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Beata te che hai creduto
DIOCESI Diocesi di Andria Ufficio Liturgico Diocesano Beata te che hai creduto Incontri di preghiera e di meditazione in preparazione alla Solennità dell’Immacolata nell’Anno della Fede 2012 1 Primo Incontro “Rallegrati, Maria…” Beata te che hai creduto… nell’adempimento delle parole del Signore. (Lc. 1, 26-45) CANTO: Cel.: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo Ass.:Amen Cel.: Prima di metterci in ascolto di Dio, che nella sua Parola rivela la grandezza del suo amore, per l’umanità, insieme invochiamo la presenza della Madre. (il celebrante può usare altre parole) Tutti: Guidaci, Madre, in questa preghiera, e insegnaci tu l’ascolto di Dio. Ti seguiremo in dolce silenzio, umili figli bramosi d’amor!. (cantato) Lett.: DAL VANGELO SECONDO LUCA Nel sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea chiamata Nazareth, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei disse: “Ti saluto o piena di grazia, il Signore è con te”. A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. L’angelo le disse: “Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù…Allora Maria disse all’angelo: “Come è possibile? Non conosco uomo”. Le rispose l’angelo: “Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio… Allora Maria disse: “Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto”…In quei giorni Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta una città della Giudea. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta…Elisabetta fu piena di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: “Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo…Sei beata perché hai creduto nell’adempimento delle parole del Signore”. Parola del Signore. Tutti: Lode a Te, o Cristo! Contempliamo il Mistero Lett.: Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con Te. Tu sei benedetta fra le donne, e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù 2 Tutti: Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori adesso e nell’ora della nostra morte. Amen(10 v.) In dialogo con Maria Lett.: (dall’Assemblea) Maria, dimmi come è andata? Raccontalo a me come l’hai raccontato a Luca l’evangelista. Lett.: (donna) È stato tutto molto bello! Quel giorno ero sola nel piccolo cortile e una gran luce mi avvolgeva. Pregavo, seduta su uno sgabello. Tenevo gli occhi socchiusi e sentivo una gioia invadermi tutta. Ero contenta di lasciarmi riempire di quella luce. Mi pareva il segno della presenza di Dio che mi avvolgeva come un manto. Ad un tratto quella luce prese l’aspetto di un Angelo, Io stavo molto ferma per paura che tutto scomparisse. E invece l’angelo parlò. Lett.: (dall’Assemblea) E cosa ti disse? Lett.: (donna) Mi disse: Ave Maria, piena di grazia il Signore è con te. Lett.: (dall’Assemblea) E tu cosa provasti? Lett.: (donna) Ne fui turbata. Era come se fossi visitata da cose troppo grandi per me e per la mia dimensione così piccola. Tu puoi pensare alle cose di Dio con immenso desiderio, ma quando ti toccano non puoi non spaventarti. Difatti mi disse subito: “Non temere”. Poi mi diede l’annuncio della maternità. Lett.: (dall’Assemblea) Dimmi, Maria, sei stata colta di sorpresa? Non avevi mai pensato prima che tu…proprio tu… Lett.: (donna) Oh sì! Ci avevo pensato. Noi ragazze non pensavamo ad altro. Sentivamo che i tempi erano quelli e quando pregavamo l’aria era satura di attesa del Messia. 3 Lett.: (dall’Assemblea) Che hai capito quando l’angelo ti disse che eri tu la scelta e che il Messia sarebbe nato da te? Lett.: (donna) Capii esattamente cosa voleva dirmi, e rimasi soltanto stupita della straordinarietà della cosa. Come era possibile se io ero vergine? L’Angelo mi spiegò le cose e mi fu facile accettarle perché mi sentivo immersa in Dio come in quella luce vivissima del mezzogiorno. “Nulla è impossibile a Dio”, fu la consegna e la sfida di fede che l’angelo mi lasciò e pian piano si allontanò. Ma prima di lasciarmi mi annunciò un fatto straordinario. Mi aveva detto che mia cugina Elisabetta era al sesto mese di una maternità straordinaria perché tutti noi della famiglia sapevamo che era sterile. Andai a trovarla…Trovai mia cugina già vicina al parto e così felice, poverina! Aveva aspettato tanto un figlio. Quando giunsi si mise a cantare per la gioia ed io cantavo con lei. Sembravamo due pazze, ma pazze di amore. Furono giorni indimenticabili. Ma Elisabetta, che se ne intendeva di fede e di fede oscura e che aveva tanto sofferto nella vita, mi disse una cosa che mi fece piacere e che fu come il premio a tutta la mia solitudine: “beata te che hai creduto”. E me lo ripeteva tutte le volte che mi incontrava e mi toccava il ventre, come per toccare Gesù, il Salvatore che stava per venire al mondo. CANTO DI LODE Riflessione del Celebrante Preghiere dei fedeli Cel.: Ed ora, consapevoli della bontà di Dio che fa grandi cose in coloro che si aprono alle sorprese della sua Parola, insieme invochiamo: Per intercessione di Maria, donaci, Signore , il coraggio di credere in ogni tua Parola. (intenzioni suggerite dall’Assemblea) Padre nostro… Preghiera corale Salve, canto dei cherubini e lode degli angeli. Salve, pace e gioia del genere umano. Salve, giardino di delizie, salve o legno della vita. Salve, baluardo dei fedeli e porto dei naufraghi. Salve, richiamo di Adamo, salve, riscatto di Eva. 4 Salve, fonte della grazia e dell’immortalità. Salve, tempio santissimo, salve, trono del Signore . Salve, o casta che hai schiacciato la testa del drago precipitandolo nell’abisso. Salve, rifugio degli afflitti, salve, riscatto della maledizione. Salve, o Madre del Cristo, Figlio del Dio vivo, cui conviene gloria, onore, adorazione e lode ora e sempre e dappertutto. Amen nei secoli. (Efrem Siro) Benedizione CANTO FINALE 5 Secondo Incontro “Dio mio, Figlio mio” Beata te che hai creduto…in quel Bimbo, figlio tuo e Figlio di Dio. (Lc. 2, 1-7) CANTO: Cel.: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo Ass.: Amen Cel.: La nascita di Cristo sorprende l’umanità in attesa, ma ancor più stupisce Maria, chiamata a credere che il suo Bimbo, povero, indifeso è il Dio Altissimo, venuto al mondo per la nostra salvezza. Invochiamo la presenza di Maria perché ci prenda per mano e ci accompagni nella comprensione piena di questo grande mistero.. (il celebrante può usare altre parole) Tutti: Guidaci, Madre, in questa preghiera, e insegnaci tu l’ascolto di Dio. Ti seguiremo in dolce silenzio, umili figli bramosi d’amor!. (cantato) Lett.: DAL VENGELO SECONDO LUCA In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra….Andavano tutti a farsi registrare…Anche Giuseppe, che era della casa e della famiglia di Davide da Nazareth andò a Betlemme, per farsi registrare insieme con Maria sua sposa, che era incinta. Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c’era posto per loro nell’albergo. Parola del Signore. Lode a Te, o Cristo! Contempliamo il Mistero Lett.: Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con Te. Tu sei benedetta fra le donne, e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù Tutti: Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori adesso e nell’ora della nostra morte. Amen (10 v.) 6 In dialogo con Maria Lett.: (dall’Assemblea) Maria, quanto ti è accaduto è straordinario. Ma dimmi è un sogno o è verità? Lett.: (donna) Non lo so. Il tutto era una cosa sola. Del resto che differenza c’è tra il sogno e la realtà quando il sogno riguarda la venuta di Dio sulla terra e la realtà è una grotta come quella descritta dagli evangelisti? Credere che Dio si è fatto uomo è il più grande sogno per l’uomo. Si direbbe che tale fu il desiderio di unire la terra al cielo che il Natale diventò la realizzazione di quel desiderio. Insomma il natale, la venuta di Dio sulla terra, l’ho desiderata io e l’ho sognata o è un fatto straordinario come un sogno che si è avverato? Penso l’uno e l’altro, tanto è cosa straordinaria; certamente la venuta ha anticipato il sogno perché nessuno di noi sarebbe stato capace di fare un sogno così unico e bello. Lett.: (dall’Assemblea) Che ne dici tu, Maria, tu che sei la più interessata? Non ti pareva un sogno l’avere un figlio di quel genere? Ti pareva cosa reale? L’averlo generato nella carne era niente in confronto della fatica di generarlo nella fede. Lett.: (donna) Vedere un bambino era facile, ma credere che quel Bimbo era figlio di Dio non era cosa facile. Lett.: (dall’Assemblea) …non è facile credere. Non è così, Maria? Non è così anche per te? Non c’è fatica più grande sulla terra della fatica di credere, sperare, amare: tu lo sai. Aveva ragione la tua cugina Elisabetta a dirti : “Beata te che hai creduto”. Sì Maria, beata te che hai creduto. Beata te che mi aiuti a credere, beata te che hai avuto la forza di accettare tutto il mistero della Natività e di aver avuto il coraggio di prestare il tuo corpo ad un simile avvenimento che non ha limiti nella sua grandiosità e nella sua inverosimile piccolezza. Nell’Incarnazione gli estremi si sono toccati e l’infinitamente lontano si è fatto l’infinitamente vicino, e l’infinitamente potente si è fatto l’infinitamente povero. Maria, capisci cosa hai fatto? Sei riuscita a non tremare davanti alla luce dell’Eterno che cercava il tuo ventre come casa per riscaldarsi. Che coraggio, Maria! Solo la tua umiltà poteva aiutarti a sopportare simile urto di luce e di tenebra. Maria, credo come te che quel bimbo è Dio ed è tuo figlio e lo adoro . Riflessione del Celebrante 7 CANTO DI LODE Preghiere dei fedeli Cel.: La nascita di Cristo interpella la nostra fede ad andare oltre la debolezza della carne e a contemplare nella povertà, la ricchezza, nella debolezza la potenza, nella notte la luce. Preghiamo insieme e diciamo: Per intercessione di Maria, aiutaci, Signore , a riconoscerti e ad amarti (intenzioni suggerite dall’Assemblea) Padre nostro… Preghiera corale Salve, madre della gioia celeste, Salve, tu che alimenti in noi un gaudio sublime, Salve, sede della gioia che salva, Salve, tu che ci offri la gioia perenne, Salve, o mistico luogo della gioia ineffabile, Salve, o campo degnissimo della gioia indicibile. Salve, o sorgente beata della gioia infinita, Salve, o tesoro divino della gioia senza fine, Salve, o albero ombroso della gioia che dà vita, Salve, o Madre di Dio, non sposata, Salve, o vergine, dopo il parto integerrima, Salve, spettacolo mirabile al di sopra di ogni prodigio. Chi potrebbe descrivere il tuo splendore ? Chi potrebbe raccontare il tuo mistero ? Chi sarebbe capace di proclamare la tua gran–dezza? Tu hai ornato la natura umana, Tu hai superato le legioni angeliche… Tu hai superato ogni creatura… Noi ti acclamiamo: Salve, o piena di grazia. Amen (Sofronio di Gerusalemme) Benedizione CANTO FINALE 8 Terzo Incontro “Rachele piange i suoi figli” Beata Te che hai creduto…in Dio nell’ora dell’oscurità. (Mt. 2, 13-18) CANTO: Cel.: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo Ass.: Amen Cel.: La fede di Maria ha conosciuto momenti di grande oscurità: la fuga in Egitto, causata dalla volontà omicida di Erode, pone Maria nella condizione di credere in Dio nonostante la dura esperienza della persecuzione e della incomprensione. Invochiamo la presenza della Madre perché ci aiuti a dare senso ai tanti momenti di oscurità della nostra fede.. (il celebrante può usare altre parole) Tutti: Guidaci, Madre, in questa preghiera, e insegnaci tu l’ascolto di Dio. Ti seguiremo in dolce silenzio, umili figli bramosi d’amor!. (cantato) Lett.: DAL VANGELO SECONDO MATTEO Essi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: “Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e resta là finchè non ti avvertirò, perché Erode sta cercando il bambino per ucciderlo”. Giuseppe destatosi, prese con sé il bambino e sua madre nella notte e fuggì in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode che mandò ad uccidere tutti i bambini di Betlemme e del suo territorio…Un grido è stato udito in Rama, un pianto e un lamento grande; Rachele piange i suoi figli e non vuole essere consolata, perché non sono più. Parola del Signore. Lode a Te, o Cristo! Contempliamo il Mistero Lett.: Tutti: Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con Te. Tu sei benedetta fra le donne, e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori adesso e nell’ora della nostra morte. Amen (10 v.) 9 In dialogo con Maria Lett.: (dall’Assemblea) Strage di Innocenti! Dio mio, perché? Pensare a Dio quando tutto va bene è facile, pensarlo in questa oscurità come è difficile! Maria, dimmi qualcosa tu. Lett.: (donna) Rivedo tanti volti di bimbi conosciuti a Betlemme, figli della stessa tribù di Davide, che erano nati nello stesso periodo di mio figlio. La punta della spada penetra giù giù nel mio cuore di mamma. Perché questi e non Lui? Perché l’Onnipotente ha permesso lo sterminio? Perché non li ha difesi? Perché non ha immobilizzato con la morte il crudele Erode? Non c’è risposta a tanto dolore. Credere in Dio non è facile, sperare nella sua presenza ordinatrice è ancora più duro, amare gli uomini quando sono assassini è sovrumano. Lett.: (dall’Assemblea) Cosa fare? Cosa pensare dinanzi a così grande mistero ? Lett.: (donna) Forse tu penserai che il potere, la violenza domina la storia. Eppure non è così. Intanto possiamo dire che proprio lui, il potere, è stato beffato. È forse riuscito nel suo intento di uccidere Gesù? Che ha servito la sua astuzia? E’ bastata una maglia rotta e la trappola non ha funzionato. Proprio il ricercato non c’era. Sì è vero: “Ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore”. Lett.: (dall’Assemblea) È vero: il suo disegno andò a vuoto. Ma gli altri? Il sacrificio di tanti innocenti? Lett.: (donna) Intanto possiamo dire che hanno combattuto la loro battaglia, assolto la loro missione. Era necessario che Gesù non morisse quella notte. Per loro fu necessario pagare per Lui. L’ora della morte non ha importanza. Ciò che ha importanza è compiere la nostra missione. Gesù compirà la sua missione più tardi sul Calvario, i piccoli innocenti l’hanno compiuta quella notte stessa. I potenti non hanno fatto deviare la storia della salvezza, hanno solo tentato di farlo e i loro “pensieri sono stati dispersi”. Riflessione del celebrante CANTO DI LODE 10 Preghiere dei fedeli Cel.: Credere è affidarsi unicamente a Dio anche quando questi sembra sconfitto dalla potenza dell’uomo. Preghiamo insieme e diciamo Per intercessione di Maria, donaci, Signore , la forza della fede (Intenzioni suggerite dall’Assemblea) Padre nostro… Preghiera corale L’anima mia grandifica il Signore , e il mio spirito esulta di gioia in Dio mio salvatore . Pe rché ha rivolto i suoi sguardi All’umiltà della sua ancella. Ecco, da questo momento, tutte le generazioni Mi chiameranno beata. Poiché grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente; Santo è il suo nome. E la sua misericordia si estende di età in età Su coloro che lo temono. Egli ha compiuto un prodigio con il suo braccio, ha disperso gli orgogliosi e i disegni da loro concepiti. Ha rovesciato i potenti dai loro troni e ha innalzato gli umili. Ha saziato di beni gli affamati E ha rimandato i ricchi a mani vuote. Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva predetto ai nostri Padri, a favore di Abramo e della sua discendenza per sempre . Amen. Benedizione CANTO FINALE 11 Quarto Incontro “E non sapevi che devo occuparmi del Padre mio?” Beata te che hai creduto…in Gesù, libero da te per essere con tutti. (Lc. 2, 41-50) CANTO: Cel.: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo Ass.: Amen Cel.: La fede, anche se è piena adesione a Cristo, non ci permette di “trattenere” e di ritenere tutto per noi il dono della presenza del Salvatore. Lo ha capito anche Maria e, nel suo smarrimento lo ha accettato. Invochiamo la presenza della Madre perché ci aiuti a liberare Cristo dai nostri schemi e dalle nostre pretese. (il celebrante può usare altre parole) Tutti: Guidaci, Madre, in questa preghiera, e insegnaci tu l’ascolto di Dio. Ti seguiremo in dolce silenzio, umili figli bramosi d’amor!. (cantato) Lett.: DAL VANGELO SECONDO LUCA I suoi genitori si recavano tutti gli anni a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono di nuovo secondo l’usanza; ma trascorsi i giorni della festa, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Credendolo nella carovana fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme. Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai dottori, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte. Al vederlo restarono stupiti e sua madre gli disse: “Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre ed io angosciati, ti cercavamo”. Ed egli rispose: “Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?”. Parola del Signore. Lode a Te, o Cristo! Contempliamo il Mistero Lett.: Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con Te. 12 Tutti: Tu sei benedetta fra le donne, e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori adesso e nell’ora della nostra morte. Amen (10 v.) In dialogo con Maria Lett.: (dall’Assemblea) Maria, a Gerusalemme capitò qualche cosa di veramente nuovo nei rapporti che avevi con Gesù. Come hai vissuto quell’avvenimento? Chi si era veramente smarrito? Lett.: (donna) Fu una sorpresa non piacevole. Per la prima volta avevo perso i contatti con Lui. Era come se improvvisamente il mistero di Lui e del suo Essere si fosse infittito e che gli era necessario prendere da me e Giuseppe le distanze. Allora capimmo che era giunto il tempo che dovevamo esperimentare che la nostra maternità e paternità erano molto relative rispetto alla sua libertà. Gesù stava prendendo coscienza di essere “il figlio di Dio” prima che nostro figlio. Difatti trovandolo nel Tempio ci disse chiaramente: “E non sapevate voi che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?”. Era la verità, ma una verità che aveva la capacità di affondare più giù la spada nel cuore. La mia sofferenza era il suo isolarsi, il vedere chiaramente che Lui cercava il suo spazio e ciò era contrario alla mia natura di madre. Dovevo lasciarlo libero e ciò mi costava. Mai dubitai che quell’assenza di tre giorni da me fu l’anticipo dei tremendi tre giorni di assenza nella sua morte. Voleva essere libero con me per essere con tutti. Voleva essere libero da me per morire per tutti. Lett.: (dall’Assemblea) E una volta tornati a Nazareth? Lett.: (donna) Tornando a Nazaret alla vita consueta capii che molte cose erano cambiate e che incominciava un periodo nuovo per me. La fede si faceva più purificata e la trasparenza di lui più grande. La mia tentazione ad essere una mamma possessiva aveva ricevuto un tremendo colpo. “non capite voi…che devo occuparmi delle cose del Padre mio?”. Questo ritornello non riuscivo più a togliermelo dalla mente. No…io non sapevo…ed è per questo che non capivo. Non è facile comprendere l’infinita trasparenza a cui ci invita Dio nei nostro sentimenti fondamentali. E’ un cammino…e il cammino è fatto per imparare…e sul cammino ci si stanca…ci si vorrebbe fermare! Io giovane madre ero 13 portata a pensare che quel figlio era mio, solo mio…ed invece? Dovevo giungere ad accettare che quel figlio era di tutti…di tutti. Riflessione del celebrante Canto di lode Preghiere dei fedeli Cel.: La tentazione di imprigionare Cristo nei nostri schemi e nei nostri tabernacoli è forte, perché ci permette di modellare Cristo a nostra immagine e somiglianza. Preghiamo perché Dio ci liberi da ogni forma di schiavizzazione di Cristo e strumentalizzazione della sua Parola. Preghiamo insieme e diciamo: Per intercessione di Maria, donaci, Signore , un cuore libero (intenzioni suggerite dall’Assemblea) Padre nostro… Preghiera corale Salve, o stella del mare , gloriosa madre di Dio; o Vergine santa, Maria, o porta spalancata sul cielo. L’angelo che il cielo ti manda Porta un messaggio di Dio. Tu lo accogli: cambia allora il destino di Eva e al mondo sorride la pace. Spezza le catene di ogni oppressione, offri la tua luce a chi non vede, allontana il male da ogni uomo, chiedi per ciascuno tutto il bene. Sentano tutti che sei nostra madre . Presenta tu a Cristo le nostre preghiere ; ed Egli che si è fatto tuo Figlio, clemente le accolga. Vergine eccelsa, dolce e amata, liberaci dalle nostre colpe, rendici umili e puri. Donaci giorni tranquilli, veglia sul nostro cammino lieti nel cielo. 14 Amen. (Inno popolare del sec. IX) Benedizione CANTO FINALE 15 Quinto Incontro “Fate quello che vi dirà” Beata te che hai creduto…in Gesù, gioia dell’uomo. (Gv, 2, 1-12) CANTO: Cel.: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo Ass.: Amen Cel.: Alle nozze di Cana Maria ha sperimentato la sua dolce influenza sulla potenza del Figlio. Ha dilatato gli occhi e il cuore di Cristo sulle necessità dell’umanità e la sua preghiera è diventata miracolo. Invochiamo la presenza della Madre perché ci aiuti a comprendere la bellezza e la forza della preghiera che diventa realtà se scaturisce da un cuore totalmente afferrato dalla fede in Cristo. (il celebrante può usare altre parole) Tutti: Guidaci, Madre, in questa preghiera, e insegnaci tu l’ascolto di Dio. Ti seguiremo in dolce silenzio, umili figli bramosi d’amor!. (cantato) Lett.: DAL VANGELO SECONDO GIOVANNI Tre giorni dopo, ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. Nel frattempo, venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: “Non hanno più vino”. E Gesù rispose: “Che ho da fare con te, o donna?” Non è ancora giunta la mia ora”. La madre dice ai servi: “Fate quello che vi dirà”. Vi erano là sei giare di pietra per la purificazione dei giudei, contenenti ciascuna due o tre barili. E Gesù disse loro: “Riempite d’acqua le giare”; le riempirono fino all’orlo. Disse loro di nuovo: “Ora attingete e portate al maestro di tavola”. Ed essi gliene portarono. E come ebbe assaggiato l’acqua diventata vino, il maestro di tavola, che non sapeva di dove venisse, chiamò lo sposo e gli disse: “Tutti servono da principio il vino buono e, quando sono un po’ brilli, quello meno buono; tu invece hai conservato fino ad ora il vino buono”. Parola del Signore. Lode a Te, o Cristo! Contempliamo il Mistero Lett.: Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con Te. Tu sei benedetta fra le donne, e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù 16 Tutti: Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori adesso e nell’ora della nostra morte. Amen (10 v.) In dialogo con Maria Lett.: (dall’Assemblea) Maria, raccontaci tutta la verità sulle Nozze di Cana e dimmi: Cosa ti ha spinto a forzare la mano di Gesù Lett.: (donna) Innanzitutto devo affermare che alle Nozze di Cana fu la prima volta che vidi Gesù cantare, danzare, gioire. Con la sua capacità trascinò tutti nella vera festa. E fu gran festa! Però notai subito una preoccupazione negli occhi degli sposi che continuavano a sorridere, ma che interrogavano con una certa ansia il maestro che era un nostro parente. Difatti non c’era più vino Io per la prima volta mi sentii come invasa dalla stessa esaltazione dei discepoli. Cielo e terra si stavano incontrando in quel piccolo cortile di Cana dove si svolgevano le nozze di amici. No, il vino non sarebbe mancato perché tra noi c’era uno che ci avrebbe dato il vino del Regno. Tutto era possibile con Lui. Allora mi avvicinai a Gesù col cuore che batteva forte e gli dissi afferrandolo per il braccio: “Non hanno più vino”. Gesù mi guardò con una certa durezza e mi parve cogliere in lui un istante di esitazione. Ma io ero come esaltata ed entusiasta che ero certa di quello che chiedevo, e ai servi dissi con sicurezza: “Fate quello che vi dirà”. Poi cercai il nascondimento in mezzo alla gente dove nessuno mi notava e incominciai a pregare con forza: “Tutto è possibile a Dio”. Sì, tutto era possibile a Dio e quel fiume di vino che ormai correva era il segno della gioia che dà l’incontro con Dio e l’esaltazione del suo abbraccio. E fu festa perché l’incontro con Dio è festa. Lett.: (dall’Assemblea) Maria, ancora una volta Dio ti ha dato un segno che “tutto è possibile a Lui”. Ma gli altri lo capirono? Lett.: (donna) Non è facile comprendere subito il mistero di Dio: è un cammino! A Cana ho compreso e anche gli apostoli con me, il mistero della Chiesa e dell’apostolato e la difficoltà ad accettare da parte degli uomini questo mistero. Anche Pietro che già cominciava a sentirsi capo della compagnia e ad avere una certa importanza non poteva fare ciò che aveva fatto Gesù. Gesù era l’unico perché era Dio. Solo lui poteva versare nella coppa il vino del regno. A noi, servi, a tutti il compito di preparare le giare, di riempirle di acqua e di attendere. Ma il mistero di quel vino era Dio stesso. Già da quel giorno capii che ci sarebbe stata nella Chiesa l’eterna tentazione di arrogarsi la possibilità di dare quel vino 17 senza attenderlo da Gesù. Gli uomini possono dare il vino delle loro vigne, non il vino del Regno. Allora promisi a me stessa che mi sarei sempre adoperata per ricordare a tutti la necessità di fare come se tutto dipendesse da noi, ma di attendere in preghiera come se tutto dipendesse da Dio, perché il regno è di dio, non nostro, anche se si realizza con noi, come sembrerebbe. Riflessione del Celebrante CANTO DI LODE Preghiere dei fedeli Cel.: Chiediamo a Dio la gioia di sperimentare la potenza della sua presenza nella nostra vita. Preghiamo insieme diciamo: Per intercessione di Maria, apri i nostri occhi, Signore, alle sorprese della fede (intenzioni suggerite dall’Assemblea) Padre nostro… Preghiera corale O Maria, vastità del cielo, fondamento della terra, profondità dei mari, luce del sole, bellezza della luna, splendore delle stelle del cielo… Il tuo seno portò Iddio dalla cui maestà l’uomo è intimorito. Il tuo grembo contenne il carbone ardente. Le tue mani toccarono Colui che è intoccabile E il fuoco della divinità che è in lui. Le tue dita somigliano alle molle incandescenti Con le quali il profeta ricevette il carbone Dell’oblazione celeste. Tu sei il canestro di questo pane di ardente fiamma e il calice di questo vino. O Maria, che produci nel tuo seno il frutto dell’oblazione… ti preghiamo insistentemente perché ci custodisca dal nemico che insidia 18 e perché, come non si divide la misura dell’acqua dal vino, così noi non ci separiamo da te e dal tuo Figlio, Agnello di salvezza. Amen. (Anafora etiopica) Benedizione CANTO FINALE 19 Sesto Incontro La vita e il dolore Beata te che hai creduto…nell’Amore che si veste di dolore. (Gv. 19, 23-30) CANTO: Cel.: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo Ass.: Amen Cel.: La fede è dura a morire. E’ quanto ci ha testimoniato la Madre ai piedi del Crocifisso. Invochiamo la presenza di Maria perché ci aiuti a dire sempre sì a Dio anche nell’ora del dolore. (il celebrante può usare altre parole) Tutti: Guidaci, Madre, in questa preghiera, e insegnaci tu l’ascolto di Dio. Ti seguiremo in dolce silenzio, umili figli bramosi d’amor!. (cantato) Lett.: DAL VANGELO SECONDO GIOVANNI Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Cleofa e Maria di Magdala. Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: “Donna, ecco il tuo figlio!”, Poi disse al discepolo: “Ecco la tua madre!”…Dopo questo Gesù disse: “Tutto è compiuto!”. E, chinato il capo, spirò. Parola del Signore. Lode a Te, o Cristo! Contempliamo il Mistero Lett.: Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con Te. Tu sei benedetta fra le donne, e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù Tutti: Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori adesso e nell’ora della nostra morte. Amen (10 v.) In dialogo con Maria Lett.: (dall’Assemblea) Maria, anche per te è giunta l’ora del dolore e della prova. Quale la tua reazione di fronte a un mistero così grande? Vedere morire Dio, accettare la morte di un Figlio è cosa contro natura. Come hai vissuto quel momento? E scusami se, chiedendo, riaffondo nel tuo cuore la spada del dolore . 20 Lett.: (donna) Fu dolorosissimo accettare la morte, ma fu altrettanto triste vedere come gli uomini erano distanti dalla rivelazione di Dio. Sì, quanto erano lontani gli uomini dalla rivelazione che Gesù stava facendo sul reale, sulla vita, su Dio. Soprattutto su Dio! Dio era rimasto nelle loro menti come il castigamatti di turno, geloso delle sue prerogative e desideroso di vedere un mondo regolato e tranquillo come un collegio di educande. La morale era all’apice delle loro sollecitudini ed il loro zelo si esprimeva nella perfezione della legge e nelle punizioni dei peccatori. Si sarebbe detto che ad un Dio non accettato, sconfitto dall’uomo disobbediente e peccatore non rimaneva altra gioia che costruirgli un inferno per punirlo. L’uomo meschino si forgiava un Dio meschino incapace di novità e di salvezza. Quanto era lontano il pensiero di Gesù dalle preoccupazioni moralistiche del Tempio. E Dio in Gesù stava rivelando la sua identità. Sulla terra stava esplodendo il cielo! La luce era tale da obbligare tutti a chiudere gli occhi. Perfino Satana fu preso in giro dal fulgore di quel lampo e non si riprese più dalla sorpresa. Lett.: (dall’Assemblea) E quale fu la rivelazione? Lett.: (donna) Fu la rivelazione di un Dio povero, sofferente, sconfitto. L’uomo abituato ai tuoni del cielo ed al chiasso dei castighi si trovò di fronte a Gesù morto sulla croce. Tra tutti i volti pensati dall’uomo in preghiera sul Messia il volto più indovinato era stato quello preannunziato da Isaia: il volto del Servo sofferente. Era l’Amore che si vestiva di povertà e di dolore per salvare l’uomo caduto nella povertà e nel dolore. Era l’amore che si faceva solidale con l’amato: l’uomo, e non dubitava di scendere fino nel fondo del suo peccato per salvarlo. La morte è stata per Gesù l’istante supremo della più suprema povertà. Dio aveva scelto la strada della povertà per salvare l’uomo e nessun istante di questo suo cammino era stato così saturo di povertà come l’istante della sua morte. Dio morto era la povertà più assoluta: non si poteva andare più in là… Accettare la morte come atto di amore non è facile e credo sia stato il capolavoro del Cristo nella sua fatica di amare. A noi pur nella nostra infinita debolezza, tocca imitarlo. Ma la morte, quella vera, non è quella fisica: quella semmai ne è soltanto il segno, la orribile, visibile, sensibile rappresentazione. La morte vera è la separazione da Dio e questa è intollerabile: la morte vera è la non fede, la non speranza, il non amore. Riflessione del Celebrante CANTO DI LODE 21 Preghiere dei fedeli Cel.: Il dolore, la prova,la morte nella vita dell’uomo hanno la funzione dei chiaroscuri delle opere d’arte: mettere in evidenza la luce e il suo splendore. Per intercessione di Maria, chiediamo a Dio una fede forte e intrepida, sì da vedere nel buio la luce, nella notte il giorno, nella morte la vita. Preghiamo insieme e diciamo. Per intercessione di Maria, non abbandonarci, Signore, nell’ora del dolore (intenzioni suggerite dall’Assemblea) Padre nostro… Preghiera corale Addolorata in pianto la Madre sta presso la croce da cui pende il Figlio Immersa in angoscia mortale Geme nell’intimo del cuore Trafitto di spada. Quanto grande è il dolore Della benedetta fra le donne, Madre dell’unigenito. Piange la madre pietosa Contemplando le piaghe Del divino suo Figlio. Chi può trattenersi dal pianto Davanti alla Madre di Cristo In tanto tormento? Chi può non provare dolore Davanti alla Madre Che porta la morte del figlio? Per i peccati del suo popolo Ella vede Gesù nei tormenti Del duro supplizio. Per noi ella vede morire Il dolce suo Figlio, solo, nell’ultima ora. O Madre, sorgente di amore , fa che io viva il tuo martirio, fa che io pianga le tue lacrime. Fa che arda il mio cuore Nell’amare il Cristo-Dio, 22 per essergli gradito. O vergine santa tra le vergine, no respingere la mia preghiera, e accogli il mio pianto di figlio. O Cristo, nell’ora del mio passaggio, fa che per mano a tua Madre io giunga alla meta gloriosa. Amen. (Stabat Mater) Benedizione CANTO FINALE 23 Settimo Incontro È Risorto Beata te che hai creduto…pur non avendo visto. (Lc. 24,1-8) CANTO: Cel.: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo Ass.:Amen. Cel.: Sei Beata, Maria, perché hai veramente creduto, perché hai sempre creduto, pur non vedendo con gli occhi della carne ciò che hai sempre visto e saputo con lo sguardo della fede. Vieni in mezzo a noi e aiutaci a spalancare il nostro cuore a Cristo. (il celebrante può usare altre parole) Tutti: Guidaci, Madre, in questa preghiera, e insegnaci tu l’ascolto di Dio. Ti seguiremo in dolce silenzio, umili figli bramosi d’amor!. (cantato) Lett.: DAL VANGELO SECONDO LUCA Il primo giorno dopo il sabato, di buon mattino, si recarono alla tomba, portando con sé gli aromi che avevano preparato. Trovarono la pietra rotolata via dal sepolcro; ma, entrate, non trovarono il corpo del Signore Gesù. Mentre erano ancora incerte, ecco due uomini apparire vicino a loro in vesti sfolgoranti. Essendosi le donne impaurite e avendo chinato il volto a terra, essi dissero loro: “perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risorto”!. Parola del Signore. Lode a Te, o Cristo! Contempliamo il Mistero Lett.: Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è conTe. Tu sei benedetta fra le donne, e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù Tutti: Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori adesso e nell’ora della nostra morte. Amen In dialogo con Maria Lett.: (dall’Assemblea) Dimmi Maria, cosa è successo in quel giorno? Cosa significa credere che Gesù è risorto dai morti? E tu l’hai visto in quei giorni? Perché il vangelo non parla di te. 24 Ed eri la più interessata. Eri la madre ! Perché Gesù non è apparsa a te? Lett.: (donna) Ricorda quello che Gesù ha detto. “Beati quelli che pur non avendo visto crederanno”. Lett.: (dall’Assemblea) E tu hai creduto? Lett.: (donna) Sì, non ho esitato un attimo a credere alle parole di Gesù che aveva detto: “Il terzo giorno risusciterò”. Lett.: (dall’Assemblea) “Beata te che hai creduto”. Ma ora dimmi cosa vuol dire credere alla risurrezione? Lett.: (donna) Ecco te lo dico e non dimenticarlo. Quando sentirai rumori di guerra e gli uomini moriranno di paura attorno a te e “si solleveranno popoli contro popoli”, dì a te stesso con estremo coraggio: “Gesù lo aveva detto: Non temete, alzate il capo perché la liberazione è vicina”. Quando il peccato ti stringerà alla gola e ti sentirai soffocato e finito, dì a te stesso: “Cristo è risorto dai morti ed io risorgerò dal mio peccato”. Quando la vecchiaia e la malattia tenterà di amareggiare la tua esistenza, dì a te stesso: “Cristo è risorto dai morti ed ha fatto cieli nuovi e terra nuova”. Quando il mondo ti apparirà come sconfitta di Dio e sentirai la nausea del disordine, della violenza, del terrore, della guerra dominare sulle piazze e la terra ti sembrerà il caos, dì a te stesso: “Gesù è risorto proprio per salvare e la sua salvezza è già presente tra noi”. Lett.: (dall’Assemblea) È bello, ma è molto difficile Lett.: (donna) Sì, è difficile, ma non basta, perché credere al Cristo risorto significa ancora qualcosa Lett.: (dall’Assemblea) Cos’altro ? Lett.: (donna) Significa per Madre Teresa di Calcutta sollevare il moribondo e per te fare altrettanto. Significa per Luther King affrontare la morte e per te di non aver paura di affrontare la morte per i tuoi fratelli. Significa per l’Abbè Schultz, il Priore di Taizè, aprire il suo 25 convento alla speranza e per te aprire la tua casa alla speranza. Ogni missionario che parte è un atto di fede nella risurrezione. Ogni lebbrosario che si apre è un credo nella risurrezione. Ogni trattato di pace è un atto di fede nella risurrezione. Ogni impegno accettato per il bene della Chiesa è un atto di fede nella risurrezione. Quando perdoni al tuo nemico, quando sfami l’affamato, quando difendi il debole credi nella risurrezione. Quando hai il coraggio di sposarti, quando accetti il figlio che nasce, quando costruisci la tua casa credi nella risurrezione. Quando ti alzi sereno al mattino, quando canti al sole che nasce, quando vai al lavoro con gioia credi nella risurrezione. Credere nella risurrezione significa non avere paura di nessuno. Credere nella risurrezione significa pensare che Dio è Padre, Gesù tuo fratello ed io, Maria, tua sorella e, se vuoi, tua Madre. Riflessione del Celebrante Preghiera dei fedeli Cel. La fede vince il mondo, sconfigge il peccato e ci fa risorgere a vita nuova. Preghiamo insieme e diciamo. Per intercessione di Maria, rendici, Signore, un popolo di risorti (intenzioni suggerite dall’Assemblea) Padre nostro… Preghiera corale Salve, o piena di grazia, il Signore è con te! Salve, o nostra tanto bramata letizia! Salve, o esultanza della Chiesa! Salve, o nome pieno di profumo! Salve, o viso illuminato dalla luce di Dio e che ama bellezza! Salve, o memoriale tutto di venerazione! Salve, o chiara madre della luce nascente! Salve, o intemerata madre della santità! Salve, o fonte zampillante d’acqua viva! Salve, o madre piena di mistero inspiegabile! Salve, o vaso d’alabastro dell’unguento di santificazione! Salve, tu che valorizzi la verginità! Salve, o modesto spazio che ha accolto in sé Colui che il mondo non può contenere! Amen (Teodoto di Ancyra) 26 Benedizione Canto finale È nella fede l’incontro con Dio. È nella speranza il suo abbraccio vitale. È nella carità l’esperienza di Dio. La fede è oscura. La speranza è dolorosa. La carità è crocifissa. Aiutami, Maria, a credere Carlo Carretto Le riflessioni sono liberamente tratte da: “Beata Te che hai creduto” di Carlo Carretto, Ed. Paoline 1980 27