. Emerge che il 60% di tutti gli spostamenti degli abitanti del centro sono intrazonali; anche a Gries il valore è elevato raggiungendo il 37%. Gli abitanti delle zone Don Bosco, Oltrisarco e Europa invece nella maggior parte dei propri spostamenti superano i confini zonali. Estrapolando i dati di tutti gli spostamenti che toccano una zona, sia come origine, destinazione o attraversamento, si nota che la maggior parte degli spostamenti si registra nel Centro, a Gries e nella zona di via Roma. L’alta percentuale di spostamenti riconduci- bili ad abitanti di altre zone colpisce soprattutto nel Centro (61%) e a Gries (41%) - qui incidono maggiormente i pendolari residenti in altre zone (dati: periodo estivo 2001). Da una rappresentazione semplificata e facilmente comprensibile delle relazioni di traffico (flussi di traffico teorici) tra le singole zone, se ne può dedurre una misura approssimativa di quanto traffico avvenga tra le singole zone e di come gli spostamenti complessivi si distribuiscano sul territorio comunale. Si vede come esista una forte concentrazione degli spostamenti nell’area delle zone Centro, Gries, via Roma, Europa e Don Bosco. Le zone di Oltrisarco, Piani, Zona Industriale e Ospedale danno origine a forti flussi di traffico soprattutto pendolare, il volume complessivo appare però ridotto a confronto dei movimenti tra le 5 “zone interne”. Nella zona interna della città gli spostamenti a piedi e in bicicletta raggiungono quote molto più alte della media, mentre è l’automobile a dominare soprattutto per gli spostamenti verso la periferia sud della città. L’autobus incide oltre la media soprattutto negli spostamenti tra il centro e la zona di via Roma e nei collegamenti con l’ospedale. Una parte del lavoro apre l’area di analisi ai comuni limitrofi di Appiano, Bronzolo, Caldaro e Laives, dove aumenta notevolmente l’importanza degli spostamenti tramite auto. I flussi vengono schematizzati aggiungendo le due zone “Appiano-Caldaro” e “Laives-Bronzolo”. Le zone bolzanine sono state raggruppate in quattro maxizone: Centro-Piani (“Est”), Gries-via Roma (“Centro”), Ospedale-Europa-Don Bosco (“Ovest”) e Oltrisarco-Zona industriale (“Sud”). Sono riportati solo i flussi tra queste maxizone. Osservando solo il traffico individuale motorizzato, il traffico da e verso i comuni limitrofi raggiunge una quota notevole del traffico complessivo in città. Nei flussi intercomunali prevalgono ovviamente gli spostamenti degli abitanti dei comuni limitrofi verso Bolzano e ritorno. Tuttavia una parte rilevante del traffico tra Bolzano e i comuni limitrofi è riconducibile ad abitanti di Bolzano: tra Bolzano e AppianoCaldaro è il 31% degli spostamenti, tra Bolzano INU ALTO ADIGE SÜDTIROL 56 e Laives-Bronzolo il 32%. Quindi gli spostamenti nell’area di Bolzano non possono essere ricondotti esclusivamente ai movimenti pendolari periferia-centro. Si può parlare invece di un’area urbana fortemente integrata. Alla fine del lavoro vengono tratte alcune conclusioni in merito alla politica del traffico. Distribuzione dei flussi di traffico interzonali (schematica): media giornaliera su base annua, tutti gli spostamenti Bolzano e i comuni limitrofi - Distribuzione dei flussi di traffico nella zona di Bolzano (schematica): periodo invernale, giorni feriali, tutti gli spostamenti - Spostamenti intercomunali per comune di residenza: periodo invernale, giorni feriali, tutti gli spostamenti - La fotografia degli spostamenti degli abitanti costituisce un importante strumento di lavoro per urbanisti e progettisti che va utilizzato nei processi di pianificazione. - La riduzione del traffico è soprattutto un compito urbanistico. La creazione di spazi urbani polifunzionali riduce le distanze da percorrere e con questo anche la percentuale di spostamenti effettuati con veicoli a motore. A Bolzano questa caratteristica per ora si riscontra solo nel Centro e nella zona di Gries. - Il cliente più importante della politica del traffico a Bolzano non è l’automobilista! Se si attribuisce la stessa importanza a tutti gli spostamenti, allora quelli non motorizzati e quelli effettuati con i mezzi pubblici (la mobilità “dolce”) raggiungono insieme una percentuale maggiore del traffico individuale motorizzato. - Le moto e i motorini assumono a Bolzano un ruolo non trascurabile e costituiscono una forte concorrenza per la bicicletta. - Il traffico del tempo libero è la sfida del futuro. Già oggi rappresenta la motivazione principale per gli spostamenti, e l’automobile ne detiene una percentuale molto elevata, come avviene con il traffico pendolare. - La situazione del traffico presenta un divario nord-sud. Tra il Centro, Gries, l’ospedale e la zona di via Roma si nota un uso della bicicletta e dei mezzi pubblici chiaramente sopra la media, mentre ad Oltrisarco e nella zona industriale è l’automobile ad essere utilizzata più intensamente rispetto alle altre zone della città. - A Bolzano urge una politica del traffico per tutto il circondario! L’analisi degli spostamenti tra Bolzano e i comuni limitrofi mostra un’integrazione reciproca, con una quota di traffico individuale motorizzato molto più alta negli spostamenti intercomunali. 36 ATLAS 57 Percorsi ciclabili PIANO della mobilità ciclistica a bolzano – 2002 Ökoinstitut Südtirol / Alto Adige - Bolzano Committente: Comune di Bolzano – Assessorato alla Mobilità Sindaco: Giovanni Salghetti Drioli Assessore alla Mobilità: Elmar Pichler Rolle Incarico a: Ökoinstitut Südtirol/Alto Adige - Bolzano Anno: 2001 - 2002 Nel “Piano della mobilità ciclistica a Bolzano”, su commessa del Comune di Bolzano (20012002) e seguito nell’ambito del progetto “Emotions”, sono state sviluppate strategie ed elaborate misure per sviluppare la mobilità ciclabile a Bolzano, con l’obiettivo di passare da un modal split del 17,5% (2002 - media annua) ad un modal split del 25%. Ciò significa che in media un quarto degli spostamenti da parte degli abitanti di Bolzano verrebbero effettuati in bicicletta, pari a 85.000 spostamenti in bici al giorno, rispetto ai 59.000 del 2002. principali e una serie di percorsi secondari, e misure per rendere permeabile alla bicicletta tutta la città. Inoltre, è stato elaborato un piano per migliorare i posteggi bici, cronicamente insufficienti sia come numero, che anche dal punto di vista qualitativo. Inoltre è stato completamente rinnovato e potenziato il servizio noleggio bici, con bici di ottima qualità e con il nuovo design della mobilità ciclabile. Una forte attenzione è stata posta sulle attività di comunicazione, informazione e marketing. In questo quadro è stato sviluppata una nuova corporate identity per la mobilità ciclabile (con un logo e un design per tutto ciò che riguarda la mobilità ciclabile), È stata proposta e realizzata una vera e propria rete di percorsi ciclabili, con 8 assi portanti una piantina tascabile dei percorsi ciclabili (in tecnologia Z-card), un sistema di segnaletica a forte contenuto informativo (con i percorsi ciclabili principali in colori diversi e segnalazione dei punti di interesse principali) e sono state effettuate campagne di marketing con mega-prints in città, campagne di poster sugli autobus, campagne con cartoline e diversi spot pubblicitari cinematografici. In particolare, il nuovo sistema di segnaletica ha fatto nascere la percezione che a Bolzano esiste ormai un vero e proprio sistema di mobilità ciclabile, che ha la stessa importanza e dignità degli altri sistemi di mobilità. INU ALTO ADIGE SÜDTIROL 58 Percorsi ciclabili principali 36 ATLAS 59 Piano provinciale dei Trasporti – 2003 TRT trasporti e territorio - Milano Committente: Provincia Autonoma di Bolzano – Assessorato ai Trasporti Assessore provinciale ai Trasporti: Michele Di Puppo Incarico a: TRT trasporti e territorio di Milano Anno: 2000 - 2001 elaborazione, 2003 approvazione Dimensione: 3 volumi di complessive 295 pagine L’incarico dato dall’Amministrazione Provinciale alla TRT consisteva nella elaborazione del Piano Provinciale dei Trasporti dopo il lungo iter del precedente lavoro, mai arrivato a formalizzazione istituzionale. È stato approvato dalla Giunta Provinciale in data 21 luglio 2003 con deliberazione numero 2445. L’incarico è stato suddiviso in due fasi. La prima fase, conclusa a gennaio 2001, ha provveduto ad aggiornare le informazioni quantitative (domanda/offerta di trasporto) e lo strumento di simulazione (modello di interazione trasporti e territorio Meplan) impiegato nella precedente redazione della proposta di Piano Provinciale dei Trasporti (1993). La seconda fase, avviata a febbraio 2001, ha riguardato la redazione della proposta di Piano Provinciale dei Trasporti passeggeri e merci presentata all’Amministrazione Provinciale a novembre 2001. La disponibilità di uno strumento modellistico aggiornato ha permesso di focalizzare l’attenzione sugli aspetti progettuali del Piano, definendo due scenari alternativi da sottoporre a valutazione tecnica, ambientale ed economico-finanziaria. La costruzione degli scenari alternativi di piano rappresenta l’ambito di interazione tra il decisore pubblico (Provincia, Comuni, Comunità di Valle, ecc.) e la struttura tecnica di supporto alla predisposizione del Piano. Nello specifico sono stati disegnati due scenari alternativi: lo Scenario di Riferimento e lo Scenario di Piano, formulati sulla base di un insieme di misure tra loro coerenti da implementare alle due soglie temporali del Piano 2007 (breve medio periodo) e 2014 (medio-lungo periodo). Lo Scenario di Riferimento si compone degli interventi in corso di realizzazione e/o inseriti nei programmi sia della Pubblica Amministrazione (cfr. LEROP, Piano Generale dei Trasporti e della Logistica), che dei gestori delle reti e servizi di trasporto (Autobrennero, Ferrovie, Aziende di trasporto pubblico, ecc.) o che fanno parte degli impegni assunti in ambito internazionale (cfr. standard di emissioni e consumi - Euro III ed Euro IV, target di riduzione dell’incidentalità, ecc.). Si tratta comunque di interventi compatibili con l’orizzonte temporale (decennale) del Piano. Lo Scenario di Piano si compone oltre che degli interventi individuati nello Scenario di riferi- mento di un insieme di misure coerenti con il criterio di sostenibilità sociale ambientale ed economica selezionato dal decisore pubblico (Amministrazione Provinciale). Lo Scenario di Piano configura un pacchetto integrato di politiche/misure, che attengono a due aree. L’area della gestione della domanda di mobilità passeggeri e merci, definita dalle misure di: riqualificazione delle reti di trasporto private, innalzamento delle performance dei servizi pubblici, innovazione tecnologica a servizio della mobilità provinciale, pricing e tariffazione delle infrastrutture. L’area della gestione del Piano definita dalle linee guida per la predisposizione degli strumenti attuativi: PUT e PUM; Piano triennale dei servizi di trasporto pubblico; Piano delle Merci e della Logistica; Piano della Sicurezza Stradale e Reporting annuale del Settore. In fase di previsione l’applicazione del modello Meplan permette di confrontare l’efficacia (gli impatti) dei due scenari alternativi sul sistema dei trasporti (matrici o/d, veicoli x km, passeggeri x km, ripartizione modale), su quello ambientale (emissioni di gas climalteranti, consumi, ecc.) ed economico (variazioni INU ALTO ADIGE SÜDTIROL 60 dei tempi e dei costi del trasporto, ecc.). Il Piano in estrema sintesi partendo dalle caratteristiche e condizioni di criticità del settore dei trasporti nell’area provinciale e del ruolo di “cerniera” della provincia nell’ambito transalpino e dalle politiche attivate a livello internazionale (Protocollo di Kyoto-1997; Convenzione delle Alpi-1991 e Protocollo trasporti-2000; Libro bianco UE-2000), nazionale (Piano generale dei trasporti e della logistica-2000; Piano nazionale della sicurezza-1999) e provinciale (Lerop1995) si pone i seguenti obiettivi: - ridurre i consumi di carburanti; - limitare le emissioni climalteranti e inquinanti; - innalzare i livelli di sicurezza; - innalzare l’efficienza economica dei modi di trasporto; definisce le seguenti scelte/opzioni di fondo: - limitare gli interventi sulla rete stradale alle opere già decise; - promuovere un insieme di misure in grado di agire sulla gestione della domanda di mobilità favorendo quelle a minor impatto sulla collettività; e le seguenti misure principali: - potenziamento dell’offerta di trasporto collettivo; - diffusione di sistemi innovativi di trasporto (car sharing, car pooling) e della mobilità pedo-ciclabile; - sviluppo di strumenti di gestione della mobilità; - introduzione di misure di tariffazione delle aree di sosta; - messa in sicurezza della rete stradale; - politiche/misure per orientare il trasporto merci verso modi di trasporto sostenibili; - promozione di politiche integrate trasportiterritorio-ambiente attraverso l’armonizzazione dei piani; - rafforzamento delle competenze di pianificazione, regolamentazione e gestione della Provincia e dei Comuni; - promozione di forme di paternariato tra soggetti istituzionali (Comuni, Comprensori, Provincia), operatori e associazioni. Il piano e la città di Bolzano Partendo da una analisi della struttura demografica e territoriale della provincia e delle sue articolazioni il piano descrive l’offerta di trasporto e la domanda di mobilità, individua le criticità e gli impatti del settore dei trasporti (in particolare le congestione negli accessi urbani, le emissioni inquinanti e gli incidenti sulle strade) e definisce obiettivi e vincoli in un quadro di sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Il capoluogo concentra il 20,9% della popolazione ed il 26% degli addetti dell’intera provincia e svolge un ruolo centrale come evidenziato dalla concentrazione di scuole superiori (20 su 61), di servizi sanitari e di addetti al settore terziario (commercio e servizi). Sul versante dell’offerta di reti e servizi Bolzano è interessata dalle principali infrastrutture di collegamento internazionale (autostrada, strada statale e ferrovia del Brennero) e si caratterizza per essere il nodo centrale a livello provinciale del sistema della rete stradale e ferroviaria. L’offerta di servizi ferroviari per i passeggeri è costituita sulla linea del Brennero da 22 treni a lunga percorrenza e 47 treni locali, mentre sulla linea Bolzano-Merano da 35 treni. L’aeroporto è collegato con 2 voli di andata e ritorno con Roma e da 1 con Francoforte. Per quanto riguarda l’offerta di trasporto pubblico locale su gomma il servizio degli autobus extraurbani trova in Bolzano una delle destinazioni centrali ed il servizio svolto dalla Sasa incide da solo per circa un quarto sul totale in termini di vetture km/ anno. Infine per quanto riguarda il trasporto delle merci lo scalo di Bolzano risulta quello maggiormente dotato. Domanda di trasporto Su una domanda complessiva per l’intera Provincia di 1,3 milioni di spostamenti di persone in un giorno feriale invernale, il capoluogo è interessato da 396 mila spostamenti (30% del totale), dei quali: - 194 mila sono spostamenti interni alla città; 36 ATLAS 61 MATRICE SPOSTAMENTI (che coinvolgono Bolzano) Destinazione Origine Merano-Val Venosta Sarentino Bolzano Val Isarco e Pusteria Oltradige Bassa Atesina Zone esterne Totale Merano Val Venosta Sarentino 384 383 22.645 5.055 2.841 9.310 416 102 269 30.924 10.481 Bolzano 22.485 9.313 194.451 18.974 8.231 21.318 7.034 281.806 Val Isarco Oltradige Val Pusteria 5.032 411 19.337 Bassa Atesina 101 8.185 830 2.844 268 21.316 3.266 9.116 27.694 Zone esterne 6.949 833 3.261 28.874 6.949 Totale 30.745 10.476 282.193 28.541 9.166 27.689 7.834 396.644 Fonte: elaborazione su dati PTP - 175 mila di scambio con altre zone della provincia; - 26 mila di attraversamento (spostamenti tra zone della provincia che interessano il capoluogo). L’assoluta prevalenza di questi spostamenti avviene in auto (a livello provinciale l’86%), mentre il mezzo collettivo si attesta sul 14% (11% autobus e 3% treno). Dei 175 mila spostamenti in entrata e uscita: - 45 mila sono da/per la Val Venosta-MeranoVal d’Adige; - 19 mila da/per Sarentino; - 38 mila da/per Valle Isarco e Pusteria; - 16 mila da/per l’Oltradige; - 43 mila da/per la Bassa Atesina; - 14 mila da zone esterne alla provincia. Gli spostamenti che attraversano la città sono sottostimati in quanto non considerano le relazioni con le zone esterne alla provincia, per le quali è difficile valutare in quale misura coinvolgano il capoluogo. I flussi di merci in attraversamento, che hanno origine e destinazione esterna alla provincia, sono pari a 66 mila tonnellate al giorno. I flussi interni alla provincia sono pari a 13 mila, quelli con origine provinciale e destinazione esterna 17 mila e quelli che provengono dall’esterno sono 33 mila, per un totale di 63 mila. Di questi solo il 2% utilizza il treno. Bolzano è origine di 4 mila tonnellate giorno e destinazione di 9 mila per un totale di 13 mila (circa 1/5 dei flussi generati all’interno della provincia). Criticità e impatti I flussi maggiori si registrano sull’autostrada e sulla Mebo e sulla SS 12 nei pressi di Bolzano. Il grado di congestione presenta condizioni di criticità agli accessi urbani ed in modo particolare nel capoluogo da sud ed è qui che si risentono maggiormente anche gli impatti ambientali del settore dei trasporti (inquinamento aria e rumore). Gli interventi e le misure previste che riguardano in modo specifico il capoluogo possono così essere elencati: - interventi sulla rete stradale: circonvallazione di Bronzolo-Laives e di S.Giacomo; svincolo SS 12 e tunnel di Campodazzo sulla SS 241 della Val d’Ega; - interventi sulla rete delle ciclabili: Castel Firmiano, ponte S.Antonio-Castel Roncolo, BZSarentino, BZ-Prato Isarco, BZ-Ora, BZ-Postal; - interventi sulla linea ferroviaria: Banalizzazione della linea attuale del Brennero (incremento capacità della linea a 200 treni/ giorno = maggiori possibilità di soddisfare le esigenze di trasporto locale); servizio ferroviario metropolitano BZ-Ora (20 minuti); potenziamento del servizio sulla linea BZ-Merano (30 minuti); riconfigurazione nodo di BZ con galleria del Virgolo e nuovo binario fino al bivio per Merano; passante merci e rilocalizzazione dello scalo; - interventi sul trasporto pubblico: nuova stazione di Bolzano, priorità ai bus nell’accesso alla città (interventi alle intersezioni, corsie riservate, controllo cicli semaforici) da Appiano e Postal, da Laives e Chiusa. Vi sono poi una serie di misure e interventi a carattere più generale che riguardano anche la città: - gestione della domanda passeggeri: innovazione tecnologica (Infomob; piattaforma informatica per i servizi alla mobilità); gestione dei modi collettivi; ottimizzazione uso auto (car sharing e car pooling); rinnovo parco veicolare; - trasporto e gestione merci: realizzazione di un centro intermodale a sud di Bolzano e di uno a nord; piattaforme logistiche urbane; - tariffazione del parcheggio e delle strade; - gestione del piano: PUM e PUT; Programma triennale dei servizi e contratti di servizio; Piano degli attestamenti e delle fermate del trasporto pubblico; Piano dei trasporti e della logistica; Piano della sicurezza; Piani di Azione per mobilità sostenibile. INU ALTO ADIGE SÜDTIROL 62 PIANO URBANO DEL TRAFFICO – 2004 Ufficio mobilità del Comune - Bolzano Committente: Comune di Bolzano – Assessorato alla Mobilità Sindaco: Giovanni Salghetti Drioli Assessore alla Mobilità: Elmar Pichler Rolle Incarico a: Ufficio mobilità del Comune Anno: 2004 Dimensione: 35 pagine Obiettivi del terzo Piano Urbano del Traffico sono la riduzione dell’inquinamento dell’ambiente, dell’aria e del rumore privilegiando i mezzi di trasporto a basso consumo energetico; la mitigazione del traffico in particolare per quanto riguarda il pendolarismo assicurando però un’adeguata raggiungibilità della città prioritariamente con l’utilizzo del sistema integrato del trasporto pubblico; l’ottimizzazione della sicurezza per tutti gli utenti della strada, in particolare delle categorie più deboli (pedoni e ciclisti) e del trasporto pubblico urbano. Per il raggiungimento degli obiettivi indicati le strategie risultano essere: migliorare l’offerta dei trasporto pubblico urbano e extra-urbano anche ferroviario e funiviario aumentandone la competitività ed incentivando l’informazione e il marketing; ampliare la rete delle piste ciclabili cittadine e installare un apposita segnaletica; evitare in ogni caso il traffico inutile attraverso il miglioramento della segnaletica e una facile leggibilità delle indicazioni per raggiungere i parcheggi ecc.; l’utilizzo di mezzi non inquinanti o comunque a basso consumo energetico; l’utilizzo ottimale degli spazi urbani e di quelli riservati alla mobilità; la riduzione degli incolonnamenti; l’ottimizzazione del traffico attraverso l’utilizzo dell’arginale, attivazione dei parcheggi periferici rendendo poi alternativo il trasporto pubblico con corsie preferenziali, detectors presso le intersezioni semaforiche per facilitare il passaggio del mezzo pubblico ecc.; migliorare l’informazione alla cittadinanza su tutte le questione inerenti traffico ed ambiente. Per quanto riguarda il rapporto con il Piano Provinciale dei Trasporti si riportano in allegato le osservazioni di cui alla delibera consiliare n. 23/9420 del 13 marzo 2003. ginale, il sottopasso di via Mayr Nusser (collegamento piazza Verdi), la costruzione di via Ressel, la sistemazione di via Torricelli, nuove strade in zona industriale e l’inserimento di rotonde in varie intersezioni urbane. Mentre viene confermata la classificazione delle strade del precedente PUT, si intende migliorare i percorsi pedonali (l’eliminazione delle barriere architettoniche, sottopasso pedonale ai Piani) e i collegamenti ciclabili urbani e extraurbani sulla base del Piano dell’Ökoinstitut sulla riorganizzazione delle piste ciclabili. Sono previsti studi per realizzare anche in altri quartieri della città zone a traffico limitato, per un nuovo sistema di controllo degli accessi alla zona a traffico limitato del centro storico e per futuri divieti per auto e moto più inquinanti (euro 0 e 1). I sistemi tecnologici di controllo del traffico (telecamere, controllo centralizzato dei semafori, Parkleitsystem, conteggio e classificazione dei veicoli sulle strade principali) verranno ampliati e perfezionati. Sono confermate le zone colorate e i relativi divieti di parcheggio per i non residenti. La regolamentazione per il rilascio di contrassegni colorati introduce i bollini a pagamento, I progetti di mobilità e razionalizzazione del traffico riguardano la chiusura di via Claudia Augusta al traffico proveniente da Laives, interventi per ridurre il traffico in via Druso e in via Vittorio Veneto, il raddoppio e il completamento del sistema dell’arginale. I progetti per la viabilità extraurbana riguardano inoltre le rotonde di Cardano, ponte Campiglio e Bivio Merano-Mendola, l’ammodernamento della galleria del Virgolo e il completamento della Variante della SS 12 a S.Giacomo. I progetti per la viabilità urbana prevedono, oltre al raddoppio e completamento dell’ar- 36 ATLAS 63 oltre al primo gratuito, per le persone singole e per chi ha un garage realizzato in cooperativa su sedime di proprietà comunale. Oltre ai posti auto nei 19 parcheggi per residenti realizzati negli ultimi anni, agli 84 nel parcheggio realizzato dall’IPES in piazza don Bosco, a quelli messi a disposizione per residenti nei parcheggi comunali e ai due parcheggi pubblici realizzati di recente in piazza del Tribunale e al Cimitero, è prevista la costruzione di cinque nuovi parcheggi privati interrati (via Roma - nel complesso “ex Fiera”, via Gutenberg, via Dolomiti, Parco Mignone, piazza Verdivia Alto Adige) e altri parcheggi pubblici (piazza della Vittoria, via Maso della PievePolo sportivo, Mignone-Rosenbach). Sono elencati i Park & Bus (parcheggi di interscambio) in progetto: Cimitero, partenza funivia S. Genesio, Fiera, Casello di BolzanoSud e Interporto merci ai Piani. La rete del trasporto pubblico degli autobus è confermata, ma si punta ad aggiungere nuove corsie preferenziali anche sulla base del documento presentato dall’Electrowatt. Si studierà la possibilità di migliorare il servizio serale prolungando gli orari oppure attivando sistemi a chiamata. Si prevede la totale con- versione della flotta a metano. Vengono proposte lo spostamento del capolinea in piazza della Stazione presso l’uscita e modifiche di tracciato per gli autobus SAD per ridurne l’impatto sulla città. E’ previsto uno studio di fattibilità tecnicofinanziario per un utilizzo metropolitano delle linee ferroviarie e per la realizzazione di una tranvia urbana che sia parte di un sistema integrato di trasporto su rotaia per l’intera area centrale della Provincia. Particolare importanza viene data alla figura del Mobility Manager, figura a cui vengono associati tre obiettivi. Un primo obiettivo riguarda la realizzazione del progetto “Patto della Mobilità”, nato per trovare nuove soluzioni ai problemi di mobilità della zona produttiva di Bolzano Sud. Un secondo obiettivo è di estendere tale iniziativa in altre porzioni di territorio, coordinando allo scopo gli interventi e le azioni per la realizzazione del Piano per la mobilità ciclistica a Bolzano in collaborazione con l’Assessorato all’Ambiente. Terzo obiettivo riguarda l’elaborazione di studi di fattibilità ed interventi indirizzati al miglioramento nell’organizzazione della mobilità con approcci sperimentali per i seguenti campi studio: taxi collettivo; piano della mobilità ciclistica e strategie per promuovere le iniziative già in itinere e di incoraggiare l’uso della bicicletta (azioni di marketing, campagne promozionali, ampliamento della rete ciclabile); car-sharing con azioni di sensibilizzazione, di marketing, di informazione sulla cooperativa che parte a Bolzano; razionalizzazione della distribuzione delle merci attraverso l’introduzione di adeguati modelli gestionali ed organizzativi ed implementazione dei percorsi scolastici protetti per studenti delle scuole elementari. INU ALTO ADIGE SÜDTIROL 64 UN PROGETTO DI Gestione Telematica del Traffico per il Miglioramento della Qualità dell’Aria a Bolzano – STUDIO DI FATTIBILITà – 2005 CST - Centro studi traffico di Milano e Colin Buchanan & partners di Londra Committente: Comune di Bolzano – Assessorati all’Ambiente e alla Mobilità Sindaco: Giovanni Salghetti Drioli Assessore all’Ambiente: Stefano Fattor Assessore alla Mobilità: Elmar Pichler Rolle Incarico a: CST - Centro studi traffico di Milano Collaborazione: Colin Buchanan and partners di Londra Anno: 2005 Dimensione: 64 pagine (25 di testo, 17 di mappe e figure, 24 di tabelle e grafici) Obiettivi del progetto Il Comune di Bolzano ha incaricato il Centro Studi Traffico di Milano in collaborazione con la Colin Buchanan and partners di Londra di effettuare uno studio di fattibilità per una gestione telematica del traffico della città finalizzata al miglioramento della qualità dell’aria. La gestione telematica del traffico consente di contenere la circolazione dei mezzi motorizzati di trasporto individuale, differenziando per il livello di inquinamento, di monitorare in continuo e di conoscere in tempo reale l’andamento del traffico in città e di incoraggiare un più corretto utilizzo del mezzo privato, in particolare per quanto riguarda la velocità. Il progetto non solo si deve autofinanziare ma deve anche consentire di produrre risorse (come è già avvenuto e sta avvenendo nelle esperienze analoghe nel mondo) da investire per il miglioramento della mobilità pedonale, ciclabile e con il trasporto pubblico e anche per co-finanziare la realizzazione di infrastrutture stradali necessarie per il miglioramento ambientale della città, quale sarebbe lo spostamento dell’Autostrada del Brennero. Lo studio di fattibilità per una gestione telema- tica del traffico di Bolzano deve definire l’area alla quale estendere il controllo telematico, il numero delle porte virtuali di controllo, la tipologia e le procedure dell’intervento, i costi, i possibili introiti e la tempistica. di auto intercettate in ingresso al cordone O/D solo l’11% aveva destinazione esterna al comune di Bolzano, il 13% aveva destinazione nella zona industriale, il 26% nel centro storico e il 35% nell’area urbana compresa tra l’Isarco, il Talvera, la zona di via Resia e la fascia pedecollinare ad ovest. Le altre direzioni sono pari al 15% (6,5% Oltrisarco, 5,8% Piani-Rencio e 2,7% Ospedale). L’ultima fonte di dati è l’indagine sulla “Mobilità delle famiglie nel Comune di Bolzano” fatta da Apollis nell’inverno del 2005, dalla quale emerge che, del totale degli spostamenti in auto dei residenti, poco meno del 10% ha destinazione fuori Bolzano, e poco meno del 10% ha come destinazione la zona industriale. Il 12,6% si sposta verso il Centro Storico, l’11,9% verso l’Oltrisarco-Aslago, il 3,5% nella zona dell’Ospedale e il 4,9% verso i Piani di Bolzano. Quadro di riferimento Dati sul traffico I dati utilizzati per lo studio provengono da tre diverse fonti. La prima fonte è un sistema automatico in continuo di rilievo dei flussi veicolari con spire posizionate sulle principali direttrici di accesso all’area urbana. Dalla lettura dei dati, che sono riferiti al mese di aprile 2005 e che coprono l’intero arco della giornata risulta, nei giorni feriali, una media di 80.000 veicoli giorno in ingresso a Bolzano, dei quali il 14% di mezzi pesanti. La seconda fonte è l’indagine Origine/Destinazione effettuata dallo stesso Centro Studi Traffico nel 1999, al cordone di Bolzano, che viene riletta alla luce delle modifiche all’assetto viabilistico e alla regolamentazione della sosta intercorse nei sei anni successivi (nuova arginale, collegamento ponte Virgolo, estensione zone e orario sosta residenti). Viene messo in evidenza come del traffico Dati sulla sosta La situazione del 1999 documentava la ripartizione e la tipologia della sosta come segue: - il 24% su strada e il 74% non su strada; - solo il 34% a pagamento; - e il 47% in parcheggi ad uso privato. Nel 2005 vengono conteggiati 5.260 posti a 36 ATLAS 65 Il doppio cordone di portali virtuali e il portale virtuale di via Claudia Augusta pagamento disponibili nella città, con costi differenti a seconda dell’ubicazione più o meno centrale. In particolare l’offerta risultava così articolata: - parcheggi liberi in zona industriale, alla Fiera (750 posti), al cimitero (278 posti) e presso il casello di Bolzano Sud (600 posti); - parcheggi a pagamento su strada (1.177 posti); - tre strutture pubbliche (M. Nusser, piazza Tribunale e Palasport per 1.602 posti) - 8 strutture private ad uso pubblico (2.478 posti). Dati sulla qualità dell’aria La fonte è il “Piano della qualità dell’aria” (approvato con DGP n. 1992 il 6 giugno 2005) dal quale si evince che tra le varie fonti di inquinanti atmosferici presenti nella provincia di Bolzano, il settore dei trasporti e in particolare quello del trasporto stradale rappresenta il settore che maggiormente concorre al peggioramento della qualità dell’aria relativamente alle emissioni di polveri fini (PM10), di ossidi di azoto (NOx), di benzene (C6H6), di monossido di carbonio (CO) e di piombo (Pb). Concorrono tutte in misura significativa le componenti del traffico urbano, extraurbano e dell’Autobrennero. Esperienze di riferimento e fattori da considerare Vengono elencate le esperienze già attuate nel mondo di road pricing. Le città citate sono Londra, Durham, Stoccolma, Singapore, Melbourne, e le norvegesi Oslo, Kristiandsand, Tonsberg, Oslo, Trondheim, Namsos, Bergen e Stavanger. Da tutte le esperienze citate sono evidenziati i tre nodi decisionali di un sistema di road pricing: le differenti soluzioni tecniche, i diversi modi di tariffazione, le possibili procedure di gestione e di controllo. Sulla base delle diverse esperienze nel mondo i sistemi più interessanti presentano le seguenti caratteristiche: - l’installazione di portali virtuali, senza impedimenti fisici, su aree abbastanza estese e con tariffe variabili; - il pagamento attraverso carte di credito a scalare magnetiche con addebito automatico (consentono l’applicazione di tariffe variabili, in funzione del tipo di utente, dell’ora del giorno della settimana, del livello di inquinamento) alle porte virtuali senza interruzione del traffico; - l’identificazione immediata dei trasgressori (coloro che non hanno carta di credito) da parte dei vigili urbani (in assenza di teleca- mera) o la loro identificazione attraverso i numeri di targa (in presenza di telecamera). Possibili scenari di intervento a Bolzano La proposta che viene fatta dallo studio ritiene opportuno non sostituire bensì integrare il controllo esistente della sosta con il controllo dei transiti. Vengono proposti due cordoni virtuali, uno attorno al centro storico e l’altro attorno all’area urbana compresa tra l’Isarco, il Talvera e via Resia compresa nell’area) e la fascia pedecollinare a ovest; inoltre viene proposto un portale virtuale lungo via Claudia Augusta. Complessivamente vi sarebbero 13 portali virtuali, dotati di un lettore a distanza di carte magnetiche e di una o più telecamere. Prima dei portali dovrebbero essere installati dei pannelli a messaggi variabili per avvisare della gestione telematica del traffico e del regime tariffario vigente. Una possibile procedura di funzionamento è la seguente: - la gestione telematica dovrebbe interessare, in prima battuta, solo le auto e le moto; se l’Amministrazione Comunale decidesse di avviare anche il Progetto Pilota per la distribuzione delle merci, la gestione telematica INU ALTO ADIGE SÜDTIROL 66 Esempio di portale virtuale potrebbe utilmente interessare anche alcune categorie di veicoli commerciali; - tutti i veicoli in gestione telematica devono essere dotati di una carta magnetica con credito a scalare “Carta Bolzano”, associata al numero di targa del veicolo; la “Carta Bolzano” potrebbe essere utilizzata anche per il pagamento di altri servizi (parcheggi, trasporto pubblico, ecc.); - la “Carta Bolzano” si può ricevere a casa o acquistare nei modi più diversi e flessibili; - i veicoli che non sono dotati di “Carta Bolzano” uscendo dall’area a controllo telematico sono in infrazione; - è possibile esentare dalla “Carta Bolzano” il traffico di attraversamento che non ha percorsi alternativi; - la “Carta Bolzano” dovrebbe essere diversificata per le seguenti categorie: residenti all’interno dell’area di gestione telematica, veicoli con disponibilità di un parcheggio privato, utilizzatori sistematici che parcheggiano in un parcheggio ad uso pubblico e utilizzatori saltuari che parcheggiano in un parcheggio ad uso pubblico; - la “Carta Bolzano” dovrebbe tener conto dell’indice di inquinamento dei diversi veicoli, premiando i mezzi a minori emissioni; - si paga il transito dai portali virtuali con le modalità che l’Amministrazione Comunale riterrà più opportune tenendo conto delle esigenze di riduzione delle emissioni inquinanti; la tariffazione è pertanto variabile nel tempo; - i residenti dell’area di intervento non dovrebbero pagare se escono dall’area, in quanto ben difficilmente possono utilizzare un mezzo alternativo; - i portali virtuali possono anche essere utilizzati per il controllo della velocità o di eventuali infrazioni e per il monitoraggio del traffico gravitante sulla città. Lo scenario proposto consente di integrare la politica esistente dei parcheggi per controllare le 3 importanti componenti del traffico di Bolzano (traffico di attraversamento, traffico degli automobilisti che parcheggiano in parcheggi privati, traffico di accompagnamento o di semplice fermata) che la politica dei parcheggi non può controllare. Le proposte misure di gestione telematica del traffico devono essere accompagnate da una serie di misure a favore dei tipi di mobilità che si vogliono incoraggiare: la mobilità pedonale, la mobilità ciclabile, i trasporti pubblici, il car sharing. Una parte significativa delle risorse derivanti dalla gestione telematica del traffico dovrebbe essere destinata a questi obiettivi. È evidente che i miglioramenti dei sistemi di mobilità alternativi all’automobile dovrebbero essere strutturali e permanenti; tuttavia, per quanto riguarda il trasporto pubblico, sarebbe opportuno, in caso di emergenza ambientale, prevedere una intensificazione del servizio (dai parcheggi di interscambio e con una riduzione delle tariffe). Una stima dei costi di investimento e di gestione I costi di investimento sono stimati in 5,15 milioni di euro e comprendono portali virtuali con lettore a distanza di carte magnetiche e telecamere, pannelli a messaggio variabile, punti cortesia, macchine emettitrici di carte magnetiche e di restituzione crediti, centro di controllo, campagna di comunicazione e informazione e progetto e studi sul traffico. I costi di manutenzione e gestione annui sono stimati in 540.000 euro. Le simulazioni dei possibili introiti variano da un minimo di 2.430.000 euro annui per la l’ipotesi di tariffe medie (da 1,50 a 2,50 €) estese a tutti nei 20 giorni di criticità ambientale e una riduzione del traffico pari al 10%, fino a 18.040.320 euro annui per l’ipotesi di tariffe medie (da 0,80 a 1,20 €) estese a tutti, tutto l’anno con una riduzione del traffico del 20%. Le possibili fasi di attuazione del progetto Viene calcolato un periodo di 18 mesi (un anno e mezzo) per le possibili fasi di sviluppo del progetto di gestione telematica del traffico. Il periodo include le azioni di studio, ricerca e progettazione; l’informazione pubblica e la pubblica partecipazione; l’attuazione del progetto e il monitoraggio degli effetti indotti e dei risultati acquisiti. 36 ATLAS 67 Bolzano: Modal split - confronto tra 2001 e 2005 Indagine sulla mobilità delle famiglie nel comune di Bolzano - 2005 Apollis - Bolzano Committente: Comune di Bolzano – Assessorati all’Ambiente e alla Mobilità Sindaco: Giovanni Salghetti Drioli Assessore all’Ambiente: Stefano Fattor Assessore alla Mobilità: Elmar Pichler Rolle Incarico a: Apollis di Bolzano Anno: 2005 Dimensione: 76 pagine il rapporto sui risultati e 114 pagine il rapporto metodologico e tabellare. A distanza di tre anni dalla precedente indagine del 2002 e dopo l’attuazione a Bolzano di una serie di misure a favore della mobilità in bicicletta si pose la necessità di aggiornare tale indagine. Anche nel 2005 l’indagine campionaria rileva la mobilità delle famiglie residenti nel comune di Bolzano a gennaiofebbraio e in maggio-giugno. degli spostamenti in bici (dal 17,5% al 22,7%) a scapito di tutte le altre modalità di spostamento. Nel centro della città le quote di spostamenti a piedi ed in bicicletta sono decisamente superiori alla media; la macchina invece predomina in zona periferia sud. Il trasporto in autobus è decisamente superiore nel tratto Centro-via Roma e nei collegamenti verso l’ospedale. In confronto con i dati del 2001/2 dimostra un crescente dominio delle auto nella zona a sud della città. L’importanza della strada arginale dell’Isarco per il traffico del centro città è rilevante per i collegamenti dei quartieri situati a sud dell’Isarco. Nel 2005 il numero di spostamenti in auto e moto non si scosta di molto dai dati delle indagini precedenti. Le persone mobili - ossia coloro che hanno lasciato la casa - hanno effettuato in media 4,1 spostamenti nei giorni feriali e 3,1 nel fine settimana. Non considerando gli spostamenti connessi al lavoro, in inverno 2005 sono stati effettuati 352.500 spostamenti giornalieri nei giorni feriali e 253.920 nei fine settimana, in estate 368.100/230.000. Con la bici come principale mezzo di trasporto sono stati effettuati in una media annuale 73.400 spostamenti. Considerato che nei giorni feriali su un’automobile in media viaggiano 1,57 persone, il totale degli spostamenti risparmiati equivale a ca. 46.750 corse giornaliere. Da un confronto della distribuzione percentuale dei mezzi di trasporto impiegati tra gli anni 2001/2 e 2005 risulta evidente l’aumento Flussi di traffico Invariata rimane la proiezione di tutti gli spostamenti tra zone su una rete semplificata, che mostra una forte concentrazione degli spostamenti nell’area delle zone Centro, Gries, via Roma, Europa e Don Bosco. Anche da questa rappresentazione si può desumere che la zona di Gries, oltre al Centro storico, detiene funzioni centrali importanti. Le zone di Oltrisarco, Piani, Zona Industriale e Ospedale danno origine a forti flussi di traffico soprattutto pendolare, il volume complessivo appare però ridotto a confronto dei movimenti tra le 5 “zone interne”. L’aumento degli spostamenti in bici sembra sia da imputare principalmente a una riduzione degli spostamenti a piedi e solo in secondo luogo ad una riduzione del traffico motorizzato. Nel 2005 il ruolo della bici è aumentato in particolare tra gli abitanti del Centro, in modo leggermente minore anche per gli altri quartieri, con una eccezione: Don Bosco. Nell’aggiornamento 2005 a coloro che hanno fatto spostamenti in auto o in moto è stato chiesto quale altro mezzo avrebbero scelto nel caso in cui l’auto o la moto non fossero state a disposizione. In entrambe le tipologie settimanali in circa il 15% degli spostamenti è stata indicata l’auto, quindi senza auto a disposizione si sarebbe reso necessario rinunciare allo spostamento (riguarda coloro che usano l’auto per trasportare persone malate o INU ALTO ADIGE SÜDTIROL 68 Flussi tra zone della città: media annua, tutti gli spostamenti. Dati 2005 Flussi tra zone della città: media annua, spostamenti in auto. Dati estate 2005 deboli o merci pesanti o ingombranti). L’autobus è stato indicato sia nei giorni feriali che nei fine settimana come una valida alternativa; una forte alternativa è rappresentata in particolare nel fine settimana dalla bicicletta. L’alternativa alla moto è principalmente l’auto in misura ancora maggiore nei giorni feriali e nei festivi. La moto sostituisce soprattutto gli spostamenti in macchina. Complessivamente i dati possono essere interpretati come segue: il diretto concorrente del trasporto locale è soprattutto la bicicletta. Dai dati delle indagini sulla mobilità si ricava che anche tra la popolazione bolzanina stanno diminuendo (in termini percentuali) gli spostamenti per motivi di studio o di lavoro in confronto a spostamenti nel tempo libero. 36 ATLAS 69 Schema ideale del Sistema di TP a Bolzano Ottimizzazione del corridoio 3+ - “Asse forte” TPL – Strategia Bolzano Prospettive per lo sviluppo strategico dell’offerta di trasporto pubblico nel comune di bolzano - 2007 IBV - Ingenieurbüro für Verkehrsplanung Willi Hüsler di Zurigo Committente: Comune di Bolzano – Assessorato all’Ambiente e alla Mobilità Sindaco: Luigi Spagnolli Assessore all’Ambiente e alla Mobilità: Klaus Ladinser Incarico a: IBV - Ingenieurbüro für Verkehrsplanung Willi Hüsler AG di Zurigo (CH) Anno: 2007 Dimensione: 69 pagine il primo documento, 31 il secondo e 2 tavole Sulla base di una analisi molto mirata e dettagliata del sistema insediativo, dei flussi di traffico, dell’utilizzo del trasporto pubblico nella città (con dati di Apollis, Sasa e CST) e a livello extraurbano (Infomob, CST) si delineano delle prime conclusioni sul traffico stradale così sintetizzabili: - la strada arginale funziona per la penetrazione a pettine alla città e non pare necessario un sistema ad anello; - il sistema a pettine potrebbe essere rafforzato da un collegamento diretto della zona insediata a nord e di S.Genesio e Sarentino alla strada lungo l’Isarco per alleggerire ambiti residenziali e centrali dal traffico di attraversamento; - un alleggerimento urbanistico per Bolzano può derivare in particolare dall’interramento dell’autostrada A 22 in zona industriale. Interessante è anche la lettura della città come una città compatta e per forma uguale ad un quarto (uno “spicchio”) di una città di circa mezzo milione di abitanti, caratteristiche che vengono considerate ideali per sviluppare il trasporto pubblico su un unico “asse forte”. Si delineano di seguito gli aspetti principali di un efficiente sistema di trasporto pubblico capace di ridurre il traffico motorizzato privato: facile accesso con percorsi brevi alle fermate (max 5 min - ca. 300 m), tempi di attesa ridotti con corse frequenti; alto conforto alle fermate e nei mezzi di trasporto; collegamenti diretti senza cambi di mezzo (questi temi vengono poi ulteriormente sviluppati nella seconda parte dello studio). Bolzano Ovest lungo le vie Torino, Milano, Resia e Ortles con la stazione della funivia del Renon, passando per via Roma-piazza Mazzini-Centro storico, e che potrebbe essere prolungato fino ai Piani di Bolzano. Il tracciato Vengono esaminati 6 possibili tracciati: Centro storico-Gries; Stazione-via Druso, Centro storico-piazza Mazzini-via Roma-Bolzano Ovest; Centro storico-piazza Mazzini-via Roma-Oltrisarco (-Laives); Centro storicopiazza Mazzini-via Roma-Zona industriale (-Laives). Tra questi quello che raggiunge la quota maggiore di popolazione urbana (5060%) è il tracciato dell’asse forte che collega Il sistema di trasporto Per quanto riguarda i possibili sistemi di trasporto vengono esaminati sistemi indipendenti dalle strade (interrati, aerei o lungo i fiumi) e sistemi sulle strade. A Bolzano in concreto vengono esaminate due alternative: il MiniMetro e Tram 2000. Il MiniMetro consiste in un sistema per il trasporto locale automatico, con guida a fune e cabine di piccola dimensione (15-50 persone), con frequenza di ca. 1,5 min, che richiede un tracciato indipendente dalle strade, relativamente flessibile, con velocità commerciale di ca. 15 km/h, capacità di 1.000-3.000 persone/h e molto confortevole. Esiste una realizzazione concreta a Perugia. I vantaggi sono i tempi di attesa ridotti INU ALTO ADIGE SÜDTIROL 70 Sistema MiniMetro con linee di adduzione Sistema MiniMetro con linee di adduzione (sistema continuo), l’indipendenza dalle strade (dall’intasamento da traffico), l’immagine per il TPL e per la città (marketing), l’assenza di emissioni (rumore e aria). Gli svantaggi sono l’impatto costruttivo (piloni e supporti metallici per la linea aerea con scale e ascensori alle fermate), la bassa velocità commerciale e la bassa capacità. Il progetto per Bolzano consiste in tre sezioni: StazioneCasanova lungo l’Isarco; Casanova-Ospedale; foce del Talvera-Funivia di S.Genesio lungo il Talvera. La rete dei bus dovrà essere riorganizzata con una adduzione a pettine e con alta frequenza. Nel caso di Bolzano gli svantaggi sono la bassa capacità di collegamento diretto con gli insediamenti (10-15% della popolazione), la necessità di cambiare mezzo che allunga i tempi di percorrenza (sulla prevalenza dei percorsi anche rispetto al sistema attuale dei bus urbani), i tempi di attesa lunghi nei momenti di punta, l’aumento dei costi di esercizio (per la necessità di prevedere autobus di adduzione con corse frequenti), la bassa velocità commerciale. Se il percorso venisse spostato sul tracciato dell’asse forte dovrebbe essere realizzato sotto terra e i costi diventerebbero insostenibili. La Tranvia urbana consiste in un sistema di trasporto leggero in sede fissa per il trasporto urbano, con mezzi di dimensione flessibile (100-300 passeggeri per mezzo), con tracciati relativamente flessibili (raggio minimo di curvatura 25 m), possibile un tracciato indipendente, velocità commerciale di 18-22 km/h, capacità di carico elevata (4.000-10.000 persone/h). I costi di investimento sono superiori al bus ma possono essere compensati in esercizio dalla maggior efficienza. Vi sono esempi attuali in città analoghe per dimensione: Gera, Muhlhouse, Würzburg e Innsbruck. Nel caso di Bolzano gli svantaggi sono i costi elevati dell’infrastruttura (ammortizzabili solo con una domanda adeguata), disagi forti nel periodo di costruzione (2/3 anni), 36 ATLAS 71 Sistema Tram 2000 linea est-ovest con linee di adduzione Sistema Tram 2000 linea est-ovest con prolungamento verso l’Ospedale e Laives la ridotta flessibilità in caso di incidenti, aumento del rumore (che si può abbattere con maggiori costi di investimento), possibili conflitti in centro storico (per problemi di spazio e l’alimentazione aerea), l’opposizione per la necessità di togliere parcheggi dalla strada. I vantaggi sono il buon collegamento con gli insediamenti, le poche rotture di carico, l’accorciamento dei tempi di percorrenza, l’elevata capacità di carico, l’efficienza di esercizio, immagine che attira anche gli automobilisti, le possibilità di sviluppo futuro (collegamenti con la rete ferroviaria - “TramTreno”). Il percorso per Bolzano è uno sviluppo del progetto Tram 2000 con capolinea a Casanova (raggiunge il 50-60% della popolazione). Si ritiene possibile anche in una seconda fase il prolungamento verso l’Ospedale e Laives. Complessivamente la valutazione è positiva perché collega una elevata domanda. Devono essere però sviluppate ulteriori valutazioni costi-benefici e di esercizio, anche tenendo conto della necessaria riorganizzazione delle linee degli autobus. Infine vengono esaminati ulteriori sistemi di trasporto pubblico come Metrò – U-Bahn (troppo costoso per la domanda di Bolzano), il Tram su gomma (esempio: Padova), il BusRapidTransit (BRT), corsie preferenziali (Studio “Elekrowatt”), ferrovia in città (S-Bahn). Le corsie preferenziali ovviamente dovranno essere incentivate (fino alla realizzazione del tram) e l’uso della ferrovie è fondamentale per l’accesso alla città dalla Bassa Atesina, dal Burgraviato e dalla Valle Isarco. Per la direttrice dell’Oltradige vengono consigliati bus diretti con corsie preferenziali nell’accesso urbano e vengono espressi dubbi sul ripristino del collegamento in sede fissa lungo il vecchio tracciato del treno (troppo lontano dagli insediamenti e con bacino ridotto). INU ALTO ADIGE SÜDTIROL 72 PIANO URBANO DEL TRAFFICO – 2007 Ufficio Mobilità del Comune - Bolzano Committente: Comune di Bolzano – Assessorato alla Mobilità Sindaco: Luigi Spagnolli Assessore alla Mobilità: Klaus Ladinser Incarico a: Uffici Pianificazione e Gestione Mobilità del Comune Anno: 2007 Dimensione: 18 pagine la presentazione e 103 pagine l’allegato tecnico (40 di tabelle e grafici) Bolzano, grazie alla compattezza della sua struttura insediativa, alle misure introdotte negli ultimi anni e al comportamento responsabile di molti cittadini e cittadine, per quanto riguarda i temi della mobilità si posiziona bene a confronto con altre città europee di pari dimensioni. Rimane il problema del traffico extraurbano (quasi la metà del traffico globale in città), che potrà essere risolto solo di concerto con l’Amministrazione provinciale. Per garantire il diritto dei cittadini ad una migliore qualità di vita, ma anche salvaguardare il clima e la capacità concorrenziale del sistema economico il Piano urbano della traffico (PUT) deve: - garantire la mobilità e contemporaneamente sostenerne le forme a ridotto impatto ambientale in modo da consentire la salvaguardia della salute e del clima; - dare respiro alla città rallentando il traffico in modo da aumentare la qualità di vita e la sicurezza degli utenti; - rendere la città attrattiva sia per i propri abitanti che per i visitatori. Questa quarto Piano del traffico, dopo quello del 1991 dell’assessore Roland Atz, del 1999 con l’allora assessora Ingeborg Bauer Polo e del 2004 durante il mandato del vicesindaco Elmar Pichler Rolle, costituisce un aggiornamento dei precedenti e prevede obiettivi e misure di breve/medio termine e indica i temi a livello infrastrutturale che dovranno esser affrontati dal Piano urbano della mobilità in sintonia con il nuovo Piano urbanistico. a misura di città e favorire l’auspicata integrazione dei diversi mezzi di trasporto. Il concetto di traffico La città di Bolzano per poter svolgere le funzioni di capoluogo - centro lavorativo, di servizi, amministrativo, commerciale, di istruzione e cultura dell’Alto Adige - deve essere facilmente raggiungibile. Allo stesso tempo i cittadini/le cittadine, i lavoratori e visitatori devono potersi muovere liberamente ed in sicurezza all’interno della città. Tutte queste esigenze devono integrarsi con gli obiettivi di mantenere inalterato l’ambiente e di garantire un’alta qualità della vita. Il Piano del Traffico, quale base per la pianificazione della città e per la definizione del suo assetto urbano, a partire da un quadro della situazione del traffico, deve definire obiettivi e priorità di una pianificazione della mobilità La pianificazione del traffico e degli obiettivi La matrice storica della struttura urbana della nostra città, le esigenze delle persone che vivono e lavorano a Bolzano e la sfida a restare un ambiente attrattivo, costituiscono il quadro essenziale entro il quale si devono inserire gli spostamenti veicolari. In tal senso la pianificazione della mobilità va considerata quale parte integrante della pianificazione dello sviluppo urbano e contributo alla loro valorizzazione degli ambiti vitali e lavorativi della città. Al tal fine sono stati definiti gli obiettivi concreti da realizzare entro i prossimi cinque anni: aumentare la mobilità dolce (aumentare gli spostamenti a piedi, in bicicletta e bus dal 60,9 al 68%) e ridurre il traffico veicolare individuale (ridurre gli spostamenti in auto dal 32,9 al 27%). La circolazione in bicicletta La rete delle piste ciclabili è passata dai 32 km 36 ATLAS 73 Raddoppio dell’arginale Completamento dell’arginale – galleria del Virgolo a senso unico Collegamento del quartiere Casanova con l’arginale del 2001 ai 48 del 2006 e la quota degli spostamenti in bici è cresciuta dal 17,5% (59.000 al giorno) al 23,7% nel 2006 (73.000). Per aumentare l’attrattività dell’andare in bicicletta sarà ulteriormente estesa la rete dei collegamenti ciclabili (in via Castel Roncolo, via Claudia Augusta, ad Aslago, a S. Giacomo, nei collegamenti da Merano e dall’Oltradige, tra via Dalmazia e via Verona, lungo l’Isarco tra lo stabilimento Mila e ponte Campiglio), presso la Stazione di Bolzano al primo binario sarà realizzato un ampio posteggio per biciclette collegato con ponte Loreto, saranno introdotte misure volte a tutelare la sicurezza dei ciclisti (attraversamenti stradali) e in piazza Verdi, presso l’attuale distributore di benzina e a Ponte Adige sorgeranno dei Bike Service. corso Libertà e nel quartiere Don Bosco), verrà realizzato il sottopasso di collegamento pedociclabile dei Piani con il centro cittadino. mento in sede fissa con Caldaro e Laives. Sarà ulteriormente sostenuto il car sharing. La circolazione pedonale Per migliorare la circolazione pedonale verrà prestata una maggiore attenzione ai marciapiedi (eliminando le barriere architettoniche), saranno prese misure per rendere sicuri gli incroci stradali (per permettere ai bambini di recarsi a scuola a piedi) e per aumentare le zone a traffico limitato (in via Alto Adige, Il trasporto pubblico Nel 2005 sono state 9,6 milioni le persone che hanno utilizzato gli autobus urbani di Bolzano (6,6% del traffico complessivo). Gli itinerari degli autobus in città saranno ottimizzati attraverso la realizzazione di corsie preferenziali (ad ovest di via Roma verso le zone più popolate della città e in via Castel Firmiano, per migliorare l’accesso alla città da parte del trasporto pubblico), il miglioramento delle fermate e la velocizzazione ai semafori. Le linee ferroviarie dovranno essere maggiormente utilizzate per il trasporto pubblico di persone prevedendo nuove fermate (Casanova e in futuro anche ad Oltrisarco), incrementando la frequenza delle corse dalla Bassa Atesina e dalla Valle Isarco. Andrà rafforzata la funzione di trasporto pubblico di persone delle funivie del Renon (nuovo impianto con aumento della portata), del Colle e di S. Genesio. Si sta esaminando l’eventualità di un collega- Il traffico proveniente dall’esterno - I flussi di traffico Una sezione rilevante del piano riguarda i rilevamenti e le indagini sul traffico in numerose strade di accesso e interne alla città. Qui ne riportiamo i dati principali citati nella relazione introduttiva. A seconda della zona d’origine tra il 70 ed il 90% di tutti coloro che arrivano a Bolzano da fuori, raggiungono la città in auto. Sulle strade di accesso a Bolzano si contano giornalmente ca. 75.000 auto (12% è traffico pesante). I tre principali attrattori in città sono il Centro storico e quello nuovo oltre il Talvera, la Zona industriale a sud di Bolzano e le scuole. Il Comune di Bolzano sta lavorando ad un progetto per sfalsare l’orario di inizio e fine delle lezioni, in modo da alleggerire il traffico, soprattutto al mattino, e ridistribuire l’utilizzo degli autobus. I flussi di traffico in viale Druso dal 2000 al 2006 sono passati da 9.696 veicoli a 8.186 in direzione centro e da 10.137 a 9.089 verso INU ALTO ADIGE SÜDTIROL 74 Ampliamento ZTL – Zona Centro Ampliamento ZTL – Zona Don Bosco Ampliamento ZTL – Corso Libertà - Gries Merano; su ponte Roma in direzione arginale dal 2004 al 2006 da 13.119 veicoli al giorno a 12.709 e in direzione piazza Adriano da 7.847 a 7.337. Per migliorare l’accesso alla città per bus, auto, bici e pedoni in via Renon ed in piazza Verdi sorgeranno a breve nuovi sottopassi. Obiettivo importante del Piano del traffico è quello di alleggerire il traffico nelle zone residenziali. Dove non sarà possibile evitare il traffico si dovranno trovare delle soluzioni per spostarlo su altre strade non abitate. Essenziale per la città capoluogo di Bolzano sarà lo spostamento del tracciato dell’Autostrada del Brennero e il completamento e l’ampliamento (corsia sud) della strada arginale. E’ prevista la costruzione di un nuovo ponte per collegare il nuovo rione Casanova alla strada arginale. Per alleggerire le zone di Rencio, via Cadorna, via Fago, via S.Quirino, viale Venezia, viale Trieste, via Firenze assieme all’intero quartiere di Gries dal traffico di transito (da Sarentino, S. Genesio e Renon) è allo studio un tunnel che dalla strada per Sarentino conduca a Rencio e Campiglio. Tali interventi saranno verificati ed eventualmente inclusi in sede di elaborazione del Piano urbano della mobilità. via del Ronco fino alla riva destra dell’Isarco è prevista la riqualificazione urbana trasversale ai flussi del traffico e il miglioramento dei collegamenti pedo-ciclabili. Pari riqualificazione urbana è prevista in corso Libertà, che costituisce il collegamento principale tra Gries e il Centro storico, anche riposizionando l’attuale pista ciclabile. L’Amministrazione cittadina è consapevole della necessità di garantire un maggiore controllo delle zone a traffico limitato, con l’introduzione di sistemi di controllo tecnologici con telecamere di sorveglianza collegate ad un sistema centrale. Sarà introdotto un nuovo regolamento per il carico e scarico delle attività commerciali e degli esercizi pubblici nelle zone a traffico limitato, sull’esempio della città di Padova, dove tutti gli esercizi sono riforniti con automezzi elettrici che partono da un punto di raccolta periferico. Zona a traffico limitato e riqualificazione urbana L’Amministrazione cittadina ha in programma di ampliare ulteriormente la zona a traffico limitato già esistente e di provvedere ad una riqualificazione urbana in altri quartieri della città, differenziandole dalle altre strade attraverso una propria pavimentazione ed in generale migliorando le condizioni per i pedoni. Per quel che concerne il centro storico, si prevede di includere nella zona a traffico limitato via Alto Adige, via Perathoner, viale della Stazione, la parte restante di via Laurin, via Sciliar nonché via Crispi fino a via De Lai. Nella zona che va dai parchi di via Milano e 36 ATLAS 75 Classificazione delle strade La sicurezza stradale La realizzazione di rotatorie, che obbligano i guidatori a ridurre la propria velocità e a prestare maggiore attenzione nell’attraversamento degli incroci, ha contribuito notevolmente ad aumentare la sicurezza stradale nel territorio urbano, riducendo fino al 50% il numero degli incidenti. Nel 1998 esisteva a Bolzano una sola rotatoria e nel 2006 erano 24. Per il 2007 sono previste altre tre nuove rotatorie: una all’incrocio con via Resia/viale Druso e due in via Böhler, nei pressi dell’ospedale regionale. Piste ciclabili Alleggerimento del traffico nei quartieri residenziali Sulla maggior parte delle strade urbane attualmente vige, secondo quanto disposto dal codice della strada, il limite orario dei 50 km/h. Obiettivo dell’Amministrazione cittadina è quello di introdurre il limite di velocità di 30 km/h nelle strade residenziali, come già INU ALTO ADIGE SÜDTIROL 76 avviene in molte altre città europee. In sede di approvazione del PUT il limite è stato portato a 40 km/h. I parcheggi Il sistema delle zone colorate si è dimostrato valido e sarà quindi mantenuto. Verrà invece rivisto il sistema dei parcheggi pubblici a pagamento, che dovranno essere maggiormente adeguati al fabbisogno e meglio distribuiti. Sono previsti due nuovi parcheggi pubblici in strutture in via Piè di Virgolo (600 posti) e nel piazzale all’intersezione via Einstein/via Buozzi (1.750 posti). Nella sesta variante del piano parcheggi sono previsti nuovi garage sotterranei in piazza Gries (con un piano pubblico), viale Trieste, via Roen, piazza Mazzini e via Weggenstein. In futuro, però, sarà possibile realizzare solo un numero di parcheggi sotterranei pari alla quota di posteggi eliminati in superficie. Piano parcheggi Tecnologia, segnaletica, informazione Sono previsti interventi con nuove tecnologie sulla segnaletica aumentandone il contenuto informativo (disponibilità di posteggi/parcheggi) e sui semafori (controllo a distanza, regolazione dei flussi). L’attuazione del PUT avverrà anche attraverso piani di settore che riguardano i parcheggi, le piste ciclabili, le nuove tecnologie, l’illuminazione, la segnaletica, i percorsi pedonali, i rallentatori di velocità, il miglioramento dell’aria e i distributori carburante. Linee del trasporto pubblico 36 ATLAS 77 Dislocazione delle fermate a Bolzano studio di fattibilità per la realizzazione di un sistema di trasporto pubblico su rotaia tra l’oltradige e bolzano - 2008 Hermann Knoflacher e Harald Frey – Technische Universität Wien Committente: Comune di Bolzano – Assessorato alla Mobilità, Comune di Appiano e Comune di Caldaro Incarico a: Hermann Knoflacher e Harald Frey della Technische Universität Wien Anno: 2008 Dimensione: 48 pagine la presentazione in italiano, 115 pagine il documento tecnico in tedesco Fino agli anni settanta l’Oltradige era collegato a Bolzano tramite una linea ferroviaria, aperta nel 1898. Il tracciato di 15 km era a binario unico, seguiva la ferrovia BolzanoMerano, saliva gradualmente fino ad Appiano dove proseguiva praticamente in piano fino a Caldaro. Aveva una rilevanza sia per il trasporto persone che merci. Nonostante la crescita degli utenti (700 mila all’anno), la linea venne dismessa all’inizio degli anni ‘70. Sul tracciato ferroviario è stata realizzata una pista ciclabile. impiegano dai 34 (linea express) ai 43 minuti, perché viaggiano assieme al traffico individuale motorizzato. Inoltre nelle ore di punta mattutine i collegamenti sono insufficienti. baldi e la seconda per via Milano, via Torino e via Firenze. Si è optato per la prima lungo via Druso a doppio binario. Dal bivio Merano/ Mendola (rotatoria sulla SS 38) il tracciato prosegue per via Castel Firmiano fino alla stazione di Ponte Adige e poi lungo il tracciato della vecchia ferrovia per Frangarto fino ad Appiano e Caldaro prevalentemente a binario unico (sono state esaminate 4 alternative per l’attraversamento di Ponte Adige e 3 per la zona di Appiano). Situazione attuale Il potenziale bacino di utenza, considerando gli abitanti dei tre comuni, è di circa 112.000 persone. Dall’Oltradige a Bolzano le linee della SAD trasportano circa 330.000 passeggeri all’anno, pari a solo il 5% del totale degli spostamenti. Dalla stessa direttrice arrivano 4,5 milioni di veicoli l’anno, pari a ca. 5,5 milioni di viaggiatori (95% degli spostamenti). I bus della SAD da Bolzano a Caldaro Il tracciato della tranvia Il tracciato è stato definito secondo i principi di sicurezza del trasporto, la massima efficienza per gli utenti, l’utilizzo parsimonioso dei terreni, la possibilità di ampliamento, l’integrazione del traffico e l’accessibilità. Il funzionamento prevede un tram prevalentemente per il trasporto passeggeri, a trazione elettrica, a binario unico (dove ciò non pregiudica il funzionamento), fermate con funzione di nodo e collegamento con le linee esistenti, moderne tecniche di sicurezza e funzionamento. La partenza del tram è prevista dalla funivia del Renon e il capolinea a Caldaro, nel piazzale delle Cantine. Per Bolzano sono state ipotizzate due varianti: la prima lungo viale Druso, via Marconi, piazza Verdi e via Gari- Analisi costi-benefici I costi di costruzione preventivati oscillano tra i 195 ed i 225 milioni di euro, con spese di gestione di 8-10 €/km. Il collegamento prevede tra i due capolinea 8 fermate (di cui 3 a Bolzano: Stazione, piazza Adriano e via Resia) e un tempo di percorrenza che a seconda delle diverse ipotesi (velocità e tempo di fermata) oscillano tra un minimo di ca. 29,8 minuti e un massimo di 40,7. Gli scenari dell’analisi costi-benefici prevedono nel peggiore dei INU ALTO ADIGE SÜDTIROL 78 Verifica varianti “zona Ponte Adige” Tram Bolzano - Oltradige - Tra Frangarto e S.Michele casi (cattura del 20% dei pendolari che oggi utilizzano l’auto privata) una copertura del servizio pari al 50% mentre, soprattutto con un aumento della frequenza delle corse nel territorio cittadino di Bolzano, si arriva al 100% della copertura (si ipotizza che anche Tram Bolzano - Oltradige - Ponte Druso per l’aumento prevedibile del costo del petrolio il 50% degli attuali spostamenti con auto private sarà dirottato sul trasporto pubblico). Vengono messi in evidenza anche una serie di ulteriori aspetti positivi che non sono ancora stati quantificati come le ripercussioni sullo sviluppo della città, sulla salute (polveri sottili, rumore), sulla sicurezza nel trasporto, sul turismo e l’effetto di marketing che tale mezzo potrebbe avere. 36 ATLAS 79 Modal split Analisi per anno di rilevazione-giorni feriali Modal split Analisi per anno di rilevazione-fine settimana Indagine sulla mobilità delle famiglie nel comune di Bolzano - 2009 Apollis - Bolzano Committente: Comune di Bolzano – Assessorato all’Ambiente e alla Mobilità Sindaco: Luigi Spagnolli Assessore all’Ambiente e alla Mobilità: Klaus Ladinser Incarico a: Apollis di Bolzano Anno: 2009 Dimensione: 17 pagine il rapporto di sintesi. Il comune di Bolzano ha commissionato nel 2001/2 e nel 2005 una serie ricerche sulla mobilità delle famiglie. L’indagine del 2009 si prefigge il compito di aggiornare i dati e confrontarli con le rilevazioni precedenti. Il rilevamento di tutti gli spostamenti fuori casa della popolazione residente di Bolzano (cosiddette persone mobili, che per l’anno 2009 si stanzia al 92% nei giorni feriali e all’83% durante i fine settimana) ha come risultato il numero totale dei movimenti in un giorno medio: questo dato per il 2009 in un giorno feriale medio nella stagione calda durante il periodo scolastico si aggira circa sui 410.000 movimenti, mentre durante i sabati, le domeniche o giorni festivi sui 280.000 circa. detto modal split: l’insieme dei mezzi ecologici utilizzati (l’andare a piedi, la bici e il trasporto pubblico) ha quasi raggiunto il 60% di tutti gli spostamenti. La bicicletta nel corso degli anni ha aumentato d’importanza: nell’ultimo sondaggio del 2009 il 29% di tutti gli spostamenti, avvenuti durante i giorni feriali, sono stati percorsi in bici. L’aumento della bicicletta nei giorni feriali sembra in primo luogo andare a scapito dei percorsi a piedi e del trasporto pubblico; la quota di trasporto motorizzato invece tende a rimanere stabile. Tutt’altro quadro appare invece se si osserva il modal split per il fine settimana (sabati, domeniche e giorni festivi). Nei fine settimana l’aumento della quota di spostamenti in bici è nel confronto temporale ancora più pronunciata che nei giorni feriali: in autunno del 2009 si arriva quasi al 23%. Anche in questo caso sembra che la bicicletta abbia sostituito in primo luogo i percorsi a piedi, ma le cifre dell’ultima rilevazione suggeriscono che potrebbero essere stati sostituiti in parte anche percorsi motorizzati: la percentuale di spostamenti avvenuti con mezzi a motore si è ridotta percettibile. La scelta del mezzo Per i giorni feriali a Bolzano il quadro si presenta complessivamente abbastanza stabile in riferimento alla distribuzione per scelta del mezzo utilizzato per gli spostamenti, il cosid- Ciclisti e cicliste a Bolzano La percentuale di percorsi in bici si differenzia in base alle caratteristiche della famiglia (ad es. dotazione di vetture) e a quelle delle singole persone (es. età), secondo lo scopo, la fascia oraria ed anche rispetto alla partenza e alla destinazione degli spostamenti. Un’influenza significativa ha l’età sull’uso della bicicletta, in quanto si nota che sebbene gli anziani (sopra i 65 anni) ne facciano un uso significativamente più sporadico, complessivamente essa sembra essere in città, durante i giorni feriali, un mezzo di trasporto per tutte le età. Il confronto tra le quote di biciclette nel modal split mostra come, dal 2001 per i giorni feriali, questa sia aumentata in tutte le fasce d’età, tanto più tra i giovani. La bicicletta non viene utilizzata con la stessa intensità in tutte le zone della città (apposi- INU ALTO ADIGE SÜDTIROL 80 Flussi tra zone della città: giorni feriali. Dati 2009 Flussi tra zone della città: giorni feriali. Dati 2009. tamente disegnate per questa indagine). La quota di spostamenti in bici in partenza dalle diverse zone trova il suo punto maggiore nella zona Centro storico con il 40% ed il più basso ad Oltrisarco-Aslago (14%). Il confronto negli anni tra le tre rilevazioni condotte nella stagione calda durante il periodo scolastico mostra le quote dell’uso di biciclette complessivamente stabile per tutte le zone, con l’eccezione della Zona industriale e Piani-Rencio: in queste due zone rispetto agli anni passati sembra che la bici abbia conquistato terreno più delle altre zone, ciò è probabilmente anche correlato allo sviluppo di queste zone che da pure zone produttive si sono sviluppate in zone multifunzionali con elementi di commercio e di servizi attirando quindi maggiore traffico; nella progettazione di infrastrutture ciclabili queste zone, ancora più di prima, dovrebbero certamente essere tenute in considerazione. Per contro, un trend opposto si osserva nella zona Oltrisarco-Aslago. Analisi della rete La proiezione sulla rete di traffico semplificata degli spostamenti interzonali all’interno Potenziale bicicletta di Bolzano presenta una forte concentrazione di essi nelle zone di Centro storico, Gries, via Roma, Europa e Don Bosco. Le zone di Oltrisarco, Piani, Zona industriale ed Ospedale producono pesanti flussi di traffico, soprattutto nelle ore di punta, il volume totale appare, tuttavia, basso rispetto agli spostamenti tra le 5 “zone centrali”. Accanto ad un analisi dei numeri assoluti di questa proiezione, su questa rete può essere analizzato anche il modal split. Si scopre che l’auto come mezzo di trasporto per gli spostamenti interzonali assume valori sovraproporzionali soprattutto nella parte sud della città. Se si osserva invece le quote della bicicletta lungo gli assi, emerge che la bici assume valori superiori alla media sull’asse Gries/ Centro/Rencio-Piani, mentre per le zone via Roma/Oltrisarco/Aslago, via Roma/Zona Industriale e Don Bosco/Zona industriale i valori si collocano al di sotto della media. Il trasporto pubblico mostra invece una quota sovraproporzionale nelle zone centrali della città (Centro/via Roma/Don Bosco). Una stima del potenziale per la bicicletta Utilizzando i dati dell’effettivo comportamento della mobilità ed alcune domande supplementari che sono state poste nel caso di tutti quegli spostamenti avvenuti con l’utilizzo dell’automobile e della moto come principale mezzo di trasporto, è possibile procedere ad una stima realistica sul potenziale che ha la bicicletta a Bolzano. Sulla base della classificazione degli spostamenti avvenuti in auto o in moto si può stimare che nei giorni feriali, dei 140.000 spostamenti deviarne circa 100.000 sulla bici sarà difficilmente realizzabile; per i fine settimana 100.000 dei quasi 130.000 spostamenti risultano molto difficili da influenzare. Per il resto (40.000 spostamenti nei giorni feriali e 30.000 nei weekend) vi sono probabilità poi non così basse di raggiungere, attraverso l’implementazione di ulteriori misure e provvedimenti, un cambiamento di comportamento. La percentuale modale della bici a Bolzano raggiungerebbe, seguendo questo modello, nel migliore dei casi il 39% nei giorni feriali e il 34% nel fine settimana. 36 ATLAS 81 PIANO URBANO DELLA MOBILITà 2020 - 2010 MOBILITÄTSPLAN 2020 - 2010 Ufficio Mobilità del Comune - Bolzano/ Amt für Mobilität der Gemeinde Bozen con/mit di Willi Hüsler - IBV - Zurigo Committente: Comune di Bolzano – Assessorato all’Ambiente e alla Mobilità Sindaco: Luigi Spagnolli Assessore all’Ambiente e alla Mobilità: Klaus Ladinser Incarico a: Ufficio mobilità del Comune di Bolzano con la consulenza di Willi Hüsler IBV di Zurigo Anno: 2009 Dimensione: 37 pagine di testo e 7 tavole. Antragsteller: Gemeinde Bozen – Assessorat für Umwelt und Mobilität Burgermeister: Luigi Spagnolli Stadtrat für Umwelt und Mobilität: Klaus Ladinser Auftrag: Amt für Mobilität der Gemeinde Bozen mit die Beratung von Willi Hüsler IBV von Zurich Jahr: 2009 Dimension: 37 Seiten und 7 Taveln. Compito del Piano Urbano della Mobilità - PUM In base alla Legge n. 340 del 24.11.2000 il PUM è il progetto della mobilità di medio-lungo periodo, comprendente un insieme organico di interventi materiali ed immateriali diretti al raggiungimento di specifici obiettivi attraverso l’indicazione di opportune strategie di intervento. Il presente PUM si pone come orizzonte l’anno 2020. Zweck des Städtischen Mobilitätsplanes - SMP Der Städtische Mobilitätsplan stellt im Einklang mit dem G. Nr. 340 vom 24.11.2000 das mittel- und langfristige Mobilitätsprojekt der Gemeinde dar. Es beinhaltet eine Reihe aufeinander abgestimmter Maßnahmen materieller und immaterieller Art, die anhand angemessener Umsetzungsstrategien zur Erreichung spezifischer Ziele führen. Der vorliegende SMP ist zeitlich auf das Jahr 2020 ausgerichtet. Situazione attuale Confrontata alle altre città europee, Bolzano appartiene a quelle più virtuose per quanto riguarda la mobilità dei suoi abitanti all’interno della città. Mediamente solamente il 27,2% si sposta in automobile, mentre il 6,7% usa il motorino, il 7,6% il mezzo pubblico, il 29% la bicicletta ed il 29,5% si sposta a piedi. Sulla rete viaria d’accesso alla città circolano ogni giorno ca. 150.000 autoveicoli (mezzi pesanti 14%), di cui 90.000 entrano ed escono dall’area urbana. Nonostante ciò l’analisi del traffico sulla rete stradale non evidenzia particolare criticità. Situazioni di congestione si raggiungono per brevi periodi del giorno oppure in casi particolari che sono da considerarsi fisiologici per qualsiasi sistema viario di una città. È interessante sottolineare che il traffico sulle principali strade di accesso è rimasto sostanzialmente costante dal 2002 ad oggi. Il problema più serio che la città dovrà affrontare è l’alto numero di automezzi che entrano in città e soprattutto il modo in cui vi accedono; infatti molti quartieri residenziali sono gravati dal traffico di attraversamento che compromette pesantemente la vivibilità nei quartieri stessi. Gegenwärtige Situation Stellt man einen Vergleich mit den anderen europäischen Städten auf, so gehört Bozen im Hinblick auf die innerstädtische Mobilität ihrer Bürgerinnen und Bürger zu den umweltfreundlichsten der Union. Im Durchschnitt bewegen sich nur 27,2 % der BoznerInnen mit dem Auto fort; 6,7% benutzen das Moped, 7,6% öffentliche Verkehrsmittel, 29 % das Fahrrad und 29,5 % gehen zu Fuß. Täglich benutzen ungefähr 150.000 Fahrzeuge (14 % LKW) das Bozner Straßennetz; 90.000 davon kehren in Bozen ein und aus. Trotzdem gehen aus der Straßenverkehrsanalyse keine besonders kritischen Situationen hervor. Stauphasen gibt es im Tagesverlauf lediglichen an Stoßzeiten oder bei besonderen Vorkommnissen, wie es für städtische Verkehrsnetze normal ist. Interessant ist die Feststellung, dass der Verkehr auf den Hauptzufahrtsstraßen seit 2002 grundsätzlich gleich geblieben ist. Das zentrale Problem, das die Stadt in Angriff nehmen muss, ist die hohe Anzahl an Fahrzeugen, die täglich in Bozen einfahren, wobei insbesondere auf die Art und Weise der Zufahrt eingewirkt werden muss. Viele Wohnviertel sind nämlich stark vom Durchzugsverkehr belastet, der die Lebensqualität der besagten Viertel stark beeinträchtigt. INU ALTO ADIGE SÜDTIROL 82 Rete trasporto pubblico - Öffentlicher Personen Nahverkehr Obiettivi del PUM Per la redazione del PUM l’amministrazione si è posta precisi obiettivi: - Migliorare la fruibilità dello spazio pubblico. In generale, è lo spazio la risorsa più limitata di cui dispongono le città e Bolzano non fa eccezione. È evidente che uno spazio limitato va utilizzato nel modo più efficiente possibile. Ciò significa potersi muovere soprattutto a piedi, in bicicletta o con i mezzi pubblici. In questo modo lo spazio urbano può effettivamente riprendersi il ruolo per cui è stato pensato, ossia diventare luogo di incontro, di intrattenimento, di gioco, tempo libero e, ovviamente, della mobilità. Sono gli spazi belli, di alta qualità che la gente frequenta volentieri. Uno degli aspetti importanti per migliorare la qualità di vita nei quartieri riguarda proprio la riduzione del traffico, in particolare quello in transito. - Garantire a chi vive a Bolzano un alto livello di mobilità senza dovere necessariamente possedere un’automobile. - Garantire una forte attrattività di Bolzano, città del turismo e del commercio, della cultura e dei servizi, con un’offerta complessiva di mobilità. - Conseguire gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 previsti nello studio elaborato dall’EURAC Ziele des Mobilitätsplanes Bei der Ausarbeitung des Mobilitätsplanes hat sich die Stadtverwaltung folgende punktuelle Ziele gesetzt: - Bessere Benutzung der öffentlichen Flächen. Im Allgemeinen leiden Städte immer unter Raumnot, und Bozen stellt diesbezüglich keine Ausnahme dar. Steht nur ein begrenzter Raum zur Verfügung, muss er klarerweise so wirksam wie möglich benutzt werden. Im Falle des Verkehrs bedeutet dies die Möglichkeit, sich vorwiegend zu Fuß, mit dem Fahrrad oder mit öffentlichen Verkehrsmitteln fortzubewegen, denn nur so kann den öffentlichen Räumen der Stadt ihre Rolle als Orte der Begegnung, der Erholung, des Spiels, der Freizeit und natürlich auch der Mobilität zurückgegeben werden. Die Menschen haben schöne Plätze gern, sie fühlen sich dort wohl, wo die Lebensqualität gut ist. Einer der wesentlichen Aspekte für die Verbesserung der Lebensqualität in den Stadtvierteln betrifft gerade die Reduzierung des Verkehrsaufkommens, insbesondere des Transitverkehrs. - Umfassende Mobilitätsmöglichkeiten auch für jene Einwohnerinnen und Einwohner, die kein Auto besitzen. - Erhöhung der Attraktivität der Stadt Bozen als Stadt des Tourismus, 36 ATLAS 83 Schema funzionale della viabilità - Verkehrsfunktionen des Handels, der Kultur und der Dienstleistungen durch ein übergreifendes Mobilitätsangebot. - Erreichung der in der einschlägigen EURAC-Studie angegebenen Zielsetzungen in Bezug auf die Reduzierung der CO2-Emissionen. Piano operativo Per il raggiungimento degli obiettivi stabiliti sono stati individuati i seguenti interventi: - Riqualificazione degli spazi pubblici nei quartieri: si tratta di una somma di interventi che potranno essere realizzati in parte da subito ed in parte in seguito al completamento di altri interventi infrastrutturali. - Messa in sicurezza, miglioramento e ampliamento delle piste ciclabili. A completamento della rete è prevista la costruzione di ulteriori 15 km di nuove piste. - Un incremento qualitativo/quantitativo nell’offerta del trasporto pubblico; sono previsti i seguenti interventi: - tranvia tra Bolzano e Caldaro e tranvia interna tra la Stazione ferroviaria e il Quartiere Casanova. Le due linee tranviarie saranno in grado di servire quasi il 75% della popolazione residente. - nuove fermate ferroviarie urbane: Casanova, San Giacomo, Cimitero, Umsetzungsplan Zur Erreichung der gesteckten Ziele sind folgende Maßnahmen vorgesehen: - Aufwertung der öffentlichen Räume in den Stadtvierteln: Es stehen eine Reihe von Maßnahmen auf dem Programm, die zum Teil ab sofort durchgeführt werden können, während der Rest erst nach der Vervollständigung anderer infrastruktureller Eingriffe erfolgen kann. - Sicherung, Verbesserung und Ausbau des Radwegenetzes. Zur Ergänzung des bestehenden Netzes sind neue Strecken über insgesamt 15 km vorgesehen. - Qualitative und quantitative Verbesserung des öffentllichen Verkehrsangebots. Diesbezüglich sind folgende Neuigkeiten vorgesehen: - Straßenbahn zwischen Bozen und Kaltern. - Innenstädtische Straßenbahn zwischen dem Bahnhof und dem Stadtviertel Casanova. Die zwei Straßenbahnlinien werden fast 75% des INU ALTO ADIGE SÜDTIROL 84 Grande viabilità . Interventi progettuali e nodi infrastrutturali - Hauptverkehrsachsen – Projekte und Verkehrsknotenpunkte Oltrisarco. - nuova funivia Bolzano-San Genesio. - collegamento con ascensore inclinato o altro sistema adeguato tra piazza Bersaglio e Aslago. - collegamento con navetta o altro sistema adeguato dell’ospedale con la nuova fermata del tram di via Resia. - riorganizzazione del trasporto pubblico su gomma. - Politiche della sosta che consentano una migliore fruibilità dei cittadini dello spazio pubblico. Per ogni nuovo parcheggio interrato ne sarà tolto uno in superficie. - Riorganizzazione del traffico stradale per consentire di raggiungere le destinazioni minimizzando gli attraversamenti della città; ciò richiede la costruzione di nuove infrastrutture stradali: - variante alla SS 12 in galleria tra S. Giacomo e il ponte Campiglio - lunghezza 3,9 km. - variante Est in galleria sotto Monte Tondo - lunghezza 2,5 km. Questa galleria risulta fondamentale per alleggerire ampie zone della città dal traffico automobilistico e pesante della Val Sarentina e di San Genesio Mobilitätsbedarfs der Einwohnerinnen und Einwohner decken. - Neue innenstädtische Zughaltestellen: Casanova, Sankt Jakob, Friedhof, Oberau. - Neue Seilbahn Bozen-Jenesien. - Verbindung zwischen dem Schießstandplatz und Haslach durch einen Schrägaufzug oder ein anderes angemessenes Fahrmittel. - Verbindung zwischen dem Krankenhaus und der neuen Straßenbahnhaltestelle in der Reschenstraße durch einen Shuttle-Bus oder eine andere angemessene Lösung. - Neuorganisation des öffentlichen Nahverkehrs auf Rädern. - Anwendung eines Parkplatzsystems, das eine bessere Benutzung der öffentlichen Räume von Seiten der BEvölkerung ermöglicht. Für jeden neu eingerichteten U-Parkplatz wird ein Oberflächenparkplatz gestrichen. - Neuorganisation des gesamten Straßenverkehrs mit dem Ziel, die für die Erreichung eines Zielpunktes notwendigen Durchfahrten durch die Stadt zu reduzieren. Zu diesem Zweck müssen folgende infrastrukturellen Straßenbaumaßnahmen durchgeführt werden: 36 ATLAS 85 Percorsi ciclabili - Radwege che oggi grava in particolare su via Roma, corso Italia, viale Trieste, viale Venezia, via Cadorna, via Fago, piazza Gries, via Vittorio Veneto, via Weggestein ed il centro della città. - riorganizzazione degli accessi all’Ospedale da Est e da Ovest. L’utilizzo della nuova viabilità dovrà essere sostenuto con l’introduzione di opportune misure di moderazione del traffico lungo i percorsi stradali urbani soggetti a riqualificazione. - Definizione del sistema viario destinato anche al traffico pesante, al quale sarà consentito transitare solo su determinati percorsi. - Tunnelvariante der SS 12 zwischen St. Jakob und Kampiller Brücke – Länge 3,9 km. - Östliche Tunnelumfahrungsstraße unter dem Hörtenberg – Länge 2,5 km. Der Bau dieses Tunnels ist unumgänglich, um große Teile der Stadt vom PKW- und LKW-Verkehr aus dem Sarntal und Jenesien zu befreien, das gegenwärtig besonders die Romstraße, die Italienallee, die Triester Straße, die Venediger Straße, die Cadornastraße, die Fagenstraße, den Grieser Platz, die Vittorio-Veneto-Straße, die Weggensteinstraße und das Stadtzentrum belastet. - Neugestaltung der Zufahrt zum Krankenhaus aus Richtung Ost und West. Das neue Straßenverkehrssystem muss durch die Einführung angemessener Geschwindigkeitsbeschränker auf den neuen verkehrsberuhigten und aufgewerteten städtischen Strecken unterstützt werden. - Festlegung des Straßennetzes, das auch von LKWs befahren werden kann: LKWs dürfen zukünftig nur bestimmte Strecken benutzen. INU ALTO ADIGE SÜDTIROL 86 Cronoprogramma - Zeitplan Simulazione dei flussi di traffico stradale Al fine di valutare la reattività del sistema nel suo complesso, l’amministrazione si è dotata di un programma di simulazione in grado di valutare, secondo le ipotesi progettuali adottate, lo sviluppo dei flussi di traffico. Per la calibrazione del sistema è stata simulata la situazione attuale. La simulazione dello “scenario obiettivo 2020” è stata fatta sulla base delle seguenti ipotesi: il numero degli spostamenti interni rimane sostanzialmente invariato; gli spostamenti complessivi tra le zone limitrofe e Bolzano aumentano del 3%; quelli tra le zone più lontane e Bolzano aumenta dell’1%; l’implementazione delle misure previste produce un aumento della quota di trasporto pubblico all’interno delle città (150%) e dall’esterno (tra il 10 e il 90% a seconda delle direttrici). Con opportuni fattori si è inoltre tenuto conto delle misure di moderazione del traffico consistenti fondamentalmente in interventi di riqualificazione urbana dello spazio pubblico. La simulazione evidenzia che la somma delle misure previste consente effettivamente di conseguire una sostanziale riduzione del traffico automobilistico nelle zone abitate della città. Di conseguenza molti spazi potranno essere restituiti ai cittadini per un più piacevole ed efficiente utilizzo. Simulation der Straßenverkehrsströme Um die Reaktivität des neuen Verkehrssystems in seiner Gesamtheit zu evaluieren hat sich die Gemeinde ein Simulationsprogramm angeschafft, das ausgehend von den jeweiligen Projektszenarien die Entwicklung der Verkehrsströme berechnet. Die Kalibrierung des Programms erfolgte auf der Grundlage der derzeitigen Verkehrssituation. Die Simulation des “Zielszenarium 2020” wurde ausgehend von folgenden Hypothesen durchgeführt: gleich bleibende Anzahl der innenstädtischen Verkehrsströme; Zunahme um 3% der Gesamtströme zwischen dem Bozner Umkreis und der Stadt Bozen; Zunahme um 1% der Gesamtströme zwischen weiter entfernten Zonen und Bozen; die Umsetzung der vorgesehenen Maßnahmen hat folgende Auswirkungen auf die Transportmodalitäten: der Anteil an öffentlichem innerstädtischem Verkehr nimmt um 150% zu; auch der Anteil an öffentlichem Verkehr aus Aussen nimmt zu. Durch die Anwendung angemessener Variablen wurden auch die Auswirkungen der Verkehrberuhigungsmaßnahmen mitberechnet, die grundsätzlich darin bestehen, die öffentlichen Räume qualitativ aufzuwerten. Die Simulation bestätigt, dass die Zusammenwirkung der vorgesehenen Maßnahmen tatsächlich eine signifikante Reduzierung des PKW-Verkehrs in den Wohnzonen der Stadt bedingt. Daraus ergibt sich, dass viele Bozner Räume den EinwohnerInnen wieder als Orte für eine stressfreie und wirksame Benutzung zur Verfügung stehen werden. Cronoprogramma È evidente che il programma per l’attuazione degli interventi dipende dalle risorse finanziarie disponibili. Le grandi infrastrutture - tranvia e varianti stradali - potranno essere realizzate solo con un sostanziale supporto finanziario da parte della Provincia. Programm und Zeitplan Natürlich hängt der Zeitplan für die Umsetzung der Maßnahmen von den finanziellen Ressourcen ab, die zur Verfügung stehen werden. Die Großinfrastrukturen wie die Straßenbahn und die Umfahrungsstraßen können nur dann gebaut werden, wenn das Land einen wesentlichen finanziellen Beitrag zusichert. Das nachfolgende Schema gibt den Zeitplan wieder, auf deren Grundlage die Stadt Bozen die Verhandlungen mit dem Land aufnehmen wird. Si ringrazia l’Assessorato per la Natura e l’Ambiente, Urbanistica, Acque Pubbliche e Energia della Provincia Autonoma di Bolzano per aver reso possibile con il suo contributo questa pubblicazione. Wir danken dem Assessorat für Natur und Umwelt, Raumordnung, Wasser und Energie der Autonomen Provinz Bozen Südtirol für die finazielle Unterstützung, die damit wesentlich zur Veröffentlichung dieses Heftes beibetragen hat. ATLAS RIVISTA QUADRIMESTRALE DELL’ISTITUTO NAZIONALE DI URBANISTICA - ALTO ADIGE VIERMONATLICHE ZEITSCHRIFT DES NATIONALINSTITUTS FÜR URBANISTIK - SÜDTIROL Via Dante 20 a - 39100 BOLZANO Dantestrasse 20 a - 39100 BOZEN Tel. - Fax 0471/975888 Direttore responsabile - Verantwortlich für den Inhalt Sergio Camin Vicedirettore - Vizedirektor Peter Morello Redazione - Redaktion Sergio Camin, Giorgio Marchi, Marco Molon, Peter Morello, Stefan Perathoner, Carlotta Polo, Fulvio Rizzolo, Michele Stramandinoli, Andrea Torricelli, Frank Weber Progetto Grafico – Graphisches Design hstudio - www.hstudio.it Stampa - Druck Tipografia Alto Adige via di Mezzo ai Piani n°21 39100 - Bolzano Autorizzazione del Tribunale di Bolzano n. 21/90 R st. del 17 luglio 1990 Genehmigung des Amtgerichtes Bozen Nr. 21/90 vom 17. Juli 1990 Quadrimestrale - Spedizione in abbonamento postale 70% - DCB Bolzano - Taxe Percue DISTRIBUZIONE GRATUITA CODICE CNR - ISDS: ISSN 1122 - 3006