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Beata te che hai creduto

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Beata te che hai creduto
DIOCESI
Diocesi di Andria
Ufficio Liturgico Diocesano
Beata te
che hai creduto
Incontri di preghiera e di meditazione
in preparazione alla Solennità dell’Immacolata
nell’Anno della Fede 2012
1
Primo Incontro
“Rallegrati, Maria…”
Beata te che hai creduto… nell’adempimento
delle parole del Signore.
(Lc. 1, 26-45)
CANTO:
Cel.: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo
Ass.:Amen
Cel.: Prima di metterci in ascolto di Dio, che nella sua Parola rivela la grandezza del suo
amore, per l’umanità, insieme invochiamo la presenza della Madre.
(il celebrante può usare altre parole)
Tutti:
Guidaci, Madre, in questa preghiera, e insegnaci tu l’ascolto di Dio. Ti
seguiremo in dolce silenzio, umili figli bramosi d’amor!. (cantato)
Lett.: DAL VANGELO SECONDO LUCA
Nel sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea chiamata
Nazareth, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato
Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei disse: “Ti saluto o piena di
grazia, il Signore è con te”. A queste parole ella rimase turbata e si domandava che
senso avesse un tale saluto. L’angelo le disse: “Non temere, Maria, perché hai trovato
grazia presso Dio. Ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai
Gesù…Allora Maria disse all’angelo: “Come è possibile? Non conosco uomo”. Le
rispose l’angelo: “Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la
potenza dell’Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio.
Vedi anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio… Allora
Maria disse: “Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai
detto”…In quei giorni Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta
una città della Giudea. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta…Elisabetta fu
piena di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: “Benedetta tu fra le donne e benedetto il
frutto del tuo grembo…Sei beata perché hai creduto nell’adempimento delle parole del
Signore”.
Parola del Signore.
Tutti: Lode a Te, o Cristo!
Contempliamo il Mistero
Lett.:
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con Te.
Tu sei benedetta fra le donne,
e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù
2
Tutti:
Santa Maria, Madre di Dio,
prega per noi peccatori
adesso e nell’ora della nostra morte. Amen(10 v.)
In dialogo con Maria
Lett.: (dall’Assemblea)
Maria, dimmi come è andata? Raccontalo a me come l’hai raccontato a Luca
l’evangelista.
Lett.: (donna)
È stato tutto molto bello! Quel giorno ero sola nel piccolo cortile e una gran luce mi
avvolgeva. Pregavo, seduta su uno sgabello. Tenevo gli occhi socchiusi e sentivo una
gioia invadermi tutta. Ero contenta di lasciarmi riempire di quella luce. Mi pareva il
segno della presenza di Dio che mi avvolgeva come un manto. Ad un tratto quella luce
prese l’aspetto di un Angelo, Io stavo molto ferma per paura che tutto scomparisse. E
invece l’angelo parlò.
Lett.: (dall’Assemblea)
E cosa ti disse?
Lett.: (donna)
Mi disse: Ave Maria, piena di grazia il Signore è con te.
Lett.: (dall’Assemblea)
E tu cosa provasti?
Lett.: (donna)
Ne fui turbata. Era come se fossi visitata da cose troppo grandi per me e per la mia
dimensione così piccola. Tu puoi pensare alle cose di Dio con immenso desiderio, ma
quando ti toccano non puoi non spaventarti. Difatti mi disse subito: “Non temere”. Poi
mi diede l’annuncio della maternità.
Lett.: (dall’Assemblea)
Dimmi, Maria, sei stata colta di sorpresa? Non avevi mai pensato prima che
tu…proprio tu…
Lett.: (donna)
Oh sì! Ci avevo pensato. Noi ragazze non pensavamo ad altro. Sentivamo che i tempi
erano quelli e quando pregavamo l’aria era satura di attesa del Messia.
3
Lett.: (dall’Assemblea)
Che hai capito quando l’angelo ti disse che eri tu la scelta e che il Messia sarebbe
nato da te?
Lett.: (donna)
Capii esattamente cosa voleva dirmi, e rimasi soltanto stupita della straordinarietà della
cosa. Come era possibile se io ero vergine? L’Angelo mi spiegò le cose e mi fu facile
accettarle perché mi sentivo immersa in Dio come in quella luce vivissima del
mezzogiorno. “Nulla è impossibile a Dio”, fu la consegna e la sfida di fede che l’angelo
mi lasciò e pian piano si allontanò. Ma prima di lasciarmi mi annunciò un fatto
straordinario. Mi aveva detto che mia cugina Elisabetta era al sesto mese di una
maternità straordinaria perché tutti noi della famiglia sapevamo che era sterile. Andai a
trovarla…Trovai mia cugina
già vicina al parto e così felice, poverina! Aveva aspettato tanto un figlio. Quando giunsi
si mise a cantare per la gioia ed io cantavo con lei. Sembravamo
due pazze, ma pazze di amore. Furono giorni indimenticabili. Ma Elisabetta, che se ne
intendeva di fede e di fede oscura e che aveva tanto sofferto nella vita, mi disse una cosa
che mi fece piacere e che fu come il premio a tutta la mia solitudine: “beata te che hai
creduto”. E me lo ripeteva tutte le volte che mi incontrava e mi toccava il ventre, come
per toccare Gesù, il Salvatore che stava per venire al mondo.
CANTO DI LODE
Riflessione del Celebrante
Preghiere dei fedeli
Cel.: Ed ora, consapevoli della bontà di Dio che fa grandi cose in coloro che si aprono
alle sorprese della sua Parola, insieme invochiamo:
Per intercessione di Maria, donaci, Signore , il coraggio di credere in ogni tua
Parola.
(intenzioni suggerite dall’Assemblea)
Padre nostro…
Preghiera corale
Salve, canto dei cherubini e lode degli angeli.
Salve, pace e gioia del genere umano.
Salve, giardino di delizie, salve o legno della vita.
Salve, baluardo dei fedeli e porto dei naufraghi.
Salve, richiamo di Adamo, salve, riscatto di Eva.
4
Salve, fonte della grazia e dell’immortalità.
Salve, tempio santissimo, salve, trono del Signore .
Salve, o casta che hai schiacciato la testa del drago precipitandolo nell’abisso.
Salve, rifugio degli afflitti, salve, riscatto della maledizione.
Salve, o Madre del Cristo, Figlio del Dio vivo, cui conviene gloria, onore,
adorazione e lode ora e sempre e dappertutto.
Amen nei secoli.
(Efrem Siro)
Benedizione
CANTO FINALE
5
Secondo Incontro
“Dio mio, Figlio mio”
Beata te che hai creduto…in quel Bimbo, figlio tuo e Figlio di
Dio.
(Lc. 2, 1-7)
CANTO:
Cel.: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo
Ass.: Amen
Cel.: La nascita di Cristo sorprende l’umanità in attesa, ma ancor più stupisce Maria,
chiamata a credere che il suo Bimbo, povero, indifeso è il Dio Altissimo, venuto
al mondo per la nostra salvezza. Invochiamo la presenza di Maria perché ci prenda
per mano e ci accompagni nella comprensione piena di questo grande mistero..
(il celebrante può usare altre parole)
Tutti: Guidaci, Madre, in questa preghiera, e
insegnaci tu l’ascolto di Dio. Ti seguiremo
in dolce silenzio, umili figli bramosi d’amor!. (cantato)
Lett.: DAL VENGELO SECONDO LUCA
In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta
la terra….Andavano tutti a farsi registrare…Anche Giuseppe, che era della casa e della
famiglia di Davide da Nazareth andò a Betlemme, per farsi registrare insieme con Maria
sua sposa, che era incinta. Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i
giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose
in una mangiatoia, perché non c’era posto per loro nell’albergo.
Parola del Signore.
Lode a Te, o Cristo!
Contempliamo il Mistero
Lett.:
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con Te.
Tu sei benedetta fra le donne,
e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù
Tutti:
Santa Maria, Madre di Dio,
prega per noi peccatori
adesso e nell’ora della nostra morte. Amen (10 v.)
6
In dialogo con Maria
Lett.: (dall’Assemblea)
Maria, quanto ti è accaduto è straordinario. Ma dimmi è un sogno o è verità?
Lett.: (donna)
Non lo so. Il tutto era una cosa sola. Del resto che differenza c’è tra il sogno e la realtà
quando il sogno riguarda la venuta di Dio sulla terra e la realtà è una grotta come quella
descritta dagli evangelisti? Credere che Dio si è fatto uomo è il più grande sogno per
l’uomo. Si direbbe che tale fu il desiderio di unire la terra al cielo che il Natale diventò
la realizzazione di quel desiderio. Insomma il natale, la venuta di Dio sulla terra, l’ho
desiderata io e l’ho sognata o è un fatto straordinario come un sogno che si è avverato?
Penso l’uno e l’altro, tanto è cosa straordinaria; certamente la venuta ha anticipato il
sogno perché nessuno di noi sarebbe stato capace di fare un sogno così unico e bello.
Lett.: (dall’Assemblea)
Che ne dici tu, Maria, tu che sei la più interessata? Non ti pareva un sogno l’avere
un figlio di quel genere? Ti pareva cosa reale? L’averlo generato nella carne era
niente in confronto della fatica di generarlo nella fede.
Lett.: (donna)
Vedere un bambino era facile, ma credere che quel Bimbo era figlio di Dio non era cosa
facile.
Lett.: (dall’Assemblea)
…non è facile credere. Non è così, Maria? Non è così anche per te? Non c’è fatica
più grande sulla terra della fatica di credere, sperare, amare: tu lo sai. Aveva
ragione la tua cugina Elisabetta a dirti : “Beata te che hai creduto”. Sì Maria, beata
te che hai creduto. Beata te che mi aiuti a credere, beata te che hai avuto la forza di
accettare tutto il mistero della Natività e di aver avuto il coraggio di prestare il tuo
corpo ad un simile avvenimento che non ha limiti nella sua grandiosità e nella sua
inverosimile piccolezza. Nell’Incarnazione gli estremi si sono toccati e
l’infinitamente lontano si è fatto l’infinitamente vicino, e l’infinitamente potente si è
fatto l’infinitamente povero. Maria, capisci cosa hai fatto? Sei riuscita a non
tremare davanti alla luce dell’Eterno che cercava il tuo ventre come casa per
riscaldarsi. Che coraggio, Maria! Solo la tua umiltà poteva aiutarti a sopportare
simile urto di luce e di tenebra. Maria, credo come te che quel bimbo è Dio ed è tuo
figlio e lo adoro .
Riflessione del Celebrante
7
CANTO DI LODE
Preghiere dei fedeli
Cel.: La nascita di Cristo interpella la nostra fede ad andare oltre la debolezza della
carne e a contemplare nella povertà, la ricchezza, nella debolezza la potenza, nella notte
la luce. Preghiamo insieme e diciamo:
Per intercessione di Maria, aiutaci, Signore , a riconoscerti e ad amarti
(intenzioni suggerite dall’Assemblea)
Padre nostro…
Preghiera corale
Salve, madre della gioia celeste,
Salve, tu che alimenti in noi un gaudio sublime,
Salve, sede della gioia che salva,
Salve, tu che ci offri la gioia perenne,
Salve, o mistico luogo della gioia ineffabile,
Salve, o campo degnissimo della gioia indicibile.
Salve, o sorgente beata della gioia infinita,
Salve, o tesoro divino della gioia senza fine,
Salve, o albero ombroso della gioia che dà vita,
Salve, o Madre di Dio, non sposata,
Salve, o vergine, dopo il parto integerrima,
Salve, spettacolo mirabile al di sopra di ogni prodigio.
Chi potrebbe descrivere il tuo splendore ?
Chi potrebbe raccontare il tuo mistero ?
Chi sarebbe capace di proclamare la tua gran–dezza?
Tu hai ornato la natura umana,
Tu hai superato le legioni angeliche…
Tu hai superato ogni creatura…
Noi ti acclamiamo: Salve, o piena di grazia.
Amen
(Sofronio di Gerusalemme)
Benedizione
CANTO FINALE
8
Terzo Incontro
“Rachele piange i suoi figli”
Beata Te che hai creduto…in Dio nell’ora dell’oscurità.
(Mt. 2, 13-18)
CANTO:
Cel.: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo
Ass.: Amen
Cel.: La fede di Maria ha conosciuto momenti di grande oscurità: la fuga in Egitto,
causata dalla volontà omicida di Erode, pone Maria nella condizione di credere in Dio
nonostante la dura esperienza della persecuzione e della incomprensione. Invochiamo la
presenza della Madre perché ci aiuti a dare senso ai tanti momenti di oscurità della
nostra fede..
(il celebrante può usare altre parole)
Tutti:
Guidaci, Madre, in questa preghiera, e
insegnaci tu l’ascolto di Dio. Ti seguiremo
in dolce silenzio, umili figli bramosi d’amor!. (cantato)
Lett.: DAL VANGELO SECONDO MATTEO
Essi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e
gli disse: “Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e resta là finchè
non ti avvertirò, perché Erode sta cercando il bambino per ucciderlo”. Giuseppe
destatosi, prese con sé il bambino e sua madre nella notte e fuggì in Egitto, dove rimase
fino alla morte di Erode che mandò ad uccidere tutti i bambini di Betlemme e del suo
territorio…Un grido è stato udito in Rama, un pianto e un lamento grande; Rachele
piange i suoi figli e non vuole essere consolata, perché non sono più.
Parola del Signore.
Lode a Te, o Cristo!
Contempliamo il Mistero
Lett.:
Tutti:
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con Te.
Tu sei benedetta fra le donne,
e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù
Santa Maria, Madre di Dio,
prega per noi peccatori
adesso e nell’ora della nostra morte. Amen (10 v.)
9
In dialogo con Maria
Lett.: (dall’Assemblea)
Strage di Innocenti! Dio mio, perché? Pensare a Dio quando tutto va bene è facile,
pensarlo in questa oscurità come è difficile! Maria, dimmi qualcosa tu.
Lett.: (donna)
Rivedo tanti volti di bimbi conosciuti a Betlemme, figli della stessa tribù di Davide, che
erano nati nello stesso periodo di mio figlio. La punta della spada penetra giù giù nel
mio cuore di mamma. Perché questi e non Lui? Perché l’Onnipotente ha permesso lo
sterminio? Perché non li ha difesi? Perché non ha immobilizzato con la morte il crudele
Erode? Non c’è risposta a tanto dolore. Credere in Dio non è facile, sperare nella sua
presenza ordinatrice è ancora più duro, amare gli uomini quando sono assassini è
sovrumano.
Lett.: (dall’Assemblea)
Cosa fare? Cosa pensare dinanzi a così grande mistero ?
Lett.: (donna)
Forse tu penserai che il potere, la violenza domina la storia. Eppure non è così. Intanto
possiamo dire che proprio lui, il potere, è stato beffato. È forse riuscito nel suo intento di
uccidere Gesù? Che ha servito la sua astuzia? E’ bastata una maglia rotta e la trappola
non ha funzionato. Proprio il ricercato non c’era. Sì è vero: “Ha disperso i superbi nei
pensieri del loro cuore”.
Lett.: (dall’Assemblea)
È vero: il suo disegno andò a vuoto. Ma gli altri? Il sacrificio di tanti innocenti?
Lett.: (donna)
Intanto possiamo dire che hanno combattuto la loro battaglia, assolto la loro missione.
Era necessario che Gesù non morisse quella notte. Per loro fu necessario pagare per Lui.
L’ora della morte non ha importanza. Ciò che ha importanza è compiere la nostra
missione. Gesù compirà la sua missione più tardi sul Calvario, i piccoli innocenti
l’hanno compiuta quella notte stessa. I potenti non hanno fatto deviare la storia della
salvezza, hanno solo tentato di farlo e i loro “pensieri sono stati dispersi”.
Riflessione del celebrante
CANTO DI LODE
10
Preghiere dei fedeli
Cel.: Credere è affidarsi unicamente a Dio anche quando questi sembra sconfitto dalla
potenza dell’uomo. Preghiamo insieme e diciamo
Per intercessione di Maria, donaci, Signore , la forza della fede
(Intenzioni suggerite dall’Assemblea)
Padre nostro…
Preghiera corale
L’anima mia grandifica il Signore ,
e il mio spirito esulta di gioia in Dio mio salvatore .
Pe rché ha rivolto i suoi sguardi
All’umiltà della sua ancella.
Ecco, da questo momento, tutte le generazioni
Mi chiameranno beata.
Poiché grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente;
Santo è il suo nome.
E la sua misericordia si estende di età in età
Su coloro che lo temono.
Egli ha compiuto un prodigio con il suo braccio,
ha disperso gli orgogliosi e i disegni da loro concepiti.
Ha rovesciato i potenti dai loro troni e ha
innalzato gli umili.
Ha saziato di beni gli affamati
E ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi
della sua misericordia,
come aveva predetto ai nostri Padri,
a favore di Abramo e della sua discendenza
per sempre .
Amen.
Benedizione
CANTO FINALE
11
Quarto Incontro
“E non sapevi che devo occuparmi del Padre mio?”
Beata te che hai creduto…in Gesù, libero da te per essere con
tutti.
(Lc. 2, 41-50)
CANTO:
Cel.: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo
Ass.: Amen
Cel.: La fede, anche se è piena adesione a Cristo, non ci permette di “trattenere” e di
ritenere tutto per noi il dono della presenza del Salvatore. Lo ha capito anche Maria e,
nel suo smarrimento lo ha accettato. Invochiamo la presenza della Madre perché ci aiuti
a liberare Cristo dai nostri schemi e dalle nostre pretese.
(il celebrante può usare altre parole)
Tutti:
Guidaci, Madre, in questa preghiera, e
insegnaci tu l’ascolto di Dio. Ti seguiremo
in dolce silenzio, umili figli bramosi d’amor!. (cantato)
Lett.: DAL VANGELO SECONDO LUCA
I suoi genitori si recavano tutti gli anni a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando
egli ebbe dodici anni, vi salirono di nuovo secondo l’usanza; ma trascorsi i giorni della
festa, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme,
senza che i genitori se ne accorgessero. Credendolo nella carovana fecero una giornata
di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato,
tornarono in cerca di lui a Gerusalemme. Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto
in mezzo ai dottori, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l’udivano erano
pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte. Al vederlo restarono stupiti e sua
madre gli disse: “Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre ed io angosciati, ti
cercavamo”. Ed egli rispose: “Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo
occuparmi delle cose del Padre mio?”.
Parola del Signore.
Lode a Te, o Cristo!
Contempliamo il Mistero
Lett.:
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con Te.
12
Tutti:
Tu sei benedetta fra le donne,
e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù
Santa Maria, Madre di Dio,
prega per noi peccatori
adesso e nell’ora della nostra morte. Amen (10 v.)
In dialogo con Maria
Lett.: (dall’Assemblea)
Maria, a Gerusalemme capitò qualche cosa di veramente nuovo nei rapporti che
avevi con Gesù. Come hai vissuto quell’avvenimento? Chi si era veramente
smarrito?
Lett.: (donna)
Fu una sorpresa non piacevole. Per la prima volta avevo perso i contatti con Lui. Era
come se improvvisamente il mistero di Lui e del suo Essere si fosse infittito e che gli era
necessario prendere da me e Giuseppe le distanze. Allora capimmo che era giunto il
tempo che dovevamo esperimentare che la nostra maternità e paternità erano molto
relative rispetto alla sua libertà. Gesù stava prendendo coscienza di essere “il figlio di
Dio” prima che nostro figlio. Difatti trovandolo nel Tempio ci disse chiaramente: “E non
sapevate voi che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?”. Era la verità, ma una
verità che aveva la capacità di affondare più giù la spada nel cuore. La mia sofferenza
era il suo isolarsi, il vedere chiaramente che Lui cercava il suo spazio e ciò era contrario
alla mia natura di madre. Dovevo lasciarlo libero e ciò mi costava.
Mai dubitai che quell’assenza di tre giorni da me fu l’anticipo dei tremendi tre giorni di
assenza nella sua morte. Voleva essere libero con me per essere con tutti. Voleva essere
libero da me per morire per tutti.
Lett.: (dall’Assemblea)
E una volta tornati a Nazareth?
Lett.: (donna)
Tornando a Nazaret alla vita consueta capii che molte cose erano cambiate e che
incominciava un periodo nuovo per me. La fede si faceva più purificata e la trasparenza
di lui più grande. La mia tentazione ad essere una mamma possessiva aveva ricevuto
un tremendo colpo. “non capite voi…che devo occuparmi delle cose del Padre mio?”.
Questo ritornello non riuscivo più a togliermelo dalla mente. No…io non sapevo…ed è
per questo che non capivo. Non è facile comprendere l’infinita trasparenza a cui ci invita
Dio nei nostro sentimenti fondamentali. E’ un cammino…e il cammino è fatto per
imparare…e sul cammino ci si stanca…ci si vorrebbe fermare! Io giovane madre ero
13
portata a pensare che quel figlio era mio, solo mio…ed invece? Dovevo giungere ad
accettare che quel figlio era di tutti…di tutti.
Riflessione del celebrante
Canto di lode
Preghiere dei fedeli
Cel.: La tentazione di imprigionare Cristo nei nostri schemi e nei nostri tabernacoli è
forte, perché ci permette di modellare Cristo a nostra immagine e somiglianza.
Preghiamo perché Dio ci liberi da ogni forma di schiavizzazione di Cristo e
strumentalizzazione della sua Parola. Preghiamo insieme e diciamo:
Per intercessione di Maria, donaci, Signore , un cuore libero
(intenzioni suggerite dall’Assemblea)
Padre nostro…
Preghiera corale
Salve, o stella del mare ,
gloriosa madre di Dio;
o Vergine santa, Maria,
o porta spalancata sul cielo.
L’angelo che il cielo ti manda
Porta un messaggio di Dio.
Tu lo accogli:
cambia allora il destino di Eva
e al mondo sorride la pace.
Spezza le catene di ogni oppressione,
offri la tua luce a chi non vede,
allontana il male da ogni uomo,
chiedi per ciascuno tutto il bene.
Sentano tutti che sei nostra madre .
Presenta tu a Cristo le nostre preghiere ;
ed Egli che si è fatto tuo Figlio,
clemente le accolga.
Vergine eccelsa, dolce e amata,
liberaci dalle nostre colpe,
rendici umili e puri.
Donaci giorni tranquilli,
veglia sul nostro cammino
lieti nel cielo.
14
Amen.
(Inno popolare del sec. IX)
Benedizione
CANTO FINALE
15
Quinto Incontro
“Fate quello che vi dirà”
Beata te che hai creduto…in Gesù, gioia dell’uomo.
(Gv, 2, 1-12)
CANTO:
Cel.: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo
Ass.: Amen
Cel.: Alle nozze di Cana Maria ha sperimentato la sua dolce influenza sulla potenza del
Figlio. Ha dilatato gli occhi e il cuore di Cristo sulle necessità dell’umanità e la sua
preghiera è diventata miracolo. Invochiamo la presenza della Madre perché ci aiuti a
comprendere la bellezza e la forza della preghiera che diventa realtà se scaturisce da un
cuore totalmente afferrato dalla fede in Cristo.
(il celebrante può usare altre parole)
Tutti:
Guidaci, Madre, in questa preghiera, e
insegnaci tu l’ascolto di Dio. Ti seguiremo
in dolce silenzio, umili figli bramosi d’amor!. (cantato)
Lett.: DAL VANGELO SECONDO GIOVANNI
Tre giorni dopo, ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. Fu
invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. Nel frattempo, venuto a mancare il
vino, la madre di Gesù gli disse: “Non hanno più vino”. E Gesù rispose: “Che ho da fare
con te, o donna?” Non è ancora giunta la mia ora”. La madre dice ai servi: “Fate quello
che vi dirà”. Vi erano là sei giare di pietra per la purificazione dei giudei, contenenti
ciascuna due o tre barili. E Gesù disse loro: “Riempite d’acqua le giare”; le riempirono
fino all’orlo. Disse loro di nuovo: “Ora attingete e portate al maestro di tavola”. Ed essi
gliene portarono. E come ebbe assaggiato l’acqua diventata vino, il maestro di tavola,
che non sapeva di dove venisse, chiamò lo sposo e gli disse: “Tutti servono da principio
il vino buono e, quando sono un po’ brilli, quello meno buono; tu invece hai conservato
fino ad ora il vino buono”.
Parola del Signore.
Lode a Te, o Cristo!
Contempliamo il Mistero
Lett.:
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con Te.
Tu sei benedetta fra le donne,
e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù
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Tutti:
Santa Maria, Madre di Dio,
prega per noi peccatori
adesso e nell’ora della nostra morte. Amen (10 v.)
In dialogo con Maria
Lett.: (dall’Assemblea)
Maria, raccontaci tutta la verità sulle Nozze di Cana e dimmi: Cosa ti ha spinto
a forzare la mano di Gesù
Lett.: (donna)
Innanzitutto devo affermare che alle Nozze di Cana fu la prima volta che vidi Gesù
cantare, danzare, gioire. Con la sua capacità trascinò tutti nella vera festa. E fu gran
festa! Però notai subito una preoccupazione negli occhi degli sposi che continuavano a
sorridere, ma che interrogavano con una certa ansia il maestro che era un nostro parente.
Difatti non c’era più vino Io per la prima volta mi sentii come invasa dalla stessa
esaltazione dei discepoli. Cielo e terra si stavano incontrando in quel piccolo cortile di
Cana dove si svolgevano le nozze di amici. No, il vino non sarebbe mancato perché tra
noi c’era uno che ci avrebbe dato il vino del Regno. Tutto era possibile con Lui. Allora
mi avvicinai a Gesù col cuore che batteva forte e gli dissi afferrandolo per il braccio:
“Non hanno più vino”. Gesù mi guardò con una certa durezza e mi parve cogliere in lui
un istante di esitazione. Ma io ero come esaltata ed entusiasta che ero certa di quello che
chiedevo, e ai servi dissi con sicurezza: “Fate quello che vi dirà”. Poi cercai il
nascondimento in mezzo alla gente dove nessuno mi notava e incominciai a pregare con
forza: “Tutto è possibile a Dio”. Sì, tutto era possibile a Dio e quel fiume di vino che
ormai correva era il segno della gioia che dà l’incontro con Dio e l’esaltazione del suo
abbraccio. E fu festa perché l’incontro con Dio è festa.
Lett.: (dall’Assemblea)
Maria, ancora una volta Dio ti ha dato un segno che “tutto è possibile a Lui”. Ma
gli altri lo capirono?
Lett.: (donna)
Non è facile comprendere subito il mistero di Dio: è un cammino! A Cana ho compreso
e anche gli apostoli con me, il mistero della Chiesa e dell’apostolato e la difficoltà ad
accettare da parte degli uomini questo mistero. Anche Pietro che già cominciava a
sentirsi capo della compagnia e ad avere una certa importanza non poteva fare ciò che
aveva fatto Gesù. Gesù era l’unico perché era Dio. Solo lui poteva versare nella coppa il
vino del regno. A noi, servi, a tutti il compito di preparare le giare, di riempirle di acqua
e di attendere. Ma il mistero di quel vino era Dio stesso. Già da quel giorno capii che ci
sarebbe stata nella Chiesa l’eterna tentazione di arrogarsi la possibilità di dare quel vino
17
senza attenderlo da Gesù. Gli uomini possono dare il vino delle loro vigne, non il vino
del Regno. Allora promisi a me stessa che mi sarei sempre adoperata per ricordare a tutti
la necessità di fare come se tutto dipendesse da noi, ma di attendere in preghiera come se
tutto dipendesse da Dio, perché il regno è di dio, non nostro, anche se si realizza con noi,
come sembrerebbe.
Riflessione del Celebrante
CANTO DI LODE
Preghiere dei fedeli
Cel.: Chiediamo a Dio la gioia di sperimentare la potenza della sua presenza nella nostra
vita. Preghiamo insieme diciamo:
Per intercessione di Maria, apri i nostri occhi, Signore, alle sorprese della fede
(intenzioni suggerite dall’Assemblea)
Padre nostro…
Preghiera corale
O Maria, vastità del cielo,
fondamento della terra,
profondità dei mari, luce del sole,
bellezza della luna,
splendore delle stelle del cielo…
Il tuo seno portò Iddio
dalla cui maestà l’uomo è intimorito.
Il tuo grembo contenne il carbone ardente.
Le tue mani toccarono
Colui che è intoccabile
E il fuoco della divinità che è in lui.
Le tue dita somigliano alle molle incandescenti
Con le quali il profeta ricevette il carbone
Dell’oblazione celeste.
Tu sei il canestro di questo pane di ardente
fiamma
e il calice di questo vino.
O Maria, che produci nel tuo seno
il frutto dell’oblazione…
ti preghiamo insistentemente
perché ci custodisca dal nemico che insidia
18
e perché, come non si divide
la misura dell’acqua dal vino,
così noi non ci separiamo da te e dal tuo
Figlio,
Agnello di salvezza.
Amen.
(Anafora etiopica)
Benedizione
CANTO FINALE
19
Sesto Incontro
La vita e il dolore
Beata te che hai creduto…nell’Amore che si veste di dolore.
(Gv. 19, 23-30)
CANTO:
Cel.: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo
Ass.: Amen
Cel.: La fede è dura a morire. E’ quanto ci ha testimoniato la Madre ai piedi del
Crocifisso. Invochiamo la presenza di Maria perché ci aiuti a dire sempre sì a Dio
anche nell’ora del dolore.
(il celebrante può usare altre parole)
Tutti:
Guidaci, Madre, in questa preghiera, e
insegnaci tu l’ascolto di Dio. Ti seguiremo
in dolce silenzio, umili figli bramosi d’amor!. (cantato)
Lett.: DAL VANGELO SECONDO GIOVANNI
Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Cleofa e
Maria di Magdala. Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli
amava, disse alla madre: “Donna, ecco il tuo figlio!”, Poi disse al discepolo: “Ecco la tua
madre!”…Dopo questo Gesù disse: “Tutto è compiuto!”. E, chinato il capo, spirò.
Parola del Signore.
Lode a Te, o Cristo!
Contempliamo il Mistero
Lett.:
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con Te.
Tu sei benedetta fra le donne,
e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù
Tutti:
Santa Maria, Madre di Dio,
prega per noi peccatori
adesso e nell’ora della nostra morte. Amen (10 v.)
In dialogo con Maria
Lett.: (dall’Assemblea)
Maria, anche per te è giunta l’ora del dolore e della prova. Quale la tua reazione
di fronte a un mistero così grande? Vedere morire Dio, accettare la morte di un
Figlio è cosa contro natura. Come hai vissuto quel momento? E scusami se,
chiedendo, riaffondo nel tuo cuore la spada del dolore .
20
Lett.: (donna)
Fu dolorosissimo accettare la morte, ma fu altrettanto triste vedere come gli uomini
erano distanti dalla rivelazione di Dio. Sì, quanto erano lontani gli uomini dalla
rivelazione che Gesù stava facendo sul reale, sulla vita, su Dio. Soprattutto su Dio! Dio
era rimasto nelle loro menti come il castigamatti di turno, geloso delle sue prerogative e
desideroso di vedere un mondo regolato e tranquillo come un collegio di educande. La
morale era all’apice delle loro sollecitudini ed il loro zelo si esprimeva nella perfezione
della legge e nelle punizioni dei peccatori. Si sarebbe detto che ad un Dio non accettato,
sconfitto dall’uomo disobbediente e peccatore non rimaneva altra gioia che costruirgli
un inferno per punirlo. L’uomo meschino si forgiava un Dio meschino incapace di
novità e di salvezza. Quanto era lontano il pensiero di Gesù dalle preoccupazioni
moralistiche del Tempio. E Dio in Gesù stava rivelando la sua identità. Sulla terra stava
esplodendo il cielo! La luce era tale da obbligare tutti a chiudere gli occhi. Perfino
Satana fu preso in giro dal fulgore di quel lampo e non si riprese più dalla sorpresa.
Lett.: (dall’Assemblea)
E quale fu la rivelazione?
Lett.: (donna)
Fu la rivelazione di un Dio povero, sofferente, sconfitto. L’uomo abituato ai tuoni del
cielo ed al chiasso dei castighi si trovò di fronte a Gesù morto sulla croce. Tra tutti i
volti pensati dall’uomo in preghiera sul Messia il volto più indovinato era stato quello
preannunziato da Isaia: il volto del Servo sofferente. Era l’Amore che si vestiva di
povertà e di dolore per salvare l’uomo caduto nella povertà e nel dolore. Era l’amore che
si faceva solidale con l’amato: l’uomo, e non dubitava di scendere fino nel fondo del suo
peccato per salvarlo. La morte è stata per Gesù l’istante supremo della più suprema
povertà. Dio aveva scelto la strada della povertà per salvare l’uomo e nessun istante di
questo suo cammino era stato così saturo di povertà come l’istante della sua morte. Dio
morto era la povertà più assoluta: non si poteva andare più in là… Accettare la morte
come atto di amore non è facile e credo sia stato il capolavoro del Cristo nella sua fatica
di amare. A noi pur nella nostra infinita debolezza, tocca imitarlo. Ma la morte, quella
vera, non è quella fisica: quella semmai ne è soltanto il segno, la orribile, visibile,
sensibile rappresentazione. La morte vera è la separazione da Dio e questa è
intollerabile: la morte vera è la non fede, la non speranza, il non amore.
Riflessione del Celebrante
CANTO DI LODE
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Preghiere dei fedeli
Cel.: Il dolore, la prova,la morte nella vita dell’uomo hanno la funzione dei chiaroscuri
delle opere d’arte: mettere in evidenza la luce e il suo splendore. Per intercessione di
Maria, chiediamo a Dio una fede forte e intrepida, sì da vedere nel buio la luce, nella
notte il giorno, nella morte la vita. Preghiamo insieme e diciamo.
Per intercessione di Maria, non abbandonarci, Signore, nell’ora del dolore
(intenzioni suggerite dall’Assemblea)
Padre nostro…
Preghiera corale
Addolorata in pianto
la Madre sta presso la croce
da cui pende il Figlio
Immersa in angoscia mortale
Geme nell’intimo del cuore
Trafitto di spada.
Quanto grande è il dolore
Della benedetta fra le donne,
Madre dell’unigenito.
Piange la madre pietosa
Contemplando le piaghe
Del divino suo Figlio.
Chi può trattenersi dal pianto
Davanti alla Madre di Cristo
In tanto tormento?
Chi può non provare dolore
Davanti alla Madre
Che porta la morte del figlio?
Per i peccati del suo popolo
Ella vede Gesù nei tormenti
Del duro supplizio.
Per noi ella vede morire
Il dolce suo Figlio,
solo, nell’ultima ora.
O Madre, sorgente di amore ,
fa che io viva il tuo martirio,
fa che io pianga le tue lacrime.
Fa che arda il mio cuore
Nell’amare il Cristo-Dio,
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per essergli gradito.
O vergine santa tra le vergine,
no respingere la mia preghiera,
e accogli il mio pianto di figlio.
O Cristo, nell’ora del mio passaggio,
fa che per mano a tua Madre
io giunga alla meta gloriosa.
Amen.
(Stabat Mater)
Benedizione
CANTO FINALE
23
Settimo Incontro
È Risorto
Beata te che hai creduto…pur non avendo visto.
(Lc. 24,1-8)
CANTO:
Cel.: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo
Ass.:Amen.
Cel.: Sei Beata, Maria, perché hai veramente creduto, perché hai sempre creduto, pur
non vedendo con gli occhi della carne ciò che hai sempre visto e saputo con lo
sguardo della fede. Vieni in mezzo a noi e aiutaci a spalancare il nostro cuore a
Cristo.
(il celebrante può usare altre parole)
Tutti: Guidaci, Madre, in questa preghiera, e
insegnaci tu l’ascolto di Dio. Ti seguiremo
in dolce silenzio, umili figli bramosi d’amor!. (cantato)
Lett.: DAL VANGELO SECONDO LUCA
Il primo giorno dopo il sabato, di buon mattino, si recarono alla tomba, portando con sé
gli aromi che avevano preparato. Trovarono la pietra rotolata via dal sepolcro; ma,
entrate, non trovarono il corpo del Signore Gesù. Mentre erano ancora incerte, ecco due
uomini apparire vicino a loro in vesti sfolgoranti. Essendosi le donne impaurite e avendo
chinato il volto a terra, essi dissero loro: “perché cercate tra i morti colui che è vivo?
Non è qui, è risorto”!.
Parola del Signore.
Lode a Te, o Cristo!
Contempliamo il Mistero
Lett.:
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è conTe.
Tu sei benedetta fra le donne,
e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù
Tutti:
Santa Maria, Madre di Dio,
prega per noi peccatori
adesso e nell’ora della nostra morte. Amen
In dialogo con Maria
Lett.: (dall’Assemblea)
Dimmi Maria, cosa è successo in quel giorno? Cosa significa credere che Gesù è
risorto dai morti? E tu l’hai visto in quei giorni? Perché il vangelo non parla di te.
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Ed eri la più interessata. Eri la madre ! Perché Gesù non è apparsa a te?
Lett.: (donna)
Ricorda quello che Gesù ha detto. “Beati quelli che pur non avendo visto crederanno”.
Lett.: (dall’Assemblea)
E tu hai creduto?
Lett.: (donna)
Sì, non ho esitato un attimo a credere alle parole di Gesù che aveva detto: “Il terzo
giorno risusciterò”.
Lett.: (dall’Assemblea)
“Beata te che hai creduto”. Ma ora dimmi cosa vuol dire credere alla risurrezione?
Lett.: (donna)
Ecco te lo dico e non dimenticarlo. Quando sentirai rumori di guerra e gli uomini
moriranno di paura attorno a te e “si solleveranno popoli contro popoli”, dì a te stesso
con estremo coraggio: “Gesù lo aveva detto: Non temete, alzate il capo perché la
liberazione è vicina”. Quando il peccato ti stringerà alla gola e ti sentirai soffocato e
finito, dì a te stesso: “Cristo è risorto dai morti ed io risorgerò dal mio peccato”. Quando
la vecchiaia e la malattia tenterà di amareggiare la tua esistenza, dì a te stesso: “Cristo
è risorto dai morti ed ha fatto cieli nuovi e terra nuova”. Quando il mondo ti apparirà
come sconfitta di Dio e sentirai la nausea del disordine, della violenza, del terrore, della
guerra dominare sulle piazze e la terra ti sembrerà il caos, dì a te stesso: “Gesù è risorto
proprio per salvare e la sua salvezza è già presente tra noi”.
Lett.: (dall’Assemblea)
È bello, ma è molto difficile
Lett.: (donna)
Sì, è difficile, ma non basta, perché credere al Cristo risorto significa ancora qualcosa
Lett.: (dall’Assemblea)
Cos’altro ?
Lett.: (donna)
Significa per Madre Teresa di Calcutta sollevare il moribondo e per te fare altrettanto.
Significa per Luther King affrontare la morte e per te di non aver paura di affrontare la
morte per i tuoi fratelli. Significa per l’Abbè Schultz, il Priore di Taizè, aprire il suo
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convento alla speranza e per te aprire la tua casa alla speranza. Ogni missionario che
parte è un atto di fede nella risurrezione. Ogni lebbrosario che si apre è un credo nella
risurrezione. Ogni trattato di pace è un atto di fede nella risurrezione. Ogni impegno
accettato per il bene della Chiesa è un atto di fede nella risurrezione. Quando perdoni al
tuo nemico, quando sfami l’affamato, quando difendi il debole credi nella risurrezione.
Quando hai il coraggio di sposarti, quando accetti il figlio che nasce, quando costruisci
la tua casa credi nella risurrezione. Quando ti alzi sereno al mattino, quando canti al sole
che nasce, quando vai al lavoro con gioia credi nella risurrezione. Credere nella
risurrezione significa non avere paura di nessuno. Credere nella risurrezione significa
pensare che Dio è Padre, Gesù tuo fratello ed io, Maria, tua sorella e, se vuoi, tua Madre.
Riflessione del Celebrante
Preghiera dei fedeli
Cel. La fede vince il mondo, sconfigge il peccato e ci fa risorgere a vita nuova.
Preghiamo insieme e diciamo.
Per intercessione di Maria, rendici, Signore, un popolo di risorti
(intenzioni suggerite dall’Assemblea)
Padre nostro…
Preghiera corale
Salve, o piena di grazia, il Signore è con te!
Salve, o nostra tanto bramata letizia!
Salve, o esultanza della Chiesa!
Salve, o nome pieno di profumo!
Salve, o viso illuminato dalla luce di Dio e che ama bellezza!
Salve, o memoriale tutto di venerazione!
Salve, o chiara madre della luce nascente!
Salve, o intemerata madre della santità!
Salve, o fonte zampillante d’acqua viva!
Salve, o madre piena di mistero inspiegabile!
Salve, o vaso d’alabastro dell’unguento di santificazione!
Salve, tu che valorizzi la verginità!
Salve, o modesto spazio che ha accolto in sé
Colui che il mondo non può contenere!
Amen
(Teodoto di Ancyra)
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Benedizione
Canto finale
È nella fede l’incontro con Dio.
È nella speranza il suo abbraccio vitale.
È nella carità l’esperienza di Dio.
La fede è oscura.
La speranza è dolorosa.
La carità è crocifissa.
Aiutami, Maria, a credere
Carlo Carretto
Le riflessioni sono liberamente tratte da:
“Beata Te che hai creduto” di Carlo Carretto, Ed. Paoline 1980
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