...

METEORICHE D1 DILAVAMENTO V = h pioggia x S scolante tot

by user

on
Category: Documents
21

views

Report

Comments

Transcript

METEORICHE D1 DILAVAMENTO V = h pioggia x S scolante tot
PRO VI:VCIADI RA VENit'A
Settore Ambiente e Suolo
-
Gruppo di Lavoro Provincia di Ravenna Arpa Sex,Prov.Le Ravenna
.-- NOTA TECNICA condivisa
con Comuni e gestore della rete fognaria
CRITERI DI APPLICAZIONE DELLA DGR 286105 E DELLA DGR 1860106 -ACQUE
METEORICHE D1 DILAVAMENTO
DEFINIZIONI
Acque di prima pioggia
Sono identificate nei primi 5 rhm di acqua meteorica di dilavamento uniformemente distribuita su
tutta la superficie scolante scrvita dal sistema di drenaggio. Per il calcolo
assume che tale valore si verifichi in un periodo di tempo di
delle relative portate ci
15 minuti. Di seguito si elencano i
seguenti coefficienti di afflusso alla rete :
1 per le superfici lastricate od impermeabilizzate
0,9 argilla cotta e smaltata
0,s cemento o ardesia
0,3ghiaia
0,3 stabilizzato
Calcolo del Volume minimo della vasca di raccolta delle acque di prima pioggia
V = h pioggia x S scolante tot
S = superficie scolante si ricava applicando alle superfici scolanti i cocfficienti di afflusso
sopraccitati.
h = aitezza di pioggia distribuita suli'intera superficie scolante che come indicato nella DGR
286105 la frazione di prima pioggia di ogni evento meteorico è 5 mm.
Acqua di seconda pioggia
L'acqua meteorica di dilavamento derivante dalla superficie scolante servita dal sistema di
drenaggio e awiata allo scarico nel corpo recettore in tempi successivi a que\iidefiniti per il cakolo
delle acque di prima pioggia (dopo 15 minuti).
Acque reflue di dilavamento
l1 dilavamento delle superfici scoperte, in relaziore
alle attività che in esse si svolgono o agli usi
previsti, non si asaurisce con le acque di prima pioggia bensi si protrae rie\llarco di tempo in cui
permangono gli eventi piovosi.
I r i linea generale tali condizioni si realizzano quando non sono state adottate le misure atte ad
evitare / ccntenere, durante i1 periodo di pioggia, i l dilavamento delle zone nelle quali si svolgano
fasi di !avorazione a attività di deposito I stoccaggio di materie prime I scarti u rifiuti.
A titolo esemplificativo rientrano in questo arnbito particolaci lavorazioni che per loro natura non
IC
possono essere svolte di norma in ambienti chiusi o per le quali non e fattibifs realizzare iriteventi
I
Quanto sopra deve essere valutato prevalentemente neli'ottica di una "valutazione
deli'ottimale utilluo delle superfici impermeabili scoperte di stabilimento", cosi come
previsto dal punto A2 punto 3 lettere a,b,c della DGR 1860/06.
VALUTAZIONE
DELL'OmMALE
UTtUZZD
DELLA
SUPERFICIE
IMPERMEABILE
SCOPERTA DELL'INSEDIAMENTO
L'esigenza è quella di altivare, da parte del titolare dell'insediarnento, un percorso di
revisione/razionali~az~one
delle modalità di utilizzo delle superfici impermeabili scoperte per
conseguire i seguenti obiettivi specifici:
a) riduzione delle superfici scoperte impermeabili soggette alle disposizioni della direttiva, con la
possibilità di richiederne la parziaje esclusione, a fronte della delimitazione delle diverse aree
destinate alle varie attività soggette a rischio di dilavamento (fasi di lavorazioni, depositi di
materie prime, ecc..) e di quelle non interessate da tale rischio.
Nel rispetto di quanto sopra, in sede di richiesta di autorizzazione allo scarico, i soggetti interessati
possono richiedere allrAutorita competente la riduzione della superficie scolante da assoggettare
ale disposizioni della DGR 286/05e 1860106.
Detta richiesta deve essere adeguatamente motivata e accompagnata da idonea documentazione.
b) Riduzione significativa dei volumi di acque meteoriche da gestire come "acque di prima pioggia"
o "acque reflue di dilavamento"
Qualora le valutazioni di cui alla precedente 1ett.a) abbiano determinato la scelta di effettuare
interventi di panializzazione del la superficie scolante e della rete fegnaria, l'area individuata come
non soggetta alle disposizioni della direttiva, viene esclusa dal computo del volume di acque di
prima pioggia, se dotata di proprie canaliuazioni di raccolta delle acque meteoriche indipendenti e
separate da quelle a sewizio della restante superficie scolante.
Una ulteriore riduzione dei volumi puo essere conseguita operando interventi di raccolta separata
delle acque meteoriche non contaminate dei tetti. tettoie e simili con loro recapito nella rete delle
acque di seconda pioggia o sul suolo o negli strati supediciali del sottosuolo. L'esclusione di tali
superfici coperte dai dettami delle OGR 286105 e DGR 1860106, deve essere attentamente
valutata in base all'attivita svolta dail'azienda.
C) Esclusione delle superfici scoperte impermeabili soggette alle disposizioni della direttiva
.
Qualora il titolare dell'insediamentdstabilimento presenti all'Autorità competente un piano di
gestione dalle aree impermeabili scoperte soggette al deposito di materiali, con 1
i quale sia
documentato che nel corso dello svolgimento delle normali attività non possono derivare pericoli di
contaminazione delle relative superfici scolanti
tali da provocare l'inquinamento dette
acque di
prima pioggia, dette superfici possano essere escluse dalle disposizioni della direttiva. Il predetto
piano conterrà una dettagliata descrizione delle niodalità organiuativo-gestionali e degli
accorgimenti tecnici o strutturali predisposti o che si intendono predisporre per cvitare la
contaminazione delle acque di prima pioggia.
L'Autorità competente, pub comunque prescrivere periodiche verifiche volte ad accertare chs le
condizioni di cui sopra siano r'ispettate.
dovranno presentare. così corno previsto dal D L g s n.152~06,dorrianda di rinnovo 1 anno pr~ma
I
della scadenza, fermo restando che i'autorizzazione rimane valida fino atla sua naturale scadenza.
COMPETENZE PER IL RILASCIO DELLE AUTORIZZAZIONI ALLO SCARICO
La richiesta è formulata al Comune nel caso in cui le acque di prima pioggia e reflue di
dilavarnento siano scaricate in rete fognaria.
La richiesta & formulata al\a Provincia nel caso in cui le acque di prima pioggia e refliie di
dilavamerito siano scaricate in corpo idrico superficiale o sul suolo.
Casi particolari
La competenza e in capo al Comune nei casi in cui insediamentilstabitimenti destinati ad attività
commerciale o di produzione di beni, producano esclusivamente scarichi di acquc reflue
domestiche e che utilizzano la stessa condotta fognaria per lo scarico delle acque di prima pioggia
o delle acque reflue di dilavamento.
Nei progetti di adeguamento di insediamenti/stabilimenti destinati ad attività commerciale o di
produzione di beni che producono esclusivamente scarichi di acque reftuc domestiche, l'indirizzo
è quello di riunire le condotte di scarico (domestiche e di prima pioggia o reflue di dilavamento),
per agevolare l'utente in modo che vi sia un unico ente che autorizza (Comune).
Nei casi di cui sopra dovranno essere previsti, prima dell'immissionenel corpo ncettore, due punti
intermedi di campionamento per singola tipologia di scarico (domestiche - prima pioggia o reffue di
dilavamento)
La competenza è in capo alla Provincia nei casi in cui insediamentilstabitimenti destinati ad attività
commerciale o di produzione di beni, producano acque reflue industriali e che utilizzano la
stessa condotta fognaria per lo scarico delle acque dl prima pioggia @lodelle acque reflue di
dilavamento e delle acque reflue domestiche con recapito in acque superficiali o sul suolo
Pubblica fognatura
I
-Acque l "pioggia/Acque refl ue di Dilavamento
-Comune
I
-Provincia
I
Acque di lopioggia elo Acque reflus di
dilavamento
deriva nti
da
insediamentilstabiiimenti destinati ad attività
commerciali o di produzione di beni che
producono esduslvamente scarichi di acque
reitue domestiche nel caso in cui la condotta di
scarico delle acque reflue domestiche venga
utilizzata per lo scarico delle acque di prima
pioggia
.-.
Utilizzo della stessa condotta per lo scarico delte
acque
reflue
industriali,
acque
reflue
I domestiche, acque di lopioggia eio acque reflue
Comune
Provincia
J
'i
ad auforizzazione allo scarico
(
(es.coperture fabbricati, aree verdi ecc.)
I
.
-,
1
Valori limite di emissione degli scarichi
rpubblica fognatura
1 Acque
l'pioggia
I
l
I
Pararnetrispeclfici di
I
cui alta Tabella
1
"Scarichi industriali"
I
dei singoli
superficiali
/ Parameìrispecificldi ( Parametrispecificidi I
1
1
1 Regolamenti di
1 Fognatura Comunali * 1
1
cui alla Tab 3
cui alla Tab a
allegato 5 parte terza allegato 5 parte terza
1
DLgs 152/06 (Scarico
in acque superficia/i)
**'
I
1
Non soggette ai rispetto dei limiti
I
Parametri specifici di
Acque reflue di
cui alla Tabella
"Scarichi industriali"
dei singoli
Tab 3 allegato 5
l
1
Tab 4 allegato 5
parte terza DLgs
parte terza DLgs
1524% @carico in acque
152/06
Regolamenti di
1
I
I
DLgs 15YO6
I
Acque 2" Pioggia
1
Non soggette al rispetto dei limiti
pulite (coperture
4
fabbricati, aree
verdi ecc.1
I
* ,E' in corso di valMadone il nuovo Regolamento degll scarichi in Rete Fognaria Pubblica ATO, che
I
unifomrà sul territorio provinciale i valori limite di emissione degll scarichi che recapitano nelle retl fognarie
pubbliche. La tabella che attualmente b in corsa di valutazione è simile alla Tabella 3-allegato5 parte terza DLgs
n.t 52106 (scarichi in rete fognaria) .
**Solidi CospeQ Totali, COD e ldrocarburi totali ed eventuali altrl parametri ritenuti signiticativi.
RIUTILIZZO*DELLEACQUE METEORICHE D1 DILAVAMENTO
Deve essere incentivato il riutiliuo delle acque di prima pioggia e reflue di dilavamento
derivanti dall'insediamento. Tale riutiliuo all'interno del ciclo produttivo non è soggetto alla
disposizioni di cui al Decreto n. 18512003 e detta possibilità deve essere valutata sia in relazione
alle caratteristiche chimico - fisiche e biologiche che sono richieste per gli usi previsti, sia alla
tipologia di trattamenti da effettuare.
In linea generale possono essere previsti i seguenti riutiliui:
- come acqua antincendio, di processo, di lavaggio e per cicli termici dei processi industriali (ad
esclusione degli usi che ne comportano un contatto con prodotti alimentari);
- come fluido per il trasporto idraulico, il trattamento dei fumi, il controtlo delle polveri, il lavaggio di
m e u i meccanici o di trasporto.
Oovrà essere implementato l'attivazione di un impianto di riutiliuo delle acque meteoriche di
dilavamento non contaminate, quali di acque di seconda pioggia e pluviali derivanti dai tetti.
>
installazione di vasche di prirna pioggia nella rete fognaria dove confluiscono le acque
meteoriche di dilavamento della zona ove avviene la riduzione volurnetrica dei rnezzi e delle
zone dove sono depositati i vcicoli trattati, prevedendo la successiva sedimentazione e
disoleazione delle acque di prima pioggia. A valle di tali sistemi di trattamento, prima dello
scarico nel corpo ricettore, dovrà essere previsto il pozzetto ufficiale di prelevamento. A monte
della vasca di prima pioggia deve essere previsto il deviatore di flusso per te acque di seconda
pioggia. che unitamente alle acque meteoriche delle aree di transito e dalle coperture dei
fabbricati, convoglieranno direttamente nel ricettore finale. Lo scarico delle acque di prima
pioggia dovrà essere conforme ai vatori limite di emissione previsti per singolo corpo ricettore,
relativamente ai parametri: Solidi Sospesi Totali, COD e Idrricarburi totali ed altri eventuali
parametri ritenuti significativi;
2 trattamento depurativo in continuo delle acque meteoriche di dilavamento provenienti dalla
zona di deposito dei veicoli fuori uso prima del
trattamento. Queste acque sono classificate
acque reflue di dilavamento. A valle del sistema di trattamento dovrà essere previsto il pozzetto
ufficiale di prelevamento prima dello scarico nel corpo ricettore, Lo scarico delle acque reflue dì
dilavamento dovrà essere conforme ai valori limite di emissione previsti per singolo corpo
ricettore.
Rottamai
Se gli insediamenfi sono sprowisti di rete fognaria, casi come previsto al punto 8.1.2 della DGR
286105, in sede di presentazione del progetto di adeguamento, la stessa progeftazione dovra
tenere conto della realizzazione della rete fognaria in relazione alle aree soggette a
contaminazione.
Lo scarico è classificato acque reflue di dilavamento.
Per tali attività, in considerazione del fatto che i materiali stoccati sono separati esclusivamente in
base alla loro classificazione commerciale e per lo piii privi di qualsiasi tipo di protezione, deve
essere previsto il trattamento in continuo delle acque reflue di dilavamento (disoleazione e
sedirnentazione).
A
valle dei sistemi di trattamento dovrà essere previsto il porretto ufficiale di prelevamento prima
dello scarico nel corpo ficettore. Lo scarico delle acque reflue di dilavamento dovra essere
conforme ai valori limite di emissione previsti per singolo corpo ricettore.
Depositi di materiali inerti (sabbia-ghiaia-argilla)
Per tali attivitA, in considerazione che i materiali sono depositati all'esterno e per lo più privi di
qualsiasi tipo di protezione, deve essere previsto il tratiarnento in continuo delle acque meteoriche
di dilavamento (sedimentazione).
Lo scarico è classificato acque reflue di dilavamento
A valle del sistema di trattamento dovra essere previsto il pozzetto ufficiale di
prelevamento prima
dello scarico nel corpo ricettore. Lo scarico delle acque reflue di dilavamento dovra essere
conforme ai valori limite di ernissiutie previsri per singolo corpo ricettore.
ccpsrture dei fabbricati, convoglieranno direttamente nel ricettore finale. Lo scarico delle acque di
prima pioggia dovrà essere conforme ai valori limite di emissione previsti per singolo corpo
ricettore, relativamente ai parametri: Solidi Sospesi Totali, COD e Idrocarburi totali ed altri
eventuali parametri ritenuti sign~ficativi;
Altre attività soggette agli adempimenti della DGR286105 e 1860106
Al fine di valutare la tipologia di acque meteoriche di dilavamento e i1 sistema di trattamento più
appropriato, la ditta dovra eseguire uno studio per la caratterizzazione dei propri reflui, effettuando
per ogni evento meteorico, dei campionamenti in tempi diversi, sulle acque meteoriche di
dilavamento prima dello scarico nel corpo ricettore e precisamente durante l'evento piovoso entro i
primi 15 minuti, dopo i i 5 minuti e dopo 30 minuti. I campionamenti andranno eseguiti su almeno
tre eventi
meteorici distinti ed i parametri analitici da ricercare sono da individuare in base alle
attività svolte sulle aree scoperte. E' opportuno che lo studio sia concordato con ARPA Sezione
Provinciale di Ravenna.
Si allegano gli schemi esplicativi sulla realizzazione delle reti fognarie interne distinte per tipologia
di refluo (domestico-industriale-prima pioggia-reflue di dilavamento), recapito, con evidenziate le
competenze per il riiascia dell'autorizzazione allo scarico.
Fly UP