Dietro al successo degli uomini più ricchi del mondo e ai brand più
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Dietro al successo degli uomini più ricchi del mondo e ai brand più
Focus Il ti fa ricco Per gentile concessione di The Walt Disney Company Italia - © Disney Dietro al successo degli uomini più ricchi del mondo e ai brand più noti (e più costosi) ci sono spesso strategie imprenditoriali che puntano sui sistemi a rete in generale, e sul franchising in particolare. Ecco perché la formula dell’affiliazione commerciale è un generatore di valore 24 AZ FRANCHISING Ottobre 2012 C he i sistemi a rete siano una risposta efficace alle evoluzioni del mercato è un dato di fatto ormai riconosciuto e consolidato. Le ragioni sono tante, in sintesi si potrebbe dire “l’unione fa la forza”. Più tecnicamente potremmo parlare delle economie di scala che la rete permette, della sua efficacia come moltiplicatore del business, della potenza a livello di comunicazione e immagine che genera un elevato numero di punti di vendita con lo stesso layout e la stessa insegna. E via analizzando. Meno noto è un altro dato di fatto, facilmente verificabile ma a cui nessuno fino a oggi ha prestato la dovuta attenzione: nei primi dieci posti delle liste di Forbes, quella degli uo- mini più ricchi del mondo e quella degli uomini più ricchi d’Italia, sono diverse le posizioni occupate da grandi imprenditori che utilizzano come leva strategica proprio i sistemi a rete. Solo per fare qualche nome, Bernard Arnault proprietario di LVMH, Amancio Ortega, fondatore di Inditex (marchio di abbigliamento Zara), Mario Moretti Polegato, fondatore di Geox. DAL FATTURATO AL BRAND, IL VALORE NON CAMBIA Se dalla voce “fatturato” passiamo al valore del brand, la sostanza non cambia. Infatti, scorrendo l’ultima classifica della società di ricerca Millward Brown Optimor, che ogni anno redige la lista dei 100 marchi più famosi (e costosi) al mondo, troviamo due brand che non hanno certo bisogno di pre- La TOP TEN dei Paperoni nel mondo secondo Nome Patrimonio o netto Azienda/attività Azienda/attiv (in mld di euro) 1 2 3 4 5 Carlos Slim Helu Ca 53 Bil Bill Gates 46,5 Telefonia e telecomunicazioni Telmex, 400 store Telcel, 260 store (anche in franchising) Microsoft a notizia arriva mentre chiudiamo questo numero: Bill Gates ha aumentato la propria quota di azioni in una catena americana in franchising di concessionari auto, la AutoNation L Berkshire Hathaway Warren Buffett Wa 33,5 azionista di diverse aziende tra cui Coca-Cola, McDonald’s LVMH Bernard Arnault Be 31,5 detiene diversi marchi tra cui Louis Vuitton, Bulgari, Sephora Am Amancio Ortega 28,5 Zara L Larry Ellison 27,5 Oracle E Eike Batista 23 miniere, petrolio 20 H&M 6 7 8 9 10 Stefan Persson Ste Hutchison Whampoa Li Ka-Shing K Karl Albrecht Ka 19,5 19,5 possiede catene di alberghi, catene retail, Marionnaud (in franchising), Superdrug (farmacie e parafarmacie in franchising), H3G (3 Store) Aldi catena di supermercati Richard Branson, fondatore del gruppo Virgin, uno degli uomini più ricchi del Regno Unito, sviluppa in franchising il network di palestre Virgin Fit AZ FRANCHISING Ottobre 2012 25 Focus La TOP TEN dei Paperoni in Italia secondo Perché gli imprenditori leader scelgono Nome la rete R Renato t Mazzocconi, M i co-fondatore e a.d. del gruppo IMAC spa (Primigi e Igi&Co) Patrimonio netto (in mld di euro) 1 M Michele Ferrero 2 Leo Leonardo De Del Vecchio 9 3 Giorgio Armani Gio 5,5 4 Miuccia Prada Mi 5 5 P Paolo e Gianfelice Mario Rocca M 14,5 Il franchising è la soluzione efficace per dare il giusto risalto al prodotto e al brand Mario Moretti Polegato, presidente Geox Il franchising ci ha permesso di velocizzare la diffusione capillare dei negozi e di affermarci come brand globale 26 AZ FRANCHISING Ottobre 2012 Luxottica 170 negozi ottica Giorgio Armani S.p.A. store diretti e in franchising di abbigliamento Prada store diretti e in franchising di abbigliamento Techint, petrolchimica 4,5 Fondatore Fininvest e Mediaset 6 Silv Berlusconi Silvio 7 Patrizio Bertelli Pa 3 8 Stefano Pessina Ste 2 9 Ca Carlo, Giuliana, Gil Gilberto e Luc Luciano Benetton 1,5 Ma Moretti Mario Polegato Po 1,4 10 Ferrero, food 4,6 Mondadori, franchising E i B Enrico Bracalente, l t amministratore unico di BAG spa, titolare di NeroGiardini Nei prossimi anni i maggiori investimenti saranno concentrati sul retail, sul franchising in particolare, che permette la crescita sia dell’azienda franchisor che dell’affiliato. Azienda/attività ciascuno Prada store diretti e in franchising di abbigliamento Alliance Boots catena di farmacie e parafarmacie Edizione Holding catene ristorazione autogrill, store abbigliamento Geox store monomarca calzature diretti e in franchising I brand di maggior valore nel mondo Brand Valore 2012 (in miliardi di €) 1 140 2 88 3 82,5 4 73 5 58,5 6 56,5 7 56 8 52,5 9 37,5 10 36 Fatturato Italia del 2011: 972 milioni di euro (+7,6% rispetto al 2010) Punti vendita affiliati in Italia: 364 Punti vendita diretti Italia: 84 32.000 ristoranti nel mondo, l’80% in franchising. l costo massimo di un ristorante McDonald’s è di circa 1.150.000 euro (IVA inclusa) più la fee di ingresso di 54.450 euro (IVA inclusa). Il candidato dovrà dimostrare di possedere almeno il 40 per cento di questa cifra, cioè 500mila euro. La parte rimanente potrà essere finanziata attraverso gli istituti di credito. A questo costo va aggiunto un deposito cauzionale di 15mila euro che verrà restituito alla fine del contratto di franchising. Solitamente il contratto ha una durata di 20 anni. Il costo sopra riportato corrisponde all’acquisto, direttamente dai fornitori autorizzati da McDonald’s, di attrezzature da cucina, arredi per la sala interna ed esterna, decori e insegne. I Enrico Scroccaro, Franchising Senior Manager di McDonald’s Italia Fonte: Millward Brown Optmor sentazioni: al quarto posto McDonald’s e al sesto Coca-Cola. Entrambe le insegne utilizzano il franchising, la prima per i ristoranti, la seconda nella fase di imbottigliamento. L’indagine è considerata il più ampio studio sulla brand equity a livello mondiale e valuta il valore economico dei più importanti marchi del pianeta incrociando le performance finanziarie delle singole aziende con valutazioni espresse da milioni di consumatori intervistati in tutto il mondo. Ancora, a ribadire il valore aggiunto della rete: il gruppo Virgin, fondato da Richard Branson, uno degli uomini più ricchi del Regno Unito, sviluppa alcune delle attività attraverso l’affiliazione commerciale, per esempio, il network di palestre Virgin Fit. Per guardare a casa nostra, Geox nel primo semestre 2012 ha registrato ricavi per 429 milioni di euro. Di questi il 22 per cento è arrivato dai negozi monomarca diretti e in franchising Geox Shop, in crescita rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (+2%). I ricavi generati dal canale multimarca nei primi sei mesi di questo anno sono invece scesi del 13,6 per cento (fonte Il sole 24 Ore). LA RETE, UNA LEVA STRATEGICA Se allarghiamo lo sguardo a storie dei marchi di eccellenza, anche del nostro made in Italy, riscontriamo che il franchising è la leva strategica “naturale” per svoltare e fare il grande balzo di crescita. Lo scelgono anche i produttori che a un certo punto, fatalmente, si accorgono dell’importanza di controllare direttamente il canale retail, cioè di presidiare il contatto con i clienti finali. In questo passaggio quasi obbligato in ogni sistema a rete di successo, e cioè la cosiddetta “integrazione a valle” della filiera, il ricorso all’affiliazione commerciale diventa strategico per garantire l’apporto di capitale, la velocità della crescita e la possibilità di espandersi all’estero. Lo spiegano bene i fondatori di Original Marines in questo numero (servizio a pag. 60), Renato Mazzocconi di Primigi e Igi&Co in quello scorso, Enrico Brancalente, ad di Nero Giardini, e Mario Moretti Polegato, fondatore di Geox. L’elenco degli intervistati potrebbe continuare, tutti concordano su un presupposto: l’idea imprenditoriale è per caso, il successo no. E la costruzione del successo passa molto spesso attraverso la costruzione he Coca-Cola Company è la più grande azienda produttrice di bibite al mondo. Opera in più di 200 paesi e possiede un portfolio che vanta più di 3.500 prodotti. Coca-Cola ricorre al franchising tramite concessione del diritto esclusivo di imbottigliare e vendere ai dettaglianti in un territorio definito. T AZ FRANCHISING Ottobre 2012 27 Focus Anna Lambiase, amministratore delegato di IR Top, società italiana leader nella comunicazione finanziaria e nelle relazioni con investitori di un sistema a rete. ALLA VOCE VALORE DI IMPRESA Top aiuta l’imprenditore a esprimere all’esterno il valore che ogni giorno crea al suo interno, attraverso le tecniche della comunicazione finanziaria, al fine di ottenere capitale. Comunicare gli elementi distintivi del valore d’impresa diventa oggi lo strumento di competitività nella raccolta di mezzi finanziari, sia nei confronti del sistema bancario, sia verso potenziali investitori. Attraverso la comunicazione finanziaria, l’impresa trasmette la sua capacità di creare valore, comunica la sua affidabilità economica, chiede al mercato dei capitali consenso, ossia risorse per la crescita. La nostra società nei primi 10 anni di vita ha seguito oltre 70 marchi di società eccellenti in Italia, principalmente PMI, in questo percorso di “riconoscimento del valore” per la ricerca di capitale. La risposta del mercato finanziario è stata positiva e le aziende si sono rafforzate e internazionalizzate grazie al capitale raccolto: questo è il risultato tangibile del nostro lavoro. IR 28 AZ FRANCHISING Ottobre 2012 Il ritorno di questa scelta strategica è in aumento di valore, da intendersi non solo in termini economico-finanziari, ma anche di asset intangibili. “Premesso che non esiste un’unica definizione del “valore d’impresa” - spiega Anna Lambiase, amministratore delegato di IR Top, società italiana leader nella comunicazione finanziaria e nelle relazioni con investitori -, sul mercato dei capitale il valore per gli azionisti è la somma del valore attuale del modello di business esistente e del valore delle future opzioni di sviluppo. Il valore d’impresa è la sua credibilità strategica, la sua capacità di generare flussi di cassa nel lungo termine, la sostenibilità del business model. Le teorie più evolute della finanza hanno ben dimostrato come il valore d’impresa comprenda sia elementi quantitativi, sia elementi “intangibili” non riflessi nei numeri. Gli investitori valorizzano anche questi asset, in particolare il patrimonio di conoscenza dell’impresa, il suo brand, tecnologie, processi, CRM, le capacità organizzative, capacità imprenditoriale, le persone. L’aspetto qualitativo del valore aziendale risiede anche in queste grandezze non finanziarie che esprimono il potenziale di crescita dell’azienda”. E fare parte di un sistema di imprese a rete può rappresentare una di queste variabili. “Il valore di una rete in franchising - prosegue Lambiase - è a mio parere da riferire a un potere di acquisto elevato che ha come primo beneficio un forte posizionamento sul mercato di riferimento, l’ottimizzazione del rischio imprenditoriale, la forza e il riconoscimento del brand”. A confermare il ruolo del franchising e delle persone nel costruire il valore del network è il management di McDonald’s, 32mila ristoranti nel mondo. “Il franchising è da sempre un fondamento del nostro business - precisa Enrico Scroccaro, Franchising Senior Manager di McDonald’s Italia -. Noi usiamo rappresentare il sistema McDonald’s come uno sgabello a tre gambe, e i franchisee sono una delle tre gambe dello sgabello assieme a McDonald’s stessa e ai fornitori, se una di queste fosse debole il sistema non sarebbe in equilibrio. Per questo i nostri criteri di selezione sono molto stringenti. Una rete in franchising, per essere forte, deve creare valore per tutti gli attori coinvolti, franchisee, fornitori, azionisti, dipendenti. È importante che ci sia comunicazione, condivisione efficace degli obiettivi a medio e lungo termine a tutti i livelli, e che vi sia una comunicazione efficace anche dal basso verso l’alto, con incontri frequenti tra i franchisee e il management, assieme a una rete costituita da imprenditori totalmente dedicati al marchio”. Mentre chiudiamo questo numero, arriva in redazione la notizia che Enervit, azienda italiana leader nella produzione di integratori, ha perfezionato l’acquisto della più grande catena italiana di negozi specializzati nell’alimentazione per lo sportivo, Vitamin Store, che conta 70 negozi, di cui 64 in franchising, e un giro di affari di circa 10 milioni di euro. Di nuovo, un produttore sceglie di integrare la distribuzione dei canali multimarca con una propria rete di negozi in franchising e il franchising, quello sano, si conferma un valore per chi acquista e un valore per chi vende. A buon imprenditore, sia quest’ultimo un franchisor, un franchisee, un investitore, poche parole. Brano tratto dal libro di Fabio Pasquali in prossima uscita © È vietata ogni riproduzione, anche parziale, del testo pubblicato