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"Evade" per comprare il giornale: arrestato
SABATO 18 APRILE LEGNANO 2015 37 Brucia una casa, paura a Garbatola Incendio ieri mattina attorno alle 8 in via XX Settembre: nessun ferito. La causa un corto circuito NERVIANO - Ad appena cinque giorni dal tragico rogo di Cerro Maggiore, dove hanno perso la vita le anziane sorelle Carla e Maria Agrati, le fiamme sono tornate a far paura. Un incendio, fortunatamente senza vittime né feriti, ha colpito ieri la frazione nervianese di Garbatola dove un’abitazione privata è stata devastata dal fuoco. Tutto è avvenuto poco prima delle 8 in un caseggiato affacciato su via XX Settembre poco dopo l’incrocio con via Sauro, alle porte del paesino. Le fiamme hanno distrutto un appartamento disposto su due piani e collegato da una rampa di scale. Al momento dell’incendio sembra che in casa non ci fosse nessuno. L’anziana che vi abita normalmente è infatti assente da alcuni giorni, mentre pare Lo stabile di via XX Settembre dove ieri mattina si è sviluppato l’incendio (Pubblifoto) che il nipote, che aveva dormito lì, fosse andato al lavoro circa un’ora prima. Sul posto è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco, allertati dai vici- ni. Le fiamme sono rimaste circoscritte a quella parte di caseggiato, senza toccare le altre abitazioni, e senza arrivare al tetto. Sono stati comunque momen- ti di paura per i vicini, tanto che il calore non consentiva nemmeno di avvicinarsi. Le cause sarebbero da attribuire a un corto circuito. I danni, ancora da quantificare, sono comunque ingenti. Il fumo e le fiamme, curiosamente, hanno risparmiato una statua dipinta del Cristo che si trova in una nicchia, nella parte alta dell’edificio. Vista l’ora del mattino in cui si è verificato l’episodio, non sono mancati disagi per gli automobilisti in ingresso nel centro della frazione. Via XX Settembre, infatti, congiunge il Sempione a Garbatola. La dinamica ricorda proprio quanto accaduto nella vicina Cerro nella notte tra domenica e lunedì. In quel caso l’incendio è scoppiato in piena notte, quando nell’appartamento di via Roma si trovavano tre persone. Due di esse, appunto le sfortunate sorelle Agrati, hanno perso la vita mentre il fratello Giuseppe è riuscito a fuggire. Stefano Vietta "Evade" per comprare il giornale: arrestato NERVIANO - “Evade” dai domiciliari per andare a prendere il giornale e finisce dritto in carcere. Una notizia (risale a qualche settimana fa…) apparentemente come tante. Se non fosse che l’evaso è Cesare Rossi, classe 1936, calabrese di Tropea, residente da una vita a Nerviano, condannato a 10 anni e 10 mesi di reclusione (poi ridotti a nove anni in appello) per concorso in BILANCIO PARTECIPATIVO «Grazie a quanti hanno votato» LEGNANO - «Un sentito ringraziamento ai 1316 legnanesi che hanno scelto di prendere parte alla votazione di domenica concludendo il percorso del Bilancio partecipativo 2015. Un percorso articolato promosso dalla giuntae reso possibile grazie al lavoro delle consulte territoriali. A loro e ai cittadini che hanno presentato le proprie idee con entusiasmo va la riconoscenza per il contributo portato a questo processo di trasparenza, partecipazione e condivisione». E’ quanto affermano in una nota Insieme per Legnano, Italia dei Valori, Partito Democratico e ri-Legnano, le quattro forze politiche che sostengono la giunta Centinaio. «E’ motivo di orgoglio per la maggioranza sottolineano inoltre i quattro gruppi - portare a termine un impegno assunto a suo tempo con i cittadini, specie perché l’iniziativa arriva in un momento di grande difficoltà per gli enti locali». E ora si guarda già al bilancio partecipativo 2016. associazione di stampo mafioso nel filone ordinario del processo legato a doppio filo all’operazione “Infinito”, che ha accertato l'infiltrazione della mafia calabrese nell’Italia settentrionale e, in particolare, in Lombardia. Carte processuali alla mano, Rossi avrebbe avuto un ruolo di spicco nella cosca di Rho e sarebbe stato in contatto con altri importanti esponenti della ‘ndran- gheta come il boss legnanese Vincenzo Rispoli e Carmelo Novella, ovvero colui che pagò con la vita il tentativo di emancipare le cosche lombarde dalle influenze della casa madre calabrese. Di più: avrebbe partecipato alle più importanti riunioni di ‘ndrangheta a livello locale, nonché avrebbe messo a disposizione un magazzino della cooperativa edile riconducibile alla sua fa- miglia per una cerimonia di concessione di doti ad alcuni “picciotti” e per un pranzo con tutti i big delle ‘ndrine di Milano e hinterland. Recluso ora, nonostante l’età (l’anno prossimo festeggerà gli 80 anni), nel carcere di Torino, si è visto respingere due istanze di scarcerazione dal Tribunale del Riesame di Milano. Lu. Tes. DOPO IL ROGO Tragedia delle sorelle Agrati Le fiamme alimentate dal gas CERRO MAGGIORE - Scivolerà molto probabilmente alla prossima settimana il funerale di Carla e Maria Agrati, le due sorelle di 70 e 68 anni, scomparse nell’incendio divampato pochi giorni fa in una palazzina di via Roma nel pieno centro storico di Cerro Maggiore. Prima del nulla ostaalla cerimonia funebre si attendono le conclusioni delle indagini sul tragico rogo nel quale hanno perso la vita le due donne: in base a una prima ricostruzione, parrebbe che le fiamme siano divampate all’ingresso dell’abitazione, nei pressi di un contatore del gas sul quale era stato montato un apparecchio elettronico per monitorare eventuali fughe. Una della ipotesi è che un principio d’incendio generato da un cortocircuito possa aver danneggiato anche il contatore, provocando la fuga di gas che ha permesso all’incendio di divampare a una velocità tale che non era possibile arginarlo. Le vittime erano due persone colte e molto attive. Carla era una ex insegnante del Liceo Galileo Galilei di Legnano, e nei giorni scorsi è stata ricordata da studenti e professori in una commovente veglia di preghiera, mentre Maria lavorava per la casa editrice Mondadori, per la quale aveva realizzato alcune traduzioni di testi storici. Tra l’altro, proprio in questi giorni, si è appreso che Carla Agrati, anch’essa esperta di storia, avrebbe dovuto partecipare come relatrice all’incontro pubblico del 22 maggio “100 anni dalla grande guerra” in programma alla Fondazione Museo Musazzi di Parabiago, una delle iniziative legate alla rassegna di musica e teatro “Donne in Canto”, che prenderà il via il 26 aprile con un concerto della celebre cantante Mietta. Il tragico incendio, avvenuto nella notte di lunedì scorso, lascerà evidentemente anche un grande vuoto nella vita culturale non solo di Cerro, ma di tutto l’Altomilanese. S.Vie. Gli studenti del Dell’Acqua omaggiano l’Unità d’Italia Martedì sera concerto alla sala Ratti con brani di opera lirica LEGNANO - Quale vessillo migliore se non il bel canto italiano per celebrare la festa dell’unità nazionale? Per festeggiare la ricorrenza, martedì 21 l’istituto scolastico legnanese “Carlo D’Acqua” proporrà infatti alla sala Ratti di corso Magenta un concerto dedicato proprio alla festa dell’Italia. Le note di alcune celebri arie d’opera saranno protagoniste assolute nel programma del concerto, intitolato significativamente "Italia mia, Bianco, Rossini, Verdi", che vedrà impegnata la scuola superiore in una serata musicale e teatrale organizzata grazie al coordinamento fra comune di Legnano e docenti e studenti dello stesso istituto. Il prima linea nel progetto il professore di lettere Gianluca Cellai, che sul palco salirà anche nelle vesti di baritono rossiniano, e la professoressa Marcella Abate, regista. Ma i veri protagonisti della serata saranno i ragazzi, gli studenti delle classi del diurno e del serale che si sono riuniti nel gruppo del laboratorio teatrale della scuola svolgendo diverse prove. Uno degli studenti, Santo Nicotra, si esibirà anche come tenore nelle celebre aria tratta dal Rigoletto di Giuseppe Verdi “La donna è mobile”, mentre il soprano Yoko Takada canterà brani verdini altrettanto noti come “La Vergine degli angeli”, “O patria mia” e “Va pensiero”. I brani saranno accompagnamenti dal pianoforte, dal violoncello e dal flauto traverso. L’ingresso, previsto per le 20.30, è libero. Sofia Rossi I ragazzi che martedì saranno protagonisti della serata musical-teatrale (Pubblifoto) Palio, sfila la reggenza del Corvo La reggenza della contrada Sant’Erasmo (foto Redazione) LEGNANO - Il Corvo vola in alto, forte della sua vittoria nel Palio 2014, festeggiando la reggenza rinnovata nelle figure del capitano Francesco Rimoldi e del gran priore Gian Piero Edilio Testa: sabato scorso partendo dal maniero di via Milano e sfilando in un corteo aperto dai musici e dai bimbi di contrada in abiti biancoazzurri, capitano gran priore e castellana (Barbara Merlo al suo secondo anno di reggenza) hanno raggiunto la vicina chiesa dedicata a Sant’Erasmo per la cerimonia della Promessa durante, accompagnati dalla gran dama Silvana Cattaneo De Risi. Assenti alla cerimonia tuttavia il capitano e il gran priore uscenti, ovvero Francesco Tajana e Mario Almici, che non hanno così fisicamente passato il mantello ai successori. Al termine della cerimonia, nel giardino della Fondazione Sant’Erasmo, i reggenti hanno salutato le contrade ospiti e le autorità del Palio. E proprio dal cavaliere del Carroccio, Mino Colombo, è scaturito il programma, in anteprima, delle manifestazioni per il 2015: argomento forse un po’ fuori tema, ma che ha avuto probabilmente lo scopo di rispondere alle polemiche suscitate in queste settimane da alcuni uomini di Palio circa il ruolo da protagonisti o meno delle contrade e del Collegio dei Capitani. Il gran priore Testa ha a sua volta sottolineato l’importanza delle contrade e della storia del Palio per la città e per il territorio. Mentre il sindaco Alberto Centinaio a voluto ricordare l’unità di intenti con la quale si deve procedere per il bene della manifestazione e della città. Il premio Corvo d’Oro quest’anno è stato conferito a Franco Gavosto, gran priore vincente nel 1998. Insomma, quest’anno ogni investitura sembra essere diventata occasione per puntualizzare, chiarire, riannodare dialoghi, rimediare a strappi. Non si può infatti dire che il mondo del Palio stia vivendo un 2015 particolarmente sereno. Dubbi, interrogativi sul futuro si alternano ad attacchi più o meno forti dalle varie parti. Così non resta che attendere questo pomeriggio per la prossima cerimonia paliesca e l’investitura della reggenza di San Domenico alle 18. Ieri sera invece alle 21 nella chiesa di contrada si è tenuto il concerto in onore della Croce di Ariberto da Intimiano, evento culturale organizzato dalla contrada, in collaborazione con il coro Amadeus e con il patrocinio e sostegno della Fondazione Ticino-Olona. Elena Casero