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Auto blindate e lancia termica per i pendolari delle rapine

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Auto blindate e lancia termica per i pendolari delle rapine
{SAV-2-2307-7} Fri Jul 22 21:53:22 2005 CYAN MAGENTA YELLOW BLACK
SAVONA E PROVINCIA
IN BREVE
Albissola, investita donna
U
na donna di Cameri, in provincia di
Novara, è ricoverata all’ospedale San
Paolo in osservazione, con prognosi riservata, in seguito all’ennesimo incidente
stradale sull’Aurelia, all’altezza dei “Pesci
vivi”, ad Albissola Marina. L’altra notte, intorno all’una, Leda Siviero, 54 anni, stava
attraversando la strada spingendo la sua
bicicletta quando è stata urtata da una
Volkswagen Golf condotta da un giovane
savonese. Ha riportato un forte trauma toracico. Sul posto sono accorsi i militi della
Croce d’Oro, la polizia municipale di Albissola e la polstrada di Savona.
Varazze, sconti sulla Tarsu
scattata la campagna per incentivare
È
la raccolta differenziata. «Entro la fine
dell’anno — spiega l’assessore Giulio Alluto
— aumenteranno del 50 per cento i contenitori per carta, vetro e plastica, che saranno sistemati in un maggior numero di
punti. Inoltre, sono previsti sconti sulla
Tarsu per alcune categorie di cittadini».
In memoria di Gina Lagorio
ella chiesa di San Raffaele al Porto
N
oggi, alle 18,30, Simonetta e Silvia, figlie di Gina Lagorio, la scrittrice morta nei
giorni scorsi a Milano, ricordando i profondi legami che univano la loro mamma
a Savona e alla Liguria, faranno celebrare
una messa in suffragio.
La Cabur trasloca ad Altare
Cabur, storica industria albissolese
Lsettiaspecializzata
nella produzione di morelettrici, una delle ditte leader in Italia, traslocherà ad Altare. L’azienda, fondata nel 1952, si è aggiudicata il bando promosso da Ips per l’assegnazione delle aree
ex Rolam. Il trasferimento permetterà di
organizzare meglio i cicli di produzione
grazie agli spazi maggiori, ma soprattutto
di avviare la produzione di apparati e pannelli elettrici. Il rinnovamento e l’aumento
della produzione dovrebbero portare anche all’assunzione di una trentina di nuovi
dipendenti.
Varazze, stop ai camper
top all’invasione di camper davanti al
Sconsentiti
cimitero urbano. I parcheggi saranno
solo ad auto e moto, senza limitazione di orario. Il piazzale è stato asfaltato e davanti all’ingresso del camposanto
sono stati piantati due cipressi. «L’ingresso
al piazzale — spiegano al comando di polizia municipale — sarà impedito ai mezzi
altri oltre due metri e dieci da una sbarra
mobile e chiusa con un lucchetto in dotazione alle forze di polizia e di soccorso».
23 luglio 2005, Sabato ● 23
Sei torinesi arrestati dai carabinieri. Sono gli autori dell’assalto alla Carisa di Andora
Auto blindate e lancia termica
per i pendolari delle rapine
na rapina l’hanno fatta di sicuro: l’8 luglio scorso alla CaU
risa di Andora. Bottino 186 mila
euro, cinque persone sequestrate,
terrore e choc. Ma tutti i componenti del commando di rapinatori
ora arrestati dai carabinieri dovranno rispondere di “associazione per delinquere” e “detenzione
e uso di armi”. Non erano i soliti
rapinatori da quattro soldi: ma
un’organizzazione per delinquere, gente armata fino ai denti e
disposta a tutto. Sono sei torinesi,
cinque pregiudicati e uno incensurato: Vincenzo Mecca, 54 anni,
di Carmagnola, Oreste Cussino, 52
anni, di Lombriasco, Salvatore
Russo, 42 anni, di Orbassano,
Francesco Arone, 44 anni, di Sommariva Bosco (Cuneo), e Carmelo
La Rosa, 51 anni, di Moncalieri. Il
sesto uomo è l’unico incensurato:
Fabrizio Musso, 26 anni, di Carmagnola.
Per capire che non si trattava
dei soliti malviventi da quattro
soldi è bastato poco. Giravano su
auto rubate che poi blindavano,
avevano armi che provavano in
ambienti sicuri, preparavano persino rudimentali chiodi a quattro
punte per bucare le gomme delle
forze dell’ordine in caso di fuga.
I carabinieri (torinesi e savonesi)
li seguivano da tempo e sono passati in azione per evitare l’ennesimo colpo: dalle intercettazioni telefoniche era infatti emerso che
stavano preparando un nuovo
maxi colpo forse di nuovo in Liguria. Che vivessero di rapine non
c’è dubbio: oltre a quella di Andora sono sospettati di altre rapine
in banca ma anche ai danni di furgoni portavalori. «Al momento
non ci risultano altri loro colpi nel
savonese — ha detto il colonnello
dell’Arma, Francesco Laurenti —
ma l’indagine prosegue, e molto
potrà ancora venire a galla».
Quando sono stati bloccati erano tutti nelle rispettive abitazioni
in Piemonte. In alloggi e box nascondevano varie auto blindate
(Saab, Bmw, Punto), una lancia
termica, maschere antigas, ricetrasmittenti, palette per la segnaletica stradale, lampeggianti blu
per auto, giubbotti antiproiettile,
armi di vario tipo, chiodi, parucche per travestimenti, proiettili.
Una dotazione quasi da esercito,
arnesi e attrezzi che non si possono usare solo una volta.
Dei cinque solo uno è incensu-
Francesco Laurenti, comandante provinciale dell’Arma, illustra l’operazione che ha portato all’arresto di sei rapinatori
rato. Lui è stato incastrato perché
affittava un box per la banda a
Carmagnola in cui i carabinieri
hanno rinvenuto la prima parte
del materiale. Il grosso del resto
era in un altro box di Orbassano
e nelle abitazioni.
Nel corso delle indagini, inoltre, i militari hanno anche individuato un luogo isolato, nei prati
di Sommariva Bosco, in cui alcuni
della banda provavano le armi,
curandosi di raccogliere i bossoli
e gettarli in un canale, per non
lasciare tracce. Altre accortezze
per non essere individuati erano
quella di usare radio sintonizzate
sulle frequenze delle forze dell’ordine. O usare cellulari intestati
a persone inesistenti o con nomi
cinesi.
Dario Freccero
IL COLPO
Legarono e sequestrarono cinque persone
S
equestrarono cinque persone per
più di un’ora e vuotarono la cassaforte della banca. Per più di un’ora attesero di prendere il denaro e fuggire.
Che non fosse il solito colpo mordi e
fuggi si capì subito. Era l’8 luglio quando la sede andorese della Cassa di
Risparmio di Savona, nel pieno centro
della cittadina rivierasca, venne visitata
dal “commando”. Si presentarono solo
in tre perché gli altri tre — è emerso
ora — orchestrarono da lontano le
operazioni. Uno andò verso l’ufficio del
direttore fingendosi un finanziere, altri
due seguirono poco dopo approfittando
della scia del complice. Avevano il vol-
to scoperto ma parrucche e dentiere.
Poco dopo le 16 svelarono le loro intenzioni: «È una rapina». Minacciarono
con una pistola la direttrice, tre dipendenti e l’addetta delle pulizie. Poi li legarono con fascette di plastica ora sequestrate. Un piano curato, messo in
pratica con una freddezza spaventosa.
Si presero persino lo sfizio di mandare
via un cliente entrato nello sportello e
non accortosi della rapina. Poi hanno
atteso l’apertura della cassaforte temporizzata, alle 17,30. E una volta avvenuta sono fuggiti con oltre 180 mila
euro, uno dei bottini più ingenti degli
ultimi anni.
il CASO
Abusi
in spiaggia
Albissola. Ancora un blitz
della Capitaneria di porto di
Savona contro il proliferare
di strutture abusive sulle
spiagge. Gli uomini coordinati dal comandante Maurizio Caccialino hanno controllato questa volta gli stabilimenti balneari di Albissola.
In uno stabilimento, il
“Bau Bau Village”, hanno
scoperto la presenza di alcuni servizi abusivi, che sono
stati in parte posti sotto sequestro.
Dal sopralluogo, durato
per tutto il pomeriggio di
giovedì, è emerso che il concessionario aveva realizzato
abusivamente diversi manufatti. In particolare erano stati installati, senza le necessarie autorizzazioni, una piscina in vetroresina, con i
relativi impianti di pompaggio e scarico, ed altre due
strutture in legno. Le titolari
del “Bau Bau Village” sono
state diffidate dall’utilizzare
le strutture non in regola, almeno finché non avranno ottenuto il via libera dagli organi competenti (Asl e Comune). Un provvedimento
deciso per evitare il pericolo
di possibili inquinamenti
delle acque.
Se nel caso della piscina e
di alcune attrezzature i gestori non sono stati in grado
di esibire le autorizzazioni,
una delle due strutture in legno è stata invece direttamente posta sotto sequestro
poiché ritenuta addirittura
pericolante.
Intorno alla piscina, i gestori dello stabilimento avevano sistemato un impianto
per il lavaggio dei cani, con
tanto di aspiratore di peli e
un erogatore d’aria per la
loro asciugatura.
Proprio l’altro ieri, però,
l’Asl ha concesso il nulla osta
all’uso, purché si utilizzi soltanto acqua dolce, senza
adoperare detersivi e detergenti. Ora toccherà ai gestori
riordinare tutte le carte e verificare il possesso di tutte le
autorizzazioni.
Il “Bau Bau Village” è famoso perché è stato tra i primi ad aprire le sue porte agli
animali. Soltanto ieri, inoltre,
i gestori dei bagni avevano
ospitato in spiaggia un cucciolo di capriolo.
Giovanni Vaccaro
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