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“AmA e dillo con lA vitA” - Diocesi di Sulmona

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“AmA e dillo con lA vitA” - Diocesi di Sulmona
Anno V n. 6-7 Giugno-Luglio 2012
Editoriale
“Poste Italiane S.P.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 2° e 3°, Roma aut. n.160/2008”
Padre Angelo Vescovo
“Ama e dillo con la vita”
Giornata dei Ministranti Andrea D’Aurelio
Tempo di mietitura
P
ercorrendo il territorio della diocesi, per gli impegni pastorali nelle
diverse comunità parrocchiali, ho
goduto nel vedere i pochi campi di
grano biondeggiare e qualche mietitrebbia al
lavoro per il raccolto.
Sono macchine con una tecnologia sorprendente. Separano subito la paglia, il grano, le
altre sementi. Al vedere il campo, qualche
giorno prima, era tutto un insieme: grano e
zizzania. Poi la mietitura e la separazione:
il grano nel granaio, la zizzania buttata via
perché non serve. Ho ricordato le parole di
Gesù: “Lasciate che l’una e l’altra crescano
insieme fino alla mietitura” (Cfr Mt 13,30).
La Chiesa è come un campo in cui convivono grano e zizzania. A volte sembra di vedere solo molta zizzania: le fragilità umane, le
debolezze, il peccato. Il Signore è paziente e
lascia maturare il campo fino al raccolto. Sarà
lui a separare. Non tocca a noi giudicare, solo
al Signore, lui alla fine separerà.
In questo tempo è bene chiedersi: che pianta
sono nel campo del Signore? Con quale fede
aspetto la sua venuta?
Ci stiamo preparando a vivere l’anno della
fede, che avrà inizio l’11 ottobre 2012. Facciamo nostre le parole del Papa: “La porta della fede che introduce alla vita di comunione
con Dio e permette l’ingresso nella Chiesa è
sempre aperta per noi” (PF, 1).
Venendo due anni fa a Sulmona, nella storica Visita Pastorale, il Papa ebbe a dire: “La
gente di questa vostra terra, in passato, non
aveva molti mezzi per studiare e nemmeno
per affermarsi nella società, ma possedeva
ciò che rende veramente ricco un uomo e una
donna: la fede e i valori morali. E’ questo che
costituisce le persone e la convivenza civile”.
(Discorso del Papa ai giovani in Cattedrale, 4
luglio 2010).
Lasciamo biondeggiare, nella nostra vita,
spighe mature e dorate di fede, lasciamoci
guidare dalla Parola di Dio, dalla forza dei
sacramenti, dalla bellezza di una vita vissuta
nella fede pura, semplice, profonda e autentica per un nuovo umanesimo.
In questo tempo teniamo fisso lo sguardo su
Gesù Cristo, «Colui che dà origine alla fede e
la porta a compimento» (Eb 12,2): in lui trova
pienezza ogni travaglio ed anelito del cuore
umano. La mietitura è già iniziata, che il Signore non ci trovi inutile “zizzania”.
L
unedì 25 giugno 2012 si
è tenuto il secondo dei
quattro eventi commemorativi della visita pastorale del
Santo Padre Benedetto XVI a
Sulmona. Centinaia di ragazzi e
ragazze della nostra diocesi, solitamente impegnati nel servizio
all’altare, si sono dati appuntamento per celebrare, in spirito
di festa e allegria, la Giornata
dei Ministranti; giunta quest’anno alla terza edizione. L’incontro è stato preparato con notevole dedizione e con dovizia di
particolari da don Luigi Ferrari,
direttore dell’Ufficio diocesano
dei Ministranti. La giornata è incominciata alle ore dieci quando
i giovani chierichetti, accompagnati dai rispettivi parroci e dai
propri catechisti, hanno raggiunto il cortile dell’Episcopio.
segue pag. 2
2°Incontro estivo diocesano delle famiglie
a pag.3
Benedetta la
Casa Famiglia
a Pacentro
La Chiesa diocesana
solidale con i
fratelli dell’Emilia
a pag. 4
a pag. 5
Omelia del Cardinale Paul Poupard
nella Cattadrale di
Sulmona
a pag. 7
2
Ad accoglierli a braccia
aperte il nostro Vescovo,
mons. Angelo Spina, che
ha vissuto ogni momento di questa meravigliosa
giornata, cosi come solo un
vero pastore sa fare. Dopo
i saluti di benvenuto, alcuni giovani dell’Azione
Cattolica, attraverso canti,
balli e simpatiche attività,
hanno animato il primo
momento dell’evento; favorendo l’incontro e la conoscenza fra i partecipanti. Fra un bans e l’altro, nel
frattempo, la folla cresce.
A riempire il cortile del Palazzo Vescovile ci pensano
numerosi giovani e ragazzi salesiani, convenuti appositamente per la circostanza, pronti ad arricchire
con il loro carisma la gioia
e la festa. Alle ore undici
termina il primo momento
con un tripudio di allegria.
Piovono dal cielo numerosi coriandoli che formano nell’estetica e nel cuore un connubio di bellezza.
Una coreografia spettacolare che lascia tutti a bocca aperta, specialmente i
bambini che, stupiti e ammirati, guardano il cielo con affetto e predilezione.
E’ proprio dall’Alto, da Dio, che l’uomo riceve tutti i suoi benefici. Ottiene
il necessario per la propria vita umana e spirituale. Sono piccoli segni, come
quei coriandoli, che riempiono in ogni caso la nostra vita di stupore e felicità. Con questa scena memorabile termina la prima tappa della giornata. A
questo punto, i numerosi partecipanti, formano un corteo che si snoda proprio dall’Episcopio e arriva nella Chiesa di Santa Chiara, laddove ormai da
un anno è collocato il Museo che racchiude ogni frammento di quel 4 luglio
2010. Dopo una breve spiegazione del nostro Vescovo, i giovani ministranti
divisi in gruppi, visitano il Museo e con i loro occhi hanno modo di ammirare
ogni singolo ricordo della visita del Santo Padre. In questo modo anche i più
piccoli possono comprendere come la visita del Papa è stato un evento di grazia luminosa e di indicibile bellezza. Si sentono difatti parte di una storia che
i nostri successori sicuramente rievocheranno. All’uscita del museo, mentre
Giugno-Luglio 2012
l’orologio segna le ore dodici, si avvertono le prime
stanchezze per il caldo e
per la fame, che comincia
a farsi sentire. Prima del
pranzo in ogni caso, il terzo momento della giornata
coincide con la celebrazione dell’Eucarestia, che il
nostro Vescovo ha presieduto nella Chiesa di Santa
Maria della Tomba. Durante l’omelia il Vescovo
ha ricordato l’importanza
di un servizio pronto e
gioioso.
Commentando
l’episodio evangelico della
moltiplicazione dei pani,
ha spiegato come Dio è in
grado di compiere meraviglie con le nostre fragilità.
Ha perciò invitato i ragazzi a fidarsi di Gesù che ci
ama e ci vuole bene in ogni
momento. Per questi motivi, al termine della Santa
Messa, ha fatto dono ai
presenti di un braccialetto
che racchiude il motto della giornata. “Ama e dillo con la vita”. Non è un
semplice slogan, ma è un impegno! Recepito l’omaggio, i ragazzi, a questo
punto, lasciano la Chiesa per darsi completamente al ristoro. Nel pomeriggio, l’ultima tappa della giornata, la Gioventù Salesiana prosegue l’animazione della festa con attività piacevoli e molto interessanti. Tutti i bambini
sono divisi per squadre e con allegria e semplicità misurano le proprie abilità. A fine giornata poi, una sorpresa inaudita! Dodici giovani reggono un
cartellone con la scritta: “Tanti auguri” che consegnano al proprio Vescovo.
Si legge anche un ulteriore augurio: “Ama la vita e fallo col cuore”. E’ la risposta dei partecipanti per la presenza sempre premurosa del nostro pastore.
Un omaggio che arriva dopo cinque anni di ministero episcopale che mons.
Spina ha zelantemente impiegato nella nostra Chiesa locale. E’ un gesto sincero e riconoscente che compendia una giornata stupenda, colma di ricordi e
di emozioni. Tutti i ragazzi infatti rientrano in famiglia soddisfatti e contenti.
Abbiamo visto un volto diverso della Chiesa. Un volto pulito, splendido e
raggiante. Un volto che ci auguriamo di conservare anche per il futuro.
Comunicato stampa della Conferenza Episcopale Abruzzese-Molisana (CEAM) del 20 giugno 2012
Gli Arcivescovi e Vescovi della CEAM si sono riuniti il 20 giugno a Chieti
nei locali CEAM, per discutere il seguente ordine del giorno: comunicazioni del Presidente CEI. Convegno Regionale. Individuazione futuri superiori
del Seminario. Seminario Regionale. Varie ed eventuali.
• Sono stati messi in evidenza due prossimi appuntamenti all’interno della
Regione ecclesiastica Abruzzo-Molise: l’incontro regionale dei presbiteri a
Sulmona il 2 ottobre p.v. e il Convegno regionale delle Aggregazioni Laicali
sul tema: “Il Concilio Vaticano II, memoria e profezia nella vita delle Aggregazioni Laicali” che si terrà a Termoli il 20 ottobre p.v.
• L’Incontro della Pastorale Familiare Regionale si terrà a Campitello Matese
(CB) dal 31 agosto al 2 settembre p.v.
• I Vescovi hanno affrontato il tema di un Convegno Regionale su come è
stato recepito e attuato il Concilio Vaticano II nelle chiese dell’Abruzzo e del
Molise. Nel prossimo incontro CEAM, si deciderà se tenerlo prima di quello
proposto dalla CEI nel 2015 elaborando le linee guida.
• Sulla individuazione dei futuri superiori del Seminario Regionale si è molto
discusso sui profili che dovrebbero avere i futuri superiori ed educatori, visto
il compito delicato e impegnativo a cui vengono chiamati.
• Il Rettore del Semianrio Regionale, Mons. Gino Cilli, ha riferito sulla vita
del Seminario che scorre in modo sereno e costruttivo. Ha messo in evidenza
le qualità e le capacità delle nuove generazioni, ma anche le potenziali fragilità e il delicato compito educativo. I Vescovi hanno ringraziato il Rettore e
tutti gli educatori del Seminario per il lavoro che con dedizione e abnegazione hanno svolto durante l’anno.
+Angelo Spina
Segretario CEAM
SulmonaValva
Diocesi
3
Cosa deve fare oggi la famiglia? Una “nuova evangelizzazione”!
Paola e Paolo Carrozza
P
roprio su questo argomento si è tenuto a
Campo di Giove, dopo il successo dello
scorso anno, il “ 2° incontro estivo diocesano
delle famiglie” presso la bella ed ospitale struttura dell’Oasi di San Francesco. Dal 22 al 24 giugno
circa 80 famiglie si sono riunite, in un clima di solidale attenzione, per soffermarsi e riflettere su un
tema urgentemente prioritario “La famiglia educa
alla fede”. Relatore, in tutte e tre le giornate, Mons.
Antonio Di Lorenzo. L’incontro, curato dall’ufficio
diocesano della pastorale familiare, ha visto la presenza attiva di S.E. Mons. Angelo Spina, vescovo
della diocesi di Sulmona e Valva, di Don Gilberto
Uscategui, dei coniugi Pietro e Cettina Ciccarelli
e di diversi sacerdoti della diocesi. Le giornate si
sono snodate secondo ritmi precisi che hanno alternato a momenti di formazione ed informazione
momenti di convivialità e di festa. Il tutto in quel
clima particolarmente lieto e sereno che solo la
presenza, nello stesso contesto, dei vari membri
della famiglia riuniti insieme può creare.
Di cosa si è parlato a Campo di Giove? Della famiglia, quella famiglia “sulla quale si gioca il futuro
dell’umanità” (Giovanni Paolo II). Il tema specifico
“la famiglia educa alla fede” è stato magistralmente affrontato con didattica chiara e vivace dal poliedrico Mons. Di Lorenzo che, oltre che eccellente
relatore, si è rivelato anche gradevole interprete e
allegro musicista. Nella prima giornata Mons. Antonio Di Lorenzo si è soffermato sul concetto di
“famiglia” per passare poi, nella seconda giornata,
a quello dell”educazione” e terminare, domenica
24 giugno, con una analitica ed attraente dissertazione sulla “fede”. “La famiglia educa alla fede”.
Il messaggio forte che resta da queste tre giornate è che in famiglia, nella società, nell’educazione, nella comunicazione, nell’adesione alla fede,
nell’accettazione dei contenuti di fede, l’individuo
deve mettere al centro il cuore. Le regole imposte,
in famiglia come nel sociale, durano poco: si deve
sollecitare una adesione libera e convinta ad esse.
No al legalismo ed al moralismo della domenica:
la famiglia che vuole educare alla fede deve ricominciare da una “nuova evangelizzazione”. Ricominciare : questa è la parola d’ordine uscita fuori dal convegno. Oggi viviamo in un contesto nel
quale prevale una “cultura liquida”, una cultura
del frammento, con la massiccia affermazione di
uno schiacciante relativismo che ha generato individualismo estremo e pseudo-libertà, cioè libertà
intesa non come responsabilità nelle relazioni bensì come libertinaggio (“faccio come mi pare”!!!!).
In questo dominante individualismo dove impera l’Io, si spezzano i legami e l’uomo si ritrova
chiuso nella solitudine, rimaterializzando tutto.
Le relazioni diventano solo connessioni! Le nuove
generazioni vivono in un mondo in cui, paradossalmente, non esiste più la realtà ma diventa reale
ciò che si immagina, virtualmente. Si vive secondo
una lettura ipermaterialista del “carpe diem” e diventa difficilissimo ipotizzare il “per sempre”, la
fedeltà, la continuità. Stanno venendo meno le re-
lazioni (fra i coniugi, con i figli, con le altre famiglie
…): quanto è importante invece la famiglia! Quanto sono fondamentali la figura del padre e della
madre e le relazioni con loro e tra di loro così come
le relazioni con i nonni! Nella famiglia si dividono “lacrime e sospiri ma anche gioie e dolori”. E’
necessario, in questo scenario, ricominciare… e si
può e si deve ricominciare, in questa epoca di nuova evangelizzazione, seguendo un metodo nuovo,
il metodo che parte dall’affettività, dal cuore. La
famiglia allora, “agenzia periferica della Chiesa”,
si pone in posizione privilegiata per educare e per
educare alla fede. Quella famiglia che trova il suo
vero fondamento nella Trinità. Da un lato la Trinità, mistero della fede, Dio uno e trino dall’altro la
famiglia, luogo di “convivialità della differenze”:
persone unite ma distinte per cultura, sensibilità,
affettività… In un contesto di analfabetismo affettivo come quello in cui viviamo oggi, appare prioritario allora curare in primis la comunicazione,
re-imparare ad esprimere le emozioni ed i sentimenti, cercando di toccare il cuore degli interlocutori e non di imporre regole o principi. Solo così
la famiglia riscopre il suo ruolo di “nucleo generatore dell’umano”. Don A. Di Lorenzo nella sua
dissertazione cita i cardinali Bagnasco, Tettamanzi
e Ravasi, cita papa Paolo VI e papa Giovanni Paolo II, cita Camus, Mancuso ma anche Trilussa, De
Filippo, attinge a svariate citazioni bibliche senza
mai annoiare anzi catturando l’attenzione e l’interesse degli astanti. “Nella famiglia -conclude nella relazione del primo giorno- si deve far sì che la
persona si senta amata, al centro dell’attenzione,
mai strumentalizzata o esclusa”. Come educare
quindi? Costruendo un dialogo preventivo con i
giovani, con amorevolezza. Solo in questo modo
si crea terreno fertile per interventi educativi e
soprattutto per interventi educativi che muovano l’agire umano “verso orizzonti imprevedibili,
altri …. verso orizzonti di fede” (G. Martino). Va
riscoperto il metodo di Gesù. Gesù che va incontro
all’altro, che parla il linguaggio dell’interlocutore,
che procede per domande suscitando le risposte.
“Nell’educare bisogna essere sorridenti, sempre
attenti, ascoltatori. Ma soprattutto bisogna essere
disposti ad educare tutti i giorni: in un mondo che
appare aver dimenticato il “per sempre” bisogna
coltivare la perseveranza e la continuità.
La sfida di educare alla fede la famiglia può vincerla promuovendo l’educazione alle virtù a questo
“abito costante del buon agire” che si contrappone al vizio. Ed allora sarà necessario coltivare la
prudenza (riflettendo e trattando il prossimo “sine
ira ac studio”..senza rancori né adulazioni); la giustizia (cercando sempre di discernere dove sia la
ricchezza vera); la fortezza (cercando di resistere
a chi o a ciò che ti vuole uccidere); la temperanza
(stemperando o alleggerendo gli eccessi emotivi ).
Utilizzare in ambito educativo questo nuovo metodo del “ricominciare con amorevolezza educando
alla virtù” traccerà la strada per combattere il nichilismo ricordando però che la virtù non coinciderà
mai con l’adempimento di un dovere quanto con
la mozione intrinseca della persona, con la spinta
che nasce dalla parte più intima di essa. Poiché si
è consapevoli di quanto oggi il contesto educativo
sia cambiato occorre superare l’approccio educativo del passato, in cui tutto il sociale era cristiano: bisogna ricominciare per preparare il terreno,
preparare ad accogliere la grazia della fede. E non
limitarsi solo a proporre ma accompagnare, essere vicini, aiutare a rialzarsi dicendo chiaro e forte
ai giovani, con testimonianza concreta, che “solo
nella fede, nell’incontro con la persona di Gesù, si
può trovare la pace interiore”. Durante i tre giorni
dell’incontro, prezioso è stato l’apporto del vescovo di Sulmona-Valva, Mons. Angelo Spina, che ha
fortemente voluto il Convegno e che lo ha arricchito con le sue mirate introduzioni, le sue chiare
conclusioni nonché con la sua innegabile simpatia
comunicativa. A Campo di giove, fra quelle madri e quei padri gioiosamente attenti, fra quei figli
allegri ed esuberanti, nei momenti di studio ed in
quelli di convivialità, in ogni situazione si è respirata aria di felice fraternità ed autentica solidarietà.
A farla da padrone il sorriso! Non solo però il sorriso delle labbra: a Campo di Giove, al 2° incontro
estivo diocesano delle famiglie, ospite privilegiato
è stato il “sorriso del cuore”!!!!
4
Giugno-Luglio 2012
Benedetta la Casa Famiglia a Pacentro
A
Pacentro, Sabato 30 giugno è stata benedetta la Casa Famiglia Giovanni XXIII. Una storia che comincia da lontano. Adele e Sergio, genitori di tre figlie, si sentono chiamati ad aprire la loro famiglia e dare
famiglia a chi non ce l’ha. Accolgono così altri ragazzi e ragazze affidatigli
dalla Comunità Giovanni XXIII. Cercano poi una casa che possa accoglierli.
Tutto cammina sotto il segno della Provvidenza.
Finalmente sabato 30 giugno la Casa Famiglia viene benedetta dal Vescovo Mons. Spina, con la partecipazione del responsabile generale Giovanni
Paolo Ramonda, con persone venute da altre regioni e tante della diocesi di
Sulmona-Valva. Il forte caldo e la temperatura elevata non hanno impedito
lo svolgimento della celebrazione. Il primo momento, dopo l’accoglienza, è
stato quello della benedizione e la collocazione delle statue di Gesù, Maria e
Giuseppe, con un quadro del Volto Santo nella cappella della casa. E’ seguita
la celebrazione della S. Messa presieduta dal Vescovo e concelebrata da don
Filiberto, parroco di Pacentro, don Fabio, Vicario Foraneo, da don Palmiero,
direttore della Catritas Diocesana, don Stefano e don Gilberto, responsabile
della Pastorale Famigliare Diocesana. Sotto i gazebo la preghiera corale e
sentita si è elevata al cielo in ringraziamento di quanto il Signore sempre
opera. Al termine è stata benedetta una scritta in legno.
Sono seguiti i nutriti e significativi interventi di Sergio e Adele, di Giovanni
Paolo Ramonda e di altri della Comunità Giovanni XIII. E’ seguito un momento di convivialità.
Il Vescovo ha detto: “Ringraziamo Dio, per il dono di questa Casa famiglia,
che il Signore apra il cuore di altre coppie di sposi che sappiano accogliere
bambini e ragazzi che non hanno famiglia. Che la carità non trovi confini in
noi ma sia aperta e contagiosa per il bene verso i più piccoli e i più poveri, di
quelli che la società mette ai margini”.
L’Amore rende possibili tutte le cose
Q
uando sono giunta nella radura che ospita la “Casa Famiglia” che
il Signore ha affidato a Sergio e Adele, avevo ancora negli occhi e
nel cuore le immagini del film “Fuori (dal) gioco” che avevo visto il
giovedì precedente. Bello il film! Ma nel momento in cui è apparsa ai miei
occhi quella che per brevità chiamerò ”Casa”, ho avuto la netta sensazione
che si può essere, fuori dal “gioco” in molti modi. Fuori dal gioco, perché
non sai scommettere sull’Amore; fuori dal gioco perché non sai abbandonarti alla Sua Parola, alla Sua volontà; fuori dal gioco perché sei pieno di buon
senso, anzi di senso comune, comune , appunto, non originale , irripetibile,
autentico, come il Signore ti vuole. Il nostro Vescovo, con accanto numerosi
Ada Pensa
confratelli sacerdoti della Diocesi tra i quali il Direttore della Caritas Diocesana Don Palmiero Amatangelo, il responsabile dell’Equipe di Notre Dame
Don Fabio D’Alfonso, il Parroco della comunità di Pacentro Don Filiberto Eni
Mba’ Nchama e della comunità “Giovanni XXIII” ha benedetto, la “Casa”, le
immagini della Sacra Famiglia e del Crocifisso di Cristallo che sarebbero state
in seguito sistemate nella cappella posta al primo piano. E’ seguita la celebrazione della Santa Messa sotto dei gazebo e delle tende che la generosità degli
amici ha contribuito a fornire e a sistemare. Sotto il caldo sole, il nostro Pastore ha esordito: “Come ai tempi dell’esodo siamo sotto la ‘tenda’e alle tantissime persone presenti con il cuore ricco di gratitudine, ha detto: “Questa è
la casa del Signore, perché qui abita l’amore”. Qui abita Colui che guarisce,
risolleva, salva. E questa comunità presta le sue membra a Lui per risollevare l’uomo di oggi dalle cadute di sempre, causate dalla sua fragilità e dalla
solitudine. E alla fine, quasi rispondendo alla domanda nascosta nei cuori
dei molti presenti: come possiamo fare noi, come possiamo seguirli?, padre
Angelo ha concluso: “ciò che è impossibile all’uomo, è possibile a Dio”. Tra le
tante testimonianze ascoltate dopo la celebrazione della messa ricordo quella
di Don Filiberto, il parroco di Pacentro, che ci ha ricordato: il Signore chiede
ad ognuno di noi ciò che ha chiesto a Sergio e Adele, e noi siamo pronti a
rispondere? Si Signore. Questo ci chiedi. Ci chiedi di essere chiamati “matti”
perché tu rendi saggio ciò che stolto per il mondo. Matti si, matti d’amore per
i fratelli, matti d’amore per Te. Quando sono andata via ho chiesto il permesso di fare visita a Gesù Eucaristia che era stato riposto nella cappella. L’ho
ringraziato per tutto l’amore che sentivo intorno a me e perché tante volte mi
ha “risollevato” come recitava il salmo responsoriale nel corso della liturgia
della parola e solo uscendo ho notato l’iscrizione posta all’ingresso della cappella: “L’Amore rende possibili tutte le cose”.
Bisogna incontrare Te Signore… per incontrare i fratelli, bisogna incontrare
Te per riconoscerti nei loro volti, bisogna incontrare Te per riconoscerti in chi
è caduto. Tornerò in quella “CASA di PREGHIERA e di ACCOGLIENZA”, ci
tornerò, perché li abitano Sergio e Adele e la loro splendida famiglia, perché
li abita l’Amore.
SulmonaValva
Diocesi
5
La Chiesa diocesana solidale con i fratelli dell’Emilia
Francesca Orsatti
“Segno della solidarietà di tutta la Chiesa”. Così Benedetto XVI ha definito il suo
viaggio nei luoghi colpiti dal terremoto che da oltre un mese sta mettendo a dura
prova l’Emilia Romagna ed ha fatto sentire i suoi effetti anche in Veneto e in Lombardia. La Conferenza Episcopale Italiana ha destinato all’emergenza tre milioni
di euro ed ha indetto una Colletta nazionale, che si è tenuta domenica 10 giugno,
invitando ad un coinvolgimento solidale di tutte le comunità ecclesiali a sostegno
dell’impegno di Caritas Italiana, da subito accanto alle diocesi coinvolte.
In questa fase di emergenza Caritas Italiana, in attesa di poter definire l’importo
effettivo dei fondi raccolti che man mano vengono trasferiti, ha già provveduto nei
giorni scorsi ad anticipare 200.000 euro a ciascuna delle 7 diocesi colpite: Bologna,
Ferrara-Comacchio, Modena-Nonantola, Carpi, Reggio Emilia-Guastalla, AdriaRovigo, Mantova. Un secondo contributo in considerazione dei centri coinvolti, del
numero di sfollati e dei danni strutturali subiti da ogni diocesi è stato inviato per
valorizzare e rafforzare l’azione avviata fin dai primi giorni sul territorio. Complessivamente sale così a 3 milioni di euro il contributo finora messo a disposizione da
Caritas Italiana. In attesa di poter concordare con le diocesi stesse le modalità dei
successivi interventi per la ricostruzione del tessuto comunitario delle parrocchie,
le progettualità al momento riguardano in particolare il potenziamento dei servizi di ascolto, incontro, socializzazione, animazione delle comunità e la realizzazione di strutture per spazi di aggregazione. Naturalmente si sta provvedendo anche
all’aiuto nei Centri di accoglienza (tendopoli, scuole, palestre) in risposta ai bisogni
primari (generi alimentari, vestiario, letti, coperte, igienico-sanitari), come pure alla
cura e presa in carico di anziani, ammalati, disabili e minori, e all’assistenza nel
disbrigo delle pratiche amministrative. In Emilia è stato attivato un centro di coordinamento per consentire interventi adeguati e rispondenti ai bisogni e di effettivo
sostegno alle capacità operative delle Caritas in prima linea. Il tutto in stretto coordinamento con le diocesi e le delegazioni Caritas dell’Emilia Romagna e delle altre
regioni coinvolte. Entro fine mese verranno definite forme di gemellaggio anche per
attività di animazione estiva. Dopo la prima fase Caritas Italiana assicurerà, come
sempre, un affiancamento duraturo, nel medio e lungo termine, nel periodo più difficile della ricostruzione materiale e del tessuto sociale, con attenzione alla ricostruzione socio-economica, all’animazione e ai luoghi di aggregazione delle comunità.
Anche la nostra diocesi di Sulmona ha prontamente risposto alla richiesta di aiuto
pervenuta dagli amici dell’Emilia. Di seguito rendiamo pubblico il resoconto delle
somme raccolte che sono state versate a Caritas Italiana per gli interventi segnalati.
Vi preghiamo di segnalare eventuali anomalie nelle somme indicate.
Parrocchie di Sulmona
Chiesa Ss. Trinità
Cristo Re
Madonna Pellegrina
Maria Ausiliatrice
San Giuseppe (Marane-Sulmona)
San Francesco di Paola
San Francesco della Scarpa
San Giovanni da Capestrano
San Giovanni Evangelista
San Michele Arcangelo
San Panfilo V.
Santa Famiglia (Badia di Sulmona)
Santa Maria della Tomba
Sant'Agata V. M.
SS. Crocifisso
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
700,00
250,00
100,00
352,00
90,00
500,00
205,00
200,00
810,00
60,00
1.000,00
300,00
310,00
305,00
300,00
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
500,00
100,00
270,00
50,00
495,00
230,00
250,00
110,00
206,00
100,00
195,00
70,00
170,00
85,00
228,00
1.150,00
100,00
325,00
400,00
145,00
95,00
1.000,00
1.350,00
100,00
86,00
70,00
40,00
1.000,00
180,00
105,00
140,00
180,00
Bambini prima comunione Castel di Sangro
Rinnovamento nello spirito
Arciconfraternita Ss. Trinità Introdacqua
Confraternita Maria Ss. Addolorata Introdacqua
Comunità suore S. Antida Thouret
Singoli privati
€
€
€
€
€
€
260,00
200,00
150,00
150,00
50,00
250,00
TOTALE RACCOLTO
€€ 16.067,00
16067,00
Altre parrocchie della diocesi
Anversa degli Abruzzi
Bugnara
Bussi sul Tirino
Cansano
Castel di ieri
Castel di Sangro - Maria Assunta
Castel di Sangro - San Giov. Battista
Castel di Sangro - San Nicola
Castelvecchio Subequo
Castrovalva
Corfinio – San Alessandro papa I
Frattura
Gagliano Aterno
Gamberale
Goriano Sicoli
Introdacqua (comunità +coro parrocchiale)
Pacentro
Pescocostanzo
Pettorano sul Gizio
Pietransieri
Pizzoferrato San Domenico
Popoli San Lorenzo M.
Pratola Peligna
Rivisondoli
Rocca Pia
Roccacasale
San Benedetto in Perillis
Scanno
Scontrone
Secinaro
Villa Scontrone
Villalago
Altre offerte
Cocullo per l’Emilia
Non si tratta di un semplice slogan ma di una vera e propria catena di solidarietà
che ha coinvolto i cittadini di Cocullo, dopo il sisma che ha colpito la popolazione dell’Emilia Romagna fra i quali alcuni compaesani che vivono in quei luoghi.
L’amministrazione comunale si è fatta promotrice della raccolta fondi fra i cittadini. Con i fondi raccolti (€ 2.206,15) sono stati acquistati beni di prima necessità
e portati direttamente, da alcuni volontari del paese, nei luoghi colpiti dal sisma.
Un piccolo borgo che ha saputo testimoniare ancora una volta l’alto valore della
solidarietà.
6
Giugno-Luglio 2012
Secondo anniversario della v
“Le Basiliche Cattedrali di S. Panfilo e S. Pelino”
Nuova pubblicazione di Mons. Angelo Spina
N
ell’ambito delle celebrazioni per ricordare il 2° Anniversario della Visita Pastorale
di Papa Benedetto XVI nella Diocesi il 4
luglio 2010, mercoledì 27 giugno, nella Cattedrale
di S. Panfilo, è stato presentato il nuovo libro del
Vescovo Diocesano Mons. Angelo Spina “Le Basiliche Cattedrali di San Panfilo e San Pelino – Storia
della Diocesi di Sulmona-Valva, Vita di San Panfilo e di San Pelino, Cronotassi dei Vescovi”.
Tanti i partecipanti attenti e interessati agli interventi di Mons. Eulo Tarullo, del Prof. Pasquale Orsini e del Dott. Franco Cavallone che hanno avuto
il compito di presentare l’opera. Prezioso il libro
di Mons. Spina per la minuziosa descrizione di
quanto di artistico, architettonico, monumentale le
2 Cattedrali contengono e per le belle e numerose
foto che arricchiscono la pubblicazione. Degno di
nota è che l’attenzione del Vescovo si è concentrata
su ambedue le Cattedrali riunite così in un ideale
abbraccio di comunione e per le quali egli, nella
Introduzione, fa una vera e propria dichiarazione
d’amore quando scrive: “Sin dal primo momento
della mia venuta in questa antica e nobile Diocesi di Sulmona-Valva ho nutrito per esse unico e
identico amore. Le ho frequentate ogni volta che
ho potuto, vi ho celebrato i santi misteri, le ho fatte
oggetto delle mie più forti attenzioni, mai stancandomi di additare al popolo santo di Dio ambedue
come «Chiesa madre di tutte le Chiese»”.
Di libri sulle Cattedrali di questa nostra Diocesi, almeno quella di S. Panfilo a Sulmona, ne sono stati
pubblicati più di uno nel passato e tutti di pregio.
Erano però più che altro “Guide” per far conoscere, apprezzare ed esteticamente godere quanto di
bello in esse gelosamente conservato.
Anche questo di Mons. Spina, è una Guida, ma con
un elemento in più che mi pare di fondamentale
Eulo Tarullo
importanza. Egli ha soprattutto voluto far capire
cos’è una Cattedrale in una Chiesa Diocesana, quale il suo ruolo, quale la sua importanza con l’intento dichiarato di portare ogni appartenente a questa
porzione di popolo di Dio che è in Sulmona-Valva
ad amare la Chiesa Cattedrale, ambedue le Chiese
Cattedrali, che egli dichiara essere per sé “un dono
del Signore”.
Scrive infatti. “Nel mio cuore ho un desiderio,
quello di far sì che tutti crescano nell’amore alla
Chiesa Cattedrale e ancor più nell’amore al Signore Gesù e alla Chiesa sua sposa e nostra madre”.
Questo perché, come ha ben messo in luce mons.
Eulo Tarullo nel suo intervento, la Cattedrale è:
• Casa di preghiera, soprattutto liturgica, della
Comunità diocesana riunita col suo Vescovo;
• “Mistero” perché lì il Vescovo compie opere
salvifiche nell’esercizio del suo triplice munus:
profetico, sacerdotale e regale;
• Il cuore della Chiesa locale, la grande casa donata a tutti;
• La madre di tutte le Chiese della Diocesi, che
deve essere anche “bella, non però solo da ammirare o da conservare, quasi fosse un museo da custodire”.
Completano e rendono ancora più preziosa l’opera
il profilo storico della Diocesi dalle origini ad oggi,
le biografie dei Santi Patroni Panfilo e Pelino e la
Cronotassi dei Vescovi. Credo si debba essere grati
a Mons. Spina per questo dono che, senza dubbio,
ci porterà ad amare di più le nostre Cattedrali nelle
quali: “Quando il Vescovo … presiede, nella pienezza della sua autorità, alle riunioni della sua famiglia … si ha la più chiara manifestazione dell’intera concordia di menti e di volontà che regna fra
il gregge e il Suo Pastore”.
Il libro: “Le Basiliche Cattedrali di
San Panfilo e di San Pelino” è in vendita presso la Cattedrale di Sulmona,
la Cattedrale di Corfinio e la libreria
Celestino V , Vescovado – Sulmona.
Piazza Speranza,
un musical che parla di coraggio e di grandi ideali
I
l 15 giugno 2012 i giovani della vicaria di Chiaravalle hanno animato la nostra Piazza Garibaldi proponendoci il loro musical “Piazza
Speranza”, primo degli appuntamenti in occasione del secondo anniversario della visita di Papa
Benedetto XVI nella nostra diocesi. Nel saluto
iniziale il nostro Vescovo Angelo Spina ha ringraziato l’impresa Zappa, promotrice e finanziatrice
dell’evento
Questo progetto nasce nel 2008: un musical interamente scritto , ideato ed interpretato da giovani
e meno giovani con carismi diversi uniti dalla volontà di realizzare questo sogno. E’ una grande testimonianza di come i giovani siano ancora capaci
di sperare, desiderare e costruire, con sacrificio,
qualcosa in cui credere. Sono in grado di lavorare
fianco a fianco con gli adulti per essere protagonisti insieme nella costruzione del regno di Dio.
Protagonista è Padre Tobia, un sacerdote che sogna
un mondo diverso, guidato dalle buone relazioni e
dall’amore. Crea così una piccola isola felice chiamata “Piazza Speranza”. Saranno poi Tentazione
Simona D’Amore
e un gruppo di ragazzi ribelli, guidati da Tommaso, a far vacillare questa bella realtà. “Cosa posso
fare io? Io sono solo un prete” . Con queste parole
inizia a vacillare il senso della missione di Padre
Tobia, che si allontana dalla piazza.
Durante la sua assenza i ragazzi ribelli si confrontano con i ragazzi di Piazza Speranza e inizia anche una storia d’amore tra Tommaso e Gioia (una
delle ragazze della piazza). Intanto Padre Tobia incontra una Sceicco ed una prostituta pentita (madre di Tommaso) che lo riportano al suo sogno, risvegliano la sua coscienza che gli dirà “Non avere
paura”. Anche adesso che tutto sembra volgere al
meglio, Tentazione prova di nuovo a giocare le sue
carte…ma sarà la scelta di un Amore che si dona
totalmente a consolidare le certezze acquisite.
Bravissimi gli attori, i ballerini, i musicisti e chi
ha lavorato dietro le quinte. Un musical che emoziona. Ma più che un musical è un messaggio, è il
coraggio di affrontare sfide difficili per la realizzazione di grandi ideali!
Emozionato, a conclusione il Vescovo ha fatto i
complimenti a tutti quanti hanno contribuito a
questo progetto. Ed ha invitato tutti allo spettacolo
pirotecnico che ha concluso la serata.
Personalmente la serata mi ha lasciato un grande
interrogativo: io…tu…tutti noi…siamo pronti a
trasformare le nostre piazze in Piazza Speranza?
SulmonaValva
Diocesi
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visita di papa Benedetto XVI
Il Cardinale Paul Poupard a Sulmona celebra
un “giorno benedetto”
Giuseppe Fuggetta
L
a messa solenne nella cattedrale di San Panfilo presieduta dal cardinale Paul Poupard,
già presidente del Pontificio consiglio della
Cultura e Il Cardinale Paul Poupard presiede la
concelebrazione eucaristica nella ricorrenza del secondo anniversario della Visita di Papa Benedetto
XVI alla diocesi di Sulmona-Valva del dialogo interreligioso, ha concluso il 4 luglio le celebrazioni
per il secondo anniversario della visita di Papa Benedetto XVI nella città di Sulmona. Due epigrafi, in
ricordo di quello straordinario evento, sono state
scoperte nella Cattedrale ed una terza nel Centro
Pastorale Diocesano che fu proprio il Santo Padre
ad inaugurare due anni fa. “Carità e verità sono i
valori ispiratori del pontificato di Papa Benedetto
XVI – ha ricordato il cardinale Poupard nell’omelia – ed alla carità e verità il Papa ha già dedicato
due sue encicliche, mentre adesso è attesa un’enciclica sulla fede, alla vigilia dell’anno della fede”.
Il porporato ha quindi ricordato il significato profondo della visita pontificia, propiziata dal Giubileo dedicato a Pietro da Morrone, Papa Celestino
V. Un’occasione ulteriore per riflettere sulla figura
e sull’opera di questa personalità umile ma forte
nella sua fede e nella sua santità, “un asceta, un
guaritore, un riformatore monastico”. Con grande
gioia il vescovo Angelo Spina, a conclusione della
messa solenne, ha tracciato un bilancio delle celebrazioni caratterizzate da momenti significativi di
incontro come lo spettacolo teatrale in piazza Garibaldi, “Piazza Speranza”, il raduno dei ministranti
delle parrocchie con il Vescovo e poi la presentazione del suo volume dedicato alle basiliche cattedrali diocesane di San Panfilo e San Pelino.
“Cara Eccellenza, Cari Fratelli e Sorelle nel Signore,
siamo riuniti nell’azione di
grazia eucaristica, nella fausta ricorrenza del 2° anniversario della Visita pastorale di Papa Benedetto XVI a Sulmona nella memorabile domenica del 4 luglio 2010, nell’anno
giubilare Celestiniano per la ricorrenza degli ottocento
anni dalla nascita di San Pietro Celestino, un giorno “Benedetto” secondo la felice espressione usata da Mons. Angelo Spina, un giorno veramente benedetto. Cara Eccellenza, Vi ringrazio di cuore di avermi invitato fraternamente
a partecipare la vostra gratitudine e quella di tutta la Diocesi di Sulmona-Valva per questo dono che avete voluto
felicemente ricordare, ed anche durevolmente perpetuare
la memoria con artistica testimonianza, ma soprattutto riviverla nell’azione di grazia che è per eccellenza, la celebrazione della Santa Eucaristia. “Cari Fratelli e Sorelle – vi
disse il Santo Padre nella sua omelia in piazza Garibaldi -,
sono in mezzo a voi per confermarvi nella fede. Desidero
esortarvi con affetto a rimanere saldi in quella fede che
avete ricevuto, che dà senso alla vita e dona la forza di
amare. Ci accompagnino in questo cammino l’esempio e
l’intercessione della Madre di Dio e di San Pietro Celestino”. I brani della Parola di Dio scelti per questa messa per
il papa, ci invitano opportunamente a un momento di riflessione e di preghiera per il Ministero Petrino voluto dal
Signore per guidare la sua Chiesa attraverso le vicissitudini dei tempi che non mancano mai. Nella prima lettura, il
profeta Isaia esulta perché il Signore l’invia ad evangelizzare gli umili, a proclamare un anno di grazia da parte del
Signore per consolare tutti gli afflitti e dare loro l’olio di
letizia invece di un abito da lutto. Gesù applicò a se stesso
questo tratto autobiografico del profeta, facendo dono, cin
la sua venuta, frutto della discesa feconda dello Spirito
santo nel grembo di Maria di Nazareth, del tempo di grazia infinita per la Chiesa, prefigurata dall’anno di grazia
proclamato dal profeta e che viviamo tra la prima venuta
del Signore nella sua incarnazione e l’ultima, alla fine dei
tempi, che verrà l’instaurazione definitiva del regno di
Dio nella sua eternità d’amore, alla quale ci prepariamo a
partecipare già nella comunione eucaristica. E dopo la prima lettura, il mirabile canto di lode del Salmista: “Canterò
in eterno l’amore del Signore. La tua misericordia, Signore, voglio cantare senza fine. Benedetto il Signore in eterno!”. San Paolo, nella sua lettera agli Efesini, loda il Signore per la molteplicità dei suoi doni per noi. Alcuni, come
Apostoli, altri come Profeti, altri come Evangelisti, altri
come Pastori e Dottori, per la costruzione del Corpo di
Cristo, vivendo la verità nell’amore, crescendo sotto ogni
aspetto, in colui che è il capo, Cristo, del quale tutto il corpo reso compatto ed unito da tutte le articolazioni che alimentano ciascun membro secondo la propria funzione,
riceve incremento edificandosi nell’amore. Benedetto XVI,
sulla scia di San Paolo, non cessa di parteciparci ed è venuto proprio qui, due anni fa, per parteciparvi la buona novella dell’amore del Padre. Nel suo insegnamento magisteriale, con le sue tre belle Lettere Encicliche: Deus Caritas
est, Spe salvi, Caritas in Veritate. Le catechesi delle udienze generali e la parola diretta e incisiva che porta nei suoi
viaggi apostolici in Italia e nel mondo, come ricordiamo
oggi, nella sua memorabile visita pastorale, due anni fa, a
Sulmona. Come l’apostolo Paolo invita i suoi cari Efesini a
cercare la verità nella carità, Benedetto XVI ci invita a esercitare la carità nella verità. Appunto, la carità e la verità
sono i due termini fondamentali del Magistero del Papa:
Dio è indissolubilmente verità e amore. E noi, creati a sua
immagine e somiglianza, siamo chiamati a vivere con
l’impulso dello Spirito Santo di intelligenza e di amore,
secondo l’esempio vivo che Gesù ci ha dato. L’amore implica desiderare il bene della persona amata, conosciuta
tramite l’amore rispettoso della verità. Tutto l’insegnamento del Santo Padre è teso ad aiutarci a superare ogni
carenza di carità, come ogni oscuramento della verità, che
vanno di pari passo. Seguire Cristo è vivere nella verità e
nell’amore, sulla scia della sapienza creatrice e dell’amore
redentore. Nell’epilogo del Vangelo secondo Giovanni, attraverso i tre quesiti di Gesù e le tre risposte di Pietro, vediamo come il Ministero Pietrino, affidato a Pietro e ai suoi
successori attraverso il tempo, è veramente un ministero e
Omelia del Cardinale
un mistero d’amore. Tutto riposa sull’amore: amore di
Gesù per Pietro, amore di Pietro per Gesù. “Mi ami tu più
di costoro? – Lui rispose: Sì Signore! Tu sai che ti amo. Gli
disse: Pasci i miei agnelli, pasci le mie pecore”. Ecco l’amore. Dio è amore, trinità di persone nell’amore partecipato
delle tre persone che fanno un solo Dio d’amore, del Padre
per il Figlio, del Figlio per il Padre, nello spirito di amore.
Tutti i santi ci hanno mostrato, ognuno secondo la sua
propria vocazione, come vivere anche noi secondo la nostra singolare vocazione, l’amore. Basta pensare a San Benedetto, San Francesco, Santa caterina da Siena, San Pio da
Pietralcina, e il nostro San Pietro Celestino. Così, seguendo la grande schiera di coloro che ci hanno preceduto,
camminiamo insieme sulla via dell’amore, che è la via della Chiesa. Lo diceva Benedetto XVI ai giovani, nella GMG
di Colonia: “Noi lo sappiamo, il Signore ce l’ha detto, la
Chiesa è una rete con dei pesci buoni e dei pesci cattivi. Un
campo con il grano e la zizzania”. E riferendosi al suo predecessore, Papa Giovanni Paolo II che nei tanti beati e san-
ti ci ha mostrato il volto vero della Chiesa, in tal modo, “fa
vedere anche a noi, la nostra vera immagine e ci esorta ad
entrare con tutti i nostri difetti e debolezze nella processione dei santi. In fondo, è consolante il fatto che esiste la
zizzania nella Chiesa. Così, con tutti i nostri difetti, possiamo tuttavia sperare di trovarci ancora nella sequela di
Gesù che ha chiamato proprio i peccatori. La Chiesa è
come una famiglia umana, ma è anche, allo stesso tempo,
la grande famiglia di Dio. Perciò stiamo lieti di appartenere a questa grande famiglia. Così ci insegna la storia della
Chiesa, qui mirabilmente illustrata da San Celestino V e
esprimo tutta la mia viva ammirazione per la suggestiva
Cappella dedicata, nella cripta di questa Cattedrale, a San
Pietro da Morrone che Lei, cara Eccellenza, ha voluto e
saputo costituire. Lo sappiamo, erano già tempi difficili.
Dopo la morte del papa Nicolò IV, il papato rimase vacante per ben 27 mesi, perché nel conclave di allora, i dodici
cardinali, divisi da animosità famigliari e personali, non
riuscivano a raggiungere la maggioranza richiesta dei due
terzi. Finalmente, in un’atmosfera di tensione, sotto suggerimento del cardinale Decano Malabranca, gradualmente fu raggiunto l’accordo unanime sul pio e celebre
eremita, Pietro da Morrone, che godeva fama di asceta,
guaritore miracoloso e riformatore monastico sul Monte
Marrone, dove, nel 1293, aveva costruito il Monastero di
Santo Spirito. Elezione che Pietro accettò con estrema riluttanza, ma accolta dovunque con giubilo popolare. E a
cavallo di un asino fu scortato dal Re angioino, mio concittadino Carlo II, e consacrato nella Chiesa di Santa Maria di
Collemaggio. Ma come si sa, eletto il 5 luglio 1294, abdicò
il 13 dicembre, solo 5 mesi dopo. Morto il 19 maggio del
1296, fu canonizzato da Clemente V, il 5 maggio 1313.
Avendo vissuto gli ultimi anni, in una cella tranquilla,
nuovamente la vita eremitica. Così, l’eremita Pietro di
Morrone, papa San Celestino V, ci ha mostrato che la santità può essere percorsa attraverso avvenimenti inauditi,
purchè sia sempre con amore. Lo ribadiva il suo successore Benedetto XVI nell’Udienza generale del 13 giugno
scorso: “E Dio ci attira verso di sé, ci fa salire il monte della santità, perché siamo sempre più vicini a lui, offrendoci
lungo il cammino luci e consolazioni. Ogni difficoltà, nella
sequela di Cristo e nella testimonianza del suo Vangelo,
può essere superata aprendoci con fiducia all’azione del
Signore. Il Signore non ci libera dai mali ma ci aiuta a maturare nelle sofferenze, nelle difficoltà, nelle persecuzioni.
E Dio, che opera meraviglie, proprio attraverso la nostra
debolezza, la nostra inadeguatezza all’incarico. Dobbiamo
quindi avere l’umiltà di non confidare semplicemente in
noi stessi ma di lavorare con l’aiuto del Signore nella vigna del Signore, affidandoci a Lui come fragili vasi di creta”. Cara Eccellenza, cari fratelli e sorelle nel Signore, concludiamo questi brevi pensieri, riempiti di filiale
gratitudine, con le parole del nostro amato Santo Padre
Benedetto XVI, nel ringraziarvi nel ricambio della visita, al
termine festivo dell’Udienza del 27 ottobre 2010: “Cari
amici, ancora una volta vi ringrazio per l’affetto con cui mi
avete accolto ed auspico che da quel nostro incontro scaturisca per la vostra comunità diocesana una rinnovata e generosa adesione a Cristo e alla sua Chiesa”. E così sia, Cara
Eccellenza e cari Amici, con l’intercessione di San Pietro
Celestino V. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito
Santo. Amen.
8
Giugno-Luglio 2012
CONVEGNO CATECHISTICO DIOCESANO
F
acendo eco al Convegno catechistico regionale tenutosi a Fossacesia il 13 e 14
aprile 2012, i catechisti della diocesi di
Sulmona-Valva hanno partecipato al Convegno catechistico diocesano “Rinnovare l’iniziazione cristiana alla luce delle sfide della nuova
evangelizzazione”. Sua Eccellenza Mons. Angelo Spina ha presieduto la Santa Messa. Egli
nell’omelia ha ripercorso per grandi linee la tematica della nuova evangelizzazione, dell’annuncio del vangelo in un mondo che cambia
e che, sempre più, è “distratto” dai messaggi
multimediali. Con paterno affetto e amorevole
cura ha messo in risalto la dimensione vocazionale del catechista e la necessità d’intensificare la formazione umana, spirituale, teologica e metodologica per affrontare le sfide
della nuova missionarietà. Immediatamente
dopo la celebrazione eucaristica, i convegnisti hanno ascoltato l’intervento del direttore
dell’ufficio catechistico diocesano, don Ramón
Peralta che ha presentato le linee essenziali del
Convegno catechistico regionale: l’urgenza e
l’emergenza educativa, la chiesa è comunità
educante, la catechesi è il ministero ecclesiale
di educazione alla fede che trasmette la gioia
della comunione con Cristo, è testimonianza
dell’esperienza dell’incontro con il Vangelo.
L’iniziazione cristiana è l’attività che qualifica
l’esprimersi proprio della Chiesa nel suo essere inviata a generare la fede e realizzare se
stessa come madre. Essa affida ai catechisti la
preparazione alla celebrazione dei sacramenti del battesimo, della cresima, dell’eucaristia.
Proprio per questo, la riscoperta dell’identità
del catechista è quanto mai necessaria, per garantire l’efficacia dell’annuncio. Si sono susseguiti gli interventi del Responsabile Diocesano
delle Aggregazioni laicali, Delegato Regionale per l’A.C. Avv.to Antonio Pensa e di Ani-
Anita Stringini
ta Stringini e Ada Pensa rispettivamente Vice
Presidente e Presidente dell’A.C. Diocesana i
quali, come catechisti, hanno avuto la possibilità di partecipare al convegno. Antonio Pensa,
il quale ha sintetizzato con chiarezza e profondità il mirabile intervento dell’Arcivescovo di
Chieti, S. E. Mons. Bruno Forte, ha ricordato
a ciascuno dei presenti che ogni catechista
nell’ambito della Chiesa è colui che comunica meraviglia e gioia e riesce a rispondere alla
chiamata vocazionale, anticipando con il suo
stupore e con l’ascolto della Parola il mistero
della Chiesa sposa adorna per il suo sposo,
Madre che si rigenera generando alla fede.
Anita Stringini e Ada Pensa hanno esposto
sulla seconda parte del Convegno Regionale, i
gruppi di studio. In particolare Anita Stringini
ha riferito sulla catechesi degli adulti e la formazione permanente dei cristiani e Ada Pensa
sulle “Sfide attuali per l’iniziazione cristiana
ad Intra”. Il Convegno catechistico diocesano
ha visto una partecipazione sentita, vibrante e
subito è sorta la volontà di creare una rete relazionale tra i catechisti delle varie parrocchie.
Come dire, ci si è sentiti presi per mano dalla
Madre Chiesa, che ha pensato ai catechisti i
quali, nel mondo che cambia, hanno bisogno
dell’ascolto: per rispondere con nuovo entusiasmo alla propria vocazione. Mons. Angelo
Spina ha concluso il convegno ringraziando
Dio e i catechisti per il loro impegno ecclesiale,
li ha esortati ad avere come modello di vita la
Vergine Maria nella missione pastorale di annunciatori e di educatori della fede.
50 anni di carità
per l’ Opera Barbara Micarelli
a Sulmona
suor Chiara Leonardi
tività. Prima della celebrazione Eucaristica, la testimonianza
sentita e commossa di Sr. Antonietta Luccitti, che per molti
anni ha fatto parte della comunità, ha ricordato i molteplici
campi di attività in cui hanno operato e operano le Suore:
l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole statali,
il servizio presso la Caritas, la catechesi nelle diverse parrocchie, l’assistenza agli anziani, l’animazione spirituale nella
casa di S. Chiara, l’adorazione; inoltre ha fatto memoria e
ringraziato i tanti benefattori, prima tra tutti la Signora Elisabetta Salutari ved. Salvi, donna Bettina, la cui donazione della casa rese possibile l’arrivo delle Suore e l’inizio dell’Opera
a Sulmona.
S.E. Mons. Vescovo nell’omelia si è soffermato sul carisma
della Madre Fondatrice ed ha espresso il suo apprezzamento
per il servizio che, nonostante l’età, le Suore continuano a
prestare nella Chiesa diocesana e per la comunità. “ Dai frutti si riconosce l’albero…” ha detto S.E. auspicando, in teml 26 maggio le Suore Francescane Missionarie di Gesù Bambino
pi brevi, la beatificazione di Barbara Micarelli. Attenzione e
hanno celebrato il primo cinquantesimo dell’apertura della casa gioia hanno suscitato i due pannelli posti all’ingresso della chiesa, nei
“Opera Barbara Micarelli a Sulmona.
quali, mediante foto e brevi didascalie, è stata evidenziata la spirituaNella chiesa di S. Francesco della Scarpa, S.E. Mons. Angelo Spina, lità di Barbara Micarelli e ripercorso i cammino ed il servizio offerto
insieme a molti sacerdoti della diocesi, ha celebrato l’Eucarestia di rin- dalle Suore che negli anni si sono avvicendate nella casa.
graziamento al Signore per aver consentito la realizzazione di quello Al termine della S. Messa, ai convenuti è stato offerto un aperitivo e
che era il sogno della Madre Fondatrice: l’apertura di una casa nella poi, le suore,con il Vescovo, vari sacerdoti e molti benefattori, si sono
città che le aveva dato i natali. La S. Messa, animata dal coro della par- ritrovati presso il Centro Pastorale diocesano, per un’agape fraterna.
rocchia del S.S. Crocifisso, ha visto la devota ed attenta partecipazione A S.E. Mons. Angelo Spina, ai sacerdoti, alle religiose ed ai benefatdi molte persone, segno vivo della stima e dell’affetto dei Sulmonesi tori e amici, che con noi hanno voluto rendere grazie al Signore per “
per le Suore Francescane e prova dell’apprezzamento per la loro at- l’Opera Barbara Micarelli” la nostra commossa riconoscenza.
I
SulmonaValva
Diocesi
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Gli esercizi spirituali del Clero della diocesi di Sulmona-Valva
Oliviero Tullio Liberatore
“Salì sul monte, chiamò a se quelli che voleva perché stessero con
Lui e per mandarli a predicare”
(Cfr. Mc 3, 13-15). Questo versetto di Vangelo ben sintetizza l’annuale corso di esercizi spirituali a
cui il Signore, tramite il governo
pastorale del nostro vescovo, ha
chiamato una porzione del nostro
clero diocesano presso l’Oasi di S.
Francesco in Campo di Giove dal
18 al 21 giugno.
Attraverso la voce, l’esperienza,
la fede di mons. Armando Dini,
arcivescovo emerito di Campobasso-Bojano, il Signore ancora
una volta ha voluto riunire i suoi
discepoli sul “monte di Campo di
Giove”, perché stessero con Lui,
per riscoprire tra le tante difficoltà, i compiti e le responsabilità del
ministero, la Sorgente, il motivo
fondante della nostra vocazione
e della nostra stessa vita: “Astare
coram te et tibi ministrare”, (Stare in
presenza del Signore e servire alla
sua presenza - NdR) .
Le giornate, scandite dalla preghiera dei Salmi, il silenzio ado-
rante, i momenti comunitari e,
dulcis in fundo, la celebrazione
eucaristica hanno trovato nuovo
slancio e vitalità grazie al contributo competente quanto umile di
mons. Dini. Affrontando temi scelti della nostra fede con riferimenti sia all’Antico quanto al Nuovo
Testamento, con semplicità di
linguaggio e perizia, ha calato la
grandezza, la profondità e la bel-
lezza della Parola di Dio nelle pieghe della nostra vita e soprattutto
del nostro ministero, permettendo
così quella realizzazione tanto desiderata da ogni sacerdote, per cui
Cristo ci era veramente contemporaneo e affine alle vicissitudini
belle e meno belle della nostra vita
sacerdotale.
È stato, il suo, non tanto un parlare “di Cristo” quanto un parlare
“a Cristo” coinvolgendoci in questo dialogo intimo quanto necessario al nostro essere sacerdotale.
Siamo stati veramente grati a Dio
e alla Chiesa per questa ennesima
possibilità offertaci di stare per
conoscere sotto altra sfaccettatura
l’abissale bellezza dell’Eterno Maestro e per apprendere nuove cose
da poter condividere con le comunità a cui il Signore ci ha inviato.
Sono tornati alla casa del Padre
T
anti sacerdoti e fedeli hanno
partecipato ai funerali di don
Fernando Di Fiore che si sono
tenuti a Molina Aterno, presieduti dal
Vescovo Mons. Spina. All’inizio della celebrazione il Vicario generale ha
letto il necrologio: “Don Fernando Di
Fiore è tornato alla Casa del Padre il
29 maggio 2012 nell’ Ospedale Civile
dell’Aquila. Figlio di Antonio e di Barbati Luisa era nato il 24 aprile 1927 a
Molina Aterno (AQ),dove, nella Chiesa Parrocchiale di S. Nicola di Bari, ricevette il Battesimo,il 14 maggio 1927,
da Don Paolo Pampanelli.Rispondendo con generosità alla chiamata del Signore entrò nel Seminario Diocesano di
Sulmona nell’anno scolastico 1939-40 e il 6 febbraio 1946, dopo il conseguimento della Licenza ginnasiale a L’Aquila, nel Seminario Regionale di Chieti
dove frequentò il Liceo e la Teologia acquisendo una solida preparazione culturale e sacerdotale.Fu ordinato sacerdote il 28 giugno 1953 nella Cattedrale di
S. Panfilo a Sulmona per l’imposizione delle mani del Vescovo Mons. Luciano
Marcante e celebrò la sua Prima Messa Solenne a Molina il 29 giugno 1953.Il 1°
agosto 1953 fu nominato mansionario del Capitolo Valvense e Canonico dello
stesso Capitolo l’8 dicembre 1954 avendo già, dal 7 febbraio 1954, la cura pastorale della Parrocchia di S. Martino in Corfinio dove è rimasto fino alla sua
malattia.E’ stato per qualche tempo Vicario cooperatote della Parrocchia di
Bussi e di quella di S. Domenico a Sulmona, Amministratore Parrocchiale di
S. Michele Arcangelo in Roccacasale, Confessore straordinario delle Suore di
Raiano e Popoli.Preziosa la sua opera di Insegnante di Religione prima nella
Scuola Media (ex Avviamento) di Vittorito e poi nell’Istituto Professionale di
Stato di Popoli.Alla sua azione di Sacerdote esemplare che spende la vita per
i fratelli affidatigli della Comunità di Corfinio, che lo ricorda con affetto e l’ha
seguito amorevolmente nella sua malattia, ha unito l’impegno per le strutture
necessarie per la vita della Comunità stessa.Si è occupato del restauro della
Chiesa Parrocchiale di S. Alessandro I° Papa, della Chiesa di S. Maria del Soccorso e del Santuario di S. Terenziano. A lui si devono anche la costruzione
della nuova Casa Canonica, il restauro della Chiesa Parrocchiale di S. Martino
V°, la costruzione di un nuovo organo a canne e tante altre opere frutto del
suo impegno di pastore zelante.Per il caro Don Fernando è giunto il momento
di tornare al suo Signore che ha servito con amore e fedeltà. Salga la nostra
fraterna preghiera per lui al Dio ricco di misericordia perchè gli conceda il
premio riservato ai suoi servi fedeli.
I
l giorno di Corpus Domini don Settimio Ottavi è tornato alla casa del Padre. I funerali, presieduti dal Vescovo
Mons. Spina, si sono tenuti a S. Benedetto
dei Marsi lunedì 11 giugno con la partecipazione di tanti fedeli e molti venuti da
Prezza con il loro parroco, presenti anche
il Vicario generale della diocesi di Sulmona-Valva Mons. Maurizio Nannarone e
don Maurizio Buzzelli, parroco della cattedrale di S. Panfilo, il parrco di Pescina,
e di S. Benedetto. All’inizio è stato tenuto
un beve necrologio che di seguito viene
riportato: “Don Settimio Ottavi, nato a S.
Benedetto dei Marsi il 7.12.1924, entrò a far parte dei Frati Minori e fu
ordinato sacerdote il 4/07/1948. Dopo il normale curriculum di studi per
giungere al Sacerdozio, si era licenziato in Sacra Teologia.Incardinato nella Diocesi di Sulmona-Valva è stato per lunghi anni Parroco nella comunità di Prezza dove ha esercitato il suo ministero con grande zelo pastorale.
Su Prezza, e questo è segno di amore per il paese e i suoi abitanti, ha scritto
un prezioso libretto dove raccoglie elementi di storia, cultura e tradizioni.
E’ stato per un periodo di tempo a dare il servizio pastorale anche a Goriano Sicoli.Generosa la sua disponibilità nel servire altre comunità quando
le circostanze lo richiedevano. È stato Insegnante di Religione, compito
che ha svolto per lunghi anni, con professionale competenza nell’Istituto Industriale Statale di Pratola Peligna.Grande la sua preoccupazione e
il suo impegno di costruire soprattutto la Chiesa di persone e farne una
comunità secondo il cuore di Cristo. Alla sua iniziativa si deve la nuova e
confortevole Casa Parrocchiale di Prezza, abitazione del Parroco, ma anche soprattutto centro di aggregazione e di servizi parrocchiali.A Prezza
è rimasto fino a tarda età, fino a quando le forze lo hanno accompagnato.
Una volta rassegnate le dimissioni da Parroco si trasferì prima nella RSA
don Orione di Avezzano e poi presso i familiari.La Chiesa diocesana, grata per il servizio di questo Sacerdote, lo raccomanda con la preghiera di
suffragio al Signore perché gli conceda il premio che Egli riserva ai suoi
servi buoni e fedeli.
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Giugno-Luglio 2012
La cattedrale di San Panfilo ospita il Luglio organistico sulmonese
T
re grandi Maestri italiani di chiara ed indiscussa fama internazionale per tre grandi
concerti organistici in Cattedrale a Sulmona.
Prende il nome di “Luglio Organistico Sulmonese” la Manifestazione Concertistica che ambisce ad
affermarsi come quella più culturalmente rappresentativa dell’estate sulmonese.
Interamente progettata e realizzata dal
corpo Direttivo della Cappella Musicale Pamphiliana della Cattedrale, guidata
dal M°Alessandro Sabatini, sotto l’egida
della Diocesi di Sulmona-Valva e del suo
Vescovo Mons. Angelo Spina e patrocinata dal Comune di Sulmona tramite l’Assessorato alla Cultura e Grandi Eventi,
il Luglio Organistico Sulmonese prende
vita e si sviluppa intorno allo strumento
“principe” dell’evento: il pregiato Organo
“Remo Zarantonello” della Basilica Cattedrale, strumento di grande valore fonico,
tornato a vita nuova grazie al recente restauro ad opera della Famiglia Artigiana
Eligio Bevilacqua di Torre dei Nolfi che
ha saputo ridonare allo strumento, grazie
ad un minuzioso ed attento lavoro di restauro, il suo “soffio” originale.
Obiettivo della Manifestazione è quello
di “Esaltare la bellezza legata allo strumento musicale della tradizione rituale cattolica:
l’organo. Nello specifico, essa si pone lo scopo della valorizzazione del patrimonio musicale delle
composizioni per tale strumento con la peculiarità
della valorizzazione del nostro territorio cittadino
immancabilmente coinvolto dal richiamo speciale
che la manifestazione stessa emana.”, così come
dichiara il M°Sabatini, Direttore dell’Ufficio Diocesano di Musica Sacra e fautore dell’iniziativa,
intervistato per l’occasione che prosegue: “Tutti
i concerti si terranno nella Basilica Cattedrale di
Sulmona, vera ricchezza artistica della nostra città. Con il restauro dell’organo la nostra città si è
arricchita di uno strumento unico nel suo genere
all’interno del nostro tessuto provinciale”.
Maestro, quale potrebbe essere la prospettiva futura di questa manifestazione? “Gli organizzatori,
da subito, si sono impegnati per la realizzazione
dell’evento. Un festival del genere è degno di tutte le città importanti e la sua cura, nel corso degli
anni, potrebbe aprire interessanti porte di scambio
culturale ed aggiungere alla promozione della città una nuova, ulteriore, via di successo che si aggiungerebbe ai canali già esistenti”.
Dalle note organizzative si evince che la manifestazione non trascura nulla, perfino i sottili dettagli legati alla spiritualità del luogo di esecuzione:
Mirko Caruso
“La musica in generale riesce talvolta ad incarnare
il desiderio delle anime di dialogare con il Divino
quando gli altri mezzi non sono sufficienti; il suono
dell’Organo è ancor più propriamente la preghiera
dell’uomo che diventa vibrazione e continua tensione verso “l’alto” e, perché no, verso “l’altro”.
Possiamo dire che, affianco alle indiscusse e magistrali esecuzioni ed interpretazioni
dei Maestri coinvolti nell’iniziativa,
trova spazio quella spiritualità che rappresenta il ponte di collegamento fra il
materiale e l’intangibile, fra il terreno
e il Divino. I Padri Conciliatori al Cap.
VIII, n. 62, dell’Istruzione “Musicam
Sacram”, scrissero: “Nella Chiesa latina si abbia in grande onore l’organo a
canne, strumento musicale tradizionale, il cui suono è in grado di aggiungere
notevole splendore alle cerimonie della
Chiesa, e di elevare potentemente gli
animi a Dio e alle cose celesti.” I coordinatori della Prima Edizione del “Luglio Organistico Sulmonese” auspicano
che quanto promosso ed organizzato
risponda pienamente allo spirito del
Concilio Vaticano II; ringraziano per la
riuscita della Manifestazione la Diocesi di Sulmona-Valva ed il suo Vescovo
Mons. Angelo Spina, l’Assessore alla Cultura del
Comune di Sulmona e tutti gli sponsor che, con il
loro contributo, hanno reso possibile la progettazione e la realizzazione dell’evento.
Gli appuntamenti sono:
7 Luglio: M°Roberto Marini, Organo.
14 Luglio: M°Eugenio Sacchetti, Organo.
21 Luglio: M°Giovanna Franzoni, Organo e
M°Marco Cervellini, Sassofono.
Nella Solennità del CORPUS DOMINI, Infiorate a Roccaraso
C
ome in tutte le Parrocchia, anche a Roccaraso la Solennità del CORPUS DOMINI è
stata celebrata con profonda fede e con la
dovuta solennità. La Festa fu istituita nel XIII secolo dopo il miracolo di Bolsena.
Nel 1263 un sacerdote della Boemia, di nome Pietro, veniva in pellegrinaggio a Roma. Si fermò a
Bolsena per celebrare la Messa nelle catacombe di
S. Cristina. Egli era tormentato dal dubbio sulla
reale presenza di Gesù nell’Eucaristia. Al momento di spezzare l’ostia prima della Comunione, essa
cominciò a sanguinare: 23 gocce di sangue caddero sul corporale. L’anno seguente, 1264, il Papa
Urbano IV istituì la Festa del Corpus Domini. Per
conservare quel corporale, fu costruito il duomo
di Orvieto, una delle più belle chiese del mondo. Ogni anno, a Corpus Domini, a Orvieto non
si porta in processione l’Ostia consacrata ma il
corporale sul quale, a distanza di secoli, si vedono
ancora le macchie di quelle 23 gocce del Sangue
di Gesù.
Renato D’Amico
Nella Parrocchia di Santa Maria Assunta a Roccaraso, per il Corpus Domini c’è la tradizione di preparare le “INFIORATE”. Quattro rioni cittadini
fanno a gara per preparare la più bella. Nei giorni
precedenti, tutti partecipano alla raccolta dei fiori
nei campi. La vigilia della Festa, i fiori vengono
selezionati secondo i vari colori e secondo i disegni da realizzare. Davanti ai quattro altari, ogni
rione allestisce una grandiosa infiorata. Le infiorate rappresentano sempre immagini religiosoeucaristiche.
Il rione “Terra Vecchia-Chiesa Parrocchiale”, con
l’altare della Casa di Riposo (preparato dalle Suore e dalle nonne), ha realizzato un disegno che
rappresenta Gesù nello “spezzare” l’Ostia sul calice. Il rione “Via Napoli-Via Pietransieri” ha disegnato un Agnello Pasquale. Il rione “San Rocco” ha rappresentato Padre Pio. E, infine, il rione
“San Bernardino” ha simpaticamente realizzato lo
stemma del nostro Vescovo con la scritta “IN CARITATE CONIUNCTI” (“Uniti nell’amore”).
SulmonaValva
Diocesi
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Riaperta al culto la chiesa della SS. Trinità a Popoli
C
ommozione e gioia dei popolesi per la riapertura al culto della chiesa della SS. Trinità dopo anni di lavoro compromessi dal sisma del 6
aprile del 2009. La scalinata affollata di gente ha accolto il Vescovo, il
parroco, i sacerdoti e i confratelli e consorelle dell’Arciconfraternita della SS.
Trinità.
Dopo il momento di preghiera il Vescovo ha aperto la porta e tutti hanno potuto ammirare la bellezza della chiesa dopo i lavori di restauro, che conserva
alcune preziose opere d’arte. Durante l’omelia il Vescovo ha detto: “La porta
della fede che mette in comunione con Dio è sempre aperta….La riapertura
di questa chiesa è un segno di speranza. Ringraziamo Dio per tutti i suoi benefici e perché non ci abbandona mai, anche nei momenti della prova…”. Ha
ringraziato poi il parroco, i sacerdoti, l’Arciconfraternita per quanto ha fatto
e continua a fare, il Priore, il Vice Priore, le Autorità presenti e quanti hanno
contribuito e collaborato per i lavori e il restauro.
Riaperta la chiesa di S. Antonio a Scanno
I
l suono delle campane ha richiamato i fedeli della comunità di Scanno,
accorsi numerosi per la riapertura della chiesa di S. Antonio, chiusa dopo
il sisma del 6 aprile 2009. Una lunga processione è partita dalla chiesa
parrocchiale con il Vescovo, il Parroco, altri sacerdoti, le Confraternite e fedeli
fino alla chiesa di S. Antonio. Un momento di fede vissuto nella gioia e nella
commozione. Al termine della celebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo, il parroco don Carmelo ha detto: “Con gioia e umiltà il mio animo si rivolge a Dio per ringraziarlo per i tanti benefici e per la forza che ci ha dato per
superare i momenti difficili del terremoto. Anche questa chiesa di S. Antonio
ha subito danni ed è rimasta chiusa per tre anni. Oggi il Vescovo, con questa
solenne celebrazione l’ha riaperta al culto…Non avendo avuto alcun finanziamento dallo stato e da enti siamo intervenuti con le nostre forze, principalmente con il contributo del parroco, con il residuo del Comitato feste degli
anni precedenti presieduto da Antonio Pisciotti e con le offerte pervenute da
parte dei fedeli…Possimo oggi esultare per essere in questo luogo all’inizio
della Tredicina di S. Antonio e pregare con viva fede e celebrare a breve la
festa di S. Antonio, rievocando le antiche e suggestive tradizioni che i nostri
antenati ci hanno trasmesso e che noi riviviamo con grande riconoscenza verso di loro. Il ringraziamento va ai tecnici che hanno progettato e fatto eseguire
ad arte i lavori: l’architetto Giovanni Di Cesare, l’ingegnere Corrado Pagliari,
l’architetto Venanzio Prozzi, l’architetto Anna Amicosante e l’impresa edile
Eduardo Di Lorenzo, che ha eseguito i lavori di messa in sicurezza.
Grazie a tutte le persone che a vario titolo e con vero spirito di amore alla
Chiesa e al Santo, hanno preparato questo giorno e questo momento. Voglio
augurarmi e augurarvi che la devozione a S.Antonio porti tutti a Dio e che
questo Tempio sia per la parrocchia di Scanno un aiuto a crescere nella fede
per la salvezza delle nostre anime. Grazie.
UN NUOVO IMPIANTO SPORTIVO PER LA PARROCCHIA
A
Popoli, venerdì 29 giugno la comunità parrocchiale si è riunita nel
centro pastorale di via Don Bosco per inaugurare il nuovo e moderno
campo in erba sintetica. A tagliare il nastro, assieme al Parroco Don
Panfilo Vecchiarelli, erano presenti i dirigenti delle ACLI popolesi oltre alle
autorità civili e militari.
“Questo intervento – afferma Cristian Iannarelli, presidente dell’associazione Seguimi – si inserisce in un progetto iniziato nel 2005 ed incentrato sul
rilancio delle attività d’aggregazione della Parrocchia. In questi anni abbiamo investito sulla riqualificazione della struttura proprio perché riteniamo
l’Oratorio uno strumento per la formazione umana e cristiana delle giovani
generazioni.” Dopo aver impartito la solenne benedizione, Don Panfilo ha
ricevuto dagli aclisti una targa commemorativa su cui è impressa una frase
di San Giacomo – “Con le mie Opere ti mostrerò la mia Fede” – come monito
per ricordare che la Fede deve sempre accompagnarsi alle Opere altrimenti è
una Fede morta.
Di fronte ai nuovi bisogni e ai cambiamenti socio-culturali, oggi l’Oratorio
necessita di nuovi assetti strutturali per raccogliere la nuova sfida educativa e la promessa di futuro che ogni giovane rappresenta. Le ACLI popolesi
ritengono che lo sport rappresenti una risorsa fondamentale attraverso cui
promuovere un modello pedagogico fondato sulla partecipazione, sulla so-
Cristia Iannarelli
lidarietà e sul rispetto delle regole e per creare spazi d’integrazione ed inclusione sociale. Un intervento di riqualificazione esterna che arricchisce il
centro “Franco Pasta” di un campo di calcio a 5, un’area destinata alle attività
sportive dell’oratorio e di uno spazio polifunzionale per le attività ricreative.
Al termine della cerimonia un breve rinfresco prima di procedere al sorteggio dei gironi dell’XI Torneo “Città di Popoli”, manifestazione consolidata
che attira pubblico dai comuni limitrofi. Tutto ciò si è reso possibile grazie
ad un contributo della Compagnia delle Opere Abruzzo –Molise nell’ambito
del Progetto RI.CRE.A. finalizzato al ripristino della coesione sociale nelle
zone colpite dal sisma del 2009, ma soprattutto grazie all’impegno umano e
finanziario delle associazioni “Seguimi” e “La Sorgente” entrambe affiliate
alle ACLI. Nel decennio dedicato dalla CEI all’Educazione e nell’anno della
Fede, gli aclisti popolesi hanno voluto dare testimonianza di un apostolato
laico e maturo ribadendo l’importanza del volontariato all’interno delle comunità parrocchiali.
Parole nascoste
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(by Francamente)
Cancellare le 31 parole contenute nello schema. Le lettere restanti daranno la soluzione
Periodico della Diocesi di Sulmona-Valva
Giugno-Luglio 2012
Sulmona-Valva diocesi - Periodico di formazione e informazione della Diocesi di Sulmona-Valva - Viale Roosevelt, 7 - 67039 SULMONA (AQ) - Tel. 0864.34065 Fax
0864.33522 E-mail: [email protected] - Sito Web: www.diocesisulmona.it - Autorizzazione tribunale di Sulmona n. 3/08 del 30/04/08 - Anno V n. 6-7 • 06/07 - 2012 Direttore
Responsabile: Concezio Barcone Direttore Editoriale: Ramón Peralta. Impaginazione: Gianni Grossi - Stampa VideoService V.le dell’Industria, 6 - info: 0864.210421 - Sulmona
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